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Santo Domingo: Bellinato nuovo coordinatore MAIE
AZZURROCaribe Consiglio di Stato: no alla riapertur a della Ambasciata di Santo Domingo Santo Domingo: Bellinato nuovo coordinatore MAIE Organo Ufficiale del M.A.I.E. Carabi e Centro America - Numero 03/2016 Marzo 2016 - Questo numero é stato stampato in 6 mila copie AZZURRO Caribe organo ufficiale MAIE Caraibi e Centro America direttore: Pierpaolo Filosa in questo numero La residenza d’Italia a Santo Domingo usata come pollaio Consiglio di Stato: No alla riapertura della Ambasciata di Santo Domingo Santo Domingo: Flavio Bellinato nuovo coordinatore MAIE Che fa il Comites di Panama? Il Made in Italy guarda al Messico e molto di piú.. contatto [email protected] I Coordinatori del MAIE Caraibi e in Centro America MAIE Centro America: Ricky Filosa [email protected] MAIE Riviera Maya: Maria Avallone [email protected] MAIE Jalisco: Maria Di Paola Bloom [email protected] MAIE Yucatan: Maria Spezzano De Luca [email protected] MAIE Durango: Armando Unzueta Mijares [email protected] MAIE Repubblica Dominicana: Ricky Filosa [email protected] MAIE Santo Domingo: Flavio Bellinato MAIE Las Terrenas: Brigitte Nanni [email protected] MAIE Boca Chica: Michele Cerchiara [email protected] Vice coordinatore: Federico Floris [email protected] MAIE Nagua: Daniele Bertozzi [email protected] MAIE Costa Rica: Giuseppe Cacace [email protected] MAIE Nicaragua: Franco Tonnarelli [email protected] MAIE, coord. relaz. Sud America Massimo Gennatiempo Santo Domingo: Flavio Bellinato nuovo coordinatore MAIE Cresce la grande famiglia del MAIE mondiale, con l’ingresso di Flavio Bellinato (a destra nella foto con Ricky Filosa) nel Movimento Associativo Italiani all’Estero della Repubblica Dominicana. Nominato da Ricky Filosa, coordinatore del MAIE Centro America e Caraibi, Bellinato è il nuovo coordinatore di Santo Domingo; prende il posto di Massimo Gennatiempo, che diventa vice coordinatore della capitale. Flavio è da anni residente nell’isola caraibica, laureato in Diplomazia e Servizi Internazionali, bene inserito all’interno della comunità italiana e ormai completamente integrato nella società dominicana. Il giovane connazionale, residente a Santo Domingo, spiega di avere scelto il MAIE “perchè sono un residente all’estero e perchè il tipo di problematiche di cui siamo testimoni diretti giornalmente non possono avere bandiere ideologiche di destra o di sinistra”. “L’annuncio della chiusura dell’Ambasciata d’Italia, dopo un percorso universitario e lavorativo che ha in qualche modo a che vedere con i servizi di cui abbiamo diritto all’estero, mi ha aperto gli occhi”, continua Flavio. “Da tempo, sento un profondo senso di rabbia ed impotenza di fronte all’illogicità di certe decisioni. Non ho mai partecipato attivamente in politica, cosa che tra l’altro fino ad un paio di anni fa non mi sarebbe mai passata per la testa. Poi però mi sono reso conto che spesso le Istituzioni e coloro che le rappresentano non possono e non devono dirigere i nostri destini senza un minimo di supervisione da parte dei cittadini, perchè purtroppo spesso le decisioni che arrivano dall’alto sono completamente prive di logica e danneggiano la collettività”. “La politica nostrana – sottolinea il neocoordinatore MAIE si è screditata di fronte agli occhi degli italiani. In un momento di grave crisi e dopo decenni di prese in giro, è una reazione completamente normale. Poi però bisogna anche analizzare quali sono le ragioni per le quali abbiamo una politica inefficiente e personalmente sono convinto che ciò sia dovuto ad una mancanza di partecipazione da parte di persone con una vocazione di servizio”. “Viviamo in un contesto dove le raccomandazioni e la corruzione pesano più della meritocrazia e le buone intenzioni. I nostri rappresentanti rispecchiano il peggio dell’italianità, causando forti danni di immagine e creando il vuoto tra coloro (continua nella pagina seguente) BELLINATO continua dalla pagina precedente che amano l’Italia e chi vuole distruggerne la credibilità. E la cosa più incredibile è che spesso queste persone vengono pure premiate... Ogni riferimento alle ultime nomine al Ministero degli Esteri e al Senato sono puramente casuali. Tutto ciò fa della politica un’arte indegna di esistere agli occhi dei connazionali. Io non sono d’accordo e mi ribello di fronte ad una realtà che noi stessi creiamo attraverso la nostra non partecipazione, lasciando che altri possano muovere i fili indisturbati”. “Per anni sono stato un simpatizzante del centro destra. Dopo le ultime elezioni politiche, ho cominciato ad apprezzare molte delle battaglie morali del Movimento 5 Stelle. Ammiro soprattutto l’On. Di Maio. Però la nostra realtà è un’altra. Siamo italiani all’estero – conclude Flavio Bellinato - e l’unico movimento che ci rappresenta in Parlamento e che parla concretamente dei nostri problemi è il MAIE”. Ricky Filosa, che coordina in prima persona anche la Repubblica Dominicana, dà il benvenuto a Flavio Bellinato a nome di tutto il MAIE RD: “Sono davvero felice per la decisione presa dall’amico Flavio, il suo ingresso nel MAIE della Repubblica Dominicana è per me, per noi tutti, motivo di grande soddisfazione”. “Ci ha messo del tempo – prosegue Filosa -, con lui ne abbiamo parlato per mesi; è persino venuto a Roma, è entrato con me alla Camera dei Deputati, ha conosciuto il giovane deputato MAIE Mario Borghese e Antonella Rega, Capo segre- taria del Movimento Associativo. Anche con loro ha potuto discutere di italiani all’estero, delle loro problematiche, delle loro necessità. Evidentemente – conclude il coordinatore MAIE - Flavio con il tempo si è convinto che il MAIE è davvero l’unica alternativa possibile per gli italiani nel mondo. Benvenuto caro Flavio nella nostra grande famiglia, anche a nome del nostro presidente, On. Ricardo Merlo”. LA MINI BIOGRAFIA Flavio Bellinato nasce il 05 febbraio del 1981 a San Donà di Piave (VE). Risiede a Santo Domingo (Repubblica Dominicana) dal 1998. Ha una laurea in “Diplomazia e Servizi Internazionali” ottenuta presso la “Universidad Catòlica Santo Domingo”. La sua permanenza a Santo Domingo viene interrotta per circa un anno per un’esperienza negli Stati Uniti d’America, dove ottiene il Diploma di scuole superiori presso una prestigiosa Accademia Militare: “Riverside Military Academy” (ubicata a circa un’ora da Atlanta, nello Stato della Georgia). Figlio di commercianti veneti, in Repubblica Dominicana si de- dica assieme a loro al settore immobiliare; poi decide di fare esperienza in aree più vicine ai corsi di studio universitari che frequenta ed è così che per circa due anni e mezzo lavora presso l’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo. Dal 2011 collabora con un’agenzia che si occupa di traduzioni giudiziali riconosciute dall’Ambasciata d’Italia ed assistenza nella preparazione di pratiche consolari. Dopo una breve parentesi di alcuni mesi per via di un’esperienza manageriale presso una nuova linea aerea dominicana, decide di tornare a lavorare nel settore che più lo appassiona. Con l’annuncio della chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo, tra il 2014 ed il 2015 decide di mettersi in gioco e si candida alle elezioni del Comitato Italiani all’Estero (Com. It.Es.) per la nuova circoscrizione di Panama, risultando essere il più votato tra i non eletti della Lista Civica Italo-Dominicana. Da circa un mese, ha fondato e dirige la rivista digitale “L’Italo-Domincano” e dal 2014 scrive per il quotidiano on-line “ItaliaChiamaItalia”. La Residenza d’Italia a Santo Domingo usata come pollaio “Questo è il parco della residenza d’Italia a Santo Domingo, la villa con piscina - zona Naco, pieno centro della capitale - che una volta ospitava l’ambasciatore italiano di turno. Osservate con attenzione. Riuscite a vederle anche voi? Guardate bene. Usate lo zoom se potete. Eccole, viste? Eh sì, sono galline”. Lo scrive Ricky Filosa, coordinatore del MAIE Centro America e Caraibi, in un post sul proprio profilo Facebook. Nel post, anche le foto che evidenziano la presenza di galline nel parco della Residenza d’Italia di Santo Domingo. “Una, due, tre galline che ‘passeggiano’ e beccano nel parco della residenza d’Italia. Una villa, un terreno dal valore inestimabile, che dovrebbe essere orgoglio italiano, usato come pollaio”, commenta Filosa. “Il governo Renzi ci ha chiuso l’ambasciata – sottolinea in conclusione l’esponente del MAIE -, ci ha lasciati soli, ab- bandonati a noi stessi, più deboli e meno sicuri. E la residenza d’Italia l’ha data in pasto alle galline. Sarà pure un premier smart, ma io resto convinto del fatto che di #italianiallestero e Sistema Italia nel mondo non ci capisce una mazza. Siete d’accordo con me?”. Il Consiglio di Stato dice no alla riapertura dell’Ambasciata di S.D. Il Consiglio di Stato riforma interamente la sentenza del TAR del Lazio. Da una parte, notizie negative per i connazionali in Repubblica Dominicana. Dall’altra, la speranza che i giochi non siano chiusi. Il ricorso è stato proposto dal Consiglio dei Ministri, contro l’associazione Casa de Italia Inc che lo scorso anno riuscì ad ottenere una splendida vittoria in sede TAR del Lazio. I membri dell’associazione avevano a loro volta interposto un ricorso contro la soppressione della sede diplomatica e consolare di Santo Domingo. Lo Stato vince una battaglia, a scapito dei connazionali residenti nell’isola caraibica. La domanda che ora tutti dobbiamo porci è se riaprirà o meno l’Ambasciata o se per lo meno sarà concessa una sede adeguata, nonostante questa sen- È stato senza dubbio lodevole lo sforzo fatto dalla sopra citata associazione e sicuramente il risultato ottenuto in sede TAR rimarrà nella storia. La sentenza del TAR del Lazio si è chiaramente fatta eco della rabbia dei connazionali tenza sfavorevole, alle esigenresidenti in Repubblica Dominize di coloro che giornalmente cana e di tutti coloro che hannecessitano di servizi consolari no bisogno di servizi consolari. efficienti. Questa, assieme a molte altre iniziative intraprese da altri moLa decisione presa dal Consivimenti prima del decreto di glio di Stato va controcorrente chiusura (come per esempio il rispetto alla sentenza del TAR. MAIE - Repubblica Dominicana Gli interessi dello Stato sono attraverso manifestazioni e racsempre al di sopra dei cittadini colte firme - primo movimento e dei loro diritti. ad impegnarsi seriamente conPerò non possiamo nemmeno tro la chiusura) e rappresenpensare che tutto il lavoro fino tanti in Parlamento (attraverso ad ora fatto da Casa de Italia interrogazioni parlamentari), ha e dagli altri connazionali che si fatto pressione sul Governo e sono impegnati dal punto di vida qualche mese girano voci di sta anche legale sia da buttar riapertura. via... anzi. Le alternative sono due: o il Governo ci prende in giro e le promesse di riapertura si trasformeranno in carta straccia dopo questa sentenza, oppure la stessa servirà solo a non far perdere la faccia a coloro che presero la decisione di far chiudere i battenti (invece di trovare soluzioni alternative che non ledessero l’erogazione dei servizi consolari) consolidando comunque un piano già in atto per riaprire l’Ambasciata quanto prima. Vedremo. Flavio Bellinato Che fa il Comites di Panama? La comunità italiana residente nella Repubblica Dominicana con la chiusura dell’Ambasciata d’Italia a Santo Domingo ha perso anche il proprio Comites. E’ l’Ambasciata italiana di Panama, infatti, ad occuparsi da oltre un anno della RD, e lo stesso vale per il Comites di Panama, di cui fanno parte diversi connazionali residenti nell’isola Hispaniola. Il Comites di Panama tuttavia per molti resta ancora uno sconosciuto. Nelle ultime settimane sui social network è sempre più evidente l’impazienza degli italiani residenti nella Repubblica Dominicana, che tutti in coro si chiedono cosa stia facendo il Comitato per la comunità italiana dell’isola di Santo Domingo. A domandarselo sono cittadini, movimenti e associazioni, che protestano perchè non si sen- tono affatto rappresentati da un Comites che appare immobile. Ma forse è solo un problema di comunicazione. O no? Certo è che sul sito del Comites di Panama l’ultima pubblicazione risale al giorno 8 febbraio 2016 e riguarda una assemblea straordinaria convocata dalla presidente Carmela Lombardo. L’ultimo verbale pubblicato è quello del giorno 9 dicembre 2015. Dello stesso giorno l’ultimo cinguettio sull’account ufficiale di Twitter. Nella Repubblica Dominicana a raccogliere le proteste della comunità è stato Paolo Dussich, consigliere residente nella RD, che secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia.it ha inviato una comunicazione alla presidente del Comites, Carmela Lombardo, per chiedere che il Paolo Dussich, Consigliere Comites Panama Comitato prepari delle “relazioni da poter diffondere” tra i connazionali, i quali “hanno tutto il diritto di sapere” su cosa stia lavorando l’organo istituzionale. Sempre secondo quanto appreso da ItaliaChiamaItalia, Lombardo a questo punto si è rivolta ai componenti della Commissione “Comunicazione e Stampa” - Diaz Camarano, Angelo Viro, Marcela Constanza Palanca – chiedendo loro di “farsi carico della segnalazione che è pervenuta dal collega Paolo Dussich” e quindi “valutare l’opportunità e la modalità migliore per dare una risposta a quanti chiedono informazioni sul Com.It.Es”. Vedremo come andrà a finire, certo è che a Santo Domingo si sente moltissimo la mancanza di un Comites forte e deciso, presente sul territorio, pronto a dare battaglia quando ce n’è bisogno. Un esempio? Da oltre un anno noi italiani della RD siamo senza una ambasciata e il Comites di Panama nel suo insieme non ha mai espresso nemmeno un lamento su questo. Questo silenzio è davvero assordante. Ricky Filosa Twitter @rickyfilosa Schiaffo agli italiani della RD, ci sarebbe solo da piangere Abbiamo letto la sentenza del Consiglio di Stato che conferma la soppressione dell’ambasciata di Santo Domingo. Una sentenza che praticamente equivale a un copia e incolla di spezzoni delle dichiarazioni che Mario Giro ha rilasciato negli ultimi anni. Ci saremmo aspettati di più e di meglio, anche perché il tenore della sentenza resta talmente superficiale che appare evidente che non sono stati effettuati degli approfondimenti di sorta ed è dubbio persino che da parte dei massimi magistrati sia stata letta attentamente la sentenza del TAR che invece aveva annullato il provvedimento di chiusura della sede consolare italiana di Santo Domingo. I temi sono i seguenti. Natura politica o amministrativa del provvedimento di chiusura? Per nostra sorpresa e contrariamente a quanto sempre dichiarato, i burocrati della Farnesina si sono rivolti alla magistratura amministrativa invocando la facoltà politica di operare tale chiusura. Secondo loro il governo può decidere a sua discrezione quale sede diplomatica chiudere o tenere aperta. Sarebbero scelte sue di politica internazionale. Sia il TAR che il Consiglio di Stato hanno bocciato questa presa di posizione del MAE relativamente alla soppressione dell’ambasciata di Santo Domingo. Mancanza di motivazione della decisione di chiusura. Avendo il provvedimento natu- ra amministrativa, avrebbe dovuto essere motivato. Su questo aspetto il Consiglio di Stato contrariamente al TAR glissa. I magistrati amministrativi del massimo grado di giudizio hanno invece rinfacciato al TAR di aver preso per buono un numero di residenti (30.000) di fatto superiore a quello riscontrabile all’AIRE (9.500) per cui “nel complesso l’attività consolare effettivamente ivi espletata (rilascio di passaporti, di emergency travel documents, di atti anagrafici ecc.) ha un rilievo comparativamente molto contenuto”. Il Consiglio di Stato pecca qui di grande superficialità perché anche senza questi 20.000 in più qui residenti in pianta stabile, la sede diplomatica di Santo Domingo aveva un numero di gran lunga superiore di iscritti rispetto alle altre sedi del Centro America, gravitava su un territorio con oltre 30 milioni di abitanti e aveva una dinamicità per crescita del numero di iscritti AIRE senza confronti in tutta la regione latinoamericana. Si tratta di una chiusura arbitraria i cui motivi di base non sono né noti né arguibili e che potrebbero anche avere dei risvolti penali. e di laptop non c’è nemmeno l’ombra. Panama risponde poco al telefono, trascura la gestione delle e-mail e le lungaggini nel disbrigo delle pratiche sono allarmanti. La rete consolare si basa poi sul volontariato. Un concetto tipicamente religioso e filantropico è stato esteso agli affari esteri di una delle otto prime potenze industriali del pianeta! Queste promesse incompiute (consolato laptop) ci fanno oggi ridere. Non è stato fatto neanche un passo avanti in tal senso ed è singolare che i magistrati amministrativi del massimo grado di giudizio ci facciano affidamento. Motivi di risparmio. Non esiste un qualche conteggio o calcolo che giustifichi la chiusura della nostra ambasciata rispetto a un’altra qualunque. Eppure un conto della serva ce lo saremmo aspettati. La nostra ambasciata copriva abbondantemente con la riscossione delle tasse sui servizi erogati tutte le sue spese. Il Consiglio di Stato, contrariamente al TAR, non si è nemmeno soffermato sulla distanza tra Panama e Santo Domingo e sui disagi e sulle spese che i Collocazione del provvedi- connazionali qui residenti sono mento nel contesto di un’am- costretti ogni giorno a sobbarpia revisione della rete diplo- carsi. matica e consolare. Anche qui ci sembra di risentire Invarianza dei servizi. le parole di Giro, allorché affer- Nonostante le false promesse mava che dovevamo ritenerci dei nostri burocrati dello Stivafortunati in quanto avremmo le, i giudici del Consiglio di Stasperimentato il consolato lap(continua nella pagina seguente) top. Invece, di fatto tutto langue SCHIAFFO continua dalla pagina precedente to riconoscono come impossibile un’invarianza dei servizi consolari, in quanto con minori risorse non potrebbero essere erogati gli stessi servizi. Hanno qui dato una mano ai nostri eroi del MAE che sicuramente si saranno sentiti confortati. Il problema è che con un pochino più di oculatezza prima di certe esternazioni, i magistrati amministrativi avrebbero capito che in realtà l’invarianza dei servizi è prevista dalla stessa legge della spending review e che del loro parere al riguardo non sappiamo cosa farcene visto che è o sembra essere di parte. Del resto circoscrivendo il provvedimento di chiusura in un contesto territoriale più accessibile, ad esempio dove la sede diplomatica alternativa si fosse trovata a qualche ora di macchina e non a qualche ora di aereo, e in una zona dove gli iscritti AIRE fossero stati 1.000 o 2.000 e non 10.000, si sarebbe in qualche modo limitato l’impatto anche in vista di questo requisito di legge dell’invarianza dei servizi. E intanto le galline razzolano in quella che fu la lussuosa dimora dei nostri ambasciatori. “Sic transit gloria mundi” direbbero i nostri antenati. Siccome i nostri burocrati dello Stivale non sono riusciti a vendere gli immobili della ex sede diplomatica, pensano forse ora di lucrarne in altro modo? Con le galline? Anche laddove ci sarebbe solo da piangere, se si vuole si può anche ridere... Armando Tavano Lutto nel CTIM per la scomparsa di Luigi Solimeo Dopo una lunga battaglia il Vicecoordinatore del CTIM Nord America, Luigi Solimeo, ci ha lasciati per ritornare alla Casa del Padre. “Luigi Solimeo e’ stato un punto di riferimento importante per la comunità nella circoscrizione Consolare di New York e Connecticut – ricorda il com. Vincenzo Arcobelli, coordinatore CTIM NordAmerica – si è distinto nella sua opera in qualità di consigliere eletto del Comites e come Vicecoordinatore del CTIM in NordAmerica, come anche nella sua disponibilità e generosità nell’aiutare attraverso iniziative mirate a sostenere l’ospedale dei bambini affetti da tumori. Una grande perdita per tutti noi”. “Alla Signora Giovanna e a tutta la Famiglia Solimeo il cordoglio della grande famiglia del Ctim – recita una nota della Segreteria Generale – lo ricorderemo in una Santa Messa in occasione del prossimo Consiglio Direttivo”. Anche dal CTIM della Repubblica Dominicana, attraverso Paolo Dussich, un pensiero a Solimeo: “Estrema tristezza per la dipartita del nostro caro Luigi Solimeo, amico di molte battaglie. Siamo vicini alla famiglia e a tutti i referenti del CTIM che gli sono stati vicino”. Il Segretario Generale del CTIM, Roberto Menia, ricorda così Solimeo: “Luigi Solimeo se n’è andato e lascia un grande vuoto nella comunità del Comitato Tricolore. Da tempo combatteva, come un leone, una battaglia contro un male feroce e cattivo. Membro del Consiglio Direttivo centrale del Ctim, è stato un punto di riferimento importante per la comunità italiana di New York e del Connecticut, del Comites e vicecoordinatore del Ctim in NordAmerica. Luigi è stato per tutti noi un amico speciale, forte dell’umiltà e dei fermi princìpi degli uomini forti. Un uomo di destra senza se e senza ma, un italiano che ha saputo farsi strada e che porteremo sempre nel cuore”. “Orgoglioso di essere stato un ragazzo romano di borgata che con il lavoro, l’impegno e il gusto della sfida, aveva fatto fortuna dall’altra parte del mondo, coltivava una generosità fuori dal comune verso i suoi connazionali, gli amici, i poveri, promuovendo iniziative nobili come quelle mirate a sostenere l’ospedale dei bambini affetti da tumori. L’ultima volta che siamo stati assieme, sfilando al Columbus Day a New York, mi parlava delle sue nuove iniziative imprenditoriali, della volontà di impegnarsi in nuove sfide, di darci più di una mano in vista delle elezioni future”. “Lo ricordo così, sotto la nostra bandiera, a inventare il domani, a immaginare – conclude Menia - di colorarlo di sogni e futuro. Da oggi c’è una stella in più, lassù, nel paradiso dei buoni”. S.D. senza ambasciata, ‘ma che colpa abbiamo noi?’ “Siamo nella situazione un po’ paradossale in cui l’ambasciatrice della Repubblica Dominicana va dal Governo italiano per chiedere quello che il Governo italiano sembra proprio non voglia sentire: riaprire l’Ambasciata italiana di Santo Domingo. Peggy Cabral, vedova dell’ex leader del Partito Rivoluzionario Dominicano, Peña Gomez, ha capito quello che i nostri rappresentanti non capiscono, o non vogliono capire: a Santo Domingo la presenza di una rappresentanza diplomatica italiana é indispensabile. Peggy Cabral, che nella Repubblica Dominicana ci é nata e cresciuta, conosce questa realtà sicuramente più di Renzi e Co. che non ricordo se a Santo Domingo ci sia venuto in visita; se non, forse, in vacanza”. Così scrive Ennio Marchetti, nel suo quotidiano on line Italianird. com. “Peggy Cabral conosce perfettamente la storia del suo Paese e sa quanto hanno contribuito al suo sviluppo i vari Vicini, Bonetti, Menicucci, Lubrano, Maggiolo, Billini, Cambiaso, Bonarelli. Sa quanti dominicani si sono legati ad italiane e viceversa con matrimonio; sa perfettamente quante migliaia di italiani hanno qui una residenza regolare, quanti turisti ci vengono in vacanza, conosce l’ammontare degli scambi commerciali tra i due Paesi, sa bene come tutto questo potrebbe incremen- tarsi nel beneficio reciproco. Sicuramente conosce anche il numero dei dominicani che si sono trasferiti e vivono in Italia perché vi hanno trovato lavoro o matrimonio, o entrambi”. “A Peggy Cabral é sembrato assurdo, per il prosperare delle relazioni bilaterali sotto tutti gli aspetti, che a Santo Domingo non esista più un ambasciatore italiano e che, per incontrarlo, il presidente gli debba fare una telefonata a Panama o viceversa. voi ci avete tolto la vostra? Ragionate e fate un passo indietro! Abbiamo tantissime cose da fare insieme. Questo immagino il senso del suo discorsetto, al momento di presentarsi in maniera ufficiale”. “Le stesse cose – ricorda Marchetti - che aveva chiesto al presidente Mattarella mesi fa la presidente del Senato dominicano, Cristina Lizardo, quando é salita su un aereo ed é atterrata a Roma per dire, in poche parole, ‘per favore, riaprite quanto avete chiuso da piú di E cosa fa Peggy Cabral, am- un anno’. Due donne dominicabasciatrice di un Paese che ai ne – conclude - che hanno carapporti con il nostro ci tiene pito tutto e stanno tentando di moltissimo? dare una mano alla numerosisAppena arriva a Roma e pre- sima comunitá italiana che vive senta le sue credenziali al no- in questo Paese e che, per dirla stro Ministero degli Esteri fa con i vecchi Rokes, continua a la domanda piú ovvia: perché chiedersi ‘ma che colpa abbiaa Santo Domingo non c’é piú mo noi?’”. l’Ambasciata italiana? Noi abbiamo la nostra qui a Roma e Ennio Marchetti Il made in Italy guarda al Messico, e il MAIE c’è Continuano a crescere gli interessi di impresari italiani per l’introduzione di esclusivi prodotti del Bel Paese sul territorio messicano. Il nuovo anno ha ospitato a Playa del Carmen – ormai meta più che rinomata per la copiosa presenza di cittadini italiani (che superano di dieci volte il migliaio) - l’evento MEXITALY2016, patrocinato dalla Camera di Commercio Italiana di Città de Messico. I due giorni di degustazione gratuita dei prodotti di Mexitaly sono stati organizzati dagli importatori e distributori del settore wine and food “B&B Mokaitaliana” e “Guillesa Internacional”, con 6 sedi a livello nazionale (Cancùn, Playa del Carmen, Città del Messico, Puerto Vallarta, Guadalajara e Los Cabos) e la filiale di Miami FL per gli Stati Uniti; e come referente unico per l’Italia ha collaborato l’impresa padovana “Tomirex”. B&B MokaItaliana dei fratelli Belotti mira a divenire il punto di riferimento di prodotti italiani per tutto il Messico e alcune zone caraibiche. Essendo diretto il rapporto di collaborazione con l’importatore, le aziende italiane apprenderanno le normative doganali e commerciali del territorio messicano e conteranno con il sopporto di agenti di vendita locali da parte dei distributori con il fine di incrementare le vendite e dare a conoscere la qualità e l’eccellenza dei loro prodotti. Sicuramente, questo ambizioso progetto dalle prospettive di business importanti sarà il punto iniziale per una crescita economicamente significativa per molte aziende italiane. I protagonisti della prima edizione di MEXITALY sono stati i seguenti: Per gli alimenti: • Le farine de Molino Paolo Mariani • Val d’Oca • 432 • Azienda Agricola Villa Fiorita • Dokito caffè • Guerra Albano • Dolci Momenti • Pagani de Marchi Per i vini: • Vigna Maggio • M La Montina Francia corta Presenti al taglio del nastro anche le autorità municipali messicane Pablo H. Alcocer Gongora (Presidente Canaco Playa del Carmen) e Rafael Castro Castro (Segretario Generale del comune di Solidaridad) facendo le veci del Presidente municipale, Maurizio Gongora, attualmente candidato a Governatore per Quintana Roo. A rappresentare la comunità italiana, ovviamente non potevano mancare il Segretario della Camera di Commercio Italiana in Messico, Giancarlo Quacquarelli, il Console Onorario del consolato italiano di Playa del Carmen, Dott. Italo Sampablo, e la coordinatrice del Movimiento Associativo Italiani all’Estero (MAIE) per Quintana Roo, Maria Avallone. • Tinazzi Italians Inside • Bocelli Family Wines • Belisario Vigneti e Can tine in Matelica dal 1971 • Tasca Conti d’Almerita • Cascina Pian d’Or • Bredasole • Cantine Cifarelli • Fosso degli Angeli Anti ca Masseria Renzi, ‘più lingua italiana nel mondo’. Ma taglia al capitolo cultura Pubblicitá con AZZURRO CARIBE contatto: [email protected] Matteo Renzi, intervenendo alla scuola di formazione politica del Partito Democratico, ha parlato anche dell’importanza della lingua italiana del mondo e del suo insegnamento. Secondo il premier “noi sulla scuola siamo indietro, perché sulla legge sulla scuola bisogna fare di più e meglio”. Poi l’ex sindaco di Firenze ha precisato: “Una delle cose da fare è l’insegnamento dell’italiano all’estero”. E noi siamo completamente d’accordo con il presidente del Consiglio. Ma allora perché l’attuale esecutivo ha tagliato i fondi alla diffusione e alla promozione della lingua italiana nel mondo? Questa è la domanda che vorremmo porre al capo del governo italiano. Perché se è vero che per risalire la china serve razionalizzare la spesa, è anche vero che non possiamo permetterci di rinunciare a promuovere e diffondere le nostre eccellenze nel mondo. Anzi, proprio su quelle dovremmo essere capaci di investire in maniera intelligente. Siamo italiani e fieri di esserlo. Ma siamo davvero consapevoli di quanto sia amato il nostro Paese all’estero? Forse sono ancora tanti, troppi, quelli che non capiscono che l’Italia nel mondo vuol dire qualità, fantasia, creatività. E Cultura, quella con la C maiuscola, che tutto il mondo ci invidia. Bella la lingua italiana. La quarta più studiata al mondo. In molti la amano, è come musica. Sempre più persone vorrebbero impararla, vorrebbero poter parlare, leggere, scrivere, comunicare in italiano. Ma il governo Renzi toglie importantissime risorse agli operatori del settore, a chi si prende la briga e la responsabilità di promuovere oltre confine la lingua di Dante, taglia al capitolo Cultura. No, caro premier, così non va. Sì, “una delle cose da fare è l’insegnamento dell’italiano all’estero”, ma per farlo ci vogliono quattrini. Matteo, se l’insegnamento della lingua italiana nel mondo per te è davvero importante mettici i soldi. Ricky Filosa Twitter @rickyfilosa