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USAP - Fip
U.S.A.P.
Unione Sindacale Allenatori di Pallacanestro
Riconosciuta dalla Federazione Italiana Pallacanestro con Delibera 30.04.1994
Via Dell’Abbadia, 8 - 40122 Bologna
Tel 051/26.11.85 Fax 051/26.74.55 - E.mail: [email protected]
Sito internet: www.usap.it
Elaborazione grafica a cura di Federico FILESI
Coach Demis CAVINA
Capo Allenatore VEROLI BASKET
(LegaDue)
APPLICAZIONI DEL BLOCCA AL BLOCCANTE
La pallacanestro è un gioco relativamente anziano ma che rimane in continuo
sviluppo per il cambiare delle regole (nell’ultimo decennio ad esempio il passaggio
dai 30 ai 24/14 secondi, l’allontanamento della linea dei tre punti) o per la costante
crescita atletica e tecnica degli atleti (playmaker di due metri, lunghi che tirano da
lontano, fisici sempre più muscolari).
Noi allenatori siamo i principali artefici di questa evoluzione.
Uno degli aspetti personalmente più divertenti e creativi della mia professione
è proprio quello di costruire il sistema offensivo su cui basare l’intera stagione,
creando gli schemi di gioco da proporre alla squadra sul campo.
Credo infatti sia indispensabile redigere un buon playbook, intuitivo e di facile
comprensione,” smontabile” (poichè ogni situazione possa venire proposta con una
progressione didattica negli allenamenti), pensato anche per poterlo modificare
adeguandolo ad esempio agli avversari senza dover stravolgere periodicamente il
sistema.
Ogni movimento, indipendentemente dall’obiettivo per cui viene creato, terrà
fede a dei concetti comuni imprescindibili per una buona riuscita di esso quali il
“TIMING” di esecuzione dei movimenti, le SPAZIATURE tra giocatori, la presenza a
RIMBALZO OFFENSIVO ed un buon BILANCIAMENTO per chiudere
perentoriamente il possibile contropiede avversario.
Posti questi paletti, comincio sempre dalla “fine”, ovvero nel pensare le
continuità comuni a tutti i giochi e su come ci si deve muovere in situazioni ben
definite, indipendentemente dallo schema che si sta attuando (ad esempio quando la
palla è in post basso, sui pick and roll centrali, etc).
Passo poi alla TRANSIZIONE OFFENSIVA, ovvero dal gioco base che ci
permetterà di correre in contropiede su delle tracce dalle quali, senza uscirne,
potremmo continuare a sviluppare il nostro gioco (magari senza neanche una vera e
propria chiamata).
Correlata a questa, inserisco gli SCHEMI da attuare a difesa schierata.
Ovviamente gli obiettivi di ognuno di essi sono legati principalmente alle
qualità tecniche dei giocatori che si hanno a disposizione.
Ogni anno, anche per quelli che possono essere i miei “cavalli di battaglia”,
cerco di migliorarne l’efficienza e non vi è un metodo migliore di ripetere attraverso
esercizi continui di 3 contro 3 o 4 contro 4, le diverse situazioni per giocare contro
tutti gli adeguamenti difensivi che gli avversari ci proporranno, automatizzando le
“letture”.
Un movimento su cui in queste ultime stagioni ho basato alcuni dei miei
attacchi è il BLOCCA IL BLOCCANTE.
Una situazione generalmente codificata con questo termine è quella di fig. 1,
dove si cerca di servire il giocatore 5 dopo il blocco orizzontale di 2, il quale dopo
aver bloccato uscirà velocemente dal blocco di 4 per punire un eventuale aiuto (body
check) del suo difensore sul taglio di 5 ed avere a sua volta una comoda ricezione.
Figura 1
Ma i movimenti dove si blocca il bloccante possono essere molteplici, e alla
base di tutte queste situazioni si vuole punire (giocando a 3 o a 4) gli eventuali
adeguamenti difensivi come un aiuto o un cambio.
Un altro esempio di blocca al bloccante che ci può creare un grosso vantaggio è
quello che si gioca in una normale situazione di flex offense (fig. 2).
Figura 2
In questo caso (fig. 2) il primo blocco è un blocco cieco tra esterni. Potremmo
già avere un buon vantaggio nel primo blocco di 1 per 3 che riceverebbe in post basso
se vi fosse un cambio (si creerebbe un mis match) ma se vi fosse un semplice body
check, il giocatore 1 uscirebbe velocemente sul blocco di 5 con un vantaggio.
Con lo stesso principio (fig. 3) il blocco cieco potrebbe essere per un giocatore
interno (4), mettendo come bloccante il nostro migliore tiratore (in questo caso 2) che
come nel caso precedente trarrebbe un enorme vantaggio nel caso che il suo difensore
spezzasse (ritardandolo) il taglio del lungo con un body check; tuttavia, se la difesa
decidesse di anticipare il blocco cieco portando il difensore di 4 già in mezzo all’area,
potremmo fingere di usarlo uscendo direttamente dal blocco di 5 (fig. 4).
Figura 3
Figura 4
Questa situazione acquisisce maggior efficacia tanto più la nostra ala pivot
abbia una doppia dimensione interna – esterna (capacità di tirare da 3 punti).
Il blocca il bloccante utilizzando un blocco cieco tra lungo e piccolo, si può
giocare in svariate posizioni del campo; un altro esempio molto efficiente è quello
dove il blocco avviene nello stesso lato del campo della palla.
Questa situazione giocata in modo dinamico e veloce magari partendo da un
hand off tra 1 e 4 (fig. 5), costringe la difesa ad un aiuto sul cieco con il giocatore che
difende 2 e, come nelle situazioni precedenti, il nostro tiratore avrebbe molto
“spazio” uscendo dal blocco di 5 (fig. 6) riproponendoci, come nell’esempio
precedente, la possibilità di punire la difesa di 4 ,se questa dovesse anticipare il cieco,
con un uscita in angolo (fig. 7).
Figura 5
Figura 6
Figura 7
Con lo stesso concetto si possono creare delle rimesse laterali o dal fondo.
Figura 8
Questa (fig. 8) potrebbe essere usata per mandare 4 in post basso per giocarsi
l’uno contro uno, oppure per un tiro rapido di 2 dopo il blocco cieco di 5.
Dalla rimessa dal fondo (fig. 9) entrambi le soluzioni potrebbero valere un
comodo tiro.
Figura 9
Il bloccare il bloccante è in definitiva un’ottima situazione per punire un aiuto
o un cambio difensivo.
Con questo principio possiamo attuarlo anche dopo un pick and roll.
Nel caso più classico di un gioco a due tra un piccolo ed un lungo (fig. 10)
potremmo bloccare 5 dopo il suo blocco a 1.
Anche in questo caso il blocco cieco ci apre un passaggio lob a 5 oppure, in
caso di cambio difensivo, porci di fronte a due buoni mis match.
Figura 10
Se giochiamo contro una squadra che adotta cambi sistematici tra giocatori pari
ruolo (in questo caso con tutti gli esterni) potremmo punire questi adeguamenti
facendo giocare un pick and roll tra il playmaker e un esterno che abbia le capacità di
giocare in post basso (fig. 11) per poi bloccare chi ha bloccato con un lungo per
mandarlo in post basso e punire l’eventuale cambio (fig. 12).
Figura 11
Figura 12
In maniera analoga potremmo sfruttare un pick and roll tra pari ruolo
(playmaker e guardia tiratrice) per un tiro rapido, sfruttando il blocco di 5 per un tiro
di 2, nel caso il difensore di 1 dopo il cambio passasse sotto il blocco del lungo (fig.
13).
Figura 13
Se la difesa forzasse dentro sul blocco seguendo il nostro tiratore, se non
riusciamo a servire il taglio di 2 per il concomitante aiuto di 5, potremmo effettuare
un altro pick and roll con 1 che trarrebbe enorme vantaggio vista l’impossibilità di 5
di fare un ennesimo aiuto aggressivo, avendo come unica possibilità quella di
aspettarlo dentro (fig. 14).
Figura 14
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