I Progressi della Cardiochirurgia Pediatrica: cosa è cambiato nel
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I Progressi della Cardiochirurgia Pediatrica: cosa è cambiato nel
I Progressi della Cardiochirurgia Pediatrica: cosa è cambiato nel trattamento delle cardiopatie congenite Dr. Francesco Seddio USSD Cardiochirurgia Pediatrica Responsabile: Dr Lorenzo Galletti Ospedali Riuniti di Bergamo Sviluppo del Cuore: biologia cellulare and fluidodinamica Leonardo da Vinci Una delle prime descrizioni di un difetto congenito risale a Leonardo Da Vinci, che disegnò in un bozzetto una connessione venosa anomala delle vene polmonari destre. LE PRIME DIAGNOSI Giambattista Morgagni (1688-1771) descrive accuratamente i difetti interventricolari Arthur Fallot, nel 1888, descrive minuziosamente la maladie bleu, nota poi con il nome di tetralogia di Fallot Tuttavia, fino alla fine degli anni „30 del secolo scorso, la diagnosi delle cardiopatie congenite è estremamente difficile. Blalock-Taussig Shunt Una pietra miliare della storia della chirurgia fu la comprensione e la realizzazione da parte di Alfred Blalock e Helen Taussig (Baltimora, 1944) del primo intervento palliativo in una cardiopatia cianogena: lo Shunt di Blalock-Taussig Rapporto Operatorio Macchina Cuore-Polmoni Tuttavia diveniva sempre più chiaro che la maggior parte dei difetti congeniti erano intracardiaci. La principale sfida dunque, tra la fine degli anni ‟40 e l‟inizio degli anni ‟50, divenne quella di trovare il sistema per poter intervenire chirurgicamente all‟interno del cuore. Macchina Cuore-Polmoni Sin dagli anni ‟30, John Gibbon riferì i risultati dei suoi esperimenti nel campo della circolazione extracorporea e nel 1953, descrisse quattro casi di pazienti che avevano subito interventi cardiochirurgici con l‟aiuto di un apparecchio meccanico cuore-polmone (purtroppo con risultati scoraggianti) Cross Circulation C. Walton Lillehei nel Marzo 1954 fece un intervento di chiusura del difetto interventricolare utilizzando il papà del bambino come ossigenatore: la cross circulation. Dr Lillehei operò 45 bambini fino a Maggio 1955 utilizzando questo metodo Macchina Cuore-Polmoni Nel 1955 Lillehei abbandonò la Cross Circulation e iniziò a utilizzare la Macchina Cuore-Polmoni. I progressi della cardiochirurgia pediatrica: cosa è cambiato? • Età all‟intervento • Tipo di intervento (palliativo o riparativo della cardiopatia) • Tecnica chirurgica • Monitoraggio intraoperatorio e postoperatorio • Farmaci • Meccanismi di assistenza ventricolare MORTALITA’ Ospedaliera Età all’intervento All‟inizio dell‟esperienza delle procedure chirurgiche a cuore aperto per riparare difetti congeniti, la maggior parte dei chirurghi ritenevano che l‟età ottimale del paziente al momento dell‟intervento era quando il bambino fosse stato abbastanza grande da sostenere la procedura chirurgica NEW ERA Alla fine degli anni „70 il dott. Aldo Castaneda al Children‟s Hospital di Boston, iniziò un programma di correzione chirurgica precoce (in età neonatale e prima infanzia) e così anche le lesioni cardiache complesse dovevano essere trattate durante il periodo neonatale per ridurre la mortalità precoce e minimizzare i danni secondari d‟organo Età media all’intervento TIPO DI INTERVENTO PALLIATIVO Trattamento sintomi senza la correzione dell‟anomalia RIPARATIVO Ristabilisce la funzione normale del cuore circolazioni separate normalizzazione del sovraccarico di volume e/o di pressione INTERVENTI PALLIATIVI SHUNT SISTEMICO-POLMONARE (flusso Polm. ridotto) •Shunt tipo Blalock-Taussig modificato INTERVENTI PALLIATIVI BENDAGGIO DELLA POLMONARE (flusso Polm aumentato) INTERVENTI PALLIATIVI INTERVENTO DI GLENN Nel 1958, William Glenn sperimentò una tecnica di shunt che permetteva al sangue venoso di essere deviato nel letto vascolare polmonare senza dovere passare attraverso il ventricolo destro Cardiopatie congenite suscettibili di RIPARAZIONE (un solo intervento) Difetto del setto interventricolare Difetto del setto interatriale Dotto arterioso pervio Tetralogia di Fallot Canale atrioventricolare parziale e totale Coartazione aortica +/- DIV Trasposizione delle grandi arterie Interruzione dell‟arco aortico Ritorni venosi polmonari anomali parziali e totali Truncus arteriosus Cardiopatie congenite suscettibili di RIPARAZIONE (un solo intervento) Finestra Aorto-polmonare Origine anomala delle coronarie Anelli vascolari Ventricolo destro a doppia uscita Cor triatriatum Tumori cardiaci ccTGA Atresia polmonare+ difetto interventricolare Valvulopatie Cardiopatie congenite suscettibili di PALLIAZIONE (più interventi) Sindrome del cuore sinistro ipoplasico Atresia polmonare a setto intatto Ventricolo unico Atresia della tricuspide ccTGA Atresia polmonare+ difetto interventricolare Valvulopatie TECNICA CHIRURGICA: DIA TECNICA CHIRURGICA: DIV Approccio attraverso la tricuspide TECNICA CHIRURGICA: CoA TECNICA CHIRURGICA: TOF TECNICA CHIRURGICA: HLHS Bidirectional Glenn Stage 1 Fontan TECNICA CHIRURGICA: HLHS. Ventricolo sx Borderline In alcuni casi è possibile “salvare” il ventricolo sx e utilizzarlo per la circolazione sistemica. Tuttavia questa strategia può richiedere più interventi (chirurgici e non: approccio ibrido) Talvolta le strutture sx se “stimolate” possono crescere anche dopo la nascita. TECNICA CHIRURGICA: HLHS. Procedura interventistica fetale Monitoraggio intraoperatorio: il ruolo del cardioanestesista Oggi il monitoraggio intraoperatorio delle funzioni vitali è diventato molto sofisticato Pressione arteriosa invasiva Catetere venoso centrale • Ecocardiografia transesofagea • Monitoraggio invasivo pressione atriale sx e dx • Monitoraggio perfusione cerebrale Ecocardiografia transesofagea • L'ecocardiografia transesofagea permette di visualizzare in maniera precisa ed affidabile il cuore e i grossi vasi che vi hanno origine. E’ diventato un esame indispensabile che permette di valutare in modo estremamente dettagliato l'anatomia e la funzione cardiaca in sala operatoria prima e dopo la correzione chirurgica, consentendo di ottimizzare la qualità della diagnosi preoperatoria e del risultato chirurgico FARMACI L’utilizzo di nuovi farmaci da un notevole supporto sia durante l’intervento che dopo per il ripristino della funzione cardiaca. • farmaci inotropi (milrinone, levosimendan) • Vasodilatatori polmonari (sildenafil, ossido nitrico, bosentan) Meccanismi di assistenza ventricolare Thoratec Novacor Micromed – De Bakey VAD Medos Arrow Jarvik 2000 LionHeart DuraHeart VentrAssist Terumo CardiacAssist Berlin Heart MedQuest Quando si usano? • Nell’intraoperatorio ma anche nel postoperatorio quando risulta estremamente difficile supportare il cuore anche con dosaggi massimali di farmaci. In questi casi lo scopo è il riposo dell’organo per avere il recupero della funzione cardiaca “bridge to recovery” • Pazienti in lista d’attesa per trapianto di cuore con deterioramento delle funzioni d’organo.“bridge to heart transplantation” Berlin Heart Innovazione Tecnologica • Ecocardiografia 3D • Chirurgia endoscopica videoassistita • Chirurgia Robotica Ecocardiografia 3D Ecocardiografia 3D • ALTA RISOLUZIONE SPAZIALE E TEMPORALE Chirurgia toracoscopica video- assistita Chirurgia Robotica