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PARLIAMO DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE…

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PARLIAMO DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE…
Venite a trovarci
per i Vostri
regali di Natale
per le Vostre
confezioni esclusive
per allestire le Vostre feste
Venite a trovarci
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ANNO 8 NUMERO 10 - OTTOBRE 2007 - Distribuzione Gratuita
La Fabbrica
delle Idee
bomboniere • idee regalo • gadget
confezioni originali ed esclusive
allestimento feste con palloncini
Percorso Sanità - Periodico di informazione e documentazione dell’Azienda USL n° 12 di Viareggio - Autorizzazione del Tribunale di Lucca n° 727/2000 del 15
- 06 - 2000 - Direttore Responsabile Stefano Pasquinucci - Stampa Coop. Nuova Cesat (FI) Tiratura 10.260 copie - Edito da Agenzia Italia Servizi & Comunicazioni Via C. Battisti 158 tel. 0584.961082 - 55049 Viareggio - [email protected] - [email protected] - http://xoomer.alice.it/agenziaitalia - Direttore: Enrico
Salvi. Comitato di Redazione: Claudio Rapalini - Giuliano Angotzi - Giulio C. Guidi - Antonio Latella - Fabio Michelotti - Maria Luce Gatteschi - Bruno Salis
(Fimmg) Alessandro Del Carlo (S.N.A.M.I.- MG - A.M.A.V.) Stefano Pasquinucci - Rodolfo Borghetti - Roberto Della Cerra - Giovanna Camarlinghi - Redazione: Agenzia Italia Servizi & Comunicazioni via C. Battisti 158 tel. 0584.961082 - 55049 Viareggio - Redazione: AUSL n° 12 di Viareggio Via Aurelia 335 - 55043
Lido di Camaiore - U.R.P. Uff. Relazioni con il Pubblico Ospedale “Versilia” tel. 0584.6055287 - 55043 Lido di Camaiore - E-mail: [email protected]
La Fabbrica
delle Idee
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via Aurelia Sud 32 ang. via Minghetti Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i rispettivi autori. I testi e le informazioni pubblicate, nonostante la cura e l’attenzione adottate, possono contenere inesattezze involontarie, via Aurelia Sud 32 ang. via Minghetti
tel./fax 0584.396280 VIAREGGIO e pertanto ce ne scusiamo anticipatamente. Prodotti illustrati, consigli d’uso, indirizzi e orientamenti igienico-sanitari suggeriti e/o proposti, rappresentano una libera scelta redazionale tel./fax 0584.396280 VIAREGGIO
espressa nell’interesse dei lettori. L’Editore non assume alcuna responsabilità circa la corrispondenza di quanto pubblicato rispetto ad eventuali discordanze verificate dai lettori stessi.
[email protected]
[email protected]
PARLIAMO DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE…
Come ogni anno l’Ausl 12 di Viareggio
organizza, a partire dai primi giorni di novembre ed in tutto il territorio versiliese,
la Campagna di vaccinazione antinfluenzale. Il periodo più idoneo per effettuarla è, per la nostra situazione climatica, e
per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello
autunnale, a partire dalla fine di Ottobre
fino alla fine di Dicembre. È importante
definire il periodo perché un anticipo della somministrazione del vaccino antinfluenzale, magari sull’onda degli annunci
dei mass media potrebbe, soprattutto nelle persone anziane, che presentano risposte immunitarie meno valide, avere come
conseguenza un declino del titolo anticorpale, proprio in corrispondenza del picco
epidemico stagionale. Lo scorso autunno sono state effettuate nel nostro territorio 35884 vaccinazioni, la maggior parte
eseguite dai medici di famiglia e una parte
minore, presso gli ambulatori dei Presidi
Distrettuali. La copertura dei soggetti ultra65 è attualmente del 68,96%. L’obiettivo del Piano Nazionale Vaccini e della
Regione Toscana è quello di raggiungere
una copertura del 75% sia negli ultra65
che nei soggetti a rischio (diabetici, cardiopatici, pazienti con malattie croniche
dell’apparato respiratorio). È dimostrato
che la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nei soggetti a rischio, riduce notevolmente l’insorgere di complicanze ad
essa collegate e inoltre l’alta tollerabilità
del vaccino ne fa una valida arma preventiva (70-90%): sarebbe pertanto auspicabile una elevata adesione da parte dei cittadini. La vaccinazione antinfluenzale è il
mezzo più efficace e sicuro per prevenire
la malattia e le sue complicanze, tuttavia
spesso non ci si vaccina perché non si ha
piena consapevolezza dei benefici della
vaccinazione o perché si teme che vacci-
nandosi si sia maggiormente esposti alla
comparsa della febbre e di altri eventi avversi. In realtà non è possibile contrarre
infezioni influenzali a causa dei vaccini
attualmente in commercio, perché questi
contengono solo virus inattivati o parti di
questi. Le persone vaccinate dovrebbero
essere informate sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sintomi con sintomatologie
simili a quelle dell’influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti
batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna
efficacia protettiva. Gli effetti collaterali
comuni, dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale, consistono in reazioni locali , quali dolore, eritema, gonfiore
nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbricola, mialgie con esordio da sei
a dodici ore dalla somministrazione della
vaccinazione e della durata di uno o due
giorni. Controindicazioni alla vaccinazione: il vaccino non deve essere somministrato ai lattanti al di sotto dei sei mesi, a
soggetti che abbiano manifestato reazioni
di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione, manifestazioni anafilattiche alle proteine dell’uovo. Negli adulti è sufficiente la somministrazione di un’unica
dose di vaccino mentre per i bambini al di
sotto dei nove anni di età, mai vaccinati
in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino da somministrare a distanza
di almeno quattro settimane. Il vaccino è
offerto gratuitamente agli ultra 65 e agli
adulti e bambini affetti da determinate patologie definite dal Ministero della Salute. La vaccinazione è gratuita anche per i
soggetti addetti a Servizi Pubblici di primario interesse collettivo (Forze Armate,
Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Addetti alle Poste, Insegnanti, Personale Sanitario, Volontari dei Servizi Sanitari di
Emergenza). Per quanto riguarda i bam-
L’INFLUENZA È ALLE PORTE.
DIFENDITI COL VACCINO.
Servizio Sanitario della Toscana
La salute prima di tutto.
bini che non presentino fattori individuali di rischio, il Ministero della Salute non
ha finora ritenuto promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino
antinfluenzale. Ciò non significa che vi
siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore ai
sei mesi, qualora il loro Pediatra optasse
per tale scelta. Comunque per qualunque
chiarimento e informazione in merito a
tale vaccinazione il Medico di famiglia
rimane l’interlocutore privilegiato sia per
il rapporto di fiducia che intercorre con
il proprio assistito sia per la conoscenza
dell’anamnesi individuale. Pertanto chi
desidera vaccinarsi può fin da ora prenotarsi presso il proprio Medico di famiglia
oppure recarsi, a partire da inizio novembre, presso gli ambulatori dei Presidi Distrettuali dislocati in tutto il territorio.
Contestualmente alla vaccinazione antinfluenzale il Medico di Medicina generale
può dare indicazioni per l’esecuzione della vaccinazione antipneumococcica nei
soggetti a rischio e per la somministrazione orale alla popolazione ultra65 di
Vitamina D3, offerta gratuitamente nell’ambito di un progetto promosso dalla
Regione toscana per la prevenzione dell’osteoporosi. La finalità di tale articolo è
duplice: educare alla vaccinazione, cioè
informare sui benefici derivanti dal vaccino per accrescere la consapevolezza della
gravità della malattia, delle conseguenze
che può avere e rendere l’accesso al vaccino facile; inoltre comunicare in modo
efficace e dare informazioni corrette al
cittadino sul ruolo della vaccinazione antinfluenzale al fine di favorire una scelta
consapevole per essere vaccinati.
Dott.ssa Concetta Martelli
Responsabile della
“Campagna Vaccinazioni 2007“
Sanità
Le infezioni acute delle
prime vie respiratorie
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
P E RC O R S O
Tra settembre e ottobre,
dopo aver assistito ad
un’infinità di casi di infezione virale intestinale,
di cui molti con decorso
più prolungato del solito,
si presenta una fine dell’estate che, a causa delle variazioni climatiche
tipiche del passaggio di
stagione, porta numerosi casi di infezioni delle
vie respiratorie, soprattutto delle alte vie; questi episodi sono da distinguere dalle forme da virus influenzale, prima di
tutto per il periodo della
stagione. L’influenza si
manifesta di solito a partire dalla fine dell’anno e
si prolunga (come di solito negli ultimi anni) fino alla primavera, spesso
manifestando la sua punta massima tra febbraio
e marzo. È da ricordare
inoltre che i sintomi dell’influenza sono molto
più impegnativi, per cui
non è difficile fare una
diagnosi differenziale, in
base alla sintomatologia
e in base all’epidemiologia, cioè allo studio dei
casi rispetto al numero
e al periodo di comparsa.
L’impatto delle malattie
infettive delle vie aeree è
quantitativamente enorme e sono quindi molte
le risorse che vengono
utilizzate, sia in termini
di impegno del medico di
medicina generale, il vero e unico specialista di
queste affezioni, sia come consumo di farmaci,
specialmente antipiretici
e antibiotici.
In questi casi bisogna
stare attenti, e quest’avvertenza è rivolta sia ai
pazienti che ai medici
(sollecitati dai pazienti) a non fare un eccessivo uso di antibiotici, che
spesso non sono necessari, perché le affezioni
sono nella maggior parte
dei casi di origine virale
e tendono alla guarigione spontanea, e quindi è
sufficiente usare dei sintomatici.
Le infezioni delle alte vie
respiratorie sono malattie acute, spesso epidemiche, che possono interessare le cavità nasali, il
faringe, i seni paranasali,
la bocca, le tonsille e la
laringe, accompagnate o
meno a febbre.
Anche le bronchiti vengono incluse in questo
ambito, per comune origine (spesso virale) pur
interessando anatomica-
mente le basse vie aeree.
Per la contemporanea
presenza e la sovrapposizione di segni e sintomi a
carico di diverse strutture anatomiche interessate, la diagnosi viene posta basandosi sul sintomo
prevalente.
Nella pratica quotidiana
queste patologie costituiscono, in certi periodi
dell’anno, il 25% di tutte
le richieste di interventi medici. I sintomi più
diffusi e comuni sono la
febbre, il mal di gola, la
tosse e il malessere generale. Di fronte a questi
sintomi, il medico di medicina generale dovrebbe prima di tutto effettuare una rapida diagnosi
differenziale, escludendo
forme di infezioni gravi
che richiedono un trattamento urgente, una consulenza specialistica o un
invio in ospedale, e infine orientarsi sulla possibile origine virale o batterica e di conseguenza
sulle terapie del caso.
Il raffreddore:
La rinite virale è la più
comune malattia infettiva esistente: si ritiene che
di media ogni persona ne
manifesti circa 2 episodi
all’anno.
La maggior parte dei pazienti con rinite acuta da
virus non si rivolge al
medico; del resto il fazzoletto di carta è probabilmente l’unico progresso importante registrato
nel trattamento del raffreddore negli ultimi decenni. Contrariamente a
quanto suggerisce il nome popolare di raffreddore, la malattia non è
contratta da raffreddamento, ma non è facile
provare a convincere di
ciò i pazienti. Il conta-
gio ad altre persone può
essere limitato, oltre che
evitando i contatti stretti,
lavandosi frequentemente le mani.
I sintomi del comune raffreddore sono facilmente
distinguibili e quasi sempre è sufficiente la storia
clinica del paziente. La
distinzione più importante è quella da fare tra il
raffreddore comune e le
forme allergiche, che si
basa spesso sulla storia
clinica del paziente, che
il medico di solito conosce bene.
È stato provato che una
Seni frontale e sferoidale (paranasali)
Fossa nasale
Faringe
Cavità boccale
Adito laringeo
Epiglottide
Laringe
Acini polmonari
Apici polmonari
Bronco principale sinistro
Trachea
Bronco lobare
superiore
sinistro
Lobo polmonare
superiore
Bronco polmonare
destro
Bronco lobare
inferiore sinistro
Scissure
interlobali
Incisura cardiaca
Lobo polmonare
medio
Basi polmonari
Lobo polmonare
inferiore
Diaframma
ACINO POLMONARE
Bronchiolo
alveolare
Bronchiolo
terminale
Ramo
dell’arteria
polmonare
Aria che viene
inspirata
(ricca
di ossigeno)
Il sangue
entra nei vasu
capillari degli
alveoli dove
si libera
dell’anidride
carbonica
e si arricchisce
di ossigeno
Alveoli
polmonari
Il sangue
esce
ossigenato
dagli alveoli
e va
al cuore
Rete
vascolare
Aria che viene
espirata
(ricca
di anidride
carbonica)
Alveoli
polmonari
in sezione
Setto
interalveolare
Ramo della
vena polmonare
RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEGLI
SCAMBI GASSOSI RESPIRATORI
A LIVELLO DEGLI ALVEOLI POLMONARI
sinusite acuta accompagna quasi sempre il raffreddore, ma, se non ha
particolare intensità, non
modifica la terapia, a meno che la durata non superi i 7 giorni, e in tale
caso si può prendere in
considerazione la presenza di una forma allergica
o di una sinusite batterica. Numerosi studi hanno
dimostrato la sostanziale
inefficacia di antibiotici e vitamine. Altri trattamenti come inalazioni
caldo-umide e vasocostrittori nasali usati con
moderazione alleviano i
sintomi, ma non limitano
la diffusione.
Gli antistaminici di prima generazione possono
ridurre la tosse e la secrezione nasale. Utili anche
i sedativi della tosse.
Il mal di gola:
Il mal di gola, o faringotonsillite, è molto frequente: in media se ne
vedono circa 45 casi ogni
1000 richieste di consulenza medica, ma molti
di più sono i pazienti che
non si rivolgono al medico, e altri lo fanno solo
telefonicamente.
Nella maggior parte dei
casi la causa è virale, ma
sono comuni anche le infezioni batteriche, di solito da streptococco.
L’insorgenza dei sintomi
è rapida e il decorso vede il momento più acuto della sintomatologia
intorno al terzo o quarto
giorno, e la risoluzione
completa (di solito) nel
giro di 7-10 giorni.
Il mal di gola, sia nel
bambino che nell’adulto,
di solito migliora e guarisce spontaneamente.
Non è giustificato il ricorso all’uso di antibiotici con la paura di complicanze come il reumatismo articolare acuto.
È probabile che la maggioranza dei medici di
medicina generale attualmente in attività non
abbia visto nessun caso
di questa patologia nella sua attività professionale. Gli antibiotici si
possono prescrivere solo
nelle piccole percentuali di forme gravi o a rischio, anche perché la loro efficacia sulla durata e
sulla gravità della malattia è modesta.
Dott. Bruno Salis
Segretario Provinciale
FIMMG Lucca
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
P E RC O R S O
Sanità
L’AZIENDA USL 12 DI VIAREGGIO
SCENDE IN CAMPO CONTRO
SOVRAPPESO E OBESITÀ
Presentazione delle strategie aziendali
e della rete dei servizi
In concomitanza con
l’uscita del piano regionale per contrastare
l’obesità e promuovere
stili di vita sani e corretti (Delibera GRT 657 del
17/9/2007), prima USL
della Regione Toscana
ad applicarne i principi, l’Azienda USL 12 di
Viareggio, in occasione
dell’Obesity day 2007,
ha presentato un vero e
proprio piano strategico
per affrontare il problema del sovrappeso e dell’obesità, che rappresenta oggi una vera emergenza sanitaria da affrontare a tutti i livelli. Tra le
criticità del sistema attuale viene spesso individuata la mancanza di una
strategia complessiva per
l’approccio integrato al
problema, indispensabile per una patologia multifattoriale e complessa
quale quella in oggetto.
Come segnalato anche
nell’ultimo Piano Sanitario Regionale, oggi nella maggior parte dei casi
i pazienti obesi o in sovrappeso vengono curati in maniera settoriale
per la gestione di specifici sintomi, spesso con il
passaggio da uno specialista ad un altro e da una
struttura all’altra: il tutto genera sfiducia, rassegnazione e, spesso, cronicizzazione e aggravamento del problema.
È necessario quindi garantire un approccio integrato e multidisciplinare
al problema, efficace in
relazione alla situazione e alle esigenze di ogni
singolo paziente.
Ugualmente importanti sono gli aspetti della
prevenzione e della comunicazione con i cittadini, considerando che
queste patologie e quelle
loro associate sono ampiamente prevenibili con
ragionevoli cambiamenti
nel proprio stile di vita.
Si è voluto pertanto adottare una visione strategica di ampio respiro che
riunisca in un unico percorso le prestazioni offerte dalla Azienda USL
12, coinvolgendo trasversalmente tutte e tre le
macroaree della ASL: la
Prevenzione, l’Ospedale
e il Territorio. Tre le linee
di intervento su ci siamo
attivati:
1. Costituzione di una
“rete” di servizi;
2. Consolidamento e
sviluppo delle iniziative di prevenzione;
3. Comunicazione ed
informazione al cittadino.
Costituzione di una “rete” di servizi
L’Azienda USL 12 di
Viareggio si è data come
obiettivo quello di “prendere per mano” le persone che hanno problemi
di peso, guidandoli in un
percorso costruito passo
dopo passo dagli specialisti che lavorano nei diversi servizi dedicati al
trattamento del sovrappeso ed obesità.
L’offerta di servizi è stata modellata sui bisogni
degli utenti: si parte dall’educazione nutrizionale, rivolta a tutti coloro
che desiderino migliorare il proprio stile alimentare e di vita, fino ad arrivare al trattamento in
day hospital delle forme
più avanzate e gravi di
obesità.
L’integrazione tra le
strutture operative, collegate anche per via informatica, garantisce un
iter diagnostico terapeutico condiviso per tutte le
problematiche nutrizionali, metaboliche, endocrine eventualmente presenti, ed il raccordo con
specialisti di riferimento
per il supporto psicologico o per patologie associate.
La Regione Toscana, ha
riconosciuto l’importanza e il valore di questo
nostro impegno, inserendolo tra i progetti speciali di interesse regionale.
Consolidamento e sviluppo delle iniziative di
prevenzione
Già da tre anni è stato
attivato, nell’ambito del
Dipartimento di Prevenzione, il Centro di Educazione Nutrizionale, verso
il quale la risposta degli
utenti è stata fin dall’inizio molto elevata (intorno a 1000 prestazioni/anno) a testimonianza del
bisogno di iniziative di
prevenzione nel settore.
Accanto a questo proseguono i tradizionali programmi di intervento nelle scuole e la consulenza
nutrizionale e il controllo sulla ristorazione collettiva.
A riprova dell’interesse dell’Azienda nei con-
fronti di questo tema,
convinti che l’amplificazione dei messaggi di salute passi anche attraverso azioni concrete, dal 10
ottobre saranno disponibili, presso i distributori automatici collocati
nelle strutture aziendali,
offerte alternative salutari quali frutta fresca e
snack a basso contenuto
calorico.
Nell’atrio dell’Ospedale Versilia sarà realizzato
un angolo appositamente dedicato e segnalato,
dove gli utenti potranno
trovare prodotti freschi e
nutrizionalmente corretti
quali yogurt, macedonie
di frutta, insalate ed altro
ancora.
Comunicazione ed informazione al cittadino
Una recente indagine
svolta a livello europeo,
che ha riguardato anche
il nostro Paese, ha evidenziato come alla domanda “Cerco spesso informazioni su come seguire un’alimentazione
sana?” il 45% dei cittadini intervistati ha risposto affermativamente, indicando la classe medica
e gli organismi statali come le fonti più affidabili.
Nell’intento di rispondere a questa esigenza, saranno sviluppate iniziative di informazione e comunicazione con il cittadino, quali:
• Rubrica fissa su “Percorso Sanità” su tematiche inerenti l’alimentazione e più in
generale i corretti stili
di vita;
• Implementazione del
sito web ed attivazione sperimentale di
uno sportello informatico per gli utenti;
• Produzione di materiale informativo.
Dr.ssa Giovanna
Camarlinghi
U.F.S. Igiene degli
Alimenti e della
Nutrizione
TERAPIA OCCUPAZIONALE
ALL’OSPEDALE
“VERSILIA”
Tecnologie avanzate e
collaborazioni internazionali
La Terapia Occupazionale, un servizio già
attivo da alcuni anni presso il Dipartimento
di Riabilitazione dell’Ospedale “Versilia” diretto dal Prof. Alessandro Battaglia, è un’attività riabilitativa che ha lo specifico scopo
di facilitare la ripresa delle attività della vita
quotidiana e lavorativa di persone diversamente abili, inserendosi all’interno del percorso riabilitativo ed utilizzando spazi attrezzati ad hoc.
L’utilizzazione di tecnologie avanzate, fino
alla robotica, si è dimostrata particolarmente
utile per facilitare le attività di vita quotidiana, dall’igiene personale agli spostamenti,
ma anche i sistemi di automazione ambientale, scienza chiamata oggi “domotica”, si
sono rivelati utili per facilitare l’inserimento
lavorativo.
Grazie ad un finanziamento della Regione
Toscana e del Fondo Sociale Europeo, è appena partito presso il “Versilia” un progetto
di ricerca in questo settore chiamato ENABLE. Il progetto, che prevede l’intervento di
bioingegneri e specialisti della riabilitazione, è coordinato dalla Professoressa Chiara
Carrozza della Scuola Superiore S. Anna di
Pisa. La componente riabilitativa, di cui è
responsabile scientifico il Prof. Bruno Rossi
dell’Università di Pisa, prevede la cooperazione, oltre che del Versilia e dell’Università stessa, anche della AUSL 5 di Pisa e della
AUSL 6 di Livorno. L’ obiettivo è quello di
progettare nuove tecnologie e valutare l’impatto di alcuni strumenti già esistenti inserendoli all’interno delle varie fase del percorso
riabilitativo, dalla fase ospedaliera a quella
del reinserimento sociale.
Per il Versilia il progetto è in sinergia con una
linea di ricerca sulla robotica in riabilitazione, coordinata dal Dott. Federico Posteraro,
già attiva da qualche anno grazie al sostegno
della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ha finanziato due borse di studio per
un medico ed un fisioterapista.
Il lavoro svolto ha avuto anche un riconoscimento internazionale con contatti e visite
da diversi paesi, anche asiatici. Infatti dopo
una visita di ricercatori francesi e coreani,
in questi giorni sono al “Versilia” due professionisti da Singapore, uno dei quali è proprio un terapista occupazionale che terrà un
seminario sulle attività svolte presso il loro
Centro di Riabilitazione. La cooperazione tra
bioingegneri e riabilitatori, ed i contatti internazionali, rappresentano il futuro per poter garantire alle persone diversamente abili
la miglior qualità della vita compatibile con
il loro livello di disabilità.
P E RC O R S O
FRATTURE DI FEMORE NELL’ANZIANO
Venerdì 5 ottobre, presso l’Ospedale
“Versilia”, si sono riuniti i migliori
traumatologi della Toscana che appartengono ad una associazione internazionale chiamata “Alumni della AO”,
per discutere e confrontarsi sui problemi riguardanti le fratture di femore
nell’anziano.
I problemi riguardano non solo il versante tecnico chirurgico, ma anche e
soprattutto il versante organizzativo. Le
fratture prossimali di femore sono, infatti, fra le maggiori cause della drammatica riduzione della qualità della vita
negli anziani e costituiranno nel futuro
una delle problematiche di salute più
urgente.
Ogni anno in Italia sulle fratture prossimali di femore sono effettuati circa
33.000 interventi con placche o chiodi,
19.000 sostituzioni parziali protesiche
e 27.000 artroprotesi totali in base alla
tipologia delle fratture e dei pazienti.
L’incidenza varia da paese a paese ed è
di fatto una epidemia fratturativa mondiale tanto che l’OMS ha dichiarato
2000-2010 il decennio dell’osso.
Nei paesi mediterranei all’età di 80
anni, 1 donna su 5 ha avuto frattura di
femore almeno una volta, mentre a 90
anni la percentuale passa al 50%.
I tassi di incidenza della frattura del
femore aumentano esponenzialmente
dai 65 anni in poi raddoppiando ogni
5 anni di età. Nelle donne oltre i 65
anni la frattura di femore è la seconda
causa di ricovero dopo la insufficienza
cardiaca.
In Toscana, nel 2004, ci sono stati 6629
ricoveri per frattura di femore negli
anziani (oltre 65 anni). In Versilia circa
300 all’anno. Tali fratture sono gravate
in tutto il mondo da un alto tasso di
mortalità. Il 5% addirittura muore in
acuto prima o subito dopo l’intervento.
La mortalità ad un anno è del 20% e di
questi il 60% nei primi 4 mesi. Molti
pazienti, poi, sebbene operati con grande professionalità, non riacquistano il
loro precedente livello.
L’analisi epidemiologica della mortalità da frattura di femore ha indotto a
considerare, in tutto il mondo, questa
patologia come esempio di “evento
avverso in ambiente non preparato”.
La cura dei pazienti con frattura prossimale di femore è considerato un ottimo indicatore di qualità dei servizi
ospedalieri. Nonostante questo nella
popolazione generale, nella classe medica ed in molti amministratori della
salute pubblica, la percezione della rilevanza clinica e sociale rimane ancora
molto limitata almeno rispetto ad altre
patologie considerate “molto severe”.
La regione Toscana ha indicato come
obiettivo alle varie aziende sanitarie
l’intervento chirurgico nei tempi più
rapidi possibili in base alle condizioni
generali dei pazienti e in particolare
la Ausl12 di Viareggio ha posto tale
obiettivo come prioritario alla U.O.
di Ortopedia. Il trattamento precoce e
l’approccio intensivo multidisciplinare
rivestono una importanza fondamentale. Un approccio multidisciplinare del
periodo perioperatorio (Anestesisiti,
Ortopedici, Infermieri) con veloce inquadramento, preparazione e trattamento, strategia di cura del dolore pre
e post operatorio, ed una riabilitazione
precoce sono in grado di modificare in
modo sostanziale i risultati a breve e
medio termine del trattamento del paziente anziano con trauma.
Un intervento multidisciplinare rappresenta il principale compito per i
reparti ortopedici in stretta collaborazione con anestesisti, geriatri, fisiatri
e staff infermieristico ed è in grado di
ridurre la mortalità intraospedaliera e
le complicanze. L’analisi di tutti questi
fattori indica la strada da seguire ed è
l’argomento di discussione di tale Elite
Traumatologica e consiste in:
- valutazione immediata in emergenza e
rapida preparazione;
- rapido ricovero in corsia;
- buona pratica chirurgica;
- riabilitazione precoce dei pazienti.
Sicuramente il trattamento del paziente
anziano traumatizzato è un modello di
trattamento multidisciplinare incentrato su un aspetto terapeutico(farmaci e
tecniche) ed un aspetto organizzativo
(persone, strumenti, processi) con il
concetto della medicina perioperatoria
(anestesiologico-chirurgico)della presa
in carico del paziente sino alla dimissione. Tutto questo perché è giusto che
il paziente anziano ed anche il grande
anziano possa recuperare al meglio
quelle capacità motorie che sono alla
base di un senso di indipendenza e di
autostima in grado di farlo sentire ancora persona utile a se, alla propria famiglia ed alla società cui probabilmente
ha già dato molto.
Dott. Mario Manca
Direttore U.O.C. Ortopedia
Sanità
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
Assistenza sanitaria ai
cittadini stranieri e
comunitari
L’argomento è oggi più che mai attuale
con l’entrata nella comunità europea
della Romania e della Bulgaria. La variazione di status, da cittadino straniero
a cittadino comunitario, non è cosa di
poco conto e, dal punto di vista della
assistenza sanitaria, comporta un cambiamento per così dire a 360°.
Perche?
Il cittadino straniero in regola con le
norme in materia di soggiorno può
avere diritto alla iscrizione obbligatoria
o facoltativa al SSN. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi presso
uno degli sportelli polifunzionali ubicati
presso la sede distrettuale Tabarracci di
Viareggio o presso i presidi distrettuali
di Camaiore e Pietrasanta. I cittadini
stranieri non in regola con le norme in
materia di soggiorno non hanno diritto
alla iscrizione al SSN, ma, per motivi di
tutela della salute collettiva e di prevenzione delle malattie, a questi cittadini
sono garantite le prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque
essenziali, ancorché continuative, per
malattia e infortunio e sono estesi i
programmi di medicina preventiva. In
particolare sono garantite:
- la tutela sociale della gravidanza e
della maternità a parità di trattamento
con le cittadine italiane in applicazione
delle Leggi n. 405/75 e n. 194/78 e del
decreto del Ministro della Sanità pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87
del 13 aprile 1995; la tutela della salute
del minore; le vaccinazioni;
- gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, la diagnosi e la cura
delle malattie infettive ed eventuale
bonifica dei relativi focolai.
Queste prestazioni vengono erogate
attraverso il rilascio di un codice STP
(Straniero Temporaneamente Presente), che equipara il cittadino straniero
al cittadino italiano. Ciò significa che
il cittadino straniero è tenuto al pagamento del ticket nella misura in cui tale
ticket è dovuto dal cittadino italiano.
Qualora poi lo stato di indigenza, che
è presupposto per il rilascio del codice
STP, sia tale da non consentire neppure
il pagamento del ticket, allora la prestazione verrà erogata gratuitamente in
quanto la tutela della salute prevale su
ogni altra considerazione di tipo amministrativo.
Per questi cittadini è attivo presso la
sede della Croce Verde di Viareggio
un ambulatorio dedicato il giovedì agli
adulti ed il mercoledì alla fascia di età
pediatrica (0 – 14 anni). Il codice STP
viene riportato dal medico prescrittore
sulla impegnativa nello spazio dedicato
al Codice Fiscale.
Il cittadino rumeno o bulgaro, che dal 1
gennaio u.s. è diventato cittadino comunitario, vede cambiare sostanzialmente
la propria posizione nei confronti della
tutela sanitaria.
Infatti, la normativa in materia di assi-
stenza sanitaria prevista per i cittadini
comunitari prevede una prima distinzione fra soggiorno inferiore o superiore a tre mesi.
Il cittadino comunitario che soggiorna
temporaneamente in Italia per un periodo inferiore a tre mesi avrà diritto
alla assistenza sanitaria, a parità di
trattamento con il cittadino italiano,
tramite esibizione della TEAM (Tessera Europea di Assistenza Malattia). Per
soggiorni superiori a tre mesi l’iscrizione al SSN, subordinata alla residenza
anagrafica, è prevista nei seguenti casi:
lavoratore subordinato od autonomo;
familiare, anche non comunitario, di
un lavoratore subordinato o autonomo;
familiare di cittadino italiano; possesso
di una attestazione di soggiorno permanente; disoccupato iscritto al centro
per l’impiego; disoccupato iscritto ad
un corso di formazione professionale;
titolare di uno dei seguenti formulari
(E106, E109, E120, E121).
Per gestire la fase di passaggio fra lo
status di cittadino straniero e lo status
di cittadino comunitario, il Ministero
della Salute, in attuazione della direttiva comunitaria n. 38/04 recepita con
D. Lgs n. 30 del 3 febbraio 2007, ha
previsto, per i cittadini comunitari non
in regola ai fini della iscrizione al SSN
e cioè sprovvisti della TEAM, la proroga dell’utilizzo del codice STP per
coloro che ne erano in possesso alla
data del 31/12/2006. Per gli altri non
è più possibile rilasciare il codice STP,
però viene comunque previsto il diritto
alle prestazioni sanitarie indifferibili ed
urgenti.
Pertanto, nell’attesa di disposizioni
regionali in merito, la nostra azienda
si è organizzata attraverso una contabilizzazione separata di questi casi che
hanno come punto unico di accesso
l’ambulatorio della Croce Verde. Per
ulteriori chiarimenti è possibile contattare la dottoressa Martina Maria
Teresa al n. 6059273 o la sottoscritta
al n. 6059219. Nel rinnovare a tutti,
stranieri, comunitari e neo comunitari,
i migliori auguri per la realizzazione di
un processo di integrazione nel tessuto
sociale italiano, ricordo che il Ministero della Salute e la Regione Toscana,
attraverso la Direzione Generale del
Diritto alla Salute e delle Politiche di
Solidarietà e le 12 aziende sanitarie
toscane, stanno lavorando per cercare
di creare tutti i presupposti affinché il
diritto alla salute, previsto dalla nostra
Costituzione quale diritto inviolabile
della persona, sia garantito a tutti. Questo però deve necessariamente andare
di pari passo con il reciproco rispetto in
un’ottica di civile convivenza.
Buon soggiorno in Italia a tutti.
Dott.ssa Carla Selvaggio
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
P E RC O R S O
Sanità
PERCHÉ RIPARLARE DI
FARMACOVIGILANZA?
Continua dal numero di
Settembre
La nuova normativa
In Italia le principali norme che regolano la farmacovigilanza derivano
dal recepimento di direttive e linee guida comunitarie. Il Dlgs 95/2003
aveva introdotto importanti novità in materia
di farmacovigilanza, che
vengono ora riprese nel
Dlgs 219/2006.
In sintesi:
1. Sono tenuti a segnalare le sospette reazioni avverse a farmaci o vaccini, oltre
ai medici anche gli
altri operatori sanitari. Il termine generico “operatori sanitari” comprende tutti i
soggetti che operano
nel settore sanitario,
con il limite oggettivo costituito dal fatto
che ogni figura professionale sarà tenuta
a segnalare solo quelle reazioni avverse da
farmaci dalla stessa
riconoscibili, in base
al proprio ambito di
competenza ed esperienza professionale.
È importante sottolineare che non è necessario che il segnalatore sia sicuro del
coinvolgimento del
farmaco nella reazione avversa: è sufficiente il sospetto
dell’esistenza di una
correlazione. L’obbligo di segnalare è
di tipo deontologico, pertanto sono state abolite le sanzioni
previste dalla precedente normativa.
2. La segnalazione di
reazioni avverse a
farmaci o vaccini deve essere fatta utilizzando la “Scheda
unica di segnalazione di sospetta reazione avversa”, facilmente reperibile in
vari siti internet, sulle
riviste specializzate,
presso le Aziende Sanitarie.
3. Le segnalazioni devono essere inviate
tempestivamente,
ma non sono più previsti particolari limiti di tempo. Questo
non deve indurre, però, l’operatore sanitario a ritardare la segnalazione in quanto
le reazioni gravi ed
inattese, per loro natura, possono rappresentare un pericolo
per la salute dei pazienti.
4. Per i farmaci già in
commercio da tempo bisogna segnalare
solo le sospette reazioni avverse gravi
o inattese. La gravità della reazione non
deve essere stabilita
in modo arbitrario:
per reazione grave si
deve intendere qualsiasi reazione che determini il decesso di
un individuo, ne metta in pericolo la vita, ne richieda o ne
prolunghi il ricovero
ospedaliero, provochi
disabilità o incapacità persistente o significativa, comporti
un’anomalia congenita o un difetto alla
nascita.
5. Per tutti i vaccini
e per i farmaci più
recenti sottoposti a
monitoraggio intensivo, inclusi in un apposito elenco pubblicato e revisionato
periodicamente dall’Agenzia Italiana del
Farmaco (AIFA), devono essere segnalate
tutte le reazioni avverse (gravi, non gravi, attese, inattese).
La Farmacovigilanza in
Italia
Nel Novembre 2001 è
stata istituita in Italia la
Rete Nazionale di Farmacovigilanza, nella quale i
responsabili di Farmacovigilanza di tutte le strutture sanitarie devono inserire i dati relativi alle
schede di segnalazione di
sospetta reazione avversa
ricevute; tali schede vengono così registrate in un
unico database nazionale che, recentemente, è
stato collegato alla Rete
Europea e integrato con
la banca dati di Farmacovigilanza (Eudravigilance).
Il sistema nazionale consente la raccolta, la condivisione e l’elaborazione delle informazioni riguardanti possibili reazioni avverse ai farmaci
collegando, tramite internet, i responsabili di farmacovigilanza delle diverse strutture sanitarie.
Tutti gli utenti accreditati possono comunicare
attraverso un sistema di
posta elettronica dedicata, che favorisce una rapida circolazione delle
informazioni.
L’accesso alla Rete Nazionale consente, ai soggetti autorizzati, di ricavare dati di confronto tra
le varie realtà territoriali
anche per tipologia di segnalazione e di segnalatore, per fasce di età, per
gruppi terapeutici, ecc.
Dott. Gianni Grossi,
Dott.ssa Marisa Rais,
Dott.ssa Silvia Nencioni
U.O.C. Farmaceutica
Curarsi con le erbe, ma…
consultando il medico di famiglia!
La cura di patologie o sintomi con prodotti a base di erbe o piante è sempre più spesso praticata, talvolta in alternativa alle terapie con i farmaci
della farmacopea ufficiale. Una efficacia riferita,una martellante pubblicità, i bassi costi rispetto ai farmaci che richiedono una prescrizione medica e il moltiplicarsi dei negozi dove è possibile comprarli sono tra le
ragioni che spiegano questa aumentata diffusione. È proprio questo aumento del consumo dei rimedi reperibili in erboristeria che richiede alcune considerazioni e alcune avvertenze soprattutto nei casi di terapie combinate con i farmaci della medicina tradizionale.
Contrariamente a quanto comunemente si crede l’impiego di questi rimedi a base di erbe può provocare seri rischi alla salute con ripercussioni
sul rene, sul fegato, sul cuore e sul cervello. Oltre al rischio diretto di effetti dannosi su organi e apparati del nostro organismo e di quello legato
all’interazione con farmaci tradizionali assunti a seguito di una prescrizione medica motivata da una precisa diagnosi, vi è il rischio indiretto di
trattare con preparati privi di una dimostrata efficacia malattie anche gravi ritardando l’impiego di farmaci di provata efficacia. Inoltre la mancanza di studi controllati e randomizzati e di controlli sistematici nel tempo
dopo l’immissione in commercio non consentono di rilevare eventuali effetti tossici sull’embrione e effetti carcinogenetici.
Solo una piccola percentuale delle migliaia di piante medicinali utilizzate nel mondo sono state testate in modo rigoroso in studi randomizzati e
controllati e noi oggi riteniamo che solo questo tipo di studi sia in grado di accreditare efficacia a nuovi farmaci. Erbe e piante apparentemente innocue in condizioni normali possono dimostrarsi pericolose in certi
pazienti o in particolari circostanze, ovvero quando associate a farmaci
convenzionali assunti su prescrizione medica.
Ulteriori problemi sono legati alla qualità dei prodotti messi in commercio. La standardizzazione dei prodotti a base di erbe e piante può essere
difficile poiché gli estratti che se ne ricavano contengono miscele complesse di principi attivi non tutti noti e ovviamente non tutti dotati di effetti favorevoli. Inoltre sono prevedibili differenze nella composizione
delle confezioni dovute ai diversi produttori e ai diversi lotti messi in
commercio.
Alla luce di queste considerazioni ed in particolare tenendo presente che
possono verificarsi interazioni tra erbe e farmaci che possono provocare
complicanze serie alla nostra salute, è necessario che medico e paziente
tengano sempre presente tutte le sostanze utilizzate contemporaneamente per il trattamento di una malattia o di un qualche disturbo. Gli esempi
che si possono fare sono tanti, a partire dalle interferenze sulla terapia anticoagulante di molte sostanze di origine vegetale (con il rischio di severe
emorragie!) ai disturbi del quadro elettrolitico prodotti da lassativi associati ai diuretici (con il rischio di aritmie cardiache anche serie). Quindi il paziente che già pratica una terapia con farmaci ma è desideroso di
“provare” rimedi alternativi ( magari consigliati dal vicino di casa!) deve
avvisare il suo medico curante al fine di verificare la compatibilità delle
sostanze che si accinge ad assumere. Il medico a sua volta deve tener presente che sempre più spesso i suoi pazienti si recano in erboristeria ad acquistare prodotti considerati (a torto) non pericolosi e deve, sopratutto nel
corso dei controlli di terapie che si protraggono nel tempo per patologie
croniche (ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie etc), informarsi sull’
eventuale uso di terapie “alternative” e valutarne la compatibilità. Che il
problema sia quanto mai attuale lo dimostra tutta la letteratura medica
recente che segnala i rischi di queste disinvolte mescolanze di farmaci e
estratti di erbe. Infine da non trascurare sono i rischi connessi all’interazione dei prodotti derivati da erbe e piante e i farmaci utilizzati nel corso
di anestesia per interventi chirurgici di varia natura. La Società Americana di Anestesiologia consiglia di sospendere tutti i prodotti a base di erbe
due settimane prima degli interventi chirurgici in elezione.
Il messaggio per i lettori è: attenti alle commistioni tra farmaci e prodotti
di erboristeria. La sicurezza nell’assunzione di sostanze e farmaci si basa sia su una preliminare e corretta informazione sugli effetti favorevoli
e sugli effetti indesiderati sia sulla alla costante condivisione della scelta
con il medico curante.
Dott. Antonio Pesola
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P E RC O R S O
Quando le lastre
sono un rischio
Stime recentissime calcolano che almeno il 5% dei tumori
osservati nei paesi industrializzati siano causati da radiazioni mediche. Ancora più impressionante è sapere che almeno il 30% di questi esami sono inutili (Picano E, BMJ
9 October 2004, updated with BEIR VII, 2006).
I Medici di Medicina Generale hanno voluto approfondire
l’argomento sui rischi delle indagini mediche che utilizzano radiazioni ionizzanti in un incontro di formazione che
si è tenuto il 29 settembre 2007. Il corso è stato condotto
dal Dott. Picano, ricercatore del CNR di Pisa, famoso nel
mondo per il suo forte impegno in tema di “sostenibilità
dell’Imaging” e ideatore del progetto SUIT (Stop Useless
Imaging Testing – fermiamo il cattivo uso delle indagini
radiologiche).
Conoscenza e appropriatezza
In realtà più o meno tutti sanno che “le lastre” fanno male. Ma pochi hanno una precisa idea dei possibili rischi.
Dati, impietosi, di letteratura ci dicono che il 30-50% degli esami di diagnostica per immagini risulta parzialmente appropriato (esami che si potevano evitare) o completamente inappropriato (esami che si dovevano evitare).
Questo comporta 1) danni alla salute del paziente per una
esposizione inutile a radiazioni ionizzanti, 2) allungamento delle liste di attesa che causa ritardi proprio per chi ha
più bisogno dell’esame, 3) aumento della spesa sanitaria
per procedure sostanzialmente inutili. Altre ricerche ci dicono anche che i medici (cardiologi, ortopedici, neurochirurghi, ma anche radiologi e Medici di Medicina Generale) hanno una scarsa conoscenza delle dosi di radiazioni
a cui sottopongono i propri pazienti. Ad esempio solo il
39,5% di medici non radiologi stima correttamente la dose di radiazioni di una Rx del torace (che è di 0,01-0,02
MilliSivert).
E ancora, l’85% dei medici sottostima di 20 volte le radiazioni assorbite con una TAC dell’addome, che equivale a
400 radiografie del torace (Shiralkar S et al. BMJ 2003;
327:371-2).
Solo il, 5% degli ortopedici stima correttamente il rischio
di cancro indotto da radiografie delle ossa (Finestone A, et
al. Arch Environ Health. 2003;58:59-61). Solo il 29% dei
cardiologi stima correttamente la dose di una scintigrafia
cardiaca, che corrisponde a 500 lastre del torace (Correia, Picano. Int J Cardiol 2005).
Inquinamento radiografico
Nei paesi industrializzati, e quindi anche in Italia, vengono eseguiti ogni anno dai 200 ai 2000 esami radiologici ogni 1000 abitanti. La crescita di prestazioni radiologiche è stata così vertiginosa che l’irradiazione medica
della popolazione ha superato i 2,5 MilliSivert/anno (250
lastre del torace) che è in media l’esposizione alle radiazioni naturali (gas radon, cosmiche, rocce etc.) a cui tutti
siamo sottoposti. Come dire che l’inquinamento da radiodiagnostica, in parte evitabile, raddoppia l’inevitabile inquinamento naturale.
Sanità
I numeri
Ma cerchiamo di capire meglio le dimensioni del problema. Per avere una idea della dose di esposizione è utile comparare i vari esami a multipli di una Radiografia
del torace. Se ad esempio consideriamo la Rx del torace
uguale a 1 (in termini tecnici la dose di radiazioni è 0,01
MilliSivert, la unità di misura ormai accettata), una Radiografia del Rachide cervicale corrisponde a 35 lastre del
torace (cioè 0,35 milliSivert). Nella Tabella, tratta da lavori di letteratura, sono riportate dosi, rischi e equivalenza
alla radiazione naturale per ogni esame radiologico.
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
cancro del seno fatale, ma indurre 1 morte per tumore di
altro genere e 1 cancro non fatale causati dalla irradiazione (1 mammografia 0,7-1 milliSivret, cioè 30-50 Rx del
torace). (Ann Internal Medicine; 4 Aprile 2007).
Soluzioni
Cosa fare? La risposta sembrerebbe semplice: ridurre la
richiesta di esami inappropriati e rispettare la direttiva
Euratom 97/43 che sanziona con l’articolo 3 (principio di
giustificazione) il comportamento di prescrittori ed esecutori di esami inutili. I medici dovrebbero in sostanza recuperare la valutazione clinica, gli elementi che derivano
Rischio
Dose di
radiazione
(mSv)
Rischio di sviluppare cancro
Esame radiologico
Multipli di Rx del
torace
Equivalente
radiazione
naturale
Rischio
trascurabile
0,01
trascurabile
Rx torace
Rx arti
1
3 giorni
Rischio
minimo
0,1
Da 1 ogni 100.000 a 1 ogni
1.000.000 esposti svilupperanno
cancro
Rx cranio
Rx anca
=3,5 Rx T
=15 Rx T
11 giorni
Da 1ogni
10.000 a 1 ogni 1.00.000 esposti
svilupperanno cancro
Rx Rachide cervicale
Rx Rachide dorsale
Rx bacino
Rx Rachide Lombare
Scinti polmone
Scinti Rene
Scinti Tiroide
TC cranio
Urografia
Scinti ossea Total Body
= 35 Rx T
= 35 Rx T
= 35 Rx T
= 65 Rx T
=50 Rx T
=50 Rx T
=50 Rx T
=115 Rx T
=125 Rx T
=200 Rx T
PET
Clisma opaco
TC Torace
TC Addome
TC Pelvi
Scinti cardiaca con Tc
Scinti cardiaca con Tallio
Angioplastica con stent
= 250 Rx T
= 350 Rx T
= 400 Rx T
= 400 Rx T
= 500 Rx T
= 500 Rx T
= 1150 Rx T
=1250 Rx T
Rischio molto
basso
Rischio basso
1
10
Da 1ogni
1.000 a 1 ogni 1.0.000 esposti
svilupperanno cancro
I rischi
Tutto questo contribuisce ad aumentare l’insorgenza di
leucemie e tumori, oltre ai noti danni genetici da radiazioni. Il rischio per la popolazione si ricava moltiplicando la
dose equivalente a 50 Rx del torace (1 milliSivert) x 10 alla -5, cioè 0,0005, trascurabile per il singolo individuo ma
importante in termini di popolazione. (BEIR VII, 2006).
È documentato infatti il rischio di indurre mutazioni nel
DNA e la VII Commissione Europea per gli Effetti Biologici delle Radiazioni (Beir) ha dichiarato che la esposizione a una dose di 10 milliSivert (una scintigrafia miocardia con Tallio, 1000 radiografie del torace) comporta un
rischio di cancro o leucemia di 1 caso ogni 1000 pazienti
sottoposti all’indagine e che lo sforamento di un tetto di
30 milliSivert/anno (ad es. 1 TAC torace + 1 scintigrafia
miocardia +1 coronarografia, + angioplastica) è in sé ingiustificato. Il rischio è 1) più elevato se la età al momento
della irradiazione è minore (infanzia), 2) aumenta linearmente con il numero di esposizioni senza una soglia di rischio, 3) persiste tutta la vita. È stata ad esempio trovata
una correlazione fra aumento del rischio di tumore mammario in donne sottoposte in età giovanile a ripetute Rx
del torace. (M J Cancer 2007).
Lo screening mammografico fra 40 e 49 anni (non ancora
difatti valicato per questa fascia di età) ad esempio, su una
popolazione di 20.000 donne potrebbe ridurre 1 morte per
4 mesi
7 mesi
6 mesi
14 mesi
24 mesi
3,2 anni
3,6 anni
4,5 anni
10 anni
11 anni
dalla conoscenza e dall’esame obiettivo del paziente ritornando a considerare gli accertamenti come sostegno
al ragionamento e non come sostituti di questo. Tuttavia
una informazione distorta - e francamente ignorante - ed
il mercato della salute sospingono sempre più i cittadini
a chiedere esami senza tenere conto delle indicazioni dei
medici. Il consumismo sanitario, e in questo caso radiologico, l’ansia di “vedere quello che c’è” fa collezionare
serie di indagini che talora nulla aggiungono alle considerazioni diagnostiche del medico e che di frequente non
cambiano il percorso terapeutico. È del resto inammissibile che solo il 7% dei pazienti riferisca di essere stato informato dal medico dei possibili rischi di una TAC. Tutto
questo ci porta anche a riflettere su un sistema sanitario
che privilegia i benefici immediati, e premia la sottospecializzazione piuttosto che la formazione medica basata
su una visione globale, multidimensionale, centrata sulla
storia dell’individuo, sulla conoscenza del paziente e sulla visita medica. Si potrebbe concludere auspicando che:
“La clinica senza l’imaging sia meno cieca, l’imaging
senza la clinica sia meno vuoto”.
Dott. Pier Lorenzo Franceschi
Medico di Medicina Generale
Responsabile della formazione
dei Medici di Medicina Generale
IL DANNO BIOLOGICO DA RADIAZIONI
Era il Gennaio del 1896 quando K. Roentgen annuncia la scoperta dei raggi X. Nell’arco del decennio successivo gran parte della patologia da dosi elevate e
intense di radiazioni ionizzanti era stata riconosciuta e sommariamente descritta. Un altro genere di effetti cominciò ad essere conosciuto sul finire degli anni
venti. H. J. Muller (genetista) dimostrò nel 1927 che i raggi X producono mutazioni genetiche e cromosomiche nel moscerino dell’aceto e che sono trasmesse
ai discendenti secondo le leggi dell’eredità biologica. Malgrado ciò la radioprotezione si occupò in maniera rilevante degli effetti genetici solamente dopo la
seconda guerra mondiale, quando essi furono considerati come i più insidiosi e gravi dell’esposizione alle radiazioni. Gli effetti biologici delle radiazioni provengono sia da sorgenti naturali che artificiali. Nella classe delle sorgenti naturali per una considerevole quota (59%) troviamo il radon, un gas radioattivo la cui
principale fonte risulta essere il terreno (altre fonti possono essere in misura minore i materiali da costruzione) dal quale fuoriesce e si disperde nell’ambiente,
accumulandosi in locali chiusi ove diventa pericoloso. Si stima che sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. Oltre al radon vi sono
poi, quali effetti naturali, il cibo e le bevande, le radiazioni cosmiche e del suolo come fonti di altre sostanze radioattive. L’attività medico-diagnostica risulta
la causa più importante di emissione di radioattività fra le sorgenti di natura artificiale. Gli effetti delle radiazioni sui substrati biologici si esplicano attraverso
danni di natura chimica mediante la produzione di radicali liberi; di natura molecolare, con l’alterazione di proteine ed acidi nucleici oppure biologica, con effetti che vanno dalla mutazione genetica, alla morte cellulare fino alla morte dell’individuo. È importante rilevare l’esistenza di due diverse categorie di effetti.
Nella prima rientrano quelli di carattere deterministico (effetti non stocastici) che si manifestano negli individui se si supera una dose soglia, per cui la severità
dell’effetto aumenta con la dose e riguardano la persona esposta. Nell’altra categoria vi sono gli effetti stocastici, ovvero gli effetti casuali, probabilistici evidenziabili solo con studi epidemiologici condotti su gruppi sufficientemente numerosi di persone esposte, a confronto con gruppi simili di persone non esposte.
Come abbiamo detto, una delle principali fonti di esposizione a radiazioni è costituita dall’attività medico-diagnostica. Purtroppo, nel panorama europeo, il nostro Paese è uno dei maggiori “consumatori” di esami diagnostici che comportano l’uso di radiazioni ionizzanti in numero di 650 esami ogni 1000 abitanti. Una
quota non trascurabile di questo valore vede la presenza di indagini radiologiche il cui esito non ha alcuna rilevanza sulla gestione del paziente, ma capaci però
di sottoporlo ad una irradiazione non necessaria.
Dott. Emilio Camerini
Direttore Area della Diagnostica per Immagini
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
P E RC O R S O
Sanità
L’Organizzazione
Mondiale della Sanità
a Viareggio
L’Azienda USL 12 di Viareggio ha collaborato ad
organizzare il FORUM
WHO/ HBSH 2007, pianificato dalla HBSC, Health Behaviour in School
- Aged Children, e dalla
WHO, acronimo inglese
dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità,
istituzioni che insieme alla Regione Toscana hanno dato vita ad una serie
di forum internazionali
articolati in tre giornate, che si sono svolte ad
inizio ottobre a Viareggio, presso il Complesso Congressuale Principe
di Piemonte. Un evento
orientato ad approfondire
l’impatto dei determinati
socio-economici sulla salute degli adolescenti, il
ruolo del sistema sanitario nel promuovere azioni intersettoriali volte ad
incidere su tali determinanti e le modalità di partecipazione attiva degli
adolescenti nelle scelte
che riguardano la propria
salute.
La Regione Toscana, nell’ambito dell’Accordo-Quadro di collaborazione con l’OMS, ha aderito nel 2003
allo studio internazionale HBSC, un’importante progetto che, in partecipazione
con altri paesi del mondo, contribuisce a costruire in modo integrato le politiche
giovanili strutturate sui reali bisogni dei giovani, legati al loro contesto di vita, risultato di atteggiamenti e comportamenti individuali, variabili sociali, ambientali,
economiche, dove la scuola rappresenta un importante ambito di lavoro.
L’evento è stato inaugurato con la Giornata Italiana dal titolo “Azioni integrate
per favorire il benessere degli adolescenti” che ha messo a fuoco problemi quali le disparità socio-economiche nell’ambito del benessere mentale, e strategie di
intervento come la collaborazione multisettoriale, coinvolgendo istruzione, sanità e previdenza sociale. Inoltre sono state sottolineate modalità di passaggio dalla fase di ricerca HBSC, alle politiche concrete partecipate dai giovani in qualità
di protagonisti nella promozione e tutela della propria salute mentale. Nella altre
giornate il Forum Internazionale è stato dedicato a comparazioni e confronti a
livello internazionale, presentando e discutendo indirizzi ed esperienze significative con la partecipazione di esperti provenienti da numerosi stati membri della Regione Europa dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, e rappresentanti
di agenzie ed istituzioni europee. La salute degli adolescenti è significatamene determinata da una globalità di fattori sociali, economici e culturali: informazione,
educazione, abitazione e nutrizione adeguate, spazi e condizioni che favoriscono il
movimento, gruppo dei pari e disuguaglianza di accesso a servizi sanitari di qualità possono creare divari e contribuire all’instabilità sociale. Generalmente le azioni volte a migliorare la salute ed il benessere degli giovani sono spesso limitate a
prevenire specifici fattori di rischio: fumo, abuso di alcool e stili di vita sedentari,
ma con lo studio HBSC, Health Behaviour in School-Aged Children si è cercato di comprendere come alcuni contesti sociali quali la famiglia, la scuola e la comunità influenzino gli stili di vita e i comportamenti degli adolescenti. La ricerca
HBSC, uno studio internazionale dell’OMS sugli stili di vita di bambini ed adolescenti in età scolare, in Italia ha coinvolto la Regione Piemonte, Toscana e Veneto
attraverso un questionario distribuito nelle scuole ad un campione d’età di undici,
tredici e quindici anni. Sono stati indagati il contesto familiare, status sociale ed
economico, qualità delle relazioni; il gruppo dei pari ed il contesto scolastico; gli
stili di vita, abitudini alimentari, movimento e tempo libero; i comportamenti a rischio, fumo, alcool, consumo di sostanze stupefacenti, comportamento sessuale; e
lo stato di salute, percezione di sé, autostima, immagine corporea. Il primo di questa serie di Forum ha avuto luogo a Firenze nel 2006 focalizzando sul problema
dell’obesità tra i giovani, il titolo del meeting era “I determinanti socioeconomici
che influenzano le sane abitudini alimentari e l’attività fisica fra gli adolescenti”. Il
tema individuato per il 2007 dall’OMS è “Social Cohesion for Mental Wellbeing
among Adolescents”, Coesione Sociale per il Benessere degli Adolescenti, in modo che un contesto di politiche integrate possa favorire aspetti della salute degli
adolescenti.
Elena Simonini
Tirocinante presso la Ausl 12 di Viareggio
Gestione del paziente
complesso
Le Aziende Sanitarie di Lucca e di Viareggio, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza, nell’ambito delle giornate
di aggiornamento in medicina d’urgenza hanno organizzato il terzo incontro dell’Area Vasta Nord Ovest. “Gestione del paziente complesso. Un armonico gioco di squadra tra il medico di Pronto Soccorso e gli specialisti”
è questo il titolo della due giorni che si è svolta venerdì 19 e sabato 20 ottobre all’Hotel Principe di Piemonte a Viareggio. Il confronto tra il Medico
di Urgenza e gli Specialisti porta sempre risultati positivi se viene gestito
in un contesto dove i vari ruoli sono chiari e condivisi e dove esistano percorsi organizzativi e gestionali armonici e ben definiti. Durante il Convegno verranno affrontati problematiche di Medicina d’Urgenza anche molto
diverse tra loro, ma che implicano un rapporto con lo Specialista: tali argomenti sono stati selezionati per il loro peso quali-quantitativo e/o per la
difficoltà gestionali che quotidianamente pongono. I tanti e qualificati relatori presenti, hanno espsoto le linee guida più recenti e accreditate e le soluzioni organizzative attuate nelle varie realtà della nostra Area Vasta per
far emergere le problematiche che a volte le ostacolano o le rendono inefficaci. L’obiettivo finale è stato quello di verificare, nel confronto, la validità
delle scelte proposte per trovare, per i temi più critici, idee e proposte che,
con la collaborazione dei vari specialisti, consentano di definire procedure
scientificamente sempre più adeguate, ma soprattutto veramente efficaci.
La Sclerosi Multipla
in Versilia
La Sezione provinciale lucchese dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM onlus) ha organizzato, con la collaborazione della Azienda
USL 12 di Viareggio, un Convegno rivolto in particolare ai cittadini dei
Comuni della fascia costiera versiliese, dal titolo: La Sclerosi Multipla in
Versilia. Il Convegno, svoltosi sabato 20 Ottobre, presso il Centro Congressi del Principe di Piemonte, si proponeva di integrare la conoscenza
delle strutture sanitarie locali, nell’ambito della Azienda USL 12 di Viareggio, relative agli interventi specialistici sulle persone con Sclerosi Multipla (terapie neurologiche, riabilitative, ecc.). Promuovere gli interventi
sociali forniti dalle strutture pubbliche alle persone con Sclerosi Multipla
ed ai loro familiari. Identificare i motivi di criticità tra gli interventi sanitari e assistenziali. Informare la popolazione sulle opportunità di Assistenza
Domiciliare che l’Associazione è disposta a fornire gratuitamente alle persone con Sclerosi Multipla per migliorare la loro qualità di vita e cercare
Volontari locali che possano dedicare qualche ora del loro tempo per incrementare l’attività di assistenza.
P E RC O R S O
Sanità
A SONDRIO PER “DECLINARE IDEE”
SULL’UMANIZZAZIONE
DELL’ONCOLOGIA
“Idee da declinare”, è
proprio questo il titolo
del Convegno tenutosi a
Sondrio nei giorni 14 e
15 Settembre, organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Valtellina e
Valchiavenna per festeggiare il decennale della
U.O.C. di Oncologia medica di Sondrio, al quale
abbiamo partecipato con
un Poster dal titolo “UN
SORRISO IN ONCOLOGIA: PERCORSI DI
UMANIZZAZIONE IN
CORSIA”.
L’evento, che ha visto
succedersi più di 70 fra
Oncologi e Direttori Generali provenienti dalle
diverse realtà nazionali, nonché l’ex Ministro
della Sanità e oggi presidente della FAVO (Federazione delle Associazioni del Volontariato Oncologico) Francesco De
Lorenzo, si è aperto con
alcune relazioni di carattere scientifico e politico-gestionale concilianti
nuove terapie, bisogno di
cure e compatibilità delle
risorse, ma vero leit-motiv dell’incontro è ruotato intorno all’idea che
oggi va per la maggiore:
“umanizzare il lavoro
dell’Oncologo a vantaggio di un miglior rapporto con i malati”.
Con questa iniziativa, durante la quale sono stati
presentati, per l’appunto,
31 Progetti provenienti
da altrettante realtà oncologiche italiane, è stata data voce a quanti, fra
coloro che si occupano di
pazienti affetti da tumore, con un po’ di fantasia e di impegno, si sono
adoperati per migliorare
l’assistenza a questi malati durante la comunicazione della diagnosi e
nel loro iter terapeutico,
lungo e talvolta difficile, cercando di alleviare
quei momenti di smarrimento, incomprensione,
tristezza, solitudine che
accompagnano i nostri
pazienti nel loro peregrinare dalle loro case ai reparti di day-Hospital o di
Degenza.
Occorre a tal proposito
ricordare che il rapporto
medico-paziente in Oncologia medica è molto
simile a quello che si instaura fra il medico di base e il proprio paziente,
data la necessaria continuità assistenziale, e proprio la lunga durata dei
trattamenti e la molteplicità degli aspetti legati
alla patologia tumorale,
con la necessità d’intervento di più operatori sanitari che si avvicendano
intorno al malato oncologico, apre la porta alla necessità di ricreare
un ambiente accogliente,
confortevole, adeguato,
multidisciplinare, e perché no, ludico o d’intrattenimento proprio come
quelli proposti nei progetti presentati.
I temi proposti sono andati dalla teleassistenza
con video-telefono, oggi di grande attualità, all’”Oncologia nelle Va-
canze”, alle migliorie logistico-strutturali dei reparti, all’aromoterapia,
all’utilizzo della danza
nei reparti pediatrici, del
movimento e dell’espressività nella riabilitazione
delle pazienti mastectomizzate, alla realizzazione di una casa-ostello,
alla donazione di parrucche alle pazienti con alopecia post-chemioterapica ecc.; per chi volesse
prenderne visione delle
iniziative presentate, può
farlo collegandosi con il
sito www.oncologiasondrio.it nel link Banca delle Idee, dove è presente
appunto anche il progetto della nostra U.O.C. di
Oncologia Medica dell’Ospedale Versilia.
Il progetto “Un Sorriso
in Oncologia”, presentato da Belinda Castori
ed Alvaro Ortichetti, ci
accompagna quasi contemporaneamente dalla
creazione del reparto di
Oncologia Medica nel
2004, ricomprende e abbraccia un po’ tutti i temi
proposti in quella sede,
in quanto sono da sempre
condivisi e portati avanti nel lavoro e nell’impegno quotidiano di tutti
gli operatori sanitari della nostra Unità Operativa
nell’interesse del paziente in quanto persona.
Belinda Castori,
Alvaro Ortichetti
e Domenico Amoroso
U.O.C. di Oncologia
Medica
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
Piccola Guida
Psiconcologica
Un aiuto per i pazienti ed i loro familiari.
È questa la finalità della Piccola Guida Psiconcologica, manuale breve e sintetico, ad
uso divulgativo, realizzato dall’Oncologia
Medica dell’Ospedale Versilia in collaborazione con l’Unità Operativa di Psicologia. La
comunicazione di una diagnosi infausta, infatti, è senza dubbio uno degli eventi più stressanti nella vita delle persone.
Per questo motivo, è apparso necessario individuare un canale di primo approccio con i
pazienti ed i familiari in grado di spiegare, illustrare ed analizzare alcune tra le principali,
e più comuni, reazioni psicologiche di fronte alla comunicazione di una diagnosi di così
grande impatto. Un manuale di rapida lettura,
con suggerimenti puntuali ed approfonditi, di
assoluta specificità per tutto quello che concerne la malattia tumorale.
L’opera, fortemente voluta da Domenico
Amoroso, primario di Oncologia dell’Ospedale Versilia, costituisce un veicolo ed un approccio iniziale all’interno di un percorso di
sostegno maggiormente articolato in cui il paziente ed i suoi familiari si compongono come
i soggetti principali e privilegiati nella cura.
Così, la Piccola Guida Psiconcologica si propone di chiarire alcune tra le modalità per affrontare più adeguatamente la malattia, utilizzando al meglio le risorse psicologiche del paziente e del suo ambiente.
Ancora uno strumento, dunque, per sottolineare ulteriormente l’assoluta centralità del paziente nell’ itinerario terapeutico (Ambulatorio
di Psiconcologia: telefono 0584/6058673).
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
P E RC O R S O
Sanità
Dichiarazione di Erice sull’equità
e il diritto alla salute
1. Mai come oggi l’Umanità soffre per così ampie e crescenti disuguaglianze nel reddito e nella salute. Eppure non sono lontani gli anni in cui
l’Umanità sembrava incamminarsi in una strada
di maggiore giustizia tra
i popoli e di realizzazione
dei principi solennemente
enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948). Tra
questi anche il diritto alla
salute. Poco più di 20 anni orsono l’Organizzazione Mondiale della Sanità
lanciava la campagna per
la “Salute per tutti entro il
2000” e riaffermava che
“la salute - come stato di
benessere fisico, sociale e
mentale e non solo come
assenza di malattia e infermità – è un diritto fondamentale dell’uomo e
l’accesso a un livello più
alto di salute è un obiettivo sociale estremamente
importante” (Conferenza
di Alma Ata, 1978).
2. Il percorso verso una
maggiore giustizia tra i
popoli e verso una globalizzazione dei diritti sembra essersi interrotto. La
globalizzazione dei nostri giorni è quella della finanza e dell’economia. Non è un caso che
la Banca Mondiale abbia
di fatto sostituito l’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’indicare – e
in certi casi imporre – le
linee di politica sanitaria
internazionale, che sono
quelle della sanità a pagamento, delle privatizzazioni dei servizi e delle
assicurazioni: in una parola della salute come bene di consumo, a disposizione di chi vuole, ma soprattutto di chi ha i mezzi
per acquistarla. Gli stessi
G8 definiscono la salute
come strumento di crescita economica, senza riconoscerla esplicitamente
come diritto umano. Non
è possibile accettare tutto
questo quando:
• Il 20% della popolazione, quella più ricca,
possiede l’82,7% del
reddito mondiale e il
20% della popolazione,
quella più povera, solo
l’1,4%;
• Le popolazioni dei paesi più ricchi e industrializzati hanno una longevità media che si avvicina agli 80 anni, mentre
le popolazioni di molti
paesi dell’Africa subsahariana registrano livelli di longevità anche
inferiori ai 40 anni, con
un netto regresso rispet-
to a dieci anni orsono;
• Le persone affette da
HIV/AIDS dei paesi
ricchi hanno a disposizione gratuitamente
farmaci efficaci contro
l’infezione e la malattia, mentre alle persone affette da HIV/AIDS
dei paesi poveri questa
possibilità (di cura e di
vita) è negata;
• Quasi 900 milioni di
persone nel mondo non
hanno accesso ai servizi
sanitari essenziali.
3. Universalità di accesso
ai servizi, comprensività
delle cure, finanziamento basato sulla capacità
contributiva sono i pilastri su cui si sono basati
molti sistemi sanitari nel
mondo - sia con il modello del “servizio sanitario
nazionale”, che con quello delle “assicurazioni sociali”-; attraverso l’applicazione di questi principi
si sono raggiunti elevati
livelli di efficacia dei servizi, di equità nell’accesso alle cure e di miglioramento della salute della
popolazione. Laddove si
è da sempre praticato un
modello di sistema basato sulla responsabilità individuale, che comporta
evidenti disuguaglianze,
i livelli di salute della popolazione sono risultati
inferiori a quelli di altri
paesi ad economia avanzata, con decine di milioni di persone prive di
qualsiasi forma di copertura assistenziale, nonostante la spesa sanitaria
sia di gran lunga la più
elevata.
4. Le profonde trasformazioni demografiche ed
epidemiologiche, le incessanti innovazioni tecnologiche in campo diagnostico e terapeutico,
la necessità ineludibile
di elevare l’efficienza e
l’appropriatezza degli interventi sanitari pongono
a tutti i paesi la sfida di
innovare - e anche di riformare profondamente –
i sistemi sanitari. Tuttavia
le tendenze in atto vanno
oltre la direzione di migliorare gli assetti organizzativi e gestionali dei
servizi e dirigono chiaramente verso il sistematico smantellamento dei
principi di salvaguardia
della dignità della persona umana, di rispetto della vita e di equità.
5. La salute diviene sempre più bene di consumo
e sempre più merce. Le
politiche della salute sono oggetto di attenzione
e di intervento dell’Orga-
nizzazione Internazionale del Commercio e tema
specifico di trattativa tra
governi e imprese multinazionali.
A tale proposito ricordiamo che:
• L’accordo TRIPS (Trade Related aspects of
Intellectual Property rightS) stabilisce che tutti
i paesi devono introdurre una legislazione sui
diritti di proprietà intellettuale (brevetto) sui
farmaci; ciò comporta
l’esclusivo diritto delle
industrie farmaceutiche
di imporre prezzi inaccessibili per la stragrande maggioranza degli
ammalati, come accade
ad esempio per i farmaci usati nel trattamento
dell’HIV/AIDS: anche
a causa dell’alto costo –
legato al brevetto – delle medicine decine di
milioni di persone nel
mondo non possono curarsi e sono destinate a
del massimo profitto.
6. L’azione dell’Organizzazione Internazionale del
Commercio tende sempre
più a ridurre l’autonomia
d’intervento dei governi negli scambi commerciali anche quando questi
siano rivolti a proteggere
i diritti umani dei propri
cittadini, come l’accesso
ai servizi essenziali e la
salute. Tale azione, minando la legittimità delle leggi nazionali, mette
a grave rischio la stessa
democrazia. Un’autorevole rivista medica, The
Lancet, ha lanciato un vero e proprio allarme nei
confronti della possibilità
che accordi come il GATS
mettano fuori legge l’utilizzo di meccanismi come
il finanziamento dei servizi attraverso il contributo progressivo, la copertura universale dei rischi,
la responsabilità pubblica
nella programmazione,
nel finanziamento e nel-
morte certa;
• L’accordo GATS (General Agreement on
Trade in Services) mira a instaurare un sistema legislativo internazionale che favorisca
l’espansione delle imprese private nel campo dei servizi, compresi quelli sanitari. Il GATS, bloccato a Seattle,
sta proseguendo a Ginevra a porte chiuse nella totale assenza di informazione pubblica.
Il GATS rappresenta
una seria minaccia per
i servizi sanitari pubblici in generale e per
i servizi sanitari nazionali in particolare. Perfino il concetto di servizio, tradizionalmente
inteso come attività finalizzata a soddisfare i
bisogni umani, viene ribaltato per trasformarsi
in oggetto di commercio, volto alla ricerca
l’erogazione dei servizi,
perché anti-competitivi
e restrittivi nei confronti
del commercio e quindi
di ostacolo al libero mercato.
7. L’effetto di queste disuguaglianze è anche testimoniato dal fenomeno
dell’immigrazione, che
sta interessando in modo crescente i paesi dell’Unione Europea. All’inizio di questo millennio ci sono infatti nel
mondo oltre 130 milioni
tra migranti e rifugiati, di
cui tre quinti si trovano
comunque nei paesi del
sud del mondo. Pur rappresentando una componente significativa della
crescita economica e culturale dei paesi di approdo, i migranti continuano
a soffrire discriminazioni
nell’esercizio dei diritti
fondamentali, compreso
quello della salute e dell’assistenza sociosanita-
ria.
8. Noi operatori della sanità – medici, ricercatori,
docenti universitari e rappresentanti del volontariato – riuniti a Erice in occasione del corso “Flussi
migratori e politiche per
la salute”, ci rivolgiamo
alla società civile e alla
comunità scientifica per
affermare quanto segue:
a) Ogni persona deve acquisire la consapevolezza delle disuguaglianze
che si sono venute a creare nel mondo, delle cause che le hanno prodotte,
dei meccanismi che le alimentano e le aggravano.
b) È un diritto, ed insieme
un dovere, di tutti pretendere che le decisioni e le
scelte che riguardano la
salute e l’organizzazione
dei sistemi sanitari siano affrontate e discusse
apertamente, con la massima partecipazione democratica dei cittadini.
c) La comunità scientifica
– ed in particolare coloro
che hanno il compito di
produrre cultura, formazione e ricerca - ha il dovere di affrontare in modo diffuso e sistematico
i temi dell’equità, dello
sviluppo sostenibile, della difesa della dignità e
della vita degli uomini.
Questi temi non possono
rimanere soltanto oggetto
di trattative “a porte chiuse” in vertici internazionali o di reportage giornalistici. Emerge sempre
più forte la necessità di
studi approfonditi, di valutazioni indipendenti, di
una trasmissione estesa
delle informazioni e delle
conoscenze e pertanto la
Scuola e l’Università non
possono più a lungo sottrarsi a questo compito.
d) La definizione dei diritti e dei doveri delle
nazioni e dei vari attori
commerciali non può essere monopolio di organizzazioni internazionali, le cui politiche e le cui
scelte si configurano sempre di più come soprusi a
danno dei più deboli e dei
più poveri. Anche se appare inevitabile e anche
necessario il governo su
scala mondiale di processi complessi, come quelli dell’economia e della
finanza, non è accettabile che tutto ciò si rivolga contro chi ha più bisogno e meno voce e – soprattutto – che decisioni
e scelte di fortissimo impatto per la vita delle popolazioni avvengano al di
fuori di ogni forma di partecipazione democratica e
di controllo dei cittadini.
e) Le profonde disuguaglianze evidenziate sono
il frutto di un “egoismo
sconsiderato” che non tiene conto né dei più deboli, né delle generazioni future, ricchi o poveri
che siano. Non è difficile immaginare infatti che
questo tipo di egoismo
possa trascinare verso la
catastrofe l’intero genere umano. Vogliamo fare
appello a un “egoismo intelligente” che prenda in
considerazione i principi
di sostenibilità del pianeta, che pratichi forme
generose e costruttive di
solidarietà internazionale che garantiscano a tutti l’accesso e la fruibilità
dei servizi sanitari e educativi, che contrasti ogni
forma di discriminazione anche verso chi è straniero.
Noi riteniamo che la sinergia di queste tre componenti – la presa di coscienza dei cittadini, l’impegno della cultura e della scienza, le decisioni dei
governi sulla base delle
necessità dei popoli e non
sotto la pressione di lobbies e di interessi – potrà
portare a un’inversione di
tendenza rispetto agli attuali scenari, ad assicurare la pace e a risvegliare la speranza e la fiducia
nel futuro.
Erice, 26 Marzo 2001
Stefano Pieroni
Dipartimento di
Prevenzione
UF Igiene e Sanità
Pubblica
TAXI
PIETRASANTA
GIOVANNI DI VITA
348 2268883
Tel. e Fax 0584 - 915511
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P E RC O R S O
Sanità
TEATRAL-MENTE:
Scena di un progetto di teatro sociale
Teatral-mente è un laboratorio di teatro che l’Unità Funzionale per l’Inclusione Sociale ha attivato dal
2004 ed è frequentato stabilmente da 11 persone seguite dai servizi di salute mentale e disabilità della Asl. La presenza di un’operatrice con formazione
pluriennale specifica nel teatro sociale e di due altre
operatrici sociali, garantisce che la strutturazione dell’attività teatrale avvenga secondo standard di qualità, nel pieno rispetto delle condizioni di salute e delle
attitudini personali dei partecipanti. L’appuntamento
del laboratorio è tutti i martedì pomeriggio, ed è strutturato in due momenti:
• uno propedeutico all’attività teatrale con esercizi di
movimento, ritmi corporei, per l’espressione consapevole delle capacità personali;
• l’altro, più strettamente collegato alla recitazione,
con esercizi di dizione, gestualità, impostazione, lettura dei testi, costruzione delle scene e prove dello
spettacolo.
Questo impegno costante ha consentito la messa in
scena di due spettacoli “ Il piccolo Ulisse” libera interpretazione del Piccolo Principe di Saint-Exupéry e
“La patente” di Pirandello.
Il laboratorio Teatral-mente ha aderito al progetto
della provincia di Lucca “Impossibile arte possibile”.
Questo progetto, nato nel 2005, ha l’obiettivo di sensibilizzare il territorio sulle tematiche culturali e di
espressione artistica della “diversità”: attraverso l’arte è possibile, infatti, stabilire contatti per una partecipazione condivisa, per il confronto e l’arricchimento
reciproco.
La nostra adesione al Progetto ha visto, nel 2005, la
partecipazione di utenti ed operatori a 5 incontri del
laboratorio” Il gioco teatrale” di Lucca, al laboratorio
di “Video Storie”, alle varie manifestazioni collaterali
e alle giornate seminariali sul teatro sociale. Nel 2006
il progetto prevedeva la stretta collaborazione fra Associazioni di volontariato e gli enti pubblici, con il
coordinamento della Provincia di Lucca. Il risultato
di questa intensa collaborazione ha prodotto la scelta
del tema “Il linguaggio dei sensi”con l’articolazione
delle attività 2006/2007 in vari momenti territoriali ed
operativi. Teatral-mente, insieme all’Associazione
Uslesciò e alla Cooperativa Crea, ha ideato un percorso denominato Sens-azioni, finalizzato alla integrazione e all’apertura all’esterno dell’esperienza teatrale tramite 6 incontri tematici:
• “Costruendo impariamo a ridere” coordinato dalla
operatrice socio-sanitaria L. Santini del Centro Salute
Mentale di Pietrasanta, fondatrice della Associazione
Uslesciò e attrice del teatro dialettale;
• “Percezione e creatività” coordinato da P.Simonelli,
operatore teatrale, e L.Palmerini, maestro d’arte, della
Cooperativa Crea;
• “I sensi:guida sapiente del corpo”coordinato da
R.Vrbova, operatrice socio-sanitaria dell’U.F. per
l’Inclusione Sociale, formata in counseling ed esperta
in espressività corporea e tecniche di utilizzo del teatro nel disagio sociale.
L’esperienza si è conclusa a Lucca con il convegno “
Il teatro che si fa - Convegno sui processi e le esperienze”, con la partecipazione di Vito Minnoia, docente di Teatro di animazione della Facoltà di Scienze
della Formazione dell’Università di Urbino.
Il progetto, a livello provinciale, ha coinvolto 24 associazioni e per la zona della Versilia hanno partecipato
18 utenti, 4 operatori e 8 volontari. Il progetto “Impossibile arte possibile” continuerà anche nel 2008,
con la definizione di nuove attività di formazione e di
nuove azioni di sperimentazione del teatro sociale.
Renata Vrbova e Chiara Franciosi
PROGETTO L’ALTRO TEMPO:
UN PERCORSO PER I DIVERSAMENTE ABILI
A partire dal mese di novembre 2007 inizieranno le attività del progetto sperimentale “Laboratorio
l’altro tempo”, progettato e gestito dalla Misericordia di Lido di Camaiore in collaborazione con l’Unità Funzionale Disabilità dell’AUSL 12 di Viareggio e finanziato per il 50% dal Cesvot (Centro Servizi
Volontario Toscana). Il progetto, rivolto a diversamente abili seguiti dai Gruppi operativi multidisciplinari (GOM), in età compresa fra i 17 e 25 anni, residenti nei Comuni della Versilia, scaturisce dall’esigenza di dare una risposta ai giovani che hanno terminato o stanno ultimando gli studi e per i quali il percorso di integrazione sociale e lavorativa risulta difficoltoso, avendo appunto bisogno di “altro
tempo” rispetto ai corsi pre – professionali che hanno breve durata e richiedono abilità che spesso non
sono state ancora raggiunte.
Il progetto, che si svolgerà dal 6 novembre alla fine di agosto presso una struttura appositamente attrezzata della Misericordia di Lido di Camaiore, verrà articolato in due mattine (con orario 9,00 – 12,00)
e due pomeriggi (con orario 15,00 – 18,00) e prevede sia laboratori di attività pratico – espressive (legatoria, falegnameria, disegno, decorazione, informatica ...), sia attività esterne (conoscenza di negozi,
uffici, di alcune realtà lavorative ...), inoltre sono previsti momenti ludico - ricreativi (cinema, gite ...)
e la partecipazione alle diverse iniziative del territorio.
Le varie attività sono finalizzate a creare opportunità per consentire l’acquisizione o il potenziamento
delle diverse abilità: dall’autonomia personale alla capacità di stare in gruppo, dal potenziamento di
abilità motorie e cognitive ad un comportamento adeguato nei vari contesti (saper conversare e scambiare opinioni...), facendo sì che i giovani divengano sempre più autonomi e sicuri nei vari contesti di
vita e più responsabili del loro agire. In conclusione l’“Altro tempo”, offrendo ai giovani occasioni di
apprendere nuove abilità, di confrontarsi in prima persona con il mondo circostante, vuole essere un
ponte per una futura reale integrazione sociale e lavorativa.
Educatore Professionale Manuela Pizzi
Dott.ssa Antonella Vecoli
anno 8 numero 10 Ottobre 2007
Gite CRAL
Mercatini di Natale
BUDAPEST 6/9 DICEMBRE EURO 340
BOLZANO 2/12 o 9/12 EURO 50
MERANO 2/12 o 8/12 EURO 50
TRENTO 2/12 o 8/12 EURO 50
Shopping a Roma 2/12 EURO 50
Natale viaggi a… (quote per coppia)
PARIGI 22/26 DICEMBRE EURO 990
VIENNA 22/26 DICEMBRE EURO 610
Capodanno a…. (quote singole)
CALABRIA E SICILIA 27/12-2/1/08 EURO 840
MADRID 28/12-3/1/08 EURO 680
PARIGI 28/12-3/1/08 EURO 650
BERLINO 28/12-2/1/08 EURO 690.
BARCELLONA 28/12-2/1/08 EURO 610
PRAGA 29/12-2/1/08 EURO 590,
VIENNA 30/12-2/1/08 EURO 510
BUDAPEST 30/12-2/1/08 EURO 470
COSTA AZZURRA 30/12-2/1/08 EURO 470
Carnevale
VENEZIA 27 gennaio o 3 febbraio EURO 60
VENEZIA 2/3 febbraio EURO 210
Gite 2008 con prezzo per due persone
LLORET DE MAR 2/6 GENNAIO EURO 450
LLORET DE MARI 9/24 FEBBRAIO EURO 490
LLORET DE MAR 8/13 APRILE EURO 510
SICILIA 3/9 FEBBRAIO EURO 860
SICILIA 6112 APRILE EURO 910
ANDALUSIA SPAGNA 2/9 MARZO EURO 1110
VIENNA 13/16 FEBBRAIO EURO 590
BERLINO 11/16 MARZO EURO 910
AMSTERDAM-LUSSEMBURGO E BRUXELLES
DALL’1/6 APRILE EURO 810
Gite 2008 con prezzo individuale
SPAGNA COSTA BRAVA 20/24 marzo EURO 325
PARIGI VERSAILLES CASTELLI DELLA LOIRA
18/24 MARZO EURO 820
PARIGI 20/24 MARZO EURO 600
PRAGA 20/24 MARZO EURO 480
VIENNA 21/24 MARZO EURO 395
LOURDES 10/13 APRILE EURO 345
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– 333.8908952
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anno 8 numero 10 Ottobre 2007
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0584/6055288, tel.
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Aziendale Villa Pergher
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fax 0584/67646
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Direttore Amministrativo,
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Segreteria tel. 0584/6059647
Assicurazione qualità tel.
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Legale e contratti
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- 0584/6059651, fax.
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fax. 0584/6055367
* Chirurgia generale
Sala operatoria, Caposala tel.
0584/6055296
tel. 0584/6055297
Reparto 1 Caposala
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fax. 0584/6058762
Stazione infermieri 1
tel. 0584/6058630
Reparto 2 Caposala
tel. 0584/6058608
Stazione infermieri 2
tel. 0584/6058615
* Day Hospital Chirurgico
Stazione infermieri
tel. 0584/6058725, Capo sala
tel. 0584/6058726
* Gestione del personale
Concorsi tel. 0584/6059475
Gestione economica tel.
0584/6059451
Gestione previdenziale tel.
0584/6059454
Politiche incentivanti tel.
0584/6059521
Relazioni sindacali tel.
0584/6059477
Rilevazione e controllo orario
tel. 0584/6059438
Stato giuridico e matricolare
tel. 0584/6059481
* Senologia, riferimento infermieristico
tel. 0584/6058618
* Nuove opere e manutenzione
immobili
tel. 0584/6059432
tel. 0584/6059433
* Diabetologia, segreteria tel.
0584/6059631
* Tecnologie sanitarie e servizio prevenzione protezione
Ufficio tecnico
tel. 0584/6059432
fax. 0584/6059431
Servizio prevenzione e protezione tel. 0584/6059445, tel.
0584/6059444
* Analisi chimico-cliniche, Segreteria tel. 0584/6055356, tel.
0584/6055331, 0584/6055332
* Anatomia patologica, Segreteria tel. 0584/6055525, tel.
0584/6055526
* Anestesia e rianimazione,
Caposala tel. 0584/6055272
* Terapia del dolore
tel. 0584/6057171
* Assistenza infermieristica
ospedaliera
tel. 0584/6059414
fax. 0584/6059413
* Assistenza sociale, portineria sede Via Comparini Viareggio tel. 0584/385920, fax.
0584/385931, U.O. Strutture assistenza sociale tel. 0584/6059228
- 0584/6059209 - 0584/6059235
- fax 0584/6059245
* C.O.R.D. (Centro Oncologico di Riferimento Dipartimentale) tel. 0584/6058673,
fax. 0584/6058696
Unità cure palliative
tel. 0584/6058698
* Dermatologia, segreteria tel.
0584/6058661,
Caposala tel. 0584/6058665
* Direzione sanitaria ospedaliera, segreteria 0584/6059582
tel. 0584/6059583
Coordinamento donazioni e
trapianti tel. 0584/6059400
Ufficio Rilascio Cartelle Cliniche, tel. 0584/6055286 solo
per informazioni
Sabato chiuso
* Emergenza-pronto soccorsoaccettazione, Caposala tel.
0584/6055260
fax. 0584/6055268
Stazione infermieri tel.
0584/6055370
mieri tel. 0584/6058652
Dialisi Caposala tel. 0584/ 6059596
reception tel. 0584/6059492
* Neurologia, accettazione tel.
0584/6059539
tel. 0584/6059543
* Neuropsichiatria infantile,
segreteria Tabarracci Viareggio
tel. 0584/6059236, ambulatorio
ospedale tel. 0584/6059528
* Oculistica, Caposala tel.
0584/6059739, stazione infermieri tel. 0584/6059737, tel.
0584/6059743
* Oncologia medica
Degenza: stazione infermieri
tel. 0584/6058677
Day Hospital: stazione infermieri tel. 0584/6058753
* Ortopedia,
segreteria 0584/6059704,
Caposala tel. 0584/6059703,
stazione infermieri tel.
0584/6059701,
Day hospital stazione infermieri tel. 0584/6059706
* Ostetricia e ginecologia
Sala parto accettazione tel.
0584/6055337
Ostetricia Caposala tel.
0584/6059753, stazione infermieri tel. 0584/6059754
Ginecologia Caposala tel.
0584/6059733, stazione infermieri tel. 0584/6059729
* Otorinolaringoiatria, Caposala
tel. 0584/6058654, stazione infermieri tel. 0584/6058659
* Pediatria, Caposala tel.
0584/6059764, stazione infermieri tel. 0584/6059767,
accettazione U.T.I.N. tel.
0584/6059756, Pronto soccorso
pediatrico tel. 0584/6059768
* Poliambulatorio 1, Caposala
tel. 0584/6059603, reception
tel. 0584/6059602
* Farmaceutica, ufficio al pubblico tel. 0584/6059410, fax.
0584/6059420
Farmacia fax. 0584/6055515,
Laboratorio farmaceutico
fax. 0584/6055509
* Poliambulatorio 2, Caposala
tel. 0584/6059553
* Hospice, Caposala tel.
0584/6058701, stazione infermieri tel. 0584/6058700
* Psichiatria,
segreteria tel. 0584/6055239,
fax. 0584/6055237,
stazione infermieri tel.
0584/6055242
* Medicina generale 1, Caposala tel. 0584/6058748, stazione
infermieri tel. 0584/6058743,
tel. 0584/6058744
Day hospital, Caposala tel.
0584/6058761, accettazione
tel. 0584/6058754
* Cardiologia, Stazione infermieri tel. 0584/6059721
* Medicina generale 2, Caposala tel. 0584/6058736, stazione
infermieri tel. 0584/6058731,
tel. 0584/6058732
* Centro trasfusionale-Immunoematologia, reception tel.
* Nefrologia, Caposala tel.
0584/6058650, stazione infer-
* Preospedalizzazione
tel. 0584/6055335
fax 0584/6055389
* Psicologia, tel. 0584/6055358,
ambulatorio ospedale tel.
0584/6059551
Tabarracci Viareggio tel.
0584/6059342
Querceta tel 0584/760506
* Radiologia, segreteria-accettazione tel. 0584/6055216, tel.
0584/6055217
* Riabilitazione-Recupero e
rieducazione funzionale, se-
11
greteria tel. 0584/6059744,
stazione infermieri tel.
0584/6059747, Centro ausili
tel. 0584/6055306
* Riabilitazione funzionale
Ospedale Versilia
tel. 0584/6055307,
Tabarracci Viareggio tel.
0584/6056623, Seravezza tel.
0584/6056705
* Urologia, stazione infermieri
tel. 0584/6058646
Dipartimento Prevenzione
Segreteria tel. 0584/6058848,
G.O.N.I.P. (Gruppo operativo
nuovi insediamenti produttivi)
tel. 0584/6059313
* Igiene degli alimenti e della nutrizione, segreteria tel.
0584/6059307
0584/6059320
0584/6059306
* Igiene e sanità pubblica, segreteria tel. 0584/6059300
* Medicina legale, Tabarracci
Viareggio tel. 0584/6059351
fax 0584.6059355
*Medicina dello sport, Tab a r r a c c i Vi a r e g g i o , t e l .
0584/6059325/6
* Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro,
segreteria tel. 0584/6058849,
Numero verde tel. 800235303
* Sanità pubblica veterinaria,
Viareggio tel. 0584/6056600
Unità funzionali
territoriali
* Attività consultoriali
Consultorio adolescenti Lido di
Camaiore tel. 0584/67876
Consultorio familiare Viareggio
Terminetto tel. 0584/30829
Consultorio familiare Lido di
Camaiore tel. 0584/67876
Consultorio familiare Querceta
tel. 0584/742194
* Disabilità, segreteria tel.
0584/385902
* Inclusione Sociale tel.
0584/385905
* Salute mentale adulti, segreteria tel. 0584/6055239
Centro salute mentale Camaiore
tel. 0584/987712
Centro salute mentale Pietrasanta tel. 0584/738572
Centro salute mentale Viareggio tel. 0584/385925
* Salute mentale infanzia adolescenza, segreteria tel. 0584/6059236, fax.
0584/46202
* Sert (dipendenze, tossico
dipendenze ed alcolismo)
Pietrasanta
tel. 0584/6058826
fax. 0584/792065
Viareggio
tel. 0584/6059261
fax. 0584/46202
Centro Anti Fumo
tel. 0584/ 6059229
Distretto
Pietrasanta
tel. 0584/6058817
tel. 0584/6058818
tel. 0584/6058821
fax. 0584/6058822
Arni tel. 0584/789088
Forte dei Marmi
tel. 0584/83873
fax. 0584/83896
Querceta
tel. 0584/742194
tel. 0584/768395
fax. 0584/743333
Seravezza portineria tel.
0584/6056700
Ponte Stazzemese
tel. 0584/770023
ore 8 - 13 dal lunedì al
sabato
Camaiore
tel. 0584/6056413
tel. 0584/6056419
fax. 0584/6056420
Camaiore portineria
tel. 0584/6056400
Lido di Camaiore
tel. 0584/619108
Assistente Sociale
tel. 0584/617419
Consultorio
tel. 0584/67876
Massarosa
Ufficio Vaccinazioni tel.
0584/938234
Sportello Farmaceutico
tel. 0584/93020
Assistente Sociale
tel. 0584/939768
fax 0584/938346
Centro Diurno
Stiava tel. 0584/92540
Tabarracci Viareggio
Portineria
tel. 0584/6059211
Segreteria
tel. 0584-6059222
fax 0584-6059225
Formazione
fax. 0584/6059230
tel. 0584/6059233
tel. 0584/6059244
Radiologia
tel.0584/6059250
Segreteria
tel. 0584/ 6059216
fax 0584/6059254
Viareggio Terminetto
tel. 0584/437532
Torre del Lago
tel. 0584/350112
Nota: per ragioni tecniche l’elenco dei numeri telefonici potrà essere
soggetto ad alcune successive variazioni, sarà
nostra cura provvedere
tempestivamente agli
aggiornamenti necessari; inoltre saremo grati a
tutti coloro che ci segnaleranno inesattezze.
* Comunicazione Multimediale tel.
0584/6059783
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