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Acqua rincarata La protesta dilaga anche a Chiesa
Sondrio 17 LA PROVINCIA GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2016 Acqua rincarata La protesta dilaga anche a Chiesa Longhini «Bisogna installare i contatori» I commenti. Su Facebook cresce la preoccupazione per le bollette che in alcuni casi sono anche triplicate «Tartassare i turisti delle seconde case è preoccupante» CHIESA IN VALMALENCO ELISABETTA DEL CURTO Prima era toccato ai residenti e ai proprietari di seconde case di Lanzada, ingoiare il rospo dei maggiori costi, fin raddoppiati, del servizio di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque così come stabiliti nelle nuove bollette. Ora tocca a Chiesa, che, in quella fase aveva assistito, a metà fra l’attonito e l’impensierito, alla levata di scudi dei vicini di casa lanzadesi. Sapendo, peraltro, che era questione di tempo, poi, la batosta sarebbe arrivata anche a loro, così come a tutti quei Comuni dove non è stato ancora installato il contatore casa per casa. La retroattività «Trovo giá assurdo pagare la luce con una diga sopra la testa che illumina mezza Milano - scrive in un post su Facebook Adriano “Corby”, Corbella, gerente la pizzeria Santa Lucia, in via Roma, a Chiesa -. Ora arriva da pagare pure l’acqua retroattiva dal 2014. A quando l’aria fresca e pulita?!». Ebbene, il post, neanche a dirlo, ha scatenato una ridda di 12 1 Paghiamo più per 50 metri quadrati a Chiesa che per la casa da 180 di Milano commenti, sopraggiunti tanto da residenti quanto da turisti, affezionati a Chiesa, e proprietari di seconde case, per i quali, la batosta è pure maggiore. «Cinquanta metri quadrati a Chiesa, usati forse cento giorni all’anno mi costano il doppio di 180 metri quadri in centro a Milano usati tutto l’anno. Con condizionatore centralizzato che va ad acqua. Pazzesco», commenta Osvaldo Colombo, e, a fargli eco, poco sotto, è Nicola Ginanni, altro turista in seconda casa, secondo cui «160,12 euro per 6 mesi + 60 euro già pagati tutto l’anno prima erano 112 euro. Se ora si sale a 320 euro, siamo quasi al triplo, eppoi dicono che le tasse sono diminuite». Residenti e turisti, comunque, post facebookiani a parte, sono indignati, dal momento che il rincaro è notevole per via dell’applicazione di tariffe ad hoc e consumi forfettari non misurabili per assenza di contatori. Turisti tartassati «A me è già arrivata una bella stangata, come a tutti, come residente e come proprietario della pizzeria, e non mi sta bene, però - precisa Adriano Corby -, mi interrogo anche rispetto alla situazione dei turisti, proprietari di seconde case, che si ritrovano con questa mazzata e non sanno cosa fare. Mi interrogo perché, ormai, i proprietari di seconde case sono, si può dire, gli unici turisti che ci sono rimasti e che, ancora, permettono ai nostri esercizi di lavorare, poco o tanto. Perché, sia chiaro, qui di turisti che soggiornano in albergo, ormai, ce ne sono pochi. Non so quanti posti letto vi siano in valle (800, in tutto), ma so che ne sono andati persi tantissimi, negli ultimi decenni, per mille motivi. E, allora, alla fine, possiamo contare sui turisti delle seconde case e, noi, Comuni, Secam, pubbliche amministrazioni, cosa facciamo? Li tartassiamo? Ma così va a finire che perdiamo anche loro, e a me sembra una cosa preoccupante». Non è l’unico Corbella, a pensarla in questo modo, e il suo ragionamento fila ed è legittimo, tanto più, in questo periodo in cui la stagione turistica segna il passo sia per questioni climatiche sia per questioni meramente economiche. «Io ho firmato le petizioni che ci sono online, su Charge.org – assicura Corbella – e so che anche altri lo stanno facendo, non so che frutti potremo raccogliere, ma qualche segnale dobbiamo pur darlo». Al momento sono 788 i sottoscrittori della petizione online lanciata a dicembre dal Coordinamento acque pubbliche della provincia di Sondrio, mentre, pochi giorni fa, una seconda petizione su Charge.org è stata lanciata da Fabio Misuraca a seguito, anche, dei rincari pervenuti ai cittadini e turisti di Bormio, Valdisotto, Valfurva. Solo 57 al momento, però, i sostenitori. Molte lamentele per il rincaro del servizio L’Ufficio d’ambito «Ma i Comuni erano presenti alle riunioni» C’è qualcosa che non torna nella “filiera” del calcolo del dovuto per la gestione di acquedotto, fognatura e depurazione delle acque. Non torna, perché, alla fine, il cittadino paga per il servizio che riceve, ma non riesce a capire come mai si ritrova a pagare così tanto, rispetto al passato. E in Valmalenco, a pesare, è anche il fatto di sapere di essere “depositari” di tanta acqua e di aver concesso, in passato, innumerevoli derivazioni per lo sfruttamento idroelettrico. Va da sé che i cittadini si sentono presi in giro, gli amministratori dicono di non aver percepito essere in vista un cambiamento così impattante sulle tasche dei loro cittadini, Secam dice che nulla può perché le tariffe sono stabilite dall’Autorità d’ambito, e l’Autorità d’ambito dice che applica le tariffe e i forfait condivisi con la Provincia e i 78 Comuni che la compongono. «È dal 1996 che siamo in ballo - precisa Paolo Lombardi, direttore dell’Ufficio d’ambito della Provincia - e i Comuni hanno partecipato ai diversi processi decisionali, per cui, oggi, non ha senso e non è corretto scagliarsi contro Ufficio d’ambito e Secam. La soluzione insiste - sta nel posizionare il contatore, infatti, nei Comuni dove c’è non ci sono state sollevazioni. Ricordo che chi farà domanda, ai nostri uffici, per il contatore entro il 29 febbraio, avrà la fatturazione a consumo già dal secondo semestre del 2015». E.DEL. «Purtroppo i Comuni sono stati anche obbligati, in un certo senso, ad aderire agli Ambiti terittoriali ottimali come deciso a livello centrale, per cui, non è che abbiamo avuto grandi possibilità di manovra, dopodiché, in fase di passaggio dei ruoli emessi dal Comune alla Secam, forse una maggiore collaborazione non guastava». È quanto sostiene Miriam Longhini, sindaco di Chiesa in Valmalenco, chiamata in causa, in questi giorni, dalla propria cittadinanza, interessata da notevoli rincari in bolletta. «Noi avevamo chiesto maggiore collaborazione agli uffici Secam e, se vi fosse stata, forse il passaggio avrebbe potuto essere gestito meglio, con più precisione, in modo da non incorrere in errori che, oggi, invece, notiamo - insiste il sindaco -. Lo dico perché, in alcuni casi, abbiamo controllato le cartelle emesse e pervenute ad alcuni cittadini che si sono rivolti agli uffici tributi del Comune per chiarimenti e abbiamo constatato esservi errori che vanno sanati. Quindi, a tutti i cittadini che hanno bisogno di chiarimenti dico di rivolgersi al nostro ufficio tributi, che può controllare e verificare, diversamente, però, purtroppo, nulla possiamo perchè i calcoli sono fatti su tariffe stabilite tramite l’Ato, Ambito territoriale ottimale, e ci è stato confermato che non possono essere “rivedibili”». Per cui, non c’è niente da fare. Chi ha ricevuto la bolletta riferita al secondo semestre del 2014, e non presenta errori formali o di calcolo conclamati, dovrà ottemperare. «Ricordo a tutti di installare il contatore, non ci sono alternative», punto su cui, peraltro, Longhini, si era spesa anche in passato. E. Del.