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il fischio numero 7 (corr)
15 Maggio 2009 11 Ottobre 2010 17 Novembre 2010 Agente Solo per Pax e TMR I.V.U. - turni individuali Polifunzionalità e Agente Solo Cargo ASSEMBLEA P D M – P D B PAX / TMR / CARGO VENERDI 21 GENNAIO 2011 O R E 10,00 Sala P.d.M. binario 24 Roma Termini Per Preparare LO SCIOPERO NAZIONALE PDB-PDM Del 29-30 gennaio 2011 E per Dire NO! ALL’IMPRESA CHE CI DIMINUISCE I DIRITTI CONQUISTATI, IL NOSTRO TEMPO LIBERO, IL NOSTRO SALARIO, E CI AUMENTA I CARICHI DI LAVORO. PREPARIAMOCI ALLA LOTTA! UNITI SI VINCE! “Il passaggio a livello di Onna, la mattina del sei aprile del 2009, diventò la porta d'ingresso a un borgo diventato suo malgrado, simbolo del terribile sisma che ha sconvolto L'Aquila e il suo circondario. La ferrovia per gli onnesi era da sempre una sorta di barriera fra il loro piccolo mondo e il resto dell'umanità. Quel casello sembrava un avamposto. A tenere la posizione per decenni era stato Lorenzo Chiavelli, per tutti il casellante. Anche dopo la pensione non aveva voluto lasciare quella casetta posta a fianco ai binari. Con la moglie coltivava persino un piccolo orto a pochi passi da dove “sbuffavano” le locomotive o le littorine come le chiamavano i nostri nonni. Anziano, a più di novanta anni, la sua vita era fatta di passeggiate in bicicletta dal “suo” casello fin dentro Onna dove abitavano il figlio Francesco - anche lui ferroviere - e i nipoti. Ho un ricordo personale di lui perché spesso mi capitava di incontrarlo e scambiare due chiacchiere. Mi raccontava delle prime barriere. Quando il treno stava per passare bisognava “chiudere” il passaggio a livello e vigilare giorno e notte affinché non accadessero incidenti. Le barriere furono a un certo punto abolite e sostituite prima con le sbarre e poi con i semafori. Le sbarre tornarono negli anni Novanta del secolo scorso e l'attesa della “riapertura” diventò, paradossalmente, anche un modo per socializzare, uno stop forzato a giornate frenetiche. Per Lorenzo però non cambiò mai nulla. La sua vita era la ferrovia, il suo tempo scandito dal passaggio del treno. E a 94 anni terminò la sua esistenza terrena come forse avrebbe voluto. Si sentì male e morì, mentre era sul treno che dalla stazione di Paganica lo stava portando a quella di San Demetrio. Il terremoto ha cancellato anche ciò che restava della memoria del casello di Lorenzo. La casetta è parzialmente crollata e poi demolita. Il borgo è stato cancellato. Eppure gli onnesi stanno provando a rialzarsi. E anche quel segnale stradale abbattuto tornerà presto in piedi. La storia riparte. Anche da un passaggio a livello”. Giustino Parisse - Onna (L'Aquila) Ottobre 2010 Notiziario del Pdm-Pdb Orsa Lazio Anno 3 numero 7 Ditemi di che I.V.U. morirò! Ci siamo! È arrivata la nostra Firmare la sperimentazione sull'IVU e non sapere cosa sia... A me ora: aspettiamo la fine del viene da pensare il contrario: che sanno cos'è, e non ce lo dicono. mondo nel 2012, il calendario Maya dice a dicembre... per noi Perdonate il gioco di parole. ferrovieri, al cambio turno! Il Fischio apre con alcuni articoli sull'IVU e sul nostro futuro: A parte gli scherzi, sono uno di Stefano Fiorani che promuove una bella iniziativa, già preoccupato. Questa cosa dal partita (e speriamo che arrivi lontano), un altro che racconta nome mezzo inglese, moderno, leesperienza diretta di applicazione del turno individuale alla IVU Rail dal sapore di carota, non mi convince e mi fa venire FrecciaRossa, la lettera di una collega e tanto altro ancora... un sacco di pensieri/sogni. IVU Rail è un software che consente di assegnare in automatico i Eccomi davanti al pc collegato a Linea Diretta nel mio account, turni al personale, già utilizzato da altre aziende dei trasporti. pronto con il dito su enter. Ho già selezionato le giornate che Trenitalia ha acquistato questo programma ed ora vuole applicarlo mi piacciono, ho fatto i conti del guadagno, ho deciso il tipo di per la compilazione del TV2. imbottitura del panino da portare. Magari mi scelgo il capotreno o la capotrena. Se esisterà ancora, certo. Questa applicazione agevola ed ottimizza la distribuzione (si farà a meno di molti capideposito e distributori del Bordo) e consente di E poi... click! Momento di suspense. Me l'hanno dato il turno, risparmiare sul personale. Ciò richiede (a quanto si vede) un bene! Posso andare a vedere la partita di mio figlio. Ah, scusate cambiamento notevole delle regole. ma io ho due femmine. Noi ci chiediamo: possiamo applicare IVU senza toccare i nostri bei Mi sveglio di botto e ricado nell'incertezza tipica dei tempi moturni stampati? Guardiamo l’articolo 14 del Contratto di derni. Noi poveri prestatori d’opera abbiamo avuto la sfortuna Confluenza: che c’entriamo noi? Risparmiare va bene, ma non (o fortuna) del posto fisso, di uno stipendio dignitoso... Non questa scusa per spremerci ancora a costo zero. possiamo dire nulla ma solo aprire le braccia e dire: Colpite! Me lo merito, per quanto ho peccato! Stefano Latini Bisogna invece dire ai nostri sindacati: Non firmate accordi Ps: vedi nota sul contratto in merito all’assegnazione del turno, a senza chiedere, non ci addolcite la pillola dicendo che è grossa pagina 4. E il resoconto dell’assemblea del 29 a pagina 10 ma così è. E così la dobbiamo pigliare. Pagina 1-6 Pagina 7 Pagina 8-9 Pagina 10 Pagina 11 Pagina 12 IVU Questo sconosciuto Cargo Accordi recenti, L’OrSA non firma Contratto a che punto siamo? Trasporti news! Pillole normative, lettere e altro… Leggiamo il libro orario Ultime pagine Vertenza regionale tmr Pagina 2 PdM-PdB: una proposta Assemblea del 29 novembre a Roma (bar Covoglia) per “ripartire” Quando un mese fa decidemmo di chiamare in causa direttamente il Sindacato al quale siamo iscritti - la FILT - e chiedere conto di una politica che sembra seguire rassegnatamente le scelte aziendali, lontana ed indifferente all’ansia ed alle sincere preoccupazioni di una categoria - PdM e PdB - che dal contratto del 2003 in poi ha visto le peggiorare progressivamente le proprie condizioni lavorative, non credevamo di aver colto un'esigenza comune a tanti colleghi. La partecipazione al nostro attivo e l’interesse diffuso per le diverse iniziative di base ci fanno sperare che forse il clima stia cambiando, che ci sia una volontà nuova di rialzare la testa e tornare ad essere protagonisti. Forse la sperimentazione del sistema IVU Rail ha reso evidente che è finito il tempo degli opportunismi. Che quello che credevamo scontato ed acquisito per sempre (l’equità dei carichi di lavoro, le stesse opportunità economiche, la garanzia contro possibili discriminazioni e soprattutto la disponibilità della propria vita privata possibile solo quando il tempo di lavoro è ben distinto da quello libero) sia oggi a rischio. È necessario ripartire ricostituendo dalla base in modo serio e responsabile una rinnovata unità d’intenti e di obiettivi al passo con i tempi. Approfittiamo dell’ospitalità degli amici del Fischio per lanciare - insieme ad altri - l’idea di una grande “Assemblea Evento” comune al Macchina ed al Viaggiante, Pax e Regionale, che segni fisicamente la voglia di voltare pagine. Non si tratta di costituire nuovi sindacati: non ce ne sarebbero le condizioni e frantumeremmo ancora di più una categoria oggi “dispersa” in troppe sigle. Si tratta invece di dimostrare ed esprimere una volontà capace di condizionare l’agire delle OOSS. Di richiamarle (con la forza della partecipazione) ai compiti istituzionali di difesa e rappresentanza degli interessi dei lavoratori. Di scongiurare la firma di accordi (come è avvenuto con l’Agente Solo) fuori dal contratto ed in spregio alla volontà della base. Stefano Fiorani Nulla di fatto è stato il risultato finale dell’assemblea numerosa svoltasi il 29 us, nel bar Covoglia. Forse per una scarsa esperienza di progettazione di iniziative politiche, l’assemblea ha avuto un decorso unitario all’inizio per poi finire in forte polemica. Esisteva un documento stilato da coloro che hanno organizzato, frutto di sintesi e del lavoro di una commissione nata per fare proposte sulla gestione del turno IVU. Le polemiche sono iniziate quando qualcuno (Di Lisio) giustamente ha fatto notare l’ambiguità della proposta, dal punto di vista e della contraddizione di accettare l’IVU non come sistema di informatizzazione del turno, ma come orario di lavoro e condizioni variate rispetto al contratto scaduto, ma in vigore. Peccato aver perso questa occasione, vorrei incoraggiare coloro che hanno organizzato a continuare tenendo conto però di tutte le opzioni possibili., personalmente ho dato la mia disponibilità al momento non ho ricevuto nessuna notizia in merito. In conclusione vorrei dire che se l’assemblea è aperta a tutti i lavoratori lo deve essere anche nei confronti di chi ha deleghe sindacali, devono, ripeto devono venire a prendersi le critiche, e chi organizza deve garantire che tutti dicano quello che pensano. Stefano Latini Pagina 3 “BAR CONVOGLIA” 2 Cosa ci aspetta il futuro? UN RESOCONTO DELL’ASSEMBLEA Cari amici del Fischio, vi ringrazio per l’invito a scrivere Noi Restiamo perché la verità deve essere raccontata. queste due righe. Questa vostra disponibilità mi obbliga a superare definitivamente retroattive polemiche su quanto avvenuto nell’assemblea al bar Convoglia. Quello che è certo è che quel giorno abbiamo perso una grande occasione. L’aspettativa del personale era alta, la larga partecipazione non poteva essere considerata casuale, ma il segno che la novità della iniziativa era stata colta. E la novità era semplice: ripartire dai lavoratori; in maniera pragmatica costituire una piattaforma concreta sulla quale richiamare tutti i sindacati al loro ruolo di rappresentanza. Non eravamo e non siamo interessati a “scardinare il sistema”, ma più pragmaticamente portare “a casa” dei risultati tangibili. Per questo su Ivu avevamo preparato quel documento – che naturalmente come tutte le proposte sarebbe stato emendabile – che metteva in fila i rilievi concreti emersi da tutti i documenti disponibili prodotti dai vari sindacati, compresa l’Orsa. L’alternativa tra rigettare Ivu e condizionarlo in realtà non’è mai esistita, è durata solo il tempo di quelle tre ore in cui si è svolta la riunione. Nessun sindacato la propugnata prima, nessun sindacato la propone ora. Tutti concordano, a parole, che la nuova tecnologia non deve intaccare le conquiste acquisite, che quindi non c’è alternativa all’entrare nel merito e in qualche modo da quel documento toccherà ripartire. Nel frattempo il contraccolpo c’è stato, il processo che prevedeva prima la presentazione delle istanze di base ai sindacati, e poi l’individuazione di forme di protesta a sostegno delle stesse, si è per il momento arrestato. Qualcuno, tutti i sindacati credo, in qualche modo avranno tirato un piccolo sospiro di sollievo. Si è rientrati nei ranghi; ognuno dentro il proprio steccato, ognuno a guardia del suo monopolio: chi quello della firma degli accordi, chi quello della protesta. In mezzo il personale forse di nuovo rassegnato, all’ineluttabilità della sconfitta. C’è qualcuno ancora disposto a far saltare questo schema? Stefano Fiorani Premettiamo che l'assemblea era libera e aperta a tutti, senza restrizioni a nessuno, RSU Sindacalisti, e sopratutto a chi pur rappresentando i lavoratori a vario titolo, continua a svolgere ogni giorno il proprio turno di lavoro, così come riportato dalla locandina. Il 29 novembre si è svolta un’assemblea autoconvocata da alcuni macchinisti e capitreno all’interno della stazione di Roma Termini che aveva al centro della promozione la discussione sul sistema IVU Rail e le sue applicazioni sui turni. Vi è stata una partecipazione amplissima, oltre le 200 persone, che ha visto molti dei partecipanti esprimersi sulla inopportunità di una accettazione da parte delle OO.SS. trattanti prima dell’apertura del tavolo del rinnovo del CCNL delle A.F, dei nuovi turni individuali che l’azienda artificiosamente ritiene siano la diretta conseguenza del programma IVU Rail. Diversi interventi hanno inoltre espresso l’esigenza che qualsiasi accordo siglato venga sottoposto a referendum vincolante tra il personale interessato, che la piattaforma del CCNL venga discussa anticipatamente tra il personale e che il testing dei turni individuali applicato sui turni di Frecciarossa e Frecciargento venga immediatamente interrotto e vengano ripresentati quanto prima i turni collettivi tradizionali fino a nuovo accordo. Inspiegabilmente ad assemblea inoltrata ma con diversi interventi ancora in scaletta, veniva letto un documento conclusivo in cui la prima condizione posta alle OO.SS. tutte fosse la costanza normativa, sapendo che diversi interventi precedenti avevano già posto l’esigenza di rivedere alcune flessibilità già presenti nel CCNL vigente proprio per alleviare le conseguenze degli eventuali turni individuali. Si sviluppava di seguito l’ipotesi che i principali indicatori di produttività e retribuzione dei turni oscillassero al massimo sul differenziale del 10% tra gli estremi, non risolvendo in questo modo il problema che alcuni potrebbero lavorare sempre sul +5% e altri sempre sul -5%. Di seguito veniva proposto che i turni individuali fossero cadenzati con una frequenza di almeno 90 giorni, quando diversi in assemblea avevano sollevato il problema della incoerenza tra il programma IVU, completamente informatizzato, che sostituisce semmai il lavoro semi-informatizzato di turnisti e programmatori, e il venir meno dei turni collettivi. Molti interventi avevano sollevato la necessità che il riposo settimanale fosse fissato in modo inderogabile al sesto giorno, mentre il documento finale chiedeva, cosa del resto già prevista dal CCNL vigente, che il RS cadesse di norma al sesto giorno. Vista la discrasia tra gli interventi sviluppatisi e i contenuti del documento proposto, e nella sostanza immodificabile, per evitare una spaccatura, con il rigetto del documento dalla evidente maggioranza dei presenti, gli organizzatori hanno chiesto e ottenuto di non votare, rifiutandosi di porre al voto poi anche la proposta unanime che gli tutti gli accordi fossero sottoposti a referendum per l’approvazione. Vogliamo comunque ringraziare i promotori per quanto hanno fatto e siamo convinti che il dibattito che sembra riaccendersi tra il personale vada accompagnato da altre analoghe iniziative e in tutte le regioni ma riteniamo altre-sì che la loro preoccupazione di condizionare i propri sindacati di appartenenza, che li vede sempre in procinto di accettare nuovi accordi senza un vero mandato, non possa essere affrontato e risolto senza un’azione decisa e convinta che li veda prendere le distanze inequivocabilmente da responsabilità e scelte evidentemente sbagliate. Roma il 10-12-2010 Alcuni iscritti ORSA presenti all’assemble Pagina 4 Contratto di confluenza, articolo 14, condizione di assegnazione del turno di servizio 2.8 Procedura negoziale per la compilazione dei turni di servizio del personale di macchina e del personale di bordo 2.8.1 La procedura negoziale di cui è di seguito definita la disciplina, in attuazione del punto 2.14 dell’art. 22 del CCNL, si attiva in occasione del cambio orario dell’offerta commerciale programmata di Trenitalia S.p.A., ovvero in occasione di significative modifiche dell’offerta stessa in corso di vigenza di orario. 2.8.2La procedura è articolata, per ogni Divisione di Trenitalia, in: a) una fase nazionale di Divisione, come di seguito specificato al punto 2.8.5; b) una successiva fase a livello di unità produttiva di Divisione, come di seguito specificato al punto 2.8.6, ovvero al punto 2.8.7. 2.8.3 Entro 30 giorni dal rilascio delle nuove tracce orarie da parte del Gestore dell’infrastruttura, in precedenza all’attivazione della procedura negoziale di cui al successivo punto 2.8.5, ogni Divisione fornisce alle Organizzazioni Sindacali Nazionali stipulanti i dati relativi a: 1. le caratteristiche quantitative e qualitative, articolate per struttura territoriale, della nuova offerta commerciale programmata, corredate da una informativa sulle eventuali innovazioni relative all’impiego del materiale rotabile; 2. le consistenze numeriche di personale di macchina e di bordo, esistenti all’avvio della procedura negoziale, articolate per struttura territoriale; 3. i report dei principali indicatori gestionali relativi all’ultimo semestre in atto contabilizzato ed articolati per struttura territoriale; 4. la proposta di ripartizione dei volumi di produzione relativi all’offerta commerciale programmata ed articolata per struttura territoriale, espressi, rispettivamente, in ore di condotta (diurna e notturna) per i servizi di condotta, ed in ore di scorta (diurna e notturna) per i servizi di bordo, nonché, per entrambe le rispettive attività, in treni x chilometro/giorno ed in ore di lavoro (diurno e notturno); 5. la proposta relativa agli eventuali servizi inter-unità produttiva di cui al secondo capoverso del citato punto 2.14 dell’art. 22 del CCNL, così come disciplinati dalla normativa contrattuale ed in attuazione, nel rispetto delle relative limitazioni ed eventuali articolazioni per Divisione, dei punti 2.3.1, 2.3.2, 2.3.4, 2.5.1, 2.6.1, 2.6.2, 2.6.3 del presente accordo; 6. la proiezione in termini di impegno complessivo di personale, rispettivamente di macchina e di bordo, articolati per struttura territoriale, derivante dai turni di servizio ipotizzati per effetto della proposta di ripartizione dei volumi di produzione di cui al precedente comma 4; 7. l’elenco degli impianti di cui all’ultimo comma del precedente punto 2.7. La storia si ripete! Non ho molta anzianità di servizio ma, per quel poco che ho potut re, sono in grado di dire che la storia si ripete! Viaggio e parlo con i colleghi Capitreno e Macchinisti e nessuno è soddisfatto di quelle che, secondo i sindacati, sono grandi conquiste. Ci siamo passati con l'Agente Solo, ci ripassiamo ora con l'IVU. Giunti a questo punto mi domando: ma quelli che vanno a fare i verbali di accordo e a firmare le trattative sanno cosa vuol dire fare il ferroviere? C'è da precisare che ci sono due categorie di ferrovieri ed è giusto non fare di tutta l'erba un fascio. Ci sono quelli che si alzano alle sette di mattina, timbrano il cartellino, hanno il loro ufficio, il bagno al piano, la macchinetta del caffè e a pranzo sono con i piedi sotto il tavolo, si organizzano il pranzo di Natale e il cenone di Capodanno, ecc. Poi ci sono quelli che non hanno orari, lavorano fino a 10 ore al giorno, dormono fuori casa, non ci sono a Natale né a Capodanno né la domenica né in tante altre occasioni – e che oltre agli orari vivono il disagio di luoghi di lavoro lasciati all'abbandono totale in condizioni igieniche a dir poco vergognose. E questi sono il PdB e il PdM. La domanda sorge spontanea: a quale categoria di ferrovieri appartengono coloro che firmano questi tanto vantaggiosi accordi? E, peggio ancora, a reale vantaggio di chi? Un anno e mezzo fa si respirava la stessa aria: salivi in treno e l'argomento era l'Agente Solo. Commenti sempre negativi, nessuno voleva arrivare all'accordo. Poi si è partiti con una mezza sperimentazione ma che in poco tempo, con accordi vari, è diventata l'attuale realtà. Adesso idem con l'IVU: si parla tra colleghi ed è la stessa minestra. Nessuno lo vuole, nessuno lo reputa un programma adatto a gestire la vita di chi già stenta a gestire la propria con l'attuale situazione... Eppure (sorpresa delle sorprese) nonostante tutti dicano no a IVU, quelli che ci devono istituzionalmente rappresentare e tutelare i nostri interessi tirano fuori un verbale d'incontro dove si dà il via libera alla sperimentazione! Capisco e condivido in pieno quanto mi viene detto: che la mia azienda deve svilupparsi, che bisogna sfruttare nuove tecnologie e puntare al risparmio – ma è possibile che tutto ciò debba ricadere sempre e solo sulle nostre spalle? Mi auguro (e spero di non dovermi ricredere) che questa volta si sia firmato qualcosa che salvaguardi realmente i nostri interessi e non quelli di un’azienda che assume sempre più l'aspetto del padre-padrone. Anche se l'esperienza mi porta a pensare tutto il contrario. Una giovane collega Pagina 5 Circolare 25 e circolare dinamica L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul Lavoro. Il lavoro è il fattore determinante per la crescita economica e sociale del paese, ed i lavoratori a seconda delle mansioni svolte percepiscono un corrispettivo in denaro, il salario. Talvolta però accade che, pur facendo la stessa mansione, capita che il lavoratore possa avere un salario diverso da un suo compagno di lavoro, ciò è dovuto sia alla anzianità nello svolgimento del servizio, sia alla variabilità delle componenti economiche accessorie tipiche della mansione svolta nell’arco lavorativo mensile. Analizziamo il caso che più ci è vicino e che più ci interessa. Il Macchinista per esempio ha nel suo paniere stipendiale una serie di parametri economici legati alla sua mansione che alla fine fanno lievitare lo stipendio finale. Ergo, più quantità di lavoro svolgi nella tua mansione specifica, più soldi porti a casa. Come riuscire a fare ciò? Il sistema più celere è quello di essere inserito in un turno di lavoro che garantisca giornalmente una serie di servizi remunerativi. Sappiamo tutti qual è stata finora la strada per accedere ai turni. In alcuni punti discutibile e migliorabile (vedi disponibilità). Con l’apertura del servizio ad alta velocità, l’Azienda ha ritenuto opportuno che fosse giunto il momento di scegliersi il personale attraverso criteri nuovi, iniziando proprio da quel tipo di servizio, e di fatto, si annullava per quel turno la norma in essere, l’Azienda inoltre cercava di far condividere alle OS il suo progetto per la formazione degli equipaggi AV, sulla base di una norma interna, la CCS11 del 15-06-2006, che aveva in embrione la futura circolare dinamica. Le OS tutte rifiutavano l’accordo sostenendo che la sola norma da loro riconosciuta era la C25/81. Fino a qualche tempo fa nella Divisione Passeggeri questo squilibrio per i turni AV, era stato causa di malcontento e di conflitto, tanto è vero che a Milano una OS regionale inoltrava al Tribunale del Lavoro competente, un’istanza ex Art.28 contro Trenitalia per comportamento antisindacale e discriminatorio nei confronti di un loro lavoratore escluso dal turno Frecciarossa. Il giudice rigettava il ricorso motivando la sentenza, che la C25 era norma delle allora Ferrovie dello Stato, che essa stessa non era stata frutto di accordi con le OS, e pertanto oggi Trenitalia, nuovo soggetto, non era vincolato al rispetto della norma. Essa può, in mancanza di accordi specifici, assegnare ai turni il personale secondo suoi criteri. La sentenza così come è ha un effetto dirompente, ed i macchinisti più accorti avevano compreso che la sentenza sanciva la morte della C25. Ma le cose non accadono per caso. In occasione della attivazione della turnazione invernale 2009 Trenitalia presenta un documento, valido, per ora, per tutta la Divisione Passeggeri, che ridefinisce i criteri di assegnazione ai turni, la famosa “Circolare Dinamica”, essa porta scritto in calce che “aggiorna/sostituisce ogni riferimento in materia di assegnazione …. “ Andiamo a vedere come è costruita. Il criterio di valutazione si basa su 7 differenti articolati; a) valutazione delle competenze di condotta (scorte, SIDAC, test in aula), il tutto per 45 punti. b) giornate di condotta maturate (max. 10 punti) c) esito del corso di formazione per patente F e F-AV (max. 20 punti) d) esperienza maturata nella condotta dei treni (sostituirà nel tempo la voce ‘c’) e) valutazione disciplinare (-7 punti per una multa, -15 per una sospensione) f) valutazione delle attitudini Pagina 6 Il tutto espresso in 100 centesimi, insomma una patente a punti, che viene aggiornata ogni sei mesi circa. E’ interessante soffermarsi sull’ultima voce della lista, essa raccoglie una varietà di aspetti non proprio legati alle competenze professionali, ma ad una maniera di esprimere il lavoro di macchinista quantomeno bizzarra, essa passa attraverso la cosiddetta proattività, senso di appartenenza, entusiasmo, cura dell’immagine, fino ad un massimo di 25 punti (su 100). Vero è talvolta che l’abito fa il monaco, ma un viaggiatore preferirebbe avere alla guida del treno un macchinista esperto e altamente professionalizzato in grado di risolvere le possibili anormalità che si possano presentare in corso di viaggio, piuttosto che trovarsi davanti un damerino tutto azzimato e salmodiante, che per qualche banalità, tenga inchiodato un convoglio chissà dove. la normativa sulla spostabilità del riposo dal 4° al 7° giorno ciò implicherebbe al lavoratore di prenotare il congedo, a lungo termine, in maniera non mirata, dopodiché alla fine del periodo di ferie utilizzato verrebbe agganciato il riposo sottraendo al lavoratore l’intervallo di riposo per la ripresa del turno, pertanto , per evitare questa minaccia si suggerisce al personale di prenotare il congedo con il turno già in possesso, in questo modo si salva l’intervallo, anche se per ora risulta essere un palliativo, ma comunque azioni di contrasto a IVURail saranno messe in campo a breve che si concretizzeranno infine con una azione di sciopero del PdM e del PdB. IVU ha una particolarità, per funzionare ha bisogno che tutto il personale sia inserito in turno, e quindi non vi è più il personale disponibile puro, e per la copertura delle assenze si graficano una serie di giornate di disponibilità, attualmente ognuna di queste è fissata per un arco di 24 ore, e ciò non è sostenibile, poiché questo sistema di cose non consente la programmazione del proprio tempo libero, prefigurandosi invece una sorta di reperibilità nascosta, il passo successivo deve essere invece una disponibilità a fasce di utilizzazione ove il personale potrà prendere tutti gi impegni non lavorativi con puntualità. Altro punto critico è che questo sistema, attualmente, non discrimina il lavoro svolto tra quantità e qualità di esso, per il sistema IVU-Rail fare un servizio di riserva, è equivalente agli stessi parametri di un servizio ai treni . Nella compilazione dei turni individuali e non personalizzati, come qualcuno sostiene, le variabili sono molteplici poiché si può compilare un turno saturando l’orario di lavoro utilizzando il personale solo nelle fasce mattutine creandogli un notevole disagio oppure facendolo lavorare nelle fasce mediane, rendendogli la vita più regolare, insomma con parametri mirati, IVU può realmente renderci la vita difficile. e nella compilazione dei turni, Paradossalmente IVU non ha ragione di esistere senza la Circolare Dinamica ed essa l’elemento che farà la differenza stipendiale oltre alla qualità della vita. I Macchinisti siano avvertiti: da oggi l’Azienda li vuole in concorrenza tra di loro. E i Macchinisti cosa vogliono fare? Come se tutto ciò non bastasse, sta per arrivare un altro brutto colpo per il Macchinista, da Ottobre prima a Frecciarossa e FrecciaArgento , poi nell’arco di un anno, a tutte le altre divisioni di Trenitalia verrà implementato un nuovo sistema di turnazione informatico che sostituirà VESTE, il turno IVU, turno individuale distribuito al pdm con cadenza e validità mensile. Questo sistema fa in modo che l’articolato contrattuale sulla ripartizione e contrattazione dei servizi del pdm e pdb sia superfluo, ciò ha comportato la richiesta dell’apertura di un tavolo di trattativa pena la dichiarazione di sciopero. Si è raggiunto un accordo di massima tra alcune OS e Trenitalia anche se alcuni punti non sono stati esaurientemente risolti. Questo software, a quanto dichiarato da Trenitalia, sarebbe capace di gestire tutti i parametri lavorativi del pdm presenti nel contratto , solo che ad una prima verifica dei dati si capisce che le cose stanno andando in maniera diversa. Tra le prime cose alle quali il pdm deve badare è quella del controllo del riposo settimanale che in base mensile deve essere pari a 290 ore, per il rispetto del monte ore annuo di 3538 ore. Ad una prima lettura dei turni distribuiti questo dato risulta essere di molto inferiore, e dal momento che il turno è individuale spetta al singolo fare reclamo, la Dirigenza darà l’assicurazione che il dato sarà sanato prendendo a riferimento la media annua, ergo aspetta e spera. Anche sull’utilizzo del congedo nascono dei dubbi circa la usuale applicazione normativa, dal momento C.L. che l’azienda ha dichiarato che intende applicare Pagina 7 Accordo Cargo, contropartita Premio di Risultato… L’Or.S.A. non ha siglato l’accordo del 17 novembre 2010 Dopo una serie di incontri nei quali l’azienda ha informato sulla situazione del Gruppo ed in particolare della divisione Cargo si è giunti, nella serata del 17 novembre, alla stipula dell’accordo, da parte delle altre OS, senza un vero confronto di merito sulle questioni industriali, produttive ed organizzative. Abbiamo ripetutamente evidenziato l’esigenza di affrontare e condividere in via preliminare un piano di rilancio industriale ma, come appare evidente, non ci siamo riusciti. In sostanza l’azienda ha rappresentato un piano di ristrutturazione pesantissimo sul quale non si è sviluppata alcuna trattativa ne per quanto concerne l’intero Gruppo, ne per quanto concerne la divisione Cargo, per la quale si prevede un taglio di 3500 persone su 8000 senza, per altro, alcuna prospettiva di rilancio. L’accordo oltre alla questione Cargo riguarda anche l’attivazione del fondo di sostegno al reddito e i premi di risultato pregressi (2007,2008,2009) e futuri (2010 e 2011). Fondo di sostegno Riteniamo che il fondo sia uno strumento opportuno per gestire le eccedenze di personale, per cui nel merito, così come già detto e convenuto nel passato, non abbiamo contrarietà. La questione su cui dover porre la massima attenzione è sugli esuberi che si verranno a creare a seguito delle modifiche organizzative convenute con l’accordo del 17 novembre scorso. Premi di risultato (allegati B e C ) Gli importi relativi agli anni pregressi sono inferiori alle attese e soprattutto a quanto liquidato nel passato. Anche per gli anni 2010 e 2011 evidentemente qualche preoccupazione esiste circa i nuovi criteri da applicare che potrebbero portare a discriminazioni anche accentuate tra personale addirittura dello stresso settore. Comunque il premio di risultato non è stato determinante per la valutazione dell’accordo Accordo Cargo (allegato A) L’accordo Cargo è stato per quanto concerne la nostra organizzazione centrale perché incidente direttamente e negativamente sulla sicurezza, attraverso la modifica degli equipaggi e la riorganizzazione delle attività di manovra, formazione treno e verifica.È stata istituita una nuova figura professionale polifunzionale, inquadrata nell’area E, con un mansionario che riassume quello della verifica, del formatore treno e del manovratore, che assicura tutte le attività negli impianti di competenza e nelle località dove si attestano i treni e supporta il macchinista durante la marcia del treno per garantirne eventualmente l’arresto e l’immobilizzazione. Equipaggio Misto Con l’accordo viene istituito un modulo di equipaggio misto formato da un macchinista e da un agente polifunzionale come sopra descritto. Non abbiamo convenuto il modulo proposto soprattutto perché non garantisce gli attuali livelli di sicurezza durante la marcia del treno e nelle operazioni a terra attualmente fatte da squadre di manovra opportunamente definite e con strumentazioni di comunicazione particolari. Per ragioni di sicurezza quindi abbiamo proposto un modulo di equipaggio misto formato da un macchinista e un agente polifunzionale di supporto alla condotta munito di patente D, capace cioè di condurre il treno, in caso di malore del macchinista, sino al punto di soccorso e di intervenire in caso di degrado delle condizioni di circolazione. Modulo a Doppio Macchinista Con l’accordo si è profondamente inciso anche sull’equipaggio a doppio macchinista attraverso vere e proprie modifiche contrattuali a livello di mansionario (formazione treno, aggancio, prova freno, posa e ritiro fanali di coda) e normativo (modifica livello ore lavoro notturno, concessione di tutte le flessibilità normative), svuotando di conseguenza il ruolo delle rappresentanze territoriali e delle RSU. Per quanto poi riguarda le contropartite economiche previste (allegato A) tralasciamo ogni valutazione perché si commentano da sole. Abbiamo ritenuto inaccettabile il tentativo ricattatorio messo in atto dalla delegazione aziendale tendente allo scambio di soldi, comunque dovuti ai ferrovieri, con un progetto senza prospettive. La nostra è stata una scelta coerente e responsabile mirata esclusivamente alla tutela del lavoro, alle condizioni dei ferrovieri e alle condizioni di sicurezza. In conclusione non solo è stato convenuto tutto ciò ma lo hanno fatto dandoci addirittura meno di quanto ci spettava come premio di risultato che attendevamo da tempo. L’accordo del 17 novembre è un brutto accordo che va rigettato con una ampia azione di informazione e di mobilitazione tra il personale. Sono già state attivate le procedure per le iniziative del caso. Roma, 24 novembre 2010 Pagina 8 filt-cgil fit-cisl uiltrasporti ugl Trasporti OrSA Trasporti FAISA FAST Segreterie Nazionali CCNL MOBILITA’ GRAVE E COLPEVOLE ATTO COERCITIVO DEL GOVERNO: ORDINATO IL DIFFERIMENTO DELLO SCIOPERO DEL 9-10 DICEMBRE Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha emesso l’ordinanza di differimento dello sciopero nazionale di 24 ore del 9-10 dicembre, proclamato a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità. L’atto del Ministro è ingeneroso, grave e in un certo senso colpevole. Ingeneroso e grave, perché ha impedito in modo coercitivo l’esercizio di uno sciopero fondato su legittime motivazioni di merito, a quasi tre anni dal varo della piattaforma rivendicativa, ad oltre un anno e mezzo dal Protocollo “preliminare” al nuovo CCNL sottoscritto in sede ministeriale nel maggio 2009 e a più di tre mesi dall’ipotesi di intesa siglata il 30 settembre scorso, sempre presso il Ministero, nonostante la responsabilità più volte testimoniata dalle Organizzazioni Sindacali nel corso della vertenza. Ingeneroso e grave, perché, impedendo lo sciopero del 9-10 dicembre, il Ministro ha premiato di fatto l’atteggiamento palesemente dilatorio, ostruzionistico ed irresponsabile tenuto da Anav ed Asstra durante tutto il corso di questa vicenda, le quali escono per ora “impunite” rispetto ai loro comportamenti. Colpevole, perché lo stallo della trattativa contrattuale è stato aggravato dai pesanti tagli al trasporto locale già decisi dal Parlamento a fine luglio ed attuati in questi giorni con la Legge di Stabilità 2011, ma l’iniziativa del Ministro per tentare di correggerli, formalmente annunciata alle parti soltanto l’11 novembre, si è rivelata tardiva, i possibili correttivi, peraltro tuttora di entità incerta, sono ancora all’esame del Governo e l’ipotesi prospettata in questi giorni è che lo stesso Governo starebbe valutando la possibilità di inserire detti correttivi, una volta definiti, in qualche successivo intervento legislativo ulteriore. Colpevole, perché la vertenza per il nuovo CCNL è destinata ad inasprirsi pesantemente, inserendosi, come appare ormai inevitabile, in una situazione che dovrà fronteggiare, nelle prossime settimane, gli effetti dei tagli alle risorse finanziarie destinate al settore in tutte le Regioni e nella quasi totalità delle aziende. L’ordinanza del Ministro comporta il differimento ad altra data dello sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalle ore 21.00 del 9 alle ore 21.00 del 10 dicembre per il trasporto ferroviario e i connessi servizi di supporto e per l’intera giornata del 10 dicembre per il trasporto pubblico locale. Le Segreterie Nazionali valuteranno le iniziative da assumere sul piano giuridico rispetto all’ordinanza stessa e nei prossimi giorni decideranno le modalità con le quali proseguire la mobilitazione della categoria a sostegno della vertenza per il nuovo CCNL della Mobilità, una volta valutati gli esiti finali dei provvedimenti finanziari adottati dal Parlamento ed i possibili ulteriori sviluppi politici per il Governo nel passaggio parlamentare in programma il 13 ed il 14 dicembre prossimi, nonché le risultanze dell’incontro del 9 dicembre già convocato dal Ministero per la prosecuzione del negoziato contrattuale. Roma, 7 dicembre 2010 Le Segreterie Nazionali Pagine 9 OrSA Nazionale Oggetto: Proclamazione sciopero. A seguito dell’accordo 17 novembre 2010, con lettera del 24 novembre 2010, la scrivente ha comunicato il rinnovo e l’integrazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, avviate per la prima volta il 22 maggio 2009, le cui motivazioni, di seguito, si riepilogano: 1) applicazione dell’accordo 15 maggio 2009, non siglato da OrSA … 2) ingiusti provvedimenti disciplinari irrogati ai lavoratori che non si sono adeguati ai contenuti dell’accordo 15 maggio 2009 … 3) mancata trasformazione dei contratti di apprendistato in contratti a tempo indeterminato, nonostante i lavoratori abbiano svolto in completa autonomia i compiti previsti dal profilo professionale rivestito… 4) modifica unilaterale dei criteri di assegnazione del Personale dei treni ai turni di servizio (2009.TRNITCORP.58456 dell’11/12/2009), in violazione di quanto stabilito dal punto 2.2 art.14 del contratto aziendale nonché dal punto 5 dell’accordo 20/10/2003 .. 5) applicazione nei turni di lavoro dei contenuti della lettera TRNITDPR.VPR/P/2010/0004846 del 8/2/2010 che prevede la riduzione dei tempi e la modifica delle relative operazioni da svolgere alla messa in servizio dei materiali dei treni in violazione di quanto stabilito dal punto 2.2 art.14 del contratto aziendale nonché dal punto 5 dell’accordo 20/10/2003 . 6) irrogazione di procedimenti disciplinari pur a fronte di evidenti carenze logistiche e organizzative che impongono ai lavoratori attività extralavorative quali l’aggiornamento delle pubblicazioni di servizio, l’utilizzo della divisa/vestiario, ecc. 7) mancato rispetto dell’accordo 6 marzo 2007 relativamente all’invio del personale di condotta al simulatore Sidac 8) violazione delle procedure per la formazione dei turni del personale dei treni (PdM e PdB) con l’attivazione unilaterale dei turni individuali (progetto IVU) con cui producono gravi ripercussioni sulla gestione della vita privata dei lavoratori 9) prevista applicazione (cambio orario) di modifiche all’organizzazione del lavoro e del mansionario, introdotte dall’accordo del 17 novembre 2010 non sottoscritto da OrSA, con pesanti peggioramenti sul piano normativo (integrazione); Trascorsi inutilmente i tempi previsti, le procedure di raffreddamento e conciliazione devono ritenere espletate con esito negativo. Per quanto sopra… PROCLAMA uno sciopero di 24 ore il personale dei treni (PdM e PdB) addetto a tutto il trasporti viaggiatori di Trenitalia dalle ore 21,00 di sabato 29 alle ore 21,00 di domenica 30 gennaio 2011; uno sciopero di 72 ore per tutto il personale di macchina del trasporto cargo Trenitalia dalle ore 21 di giovedì 27 alle ore 21 di domenica 30 gennaio 2011. Pagina 10 Trasporti News Iniziamo da questo numero una finestra sul mondo dei trasporti ferroviari in Europa e nel mondo con una rubrica denominata "TRASPORTI NEWS". Sguardo sul mondo Dal 1° Gennaio 2010 è partita la liberalizzazione dei servizi ferroviari in Europa. In Italia 27 imprese hanno la licenza di operatore ferroviario rilasciata dal Ministero dei Trasporti ed il certificato di sicurezza dell'agenzia preposta, di cui 18 sono autorizzate al trasporto passeggeri. Il Movimento dei Consumatori plaude ad una effettiva liberalizzazione a vantaggio dei passeggeri (ed all'abbattimento dei costi, NdR). Ahinoi, non si tiene conto che in quasi tutta Europa viene privilegiato il trasporto ad alta velocità a scapito del trasporto socialependolare per le fasce più deboli. Il 13/12/2009 invece è entrato in vigore il Nuovo regolamento comunitario che prevede precisi obblighi d'informazione (arrivi e partenze) e di assistenza gratuita. Quest'ultima deve avvenire sia in stazione che durante il viaggio e, in caso di ritardo superiore ai 60 minuti, obbliga l'impresa ferroviaria a fornire pasti, bevande, alberghi e trasporti alternativi. Con tanto di assistenza sui binari, in caso di treno bloccato in linea. Adesso ci occupiamo della Francia. L'SNCF affronta un passivo di 980 milioni. A rischio 1400 posti di lavoro per far fronte ad un calo degli utili nel settore dell'alta velocità. In Germania la DB resta in nero anche nel 2009: taglio del fatturato del 12,3%, in gran parte dovuto alla flessione del settore merci. Nei prossimi 5 anni sarà avviato un piano di ristrutturazione che prevede un taglio di 14mila posti di lavoro sui 240mila complessivi (182mila solo in Germania). La riduzione dovrebbe cominciare nel 2011 con 4000 tagli e dovrebbe durare 5 anni, con una parte degli esuberi riguardante il settore merci. I treni tedeschi poi hanno ottenuto l'approvazione di Eurotunnel per transitare nella galleria sotto la Manica: il via libera è avvenuto dopo l'abolizione di una norma antincendio che in precedenza consentiva il transito solo ai treni della SNCF. In Cina è stata inaugurata la ferrovia da Pechino a Lhasa, tracciato di 4000 km percorsi in 48 ore. La linea affronta tratte che superano i 5000 metri sul livello del mare e ciò ha reso necessario pressurizzare il treno a causa della rarefazione dell'ossigeno. In prima fila per l'inaugurazione i caschi gialli e rossi degli operai modello. Servizi di ristorazione a bordo treno: il gruppo Cremonini ha vinto la gara indetta dalla francese SNCF per i servizi su tutti i treni TGV. Subito dopo il gruppo emiliano ha vinto anche la gara indetta da Thalys International per la gestione della ristorazione a bordo dei treni ad alta velocità Thalys che collegano Francia, Belgio, Germania e Olanda. Ora la società è leader assoluto in Europa. Per le cifre ottenute dalle gare si parla di 280 milioni dei contratti in Francia con 650 dipendenti, mentre con Thalys 130 milioni di euro con 350 dipendenti. CT Paparo Raffaele Uno spettro si aggira per i trasporti: la concorrenza Con la liberalizzione del mercato nel settore dei trasporti assistiamo alle prime scaramucce tra Trenitalia e Nuovo Trasporto Viaggiatori di Montezemolo & C., provvisoriamente sanate da un armistizio firmato in un incontro presieduto da G. Letta e sancito con una stretta di mano tra i due ad Moretti-Montezemolo. Ricordiamo che nella società NTV sono presenti: con quote del 33% Montezemolo, Della Valle e Gianni Punzo; con il 20% Intesa S. Paolo ed SCNF (oltre a Generali, MPS, Bombassei). NTV è in piena organizzazione con particolare riferimento alla ricerca di personale. Personale che avrà una età media di 26 anni per i macchinisti e di 24 anni per i servizi alla clientela. La nuova società farà concorrenza per primo nel campo dell’alta velocità per poi passare, secondo i propri dirigenti, anche nel settore del trasporto regionale. Tutti i discorsi ovviamente ricadono sui profitti, sui guadagni e non certo sul servizio offerto agli utenti. In una intervista il dirigente Sciarrone (già Trenitalia ed ora azionista con 1,5% di NTV), ad una domanda specifica sul trasporto dei pendolari risponde che in Europa c’è chi guadagna anche sui servizi più “poveri” come quelli a breve distanza. L’auspicio (visto anche l’interesse di altre ferrovie estere) è che a perdere non siano solo i lavoratori, i consumatori ed i pendolari. Ct Paparo Raffaele DTR Lazio Dopo queste "pillole" di assaggio,invitiamo i colleghi interessati a farci pervenire loro articoli o curiosità in merito a questa rubrica. Saluti di Buon Lavoro Pagina 11 Pillole Normative La caccia alle streghe Ormai è ufficiale: la caccia alle streghe è stata aperta! L'agente solo oramai è entrato in modo dirompente nella nostra vita lavorativa e l'azienda ha deciso di intensificare in modo sostanzioso i controlli a tutto il personale. E cioè verificare che il capotreno stia svolgendo nella giusta maniera la sua qualifica, facendo controlleria sui treni o se invece continui a stare davanti con il macchinista svolgendo il servizio ad agente unico anziché ad agente solo. Per la nostra azienda il capotreno non può neanche pensare minimamente di portarsi davanti con il macchinista in cabina di guida se non per quei guasti ai sistemi di sicurezza (SCMT, RS, ecc.) che ve lo costringono: se ti trovano davanti quando non puoi vieni sanzionato con il massimo della multa e (perché no?) anche con un giorno di sospensione. Ma (udite, udite) il provvedimento disciplinare non sarà mai dovuto alla presenza del capotreno in cabina di guida: la motivazione ufficiale saranno l'omissione del servizio di controlleria e dell'assistenza alla clientela (e quindi la contravvenzione ai precisi obblighi di servizio). A molti colleghi capitreno in questi mesi sono state notificate sanzioni disciplinari di questo tipo ma tramite l'arbitrato sono sempre riusciti a ribaltare queste sanzioni. Questo perché (come recita l'art.14 allegato 4 comma 6 dell'ISPAT recante le modifiche della disp. 40/2007 e anche l'art. 32 della PGOS), in caso di equipaggio che preveda un solo agente di condotta (agente solo), il capotreno può normalmente svolgere le incombenze di sua spettanza su tutto il convoglio ma ha l'incombenza di portarsi con sollecitudine in cabina di guida in presenza di arresto del treno per intervento della frenatura d'emergenza e di prendere posto, durante la corsa, in cabina di guida come secondo agente in presenza di guasti o anormalità. Quindi in poche parole se un capotreno svolge le proprie incombenze di controlleria, incarrozzamento ed emissione di biglietti e poi si porta davanti con il macchinista non si può dire che contravvenga ai propri doveri e non potrà mai essere punito per questo. Ma tutto ciò come per magia è diventata storia vecchia perché grazie alla DEIF n.23 entrata in vigore il 6 Maggio tutto è cambiato. Il “può” degli articoli precedenti si è trasformato in “deve”, la possibilità in imposizione. Questa DEIF integra (ma non sostituisce) i due articoli suddetti colmando per l'azienda le lacune che si erano create per i casi di servizi svolti ad Agente Solo, ma per noi poveri capitreno crea soltanto un nuovo "vecchio" problema. Dov'è ora il nostro posto su un treno svolto ad agente solo? Sicuramente in vettura, ma come sarà possibile ottenere un posto nei treni sovraffollati senza un'opportuna segnalazione del posto riservato al capotreno, come avveniva prima dell'avvento dei servizi ad agente unico che hanno portato il capotreno ad abbandonare il materiale rotabile per dover affiancare il macchinista per svolgere di secondo agente di macchina? Bisognerà sicuramente far presente all'azienda di questa criticità nello svolgere la nostra mansione di capotreno e far reintegrare il diritto alla prenotazione del posto. Guasto telefono terra treno Ci sono giunte richieste di chiarimenti da parte di colleghi Macchinisti e Capitreno riguardo al comportamento da tenere in caso di guasto al sistema di collegamento telefonico terra-treno od al guasto delle apparecchiature telefoniche di bordo. L'importanza di tale collegamento telefonico è citato dalla normativa vigente che, come requisito per per l'effettuazione del treno ad Agente Solo, afferma che: le cabine di guida dei rotabili devono essere attrezzati con apparato telefonico GSM-R (Cab-radio o Car-kit; in quest'ultimo caso il telefono cellulare dovrà essere collocato nell'apposito alloggiamento della basetta del Car-kit) e che: la circolazione di questi treni è ammessa solo su linee attrezzate con sistema SCMT e coperte con il sistema GSM/GSM-R (IPCL alleg. XIII presc. RFI 1441 31/05/07). Il guasto dell'apparato telefonico di bordo dovrebbe essere un evento sporadico ed eccezionale, vista l'importanza che tale apparato riveste per la regolarità e la sicurezza dell'esercizio ferroviario. Ma, ahimè, visto lo stato attuale dei mezzi di trazione del TMR, questo guasto sta diventando una consuetudine. La gravità di tale guasto viene anche sottovalutata dai colleghi che, talvolta, per rassegnazione od altro continuano il servizio ad Agente Solo. L'Azienda, dal canto suo, non intervenendo in maniera tempestiva ed efficace disattende ai suoi obblighi (come da Disp. RFI 27/2006 art. 4 ex allegato XIII IPCL): Le Imprese ferroviarie del mezzo di trazione devono garantire la dotazione di quest'ultima tipologia di apparecchiatura mobile (Cab radio o Car-Kit) efficiente nella cabina di guida in testa al treno. Il rispetto delle norme che regolano l'esercizio ferroviario è fondamentale per la regolarità e la sicurezza dello stesso ed è anche una tutela per l'operatore: essere Macchinisti o Capitreno ci rende in prima persona responsabili e non ci sono ordini verbali superiori o pressioni che possano giustificare il nostro operato. Pertanto ricordiamo ai nostri colleghi che in caso di: guasto alle apparecchiature telefoniche di bordo (Cab-Radio o Car-Kit) bisogna annotare l'avaria sul TV, comunicarla al DCTR e segnalare al proprio impianto del cambio di modulo di condotta ad Agente Unico con il CT; guasto al cellulare di servizio, nel caso in cui la cabina sia attrezzata con il Car-Kit, bisogna segnalarlo al DCTR ed informare il proprio impianto del cambio di modulo di condotta ad Agente Unico con il CT; guasto al solo dispositivo viva voce è ammesso l'Agente Solo ma tutte le comunicazioni verbali devono avvenire a treno fermo (alleg. XIII IPCL p.4). In caso di mancanza di copertura del segnale telefonico va richiesta la presenza del CT in cabina di guida fino a quando le condizioni di copertura telefonica non si siano ripristinate. Ovvia, poi, la segnalazione al proprio impianto dell'inconveniente. Pagina 12 Leggiamo un libro: l’orario FS Il sistema ferroviario come servizio pubblico sta morendo in questi mesi. Se si dovesse stabilire una data convenzionale della morte si potrebbe prendere il 13 dicembre 2009, inaugurazione ufficiale della linea ad alta velocità Torino-Milano-Salerno. Il servizio ferroviario (e quindi la rete ferroviaria) è un sistema e la sua efficienza (come servizio) si misura sulla comodità, sicurezza, affidabilità, flessibilità di tutte le tratte, sui tempi di percorrenza e sui costi per gli utenti. Non si può (e non si deve) separare una tratta dal resto della rete (vuoi perché è strategica, perché è molto frequentata, perché può rendere molto): non si può farla percorrere da treni molto veloci e dire che tutto va bene perché su quella tratta l’azienda ci guadagna. Questo uccide la rete, cioè il servizio pubblico. Che dire se l’Alta Velocità costringe anche chi abbia raggiunto un nodo importante ad allungare il percorso, magari di molto? E se chi abita lungo il percorso dell’AV deve andare avanti e indietro su treni lenti? E se non ci sono treni passanti su molte direttrici importanti? Insomma le disfunzioni, i guasti, i ritardi, le soppressioni (che possono aumentare se entrano nuovi operatori, come gli italo-francesi, i tedeschi, gli austriaci) sono solo la parte inattesa di un disastro complessivo che va guardato punto per punto. Cerchiamo di illustrarne qualcuno. I prodotti Si arriva ai soldi vendendo immagini, pubblicità, slogan e nomi senza neppure toccare la realtà. I pubblicitari e gli addetti al marketing non ti vendono un servizio: ti vendono un nome. Ecco perché l’elenco dei tipi di biglietto che ti vengono venduti prende mezza pagina: Eurostar Italia Alta Velocità, Eurostar Italia Fast, Eurostar Italia Alta Velocità Fast, Eurostar Italia, Eurostar City, Eurocity internazionale diurno, Eurocity internazionale notturno, Intercity, Intercity notte, Espresso, Diretto, Regionale, Metropolitano, Suburbano. È impossibile avere una serie coerente dei prezzi. Ed è capitato,col vecchio orario, che il prezzo aumentasse notevolmente semplicemente per un nome cambiato. Le stazioni Non sono gestite da chi ti trasporta. Ti forniscono lo spazio per la biglietteria, poche panchine (al freddo, perché c'è da risparmiare pure sui riscaldamenti) e l’informazione elettronica è ridotta al minimo (quando funziona). In compenso ci sono infiniti schermi pubblicitari o addirittura negozi. In fondo sono la pubblicità e i negozi che pagano la stazione, quindi loro vendono te a chi fa la pubblicità. A Roma, a Milano, a Torino ci sono cessi a pagamento ridotti come una volta quelli gratuiti. Gli orari Le pagine dell’orario nuovo parlano da sé. Tre direttrici sono scomparse, la Torino-Venezia-Trieste. La direttrice padana non è neppure più segnata tra le linee a lunga percorrenza. La Torino-Milano è affidato a sette FrecciaRossa, a due Intercity e ad un treno internazionale della notte. Restano le rassicuranti testate regionali: a differenza di prima, quasi nessuno percorre l’intera tratta, salvo in tarda serata. A Milano, per la linea padana e per quella adriatica, tutto si ferma. Gli unici treni passanti proseguono per BolognaFirenze-Roma-Napoli-Salerno. Devi passare da Milano anche per andare a Bari o a Roma. Certo il Milano-Roma fa in fretta, ma il tempo complessivo aumenta per i cambi e per l’allungamento dei percorsi. Tra Pescara e Bari praticamente l’Adriatica si interrompe. La Tirrenica è ancora più desolata: ha solo treni regionali con l’eccezione dei treni della notte e di qualche solitario Intercity. I costi e i prezzi Repubblica del 9 gennaio riporta i costi al Km della MiTo (54 milioni), della Bo-Fi (60 milioni), della Mi-Bo (33 milioni). La velocità media del FrecciaRossa non è alta: 150 Km/h sulla Mi-To; 180 Km/h sulla Mi-Bo. I costi della linea ad alta velocità e l’aumento del costo della maggior parte dei percorsi non sono stati affrontati per migliorare la rete o per viaggiare più velocemente e comodamente ma per pagare gli interessi alle banche, il servizio ai general contractors, i risarcimenti ai comuni, i materiali, le macchine…La mia domanda è: perché abbiamo accettato tutto questo? Un tracollo culturale Siamo un paese montagnoso, densamente popolato, con una fitta rete di paesi e città piene di gente. I nostri treni, per essere utili, devono essere interconnessi, fermarsi spesso, andare più piano che altrove. Anziché usare treni flessibili, abbiamo deciso di usare treni che sono in grado di andare in fretta ma passano il tempo soprattutto fermi, o a rallentare e ripartire. È ora di svegliarci, di porre almeno il problema. Anche perché andare un po’ più in fretta di così, non in termini di velocità massima ma di tempi di percorrenza reali da punto a punto non ci dispiacerebbe. Erminia Principe Sunto tratto da un articolo di Francesco Ciafaloni (Ricercatore dell’IRES “Luicia Morosini” di Torino Pagina 13 In qualità di Rsu vorrei informare i colleghi del percorso di trattativa che si sta faticosamente, portando avanti, con la DTR Lazio. Già dalla presentazione dei turni del 13-12-2009 la Rsu h a protestato per tutte le violazioni normative e regolamentari, rilievi che puntualmente abbiamo prodotto subbito dopo l'emanazione, ma l'Azienda non ha ritenuto di convocarci, ha invece prodotto una serie di risposte scritte. Dopo queste risposte inconcludenti si è deciso di ricorrere alla procedura di raffreddamento prevista dalla legge 146/90 propedeutica alla dichiarazione dello sciopero, procedura sottoscritta da tutte le OO.SS regionali. Vi sintetizzo le contestazioni sollevate alla DTR dalla RSU e dalle OO.SS , nell'ambito della riunione. Diritto al Pasto in tempi congrui al netto dei tempi per raggiungere i locali convenzionati, risoluzione del problema delle chiusure settimanali dei servizi convenzionati. Modifica dei turni con l'abolizione dello spostamento tra Nuovo Salario e Roma Smistamento, il contratto non prevede tale soluzione nei turni ma la VOF. Tempi Medi e Tempi accessori, sono stati indebitamente decurtati senza nessun accordo tra le parti, ne richiediamo il ripristino secondo i dettami contrattuali. Riposi Fuori Residenza nelle località di Priverno; Ciampino e Formia, richiediamo strutture con standard qualitativi migliori. Sale sosta richiesta di adeguamenti negli arredi, sulla pulizia e bagni per il personale femminile, oltre alla individuazione di locali idonei in tutte quelle località mancano. Sentieri perdonabili su Tiburtina e scorta Leonardo, pulizia e indicazione del percorso per raggiungere il binari di sosta dei materiali a Roma Tiburtina, impossibilita di raggiungere in sicurezza, per mancanza del sentiero perdonabile, per la scorta Leonardo, il cambio deve avvenire in stazione. Certezza che nei turni ogni macchinista usufruisca individualmente delle 3538 ore minime contrattualmente previste. Sulla soppressione dei turni di zona di Priverno e di Fara Sabina ne abbiamo contestato la loro soppressione, poiché avvenuta senza il consenso delle RSU e OO.SS e in assenza un preventivo confronto, che valutasse dove ricollocare i macchinisti fuorusciti dai turni soppressi. Sottoscrizione della modifica della rotazione delle ferie estive e invernali, progetto pronto e condiviso, ma che non trova il soggetto aziendale firmatario. Più tutta una serie di osservazioni mosse dalla Rsu di Cassino, sulla esecuzione delle manovre in deposi sull'illuminazione dei binari del deposito e dei turni di Cassino. Su questi temi il confronto si è svolto con apparente senso costruttivo da parte aziendale, la quale si è dichiarata disposta a sottoscrivere la modifica sulle ferie del ITR di Roma Smistamento dando mandato al titolare per la firma, si e convenuto con lo stesso di incontrasi a breve per rimodulare l'accordo per mandarlo in vigore dal 2011. Veniamo informati dalla DTR del rinvio a data da destinarsi della riunione del 08-11-2010, poiché il responsabile delle risorse umane Avv. Rinella è stato sostituito dalla Signa. Stornelli, ad oggi non abbiamo ricevuto ancora la convocazione per la nuova data. Anche il titolare che aveva finalmente avuto un mandato chiaro e plateale, ha chiesto di attendere per informare il nuovo dirigente, ad oggi non si hanno notizie, sembra di rivedere un film già proiettato all'inizio di questo anno. Concludendo per quanto mi riguarda, sta divenendo ormai irrinunciabile il ricorso ad una azione di sciopero del personale di Macchina della Dtr Lazio, per spezzare una consuetudine aziendale tutta dedita ad ignorare le rivendicazioni dei Macchinisti, e che contestualmente vede costantemente aumentare i carichi di lavoro, a discapito dei diritti dei macchinisti, e se a breve non interverranno fattori nuovi (convocazione) e risolutivi (accoglimento delle rimostranze), il percorso non potrà che vedere necessariamente una forte mobilitazione attiva dei Macchinisti del Lazio, nel partecipare ad uno sciopero che solleciterò personalmente alle altre RSU e alle OO.SS. RSU Bocchi Stefano Informativa riunione con la Direzione Nazionale Trenitalia Divisione Trasporto Regionale Il 9/12/2010 si è tenuto un incontro con la d irezione Nazionale d i Trenitalia per la ripartizione d ei servizi d i condotta e scorta. L’ Orsa ha d enunciato la violazione d ella p rocedura relazionali con le Organizzazioni Sindacali per il ritardo d ella consegna d ei turni e che addirittura in alcuni impianti i nuovi turni contengono d elle d eroghe all’organizzazione del lavoro ed a ll’orario senza che sia avvenuta la t rattativa. La Società ha informato che la p roduzione a livello nazionale, per effetto dei tagli a i finanziamenti, è d iminuita dell’ 1.6%, diminuzione concentrata in modo particolare nelle Regioni Calabria e Campania e ulteriori e importanti tagli (intorno al 10%) che interesseranno tutte le Regioni saranno previsti entro f ebbraio 2011. La Società, ha intenzione di rivedere la geografia degli impianti e portare il rapporto quadri/operatori dall’attuale 1 a 20 ad 1 a 70 Inoltre siamo stati informati che l’IVU partirà in tutte le Divisioni entro l’estate 2011. Preso atto dell’impossibilità di p rocedere ad una concreta trattativa sulla ripartizione dei servizi, di fronte a lla volontà aziendale d i confermare le modifiche organizzative già denunciate l’’Orsa ha abbandonato il tavolo delle trattative Pagina 14 Quanti soldi ci hanno tolto dallo stipendio di dicembre? INFORMATIVA La Società Ferrovie dello Stato, da noi interpellata con nota Prot. n. 003/S.G./Or.S.A. del 4 gennaio 2011, ha confermato che la regolarizzazione fiscale 2010 è stata completata, per tutti i lavoratori che ne avevano titolo, con i criteri indicati nella nota FS/DCRUO/RIPL/A0011/P/2010/190 del 15.12.2010. La Società precisa che solo in alcuni sporadici casi limite, la sovrapposizione della detassazione in oggetto con quella per i Premi di risultato pregressi 2007-2008-2009, che ha comportato il superamento della quota detassabile, ha determinato situazioni per le quali sono in corso le necessarie verifiche. Per quanto sopra, coloro che ritengono di non aver fruito della tassazione agevolata possono inviare alle Segreterie dell’Or.S.A. il proprio listino paga relativo allo stipendio di dicembre 2010, indicando un rispettivo recapito. 10 gennaio 2011 “il fischio” Via Marsale 65, Binario 1 sottopaggio. Ciro Liberale 8152395 Stefano Latini 8297678 Giulia Sala 8114182 Erminia Principe 8276065 Claudio Caratelli 8259898 Raffaele Paparo 8297794 Redazione Mauro Magini [email protected] Angelo Zeppa [email protected] Inoltre hanno collaborato: Mauro Pilati, Fabio Protano, Andrea Chiovaro, La RSU PdM/Lazio componente OrSA. Il fischio Periodico del personale di Macchina e di Bordo Trenitalia stampato in proprio Scrivi! [email protected]