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Yang Lin Sheng Yang Lin Sheng
Ottobre - Dicembre 2012 aaaaaaaaa ITALIA Yang Lin Sheng Ambasciatore del Kung Fu in Italia di Mario Antoldi A nche per quest'anno lo Stage Nazionale Estivo del Maestro Yang Lin Sheng, tenutosi a Montegrimano nella passata estate, ha visto la partecipazione non solo dei Maestri e degli Allievi dell'Askt ma anche di praticanti “esterni” di KungFu tradizionale ed appassionati; questo a dimostrare che nelle intenzioni del Maestro risiede la volontà di trasmettere il suo bagaglio di conoscenze tecniche e filosofiche non ad un elite ristretta (come nella “migliore” tradizione delle Scuole Marziali) ma “appassionatamente” a chi dimostra umiltà ed un reale interesse nell'apprendimento, qualunque sia la sua provenienza marziale. Nei nove giorni di allenamento, il nucleo centrale dell'insegnamento del Maestro è stato lo YiQuan, “la chiave”, secondo le sue parole, “che dischiude tutte le porte sui segreti 48 del KungFu”. Lo YiQuan non è solo una tecnica ma uno spazio “altro” dove il praticante può coltivare la propria consapevolezza corporea (attraverso lo sviluppo di forza e vitalità) e spirituale, in armonia col principio taoista di un legame inscindibile tra corpo e mente. Nella giornata tipo di allenamento, al mattino il Maestro affiancava allo YiQuan l'insegnamento dello XingYi, mentre nel pomeriggio guidava la pratica del TaiJiQuan, alternando forme di Stile Yang (sequenza breve 13 e media 40) e Chen (stile decisamente più marziale ed “esplosivo” mentre nello Yang la componente armonica del movimento ne bilancia la marzialità). Sempre nel pomeriggio, in alternativa i Maestri dell'Askt davano forma a “gruppi di interesse, di studio e di approfondimento” delle discipline del NEW MARTIAL HERO MAGAZINE EUROPE KungFu tradizionale: ancora YiQuan, XingYi, e Bagua, e Pin Chi. Il tutto in un'atmosfera assolutamente non competitiva né performativa; in un clima di rispetto e di totale volontarietà. Il Maestro non richiede all'Allievo la conoscenza di tutte le tecniche e di tutte le discipline, conoscenza che, specialmente all'inizio del percorso di apprendimento, non può che risultare dispersiva e superficiale (“il capire non rende capaci” usando le parole dello stesso M° Yang), ma l'impegno e la costanza nella Pratica che, sola, può disvelare l'armonia e la compiutezza insite in ogni Gesto Tecnico. Il principio è che la ricerca della forza e dell'armonia all'interno di ogni tecnica o movimento di KungFu tradizionale si estrinseca nell'affinamento della percezione del praticante Ottobre - Dicembre 2012 all'interno del gesto stesso: solo attraverso la “ripetizione precisa” del movimento o della tecnica appresi, il praticante arriva a cogliere e a sviluppare forza e armonia all'interno del singolo gesto tecnico e, ad un livello ancora più avanzato, può raggiungere lo sheng fa, l'unione cioè di forza, armonia ed elasticità. Si tratta di “sentire” piuttosto che di “eseguire”; per questo non è importante il numero di tecniche o di discipline conosciuto, quanto il “come” viene eseguito ed interpretato il singolo gesto. Quello del Maestro Yang è dunque un “metodo tradizionale” in quanto lavora sullo sviluppo delle qualità proprie ed innate dell'Allievo attraverso l'esercizio della costanza e della perseveranza nel quotidiano allenamento personale. Al centro della pratica c'è l'uomo; il kung fu è lo strumento per il suo miglioramento. È attraverso la continua ricerca interiore, sostenuta dalla pratica, dalla meditazione e dalla scrupolosa osservanza di antiche norme di condotta sociale, che la Via si manifesta. La Via è un cammino continuo e senza meta; un percorso che, una volta intrapreso, non lascia spazio a deviazioni: l'uomo che imbocca la Via difficilmente l'abbandonerà, teso com'è nella ricerca della virtù e dell'armonia con se stesso e con il cosmo. Il Metodo entra a far parte della vita stessa. Il Maestro, giunto ora in una fase della vita che lascia più spazio alla riflessione filosofica (da qui anche la maggiore attenzione riservata all'insegnamento delle forme di Stile Yang e alla componente meditativa dello YiQuan rispetto a forme più applicative) invita il praticante ad agire con estrema lealtà; a non imporre agli altri quello che non si desidera per sé. Il “rapporto con l'altrui presenza” è dato imprenscindibile del percorso: solo attraverso il rapporto con l'altro il pensare e l'agire dell'uomo prendono vita; l'intima pratica di ricerca della consapevolezza del sé deve inderogabilmente sfociare nel rapporto con l'altro da sé. ra 2013 per continuare la sua opera di formazione e divulgazione delle Discipline del Kung Fu Tradizionale. Nel frattempo i suoi insegnamenti sono portati avanti dai Maestri e dagli Allievi dell'Askt nelle varie sedi nazionali (www.askt.it). L'Autore dell'articolo, Mario Antoldi, è Allievo di Sesta Generazione del Maestro Yang Lin Sheng e Responsabile dell'Askt per il Nord-Est Italia e Friuli Venezia Giulia; alla stesura del pezzo ha collaborato Michael Calà, Direttore Tecnico dellʼAssociazione Wu Shing attiva sul territorio di Firenze e provincia, che segue anch'egli il programma dell' ASKT (info [email protected]). Per chi fosse interessato, il Maestro Yang tornerà in Italia nella Primave- NEW MARTIAL HERO MAGAZINE EUROPE 49