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solo la glencore potra` salvare lo stabilimento alcoa portovesme

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solo la glencore potra` salvare lo stabilimento alcoa portovesme
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione A.P. D.L. 24/12/2003, n. 353, conv. in L. 27/02/2004 n. 46 - Cagliari
·
·
Carbonia Anno XXV numero 688 del 4 Settembre 2014 Euro 1,00
SETTIMANALE D’INFORMAZIONE DELLA PROVINCIA SULCIS-IGLESIENTE
www.gazzettadelsulcis.it · e-mail: [email protected]
SOLO LA GLENCORE POTRA’ SALVARE
LO STABILIMENTO ALCOA PORTOVESME
Massimo Carta
L
a vertenza Alcoa è arrivata ad un punto assai
delicato: la multinazionale americana vuole andar
via al minimo prezzo; Glencore vuole acquistare lo stabilimento sulcitano, ponendo la
condizione del prezzo energetico più contenuto; Governo,
rappresentato dall’inefficace
vice Ministro Cladio De Vincenti, non riesce a trovare la
soluzione energetica con Enel
e Terna; Sindacati ancora divisi sulle scelte dei potenziali
acquirenti Klesch o Glencore.
Nel mezzo di sono i circa 400
dipendenti attendati fuori dello stabilimento, i quali attendono una soluzione capace di
dare futuro occupativo per le
rispettive famiglie. E allora
facciamo il punto.
GLENCORE- Appare ormai
scontato che l’unica credibile
soluzione all’acquisto (e alla
ripresa produttiva) di Alcoa
sia quella proposta da Gloncore. L’altra potenziale acquirente Klesch è ormai fuorigioco, anche perché non si
tratta di soggetto con vocazione adeguata. Glencore, però, è
stata chiara fin dal primo momento: “siamo disponibili se il
Governo trova una soluzione
per il prezzo energetico più
contenuto, come hanno fatto i
Governi di Germania, Francia,
Spagna e Belgio che hanno
trovato soluzioni agli alti costi
della produzione dell’alluminio al riparo da conseguenze
dell’UE”. Questo è stato il
punto base. La stessa Glencore ha anche chiesto che, “una
volta superata la partita energetica, al tavolo del confronto-trattativa tra Alcoa e Glencore siano garanti il Governo
e la Regione Sardegna”.
Anche quest’ultimo passo non
Alcoa
è marginale, perché per Alcoa
sono ancora pendenti diverse
vertenze di carattere ambientale e di insolvenza sanzionatoria UE.
GOVERNO- Sulla vicenda
Alcoa non è più mistero per
alcuno che il Governo, fino a
quando non verrà sostituito il
vice Ministro Claudio De Vincenti, rappresenti l’anello più
debole e carico di sospetti. Finora il rappresentante del Governo ha solo diluito nel tempo una vertenza che poteva
essere concretamente affrontata oltre un anno e mezzo fa,
coinvolgendo Glencore in
questa vicenda, data la sua
competenza in materia a livello mondiale. Invece ha preferito fare il gioco di Alcoa che
voleva e vuole chiudere a Portovesme, radendo a suolo tutti
gli impianti da vendere a ferro
vecchio. Su questo fronte c’è
anche qualche frangia di sindacato che all’apparenza mostra interesse per una soluzione onorevole della vertenza,
ma di fatto (compreso qualche
uomo politico sardo) non vuole dare la soddisfazione a
Glencore di occupare il nuovo
spazio.
Ora però Alcoa ha annunciato
che a metà settembre intende
salpare da Portovesme. Febbrili incontri si stanno succedendo, ma con Claudio De
Vincenti in sala regia, le speranze vanno in direzione del
“nulla di fatto”. Il sospetto è
che alla fine Alcoa riesca nel
suo intento senza onorare le
sanzioni comunitarie (da pagare 295 milioni di euro) e
senza fare le opportune bonifiche nel sito di Portovesme dove per diversi anni fa fatto
consistenti utili.
REGIONE- In questa vicenda
la Regione, rappresentata dal
Presidente Francesco Pigliaru,
ha finora svolto un ruolo secondario abdicando alle sue
funzioni di interlocutore politico, referente dei problemi
della Sardegna. A parole Pigliaru si è più di una volta di-
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Stanchi di sollecitare qualche
rimedio alla pessima ricezione
con i telefonini Tim, diversi
utenti hanno già annunciato di
voler ricorrere al Garante per
le Telecomunicazioni per chiedere i rimborsi per il mancato
servizio del gestore della telefonia mobile Tim nella zona di
Carbonia e circondario.
A trovarsi in questo assurdo
disservizio sono gli utenti business, quelli cioè che hanno
contratti aziendali a partita Iva
con Tim. Molti di questi, stanchi dell’assurda situazione,
hanno sottoscritto contratti con
altri gestori di telefonia mobile,
pur continuando a pagare i ca-
Gianni Podda
chiarato propenso per l’ingresso di Glencore nell’alluminio di Portovesme. Di fatto,
però, ha continuato a lasciare
spazio alle inconcludenze di
De Vincenti ormai riconosciuto paladino di Alcoa.
ALCOA- Appare scandalosamente provocatorio l’atteggiamento assunto in queste ultime ore dalla multinazionale
americana che ha affermato
l’ingovernabilità dello stabilimento sulcitano per gli alti costi non solo energetici. Chi ha
portato, in questi ultimi vent’anni, allo sfascio gli impianti
Alcoa? Quanti degli utili maturati sul finire degli anni Novanta sono stati reinvestiti in
Sardegna da parte di Alcoa?
Chi ha controllato il business
di Alcoa Foundation con i fumogeni interventi nel territorio?
Appare dimostrato, ma “Gazzetta del Sulcis Iglesiente”
l’aveva denunciato da subito e
prima di altri soggetti, che Alcoa abbia cominciato a parlare
di crisi a Portovesme non per i
costi energetici sostenuti, ma
da quando ha investito oltre
10 miliardi di dollari negli
Emirati Arabi dove ha costruito un impianto di produzione
di alluminio capace di vomitare sul mercato mondiale dieci
volte tanto di quanto producesse a Portovesme. Ma Claudio De Vincenti conosce questi particolari?
LINEA DI (RI)PARTENZA
PER EURALLUMINA
Da Roma arrivano buone notizie per l’Eurallumina.
noni, tramite accredito bancario, e che Tim pretende pur non
erogando il servizio. Ma poiché il numero del telefonino
aziendale serve per lavoro, non
può essere sostituito con altro
gestore, salvo la rescissione del
contratto con conseguente penale. Di qui l’annunciata intenzione di far chiarezza tramite
l’intervento del Garante, non
foss’altro perché non vengano
pretesi da parte di Tim i canoni, dal momento che a Carbonia, Portoscuso, Cortoghiana,
San Giovanni Suergiu e numerose popolose frazioni non beneficiano del servizio di telefonia mobile Tim. (m.c.)
POTERI FORTI SARDI
RIBUSSANO A GALSI
Ru.Sal., titolare dell’impianto
di produzione di ossido di alluminio a Portovesme, ha
predisposto tutto per il riavvio degli impianti, una volta
che il Tribunale di Cagliari
dissequestrerà il bacino fanghi che è un elemento cardine
per quest’impianto.
Intanto il Ministero dell’Ambiente ha già annunciato che
a breve verrà sottoscritto l’accordo di Programma per la ripresa delle produzioni d’ossido. Nelle scorse settimane a
Palazzo Chigi era stato sottoscritto il piano d’investimento
per 100 milioni, che prevede
“la costruzione e messa in
esercizio di un impianto di
cogenerazione di energia elettrica e vapore, attraverso
l’utilizzo di carbone d’importazione, da destinare prevalentemente a Eurallumina”. Il
progetto coinvolgerà 357 lavoratori, i quali auspicano
che i primi interventi possano
partire a inizio 2015.
Non è bastato l’atto di coraggio della Giunta Pigliaru che, con
una delibera del maggio scorso, si è tagliata fuori dall’intricato
progetto Galsi. Ora c’è chi vorrebbe “convincere la Regione a
cambiare idea”. Con quest’obiettivo i vertici Galsi l’8 settembre
prossimo saranno a Cagliari per convincere la Regione (tramite
la Sfirs) a rientrare nella società, “magari con una quota minima”. L’obiettivo, qualora Galsi avesse ancora interesse a cantierizzare il progetto (non è detto che ciò sia scontato), punterebbe a realizzare almeno la dorsale sarda, quella che per oltre
200 chilometri attraverserebbe l’Isola, tagliandola in due con
una dissesto naturalistico e ambientale decisamente superiore a
quanto finora non sia stato fatto dagli scellerati programmi più
o meno legati agli interessi dei Sardi.
Il progetto per la realizzazione della dorsale è pronto ed è per
questo che, coinvolgendo la massima istituzione politica sarda,
le mega imprese che hanno interesse alla realizzazione del metanodotto Galsi, auspicano anche la presenza della Regione.
Nella delibera della Giunta della Regione n°17/14 del 13 maggio di quest’anno, veniva precisato che “è meglio abbandonare
la società dal momento che la decisione sulla realizzazione del
gasdotto viene continuamente rinviata, e che la prossima data
utile per arrivare ad una scelta definitiva potrebbe essere anche
tra un anno e mezzo. Il nodo riguarda i contratti per la fornitura
del gas: gli Algerini hanno fissato l’eventuale prezzo del metano
ad un livello che i vertici di Galsi ritengono troppo alto così come non piace la clausola “takeor pay”, ossia quella che fissa i
termini del contratto di fornitura a un costo stabilito per tutta la
durata dell’accordo. Condizioni che imporrebbero sia alla Sardegna che al resto della Penisola (il piano prevede poi l’approdo del gasdotto a Piombino) prezzi troppo alti e poco convenienti”. Alla luce dei fatti la Regione, tramite Sfirs, sarebbe stata quasi l’unico socio a mettere soldi contanti, mentre gli altri
soci hanno interesse perché investono con tecnologia, esecuzione dei lavori: quindi la loro quota viene investita con ritorno di
cospicui appalti. All’Isola finora è stato chiesto soldi e territorio
in cambio di metano a prezzo alto.
Su questo progetto Galsi si sono create due correnti di pensiero
(di intersessi): i primi chiedono che la Regione rientri in campo
ed accetti le condizioni Galsi; altri invece chiedono l’abbandono di Galsi e che la Sardegna si affidi al sistema del rigassificazione, venduta come “più conveniente”.
In entrambi i casi si tratta della costruzione di una casa iniziando i lavori dal tetto, perché nell’Isola non esiste ancora una capillare rete del gas. Perché Galsi non si fa carico di costruire
prima le reti del gas a sue spese?
2
Regione
numero 688 del 4 Settembre 2014
REGIONE CONTRO IL RISCHIO IDROGEOLOGICO
IMPEGNO DELL’ASSESSORE MANINCHEDDA
“Gli interventi urgenti per la prevenzione del
rischio idrogeologico sono stati pianificati secondo due criteri principali: l’individuazione
dei siti più pericolosi e la vicinanza di tali siti
ai centri abitati”.
Lo ha dichiarato l’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda riferendo alla Quarta
Commissione (Governo del territorio), presieduta da Antonio Solinas (Pd) i contenuti di un
piano di intervento di circa 40 milioni di euro
previsto dalle leggi regionali N°7 e 9 di quest’anno.
Per quanto riguarda l’individuazione dei punti
pericolosi, ha spiegato Maninchedda, “si tratta
di una scelta squisitamente tecnica, che tende
ad eliminare l’accumulo di fango e detriti dagli
alvei dei fiumi, le aree più sensibili del territorio in occasione di ondate di piena.” Altre risorse, provenienti da un accordo quadro col
Ministero dell’Ambiente, sono destinate alle
zone più colpite dalle recenti alluvioni: “5 milioni ad Olbia – ha aggiunto Maninchedda, 3
milioni a Bitti dove i canali minacciano alcuni
edifici del centro abitato, la Romangia di Sorso
–Sennori recentemente colpita da una bomba
d’acqua, il lungomare di Alghero, i territori di
Lula e Palmas Arborea e la Barbagia di Seulo
dove era particolarmente urgente intervenire
per evitare l’isolamento di alcuni centri abitati.
Sono fondi chiaramente insufficienti rispetto
alle necessità, con i quali però sarà possibile
realizzare opere utili.”
Infine, ha continuato l’assessore, “altri 11milioni e 750 mila euro saranno disponibili a breve con un bando destinato ai Comuni ed anche
in questo caso si cercherà di concentrare le risorse verso i centri più colpiti dalle alluvioni”.
IL PASTICCIO ABOLIZIONE
DELLE PROVINCE SARDE
“Tra otto mesi i sardi torneranno a votare per le ex Province perché la Giunta regionale e il Pd si rifiutano di approvare la legge che trasferisce competenze e funzioni.
Oltre il danno, la beffa: i sardi
hanno abolito le Province ma
se le dovranno comunque tenere sino al 2020, pagando
presidenti, assessori e consiglieri provinciali. Tutto questo
mentre il Senato ha votato la
modifica del Titolo V che cancella dalla Costituzione la parola Province”. Lo dice il coordinatore regionale dei Rifor-
matori sardi, Michele Cossa.
“Nostro malgrado - prosegue
Cossa - la Sardegna sta per diventare la barzelletta d’Italia: i
sardi sono stati i primi ad abolire le Province con i referendum due anni e tre mesi fa, ma
il Consiglio regionale sia nella
passata legislatura sia in questa si ostina a non approvare la
legge che trasferisce le competenze delle ex Province ai
Comuni. Questo fatto porterà i
sardi tra otto mesi a dover votare nuovamente per il rinnovo
dei Consigli provinciali, mantenendo in pedi sino al 2020
strutture costose e inutili che
gli elettori hanno cancellato.
Uno scandalo vero e proprio,
che dimostra quanto sia resistente al cambiamento il partito trasversale dei conservatorismi”. Ma, aggiunge il coordinatore regionale dei Riformatori, “noi non ci fermeremo e
faremo di tutto, con tutti i
mezzi che i regolamenti e le
leggi ci mettono a disposizione per evitare l’ennesima brutta figura di una politica che
usa l’autonomia sarda per continuare a fare ciò che vuole a
dispetto del volere dei sardi”.
CENTO MILIONI
PER GLI ENTI LOCALI
Cristiano Erriu
Più di cento milioni di euro sono stati messi a
pagamento dall’assessorato regionale degli
Enti Locali. “La somma - ha commentato l’assessore Cristiano Erriu - che ammonta a più di
cento milioni di euro, consentirà agli enti loca-
li non solo di non ricorrere alle anticipazioni
di tesoreria, che comporterebbero ulteriori costi, ma di far fronte agli impegni correnti del
bilancio e soprattutto garantire i servizi ai cittadini”.
LA PRIMA RATA. La cifra corrisponde al pagamento della prima rata del 40%, pari a euro
29.474358,78 in favore delle province. La seconda rata del 14% circa, pari a euro
70.000.000, in favore dei comuni a valere sul
fondo unico dell’anno 2014.
L’ACCORDO. “La scelta è stata concordata
insieme alle associazioni degli enti locali e il
consiglio delle autonomie locali – sottolinea
l’assessore - e auspico vi sia identica unanimità quando, nei prossimi giorni, avvieremo le
procedure per allentare i vincoli del patto di
stabilità degli enti locali, il principale problema dei comuni e delle province che si trovano
nell’impossibilità di spendere le proprie risorse, giacenti ora in banca, e dare così risposte
concrete alle famiglie e alle imprese”.
Direttore Responsabile: MASSIMO CARTA
e-mail: [email protected] www.gazzettadelsulcis.it
Edizioni Sulcis di Salis Rosanna & C. sas
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Hanno collaborato a questo numero:
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Marco Massa, Alfio Gessa, Elena Cossu, Sabrina Carta, Pino Piras, Giovanni Fiabane,
Marcello Murru, Claudio Moica.
Direzione - Redazione - Pubblicità: Via Gramsci, 199 - Carbonia (CA)
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UN MILIONE DI EURO ALL’IZS
PER IL CONTROLLO DEI VEGETALI
Il ministero della Salute finanzia l’Izs Sardegna per la realizzazione di un laboratorio per le
analisi chimiche, microbiologiche e radioattive sugli alimenti
di origine vegetale. In conseguenza di questo finanziamento l’Istituto Zooprofilattico
Sperimentale della Sardegna
avrà il laboratorio per le analisi
chimiche, microbiologiche e
radioattive sugli alimenti di
origine vegetale non trasformati. Il ministero della Salute infatti, in una nota del 30 luglio,
ha comunicato all’ente di via
Duca degli Abruzzi di Sassari
l’ammissione al finanziamento
di un milione di euro per la
realizzazione dei laboratori per
il controllo dei vegetali.
Si tratta di un risultato importante che l’Istituto “Giuseppe
Pegreffi” stava inseguendo dal
2010 e che, a seguito della presentazione del nuovo programma investimenti trasmesso dalla direzione generale al ministero il 15 luglio scorso, adesso
viene raggiunto appieno. «È un
ulteriore tassello che mettiamo
per la crescita nella ricerca e
per lo sviluppo tecnologico del
nostro Istituto – afferma il di-
Istituto Zooprofilattico
rettore generale dell’Izs Sardegna Antonello Usai – che ci
consente l’attivazione del servizio di analisi sui prodotti di
origine vegetale. Un miglioramento che permette ai nostri
laboratori il mantenimento di
elevati standard di qualità delle
prestazioni».
Dal 2008 infatti, per effetto del
decreto ministeriale pubblicato
in Gazzetta ufficiale (serie generale n. 197), agli Istituti zooprofilattici sono attribuiti compiti di controllo ufficiale in materia di analisi chimiche, microbiologiche e radioattive su-
gli alimenti di origine vegetale
non trasformati. Lo stesso decreto impone che, nell’ambito
di «un piano di sicurezza per la
salvaguardia della salute della
popolazione nei confronti dei
prodotti alimentari sia nazionali che esteri, gli Istituti zooprofilattici sperimentali devono
adeguare le proprie strutture,
anche sotto il profilo strumentale». I fondi in arrivo dal ministero serviranno proprio all’acquisto di attrezzature all’avanguardia, utili a effettuare
una serie di analisi specifiche
su questo tipo di alimenti.
POTENZIATI I POSTI SUGLI AEREI
CON CONTINUITA’ TERRITORIALE
DA E PER LA SARDEGNA
Sono 33mila i posti in più
messi a disposizione fino ad
ora da Meridiana e Alitalia
sulle rotte della continuità territoriale da giugno a settembre. Da Cagliari e da Olbia
per Milano e Roma e sulla Alghero-Linate si incrementano
i voli e si mettono a disposizione aerei con maggiori capacità. La novità riguarda il
collegamento tra il capoluogo
sardo e Fiumicino operato da
Alitalia dove per tutto il mese
di agosto e sino a metà settembre, il venerdì e il sabato,
sarà disponibile un Airbus
A330 con 250 posti, aereo utilizzato generalmente nelle rotte intercontinentali. E questi
numeri potrebbero anche salire per soddisfare un ulteriore
aumento delle richieste. Continuità potenziata. “La CT1
non è un impianto statico ma
strutturato in modo tale da essere costantemente migliorato
e potenziato”, ha detto l’assessore dei Trasporti Massimo
Deiana oggi in conferenza
stampa. “Attraverso un moni-
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toraggio costante - aggiunge
l’assessore - la Giunta regionale ha governato questo sistema consentendo di apportare significativi incrementi in
termini di quantità e qualità
del servizio”. “I numeri parlano da soli, decine di migliaia
di posti in più disponibili e
l’upgrade con aerei come
l’Airbus A330 rappresentano
un importante passo in avanti
- continua Deiana - questa disponibilità, se da un lato soddisfa naturalmente le esigenze
della domanda turistica in crescita nei mesi estivi, dall’altro
protegge il diritto alla mobilità dei sardi anche nei periodi
di massima affluenza”. Incrementi su Fiumicino e Linate.
L’incremento più significativo
riguarda il collegamento Olbia-Linate dove Meridiana ha
aggiunto complessivamente
104 voli per 17472 posti in
più offerti a sardi e turisti. In
questa rotta ci saranno 43 voli
in aumento nel solo mese di
agosto. Tredici voli in più, invece, sulla Olbia-Fiumicino
operata sempre da Meridiana
con 2184 posti aggiuntivi. Riguardo ad Alitalia saranno 18
i voli aumentati su CagliariLinate e 24 gli upgrade con
gli aerei più capienti per arrivare a quasi 5000 posti in più.
Cagliari-Fiumicino conterà 16
voli in più, 40 upgrade e 7299
posti sommati a quelli già disponibili in base alle norme.
Lavoro
numero 688 del 4 Settembre 2014
3
PARTE LA GRANDE SFIDA SOTACARBO
SULL’ENERGIA PULITA DA CARBONE
Massimo Carta
Forse non è stata colta nella
pienezza della sua importanza
il varo nel Sulcis, avvenuto
con la firma dell’accordo tra
Mise, Regione e Enea, del Polo Tecnologico per la messa in
pratica della ricerca sul carbone pulito e la costruzione di
una centrale elettrica “clean
coal technology”. Si tratta di
un Polo Tecnologico d’importanza internazionale, capace di
riportare d’attualità il discorso
sull’utilizzo pulito del carbone
(non necessariamente quello
locale) e sul cui operato sono
già appuntate le attenzioni dei
più grandi produttori energetici
mondiali, nonché di diversi
Governi dimostratisi attenti alle evoluzioni intorno al comparto energetico diversificato.
“La nascita di questo Polo tecnologico rappresenta una grande opportunità per la nostra
Isola e per il Sulcis in particolare”. Così si era espresso il
presidente Sotacarbo Mario
Porcu, dopo aver firmato l’Accordo di Programma “Ricerca
di Sistema Elettrico” assieme
al neo Commissario dell’Enea
Federico Testa e ai rappresentanti del Ministero per lo Sviluppo economico e della Re-
gione Autonoma Sardegna.
Il progetto in argomento prevede la ricerca e la realizzazione: un impianto di ossicombustione con potenza di circa
50MWt, da realizzarsi, compresa la fase di sperimentazione, entro il termine di 2-3 anni
(entro 2015); altre attività di ricerca nel campo del carbone
pulito da realizzarsi entro i
prossimi 10 anni. Questi ultimi
prevedono lo sviluppo di nuovi
sistemi di separazione e cattura
precombustion e postcombustion dell’anidride carbonica
meno costosi e meno energivori degli attuali; nuove tecniche
di generazione dei solventi;
sperimentazione, in campo europeo, di diverse tecniche di
confinamento in strati sotterranei profondi del bacino carbonifero del Sulcis delle tecniche
di compressione, stoccaggio
criogenico, trasporto e confinamento dell’anidride carbonica catturata. A nessuno può
sfuggire che la sfida per il Polo
di eccellenza italiano sulle
Energie pulite, che avrà sede a
Carbonia nel Centro ricerche
Sotacarbo presso l’ex miniera
di Serbariu (la centrale sarà
ubicata a Portovesme) sarà in-
nanzitutto di mostrarsi, da subito, capace di dare risposta alla necessità di ricerca, innovazione e sviluppo di tecnologie
avanzate nel settore energetico. Una ricerca che dovrà sempre più indirizzarsi all’applicazione industriale, per poter dare risposta alle attese di imprese e cittadini di veder avviato
un recupero occupazionale.
Per l’attuazione del programma è stato stabilito uno stanziamento di 3 milioni di euro
l’anno per un periodo di 10 anni (con risorse provenienti dalla Ricerca di Sistema Elettrico
Nazionale) per il piano pluriennale di attività “Polo Tecnologico”.
L’accordo, inoltre, prevede che
“in sede locale saranno ricercate e attuate le opportune sinergie per valorizzare e integrare nei progetti le competenze esistenti sul territorio, al fine di massimizzare le ricadute
positive delle attività svolte: a
tale fine, i soggetti attuatori
dovranno assicurare particolare rilievo alla diffusione in sede locale dei risultati ottenuti
attraverso eventi di presentazione promossi da RSA”.
Sotacarbo - Impianto pilota
CONTRIBUTI REGIONE AL VOLONTARIATO E PROTEZIONE CIVILE
Approvati con delibera i criteri di assegnazione e le modalità di erogazione dei contributi alle organizzazioni di volontariato di protezione civile per l’annualità 2014. L’obiettivo è quello di fornire alle organizzazioni di volontariato, iscritte nell’elenco regionale, ogni forma di supporto tecnico ed organizzativo attraverso l’erogazione di contributi per:
- acquisto di mezzi, materiali, attrezzature e/o equipaggiamenti, manutenzioni straordinarie di mezzi
e attrezzature di proprietà, assicurazione dei soci operativi, assicurazione dei mezzi propri;
- progetti di formazione, addestramento e ogni altra attività di carattere formativo, per il miglioramento della preparazione tecnica, con particolare riferimento alle tematiche della tutela della salute e
della sicurezza dei volontari;
- quota di compartecipazione a progetti inseriti e approvati nel programma dei contributi dell’annualità 2013 del Dipartimento nazionale della protezione civile. 1milione e 600mila euro i fondi complessivamente stanziati.
Le richieste di contributo dovranno pervenire entro il 25 settembre 2014 alla Direzione generale della protezione civile esclusivamente tramite posta elettronica certificata (PEC) all’indirizzo: [email protected].
LUCE NEL TUNNEL CIG
REGIME DI MOBILITA’
Mario Porcu
Ci sono buone notizie per i 15 mila lavoratori sardi in regime
di mobilità in deroga per i quali la Regione ha già anticipato,
sotto forma di sussidio, una quota pari a 52 milioni di euro, relativa al 2013. Il ministero del Lavoro, infatti, ha autorizzato
l’INPS al pagamento della quota restante, il conguaglio dello
scorso anno. “È una notizia importante – ha commentato l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura – attesa da migliaia di persone che usufruiscono degli ammortizzatori sociali in
deroga nell’isola”. Nulla trapela, invece, sulle risorse destinate
a CIG e mobilità in deroga che il ministero e l’INPS devono
ancora erogare per il 2014. L’esponente della Giunta Pigliaru
sottolinea che la situazione dei lavoratori e il futuro della cassa
integrazione e della mobilità saranno i temi al centro di un incontro convocato lunedì prossimo alle 16 presso la sede dell’assessorato del Lavoro, in piazza Giovanni XXIII a Cagliari,
al quale parteciperanno tutte le parti sociali e i rappresentanti
delle associazioni datoriali.
“Su Nuraghe”
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0781.887828
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URBANA ED AMBIENTALE
PERIODO 2014 – 2018
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LAVORI DI COMPLETAMENTO
DELLA RETE IDRICA COMUNALE
Importo a base di gara: Importo complessivo dell’appalto Euro
1.167.859,40 di cui Euro 1.114.859,40 per lavori a corpo soggetti a ribasso d’asta ed Euro 53.000,00 per oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti a ribasso d’asta - oltre IVA di legge. Termine di ricezione
delle offerte: ENTRO E NON OLTRE LE ORE 12 DEL GIORNO
22/09/2014. Indirizzo a cui inviare le offerte: Comune P.zza Roma, 1 –
Ufficio Appalti 09013 Carbonia.
Il Dirigente del Servizio Appalti (Dott. Livio Sanna)
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19.090,91 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso
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DOMANDE DI PARTECIPAZIONE E LE OFFERTE:
l’offerta deve pervenire improrogabilmente entro e non
oltre le ore 12,00 del giorno
06.10.2014, presso la sede
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1 – 09015 Domusnovas
(CI).
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Lavoro
numero 688 del 4 Settembre 2014
VIA AI LAVORI DELL’OTTAVO ANELLO
DISCARICA CONTROLLATA GENNA LUAS
Sergio Rombi
Genna Luas
Tutto pronto per cantierizzare
l’ottavo anello di innalzamento della discarica controllata
di Genna Luas, in territorio
confinante tra Iglesias e Carbonia. La società proprietaria
della discarica, la Portovesme
srl, ha già espletato la gara
d’appalto che è stata vinta
dalla ditta Manca di Cagliari,
qualificata per portare avanti
questo genere di lavori che
andranno eseguiti nella parte
alta dell’attuale discarica.
La Giunta regionale aveva già
espresso giudizio positivo
sulla compatibilità ambientale
dell’intervento denominato
”Realizzazione dell’VIII argine e conseguente modifica
della quantità massima abbancabile presso la discarica
di Genna Luas della Portovesme Srl ubicata nei territori
dei Comuni di Iglesias e di
Carbonia”.
L’autorizzazione stabilisce
che l’inizio dei lavori relativi
all’intervento di realizzazione
dell’ottavo argine della discarica in argomento dovrà
essere comunicata al Servizio
SAVI, nonché ai Comuni di
Iglesias e di Carbonia, alla
Provincia di Carbonia-Iglesias, all’ARPAS, al Servizio
Ispettorato Ripartimentale del
CFVA di Iglesias. Inoltre stabilisce che i lavori dovranno
essere realizzati entro cinque
anni dalla pubblicazione dell’autorizzazione regionale,
salvo proroga concessa su
istanza motivata del proponente, pena l’attivazione di
una nuova procedura.
Il progetto prevede la realizzazione dell’ottavo argine
con un’altezza di 5,00 m così
da portare la quota massima
dell’intera discarica a 259,12
m sull’intero sviluppo dell’argine. A chiusura dell’impianto di discarica, con l’esecuzione dei lavori di copertura
finale, la quota massima della
discarica risulterà pari a
262,35 m, conseguendo il
raggiungimento dell’originaria morfologia del sito. La discarica si estende al confine
tra i comuni di Iglesias e Carbonia ed è situata circa 2.5
km a Sud del limite dell’abitato di Iglesias, e circa 4 km
dal centro della medesima città. Il sito su cui insiste la discarica, costituiva la miniera
di Genna Luas, che faceva
parte della ex concessione
mineraria Monteponi dell’allora SAMIM poi diventata
SIM S.p.A. e la realizzazione
della discarica costituisce
l’opera di ripristino ambientale della pregressa attività mineraria. Si tratta di un progetto di discarica controllata di
2° categoria tipo B denominato Genna Luas, in agro di
Iglesias e Carbonia, e che fu
autorizzato alla costruzione
con decreto del Ministero dell’Ambiente DEC/VIA/2671
del 02.12.1996 per una volumetria complessiva di
1.400.000 m3. La Portovesme
s.r.l. ha acquisito da Ambiente S.p.A., con atto notarile, la
titolarità della Discarica di
Genna Luas, dedicata allo
smaltimento dei soli rifiuti
prodotti dagli stabilimenti di
Portovesme e San Gavino entrambi di sua proprietà.
La tecnica di realizzazione
degli argini applicata dal 4° al
7° argine ha consentito di acquisire una maggiore volumetria utile per l’abbancamento
all’interno del catino della discarica rispetto a quella inizialmente prevista grazie al
minor volume occupato, dai
nuovi argini in terra rinforzata all’interno del catino. La
realizzazione degli argini in
terra rinforzata e dell’ottavo
argine non altera gli ingombri
esterni dell’impianto di discarica originariamente approvato. Attualmente, l’impianto di
discarica viene esercito in
forza della determinazione
AIA n. 18 del 30/01/2012. La
capacità massima abbancabile
che deriva dall’autorizzazione
in essere è pari a 1.800.000
m3. Il nuovo progetto è relativo alle opere necessarie per la
realizzazione dell’ottavo argine e della copertura finale
della discarica, che renderà
disponibile per l’abbancamento una volumetria pari a
ca. 215.000 m3, portando la
capacità massima di abbancamento dell’impianto a ca.
2.015.000 m3. Finora, sul
fronte ambientale e quello degli abbancamenti di rifiuti industriali in particolare, la Portovesme srl ha conseguito una
tale affidabilità che le sono
valsi attestati a livello internazionale, compresi gli studi
che diverse società multinazionali hanno adottato sul
modello della società sulcitana. Un anno fa l’Assessorato
provinciale all’Ambiente,
aveva diffuso i referti analitici relativi all’indagine richiesta per valutare potenziali
contaminazioni radioattive
nei siti di stoccaggio dei materiali da risulta dei processi
di lavorazione della Portovesme s.r.l. I documenti presentati avevano evidenziato che,
nei tre siti indagati, ossia Acqua Sa Canna, Genna Luas e
Sa Piramide, non erano state
rilevate contaminazioni o
anomalie radiometriche di alcun genere. Le indagini radiometriche erano state svolte
presso il laboratorio fisico del
dipartimento ARPAS di Cagliari e hanno interessato
campioni di percolato e di acqua dei piezometri di Genna
Luas, per valutare il possibile
inquinamento della falda.
DOMANDE PER LE AGEVOLAZIONI
DEI PROGETTI DI SVILUPPO LOCALE
Il Centro regionale di programmazione ricorda che, fino alle ore 12 del 30 settembre, potranno essere presentate le domande di accesso alle
agevolazioni per l’attivazione
della seconda fase dei progetti di sviluppo locale (Psl) nelle aree di crisi di Portovesme,
Porto Torres, La Maddalena,
Ottana, Siniscola, Pratosardo,
Tossilo, Oristano e del territorio svantaggiato della Marmilla.
Le domande di accesso all’agevolazione potranno essere presentate esclusivamente
attraverso il sistema informatico messo a disposizione dall’amministrazione regionale.
OGNI GIOVEDÌ IN EDICOLA
Per informazioni è possibile
contattare:
- Bic Sardegna S.p.A in Via
Cesare Battisti, n. 14 – 09123
Cagliari al numero telefonico
070 278088 o tramite e-mail
[email protected];
- Ufficio relazioni con il Pubblico del Centro regionale di
programmazione in Via Cesare Battisti, snc – 09123 Cagliari al numero telefonico
070 6067028.
LETTERA APERTA
AL PRESIDENTE PIGLIARU
Ill.mo Presidente,
Da molti mesi sollecitiamo un incontro formale col capo dell’Esecutivo regionale per ragionare
ed evidenziare le proposte dei sindacati territoriali al fine di dare una sferzata alla recessione
economica e alla drammatica situazione occupazionale nel Sulcis-Iglesiente. Un confronto parti
sociali- Giunta regionale per tramutare belle parole e buoni propositi in atti e fatti, in scelte politiche e legislative che permettano l’avvio di percorsi economici diversi.
Pur essendo strenui e fieri difensori del settore industriale, vorremmo/vogliamo poter ragionare
sui temi di crisi del territorio e sulle non poche opportunità di diversificazione economica. Tra
l’altro, richiamare la Sua attenzione su alcuni progetti che potrebbero essere pronti per essere
realizzati senza interventi finanziari pubblici. Per Cgil e Cisl, (la UIL è impegnata nei propri congressi), si tratta di opportunità di sviluppo, che renderebbero più agevole uno scenario di adeguamento sui servizi, sulle infrastrutture, e inoltre creerebbero sinergie e sistema con l’agricoltura,
l’artigianato, commercio, turismo e sanitario.
Con educazione, le abbiamo provate tutte - Segretari Particolari, Gabinetti, Assessori – per poter
avere un incontro col Presidente Pigliaru. Inutilmente.
Ci stiamo domandando se la convocazione dell’incontro richiesto, sul quale Lei stesso si è dichiarato disponibile, debba dover sottostare alla messa in atto di iniziative di mobilitazione, sit in, occupazioni di spazi pubblici, etc. Sembra, infatti, che solamente la voce rumorosa e plateale arrivi
e sia ascoltata dai responsabili delle istituzioni. Situazioni che accadono per le grandi vertenze
industriali e “incomodi” che, per molti, fanno di noi il sindacato affezionato alle sole lotte per
l’industria, quindi poco moderno e lungimirante nelle proposte.
Spesso è accaduto, in passato ma anche in questi ultimi mesi, di vedere stupore fra le facce dei
vari amministratori politici della Regione, quando sotto i palazzi degli Assessorati si radunano
lavoratori che dimostrano le proprie difficoltà quotidiane a causa delle irrisolte vertenze; dell’assenza del lavoro; perché sono da mesi senza ricevere lo stipendio o l’indennità dell’ammortizzatore sociale. Singolare ma molto evidente è il senso di fastidio che procurano rivendicazioni legittime che a volte restano inascoltate fino a che, non si è obbligati a quei “raduni”.
Nella maggior parte dei casi il Sindacato dimostra cauti comportamenti e comprensione verso chi
è da poco al Governo della Regione. Tuttavia se per una specifica vertenza industriale possiamo
dare atto dell’interessamento politico e una concreta attività, non si riesce a capire perché, per altre situazioni di stallo, sembra che l’interesse manchi totalmente, compresa la vicenda inconclusa
della PORTAL che vale una lungaggine autorizzativa compromettendo il riavvio dello stabilimento. Continuiamo a pensare ad un approccio relazionale diverso, ad un percorso condiviso e produttivo. Ma se per avere il giusto confronto risulta necessaria altra pratica, che sta nelle nostre
prerogative e nel nostro ruolo, è bene che si sappia che per noi il tempo è già maturo per dare
programmazione alle iniziative!
In attesa di un cortese e positivo riscontro, inviamo i più cordiali saluti
Segretari Generali CGIL-CISL
R. Puddu F. Enne
VERTENZA KELLER DI VILLACIDRO
“Il mantenimento dei lavoratori in organico agevolerà il ricorso per l’amministrazione
straordinaria dell’azienda”.
L’assessore dell’industria Maria Grazia Piras commenta positivamente la notizia della revoca dei licenziamenti alla
Keller di Villacidro, frutto dell’accordo siglato a Roma, al
Ministero dello Sviluppo Economico, tra il commissario
straordinario, l’avvocato Nicola Maione, e i sindacati.
L’intesa riguarda tutti i lavoratori. L’intesa, alla quale ha dato il suo benestare il giudice
delegato del Tribunale di Cagliari, allunga di tre mesi il
preavviso di licenziamento dei
lavoratori (per 51 persone il
rapporto di lavoro sarebbe dovuto terminare proprio oggi).
Ora gli operai resteranno in
servizio fino alla data dell’eventuale ammissione della
procedura straordinaria. “Si
È stato siglato, nelle scorse settimane, nella sede dell’assessorato del Lavoro, a Cagliari, il
verbale d’accordo istituzionale
per la prima concessione e la
proroga degli ammortizzatori
sociali in deroga per il 2014,
alla luce del decreto interministeriale che di fatto introduce
limiti temporali al ricorso di
mobilità e CIG in deroga. L’intesa è stata firmata dall’assessore Virginia Mura, dai rappresentanti dei sindacati, dell’INPS, delle organizzazioni
imprenditoriali e di tutte le associazioni di categoria. “Si
tratta di un accordo importante
che - ha detto l’esponente della
Giunta Pigliaru - è frutto dell’azione dell’esecutivo nei confronti del Governo”. Sbloccati
altri 17 milioni. Nel corso dell’incontro è emerso che è stata
sbloccata parte dei fondi 2014
per i lavoratori in regime di
ammortizzatori sociali in deroga. La somma, per la Sardegna, è pari a 17 milioni e 300
mila euro. Nei giorni scorsi la
Regione aveva comunicato che
è in pagamento il saldo del
2013 per la mobilità, mentre lo
Keller
tratta di un ottimo risultato –
afferma Maria Grazia Piras –
ottenuto in breve tempo e con
il supporto di tutte le pari interessate. Adesso – aggiunge –
abbiamo il tempo per ragionare sulle opportunità di rilancio
della fabbrica di Villacidro”.
Il futuro e l’intervento della
Regione.
“La Regione – conclude
l’esponente della Giunta Pigliaru – è disponibile a sostenere il commissario liquidatore nell’esame delle opzioni in
campo e a valutare tutti gli
strumenti, anche di natura finanziaria, che accompagnino
la ripresa produttiva della Keller”. Il commissario straordinario entro il 5 settembre dovrà depositare davanti al giudice la relazione contenente la
descrizione particolareggiata
delle cause dello stato d’insolvenza della Keller e la valutazione motivata circa l’esistenza delle condizioni previste
dalla legge per ammettere
l’azienda alla procedura di
amministrazione straordinaria.
CONCESSIONE E PROROGA
AMMORTIZZATORI SOCIALI
sblocco di altre risorse è atteso
per il prossimo mese. I numeri.
Attualmente sono quasi 24 mila i lavoratori che usufruiscono
di ammortizzatori sociali in deroga. La mobilità scadrà il 31
agosto per 2000 lavoratori con
anzianità superiore ai tre anni.
Il termine ultimo di deroga, per
i lavoratori in mobilità da meno di tre anni, è invece fissato
al 30 ottobre. Dal 30 novembre, infine, scadrà la CIG in
deroga per 8000 lavoratori sardi. Il futuro. “L’intesa - ha detto l’assessore Mura - pone le
basi per superare gli strumenti
degli ammortizzatori sociali e
di sostegno al reddito. L’obiettivo è quello di accompagnare
alla pensione i lavoratori che
ne hanno diritto. È importante ha aggiunto - che chi ha i requisiti faccia subito domanda e
si rivolga all’INPS per ottenere
una consulenza. Per tutti gli altri lavoratori - ha concluso l’assessore - la Regione punta soprattutto sulla riqualificazione
professionale e sul reinserimento nel mondo del lavoro.
Politica
5
numero 688 del 4 Settembre 2014
ZONA FRANCA URBANA SULCIS IGLESIENTE
COL CODICE 62 VIA LIBERA AGLI SGRAVI
È 62 il nuovo numero che
sblocca le agevolazioni fiscali
per i soci delle società beneficiarie degli aiuti previsti dal
Piano Sulcis. Per usufruire del
credito d’imposta riconosciuto
alle piccole e micro imprese
che operano nella zona franca
urbana della provincia di Carbonia-Iglesias, i contribuenti
soci delle società di persone e
delle società di capitali “trasparenti” (ossia che imputano il
loro reddito direttamente ai soci) devono indicare nel modello F24 il codice fiscale della
società nel campo “Codice fiscale del coobbligato, erede,
genitore, tutore o curatore fallimentare” e il numero 62 nel
campo successivo, denominato
“Codice identificativo”.
In questo modo è possibile
compensare le imposte dovute,
a partire dall’acconto Irpef
2014, entro la prossima scadenza del 20 agosto. La procedura può essere attivata solo ed
esclusivamente dai soci delle
società beneficiarie che hanno
trasmesso al Ministero dello
Sviluppo economico i dati
identificativi di ciascun socio,
usando l’apposito modulo firmato digitalmente dal rappresentante legale o dal procuratore. Resta in campo il codice tributo Z100 – Le altre parti del
modello di versamento andranno compilate come di consueto, indicando il codice tributo
Z100 all’interno della sezione
“Erario”, nella colonna “Importi a credito compensati”,
oppure, se il contribuente deve
riversare l’agevolazione, in
quella dedicata agli “Importi a
debito versati”. Inoltre, nel
campo “Anno di riferimento”
va inserito l’anno d’imposta in
cui si è fruito dell’agevolazione, nel formato “AAAA”.
Cosa prevede il Piano Sulcis –
In generale, le oltre 4mila piccole e micro imprese del Sulcis-Iglesiente ammesse alla fiscalità di vantaggio sono esenti
dalle imposte sui redditi, dall’Irap, dall’Imu ed esonerate
dal versamento dei contributi
sulle retribuzioni da lavoro dipendente. L’importo massimo
dello sconto fruibile è pari a
200mila euro (100mila per le
aziende del settore trasporto su
strada). L’intervento vale,
complessivamente, più di 124
milioni di euro.
RIFORMATORI CONTRO
I COMMISSARI PROVINCE
“I commissari delle ex nuove Province stanno
violando la legge e l’atto di indirizzo che la
Giunta Pigliaru ha varato: non si stanno comportando come commissari liquidatori ma spendono con totale discrezionalità i fondi, non hanno fatto alcuna ricognizione dei beni e non hanno preparato alcunché per il passaggio dei beni
e del personale. Uno scandalo in piena regola
su cui brilla la totale assenza di controllo da
parte della Giunta regionale. Una Giunta che
nulla sta facendo per varare la riforma, senza la
quale tra sette mesi diventeremo la barzelletta
d’Italia: i primi ad abrogare le Province grazie
ai referendum e gli unici a votare per il rinnovo
di enti che dovevano essere morti e sepolti: rischiamo di avere presidenti, assessori e consiglieri provinciali sino al 2020”. Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori, Michele
Cossa. “Il 25 giugno del 2014 - ricorda Cossa la Giunta su proposta dell’assessore Erriu ha
varato gli atti di indirizzo per i commissari delle
cosiddette ex nuove Province, soppresse dai re-
ferendum. Una circolare restrittiva che elencava
cosa avrebbero dovuto fare i commissari: a iniziare dallo stop a consulenze, alla recisione degli incarichi di direttore generale, al blocco delle utenze e così via. I commissari, invece, se ne
sono infischiati e hanno continuato ad agire come se nulla fosse. In totale disprezzo della legge
regionale che ha commissariato le Province e
della direttiva”. Ma ancora più sorprendente,
prosegue il coordinatore regionale dei Riformatori, “è l’assenza totale da parte della Giunta
regionale che non ha neppure avviato il controllo sull’attività dei commissari”. E come se non
bastasse, “continua a non presentare nessuna
riforma di riordino degli enti locali per il passaggio delle competenze delle ex Province. Senza questa legge, in primavera i sardi saranno
chiamati votare per il rinnovo di presidenti e
consigli provinciali: oltre al danno la beffa.
Saremo gli unici in Italia ad avere sino al 2020
enti che i sardi hanno abolito. Uno scandalo che
non potrà restare impunito”.
IGLESIAS
MIGLIORA L’ILLUMINAZIONE PUBBLICA
La Giunta Comunale ha approvato nel corso dell’ultima seduta due importanti progetti
che riguardano l’illuminazione
pubblica.
Il primo progetto prevede la
sostituzione di lampade e armature, la riparazione di diversi guasti nelle linee, il mantenimento in efficienza delle apparecchiature funzionanti e la
riduzione dei pericoli derivanti
dal malfunzionamento degli
impianti dell’illuminazione
pubblica. L’investimento previsto ammonta a 90.000 Euro e
riguarda l’intera città: centro,
periferia e frazioni. “Con questo intervento – commenta
l’Assessore ai Lavori Pubblici,
Barbara Mele – risolveremo il
problema cronico della carenza
di illuminazione presente in
varie parti della nostra città”.
Il secondo intervento è un progetto pilota che prevede la sostituzione di 187 lampade delle
vie del centro storico con piastra di illuminazione a LED.
”Abbiamo scelto – commenta
l’Assessore Mele - una parte
del Centro Storico che ha un
impianto di illuminazione pubblica carente dal punto di vista
funzionale che rende diverse
zone poco sicure per la scarsa
illuminazione. Queste caratteristiche lo rendono idoneo per
implementare il progetto che
,con un modesto investimento
iniziale, può portare da subito
un risultato apprezzabile”.
L’investimento ammonta a
39.701,70 euro e porterà ad un
risparmio sulle casse del comune di circa 20.000 euro annui sulla bolletta. Inoltre una
lampada a LED ha una vita
media tre volte superiore a
quelle attualmente installate,
ha una resa cromatica migliore
e soprattutto permette di iniziare a raggiungere l’obiettivo di
riduzione della CO2.
CONSEGNATE A GONNESA LE DODICI
MOTO D’ACQUA PER I SOCCORSI A MARE
Sono state consegnate, nei
giorni precedenti Ferragosto,
sulla spiaggia di Gonnesa, le
dodici nuove moto d’acqua di
tipo SEA DOO GTI 130 destinate alle associazioni di volontariato impegnate nelle attività
di soccorso in mare sui litorali
sardi.
Nel corso dell’incontro, al quale ha partecipato la Capitaneria
di porto di Portoscuso, la Protezione civile ha fornito anche
l’attrezzatura di supporto per il
salvataggio in mare e la formazione di base su guida e utilizzo dei mezzi, acquistati dalla
Regione.
Le moto assegnate alle associazioni di volontariato operanti nei litorali rientrano in un più
ampio progetto di investimenti
che l’amministrazione regionale sta mettendo in atto per garantire la sicurezza ed il presi-
dio delle coste, soprattutto nel
periodo estivo, grazie a mezzi
sofisticati e capaci di intervenire nelle più varie situazioni, af-
fidati alla professionalità ed
impegno delle associazioni di
volontariato attive nel soccorso
e salvamento in mare.
IMPEGNO A IGLESIAS
SUL CIMITERO CITTADINO
La Giunta Comunale di Iglesias ha approvato il progetto preliminare per la realizzazione di 662 nuovi loculi nel cimitero di Iglesias. Il primo lotto di 360 loculi sarà realizzato tra il 2014/2015, il
secondo lotto prevede la realizzazione di ulteriori 302 loculi nel
2016. L’investimento totale per la realizzazione dei nuovi loculi è di
Euro 545.000. Nel contempo il Comune ha avviato la gara per
l’acquisizione di 50 scale che saranno disponibili entro i primi
giorni del mese di ottobre. Infine, l’Amministrazione sta procedendo con le pratiche per l’ampliamento dell’area cimiteriale.“L’approvazione del bilancio ci consente – commenta l’Assessore ai Lavori Pubblici, Barbara Mele – di mandare avanti una serie di interventi già programmati che miglioreranno l’efficienza dei servizi cimiteriali. A ciò si aggiunge la recente approvazione delle modifiche
al regolamento di Polizia Mortuaria. Tra le novità principali vi è
senza dubbio la possibilità per i cittadini di ottenere un rimborso in
caso di rinuncia alla concessione cimiteriale”.
LA SANITA’ NEL SULCIS IGLESIENTE
SOTTO LA LENTE DELLA REGIONE
L’incontro dell’assessore della
Sanità Luigi Arru con i sindaci
del territorio del Sulcis per esaminare le criticità sanitarie in
quell’area era già in programma, così come l’avvio di un intervento regionale che metta riparo a tutte le carenze causate
dalla gestione della precedente
legislatura, ma “le risorse in
bilancio per quel territorio erano assolutamente adeguate.
Siamo al lavoro sul futuro della sanità nel Sulcis, per un coerente sviluppo e investimenti
giusti - dice l’assessore Arru Ma una cosa è certa: la gestione deve virare di 180 gradi. Infatti negli anni dal 2009 in poi
ad un veramente notevolissimo
aumento del finanziamento e
della spesa regionale (con il
grave ben noto disavanzo creato), non si è registrato un corrispondente incremento dei servizi assistenziali come gli
utenti avrebbero dovuto avere”. Ai coordinatori dei distretti
sanitari di Carbonia e Iglesias e
sindaci di Villaperuccio e Villamassargia che chiedono fonLa Giunta Comunale di Iglesias ha autorizzato la Derichebourg San Germano a realizzare la prima isola ecologica interrata all’interno dell’area
pubblica che si trova al lato
della Via Pacinotti, all’inizio
della strada vicinale per Cruccueddu. La decisione è arrivata
dopo un periodo di monitoraggio volto a individuare la localizzazione ottimale durante il
quale sono stati effettuati vari
sopralluoghi e incontri con i
cittadini. La realizzazione dell’isola ecologica interrata nella
posizione individuata consente
di fornire un servizio sia al popoloso quartiere di Serra Perdosa, sia a tutte le abitazioni
rurali di Cruccueddu, che a
causa delle pessime condizioni
delle strada risultano difficili
da servire col porta a porta.
L’isola sarà costituita da un impianto “Telescopico” che permette il posizionamento nel
sottosuolo di 5 cassonetti da
1700 litri, accessibili dall’esterno attraverso delle torrette dedicate ciascuna ad una specifica frazione di rifiuto. I sacchetti vengono depositati verso il
corrispondente cassonetto.
L’impianto si inserisce perfettamente nel contesto urbano: a
impianto abbassato, infatti, sono visibili solamente le torrette
per il conferimento dei rifiuti.
A seconda della frequenza di
svuotamento l’impianto può
Maurizio Calamida
di aggiuntivi per 25 milioni di
euro entro il 31 agosto, il titolare della Sanità ricorda che alla Asl di Carbonia “è netta ed
evidente la differenza rispetto
alla gestione prima del 2009,
pur avendo fondi in bilancio
assolutamente adeguati alle
esigenze del territorio.
I manager, in generale, sono
tenuti al rispetto degli indirizzi
della Regione, in particolare riguardo alle risorse finanziarie
destinate alle Aziende che sono
IGLESIAS
AUTORIZZATA LA COSTRUZIONE
DI UN’ISOLA ECOLOGICA INTERRATA
Melania Meo
arrivare a servire sino a 480
nuclei familiari. L’impianto sarà completato con l’installazione di un sistema a badge magnetico che consentirà di identificare i soggetti che conferiscono, così da individuare i
conferimenti non conformi e
permettere l’uso solo ai soggetti in regola con le imposte.
L’isola sarà video sorvegliata
CONTRIBUTI PER L’ESPOSIZIONE
DELL’ARTIGIANATO ARTISTICO SARDO
L’Assessorato del Turismo, artigianato e commercio ha pubblicato il bando per la concessione di contributi a fondo perduto per la realizzazione di corner espositivi e di vetrine virtuali da dedicare all’esposizione dei prodotti dell’artigianato
artistico sardo, espressione dell’identità locale. L’avviso è rivolto alle imprese che gestiscano strutture ricettive, porti ed
aeroporti ubicati in Sardegna. I
Corner espositivi dovranno essere collocati presso strutture
ricettive, porti e aeroporti gestiti dall’impresa richiedente. Gli
investimenti ammissibili possono riguardare una o più unità
produttive gestite dall’impresa,
la quale dovrà proporre un’unica domanda di agevolazione
anche se riferita a più unità
produttive. Gli interventi ammissibili devono necessaria-
chiamati a dirigere pro-tempore. In base a ciò - conclude
l’assessore Arru - dovrebbero
dimostrare adeguate capacità
gestionali per garantire gli appropriati servizi socio-sanitari,
che in precedenza con tali risorse - tarate in base a proiezioni nazionali e vagliate anche dagli uffici regionali ben
prima dell’insediamento a
marzo di questa Giunta - sono
stati garantiti”.
mente includere arredi (Corner
espositivi) e postazione multimediale (Vetrina virtuale), più
precisamente almeno:
-un modulo espositivo;
-un modulo logo (disegno con
simboli in basso rilievo);
- un modulo scritta Sardegna;
- un tablet e portatablet o, in al-
dal sistema già installato nell’area individuata. “E’ un passo
importante e costituirà – commenta l’Assessore all’Ambiente, Melania Meo - una fase
sperimentale di un progetto più
ampio che riguarda l’applicazione della tariffa puntuale che
permetterà di calibrare la stessa
in base al rifiuto effettivamente
prodotto dalle famiglie”.
ternativa, un pc con funzionalità touch-screen del tipo all-inone, posizionato nell’apposito
modulo. Rientrano, inoltre, tra
gli interventi ammissibili l’adeguamento dei locali e la consulenza architettonica per l’installazione e l’allestimento del
Corner espositivo e della Vetrina virtuale. Per l’intervento sono disponibili 1.580.000 euro.
Le domande potranno essere
presentate entro il 17 novembre
2014 alle ore 17.
COMUNE DI CARBONIA
BANDO DI GARA
LAVORI RELATIVI AL PROGRAMMA INNOVATIVO IN AMBITO
URBANO DENOMINATO “CONTRATTO DI QUARTIERE II” RICADENTE NEL COMUNE DI CARBONIA – INTERVENTO 2”
Importo a base di gara: Euro 940.622,95 per lavori a corpo – oltre ad Euro 12.742,22 per oneri per l’attuazione dei piani di sicurezza non soggetti
a ribasso d’asta - oltre IVA di legge. Termine di ricezione delle offerte:
ENTRO E NON OLTRE LE ORE 12 DEL GIORNO 09/09/2014. Indirizzo a cui inviare le offerte: Comune P.zza Roma, 1 – Ufficio Appalti
09013 Carbonia.
Il Dirigente del Servizio Appalti
(f.to Dott. Livio Sanna)
6
Politica
numero 688 del 4 Settembre 2014
“Nemo propheta in patria”e se ha
dirla è stato Gesù Cristo sicuramente nessuno potrà negarla. Ma
mai come in Sardegna è frequente
questa abitudine tanto che per ricercare la verità su alcuni personaggi storici bisogna uscire dai
confini regionali. Felicitas Maeder
è una studiosa della storia del Bisso e chi meglio di lei poteva parlarci di Italo Diana considerato
che in Sardegna tutto è messo a tacere? Nata nel 1946 a San Gallo,
ha frequentato le Scuole a Teufen
e a San Gallo; affrontato gli studi
di lingua a Parigi, Londra e Bologna. Ha una formazione in Management di cultura, lavora in varie
istituzioni religiose, sociali e culturali, attualmente ha in atto un
programma interdisciplinare di insegnamento e di ricerca ambientale presso l’Università di Basilea.
Impegnata nell’ambito culturale e
ambientale. Dal 1998, volontaria
presso il Museo di storia naturale
di Basilea e iniziatrice del Progetto Bisso marino. Nel 2012 le viene
assegnata una laurea Honoris Causa dall’Università di Basilea in
“Philosophiae”per il suo lavoro
sul Bisso marino.
D: Lei è volontaria presso il Museo di storia naturale di Basilea e
iniziatrice del Progetto Bisso marino. Quando ha iniziato a interessarsi di Bisso e perché?
R: Nel 2001 ho fatto un soggiorno
di studi sul bisso marino a Taranto. Una bibliotecaria mi ha salutato e mi ha chiesto “Come mai una
Svizzera, di un paese interno, arriva a portarci le radici della nostra
storia?” La risposta era semplice.
Nel 1997 ho avuto la possibilità di
partecipare a una domenica di famiglia nel Museo di Storia Naturale di Basilea, sul tema conchiglie e chiocciole. “Muschelseide”
– bisso marino in Italiano – era
uno dei temi che suggerivano le
pedagoghe del museo. Non avevo
mai sentito questa parola, ma mi
affascinò dal primo momento (forse l’associazione con il mare che
amo, forse l’appello di qualche gene – mio nonno aveva un commercio di pizzi di San Gallo, e il
sottotetto della nostra casa ne era
FELICITAS MAEDER SUL BISSO MARINO
DOVE SONO TUTTI I LAVORI DI ITALO DIANA?
Claudio Moica
pieno). A questo seguono le mie
prime ricerche nelle biblioteche e
archivi, il primo oggetto in bisso
marino trovato a Berlino, la prima
vetrina sul tema nel museo, il primo viaggio – a Calasetta e Sant’Antioco nel 1998. Un diploma di
management culturale nel 2000
conteneva un progetto d’esposizione sul bisso marino - che realizzai finalmente nel 2004, in collaborazione con il Museo di Storia
naturale e il Museo delle Culture
di Basilea: “Bisso marino – fili
d’oro dal fondo del mare”. Fin
dall’inizio è stato importante per
me presentare tutti i testi non soltanto in Tedesco, ma anche in Italiano – considerato che si tratta di
un patrimonio italiano, non svizzero. Così anche il catalogo, il primo libro illustrato sul tema, è totalmente bilingue. Purtroppo, ha
avuto poca risonanza in Italia.
D: Come si sviluppava il Progetto
Bisso marino?
R: L’esposizione era prevista dall’inizio come mostra itinerante.
Così è andata a Taranto e Lecce
nel 2006. Nel 2008 era a Lugano,
nel Ticino, allargata ad oggetti tessili di Sant’Antioco che non erano
ancora presenti a Basilea. Nel
2010 e stata messa in internet una
sintesi delle mie ricerche in tre lingue: Tedesco, Inglese e Italiano
(www.bisso-marino.ch). Lì si trova la storia del bisso marino intorno al Mediterraneo, dall’antichità
fino a oggi, analisi delle fibre della
Pinna nobilis, l’inventario di tutti
gli oggetti trovati nei musei Europei e dei Stati Uniti, dal trecento
alla meta del novecento, e un’ampia lista bibliografica. Il sito viene
aggiornato continuamente con
nuovi risultati di ricerche.
D: Quando si parla di Bisso si tende a rivolgersi a quello marino ma
è corretta questa associazione?
R: Sì e no. In ogni caso negli studi
sul bisso marino è il tema più importante, il più difficile a far comprendere e il motivo principale per
Basilea - Museo storia naturale
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tanti malintesi ed errori d’interpretazione. Il termine bisso ha due significati. Primo: nell’antichità –
anche nella Bibbia – si parla di un
tessuto finissimo di lino (in un certo periodo forse anche di cotone).
Tutte le bende delle mummie egiziane trovate fino ad oggi sono in
lino. Il più fino, detto lino reale,
era riservato per i sacerdoti e i culti dei tempi. Il secondo significato
è: zoologico. Nel 1500 i filamenti
delle bivalvi – come la Pinna –
sono stati chiamati bisso dei naturalisti. Questo a causa della somiglianza con il bisso antico, non viceversa. Il naturalista francese
Guillaume Rondelet menzionò nel
1555 due varietà di bisso: uno terrestre, quindi di lino, l’altro marino - «Byssus terrenus est et marinus». Però, come sappiamo, il bisso marino esisteva già nell’antichità; il più antico frammento è
del 4° secolo d.c.- Ma mai era noto come bisso. Nel tardo antico
veniva parafrasato, più tardi veniva chiamato fra l’altro lana di pesce, o lana di nacchera. In arabo
ed in altre lingue aveva dei nomi
che ancora non conosciamo con
certezza. È questo il tema della
mia ricerca attuale.
D: In Italia quali sono le regioni
dove ancora si lavora il Bisso?
R: Mi risulta che Sant’Antioco sia
l’unico posto, dove oggigiorno
viene ancora praticata la lavorazione del bisso marino. A Taranto
probabilmente si è estinta con la
seconda guerra mondiale. Si dice
che una volta la Sicilia aveva
un’ampia produzione di bisso marino – probabilmente si tratta di disinformazione, o traduzioni errate
– ambedue cose molto comuni
nella storia del bisso marino. Invece rafforza l’ipotesi del bisso marino nella Dalmazia, che presumevamo da fonti scritte.
D: Lei ha definito Italo Diana
(1891-1959) la seconda persona
per importanza sulla lavorazione
del Bisso marino in Sardegna. Perché invece nell’isola si tende a
sminuire la sua opera?
R: Non è facile trovare informazioni su Italo Diana. Nel 2001 ho
cercato nell’archivio comunale di
Sant’Antioco, ma non ho trovato
quasi nulla. Al contrario di Giuseppe Basso Amoux, non ha scritto niente sul suo lavoro, o almeno
non è pubblicato. Oltre a ciò, e a
differenza di Taranto, non si sa
quasi niente sulla lavorazione del
bisso marino in Sardegna primo
del novecento. Benché Taranto
non facesse parte dei soliti itinerari
dei Grand Tour, i pochi visitatori
quasi sempre raccontavano del
bisso marino e portavano questo
sapere nei loro paesi, come Swinburne in Inghilterra, von Salis
Marschlins in Svizzera e Germania, Saint-Non in Francia, ed altri.
Queste fonti mancano per la Sardegna. Non conosciamo in Sardegna neanche una persona come
l’arcivescovo di Taranto, Giuseppe Capecelatro, che nel 700 promuoveva la lavorazione del bisso
marino, per aiutare le famiglie povere dei pescatori. Poi, nell’inizio
del 800, regalava dozzine di oggetti in bisso marino ai suoi ospiti
– lo sappiamo fra la sua vasta corrispondenza che si è conservata.
Certamente esisteva anche in Sardegna. (In una lettera del 8 Marzo
1804 alla sua amante Emma Hamilton, l’ammiraglio Nelson parla
di un paio di guanti bizzaro e di un
manicotto, molto raro, fatto soltanto in Sardegna dalla barba di
conchiglie) Infatti Alberto della
Marmora, nel 1826, parlava dei
guanti in bisso marino che erano
di uso frequente. Ma già nel 1820
Antonio Giovanni Carta aveva
parlato del declino di questo artigianato tradizionale. Più tardi oggetti in bisso marino si conoscevano soprattutto nelle diverse esposizioni regionali e nazionali. A Cagliari, nel 1847, Giuseppa Poddigue di Oristano e Anna Melis di
Cagliari esposero «un taglio di
corpetto di nachera, berrettino di
nachera, campione di nachera cardate». Nella prima esposizione
sarda, nel 1871, Michelina Cara e
Marianna Randaccio di Cagliari
esposero un boa, un manicotto e
uno sciallo. Il boa potrebbe essere
quello che è stato mostrato due anni dopo all’Esposizione mondiale
di 1873 a Vienna. Giuseppe Basso
Arnoux (1840-1919) ha tentato il
rilancio dell’artigianato del bisso
marino. Negli ultimi anni della sua
vita abitava a Carloforte e mi sono
sempre chiesta se Italo Diana
l’avesse conosciuto. Il Musée
Océanographique di Monaco aveva comprato nel 1910 alcuni oggetti in bisso marino da Basso-Arnoux. Sarà stato lui ad averli fatti?
Non lo sappiamo. E non si sa
niente della sua fondazione Byssus Ichnusa Society, costituita per
promuovere la lavorazione del bisso marino, e il perché avesse scelto come sede sociale Londra e non
l’Italia. Anche degli oggetti fatti
nell’Atelier Diana ne sono conosciuti soltanto alcuni che stavano
in Sardegna. Dove sono tutti gli
altri? Per esempio la coperta in
bisso marino fatta da Margherita
Raspa, allieva di Italo Diana,
esposta e premiata a Venezia? O la
tunica per una statua di San Francesco d’Assisi, fatta da Efisia
Murroni?
D: La Pinna nobilis è attualmente
sottoposta a regime di protezione
e tutela in conformità alla Direttiva 92/43 “Habitat” della Comunità Europea ma nonostante tutto si
continua a tessere con il Bisso. Da
dove viene presa la materia prima?
R: Non ne ho idea. La Pinna nobilis è endemica nel Mediterraneo,
non esiste in altri mari. Altre specie della famiglia delle Pinnidae
che vivono in tutti gli oceani sono
molto più piccole. Non si sa se il
Felicitas Maeder
loro bisso – molto più corto naturalmente - sia mai stato o sia usato
per uso tessile.
D: La lavorazione del Bisso talvolta è associata a riti magici o
pseudo religiosi. Secondo i suoi
studi e le sue conoscenze che attinenza esiste tra le due cose? E’ veritiero che l’arte della tessitura del
Bisso si può tramandare solo da
madre a figlia?
R: Il bisso (di lino) dell’antichità è
da sempre legato a tanti miti e leggende. È lo stesso per il bisso marino. Ma non è il tema delle mie
ricerche. Mi attengo a fonti scritte,
dai classici ai moderni – e a questo
proposito non ho trovato niente.
Penso che il bisso marino e la sua
storia di se stesso affascinino. Del
resto, la trasmissione di un artigianato o un mestiere da padre in figlio o da madre in figlia è ben co-
nosciuta sin dall’epoca preindustriale.
D: Che sviluppo può avere l’arte
del Bisso ai giorni nostri? Cosa si
augura per il futuro?
R: Mi auguro che altri scienziati si
interessino al tema. Per esempio
non si sa niente di preciso su altri
luoghi in Sardegna dove si lavorava il bisso marino. Si parla dell’Asinara, La Maddalena o Oristano, e forse altri. In più ci sono tante domande riguardanti la storia,
l’archivistica, l’etnografia e la linguistica alle quali bisogna trovare
delle risposte. Oltre a ciò mi auguro che tramite il tema del bisso
marino la gente diventi consapevole della bellezza della natura –
soprattutto quella marina – in tutte
le sue sfumature e si renda conto
dell’importanza di conoscerla meglio e di proteggerla.
Il festival “Ai confini tra Sardegna
e jazz”, ideato 29 anni fa da Basilio Sulis, sarà per la prima volta
destagionalizzato. Non verrà proposto a fine estate, come ogni anMarco Massa
no, ma entro il prossimo dicembre.
E’ questa la conseguenza della
mancata risposta finanziaria da parte della Regione che non ha trovato capienza nel bilancio 2014 per simili manifestazioni culturali. Di qui la decisione del “patron” Basilio Sulis di spostare la data, ma non di
saltare l’appuntamento alla vigilia della trentesima edizione. Per questo gesto ha espresso il suo apprezzamento l’assessore regionale dei Beni culturali e spettacolo Claudia Firino, che ha riconosciuto nei confronti degli operatori culturali che, pur davanti alle innegabili difficoltà di questo momento, non si arrendono ma portano avanti il loro progetto anche trovando modalità o tempi differenti. “Nessuna distrazione,
né a proposito del festival jazz di Sant’Anna Arresi né per ciò che concerne i centri culturali che hanno
lanciato in questi giorni il loro grido d’allarme. Piuttosto, una grave e innegabile mancanza di liquidità a
cui abbiamo posto rimedio alla prima occasione utile” dichiara l’assessore Firino.“Un festival, un museo, un polo culturale sono beni preziosi, da tutelare e aiutare a crescere, se possibile. Ma sono gocce nel
più vasto mare dell’emergenza che da anni attanaglia, in Sardegna e in Italia, il settore culturale. A breve
dunque daremo attuazione alla legge del settore e proporremo l’aggiornamento delle parti non corrispondenti alla situazione attuale, anche alla luce delle più recenti modifiche del quadro nazionale. Inoltre, ci
stiamo muovendo per valutare la fattibilità di circuiti di eventi locali, promuovere nuove forme di gestione
degli spazi, agevolare l’esportabilità delle esperienze nostrane e, unitamente all’assessore del turismo, individuare proposte di turismo culturale che facilitino la destagionalizzazione.
SANT’ANNA ARRESI
IL FESTIVAL JAZZ DESTAGIONALIZZATO
e-mail: [email protected]
Realtà Locale
PRESENTATO NEL CAPOLUOGO IL PROGETTO ROTARY
“SULCIS LAB: ANTICHE ARTI-PROGETTI INNOVATIVI”
PROMOSSO DAI CLUB CAGLIARI CARBONIA IGLESIAS
Presentazione progetto
IED. Ha, inoltre, spiegato gli
scopi e gli obiettivi prefissati
dall’iniziativa che dovrebbero
portare ad una rivitalizzazione
del settore artigiano del Sulcis
Iglesiente con la creazione di
un Brand ed una maggiore formazione culturale per i giovani
designer impegnati nel progetto. Dopo il breve intervento di
LETTERA AL GIORNALE
Buona sera, Direttore
le scrivo per pregarla di pubblicare sul suo settimanale le
considerazioni che accompagnano la foto che allego ...Da
tempo i cittadini di questa
frazione chiedono alla amministrazione comunale perché
risolva alcune problematiche
riguardanti questa parte della
città...come ....sistemare un
autovelox per regolamentare
il traffico leggero e pesante
che in questo tratto della 126,
dal chilometro 16 al 19, é
molto intenso provocando inquinamenti acustici e ambientali ....le abitazioni infatti
sorgono ai margini della carreggiata ...
Constatata l’indifferenza
mostrata dalla amministrazione un cittadino ha installato
un cartello
“ fai da te “ che invita gli automobilisti a procedere ad
una velocità limitata ....
Paradossalmente nella foto,
di lato alla pietra miliare, che
indica il chilometro 16,900, é
stato installato un cartello di
attraversamento pedonale
....soluzione illogica......!!!
Da un lato non si fa nulla per
rallentare il traffico dall’altro
si invitano i cittadini ad attraversare la statale con quei volumi di traffico: solo un aspirante suicida potrebbe avventurarsi a farlo ...
Si chiede la sistemazione di
alcuni sterrati interni alla frazione, dove a seguito di copiose precipitazioni si é corso
il rischio dell’allagamento
delle abitazioni ( vedi lo sterrato che anni addietro era
l’unica via di accesso al
Monte Sirai).
Sarebbe logico, dato che sobo
state realizzate in punti molto
meno pericolosi, che venisse
realizzata una “ rotonda “ di
Sirai nella confluenza della
pedemontana sulla s.s. 126
dove, oltre al pericolo rappresentato dall’alto volume di
traffico, le attese diventano
interminabili.
Se lei consente le farò avere
tutta una serie di richieste
che con intervalli abbiamo
inviato alla amministrazione
comunale: Tutte ignorate.
Grazie per l’attenzione.
ZICCA GIANNI
FRAZIONE SIRAI
CARBONIA
[email protected]
Mario Figus, è intervenuto il
Presidente del Rotary Club Carbonia Stefano Carbone che ha
focalizzato il tema sulla nuova
creatività che dovrebbe nascere
attraverso questa collaborazione e sopratutto la possibilità
per gli artigiani di aggiornarsi
alle moderne esigenze di gusto
e di arte e non solo, ma sopratutto uscire dagli schemi delMercoledì 13 agosto si è snodato per le vie del Centro Storico la XX Edizione del Corteo Storico Medioevale “Città
di Iglesias” organizzato dalla
Società dei Quartieri Medioevali di Villa Ecclesiae.
Sono passati 20 anni da quando si è tenuto il primo Corteo
Storico Medioevale “Città di
Iglesias”. Dopo due decenni
di storia, quindi, è stato possibile tracciare un bilancio lusinghiero per questo grande
evento capace, il 13 agosto di
ogni anno, di rendere il centro
storico un grande palcoscenico all’aperto in cui entrano in
scena centinaia di figuranti
portatori di suggestioni antiche che sfilano davanti a migliaia di visitatori. Ancora una
volta, nei giorni dell’Estate
Medioevale, le porte del tempo si sono aperte per tornare
indietro e rivivere meravigliose ed indimenticabili atmosfere. Ospiti dell’Edizione di
quest’anno sono stati il Gruppo Sbandieratori e Musici
“Cigno Nero” di Rivoli e il
Gruppo storico degli “Sbandieratori ‘d L’Èva d’Ór” di
Feletto. Inoltre, come negli
anni scorsi, nel Corteo ha sfilato il Gonfalone della Città di
Pisa, gemellata con Iglesias. Il
lungo serpentone di figuranti
è partito dal Piazzale del Centro Direzionale di Via Isonzo.
In occasione della XX Edizione del Corteo Storico Medioevale, Poste Italiane ha realiz-
l’operare singolarmente ed invece aprirsi ad una collaborazione cooperativa per meglio
affrontare le richieste di nuovo
mercato, a tale scopo nel progetto sono inseriti programmi
di corsi di formazione imprenditoriale.
Il Presidente dello scorso anno
del Rotary Club di Iglesias Pier
Giorgio Delrio, ha evidenziato
il ruolo del Rotary non solo come ideatore del progetto, ma
anche come partner attivo del
progetto, per quanto riguarda
formazione manageriale e sviluppo della capacità autoimprenditoriale degli artigiani,
sviluppo della cultura di distretto, e come supporto per il marketing e lo sviluppo del Brand.
L’Assessore della Cultura di
Cagliari Enrica Puggioni, padrona di casa, dato che il Comune di Cagliari ha inserito il
progetto nell’ambito di quelli
destinati a promuovere la candidatura di Cagliari a Capitale
Europea della Cultura e lo ha
inserito nella mostra di tutti i
progetti destinati a rappresentare la progettualità del territorio, ha evidenziato il fatto che
Cagliari non è voluta rimanere
isolata nella sua candidatura,
ma ha inteso coinvolgere l’’intero territorio della Sardegna.
L’Assessore della Cultura del
Comune di Carbonia Loriana
Pitzalis ha ribadito i concetti
espressi dalla collega del Comune di Cagliari caricandoli
maggiormente nella loro
espressione in riferimento alla
situazione socio-economica ed
imprenditoriale nella quale ora
si trova il territorio del Sulcis e
quanto ce ne sia bisogno di una
nuova ventata di rinnovamento
che il Rotary vorrebbe trasmettere con questo progetto di collaborazione tra i giovani designer ed artigiani.
Il Sindaco di Tratalias Marco
Antonio Piras ha presentato il
progetto di rivalutazione dell’economia artigianale del Territorio con il recupero dell’antico borgo medioevale esistente
attorno alla basilica del XIIXIII secolo di Santa Maria di
Monserrat, dove ha destinato i
locali restaurati ad insediamenti
di attività artigiane in modo da
creare un principio di cooperazione situato logisticamente in
unico ambiente. Attualmente le
attività artigiane in attività sono
ancora poche ma è intenzione
di aumentare il numero della
categorie di artigianato ed anche di artigiani, l’obbiettivo è
di inserire il borgo in un circuito turistico della zona con la
collaborazione delle Amministrazioni comunali limitrofe.
Olga Bachschmidt, curatrice
del progetto, ha parlato degli
sviluppi futuri del progetto per
quanto riguarda gli aspetti della
comunicazione e dell’organizzazione dei workshop sul territorio e degli eventi di pubblicizzazione del progetto;
Annalisa Cocco, product designer dello IED, ha descritto la
parte preliminare del lavoro di
screening degli artigiani, condotto direttamente da Lei e dai
soci rotariani nelle scorse settimane, per mezzo di colloqui diretti con gli artigiani, visita delle botteghe, illustrando brillantemente i risultati dello screening e le scelte strategiche della
prima fase del progetto, che
culminerà con l’esposizione degli oggetti all’EXPO 2015 di
Milano;
ESTATE MEDIOEVALE IGLESIENTE 2014
XX EDIZIONE CORTEO STORICO
Marco Massa
Foto Angelo Cucca
Al tavolo della conferenza erano presenti: il Presidente del
Rotary Club Cagliari Mario Figus, l’Assessore della Cultura
del Comune di Cagliari Enrica
Puggioni, l’Assessore della
Cultura del Comune di Carbonia Loriana Pitzalis. Intervenuti
alla conferenza: il Presidente
del Rotary Club Carbonia Stefano Carbone, il Presidente dello scorso anno del Rotary Club
Iglesias Pier Giorgio Delrio,
Olga Bachschmidt Curatrice
del Progetto, Annalisa Cocco
Product Designer IED Cagliari
e Il Sindaco del Comune di Tratalias Marco Antonio Piras.
Il presidente del Rotary Club
Cagliari Mario Figus ha dato
inizio alla conferenza con i saluti ed i ringraziamenti all’Assessore della Cultura di Cagliari
Enrica Puggioni per aver ospitato nella sala delle Cannoniere
del Ghetto degli Ebrei con
l’esposizione del pannello del
Progetto “Sulcis Lab: antiche
arti, progetti innovatori” in cui
erano descritti gli scopi e gli
obbiettivi prefissati dal progetto con l’esposizione di foto e
descrizioni rappresentanti le pecularietà di servizio del Rotary
e le specificità formative dello
7
numero 688 del 4 Settembre 2014
zato un “annullo speciale”.
“Il primo grazie per la riuscita
di questo grande evento che
ha rinvigorito la filiera turistica cittadina – hanno commentato il Sindaco Emilio Gariazzo e l’Assessore alla Cultura
Simone Franceschi - è rivolto
alla Società dei Quartieri Medioevali di Villa Ecclesiae che
con perizia e saggezza si prodiga con sempre rinnovato entusiasmo a organizzare l’Esta-
te Medioevale Iglesiente. Un
ringraziamento sentito va a
tutti i gruppi storici cittadini
che hanno partecipato al Corteo Storico Medioevale. Con
la loro passione il movimento
legato alle manifestazioni medioevali hanno coinvolto ad
oggi diverse centinaia di concittadini”.
Quest’anno l’Estate Medioevale Iglesiente si è arricchita
del “Mercato Medioevale”.
L’iniziativa è stata realizzata
in Piazza Municipio nelle
giornate del 12 e 13 agosto.
Un gruppo di artigiani provenienti da diverse regioni italiane, coordinato dall’esperienza di Cinzia Franceschelli,
ha riproposto “fedelmente” i
vari aspetti della vita quotidiana delle botteghe artigiane
degli antichi borghi medioevali.
CONSORZIO INDUSTRIALE PROVINCIALE
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Bando di gara
Appalto integrato complesso, a corpo, per la “Realizzazione di
impianti pilota a tecnologia solare termodinamica a concentrazione da 600KW elettrici a servizio del sistema di trattamento e
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lavori a corpo, l’avviamento e la gestione semestrale dell’impianto, soggetti a ribasso d’asta, di cui: € 6.709.338,00 per l’esecuzione dei lavori a corpo, l’avviamento e la gestione semestrale dell’impianto soggetti a ribasso; € 278.466,57 per onorari di progettazione soggetti a ribasso. € 164.500,00 per oneri di sicurezza
non soggetti a ribasso. Criteri di aggiudicazione: Offerta economicamente più vantaggiosa IV.3.4) Termine ricezione offerte:
06.11.2014 ore 12.00. Apertura offerte: 10.11.2014 ore 9.30;
Il responsabile del procedimento ing. Carlo Rachele
8
Realtà Locale
numero 688 del 4 Settembre 2014
Il tracciato che dalla Grande
Miniera di Serbariu, una delle
immagini più importanti del
Parco Geomineraio, conduce
alla bellissima chiesa di Santa
Maria a Flumentepido, è sicuramente tra i più interessanti
presenti nel territorio comunale di Carbonia. La miniera di
Serbariu venne aperta per lo
sfruttamento del bacino carbonifero del Sulcis a seguito delle sanzioni economiche decretate nel 1935 all’Italia dalla
Società delle Nazioni a Ginevra, dovute all’invasione italiana in Etiopia, per il quale
venne elaborato il disegno dell’indipendenza economica da
parte del regime fascista (autarchia). Il carbone sulcitano
era stato scoperto casualmente
nel 1834 dal Generale Alberto
Lamarmora nel territorio di
Gonnesa. Una volta individuata l’area, venne realizzata una
campagna di sondaggi, dalla
quale venne determinata l’esistenza dell’enorme giacimento
di carbone, quello di Sirai-Serbariu. L’area venne richiesta
in concessione nel 1937, con
la denominazione di Serbariu
e ufficialmente ottenuta nel
gennaio del 1939 con Decreto
del Ministro Segretario di Stato per le Corporazioni (Gazzetta Ufficiale n.45 del 23 febbraio 1939). I lavori di realizzazione furono rapidissimi,
mediante l’approntamento della miniera e la costruzione di
un primo pozzo di 103 metri.
Nel 1938 venne scavato un secondo pozzo della profondità
di 179 metri, per poi provvedere ad un ampliamento dell’area mineraria. Vista l’entità
dei lavori, arrivarono nel settore lavoratori da tutta Italia,
per cui venne edificata in trecento giorni una città in stile
razionalista, con tutte le infrastrutture all’avanguardia per il
periodo, capace di ospitare circa 12.000 persone. Tutto era
organizzato perche nel centro
ci fosse tutto il necessario per
i lavoratori e le loro famiglie.
Nella grande miniera si lavorava 24 ore su 24 in tre turni
da 4000 minatori; questi erano
sottoposti ad altissimi rischi,
per cui le morti dovute ad
esplosioni da gas, allagamenti
delle gallerie, asfissia e per il
cosiddetto “crollo del tetto”
delle gallerie, dovuto al cedimento di particolari formazioni rocciose. Durante il conflitto mondiale si ebbe un periodo
di crisi, dove avvenne un netto
calo della produzione. Dopo la
guerra si ebbe una ripresa produttiva, grazie ai finanziamenti forniti dal governo Badoglio, all’operato del Presidente della Carbosarda Chieffi e
dal direttore Ingegner Rostan.
Negli anni ’50, in seguito all’ingresso dell’Italia nella CECA, con il ridimensionamento
dell’intero settore minerario,
iniziò un periodo segnato da
riassetti societari, chiusura di
molti cantieri e dallo spostamento dell’attività verso il
centro del bacino con la costruzione della nuova miniera
di Seruci, per il quale si assistette ad un progressivo smantellamento del bacino carbonifero. La crisi cominciò a farsi
sentire alla fine degli anni Set-
Chiesa S. Maria Flumentepido
DALLA STORICA MINIERA DI SERBARIU-CARBONIA
ALLA CHIESA DI SANTA MARIA DI FLUMENTEPIDO
Roberto Curreli
tanta, quando il prezzo del
carbone del Sulcis si abbassò
notevolmente e comportò così
numerosi licenziamenti e cali
nella produzione. La miniera
cessò l’attività ufficialmente
nel 1971; da allora gli impianti
furono soggetti a rapidi deterioramenti sia degli edifici che
dei macchinari. A questo punto l’Amministrazione comunale intervenne per acquisire il
patrimonio immobiliare dell’ex miniera e per impedire lo
smantellamento dei castelli
minerari destinati alla rottamazione. L’acquisto si concluse
nel 1991, da quella data sono
stati elaborati una serie di
progetti per il recupero. Nel
2002 nacque il primo cantiere
per il restauro della “lampisteria”, ultimato nell’Ottobre del
2006. Nello stesso anno venne
ufficializzata la costituzione
Museo della Miniera
di carbone.
Il percorso prosegue lungo
l’area industriale del comune
di Carbonia per giungere a ridosso del complesso archeologico di Monte Sirai situato
nell’omonimo altopiano. Sulla
parte bassa del rilievo è presente l’imponente Nuraghe Sirai; si tratta di un nuraghe a
tholos inserito in un bastione
quadrilobato. Le torri laterali
del bastione si dispongono
verso i punti cardinali, addossandosi con la torre nord al
mastio e lasciando a sud, come cortile uno spazio relativamente ampio. L’edificio nuragico, è a sua volta delimitato
da una struttura muraria visibile solo parzialmente. Al nuraghe era annesso il villaggio
del quale si individuano tracce
sul terreno attorno al quadrilobo. Dai reperti rinvenuti in su-
Nuraghe Sirai
del “Centro Italiano della Cultura del Carbone (CICC)-Museo del Carbone”. Questo, attualmente uno dei punti di forza del Parco Geominerario,
venne inaugurato il 3 novembre 2006, ed aveva l’intento di
recuperare e valorizzare sia gli
edifici che le strutture minerarie esistenti. Durante il percorso turistico vengono illustrati i
sistemi di coltivazione in gal-
struttura include i locali della
“lampisteria” (l’edificio dove
ci si cambiava, lavava e si distribuivano le lampade ai minatori). In questo ha sede
l’esposizione permanente sulla
storia del carbone, della miniera e della città di Carbonia,
l’ampio locale accoglie una
preziosa collezione di lampade, attrezzi da lavoro, tra cui
le perforatrici strumenti utiliz-
Galleria Serbariu
Chiesa a pietre miliari Flumentepido
leria con allestimento in inglese e supporti multimediali. La
zati per la coltivazione, oggetti
di uso quotidiano, fotografie,
documenti, filmati d’epoca e
videointerviste ai minatori. La
galleria sotterranea, mostra
l’evoluzione delle tecniche di
coltivazione del carbone utilizzate a Serbariu dagli anni
’30 alla cessazione dell’attività, in ambienti fedelmente riallestiti con attrezzi dell’epoca e
grandi macchinari ancora oggi
in uso in miniere carbonifere
attive. La sala argani, infine,
conserva intatte al suo interno
le grandi ruote dell’argano con
cui si manovrava la discesa e
la risalita delle gabbie nei pozzi per il trasporto dei minatori
e delle berline vuote o cariche
perficie lo si può ricondurre
cronologicamente al Bronzo
Finale e prima età del Ferro.
Proseguendo verso la periferia
del centro minerario si giunge
alla frazione di Flumentepido,
dove è presente la stupenda
chiesa di Santa Maria. L’edificio religioso, costruito in stile
romanico, sorge su un’altura e
si raggiunge imboccando una
stradina sterrata posta sulla
destra della Strada Pedemontana che da Carbonia conduce
a Portoscuso. La struttura è
semplice, presenta un’unica
navata con l’assenza dell’ abside. La facciata con campanile a vela fu arricchita nel XVII
secolo da un portico tra le cui
colonne erano presenti alcuni
miliari romani rinvenuti nell’antica Via Sulcitana che da
Cagliari conduceva a Sant’Antioco, in uno dei quali si rinvengono delle scritte. All’interno la chiesa conserva elementi originali, come la muratura in conci di ignimbrite rossa. I muri laterali presentano
ognuno una piccola finestra
modanata, la copertura è costituita da capriate e tetto in legno. L’altare, assieme alla fonte battesimale, costituita da
una semplice conca di forma
irregolare, è stato purtroppo
asportato dalla sede originaria.
La chiesa, oggi sconsacrata,
venne edificata nel XI secolo e
donata ai monaci benedettini
nel 1066 come tante altre chiese del Sulcis dal giudice di
Cagliari, Orzocco Torchitorio
I, nella quale i monaci fecero
successive modifiche all’impianto originale e costruirono
anche il monastero a poche
centinaia di metri a est della
chiesa, del quale attualmente
restano solo pochi ruderi ricoperti dalla vegetazione. Purtroppo anche questo come tanti altri monumenti, nonostante
la loro importanza storico-culturale è attualmente in stato di
abbandono.
Foto: Morena Bonaccorsi
Realtà Locale
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numero 688 del 4 Settembre 2014
CALASETTA
AVVIATA L’ATTIVITA’ “CASA DELL’ANZIANO”
SERVIZIO DI GRANDE VALORE SOCIALE
SESSANTENNI DI CORTOGHIANA SI RITROVANO
PER RICORDARE LA PROPRIA INFANZIA
Cristina Vincis
Marco Massa
Presidente Cabriolu e l’Assessore Granara
Sono occorsi vent’anni prima
d’essere avviata l’attività, ma
adesso la “Casa dell’anziano”
di Calasetta (intestata ad Antonio Passeroni) è una realtà. E
che realtà! Struttura di prim’ordine, dotata di ambienti luminosi ed ampi, servizi che vanno dalla cucina alla sala ristoro, dall’infermeria alle camere
degli ospiti residenziali, dalla
lavanderia e stireria ad uno
spazioso salone di relax e aggregazione, comodi ascensori
ed ampio cortile d’ingresso.
C’è persino una piccola cappella per momenti comunitari
di preghiera. La “Casa dell’anziano” di Calasetta è capace di
ospitare fino a trenta persone
in regime residenziale.
“E’ una struttura polifunzionale sia per soggetti anziani in regime diurno che per esigenze
residenziali stabili, ha spiegato
l’Assessore comunale Marilisa
Granara. La gestione del servizio, con contratto novennale
rinnovabile, è affidata alla
Cooperativa sociale “Dimensione umana” di Sant’Antioco
che opera da 28 anni nel servizio assistenziale alle persone,
in convenzione con Amministrazioni pubbliche e private.
Va precisato che il Comune di
Calasetta non corrisponderà alla Cooperativa che gestisce la
“Casa dell’anziano” alcun canone per il servizio svolto”
La “Casa” è collocata in via
Nazario Sauro, al centro dell’abitato di Calasetta. Essa è
stata costruita dove un tempo
c’era lo storico asilo infantile
intitolato ad Antonio Passeroni, il cui nome è stato adesso
trasferito sulla “Casa dell’anziano”. “Si tratta di una Comunità Integrata per Anziani (ex
Casa protetta), ha spiegato la
Presidente della Cooperativa
“Dimensione umana” Anna
Maria Cabriolu. Gli utenti interessati dovranno presentare domanda d’iscrizione al Comune
di Calasetta compilando apposito modulo. La “Casa” sarà in
grado di ospitare persone anziane provenienti anche da altri
comuni, fermo restando la precedenza per i residenti a Calasetta. Opereranno stabilmente
circa 16-18 operatori tra sociosanitari, os, infermieri, fisiatri,
cuochi, ausiliari, cui si aggiungeranno figure sanitarie aggiuntive, volta per volta, tipo
geriatra, psicologo, assistente
sociale, ecc”. “Il nostro obiettivo, come ente promotore dell’iniziativa, ha aggiunto l’Assessore Marilisa Granara, sarà
quello di stimolare e favorire
momenti aggregativi attraverso
incontri con gli ospiti della
“Casa”, al fine di far vivere un
soggiorno gradevole e familiare. Vista l’esperienza già maturata dalla Cooperativa “Dimensione umana” siamo certi
che la “Casa” è destinata a trovare un crescente riscontro di
apprezzamento, tanto più che
essa vive inserita nel contesto
cittadino di cui anche coloro
che arriveranno da fuori non
mancheranno di apprezzare le
peculiarità”.
Elena Cossu
fermato un’attività improvvisata di climbing da parte di
turisti stranieri.
Forse per gli effetti del sole
battente in un pomeriggio di
piena estate proprio in prossimità del simbolo dell’isola
“Le Colonne”, i turisti proprio non avevano calcolato
che da una simile bravata sarebbe potuto scaturire l’epilogo più triste e tragico in un
lungo week-end di Ferragosto”.
In poche parole i coraggiosi
ospiti hanno pensato di poter
fare una “funambolata” da
una costa all’altra, stendendo
una robusta corda che era stata ancorata alle rocce con dei
E’ stata certamente una giornata densa di ricordi e emozioni, duranti i quali, ancora
una volta, Cortoghiana ha dimostrato d’essere diventata
una realtà aggregante e della
quale sono in tanti a mantenerne vivi e cari ricordi.
Con lo stesso clima, anni fa e
per un decennio, erano stati
promossi gli incontri de “Gli
amici di Cortoghiana”, incontri celebrati a Verona, Milano,
Aosta, Como, Genova, Torino, ai quali, sia pure per un
solo giorno, prendevano parte
Cortoghianesi provenienti da
tutt’Italia. Quest’anno, sia pure con carattere diverso, un incontro di amicizia è stato coronato dai “sessantenni” che
avendo vissuto l’infanzia a
Cortoghiana si sono voluti ritrovare come ai tempi delle
elementari o delle medie. E’
stato un incontro cui hanno
dato l’adesione: Paolo Achen-
UN CONCORSO
INTERNAZIONALE
PER DISEGNATORI
Carbonia - Casa Anziani
CORAGGIOSI TURISTI STRANIERI FUNAMBOLI
LUNGO LE SUGGESTIVE COSTE DI CARLOFORTE
Questa soluzione vacanziera
non era mai stata programmata fino al 17 agosto scorso.
Ma è anche vero che la fantasia, alimentata dallo scenario
mozzafiato delle rocce a strapiombo sul mare davanti a
“Le Colonne” di Carloforte,
può aver dato un raro senso
di brivido tale da indurre gli
ardimentosi vacanzieri stranieri a tentare un guinness
senza precedenti.
“Erano circa le quattro del
pomeriggio di domenica 17
agosto, precisa la nota della
Guardia Costiera di Carloforte, quando il personale militare impegnato in attività di
controllo programmata, ha
Sessantenni Cortoghiana
tiranti. L’intenzione, se non
fossero intervenuti per tempo
gli uomini della Guardia Costiera, era quella di attraversare a piedi, sospesi ad un’altezza raguardevole dalla superficie del mare, i circa cento metri di corda.
“L’incoscienza dei turisti,
hanno commentato gli uomini della Guardia Costiera, era
arrivata a fare affidamento alla roccia franosa per reggere
una improvvisata quanto improbabile struttura su cui
camminare nel vuoto: una
corda stesa da roccia a roccia
e sospesa su poche decine di
centimetri d’acqua sarebbe
stata in realtà un trampolino
per andare incontro a morte
sicura, data la ben nota natura
instabile della formazione
rocciosa.
I militari intervenuti hanno
evitato un tragico epilogo per
gli improvvisati climbers,
magari preparati per camminare su una corda, ma sicuramente impreparati alle conseguenze di un cedimento della
pericolante struttura da saltimbanco”.
Ai turisti, che già vivevano
uno stato adrenalinico straordinario, non è rimasto che
smontare la struttura improvvisata e dedicarsi ad altro
passatempo meno impegnativo e certamente meno pericoloso.
Parco Nord Milano e Edizioni Star Comics con il Patrocinio di EXPO 2015 in
collaborazione con Regione
Lombardia, Comune di Milano, Fondazione Milano
Lingue e il media partner
QN Il Giorno hanno reso
noto l’apertura di MEDHELAN - INTERNATIONAL
COVER CONTEST, concorso internazionale aperto
a tutti i disegnatori del mondo per realizzare la cover
ufficiale della graphic novel “MEDHELAN - La favolosa storia di una terra”,
che racconterà la storia di
Milano e della sua terra, in
occasione dell’Esposizione
Universale a Milano. L’opera, pubblicata dalla casa editrice Star Comics, sarà tradotta in 5 lingue e presentata in prima mondiale a Milano all’interno delle iniziative Expo 2015. Premio,
modalità e condizioni di
partecipazione sono contenuti nel Bando di Concorso.
Le iscrizioni sono aperte fino al 30 novembre 2014.
Per scaricare il Bando e la
Scheda d’Iscrizione:
http://www.medhelangraphicnovel.it/bando.htm
za, Angelo Atzeni, Gabriella
Atzeni, Mariella Balia, Rino
Cadau, Giulio Callia, Paolo
Carrus, Gigi Cau, Flavio Cogoni, Rita Contu, Dino Cossu,
Carlo De Blasi, Luciano Deias, Mirella Demontis, Gianni
Diana, Carmelo Gammino,
Giannina Guiso, Lina Lai,
Giorgio Landis, Silvana Ledda, Pinella Macrì, Marisa Manis, Bastiano Masala, Aldo
Mascia, Carla Melis, Laura
Meloni, Marco Mereu, Pinello
Mocci, Paolo Nieddu, Laura
Palmieri, Luciano Perda, Giu-
seppe Perra, Carlo Piras, Pino
Sais, Paoletta Sanna, Gianfranca Sanna, Nandino Secci,
Massimo Simoni, Maurizio
Soddu, Giso Soru, Rosella
Stocchino e Maria Luisa Usai.
L’incontro, culminato con un
allegro momento convivile, è
stato degnamente benedetto
dal parroco don Andrea Zucca
che ha celebrato la messa, durante la quale, all’omelia, non
ha mancato di sottolineare la
positività dell’iniziativa degna
d’essere consegnata ai più
giovani.
Il tuo Giornale
in abbonamento o in edicola
Via Gramsci, 199 - Carbonia
Tel. 0781.675289
Fax 1782282316 Cell. 333.6077645
10
Speciale Parco Geominerario
numero 688 del 4 Settembre 2014
LA MINIERA DI GIUENNI
Roberto Curreli
L’area nella quale è situata la
miniera di Giuenni si trova nel
comune di Villamassargia nelle
vicinanze della frazione di Terraseo, quasi al confine con il
comune di Narcao. Essa è immersa in una folta vegetazione
costituita da macchia mediterranea, nella quale sono presenti
prevalentemente: lecci, filliree,
corbezzoli, eriche, mirti, lentischi e diversi tipi di arbusti. Il
giacimento minerario si è formato sulle formazioni carbonatiche paleozoiche del Cambriano inferiore, intensamente di-
sturbate dai ripetuti movimenti
tettonici, e si trova sotto forma
di filoni di tipo idrotermale, generalmente al contatto o nelle
immediate vicinanze dei calcari
nodulari cambro-ordoviciani,
ed è immerso in una ganga
quarzoso-baritica. L’attività mineraria nell’area era già documentata nel 1920 nella quale
era vigente un permesso per ricerca di minerali di piombo, argento, ferro, zinco, manganese,
nichel e cobalto. La prima concessione venne accordata nel
1969 alla Società Mineraria di
Giuenni per la coltivazione di
minerali di piombo e bario, per
cui vennero aperte alcune gallerie. Nel cantiere più occidentale
vennero installate le strutture e
i macchinari relativi al processo
di trattamento del minerale. Le
operazioni di lavorazione, consistevano in una prima frantumazione e classificazione del
minerale. Di tale processo rimane qualche traccia nella
struttura verticale in cemento
armato ubicata lungo il bordo
strada. In prossimità della struttura sono ubicati diversi ruderi
Sito minerario Giuenni
che costituivano i magazzini,
le abitazioni dei dipendenti, un
largo edificio che ospitava i
compressori, una cabina elettrica e una galleria il cui ingresso
è parzialmente franato. All’interno di essa sono ancora visi-
bili i binari che percorrevano
una rete di tunnel.
L’intensa umidità ha permesso
la formazione di particolari
concrezioni.
Come ricordato da “minieredisardegna”, nella parte occiden-
tale erano presenti un paio di
gallerie delle quali attualmente
si possono osservare le discariche. Nelle vicinanze si trovano
due antiche abitazioni ubicate
lungo la strada e circondate da
diverse piante e cespugli.
Concrezioni in galleria
LE GALLERIE MINERARIE
Galleria
Galleria Giuenni
L’area mineraria di Giuenni è
situata sul calcare ceroide del
paleozoico (Cambriano inferiore), dove si possono osservare
fenomeni sia di microcarsismo
(karren) che di macrocarsismo
(grotte). A ridosso dell’impianto minerario è presente l’imboccatura di una galleria, nella
quale si possono osservare resti
di muri in pietrame legato con
malta di calce. La galleria presenta forma regolare, sulla volta sono presenti grotte naturali
(crevasse), nelle quali sono
presenti concrezioni di alabastro, la galleria è parzialmente
armata con quadri sia in legno
che in metallo e sul pavimento
sono presenti i binari sui quali
transitavano i carrellini con i
minerali da portare all’esterno.
All’interno della galleria si può
osservare il contatto tra il calcare ceroide e il calcare nodulare dove solitamente era impostato il giacimento, lungo il
tracciato abbastanza tortuoso si
incontrano, fornelli armati, muretti in pietrame a secco costruiti sicuramente per sigillare
settori già coltivati e diversi
esemplari di fauna cavernicola,
tra i quali il Diplopode Calli-
pus foeditissimus.
Attualmente all’interno si stanno formando interessanti speleotemi costituiti da piccole
cortine dentellate, e stalattiti tubolari (cannule). Molto spesso
i tracciati ferrati si incrociano a
dimostrazione dell’intensa attività estrattiva della miniera, e
sulle pareti si osservano delle
fratture molto spesso sigillate
da argilla rossa. In un tratto
della galleria si osservano, sul
pavimento colatine di calcite e
sulle pareti concrezioni gluteiformi, a dimostrare la presenza
di cavità carsiche.
CONSORZIO DEL PARCO GEOMINERARIO STORICO
E AMBIENTALE DELLA SARDEGNA
Via Monteverdi, 16 - 09016 Iglesias (CI)
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Foto: Morena Bonaccorsi
Cultura
Il confine tra crimine e investigazione si confonde ne “Il mentore”. In questo thriller procedurale tinto di noir il detective Eric
Shaw della polizia scientifica di
Scotland Yard indaga sui delitti
di un possibile serial killer che
sembrano collegati a un suo
vecchio caso del passato e che
indirizzano i suoi sospetti su
una persona vicina a lui. Dopo
la fortunata serie di fantascienza
“Deserto rosso”, ambientata su
Marte, grazie alla quale è stata
indicata da Wired Magazine come una dei dieci migliori autori
indipendenti italiani e che le è
valsa la partecipazione come
ospite al XXVIII Salone Internazionale del Libro di Torino,
11
numero 688 del 4 Settembre 2014
“IL MENTORE”:VENDETTA CONSUMATA A LONDRA
ROMANZO DI RITA CARLA FRANCESCA MONTICELLI
Alessandro Carta
Rita Carla Francesca Monticelli,
nativa di Carbonia, torna adesso
con un nuovo romanzo, “Il
mentore”. Il libro è disponibile
in formato e-book dal 21 maggio 2014 sui principali retailer a
partire da 2,69 euro e in edizione cartacea dal 17 giugno 2014
(7,99 euro).
Ambientato nella Londra odierna, “Il mentore” ha come protagonista il quasi cinquantenne
detective Eric Shaw, caposqua-
dra della sezione scientifica di
Scotland Yard, che si trova ad
affrontare un periodo cruciale
della propria vita. L’eccessiva
dedizione al lavoro ha già causato il fallimento del suo matrimonio e l’ha trasformato in un
poliziotto pronto a infrangere
più di una regola pur di soddisfare la sua ossessione di assicurare i criminali alla giustizia. Il
suo già precario equilibrio viene
minato da una criminologa della
sua squadra, molto più giovane
di lui, Adele Pennington, per cui
prova dei sentimenti che lui
stesso considera inappropriati
vista la differenza d’età, e da
una serie di delitti sui quali indaga insieme alla figlioccia Miriam Leroux, detective della
omicidi. Essi mostrano delle somiglianze con un caso irrisolto
del 1994, nell’ambito del quale
lo stesso Eric aveva tratto in salvo da una scena del crimine una
La Sardegna non perderà le
opere di uno dei suoi artisti più
illustri e geniali. La Regione
sta già facendo la sua parte, alla ricerca di una soluzione per
tenere aperto il museo di Orani
ed entrerà al più presto in contatto con gli eredi Nivola, per
sventare ogni ipotesi di perdita
delle opere nel futuro. “Sa bene
il presidente della Fondazione
Nivola Giulio Chironi, con cui
ci siamo incontrati anche poche
settimane fa – dichiara l’assessore della Pubblica Istruzione
Claudia Firino – che siamo
particolarmente sensibili al tema e non stiamo perdendo tempo. Come per tutte le altre situazioni che abbiamo ereditato
bambina di sette anni, unica testimone del massacro della propria famiglia. “Il mentore” non
è però un romanzo poliziesco
con lo scopo primario di individuare l’identità dell’assassino,
bensì si concentra sull’osservare
come il protagonista decide di
reagire di fronte a tale scoperta.
In un gioco d’inganni in cui le
informazioni in possesso del
protagonista e del lettore non
corrispondono, quest’ultimo
verrà catapultato nella Londra
dei nostri giorni e finirà per
chiedersi quale sia veramente il
confine tra il bene e il male.
Vent’anni fa Eric l’aveva salvata: adesso chi avrebbe salvato
lui? Il quasi cinquantenne detective a capo di una squadra
scientifica di Scotland Yard,
Eric Shaw, si trova a investigare
insieme alla detective Miriam
Leroux sulla morte di un pregiudicato, ucciso con due colpi di
pistola: uno al collo, in uno stile
simile a quello di una inusuale
esecuzione, ma preceduto da
uno all’inguine, che sembra
avere una connotazione più personale. La sua attenzione sul lavoro è, però, spesso distratta
dalla presenza di una criminologa della sua squadra, Adele Pennington, oltre vent’anni più giovane di lui, per la quale si rende
conto di avere un interesse extra-professionale, peraltro non
ricambiato.
Nel frattempo i dettagli di un
delitto molto simile vengono
descritti in uno dei tanti blog
anonimi sulla rete, della cui esistenza la polizia londinese è
completamente all’oscuro. L’autrice del blog si firma col nome
Mina, come una delle vittime di
un caso di Shaw di molti anni
prima.
Autrice del romanzo è Rita Carla Francesca Monticelli, nativa
di Carbonia ma da tempo residente a Cagliari dove lavora come scrittrice, traduttrice scientifica e letteraria, e web copywriter freelance. Laureata in Scienze Biologiche nel 1998, ha ricoperto da allora il ruolo di ricercatrice, tutor e assistente di ecologia presso il Dipartimento di
Biologia Animale ed Ecologia
dell’Università degli Studi di
Cagliari fino al 2004, anno in
cui ha fondato la sua ditta Anakina Web. Nell’ambito di questa
azienda gestisce le sue attuali
attività di scrittura creativa e traduzione.
Dal 2009 si occupa di narrativa.
Nel 2011 ha completato la scrittura del suo primo romanzo originale di fantascienza, “L’isola
di Gaia”, e nel marzo 2012 ha
pubblicato “La morte è soltanto
il principio”, romanzo fantasy di
argomento egiziano, ispirato al
film “La Mummia”.
Tra il 2012 e il 2013 ha scritto
la serie di fantascienza “Deserto
rosso”, costituita da quattro volumi, disponibili sia separatamente in e-book che come volume unico anche in cartaceo.
“Il mentore” è il suo sesto libro.
LE OPERE DI COSTANTINO NIVOLA
RIMARRANNO IN SARDEGNA
in stato di sofferenza o sotto
minaccia per via dei tagli, stiamo vagliando la possibilità di
attingere da altre fonti di finanziamento, fondi europei in primis, in quanto risorse sgravate
dal patto di stabilità. Inoltre
siamo molto attenti alle contrattazioni che stanno avendo
luogo in ambito europeo sulla
prossima programmazione relativa alla cultura, in modo da
avere accesso alle più ampie
fonti di finanziamento. Certo è
che in un momento di crisi
quale l’attuale, la razionalizzazione delle spese è un imperativo non ovviabile.” È verosimile infatti riuscire ad attingere in
maniera trasversale da diversi
obiettivi della programmazione
europea recuperando risorse
anche per il caso specifico,
sebbene, come più volte ripetuto dall’Assessore Firino, l’intervento della Regione non
possa limitarsi a finanziare gestioni o progetti, ma debba
concretizzarsi soprattutto in atti
di programmazione, indirizzo e
regia, prevedendo attività di sostegno capaci di fomentare la
crescita del settore.
“Finora si è proceduto a macchia di leopardo, finanziando
in maniera diversa esperienze
simili, senza omogeneità né
certezza. Questa situazione
cambierà presto. Paghiamo la
mancata applicazione della legge regionale, l’inesistenza di un
Piano triennale e di una programmazione capace di trainare un comparto che, per le ricchezze di cui la Sardegna è dotata, dovrebbe essere uno dei
maggiori volani di sviluppo e
benessere” dichiara l’Assessore
sottolineando che in tal senso si
stanno compiendo gli ulteriori
passi per la realizzazione del
Sistema regionale dei musei. È
Visita il Sito
www.gazzettadelsulcis.it
TROVERAI
QUELLO
CHE TI SERVE
GAZZETTA
DEL SULCIS IGLESIENTE
Ogni Giovedì
in Edicola
infatti appena stata avviata la
procedura per la presentazione
delle richieste di riconoscimento regionale dei musei e delle
raccolte museali che, in quanto
rispondenti a standard nazionali ed internazionali di fruibilità
sulla base di requisiti minimi di
qualità, potranno contare su finanziamenti ingenti finalizzati
alle attività istituzionali, culturali, di scambio, di studio e ricerca, di conservazione e catalogazione del patrimonio e saranno inoltre suscettibili di essere promossi musei di rilevanza nazionale.
Inoltre, prosegue l’Assessore,
“dopo numerosi anni di stallo,
abbiamo firmato l’accordo sul
Museo e centro di documentazione regionale della Sardegna
giudicale con sede ad Oristano
in Palazzo Arcais e a Sanluri
nell’edificio ex Monte Granatico, che prevede risorse per l’allestimento e per il piano di gestione, che sarà operativo già
nel corso del 2015. È un primo
passo nella giusta direzione
della valorizzazione e fruizione
del nostro patrimonio culturale”.
SULCIS - IGLESIENTE:
TURNI DEL 6 & 7 Settembre 2014
A cura di Franco Airi.
FARMACIE:
IGLESIAS: MARCHEI, via Baudi di Vesme, tel. 0781.22332
CARBONIA: COSTA, piazza Matteotti, tel. 0781.61840
CARLOFORTE: LODDO, via Garibaldi, tel. 0781.854006
SANT’ANTIOCO: BASCIU, piazza Italia, tel. 0781.83003
VILLAMASSARGIA: VACCA, via Eleonora, tel. 0781.74008
NEBIDA: CICILLONI, corso Pan di Zucchero, tel. 0781.47097
PISCINAS: SCANO, via Risorgimento, tel. 0781.964004
TEULADA: DANERO, via Umberto, tel. 070.9270014
BENZINAI:
IGLESIAS: SOLO SERVIZIO 24ORE
CARBONIA:
AGIP-BINDO, piazza Matteotti
AGIP-BALIA, località Sirai
Q8-PERDIGHE, via Lubiana
VILLAMASSARGIA: Q8-MURGIA, via Stazione
GONNESA: Q8-MAMELI, corso Matteotti
SANT’ANTIOCO: ESSO-GARAU, località Ponti
AGIP-REPETTO, via Porticciolo Pescherecci
SAN GIOVANNI SUERGIU: Q8-BASCIU&DESOGUS, via Portobotte
SANTADI: TAMOIL-PORCINA, strada provinciale n°1
PORTOSCUSO: TAMOIL-PORTAS, via Dante
GIBA: Q8-IBBA, via Principe di Piemonte
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