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Ubriachi al parco giochi e le mamme insorgono

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Ubriachi al parco giochi e le mamme insorgono
Trento
l'Adige
mercoledì 8 ottobre 2014
19
Il corso, un trekking di studio in Nepal
Nel gruppo
anche
Stefano
Bosetti,
Cinzia
Cristofoletti,
Marco
Odorizzi
e Giorgio
Martini
L’INTERVENTO
Ci sono anche quattro trentini
nel gruppo di sanitari provenienti da tutta Italia partito ieri
per il Nepal. Lo scopo? Affronteranno un trekking di un mese
fino a quota 5500 metri. Non per
un viaggio di avventura o di piacere ma nell’ambito del quarto
corso di perfezionamento in Medicina di Montagna organizzato dall’Università di Padova.
Tra i partecipanti ci sono Stefano Bosetti (nella foto), medico
di base di Trento; la dottoressa
Cinzia Cristofoletti, medico della Polizia di Stato a Moena; il
dottor Marco Odorizzi,ortopedico/traumatologo ed il dottor
Giorgio Martini, farmacista di
Cembra, grande appassionato
di sport oltre che di montagna.
«Lo scopo del corso è quello di
formare dei medici preparati ad
affrontare i problemi specifici
della fisiologia e della patologia
collegati all’escursionismo e all’alpinismo nell’ambiente di
montagna», spiega Martini, che
Gli agenti sono intervenuti e hanno fatto allontanare le persone
già nel 2011 aveva partecipato
al Corso Base in Medicina di
Montagna.
Sono molteplici le problematiche e le tematiche che i sanitari saranno chiamati ad affrontare nel corso delle lezioni itineranti durante il trekking. Infatti, oltre alle conoscenze di base per il soccorso in montagna
(infortuni da valanga e la loro
prevenzione, infortuni in montagna, tecniche di bendaggio dei
traumi, modalità di trasporto
degli infortunati) saranno anche promossi lo studio, la ricerca e le applicazioni della medicina, della biologia e delle discipline correlate ai problemi dell’ambiente di montagna e della
vita in alta quota.
I partecipanti si concentreranno anche sui rapporti tra patologie mediche preesistenti e il
soggiorno in ambiente montano oltre che sull’adattamento
alla montagna nei bambini e negli anziani.
VIA AI CORSI
Ubriachi al parco giochi
e le mamme insorgono
Polizia municipale nell’area verde di Cristo Re
Non sempre
negli spazi
verdi si trova
solo quiete
e tranquillità
L’argomento
sarà oggetto
di discussione
lunedì
prossimo in
consiglio
circoscrizionale
durante
la visita
del sindaco
Andreatta:
un problema
che non
riguarda solo
Cristo Re
GIUSEPPE FIN
«I nostri parchi non possono
essere terra di conquista per
gli ubriaconi. Stanno diventando zone pericolose ed è ora di
utilizzare dei provvedimenti
forti. Il sindaco si prenda le proprie responsabilità». È andato
in escandescenza ieri il presidente della circoscrizione Centro storico Piedicastello, Melchiore Redolfi, dopo essere venuto a conoscenza di un grave
fatto accaduto nel pomeriggio
a Cristo Re nel parco Braille.
Come spesso decidono di fare,
due mamme avevano portato i
propri figli nell’area giochi del
parco. Dopo pochi minuti sono state costrette a chiamare
la polizia locale visto che accanto all’area si erano sistemati due gruppi di persone ubriache con tanto di bottiglie di alcolici alla mano.
«Sono arrivata - racconta una
delle due madri - con i miei figli. Vicino ad una giostra c’erano due ragazzi che sembravano addirittura minorenni che
stavano bevendo della vodka.
A poca distanza un gruppo di
stranieri ubriachi bevevano altri alcolici. Mi sono spaventata perché si vedeva che erano
ubriachi ed ho chiamato i vigili immediatamente».
La Polizia locale, raccontano le
mamme, in un primo momento ha detto «di non poter intervenire - spiegano - perché i cittadini possono bere dove vogliono» ma successivamente
sono comunque intervenuti.
Una situazione, questa, che calza a pennello per il provvedimento che si sta discutendo in
Comune che prevede il divieto
di alcolici nei parchi e che ha
già creato diverse polemiche
tra le forze politiche.
Piccole principesse
a scuola di arti
e buone maniere
Buone maniere e femminilità:
circa trenta bimbe di Trento
sono pronte ad essere educate come «principesse». Nelle
prossime settimane in città
prenderanno il via i corsi dell’Accademia delle Principesse a Gardolo e della Scuola
delle Principesse in vicolo dei
Birri, a due passi dal Duomo.
I due percorsi educativi si caratterizzano con iter di «studio» diversi sia in termini di
durata che di proposta. Con
il filo conduttore di istruire le
giovanissime «nobildonne» alle antiche arti del canto e della danza, della pittura e del
galateo a tavola.
L’«Accademia» è al suo secondo anno di corso: «Lo scorso
anno abbiamo seguito quindici principesse, nei pochi
mesi compresi tra gennaio ed
aprile 2014 - afferma Janna
Konyaeva dell’associazione
culturale «TeatroModa» - Per
quanto riguarda il corso che
sta per partire, rimarranno
invariati gli appuntamenti settimanali di un paio d’ore cadauno. Ma la novità è l’incremento del periodo di svolgimento, da ottobre a maggio:
abbiamo riscontrato che alle
mamme (ed anche alle piccole) piace molto l’idea di mantenere viva un’innata parte di
femminilità».
Tra le principali caratteristiche dell’iter dell’Accademia
c’è quella di stabilire una tematica conduttrice, che accompagni le piccole allieve
(dai 4 ai 14 anni) per tutta la
durata dei corsi. «Lo scorso
anno ci siamo concentrati sulla «principessa» Arianna con
il suo magico filo - racconta È stata una buona occasione
per concentrarci sulla Grecia
antica, scoprendo storia e cultura dell’epoca attraverso laboratori di disegno e danza
classica». Il corso che sta per
prendere il via, invece, si concentrerà sulla storia di «Giulietta e Romeo».
La grande novità nel panorama delle «principesse» è la
Scuola di vicolo dei Birri gestita da Livia Farnese. «Sono
previste una decina di lezioni (da ottobre a dicembre) chiarisce - per poi proseguire con un eventuale secondo
ciclo: le adesioni sono moltissime, ed i dodici posti disponibili sono quasi esauriti».
«Sono convinta che le buone
maniere debbano essere una
«forma» di essere - aggiunge
- L’obiettivo che vorrei raggiungere è quello di offrire alle giovani uno strumento alternativo alla loro educazione: vorrei che imparassero
ad ascoltare la musica, scegliendo quella che a loro veramente piace, al di là delle
mode adolescenziali del momento».
F.Sar.
ti - dicono le signore - e sono gli
stessi. A questo punto non ci
resta che andare via noi».
In pochi minuti l’intero parco
si è svuotato dalla voce e dalle
urla dei bambini lasciando panchine, tavoli e giostre in balia
di chi è arrivato con le bottiglie
in mano.
Un fatto che non è stato preso
per nulla bene dal presidente
della circoscrizione Redolfi che
si è impegnato a portarlo in
consiglio circoscrizionale lunedì prossimo quando sarà presente anche il sindaco Alessandro Andreatta chiamato per
parlare di sicurezza cittadina.
«Che delle mamme siano costrette ad andarsene per degli
ubriaconi - afferma il presidente - è fuori da ogni logica. Questa città ha un sindaco che deve prendersi le proprie responsabilità, senza ascoltare i suoi
dirigenti o gli altri assessori, affinché i cittadini possono stare tranquilli almeno nei parchi.
Che sia data una linea da seguire ai vigili più dura. Sta diventando una situazione insostenibile e non sto parlando solo
del parco Braille ma anche di
tutti gli altri presenti in città dove gli ubriaconi sembrano essere diventati i padroni».
Folla commossa per il dirigente provinciale
Università | Laureati
L’evento | Si festeggiano cultura a tradizioni
Mattei, addio con il tango
Borse di studio
da 12mila euro
Anche Ala, Caderzone e Ledro
domenica diventano «arancioni»
Poco più di tre mesi dopo
l’estremo saluto alla mamma
Ida, i fratelli Mattei - una delle
famiglie storiche della città si sono ritrovati al cimitero
per dire addio a Pier Giorgio,
il maggiore tra i maschi,
dirigente del servizio
urbanistica della Provincia,
morto a sessant’anni, dopo
un anno di lotta coraggiosa
con il cancro.
Un addio affollatissimo di
parenti e amici, colleghi e
autorità (presenti anche gli
assessori provinciali Carlo
Daldoss e Mauro Gilmozzi),
dei tanti che hanno stimato la
serietà e la correttezza di un
dirigente che - come ha detto
don Marcello Farina, che ha
C’è tempo fino al 30 novembre per presentare i progetti per le borse di studio della Fondazione Cassa Rurale di Trento destinate a giovani laureati. L’iniziativa,
denominata «Il tuo sogno
diventa realtà» e che prevede tre borse di studio ognuna del valore di 12.000 euro, è indirizzata a giovani
laureati che «intendano iniziare o proseguire un progetto di studio o di perfezionamento presso Università o istituzioni italiane o
straniere, pubbliche o private». Tre le aree tematiche:
economico-giuridica, tecnico-scientifica, umanisticoartistica.
L’Italia si colora domenica
di arancione, con più di cento borghi che danno vita, dal
Nord al Sud del nostro Paese, alla Giornata Bandiere
arancioni.
È un’occasione unica per festeggiare la qualità, la cultura, la bellezza e l’accoglienza, che in Trentino vede aderire Ala, Caderzone
Terme e Ledro, proponendo visite guidate, eventi, degustazioni, feste e manifestazioni aperte a tutti, svelando a cittadini e viaggiatori i segreti delle proprie
eccellenze.
Al centro dell’evento, oltre
alla cultura, alla bellezza e
alle tradizioni dei singoli ter-
AL CIMITERO
«I vigili solo arrivati - spiega la
mamma - e hanno fatto allontanare le persone. Non possiamo
stare con i nostri figli in un luogo dove ci sono questi ubriaconi. Certe volte si mettono addirittura a fare i propri bisogni
addosso gli alberi a poca distanza dai bambini».
L’intervento dei vigili urbani ieri pomeriggio al parco Braille è
servito solo fino ad un certo
punto. Dopo circa mezz’ora dall’allontanamento, le stesse persone, con tanto di alcolici, sono ritornate nel parco costringendo questa volta le mamme
ad allontanarsi. «Sono ritorna-
celebrato con don Giuseppe
Grosselli, citando l’antico
Qohelet - ha servito la
comunità senza dare retta alle
grida dei potenti.
La moglie Patrizia Marchesoni
(vicedirettrice del Museo
storico) e la figlia Silvia sono
state ringraziate dal fratello di
Pier Giorgio, il libraio Andrea,
per essere state accanto a lui,
vicine, fino alla fine, fino in
fondo, dall’ultima vacanza
estiva in moto, sulle strade
della Toscana, fino agli ultimi
giorni di sofferenza. Andrea
Mattei, anche a nome degli
altri fratelli e sorelle (Paola,
Cristina, Sandra, Stefano) l’ha
ricordato come «il più
elegante, il più raffinato tra
noi maschi, ma anche il più
simile, per serietà caparbietà
e spirito, al papà Beppino», il
famoso sindacalista dei
metalmeccanici della Flm
nella stagione delle grandi
lotte operaie.
Andrea ha rivelato anche
come Pier Giorgio Mattei
abbia lucidamente lasciato ai
fratelli le disposizioni per il
suo funerale e per il «dopo». E
la sua passione per il tango
(«il nostro Dio danza», aveva
detto don Farina): scegliendo
le note di Piazzolla che, grazie
a un fisarmonicista, sono
state l’inconsueto suggello
del funerale. Sciogliendo, tra i
presenti, un fiume di lacrime
di affetto e nostalgia.
ritori, il Touring ha voluto
porre le persone, tutti coloro che, quotidianamente,
rendono unici ed eccellenti
i comuni Bandiera arancione grazie al loro lavoro, all’impegno e alla loro passione e mettendoci ogni giorno la faccia.
Ogni comune sarà dotato di
un “selfie corner” dove potersi scattare delle foto da
postare poi sui social media, utilizzando l’hashtag ufficiale della manifestazione.
Tutte le foto postate potranno essere votate e contribuiranno a fare vincere ad
alcuni Comuni Bandiera
arancione del materiale didattico per le scuole.
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