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Dicembre 2007 - Bcc Mediocrati

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Dicembre 2007 - Bcc Mediocrati
Anno II - Numero 4 - Dicembre 2007
Il 2007 si chiude in crescita mentre grandi progetti annunciano il 2008
CRESCITA ED ESPANSIONE
di
Nicola Paldino*
Cari Soci, gentili Clienti,
sta per chiudersi un altro anno importante per la nostra Banca. Dopo aver
superato il traguardo dei cento anni,
infatti, ci siamo avviati nel nostro
secondo secolo con tanto entusiasmo e
una grande carica progettuale.
A caratterizzare il 2007 è stata l’apertura del Centro Direzionale, cardine e
fulcro del futuro sviluppo della BCC
Mediocrati.
Una struttura fondamentale, inaugurata alla presenza di tutte le autorità e
dei massimi vertici nazionali del
Credito Cooperativo, che permetterà di
esprimere tutte le potenzialità dell’istituto, che anche quest’anno si appresta
a chiudere il proprio bilancio con un
significativo aumento dell’utile; le
stime prevedono un incremento intorno al 70%.
Ma la crescita dimensionale continua
ad andare di pari passo anche con l’espansione territoriale. A Rende sta per
La sfiducia delle imprese
nel rapporto sull’economia
essere aperta la seconda filiale, mentre
è stata presentata l’istanza alla Banca
d’Italia per l’apertura di una nuova
sede in Sila, nell’importante centro di
San Giovanni in Fiore.
Dall’inizio di novembre abbiamo salutato il Direttore Generale Biagio
Aragona che, dopo 40 anni di servizio,
ha raggiunto la meta della pensione.
Allo stesso tempo siamo stati lieti di
dare il benvenuto al nuovo Direttore
Generale, Umile Formosa, cresciuto
professionalmente nell’ambito della
Banca e tra i protagonisti della fusione
del 1999.
Cari soci, gentili clienti, a nome del
Consiglio di Amministrazione, del
Collegio Sindacale, della Direzione, dei
Dipendenti e mio personale vi porgo i
migliori auguri di Buon Natale 2007 e
di buon anno nuovo. Ai quali aggiungo
un augurio di prosperità per voi e per
tutti i vostri cari.
*Presidente BCC Mediocrati
Un dono del Maestro De
Bonis inaugura Bancartis
UMILE FORMOSA NUOVO
DIRETTORE GENERALE
Umile Formosa è il nuovo Direttore
Generale del Credito Cooperativo
Mediocrati.
Il Direttore Generale ha una lunga militanza nel Credito Cooperativo per
esservi entrato oltre 25 anni fa. “Saluto
con affetto il nuovo Direttore Generale
Umile Formosa. – dice il Presidente del
Credito Cooperativo Mediocrati, Nicola
Paldino – Mi legano a lui amicizia, stima
e tante esperienze comuni”.
A Umile Formosa sono stati espressi
gli auguri dell’intero Consiglio
d’Amministrazione della Banca,
Per conoscere meglio il nuovo
Direttore Generale abbiamo realizzato una intervista pubblicata all’interno.
BCC Mediocrati abolisce la
Commissione di Massimo Scoperto
“Affronteremo le sfide del futuro senza alcun complesso di inferiorità”
Umile Formosa Direttore Generale
“Non avrei potuto fare banca se non nel Credito
Cooperativo”. E’ così che ci accoglie il direttore
della BCC Mediocrati, Umile Formosa, nel suo
studio all’ultimo piano del nuovo Centro
Direzionale della banca.
E’pomeriggio di un giorno festivo, fuori piove. Il
Centro Direzionale è immerso nel silenzio, ma
nella stanza del Direttore l’atmosfera sembra
quella di un qualunque giorno di lavoro.
“Ho sempre masticato credito cooperativo, sin da
ragazzo. - dice - Agli inizi degli anni ‘80 cominciai la mia esperienza alla Federazione delle
Casse Rurali dell’Emilia Romagna, dove ho fatto
di tutto, impegnato sia in Federazione che agli
sportelli di varie Casse del territorio”.
In Calabria, Umile Formosa compie una
approfondita esperienza alla Federazione delle
Casse Rurali calabresi, che lo porta a conoscere
ogni istituto della regione dove viene inviato in
missione.
Rientrato a Bisignano diviene Direttore Generale
della locale Cassa Rurale e Artigiana.
“Sono passati meno di trent’anni ma è come se
fosse un secolo. - dice Umile Formosa - Chi ha
lavorato nel Credito Cooperativo in questo periodo ha conosciuto le radici, vivendo in prima persona il passaggio dal vecchio testo unico alle
nuove leggi bancarie”.
Nello scenario nuovo la BCC di Bisignano si
unisce alle BCC di Luzzi e di Rota Greca e, nel
1999, nasce la Banca di Credito Cooperativo
Mediocrati di cui Umile Formosa è Vice
Direttore Generale.
Sembra passato davvero tantissimo tempo.
“Lo dicevo, ma i principi sono rimasti sempre gli
stessi: la nostra non è una gestione economica
pura e semplice. Non ci appassionano i numeri,
ma le persone, perchè l’etica è la vera differenza
del Credito Cooperativo. ‘La mia banca è differente’ ora è uno slogan che convince, ma posso
BCC Mediocrati
Registrato presso ilTribunale di Cosenza nr.795 del 7.12.2006
“In questi anni ho avuto
la possibilità di convincermi, ogni giorno di più,
che la cooperazione di
credito e, perciò, la Banca
di Credito Cooperativo ed
suoi collaboratori sono
“differenti” per davvero”.
dire che si tratta solo di una fotografia della realtà.
La BCC Mediocrati ha festeggiato lo scorso
anno un secolo di vita.
“Negli ultimi anni ci sono stati cambiamenti epocali, basti pensare alla introduzione dell’euro e a
tutto ciò che comporterà ‘Basilea2’. Eppure, il
cardine della nostra attività è basato sempre sul
Direttore
Nicola Paldino
Direttore responsabile
Federico Bria
principio della solidarietà e della sussidiarietà.
Ciò significa che la diversità del Credito
Cooperativo è legata ai principi della Rerum
Novarum e testimonia il fatto che le BCC sono
fortemente ancorate alla dottrina sociale della
Chiesa. E’ quella la base sulla quale costruiremo
il futuro”.
A proposito di futuro, la BCC Mediocrati
continua ad espandersi.
“E’ vero, dopo la costruzione del Centro
Direzionale non ci siamo fermati, anzi. Nei locali della ex filiale di Rende abbiamo realizzato
un’area self, cioé ad alta tecnologia. E, poi, apriremo una sede distaccata a San Giovanni in
Fiore, un centro importante nel cuore della Sila.
Ma la nostra forza sarà sempre costituita dai soci.
Sono loro il patrimonio principale della BCC
Mediocrati e a loro dedichiamo completamente
la nostra attenzione. Oggi sono 2700 circa, il doppio dei soci delle tre BCC di Bisignano, Luzzi e
Rota Greca. E non si tratta certo di azionisti anonimi ma di persone con nome e cognome,
espressione del nostro territorio nel quale vivono
e operano”.
Quali sono i suoi programmi all’interno della
banca, invece?
“Conosco benissimo il patrimonio di competenza e di professionalità di cui dispone la nostra
banca. La mia direzione sarà improntata alla coesione e al gioco di squadra. Saranno queste le
nostre migliori leve competitive e rappresenteranno il fattore originale e distintivo che rende
inimitabile il nostro modo di fare banca”.
E le sfide del 2008?
“Le affronteremo senza alcun complesso di inferiorità, sapendo che nella natura cooperativa sta
la nostra forza e la nostra diversità. Perché un
cooperatore del credito non è solo un bancario,
ma molto di più: è un uomo che guarda al bene
amministrando i beni”.
Progetto grafico
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Stampa
F.lli Guido Arti Grafiche - Rende (CS)
Direzione e Redazione
C.so d’Italia, 178
Montalto Uffugo 87040 (Cs)
Tel.: 0984.938166 - Fax: 0984.938202
www.mediocrati.it
Il socio Vincenzo De Bonis dona alla BCC Mediocrati un’opera della storica liuteria di famiglia
Il Maestro De Bonis inaugura Bancartis
Il prezioso strumento
sarà custodito in una
teca presso il Centro
Direzionale e darà il
via al progetto di una
banca vicina all’arte
Il Maestro Vincenzo De Bonis, socio della
BCC Mediocrati, ha deciso di donare alla
sua Banca un’opera della storica liuteria di
famiglia.
Un gesto apprezzabile di per sé, al quale la
BCC Mediocrati intende dare un seguito.
Ma andiamo con ordine. Il Maestro De
Bonis è l’ultimo discendente di una famiglia bisignanese rinomata sin dal 1700.
All’inizio del ‘900 suo padre Giacinto apre
la bottega di liuteria nell’antico rione della
Giudecca a Bisignano.
Nel 1966 il Cav. Uff. Dr. Prof. di violino e
di viola dell’Accademia Nazionale di
Santa Cecilia, esperto di “acustica musicale” e di storia della liuteria, Gioacchino
Pasqualini, scrive che la “Dinastia dei liutai De Bonis da Bisignano viene considerata la più antica d’Italia”.
Da Giacinto De Bonis e sua moglie, Rosa
Pucciano, nascono sette figli. Il primo,
Nicola, nato il 3 marzo 1918, mostra subito grandi capacità. Già nella costruzione di
strumenti giocattolo per ragazzi si intravede la genialità creativa.
Non è un caso se nelle fiere e nei mercati a
cui partecipano i De Bonis le chitarre battenti più richieste sono quelle di Nicola.
Gusto per la ricerca e voglia di sperimentare portano Nicola su strade diverse da quelle paterne. Non solo produzione di strumenti di massa, dunque, ma il recupero di
quella tradizione liutaia che aveva fatto
della famiglia De Bonis un punto di riferimento in Italia e nel mondo.
Tanti sono i riconoscimenti dell’arte di
Nicola. Tra gli altri premi nel 1949 gli
viene assegnata la medaglia d’oro in occasione della celebrazione del terzo centenario della nascita di Stradivari. Nicola si
classifica al primo posto e i suoi strumenti
sono inseriti nel Registro del Violino dove
sono iscritti i nomi di grandi maestri come
Amati, Stradivari, Gaggini, Guarneri,
Steiner, ecc..
Vincenzo, nato il 4 novembre 1929, si
accosta all’arte sotto l’egida del padre e del
fratello maggiore.
La Musa indica presto anche a lui la propria strada e in pochi anni i due fratelli, pur
lavorando fianco a fianco allo stesso banco
di lavoro, sviluppano stili personali
E quando Vincenzo viene proclamato vincitore assoluto e posto “Fuori concorso”
nel concorso di liuteria dell’Accademia S.
Cecilia del 1957 è la dimostrazione dell’avvenuta crescita di entrambi.
Nicola e Vincenzo partecipano insieme ai
concorsi e, insieme, si impongono all’ammirazione generale. Nel 1965 vincono la
XXIX Mostra Internazionale dell’artigianato artistico di Firenze, tra concorrenti
provenienti da ogni parte del mondo.
Dopo la prematura scomparsa di Nicola,
Vincenzo medita di abbandonare la bottega. Per fortuna non lo fa e continua a produrre ancora per tanti anni strumenti preziosi. Molti di essi, oggi, sono in ogni parte
del mondo a testimoniare l’arte e le capacità di una famiglia che ha dato lustro a
Bisignano, alla Valle del Crati e alla
Calabria intera.
Uno di essi farà bella mostra di sé in una
teca posta all’ultimo piano del Centro
Direzionale della BCC Mediocrati e sarà la
“prima pietra” su cui costruiremo il progetto BANCARTIS.
TERZO RAPPORTO SULL’ECONOMIA
Il tavolo del 3° Rapporto sull’economia cosentina. Da sinistra: Nino FLoro, Claudio Patalano, Giuseppe Marrulli, Nicola Paldino, Raffaele Rio, Flavio Talarico, Franco Rubino, Giovanni Soda, Federico Bria
Il terzo rapporto sull’economia cosentina,
prodotto da Mediocrati e Eurispes, mostra
un crescente malcontento del tessuto aziendale. Diminuiscono fatturati, investimenti
e ordini, mentre aumentano prezzi e costi
della produzione. E, quel che è peggio, si
tratta di un dato che mette a confronto gli
ultimi tre anni.
La presentazione del Rapporto è avvenuta
nella Sala Convegni del Centro
Direzionale alla presenza dei vertici del
Credito Cooperativo Calabrese. Con il
Presidente della BCC Mediocrati Nicola
Paldino hanno partecipato il Presidente
della Federazione Regionale Flavio
Talarico, il direttore della Banca d’Italia di
Cosenza dott. Giuseppe Marulli, il Preside
della Facoltà di Economia dell’Unical prof.
Franco Rubino, l’ing. Giovanni Soda dirigente alla pianificazione della Provincia di
Cosenza, il dott. Claudio Patalano commissario liquidatore di Sicilcassa. Per Eurispes
Calabria erano presenti il presidente
Raffaele Rio e Nino Floro che ha coordinato l’attività di ricerca.
Le conclusioni sono state tratte
dall’Assessore regionale alla programmazione comunitaria Mario Maiolo.
«Prosegue, il nostro sforzo – ha dichiarato
il Presidente Paldino - che vuole raccoglie-
re informazioni dal mondo delle PMI
cosentine per rafforzare il rapporto con le
istituzioni finanziarie.
Dal rapporto risulta evidente – ha concluso
Nicola Paldino - il ruolo che, in questo
contesto, può offrire il sistema creditizio e
finanziario locale per favorire lo sviluppo
economico, veicolando le risorse necessarie verso quelle attività che realmente possano consolidare una crescita del territorio».
«Considerando i fattori di criticità dell’economia locale – ha dichiarato il
Presidente dell’Eurispes Calabria, Raffaele
Rio - occorrerà migliorare il sistema infrastrutturale nel suo complesso e favorire un
miglioramento dei rapporti tra sistema bancario e imprese».
Il clima di fiducia che emerge dalla ricerca
è, però, negativo per oltre il 50 per cento
del tessuto imprenditoriale. Gli operatori
economici del territorio sono fortemente
preoccupati soprattutto dell’andamento
economico regionale.
La congiuntura relativa al fatturato rimane
critica considerato che un’elevata quota di
imprese continua a registrare una flessione,
il 42,3% a fronte del solo 16,4% che segnala un incremento; per le restanti imprese,
vale a dire il 41%, il volume d’affari nel-
l’ultimo anno è rimasto stabile.
Occupazione: nulla di nuovo per 8 imprenditori su 10. Il mercato del lavoro non ha
registrato cambiamenti sostanziali, infatti,
oltre il 78% delle imprese della provincia
di Cosenza nel 2006 ha mantenuto stabile
il numero di occupati.
Aumentano, invece, prezzi di vendita e
costi. Dopo un’accurata analisi delle variabili che delineano la struttura interna dell’impresa, per completare il quadro congiunturale sono stati esaminati anche alcuni indicatori che tracciano il profilo competitivo dell’imprenditoria cosentina.
Alla luce di quanto appena esposto,
l’Eurispes ha inteso analizzare il livello di
rischio imprenditoriale, nel sistema territoriale in cui operano le imprese della provincia di Cosenza e dell’Area Mediocrati,
chiedendo agli imprenditori intervistati se
nell’ultimo anno avessero effettuato degli
investimenti: è emerso che solo un imprenditore su quattro effettua investimenti.
Rapporto banca-impresa: nel 2006, facendo riferimento alle sole aziende monoaffidate, ossia quelle che hanno scelto di relazionarsi con un solo ente creditizio, il
70,1% delle imprese intervistate ha optato
per una banca locale.
Un Comitato sta lavorando alle cerimonie per il cinquantenario della morte
Vita e opere di Don Carlo De Cardona
Il prete moranese fu il fondatore delle casse rurali calabresi. Giornalista e polemista di spessore, rianima il movimento cattolico in città proponendosi come rappresentate del
proletariato contro l’usura e a favore di una cooperazione
nel credito da parte dei lavoratori.
“Noi che ci occupiamo di Casse Rurali e di interessi economici non abbiamo mai dimenticato di
essere sacerdoti e discepoli di Cristo. Spesso la
nostra azione è stata fiacca e lo spirito di pigrizia
ha sopraffatto l’amore all’ideale, ma attraverso
l’azione economica noi abbiamo sempre cercato
il regno di Dio”.
Sono parole di Don Carlo De Cardona, un prete
battagliero, diverso da molti altri della sua generazione, fondatore di molte Casse Rurali in
Calabria tra cui la Cassa Rurale di Luzzi nel 1905
e la Cassa Rurale di Bisignano nel 1906.
Nel 2008 la Curia Arcivescovile di Cosenza e
Bisignano si appresta a ricordare questo sacerdote così intraprendente e votato al bene della collettività per la ricorrenza del cinquanternario
della morte.
Per preparare le celebrazioni S.E. Mons.
Salvatore Nunnari ha formato un apposito comitato del quale fa parte anche la dott.ssa Gabriella
Pastore in rappresentanza della BCC Mediocrati.
Ma chi era Don Carlo? Nasce a Morano da famiglia benestante il 4 maggio 1871. Diplomatosi al
Liceo Telesio di Cosenza, si laurea in filosofia nel
Collegio Romano della Pontificia Università
Gregoriana. Ordinato sacerdote nel 1895 fu chiamato immediatamente a Cosenza da Mons.
Camillo Sorgente che ne fece il suo segretario
particolare con l’intento di recuperare in città il
movimento sociale della Chiesa.
Da direttore del quindicinale “La Voce cattolica”
espone il suo programma: “Noi vogliamo: 1) la
difesa dei principi eterni della Fede Cattolica e
del Papato che ne è (...) il fulcro e l’incarnazione
(...). 2) La ricostruzione dell’ordine sociale sulle
basi eterne del Cristianesimo”.
La vis polemica lo sorregge negli scontri dialetici con massoni e socialisti, ma anche con i cosiddetti ‘preti liberali’. Scrive: “Proprio l’altro gior-
Il logo del 50° anniversario della morte di Don Carlo De Cardona
no un vecchio giornaletto di Cosenza - organo
dei monarchici conservatori, di certi cattolici non
clericali e... di qualche prete - facendosi eco dei
forti malumori che la nostra attività democratica
va suscitando di giorno in giorno, nel cuore della
elite cosentina, ci consigliava a non occuparci di
politica e, naturalmente, a rientrare nel guscio di
un santo e innocuo ozio spirituale”.
Ma ci voleva ben altro per fermare Don Carlo De
Cardona che, sulla scorta della enciclica Rerum
Novarum di Papa Leone XIII, scrive: “è inutile e
indecoroso che i lavoratori aspettino l’elemosina
di un po’d’aiuto dalle soprastanti classi borghesi
(...) occorre che, mettendo insieme i loro piccoli
risparmi, creino un capitale collettivo, il quale
servirà loro come mezzo per aiutarsi in caso d’infermità, per aprire scuole popolari, per non
lasciarsi opprimere dal fisco e dall’usura, per
sostenere nelle industrie e nell’agricoltura, la concorrenza dei grandi capitalisti”.
E’l’unico a proporre l’organizzazione unitaria di
operai e contadini nella lega del lavoro e la costituzione di casse rurali come loro unico organismo creditizio.
“Una Cassa rurale, col suo minuscolo capitale, scrive su La Voce Cattolica il 25 novembre 1902
- è una catapulta contro l’usura”.
Il suo impegno nella lotta contro l’usura è stato
ricordato dalla Curia diversi decenni più tardi con
la Fondazione a lui intitolata a cui la BCC
Mediocrati partecipa con un fondo di 500.000,00
euro per la concessione di finanziamenti fino a
15.000,00 a tasso zero per chi è a rischio di finire nel girone infernale dell’usura.
Eletto al Consiglio Comunale e a quello provinciale,
Don Carlo riveste la carica diAssessore alle finanze
al Comune di Cosenza e invita gli operai ad accettare le candidature “come un sacro dovere”.
Nel 1905 fonda il giornale Il Lavoro con forte
carattere pedagogico. E, nell’indicare la strada ai
lavoratori per “levarsi contro gli oppressori”, De
Cardona ricorda che “il denaro è come il fiume,
le casse rurali sono i canali sicuri e le macchine
possenti che lo trasformeranno in luce di civiltà e
in ricchezza per le classi povere, per il popolo, nel
quale oggi è la miseria e il deserto”.
Naturalmente Don Carlo ebbe molti nemici,
anche tra il clero, che lo osteggiavano con attacchi personali e alle sue idee.
Ma nulla lo colpirà più della crisi delle Casse Rurali,
che De Cardona visse in maniera drammatica.
Con l’avvento del fascismo era tutto cambiato,
nel 1926, per dieci anni, i buoni del tesoro sono
congelati. Nel 1932, poi, una legge impone alla
Cassa Federativa di Cosenza di restituire alle
Casse Rurali i loro depositi che, però, erano investiti in buoni del tesoro e quindi non riscuotibili il
fallimento è inevitabile.
Don Carlo De Cardona muore il 10 marzo 1958,
aveva 87 anni e soffriva di vuoti di memoria. Ma
continuava a ripetere: “devo riunire i lavoratori.
devo far approvare lo statuto”...
L’impegno a favore della poesia, della narrativa e delle politiche sociali del “Premio Crati”
Borse di Studio per la cultura della donazione
L’impegno della BCC Mediocrati per il territorio e a favore delle comunità si è concretizzato anche in questo trimestre con numerosi
interventi a sostegno di altrettante iniziative.
Due di queste meritano di essere ricordate: la
giornata per la donazione degli organi, che
vede sempre la presenza fattiva della nostra
banca, con le borse di studio che favoriscono
la cultura della donazione tra i giovani.
Poesia e solidarietà coniugano, invece, l’impegno a favore del Premio “Crati” giunto alla sua
sesta edizione; un appuntamento nazionale di
narrativa e poesia organizzato dall’associazione culturale e socio-sanitaria “Il Viaggio
onlus”.
Anche quest’anno la BCC Mediocrati ha supportato il fattivo entusiasmo del Presidente
dell’associazione il Viaggio Onlus dott.
Gianfranco D’Angelo e dei suoi collaboratori,
che si impegnano per valorizzare costumi, cultura e politiche sociali del territorio. Anche
nella sesta edizione, il Premio Crati si è rilevato un appuntamento carico di forza vitale e di
energia che nutre lo spirito.
Più longeva la Giornata della donazione degli
organi, giunta alla sua quattordicesima edizione, organizzata dall’ASIT presieduta da
Rosanna Piemonte
La partecipazione della BCC Mediocrati contribuisce alla realizzazione di un premio che
coinvolge gli studenti delle scuole cosentine
chiamati a partecipare nel nome della cultura
della donazione.
Tantissimi i lavori dei ragazzi, che hanno partecipato al concorso ispirandosi proprio ai
principi della solidarietà e della donazione.
Il
concorso
è
stato
organizzato
dall’Associazione Sud Italia Trapiantati e dal
XV Distretto Scolastico di Cosenza presieduto
da Alessandro Nucci.
Sono stati premiati alunni delle scuole elementari di Cetraro e di Rogliano; delle scuole
medie inferiori “Fausto Gullo” e “CiardulloDe Marco” di Cosenza; studenti delle scuole
medie superiori IPSIA di Cassano Jonio, ITC
“Serra” di Cosenza e della Scuola Superiore di
Mendicino.
Le mani intrecciate del manifesto di
“Donazione senza frontiere” sono una immagine che racchiude in sé i concetti di solidarietà e mutualità a cui si ispira sin dalla sua
Sopra: una immagine del Premio Crati 2007; sotto: il Presidente Nicola Paldino alla 14a Giornata della donazione degli organi
nascita il movimento della coperazione nel
credito.
E se Cosenza, nell’anno 2006, è stata la prima
città calabrese per dichiarazioni di volontà alla
donazione, vuol dire che il risultato auspicato
da tutti comincia a concretizzarsi.
Toccante è stata la testimonianza della sorella
di Franco Loise, ragazzo cosentino morto in
un incidente e che nell’arco della sua giovane
vita aveva sempre manifestato la volontà di
donare gli organi.
Grazie a lui, e a tutte le persone che manifestano la volontà di donare, si costruisce una
società più solidale e tante vite possono proseguire più serenamente.
Il Centro Direzionale si apre anche ai bambini per una visita speciale della befana
BCC Mediocrati for Unicef
A proposito di giovani, il nuovo anno
comincia con il binomio BCC MediocratiUnicef.
In occasione dell’epifania 2008, infatti, la
BCC Mediocrati apre le porte del Centro
Direzionale ai bambini della Valle del Crati
divenendo, per una mattina, ambasciatrice
del messaggio dell’Unicef sul territorio.
Intrattenimento, buffet e momenti ludici
sono organizzati per i bambini che, lasciando la sede della banca, portano a casa un
orsacchiotto in ricordo di una visita speciale della befana.
Per l’occasione nel Centro Direzionale
Mediocrati sono distribuiti anche materiali
riguardanti l’Unicef e la sua missione nel
mondo a favore di tutti i bambini meno fortunati.
BCC Mediocrati for Unicef, tuttavia, non
si ferma all’accoglienza riservata ai bambini della Valle del Crati.
Al di là della organizzazione dell’intrattenimento, infatti, il contributo della banca è
destinato anche al progetto “vaccinazioni”.
In base a questo progetto l’Unicef si prefigge la riattivazione delle vaccinazioni
contro le principali malattie dell'infanzia.
Un obiettivo che per essere realizzato ha
bisogno di migliorare anche la gestione
delle apparecchiature della "catena del
freddo" (la rete di congelatori, frigoriferi e
borse termiche necessarie a conservare i
vaccini).
Quello di immunizzare i bambini dalle
principali malattia è uno tra gli Obiettivi di
Sviluppo
del
Millennio,
che
l’Organizzazione Mondiale della Sanità
(OSM) ha previsto fino al 2015. La situazione mondiale è difficile, ma il sesto rapporto presentato dall’Unicef all’ONU il 10
dicembre 2007 dimostra che ci sono stati
progressi concreti in questi anni.
Tra il 1990 e il 2004, ad esempio, più di 1,2
miliardi di persone hanno avuto accesso
all'acqua potabile. Nei Paesi a basso e
medio reddito l'accesso ai farmaci antiretrovirali che riducono il rischio di trasmissione madre-figlio dell'HIV è aumentato,
tra il 2004 e il 2005, dal 7 all'11% delle
donne sieropositive; anche l'accesso dei
bambini ai farmaci antiretrovirali è aumentato in gran parte del mondo
Rispetto al 1999, nel 2005 un numero 4
volte maggiore di bambini ha ricevuto le
due dosi previste di vitamina A, che riduce
il rischio di mortalità legato alle comuni
malattie infantili
Oltre che nella salute dei bambini si registrano progressi anche per l'istruzione, la
parità di genere e la protezione dell'infanzia.
Ma accanto a questi risultati positivi, il rapporto "Progressi per l'infanzia" ha fornito
anche statistiche che non danno certo motivo di soddisfazione.
Ad esempio: nei Paesi in via di sviluppo
l'incidenza di bambini sottopeso è diminuita dal 1990 dal 32 al 27%, ma un allarmante numero di bambini - 143 milioni - soffre
ancora di denutrizione, oltre la metà dei
quali vive nell'Asia meridionale
L'estensione dei servizi di assistenza medi-
ca contro le principali malattie dell'infanzia
procede a rilento. Polmonite e malaria sono
responsabili, insieme, del 27% di tutte le
morti che ogni anno si registrano tra i bambini sotto i 5 anni
La mancanza di servizi igienici basilari,
insieme a condizioni igieniche precarie e al
consumo d'acqua non potabile, contribuisce ogni anno alla morte di 1,5 milioni di
bambini a causa di malattie diarroiche.
Nel 2004 il 41% della popolazione mondiale - ossia 2,6 miliardi di persone - non
utilizzava servizi igienici adeguati.
Sebbene dal 1990 siano stati fatti dei progressi, dunque, mantenere il ritmo dell'aumento della popolazione mondiale rimane
una sfida difficile.
La befana alla BCC Mediocrati si prefigge
l’obiettivo di coinvolgere il più alto numero di bambini. Se, così facendo, si riuscirà
ad inviare anche una sola goccia nel vasto
mare degli aiuti al miglioramento della
condizione infantile nel mondo, non potremo che esserne tutti soddisfatti.
Invito della Federazione Calabrese delle BCC a ragionare su tassi e condizioni
BCC Mediocrati abolisce per le imprese
la Commissione di massimo scoperto
Per le famiglie, invece, rinegozia i mutui a tasso variabile
Nell’ambito della programmazione strategica della Banca per il 2008, la BCC
Mediocrati cancella la commissione di
massimo scoperto.
Si tratta di una decisione di grande rilievo,
fondamentale in una regione come la
Calabria, che si propone come esempio
verso un nuovo rapporto tra banche e
imprese.
La decisione è rivolta alle imprese che operano con la BCC Mediocrati e fa seguito ad
un invito della Federazione Calabrese delle
BCC a ragionare su tassi e condizioni.
Una scelta, quella del Consiglio di
Amministrazione del Credito Cooperativo
Mediocrati, che rientra perfettamente nello
spirito mutualistico delle BCC, orientato a
favorire l’inclusione finanziaria.
Chi fa banca mutualistica, del resto, pesa e
sa pesare il rischio e il merito di un progetto; può cambiare l’orizzonte di un’esistenza, dischiudere il futuro di un’impresa,
orientare lo sviluppo di un territorio.
La nostra valutazione non potrà quindi che
essere una “valutazione che accompagna”,
in quanto viene da un soggetto incardinato
al territorio di competenza ormai da oltre
cento anni.
E, proprio in quanto tali, le valutazioni
della BCC Mediocrati non potranno essere
basate soltanto su una “tecnologia”. Perché
dare credito significa includere, dare possibilità di cambiamento.
Per questo, in un momento particolare
come quello che stiamo vivendo, la BCC
Mediocrati decide di impiegare gli utili di
bilancio per tagliare una voce importante
nell’evidente interesse delle imprese e con
l’intento di ridare ossigeno alla piccola e
media imprenditoria per la quale la commissione di massimo scoperto rappresentava un costo in più, difficile da assorbire.
Il concetto di sussidiarietà e quello di solidarietà si sostanziano in una decisione del
genere che racchiude l’essenza della
“diversità” delle BCC rispetto al resto del
mondo bancario.
Il localismo di una BCC, d’altra parte, ci
porta ad essere partner privilegiati delle
imprese del territorio, come hanno dimostrato anche le analisi del Rapporto sull’economia che da tre anni Mediocrati realizza con la collaborazione di Eurispes.
Il fortissimo legame che ci unisce alle
imprese medio-piccole è ormai certificato,
non a caso i nostri rapporti sono solidi, stabili e affidabili.
Il nostro obiettivo, quindi, non può che
essere quello di affiancare il mondo produttivo cosentino sostenendone la ripresa.
Ma la politica monetaria degli ultimi anni,
che ha mirato a combattere l’inflazione, ha
finito col ripercuotersi negativamente
anche sulle famiglie modificando sensibilmente le rate dei mutui a tasso variabile.
Gli studi di settore indicano chiaramente
quali e quante difficoltà siano scaturite per
i sottoscrittori che, nel tempo, hanno visto
lievitare la cifra da pagare alla scadenza.
Per venire incontro alle esigenze di questi
ultimi, famiglie e piccoli risparmiatori, in
un contesto di mercati instabili, il
Consiglio di Amministrazione della BCC
Mediocrati ha deciso di consetinire la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile,
trasformandoli in mutui a durata e tasso
variabile con rata costante.
In questo modo, tutti i clienti che lo vorranno, potranno ridiscutere il proprio mutuo e
trovare una soluzione adeguata.
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