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L`allenamento della tattica durante la

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L`allenamento della tattica durante la
N.56 SETTEMBRE 2008
RIVISTA ELETTRONICA DELLA CASA EDITRICE WWW.ALLENATORE.NET
REG. TRIBUNALE DI LUCCA N° 785 DEL 15/07/03
SEDE VIA E.FRANCALANCI 418 – 55054 BOZZANO (LU)
TEL. 0584 976585 - FAX 0584 977273
DIRETTORE RESPONSABILE: FERRARI FABRIZIO
COORDINATORE TECNICO: LUCCHESI MASSIMO
TATTICA / INTERVISTA
articolo
25
L’allenamento della tattica durante la
preparazione precampionato: l’intervista ad
Ernesto Marchi.
A cura di ROBERTO BONACINI
La valutazione dei giocatori, l’organizzazione del lavoro, la didattica e la
pianificazione dell’allenamento tattico: la parola a Mister Ernesto Marchi
allenatore dello Sparta Novara Calcio (NO) categoria Allievi “B” Sperim.
L’INTERVISTA.
Se devi valutare le qualità tecniche
della rosa a disposizione che
esercitazioni
proponi?
Quale
metodologia segui?
Adotto una metodologia situazionale.
Faccio svolgere degli esercizi di
sensibilizzazione in forma individuale o
a piccoli gruppi ed io osservo i
giocatori, con particolare attenzione per
i “nuovi” arrivati.
Tutto questo avviene nei primi giorni in
particolare.
A casa cerco di rielaborare impressioni,
osservazioni
raccolte
sul
campo,
compilando delle griglie osservative
“tecniche” da me predisposte all’uopo,
per rendere i dati raccolti il più possibile
attendibili.
In seguito, ad intervalli temporali
costanti, ogni 2 o 3 mesi, vado a
rileggere quanto scritto nelle griglie
osservative per ogni ragazzo ed
eventualmente aggiorno quanto scritto.
Quando ha inizio l'organizzazione
della squadra da un punto di vista
tattico?
Fin dai primi giorni.
Il lavoro tecnico-tattico viene sempre
portato avanti in modo sinergico con il
lavoro atletico.
Nella prima settimana, in particolare,
dal punto di vista tattico vengono
sviluppati i principi tattici generali
relativi alla fase offensiva e difensiva,
adottando opportune esercitazioni a
tema.
Questo lavoro è svolto per seguire la
necessaria
progressione
didattica,
partendo prima dai concetti tattici
generali e poi arrivare a quelli
maggiormente
specifici,
sviluppabili
nelle situazioni di gioco.
Quanto
spazio
dedichi
alle
esercitazioni tattiche durante le
sedute?
Il giusto spazio.
Avendo allenato quest’anno un gruppo
di Allievi, il tempo dedicato allo sviluppo
tattico è aumentato considerevolmente
rispetto alle passate stagioni.
per ottenere i necessari equilibri di
squadra.
All’interno di ogni seduta una parte è
sempre dedicata alle esercitazioni di
tipo tattico.
A
livello
propedeutico
cerco
di
sviluppare le due fasi seguendo una
determinata tassonomia didattica a
livello di obiettivi.
Ho sempre cercato di perseguire gli
obiettivi
tattici
adottando
una
metodologia
situazionale
che
prevedesse l’utilizzo di esercitazioni a
tema e situazioni di gioco.
Una parte minima del lavoro è dedicata
al lavoro analitico con utilizzo delle
partite-ombra e schemi formativi;
questo lavoro analitico è adottato, in
modo particolare, per migliorare i tempi
delle giocate.
Preferisci effettuare prima il lavoro
atletico e poi quello tattico o
viceversa? Com'è organizzata la
seduta?
Come ho già detto prima i lavori tattici
ed atletici vengono sviluppati in modo
sinergico, intercalandoli nel corso delle
varie sedute.
Lo svolgimento delle due tipologie di
lavoro non è mai effettuato “a blocchi”
separati
ma
con
interdipendenze
continue.
L'organizzazione tattica inizia dalla
fase
offensiva
o
da
quella
difensiva? Preferisci prima lavorare
sulla fase difensiva e poi su quella
offensiva, o viceversa, oppure porti
avanti
il
lavoro
difensivo
ed
offensivo in contemporanea?
Di solito inizio
difensiva.
sviluppando
la
fase
Quest’anno,
a
maggior
ragione,
essendoci stato l’ingresso di molti
giocatori nuovi, le prime due settimane
sono state dedicate allo sviluppo dei
lavori difensivi in quanto ritengo
estremamente
importante
partire
dall’organizzazione difensiva, appunto,
2
Quale approccio didattico utilizzi?
Effettui esercitazioni collettive per
poi lavorare sui particolari o parti
dal particolare per poi arrivare alle
esercitazioni generali?
Essendo ormai arrivati alla fine del
ciclo, per quanto riguarda il settore
giovanile, sono partito subito dai lavori
collettivi utilizzando parecchi giocatori
(è chiaro che mi sarebbe piaciuto
adottare esercitazioni 11c11, ma nelle
società dilettantistiche tali esercitazioni
sono improponibili dato che l’allenatore
difficilmente avrà a sua disposizione 22
giocatori).
Negli anni precedenti, invece, sono
sempre partito dalle esercitazioni con
numero ridotto di giocatori (singoli
giocatori-catene-reparti), per arrivare al
termine delle varie progressioni al
lavoro globale.
Per la fase offensiva parti dal
lavoro sui difensori per poi arrivare
agli attaccanti o viceversa?
All’inizio parto dalla fase di costruzione
del gioco coinvolgendo, appunto, anche
i difensori, per poi arrivare alla
finalizzazione coinvolgendo in modo
particolare centrocampisti ed attaccanti.
Per la fase difensiva parti dal lavoro
sui difensori per poi arrivare agli
attaccanti o viceversa?
Per quanto concerne la fase difensiva
coinvolgo
da
subito
difensori
e
centrocampisti facendoli lavorare in
condizioni di inferiorità numerica e
sviluppando le scalate più importanti,
sia in base ai moduli di gioco che
potranno adottare gli avversari, sia
considerando la mancanza dei necessari
equilibri determinati dalla situazione
d’inferiorità numerica.
ancora accade di vedere i giocatori
schierati in difesa restare ai margini
della manovra offensiva come se l’unico
obiettivo sia quello di difendere).
Gli attaccanti vengono coinvolti nella
fase
difensiva
a
partire
dalle
esercitazioni collettive finalizzate al
pressing.
Quali sono le esercitazioni tattiche
offensive
e
difensive
che
compongono il percorso didattico
che utilizzi?
Come già affermato in precedenza,
lavoro molto sulla tattica collettiva in
situazioni di gioco abituando da subito i
miei giocatori ad affrontare tutte le
variabili che vengono a determinarsi
durante le gare sulla base dei moduli
avversari.
Ritengo però che il presupposto
fondamentale,
per
organizzare
tatticamente una squadra, sia quello di
conferire la necessaria mentalità di
sviluppo dei principi tattici generali
durante le due fasi, ma soprattutto nel
passaggio
da
una
fase
all’altra
(concetto di transizione).
Per quanto riguarda la fase difensiva
l’obiettivo (o principio) generale, a
livello di mentalità, è quello di rendere
partecipi
tutti
i
giocatori,
indistintamente senza distinzione di
ruoli, alla fase di riconquista della palla
(mentre spesso nei settori giovanili c’è
la tendenza da parte degli attaccanti in
particolare a disinteressarsi di questa
fase
con
una
certa
dose
di
presunzione).
Mentre per quanto riguarda la fase
offensiva, come nella fase precedente,
cerco di far capire che tutti i giocatori
devono sentirsi attivi e coinvolti,
compresi i difensori (mentre spesso
Quando introduci il lavoro su palla
inattiva? Quanto tempo dedichi a
tale
attività?
Attraverso
quali
esercitazioni?
Se devo essere sincero (e riconosco che
questa è una “pecca” come allenatore),
dedico assai poco tempo alle situazioni
di palla inattiva in quanto i ragazzi le
affrontano
con
pochi
stimoli
e
motivazioni.
Purtroppo nel calcio moderno, come
ben sappiamo, molte delle reti arrivano
dalle situazioni di palla inattiva e ciò
avviene per il grande equilibrio che c’è
in
campo
e
per
la
grande
organizzazione
tattica
delle
due
squadre.
Comunque ai calci d’angolo ed alle
punizioni dirette ed indirette (sia in
zona cross che in zona tiro), nelle due
fasi, dedico una parte del tempo nelle
ultime settimane di preparazione, con
richiamo mensile durante la stagione
agonistica (una settimana al mese).◊
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