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Viaggio tra le bellezze segrete del Ciad
cultura testo e foto di Elena Dak I tesori dell’Ennedi Viaggio tra le bellezze segrete del Ciad Nel nord del Ciad il Sahara regala paesaggi mutevoli e incredibili: imponenti massicci rocciosi, gallerie di pitture rupestri, canyon popolati da coccodrilli e laghi cristallini attorniati dalle dune 56 africa · numero 5 · 2011 U n proverbio sahariano dice che “I Tubu possono vivere per tre giorni con un dattero: mangiando la buccia il primo giorno, la polpa il secondo e il nocciolo il terzo”. I Tubu abitano nel nord del Ciad, luogo di sorprendente bellezza poco frequentato dal turismo: la destinazione del nostro viaggio. L’ultima frontiera Dalla capitale N’Djamena puntiamo in direzione nord-est verso il massiccio montuoso dell’Ennedi. Dopo soli 80 chilometri lasciamo l’asfalto e ci addentriamo nella savana. Incrociamo famiglie di nomadi in spostamento sugli asini. I rami arcuati delle loro tende sono ammassati in fasci ai lati degli animali. Le donne stanno al riparo di portantine dondolanti ombreggiate da teli colorati. Sparsi lungo la strada ci sono piccoli villaggi in terra: case come cubi di fango in stile sudanese. A tratti la brousse si svuota di arbusti per lasciare spazio a praterie dorate percorse da gazzelle e piccole carovane di cammelli. Solo dopo l’oasi di Kalait appaiono i primi contrafforti d’arenaria dell’Ennedi: pilastri di Il viaggio L’itinerario descritto nell’articolo copre una distanza di 3.300 chilometri, da percorrere su vetture 4x4. quando . Il periodo migliore va da ottobre a marzo, quando il clima è secco e non fa troppo caldo. Di notte c’è una forte escursione termica. trasporto . Air France ha un volo da Parigi cinque volte la settimana. In alternativa si può volare con Ethiopian Airlines (scalo ad Addis Abeba). documenti . Necessario il passaporto con il visto di ingresso, da richiedere - tramite agenzie specializzate - alle ambasciate del Ciad a Parigi o Bruxelles. salute . È richiesta la vaccinazione contro la febbre gialla. sicurezza . La situazione in Ciad rimane instabile e persistono rischi di tensione nelle aree a sud e ad est del Paese, dove sono possibili incursioni di gruppi armati in provenienza dal Centrafrica e dal Sudan. Consultare il sito www.viaggiaresicuri.it africa · numero 5 · 2011 57 cultura Le gole di Archei. L’acqua, verdissima, si snoda fra torri di arenaria fino ad una pozza dove sopravvivono alcuni esemplari di coccodrilli. Le grotte di Archei sono famose per importanti pitture rupestri sahariane STORIA Ex colonia francese, indipendente dal 1960, il Ciad ha avuto una storia segnata da colpi di Stato e guerre civili, che si sono spesso uniti alla siccità, agli interventi militari della Francia e agli interessi dei Paesi vicini, soprattutto la Libia, creando una costante instabilità. Nel 1990, l’ennesimo golpe ha portato al potere, con il sostegno di Libia e Sudan, Idriss Déby, rieletto Presidente per la terza volta nel maggio 2006. 58 africa · numero 5 · 2011 roccia affastellati l’uno accanto all’altro, teorie di colonne, pinnacoli allineati come arcieri tra i quali si insinuano passaggi labirintici. Queste sono le terre dei Tubu (il nome significa “abitante del Tibesti”), nomadi dalla corporatura slanciata ed elegante, pastori e razziatori dal temperamento diffidente e individualista. A differenza dei Tuareg, che si muovono in gruppo per motivi di sicurezza, i Tubu affrontano il deserto da soli: pochi cammelli e buoi, e qualche uomo. Li si vede camminare in testa ai loro animali carichi di sale e datteri. Per sopravvivere al deserto, fanno tappa nelle Gole di Archei, dove vanno all’abbeverata tutti i pastori della Il lago di Ounianga Kebir, con le sue acque azzurre circondate da palme e dominate da faraglioni di arenaria: un luogo che tocca l’anima Colpo d’oCChio Repubblica del Ciad Superficie 1.284mila kmq (4 volte l’Italia) popolazione 9.600mila abitanti densità 7 abitanti/kmq Mortalità infantile 95 ‰ Aspettativa di vita 47 anni Capitale N’Djamena lingue arabo e francese (ufficiali), dialetti sudanesi Religione 57% musulmana (nord e centro); 35% cristiana; 8% tradizionale (sud) presidente Idriss Déby (dal 1991) Moneta franco Cfa Economia produttore di petrolio dal 2004, il Paese è ricco anche di oro e uranio. L’agricoltura (ortaggi, miglio, cotone) e l’allevamento (capre e buoi) occupano l’89% della forza lavoro. Laghi tra le sabbie regione, mano a mano che la stagione secca avanza. Coccodrilli nel deserto Si tratta di uno dei luoghi più sorprendenti del Sahara. Un canyon stretto e profondo protetto da alte pareti di roccia, che custodisce gelosamente sul fondo una pozza d’acqua permanente. È uno dei pochi punti di abbeveramento sicuri per le mandrie dei cammelli. I versi degli animali risalgono le gole come un rombo di tuono e l’acqua si fa nera come pece. In quell’acqua vive, dalla preistoria, un gruppo isolato di coccodrilli. Gli escrementi dei cammelli nutrono alghe di cui si cibano i pesci, i quali a loro volta sono preda dei coccodrilli. Non sono peri- colosi per l’uomo ed emergono solo quando regna il silenzio. Negli anfratti della zona poco lontano dalle gole, pitture bianche di caolino e rosse d’ocra rappresentano uno stile unico nell’arte rupestre sahariana. Oltre i contrafforti rocciosi dell’Ennedi iniziano le sabbie del Sahara. Dune arancioni prendono il sopravvento sui rari cespugli. La carovane dei Tubu si spingono fin qui per raggiungere le saline di Demi e Teguedei. Nella prima oasi, le donne spaccano il terreno rosso e cristallino con piccole zappe e poi con setacci cercano di separare le impurità dal sale. Sparsi ovunque sul terreno ci sono i basti e le sacche di cuoio dei carovanieri. La salina di Teguedei invece si snoda intorno ad un lago circondato di dune e palme: mucchietti di sale bianchissimo si susseguono, sormontati da pezzi di legno o frasche che sono la firma del proprietario. Oltre le saline, proseguendo in direzione nord, affiorano in superficie delle acque di colori cangianti: sono i laghi di Boku, Ounianga Seghir e Ounianga Kebir... Paesaggi di sconcertante bellezza. Tornando verso sud, è tutto un susseguirsi di villaggi e granai in terra, di soste ai pozzi, di uomini a cavallo con le lance appese alla schiena, di camion stracarichi di ogni sorta di mercanzia, di donne intente a battere miglio nei mortai. In autunno i cieli sono limpidi e il sole al tramonto, come un disco incandescente e nitido, si inabissa velocemente dietro le acacie. Poi, in un attimo, piomba il buio. • africa · numero 5 · 2011 59