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Fermenti dietro le sbarre
GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia Euro 1,00 16-11-2010 12:48 Pagina 1 MENSILE · ANNO XVIII, N. 7-12/2010 · SPED. IN ABB. POST. 45% Art. 2 comma 20/b L. 662/96 Filiale di Napoli LILIANA DE CRISTOFORO E IL SUO SPACCATO SULLA DETENZIONE FEMMINILE Fermenti dietro le sbarre Donne, cancelli e... pagine dedicate a Sophia Loren Non deve essere facile dirigere una casa circondariale. E lo deve essere ancora meno quando si è dotati di una sensibilità morale che, oltre alle regole, guarda alla persona umana, al carico di frustrazione e di sofferenza che questa si porta dietro. Liliana De Cristoforo certamente non è stata la direttrice di un carcere femminile chiusa nel suo ufficio a sbrigare pratiche, rifuggendo dal contatto con le detenute. Non ha interposto tra lei e le donne costrette a stare in una cella la barriera delle guardie carcerarie. Né si è fatta schermo dei regolamenti e della prassi per svolgere in modo asettico e impersonale il proprio ruolo. Anzi, lo ha umanizzato con una partecipazione emotiva discreta e soccorrevole, mai semplicemente curiosa e men che mai indagatrice o morbosa. A contatto con una detenuta la De Cristoforo sa di avere di fronte una persona umana con un carico di dolore e di amarezza, talvolta insopportabili. Si tratta spesso di donne che in gioventù, come tutte le ragazze, hanno sognato un avvenire felice e radioso, che, sulla soglia dell’adolescenza, hanno sentito sbocciare l’amore e l’entusiasmo per la vita, ma che poi si sono sentite tradite dalla persona in cui avevano riposto le loro speranze e i loro sogni. Donne vinte dalla vita. Donne intrappolate in grovigli emotivi, in situazioni psicologiche complesse in cui cozzano paure ancestrali, pregiudizi sociali, frustrazioni cocenti, spirito di vendetta. Donne nell’animo delle quali gradualmente l’amore cede il posto all’odio, la speranza è soppiantata dalla disperazione, la gentilezza dalla bru- talità, senza, per questo, cessare di essere figure umane fragili, desiderose d’attenzione e di confidenza, disponibili al dialogo e al racconto della loro sofferenza. Da dirigente di una struttura particolarissima, qual è il carcere, Liliana De Cristoforo ha avvertito, con Al via dal 4 all’8 dicembre la nona edizione di Più libri più liberi, la Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria. Anche quest’anno è il Palazzo dei Congressi di Roma ad ospitare le case editrici medio-piccole e un fitto programma di appuntamenti, anteprime, presentazioni, mostre, laboratori, incontri. Guida partecipa anche con un proprio stand (E07) e presentando due pubblicazioni. Sabato 4 dicembre ore 20 Sala Smeraldo Francesca Brotto e Claudio Federico, esperti in programmi europei per l’istruzione, presentano “Come le fate” di Antonio Piscitelli. Lunedì 6 dicembre ore 19 Sala Smeraldo presentazione di “Malabar” di Gino Battaglia. I nomi dei relatori sono: Sergio De Santis e Adriano Roccucci (la recensione del libro è a pag. 9). intelligenza e finezza, di poter svolgere il suo ruolo in modo da servire scrupolosamente lo Stato e le leggi e contemporaneamente di essere di giovamento psicologico a quell’umanità trafitta e dolorante affidata alle strutture da lei dirette. Ha compreso, cioè, il bisogno di quelle detenute di sentire la vicinanza discreta di una persona dotata della disponibilità umana all’ascolto della “loro” verità”. E si è resa disponibile ad accogliere spontanee confidenze, senza spirito inquisitorio o, peggio, moralistico. Ha svolto un ruolo paragonabile a quello dello psicanalista. Ha consentito, cioè, ad alcune detenute di parlare, di operare una sorta di confessione sotto forma di conversazione e di attivare una specie di transfert dei propri sentimenti e delle proprie angosce ad un’altra persona. Grazie alla sua finezza ca(segue a pag. 2) Casavola e i Ritratti italiani Composti per varie occasioni in una lunga serie di anni, i venti testi qui raccolti si inseriscono nell’appello alla memoria degli italiani, sollecitato dal centocinquantenario dell’Unità del Paese. Uomini e donne vi appaiono immersi nei contesti delle loro vicende individuali, e tuttavia sempre rivolti alle ragioni di un migliore futuro per la comunità, la nazione, il mondo. Religione, filosofia, politica, diritto diven- tano fili esistenziali di gente italiana, chiamata a una missione universale di civiltà. Il libro vuole infondere fiducia e speranza alla luce di esempi che sono parte integrante della civil- tà e della storia italiane. Nel corso dei secoli, puntualmente, dalle nostre comunità e da parte di singoli individui sono venute prove di coraggio, di pazienza, di originalità, di saggezza, di creatività, di cultura, non solo adeguate a fronteggiare le difficoltà presenti, ma anche proiettate in avanti ad anticipare soluzioni e atteggiamenti che si affermeranno nel tempo. Se questo è accaduto in Italia, c’è spe(segue a pag. 2) Antonio Piscitelli Come le fate Collana Lettere Italiane Guida, pp. 332 Euro 13,00 Ci sono libri che catturano fin dall’incipit, e Come le fate è uno di questi. Sul letto di morte dell’amico Angelo, Valerio rievoca momenti del passato. Dopo aver vissuto la primissima infanzia in un orfanotrofio, è adottato da un’agiata famiglia borghese, della quale è parte Sepe, l’acquisito fratello ventiduenne. È con lui che Valerio stringe un singolarissimo patto di complicità e affetto. La sua educazione oscilla tra due modelli, quello dell’austera madre adottiva e del venerato fratello. In casa aleggia il mistero di Lisa, la secondogenita di cui si tace l’esistenza. Sarà lei a segnare, per Valerio, la svolta drammatica che lo condurrà alla maturità. Lei, vittima e carnefice di abusi sessuali, guarda il mondo con occhio disincantato. Valerio ritrova Angelo, un compagno di cui serbava vaga memoria. Intesse con lui un rapporto di intensa amicizia-amore, in qualche modo emblema del connubio inestricabile che lo lega alla vita e al senso di colpa che lo tormenta. Angelo della vita ha tutti gli attributi, il fascino, il mistero, il tormento, la bizzarria istrionesca, la sua negazione. L’acme dell’azione narrante ha per sfondo l’Olanda poeticamente descritta dalla voce narrante. Antonio Piscitelli, napoletano, ex insegnante. Si è occupato, fin dal loro sorgere, dei programmi Europei per l’Istruzione e la Formazione. Ha collaborato sia con l’Agenzia LLP di Firenze sia con la Direzione Generale Affari Internazionali del Ministero della Pubblica Istruzione. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 2 16-11-2010 12:50 Pagina 2 luglio-dicembre 2010 GUIDA È SUL SITO BOOKREPUBLIC Titoli in e-pub Sono molti i titoli Guida già di sponibili in formato e-pub sul sito www.bookrepublic.it La casa editrice Guida annuncia il suo ingresso in Bookrepublic, il servizio di distribuzione online per i libri digitali – rivolto principalmente agli editori indipendenti – e una libreria online in cui è possibile acquistare per la prima volta in Italia ebook in formato epub. toriali (narrativa italiana e straniera, letteraria e di intrattenimento, saggistica storica, scientifica, filosofica, titoli per ragazzi, manualistica, guide). Molti i titoli con marchio Guida disponibili su Bookrepublic: narrativa, saggistica, storia e filosofia, come il saggio dello studioso tedesco Günter Abel “La filosofia dei segni e dell’interpretazione” per la prima Il servizio offre alla piccola e media editoria di qualità un supporto per l’ingresso nel nascente panorama italiano degli ebook e si presenta ai lettori come il più grande “store digitale”, vantando un ventaglio di offerte molto ampio che spazia fra tutti gli argomenti e i generi edi- volta tradotto in italiano, in uscita nel mese di ottobre. Una nuova sfida dunque per una casa editrice indipendente che si avvicina ad un’esperienza di lettura diversa dal libro stampato. Sulla home page del nostro sito il banner Bookrepublic. VISITA i nostri SITI www.guida.it e www.guidaeditori.it GUIDA AI LIBRI Un libro di estrema attualità e un omaggio a tutti gli italiani per la ricorrenza dei centocinquanta anni di unità del Paese ranza ancora oggi per l’Italia e per gli italiani di risalire la china e conseguire risultati eccellenti. Questo è il messaggio di fondo. I personaggi rievocati appartengono a un arco di tempo che va dal Rinascimento ai nostri giorni. La loro azione ha investito molteplici campi, dalla religione alla morale, dal diritto alla politica, dalla filosofia alla letteratura. Si tratta di Sant’Alfonso de’ Liguori, di Beccaria, di Filangieri, di Garibaldi, di Manzoni, di Gentile, di Croce, di Gramsci, di De Gasperi, di Dossetti, di La Pira, di Vittore Branca e di altri, che risultano complementari gli uni agli altri e nell’insieme fanno un soggetto collettivo, artefice di nuovi destini e di nuove prospettive per sé e per l’Italia intera. Francesco Paolo Casavola, storico del diritto romano, ha insegnato nelle Università degli Studi di Bari, Federico II di Napoli, Lateranense e Libera Università Maria Santissima Lumsa di Roma, Suor Orsola Benincasa di Napoli. È stato Presidente della Corte Costituzionale, Garante per l’editoria e la radiodiffusione, Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, Presidente del Comitato Nazionale per la Bioetica. Ha una estesa produzione giornalistica, storico-politica e giuridica, raccolta in varie monografie (Studi sulle azioni popolari romane, 1958; Lex Cincia, 1960; Actio petitio persecutivo, 1965; Giuristi adrianei, 1980; L’appello del futuro, 1994; Custodia del tempo, 2003; Sententia legume tra mondo antico e mo- derno, 3 voll., 2000-2004). Si veda la voce Francesco Paolo Casavola in Enciclopedia Italiana “Treccani”. Ugo Piscopo è stato professore e preside nei licei, quindi per quasi venti anni ispettore del Ministero della Pubblica Istruzione. È Benemerito della scuola, della cultura e dell’arte (D.P.R. 6 marzo 1998). Ha una vasta produzione letteraria e politico-morale (poesia, narrativa, teatro, critica, saggistica, giornalismo). Alcuni suoi libri per la scuola sono stati dei bestseller (Antologia di cultura contemporanea, 1969; Noi e gli altri (con Carlo Salinari), 1975; La società civile, 1977). Per la Casa editrice Guida, dirige la collana “Ritratti di città”, ha diretto “Guida ai Libri” ed è stato Presidente dell’Associazione “Amici del Libro Guida”, sezione di Napoli. Francesco Paolo Casavola Ritratti italiani a cura di Ugo Piscopo Collana Focus Guida, pp. 240 Euro 12,00 (da pag. 1) La Loren mi scrisse che augurava a tutte le infelici obbligate al carcere di trovare un ambiente civile ratteriale, si è resa disponibile all’ascolto, nella consapevolezza che, nel confidare a qualcuno la propria verità, la propria visione dei fatti, la sequela e la sequenza degli eventi che hanno segnato la propria vita, il soggetto si sente alleggerito di un peso emotivo, in parte pacificato con se stesso e quasi giustificato rispetto alle norme non scritte del diritto alla felicità e alla giustizia alle quali ciascuno aspira. La direttrice Liliana De Cristoforo, nel mentre ascoltava e permetteva alle donne di sciogliere la durezza interiore nella narrazione degli eventi, appuntava mentalmente le singole storie. Poi le ha ripensate. Le ha trasformate in materia di studio, per esplorare e comprendere l’animo femminile, per gettare luce nei meandri di una psiche in cui i sentimenti e le pulsioni vitali svolgono un ruolo di primo piano. Una volta depurate dalla veemenza emotiva e dal calore passionale del racconto delle singole protagoniste, quelle storie profondamente umane, quei spaccati di vite vissute e sofferte, nelle mani e nelle intenzioni della De Cristoforo, sono diventate prezioso materiale letterario. Si trattava di storie significative, se non proprio esemplari. Di storie di donne differenti per carattere, per modi di sentire, per età, per educazione e cultura, ma simili o assimilabili, perché tutte nutrite di sentimenti forti e di un’ansia di riscatto e di recupero della loro dignità violata. Storie di donne piegate e piagate dalla violenza di certi rapporti umani, dentro e fuori dalla famiglia, di donne travolte dalla furia della vita. Storie diverse, attinenti a problematiche di antico retaggio quali il delitto d’onore, la prostituzione e la violenza carnale, o a tragedie moderne come l’immigrazione clandestina, la tossicodipendenza e la transessualità. E, tra esse, una storia particolare: quella di Sofia Loren, già al culmine della notorietà mondiale, ospite delle patrie galere per 17 giorni nel 1982 per evasione fiscale. Delle tante confidenze ricevute, Liliana De Cristoforo in questo libro ne ricostruisce dieci. Nove delle quali sono storie di vite doloranti, di speranze e passioni represse, raccontate, però, con tono leggero, con scrittura felice, fluida e succosa, piana ed essa stessa confidenziale. Ne risulta un libro denso di emozioni, uno spaccato di vita reale, informativo e for- mativo, pregevole nell’andamento stilistico e godibilissimo alla lettura. Un libro capace di lasciare il segno, di incidere profondamente nell’animo del lettore. Aniello Montano prof. ordinario di Storia della filosofia Università degli studi di Salerno Liliana De Cristoforo Donne, cancelli e delitti Racconti dal carcere Collana Focus Guida, 2009 pp. 124 euro 12,20 la scheda del libro Donne molto diverse fra loro per età e formazione culturale, ma quasi tutte simili nei sentimenti e nell’aspirazione al riscatto. Delitto d’onore, prostituzione, violenza carnale, immigrazione clandestina, tossicodipendenza sono solo alcune delle questioni che l’autrice affronta mentre svela i segreti e i misteri che hanno condotto queste donne a una difficile esistenza. Molte si sono rese responsabili di gravi reati, altre sono semplicemente vittime delle avversità della vita, come Sofia Loren che nel 1982 fu ristretta per 17 giorni nel carcere di Caserta, per evasione fiscale. Un libro che nasce dal desiderio di esplorare e comprendere l’animo femminile attraverso storie significative, profondamente umane e con un sottile risvolto psicologico. Liliana De Cristoforo ha diretto, per più di trent’anni, istituti penitenziari in prevalenza femminili. Si è sempre interessata alle problematiche riguardanti la condizione della donna e degli aspetti rieducativi della pena. Vive a Caserta dove è impegnata in numerose attività sociali. Il 15 settembre 2010 l’autrice ha rilasciato un’intervista all’interno del programma in onda su Rai Uno “A Casa di Paola”, condotto da Paola Perego. Organo dell’Associazione Alfredo Guida Amici del Libro - Onlus Anno XVIII, numero 7-12/2010 ISBN 978-88-6042-718-2 DIRETTORE RESPONSABILE DIEGO GUIDA COORDINAMENTO REDAZIONALE MARY ATTENTO REG. TRIB. NAPOLI N. 4388 del 30.3.1993 REDAZIONE VIA PORT’ALBA, 19 - 80134 NAPOLI TEL. 081.290768 FAX 081.299744 E-MAIL: [email protected] [email protected] STAMPA ARTI GRAFICHE SOLIMENE VIA INDIPENDENZA, 23 CASORIA- NAPOLI tiratura: 25.000 copie La Redazione accetta i contributi provenienti da giornalisti o appassionati del settore, riservandosi ogni decisione sul momento e sulla forma della pubblicazione. La responsabilità dei testi pubblicati spetta ai rispettivi autori, le cui teorie e opinioni non impegnano la Redazione. Non è previsto alcun compenso per il materiale inviato, che di regola non viene restituito. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:50 Pagina 3 GUIDA AI LIBRI IL DIES IRAE ALLA BUCHMESSE DI FRANCOFORTE La nuova legge sull’Editoria non salva gli editori indipendenti FRANCOFORTE - Editori “borseggiati” dal governo; parole dure dai grandi e piccoli editori e anche dal presidente dell’AIE Marco Polillo alla conferenza stampa della Buchmesse: la situazione attuale è molto dura per chi investe nei libri, nel 2009 abbiamo assistito alla caduta libera del fatturato, il 4,9 in meno, la vendita dei libri nelle edicole è crollata del 30% e quelle rateali del 20%, solo le vendite in libreria tengono ancora con un aumento del 2% .Gli editori non si sentono sostenuti, anche perché il governo, come se non bastasse, ha aumentato le tariffe postali agevolate, sei volte in più (da un euro a 7 euro) per ogni spedizione. Si chiedeva una normativa che desse maggiore ordine al settore e invece si è aggravata per il blocco di tre milioni di euro per facilitare l’accesso alla lettura ai non vedenti, senza parlare dell’IVA del 20% sugli e-book. Una legge che annulla se stessa. Le critiche già non erano mancate alla proposta di legge sul libro approvata il 17 luglio alla Camera e che ora passa al Senato per la ratifica. La legge sull’Editoria o meglio “la legge sul prezzo del libro” aveva il compito di calmierare i prezzi e garantire i piccoli editori e le piccole librerie. Pare che niente di tutto questo sia successo, nonostante sia stato stabilito per tutti lo sconto massimo da applicare alla vendita del 15%. La guerra sui prezzi riguarda anche i libri; essi, come il prosciutto, possiamo acquistarli anche nei supermercati, a volte a prezzi stracciati. Per l’acquirente la libertà di sconto potrebbe sembrare accattivante: acquistare un libro con lo sconto del 30% può far pensare a un piccolo affare, c’è come sempre il busillis e cioè che, in molti casi, non acquistiamo ciò che vogliamo, ma quello che vogliono i grandi gruppi editoriali, che per spingere avanti un testo lo offrono a prezzi stracciati. A chi non è capitato di acquistare un libro pluripremiato, pubblicizzato su tutti i mass media e che una volta iniziata la lettura è divenuto ostico e impossibile da leggere, dopo poche pagine. Anche in questo settore siamo pilotati, dirottati da chi grazie alla sua forza economica crea il mercato. La legge proposta da Riki Levi sembrava volesse porre un freno ai grandi editori che già da tempo fanno la parte da leone nelle vendite e ha imposto lo sconto del 15% per tutti i libri. Fin qui la proposta di legge non fa una piega, ma subito dopo prevede vendite promozionali in tutti i pe- riodi dell’anno della durata di trenta giorni, ad esclusione del mese di dicembre. Insomma la legge, mentre sembra voglia limitare, poi “si sbraca”. Di questo passo il pericolo di scomparire è non solo degli Editori liberi e quelli piccoli, ma anche delle piccole librerie. Un danno notevole soprattutto per la società. Forse è illogico pensare a Umberto Saba che della sua libreria con dieci sedie creò un salotto culturale, dove si acquistava il libro antico, prezioso, rilegato con carte speciali, inciso in modo fascinoso e le pagine si sfogliavano con delicato amore, a scoprire pagina dopo pagina i lembi di vita. Che fine farà il libro, se l’immagine sta diventando unica strada per la conoscenza? Per chi nella vita ne ha apprezzato l’urgenza, la compagnia fedele, lo scoprire e sfogliare migliaia di vite parallele, o opposte alla propria, non può che mobilitarsi. E, non solo per il libro: per noi scrittori fondamentali sono le piccole libreria per presentare una recente pubblicazione, fungono da calamita per centinaia di cultori che non fanno rumore, ma esistono, eccome! Pare che tutto questo sia destinato a sparire in nome delle leggi di mercato e per gli interessi di singoli individui, i quali hanno tradotto ogni espressione di vita in denaro. Bisogna salvaguardare la piccola editoria e le piccole librerie, esse testimoniano la civiltà a cui l’uomo è giunto. Non sembra che questa legge raggiunga questo obbiettivo. Alla giungla dei prezzi ha proposto norme che continuano a salvaguardare solo i grandi editori, bisognerebbe mettere tutti sullo stesso punto di partenza e semmai eliminare quegli aumenti di copertina, fatti mensilmente e operati dai grandi gruppi che vanno poi ad annullare i “grandi” sconti, In questo modo anche lo sconto del 30% è una presa per i fondelli per il lettore. La legge salva-libri in verità pare che salvi e arricchisca i soliti noti, mettere in saldo la cultura non è proponibile. Si potrebbe accettare per tutti lo sconto massimo del 15%, però, non si può essere d’accordo per vendite promozionali per 11 mesi all’anno, quantomeno riducessero i mesi e forse si potrebbe iniziare a salvaguardare i libri, gli editori, le librerie e i lettori. Intanto negli altri paesi europei le cose vanno diversamente: prezzi rigidi per Germania, Spagna e Francia, libertà di sconto per l’Inghilterra. Carmen Moscariello «Vorrei non provare oggi, così tardi,/ questo senso di libertà disperata./ Vorrei, ancora una volta,/ non dover essere degna di me/ e di chi mi ha “educato a essere perfetta”» (da “Suono afono”). Pochi versi per introdurre alla poesia di Dora Celeste Amato Ciliberto, giornalista e scrittrice, autrice della silloge Ho dischiuso l’uscio per i tipi Intra Moenia. Una poesia che va dalla disperata ricerca interiore – che spesso non è altro che l’anticipazione del nuovo dentro di sé, o meglio dell’inevitabile e indispensabile crescita personale – all’analisi della realtà che ci circonda, dall’astrazione alla quotidianità, dall’indignazione alla rassegnazione, da un silenzio ineguagliabile a una gioia inenarrabile… «Sento come l’attesa / di un evento che ha il sapore/ di una conclusione./ Sento che domani l’aria dovrà/ essere tersa, spazzata via/ dalle scorie con il suo volo di angelo./ Sento che attraverso le foglie/ vedo i fantasmi del dolore» (in “Attesa”) e «Bisogno di ordine/ di regole/ di normalità./ Bisogno di credere/ che tu sia accanto a me» (in “Domenica”): ecco come alcune forme concrete assumono sul piano psicologico, morale ed emotivo certe scelte e certi vissuti. Dora Celeste Amato Ho dischiuso l’uscio Edizioni Intra Moenia, pp. 192 euro 9,50 luglio-dicembre 2010 3 GuidAntiquariato di Marcella Schiavino GOFF Clarissa. Florence et some tuscan cities. London, A. et C. Black, 1905. In 8°, pp. IX-262, con tavv. a col. protette da velina dipinte dal colonnello (in inglese n.t., n.d.r.) R. C. Goff. Legatura edit. in tela cerata di col. rosso con titt. in oro al dorso interamente decorato a motivi floreali stile Liberty, titt. in oro anche al piatto sup. decorato da motivo architettonico e dagli stessi elementi floreali del dorso, tagli sup. in oro, ex-libris in guardia. Testo in inglese. 80,00 GREGOROVIUS Ferdinand. Die insel Capri. Idylle vom Mittelmeer. Leipzig, Brodhaus, 1897. In 16°, pp. [2]-83. Legatura edit. in cartoncino pesante, con titt. al piatto in doppia cornice linea re e fregiata, dorso amat., restaurato da mat. adesivo col., tagli di col. rosso. Testo in tedesco a caratteri gotici. Terza edizione (in tedesco n.t., n.d.r.). 40,00 Richiedi il nostro Catalogo cartaceo di Libri antichi, rari, di pregio GUIDA, Napoli via Portalba 19-23, tel. 081.446377 Sei alla ricerca di un libro introvabile? Noi possiamo provare a procurartelo INFO: Librerie GUIDA 081.5560170 – 081.446377 Gerardo Bianco. Francesco De Sanctis. Cultura classica e critica letteraria Collana Focus Guida, pp. 260 Euro 14,00 Le radici classiche di uno dei più illustri critici italiani dell’Ottocento. Nella vastissima bibliografia desanctiana e negli studi che hanno scrupolosamente esaminato la formazione del grande critico, esiste una sorprendente lacuna: è quasi del tutto ignorata l’influenza che i giovanili studi delle lingue classiche e degli autori greco-latini esercitarono nella definizione degli orientamenti culturali di questo grande critico e nell’elaborazione di alcuni criteri interpretativi delle opere e degli autori della storia letteraria italiana ed europea. Il volume riscopre quelle radici classiche di De Sanctis che determinarono e segnarono le varie tappe della sua vita intellettuale, culturale e politica. Gerardo Bianco, nato a Guardia Lombardi (Av), dopo la laurea in lettere classiche, è stato docente universitario ministro della Pubblica istruzione e deputato in diverse legislature dal 1968 al 2006. Il libro sarà presentato lunedì 6 dicembre alle ore 17,00 a Roma, nella Sala Igea dell’Istituto Della Enciclopedia da Dante Della Terza, Tullio De Mauro, Giulio Ferroni, Enrico Malato. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 4 16-11-2010 12:48 Pagina 4 luglio-dicembre 2010 La Collana Leviathan Con il volume di Agostino Carrino, La destra e le libertà, da pochi giorni in libreria e al centro di una conversazione nella sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, il 16 ottobre scorso, con i professori Antonio Baldassarre, Alessandro Campi e Biagio de Giovanni, la Collana “Leviathan”, fondata e diretta proprio dal professor Carrino, raggiunge il n. 11 della serie e conferma la vocazione a raccogliere una serie di scritti (originali e traduzioni) i quali, pur rigorosi nell’impianto scientifico, siano utili alla comprensione della realtà quotidiana da parte di un pubblico ampio, non necessariamente specialista nelle questioni della politologia o del diritto o della dottrina dello Stato, i tre ambiti principali nei quali ricadono i titoli fin qui pubblicati. Come questo volume di Agostino Carrino, anche quelli che lo hanno preceduto si pongono il problema di cercare di capire in profondità le trasformazioni epocali nei sistemi sociali della modernità in modo da offrire al lettore sia strumenti di analisi sia strumenti di impegno culturale. Il filo rosso di quasi tutti i volumi fin qui pubblicati è sicuramente costituito dal tema, difficile, complesso, pluriverso, della libertà. Che cos’è la libertà in una società che pare sempre più disinteressarsi delle concrete garanzie che vanno offerte alla pratica concreta della libertà? E cosa sono i diritti dell’uomo al di là di una declinazione retorica di sempre nuove generazioni di diritti? E qual è il rapporto tra individuo e comunità al di là e oltre una formulazione puramente ideologica delle legittime pretese dell’uno e dell’altra? E che senso hanno vecchie contrapposizioni come quella tra destra e sinistra? E qual è il nesso reale tra diritto e politica? Tutte domande (ma molte altre sarebbero formulabili) alle quali i volumi di questa Collana cercando di dare una risposta: così Alain de Benoist nel suo Identità e comunità; Raymond Aron nel suo classico saggio sulla destra nella società industriale; Kurt Seelmann nella sua filosofia del diritto; Michel Troper e Julien Freund nei loro scritti su diritto e politica nella crisi dello Stato; Hasso Hofmann nella sua ricostruzione storico-filosofica del concetto moderno di libertà. E così vanno ricordati i volumi in preparazione, da quello di Michael Oakeshott sulla politica moderna tra scetticismo e fede a quello di Agostino Carrino sul problema della sovranità nell’età della globalizzazione. GUIDA AI LIBRI A Montecitorio le Giornate del libro politico La Presidenza della Camera dei deputati ha organizzato anche quest’anno la manifestazione “Il volume della democrazia. Giornate del libro politico a Montecitorio”, dedicata al libro su tematiche politiche. L’evento si è svolto a Roma il 15 e 16 ottobre 2010. La manifestazione prevede una parte di convegni/presentazione di libri e una libreria tematica allestita nel corso dell’evento. La casa editrice Guida vi ha partecipato anche quest’anno: per l’evento è stato scelto l’ultimo saggio politico di Agostino Carrino “La destra e le liberta” (che gode della prefazione del presidente Gianfranco Fini). Illustri personaggi dello scenario politico e culturale hanno preso parte alla presentazione insieme all’autore il 16 ottobre presso la Sala Aldo Moro di Palazzo Montecitorio: Antonio Baldassarre, Alessandro Campi e Biagio De Giovanni. Agostino Carrino La destra e le libertà Collana Leviathan pp. 368 euro 20,50 Il valore dell’identità storica e culturale è sempre stato un tema forte per la destra politica. Ma come declinarlo nella nuova epoca della globalità, delle grandi migrazioni e della società multietnica? “Questo libro – scrive nella Prefazione Gianfranco Fini – conferma quanto sia necessario oggi per la destra interrogarsi sul valore dell’identità e delle radici in un’epoca plurale e multirazziale. Quello dell’identità è tradizionalmente uno dei temi ricorrenti nell’orizzonte culturale della destra. Oggi si tratta di declinarlo in forme nuove. Sarebbe un errore culturale e, quindi, politico voler rinchiudere la destra in definizioni autolimitanti che non tengano conto della lezione della storia del Novecento e che trascurino l’evoluzione sociale che viene dal secolo attuale”. Agostino Carrino è Professore ordinario di Diritto costituzionale nell’Università di Napoli Federico II. Ha insegnato come Professore invitato nelle Università di Parigi (II, X e XI), Vienna, Barcellona, Saarbrücken, St. Louis. È stato docente di Filosofia del diritto, Sociologia del diritto e Dottrina dello Stato. Ha fondato le riviste Diritto e cultura e Leviathan. Al via la seconda edizione del Premio Nati per Leggere Il nuovo bando del Premio Nazionale “Nati per Leggere”, rivolto a editori, bibliotecari, insegnanti, pediatri, librai, enti locali, è scaricabile sul sito www.natiperleggere.it fino al 31 gennaio 2011. la rivista La casa editrice Guida ha pubblicato il primo volume di “Leviathan. Rivista di cultura politica e giuridica”. Si tratta di un’iniziativa che si affianca alla Collana di volumi dall’omonimo titolo, nella quale sono apparsi finora numerosi saggi e traduzioni. La rivista, diretta da Antonio Baldassarre e Agostino Carrino, si presenta come una pubblicazione interdisciplinare, attenta alle evoluzioni del diritto e della politica sullo scenario europeo, ma altresì memore delle tradizioni culturali europee nel campo della scienza giuridica e della scienza politica. Essa si pone idealmente come continuazione di “Diritto e cultura”, la cui pubblicazione è cessata. Di seguito le modalità di sottoscrizione di un abbonamento o di acquisto per numero singolo. 1 numero della rivista: euro 10,00 2 numeri (abbonamento annuale): euro 18,00 Dati Bancari: Monte Paschi di Siena - Via Cervantes De Saavedra 55, 80133 Napoli - IBAN: IT92 N 01030 03400 000005337318 Conto Corrente N° 28190809 - Causale: “Abbonamento Rivista Leviathan”, oppure “Acquisto N°..... della Rivista Leviathan”. Per abbonarsi gratuitamente a GuidaAiLibri basta inviare un’e-mail a [email protected], oppure collegarsi a www.guida.it e cliccare sul link dedicato per scaricarlo. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:51 Pagina 5 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 Architettura del Settecento: stagione creativa a Napoli Il Settecento ha visto fiorire a Napoli una delle più affascinanti stagioni dell’Architettura. Il “Rococò”, concependo le chiese come opere d’arte totale ed adornando i palazzi aristocratici con spettacolari portali scultorei e ariose scale aperte. Il saggio ripercorre le tappe salienti dell’evoluzione della “Architettura del Settecento a Napoli”, delineando i profili dei principali artefici, attraverso una ricognizione critica delle loro emblematiche costruzioni. L’agile sintesi storiografica, redatta con una scrittura deliberatamente Agostino Nuzzolo Politiche della Mobilità e Qualità delle Aree Urbane Collana Strumenti e ricerche Guida, pp. 240 euro 15,00 Sotto la spinta dei problemi di congestione da traffico veicolare, che affliggono i centri urbani e che contribuiscono al deterioramento della qualità della vita nelle città, le politiche della mobili- chiara, è corredata da sistematici apparati bibliografici per consentire al lettore l’approfondimento dei temi trattati rinviandolo alla vasta saggistica monografica. Il carattere divulgativo di questo nuovo libro è rafforzato inoltre dalla raffinata interpretazione fotografica di Sergio Riccio, articolata su 32 nitide immagini in bianco e nero delle opere esemplari della “Architettura del Settecento a Napoli”. Le ampie didascalie che accompagnano le immagini indicano con immediatezza non solo i nomi degli autori e le date delle realizzazioni, ma anche la collocazione strategica di tali architetture sulla scena urbana di Napoli e dei suoi dintorni. Si tratta insomma di un racconto per immagini parallelo al saggio storiografico. La collana Historia Rerum, diretta da Benedetto Gravagnuolo, che tà hanno di recente assunto un peso rilevante nelle agende programmatiche delle amministrazioni pubbliche. Si è capito che il sistema della mobilità, inteso non solo come insieme di infrastrutture e mezzi di trasporto, ma anche come insieme di politiche che ne regolano l’utilizzo, svolge un ruolo centrale in un sistema urbano. A tale scopo è molto efficace Il concetto di “Metabolismo Urbano”, che interpreta la città come un organismo che si alimenta di risorse (materiali e immateriali) per generare benessere sociale e sviluppo economico, ma che produce, al contempo, rifiuti da smaltire e inquinamento ambientale. In tale visione, il ruolo delle amministrazioni è quello di individuare le strategie ottimali che permettano di “regolare” tale metabolismo, al fine di migliorare l’accessibilità e massimizzare il benessere economico e sociale, limitando i consumi energetici (in ha ospitato grandi nomi come Mario Gioffredo, Vincenzo Ruffo, Domenico Antonio Vaccaro e Carlo Vanvitelli, con questa nuova opera propone saggi di approfondimento sui più svariati temi di architettura. Essenziale il formato dei volumi, che però non abbandonano lo spirito principale della collana, appunto l’interpretazione fotografica. Benedetto Gravagnuolo, professore ordinario di Storia dell’Architettura, è stato preside della facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dal 2002 al 2008. È autore di numerose pubblicazioni. Per la casa editrice Guida dirige la collana “Historia rerum”. Sergio Riccio, autore delle fotografie, è artista noto in Europa sia per le sue collaborazioni a riviste di architettura, design e fotografia, sia per le mostre, personali e collettive. Sue immagini sono conservate alla Bibliotheque Nationale di Parigi e all’Istituto Nazionale per la Grafica di Roma. Franca Della Ratta L’Annunziata Collana Focus Guida, pp. 168 euro 13,00 Benedetto Gravagnuolo Architettura del Settecento a Napoli Dal barocco al classicismo Collana Historia rerum Guida, pp. 278 euro 30,00 Foto 1. Carlo Vanvitelli, Fontana dei Delfini nel parco del Real Palazzo di Caserta, 1776 – 79; Foto 2. Jacob Philipp Hackert, Il tempio di Venere a Baia, 1798 Anger Museum, Gemäldegalerie; Foto 3. Mario Gioffredo, Palazzo Casacalenda, 1754 – 61, Facciata con due portale con colonne toscaniche. Foto di Massimo Velo. particolare l’uso di fonti energetiche non rinnovabili), la produzione di rifiuti e di emissioni inquinanti. Questo libro vuole offrire un contributo in tal senso e vuol essere uno strumento a supporto di quelle fasi del processo decisionale in cui vengono definiti gli obiettivi e individuate le strategie ottimali da perseguire per lo sviluppo sostenibile dei sistemi urbani. È il frutto di una ventennale attività di ricerca, didattica e consulenza del Laboratorio di Progettazione dei Sistemi di Trasporto dell’Università di Roma “Tor Vergata”, di cui fanno parte Umberto Crisalli, Pierluigi Coppola, Antonio Comi e Luca Rosati, autori dei contributi che compongono il saggio, e Agostino Nuzzolo. curatore dell’opera, il quale ha portato la sua recente esperienza di amministratore del Comune di Napoli, in qualità di Assessore alla Mobilità. 5 Contatta i recapiti sottostanti e provvederemo a spedirti al più presto gratuitamente il nuovo Catalogo delle edizioni Guida GUIDA Napoli, via Portalba 19-23, tel. 081.446377 [email protected] [email protected] Diffusa in tutta Europa a partire dal XII secolo, la Ruota degli Esposti era un meccanismo che separava per sempre, oltre che materialmente, il destino dei figli da quello delle madri. I neonati illegittimi venivano “esposti” alla pietà di famiglie disposte ad accoglierli. Il volume racconta, in una forma sostenuta e dettagliata, la storia architettonica, istituzionale, folklorica e culturale del Complesso della S.S. Annunziata a Napoli, luogo storico di raccolta e sostegno di “Esposti”. Corredato da immagini e fonti documentate, il testo va dal periodo angioino fino ai giorni nostri. Le tante storie di benefattori, i segni distintivi lasciati sui neonati, i privilegi e le norme che regolavano la vita di chi, un tempo, era stato esposto. Come lo era stato Vincenzo Gemito, insieme a molti altri illustri “esposti”. Il mistero, come l'incomprensibile e il trascendente, attrae e ha sempre stimolato la curiosità dell'uomo, colto o ignorante, per il gusto di riuscire a scoprire a tutti i costi l'impossibile, anche solo a conoscere ciò che non a tutti è noto, o, quanto meno, a dare libero sfogo alla propria fantasia. Il soprannaturale ha accompagnato la lunga vita del complesso dell'Annunziata e forse proprio per tale motivo la Real Santa Casa ha suscitato sempre un fascino particolare sul popolo di Napoli. L'origine stessa del complesso è ammantata di mistero e la sua lunga vita, sia pur attraverso enormi difficoltà, è apparsa come un disegno già prefissato contro il quale nessun ostacolo poté opporsi. Nel buio della notte, senza svelare a nessuno il motivo di quel gesto, migliaia di donne vi hanno depositato corpicini la cui identità è rimasta anch'essa ignota. Gli "esposti" ovvero i figli della Madonna. Franca Della Ratta, nata a Napoli, è referente del progetto “Adotta un monumento”; insieme ai suoi alunni ha adottato il complesso della Santissima Annunziata di Napoli. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 6 16-11-2010 12:51 Pagina 6 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Lettere Italiane Guida LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIMarcello Fasolino Una Millecento blu Guida, pp. 320 euro 25,00 L’AUTRICE A RAVISCANINA PER IL PREMIO OLMO Una storia al femminile dai tratti erotici e drammatici Sono le tre del pomeriggio, un pomeriggio assolato e boccheggiante di afa. Camillo scende dalla macchina e d un calcio a una ruota vicina, guarda in fondo alla strada deserta… È con questa ‘scena’ che si presenta ‘Lei si chiama Anna’, l’ultimo romanzo di Maria Pia Selvaggio, scrittrice e docente telesina che dopo la tragica vicenda di Bellezza Orsini, torna a raccontare di donne. Lo sfondo è una Roma lussuriosa dove la protagonista accetta di donarsi a decine di altri uomini pur di soddisfare il suo amato marchese. Una storia morbosa e intestina tratta della tragica vicenda di Anna Fallarino, sposa del marchese Camillo Casati Stampa di Soncino. Maria Pia Selvaggio inaugura il suo percorso come autrice nel 2006 con Il sapore del silenzio. I suoi testi graffiano il perbenismo e l’ipocrisia. Nel 2007 arricchisce la sua attività di scrittrice con due opere: Borgofarsa e Pensieri di donna. Con L’Arcistrea, pubblicato nel 2008, vuole dare voce alle donne arse al rogo a causa di inutili moralismi. Docente, giornalista per passione, Maria Pia Selvaggio ha partecipato a Galassia Gutenberg e alla fiera del Libro di Torino, riscontrando grandi successi di vendita. È risultata finalista al premio letterario Feudo di Maida. Il 28 novembre l’Autrice andrà a ritirare la targa d’onore del Premio Olmo – A. De Sisto 2010, alla sua settima edizione. La giuria è presieduta da Antonio Malorni. La kermesse culturale si terrà presso l’auditorium Gaudium et Spes di Raviscanina (CE). Maria Pia Selvaggio Lei si chiama Anna Lettere Italiane - Narrativa Guida, pp. 160 euro 12,00 Vuoi essere anche tu Socio sostenitore? Con la tessera di Socio avrai diritto a: • essere informato su tutte le nostre manifestazioni culturali • uno sconto del 15% sugli acquisti nelle librerie del Gruppo Guida • usufruire di sconti nei negozi convenzionati • ricevere Guida ai libri A versamento avvenuto l’Associazione rilascia una ricevuta fiscale il cui importo potrà essere dedotto dal reddito Per informazioni rivolgersi alla Segreteria organizzativa: NAPOLI via Port’Alba, 19 tel. 081.290768/ 081.444309 fax 081.299744 Appassionato di arti visuali, l’autore si confronta con la scrittura, nella forma condensata della poesia. Più che una raccolta eterogenea, le poesie costituiscono un breve e significativo poema amoroso, coinvolgente e commovente. Componimenti in versi, ispirati a un amore travagliato e, per questo motivo, di durevole e incessante attualità. Andrea Vaccaro è nato a Roma nel 1947; ha insegnato per anni nelle scuole medie statali. Ha allestito mostre personali a Roma e partecipato come autore di lungometraggi sperimentali alla rassegna “Il Giovane Cinema Italiano” (1980) di Roma. Da sempre interessato alla pittura e alla scrittura, è alla sua prima pubblicazione. Andrea Vaccaro Poesie a Dolores Guida, pp. 72 euro 8,00 Raffaele Mazzarella L’uomo, per esempio Venti percorsi per individuarne l’impegno nella società Lettere Italiane - Saggistica Guida, pp. 140 euro 10,00 Attraverso venti interviste a odierni protagonisti del mondo della cultura, dello spettacolo, della società, dell'economia, dell’astronomia, dell’etica, della religione, l’autore intende stimolare la riflessione sulla centralità dell’uomo nella storia, con particolare riferimento al contesto evolutivo e sociale di oggi. Non sarà tuttavia solo un viaggio nelle responsabilità e nelle attese del mondo contemporaneo. Il percorso proposto dall’autore sarà anche tessuto di levità e di gioiosità, nel segno della intensità e della freschezza. L’invito dell’autore è in definitiva di vivere la vita fino a fondo, pienamente, con consapevolezza, ma con serenità. Gli intervistati sono: Giorgio Agnisola, Joseph Agnone, Giulio Base, Orietta Berti, Mario Covelli, Francesco D’Agostino, Margherita Hack, Biagio Izzo, Claudia Koll, Antonio Lubrano, Antonio Mazzi, Annalisa Minetti, Michele Petrucci, don Roberto Ponti, Mons. Vincenzo Rini, padre Michael Ryan L.C., Benedetto Santangelo, S.E. Cardinale Crescenzio Sepe, Rosario Trefiletti, don Giorgio Zucchelli. Raffaele Mazzarella, dottore in giurisprudenza, formato e aggiornato in diritto della famiglia e diritto processuale tributario, è direttore del Centro Culturale San Paolo Onlus Campania e responsabile della Federconsumatori zonale. È al suo quarto lavoro editoriale dopo L’Abc del ragioniere (1998), pubblicato a soli 23 anni; Memorandum (1999); L’abc del lavoro (2004). “A bordo, i quattro amici, loro, sì, gli inseparabili, quelli insieme ai quali era partita la vita: il viaggio insidioso e ambiguo dell’esistenza, che solo alla fine declina le sue ragioni, lasciandoci in bocca l’amaro delle infinite possibilità rimaste inesplorate”. Un viaggio porta sempre con sé i ricordi, quelli di una vita, quelli delle persone importanti che si incontrano lungo il proprio percorso e che raramente si dimenticano. Così il viaggio in treno da Napoli a Roma diventa per Gianni, il protagonista del romanzo, l’occasione per evocare la sue avventure giovanili racchiuse nella corsa di “una Millecento blu”, con gli inseparabili amici, Umberto, Emilio e Piero. Attraverso ritratti inconfondibili, si snoda il racconto della vita avvincente di Gianni, romantica figura di giovane imprenditore di successo che ci svela gli aspetti più veri e significativi della sua vita e di questa amicizia. E in questa corsa, evocata anche per creare un ponte tra passato e futuro, sfrecciano, in rapida sequenza esaltanti bilanci, salde armonie amicali e familiari, i giorni dei divertimenti e delle prove amare, la memoria, sempre più cara e presente, di chi non c’è più e resta, come un’ombra propizia a seguire il loro cammino. Andrea Nastri Il margine interrotto Lettere Italiane - Narrativa Guida, pp. 64 euro 11,00 È una raccolta di racconti accomunati da una caratteristica: rappresentare frammenti, spezzoni di vite che presuppongono sempre un ‘prima’ e un ‘dopo’. Vicende che sconvolgono o quantomeno ti indirizzano su strade non immaginate, episodi che scavano un solco tra passato e presente. Storie in cui l’evolversi degli eventi, spesso racchiusi nello spazio di poche ore è un pretesto per raccontare emozioni e in fondo gli aspetti più problematici della condizione umana. Racconti che narrano emozioni, sentimenti, insomma che narrano la vita. Andrea Nastri (Napoli 1976), è architetto, giornalista, fotografo, svolge la sua attività professionale tra Napoli e Capri: Scrive di architettura, urbanistica, arte, cultura e design, collaborando con quotidiani e riviste di settore. Immacolata Capasso … per un Natale d’Amore Lettere Italiane - Poesia Guida, pp. 112 euro 12,00 Quanta spiritualità e quanta religiosità – scrive nella Presentazione il Cardinale Crescenzio Sepe – traspare da quei versi, che sembrano una porta aperta sul soprannaturale, sull’apoteosi dell’amore che è il Natale, esaltazione primaria del valore immenso della vita. Vorrei dire che la poesia della Capasso è testimonianza di carità, di quella carità cristiana che la va accompagnando in tutte le sue attività: di medico, di donna, di volontaria. “Un libro di poesia, quando sorge così necessario e impetuoso all’interno di un’anima che anela al Bene, può anche aggiungere un piccolo filo alla tenue trama dell’esistenza additandoci il sorriso di quel Bimbo che continua ad ammaliare gli spiriti più nobili, rendendo meno aspra la strada di ogni giorno”, afferma nella Prefazione Silvio Mastrocola. Aldo De Gioia nell’Introduzione osserva che “la Capasso si cimenta con contenuti profondamente umani e concreti e fruisce della sua esperienza per sollevare motivi autobiografici e civili sul piano di una partecipe contemplazione del destino dell’uomo”. Immacolata Capasso nasce a Napoli, è medico, poetessa, giornalista pubblicista, direttore responsabile della rivista La voce dell’AMAMI (Associazione Mariana Assistenza Malati d’Italia). Esercita la sua professione di medico senologo presso l’Istituto dei Tumori di Napoli, in cui affianca all’attività clinico-chirurgica anche quella di ricerca. Ha conseguito, di recente, un prestigioso Premio Internazionale per uno studio di prevenzione primaria del cancro della mammella. Nella sua professione, svolta con passione e spirito di abnegazione, coniuga, da più di un trentennio, scienza ed umanità, illuminata sempre dalla luce della Fede. È impegnata in un’intensa attività di volontariato, sia in campo oncologico che sociale. Ha vinto numerosi premi di poesia. La sua vita si snoda tra ospedale, famiglia, impegno civile e poesia che avverte come esigenza di mente, sussurro di cuore e respiro dell’anima. Crede nella funzione sociale della Poesia. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:51 Pagina 7 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 7 LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Guida LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LI- Un regalo da fare I due nuovi “autentici falsi d’autore” Ad ottobre la collana “Autentici falsi d’autore” di Guida si arricchirà di due nuovi volumetti: Orson Welles Riccardo III una sceneggiatura scomparsa di Gianfranco Bettetini, e Giacomo Leopardi Lettera a Roberto Benigni di Perle Abbrugiati. vasa da moltissimi cinefili e curiosi, alla ricerca di eventuali testimonianze e documentazioni. Provenivano anche da città e da paesi piuttosto lontani e, profittando del vuoto che riempiva l’abitazione (la salma era già stata traslata all’obitorio e tutti gli abitanti, compresa la servitù, vi si erano trasferiti, mentre mancava ancora qualunque forma di sorveglianza), aprivano i cassetti, leggevano appunti, cercavano invano di decifrare una scrittura criptica”. Così inizia il suo racconto Bettetini e ci conduce fino alla scoperta della sceneggiatura e, soprattutto, alla scoperta della profonda stima e affetto che legava Welles a Herman J. Mankiewicz noto produttore cinematografico (Naturalmente tutto autenticamente falsato). Orson Welles Riccardo III una sceneggiatura scomparsa di Gianfranco Bettetini George Orson Welles (19151985) è stato un attore, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense. È considerato uno degli artisti più poliedrici del Novecento in ambito teatrale, radiofonico e cinematografico, tutti campi in cui raggiunse risultati di eccellenza. Quarto potere (1940) è il più grande successo cinematografico di Welles, ed è considerato tutt’oggi da molti critici il più bel film della storia del cinema. Gianfranco Bettetini (Milano, 16 gennaio 1933) è un critico letterario e regista italiano. È stato un importante regista televisivo della Rai. Tra i programmi da lui diretti si segnalano: Campanile sera (1959), Il signore di mezza età (1963), Camera 22 (1966), Processo a Gesù (1968), La fine di un’avventura (1969). È docente di Scienza della comunicazione presso diversi atenei ed è considerato un esperto dei mezzi di comunicazione di massa. ... non appena si diffuse la notizia della sua morte, la sua casa fu in- PER LA PUBBLICITÀ SU GUIDAAILIBRI ecco i nostri recapiti: via Port’Alba, 19/23 Napoli tel. 081.446377 [email protected] Giacomo Leopardi Lettera a Roberto Benigni di Perle Abbrugiati Intanto mi rassomigli. inutile negarlo: sei il mio ritratto sputato. Naso, fronte, e anche i capelli scapigliati. Certo, sui ritratti li ho a posto, ma tieni conto che mi ritraevano una volta ogni sette otto anni. Il resto del tempo non me li curavo certo come un gagà. Tu al contrario li avresti piatti ma te li arruffi apposta per le foto, perché fai il comico di professione. Cosa credi, da l dove sono, queste cose le so. E poi ti im- magini che ai miei tempi i comici non facessero la stessa cosa? Hanno un bel dire, ma anch’io sono un uomo navigato, e sono andato perfino a vedere Pulcinella. Se no, a Napoli, che ci morivo a fare ? Dunque, mi rassomigli. E poi, sei invaghito di letteratura”. Provate a mettere a confronto una foto di Leopardi con quella di Benigni la loro somiglianza è incredibile. 1. L'autore falsificato Giacomo Leopardi è il più grande poeta dell’Ottocento; peccato che fosse anche il più grande filosofo pessimista di tutti i tempi, dicono. 2. Il falso d’autore Giacomo Leopardi, che di noia si intendeva, forse s’annoia lì dov’è. Ciò spiegherebbe che egli scriva epistole, mandandole attraverso canali improbabili. Quella ritrovata da Perle Abbrugiati si rivolge, nientemeno, a Roberto Benigni, che Leopardi considera qui come il suo doppio. Si tratta di convincere l’attore-regista a girare un film filosofico. Possibilmente con la più strepitosa derisione che il comico toscano sia in grado di sfoggiare. Ed ecco un’operetta che a Cinecittà potrebbe diventare una superproduzione. Ma chi l’avrebbe detto che il recanatese avesse una cultura cinematografica così estesa? e nel pensier si fingesse sceneggiature hollywoodiane? 3. Il falsificante Perle Abbrugiati è professoressa ordinaria di letteratura italiana in un’università del Sud della Francia. Studia Leopardi, in particolare i Canti, e scrive canzoni, con particolare disincanto. Incrocia volentieri la malinconia con l’ironia, nelle sue ricerche come nei brindisi con gli amici. Del falso d’autore sarà perdonata, quando si saprà che coordina un gruppo di ricerca sulla Riscrittura (un po’ di pratica non nuoce). Tra l’altro, anche Leopardi scriveva frammenti apocrifi, e dunque… Piero Craveri (Torino, 2 gennaio 1938) è uno storico e politico italiano. Figlio di Raimondo ed Elena Croce, e nipote quindi di Benedetto Croce, nel 1962 si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Roma La Sapienza. Ha inizialmente rivolto le proprie attività di ricerca e di docenza al diritto e alla storia dei partiti e delle istituzioni politiche, insegnando negli atenei di Genova e di Messina e, a Napoli, sia all’Istituto Universitario Orientale che alla Federico II. Dalla seconda metà degli anni Ottanta ha rivolto i propri interessi soprattutto alla storia contemporanea, in particolare sulla storia delle istituzioni e dei sindacati. Nel suo curriculum compaiono anche significative esperienze politiche: prima consigliere comunale a Napoli e poi consigliere regionale della Campania, nel 1987 è stato eletto senatore della Repubblica Italiana, tra le file del Partito Radicale. Questo volume raccoglie vari interventi in onore di Piero Craveri e coprono un assai diversificato arco di temi e di approcci analitici. Pur nella diversità degli argomenti, si disegna un percorso con una identità assai percepibile. Prima pagina Eugenio Mazzarella Vita politica valori Collana Prima Pagina Guida, pp. 112 euro 10,00 Politica, filosofia, valori, per un futuro chiaro e leggibile. La politica oggi deve cercare un diagramma di leggibilità del futuro, dove la società del rischio non venga vissuta, e gestita politicamente, come una società della paura. Gestire una società della paura significa la distruzione di una società aperta ed accogliente, solidale, e avvia a derive regressive del paesaggio civile “liberale” delle stesse democrazie occidentali, a cominciare dai temi dei “valori”. Una vera e propria sfida per la politica e di questa sfida, famiglia, religione, morale sono temi ineludibili. Ad essi sono dedicati gli interventi qui raccolti sui temi della fecondazione assistita, sul riconoscimento giuridico delle convivenze omosessuali stabili, sull’etica di fine vita e sui problemi e i limiti della sua recepibilità nella norma, sulle dinamiche, che virano in tensioni difficili a comporsi, tra identità ed integrazione nella società multiculturale e nei suoi vissuti religiosi. Eugenio Mazzarella, filosofo, studioso tra i maggiori del pensiero di Nietzsche e Heidegger, già Preside della Facoltà di Lettere dell’Università “Federico II”, attualmente è deputato del Partito democratico. Per la casa editrice Guida dirige le collane: Micromegas, Filosofia e sapere storico, Segnavia. Emma Giammattei e Paola De Vivo Federalismo e Mezzogiorno Collana Prima Pagina Guida, pp. 120 euro 10,00 23 gennaio 2009: con 156 voti favorevoli, 6 contrari e 108 astenuti, il Senato ha approvato il disegno di legge in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione. Il disegno di legge è alla Camera dei Deputati. Come può il Mezzogiorno affrontare oggi, con le sue difficoltà, il federalismo? Emma Giammattei e Paola De Vivo, le curatrici del volume, hanno posto questa domanda a storici (Giuseppe Galasso), economisti (Adriano Giannola, Massimo Lo Cicero), politologi (Massimo Marrelli, Amedeo Di Maio). Unanime la risposta. Nel dibattito politico italiano, il sud continua ad avere una posizione delicata e il divario con il nord, sia su un piano economico che sociale, diventa sempre più marcato. Tuttavia questa può essere una nuova sfida per un Mezzogiorno che vuole allontanarsi da quella collocazione marginale per riscoprire la propria identità e avere la possibilità di non subire più la storia ma di costruirla. Emma Giammattei insegna presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa”. Con la casa editrice Guida ha pubblicato nel 2003 Il romanzo di Napoli. Geografia e storia letteraria nei secoli XIX e XX. Paola De Vivo è professore associato di Sociologia Economica. Ha approfondito la prospettiva del neo istituzionalismo emergente tanto nelle scienze economiche che in quelle sociali per applicarli allo studio dello sviluppo locale nel Mezzogiorno. Eugenio Capozzi e Maurizio Griffo Cercare la democrazia Collana Prima Pagina Guida, pp. 128 euro 10,00 Quella di una indagine sul significato della democrazia come forma di convivenza civile analizzata nei suoi vari aspetti (la vita politica, i modelli costituzionali, le relazioni economiche). La storiografia è un termometro sensibile degli umori culturali, delle speranze, delle aspirazioni di un’epoca. Il percorso di ricerca e di vita che queste pagine documentano offre un esempio significativo del rapporto che sempre lega la ricerca storica alla vita civile. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 8 16-11-2010 12:51 luglio-dicembre 2010 Pagina 8 GUIDA AI LIBRI LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Guida LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Ho iniziato la lettura di questo libro con una certa preoccupazione. L’autore, Ciro Raia, è un amico che stimo come uomo, come professionista e come scrittore di storia. Ho letto le sue opere e mi è capitato di esprimere su di esse un giudizio molto lusinghiero. Allora, preoccupazione perché? Per due ragioni. La prima è legata alla natura di questo nuovo libro. Si tratta di un romanzo, ossia di un’opera creativa, diversa da quelle precedenti, della cui validità non potevo esser sicuro; ecco, provavo fastidio al solo pensiero di dovere scoprire in quest’opera un valore inferiore rispetto alle precedenti. La seconda ragione è strettamente personale, riferibile allo stato attuale della mia riflessione sulla narrativa contemporanea, che, per essere spesso triviallitteratur o persino letteratura spazzatura, mi trova spesso critico, dissenziente e alla fine insoddisfatto. È sempre più raro che un romanzo mi coinvolga a tal punto da non provocarmi noia e un incontenibile desiderio di chiudere il libro definitivamente. D’altra parte, mi confortava la convinzione che Ciro Raia, che io ho imparato a stimare, non poteva deludermi. E non mi ha deluso. Questa nuova opera suppongo sia stata composta in un periodo molto lungo; la prima e la seconda parte, composte nel corso degli anni, rispondono ad un progetto di scrittura più semplice, più lineare che era quello di rievocare il paese dell’infanzia e dell’adolescenza. In seguito il progetto cambiò e fu aggiunta la terza parte che volutamente è più ragionata e, dal punto di vista narrativo, più opaca; in essa le motivazioni, che avevano presieduto l’intento originario, finirono per incanalarsi in un alveo diversamente caratterizzato, meno autorefenziale e più pregnante: quello etico-politico. La mano, e prima ancora la mente, già allenate dello storico che con intelligenza ed acribia si erano impegnate in lunghe e pazienti ricerche prima e nel lavoro di scrittura dopo, rivelano in questo libro tutta la competenza acquisita. La mente con la sua facoltà della memoria puntigliosamente rievoca, la mano scrupolosamente ma anche abilmente tratteggia, scorcia e icasticamente rappresenta. Una miriade di personaggi balza come su un palcoscenico, che riproduce le vie, le piazze del paese natio dello scrittore, gli interni delle abitazioni, le botteghe, i locali pubblici, le case di campagna, emergendo al boccascena dal sottopalco inesauribile di un passato indimenticato e indimenticabile, recitano la loro parte e scompaiono. L’autore, regista sapiente e insieme buttafuori accorto, li coglie ognuno in un gesto, in una battuta, in un momento particolare ed emblematico della loro esistenza e li fissa per sempre in una fisionomia artistica di straordinaria vitalità. Alcuni sono macchiette, altri figurine patetiche, altri sono coprotagonisti di un vasta commedia con diversi risvolti drammatici che interessa tutto il paese. Su tutti domina la figura del padre. Stilisticamente abbiamo un bell’esempio di climax: la rievocazione dei tratti caratteristici del personaggio comincia in tono dimesso, quindi procede e si sviluppa per accumulo di dati e informazioni, dosati sapientemente e distribuiti ad intervalli più o meno lunghi in tutto il libro. All’inizio il padre è presentato come un operaio che pensa solo a lavorare, parla poco, conta ancora meno nell’educazione del figlio, anzi è utilizzato dalla madre come spauracchio per far rigar diritto il ragazzino; quando si presenta con un pacco regalo nel quale c’è una base missilistica di latta, come regalo di Natale per il figlio, basta un intervento inopportuno della madre, che si premura di raccomandare al bambino di conservare e non sciupare quel regalo costato tanto lavoro al genitore, perché questi interrompa quello che poteva essere un ottimo momento di dialogo padre-figlio e si ritiri nel suo angolo solito con il suo mazzo di carte napoletane per dedicarsi ai “suoi interminabili solitari”. Lo chiamano, il figlio e gli amici, Asso di Bastone, per aver egli pronunziato queste parole un giorno che si era sentito male nel Circolo dove giocava a tressette con gli amici e, caduto in un uno stato di leggera confusione, aveva cominciato a biascicare parole sconnesse e senza senso. Sono le stesse parole che danno poi il titolo al libro. Procedendo nella lettura, ci si accorge che lo scrittore torna spesso nel corso della narrazione a parlare del padre e lo fa con sempre maggiore tenerezza e potremmo dire, senza timore di fare retorica, con una profonda pietas che infine include ammirazione. “Avevo un padre mostro. Avevo un padre assente nelle mie giornate; un padre vendicatore delle mie malefatte. Avevo, invece, un padre lavoratore. Instancabile. Umile. Sottomesso. Arrendevole. A modo suo aristocratico… Poi, fui contento – negli anni della gioventù, addirittura, sono stato orgoglioso – perché… avevo un padre iscritto al partito socialista…” (p. 11). Il climax raggiunge il suo culmine quando l’autore riesce finalmente a liberare dentro di sé e illuminare nello specchio della coscienza il sentimento d’amore che nutriva per il genitore: “Una sera, a una cena, con amici estranei alla mia infanzia, ho cominciato a parlare di mio padre… Il pomeriggio seguente sono andato di corsa al cimitero, sulla sua tomba. Mi sono fermato a lungo a parlargli. Gli ho raccontato tante cose che lui ignorava di me… Poi, salutandolo, ad alta voce, sono riuscito finalmente a dirgli… che gli avevo voluto sempre un gran bene” (pp. 30-31). La figura della madre fa da pendant asimmetrico e disarmonico con quella del padre ed è uno dei ritratti più riusciti. È tratteggiata in modo impressionistico e secondo uno stile che caratterizza gran parte del libro, quello del gesto e della battuta significativa ed emblematica. (...) Nella terza parte (...) non si trovano più personaggi ma persone-ombre, anonime, scarnificate e ridotte a puri comportamenti sociali, quasi sempre scorretti, pratiche professionali e pubbliche all’insegna dell’illecito e dell’illegale. C’è come una omologazione dei cittadini del paese su una tipologia comportamentale negativa generalizzata: l’intrallazzatore, il politico arrivista e opportunista, il politico ipocrita e mendace e simili. In posizione antinomica alcune figure, non veri e propri personaggi, in quanto anch’esse poco definite, dalla identità sfilacciata, ridotte a funzioni emblematiche, che hanno nomi generici, forse fittizi, Michele, Armando, Pasquale, per lo più sognatori che, a differenza degli altri, non si sono voluti piegare, adattare ai nuovi parametri dell’opportunismo e dell’arrivismo Porte chiuse, luci accese sulla cultura GUIDA aderisce all’iniziativa Il 12 novembre saremo aperti ma anche noi aderiremo alla mobilitazione nazionale a difesa della cultura insieme a molti musei e centri culturali che resteranno chiusi in segno di protesta contro la manovra di stabilizzazione finanziaria prevista dal Governo e i suoi effetti nefasti sulla cultura italiana. Tutto ciò per SOSTENERE LA CULTURA garantire l’ACCESSO ALLA CONOSCENZA dare un nuovo IMPULSO ALLO SVILUPPO DEL NOSTRO PAESE A causa del decreto 78, divenuto a luglio legge 122/2010 (contenuta nella cosiddetta Manovra finanziaria) le istituzioni culturali, soprattutto quelle facenti capo a Regioni o a enti locali, vedranno nel prossimo biennio molto indebolito il loro campo di azione e la possibilità di organizzare la propria attività con tagli che interessano l’80% del budget totale destinato alle attività culturali. Jean-Luc Nancy e Jacques Derrida a confronto Come sottrarre la comunità ad ogni forma di comunione ma anche ad ogni possibile variazione dell’indifferenza, dell’indistinzione, della pura serie numerica? Si potrebbe dire che questa sia la sfida principale che, ormai da qualche decennio, impegna la filosofia di Jean-Luc Nancy. Dopo le lunghe diffidenze che hanno circondato la nozione e il nome di comunità, compresa l’ultima, sottile ed elaborata presentata da Jacques Derrida, Nancy ritiene che il peso del passato, soprattutto del passato del Novecento, non debba impedire un certo recupero e un radicale ripensamento. La comunità si può e si deve dunque rinominare senza cadere fatalmente in una qualche forma di comunitarismo. Il comune tra gli uomini si può e si deve ripensare, persino riecheggiando una memoria comunista, in qualche modo sempre implicita nella vocazione democratica, senza precipitare nell’ideologia pratica di un totalitarismo. Carmelo Meazza è professore associato per il raggruppamento di Filosofia morale presso l’università di Sassari. Tra i suoi studi si segnalano i volumi: L’occhio e il testimone: dalla logica alla fenomenologia in Hegel (ETS, Pisa), Il testimone del circolo. Note sulla filosofia di Levinas (Angeli, Milano), Tra passi di Heidegger e gli “antichi scolastici” (ETS, Pisa), Note, appunti e variazioni sull’attualismo (ETS, Pisa), Sulla soglia etica del Pulchrum (Mimesis, Milano), Di traverso in Jacques Derrida (Guida, Napoli). Carmelo Meazza La comunità s-velata Questioni per Jean-Luc Nancy Collana Strumenti e ricerche Guida, pp. 198 euro 12,50 sociale, del camaleontismo politico, della corruttela elevata a regola di vita. La crisi morale investe tutto il tessuto sociale e paralizza le istituzioni. “Ora al Palazzo è difficile amministrare, perché c’è stato un grande arrembaggio, nel corso del quale si sono persi valori, ideologie, idealità…” (p. 137). L’autore che ci ha regalato libri dedicati a uomini illustri, come Francesco De Martino e Gaetano Arfè, dotati di uno spessore culturale ed etico-politico eccezionale, sembra volere implicitamente istituire un confronto tra questi giganti e i politici nanerottoli di oggi, uomini di mezza tacca, meschini, opportunisti, miserabili. (...) Ma l’autore non si sente di accettare questo sfacelo materiale e morale, non si rassegna e non riesce a smettere di sperare che questa realtà possa essere cambiata. Segnali positivi non mancano. Resta la fede religiosa, particolarmente ardente, che alimenta un culto profondo per la Madonna del Castello e che anima una tradizione folclorica molto viva di feste paesane come quella delle “Lucerne”. E restano persone semplici e oneste come Giovanni ‘o pignolo (il meticoloso) “a perpetrare la continuità della tradizione… Giovanni si danna e si avvelena, nell’intento di preservare la sua comunità dall’ignominia del tempo e dall’irriverenza della modernità. È convinto che le radici siano calore, sentimento e, soprattutto, valori. I valori che mancano; i valori che cambiano; i valori che mal si capiscono” (p. 157). Non un ritorno all’antico ma una continuità/discontinuità con il passato. Riscoprire e ripristinare un quadro valoriale deturpato, tradito, calpestato, non per ripristinarlo sic et simpliciter ma per rinnovarlo e adeguarlo alle mutate vicende storiche. Questo il messaggio che Ciro Raia affida al suo libro. Con una certezza: che, volendo, ossia dando fondo alla tenacia e alla forza d’animo proprie della nostra gente contadina e non del tutto scomparse, si può riuscire nell’impresa ardua di risalire la china e di andare avanti. Giovanni Ariola “ “ Ciro Raia Il paese di Asso di Bastone Collana Orizzonti Guida, euro 12,00 I libri sono come fari E. P. Whipple GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:51 Pagina 9 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 9 LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Guida LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Focus, le proposte Luca Meldolesi Milano-Napoli prove di dialogo federalista Collana Focus Guida, pp. 260 euro 14,00 “Il federalismo fiscale decolla a giugno. Ecco il patto segreto Berlusconi-Bossi”. “La Cei boccia il federalismo fiscale”. “Tremonti spiega a Santoro il federalismo fiscale”. Questi i titoli di apertura dei quotidiani italiani. Questo saggio vuole essere un contributo sul federalismo fiscale scaturito dal lavoro sul campo e dalla ricerca diretta. L’Autore delinea l’attuale situazione italiana: L’esigenza di rilancio produttivo e civile è sempre più sentita in Italia, in una situazione attuale poco incoraggiante, di cui non si intravede la fine; il centro-destra domina, da qualche tempo, la vita italiana; esiste una vera (e in parte giustificata) ossessione dei conti pubblici; il divario e il contrasto nord-sud aumenta; il federalismo fiscale mette in moto reazioni meridionali, di cui è ancora difficile prevedere la portata. Tutto ciò (per assonanza, ignoranza e provincialismo) conduce (sia pur temporaneamente) a oscurare le stessa prospettiva in cui potremmo muoverci insomma, che la babele delle incertezze (e delle lingue) prevalga, allo stato attuale. Luca Meldolesi si è laureato in giurisprudenza all'Università di Bologna (1963) e in economia politica all'Università di Cambridge UK (1966). Meldolesi ha pubblicato un ampio numero di volumi e di saggi che dall'economia, l'economia applicata, la politica economica e la storia del pensiero economico sconfinano nell'economia aziendale, la scienza politica, la sociologia, la psicologia. Parte del suo lavoro è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, portoghese e bengalese. Negli ultimi anni, Meldolesi ha concentrato il suo lavoro sulla riforma dello Stato, sul Mezzogiorno e sull'emersione e la sicurezza del lavoro, con particolare riguardo ai sistemi di piccola impresa e all'occupazione. È ordinario di politica economica dell’Università Federico II di Napoli, è Presidente del Comitato per l’emersione, è esperto di sviluppo territoriale e di metamorfosi federaliste. Il libro divertente che insegna l’italiano Carmelo Conte Dialoghi nel Tempo, le verità di un protagonista Collana Focus Guida, pp. 120 euro 10,00 Renato de Falco Per moda di dire Collana Zibaldone Guida, pp. 180 euro 12,00 Bettino Craxi: delinquente o grande statista? Craxi aveva capito che già negli anni settanta e ottanta era in atto il movimento epocale, che si fa coincidere simbolicamente con la caduta del muro di Berlino (1989). A questo fine, tentò di promuovere un grande processo riformatore, nel segno del socialismo democratico e della partitocrazia; ma nel delicato passaggio dall’età della legge all’età dell’interpretazione della legge, prevalse la politicizzazione repressiva delle indagini giudiziarie. Gli equilibri di oggi si fondano sulle dinamiche di potere dell’era Craxiana, che gettò le basi economiche e politiche dell’era mediatica Berlusconiana. Il punto di vista privilegiato di chi, da protagonista, è entrato nella stanza dei bottoni. E sono ancora da chiarire le verità inquietanti che Craxi racconta in questo libro. Una mini-rassegna, scevra da ogni pretesa didascalica o filologica, di vocaboli emergenti, di neo-espressioni, di mutazioni di appellativi e qualifiche tradizionali, tutti accomunati dallo scarso rispetto o dalla mancata attinenza a l’italiano. Si tratta di terminologie derivanti dal politichese al burocratico, dal tecnologico al televisivo, dal conformismo al neo-fraseologico, che gratuitamente e prepotentemente si diffondono giorno dopo giorno, stravolgendo gli appropriati significati con irrazionali estensioni e palesi improprietà di linguaggio, dando luogo ad un autentico oltraggio alla Madrelingua. Carmelo Conte vive a Eboli (Salerno). Avvocato, socialista, Deputato al Parlamento nazionale per quattro legislature, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (1979-80) e Ministro delle aree urbane (1989-93). Presentatore e relatore di importanti leggi: Legge 219/1983 (interventi per le zone colpite dal terremoto del 1980); Legge 64/1986 (sviluppo del Mezzogiorno); Legge 465/1990 (Mondiali di Calcio 1990); Legge 211/1992 (interventi nel settore dei sistemi di trasporto rapidi di massa). Opinionista de Il Mattino, ha pubblicato L’avventura e il Seme, 1993; Sasso o coltello, 1994; Dal Quarto Stato al Quarto Partito, 2009. Francesco Muzzioli Letteratura come produzione Collana Idetica Guida, pp. 184 euro 13,00 Ormai da un certo tempo, dopo l’ubriacatura degli anni Sessanta, il metodo non ha più buona fama ed anzi viene visto con una certa dose di sospetto, come un cattivo consigliere o uno stru- BRETELLA Desueto nastro elastico assicurante il buon sostegno dei pantaloni, che ad essa si abbottonano anteriormente e posteriormente. Oggi, invece, con tale appellativo si indica il raccordo o il collegamento fra due autostrade o grandi vie di comunicazione. E tanto – forse – perché dette bre- telle allacciano le medesime… Ma si tratta di una autentica improprietà di linguaggio, con buona pace delle obsolete, ma autentiche bretelle, che non allacciavano, ma sostenevano cascanti o troppo larghi calzoni. CUBISTA Qualifica un tempo riservata all’artista che si ispirava alla corrente figurativa pittorica molto in auge nel primo Novecento, ma che oggi – di rigoroso genere femminile – designa la ragazza da discoteca che per guidare ed incoraggiare i frequentatori, piazzata su un cubo si esibisce in ritmiche e sinuose movenze da sballo. Quanta la differenza con gli ascetici anacoreti, denominati stiliti, che sceglievano di passare la loro vita sulla cima di una colonna, fattasi per essi tempio e dimora ... Un romanzo sull’India e sulla sua seduzione, sullo scontro e l’incontro tra due civiltà Gino Battaglia Malabar Collana Orizzonti Guida, pp. 250 euro 14,00 È il 1578. Il giovane Matteo Ricci trascorre alcuni anni in India per prepararsi all’ordinazione e al suo ministero di missionario nell’Oriente portoghese. Si trova così per un breve periodo a Cochin, grande porto del Malabar (la costa sud-occidentale dell’India, l’odierno Kerala) da cui partono le vie commerciali che attraversano l’Oceano Indiano, emporio delle spezie, città di coabitazione tra comunità religiose ed etniche diverse. Tra queste vi sono anche i Cristiani di San Tommaso, antica cristianità dalle origini remote e misteriose, fondata forse dallo stesso apostolo. I missionari occidentali li guardano come eretici e controllano - discretamente, ma costantemente - i loro vescovi. Intanto i portoghesi combattono una guerra continua contro i “mori” per strappare loro il controllo del commercio delle spezie. Su questo sfondo storico si svolge la vicenda del romanzo. Matteo Ricci, di cui ricorre quest’anno il quattrocentesimo della morte, avvenuta a Pechino appunto nel 1610, sarà il grande missionario gesuita in Cina, costruttore di dialoghi tra culture allora immensamente lontane. La ricorrenza è stata solennizzata con innumerevoli iniziative culturali tra Italia e Cina. Durante gli anni della sua formazione in India Ricci è inviato dai superiori del collegio in cui risiede a rintracciare un vecchio missionario, Padre Álvaro Penteado, che vive in un antro in fondo al mercato di Cochin, considerato però da tutti un uomo santo. Il vecchio, che sembra confuso e schiacciato dai suoi fallimenti, con il suo racconto guida il giovane alla scoperta di un mondo smisurato e conturbante. Prima degli ultimi oscuri anni di solitudine e di oblio, il vecchio si era spinto verso nord, in un viaggio attraverso l’India fino a raggiungere il Kashmir e il Tibet, finendo per fare una scoperta sconvolgente. Padre Penteado è stato completamente avvinto e sconfitto da questa terra, che sembra offrirsi per poi negarsi ai primi europei che la attraversano. Malabar è un romanzo sull’India, sulla sua seduzione e sull’inganno del vigore della giovinezza, sullo scontro e l’incontro tra due civiltà. L’io narrante del vecchio Penteado, che si interroga sul suo fallimento, trascina e sommerge il giovane gesuita come le acque torbide della laguna di Cochin: la corrente lo porta dove egli stesso, con tutta la sua scienza e la sua razionalità, non avrebbe mai vo- m e n t o spuntato, per giunta fuori moda. Lo si avverte da più parti come un condizionamento invadente, una griglia precostituita e rigida, un partito preso che fa vedere solo quello che vuol vedere. L’Autore partendo da questo concetto cerca di rispondere a una serie di domande che oggi giungono da più parti: Conviene averne uno? Non si commette delitto di apriorismo cognitivo? È un’arma spuntata per la quale non vale la pena di spezzare una lancia? luto o pensato. Tra i due si stabilisce un legame tortuoso e tormentato, in cui però, mentre per il giovane scaturiscono le prime intuizioni per la sua opera missionaria in Cina, il vecchio ritrova la forza di riprendere il viaggio. Questo rapporto e questi paesaggi (naturali e umani) del Malabar, sospesi tra incanto e inquietudine, diventano lo scenario in cui viene concepito un grande disegno per l’incontro tra Europa e Asia. Gino Battaglia, lavora con la Comunità di Sant’Egidio da trent’anni e insegna storia dell’Asia e si occupa di dialogo ecumenico e interreligioso. Ha già pubblicato per la casa editrice Guida Mille Napoli. La comunità di Sant’Egidio e la città e Europei senza Patria, che hanno riscosso un grande successo di vendite. Francesco Muzzioli è nato a Roma nel 1949. Laureato in Lettere al’Università di Roma La Sapienza, dove lavora presso il Dipartimento di Italianistica: per un lungo periodo ha svolto attività didattica nell’ambito della Letteratura italiana moderna e contemporanea, più di recente nell’insegnamento della Teoria della letteratura. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 10 16-11-2010 12:51 Pagina 10 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE Lettere Italiane Guida LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE LIBRIDEE ragazzi Erika Stubel Rigo La Tavola Periodica degli elementi parlante Guida, pp. 54 euro 6,00 Erika Stubel Rigo Le avventure di ammoniaca e acido solforico Guida, pp. 48 euro 8,00 Alessandro Senatore L’anarchico elegante Lettere Italiane - Narrativa Guida, pp. 200 euro 15,00 euro L’affascinante storia di un uomo, Oreste Ferrara, che ha vissuto intensamente e ha amato la vita a tal punto da sfidare più volte la morte. Seppur sconosciuto nella sua città, Napoli, Oreste Ferrara è senza dubbio l’italiano che maggiormente ha inciso sulla vita pubblica cubana nel primo sessantennio del secolo XX. Partito alla volta di Cuba nel 1896 e animato da un forte spirito garibaldino, fu uno dei protagonisti della guerra di liberazione cubana dal dominio spagnolo. Ha attraversato da protagonista le vicende politiche della giovane Repubblica cubana e la sua lunga permanenza in questa terra affascinante, seppur complessa e intensa, è costellata di avvenimenti, ricca di successi ma anche di momenti difficili che aprono uno squarcio sulla realtà storica e politica latinoamericana di quegli anni e sulla crisi di quella classe dirigente di stampo liberale che, al pari di quella europea, depositaria di ideali di libertà e progresso, nei primi decenni del Novecento verrà irrimediabilmente sopraffatta da governi dittatoriali. Il libro è stato presentato a Napoli, a Roma, all’Avana (per l’occasione si è ufficializzato il gemellaggio fra il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Napoli e l’Unione dei giuristi cubani), al Salone del Libro di Torino. Alessandro Senatore è avvocato patrocinante in Cassazione, componente della Commissione di diritto internazionale del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Appassionato di storia e di politica, da anni si dedica alla promozione delle relazioni culturali tra Napoli e i Paesi latini e mediterranei. Attualmente è Presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia Cuba – Regione Campania fondato nel 1999. Collabora come opinionista per il Corriere del Mezzogiorno Economia ed è componente della commissione costitutiva dell’“Unione degli Ordini forensi del Mediterraneo”. Un metodo per avvicinare gli alunni alla chimica: una materia non semplice da affrontare e comprendere. Erika Stubel Rigo lo fa mediante “scene teatrali” dove i protagonisti sono gli elementi della tavola periodica che si esprimono in pri- ma persona tramite dialoghi e vignette, in cui si intravedono semplici descrizioni della vera natura di questi elementi. Calcio è fiero della sua importanza nella crosta terrestre, Bario lamenta di sentirsi emarginato a causa del suo essere radioattivo, i Gas Nobili snobbano gli altri con aria di superiorità. Questo vivace studio rende i due volumetti un chiaro e semplice strumento educativo. Erika Stubel Rego, nata a Genova è laureata in Chimica e in Lingue e letterature straniere moderne. È docente di Chimica presso l’Istituto Tecnico Superiore di Trieste. Appassionata di musica e teatro, tramanda questi interessi alle sue pubblicazioni. Franco Veltro Il totem dei sentimenti piacevoli Guida, pp. 48 euro 8,00 È la descrizione di una storia vera. Una favola moderna, ma incredibilmente vera, vissuta da ragazzi che credono che tutta la vita sia un’opera d’arte. Il virus dell’indifferenza colpisce la città e colora di grigio le case, le piante, la pelle e perfino l’anima delle persone. L’incontro tra un bambino e una statua stranamente ancora colorata porterà a scoprire il mistero di quella terribile epidemia. L'Indifferenza è come il letto di un fiume dove prende anima la vita dei protagonisti, di quelli che faticosamente costruiscono e di quelli che consapevolmente o in modo strumentale, o a volte inconsapevolmente, cercano di bloccare l'evoluzione dei percorsi e della storia. Come sempre succede coloro che sentono dentro di avere una missione da compiere, coloro che hanno dentro qualcosa da comunicare agli altri, coloro che nutrono la speranza, la volontà di cambiare, coloro che cre- dono che solo innovando, gli uomini possano avere vantaggi e una vita migliore, riusciranno a far vivere la scultura e il messaggio che essa porta "Guarda negli occhi la persona che ha fatto qualcosa di piacevole per te e dille cosa hai provato". Il testo affida alle parole altri messaggi che il lettore potrà scoprire leggendo il testo. Franco Veltro vive e lavora a Campobasso. È responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria presso l’ospedale Cardarelli di Campobasso. Se preferisci ricevere una copia cartacea del Catalogo delle edizioni Guida, contatta i recapiti sottostanti e provvederemo a spedirti al più presto, gratuitamente, il nostro nuovo catalogo. GUIDA, Napoli, via Portalba 19-23, tel. 081.446377 [email protected] - [email protected] Salvatore Cicenia Lettera a mio figlio sulla scuola Guida, pp. 118 euro 9,00 Un preside-papà racconta la scuola a suo figlio. La scuola come famiglia di un preside, il voler parlare a un mare di anime, di persone e di maschere che formano questa comunità. Salvatore Cicenia tenta questa forma di comunicazione attraverso un dialogo alla pari con suo figlio Elio. Elio è uno degli studenti dell’universo scolastico: è lontano e vicino all’autore, padre e preside allo stesso tempo. Gli argomenti trattati sono attuali: gli esami, il collegio dei docenti, la crisi di identità degli insegnanti, la difficile distanza tra le generazioni. Gli interventi del figlio fungono da interpunzione, intermezzi teatrali nella visione che da il padre/preside. Salvatore Cicenia, preside nei licei da molti anni, è autore di vari saggi pubblicati sulle riviste scientifiche come Physis, Nucius, Epistemologia, L’educazione matematica, e ha fatto parte del gruppo di Storia della Fisica del CNR presso l’Università Federico II di Napoli. Giornalista pubblicista, ha allargato il campo dei suoi interessi al rapporto tra scienza, letteratura e politica. Davide Battipaglia Una leggenda chiamata Sole e Aratro Lettere Italiane - Narrativa Guida, pp. 326 euro 15 È un romanzo tratto da una storia vera: la vita di Filippo Masi, che è stato sindaco di un comune del Sud Italia, San Vitaliano, per oltre cinquant'anni, dall’immediato dopoguerra fino ai giorni nostri. L’autore approfondisce con numerosi episodi, aneddoti e riflessioni, la lunga vicenda amministrativa e politica, ma anche umana e sociale, del Primo Cittadino di San Vitaliano, che ha sempre operato nell’interesse della cittadinanza, divenendo punto di riferimento per tutto e per tutti. Masi era infatti il sindaco, il parroco, il medico, il farmacista, l’avvocato messi insieme non con le loro professionalità, naturalmente, ma per la capacità di ascoltare e risolvere i mille affanni delle tante persone che a lui si rivolgevano. Con la prefazione di «Geronimo», pseudonimo letterario di Paolo Cirino Pomicino. Michele De Ruggieri Al di qua del faro Lettere Italiane - Narrativa Guida, pp. 280 euro 15,00 Diviso in due parti, il racconto scorre tra le montagne lucane e il golfo di Napoli divenendo pagina dopo pagina una appassionata testimonianza della società provinciale e metropolitana agli albori dell'Unità d'Italia quando dal nord soffiava sempre più forte il vento di libertà. La storia inizia il 15 ottobre 1858 quando il protagonista parte in tutta fretta per Napoli. Nella capitale scopre subito quanto lontana sia la sua terra lucana dai fermenti rivoluzionari e, muovendosi fra caffé e salotti, si ritrova immediatamente coinvolto e affascinato da chi difende il giglio borbonico e chi sogna il tricolore sabaudo, chi non vuole rinunziare ad antichi privilegi padronali e chi aspetta il declinare dell'arroganza della piccola nobiltà terriera, la fine della nobiltà parruccona e corrotta, l'avvento di nuove classi sociali e di più giustizia sociale. In questa atmosfera crescono le speranze e i sogni rivoluzionari del ventenne protagonista. La vita napoletana però non è fatta solo di appassionate discussioni nel caffè De Angelis, ritrovo di studenti repubblicani pennaruli o di vita universitaria, c'è anche la magica via Toledo, i salotti e i caffè frequentati dalla nobiltà napoletana, il Teatro San Carlo, i bordelli di lusso, gli omnibus, lo storico teatro San Carlino, la vita dei quartieri popolari. Michele De Ruggeri, di famiglia lucana, è nato nel 1938 a Palagiano (TA), paese materno. Laureato in farmacia, vive e lavora a Bari. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:51 Pagina 11 GUIDA AI LIBRI LETTI D’UN FIATO di Raffaele Messina Uno psicanalista che chiede al proprio paziente di scrivere ricordi e riflessioni è lo spunto da cui prende l’avvio La coscienza di Zeno, uno dei romanzi più rappresentativi del Novecento. Ma cosa succede se proviamo ad attualizzare quell’originaria intuizione sveviana, riportandola ai giorni nostri? Dopo circa un secolo, nello studio medico non si ritrovano due attempati signori, bensì un professionista ancora giovanile e una piacente signora; alla base della “malattia” non c’è più il disagio per non sapersi prontamente adattare ai nuovi valori dominanti della società capitalistica, ma più intricate e soggettive dinamiche psicologiche; a chiedere di comunicare in forma scritta non è il medico, ma la paziente un po’ intimidita e, tuttavia, per niente rassegnata a restare schiacciata da quei tabù, quelle convenzioni e quei ruoli imposti che l’hanno oppressa per tanti anni, fino a condurla alla depressione. Il lettore, però, non tragga da queste nostre poche righe introduttive la conclusione di trovarsi di fronte ad un romanzetto sentimentale, leggero e un po’ scontato. In realtà, Cynthia Russo, nonostante sia al suo esordio narrativo (La casa del vento, Marsilio, 2010), si rivela narratrice profonda in grado di dare spessore psicologico al proprio personaggio e, attraverso questo, di scandagliare l’animo femminile nel momento in cui è posto di fronte a significativi eventi traumatici, dal divorzio alla morte del padre. L’intreccio è costruito con circo- lare eleganza: il romanzo si apre e si chiude con due pagine che portano la stessa data (Roma, 1 ottobre 2006). La data che segna il momento in cui la protagonista si libera, nove anni dopo, del doppio dolore per la morte del padre e per il distacco dal proprio compagno. Si libera e ritrova la voglia di vivere, la voglia di ricominciare: <<L’amore, se dovrà tornare a bussare alla mia porta, voglio che mi trovi risanata e libera da frammenti di dolore solo miei>>. All’interno di questo ciclo, pagine dedicate alla malattia incurabile del padre (Malta, luglio 1997) e pagine centrate sulle proprie vi- rancesco Paolo Bozzelli La strega di Manfredonia Collana Orizzonti Guida, pp. 280 euro 12,50 racconto di sorprendente versatilità per il noto giurista e filosofo, conosciuto soprattutto per il suo Un racconto inedito del filosofo e giurista risorgimentale, tra folklore e storia. La stesura del manoscritto originale del Bozzelli risale al XIX secolo, qui pubblicato per la prima volta ad opera della casa editrice Guida. Un testo custodito e poi ritrovato dagli eredi dell’autore, inedito rispetto alla produzione scientifica nota. La narrazione è condotta in uno stile accurato, sviluppata con straordinaria fantasia ed una non comune conoscenza del folclore e delle vicende storiche della Puglia del XVII secolo, assillata dai pirati e dominata dagli spagnoli. Il racconto si apre poi, drammaticamente, sull’invasione della città di Manfredonia ad opera dei Turchi (1620), che fu occasione di saccheggi, distruzione, morte. Un cissitudini coniugali e sentimentali (Todi, dicembre 1998). Un iniziale alternarsi che, procedendo nella lettura, si trasforma in un più fitto e intricato dipanarsi e sovrapporsi dei due filoni. Tuttavia, noi non abbiamo letto le vicende delle varie crisi coniugali e affettive di Lula (il divorzio coinvolgimento nei moti d’indipendenza del 1820-21 e delle vicende del Regno di Napoli. Il romanzo si avvale di una introduzione di Franco Alberti, il patron del Premio Strega. dal primo marito, Pietro; l’avventura con lo psichiatra Pierluigi; la separazione dal successivo compagno, Brando) e la malattia e morte di suo padre come due filoni paralleli, ma come due aspetti diversi del venire meno della stessa funzione tutoriale della figura maschile. In altre parole, aspetti e tappe differenti di un unico processo psicologico di maturazione, di emancipazione della propria personalità dai guasti di un’educazione patriarcale eccessivamente rigida e maschilista, che aveva reso la protagonista tanto dipendente dalla figura paterna quanto subordinata nelle relazioni coniugali. Ecco come, in una delle pagine centrali del romanzo, la protagonista, scrivendo allo psichiatra, prima rivela il proprio trauma infantile e poi, alla luce di esso, lucidamente analizza la propria condizione presente: <<una bambina con i capelli corti e i bluejeans a immagine e somiglianza di quel figlio maschio, tanto desiderato dai miei genitori, e nato solo sei anni dopo di me. […] Quando mi sono data a mio marito, dietro l’apparenza di donna forte celavo il bisogno di essere compresa, tollerata, amata. In lui, senza averne precisa coscienza, ho cercato un protettore. Come una bambina. O una puttana. […] Costringendo il mio uomo in un ruolo prestabilito, l’ho eletto così, inconsapevolmente, a dittatore della mia vita; per poi rifiutarlo.>> (pp.76-77). Francesco Paolo Bozzelli (1786-1864) fu ministro, filosofo e avvocato. Per motivi politici legati ai moti di indipendenza fu imprigionato, poi mandato in esilio per 17 anni; arrestato di nuovo nel marzo del 1844 a Napoli con Mariano D’Ayala e Carlo Poerio, fu rinchiuso nelle carceri di Castel S. Elmo. Venne liberato nel settembre dello stesso anno. Scrisse poesie e una sessantina di saggi, contribuì alla testo Costituzionale del Regno di Napoli del 1848. Morì povero e dimenticato da tutti in una villa di suo fratello a Posillipo. Per onorare la memoria una scuola di Manfredonia porta il suo nome. luglio-dicembre 2010 Ritratti di città: escono due volumi della collana Guida Vincenzo Guarracino Lario d’arte e di poesia Collana Ritratti di città Guida, pp. 126 euro 12,00 È un periplo di Como e del suo lago, un campionario di bellezze, paesaggistiche e monumentali, attraverso lo sguardo di artisti e poeti, “grandi” e meno grandi, tutti comunque legati al Lario, autentico “paese dell’anima”, un territorio da cui emergono accanto a luoghi di universale rinomanza anche altri mai prima celebrati o assurti agli onori dell’araldica poetica, a dispetto dei loro sconosciuti ma non meno fascinosi incanti. A testimonianza di un amore e di un’attenzione riservata ad un’area geografica per bellezza di cielo, di terra e di acque privilegiata dagli dèi e dagli uomini, che dall’antichità fino ai nostri giorni non ha mai cessato di sollecitare stupori e fantasie di quanti l’hanno visitata o abitata. Vincenzo Guarracino poeta, saggista e traduttore, è nato a Ceraso (Sa) nel 1948 e risiede a Como. Ha pubblicato tre raccolte di versi: Gli gnomi del verso, 1979, Paradiso delle api, 1984, Dieci inverni, 1990. Ha curato numerose traduzioni di autori greci e latini, tra cui I versi aurei di Pitagora, i Carmi di Catullo, I canti spirituali di Ildegarda di Bingen, 1997 e inoltre le antologie dei Lirici greci, 1991, e dei Poeti latini, 1993. Come critico ha dedicato le sue attenzioni soprattutto a Verga e Leopardi. Raffaele Matarazzo Benevento - nobili sibariti e popolo pezzente Collana Ritratti di città Guida, pp. 182 euro 11,00 Questo volume vuole offrire una succinta documentazione delle singolari vicende storiche e della vita quotidiana di una città come Benevento, che, enclave pontificia per sette secoli al centro del Regno di Napoli, fu oggetto nel 1700 di insistenti rivendicazioni da parte dei più noti giusnaturalisti. Questi, a partire dal Giannone, vittima poi delle sue generose battaglie, contestavano alla Diocesi di Benevento e alla sua vastissima Metropolia, la sottrazione allo Stato di ingenti risorse economiche e spirituali. La Città, scossa da terremoti, carestie, pesti e moti popolari, viveva parassitariamente di intermediazione commerciale e di privilegi connessi alla sua extraterritorialità, tra il lusso dei ceti nobili ed ecclesiastici e la miseria della plebe, con statuti ambigui di autonomia comunale e dipendenza romana. Verso la fine del secolo, essa fu occupata prima dai Borbone, poi dai francesi, che addirittura l'annessero alla loro Repubblica, mentre Napoleone ne fece un Principato per Talleyrand. Raffaele Matarazzo è nato a Cautano (Benevento) nel 1929. Dopo giovanili esperienze politico- amministrative, associazionistiche e sindacali, ha concentrato ogni suo impegno sulla scuola, sulla critica letteraria e sulla ricerca storica, collaborando a numerosi giornali e riviste. Già preside nei Licei, è stato insignito della medaglia d’oro dei Benemeriti della scuola, della cultura e dell’arte. Ha diretto la Lectura Dantis beneventana per il Centro di cultura dell’Università Cattolica; ha fondato il centro studi del Sannio e dirige col P.L. Rovito la collana Thesaurus Rerum Beneventanarum per la quale ha curato una riedizione di cronisti medievali. Attualmente lavora a una Storia della cultura Sannita. GUIDA al 1° Salone Mediterraneo del Libro Vulcano Buono (Nola, NA) 11 dal 5 al 13 febbraio 2011 GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 12 16-11-2010 12:51 Pagina 12 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 Francesco Gaeta tra horror vacui ed esprit de finesse Francesco Gaeta (18791927), uno degli intellettuali più significativi e inquieti della cultura postsimbolista e liberty a Napoli, ha avuto una curiosa fortuna nella sua città e in Italia. Apprezzato nel suo tempo come poeta e letterato di grande spessore e inventività, godette della stima di prestigiosi scrittori, come Roberto Bracco, Salvatore Di Giacomo, Luigi Pirandello, F.T. Marinetti, Luigi Capuana, Gabriele d’Annunzio, G.A. Borgese, e grandissimi critici e studiosi, come Benedetto Croce, Giovanni Gentile, Alfredo Gargiulo, Giuseppe Citanna, Pietro Pancrazi, Emilio Cecchi. Accolto fin da giovanissimo in gruppi selezionati e da parte di autori affermati, fu al centro di dibattiti e attenzioni critiche favorevoli anche dopo la sua morte per suicidio fino alla seconda guerra mondiale. Ma, dal secondo dopoguerra in poi, la sua figura e la sua opera entrarono in un cono d’ombra di dimenticanza e di rimozione, per un concorso di fattori, primo dei quali era l’esigenza di dialogare da parte della cultura italiana del tempo con situazioni in movimento sul piano internazionale, e non ultimo dei quali è stato l’atteggiamento oggettivamente censorio dei nuovi critici ufficiali e degli studiosi napoletani organici epigonicamente alla tendenza egemone del lukacsismo e del realismo socialista, disponibili a tenere in conto testi magari banali e mediocri costituiti sul cronachismo e sull’aneddotismo. Ovviamente, i difensori d’ufficio dell’aneddoto non potevano non soffrire di allergia per un autore che assumeva verso il medesimo un atteggiamento sofistico alla Wilde e che scriveva che l’aneddoto è sintomo di sterilità e di vecchiaia, che la democrazia può essere una parrucca su una testa calva, che il moralismo in politica è un baloccarsi da parte di inetti in attesa che la scena venga occupata da politici di razza, che la patria bisogna amarla, ma mai troppo. Così, Gaeta è stato scaricato e oggi, per i più, è una specie di ufo per la cultura napoletana e per la letteratura nazionale. A riproporcene tutta la ricchezza e complessità intellettuale e umana è oggi una monografia, Francesco Gaeta. La morte, la voluttà e “i beffardi spiriti” (Napoli, Guida, 2010, pp. 339), curata da Carlo Di Lieto, fine lettore di poeti e studioso psicoanaliticamente attrezzato, che finora ha proficuamente lavorato su Pirandello, Pascoli, Papini. Questo nuovo lavoro è pregevole, oltre che per la novità della specola critica, anche per l’esaustività e la sistematicità della lettura e per l’utilizzo di carte finora inedite, mai precedentemente da altri consultate. Sono i fa- scicoli epistolografici e di appunti dello scrittore, conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, che attendono che altri ancora le visitino, perché sono una miniera preziosa di notizie sulla Napoli e sulla cultura italiana dei primi tre decenni del Novecento. Peccato che una parte dell’epistolario debba restare secretato, per volontà di una interlocutrice, Maria Algranati, che ebbe con Gaeta una corrispondenza, non solo letteraria, ma anche di affetti, su cui la stessa ha voluto lei stessa mantenere e che anche altri mantenessero il silenzio. Nel libro, con prudenza e abilità, si riallacciano i fili che legano il poeta al suo tempo e ai suoi ambienti fisiologici, mentre si indaga contemporaneamente sul dramma che Gaeta vive in riservatezza e in latenza nella relazionalità col mondo, o meglio con quell’intreccio di fenomenologie, che sono certamente altre rispetto alla letteratura, ma che sono il terreno di coltura di quei germi che poi giungono e crescono nella letteratura. Che fioriscono in intrecci di parole alla luce del sole, che intanto hanno radici affondate profondamente nell’ombra. Il libro ha una griglia critica coerente, se non compatta, sul terreno della metodologia (psicoanalitica), ma presenta molti altri motivi d’interesse e di gradevolezza di lettura, innanzitutto grazie all’apporto degli appunti inediti in prosa e della ricca produzione epistolografica, che è prevalentemente di vagheggiamento dell’eterno femminino e dettato da quello che felicemente Benedetto Croce chiama “amore dell’amore”, ma è anche impregnata di umori variabili e mobili sotto effetto di una reattività immediata e vibratile alla paticità dell’esserci e all’esposizione ai casi della vita. Attraverso i documenti epistolografici, Carlo Di Lieto ha modo di ricostruire un reticolo complesso di psicopatologia dilacerata del poeta in varie direzioni, ma fondamentalmente tra una vocazione a un misticismo assunto a esperienza rivelatrice dell’ineffabile del divino e una inesorabile regressione verso gli stadi dell’infanzia sotto la dominante “imago” materna, che da una parte svolge una funzione protettiva e rassicurante, dall’altra gli inibisce ogni relazione col mondo secondo la pulsione del principio del piacere, anzi lo induce a considerarsi nella sua povertà e nella sua imperfezione in una mortificante frequentazione dell’idea di autopunizione. Così, quanto finora la critica, da Croce a Gargiulo, da Citanna a Pancrazi, alla Giammattei e a Giglio, ha intravisto e sospettato in Gaeta di torbido, di ambiguo, di tormentoso, come di ascolto di richiami oscuri provenienti da lontano, da un fondo inesplorato in cui germinano dettati di comportamenti fatali, adesso viene confermato, ampliato e approfondito da questi testi che lo studioso porta alla luce, interroga, collaziona con una pazienza di orologiaio e commenta con intelligenza e finezza di glosse ermeneutiche. Grazie al lavoro di dissodamento e di risistemazione critico-esegetica di Carlo Di Lieto, la vicenda letteraria, culturale ed esistenziale di Francesco Gaeta appare adesso come un’avventura originale e insieme azzardosa lungo una linea d’ombra che mette a contatto una ricerca letteraria complessa in articolazioni e prospettive, che si potrebbe collocare sotto il segno dell’esprit de finesse, con compiacimenti (morbosi) da enfant gâtò tutto assorto nell’alonalità di una sensibilità distonica, se non anche nevralgica. In interfaccia, infatti, in Gaeta, la tensione allo spasimo (postsimbolista) di una concezione e di una pratica della letteratura costituite su cifre rigorosamente mentali si disposa con una tensione egualmente allo spasimo di una esistenza proiettata verso il superamento della materialità e dell’ordinarietà lungo un itinerario ascetico da esplorare alla luce dell’interiorità, libera, però, da concrezioni ritualistiche, da formule precostituite, da interpretazioni preordinate a liturgie e normativizzazioni. Questa via alla scoperta dei valori finali è da Gaeta interrogata e infine messa a nudo a proprio rischio e scialo, in consapevolezza di concordanza con avventure altrui già compiute o che si stanno compiendo, ma in totale autonomia e in responsabilità personale assoluta, quasi che il suo sé sia guidato da un azzardo totale. Per tale via, egli indirizza l’attività letteraria al rispetto di un mestiere severo e serrato, ma insieme esige che l’esercizio letterario non dia legittimazione a giochi di disimpegno ideale e morale: la letteratura, infatti, per lui non si riproduce e sviluppa per partenogenesi, ma per ricerca formale animata però dal palpito della partecipazione intensa e inebriante alla vita e alla storia. Il suo ideale, in breve, è dello scrittore, che sappia maneggiare bene le attrezzature che ha a disposizione per un prodotto non ripetitivo dell’esistente, ma che nello stesso tempo riversi e riveli nella forma l’agonismo che lo assedia e lo spinge a procedere in avanti. Così, sotto tale aspetto, se deve citare qualcuno come modello, fa i nomi tra i contemporanei di Giovanni Papini e, per la generazione immediatamente precedente, di Giosué Carducci. (...) Questa monografia fornisce informazione e orientamento critico per lo studio di un intellettuale fascinoso e scontroso insieme, che, oltre che poeta impegnato a cercare una sua parola in autonomia dal dannunzianesimo e dintorni, fu anche un prosatore e un giornalista di grande vena, un personaggio molto significativo del suo tempo, un tempo avido di confronti molteplici, compreso quello fra arte e vita, e indocile nei riguardi delle ipotesi e delle teorie consolidate per un forte richiamo verso una nuova antropologia e una nuova sensibilità. Ugo Piscopo Saletta Rossa a Portalba: gli appuntamenti di dicembre 3 Venerdì Ore 18,00-19,00 Tony Stefanucci presenta Nannina di Ferdinando Sanfelice come esperienza di Claudio Gambardella Incontro didattico con gli studenti di Architettura 4 Sabato Ore 10,30-12,30 Germana Militerni, Antonio Pardo, Domenico Russo presentano I Sapori della cucina Vesuviana di Emilia Capasso Degustazione di cibi e ricette tratte dal libro 11 Sabato Ore 11,00-12,00 Ettore Capuano, Pietro Gargano presentano I giardini dell’anima di Enzo Manzoni conduce Ernesto Filoso 7 Martedì Ore 17,30-18,30 Felice Piemontese, Giuseppina Scognamiglio presentano La Patria delle “mezzecalzette” di Giampaolo Rugarli 9 Giovedì Ore 18,00-19,00 Nicola De Blasi, Matteo Palumbo, Donatella Trotta presentano Malabar di Gino Battaglia 10 Venerdì Ore 18,00-19,00 Agostino Bossi, Aldo Masullo presentano Progettare interni 13 Lunedì Ore 18,00-19,00 Francesco D’Episcopo, Pasquale Malva presentano Trasfusioni di Sangue di Gianpasquale Greco Letture di Chiara Falanga Fotografie di Marco Tricarico Pitture di Claudia Grimaldi 15 Mercoledì Ore 18,00-19,00 La Liberi Editore invita a una Serata con i libri di Mario Savonardo. In anteprima campana il libro A Testa Alta e una rivisitazione della prima opera Pensieri di Carta presentati da: Luigi Amodio, Direttore Fondazione IDIS Città della Scienza; Luciano Scateni, Giornalista e Scrittore; Carolina Sellitto, Biologa e Scrittrice. Saranno presenti gli Autori Recital di Isa Riviò e Mario Savonardo. Sarà inaugurata la LiberiWebTv 16 Giovedì Ore 18,00-19,00 Nicola De Blasi, Emma Giammattei, Enzo Moscato, Pasquale Scialò, Sebastiano Martelli presentano Raffaele Viviani Poesie opera completa di Antonia Lezza. Letture di Isa Danieli. Il libro sarà presentato al Piccolo Teatro di Milano il 25 novembre 2010 da Toni Servillo 17 Venerdì Ore 18,00-19,00 Roberto Del Santo, Carlo Falato, Clemente Mastella, Marisa Pumpo Pica presentano Lei si chiama Anna di Maria Pia Selvaggio Letture drammatizzate e buffet per gli ospiti 20 Lunedì Ore 18,00-19,00 Le due grandi novità della collana Autentici Falsi d’autore presentate da Matteo Palumbo, Valerio Caprara e Giovanni Casertano con la presenza dei due autori Gianfranco Bettetini e Perle Abbrugiati Le anteprime di gennaio 2011... 11 Martedì Ore 18,00-19,00 Emma Giammattei, Giorgio Polara, Fulvio Tessitore presentano Francesco De Sanctis di Gerardo Bianco 12 Mercoledì Ore 18,00-19,00 Isp. Pasquale Esposito Prof.ssa Loredana Saini presentano Il Preside Antigano da Casoria a Scampia di Gennaro Sorrentino Giovedì 13 Gennaio Angelo Calabrese e Franco Cortese presentano Donne così per sempre di Giuseppe Gabriele Martedì 18 Gennaio 365 racconti erotici per un anno di Franco Forte Mercoledì 19 Gennaio Come le fate di Antonio Piscitelli Giovedì 21 Gennaio Valerio Petrarca e Domenico Bellantoni presentano Genitori senza controllo di Loredana De Vita Mercoledì 26 Gennaio Pietro Gargano e Titti Marrone presentano Per moda di dire di Renato De Falco Venerdì 28 Gennaio Per i 150 anni dell’Unit d’Italia presentazione di Ritratti Italiani di Francesco Paolo Casavola. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:48 Pagina 13 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 Napoli: nuovo regolamento per le 13 biblioteche comunali Il 25 ottobre 2010 il Consiglio comunale di Napoli ha dato via libera al nuovo regolamento delle biblioteche napoletane, predisposto dall’assessore Diego Guida, rinnovando il testo risalente al lontano 1970. Il nuovo regolamento prevede lo snellimento delle procedure di prestito ed una più moderna gestione, oltre a recepire il manifesto Unesco per le biblioteche pubbliche, i cui principi fondamentali ruotano intorno ai valori della cultura e dell'istruzione. Le 13 biblioteche napoletane saranno dunque viste come luogo di cultura e di incontro, capisaldi dell'informazione e dell'alfabetizzazione, oltre che presìdi di legalità per i quartieri a rischio. “Grazie al Nuovo Regolamento e allo stanziamento di fondi che il Comune ha avviato di recente per rinnovare il patrimonio librario delle Biblioteche Comunali, Napoli si presenta tra le città più dinamiche al capitolo delle politiche culturali - commenta soddisfatto Diego Guida -. Mentre a Firenze, Torino, Bologna, Roma le Amministrazioni tagliano i fondi, Napoli rilancia investendo proprio nelle Biblioteche”. L’approvazione del regolamento segue, solo nell'ultimo anno, l’apertura di tre nuove sedi, la riqualificazione di due strutture in stato di abbandono, l’inaugurazione di una biblioteca per ragazzi ed infine la nascita della “Biblionapolicard”, la tessera di iscrizione alle biblioteche che dà diritto ad agevolazioni su servizi legati al mondo della cultura (cinema, teatri) e della lettu- Individuata anche una quota del 40% quale incentivo per l’imprenditoria locale: anticipando le prossime normative in tema di federalismo fiscale, si è voluto inserire nel neonato regolamento il principio delle creazione di una sorta di “quota federale”, in virtù della quale ciascuna biblioteca di quartiere dovrà acquisire opere di editori e di autori locali nella misura del 40 per cento. “Si tratta di un passo che trasforma le biblioteche comunali da piccole strutture di libri di “varia” a luoghi di cultura specifici - ha concluso Guida - e che conferisce loro un preciso legame con il territorio, aprendosi ad una fruizione non solo da parte degli amanti della lettura ma anche di studiosi attenti alla storia locale”. Luciano Carideo 13 Antonello Franco Vita estetica Collana Strumenti e ricerche Guida, pp. 176 euro 14,00 L’estetica dei grandi filosofi rivisitata da un giovane filosofo. L’Autore partendo dal concetto di estetica di noti filosofi quali Kant, Hegel, Heidegger, Gadamer, Pareyson e Aristotele, esprime cosa significa sentire e percepire il senso delle cose esteticamente, che non vuol dire estetismo, al contrario un’estetica che si riempie di poetica, di etica, di rivelatività del senso dell’essere, di ermeneutica. In alto e al centro, Biblioteca nazionale di Napoli Vittorio Emanuele II; Diego Guida; in basso a sinistra, Biblioteca dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, intitolata ad Anna Caputi, e Biblioteca Oratoriana Statale, annessa al monumento Nazionale dei Girolamini. ra. Per accogliere un numero sempre crescente di richieste e favorire l’ingresso di ulteriore pubblico, sono stati introdotti inoltre termini di prestito più flessibili e la possibilità di accedere a servizi multimediali, attraverso precise modalità di utilizzo della rete da parte degli utenti (consultazione dei siti web, utilizzo della chat e della posta elettronica, della videotelefonia e videoconferenza, accesso a reti intranet e download - fatto salvo il diritto d’autore). Antonello Franco, filosofo per vocazione, è stato allievo di Gadamer. Nella stessa collana e dello stesso autore: Immagine, senso, ermeneutica Essere e senso Dimora e sostanza Il cielo stellato di giorno. Bruno De Vito, scrittore napoletano Autore poliedrico, in quanto tratta di argomenti sia letterari sia storici nei suoi numerosi scritti, ha come filo conduttore di tutte le sue opere la poetica dell’Autenticismo, ovvero la ricerca dell’autenticità delle cose. Bruno De Vito “nasce” come poeta, partecipando su “Il Pungolo” nel 1965 ad un concorso; su altra rivista, nel ’69, verranno proposte due poesie dedicate al pittore porticese Beniamino Ascione. Il primo testo pubblica- to risale al 1981, edito dall’Arte tipografica, dal titolo “Esistenzialismo e vita quotidiana” (in versi ed in dialoghi). Non a caso già da qualche anno aveva composto e fatto rappresentare alcune commedie, che egli indicherà col titolo, nel ’99, di “Satire agrodolci”, in quanto la satira e l’umorismo rappresentano un felice connubio teatrale. Seguiranno altri testi letterari e storici; tra i primi ricordiamo “Umanismi di… versi”, “Alla ricerca del- l’autenticità”, “Scritti fantasmagorici”, “Napoli alla ribalta” (Commedie), e nel 2005 il romanzo storico-esistenziale dal titolo “Solo per caso”, nel quale il destino dei protagonisti simboleggia il destino di tutti noi. Non si tratta di un primo romanzo ma, nel caso del De Vito, del “suo romanzo”, trattando in esso di problematiche universali e della ricerca di veri valori. Molteplici sono finora i testi storici riguardanti la “memoria storica” della città di Napoli, soprattutto aspetti topografici e l’etimologia dei luoghi: “L’antico borgo del Limpiano fuori le mura di Napoli”, “I Decumani…”, “I Borghi…”, “Da Posillipo al Sebeto” (con parti poetiche, edito da Gallina, nel quale ricorda la venuta a Napoli di Padre Pio). Le teorie sul fiume Sebeto, sulle case del Pontano ed altri punti incerti vengono analizzate dando la possibilità al lettore di avere una visione completa delle varie ipotesi, sia pure in testi non “mastodontici” ed accessibili a tutti. Bruno De Vito è accademico Pontzen, è stato ampiamente citato nell’Atlante storico della Città di Napoli dell’architetto Italo Ferraro, è inserito nell’Enciclopedia della Canzone napoletana del giornalista Pietro Gargano, in “Le più belle pagine della letteratura italiana” della poetessa Tina Piccolo, nel Catalogo per autori dell’Associazione Italiana Editori” (2001 e seguenti). È approdato alla rubrica “Scaffale” del TG3. Ha trattato di “Cultura napoletana” con altre emittenti televisive; suoi testi sono stati recensiti su “Il Mattino”, su altri quotidiani e su varie riviste, come Miscellanea, Ribalta, Partenope, Polis nova, con le quali ha collaborato a lungo. Quale docente di Italiano e Storia negli Istituti superiori, ha cercato di far cogliere attraverso l’insegnamento ed i messaggi dei vari autori, l’autenticità della cultura quale lezione di vita, spesso ostacolata da iter burocratici. Nel gennaio 2008 ha ricevuto apprezzamenti dal Cardinale Sepe per i testi inviatigli. Bruno De Vito Pensieri al Borgo 2009, pp. 112 euro 9,00 In libreria nel 2011 “I LUOGHI DI NAPOLI antichi e moderni. Guida storico-topografica” GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 14 16-11-2010 12:51 Pagina 14 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 Parliamo di poesia, insieme di Angela Procaccini Sembra strano, ma oggi, a Napoli, mentre cumuli di spazzatura salgono agli angoli delle strade e aggressività e polemiche crescono, c’è tanta, ma tanta gente che vuole liberarsi dal “brutto” e vuole dimostrare quanto invece possa il “bello”: “il bello ci salverà”, scriveva F.M. Dostoeskij. E il bello può essere rappresentato dalla musica, dalla poesia, dall’amicizia. È quanto è accaduto il 29 ottobre 2010 a casa dell’avvocato Lucio F. e della sua signora Renata, in Via Chiatamone a Napoli, in una serata che aveva qualcosa di magico: napoletani doc, persone di cultura e di buon gusto si sono ritrovate a godere di musica (chitarra, mandolino e sax) e poesia, in momenti speciali che hanno aiutato a distogliere la mente e il cuore da “opache immagini di male”. La premessa vuole essere una speranza, un’alternativa, nonché una conferma di quanto si sia assetati di luminosità per oltrepassare il buio. Anche il colloquio ideale che porto avanti con i lettori è una conferma della necessità che si avverte da più parti della parola poetica, della Cultura in genere. Gli scritti poetici parlano sempre nella fiducia che le parole scritte, e poi pronunciate, “sfocino nell’ascolto… Del ritmo, dell’energia, dello spazio d’amore” (F. Sicilia). Certamente tema fondante delle liriche che i lettori mi inviano rimane appunto l’Amore, l’Amore in senso ampio, che è sia quello per la persona amata, sia quello superiore per la Divinità. Ed è proprio da quest’ultimo che vorrei iniziare, un Amore nobile e puro, un Amore che si eleva ed eleva, un Amore forte della fede e lieto della speranza futura. Ho scelto per questo inno d’Amore puro un messaggio di Padre Laureato Maio di Benevento, Sacerdote da più di 60 anni, Direttore della prestigiosa Biblioteca Capitolare, e soprattutto persona ricca di humanitas. Di lui mi è giunto un piccolo libro “In cammino verso Emmaus” (piccolo villaggio della Palestina, oggi in mano ai mussulmani) nel quale ci si rifà ad un passo del Vangelo di Luca (XXIV), che può adattarsi ad ogni epoca: l’animo dell’uomo, disorientato, cerca nella fuga solitaria un miraggio di pace. Ma un Amico lo segue, un amico vero da cui non ci si può distaccare, pena il buio dell’anima. Tra le riflessioni poetiche ispirate da questo brano, ne ho scelta una molto profonda: “Se Tu, Cristo…” Cristo, se Tu non avessi parlato, la disperazione avrebbe occupato il vuoto del tuo silenzio. Cristo, se Tu non avessi dato Te per cibo, l’uomo se stesso avrebbe divorato. Se Tu, Cristo, non fossi risorto, la speranza nel mondo neppure un nome avrebbe avuto. Padre Laureato ha una certezza salda, quella in Cristo, divenuto creatura umana da un Dio, e che meglio di qualsiasi altra divinità offre all’uomo comune, disorientato e offuscato da simulacri di vanità, una mano tesa, conforto, fiducia, speranza. Straordinaria religione quella cristiana, unica a predicare l’amore verso chi ci odia, unica a offrire una giustificazione ed un varco metafisico al dolore, unica a comprendere il senso alto e nobile del perdono. Nodo centrale di questo messaggio è appunto il Cristo, che noi cristiani sentiamo vicino: nella Sua umiltà, nella Sua volontà di farsi povero, nel Suo estremo generoso sacrificio di Sé. Questo, tutto questo ci dice Padre Laureato in pochi versi: perché la parola di Cristo ha allontanato la disperazione, perché il Suo corpo ha impedito la rabbia tra gli uomini, perché la Sua resurrezione ha ridato la speranza al mondo. Grazie, Padre Laureato: il tuo messaggio di fede aiuta un po’ anche noi, pedine frastornate in un mondo allo sbando. L’altra poesia d’amore è quella del dott. Giuseppe Memoli di Salerno, composta in un momento di solitudine, quando ormai la sua compagna non c’è più. Segno che un vero amore supera il limite terreno, si proietta oltre. Anche qui la poesia diventa mezzo efficace per esorcizzare “tristezza e noia”, libera l’animo pesante, offre luce nel buio. Scrive Giuseppe in “Come un’onda”: RICHIEDI Guida ai libri Se volete ricevere la nostra Rivista a casa o in ufficio compilate questo coupon e inviatelo via fax allo 081 299744 o alla Redazione in via Port’Alba 19 - 80134 Napoli Gradirei ricevere copia della Vostra rivista al seguente indirizzo: Nome .................................................................................... Cognome ....................................................................................... via ............................................................n........................... cap.................................Città............................................. tel........................................................................................ data....................... Firma......................................... Angela Procaccini, Dirigente dell’Istituto Superiore “Duca degli Abruzzi” di Napoli Bagnoli, ideatrice e coordinatrice regionale del Progetto “Leggiamoci fuori scuola”, ha ricevuto il 24 settembre 2010 il Premio Masaniello - Protagonisti napoletani 2010, nella storica Piazza Mercato in Napoli (motivazione del premio: Rivalutazione dell’istruzione tecnica nautica e difesa della cultura marinara). Il 20 novembre la prof.ssa Procaccini riceverà presso il Circolo Canottieri Savoia in Via Caracciolo a Napoli il premio “Nettuno delle acque” dall’Associazione Arcipesca, in riconoscimento della sua sensibilità nei confronti degli studenti che affrontano gli studi connessi al mare. Come un’onda che va e viene passa nel pensiero il tuo ricordo. Silenziose volano parole nell’aria si disperdono foglie d’autunno nel silenzio. Docile il cuore non batte frementi canti di poesia quando alla luna amore cantavano aspettando il tuo sorriso. Poesia d’amore e di memoria intrecciati insieme, nel desiderio che la memoria dell’amore non venga annullata: infatti essa diventa quasi propositiva, volta a riportare alla luce i ricordi, tali da essere percepiti come attuali e densi di tensione emozionale. Per questo la sensazione che si prova alla lettura è quella di una separazione rielaborata positivamente, di un ricordo lieve e dolce pur se malinconico, diverso dalla angoscia della memoria che si prova alla lettura dei famosi versi di Montale: “Non recidere, forbice, quel volto / solo nella memoria che si sfolla, / non far del grande suo viso in ascolto / la mia nebbia di sempre…” Concludo con un altro autore, il dott. Enrico Marco Cipollini di Carrara, filosofo e studioso del pensiero e della poesia greca antica. È autore di un testo considerevole, “La filosofia greca”, cui caratteristiche prevalenti sono la scientificità ed insieme la chiarezza. Sono una grande estimatrice della cultura greca antica perché ritengo che quanto era necessario sapere dell’uomo e del suo percorso di vita, delle sue aspirazioni e del suo sentire, sia stato espresso da questo popolo di filosofi, artisti, poeti, matematici. Perciò tutta la mia riconoscenza e la mia ammirazione per chi, come il filosofo Cipollini, studia e approfondisce la cultura dei Greci, quelli che “hanno saputo affrontare le questioni più enigmatiche con stili di razionalità che fanno scuola ancora oggi.” È questa l’eternità cui attinge il pensiero dell’uomo. Se avete una lirica o un racconto inediti, potete inviarli a “Guida ai Libri”, all’attenzione della professoressa Angela Procaccini, che vaglierà il materiale ricevuto per l’eventuale pubblicazione sulla rivista. Inviate le vostre lettere per posta a: Guida, via Port’Alba, 19 80134 Napoli o via e-mail agli indirizzi: [email protected] [email protected] alla c. a. Corrispondenza Guida ai libri Arfacid e Guida incontri mensili nella Saletta Rossa Da gennaio 2011 l’Associazione Alfredo Guida Amici del Libro Onlus in collaborazione con Arfacid darà inizio al ciclo di incontri mensili dal titolo C’era una volta il verde... spigolature, amarcord e testimonianze. Gli incontri avranno luogo presso la Saletta Rossa della Libreria Guida Portalba ogni primo mercoledì del mese. Ospiti d’eccezione: Antonio La Gala, Benedetto Gravagnuolo, Ugo Leone, Mimma Sardella, Giancarlo Barbieri e Vincenzo Zappia (ideatore del progetto). LIBERATORIA PER GLI AUTORI CHE INVIANO O CONSEGNANO RACCONTI (O POESIE) DA PUBBLICARE SU «GUIDA AI LIBRI» Il sottoscritto ................................................................... nato a ............................................................................. domiciliato in via ............................................................ cap................................................................................... tel. ................................................................................... dichiara che per la pubblicazione e stampa di una sua poesia/racconto sulla rivista “Guida ai libri” fatta per gentile concessione dell’editore Guida non ha nulla a pretendere, anzi ringrazia per l’attenzione. Napoli, ....................... Firma......................................... GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16-11-2010 12:51 Pagina 15 GUIDA AI LIBRI di Giuseppe Napolitano di appartenenza artistica come risposta alle istanze profonde dell’animo. “L’artista palesa una sorta di intento missionario – scrive a proposito di Friedrich – che si specchia nella stessa concezione dell’arte”; e aggiunge: “L’oltre è innanzi tutto in noi, nel nostro intimo, nel cuore dell’artista e dello spettatore” – con ciò rimandando appunto al legame spirituale che deve crearsi, e verificarsi, tra produttore e fruitore dell’arte, affinché ci sia espressione e comunicazione, ricerca interiore che si fa dialogo e produce nuova spiritualità. L’oltranza dello sguardo (in Friedrich, Monet, Cezanne) è uno di quei piccoli libri da usare come un vademecum, ogni volta che si avverta il bisogno di capi- re un po’ meglio come ci si debba comportare di fronte ad un quadro – ma per estensione si potrebbe riferire la tipologia dell’indagine di Agnisola anche ad altre forme artistiche. La sua proposta infatti, è più un metodo, è uno stimolo a guardare dentro (e non soltanto oltre, come dice lui). In questo libretto critico che si pone come un maestro privato, disposto a dare chiarimenti in merito a… Agnisola raccoglie tre brevi saggi dedicati ai grandi dello spirito che gli sono congeniali: il romantico visionario Caspar Friedrich (di cui opportunamente, come emblema del libro stesso, si riporta in copertina il “Viandante sul mare di nebbia”, famosissima opera per il suo “avvertimento quasi panico dell’infinito”) in cui si avvertono un senso di incompletezza, una “indeterminatezza” di tipo leopardiano; poi Claude Monet, “l’occhio”, come venne definito, il maestro della luce, l’impressionista appassionato della “capacità trasfiguratrice che emana dalla nostra stessa vita e che lega l’interiore all’esteriore”; e infine Paul Cézanne, il cantore della Provenza, per il quale “il visibile non era lo spazio di un mistero in sé, ma il luogo dell’esplorazione di un oltre dominante e assolutamente imprescindibile”. I tre artisti esaminati hanno un carattere comune, che è lo sguardo sul mondo che si fa indagine per entrare nell’oltre-mondo, un “avvertimento del divino” (variamente inteso ed espresso, ma convinto senz’altro e perseguito come scopo creativo), che si fa specchio del reale in una dimensione quasi mistica: “porto in me tutte le bellezze che il mondo ignora o disconosce”… presunto epitaffio di Cézanne, questa frase potrebbe anche porsi come eser- go del libro di Agnisola. “L’oltranza dello sguardo” potendosi intendersi proprio come la capacità di portare la vista oltre la materia che ci circonda, a vedere quello che abitualmente i più non sanno scorgere. Al tempo stesso, si può guardarsi dentro, e rifarsi così al pensiero classico, senecano e agostiniano insieme (insieme cercando e toccando il sé e il divino che si trasforma in “verità”, relativa o assoluta che sia). Piccolo ma presentato in una pregevole veste tipografica, il libro che Agnisola pubblica con Il pozzo di Giacobbe (nella collana “Le forme e la luce”, in cui peraltro sta benissimo collocato per l’intento che lo anima e gli esiti cui giunge), è corredato da un prezioso – ancorché necessariamente limitato – album iconografico. Vi sono i quadri ai quali nella trattazione si fa riferimento, e costituisce uno strumento non secondario di conoscenza, uno stimolo a vedersi dentro, in chiave dichiaratamente religiosa (ma la posizione ideologica di Giorgio Agnisola è fin dall’inizio esplicita e chiude pertanto il suo libro in coerenza di sentire ed esporre): “L’occhio si collega con la mente, con la logica della visione, ma contemporaneamente si collega con l’anima, col modo di sentire la realtà, con il suo orizzonte di senso, approda a una ricognizione estetico-religiosa”. Giorgio Agnisola L’oltranza dello sguardo Il pozzo di Giacobbe, 2010 pp. 128 euro 13,50 PREMIO SALEMI A TRE LIBRAI Pia Benigni di Trento, Fabrizio Marcatoni di Senigallia (AN) e Mario Guida di Napoli sono i librai a cui, durante il 65° Congresso Ali a Torino, è stato assegnato il Premio Giovanni Salemi 2010 istituito dall’Ali nel 2009. Il Premio, dedicato al libraio scomparso nel 2008, consiste in una targa-ricordo e viene destinato ogni anno a 3 librai (Nord, Centro e Sud e Isole) che si sono particolarmente distinti per l’attività sindacale e per il sostegno all’Ali Associazione librai italiani Confcommercio-Imprese per l’Italia nella diffusione della lettura, della cultura e della centralità della libreria sul territorio. 15 Libri Guida: premi e riconoscimenti nel 2010 Avvertimento del divino Spiritualità, in arte, è parola da far tremare il critico (chi non abbia dimestichezza davvero con le radici dello spirito e sappia insieme leggere l’opera d’arte come emanazione dello spirito e non solo come esercizio di espressione), non è comunque il caso di un critico avveduto, e profondamente consapevole dei suoi mezzi (e insieme peraltro convinto della propria ideologia, della missione militante del critico), come può ritenersi Giorgio Agnisola. Al quale dunque non tremano i polsi, se scrive del sacro, se discetta luglio-dicembre 2010 Ugo Leone, con Sicurezza Ambientale e con La sicurezza fa chiasso: ambiente, rischio qualità della vita; Antonio Nazzaro, con Il Rischio Vesuvio. Storia e geodiversità di un vulcano hanno ricevuto un Attestato di merito dall’INPRAT (Istituto Nazionale per lo studio, la valutazione e la Prevenzione del Rischio nelle Attività Tecnologiche). Hanno ritirato il riconoscimento il 10 novembre a Roma nella Sala Guglielmo Marconi del CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche, nel corso della manifestazione scientifico-culturale sull’ “Attualità della relazione rischi-benefici nello sviluppo tecnologico” per celebrare i venticinque anni di attività dell’INPRAT, presieduto da Roberta Breschi. La Casa Editrice Guida vanta una serie di premi e riconoscimenti ottenuti anche nell’ultimo anno. Assegnato a quattro volumi editi da Guida il Premio Letterario Emily Dickinson XIII edizione, promosso e presieduto da Carmela Politi Cenere: il libro Qoh let e Leopardi di Loretta Marcon, classificatosi al secondo posto per la sezione saggistica; il libro di Maria Rosaria Malapena Ancòra, classificatosi invece terzo per la sezione poesia; il volume di Luigi Compagnone, Gli ultimi paladini e altri racconti, curato da Raffaele Messina e classificatosi al primo posto per la sezione di critica letteraria; e infine il libro di Mariacarla Rubinacci, La fantasia di Francesca, primo classificato per i libri editi di narrativa. Organizzato dall’associazione culturale Cristoforo Sparagna e giunto alla sua 12ª edizione, il Premio Antonio Sebastiani, detto “Il Minturno”, ha visto quest’anno tra i suoi vincitori l’ultima opera di Carlo Di Lieto. Il romanzo familiare del Pascoli. Delitto, “passione” e delirio si è aggiudicato il primo premio per la sezione saggistica letteraria. Angela Luce, la raffinata interprete dell’anima musicale e cinematografica partenopea che si propone al pubblico nella veste singolare di poetessa con il suo Momenti di… Luce, ha vinto il Premio Speciale del Presidente nell'ambito della XXII edizione del Concorso Letterario Camaiore 2009. Gianni Dell’Aiuto, con Cronache da ultima pagina, vince invece il Premio Ri.P.Di.Co., Scrittori della giustizia, giunto alla sua quarta edizione. Avvocato di professione, al suo esordio letterario, l’autore racconta i misteri della realtà giudiziaria nel nostro paese; quando la giustizia non è uguale per tutti e quando anche il più semplice episodio quotidiano diventa un’odissea legale spesso irrisolta. Riceve inoltre la menzione speciale del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce, istituito dal Comune di Pescasseroli, la studiosa Emma Giammattei per l’opera I dintorni di Croce. Figure e corrispondenze. Anche Antonio Lubrano, ottiene un importante riconoscimento con la sua opera Pomeriggio di luglio. Una giuria di esperti unitamente al giudizio di alunni delle scuole superiori del circondario scolastico del comune di Monteverde, ha designato il noto attore e scrittore, vincitore del XXIII Premio Letterario Nazionale Città di Monteverde. E ancora... Ernesto Mazzetti, Scenari del sud di ieri e di oggi, vincitore del Premio Domenico Rea - XV edizione. Claudio Scamardella e Aldo Masullo, Napoli siccome immobile, vincitore del Premio Miradois - II edizione. Mariacarla Rubinacci, La fantasia di Francesca, vincitore del Premio Letterario Letizia Isaia 7ª edizione. Mediterraneo 2010. Sfida vitale per il mezzogiorno, vincitore Premio Giovi – Città di Salerno IX edizione. Gino Battaglia, Mille Napoli. La comunità di Sant’Egidio e la città, menzione speciale al Premio Sele d’Oro Mezzogiorno 2009 - XXV edizione. Renzo Piccoli, Tentazioni occidentali, vincitore del Premio Speciale del Comitato Organizzatore della XI edizione del concorso Semaforo Rosso. Mariangela Barra, La vita in un Sert, diploma di merito alla XVII edizione del Premio Letterario Nazionale Lago Gerundo 2009. Aurelio Iori, Stato senza gestione, finalista della XXVI edizione del Premio letterario Città di Adelfia. Bartolo Ciccardini, Viaggio nel Mezzogiorno d’Italia, vincitore della V edizione Premio Circe per la sezione viaggi. Nino Grasso, Racconti Beffardi, vincitore della V edizione Premio Circe per la sezione opera prima. La commissione giudicatrice del Premio Letterario Città di Offida-Joyce Lussu 2010 ha eletto Nino Grasso vincitore assoluto della V Edizione del premio. La Giuria del Premio Europeo di Arti Letterarie Via Francigena 2010 ha decretato Rolando Giannetti vincitore assoluto con In cerca d’un porto, la canzone d’autore di Francesco Guccini. Davide Battipaglia con Una leggenda chiamata sole e aratro si aggiudica il Premio Gallo d’Oro 2010 (sezione letteraria). Marcello Fasolino con Una Millecento Blu è tra i finalisti del premio Domenico Rea. Nel 2010 importanti riconoscimenti vanno anche all’Editore Mario Guida in persona: il 5 marzo 2010 il consiglio direttivo dell’Accademia di Alta Cultura “Europa 2010” ha conferito all’Editore Mario Guida l’OSCAR SCUGNIZZO D’ORO 2010 per il settore Editoria. La scelta è dovuta al ricco curriculum vitae inerente la sua persona, nonché le acquisizioni professionali e culturali accumulate ne corso della sua lunga carriera. GAL 7-12 2010.qxp:GAL NUOVO copia 16 16-11-2010 12:48 Pagina 16 GUIDA AI LIBRI luglio-dicembre 2010 Leggiamoci Fuori Scuola: dodicesima edizione del Progetto Parte la nuova edizione di Leggiamoci Fuori Scuola. Il progetto, giunto al dodicesimo anno di vita vede coinvolto un numero di scuole medie superiori sempre maggiore. Quest’anno con la novità che anche un liceo fuori regione Campania, il “Vittoria Colonna” di Roma, partecipa all’iniziativa. Un incontro al mese, da dicembre a maggio, in cui gli studenti campani incontrano autori affermati o emergenti in location di prestigio, dove dare libero sfogo alla creatività scaturita dal libro letto. Grandi personalità del mondo della letteratura aderiscono ogni anno all’iniziativa: ricordiamo Franco Di Mare, Federico Moccia, Erri De Luca, Andrej Longo, Antonio Lubrano, Alessandro Siani e Dacia Maraini che a novembre dovrebbe partecipare alla presentazione del libro “Racconti per Nisida” di cui ha curato la prefazione. Un volume pubblicato da Guida nato da una serie di incontri dei giovani ospiti di un carcere minorile dove si lavora per co- struire possibilità di speranza con alcuni scrittori napoletani. E saranno proprio i ragazzi dell’Istituto Penale Minorile i protagonisti dell’incontro inaugurale mercoledì 24 novembre, i quali incontreranno presso il Centro Europeo di Studi di Nisida gli studenti delle scuole medie superiori campani interpretando il testo “Racconti per Nisida”. Mario Guida insieme ad Angela Procaccini, referente regionale del progetto e preside dell’Istituto tecnico Nautico Duca Degli Abruzzi, crede in questo progetto di sensibilizzazione alla lettura da più di un decennio sostenendo che in una pluralità di modelli e di punti di riferimento comportamentali, è fondamentale riportare i giovani al piacere della lettura e della cultura in senso lato, suggerendo loro la possibilità di rivalutare il libro e rapportarsi a modelli letterari che offrano la possibilità per una crescita morale e civile. Il progetto gode dei patrocini di Regione Campania, Comune e Provincia di Napoli, Avellino, Benevento, Caserta e Salerno. Lo scorso anno, oltre alla sua adesione, il Presidente della Repubblica ha messo a disposizione dell’organizzazione una medaglia di bronzo da assegnare alla scuola migliore. L’iniziativa è promossa e organizzata dall’Associazione Alfredo Guida Amici del Libro: un organismo Onlus attivo in tutta la Regione Campania dal 1990 nato per iniziativa di un folto gruppo di docenti, intellettuali e scrittori, convinti della necessità di promuovere il più possibile sul territorio campano l’amore per il libro e il piacere della lettura. Modalità di attuazione “Leggiamoci fuori scuola” consiste in una serie di incontri mensili tra studenti e autori che si terranno da dicembre a maggio presso strutture istituzionali e culturali delle diverse città campane. Le scuole protagoniste per ogni singolo incontro saranno cinque/sei e potranno esprimersi attraverso libere performance interpretative del libro letto: gli studenti, quindi, avranno l’opportunità di presentare recensioni, drammatizzazioni, disegni, mappe concettuali e presentazioni in power point ed esprimere così volta per volta le loro riflessioni sotto la guida indispensabile dei docenti. Tutti gli altri studenti parteciperanno come spettatori e “giudici” della rassegna. Coordinatrice Provincia di Napoli e Regione Campania è Angela Procaccini, coordinatrice Provincia di Avellino Cira Pignalosa, coordinatrice Provincia di Benevento Maria Cristina Donnarumma, coordinatrice Provincia di Caserta Lia Giaquinto, coadiuvata da Giovanna Anziano, coordinatrice Provincia di Salerno Serenella Sforza. Info: 081/290768 – [email protected] Gli studenti romani aderiscono all’iniziativa Fuori regione Campania, anche l’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Vittoria Colonna” di Roma (www.vittoriacolonnalicei.it) aderisce all’iniziativa dell’Associazione Alfredo Guida Amici del libro Leggiamoci fuori scuola. La dirigente Lina Maria Rosaria D’Amore, la referente del progetto Annalisa Attento; i docenti di Italiano Bevilacqua (II C), Calcagni (I F), Di Lorenzo (III Q - III E - IV I), Rago (II A) e gli/le studenti/esse incontreranno venerdì 21 gennaio 2011 nell’Aula Magna dell’Istituto Domenico Delle Curti, autore del libro “Otto ragazzi, sedici genitori, una storia”. Domenico Delle Curti Otto ragazzi sedici genitori una storia Guida, pp. 180 euro 12,00 Storia di iniziazione all’età adulta di otto adolescenti, raccontata dall’insolita prospettiva di una psicoterapia di gruppo. Otto ragazzi di periferia costretti ad affrontare una dolorosa separazione: il leader della cricca, saldo punto di riferimento, li abbandona per trasferirsi in un’altra città. Saranno catapultati nella vita senza reti di protezione, e costretti a una bizzarra e casuale soluzione: la psicoterapia familiare di gruppo. Inizia così il viaggio dei protagonisti, che si allargherà a macchia d’olio coinvolgendo le loro esperienze di vita, le famiglie, fino alla gente del quartiere. L’opera è un resoconto delle dinamiche tipiche di una terapia di gruppo trasformata in romanzo. La misteriosa prassi della psicoterapia, salotto inaccessibile e privato, si offre qui ai lettori come prospettiva privilegiata di storie comuni, ma di immediata attualità. Domenico Delle Curti nasce a Marcianise (Caserta). Medico chirurgo, si dedica agli studi di psicodiagnosi, quindi si specializza in psicoterapia familiare e sistemico-relazionale. Ha ricoperto diversi ruoli pubblici e attualmente è consigliere comunale della città di residenza. Nelle foto, gli studenti con Angelo Cannavacciuolo, Franco Di Mare, Erri De Luca, Antonio Lubrano, Federico Moccia Le Opere scelte per ogni città NAPOLI Giuliana Covella Otto centimetri di morte Domenico Delle Curti Otto ragazzi, sedici genitori, una storia Sergio De Santis Nostalgia della ruggine Raffaele Messina La famiglia De Gregorio Valerio Pandolfi La voce dell’oceano AVELLINO Giuliana Covella Otto centimetri di morte Andrea Nastri Il margine in- terrotto Davide Battipaglia Una leggenda chiamata Sole e aratro Domenico Delle Curti Otto ragazzi, sedici genitori, una storia BENEVENTO Ciro Raia Il paese di Asso di Bastone Raffaele Mazzarella L’uomo per esempio Andrea Nastri Il margine interrotto Niccolò Sorrentino Un’aspra realtà Valerio Pandolfi La voce dell’oceano CASERTA Raffaele Sardo Al di là della notte Domenico Delle Curti Otto ragazzi, sedici genitori, una storia Innocenzo Militerni Se fosse amore Michele De Simone Settembre al Borgo SALERNO Raffaele Messina La famiglia De Gregorio Valerio Pandolfi La voce dell’oceano Domenico Delle Curti Otto ragazzi, sedici genitori, una storia Giuliana Covella Otto centimetri di morte Niccolò Sorrentino Un’aspra realtà