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“MARTINI RACING, INSEGUENDO IL MITO”

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“MARTINI RACING, INSEGUENDO IL MITO”
COMUNICATO STAMPA
“MARTINI RACING, INSEGUENDO IL MITO”
DAL 9 NOVEMBRE AL 26 GENNAIO 2014
MUSEO NAZIONALE DELL’AUTOMOBILE “AVV. GIOVANNI AGNELLI” - TORINO
Torino, 8 novembre 2013. In occasione delle celebrazioni per il suo 150° anniversario,
Martini & Rossi organizza, in collaborazione con il MAUTO di Torino, una grande mostra
dedicata ai successi del Martini Racing: 45 anni di una lunga e mitica avventura,
raccontata attraverso le protagoniste che hanno segnato la storia delle competizioni
motoristiche.
Martini Racing: un nome che evoca immediatamente la passione per i motori, ma anche
tecnica, innovazione e design, un marchio, un team e uno stile che occupano un posto
particolare nella storia delle competizioni automobilistiche, non solo per aver dato vita ad una
delle prime sponsorizzazioni della storia e per l’inconfondibile livrea delle vetture, ma
perché, in 45 anni di storia, il Martini Racing si è imposto in tutte le principali specialità delle
quattroruote, vantando un palamares da record: dalla Formula 1 ai massacranti Rally,
dall’Endurance al campionato tedesco DTM, la massima espressione mondiale per le vetture
Turismo.
La storia del Martini Racing inizia ufficialmente il 27 dicembre del 1970 quando, sul circuito
tedesco di Hockenheim, vengono svelati i colori ufficiali scelti per decorare le Porsche 917
destinate al Mondiale Marche 1971: una serie di strisce blu, azzurre e rosse su campo
argento,
un
insieme
cromatico
che
scriverà
pagine
indimenticabili
nella
storia
dell’automobilismo, una firma destinata a lasciare una traccia indelebile in tutte le maggiori
specialità del motorsport. Da quel momento Martini Racing è stata al fianco dei marchi più
famosi, Porsche, Ferrari, Alfa Romeo, Lotus, Brabham, Lancia, Ford. Da semplice sponsor è
diventato un protagonista, un interprete di primo piano che ha sempre avuto nel suo DNA il
sapore della sfida, la voglia di sperimentare, di precorrere i tempi, di costruire il proprio
successo sul coraggio e sulla visione di lungo termine.
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“Nei
suoi 150 anni di storia Martini & Rossi è sempre stata all’avanguardia nella
comunicazione. Ma moltissimo si è fatto anche nel settore dello sport. Si cominciò, tra gli anni
Venti e Trenta del Novecento, con l’affiancare il ciclismo di epici Giri d’Italia; e ben presto, tra
gli anni Cinquanta e Sessanta, si pensò di creare qualcosa nell’ambito della velocità e delle
corse automobilistiche, amate da tutti gli esponenti della famiglia dei conti Rossi di Montelera.
Sul volgere degli anni Sessanta nacque finalmente l’idea di sponsorizzare una vera e propria
scuderia di corse, impegnata negli anni nelle gare di Endurance, Formula 1, Turismo e Rally: il
Martini Racing Team. E venne spontaneo, per individuarne il logo, riprendere i colori del
Martini International Club che diedero così vita alle inconfondibili strisce rosso-azzurro-blu del
Martini Racing. Fu uno sforzo senza precedenti, che è durato oltre quarant’anni e attraverso il
quale la Società ha precisato sempre meglio l’immagine e il valore del “Mondo Martini”: la
visione sportiva di un prodotto giovane e di successo” – ha ricordato Maurizio Cibrario,
Presidente Onorario di Martini & Rossi. “Lo spunto venne da un gentleman driver, che era
anche un dirigente della Martini Germania, il quale amava correre e insisteva per poter apporre
sulla sua auto il marchio Martini. A forza di insistere, Vittorio Rossi di Montelera cominciò a
considerare l’idea di creare un team motoristico: così nacque il fenomeno del Martini Racing.
Fu un’operazione unica nel suo genere nell’ambito delle sponsorizzazioni: all’epoca Martini fu
sicuramente tra le primissime aziende ad avere un proprio Team. Amanti entrambi dei motori e
delle corse, Vittorio e Gregorio Rossi di Montelera erano però due figure molto diverse.
Vittorio era l’uomo della visione e della strategia: aveva le idee chiare su dove voleva portare il
nostro Gruppo ed era una visione creativa a lungo termine. Ma accanto a queste qualità c’era
bisogno di chi, con rigore e puntualità, portasse avanti tutte le implicazioni che ne derivavano,
e proprio questa era l’attività di Gregorio: estremamente preciso, rigoroso, severo
nell’esecuzione del programma. Sono state due personalità che hanno arricchito il Gruppo con
elementi importanti: la visione e la realizzazione. I due fratelli hanno dato una spinta poderosa
al progetto Martini Racing, lavorando tra loro in grande sinergia, coadiuvati sul campo da
alcuni personaggi fondamentali per il successo dell’iniziativa: Dino Ajassa e Daniel Schildge,
alti dirigenti del Gruppo Martini e Cesare Fiorio, direttore sportivo del Martini Racing Team nel
suo periodo di maggior splendore”.
Basta scorrere alcuni capitoli della sua storia per rendersene conto.
Quando ad esempio, nel 1973, Martini Racing decise di appoggiare la Porsche, al suo esordio
nel Mondiale Marche con una 911 Carrera, spinta da un innovativo 6 cilindri turbo. O quando
fece il suo debutto in Formula 1 al fianco della neonata Tecno, una piccola scuderia bolognese
che esordiva nel Circus iridato con una monoposto di sua costruzione, equipaggata con un 12
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cilindri “boxer”, il più complesso propulsore di quegli anni. Per non parlare del coraggio di
appoggiare l’iniziativa della Lancia che, nel 1983, con la “037” a due sole ruote motrici, osò
sfidare, e battere, la ben più sofisticata Audi a trazione integrale. Lo stesso desiderio di gettare
il cuore oltre l’ostacolo, di guardare al futuro e all’innovazione possiamo ritrovarlo, ai giorni
nostri, nella scelta di legare ancora una volta i propri colori alla rivoluzionaria Porsche 918, la
prima Granturismo ibrida della storia della Casa di Stoccarda.
“La scuderia Martini Racing si è distinta soprattutto nell’ambito dei Rally, con sei vittorie
mondiali consecutive che, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, ne hanno consacrato il
mito. Tutto ciò ha portato alla creazione di qualcosa che, se guardiamo a quel periodo con gli
occhi di oggi, ci fa parlare di “mito”. Ma un mito è tale perché tende a ritornare. Anche per
questo la mostra allestita al Museo Nazionale dell’Automobile si intitola “MARTINI RACING.
INSEGUENDO IL MITO”: perché se da una parte ci propone la visione storica di quello che è
stato, dall’altra ci offre infiniti spunti per riaprire il discorso. E ci lancia verso un futuro dove la
livrea rosso-azzurro-blu avrà ancora un posto di primo piano” ha concluso Maurizio Cibrario.
La mostra “MARTINI RACING, INSEGUENDO IL MITO” vuole celebrare questa indimenticabile
avventura, nei molti aspetti che l’hanno caratterizzata. A partire dalle protagoniste: la Porsche
917, che nel 1971 ha regalato al Martini Racing la prima vittoria nella leggendaria ‘24 ore’ di Le
Mans, alle Brabham e Lotus di Formula 1; le Lancia, vincitrici per ben sette volte nel mondiale
Rally, l’Alfa Romeo 155 DTM, la categoria regina delle gare turismo. Il tutto calato in un mondo
di immagini e filmati che ricreano tutto ciò che ha fatto del Martini Racing un modo di stile,
eleganza, coraggio: dai protagonisti e testimoni delle vittoria, ai segreti delle vittorie, dagli
aspetti tecnici al design inconfondibile.
LE TESTIMONIANZE DEI PROTAGONISTI
“La partecipazione di Martini è stata un’esperienza unica nella storia delle competizioni
automobilistiche. Non solo uno sponsor: l’organizzazione Martini Racing ha avuto un ruolo
attivo come partner dei team sportivi e per molti periodi come vero e proprio team. Gli
straordinari risultati ottenuti nei diversi settori di competizione (rally ed endurance soprattutto)
e con diverse marche partner (Lancia e Porsche soprattutto) hanno fatto di Martini un nome di
immenso fascino per gli appassionati di sport, motori, design”, ha dichiarato Benedetto
Camerana, Presidente del MAUTO.
Daniel Schildge, direttore del Martini Racing e responsabile dell’immagine, così racconta: “I
miei più begli anni di lavoro sono trascorsi nel cuore del Martini Racing. Una scuderia molto
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attiva che ha toccato tutti i settori degli sport meccanici, F1, Endurance, Rally, Motonautica,
Pattuglia acrobatica. Non ho memoria di nessun altro impegno da parte di una società di
quell'epoca simile al nostro, che era unico, riconosciuto e rispettato. Partner e complice dei più
grandi nomi dell'automobilismo, Porsche, Lancia, Ford, Alfa Romeo, Lotus, il Martini Racing si è
distinto nella ricerca dell'eccellenza grazie alla sua eleganza, tanto sotto l'aspetto dell'immagine
che sotto l'aspetto umano. Ricompensato da numerosissimi podi, Le Mans, Montecarlo, Brasile,
così come da molteplici titoli mondiali, il Martini Racing ottenne incontestabilmente il rispetto
del mondo sportivo. La lista dei piloti che hanno difeso i colori ormai celebri del Team è
impressionante. Sono estremamente fiero di aver condiviso questa avventura ricca di successi
con un uomo che è stato il mio modello, un vero gentlemen italiano, e sto citando il conte
Gregorio Rossi di Montelera, Presidente del Martini Racing.
Martini Racing, un cocktail di raffinatezza, performance, impegno ed amicizia che con grande
piacere abbiamo assaporato. Un gruppo di uomini che si è rappresentato nel mondo dello
sport con passione e competenza per far vivere i propri colori ai quattro angoli del mondo.
Vittorie, sconfitte, gioie e dispiaceri, il successo del Martini Racing è ancora così presente, il
rispetto che ancora gli si conferisce non è altro che l'espressione di un certo stato d'animo, di
cui molti sono stati gelosi e molti, invece, hanno copiato. Grazie a tutti di avermi procurato un
piacere così grande.”
Ascanio Calvi di Bergolo, direttore Marketing e Comunicazione Martini & Rossi, così
racconta: ”Il mio primo approccio con il Martini Racing fu agli inizi degli anni ’70. Ricordo, era
un sabato mattina ed allora ero responsabile, a Milano, di un laboratorio di ricerca alla Pierrel.
A quel tempo mi spostavo su Milano in moto (dato il traffico impossibile) ed in particolare in
quegli anni con una Ducati Scrambler 350… E quel sabato venni invitato ad assistere, a Balocco,
alla prima uscita in pista della nuovissima Tecno Formula1. Mi attrezzai di tutto punto, presi la
mia moto e partii. Era inverno ed anche se la giornata era soleggiata il freddo era pungente.
Arrivai al circuito dove praticamente non conoscevo nessuno. Mi aggregai al gruppo in attesa e
tutti insieme aspettammo, pilota compreso, una vettura che non arrivò mai. La vettura non era
pronta. Questo fu il mio primo approccio. Da allora e per quasi 30 anni il Martini Racing mi ha
provocato una serie interminabile di emozioni, alcune molte esaltanti altre tragiche. Da quel
momento venni invitato dai fratelli Vittorio e Gregorio Rossi ad assistere a molte gare (F1,
prototipi etc) e sempre in posizione privilegiata (box). Le Mans, Interlagos, Monza, Imola,
Zolder, Zeltweg. Quando nel 1982 entrai alla Martini & Rossi mi trovai ad occuparmi del
Martini Racing per quanto riguardava la società italiana. Iniziai con i mitici prototipi Lancia
(Imola, Monza, Le Mans) ma ben presto, grazie a Cesare Fiorio, arrivarono i rally e fu una
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cavalcata entusiasmante. 037, Delta, S4, momenti indimenticabili. A quei tempi ero una specie
di manovale, completamente al di fuori delle grandi decisioni centrali, ma dal momento che la
Società italiana contribuiva in maniera significativa al budget generale, ecco che il lavoro agli
italiani non mancava. Soprattutto cercavo di avere i migliori rapporti possibili con i media che
ad onor del vero ci ripagarono ampiamente dando al MR tutta la audience. E con molti di loro
si instaurò un vero e proprio rapporto di amicizia. Quando, agli inizi degli anni ’90, il gruppo
decise di smettere con le corse, la Società Italiana, grazie alla lungimiranza dei suoi
amministratori, decise di proseguire da sola. Con un programma ridottissimo rispetto a prima,
ma proseguì. Ed ecco allora, e si era oramai ad aprile, a stagione ampiamente iniziata,
ricomparire una Delta con i colori Martini Racing del Jolly Club di Roberto Angiolini con la
splendida direzione sportiva di Claudio Bortoletto. Il pilota era Dario Cerrato. A partire
dall’anno successivo l’avventura del Martini Racing riprese anche a livello internazionale con le
super Ford di Malcom Wilson e gli entusiasmanti anni nel turismo con le Alfa Romeo. Prima in
Italia e poi il DTM con ritorni di immagine e partecipazione di pubblico a livello calcistico.
Chiudo queste note con un ricordo particolare dedicato al Rally Costa Smeralda dove la Martini
& Rossi era main sponsor. Pur essendo una gara del Campionato Europeo, il Martini Racing era
contrattualmente impegnato a parteciparvi con una Top Car. Ospitalità e organizzazione erano
di livello tale che questo evento era assolutamente inimitabile, anche a confronto con le più
importanti manifestazioni del campionato mondiale, al punto che il board che controllava il
rally a livello mondiale era sempre presente al gran completo. Ed al Costa Smeralda mi capitò
di provare una delle più entusiasmanti emozioni della mia vita sportiva. Il Martini Racing era
presente, come da accordi, con una macchina “normale” ma decise di schierare, non in corsa,
un prototipo S4 anche per capire come andava la nuova vettura nei confronti degli altri su un
terreno particolarmente impegnativo come quello della Sardegna. Si organizzò una prova per
giornalisti su un piccolo tratto dell’Isuledda, mitica prova speciale del terzo giorno del rally. I
giornalisti si recarono sul posto della prova con altri mezzi ed io venni invitato, nel cortiletto
dell’Hotel Cervo, a salire in macchina con Marku Allen per andare al luogo della presentazione.
Eravamo già in macchina e ben legati quando l’ing. Lombardi si avvicinò ad Allen e gli disse
“usa pure tutti i tuoi cavalli”. Una emozione indimenticabile. Un aereo. Mi ricordo che la gente
usciva per le strade sentendoci arrivare. Sono stato diverse volte in macchina con i nostri piloti,
praticamente con tutti, ma il ricordo di quel trasferimento rimarrà indelebile”.
Un vero e proprio tributo al “Martini Racing Style” sono le parole del pilota Miki Biasion, che
ricorda: “ho iniziato a correre con i colori Martini Racing nel 1986 guidando una Lancia Delta
S4 al Rally di Montecarlo. Ho indossato i colori Martini Racing fino al 1992, vincendo 2 titoli
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mondiali nel 1988 e 1989. Ricordo però che nel gennaio 1983 ero stato convocato dal team
Lancia Martini come "ricognitore" dei suoi piloti ufficiali al rally di Montecarlo e che, per
l'occasione, mi era stato fornito l'abbigliamento del Team Martini Racing. Mi innamorai di quei
colori e giurai che avrei fatto di tutto per poterli indossare come pilota ufficiale nel
Campionato del Mondo!!! Indossare questo marchio è stato di grande stimolo per i miei
risultati sportivi e mi auguro che possa esserlo nuovamente per tanti altri piloti”.
Per Cesare Fiorio, il Team Manager del Martini Racing, “tutto era cominciato tanti anni prima.
Quando, amico d'infanzia di Gregorio e Vittorio Rossi di Montelera e di Ascanio Calvi,
partecipai con i colori del Martini Racing al Campionato del Mondo di motonautica, poi vinto,
insieme a Carlo Bonomi. A quella stagione ne seguirono tante altre e i risultati sempre molto
brillanti. Solo molti anni dopo convinsi i miei amici a vestire con i bellissimi colori del Martini
Racing le Lancia che facevo gareggiare nel mondiale rally. Anche qui fu un trionfo per molti
anni e i colori furono adottati anche dalle Lancia che correvano in pista, nel Mondiale
Endurance. Devo dire che ho difficoltà a ricordare tutti i titoli mondiali vinti tra motonautica,
Rally e Sport Prototipi. Ma di una cosa sono certo: di aver contribuito con le mie squadre a
rendere ancora più prestigiosi e noti i colori del Martini Racing. Nel senso che nessuno ha mai
vinto tanto quanto noi e sono di conseguenza onorato di aver potuto così ripagare la fiducia
che mi è stata via via accordata”.
Sergio Limone, l’ingegnere progettista di tante vetture vincenti, così ricorda: il mio rapporto
con il Martini Racing nasce con la Lancia Rally, forse più nota come SE037, il mio primo lavoro
impegnativo come progettista: la livrea Martini che compare sulla pelle della vettura il giorno
della sua presentazione alla stampa, nell'autunno del 1981, presso la pista di prova della Fiat
alla Mandria, dà un notevole contributo estetico alla vettura ma crea ancora più attese in lei e
preoccupazioni nel progettista! La livrea sarà poi parte integrante delle principali vittorie di
questa vettura, e resterà “incollata “ alle Lancia da rally sino alla serie dei sei campionati vinti
dalla Delta, diventandone quasi parte integrante, sino a dare origine a diverse “serie speciali
Martini” della “Deltona”, caso forse unico nella storia della produzione di auto, a sigillo dello
stretto collegamento tra le vetture di produzione Lancia e quelle da rally.
@Martini_tweets - www.facebook.com/MartiniItalia
www.martini.com - www.martinierossi.it
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Per maggiori informazioni:
Ufficio Stampa Martini & Rossi
Barbara Herlitzka, tel. 011.9419812, [email protected]
Edelman
Rossella Camaggio, tel. 02. 63116228, [email protected]
Maia Lottersberger, tel.02.63116225, [email protected]
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