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La rivoluzione delle tasse basse ha fatto scomparire i

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La rivoluzione delle tasse basse ha fatto scomparire i
IL CAFFÈ 26 agosto 2012
Sirio Magnabosc
o
47
UN TEAM VINCENTE
A destra, il sindaco Andreas
Steppberger, accanto a lui il
responsabile dell’economia
di Eichstätt, Hans Bittl
inGermania
Eichstätt
Nella Baviera lo sviluppo
è a conduzione familiare
STEFANO VASTANO da Eichstätt
I
l paradiso avrà questo aspetto. Stradine pulite
come bomboniere. Case in legno – alcune del 15°
secolo – dalle mura sghembe. Ovunque chiese: barocche, rosa, dai tetti dorati a cipolla. E fiumi di studenti – per l'esattezza: tremila – nelle aule delle sette
facoltà dell'università cattolica. Non è una fantasia religiosa: è Eichstätt, amena cittadina di 14mila anime.
E qui, nel cuore della Baviera, si vive un miracolo economico. “Siamo la città con la disoccupazione più
bassa in Germania”, dice Andreas Steppberger. È orgoglioso l’Oberbürgermeister della cittadina che “vanta”
solo 150 disoccupati nelle sue mura. E in tutto 850 nel
circondario. Ad aprile la quota disoccupati ad Ei-
Vacanze, impianti d’energia verde,
un centro termale e una fabbrica
di bulloni che fornisce Suzuki e
Subaru. Ecco il “paradiso”
con il tasso più basso dell’Ue
inSvizzera
Sarnen
MICHELANTONIO LO RUSSO
da Sarnen
“S
cusi, conosce un disoccupato?”. Pausa. Occhi rivolti
verso l’alto. Imbarazzo. E
poi la risposta: “No”. C’è una cittadina, nel cuore della Svizzera, in cui
tutti rispondono allo stesso modo:
si chiama Sarnen. Il capoluogo di
Obvaldo ha 10mila abitanti, quasi
un terzo del cantone. Nei paraggi è
nato Nikolaus von Flüe, patrono
della Svizzera. Sarnen ha un lago e
un piccolo fiume con un nome bizzarro: Aa, ma ha anche tante industrie. E qui hanno il domicilio fiscale diverse società nazionali ed
estere. Una cittadina che ha tante
cose, ma non ha disoccupati. Sono
rari, rarissimi.
Non ne ha mai visto uno Hansluz
Nussbaum, titolare di un chiosco
lungo la strada principale. Come
lui, Diana Durer, che vende giornali
e sigarette un po’ più in là. Inutile
provarci con Elmar Schondlowski,
impiegato in una copisteria. Forse
stire il denaro. Tre anni fa la città ha costruito impianti
d'energie verdi: 2 milioni di euro in biogas, altri 3 per
impianti a legna. Due anni fa, 8 milioni per un centro
termale. “Ora costruiamo un quartiere residenziale”,
dice Bittl. La ditta Meyer sta tirando su 150 appartamenti. Il quartiere sarà rifornito da pale eoliche, avrà
garage e il primo ipermercato di Eichstätt. Non sono
certo gli studenti di teologia la fonte di ricchezza locale. Più i turisti, che – al ritmo di 100 mila l'anno - visitano la cittadina barocca. Ed imprenditori come Werner Weitner, una delle tante aziende familiari di Eichstätt: “Ho iniziato 30 anni fa a produrre bulloni per
Mazda-Germany“, spiega il manager 70enne. Da allora la Weitner rifornisce di viti anche Suzuki e Subaru. “Dal 1990 pure la Daimler. Fattura sui 24 milioni
l'anno ed offre un tirocinio a 15 ragazzi. La famiglia e il
1.2%
chstätt era sull'1,4 per cento. “Con la bella stagione i
turisti vengono ad ammirare le case e le chiese” spiega
Hans Bittl, responsabile comunale dell'economia. E
la disoccupazione è scesa all'1,2 per cento. Un miracolo bavarese, e tedesco. Più che il lavoro, l'assillo qui
è la penuria di lavoratori. “Abbiamo 15 dipendenti”,
spiega Cornelia Schneider, proprietaria della macelleria di fronte alla statua di San Willibaldo, patrono di
Eichstätt. “Ne cerchiamo altri cinque”, lamenta la signora Schneider.
In tutto, nelle imprese locali, sono 490 i posti di lavoro
vacanti. È una delle aporie del prodigio della “piena
occupazione” No, spiega il sindaco Steppbereger, “la
disoccupazione non è un problema”. Per i pochi disoccupati – oltre gli assegni statali – c'è un “fondo” in cui
Comune ed imprese versano contributi (nel 2011,
14mila euro). Il problema ad Eichstätt è come inve-
contatto stretto con i dipendenti sono tutto”, sintetizza
Weitner. Anche nelle miniere di marmo tutto si gira
intorno alla famiglia. “Abbiamo lavoratori da tre generazioni“, spiega Christian Alberter, portavoce di 'Jms',
il consorzio-marmi della zona. Con il “beige bavarese” sono stati costruiti i 413 metri della Al Hamra Tower in Kuwait. Ed ora il Bbi, il nuovo areoporto di Berlino. “Le miniere danno lavoro a 1500 dipendenti”,
continua Alberter: “La conduzione familiare è la
chiave del nostro successo”. La famiglia quindi, più la
bellezza della regione. “Amo Eichstätt”, confessa Jürgen Knopp, giornalista dell’Eichstätter Kurier: “Per
me e i miei tre figli qui è un paradiso”. Grazie anche
alla badessa del monastero di Santa Valpurga. Nel ‘45,
offrì subito bandiera bianca agli americani. Per questo Eichstätt non ha preso una sola bomba durante la
guerra ed ora vive il suo miracolo economico.
La rivoluzione delle tasse basse
ha fatto scomparire i disoccupati
qualche giovane, chissà. “Disoccupati? Non ne conosciamo”, rispondono, guardandosi meravigliati,
Fabian Bucher e Nicola Gasser, entrambi meno che trentenni.
Niklaus Bleiker, ministro dell’economia ed ex presidente ppd del governo obvaldese, racconta il miracolo di un cantone con soli 160 disoccupati registrati in primavera,
circa l’1 per cento se si guarda ai
tassi statistici e oggi siamo allo 0.9:
“Merito della nostra politica fiscale - spiega a Il Caffè-. Per il resto,
la realtà è piccola. I lavoratori sono
fedeli all’azienda, che li ripaga con
politiche socialmente responsabili.
In tempo di crisi, ad esempio, si
tende a evitare licenziamenti”. Il
ministro spiega la sua piccola rivoluzione: “Abbiamo abbassato le
imposte. Prima quelle sui redditi
più alti, dai 100mila franchi in su. E
l’attrattività fiscale del cantone è
aumentata, benestanti e aziende si
NIKLAUS BLEIKER
Il ministro dell’economia
del governo obvaldese
sono trasferiti qui. Si è così innescato un circolo virtuoso che ci ha
permesso di estendere i benefici fiscali anche ai meno abbienti”. Ma
l’orgoglio lascia il posto ad una nota
di amarezza: “Quando proposi
questo cambiamento di mentalità
mi accusarono di fare una politica
non sociale”. Bleiker assicura, comunque, che oggi tutto va bene.
Per la controprova meglio sentire,
allora, un politico dell’opposizione.
“Che ci sia benessere è un dato incontestabile, ma …”. Peter Spichtig,
deputato cantonale del Ps e sindacalista, s’interrompe, cerca le parole giuste e aggiunge: “Gli affitti –
spiega - sono diventati sempre più
alti a causa delle società attratte
dalla nostra politica fiscale. E si costruisce troppo. Il paesaggio è un
valore aggiunto da salvaguardare.
Perché promuove il turismo: mete
come Engelberg, Titlis, Pilatus
sono note in tutto il mondo. Per il
resto, Spichtig ricorda un cantone
che negli anni ‘60 era perlopiù agricolo. Poi vennero le imprese: in
principio fu Bio-Familia, leader
nella produzione di Birchermüesli.
A seguire colossi come Maxon motor, Sika, Leister, Nahrin. “Dietro
questo sviluppo – dice Spichtig – c’è
anche la volontà di autonomia di
un cantone che non vuole più dipendere da Lucerna o da Berna”.
Qui ancora si favoleggia su Hans
Hess, il consigliere agli Stati liberale
che riuscì a convincere Franz Beckenbauer a trasferirsi da queste
parti. Sulla disoccupazione Spichtig aggiunge: “Qui tutti si conoscono, e capita che chi è senza un
lavoro si vergogni, e non chieda
aiuto”. Anche perché, nota Bleiker,
tra un lavoro e l’altro molti si dedicano a tempo pieno alla fattoria di
famiglia, senza dover ricorrere all’
aiuto statale.
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