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PARLIAMO DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE…
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Guidi - Antonio Latella - Fabio Michelotti - Maria Luce Gatteschi - Bruno Salis (Fimmg) Alessandro Del Carlo (S.N.A.M.I.- MG - A.M.A.V.) Stefano Pasquinucci - Rodolfo Borghetti - Roberto Della Cerra - Giovanna Camarlinghi - Redazione: Agenzia Italia Servizi & Comunicazioni via C. Battisti 158 tel. 0584.961082 - 55049 Viareggio - Redazione: AUSL n° 12 di Viareggio Via Aurelia 335 - 55043 Lido di Camaiore - U.R.P. Uff. Relazioni con il Pubblico Ospedale “Versilia” tel. 0584.6055287 - 55043 Lido di Camaiore - E-mail: [email protected] La Fabbrica delle Idee bomboniere • idee regalo • gadget confezioni originali ed esclusive allestimento feste con palloncini via Aurelia Sud 32 ang. via Minghetti Gli articoli firmati impegnano esclusivamente i rispettivi autori. I testi e le informazioni pubblicate, nonostante la cura e l’attenzione adottate, possono contenere inesattezze involontarie, via Aurelia Sud 32 ang. via Minghetti tel./fax 0584.396280 VIAREGGIO e pertanto ce ne scusiamo anticipatamente. Prodotti illustrati, consigli d’uso, indirizzi e orientamenti igienico-sanitari suggeriti e/o proposti, rappresentano una libera scelta redazionale tel./fax 0584.396280 VIAREGGIO espressa nell’interesse dei lettori. L’Editore non assume alcuna responsabilità circa la corrispondenza di quanto pubblicato rispetto ad eventuali discordanze verificate dai lettori stessi. [email protected] [email protected] PARLIAMO DI VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE… Come ogni anno l’Ausl 12 di Viareggio organizza, a partire dai primi giorni di novembre ed in tutto il territorio versiliese, la Campagna di vaccinazione antinfluenzale. Il periodo più idoneo per effettuarla è, per la nostra situazione climatica, e per l’andamento temporale mostrato dalle epidemie influenzali in Italia, quello autunnale, a partire dalla fine di Ottobre fino alla fine di Dicembre. È importante definire il periodo perché un anticipo della somministrazione del vaccino antinfluenzale, magari sull’onda degli annunci dei mass media potrebbe, soprattutto nelle persone anziane, che presentano risposte immunitarie meno valide, avere come conseguenza un declino del titolo anticorpale, proprio in corrispondenza del picco epidemico stagionale. Lo scorso autunno sono state effettuate nel nostro territorio 35884 vaccinazioni, la maggior parte eseguite dai medici di famiglia e una parte minore, presso gli ambulatori dei Presidi Distrettuali. La copertura dei soggetti ultra65 è attualmente del 68,96%. L’obiettivo del Piano Nazionale Vaccini e della Regione Toscana è quello di raggiungere una copertura del 75% sia negli ultra65 che nei soggetti a rischio (diabetici, cardiopatici, pazienti con malattie croniche dell’apparato respiratorio). È dimostrato che la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto nei soggetti a rischio, riduce notevolmente l’insorgere di complicanze ad essa collegate e inoltre l’alta tollerabilità del vaccino ne fa una valida arma preventiva (70-90%): sarebbe pertanto auspicabile una elevata adesione da parte dei cittadini. La vaccinazione antinfluenzale è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire la malattia e le sue complicanze, tuttavia spesso non ci si vaccina perché non si ha piena consapevolezza dei benefici della vaccinazione o perché si teme che vacci- nandosi si sia maggiormente esposti alla comparsa della febbre e di altri eventi avversi. In realtà non è possibile contrarre infezioni influenzali a causa dei vaccini attualmente in commercio, perché questi contengono solo virus inattivati o parti di questi. Le persone vaccinate dovrebbero essere informate sul fatto che, particolarmente nella stagione fredda, infezioni respiratorie e sintomi con sintomatologie simili a quelle dell’influenza possono essere provocate da molteplici altri agenti batterici e virali, nei cui confronti il vaccino antinfluenzale non può avere alcuna efficacia protettiva. Gli effetti collaterali comuni, dopo somministrazione di vaccino antinfluenzale, consistono in reazioni locali , quali dolore, eritema, gonfiore nel sito di iniezione. Le reazioni sistemiche comuni includono malessere generale, febbricola, mialgie con esordio da sei a dodici ore dalla somministrazione della vaccinazione e della durata di uno o due giorni. Controindicazioni alla vaccinazione: il vaccino non deve essere somministrato ai lattanti al di sotto dei sei mesi, a soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo anafilattico ad una precedente vaccinazione, manifestazioni anafilattiche alle proteine dell’uovo. Negli adulti è sufficiente la somministrazione di un’unica dose di vaccino mentre per i bambini al di sotto dei nove anni di età, mai vaccinati in precedenza, si raccomandano due dosi di vaccino da somministrare a distanza di almeno quattro settimane. Il vaccino è offerto gratuitamente agli ultra 65 e agli adulti e bambini affetti da determinate patologie definite dal Ministero della Salute. La vaccinazione è gratuita anche per i soggetti addetti a Servizi Pubblici di primario interesse collettivo (Forze Armate, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco, Addetti alle Poste, Insegnanti, Personale Sanitario, Volontari dei Servizi Sanitari di Emergenza). Per quanto riguarda i bam- L’INFLUENZA È ALLE PORTE. DIFENDITI COL VACCINO. Servizio Sanitario della Toscana La salute prima di tutto. bini che non presentino fattori individuali di rischio, il Ministero della Salute non ha finora ritenuto promuovere programmi di offerta attiva gratuita del vaccino antinfluenzale. Ciò non significa che vi siano controindicazioni alla vaccinazione dei bambini “sani” di età superiore ai sei mesi, qualora il loro Pediatra optasse per tale scelta. Comunque per qualunque chiarimento e informazione in merito a tale vaccinazione il Medico di famiglia rimane l’interlocutore privilegiato sia per il rapporto di fiducia che intercorre con il proprio assistito sia per la conoscenza dell’anamnesi individuale. Pertanto chi desidera vaccinarsi può fin da ora prenotarsi presso il proprio Medico di famiglia oppure recarsi, a partire da inizio novembre, presso gli ambulatori dei Presidi Distrettuali dislocati in tutto il territorio. Contestualmente alla vaccinazione antinfluenzale il Medico di Medicina generale può dare indicazioni per l’esecuzione della vaccinazione antipneumococcica nei soggetti a rischio e per la somministrazione orale alla popolazione ultra65 di Vitamina D3, offerta gratuitamente nell’ambito di un progetto promosso dalla Regione toscana per la prevenzione dell’osteoporosi. La finalità di tale articolo è duplice: educare alla vaccinazione, cioè informare sui benefici derivanti dal vaccino per accrescere la consapevolezza della gravità della malattia, delle conseguenze che può avere e rendere l’accesso al vaccino facile; inoltre comunicare in modo efficace e dare informazioni corrette al cittadino sul ruolo della vaccinazione antinfluenzale al fine di favorire una scelta consapevole per essere vaccinati. Dott.ssa Concetta Martelli Responsabile della “Campagna Vaccinazioni 2007“ Sanità Le infezioni acute delle prime vie respiratorie anno 8 numero 10 Ottobre 2007 P E RC O R S O Tra settembre e ottobre, dopo aver assistito ad un’infinità di casi di infezione virale intestinale, di cui molti con decorso più prolungato del solito, si presenta una fine dell’estate che, a causa delle variazioni climatiche tipiche del passaggio di stagione, porta numerosi casi di infezioni delle vie respiratorie, soprattutto delle alte vie; questi episodi sono da distinguere dalle forme da virus influenzale, prima di tutto per il periodo della stagione. L’influenza si manifesta di solito a partire dalla fine dell’anno e si prolunga (come di solito negli ultimi anni) fino alla primavera, spesso manifestando la sua punta massima tra febbraio e marzo. È da ricordare inoltre che i sintomi dell’influenza sono molto più impegnativi, per cui non è difficile fare una diagnosi differenziale, in base alla sintomatologia e in base all’epidemiologia, cioè allo studio dei casi rispetto al numero e al periodo di comparsa. L’impatto delle malattie infettive delle vie aeree è quantitativamente enorme e sono quindi molte le risorse che vengono utilizzate, sia in termini di impegno del medico di medicina generale, il vero e unico specialista di queste affezioni, sia come consumo di farmaci, specialmente antipiretici e antibiotici. In questi casi bisogna stare attenti, e quest’avvertenza è rivolta sia ai pazienti che ai medici (sollecitati dai pazienti) a non fare un eccessivo uso di antibiotici, che spesso non sono necessari, perché le affezioni sono nella maggior parte dei casi di origine virale e tendono alla guarigione spontanea, e quindi è sufficiente usare dei sintomatici. Le infezioni delle alte vie respiratorie sono malattie acute, spesso epidemiche, che possono interessare le cavità nasali, il faringe, i seni paranasali, la bocca, le tonsille e la laringe, accompagnate o meno a febbre. Anche le bronchiti vengono incluse in questo ambito, per comune origine (spesso virale) pur interessando anatomica- mente le basse vie aeree. Per la contemporanea presenza e la sovrapposizione di segni e sintomi a carico di diverse strutture anatomiche interessate, la diagnosi viene posta basandosi sul sintomo prevalente. Nella pratica quotidiana queste patologie costituiscono, in certi periodi dell’anno, il 25% di tutte le richieste di interventi medici. I sintomi più diffusi e comuni sono la febbre, il mal di gola, la tosse e il malessere generale. Di fronte a questi sintomi, il medico di medicina generale dovrebbe prima di tutto effettuare una rapida diagnosi differenziale, escludendo forme di infezioni gravi che richiedono un trattamento urgente, una consulenza specialistica o un invio in ospedale, e infine orientarsi sulla possibile origine virale o batterica e di conseguenza sulle terapie del caso. Il raffreddore: La rinite virale è la più comune malattia infettiva esistente: si ritiene che di media ogni persona ne manifesti circa 2 episodi all’anno. La maggior parte dei pazienti con rinite acuta da virus non si rivolge al medico; del resto il fazzoletto di carta è probabilmente l’unico progresso importante registrato nel trattamento del raffreddore negli ultimi decenni. Contrariamente a quanto suggerisce il nome popolare di raffreddore, la malattia non è contratta da raffreddamento, ma non è facile provare a convincere di ciò i pazienti. Il conta- gio ad altre persone può essere limitato, oltre che evitando i contatti stretti, lavandosi frequentemente le mani. I sintomi del comune raffreddore sono facilmente distinguibili e quasi sempre è sufficiente la storia clinica del paziente. La distinzione più importante è quella da fare tra il raffreddore comune e le forme allergiche, che si basa spesso sulla storia clinica del paziente, che il medico di solito conosce bene. È stato provato che una Seni frontale e sferoidale (paranasali) Fossa nasale Faringe Cavità boccale Adito laringeo Epiglottide Laringe Acini polmonari Apici polmonari Bronco principale sinistro Trachea Bronco lobare superiore sinistro Lobo polmonare superiore Bronco polmonare destro Bronco lobare inferiore sinistro Scissure interlobali Incisura cardiaca Lobo polmonare medio Basi polmonari Lobo polmonare inferiore Diaframma ACINO POLMONARE Bronchiolo alveolare Bronchiolo terminale Ramo dell’arteria polmonare Aria che viene inspirata (ricca di ossigeno) Il sangue entra nei vasu capillari degli alveoli dove si libera dell’anidride carbonica e si arricchisce di ossigeno Alveoli polmonari Il sangue esce ossigenato dagli alveoli e va al cuore Rete vascolare Aria che viene espirata (ricca di anidride carbonica) Alveoli polmonari in sezione Setto interalveolare Ramo della vena polmonare RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DEGLI SCAMBI GASSOSI RESPIRATORI A LIVELLO DEGLI ALVEOLI POLMONARI sinusite acuta accompagna quasi sempre il raffreddore, ma, se non ha particolare intensità, non modifica la terapia, a meno che la durata non superi i 7 giorni, e in tale caso si può prendere in considerazione la presenza di una forma allergica o di una sinusite batterica. Numerosi studi hanno dimostrato la sostanziale inefficacia di antibiotici e vitamine. Altri trattamenti come inalazioni caldo-umide e vasocostrittori nasali usati con moderazione alleviano i sintomi, ma non limitano la diffusione. Gli antistaminici di prima generazione possono ridurre la tosse e la secrezione nasale. Utili anche i sedativi della tosse. Il mal di gola: Il mal di gola, o faringotonsillite, è molto frequente: in media se ne vedono circa 45 casi ogni 1000 richieste di consulenza medica, ma molti di più sono i pazienti che non si rivolgono al medico, e altri lo fanno solo telefonicamente. Nella maggior parte dei casi la causa è virale, ma sono comuni anche le infezioni batteriche, di solito da streptococco. L’insorgenza dei sintomi è rapida e il decorso vede il momento più acuto della sintomatologia intorno al terzo o quarto giorno, e la risoluzione completa (di solito) nel giro di 7-10 giorni. Il mal di gola, sia nel bambino che nell’adulto, di solito migliora e guarisce spontaneamente. Non è giustificato il ricorso all’uso di antibiotici con la paura di complicanze come il reumatismo articolare acuto. È probabile che la maggioranza dei medici di medicina generale attualmente in attività non abbia visto nessun caso di questa patologia nella sua attività professionale. Gli antibiotici si possono prescrivere solo nelle piccole percentuali di forme gravi o a rischio, anche perché la loro efficacia sulla durata e sulla gravità della malattia è modesta. Dott. Bruno Salis Segretario Provinciale FIMMG Lucca anno 8 numero 10 Ottobre 2007 P E RC O R S O Sanità L’AZIENDA USL 12 DI VIAREGGIO SCENDE IN CAMPO CONTRO SOVRAPPESO E OBESITÀ Presentazione delle strategie aziendali e della rete dei servizi In concomitanza con l’uscita del piano regionale per contrastare l’obesità e promuovere stili di vita sani e corretti (Delibera GRT 657 del 17/9/2007), prima USL della Regione Toscana ad applicarne i principi, l’Azienda USL 12 di Viareggio, in occasione dell’Obesity day 2007, ha presentato un vero e proprio piano strategico per affrontare il problema del sovrappeso e dell’obesità, che rappresenta oggi una vera emergenza sanitaria da affrontare a tutti i livelli. Tra le criticità del sistema attuale viene spesso individuata la mancanza di una strategia complessiva per l’approccio integrato al problema, indispensabile per una patologia multifattoriale e complessa quale quella in oggetto. Come segnalato anche nell’ultimo Piano Sanitario Regionale, oggi nella maggior parte dei casi i pazienti obesi o in sovrappeso vengono curati in maniera settoriale per la gestione di specifici sintomi, spesso con il passaggio da uno specialista ad un altro e da una struttura all’altra: il tutto genera sfiducia, rassegnazione e, spesso, cronicizzazione e aggravamento del problema. È necessario quindi garantire un approccio integrato e multidisciplinare al problema, efficace in relazione alla situazione e alle esigenze di ogni singolo paziente. Ugualmente importanti sono gli aspetti della prevenzione e della comunicazione con i cittadini, considerando che queste patologie e quelle loro associate sono ampiamente prevenibili con ragionevoli cambiamenti nel proprio stile di vita. Si è voluto pertanto adottare una visione strategica di ampio respiro che riunisca in un unico percorso le prestazioni offerte dalla Azienda USL 12, coinvolgendo trasversalmente tutte e tre le macroaree della ASL: la Prevenzione, l’Ospedale e il Territorio. Tre le linee di intervento su ci siamo attivati: 1. Costituzione di una “rete” di servizi; 2. Consolidamento e sviluppo delle iniziative di prevenzione; 3. Comunicazione ed informazione al cittadino. Costituzione di una “rete” di servizi L’Azienda USL 12 di Viareggio si è data come obiettivo quello di “prendere per mano” le persone che hanno problemi di peso, guidandoli in un percorso costruito passo dopo passo dagli specialisti che lavorano nei diversi servizi dedicati al trattamento del sovrappeso ed obesità. L’offerta di servizi è stata modellata sui bisogni degli utenti: si parte dall’educazione nutrizionale, rivolta a tutti coloro che desiderino migliorare il proprio stile alimentare e di vita, fino ad arrivare al trattamento in day hospital delle forme più avanzate e gravi di obesità. L’integrazione tra le strutture operative, collegate anche per via informatica, garantisce un iter diagnostico terapeutico condiviso per tutte le problematiche nutrizionali, metaboliche, endocrine eventualmente presenti, ed il raccordo con specialisti di riferimento per il supporto psicologico o per patologie associate. La Regione Toscana, ha riconosciuto l’importanza e il valore di questo nostro impegno, inserendolo tra i progetti speciali di interesse regionale. Consolidamento e sviluppo delle iniziative di prevenzione Già da tre anni è stato attivato, nell’ambito del Dipartimento di Prevenzione, il Centro di Educazione Nutrizionale, verso il quale la risposta degli utenti è stata fin dall’inizio molto elevata (intorno a 1000 prestazioni/anno) a testimonianza del bisogno di iniziative di prevenzione nel settore. Accanto a questo proseguono i tradizionali programmi di intervento nelle scuole e la consulenza nutrizionale e il controllo sulla ristorazione collettiva. A riprova dell’interesse dell’Azienda nei con- fronti di questo tema, convinti che l’amplificazione dei messaggi di salute passi anche attraverso azioni concrete, dal 10 ottobre saranno disponibili, presso i distributori automatici collocati nelle strutture aziendali, offerte alternative salutari quali frutta fresca e snack a basso contenuto calorico. Nell’atrio dell’Ospedale Versilia sarà realizzato un angolo appositamente dedicato e segnalato, dove gli utenti potranno trovare prodotti freschi e nutrizionalmente corretti quali yogurt, macedonie di frutta, insalate ed altro ancora. Comunicazione ed informazione al cittadino Una recente indagine svolta a livello europeo, che ha riguardato anche il nostro Paese, ha evidenziato come alla domanda “Cerco spesso informazioni su come seguire un’alimentazione sana?” il 45% dei cittadini intervistati ha risposto affermativamente, indicando la classe medica e gli organismi statali come le fonti più affidabili. Nell’intento di rispondere a questa esigenza, saranno sviluppate iniziative di informazione e comunicazione con il cittadino, quali: • Rubrica fissa su “Percorso Sanità” su tematiche inerenti l’alimentazione e più in generale i corretti stili di vita; • Implementazione del sito web ed attivazione sperimentale di uno sportello informatico per gli utenti; • Produzione di materiale informativo. Dr.ssa Giovanna Camarlinghi U.F.S. Igiene degli Alimenti e della Nutrizione TERAPIA OCCUPAZIONALE ALL’OSPEDALE “VERSILIA” Tecnologie avanzate e collaborazioni internazionali La Terapia Occupazionale, un servizio già attivo da alcuni anni presso il Dipartimento di Riabilitazione dell’Ospedale “Versilia” diretto dal Prof. Alessandro Battaglia, è un’attività riabilitativa che ha lo specifico scopo di facilitare la ripresa delle attività della vita quotidiana e lavorativa di persone diversamente abili, inserendosi all’interno del percorso riabilitativo ed utilizzando spazi attrezzati ad hoc. L’utilizzazione di tecnologie avanzate, fino alla robotica, si è dimostrata particolarmente utile per facilitare le attività di vita quotidiana, dall’igiene personale agli spostamenti, ma anche i sistemi di automazione ambientale, scienza chiamata oggi “domotica”, si sono rivelati utili per facilitare l’inserimento lavorativo. Grazie ad un finanziamento della Regione Toscana e del Fondo Sociale Europeo, è appena partito presso il “Versilia” un progetto di ricerca in questo settore chiamato ENABLE. Il progetto, che prevede l’intervento di bioingegneri e specialisti della riabilitazione, è coordinato dalla Professoressa Chiara Carrozza della Scuola Superiore S. Anna di Pisa. La componente riabilitativa, di cui è responsabile scientifico il Prof. Bruno Rossi dell’Università di Pisa, prevede la cooperazione, oltre che del Versilia e dell’Università stessa, anche della AUSL 5 di Pisa e della AUSL 6 di Livorno. L’ obiettivo è quello di progettare nuove tecnologie e valutare l’impatto di alcuni strumenti già esistenti inserendoli all’interno delle varie fase del percorso riabilitativo, dalla fase ospedaliera a quella del reinserimento sociale. Per il Versilia il progetto è in sinergia con una linea di ricerca sulla robotica in riabilitazione, coordinata dal Dott. Federico Posteraro, già attiva da qualche anno grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che ha finanziato due borse di studio per un medico ed un fisioterapista. Il lavoro svolto ha avuto anche un riconoscimento internazionale con contatti e visite da diversi paesi, anche asiatici. Infatti dopo una visita di ricercatori francesi e coreani, in questi giorni sono al “Versilia” due professionisti da Singapore, uno dei quali è proprio un terapista occupazionale che terrà un seminario sulle attività svolte presso il loro Centro di Riabilitazione. La cooperazione tra bioingegneri e riabilitatori, ed i contatti internazionali, rappresentano il futuro per poter garantire alle persone diversamente abili la miglior qualità della vita compatibile con il loro livello di disabilità. P E RC O R S O FRATTURE DI FEMORE NELL’ANZIANO Venerdì 5 ottobre, presso l’Ospedale “Versilia”, si sono riuniti i migliori traumatologi della Toscana che appartengono ad una associazione internazionale chiamata “Alumni della AO”, per discutere e confrontarsi sui problemi riguardanti le fratture di femore nell’anziano. I problemi riguardano non solo il versante tecnico chirurgico, ma anche e soprattutto il versante organizzativo. Le fratture prossimali di femore sono, infatti, fra le maggiori cause della drammatica riduzione della qualità della vita negli anziani e costituiranno nel futuro una delle problematiche di salute più urgente. Ogni anno in Italia sulle fratture prossimali di femore sono effettuati circa 33.000 interventi con placche o chiodi, 19.000 sostituzioni parziali protesiche e 27.000 artroprotesi totali in base alla tipologia delle fratture e dei pazienti. L’incidenza varia da paese a paese ed è di fatto una epidemia fratturativa mondiale tanto che l’OMS ha dichiarato 2000-2010 il decennio dell’osso. Nei paesi mediterranei all’età di 80 anni, 1 donna su 5 ha avuto frattura di femore almeno una volta, mentre a 90 anni la percentuale passa al 50%. I tassi di incidenza della frattura del femore aumentano esponenzialmente dai 65 anni in poi raddoppiando ogni 5 anni di età. Nelle donne oltre i 65 anni la frattura di femore è la seconda causa di ricovero dopo la insufficienza cardiaca. In Toscana, nel 2004, ci sono stati 6629 ricoveri per frattura di femore negli anziani (oltre 65 anni). In Versilia circa 300 all’anno. Tali fratture sono gravate in tutto il mondo da un alto tasso di mortalità. Il 5% addirittura muore in acuto prima o subito dopo l’intervento. La mortalità ad un anno è del 20% e di questi il 60% nei primi 4 mesi. Molti pazienti, poi, sebbene operati con grande professionalità, non riacquistano il loro precedente livello. L’analisi epidemiologica della mortalità da frattura di femore ha indotto a considerare, in tutto il mondo, questa patologia come esempio di “evento avverso in ambiente non preparato”. La cura dei pazienti con frattura prossimale di femore è considerato un ottimo indicatore di qualità dei servizi ospedalieri. Nonostante questo nella popolazione generale, nella classe medica ed in molti amministratori della salute pubblica, la percezione della rilevanza clinica e sociale rimane ancora molto limitata almeno rispetto ad altre patologie considerate “molto severe”. La regione Toscana ha indicato come obiettivo alle varie aziende sanitarie l’intervento chirurgico nei tempi più rapidi possibili in base alle condizioni generali dei pazienti e in particolare la Ausl12 di Viareggio ha posto tale obiettivo come prioritario alla U.O. di Ortopedia. Il trattamento precoce e l’approccio intensivo multidisciplinare rivestono una importanza fondamentale. Un approccio multidisciplinare del periodo perioperatorio (Anestesisiti, Ortopedici, Infermieri) con veloce inquadramento, preparazione e trattamento, strategia di cura del dolore pre e post operatorio, ed una riabilitazione precoce sono in grado di modificare in modo sostanziale i risultati a breve e medio termine del trattamento del paziente anziano con trauma. Un intervento multidisciplinare rappresenta il principale compito per i reparti ortopedici in stretta collaborazione con anestesisti, geriatri, fisiatri e staff infermieristico ed è in grado di ridurre la mortalità intraospedaliera e le complicanze. L’analisi di tutti questi fattori indica la strada da seguire ed è l’argomento di discussione di tale Elite Traumatologica e consiste in: - valutazione immediata in emergenza e rapida preparazione; - rapido ricovero in corsia; - buona pratica chirurgica; - riabilitazione precoce dei pazienti. Sicuramente il trattamento del paziente anziano traumatizzato è un modello di trattamento multidisciplinare incentrato su un aspetto terapeutico(farmaci e tecniche) ed un aspetto organizzativo (persone, strumenti, processi) con il concetto della medicina perioperatoria (anestesiologico-chirurgico)della presa in carico del paziente sino alla dimissione. Tutto questo perché è giusto che il paziente anziano ed anche il grande anziano possa recuperare al meglio quelle capacità motorie che sono alla base di un senso di indipendenza e di autostima in grado di farlo sentire ancora persona utile a se, alla propria famiglia ed alla società cui probabilmente ha già dato molto. Dott. Mario Manca Direttore U.O.C. Ortopedia Sanità anno 8 numero 10 Ottobre 2007 Assistenza sanitaria ai cittadini stranieri e comunitari L’argomento è oggi più che mai attuale con l’entrata nella comunità europea della Romania e della Bulgaria. La variazione di status, da cittadino straniero a cittadino comunitario, non è cosa di poco conto e, dal punto di vista della assistenza sanitaria, comporta un cambiamento per così dire a 360°. Perche? Il cittadino straniero in regola con le norme in materia di soggiorno può avere diritto alla iscrizione obbligatoria o facoltativa al SSN. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi presso uno degli sportelli polifunzionali ubicati presso la sede distrettuale Tabarracci di Viareggio o presso i presidi distrettuali di Camaiore e Pietrasanta. I cittadini stranieri non in regola con le norme in materia di soggiorno non hanno diritto alla iscrizione al SSN, ma, per motivi di tutela della salute collettiva e di prevenzione delle malattie, a questi cittadini sono garantite le prestazioni ambulatoriali ed ospedaliere urgenti o comunque essenziali, ancorché continuative, per malattia e infortunio e sono estesi i programmi di medicina preventiva. In particolare sono garantite: - la tutela sociale della gravidanza e della maternità a parità di trattamento con le cittadine italiane in applicazione delle Leggi n. 405/75 e n. 194/78 e del decreto del Ministro della Sanità pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 87 del 13 aprile 1995; la tutela della salute del minore; le vaccinazioni; - gli interventi di profilassi internazionale; la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive ed eventuale bonifica dei relativi focolai. Queste prestazioni vengono erogate attraverso il rilascio di un codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), che equipara il cittadino straniero al cittadino italiano. Ciò significa che il cittadino straniero è tenuto al pagamento del ticket nella misura in cui tale ticket è dovuto dal cittadino italiano. Qualora poi lo stato di indigenza, che è presupposto per il rilascio del codice STP, sia tale da non consentire neppure il pagamento del ticket, allora la prestazione verrà erogata gratuitamente in quanto la tutela della salute prevale su ogni altra considerazione di tipo amministrativo. Per questi cittadini è attivo presso la sede della Croce Verde di Viareggio un ambulatorio dedicato il giovedì agli adulti ed il mercoledì alla fascia di età pediatrica (0 – 14 anni). Il codice STP viene riportato dal medico prescrittore sulla impegnativa nello spazio dedicato al Codice Fiscale. Il cittadino rumeno o bulgaro, che dal 1 gennaio u.s. è diventato cittadino comunitario, vede cambiare sostanzialmente la propria posizione nei confronti della tutela sanitaria. Infatti, la normativa in materia di assi- stenza sanitaria prevista per i cittadini comunitari prevede una prima distinzione fra soggiorno inferiore o superiore a tre mesi. Il cittadino comunitario che soggiorna temporaneamente in Italia per un periodo inferiore a tre mesi avrà diritto alla assistenza sanitaria, a parità di trattamento con il cittadino italiano, tramite esibizione della TEAM (Tessera Europea di Assistenza Malattia). Per soggiorni superiori a tre mesi l’iscrizione al SSN, subordinata alla residenza anagrafica, è prevista nei seguenti casi: lavoratore subordinato od autonomo; familiare, anche non comunitario, di un lavoratore subordinato o autonomo; familiare di cittadino italiano; possesso di una attestazione di soggiorno permanente; disoccupato iscritto al centro per l’impiego; disoccupato iscritto ad un corso di formazione professionale; titolare di uno dei seguenti formulari (E106, E109, E120, E121). Per gestire la fase di passaggio fra lo status di cittadino straniero e lo status di cittadino comunitario, il Ministero della Salute, in attuazione della direttiva comunitaria n. 38/04 recepita con D. Lgs n. 30 del 3 febbraio 2007, ha previsto, per i cittadini comunitari non in regola ai fini della iscrizione al SSN e cioè sprovvisti della TEAM, la proroga dell’utilizzo del codice STP per coloro che ne erano in possesso alla data del 31/12/2006. Per gli altri non è più possibile rilasciare il codice STP, però viene comunque previsto il diritto alle prestazioni sanitarie indifferibili ed urgenti. Pertanto, nell’attesa di disposizioni regionali in merito, la nostra azienda si è organizzata attraverso una contabilizzazione separata di questi casi che hanno come punto unico di accesso l’ambulatorio della Croce Verde. Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare la dottoressa Martina Maria Teresa al n. 6059273 o la sottoscritta al n. 6059219. Nel rinnovare a tutti, stranieri, comunitari e neo comunitari, i migliori auguri per la realizzazione di un processo di integrazione nel tessuto sociale italiano, ricordo che il Ministero della Salute e la Regione Toscana, attraverso la Direzione Generale del Diritto alla Salute e delle Politiche di Solidarietà e le 12 aziende sanitarie toscane, stanno lavorando per cercare di creare tutti i presupposti affinché il diritto alla salute, previsto dalla nostra Costituzione quale diritto inviolabile della persona, sia garantito a tutti. Questo però deve necessariamente andare di pari passo con il reciproco rispetto in un’ottica di civile convivenza. Buon soggiorno in Italia a tutti. Dott.ssa Carla Selvaggio anno 8 numero 10 Ottobre 2007 P E RC O R S O Sanità PERCHÉ RIPARLARE DI FARMACOVIGILANZA? Continua dal numero di Settembre La nuova normativa In Italia le principali norme che regolano la farmacovigilanza derivano dal recepimento di direttive e linee guida comunitarie. Il Dlgs 95/2003 aveva introdotto importanti novità in materia di farmacovigilanza, che vengono ora riprese nel Dlgs 219/2006. In sintesi: 1. Sono tenuti a segnalare le sospette reazioni avverse a farmaci o vaccini, oltre ai medici anche gli altri operatori sanitari. Il termine generico “operatori sanitari” comprende tutti i soggetti che operano nel settore sanitario, con il limite oggettivo costituito dal fatto che ogni figura professionale sarà tenuta a segnalare solo quelle reazioni avverse da farmaci dalla stessa riconoscibili, in base al proprio ambito di competenza ed esperienza professionale. È importante sottolineare che non è necessario che il segnalatore sia sicuro del coinvolgimento del farmaco nella reazione avversa: è sufficiente il sospetto dell’esistenza di una correlazione. L’obbligo di segnalare è di tipo deontologico, pertanto sono state abolite le sanzioni previste dalla precedente normativa. 2. La segnalazione di reazioni avverse a farmaci o vaccini deve essere fatta utilizzando la “Scheda unica di segnalazione di sospetta reazione avversa”, facilmente reperibile in vari siti internet, sulle riviste specializzate, presso le Aziende Sanitarie. 3. Le segnalazioni devono essere inviate tempestivamente, ma non sono più previsti particolari limiti di tempo. Questo non deve indurre, però, l’operatore sanitario a ritardare la segnalazione in quanto le reazioni gravi ed inattese, per loro natura, possono rappresentare un pericolo per la salute dei pazienti. 4. Per i farmaci già in commercio da tempo bisogna segnalare solo le sospette reazioni avverse gravi o inattese. La gravità della reazione non deve essere stabilita in modo arbitrario: per reazione grave si deve intendere qualsiasi reazione che determini il decesso di un individuo, ne metta in pericolo la vita, ne richieda o ne prolunghi il ricovero ospedaliero, provochi disabilità o incapacità persistente o significativa, comporti un’anomalia congenita o un difetto alla nascita. 5. Per tutti i vaccini e per i farmaci più recenti sottoposti a monitoraggio intensivo, inclusi in un apposito elenco pubblicato e revisionato periodicamente dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), devono essere segnalate tutte le reazioni avverse (gravi, non gravi, attese, inattese). La Farmacovigilanza in Italia Nel Novembre 2001 è stata istituita in Italia la Rete Nazionale di Farmacovigilanza, nella quale i responsabili di Farmacovigilanza di tutte le strutture sanitarie devono inserire i dati relativi alle schede di segnalazione di sospetta reazione avversa ricevute; tali schede vengono così registrate in un unico database nazionale che, recentemente, è stato collegato alla Rete Europea e integrato con la banca dati di Farmacovigilanza (Eudravigilance). Il sistema nazionale consente la raccolta, la condivisione e l’elaborazione delle informazioni riguardanti possibili reazioni avverse ai farmaci collegando, tramite internet, i responsabili di farmacovigilanza delle diverse strutture sanitarie. Tutti gli utenti accreditati possono comunicare attraverso un sistema di posta elettronica dedicata, che favorisce una rapida circolazione delle informazioni. L’accesso alla Rete Nazionale consente, ai soggetti autorizzati, di ricavare dati di confronto tra le varie realtà territoriali anche per tipologia di segnalazione e di segnalatore, per fasce di età, per gruppi terapeutici, ecc. Dott. Gianni Grossi, Dott.ssa Marisa Rais, Dott.ssa Silvia Nencioni U.O.C. Farmaceutica Curarsi con le erbe, ma… consultando il medico di famiglia! La cura di patologie o sintomi con prodotti a base di erbe o piante è sempre più spesso praticata, talvolta in alternativa alle terapie con i farmaci della farmacopea ufficiale. Una efficacia riferita,una martellante pubblicità, i bassi costi rispetto ai farmaci che richiedono una prescrizione medica e il moltiplicarsi dei negozi dove è possibile comprarli sono tra le ragioni che spiegano questa aumentata diffusione. È proprio questo aumento del consumo dei rimedi reperibili in erboristeria che richiede alcune considerazioni e alcune avvertenze soprattutto nei casi di terapie combinate con i farmaci della medicina tradizionale. Contrariamente a quanto comunemente si crede l’impiego di questi rimedi a base di erbe può provocare seri rischi alla salute con ripercussioni sul rene, sul fegato, sul cuore e sul cervello. Oltre al rischio diretto di effetti dannosi su organi e apparati del nostro organismo e di quello legato all’interazione con farmaci tradizionali assunti a seguito di una prescrizione medica motivata da una precisa diagnosi, vi è il rischio indiretto di trattare con preparati privi di una dimostrata efficacia malattie anche gravi ritardando l’impiego di farmaci di provata efficacia. Inoltre la mancanza di studi controllati e randomizzati e di controlli sistematici nel tempo dopo l’immissione in commercio non consentono di rilevare eventuali effetti tossici sull’embrione e effetti carcinogenetici. Solo una piccola percentuale delle migliaia di piante medicinali utilizzate nel mondo sono state testate in modo rigoroso in studi randomizzati e controllati e noi oggi riteniamo che solo questo tipo di studi sia in grado di accreditare efficacia a nuovi farmaci. Erbe e piante apparentemente innocue in condizioni normali possono dimostrarsi pericolose in certi pazienti o in particolari circostanze, ovvero quando associate a farmaci convenzionali assunti su prescrizione medica. Ulteriori problemi sono legati alla qualità dei prodotti messi in commercio. La standardizzazione dei prodotti a base di erbe e piante può essere difficile poiché gli estratti che se ne ricavano contengono miscele complesse di principi attivi non tutti noti e ovviamente non tutti dotati di effetti favorevoli. Inoltre sono prevedibili differenze nella composizione delle confezioni dovute ai diversi produttori e ai diversi lotti messi in commercio. Alla luce di queste considerazioni ed in particolare tenendo presente che possono verificarsi interazioni tra erbe e farmaci che possono provocare complicanze serie alla nostra salute, è necessario che medico e paziente tengano sempre presente tutte le sostanze utilizzate contemporaneamente per il trattamento di una malattia o di un qualche disturbo. Gli esempi che si possono fare sono tanti, a partire dalle interferenze sulla terapia anticoagulante di molte sostanze di origine vegetale (con il rischio di severe emorragie!) ai disturbi del quadro elettrolitico prodotti da lassativi associati ai diuretici (con il rischio di aritmie cardiache anche serie). Quindi il paziente che già pratica una terapia con farmaci ma è desideroso di “provare” rimedi alternativi ( magari consigliati dal vicino di casa!) deve avvisare il suo medico curante al fine di verificare la compatibilità delle sostanze che si accinge ad assumere. Il medico a sua volta deve tener presente che sempre più spesso i suoi pazienti si recano in erboristeria ad acquistare prodotti considerati (a torto) non pericolosi e deve, sopratutto nel corso dei controlli di terapie che si protraggono nel tempo per patologie croniche (ipertensione arteriosa, diabete, cardiopatie etc), informarsi sull’ eventuale uso di terapie “alternative” e valutarne la compatibilità. Che il problema sia quanto mai attuale lo dimostra tutta la letteratura medica recente che segnala i rischi di queste disinvolte mescolanze di farmaci e estratti di erbe. Infine da non trascurare sono i rischi connessi all’interazione dei prodotti derivati da erbe e piante e i farmaci utilizzati nel corso di anestesia per interventi chirurgici di varia natura. La Società Americana di Anestesiologia consiglia di sospendere tutti i prodotti a base di erbe due settimane prima degli interventi chirurgici in elezione. Il messaggio per i lettori è: attenti alle commistioni tra farmaci e prodotti di erboristeria. La sicurezza nell’assunzione di sostanze e farmaci si basa sia su una preliminare e corretta informazione sugli effetti favorevoli e sugli effetti indesiderati sia sulla alla costante condivisione della scelta con il medico curante. Dott. Antonio Pesola • PAVIMENTI • RIVESTIMENTI • ARREDOBAGNO • IDROTERMOSANITARI • STUFE E CAMINETTI Via S. Andrea 8 ang. Via Italica - (Ponte Autostrada) - LIDO DI CAMAIORE Tel. 0584.61.13.31 - Fax 0584.61.16.61 - www.ceramicarreda.it - [email protected] P E RC O R S O Quando le lastre sono un rischio Stime recentissime calcolano che almeno il 5% dei tumori osservati nei paesi industrializzati siano causati da radiazioni mediche. Ancora più impressionante è sapere che almeno il 30% di questi esami sono inutili (Picano E, BMJ 9 October 2004, updated with BEIR VII, 2006). I Medici di Medicina Generale hanno voluto approfondire l’argomento sui rischi delle indagini mediche che utilizzano radiazioni ionizzanti in un incontro di formazione che si è tenuto il 29 settembre 2007. Il corso è stato condotto dal Dott. Picano, ricercatore del CNR di Pisa, famoso nel mondo per il suo forte impegno in tema di “sostenibilità dell’Imaging” e ideatore del progetto SUIT (Stop Useless Imaging Testing – fermiamo il cattivo uso delle indagini radiologiche). Conoscenza e appropriatezza In realtà più o meno tutti sanno che “le lastre” fanno male. Ma pochi hanno una precisa idea dei possibili rischi. Dati, impietosi, di letteratura ci dicono che il 30-50% degli esami di diagnostica per immagini risulta parzialmente appropriato (esami che si potevano evitare) o completamente inappropriato (esami che si dovevano evitare). Questo comporta 1) danni alla salute del paziente per una esposizione inutile a radiazioni ionizzanti, 2) allungamento delle liste di attesa che causa ritardi proprio per chi ha più bisogno dell’esame, 3) aumento della spesa sanitaria per procedure sostanzialmente inutili. Altre ricerche ci dicono anche che i medici (cardiologi, ortopedici, neurochirurghi, ma anche radiologi e Medici di Medicina Generale) hanno una scarsa conoscenza delle dosi di radiazioni a cui sottopongono i propri pazienti. Ad esempio solo il 39,5% di medici non radiologi stima correttamente la dose di radiazioni di una Rx del torace (che è di 0,01-0,02 MilliSivert). E ancora, l’85% dei medici sottostima di 20 volte le radiazioni assorbite con una TAC dell’addome, che equivale a 400 radiografie del torace (Shiralkar S et al. BMJ 2003; 327:371-2). Solo il, 5% degli ortopedici stima correttamente il rischio di cancro indotto da radiografie delle ossa (Finestone A, et al. Arch Environ Health. 2003;58:59-61). Solo il 29% dei cardiologi stima correttamente la dose di una scintigrafia cardiaca, che corrisponde a 500 lastre del torace (Correia, Picano. Int J Cardiol 2005). Inquinamento radiografico Nei paesi industrializzati, e quindi anche in Italia, vengono eseguiti ogni anno dai 200 ai 2000 esami radiologici ogni 1000 abitanti. La crescita di prestazioni radiologiche è stata così vertiginosa che l’irradiazione medica della popolazione ha superato i 2,5 MilliSivert/anno (250 lastre del torace) che è in media l’esposizione alle radiazioni naturali (gas radon, cosmiche, rocce etc.) a cui tutti siamo sottoposti. Come dire che l’inquinamento da radiodiagnostica, in parte evitabile, raddoppia l’inevitabile inquinamento naturale. Sanità I numeri Ma cerchiamo di capire meglio le dimensioni del problema. Per avere una idea della dose di esposizione è utile comparare i vari esami a multipli di una Radiografia del torace. Se ad esempio consideriamo la Rx del torace uguale a 1 (in termini tecnici la dose di radiazioni è 0,01 MilliSivert, la unità di misura ormai accettata), una Radiografia del Rachide cervicale corrisponde a 35 lastre del torace (cioè 0,35 milliSivert). Nella Tabella, tratta da lavori di letteratura, sono riportate dosi, rischi e equivalenza alla radiazione naturale per ogni esame radiologico. anno 8 numero 10 Ottobre 2007 cancro del seno fatale, ma indurre 1 morte per tumore di altro genere e 1 cancro non fatale causati dalla irradiazione (1 mammografia 0,7-1 milliSivret, cioè 30-50 Rx del torace). (Ann Internal Medicine; 4 Aprile 2007). Soluzioni Cosa fare? La risposta sembrerebbe semplice: ridurre la richiesta di esami inappropriati e rispettare la direttiva Euratom 97/43 che sanziona con l’articolo 3 (principio di giustificazione) il comportamento di prescrittori ed esecutori di esami inutili. I medici dovrebbero in sostanza recuperare la valutazione clinica, gli elementi che derivano Rischio Dose di radiazione (mSv) Rischio di sviluppare cancro Esame radiologico Multipli di Rx del torace Equivalente radiazione naturale Rischio trascurabile 0,01 trascurabile Rx torace Rx arti 1 3 giorni Rischio minimo 0,1 Da 1 ogni 100.000 a 1 ogni 1.000.000 esposti svilupperanno cancro Rx cranio Rx anca =3,5 Rx T =15 Rx T 11 giorni Da 1ogni 10.000 a 1 ogni 1.00.000 esposti svilupperanno cancro Rx Rachide cervicale Rx Rachide dorsale Rx bacino Rx Rachide Lombare Scinti polmone Scinti Rene Scinti Tiroide TC cranio Urografia Scinti ossea Total Body = 35 Rx T = 35 Rx T = 35 Rx T = 65 Rx T =50 Rx T =50 Rx T =50 Rx T =115 Rx T =125 Rx T =200 Rx T PET Clisma opaco TC Torace TC Addome TC Pelvi Scinti cardiaca con Tc Scinti cardiaca con Tallio Angioplastica con stent = 250 Rx T = 350 Rx T = 400 Rx T = 400 Rx T = 500 Rx T = 500 Rx T = 1150 Rx T =1250 Rx T Rischio molto basso Rischio basso 1 10 Da 1ogni 1.000 a 1 ogni 1.0.000 esposti svilupperanno cancro I rischi Tutto questo contribuisce ad aumentare l’insorgenza di leucemie e tumori, oltre ai noti danni genetici da radiazioni. Il rischio per la popolazione si ricava moltiplicando la dose equivalente a 50 Rx del torace (1 milliSivert) x 10 alla -5, cioè 0,0005, trascurabile per il singolo individuo ma importante in termini di popolazione. (BEIR VII, 2006). È documentato infatti il rischio di indurre mutazioni nel DNA e la VII Commissione Europea per gli Effetti Biologici delle Radiazioni (Beir) ha dichiarato che la esposizione a una dose di 10 milliSivert (una scintigrafia miocardia con Tallio, 1000 radiografie del torace) comporta un rischio di cancro o leucemia di 1 caso ogni 1000 pazienti sottoposti all’indagine e che lo sforamento di un tetto di 30 milliSivert/anno (ad es. 1 TAC torace + 1 scintigrafia miocardia +1 coronarografia, + angioplastica) è in sé ingiustificato. Il rischio è 1) più elevato se la età al momento della irradiazione è minore (infanzia), 2) aumenta linearmente con il numero di esposizioni senza una soglia di rischio, 3) persiste tutta la vita. È stata ad esempio trovata una correlazione fra aumento del rischio di tumore mammario in donne sottoposte in età giovanile a ripetute Rx del torace. (M J Cancer 2007). Lo screening mammografico fra 40 e 49 anni (non ancora difatti valicato per questa fascia di età) ad esempio, su una popolazione di 20.000 donne potrebbe ridurre 1 morte per 4 mesi 7 mesi 6 mesi 14 mesi 24 mesi 3,2 anni 3,6 anni 4,5 anni 10 anni 11 anni dalla conoscenza e dall’esame obiettivo del paziente ritornando a considerare gli accertamenti come sostegno al ragionamento e non come sostituti di questo. Tuttavia una informazione distorta - e francamente ignorante - ed il mercato della salute sospingono sempre più i cittadini a chiedere esami senza tenere conto delle indicazioni dei medici. Il consumismo sanitario, e in questo caso radiologico, l’ansia di “vedere quello che c’è” fa collezionare serie di indagini che talora nulla aggiungono alle considerazioni diagnostiche del medico e che di frequente non cambiano il percorso terapeutico. È del resto inammissibile che solo il 7% dei pazienti riferisca di essere stato informato dal medico dei possibili rischi di una TAC. Tutto questo ci porta anche a riflettere su un sistema sanitario che privilegia i benefici immediati, e premia la sottospecializzazione piuttosto che la formazione medica basata su una visione globale, multidimensionale, centrata sulla storia dell’individuo, sulla conoscenza del paziente e sulla visita medica. Si potrebbe concludere auspicando che: “La clinica senza l’imaging sia meno cieca, l’imaging senza la clinica sia meno vuoto”. Dott. Pier Lorenzo Franceschi Medico di Medicina Generale Responsabile della formazione dei Medici di Medicina Generale IL DANNO BIOLOGICO DA RADIAZIONI Era il Gennaio del 1896 quando K. Roentgen annuncia la scoperta dei raggi X. Nell’arco del decennio successivo gran parte della patologia da dosi elevate e intense di radiazioni ionizzanti era stata riconosciuta e sommariamente descritta. Un altro genere di effetti cominciò ad essere conosciuto sul finire degli anni venti. H. J. Muller (genetista) dimostrò nel 1927 che i raggi X producono mutazioni genetiche e cromosomiche nel moscerino dell’aceto e che sono trasmesse ai discendenti secondo le leggi dell’eredità biologica. Malgrado ciò la radioprotezione si occupò in maniera rilevante degli effetti genetici solamente dopo la seconda guerra mondiale, quando essi furono considerati come i più insidiosi e gravi dell’esposizione alle radiazioni. Gli effetti biologici delle radiazioni provengono sia da sorgenti naturali che artificiali. Nella classe delle sorgenti naturali per una considerevole quota (59%) troviamo il radon, un gas radioattivo la cui principale fonte risulta essere il terreno (altre fonti possono essere in misura minore i materiali da costruzione) dal quale fuoriesce e si disperde nell’ambiente, accumulandosi in locali chiusi ove diventa pericoloso. Si stima che sia la seconda causa di tumore al polmone dopo il fumo di sigaretta. Oltre al radon vi sono poi, quali effetti naturali, il cibo e le bevande, le radiazioni cosmiche e del suolo come fonti di altre sostanze radioattive. L’attività medico-diagnostica risulta la causa più importante di emissione di radioattività fra le sorgenti di natura artificiale. Gli effetti delle radiazioni sui substrati biologici si esplicano attraverso danni di natura chimica mediante la produzione di radicali liberi; di natura molecolare, con l’alterazione di proteine ed acidi nucleici oppure biologica, con effetti che vanno dalla mutazione genetica, alla morte cellulare fino alla morte dell’individuo. È importante rilevare l’esistenza di due diverse categorie di effetti. Nella prima rientrano quelli di carattere deterministico (effetti non stocastici) che si manifestano negli individui se si supera una dose soglia, per cui la severità dell’effetto aumenta con la dose e riguardano la persona esposta. Nell’altra categoria vi sono gli effetti stocastici, ovvero gli effetti casuali, probabilistici evidenziabili solo con studi epidemiologici condotti su gruppi sufficientemente numerosi di persone esposte, a confronto con gruppi simili di persone non esposte. Come abbiamo detto, una delle principali fonti di esposizione a radiazioni è costituita dall’attività medico-diagnostica. Purtroppo, nel panorama europeo, il nostro Paese è uno dei maggiori “consumatori” di esami diagnostici che comportano l’uso di radiazioni ionizzanti in numero di 650 esami ogni 1000 abitanti. Una quota non trascurabile di questo valore vede la presenza di indagini radiologiche il cui esito non ha alcuna rilevanza sulla gestione del paziente, ma capaci però di sottoporlo ad una irradiazione non necessaria. Dott. Emilio Camerini Direttore Area della Diagnostica per Immagini anno 8 numero 10 Ottobre 2007 P E RC O R S O Sanità L’Organizzazione Mondiale della Sanità a Viareggio L’Azienda USL 12 di Viareggio ha collaborato ad organizzare il FORUM WHO/ HBSH 2007, pianificato dalla HBSC, Health Behaviour in School - Aged Children, e dalla WHO, acronimo inglese dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, istituzioni che insieme alla Regione Toscana hanno dato vita ad una serie di forum internazionali articolati in tre giornate, che si sono svolte ad inizio ottobre a Viareggio, presso il Complesso Congressuale Principe di Piemonte. Un evento orientato ad approfondire l’impatto dei determinati socio-economici sulla salute degli adolescenti, il ruolo del sistema sanitario nel promuovere azioni intersettoriali volte ad incidere su tali determinanti e le modalità di partecipazione attiva degli adolescenti nelle scelte che riguardano la propria salute. La Regione Toscana, nell’ambito dell’Accordo-Quadro di collaborazione con l’OMS, ha aderito nel 2003 allo studio internazionale HBSC, un’importante progetto che, in partecipazione con altri paesi del mondo, contribuisce a costruire in modo integrato le politiche giovanili strutturate sui reali bisogni dei giovani, legati al loro contesto di vita, risultato di atteggiamenti e comportamenti individuali, variabili sociali, ambientali, economiche, dove la scuola rappresenta un importante ambito di lavoro. L’evento è stato inaugurato con la Giornata Italiana dal titolo “Azioni integrate per favorire il benessere degli adolescenti” che ha messo a fuoco problemi quali le disparità socio-economiche nell’ambito del benessere mentale, e strategie di intervento come la collaborazione multisettoriale, coinvolgendo istruzione, sanità e previdenza sociale. Inoltre sono state sottolineate modalità di passaggio dalla fase di ricerca HBSC, alle politiche concrete partecipate dai giovani in qualità di protagonisti nella promozione e tutela della propria salute mentale. Nella altre giornate il Forum Internazionale è stato dedicato a comparazioni e confronti a livello internazionale, presentando e discutendo indirizzi ed esperienze significative con la partecipazione di esperti provenienti da numerosi stati membri della Regione Europa dell’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, e rappresentanti di agenzie ed istituzioni europee. La salute degli adolescenti è significatamene determinata da una globalità di fattori sociali, economici e culturali: informazione, educazione, abitazione e nutrizione adeguate, spazi e condizioni che favoriscono il movimento, gruppo dei pari e disuguaglianza di accesso a servizi sanitari di qualità possono creare divari e contribuire all’instabilità sociale. Generalmente le azioni volte a migliorare la salute ed il benessere degli giovani sono spesso limitate a prevenire specifici fattori di rischio: fumo, abuso di alcool e stili di vita sedentari, ma con lo studio HBSC, Health Behaviour in School-Aged Children si è cercato di comprendere come alcuni contesti sociali quali la famiglia, la scuola e la comunità influenzino gli stili di vita e i comportamenti degli adolescenti. La ricerca HBSC, uno studio internazionale dell’OMS sugli stili di vita di bambini ed adolescenti in età scolare, in Italia ha coinvolto la Regione Piemonte, Toscana e Veneto attraverso un questionario distribuito nelle scuole ad un campione d’età di undici, tredici e quindici anni. Sono stati indagati il contesto familiare, status sociale ed economico, qualità delle relazioni; il gruppo dei pari ed il contesto scolastico; gli stili di vita, abitudini alimentari, movimento e tempo libero; i comportamenti a rischio, fumo, alcool, consumo di sostanze stupefacenti, comportamento sessuale; e lo stato di salute, percezione di sé, autostima, immagine corporea. Il primo di questa serie di Forum ha avuto luogo a Firenze nel 2006 focalizzando sul problema dell’obesità tra i giovani, il titolo del meeting era “I determinanti socioeconomici che influenzano le sane abitudini alimentari e l’attività fisica fra gli adolescenti”. Il tema individuato per il 2007 dall’OMS è “Social Cohesion for Mental Wellbeing among Adolescents”, Coesione Sociale per il Benessere degli Adolescenti, in modo che un contesto di politiche integrate possa favorire aspetti della salute degli adolescenti. Elena Simonini Tirocinante presso la Ausl 12 di Viareggio Gestione del paziente complesso Le Aziende Sanitarie di Lucca e di Viareggio, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza, nell’ambito delle giornate di aggiornamento in medicina d’urgenza hanno organizzato il terzo incontro dell’Area Vasta Nord Ovest. “Gestione del paziente complesso. Un armonico gioco di squadra tra il medico di Pronto Soccorso e gli specialisti” è questo il titolo della due giorni che si è svolta venerdì 19 e sabato 20 ottobre all’Hotel Principe di Piemonte a Viareggio. Il confronto tra il Medico di Urgenza e gli Specialisti porta sempre risultati positivi se viene gestito in un contesto dove i vari ruoli sono chiari e condivisi e dove esistano percorsi organizzativi e gestionali armonici e ben definiti. Durante il Convegno verranno affrontati problematiche di Medicina d’Urgenza anche molto diverse tra loro, ma che implicano un rapporto con lo Specialista: tali argomenti sono stati selezionati per il loro peso quali-quantitativo e/o per la difficoltà gestionali che quotidianamente pongono. I tanti e qualificati relatori presenti, hanno espsoto le linee guida più recenti e accreditate e le soluzioni organizzative attuate nelle varie realtà della nostra Area Vasta per far emergere le problematiche che a volte le ostacolano o le rendono inefficaci. L’obiettivo finale è stato quello di verificare, nel confronto, la validità delle scelte proposte per trovare, per i temi più critici, idee e proposte che, con la collaborazione dei vari specialisti, consentano di definire procedure scientificamente sempre più adeguate, ma soprattutto veramente efficaci. La Sclerosi Multipla in Versilia La Sezione provinciale lucchese dell’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM onlus) ha organizzato, con la collaborazione della Azienda USL 12 di Viareggio, un Convegno rivolto in particolare ai cittadini dei Comuni della fascia costiera versiliese, dal titolo: La Sclerosi Multipla in Versilia. Il Convegno, svoltosi sabato 20 Ottobre, presso il Centro Congressi del Principe di Piemonte, si proponeva di integrare la conoscenza delle strutture sanitarie locali, nell’ambito della Azienda USL 12 di Viareggio, relative agli interventi specialistici sulle persone con Sclerosi Multipla (terapie neurologiche, riabilitative, ecc.). Promuovere gli interventi sociali forniti dalle strutture pubbliche alle persone con Sclerosi Multipla ed ai loro familiari. Identificare i motivi di criticità tra gli interventi sanitari e assistenziali. Informare la popolazione sulle opportunità di Assistenza Domiciliare che l’Associazione è disposta a fornire gratuitamente alle persone con Sclerosi Multipla per migliorare la loro qualità di vita e cercare Volontari locali che possano dedicare qualche ora del loro tempo per incrementare l’attività di assistenza. P E RC O R S O Sanità A SONDRIO PER “DECLINARE IDEE” SULL’UMANIZZAZIONE DELL’ONCOLOGIA “Idee da declinare”, è proprio questo il titolo del Convegno tenutosi a Sondrio nei giorni 14 e 15 Settembre, organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Valtellina e Valchiavenna per festeggiare il decennale della U.O.C. di Oncologia medica di Sondrio, al quale abbiamo partecipato con un Poster dal titolo “UN SORRISO IN ONCOLOGIA: PERCORSI DI UMANIZZAZIONE IN CORSIA”. L’evento, che ha visto succedersi più di 70 fra Oncologi e Direttori Generali provenienti dalle diverse realtà nazionali, nonché l’ex Ministro della Sanità e oggi presidente della FAVO (Federazione delle Associazioni del Volontariato Oncologico) Francesco De Lorenzo, si è aperto con alcune relazioni di carattere scientifico e politico-gestionale concilianti nuove terapie, bisogno di cure e compatibilità delle risorse, ma vero leit-motiv dell’incontro è ruotato intorno all’idea che oggi va per la maggiore: “umanizzare il lavoro dell’Oncologo a vantaggio di un miglior rapporto con i malati”. Con questa iniziativa, durante la quale sono stati presentati, per l’appunto, 31 Progetti provenienti da altrettante realtà oncologiche italiane, è stata data voce a quanti, fra coloro che si occupano di pazienti affetti da tumore, con un po’ di fantasia e di impegno, si sono adoperati per migliorare l’assistenza a questi malati durante la comunicazione della diagnosi e nel loro iter terapeutico, lungo e talvolta difficile, cercando di alleviare quei momenti di smarrimento, incomprensione, tristezza, solitudine che accompagnano i nostri pazienti nel loro peregrinare dalle loro case ai reparti di day-Hospital o di Degenza. Occorre a tal proposito ricordare che il rapporto medico-paziente in Oncologia medica è molto simile a quello che si instaura fra il medico di base e il proprio paziente, data la necessaria continuità assistenziale, e proprio la lunga durata dei trattamenti e la molteplicità degli aspetti legati alla patologia tumorale, con la necessità d’intervento di più operatori sanitari che si avvicendano intorno al malato oncologico, apre la porta alla necessità di ricreare un ambiente accogliente, confortevole, adeguato, multidisciplinare, e perché no, ludico o d’intrattenimento proprio come quelli proposti nei progetti presentati. I temi proposti sono andati dalla teleassistenza con video-telefono, oggi di grande attualità, all’”Oncologia nelle Va- canze”, alle migliorie logistico-strutturali dei reparti, all’aromoterapia, all’utilizzo della danza nei reparti pediatrici, del movimento e dell’espressività nella riabilitazione delle pazienti mastectomizzate, alla realizzazione di una casa-ostello, alla donazione di parrucche alle pazienti con alopecia post-chemioterapica ecc.; per chi volesse prenderne visione delle iniziative presentate, può farlo collegandosi con il sito www.oncologiasondrio.it nel link Banca delle Idee, dove è presente appunto anche il progetto della nostra U.O.C. di Oncologia Medica dell’Ospedale Versilia. Il progetto “Un Sorriso in Oncologia”, presentato da Belinda Castori ed Alvaro Ortichetti, ci accompagna quasi contemporaneamente dalla creazione del reparto di Oncologia Medica nel 2004, ricomprende e abbraccia un po’ tutti i temi proposti in quella sede, in quanto sono da sempre condivisi e portati avanti nel lavoro e nell’impegno quotidiano di tutti gli operatori sanitari della nostra Unità Operativa nell’interesse del paziente in quanto persona. Belinda Castori, Alvaro Ortichetti e Domenico Amoroso U.O.C. di Oncologia Medica anno 8 numero 10 Ottobre 2007 Piccola Guida Psiconcologica Un aiuto per i pazienti ed i loro familiari. È questa la finalità della Piccola Guida Psiconcologica, manuale breve e sintetico, ad uso divulgativo, realizzato dall’Oncologia Medica dell’Ospedale Versilia in collaborazione con l’Unità Operativa di Psicologia. La comunicazione di una diagnosi infausta, infatti, è senza dubbio uno degli eventi più stressanti nella vita delle persone. Per questo motivo, è apparso necessario individuare un canale di primo approccio con i pazienti ed i familiari in grado di spiegare, illustrare ed analizzare alcune tra le principali, e più comuni, reazioni psicologiche di fronte alla comunicazione di una diagnosi di così grande impatto. Un manuale di rapida lettura, con suggerimenti puntuali ed approfonditi, di assoluta specificità per tutto quello che concerne la malattia tumorale. L’opera, fortemente voluta da Domenico Amoroso, primario di Oncologia dell’Ospedale Versilia, costituisce un veicolo ed un approccio iniziale all’interno di un percorso di sostegno maggiormente articolato in cui il paziente ed i suoi familiari si compongono come i soggetti principali e privilegiati nella cura. Così, la Piccola Guida Psiconcologica si propone di chiarire alcune tra le modalità per affrontare più adeguatamente la malattia, utilizzando al meglio le risorse psicologiche del paziente e del suo ambiente. Ancora uno strumento, dunque, per sottolineare ulteriormente l’assoluta centralità del paziente nell’ itinerario terapeutico (Ambulatorio di Psiconcologia: telefono 0584/6058673). anno 8 numero 10 Ottobre 2007 P E RC O R S O Sanità Dichiarazione di Erice sull’equità e il diritto alla salute 1. Mai come oggi l’Umanità soffre per così ampie e crescenti disuguaglianze nel reddito e nella salute. Eppure non sono lontani gli anni in cui l’Umanità sembrava incamminarsi in una strada di maggiore giustizia tra i popoli e di realizzazione dei principi solennemente enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (1948). Tra questi anche il diritto alla salute. Poco più di 20 anni orsono l’Organizzazione Mondiale della Sanità lanciava la campagna per la “Salute per tutti entro il 2000” e riaffermava che “la salute - come stato di benessere fisico, sociale e mentale e non solo come assenza di malattia e infermità – è un diritto fondamentale dell’uomo e l’accesso a un livello più alto di salute è un obiettivo sociale estremamente importante” (Conferenza di Alma Ata, 1978). 2. Il percorso verso una maggiore giustizia tra i popoli e verso una globalizzazione dei diritti sembra essersi interrotto. La globalizzazione dei nostri giorni è quella della finanza e dell’economia. Non è un caso che la Banca Mondiale abbia di fatto sostituito l’Organizzazione Mondiale della Sanità nell’indicare – e in certi casi imporre – le linee di politica sanitaria internazionale, che sono quelle della sanità a pagamento, delle privatizzazioni dei servizi e delle assicurazioni: in una parola della salute come bene di consumo, a disposizione di chi vuole, ma soprattutto di chi ha i mezzi per acquistarla. Gli stessi G8 definiscono la salute come strumento di crescita economica, senza riconoscerla esplicitamente come diritto umano. Non è possibile accettare tutto questo quando: • Il 20% della popolazione, quella più ricca, possiede l’82,7% del reddito mondiale e il 20% della popolazione, quella più povera, solo l’1,4%; • Le popolazioni dei paesi più ricchi e industrializzati hanno una longevità media che si avvicina agli 80 anni, mentre le popolazioni di molti paesi dell’Africa subsahariana registrano livelli di longevità anche inferiori ai 40 anni, con un netto regresso rispet- to a dieci anni orsono; • Le persone affette da HIV/AIDS dei paesi ricchi hanno a disposizione gratuitamente farmaci efficaci contro l’infezione e la malattia, mentre alle persone affette da HIV/AIDS dei paesi poveri questa possibilità (di cura e di vita) è negata; • Quasi 900 milioni di persone nel mondo non hanno accesso ai servizi sanitari essenziali. 3. Universalità di accesso ai servizi, comprensività delle cure, finanziamento basato sulla capacità contributiva sono i pilastri su cui si sono basati molti sistemi sanitari nel mondo - sia con il modello del “servizio sanitario nazionale”, che con quello delle “assicurazioni sociali”-; attraverso l’applicazione di questi principi si sono raggiunti elevati livelli di efficacia dei servizi, di equità nell’accesso alle cure e di miglioramento della salute della popolazione. Laddove si è da sempre praticato un modello di sistema basato sulla responsabilità individuale, che comporta evidenti disuguaglianze, i livelli di salute della popolazione sono risultati inferiori a quelli di altri paesi ad economia avanzata, con decine di milioni di persone prive di qualsiasi forma di copertura assistenziale, nonostante la spesa sanitaria sia di gran lunga la più elevata. 4. Le profonde trasformazioni demografiche ed epidemiologiche, le incessanti innovazioni tecnologiche in campo diagnostico e terapeutico, la necessità ineludibile di elevare l’efficienza e l’appropriatezza degli interventi sanitari pongono a tutti i paesi la sfida di innovare - e anche di riformare profondamente – i sistemi sanitari. Tuttavia le tendenze in atto vanno oltre la direzione di migliorare gli assetti organizzativi e gestionali dei servizi e dirigono chiaramente verso il sistematico smantellamento dei principi di salvaguardia della dignità della persona umana, di rispetto della vita e di equità. 5. La salute diviene sempre più bene di consumo e sempre più merce. Le politiche della salute sono oggetto di attenzione e di intervento dell’Orga- nizzazione Internazionale del Commercio e tema specifico di trattativa tra governi e imprese multinazionali. A tale proposito ricordiamo che: • L’accordo TRIPS (Trade Related aspects of Intellectual Property rightS) stabilisce che tutti i paesi devono introdurre una legislazione sui diritti di proprietà intellettuale (brevetto) sui farmaci; ciò comporta l’esclusivo diritto delle industrie farmaceutiche di imporre prezzi inaccessibili per la stragrande maggioranza degli ammalati, come accade ad esempio per i farmaci usati nel trattamento dell’HIV/AIDS: anche a causa dell’alto costo – legato al brevetto – delle medicine decine di milioni di persone nel mondo non possono curarsi e sono destinate a del massimo profitto. 6. L’azione dell’Organizzazione Internazionale del Commercio tende sempre più a ridurre l’autonomia d’intervento dei governi negli scambi commerciali anche quando questi siano rivolti a proteggere i diritti umani dei propri cittadini, come l’accesso ai servizi essenziali e la salute. Tale azione, minando la legittimità delle leggi nazionali, mette a grave rischio la stessa democrazia. Un’autorevole rivista medica, The Lancet, ha lanciato un vero e proprio allarme nei confronti della possibilità che accordi come il GATS mettano fuori legge l’utilizzo di meccanismi come il finanziamento dei servizi attraverso il contributo progressivo, la copertura universale dei rischi, la responsabilità pubblica nella programmazione, nel finanziamento e nel- morte certa; • L’accordo GATS (General Agreement on Trade in Services) mira a instaurare un sistema legislativo internazionale che favorisca l’espansione delle imprese private nel campo dei servizi, compresi quelli sanitari. Il GATS, bloccato a Seattle, sta proseguendo a Ginevra a porte chiuse nella totale assenza di informazione pubblica. Il GATS rappresenta una seria minaccia per i servizi sanitari pubblici in generale e per i servizi sanitari nazionali in particolare. Perfino il concetto di servizio, tradizionalmente inteso come attività finalizzata a soddisfare i bisogni umani, viene ribaltato per trasformarsi in oggetto di commercio, volto alla ricerca l’erogazione dei servizi, perché anti-competitivi e restrittivi nei confronti del commercio e quindi di ostacolo al libero mercato. 7. L’effetto di queste disuguaglianze è anche testimoniato dal fenomeno dell’immigrazione, che sta interessando in modo crescente i paesi dell’Unione Europea. All’inizio di questo millennio ci sono infatti nel mondo oltre 130 milioni tra migranti e rifugiati, di cui tre quinti si trovano comunque nei paesi del sud del mondo. Pur rappresentando una componente significativa della crescita economica e culturale dei paesi di approdo, i migranti continuano a soffrire discriminazioni nell’esercizio dei diritti fondamentali, compreso quello della salute e dell’assistenza sociosanita- ria. 8. Noi operatori della sanità – medici, ricercatori, docenti universitari e rappresentanti del volontariato – riuniti a Erice in occasione del corso “Flussi migratori e politiche per la salute”, ci rivolgiamo alla società civile e alla comunità scientifica per affermare quanto segue: a) Ogni persona deve acquisire la consapevolezza delle disuguaglianze che si sono venute a creare nel mondo, delle cause che le hanno prodotte, dei meccanismi che le alimentano e le aggravano. b) È un diritto, ed insieme un dovere, di tutti pretendere che le decisioni e le scelte che riguardano la salute e l’organizzazione dei sistemi sanitari siano affrontate e discusse apertamente, con la massima partecipazione democratica dei cittadini. c) La comunità scientifica – ed in particolare coloro che hanno il compito di produrre cultura, formazione e ricerca - ha il dovere di affrontare in modo diffuso e sistematico i temi dell’equità, dello sviluppo sostenibile, della difesa della dignità e della vita degli uomini. Questi temi non possono rimanere soltanto oggetto di trattative “a porte chiuse” in vertici internazionali o di reportage giornalistici. Emerge sempre più forte la necessità di studi approfonditi, di valutazioni indipendenti, di una trasmissione estesa delle informazioni e delle conoscenze e pertanto la Scuola e l’Università non possono più a lungo sottrarsi a questo compito. d) La definizione dei diritti e dei doveri delle nazioni e dei vari attori commerciali non può essere monopolio di organizzazioni internazionali, le cui politiche e le cui scelte si configurano sempre di più come soprusi a danno dei più deboli e dei più poveri. Anche se appare inevitabile e anche necessario il governo su scala mondiale di processi complessi, come quelli dell’economia e della finanza, non è accettabile che tutto ciò si rivolga contro chi ha più bisogno e meno voce e – soprattutto – che decisioni e scelte di fortissimo impatto per la vita delle popolazioni avvengano al di fuori di ogni forma di partecipazione democratica e di controllo dei cittadini. e) Le profonde disuguaglianze evidenziate sono il frutto di un “egoismo sconsiderato” che non tiene conto né dei più deboli, né delle generazioni future, ricchi o poveri che siano. Non è difficile immaginare infatti che questo tipo di egoismo possa trascinare verso la catastrofe l’intero genere umano. Vogliamo fare appello a un “egoismo intelligente” che prenda in considerazione i principi di sostenibilità del pianeta, che pratichi forme generose e costruttive di solidarietà internazionale che garantiscano a tutti l’accesso e la fruibilità dei servizi sanitari e educativi, che contrasti ogni forma di discriminazione anche verso chi è straniero. Noi riteniamo che la sinergia di queste tre componenti – la presa di coscienza dei cittadini, l’impegno della cultura e della scienza, le decisioni dei governi sulla base delle necessità dei popoli e non sotto la pressione di lobbies e di interessi – potrà portare a un’inversione di tendenza rispetto agli attuali scenari, ad assicurare la pace e a risvegliare la speranza e la fiducia nel futuro. Erice, 26 Marzo 2001 Stefano Pieroni Dipartimento di Prevenzione UF Igiene e Sanità Pubblica TAXI PIETRASANTA GIOVANNI DI VITA 348 2268883 Tel. e Fax 0584 - 915511 10 P E RC O R S O Sanità TEATRAL-MENTE: Scena di un progetto di teatro sociale Teatral-mente è un laboratorio di teatro che l’Unità Funzionale per l’Inclusione Sociale ha attivato dal 2004 ed è frequentato stabilmente da 11 persone seguite dai servizi di salute mentale e disabilità della Asl. La presenza di un’operatrice con formazione pluriennale specifica nel teatro sociale e di due altre operatrici sociali, garantisce che la strutturazione dell’attività teatrale avvenga secondo standard di qualità, nel pieno rispetto delle condizioni di salute e delle attitudini personali dei partecipanti. L’appuntamento del laboratorio è tutti i martedì pomeriggio, ed è strutturato in due momenti: • uno propedeutico all’attività teatrale con esercizi di movimento, ritmi corporei, per l’espressione consapevole delle capacità personali; • l’altro, più strettamente collegato alla recitazione, con esercizi di dizione, gestualità, impostazione, lettura dei testi, costruzione delle scene e prove dello spettacolo. Questo impegno costante ha consentito la messa in scena di due spettacoli “ Il piccolo Ulisse” libera interpretazione del Piccolo Principe di Saint-Exupéry e “La patente” di Pirandello. Il laboratorio Teatral-mente ha aderito al progetto della provincia di Lucca “Impossibile arte possibile”. Questo progetto, nato nel 2005, ha l’obiettivo di sensibilizzare il territorio sulle tematiche culturali e di espressione artistica della “diversità”: attraverso l’arte è possibile, infatti, stabilire contatti per una partecipazione condivisa, per il confronto e l’arricchimento reciproco. La nostra adesione al Progetto ha visto, nel 2005, la partecipazione di utenti ed operatori a 5 incontri del laboratorio” Il gioco teatrale” di Lucca, al laboratorio di “Video Storie”, alle varie manifestazioni collaterali e alle giornate seminariali sul teatro sociale. Nel 2006 il progetto prevedeva la stretta collaborazione fra Associazioni di volontariato e gli enti pubblici, con il coordinamento della Provincia di Lucca. Il risultato di questa intensa collaborazione ha prodotto la scelta del tema “Il linguaggio dei sensi”con l’articolazione delle attività 2006/2007 in vari momenti territoriali ed operativi. Teatral-mente, insieme all’Associazione Uslesciò e alla Cooperativa Crea, ha ideato un percorso denominato Sens-azioni, finalizzato alla integrazione e all’apertura all’esterno dell’esperienza teatrale tramite 6 incontri tematici: • “Costruendo impariamo a ridere” coordinato dalla operatrice socio-sanitaria L. Santini del Centro Salute Mentale di Pietrasanta, fondatrice della Associazione Uslesciò e attrice del teatro dialettale; • “Percezione e creatività” coordinato da P.Simonelli, operatore teatrale, e L.Palmerini, maestro d’arte, della Cooperativa Crea; • “I sensi:guida sapiente del corpo”coordinato da R.Vrbova, operatrice socio-sanitaria dell’U.F. per l’Inclusione Sociale, formata in counseling ed esperta in espressività corporea e tecniche di utilizzo del teatro nel disagio sociale. L’esperienza si è conclusa a Lucca con il convegno “ Il teatro che si fa - Convegno sui processi e le esperienze”, con la partecipazione di Vito Minnoia, docente di Teatro di animazione della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Urbino. Il progetto, a livello provinciale, ha coinvolto 24 associazioni e per la zona della Versilia hanno partecipato 18 utenti, 4 operatori e 8 volontari. Il progetto “Impossibile arte possibile” continuerà anche nel 2008, con la definizione di nuove attività di formazione e di nuove azioni di sperimentazione del teatro sociale. Renata Vrbova e Chiara Franciosi PROGETTO L’ALTRO TEMPO: UN PERCORSO PER I DIVERSAMENTE ABILI A partire dal mese di novembre 2007 inizieranno le attività del progetto sperimentale “Laboratorio l’altro tempo”, progettato e gestito dalla Misericordia di Lido di Camaiore in collaborazione con l’Unità Funzionale Disabilità dell’AUSL 12 di Viareggio e finanziato per il 50% dal Cesvot (Centro Servizi Volontario Toscana). Il progetto, rivolto a diversamente abili seguiti dai Gruppi operativi multidisciplinari (GOM), in età compresa fra i 17 e 25 anni, residenti nei Comuni della Versilia, scaturisce dall’esigenza di dare una risposta ai giovani che hanno terminato o stanno ultimando gli studi e per i quali il percorso di integrazione sociale e lavorativa risulta difficoltoso, avendo appunto bisogno di “altro tempo” rispetto ai corsi pre – professionali che hanno breve durata e richiedono abilità che spesso non sono state ancora raggiunte. Il progetto, che si svolgerà dal 6 novembre alla fine di agosto presso una struttura appositamente attrezzata della Misericordia di Lido di Camaiore, verrà articolato in due mattine (con orario 9,00 – 12,00) e due pomeriggi (con orario 15,00 – 18,00) e prevede sia laboratori di attività pratico – espressive (legatoria, falegnameria, disegno, decorazione, informatica ...), sia attività esterne (conoscenza di negozi, uffici, di alcune realtà lavorative ...), inoltre sono previsti momenti ludico - ricreativi (cinema, gite ...) e la partecipazione alle diverse iniziative del territorio. Le varie attività sono finalizzate a creare opportunità per consentire l’acquisizione o il potenziamento delle diverse abilità: dall’autonomia personale alla capacità di stare in gruppo, dal potenziamento di abilità motorie e cognitive ad un comportamento adeguato nei vari contesti (saper conversare e scambiare opinioni...), facendo sì che i giovani divengano sempre più autonomi e sicuri nei vari contesti di vita e più responsabili del loro agire. In conclusione l’“Altro tempo”, offrendo ai giovani occasioni di apprendere nuove abilità, di confrontarsi in prima persona con il mondo circostante, vuole essere un ponte per una futura reale integrazione sociale e lavorativa. Educatore Professionale Manuela Pizzi Dott.ssa Antonella Vecoli anno 8 numero 10 Ottobre 2007 Gite CRAL Mercatini di Natale BUDAPEST 6/9 DICEMBRE EURO 340 BOLZANO 2/12 o 9/12 EURO 50 MERANO 2/12 o 8/12 EURO 50 TRENTO 2/12 o 8/12 EURO 50 Shopping a Roma 2/12 EURO 50 Natale viaggi a… (quote per coppia) PARIGI 22/26 DICEMBRE EURO 990 VIENNA 22/26 DICEMBRE EURO 610 Capodanno a…. (quote singole) CALABRIA E SICILIA 27/12-2/1/08 EURO 840 MADRID 28/12-3/1/08 EURO 680 PARIGI 28/12-3/1/08 EURO 650 BERLINO 28/12-2/1/08 EURO 690. BARCELLONA 28/12-2/1/08 EURO 610 PRAGA 29/12-2/1/08 EURO 590, VIENNA 30/12-2/1/08 EURO 510 BUDAPEST 30/12-2/1/08 EURO 470 COSTA AZZURRA 30/12-2/1/08 EURO 470 Carnevale VENEZIA 27 gennaio o 3 febbraio EURO 60 VENEZIA 2/3 febbraio EURO 210 Gite 2008 con prezzo per due persone LLORET DE MAR 2/6 GENNAIO EURO 450 LLORET DE MARI 9/24 FEBBRAIO EURO 490 LLORET DE MAR 8/13 APRILE EURO 510 SICILIA 3/9 FEBBRAIO EURO 860 SICILIA 6112 APRILE EURO 910 ANDALUSIA SPAGNA 2/9 MARZO EURO 1110 VIENNA 13/16 FEBBRAIO EURO 590 BERLINO 11/16 MARZO EURO 910 AMSTERDAM-LUSSEMBURGO E BRUXELLES DALL’1/6 APRILE EURO 810 Gite 2008 con prezzo individuale SPAGNA COSTA BRAVA 20/24 marzo EURO 325 PARIGI VERSAILLES CASTELLI DELLA LOIRA 18/24 MARZO EURO 820 PARIGI 20/24 MARZO EURO 600 PRAGA 20/24 MARZO EURO 480 VIENNA 21/24 MARZO EURO 395 LOURDES 10/13 APRILE EURO 345 Per informazioni, prenotazioni e visioni programmi dettagliati: Atto Garfagnini telefono 0584.6055399 – 333.8908952 Agenzia tecnica Namaskar Porcari anno 8 numero 10 Ottobre 2007 Azienda U.S.L. 12 Versilia Via Aurelia 335, 55043 Lido di Camaiore (Lu) C.F. P.I. 00523180461 * Centrale operativa Versilia Soccorso tel. 118 * Centralino Azienda U.S.L. tel. 0584/6051 * Centro unificato prenotazioni (C.U.P.) tel. 840011550 * U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico) tel. 0584/6055287, tel. 0584/6055288, tel. 0584/6059421 Numero verde tel. 800297211 * Portineria Direzione Aziendale Villa Pergher tel. 0584/6059517 fax 0584/67646 * Direzione Aziendale Segreteria del Direttore Generale, Direttore Sanitario, Direttore Amministrativo, Responsabile Staff. tel. 0584/6059515 * Coordinatore Sociale Segreteria tel. 0584/6059647 Assicurazione qualità tel. 0584/6059571 Educazione alla salute tel. 0584/6059260 Formazione tel. 0584/6059252 tel. 0584/6059234 tel. 0584/6059237 tel. 0584/6059240 tel. 0584/6059212 Medico competente ex D.L.626 tel. 0584/6055360 * Portineria Ospedale Versilia tel. 0584/6055347, fax. 0584/6055282 * Stanza Mortuaria tel. 0584 - 6055553 fino alle ore 24.00 oppure 0584 - 6055532 dalle ore 22.00 * Vigili giurati (Securitas) tel. 0584/6055623 * Cappella - Parroco tel. 0584/6059781 *Progetti Informatici di Area Vasta tel. 0584/6059557 * Affari generali e legali 0584/6059646 Legale e contratti tel. 0584/6059504, tel. 0584/6059562, fax. 0584/6059641 Convenzioni uniche nazionali tel. 0584/6059642 Protocollo tel. 0584/6059652 - 0584/6059651, fax. 0584/6059650 Auditorium Ospedale Versilia tel. 0584/6059592 Biblioteca tel. 0584/6059591 P E RC O R S O * Amministrazione contabile e patrimoniale Acquisti tel. 0584/6059459, fax 0584/6059501 Economato tel. 0584/6059489 fax. 0584/6059493 Patrimonio tel. 0584/6059467 Ragioneria tel. 0584/6059473 fax. 0584/6059468 * Controlli di gestione, tel. 0584/6059464 * Sistema informativo e tecnologie Informatiche tel. 0584/6059426, tel. 0584/6059428 tel. 0584/6059567 Sanità Numeri utili 0584/6055275 fax. 0584/6055367 * Chirurgia generale Sala operatoria, Caposala tel. 0584/6055296 tel. 0584/6055297 Reparto 1 Caposala tel. 0584/6058623 fax. 0584/6058762 Stazione infermieri 1 tel. 0584/6058630 Reparto 2 Caposala tel. 0584/6058608 Stazione infermieri 2 tel. 0584/6058615 * Day Hospital Chirurgico Stazione infermieri tel. 0584/6058725, Capo sala tel. 0584/6058726 * Gestione del personale Concorsi tel. 0584/6059475 Gestione economica tel. 0584/6059451 Gestione previdenziale tel. 0584/6059454 Politiche incentivanti tel. 0584/6059521 Relazioni sindacali tel. 0584/6059477 Rilevazione e controllo orario tel. 0584/6059438 Stato giuridico e matricolare tel. 0584/6059481 * Senologia, riferimento infermieristico tel. 0584/6058618 * Nuove opere e manutenzione immobili tel. 0584/6059432 tel. 0584/6059433 * Diabetologia, segreteria tel. 0584/6059631 * Tecnologie sanitarie e servizio prevenzione protezione Ufficio tecnico tel. 0584/6059432 fax. 0584/6059431 Servizio prevenzione e protezione tel. 0584/6059445, tel. 0584/6059444 * Analisi chimico-cliniche, Segreteria tel. 0584/6055356, tel. 0584/6055331, 0584/6055332 * Anatomia patologica, Segreteria tel. 0584/6055525, tel. 0584/6055526 * Anestesia e rianimazione, Caposala tel. 0584/6055272 * Terapia del dolore tel. 0584/6057171 * Assistenza infermieristica ospedaliera tel. 0584/6059414 fax. 0584/6059413 * Assistenza sociale, portineria sede Via Comparini Viareggio tel. 0584/385920, fax. 0584/385931, U.O. Strutture assistenza sociale tel. 0584/6059228 - 0584/6059209 - 0584/6059235 - fax 0584/6059245 * C.O.R.D. (Centro Oncologico di Riferimento Dipartimentale) tel. 0584/6058673, fax. 0584/6058696 Unità cure palliative tel. 0584/6058698 * Dermatologia, segreteria tel. 0584/6058661, Caposala tel. 0584/6058665 * Direzione sanitaria ospedaliera, segreteria 0584/6059582 tel. 0584/6059583 Coordinamento donazioni e trapianti tel. 0584/6059400 Ufficio Rilascio Cartelle Cliniche, tel. 0584/6055286 solo per informazioni Sabato chiuso * Emergenza-pronto soccorsoaccettazione, Caposala tel. 0584/6055260 fax. 0584/6055268 Stazione infermieri tel. 0584/6055370 mieri tel. 0584/6058652 Dialisi Caposala tel. 0584/ 6059596 reception tel. 0584/6059492 * Neurologia, accettazione tel. 0584/6059539 tel. 0584/6059543 * Neuropsichiatria infantile, segreteria Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059236, ambulatorio ospedale tel. 0584/6059528 * Oculistica, Caposala tel. 0584/6059739, stazione infermieri tel. 0584/6059737, tel. 0584/6059743 * Oncologia medica Degenza: stazione infermieri tel. 0584/6058677 Day Hospital: stazione infermieri tel. 0584/6058753 * Ortopedia, segreteria 0584/6059704, Caposala tel. 0584/6059703, stazione infermieri tel. 0584/6059701, Day hospital stazione infermieri tel. 0584/6059706 * Ostetricia e ginecologia Sala parto accettazione tel. 0584/6055337 Ostetricia Caposala tel. 0584/6059753, stazione infermieri tel. 0584/6059754 Ginecologia Caposala tel. 0584/6059733, stazione infermieri tel. 0584/6059729 * Otorinolaringoiatria, Caposala tel. 0584/6058654, stazione infermieri tel. 0584/6058659 * Pediatria, Caposala tel. 0584/6059764, stazione infermieri tel. 0584/6059767, accettazione U.T.I.N. tel. 0584/6059756, Pronto soccorso pediatrico tel. 0584/6059768 * Poliambulatorio 1, Caposala tel. 0584/6059603, reception tel. 0584/6059602 * Farmaceutica, ufficio al pubblico tel. 0584/6059410, fax. 0584/6059420 Farmacia fax. 0584/6055515, Laboratorio farmaceutico fax. 0584/6055509 * Poliambulatorio 2, Caposala tel. 0584/6059553 * Hospice, Caposala tel. 0584/6058701, stazione infermieri tel. 0584/6058700 * Psichiatria, segreteria tel. 0584/6055239, fax. 0584/6055237, stazione infermieri tel. 0584/6055242 * Medicina generale 1, Caposala tel. 0584/6058748, stazione infermieri tel. 0584/6058743, tel. 0584/6058744 Day hospital, Caposala tel. 0584/6058761, accettazione tel. 0584/6058754 * Cardiologia, Stazione infermieri tel. 0584/6059721 * Medicina generale 2, Caposala tel. 0584/6058736, stazione infermieri tel. 0584/6058731, tel. 0584/6058732 * Centro trasfusionale-Immunoematologia, reception tel. * Nefrologia, Caposala tel. 0584/6058650, stazione infer- * Preospedalizzazione tel. 0584/6055335 fax 0584/6055389 * Psicologia, tel. 0584/6055358, ambulatorio ospedale tel. 0584/6059551 Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059342 Querceta tel 0584/760506 * Radiologia, segreteria-accettazione tel. 0584/6055216, tel. 0584/6055217 * Riabilitazione-Recupero e rieducazione funzionale, se- 11 greteria tel. 0584/6059744, stazione infermieri tel. 0584/6059747, Centro ausili tel. 0584/6055306 * Riabilitazione funzionale Ospedale Versilia tel. 0584/6055307, Tabarracci Viareggio tel. 0584/6056623, Seravezza tel. 0584/6056705 * Urologia, stazione infermieri tel. 0584/6058646 Dipartimento Prevenzione Segreteria tel. 0584/6058848, G.O.N.I.P. (Gruppo operativo nuovi insediamenti produttivi) tel. 0584/6059313 * Igiene degli alimenti e della nutrizione, segreteria tel. 0584/6059307 0584/6059320 0584/6059306 * Igiene e sanità pubblica, segreteria tel. 0584/6059300 * Medicina legale, Tabarracci Viareggio tel. 0584/6059351 fax 0584.6059355 *Medicina dello sport, Tab a r r a c c i Vi a r e g g i o , t e l . 0584/6059325/6 * Prevenzione, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, segreteria tel. 0584/6058849, Numero verde tel. 800235303 * Sanità pubblica veterinaria, Viareggio tel. 0584/6056600 Unità funzionali territoriali * Attività consultoriali Consultorio adolescenti Lido di Camaiore tel. 0584/67876 Consultorio familiare Viareggio Terminetto tel. 0584/30829 Consultorio familiare Lido di Camaiore tel. 0584/67876 Consultorio familiare Querceta tel. 0584/742194 * Disabilità, segreteria tel. 0584/385902 * Inclusione Sociale tel. 0584/385905 * Salute mentale adulti, segreteria tel. 0584/6055239 Centro salute mentale Camaiore tel. 0584/987712 Centro salute mentale Pietrasanta tel. 0584/738572 Centro salute mentale Viareggio tel. 0584/385925 * Salute mentale infanzia adolescenza, segreteria tel. 0584/6059236, fax. 0584/46202 * Sert (dipendenze, tossico dipendenze ed alcolismo) Pietrasanta tel. 0584/6058826 fax. 0584/792065 Viareggio tel. 0584/6059261 fax. 0584/46202 Centro Anti Fumo tel. 0584/ 6059229 Distretto Pietrasanta tel. 0584/6058817 tel. 0584/6058818 tel. 0584/6058821 fax. 0584/6058822 Arni tel. 0584/789088 Forte dei Marmi tel. 0584/83873 fax. 0584/83896 Querceta tel. 0584/742194 tel. 0584/768395 fax. 0584/743333 Seravezza portineria tel. 0584/6056700 Ponte Stazzemese tel. 0584/770023 ore 8 - 13 dal lunedì al sabato Camaiore tel. 0584/6056413 tel. 0584/6056419 fax. 0584/6056420 Camaiore portineria tel. 0584/6056400 Lido di Camaiore tel. 0584/619108 Assistente Sociale tel. 0584/617419 Consultorio tel. 0584/67876 Massarosa Ufficio Vaccinazioni tel. 0584/938234 Sportello Farmaceutico tel. 0584/93020 Assistente Sociale tel. 0584/939768 fax 0584/938346 Centro Diurno Stiava tel. 0584/92540 Tabarracci Viareggio Portineria tel. 0584/6059211 Segreteria tel. 0584-6059222 fax 0584-6059225 Formazione fax. 0584/6059230 tel. 0584/6059233 tel. 0584/6059244 Radiologia tel.0584/6059250 Segreteria tel. 0584/ 6059216 fax 0584/6059254 Viareggio Terminetto tel. 0584/437532 Torre del Lago tel. 0584/350112 Nota: per ragioni tecniche l’elenco dei numeri telefonici potrà essere soggetto ad alcune successive variazioni, sarà nostra cura provvedere tempestivamente agli aggiornamenti necessari; inoltre saremo grati a tutti coloro che ci segnaleranno inesattezze. * Comunicazione Multimediale tel. 0584/6059783