...

Chili di droga stipate nel casertano, Genny a`carogna non risponde

by user

on
Category: Documents
22

views

Report

Comments

Transcript

Chili di droga stipate nel casertano, Genny a`carogna non risponde
Arrestato a Bologna il presunto broker
della droga
Francesco Ventrici, 43enne di origini calabresi residente nel Bolognese, con
condanne definitive per traffico di sostanze stupefacenti, è stato fermato in
un’operazione della squadra mobile e dei carabinieri. L’uomo, secondo gli
inquirenti, sarebbe un presunto broker
della droga, legato al clan di ‘ndrangheta
dei Mancuso di Limbadi. Durante
l’operazione sono stati trovati circa 800
grammi di cocaina e alcuni chilogrammi di
marijuana. Un anno fa la Guardia di Finanza
aveva sottoposto a confisca beni mobili e
immobili riconducibili a Ventrici, per un
valore di un milione e 300mila euro.
Fonte: media partner http://www.cn24tv.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Prostituzione minorile: Polizia
arresta sacerdote nel reggino
Un sacerdote di 44 anni della Piana di Gioia Tauro è stato arrestato questa
mattina dalla Polizia di Stato per prostituzione minorile, al termine di
complesse indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Reggio Calabria. Gli
investigatori della Squadra Mobile di
Reggio Calabria hanno notificato al
religioso un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal G.I.P. su
richiesta della locale Procura della
Repubblica.
L’indagine trae origine da un controllo
effettuato, nello scorso mese di marzo, da
un equipaggio della Polizia di Stato che ha
sorpreso l’indagato in compagnia di un
minore, a bordo della sua autovettura, in
un luogo appartato e poco frequentato. Nel
corso del controllo, il minore riferiva di
aver conosciuto quel soggetto – che si era presentato sotto nome falso – su
una chat per omosessuali. Al magistrato della Procura della Repubblica di
Reggio Calabria precisava successivamente di averlo conosciuto pochi mesi
prima, attraverso un’applicazione per smartphone, denominata Grinder, che
consente interazioni virtuali fra diversi utenti, attraverso scambi di
immagini e messaggi di testo.
Aggiungeva che l’uomo con il quale era stato controllato e con il quale si
era sentito in precedenza diverse volte, gli aveva riferito che era un
ricercatore scientifico di un paese della Piana di Gioia Tauro (RC) di 35 o
38 anni.
Dichiarava di aver concordato con l’uomo un incontro su What’s-app e di aver
ricevuto da lui un compenso di 20 euro per un rapporto sessuale orale
consumato in macchina poco prima che i poliziotti li controllassero.
I primi accertamenti effettuati dalla Squadra Mobile, consentivano di
riscontrare che il soggetto che aveva consumato a pagamento l’atto sessuale
con il minore era un sacerdote di una parrocchia della Piana di Gioia Tauro.
Gli approfondimenti della sezione specializzata nel contrasto ai delitti in
pregiudizio di minori e reati sessuali, svolti con l’ausilio di numerose
attività di intercettazione, riscontravano pienamente le dichiarazioni rese
agli inquirenti dalla giovane vittima.
Nel corso di un’accurata perquisizione disposta dall’Autorità Giudiziaria,
gli investigatori della Polizia di Stato sequestravano all’indagato numerosi
files relativi ad immagini e video a sfondo omosessuale, anche autoprodotti,
e numerose chat con richieste di incontri sessuali, con soggetti minori o con
adulti, a pagamento e non, alcuni dei quali consumati.
Il religioso è indagato anche per sostituzione di persona, detenzione di
materiale pedopornografico ed adescamento di minorenni. In sostanza, si
attribuiva falsi nomi e diceva di svolgere professioni diverse da quella
effettiva e deteneva materiale pedopornografico che aveva acquisito chattando
e che aveva memorizzato nei suoi smartphone di ultima generazione.
La minuziosa ricostruzione dei fatti operata dagli specialisti della Squadra
Mobile, anche attraverso numerose escussioni testimoniali, consentiva di
formulare a carico dell’uomo, circostanziate ipotesi d’accusa, pienamente
condivise ed accolte dall’Autorità Giudiziaria.
Il religioso veniva rintracciato presso la canonica della parrocchia ove
esercitava il suo ministero ed al termine degli adempimenti di rito veniva
condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Fonte: media partner http://www.gazzettadireggio.com
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Reggio, furto di energia elettrica: 4
arresti di cittadini stranieri
Il costante controllo del territorio assicurato dalle pattuglie della
Compagnia di Reggio Calabria ha permesso di addivenire negli ultimi mesi
anche ad importanti risultati nell’ambito del contrasto al fenomeno assai
crescente dei furti di energia elettrica. Nello
specifico, nella giornata di ieri, i Carabinieri della
Stazione di Rione Modena, supportati dai tecnici
dell’Enel S.p.a., nel corso di specifico servizio teso
alla prevenzione e repressione di tali reati, hanno
arrestato:
• T. F., 25enne rumeno, con precedenti per furto
aggravato e rifiuto di fornire generalità,
• C. R., 39enne rumeno, incensurato;
• S.I. F., 32ene rumena, incensurata;
• K. V., 31enne bulgaro, con precedenti per furto aggravato, violazione di
domicilio, lesioni personali, minacce e ricettazione,
poiché ritenuti responsabili di aver creato un allaccio abusivo collegato
direttamente alla rete elettrica, così consentendo l’alimentazione di quattro
appartamenti – dagli stessi occupati abusivamente con i rispettivi nuclei
familiari e di proprietà di un reggino, ignaro della situazione – ubicati
all’interno di un palazzo sito in Via San Giuseppe. Alla luce di quanto
sopra, i quattro cittadini stranieri sono stati arrestati per il reato di
furto aggravato e questa mattina verranno condotti davanti al Giudice per le
Indagini Preliminari di Reggio Calabria per la convalida. I controlli
proseguiranno con maggiore intensità per il tratto a venire in tutta la
città.
Fonte: media partner http://www.ilmetropolitano.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Milano, spara ai genitali del marito e
poi si suicida
Non ce l’ha fatta la donna che, dopo aver sparato contro il marito, ha
rivolto l’arma contro se stessa. Inutili i soccorsi nell’appartamento a
Bernate Ticino, in provincia di Milano.
Secondo una prima ricostruzione la 67enne,
“affetta da sindrome bipolare”, utilizzando
una pistola regolarmente denunciata, ha
sparato un colpo al marito 69enne,
pensionato, colpendolo ai genitali.
Successivamente ha rivolto l’arma contro se
stessa, sparandosi un colpo all’addome.
L’uomo è stato portato all’ospedale di
Magenta in codice giallo, mentre la donna è
morta dopo i tentativi di rianimazione da
parte dei sanitari.
Fonte: media partner
http://www.oggitreviso.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Droga, armi ed evasione, tre arresti
nel reggino
I Carabinieri della Stazione di Bovalino hanno tratto in arresto S. A.,
40enne del posto, in quanto destinatario di un ordine di carcerazione emesso
dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro. L’uomo è
stato associato presso la Casa
Circondariale di Locri dove dovrà scontare
8 anni di reclusione in quanto riconosciuto
colpevole di produzione, traffico e
detenzione illeciti di stupefacenti
commessi a Cetraro (CS) e Paterno Calabro
(CS) tra il 2008 e 2010.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e
Radiomobile della Compagnia di Bianco,
unitamente ai colleghi della Stazione di
Caraffa del Bianco, hanno tratto in arresto
P. A., 23enne del posto, in quanto colto
nella flagranza di detenzione ai fini di
spaccio di stupefacenti e munizionamento da
guerra.
Nel corso di un normale controllo alla circolazione stradale, il giovane è
stato trovato in possesso di 6 panetti di marijuana, per un peso complessivo
di circa 1,8 kg, rinvenuti all’interno della sua autovettura. La successiva
perquisizione domiciliare ha consentito di rinvenire anche un bilancino di
precisione, una macchina sigillante per il sottovuoto, 600,00 euro in
contanti e munizioni da guerra.
Tutto il materiale rinvenuto è stato sottoposto a sequestro mentre
l’arrestato è stato associato presso la casa circondariale di Locri, come
disposto dall’A.G..
I Carabinieri della Stazione di Mammola hanno tratto in arresto M. F., 80enne
del posto, colto nella flagranza del reato di evasione.
L’anziano è stato sorpreso in giro per le vie di cittadine del paese,
nonostante fosse sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito di una
condanna per detenzione illegale di armi e ricettazione commessi a Mammola
nel 2011.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti
domiciliari e riaccompagnato presso la propria abitazione, come disposto
dall’A.G.
Fonte: media partner http://www.cn24tv.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Vincenzo De Luca nella bufera per la
Terra dei Fuochi
Grimaldi e Zinzi lo accusano: soldi per la Terra dei Fuochi usati per le
“luci d’artista” ma la Regione smentisce
La capogruppo del Movimento 5 Stelle chiede un dibattito in consiglio
CASERTA – “Continua la campagna di mistificazione nei confronti delle
attività promosse dalla Regione per il rilancio della Campania. Stavolta si
fanno passare i finanziamenti destinati al marketing territoriale (Pac III)
per fondi destinati a interventi ambientali, come se fossero stati sottratti
a un inesistente capitolo ‘Terra dei fuochi’. Come se si fossero stati
preferiti alcuni eventi, al dramma che
invece concretamente si sta affrontando a
cominciare dall’eliminazione delle
ecoballe. Quello che esiste invece è il
titolo “Piano Terra dei Fuochi” riferito
alla partecipazione della Campania all’Expo
2015″. Così una nota diffusa dall’Ufficio
stampa della Regione Campania in merito
alla polemica innescata dal consigliere del
Gruppo Caldoro presidente, Massimo
Grimaldi, da cui è scaturita la decisione
del forzista Giampiero Zinzi (che guida la
Commissione speciale sulla Terra dei
Fuochi) di convocare lo stesso De Luca e i
vertici di Sviluppo Campania. La nota di Palazzo Santa Lucia sottolinea che
“all’esposizione universale, recuperata in extremis altrimenti si sarebbero
persi non solo fondi, ma anche la possibilità di sconfessare in modo
scientifico e in una vetrina internazionale i pregiudizi di anni di
aggressioni mediatiche contro la ‘buona terra’, la Campania ha portato la
propria cultura, i propri monumenti, l’orgoglio della dieta mediterranea e
per la prima volta i dati ufficiali che demoliscono la campagna denigratoria
sui prodotti alimentari scaturita dalla cattiva gestione dell’emergenza
rifiuti iniziata 15 anni fa”. Si ricorda poi che “per l’Expo, la precedente
amministrazione aveva stanziato ben sei milioni di euro. L’attuale
amministrazione ha risparmiato 3,2 milioni. La cifra residua, come previsto
dall’avviso ‘Arte e cultura per follow up Expo 2015′, è stata destinata con
bando e prevedendone la rendicontazione, ai cinque comuni capoluoghi della
regione come prosecuzione in loco della strategia Expo. Ogni singolo
capoluogo, compreso Napoli presente all’Expo anche con specifiche promozioni
del Teatro San Carlo e del Museo Madre – conclude la nota – ha potuto e può
utilizzare quota parte la cifra risparmiata, per promuovere il proprio
territorio”. Sul tema è intervenuta anche la capogruppo 5 Stelle Valeria
Ciarambino che ha invitato il Governatore Vincenzo De Luca a presentarsi in
aula per spiegare direttamente ai consiglieri la vicenda.
Fonte: media tartner http://www.casertace.net
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Regione Basilicata, soldi alla società
dei parenti dell'assessore
Affidamento diretto per l’organizzazione di un evento
L’ufficio stampa della giunta regionale lucana lo scorso 27 ottobre con
determinazione n.108 impegna e liquida 14.030,00 euro per un evento tenutosi
a Matera dal 18 al 22 ottobre, un convegno internazionale denominato
“Mediterranean Forum on Water Resources” che rientra nel progetto tematico
collegato ad Expo2015 denominato “Aqua2015” di cui la regione Basilicata è
capofila a livello nazionale. L’azienda
individuata è la Quadrum Srl di Matera, azienda
vicina all’assessore alle Politiche agricole e
forestali Luca Braia. Amministratore unico della
società è infatti Francesco Braia, mentre il
responsabile commerciale è Donato Braia.
Entrambi parenti dell’assessore. Coincidenza o
solito favoritismo di aziende amiche? Per il
consigliere regionale Gianni Rosa (FdI) che nei
giorni scorsi ha presentato apposita
interrogazione nessuna coincidenza bensì un
chiaro ed evidente segnale che conferma il modus operandi della Giunta
Pittella che “continua a regalare opportunità soltanto agli amici”. Dello
stesso avviso la responsabile per la provincia di Potenza di Gioventù
nazionale, Rossana Mignoli, che in una nota ricorda: “Data la prassi
consolidata con la quale si gestiscono gli appalti nella nostra regione,
dietro nostro emendamento, nel collegato alla legge di stabilità regionale
2015, art 59 è stato istituito l’albo fornitori. Tale istituto avrebbe
l’intento, attraverso un sistema di rotazione dei soggetti iscritti, di
consentire a tutte le azienda affidamenti dal pubblico e soprattutto andrebbe
quantomeno a limitare la discrezionalità politica su tali scelte. Purtroppo
dopo quasi un anno questo articolo e pertanto questo istituto non hanno
trovato ancora attuazione. Questa è l’ennesima offesa realizzata ai danni
della collettività eppure Marcello Pittella in campagna elettorale ( per
l’appunto) si era presentato come l’uomo nuovo , come colui che avrebbe
realizzato la rivoluzione in questa terra eppure qui non ci sta nulla di
nuovo sotto il sole: favoritismi, clientelismi, amicizie, tessere pd e
promesse. Insomma- tuona Mignoli- la rivoluzione di Pittella è solo per gli
amici”.
Fonte: media partner http://italia.basilicata24.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Duplice omicidio Pirtoli-Rizzello:
nuova verità
LECCE – Ad uccidere Angelica Pirtoli, che a soli due anni fu assassinata
insieme alla mamma Paola Rizzello nel 1991, fu Luigi De Matteis e non Biagio
Toma.
Questa la nuova verità che emerge
nell’ordinanza di custodia cautelare
dell’inchiesta “Coltura”, che nelle
giornata di ieri ha portato all’arresto di
ventidue persone accusate a vario titolo di
associazione mafiosa, concorso esterno in
associazione mafiosa, associazione
finalizzata al traffico di sostanze
stupefacenti, estorsione, detenzione
illegale di armi e corruzione.
Tra gli indagati ci sono i fratelli Donato
e Fernando Mercuri e proprio durante un
loro colloquio in carcere intercettato
dagli investigatori sarebbe emersa una
ricostruzione diversa da quella fornita da De Matteis, esecutore materiale,
insieme a Toma, dell’omicidio Rizzello.
Nel dettaglio, commentando proprio l’arresto di Biagio Toma, i due fratelli
raccontarono che a uccidere Angelica fu Luigi De Matteis e non l’altro uomo e
che la piccola fu assassinata subito insieme alla madre e non a distanza di
ore, come era stato ipotizzato.
Del tragico episodio, che sconvolse tutto il Salento e non solo, si era
interessato anche il parroco di don Angelo Corvo, fino a qualche tempo fa in
servizio a Parabita. Il sacerdote in più occasioni aveva espresso il
desiderio di vedere i responsabili in carcere. Ecco, la sua richiesta di
giustizia per la bambina e la mamma non era sarebbe stata gradita dal
capoclan Marco Antonio Giannelli, figlio dello storico boss Luigi. Da qui i
propositi intimidatori nei confronti del religioso, per dare a lui una
lezione.
Fonte: media partner http://www.ilpaesenuovo.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Gela, gli sparano da una moto in mezzo
alla folla: freddato tassista
La vittima è Domenico Sequino, 56enne che nel 2008 era stato condannato per
mafia. I due killer avevano il volto travisato dai caschi integrali. Dopo le
pistolettate, la gente è fuggita cercando riparo anche nei negozi ancora
aperti
Scene da far west a Gela. Intorno alle 20
di sera due giovani a bordo di una moto e
con il volto nascosto da due caschi
integrali hanno sparato alcuni colpi di
pistola sul sagrato della chiesa madre, in
quel momento affollata di gente. I
proiettili hanno raggiunto un tassista
gelese, Domenico Sequino, di 56 anni, che
nel 2008 era stato condannato per mafia.
Nonostante i soccorsi e la corsa in
ospedale è morto poco dopo crivellato dalle
pistolettate. Al momento dell’agguato la
vittima stava parlando con un amico, mentre
la gente è fuggita cercando riparo anche
nei negozi ancora aperti.
Fonte: media partner http://www.palermomania.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Sul conto 180 mila euro della diocesi:
indagato il vescovo di Mazara
Secondo quanto emerso dalle indagini, risulterebbero delle somme accreditate
sul conto corrente di Domenico Mogavero e assegni tratti in proprio favore
dai conti correnti intestati alla Diocesi della cittadina trapanese Il
vescovo di Mazara del Vallo, Domenico
Mogavero, è indagato a Marsala per
appropriazione indebita. Al prelato, ex
sottosegretario della Cei, è stato
notificato un avviso di garanzia in cui
viene contestata l’appropriazione di 180
mila euro.
Indagato anche don Franco Caruso, ex
economo della stessa Diocesi, il cui
incarico non è stato più rinnovato da
Mogavero quando questi, tra aprile e maggio
2014, si è accorto dei notevoli debiti
accumulati negli ultimi anni dalla Curia.
Don Franco Caruso, attualmente parroco a
Santa Ninfa (Tp), è accusato anche di malversazione.
Secondo quanto emerso dalle indagini, risulterebbero delle somme accreditate
sul conto corrente di Mogavero e assegni tratti in proprio favore dai conti
correnti intestati alla Diocesi di Mazara.
A don Franco Caruso gli inquirenti contestano di essersi appropriato di oltre
120 mila euro mediante il prelievo di somme in contanti, nonché con
l’emissione in proprio favore di assegni tratti sui conti correnti della
Diocesi.
La malversazione, inoltre, è contestata all’ex economo della Curia in quanto,
delegato a operare sui conti correnti della Diocesi e avendo la disponibilità
delle somme erogate dalla Cei, invece di destinare il denaro a interventi
caritatevoli, avrebbe speso oltre 250 mila euro per altre finalità. Parte di
questo denaro sarebbe finito a don Vito Caradonna, prete marsalese sospeso a
divinis dopo una condanna per tentata violenza sessuale su un uomo e
attualmente sotto processo, a Marsala, per circonvenzione di incapace.
L’indagine su Mogavero e Caruso, coordinata dal procuratore Alberto Di Pisa,
è stata svolta dalla Guardia di finanza. Mogavero è noto per le battaglie
condotte a favore dei migranti.
Fonte: media partner http://www.palermomania.it
tribunapoliticaweb.it – retewebitalia.net
Fly UP