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Santo Domingo: Bellinato nuovo coordinatore MAIE

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Santo Domingo: Bellinato nuovo coordinatore MAIE
AZZURROCaribe
Consiglio di Stato: no alla riapertur
a
della Ambasciata di Santo Domingo
Santo Domingo: Bellinato
nuovo coordinatore MAIE
Organo Ufficiale del M.A.I.E. Carabi e Centro America - Numero 03/2016
Marzo 2016 - Questo numero é stato stampato in 6 mila copie
AZZURRO Caribe
organo ufficiale MAIE
Caraibi e Centro America
direttore:
Pierpaolo Filosa
in questo numero
La residenza d’Italia a
Santo Domingo usata
come pollaio
Consiglio di Stato: No
alla riapertura della
Ambasciata
di Santo Domingo
Santo Domingo:
Flavio Bellinato nuovo
coordinatore MAIE
Che fa il Comites
di Panama?
Il Made in Italy
guarda al Messico
e molto di piú..
contatto
[email protected]
I Coordinatori del MAIE
Caraibi e in Centro America
MAIE Centro America: Ricky Filosa
[email protected]
MAIE Riviera Maya: Maria Avallone
[email protected]
MAIE Jalisco: Maria Di Paola Bloom
[email protected]
MAIE Yucatan: Maria Spezzano De Luca
[email protected]
MAIE Durango: Armando Unzueta Mijares
[email protected]
MAIE Repubblica Dominicana: Ricky Filosa
[email protected]
MAIE Santo Domingo: Flavio Bellinato
MAIE Las Terrenas: Brigitte Nanni
[email protected]
MAIE Boca Chica: Michele Cerchiara
[email protected]
Vice coordinatore: Federico Floris
[email protected]
MAIE Nagua: Daniele Bertozzi
[email protected]
MAIE Costa Rica: Giuseppe Cacace
[email protected]
MAIE Nicaragua: Franco Tonnarelli
[email protected]
MAIE, coord. relaz. Sud America Massimo Gennatiempo
Santo Domingo: Flavio Bellinato
nuovo coordinatore MAIE
Cresce la grande famiglia del
MAIE mondiale, con l’ingresso di Flavio Bellinato (a destra
nella foto con Ricky Filosa) nel
Movimento Associativo Italiani
all’Estero della Repubblica Dominicana. Nominato da Ricky
Filosa, coordinatore del MAIE
Centro America e Caraibi, Bellinato è il nuovo coordinatore di
Santo Domingo; prende il posto
di Massimo Gennatiempo, che
diventa vice coordinatore della
capitale.
Flavio è da anni residente
nell’isola caraibica, laureato in
Diplomazia e Servizi Internazionali, bene inserito all’interno
della comunità italiana e ormai
completamente integrato nella
società dominicana.
Il giovane connazionale, residente a Santo Domingo, spiega
di avere scelto il MAIE “perchè
sono un residente all’estero e
perchè il tipo di problematiche
di cui siamo testimoni diretti giornalmente non possono
avere bandiere ideologiche di
destra o di sinistra”.
“L’annuncio della chiusura
dell’Ambasciata d’Italia, dopo
un percorso universitario e
lavorativo che ha in qualche
modo a che vedere con i servizi
di cui abbiamo diritto all’estero,
mi ha aperto gli occhi”, continua Flavio. “Da tempo, sento
un profondo senso di rabbia ed
impotenza di fronte all’illogicità
di certe decisioni. Non ho mai
partecipato attivamente in politica, cosa che tra l’altro fino ad
un paio di anni fa non mi sarebbe mai passata per la testa.
Poi però mi sono reso conto
che spesso le Istituzioni e coloro che le rappresentano non
possono e non devono dirigere
i nostri destini senza un minimo
di supervisione da parte dei cittadini, perchè purtroppo spesso le decisioni che arrivano
dall’alto sono completamente
prive di logica e danneggiano la
collettività”.
“La politica nostrana – sottolinea il neocoordinatore MAIE si è screditata di fronte agli occhi degli italiani. In un momento
di grave crisi e dopo decenni di
prese in giro, è una reazione
completamente normale. Poi
però bisogna anche analizzare
quali sono le ragioni per le quali
abbiamo una politica inefficiente e personalmente sono convinto che ciò sia dovuto ad una
mancanza di partecipazione da
parte di persone con una vocazione di servizio”.
“Viviamo in un contesto dove
le raccomandazioni e la corruzione pesano più della meritocrazia e le buone intenzioni.
I nostri rappresentanti rispecchiano il peggio dell’italianità,
causando forti danni di immagine e creando il vuoto tra coloro
(continua nella pagina seguente)
BELLINATO
continua dalla pagina precedente
che amano l’Italia e chi vuole
distruggerne la credibilità. E la
cosa più incredibile è che spesso queste persone vengono
pure premiate... Ogni riferimento alle ultime nomine al Ministero degli Esteri e al Senato sono
puramente casuali. Tutto ciò fa
della politica un’arte indegna di
esistere agli occhi dei connazionali. Io non sono d’accordo e
mi ribello di fronte ad una realtà
che noi stessi creiamo attraverso la nostra non partecipazione, lasciando che altri possano
muovere i fili indisturbati”.
“Per anni sono stato un simpatizzante del centro destra.
Dopo le ultime elezioni politiche, ho cominciato ad apprezzare molte delle battaglie morali
del Movimento 5 Stelle. Ammiro
soprattutto l’On. Di Maio. Però
la nostra realtà è un’altra. Siamo italiani all’estero – conclude
Flavio Bellinato - e l’unico movimento che ci rappresenta in
Parlamento e che parla concretamente dei nostri problemi è il
MAIE”.
Ricky Filosa, che coordina in
prima persona anche la Repubblica Dominicana, dà il
benvenuto a Flavio Bellinato a
nome di tutto il MAIE RD: “Sono
davvero felice per la decisione
presa dall’amico Flavio, il suo
ingresso nel MAIE della Repubblica Dominicana è per me, per
noi tutti, motivo di grande soddisfazione”.
“Ci ha messo del tempo – prosegue Filosa -, con lui ne abbiamo parlato per mesi; è persino
venuto a Roma, è entrato con
me alla Camera dei Deputati,
ha conosciuto il giovane deputato MAIE Mario Borghese e
Antonella Rega, Capo segre-
taria del Movimento Associativo. Anche con loro ha potuto
discutere di italiani all’estero,
delle loro problematiche, delle
loro necessità. Evidentemente – conclude il coordinatore
MAIE - Flavio con il tempo si è
convinto che il MAIE è davvero
l’unica alternativa possibile per
gli italiani nel mondo. Benvenuto caro Flavio nella nostra grande famiglia, anche a nome del
nostro presidente, On. Ricardo
Merlo”.
LA MINI BIOGRAFIA Flavio
Bellinato nasce il 05 febbraio
del 1981 a San Donà di Piave
(VE). Risiede a Santo Domingo
(Repubblica Dominicana) dal
1998. Ha una laurea in “Diplomazia e Servizi Internazionali”
ottenuta presso la “Universidad
Catòlica Santo Domingo”.
La sua permanenza a Santo
Domingo viene interrotta per
circa un anno per un’esperienza negli Stati Uniti d’America, dove ottiene il Diploma
di scuole superiori presso una
prestigiosa Accademia Militare:
“Riverside Military Academy”
(ubicata a circa un’ora da Atlanta, nello Stato della Georgia).
Figlio di commercianti veneti, in
Repubblica Dominicana si de-
dica assieme a loro al settore
immobiliare; poi decide di fare
esperienza in aree più vicine ai
corsi di studio universitari che
frequenta ed è così che per
circa due anni e mezzo lavora
presso l’Ambasciata d’Italia a
Santo Domingo.
Dal 2011 collabora con un’agenzia che si occupa di traduzioni giudiziali riconosciute
dall’Ambasciata d’Italia ed assistenza nella preparazione di
pratiche consolari. Dopo una
breve parentesi di alcuni mesi
per via di un’esperienza manageriale presso una nuova linea
aerea dominicana, decide di
tornare a lavorare nel settore
che più lo appassiona.
Con l’annuncio della chiusura
dell’Ambasciata d’Italia a Santo
Domingo, tra il 2014 ed il 2015
decide di mettersi in gioco e si
candida alle elezioni del Comitato Italiani all’Estero (Com.
It.Es.) per la nuova circoscrizione di Panama, risultando essere il più votato tra i non eletti
della Lista Civica Italo-Dominicana. Da circa un mese, ha fondato e dirige la rivista digitale
“L’Italo-Domincano” e dal 2014
scrive per il quotidiano on-line
“ItaliaChiamaItalia”.
La Residenza d’Italia a
Santo Domingo usata come pollaio
“Questo è il parco della residenza d’Italia a Santo Domingo, la
villa con piscina - zona Naco,
pieno centro della capitale - che
una volta ospitava l’ambasciatore italiano di turno.
Osservate con attenzione. Riuscite a vederle anche voi?
Guardate bene. Usate lo zoom
se potete. Eccole, viste? Eh sì,
sono galline”.
Lo scrive Ricky Filosa, coordinatore del MAIE Centro America e Caraibi, in un post sul proprio profilo Facebook. Nel post,
anche le foto che evidenziano
la presenza di galline nel parco
della Residenza d’Italia di Santo Domingo.
“Una, due, tre galline che ‘passeggiano’ e beccano nel parco
della residenza d’Italia. Una
villa, un terreno dal valore inestimabile, che dovrebbe essere
orgoglio italiano, usato come
pollaio”, commenta Filosa.
“Il governo Renzi ci ha chiuso l’ambasciata – sottolinea in
conclusione l’esponente del
MAIE -, ci ha lasciati soli, ab-
bandonati a noi stessi, più deboli e meno sicuri. E la residenza d’Italia l’ha data in pasto alle
galline. Sarà pure un premier
smart, ma io resto convinto del
fatto che di ‪#‎italianiallestero e
Sistema Italia nel mondo non ci
capisce una mazza. Siete d’accordo con me?”.
Il Consiglio di Stato dice no alla
riapertura dell’Ambasciata di S.D.
Il Consiglio di Stato riforma interamente la sentenza del TAR
del Lazio. Da una parte, notizie negative per i connazionali in Repubblica Dominicana.
Dall’altra, la speranza che i giochi non siano chiusi. Il ricorso è
stato proposto dal Consiglio dei
Ministri, contro l’associazione
Casa de Italia Inc che lo scorso anno riuscì ad ottenere una
splendida vittoria in sede TAR
del Lazio.
I membri dell’associazione avevano a loro volta interposto un
ricorso contro la soppressione
della sede diplomatica e consolare di Santo Domingo.
Lo Stato vince una battaglia, a
scapito dei connazionali residenti nell’isola caraibica.
La domanda che ora tutti dobbiamo porci è se riaprirà o meno
l’Ambasciata o se per lo meno
sarà concessa una sede adeguata, nonostante questa sen-
È stato senza dubbio lodevole
lo sforzo fatto dalla sopra citata associazione e sicuramente
il risultato ottenuto in sede TAR
rimarrà nella storia.
La sentenza del TAR del Lazio si è chiaramente fatta eco
della rabbia dei connazionali
tenza sfavorevole, alle esigenresidenti in Repubblica Dominize di coloro che giornalmente
cana e di tutti coloro che hannecessitano di servizi consolari
no bisogno di servizi consolari.
efficienti.
Questa, assieme a molte altre
iniziative intraprese da altri moLa decisione presa dal Consivimenti prima del decreto di
glio di Stato va controcorrente
chiusura (come per esempio il
rispetto alla sentenza del TAR.
MAIE - Repubblica Dominicana
Gli interessi dello Stato sono
attraverso manifestazioni e racsempre al di sopra dei cittadini
colte firme - primo movimento
e dei loro diritti.
ad impegnarsi seriamente conPerò non possiamo nemmeno
tro la chiusura) e rappresenpensare che tutto il lavoro fino
tanti in Parlamento (attraverso
ad ora fatto da Casa de Italia
interrogazioni parlamentari), ha
e dagli altri connazionali che si
fatto pressione sul Governo e
sono impegnati dal punto di vida qualche mese girano voci di sta anche legale sia da buttar riapertura.
via... anzi.
Le alternative sono due: o il
Governo ci prende in giro e le
promesse di riapertura si trasformeranno in carta straccia
dopo questa sentenza, oppure
la stessa servirà solo a non far
perdere la faccia a coloro che
presero la decisione di far chiudere i battenti (invece di trovare soluzioni alternative che
non ledessero l’erogazione dei
servizi consolari) consolidando
comunque un piano già in atto
per riaprire l’Ambasciata quanto prima. Vedremo.
Flavio Bellinato
Che fa il
Comites di Panama?
La comunità italiana residente
nella Repubblica Dominicana
con la chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo ha
perso anche il proprio Comites. E’ l’Ambasciata italiana di
Panama, infatti, ad occuparsi
da oltre un anno della RD, e lo
stesso vale per il Comites di Panama, di cui fanno parte diversi
connazionali residenti nell’isola
Hispaniola.
Il Comites di Panama tuttavia
per molti resta ancora uno sconosciuto. Nelle ultime settimane sui social network è sempre
più evidente l’impazienza degli
italiani residenti nella Repubblica Dominicana, che tutti in coro
si chiedono cosa stia facendo il
Comitato per la comunità italiana dell’isola di Santo Domingo.
A domandarselo sono cittadini,
movimenti e associazioni, che
protestano perchè non si sen-
tono affatto rappresentati da un
Comites che appare immobile.
Ma forse è solo un problema di
comunicazione. O no?
Certo è che sul sito del Comites
di Panama l’ultima pubblicazione risale al giorno 8 febbraio
2016 e riguarda una assemblea
straordinaria convocata dalla
presidente Carmela Lombardo. L’ultimo verbale pubblicato
è quello del giorno 9 dicembre
2015. Dello stesso giorno l’ultimo cinguettio sull’account ufficiale di Twitter.
Nella Repubblica Dominicana a
raccogliere le proteste della comunità è stato Paolo Dussich,
consigliere residente nella RD,
che secondo quanto appreso
da ItaliaChiamaItalia.it ha inviato una comunicazione alla presidente del Comites, Carmela
Lombardo, per chiedere che il
Paolo Dussich, Consigliere Comites Panama
Comitato prepari delle “relazioni da poter diffondere” tra i connazionali, i quali “hanno tutto il
diritto di sapere” su cosa stia lavorando l’organo istituzionale.
Sempre secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia,
Lombardo a questo punto si
è rivolta ai componenti della
Commissione “Comunicazione
e Stampa” - Diaz Camarano,
Angelo Viro, Marcela Constanza Palanca – chiedendo loro di
“farsi carico della segnalazione che è pervenuta dal collega
Paolo Dussich” e quindi “valutare l’opportunità e la modalità
migliore per dare una risposta
a quanti chiedono informazioni
sul Com.It.Es”.
Vedremo come andrà a finire,
certo è che a Santo Domingo si
sente moltissimo la mancanza
di un Comites forte e deciso,
presente sul territorio, pronto
a dare battaglia quando ce n’è
bisogno. Un esempio? Da oltre
un anno noi italiani della RD
siamo senza una ambasciata
e il Comites di Panama nel suo
insieme non ha mai espresso
nemmeno un lamento su questo. Questo silenzio è davvero
assordante.
Ricky Filosa
Twitter @rickyfilosa
Schiaffo agli italiani della RD,
ci sarebbe solo da piangere
Abbiamo letto la sentenza del
Consiglio di Stato che conferma la soppressione dell’ambasciata di Santo Domingo.
Una sentenza che praticamente equivale a un copia e incolla
di spezzoni delle dichiarazioni
che Mario Giro ha rilasciato negli ultimi anni.
Ci saremmo aspettati di più e di
meglio, anche perché il tenore
della sentenza resta talmente
superficiale che appare evidente che non sono stati effettuati
degli approfondimenti di sorta ed è dubbio persino che da
parte dei massimi magistrati sia
stata letta attentamente la sentenza del TAR che invece aveva annullato il provvedimento di
chiusura della sede consolare
italiana di Santo Domingo.
I temi sono i seguenti.
Natura politica o amministrativa del provvedimento di
chiusura?
Per nostra sorpresa e contrariamente a quanto sempre dichiarato, i burocrati della Farnesina
si sono rivolti alla magistratura
amministrativa invocando la
facoltà politica di operare tale
chiusura.
Secondo loro il governo può decidere a sua discrezione quale
sede diplomatica chiudere o tenere aperta. Sarebbero scelte
sue di politica internazionale.
Sia il TAR che il Consiglio di
Stato hanno bocciato questa
presa di posizione del MAE relativamente alla soppressione
dell’ambasciata di Santo Domingo.
Mancanza di motivazione
della decisione di chiusura.
Avendo il provvedimento natu-
ra amministrativa, avrebbe dovuto essere motivato. Su questo aspetto il Consiglio di Stato
contrariamente al TAR glissa.
I magistrati amministrativi del
massimo grado di giudizio hanno invece rinfacciato al TAR di
aver preso per buono un numero di residenti (30.000) di fatto
superiore a quello riscontrabile all’AIRE (9.500) per cui “nel
complesso l’attività consolare
effettivamente ivi espletata (rilascio di passaporti, di emergency travel documents, di atti
anagrafici ecc.) ha un rilievo
comparativamente molto contenuto”.
Il Consiglio di Stato pecca qui
di grande superficialità perché
anche senza questi 20.000 in
più qui residenti in pianta stabile, la sede diplomatica di Santo
Domingo aveva un numero di
gran lunga superiore di iscritti
rispetto alle altre sedi del Centro America, gravitava su un
territorio con oltre 30 milioni di
abitanti e aveva una dinamicità
per crescita del numero di iscritti AIRE senza confronti in tutta
la regione latinoamericana.
Si tratta di una chiusura arbitraria i cui motivi di base non
sono né noti né arguibili e che
potrebbero anche avere dei risvolti penali.
e di laptop non c’è nemmeno
l’ombra.
Panama risponde poco al telefono, trascura la gestione delle
e-mail e le lungaggini nel disbrigo delle pratiche sono allarmanti.
La rete consolare si basa poi sul
volontariato. Un concetto tipicamente religioso e filantropico è
stato esteso agli affari esteri di
una delle otto prime potenze industriali del pianeta!
Queste promesse incompiute (consolato laptop) ci fanno
oggi ridere. Non è stato fatto
neanche un passo avanti in tal
senso ed è singolare che i magistrati amministrativi del massimo grado di giudizio ci facciano affidamento.
Motivi di risparmio.
Non esiste un qualche conteggio o calcolo che giustifichi
la chiusura della nostra ambasciata rispetto a un’altra qualunque. Eppure un conto della
serva ce lo saremmo aspettati.
La nostra ambasciata copriva
abbondantemente con la riscossione delle tasse sui servizi erogati tutte le sue spese.
Il Consiglio di Stato, contrariamente al TAR, non si è nemmeno soffermato sulla distanza
tra Panama e Santo Domingo
e sui disagi e sulle spese che i
Collocazione del provvedi- connazionali qui residenti sono
mento nel contesto di un’am- costretti ogni giorno a sobbarpia revisione della rete diplo- carsi.
matica e consolare.
Anche qui ci sembra di risentire Invarianza dei servizi.
le parole di Giro, allorché affer- Nonostante le false promesse
mava che dovevamo ritenerci dei nostri burocrati dello Stivafortunati in quanto avremmo le, i giudici del Consiglio di Stasperimentato il consolato lap(continua nella pagina seguente)
top. Invece, di fatto tutto langue
SCHIAFFO
continua dalla pagina precedente
to riconoscono come impossibile un’invarianza dei servizi
consolari, in quanto con minori
risorse non potrebbero essere
erogati gli stessi servizi.
Hanno qui dato una mano ai
nostri eroi del MAE che sicuramente si saranno sentiti confortati.
Il problema è che con un pochino più di oculatezza prima di
certe esternazioni, i magistrati
amministrativi avrebbero capito che in realtà l’invarianza dei
servizi è prevista dalla stessa
legge della spending review e
che del loro parere al riguardo
non sappiamo cosa farcene visto che è o sembra essere di
parte.
Del resto circoscrivendo il
provvedimento di chiusura in
un contesto territoriale più accessibile, ad esempio dove la
sede diplomatica alternativa si
fosse trovata a qualche ora di
macchina e non a qualche ora
di aereo, e in una zona dove gli
iscritti AIRE fossero stati 1.000
o 2.000 e non 10.000, si sarebbe in qualche modo limitato
l’impatto anche in vista di questo requisito di legge dell’invarianza dei servizi.
E intanto le galline razzolano in
quella che fu la lussuosa dimora dei nostri ambasciatori. “Sic
transit gloria mundi” direbbero i
nostri antenati.
Siccome i nostri burocrati dello
Stivale non sono riusciti a vendere gli immobili della ex sede
diplomatica, pensano forse ora
di lucrarne in altro modo? Con
le galline?
Anche laddove ci sarebbe solo
da piangere, se si vuole si può
anche ridere...
Armando Tavano
Lutto nel CTIM per la
scomparsa di Luigi Solimeo
Dopo una lunga battaglia il Vicecoordinatore del CTIM Nord America, Luigi Solimeo, ci ha lasciati per ritornare alla Casa del Padre.
“Luigi Solimeo e’ stato un punto di riferimento importante per la
comunità nella circoscrizione Consolare di New York e Connecticut – ricorda il com. Vincenzo Arcobelli, coordinatore CTIM NordAmerica – si è distinto nella sua opera in qualità di consigliere
eletto del Comites e come Vicecoordinatore del CTIM in NordAmerica, come anche nella sua disponibilità e generosità nell’aiutare attraverso iniziative mirate a sostenere l’ospedale dei bambini
affetti da tumori. Una grande perdita per tutti noi”.
“Alla Signora Giovanna e a tutta la Famiglia Solimeo il cordoglio
della grande famiglia del Ctim – recita una nota della Segreteria
Generale – lo ricorderemo in una Santa Messa in occasione del
prossimo Consiglio Direttivo”.
Anche dal CTIM della Repubblica Dominicana, attraverso Paolo
Dussich, un pensiero a Solimeo: “Estrema tristezza per la dipartita del nostro caro Luigi Solimeo, amico di molte battaglie. Siamo
vicini alla famiglia e a tutti i referenti del CTIM che gli sono stati
vicino”.
Il Segretario Generale del CTIM, Roberto Menia, ricorda così Solimeo: “Luigi Solimeo se n’è andato e lascia un grande vuoto nella
comunità del Comitato Tricolore. Da tempo combatteva, come un
leone, una battaglia contro un male feroce e cattivo. Membro del
Consiglio Direttivo centrale del Ctim, è stato un punto di riferimento importante per la comunità italiana di New York e del Connecticut, del Comites e vicecoordinatore del Ctim in NordAmerica.
Luigi è stato per tutti noi un amico speciale, forte dell’umiltà e dei
fermi princìpi degli uomini forti. Un uomo di destra senza se e
senza ma, un italiano che ha saputo farsi strada e che porteremo
sempre nel cuore”.
“Orgoglioso di essere stato un ragazzo romano di borgata che
con il lavoro, l’impegno e il gusto della sfida, aveva fatto fortuna
dall’altra parte del mondo, coltivava una generosità fuori dal comune verso i suoi connazionali, gli amici, i poveri, promuovendo iniziative nobili come quelle mirate a sostenere l’ospedale dei
bambini affetti da tumori. L’ultima volta che siamo stati assieme,
sfilando al Columbus Day a New York, mi parlava delle sue nuove iniziative imprenditoriali, della volontà di impegnarsi in nuove
sfide, di darci più di una mano in vista delle elezioni future”. “Lo
ricordo così, sotto la nostra bandiera, a inventare il domani, a immaginare – conclude Menia - di colorarlo di sogni e futuro. Da
oggi c’è una stella in più, lassù, nel paradiso dei buoni”.
S.D. senza ambasciata,
‘ma che colpa abbiamo noi?’
“Siamo nella situazione un po’
paradossale in cui l’ambasciatrice della Repubblica Dominicana va dal Governo italiano per chiedere quello che il
Governo italiano sembra proprio non voglia sentire: riaprire
l’Ambasciata italiana di Santo
Domingo.
Peggy Cabral, vedova dell’ex
leader del Partito Rivoluzionario Dominicano, Peña Gomez,
ha capito quello che i nostri
rappresentanti non capiscono,
o non vogliono capire: a Santo Domingo la presenza di una
rappresentanza diplomatica italiana é indispensabile.
Peggy Cabral, che nella Repubblica Dominicana ci é nata
e cresciuta, conosce questa realtà sicuramente più di Renzi e
Co. che non ricordo se a Santo
Domingo ci sia venuto in visita;
se non, forse, in vacanza”.
Così scrive Ennio Marchetti, nel
suo quotidiano on line Italianird.
com.
“Peggy Cabral conosce perfettamente la storia del suo Paese
e sa quanto hanno contribuito al
suo sviluppo i vari Vicini, Bonetti, Menicucci, Lubrano, Maggiolo, Billini, Cambiaso, Bonarelli.
Sa quanti dominicani si sono
legati ad italiane e viceversa
con matrimonio; sa perfettamente quante migliaia di italiani
hanno qui una residenza regolare, quanti turisti ci vengono in
vacanza, conosce l’ammontare
degli scambi commerciali tra i
due Paesi, sa bene come tutto questo potrebbe incremen-
tarsi nel beneficio reciproco.
Sicuramente conosce anche il
numero dei dominicani che si
sono trasferiti e vivono in Italia
perché vi hanno trovato lavoro
o matrimonio, o entrambi”.
“A Peggy Cabral é sembrato
assurdo, per il prosperare delle
relazioni bilaterali sotto tutti gli
aspetti, che a Santo Domingo
non esista più un ambasciatore
italiano e che, per incontrarlo,
il presidente gli debba fare una
telefonata a Panama o viceversa.
voi ci avete tolto la vostra? Ragionate e fate un passo indietro! Abbiamo tantissime cose
da fare insieme. Questo immagino il senso del suo discorsetto, al momento di presentarsi in
maniera ufficiale”.
“Le stesse cose – ricorda Marchetti - che aveva chiesto al
presidente Mattarella mesi fa la
presidente del Senato dominicano, Cristina Lizardo, quando
é salita su un aereo ed é atterrata a Roma per dire, in poche parole, ‘per favore, riaprite
quanto avete chiuso da piú di
E cosa fa Peggy Cabral, am- un anno’. Due donne dominicabasciatrice di un Paese che ai ne – conclude - che hanno carapporti con il nostro ci tiene pito tutto e stanno tentando di
moltissimo?
dare una mano alla numerosisAppena arriva a Roma e pre- sima comunitá italiana che vive
senta le sue credenziali al no- in questo Paese e che, per dirla
stro Ministero degli Esteri fa con i vecchi Rokes, continua a
la domanda piú ovvia: perché chiedersi ‘ma che colpa abbiaa Santo Domingo non c’é piú mo noi?’”.
l’Ambasciata italiana? Noi abbiamo la nostra qui a Roma e
Ennio Marchetti
Il made in Italy guarda
al Messico, e il MAIE c’è
Continuano a crescere gli interessi di impresari italiani per l’introduzione di esclusivi prodotti del Bel
Paese sul territorio messicano. Il
nuovo anno ha ospitato a Playa
del Carmen – ormai meta più che
rinomata per la copiosa presenza
di cittadini italiani (che superano
di dieci volte il migliaio) - l’evento
MEXITALY2016, patrocinato dalla
Camera di Commercio Italiana di
Città de Messico. I due giorni di
degustazione gratuita dei prodotti
di Mexitaly sono stati organizzati
dagli importatori e distributori del
settore wine and food “B&B Mokaitaliana” e “Guillesa Internacional”, con 6 sedi a livello nazionale
(Cancùn, Playa del Carmen, Città
del Messico, Puerto Vallarta, Guadalajara e Los Cabos) e la filiale
di Miami FL per gli Stati Uniti; e
come referente unico per l’Italia
ha collaborato l’impresa padovana
“Tomirex”.
B&B MokaItaliana dei fratelli Belotti mira a divenire il punto di riferimento di prodotti italiani per tutto il
Messico e alcune zone caraibiche.
Essendo diretto il rapporto di collaborazione con l’importatore, le
aziende italiane apprenderanno le
normative doganali e commerciali
del territorio messicano e conteranno con il sopporto di agenti di
vendita locali da parte dei distributori con il fine di incrementare
le vendite e dare a conoscere la
qualità e l’eccellenza dei loro prodotti. Sicuramente, questo ambizioso progetto dalle prospettive di
business importanti sarà il punto
iniziale per una crescita economicamente significativa per molte
aziende italiane.
I protagonisti della prima edizione
di MEXITALY sono stati i seguenti:
Per gli alimenti:
•
Le farine de Molino Paolo Mariani
•
Val d’Oca
•
432
•
Azienda Agricola Villa Fiorita
•
Dokito caffè
•
Guerra Albano
•
Dolci Momenti
•
Pagani de Marchi
Per i vini:
•
Vigna Maggio
•
M La Montina Francia
corta
Presenti al taglio del nastro anche le autorità municipali messicane Pablo H. Alcocer Gongora
(Presidente Canaco Playa del
Carmen) e Rafael Castro Castro
(Segretario Generale del comune
di Solidaridad) facendo le veci del
Presidente municipale, Maurizio
Gongora, attualmente candidato a Governatore per Quintana
Roo. A rappresentare la comunità italiana, ovviamente non potevano mancare il Segretario della
Camera di Commercio Italiana in
Messico, Giancarlo Quacquarelli,
il Console Onorario del consolato
italiano di Playa del Carmen, Dott.
Italo Sampablo, e la coordinatrice
del Movimiento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) per Quintana
Roo, Maria Avallone.
•
Tinazzi Italians Inside
•
Bocelli Family Wines
•
Belisario Vigneti e Can
tine in Matelica dal 1971
•
Tasca Conti d’Almerita
•
Cascina Pian d’Or
•
Bredasole
•
Cantine Cifarelli
•
Fosso degli Angeli Anti
ca Masseria
Renzi, ‘più lingua italiana nel mondo’.
Ma taglia al capitolo cultura
Pubblicitá con
AZZURRO CARIBE
contatto:
[email protected]
Matteo Renzi, intervenendo alla scuola di formazione politica
del Partito Democratico, ha parlato anche dell’importanza della
lingua italiana del mondo e del suo insegnamento. Secondo il
premier “noi sulla scuola siamo indietro, perché sulla legge sulla
scuola bisogna fare di più e meglio”. Poi l’ex sindaco di Firenze ha
precisato: “Una delle cose da fare è l’insegnamento dell’italiano
all’estero”. E noi siamo completamente d’accordo con il presidente del Consiglio. Ma allora perché l’attuale esecutivo ha tagliato
i fondi alla diffusione e alla promozione della lingua italiana nel
mondo? Questa è la domanda che vorremmo porre al capo del
governo italiano. Perché se è vero che per risalire la china serve
razionalizzare la spesa, è anche vero che non possiamo permetterci di rinunciare a promuovere e diffondere le nostre eccellenze
nel mondo. Anzi, proprio su quelle dovremmo essere capaci di
investire in maniera intelligente.
Siamo italiani e fieri di esserlo. Ma siamo davvero consapevoli di
quanto sia amato il nostro Paese all’estero? Forse sono ancora
tanti, troppi, quelli che non capiscono che l’Italia nel mondo vuol
dire qualità, fantasia, creatività. E Cultura, quella con la C maiuscola, che tutto il mondo ci invidia.
Bella la lingua italiana. La quarta più studiata al mondo. In molti
la amano, è come musica. Sempre più persone vorrebbero impararla, vorrebbero poter parlare, leggere, scrivere, comunicare
in italiano. Ma il governo Renzi toglie importantissime risorse agli
operatori del settore, a chi si prende la briga e la responsabilità
di promuovere oltre confine la lingua di Dante, taglia al capitolo
Cultura. No, caro premier, così non va. Sì, “una delle cose da fare
è l’insegnamento dell’italiano all’estero”, ma per farlo ci vogliono
quattrini. Matteo, se l’insegnamento della lingua italiana nel mondo per te è davvero importante mettici i soldi.
Ricky Filosa
Twitter @rickyfilosa
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