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Dicembre 2007 - Bcc Mediocrati
Anno II - Numero 4 - Dicembre 2007 Il 2007 si chiude in crescita mentre grandi progetti annunciano il 2008 CRESCITA ED ESPANSIONE di Nicola Paldino* Cari Soci, gentili Clienti, sta per chiudersi un altro anno importante per la nostra Banca. Dopo aver superato il traguardo dei cento anni, infatti, ci siamo avviati nel nostro secondo secolo con tanto entusiasmo e una grande carica progettuale. A caratterizzare il 2007 è stata l’apertura del Centro Direzionale, cardine e fulcro del futuro sviluppo della BCC Mediocrati. Una struttura fondamentale, inaugurata alla presenza di tutte le autorità e dei massimi vertici nazionali del Credito Cooperativo, che permetterà di esprimere tutte le potenzialità dell’istituto, che anche quest’anno si appresta a chiudere il proprio bilancio con un significativo aumento dell’utile; le stime prevedono un incremento intorno al 70%. Ma la crescita dimensionale continua ad andare di pari passo anche con l’espansione territoriale. A Rende sta per La sfiducia delle imprese nel rapporto sull’economia essere aperta la seconda filiale, mentre è stata presentata l’istanza alla Banca d’Italia per l’apertura di una nuova sede in Sila, nell’importante centro di San Giovanni in Fiore. Dall’inizio di novembre abbiamo salutato il Direttore Generale Biagio Aragona che, dopo 40 anni di servizio, ha raggiunto la meta della pensione. Allo stesso tempo siamo stati lieti di dare il benvenuto al nuovo Direttore Generale, Umile Formosa, cresciuto professionalmente nell’ambito della Banca e tra i protagonisti della fusione del 1999. Cari soci, gentili clienti, a nome del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale, della Direzione, dei Dipendenti e mio personale vi porgo i migliori auguri di Buon Natale 2007 e di buon anno nuovo. Ai quali aggiungo un augurio di prosperità per voi e per tutti i vostri cari. *Presidente BCC Mediocrati Un dono del Maestro De Bonis inaugura Bancartis UMILE FORMOSA NUOVO DIRETTORE GENERALE Umile Formosa è il nuovo Direttore Generale del Credito Cooperativo Mediocrati. Il Direttore Generale ha una lunga militanza nel Credito Cooperativo per esservi entrato oltre 25 anni fa. “Saluto con affetto il nuovo Direttore Generale Umile Formosa. – dice il Presidente del Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola Paldino – Mi legano a lui amicizia, stima e tante esperienze comuni”. A Umile Formosa sono stati espressi gli auguri dell’intero Consiglio d’Amministrazione della Banca, Per conoscere meglio il nuovo Direttore Generale abbiamo realizzato una intervista pubblicata all’interno. BCC Mediocrati abolisce la Commissione di Massimo Scoperto “Affronteremo le sfide del futuro senza alcun complesso di inferiorità” Umile Formosa Direttore Generale “Non avrei potuto fare banca se non nel Credito Cooperativo”. E’ così che ci accoglie il direttore della BCC Mediocrati, Umile Formosa, nel suo studio all’ultimo piano del nuovo Centro Direzionale della banca. E’pomeriggio di un giorno festivo, fuori piove. Il Centro Direzionale è immerso nel silenzio, ma nella stanza del Direttore l’atmosfera sembra quella di un qualunque giorno di lavoro. “Ho sempre masticato credito cooperativo, sin da ragazzo. - dice - Agli inizi degli anni ‘80 cominciai la mia esperienza alla Federazione delle Casse Rurali dell’Emilia Romagna, dove ho fatto di tutto, impegnato sia in Federazione che agli sportelli di varie Casse del territorio”. In Calabria, Umile Formosa compie una approfondita esperienza alla Federazione delle Casse Rurali calabresi, che lo porta a conoscere ogni istituto della regione dove viene inviato in missione. Rientrato a Bisignano diviene Direttore Generale della locale Cassa Rurale e Artigiana. “Sono passati meno di trent’anni ma è come se fosse un secolo. - dice Umile Formosa - Chi ha lavorato nel Credito Cooperativo in questo periodo ha conosciuto le radici, vivendo in prima persona il passaggio dal vecchio testo unico alle nuove leggi bancarie”. Nello scenario nuovo la BCC di Bisignano si unisce alle BCC di Luzzi e di Rota Greca e, nel 1999, nasce la Banca di Credito Cooperativo Mediocrati di cui Umile Formosa è Vice Direttore Generale. Sembra passato davvero tantissimo tempo. “Lo dicevo, ma i principi sono rimasti sempre gli stessi: la nostra non è una gestione economica pura e semplice. Non ci appassionano i numeri, ma le persone, perchè l’etica è la vera differenza del Credito Cooperativo. ‘La mia banca è differente’ ora è uno slogan che convince, ma posso BCC Mediocrati Registrato presso ilTribunale di Cosenza nr.795 del 7.12.2006 “In questi anni ho avuto la possibilità di convincermi, ogni giorno di più, che la cooperazione di credito e, perciò, la Banca di Credito Cooperativo ed suoi collaboratori sono “differenti” per davvero”. dire che si tratta solo di una fotografia della realtà. La BCC Mediocrati ha festeggiato lo scorso anno un secolo di vita. “Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti epocali, basti pensare alla introduzione dell’euro e a tutto ciò che comporterà ‘Basilea2’. Eppure, il cardine della nostra attività è basato sempre sul Direttore Nicola Paldino Direttore responsabile Federico Bria principio della solidarietà e della sussidiarietà. Ciò significa che la diversità del Credito Cooperativo è legata ai principi della Rerum Novarum e testimonia il fatto che le BCC sono fortemente ancorate alla dottrina sociale della Chiesa. E’ quella la base sulla quale costruiremo il futuro”. A proposito di futuro, la BCC Mediocrati continua ad espandersi. “E’ vero, dopo la costruzione del Centro Direzionale non ci siamo fermati, anzi. Nei locali della ex filiale di Rende abbiamo realizzato un’area self, cioé ad alta tecnologia. E, poi, apriremo una sede distaccata a San Giovanni in Fiore, un centro importante nel cuore della Sila. Ma la nostra forza sarà sempre costituita dai soci. Sono loro il patrimonio principale della BCC Mediocrati e a loro dedichiamo completamente la nostra attenzione. Oggi sono 2700 circa, il doppio dei soci delle tre BCC di Bisignano, Luzzi e Rota Greca. E non si tratta certo di azionisti anonimi ma di persone con nome e cognome, espressione del nostro territorio nel quale vivono e operano”. Quali sono i suoi programmi all’interno della banca, invece? “Conosco benissimo il patrimonio di competenza e di professionalità di cui dispone la nostra banca. La mia direzione sarà improntata alla coesione e al gioco di squadra. Saranno queste le nostre migliori leve competitive e rappresenteranno il fattore originale e distintivo che rende inimitabile il nostro modo di fare banca”. E le sfide del 2008? “Le affronteremo senza alcun complesso di inferiorità, sapendo che nella natura cooperativa sta la nostra forza e la nostra diversità. Perché un cooperatore del credito non è solo un bancario, ma molto di più: è un uomo che guarda al bene amministrando i beni”. Progetto grafico Full Agency Stampa F.lli Guido Arti Grafiche - Rende (CS) Direzione e Redazione C.so d’Italia, 178 Montalto Uffugo 87040 (Cs) Tel.: 0984.938166 - Fax: 0984.938202 www.mediocrati.it Il socio Vincenzo De Bonis dona alla BCC Mediocrati un’opera della storica liuteria di famiglia Il Maestro De Bonis inaugura Bancartis Il prezioso strumento sarà custodito in una teca presso il Centro Direzionale e darà il via al progetto di una banca vicina all’arte Il Maestro Vincenzo De Bonis, socio della BCC Mediocrati, ha deciso di donare alla sua Banca un’opera della storica liuteria di famiglia. Un gesto apprezzabile di per sé, al quale la BCC Mediocrati intende dare un seguito. Ma andiamo con ordine. Il Maestro De Bonis è l’ultimo discendente di una famiglia bisignanese rinomata sin dal 1700. All’inizio del ‘900 suo padre Giacinto apre la bottega di liuteria nell’antico rione della Giudecca a Bisignano. Nel 1966 il Cav. Uff. Dr. Prof. di violino e di viola dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, esperto di “acustica musicale” e di storia della liuteria, Gioacchino Pasqualini, scrive che la “Dinastia dei liutai De Bonis da Bisignano viene considerata la più antica d’Italia”. Da Giacinto De Bonis e sua moglie, Rosa Pucciano, nascono sette figli. Il primo, Nicola, nato il 3 marzo 1918, mostra subito grandi capacità. Già nella costruzione di strumenti giocattolo per ragazzi si intravede la genialità creativa. Non è un caso se nelle fiere e nei mercati a cui partecipano i De Bonis le chitarre battenti più richieste sono quelle di Nicola. Gusto per la ricerca e voglia di sperimentare portano Nicola su strade diverse da quelle paterne. Non solo produzione di strumenti di massa, dunque, ma il recupero di quella tradizione liutaia che aveva fatto della famiglia De Bonis un punto di riferimento in Italia e nel mondo. Tanti sono i riconoscimenti dell’arte di Nicola. Tra gli altri premi nel 1949 gli viene assegnata la medaglia d’oro in occasione della celebrazione del terzo centenario della nascita di Stradivari. Nicola si classifica al primo posto e i suoi strumenti sono inseriti nel Registro del Violino dove sono iscritti i nomi di grandi maestri come Amati, Stradivari, Gaggini, Guarneri, Steiner, ecc.. Vincenzo, nato il 4 novembre 1929, si accosta all’arte sotto l’egida del padre e del fratello maggiore. La Musa indica presto anche a lui la propria strada e in pochi anni i due fratelli, pur lavorando fianco a fianco allo stesso banco di lavoro, sviluppano stili personali E quando Vincenzo viene proclamato vincitore assoluto e posto “Fuori concorso” nel concorso di liuteria dell’Accademia S. Cecilia del 1957 è la dimostrazione dell’avvenuta crescita di entrambi. Nicola e Vincenzo partecipano insieme ai concorsi e, insieme, si impongono all’ammirazione generale. Nel 1965 vincono la XXIX Mostra Internazionale dell’artigianato artistico di Firenze, tra concorrenti provenienti da ogni parte del mondo. Dopo la prematura scomparsa di Nicola, Vincenzo medita di abbandonare la bottega. Per fortuna non lo fa e continua a produrre ancora per tanti anni strumenti preziosi. Molti di essi, oggi, sono in ogni parte del mondo a testimoniare l’arte e le capacità di una famiglia che ha dato lustro a Bisignano, alla Valle del Crati e alla Calabria intera. Uno di essi farà bella mostra di sé in una teca posta all’ultimo piano del Centro Direzionale della BCC Mediocrati e sarà la “prima pietra” su cui costruiremo il progetto BANCARTIS. TERZO RAPPORTO SULL’ECONOMIA Il tavolo del 3° Rapporto sull’economia cosentina. Da sinistra: Nino FLoro, Claudio Patalano, Giuseppe Marrulli, Nicola Paldino, Raffaele Rio, Flavio Talarico, Franco Rubino, Giovanni Soda, Federico Bria Il terzo rapporto sull’economia cosentina, prodotto da Mediocrati e Eurispes, mostra un crescente malcontento del tessuto aziendale. Diminuiscono fatturati, investimenti e ordini, mentre aumentano prezzi e costi della produzione. E, quel che è peggio, si tratta di un dato che mette a confronto gli ultimi tre anni. La presentazione del Rapporto è avvenuta nella Sala Convegni del Centro Direzionale alla presenza dei vertici del Credito Cooperativo Calabrese. Con il Presidente della BCC Mediocrati Nicola Paldino hanno partecipato il Presidente della Federazione Regionale Flavio Talarico, il direttore della Banca d’Italia di Cosenza dott. Giuseppe Marulli, il Preside della Facoltà di Economia dell’Unical prof. Franco Rubino, l’ing. Giovanni Soda dirigente alla pianificazione della Provincia di Cosenza, il dott. Claudio Patalano commissario liquidatore di Sicilcassa. Per Eurispes Calabria erano presenti il presidente Raffaele Rio e Nino Floro che ha coordinato l’attività di ricerca. Le conclusioni sono state tratte dall’Assessore regionale alla programmazione comunitaria Mario Maiolo. «Prosegue, il nostro sforzo – ha dichiarato il Presidente Paldino - che vuole raccoglie- re informazioni dal mondo delle PMI cosentine per rafforzare il rapporto con le istituzioni finanziarie. Dal rapporto risulta evidente – ha concluso Nicola Paldino - il ruolo che, in questo contesto, può offrire il sistema creditizio e finanziario locale per favorire lo sviluppo economico, veicolando le risorse necessarie verso quelle attività che realmente possano consolidare una crescita del territorio». «Considerando i fattori di criticità dell’economia locale – ha dichiarato il Presidente dell’Eurispes Calabria, Raffaele Rio - occorrerà migliorare il sistema infrastrutturale nel suo complesso e favorire un miglioramento dei rapporti tra sistema bancario e imprese». Il clima di fiducia che emerge dalla ricerca è, però, negativo per oltre il 50 per cento del tessuto imprenditoriale. Gli operatori economici del territorio sono fortemente preoccupati soprattutto dell’andamento economico regionale. La congiuntura relativa al fatturato rimane critica considerato che un’elevata quota di imprese continua a registrare una flessione, il 42,3% a fronte del solo 16,4% che segnala un incremento; per le restanti imprese, vale a dire il 41%, il volume d’affari nel- l’ultimo anno è rimasto stabile. Occupazione: nulla di nuovo per 8 imprenditori su 10. Il mercato del lavoro non ha registrato cambiamenti sostanziali, infatti, oltre il 78% delle imprese della provincia di Cosenza nel 2006 ha mantenuto stabile il numero di occupati. Aumentano, invece, prezzi di vendita e costi. Dopo un’accurata analisi delle variabili che delineano la struttura interna dell’impresa, per completare il quadro congiunturale sono stati esaminati anche alcuni indicatori che tracciano il profilo competitivo dell’imprenditoria cosentina. Alla luce di quanto appena esposto, l’Eurispes ha inteso analizzare il livello di rischio imprenditoriale, nel sistema territoriale in cui operano le imprese della provincia di Cosenza e dell’Area Mediocrati, chiedendo agli imprenditori intervistati se nell’ultimo anno avessero effettuato degli investimenti: è emerso che solo un imprenditore su quattro effettua investimenti. Rapporto banca-impresa: nel 2006, facendo riferimento alle sole aziende monoaffidate, ossia quelle che hanno scelto di relazionarsi con un solo ente creditizio, il 70,1% delle imprese intervistate ha optato per una banca locale. Un Comitato sta lavorando alle cerimonie per il cinquantenario della morte Vita e opere di Don Carlo De Cardona Il prete moranese fu il fondatore delle casse rurali calabresi. Giornalista e polemista di spessore, rianima il movimento cattolico in città proponendosi come rappresentate del proletariato contro l’usura e a favore di una cooperazione nel credito da parte dei lavoratori. “Noi che ci occupiamo di Casse Rurali e di interessi economici non abbiamo mai dimenticato di essere sacerdoti e discepoli di Cristo. Spesso la nostra azione è stata fiacca e lo spirito di pigrizia ha sopraffatto l’amore all’ideale, ma attraverso l’azione economica noi abbiamo sempre cercato il regno di Dio”. Sono parole di Don Carlo De Cardona, un prete battagliero, diverso da molti altri della sua generazione, fondatore di molte Casse Rurali in Calabria tra cui la Cassa Rurale di Luzzi nel 1905 e la Cassa Rurale di Bisignano nel 1906. Nel 2008 la Curia Arcivescovile di Cosenza e Bisignano si appresta a ricordare questo sacerdote così intraprendente e votato al bene della collettività per la ricorrenza del cinquanternario della morte. Per preparare le celebrazioni S.E. Mons. Salvatore Nunnari ha formato un apposito comitato del quale fa parte anche la dott.ssa Gabriella Pastore in rappresentanza della BCC Mediocrati. Ma chi era Don Carlo? Nasce a Morano da famiglia benestante il 4 maggio 1871. Diplomatosi al Liceo Telesio di Cosenza, si laurea in filosofia nel Collegio Romano della Pontificia Università Gregoriana. Ordinato sacerdote nel 1895 fu chiamato immediatamente a Cosenza da Mons. Camillo Sorgente che ne fece il suo segretario particolare con l’intento di recuperare in città il movimento sociale della Chiesa. Da direttore del quindicinale “La Voce cattolica” espone il suo programma: “Noi vogliamo: 1) la difesa dei principi eterni della Fede Cattolica e del Papato che ne è (...) il fulcro e l’incarnazione (...). 2) La ricostruzione dell’ordine sociale sulle basi eterne del Cristianesimo”. La vis polemica lo sorregge negli scontri dialetici con massoni e socialisti, ma anche con i cosiddetti ‘preti liberali’. Scrive: “Proprio l’altro gior- Il logo del 50° anniversario della morte di Don Carlo De Cardona no un vecchio giornaletto di Cosenza - organo dei monarchici conservatori, di certi cattolici non clericali e... di qualche prete - facendosi eco dei forti malumori che la nostra attività democratica va suscitando di giorno in giorno, nel cuore della elite cosentina, ci consigliava a non occuparci di politica e, naturalmente, a rientrare nel guscio di un santo e innocuo ozio spirituale”. Ma ci voleva ben altro per fermare Don Carlo De Cardona che, sulla scorta della enciclica Rerum Novarum di Papa Leone XIII, scrive: “è inutile e indecoroso che i lavoratori aspettino l’elemosina di un po’d’aiuto dalle soprastanti classi borghesi (...) occorre che, mettendo insieme i loro piccoli risparmi, creino un capitale collettivo, il quale servirà loro come mezzo per aiutarsi in caso d’infermità, per aprire scuole popolari, per non lasciarsi opprimere dal fisco e dall’usura, per sostenere nelle industrie e nell’agricoltura, la concorrenza dei grandi capitalisti”. E’l’unico a proporre l’organizzazione unitaria di operai e contadini nella lega del lavoro e la costituzione di casse rurali come loro unico organismo creditizio. “Una Cassa rurale, col suo minuscolo capitale, scrive su La Voce Cattolica il 25 novembre 1902 - è una catapulta contro l’usura”. Il suo impegno nella lotta contro l’usura è stato ricordato dalla Curia diversi decenni più tardi con la Fondazione a lui intitolata a cui la BCC Mediocrati partecipa con un fondo di 500.000,00 euro per la concessione di finanziamenti fino a 15.000,00 a tasso zero per chi è a rischio di finire nel girone infernale dell’usura. Eletto al Consiglio Comunale e a quello provinciale, Don Carlo riveste la carica diAssessore alle finanze al Comune di Cosenza e invita gli operai ad accettare le candidature “come un sacro dovere”. Nel 1905 fonda il giornale Il Lavoro con forte carattere pedagogico. E, nell’indicare la strada ai lavoratori per “levarsi contro gli oppressori”, De Cardona ricorda che “il denaro è come il fiume, le casse rurali sono i canali sicuri e le macchine possenti che lo trasformeranno in luce di civiltà e in ricchezza per le classi povere, per il popolo, nel quale oggi è la miseria e il deserto”. Naturalmente Don Carlo ebbe molti nemici, anche tra il clero, che lo osteggiavano con attacchi personali e alle sue idee. Ma nulla lo colpirà più della crisi delle Casse Rurali, che De Cardona visse in maniera drammatica. Con l’avvento del fascismo era tutto cambiato, nel 1926, per dieci anni, i buoni del tesoro sono congelati. Nel 1932, poi, una legge impone alla Cassa Federativa di Cosenza di restituire alle Casse Rurali i loro depositi che, però, erano investiti in buoni del tesoro e quindi non riscuotibili il fallimento è inevitabile. Don Carlo De Cardona muore il 10 marzo 1958, aveva 87 anni e soffriva di vuoti di memoria. Ma continuava a ripetere: “devo riunire i lavoratori. devo far approvare lo statuto”... L’impegno a favore della poesia, della narrativa e delle politiche sociali del “Premio Crati” Borse di Studio per la cultura della donazione L’impegno della BCC Mediocrati per il territorio e a favore delle comunità si è concretizzato anche in questo trimestre con numerosi interventi a sostegno di altrettante iniziative. Due di queste meritano di essere ricordate: la giornata per la donazione degli organi, che vede sempre la presenza fattiva della nostra banca, con le borse di studio che favoriscono la cultura della donazione tra i giovani. Poesia e solidarietà coniugano, invece, l’impegno a favore del Premio “Crati” giunto alla sua sesta edizione; un appuntamento nazionale di narrativa e poesia organizzato dall’associazione culturale e socio-sanitaria “Il Viaggio onlus”. Anche quest’anno la BCC Mediocrati ha supportato il fattivo entusiasmo del Presidente dell’associazione il Viaggio Onlus dott. Gianfranco D’Angelo e dei suoi collaboratori, che si impegnano per valorizzare costumi, cultura e politiche sociali del territorio. Anche nella sesta edizione, il Premio Crati si è rilevato un appuntamento carico di forza vitale e di energia che nutre lo spirito. Più longeva la Giornata della donazione degli organi, giunta alla sua quattordicesima edizione, organizzata dall’ASIT presieduta da Rosanna Piemonte La partecipazione della BCC Mediocrati contribuisce alla realizzazione di un premio che coinvolge gli studenti delle scuole cosentine chiamati a partecipare nel nome della cultura della donazione. Tantissimi i lavori dei ragazzi, che hanno partecipato al concorso ispirandosi proprio ai principi della solidarietà e della donazione. Il concorso è stato organizzato dall’Associazione Sud Italia Trapiantati e dal XV Distretto Scolastico di Cosenza presieduto da Alessandro Nucci. Sono stati premiati alunni delle scuole elementari di Cetraro e di Rogliano; delle scuole medie inferiori “Fausto Gullo” e “CiardulloDe Marco” di Cosenza; studenti delle scuole medie superiori IPSIA di Cassano Jonio, ITC “Serra” di Cosenza e della Scuola Superiore di Mendicino. Le mani intrecciate del manifesto di “Donazione senza frontiere” sono una immagine che racchiude in sé i concetti di solidarietà e mutualità a cui si ispira sin dalla sua Sopra: una immagine del Premio Crati 2007; sotto: il Presidente Nicola Paldino alla 14a Giornata della donazione degli organi nascita il movimento della coperazione nel credito. E se Cosenza, nell’anno 2006, è stata la prima città calabrese per dichiarazioni di volontà alla donazione, vuol dire che il risultato auspicato da tutti comincia a concretizzarsi. Toccante è stata la testimonianza della sorella di Franco Loise, ragazzo cosentino morto in un incidente e che nell’arco della sua giovane vita aveva sempre manifestato la volontà di donare gli organi. Grazie a lui, e a tutte le persone che manifestano la volontà di donare, si costruisce una società più solidale e tante vite possono proseguire più serenamente. Il Centro Direzionale si apre anche ai bambini per una visita speciale della befana BCC Mediocrati for Unicef A proposito di giovani, il nuovo anno comincia con il binomio BCC MediocratiUnicef. In occasione dell’epifania 2008, infatti, la BCC Mediocrati apre le porte del Centro Direzionale ai bambini della Valle del Crati divenendo, per una mattina, ambasciatrice del messaggio dell’Unicef sul territorio. Intrattenimento, buffet e momenti ludici sono organizzati per i bambini che, lasciando la sede della banca, portano a casa un orsacchiotto in ricordo di una visita speciale della befana. Per l’occasione nel Centro Direzionale Mediocrati sono distribuiti anche materiali riguardanti l’Unicef e la sua missione nel mondo a favore di tutti i bambini meno fortunati. BCC Mediocrati for Unicef, tuttavia, non si ferma all’accoglienza riservata ai bambini della Valle del Crati. Al di là della organizzazione dell’intrattenimento, infatti, il contributo della banca è destinato anche al progetto “vaccinazioni”. In base a questo progetto l’Unicef si prefigge la riattivazione delle vaccinazioni contro le principali malattie dell'infanzia. Un obiettivo che per essere realizzato ha bisogno di migliorare anche la gestione delle apparecchiature della "catena del freddo" (la rete di congelatori, frigoriferi e borse termiche necessarie a conservare i vaccini). Quello di immunizzare i bambini dalle principali malattia è uno tra gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OSM) ha previsto fino al 2015. La situazione mondiale è difficile, ma il sesto rapporto presentato dall’Unicef all’ONU il 10 dicembre 2007 dimostra che ci sono stati progressi concreti in questi anni. Tra il 1990 e il 2004, ad esempio, più di 1,2 miliardi di persone hanno avuto accesso all'acqua potabile. Nei Paesi a basso e medio reddito l'accesso ai farmaci antiretrovirali che riducono il rischio di trasmissione madre-figlio dell'HIV è aumentato, tra il 2004 e il 2005, dal 7 all'11% delle donne sieropositive; anche l'accesso dei bambini ai farmaci antiretrovirali è aumentato in gran parte del mondo Rispetto al 1999, nel 2005 un numero 4 volte maggiore di bambini ha ricevuto le due dosi previste di vitamina A, che riduce il rischio di mortalità legato alle comuni malattie infantili Oltre che nella salute dei bambini si registrano progressi anche per l'istruzione, la parità di genere e la protezione dell'infanzia. Ma accanto a questi risultati positivi, il rapporto "Progressi per l'infanzia" ha fornito anche statistiche che non danno certo motivo di soddisfazione. Ad esempio: nei Paesi in via di sviluppo l'incidenza di bambini sottopeso è diminuita dal 1990 dal 32 al 27%, ma un allarmante numero di bambini - 143 milioni - soffre ancora di denutrizione, oltre la metà dei quali vive nell'Asia meridionale L'estensione dei servizi di assistenza medi- ca contro le principali malattie dell'infanzia procede a rilento. Polmonite e malaria sono responsabili, insieme, del 27% di tutte le morti che ogni anno si registrano tra i bambini sotto i 5 anni La mancanza di servizi igienici basilari, insieme a condizioni igieniche precarie e al consumo d'acqua non potabile, contribuisce ogni anno alla morte di 1,5 milioni di bambini a causa di malattie diarroiche. Nel 2004 il 41% della popolazione mondiale - ossia 2,6 miliardi di persone - non utilizzava servizi igienici adeguati. Sebbene dal 1990 siano stati fatti dei progressi, dunque, mantenere il ritmo dell'aumento della popolazione mondiale rimane una sfida difficile. La befana alla BCC Mediocrati si prefigge l’obiettivo di coinvolgere il più alto numero di bambini. Se, così facendo, si riuscirà ad inviare anche una sola goccia nel vasto mare degli aiuti al miglioramento della condizione infantile nel mondo, non potremo che esserne tutti soddisfatti. Invito della Federazione Calabrese delle BCC a ragionare su tassi e condizioni BCC Mediocrati abolisce per le imprese la Commissione di massimo scoperto Per le famiglie, invece, rinegozia i mutui a tasso variabile Nell’ambito della programmazione strategica della Banca per il 2008, la BCC Mediocrati cancella la commissione di massimo scoperto. Si tratta di una decisione di grande rilievo, fondamentale in una regione come la Calabria, che si propone come esempio verso un nuovo rapporto tra banche e imprese. La decisione è rivolta alle imprese che operano con la BCC Mediocrati e fa seguito ad un invito della Federazione Calabrese delle BCC a ragionare su tassi e condizioni. Una scelta, quella del Consiglio di Amministrazione del Credito Cooperativo Mediocrati, che rientra perfettamente nello spirito mutualistico delle BCC, orientato a favorire l’inclusione finanziaria. Chi fa banca mutualistica, del resto, pesa e sa pesare il rischio e il merito di un progetto; può cambiare l’orizzonte di un’esistenza, dischiudere il futuro di un’impresa, orientare lo sviluppo di un territorio. La nostra valutazione non potrà quindi che essere una “valutazione che accompagna”, in quanto viene da un soggetto incardinato al territorio di competenza ormai da oltre cento anni. E, proprio in quanto tali, le valutazioni della BCC Mediocrati non potranno essere basate soltanto su una “tecnologia”. Perché dare credito significa includere, dare possibilità di cambiamento. Per questo, in un momento particolare come quello che stiamo vivendo, la BCC Mediocrati decide di impiegare gli utili di bilancio per tagliare una voce importante nell’evidente interesse delle imprese e con l’intento di ridare ossigeno alla piccola e media imprenditoria per la quale la commissione di massimo scoperto rappresentava un costo in più, difficile da assorbire. Il concetto di sussidiarietà e quello di solidarietà si sostanziano in una decisione del genere che racchiude l’essenza della “diversità” delle BCC rispetto al resto del mondo bancario. Il localismo di una BCC, d’altra parte, ci porta ad essere partner privilegiati delle imprese del territorio, come hanno dimostrato anche le analisi del Rapporto sull’economia che da tre anni Mediocrati realizza con la collaborazione di Eurispes. Il fortissimo legame che ci unisce alle imprese medio-piccole è ormai certificato, non a caso i nostri rapporti sono solidi, stabili e affidabili. Il nostro obiettivo, quindi, non può che essere quello di affiancare il mondo produttivo cosentino sostenendone la ripresa. Ma la politica monetaria degli ultimi anni, che ha mirato a combattere l’inflazione, ha finito col ripercuotersi negativamente anche sulle famiglie modificando sensibilmente le rate dei mutui a tasso variabile. Gli studi di settore indicano chiaramente quali e quante difficoltà siano scaturite per i sottoscrittori che, nel tempo, hanno visto lievitare la cifra da pagare alla scadenza. Per venire incontro alle esigenze di questi ultimi, famiglie e piccoli risparmiatori, in un contesto di mercati instabili, il Consiglio di Amministrazione della BCC Mediocrati ha deciso di consetinire la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile, trasformandoli in mutui a durata e tasso variabile con rata costante. In questo modo, tutti i clienti che lo vorranno, potranno ridiscutere il proprio mutuo e trovare una soluzione adeguata.