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I giovani e la musica classica

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I giovani e la musica classica
AD ALTA VOCE
UN’IDEA DEL PROF. GABRIELE LATERZA
ITACA
DARE SENSO ALLA VITA
I GIOVANI E LA MUSICA CLASSICA
Il rapporto tra i giovani e la musica classica è senza dubbio difficile. Questo genere di musica è
poco ascoltato dai ragazzi, che hanno gusti musicali molto diversi. Infatti, di solito, ascoltano brani
rock, pop, metal o di altri generi, sempre lontani dal mondo della musica classica. Non mi è mai
capitato, infatti, di vedere ragazzi che hanno sul loro i-pod pezzi di Bach, Beethoven o Mozart.
Sorge spontanea una domanda: perché ai giovani non piace questa musica? Le ragioni sono senza
dubbio numerose, ma credo sia determinante il fatto che molti di loro si vergognino. Forse, alcuni
miei coetanei sono attirati o incuriositi dalla musica classica, ma solo perché nessuno dei loro amici
l’ascolta, temono di venire scherniti. Credo che questa sia la ragione fondamentale per cui la musica
classica non è popolare e che, se si continua con questo atteggiamento, mai lo diventerà.
Noi giovani, inoltre, siamo molto condizionati dalle mode, non solo per quanto riguarda
l’abbigliamento, ma anche in altri campi, tra cui le preferenze musicali. È facile, in un contesto del
genere fare ragionamenti del tipo: se quei brani non sono ascoltati da molte persone, significa che
non sono di moda, e quindi non vale la pena ascoltarli. Forse sto generalizzando troppo, perché
sicuramente ci saranno ragazzi che apprezzano la musica classica, ma sono comunque pochi,
ristretti in genere a coloro che suonano uno strumento.
Di solito alcuni pezzi sono conosciuti un po’ da tutti, come “Per Elisa” di Beethoven, la “Toccata e
fuga in RE minore” di Bach o le “Quattro stagioni” di Vivaldi. Spesso si tende a ridurre l’intero
mondo della musica classica a pochi brani, sentiti alla nausea da piccoli o in qualche vecchio cd,
ignorando completamente che oltre a quelli ce ne sono un’infinità, tutti diversi tra loro, con qualche
particolarità che li contraddistingue l’uno dall’altro.
Anch’io un po’ di anni fa non ero interessato alla musica classica, perché mi sembrava un insieme
indistinto di pezzi noiosi; quando invece ho iniziato a suonare, ho capito che il concetto che avevo
di musica classica era del tutto sbagliato e, piano piano, ho incominciato a capirla e ad apprezzarla.
L’idea che mi ero fatto era superficiale ed era nata per via dei pregiudizi che si formano, direi forse
inevitabilmente, a causa della scarsa conoscenza della musica classica e del fatto che sia da molti
considerata una musica da vecchi, lenta e poco ritmata. Ci sono sì numerosi brani espressivi e
tranquilli, che creano nell’ascoltatore sentimenti di tristezza e malinconia; altri invece che sono
veloci e vivaci e suscitano allegria. Tutto questo è naturalmente molto personale.
Gli altri generi musicali sono di gran lunga più ascoltati forse perché sono più facili da
comprendere, perché le nostre orecchi sono più allenate nel riconoscerli. Quando siamo in giro, o in
qualche locale, ci può capitare di sentire pezzi o solo alcune note di brani rock, pop o di musica
leggera. Se ci fosse modo di mantenere questa sorta di allenamento anche per quanto riguarda la
musica classica, sono quasi certo che ci piacerebbe di più.
Concludendo, la musica classica è un genere che non ha niente di meno rispetto agli altri e che può
essere ascoltato tranquillamente da chiunque. Ma, soprattutto, non deve essere dimenticata da noi
giovani.
Paolo Ghilardi – III B
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