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- Audioprotesisti
I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK di Arthur Schaub Innovation and Technology Executive, Dipl. Phys. Giugno 2012 Da quando esistono gli apparecchi acustici il feedback è stato sempre un problema. I passi in avanti della tecnologia lo hanno portato gradualmente ad un livello accettabile, ed ora finalmente soddisfacente. In questo documento ci concentreremo principalmente sulle prestazioni dei sistemi di eliminazione del feedback. Altri argomenti presi in esame sono l’importanza dell’eliminazione del feedback negli apparecchi acustici moderni, la natura intrinseca del feedback acustico, le implicazioni dovute a soluzioni inadeguate ed, infine, la storia dell’evoluzione dei sistemi di cancellazione del feedback in campo audioprotesico. 2 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK Eliminazione del Feedback – La chiave del successo degli apparecchi acustici open-fit Nel corso dell’ultimo decennio, gli apparecchi BTE hanno riscosso un enorme successo. Rispetto agli altri modelli, infatti, il loro utilizzo è aumentato in tutto il mondo. Negli Stati Uniti, ad esempio, è più che triplicato passando dal 20% dei fitting applicati nel 2000 al 70% di quelli del 2011 (Kirkwood, 2012). Ci sono delle ottime ragioni alla base di questo revival dei BTE. I retroauricolari oggi in commercio costituiscono in realtà una nuova tipologia di apparecchi acustici, che è saluta alla ribalta solo all’inizio del nuovo millennio: stiamo parlando dei mini-BTE dotati di dome e tubetto, oppure dei modelli ricevitore-nell’orecchio. A differenza dei modelli tradizionali, lasciano il condotto uditivo aperto. Come risultato, ovviamente, il suono fuoriesce dal condotto – una situazione che in passato avrebbe più che certamente generato feedback acustico. Oggi, invece, il feedback non è più un vero problema, grazie alle contromisure di natura elettronica messe in atto. In effetti, il successo degli open fitting è strettamente collegato ai progressi fatti dall’elaborazione digitale del segnale, specialmente nel campo dell’eliminazione adattativa del feedback. Il Feedback acustico: all’origine della mancanza di fiducia E’ estremamente fastidioso quando un apparecchio acustico inizia a fischiare. Non appena insorge questo problema, l’apparecchio perde tutta la sua utilità. Un simile incidente è sufficiente a causare nel paziente il rifiuto dell’applicazione audioprotesica. Come detto in precedenza, il feedback acustico insorge quando il suono amplificato fuoriesce nel condotto uditivo. Il tipico suono del feedback infatti, si verifca quando un apparecchio amplifca – più di quanto in realtà attenui – il percorso del fischio che dal ricevitore rientra nel microfono. In simili circostanze, il suono del feedback raggiunge il microfono con un livello ancora maggiore, rispetto all’inizio. Il suono si amplifica, diventando sempre più forte, e continua ad attraversare più volte l’apparecchio acustico, fino a raggiungere il livello di uscita massimo. Tutto ciò avviene molto rapidamente, in una manciata di millisecondi. Quando un apparecchio acustico fischia, non serve più a nulla. Quando un apparecchio acustico inizia a fischiare, non serve più a nulla. In verità, anche prima che insorga il fischio vero e proprio ci sono dei problemi, ovvero quando il guadagno dell’apparecchio si trova appena al di sotto del valore che provoca il feedback. In casi simili, infatti, l’apparecchio acustico tende già a distorcere i suoni, rendendoli innaturali, fattore che compromette la comprensione del parlato. Questo effetto, noto con il nome di feedback sub-oscillatorio, richiede l’applicazione di un margine di sicurezza: di regola, infatti, è necessario che il guadagno dell’apparecchio acustico si trovi 6 dB al di sotto del valore che provoca l’insorgere del feedback. Le ragioni che richiedono l’applicazione di un margine di sicurezza sono, però, anche altre. Ovviamente non è sufficiente che un apparecchio acustico funzioni bene, privo di feedback, solo quando è in condizioni ottimali. Poter funzionare senza il rischio nel feedback è necessario anche in molte delle circostanze quotidiane, incluso quelle che vedono la presenza di sorgenti sonore tonali, o di ostacoli che riflettono fisicamente le onde sonore. 3 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK A tutt’ oggi, le contromisure adottate contro il feedback acustico prevedono due soluzioni, entrambe inadeguate: la regolazione del guadagno al di sotto dei target prescritti e l’occlusione del condotto uditivo. Tutte e due queste soluzioni producono effetti indesiderati. Impostare il guadagno al di sotto del target riduce l’udibilità e la capacità di comprendere il parlato. Occludere il condotto uditivo, d’altra parte, provoca un senso di pressione, la percezione eccessivamente cupa della propria voce e suoni esageratamente alti durante la masticazione. Quest’ultimo fenomeno è particolarmente fastidioso, in quanto impedisce alla persona di partecipare alle conversazioni, durante i pasti. A tavola, siamo tutti abituati a parlare o ascoltare, mentre mangiamo. E se hanno entrambe le orecchie occluse, i pazienti vanno incontro a difficoltà di comprensione e di comunicazione con chi li circonda. I progressi grazie all’Elaborazione Digitale del Segnale La transizione dalla tecnologia analogica a quella digitale è ciò che più ha contraddistinto il progresso del settore audioprotesico. La transizione dalla tecnologia analogica a quella digitale è ciò che più ha favorito il progresso del settore audioprotesico. Il motivo è semplice: sono diventati accessibili gli algoritmi di elaborazione adattativa del segnale. Alcuni di questi sono stati adottati proprio per l’eliminazione del feedback acustico. Gli algoritmi per l’eliminazione adattativa del feedback richiedono risorse di calcolo non indifferenti. Per questo i primi apparecchi che li hanno implementati permettevano di avere soltanto una configurazione base. E’ stato solo più tardi che si sono potuti raggiungere livelli di evoluzione più sofisticati, capaci di risolvere il problema del feedback acustico anche in circostanze critiche, come, ad esempio, in presenza di sorgenti sonore tonali e di rapidi mutamenti nel percorso del feedback. A che punto siamo con l’Eliminazione del Feedback? Confronti e differenze Idealmente, un sistema di eliminazione è in grado non soltanto di sopprimere il feedback acustico, ma anche di rendere l’apparecchio acustico idoneo ad altri requisiti, ovvero: ·· adeguato al target stabilito per il fitting; ·· dotato di una ventilazione sufficiente; ·· resistente e stabile anche con le sorgenti sonore tonali; ·· immune ai mutamenti del percorso del feedback. Poter contare su un simile sistema di eliminazione del feedback significa ottenere benefici enormi , a vantaggio di tutti i modelli di apparecchi acustici, che si trovano così a poter funzionare nelle situazioni quotidiane, finalmente liberi da feedback. In alcuni casi, è possibile persino aumentare il guadagno o adottare un fitting più aperto, senza mettere a repentaglio il buon funzionamento del sistema. Tutti questi vantaggi si traducono in una maggiore soddisfazione della clientela. 4 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK La possibilità di un fitting più aperto senza insorgere nel feedback spiega il successo dell’open fitting dei mini BTE. La possibilità di adottare un fitting più aperto, senza mettere a repentaglio il buon funzionamento dell’apparecchio – privo di feedback – spiega il successo dei mini BTE. Nell’ambito di una recente ricerca di mercato (Kochkin 2010) è emerso che, per quanto concerne i suoni di masticazione/ deglutizione, i mini BTE hanno ottenuto il 13% in più delle preferenze, rispetto agli apparecchi acustici tradizionali. Percentuale che, riguardo alla percezione della propria voce, è stata dell’11% in più. A fronte di questi risultati, dunque, possiamo concludere che avere un sistema di eliminazione del feedback efficace contribuisce ad alleviare gli effetti indesiderati degli apparecchi acustici di tipo tradizionale. Le ricerche di mercato, tuttavia, mostrano soltanto un quadro generale. Alcuni lettori, probabilmente, potrebbero essere portati a pensare che i sistemi di eliminazione del feedback delle varie case produttrici, più o meno, si equivalgano tutti. Questa impressione può essere data dal fatto che molti adottano algoritmi adattativi simili. In realtà, però, le prestazioni differiscono notevolmente da un marchio all’altro. Molte diversità sono emerse a seguito di alcuni studi di approfondimento e di valutazioni tecniche, come quelli condotti da Freed e Soli, 2006; Merks et al., 2006; Parsa, 2006; Shin et al., 2007; Ricketts et al., 2008; Spriet et al., 2009. Sfortunatamente, ad oggi, per i sistemi di eliminazione del feedback non esiste un metodo di valutazione standard, cosa che rende il confronto tra i diversi studi piuttosto difficile. Spesso, infatti, gli apparecchi acustici vengono testati soltanto su manichino. In questo modo si possono valutare le prestazioni medie, ma si sottovaluta la variabilità tra soggetti. Eppure, quest’ultima, è una voce importante: tiene conto delle differenze di forma e di dimensione dei diversi condotti uditivi, come pure del posizionamento del ricevitore. E non solo: come vedremo, la variabilità dipende anche dagli apparecchi acustici oggetto di test. Considerando lo stesso campione di soggetti, apparecchi diversi possono mostrare più o meno variabilità. Ecco perché, oltre alle prestazioni medie, è interessante considerare anche questo fattore. Uno studio decisamente completo, che ha analizzato sia le prestazioni medie che la variabilità, è quello condotto da Ricketts et al. (2008). Questi ricercatori hanno esaminato sei apparecchi acustici, attualmente in commercio, di case produttrici diverse. Li hanno applicati su sedici soggetti, più un manichino acustico. Quindi, utilizzando la tecnica con microfono sonda, hanno stabilito il guadagno aggiuntivo prima dell’insorgenza del feedback (AGBF). Nella relazione finale del loro studio, hanno specificato nel dettaglio la misurazione AGBF, arrivando alla conclusione che “l’AGBF dovrebbe essere quasi identico, come valore, al guadagno aggiuntivo stabile”, ovvero la misura più ampiamente utilizzata. Ricketts et al. (2008) hanno riportato una serie di valori AGBF tra apparecchi acustici da 0 a 15 dB, coerente con altri recenti studi. Rispetto alla variabilità tra soggetti, hanno notato che “la gamma di valori AGBF variava da un minimo di 7 dB ad un massimo di 16 dB, in base all’algoritmo specifico di soppressione del feedback adottato, suggerendo così che alcuni modelli di apparecchi acustici sono molto più resistenti di altri”. 5 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK Come dimostrano i risultati di questo studio, la differenza tra le varie marche è enorme. Come dimostrano i risultati di questo studio, la differenza tra le varie marche è enorme. Ed è lo specchio delle sfide che bisogna superare quando si tratta di eliminazione del feedback. Nel corso degli anni, gli ingegneri hanno sperimentato varie tecniche, i cui dettagli esulano lo scopo del presente documento. Nonostante tutto l’impegno, però, si avverte ancora qualche difficoltà intrinseca, come appare anche guardando semplicemente le tecniche proposte: ·· inizializzare gli algoritmi adattativi stabilendo valori base per l’avvio, in modo da velocizzare le prestazioni, dopo il reset; ·· usare segnali con sonde subliminali al fine di prevedere il percorso del feedback; ·· condizionare i segnali di controllo degli algoritmi adattativi, in modo da velocizzare l’adattabilità ai mutamenti del percorso del feedback; ·· variare la velocità di adattamento degli algoritmi adattativi, in funzione del tipo di segnale presente; ·· cambiare la frequenza del segnale in uscita per interrompere il loop del feedback; ·· modulare l’ampiezza o la fase del segnale in uscita, per distinguerlo da quelli in campo libero; ·· ridurre temporaneamente il guadagno su intervalli in frequenza specifici, al fine di superare le condizioni di criticità. Questo elenco non ha la pretesa di essere esaustivo, ma di indicare alcune delle ragioni possibili all’origine delle differenze riscontrate. L’Adaptive Feedback Canceller Plus riscuote i punteggi migliori L’ultima frontiera nel campo dell’eliminazione del feedback è quella raggiunta dall’Adaptive Feedback Canceller Plus di Bernafon. Il fulcro del sistema adotta un algoritmo adattativo capace di eseguire una cancellazione del feedback altamente efficace. E non solo: il sistema è stato dotato di un circuito che fa fronte alle difficoltà specifiche causate dalle sorgenti sonore tonali e dalle variazioni del percorso di feedback. Questo circuito supplementare è stato progettato con un livello di tecnologia molto sofisticata, in grado di massimizzare le prestazioni ed evitare gli artefatti udibili. I test condotti internamente hanno rivelato risultati decisamente favorevoli, che sono stati presentati da Bernafon in un articolo della serie Topic in Amplification. L’obiettivo di questi test era vedere se gli apparecchi acustici delle varie marche, oggi in commercio, sono in grado di far fronte alle variazione del percorso di feedback. A tale scopo, in fase di test è stata utilizzata una coppa rotante, che, in prossimità dell’apparecchio, simulava il movimento della mano o del ricevitore di un telefono. Dei cinque competitor presi in esame, soltanto uno è riuscito ad evitare il fischio di feedback, avvicinandosi così alle prestazioni ottimali dell’AFC Plus di Bernafon. Ma come è possibile comparare questo risultato con quelli degli altri studi? 6 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK Come detto in precedenza, confrontare tra loro questi test è difficile, a causa delle diverse metodologie con cui sono stati condotti. L’unico modo per fare un confronto equo è stato, dunque, decidere di conferire l’incarico ad un organismo indipendente. Il Prof. Ricketts ed il suo team della Vanderbilt University hanno sviluppato elevate competenze nel settore ed eseguono continuamente test di questo tipo, analizzando i sistemi di eliminazione del feedback. L’AFC Plus è stato così inserito nell’ambito di una delle loro ricerche Nel corso della prima fase, i ricercatori della Vanderbilt hanno stabilito il guadagno aggiuntivo prima del feedback (AGBF). Hanno così riscontrato che sui 2 kHz l’AFC Plus di Bernafon equivale come prestazioni alla media delle altre 6 marche, mentre sui 3 kHz e 4 kHz ha prestazioni decisamente migliori. Inoltre, durante il lavoro di ricerca, hanno avuto modo di raffinare ulteriormente i loro metodi di indagine. Con un nuovo test, gli autori dello studio hanno determinato anche il guadagno d’inserzione massimo con orecchio reale (REIG), ottenibile prima dell’insorgenza del feedback. Questo nuovo criterio di valutazione ha un vantaggio evidente: quantifica i benefici per il paziente in modo chiaro e trasparente, sgombrando il campo da ogni ambiguità. Al contrario, il valore AGFB indica soltanto un miglioramento relativo. Durante questo nuovo test, i ricercatori hanno applicato a venti pazienti dei fitting di tipo open, usando nuovamente dei microfoni sonda per valutare la risposta protesica con orecchio reale. Ancora una volta, sono ricorsi a condizioni di vita reale, includendo suoni tonali ed ostacoli nelle vicinanze. Ai soggetti è stato chiesto di sollecitare volontariamente il feedback, tramite movimenti della testa e delle mandibole, fischi e portando una mano vicino all’apparecchio acustico. Inoltre, si è elevato ulteriormente il criterio di valutazione: un apparecchio è stato ritenuto realmente privo di feedback soltanto quando ha dimostrato la capacità, in simili condizioni, di mantenere una qualità sonora elevata. Pertanto, i risultati mostrati nella Figura 1 dovrebbero essere considerati come una stima piuttosto prudente. Specialmente sui 4 kHz, dove, cioè, le prestazioni di tutti gli altri sistemi calano al di sotto dei 25 dB, si nota come invece l’AFC Plus arrivi ben oltre i 30 dB, sia a 3 che a 4 kHz. Figura 1: Guadagno d’inserzione massimo con orecchio reale prima del feedback. 7 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK La Figura 1 mostra sette linee continue di colore diverso, ciascuna delle quali rappresenta le prestazioni di una particolare marca di apparecchi acustici. La linea rossa tratteggiata mostra le prestazioni medie complessive di tutte le marche. Per prima cosa, appare evidente la chiara differenza tra le varie case produttrici. Specialmente sui 4 kHz, dove, cioè, le prestazioni di tutti gli altri sistemi scendono al di sotto dei 25 dB, si nota come invece l’AFC Plus arrivi ben oltre i 30 dB, sia a 3 che a 4 kHz – con un evidente vantaggio di 10 – 15 dB rispetto alla media dei competitor. Figura 2: Guadagno d’inserzione massimo individuale, con orecchio reale, misurato tra i soggetti del test. Il vantaggio della funzione di Eliminazione Adattativa del Feedback AFC PLUS è che essa si adatta bene ai diversi pazienti. Ogni simbolo nella Fig 2 mostra il massimo guadagno del REIG, misurato attraverso le frequenze a 2, 3, 4 kHz. Mentre tutti gli altri marchi hanno un punteggio minimo negli intervalli da 10 a 20 dB, l’AFC PLUS agisce ad un minimo di 25 dB. Inoltre l’AFC PLUS raggiunge anche il più alto massimo individuale vicino ai 40 dB. Implicazioni per l’Audioprotesista I risultati del test confermano l’eccellenza dell’AFC Plus. Una efficace eliminazione del feedback è l’unico modo per gestire con successo il problema. In effetti, migliore è la funzionalità del sistema di soppressione, più ampio diventa il campo applicativo dell’apparecchio acustico, con maggiori benefici per tutti gli utenti. I dati raccolti dalla Vanderbilt University sono stati oggetto di una recente presentazione (Ricketts, 2012), il cui manoscritto è attualmente in lavorazione. I risultati del test confermano in modo inequivocabile l’eccellenza dell’AFC Plus. Per questo, vi suggeriamo vivamente di provarlo insieme agli apparecchi acustici Chronos di Bernafon, e di sfruttare a vostro vantaggio – ed a quello dei vostri clienti – la superiorità delle sue prestazioni. Since 1946, we have been passionate about developing quality hearing systems that enable people with hearing difficulties to enjoy authentic listening experiences. With Swiss Engineering, precision 8 | I BENEFICI DI UNA EFFICACE ELIMINAZIONE DEL FEEDBACK technology, and our commitment to individual service, we strive to exceed our customers' expectations. Our aim is to provide extra value to our partners every day. Bernafon representatives and employees in over 70 countries fulfill our vision to help people with impaired hearing communicate again without limitations. Letteratura scientifica Freed, D.J.; Soli, S.D. (2006). “An objective procedure for evaluation of adaptive antifeedback algorithms in hearing aids”, Ear Hear 27(4):382–398. 35_IT - 12.06.2012 Kirkwood, D. (2012). “Hearing aid sales rose by 3% last year, with California leading the way”, Hearing News Watch @ Hearing Health and Technology Matters. alle persone con problemi uditivi di godere di esperienze di T. ascolto autentiche. Grazie alla precisioneofe Merks, I.; Banerjee, S.; Trine, (2006). “Assessing the effectiveness all’ingegneria svizzera, alla dedizione ed allo spirito di servizio incentrati sulle persone, ci impegniamo ogni feedback cancellers in hearing aids”, Hear Rev 13(4):53–54, 57. giorno per superare le aspettative dei nostri clienti. Il nostro obiettivo è quello di offrire ai nostri partner Parsa V.Oggi, (2006). “Acoustic feedback and itsdireduction through digital valore aggiunto tangibile e concreto. grazie al prezioso contributo Audioprotesisti e Collaboratori signal processing”, Hear J 59(lI):16–23. presenti in oltre 70 paesi del mondo, portiamo avanti la nostra visione, per aiutare le persone ipoacusiche a comunicare senza barriere. Ricketts, T. A.; Johnson, E. E.; Federman, J. (2008). “Individual differences within and across feedback suppression hearing aids”, Journal of the American Academy of Audiology, Vol. 19(10), pp. 748–757. Ricketts, T. A. (2012). “Verification of gain and output using speech mapping: Basics and Special Features”, Invited Learning Lab, AudiologyNow! – American Academy of Audiology Annual Convention, Chicago, IL. Ricketts, T. A. (2012). “Today’s Hearing Aid Features: Fluff or True Patient Benefit?”, Invited presentation to the Military Audiology Association JDVAC Annual Convention, San Diego, CA. Ricketts, T. A. (2012). “Open Canal Hearing Aids: Tips and Tricks for the Clinic”, Invited Presentation for the New Zealand Audiological Society, Hamilton, NZ. World Headquarters Switzerland Bernafon AG Morgenstrasse 131 3018 Bern Phone +41 31 998 15 15 Fax +41 31 998 15 90 Shin, M.; Wang, S.; Bentler, R.; He S. (2007). “New feedback detection UnitedSound Kingdom Australia New evaluation Zealand method for performance of hearing aids”, Vibration, Bernafon UK Bernafon Australia Pty Ltd. Bernafon New Zealand Ltd. 302:350–360. Cadzow Industrial Estate 629 Nudgee Road Level 1, Building F Off Low Waters Road Nundah QLD 4012 27-29 William Pickering Drive Spriet, M.;Albany, Wouters, J. (2009). “Objective evaluation of Hamilton Freecall 1800 A.; 809 Moonen, 111 Auckland 0632 ML3 7QE Scotland Phone +61 7 3250 0300 Toll Free 0800 44 22 57 aids”, European feedback reduction systems in hearing Signal Phone +44 1698 285 968 Fax +61 7 3250 0372 Phone +64 9 415 7917 Processing Conference (EUSIPCO), Glasgow, Scotland. Fax +44 1698 421 456 Fax +64 9 415 7916 Bernafon Companies Australia ∙ Canada ∙ China ∙ Denmark Sede principale Switzerland ∙ UK ∙ USA Svizzera Bernafon AG Morgenstrasse 131 3018 Berna Telefono +41 31 998 15 15 Fax +41 31 998 15 90 www.bernafon.com ∙ Finland ∙ France ∙ Germany ∙ Italy ∙ Japan ∙ Korea ∙ Netherlands ∙ New Zealand ∙ Poland ∙ Spain ∙ Sweden ∙ Italia Bernafon S.r.l. Piazza delle Crociate 16B 00162 Roma Telefono +39 06 44 24 68 52 Fax +39 06 44 24 68 53 Informazione tecnica destinata all‘uso esclusivo degli specialisti del settore audioprotesico Kochkin, S. (2010). “MarkeTrak VIII: Customer satisfaction with hearing aidspassione is slowlynello increasing. The Hearingacustici Journal,diVol. 63 (1), pp. 11–19. Dal 1946, mettiamo tutta la nostra sviluppo di sistemi qualità, per consentire