Comments
Description
Transcript
Abbiamo bisogno di Dio?
1° DICEMBRE 2013 Abbiamo bisogno di Dio? Tiratura di ciascun numero: 44.978.000 IN 210 LINGUE 1° DICEMBRE 2013 ․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․ Vol. 134, No. 23 DECEMBER 1, 2013 Semimonthly ITALIAN QUESTA RIVISTA, La Torre di Guardia, rende onore a Geova Dio, il Sovrano dell’universo. Reca conforto con la buona notizia che presto il celeste Regno di Dio ` ` eliminera tutta la malvagita e ` trasformera la terra in un paradiso. ` Incoraggia a riporre fede in Gesu ` ´ Cristo, che morı affinche potessimo ottenere la vita eterna e che ora governa come Re del Regno di Dio. Questa rivista si pubblica ininterrottamente dal 1879 e non ha carattere politico. Si attiene strettamente alla Bibbia. ` Vorreste saperne di piu o studiare la Bibbia gratuitamente a casa vostra? Visitate il sito www.jw.org oppure scrivete ai Testimoni di Geova usando uno dei seguenti indirizzi. Per l’ITALIA: Testimoni di Geova Via della Bufalotta 1281 I-00138 Roma RM Per la GERMANIA: ¨ Jehovas Zeugen, Zweigburo 65617 SELTERS Per l’elenco completo degli indirizzi, vedi www.jw.org/contact. ˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙˙ ` Questa pubblicazione non e in vendita. Viene distribuita nell’ambito di un’opera mondiale di istruzione biblica sostenuta mediante contribuzioni volontarie. Salvo diversa indicazione, le citazioni della Bibbia sono tratte dalla Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture con riferimenti. ` La Torre di Guardia e un periodico quindicinale edito in Italia dalla Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Via della Bufalotta 1281, Roma. Direttore responsabile: Romolo Dell’Elice. Reg. Trib. Roma n. 14289 - 10/1/1972. Stampata in Germania da: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Druck und Verlag: Wachtturm Bibel- und Traktat-Gesellschaft der Zeugen Jehovas, e. V., Selters/Taunus. Verantwortliche Redaktion: Ramon Templeton, Selters/Taunus. 5 2013 Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Tutti i diritti sono riservati. Printed in Germany. IN COPERTINA Abbiamo bisogno di Dio? Perché porsi il problema? 3 Perché abbiamo bisogno di Dio 4 ․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․․ IN QUESTO STESSO NUMERO Ho fatto del servizio a Geova la mia carriera 8 Accostiamoci a Dio: “Ecco, faccio ogni cosa nuova” 11 ‘Dai monti caverai il rame’ 12 Insegnatelo ai bambini: Gesù Cristo: Cosa sta facendo ora? 14 Bibbia: domande e risposte 16 E IN PIÙ ONLINE | www.jw.org DOMANDE FREQUENTI SUI TESTIMONI DI GEOVA: Perché vi chiamate Testimoni di Geova? (Nella sezione CHI SIAMO > DOMANDE FREQUENTI > ATTIVITÀ) 34567 1° DICE M BRE 201 3 SCARICATE QUESTA RIVISTA IN DIVERSI FORMATI ONLINE Abbiamo bisogno di Dio? IN COPERTINA Perché porsi il problema? “Vivete bene senza Dio? Milioni di persone sì”. Era questo il messaggio di una campagna ideata da un’associazione di atei. I promotori evidentemente ritengono di non aver bisogno di Dio. D’altra parte, molti che affermano di credere in Dio vivono come se egli non esistesse. Parlando dei membri della sua stessa chiesa, l’arcivescovo cattolico Salvatore Fisichella ha detto: “Osservandoci probabilmente nessuno direbbe che siamo cristiani, perché il nostro stile di vita è identico a quello dei non credenti”. Alcuni sono troppo occupati per pensare a Dio. Lo considerano troppo distante o inaccessibile perché possa avere un ruolo significativo nella loro vita. Nella migliore delle ipotesi si rivolgono a Dio solo quando attraversano momenti difficili o hanno bisogno di qualcosa, quasi come fosse un servo ai loro ordini. Altri non vivono secondo i dettami della loro chiesa, forse perché non pensano che siano di qualche utilità. Per fare un esempio, in Germania il 76 per cento dei cattolici crede che un uomo e una donna possano convivere prima del matrimonio, un’idea contraria sia agli insegnamenti della loro chiesa che della Bibbia (1 Corinti 6:18; Ebrei 13:4). Ovviamente i cattolici non sono i soli a percepire un divario del genere tra la loro appartenenza religiosa e il loro stile di vita. Ecclesiastici di svariate confessioni lamentano che gli aderenti alle loro chiese si comportano da “atei di fatto”. Questi esempi fanno sorgere la domanda: abbiamo davvero bisogno di Dio? La questione non è certo una novità. Se ne parla già nelle prime pagine della Bibbia, quando fu sollevata per la prima volta. Per rispondere esaminiamo altre questioni esposte nel libro biblico di Genesi. 1° DICEMBRE 2013 | 3 Perché abbiamo bisogno di Dio Gli esperti di salute mentale sostengono che per essere davvero felici abbiamo bisogno di valori spirituali. Questo è evidente dal fatto che le persone hanno il desiderio di dedicarsi a una nobile causa o a un’ideologia che dia un senso alla loro vita. Per soddisfare questo bisogno, nel tempo libero alcuni si dedicano alla natura, all’arte, alla musica e così via. Tuttavia la maggioranza non trova un appagamento profondo e duraturo in queste attività. Il bisogno innato di spiritualità non è un concetto nuovo per chi legge la Bibbia. I capitoli iniziali di Genesi spiegano che, dopo averli creati, Dio comunicava regolarmente con il primo uomo e la prima donna, permettendo loro di stringere una relazione spirituale con lui (Genesi 3:8-10). Dio non fece gli esseri umani perché vivessero in maniera indipendente da lui; essi hanno bisogno di comunicare con il loro Creatore, un bisogno cui la Bibbia fa spesso riferimento. Ad esempio, Gesù dichiarò: “Felici quelli che si rendono conto del loro bisogno spirituale” (Matteo 5:3). Da queste parole possiamo concludere che un ingrediente fondamentale per una vita felice e soddisfacente è l’appagamento del nostro innato desiderio di spiritualità. Gesù indicò come soddisfare questo desiderio quando disse: “L’uomo non deve vivere di solo pane, ma di ogni espressione che esce dalla bocca di Geova” (Matteo 4:4). In che modo “ogni espressione” di Dio, cioè le sue istruzioni e i suoi pensieri contenuti nella Bibbia, ci permettono di vivere una vita felice e significativa? Consideriamo tre aspetti. 4 | Abbiamo bisogno di una guida valida Oggi ci sono innumerevoli esperti e specialisti pronti a dispensare consigli su rapporti umani, amore, famiglia, soluzione dei conflitti, felicità e perfino sul senso della vita. Eppure, chi è il più qualificato per dare una guida valida ed equilibrata in tutti questi campi se non il Creatore dell’uomo, Geova Dio? Facciamo un esempio: quando compriamo un nuovo dispositivo elettronico, come una fotoca- Come un manuale di istruzioni, la Bibbia è una guida per la vita LA TORRE DI GUARDIA “Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare” (Isaia 48:17, 18) mera o un computer, ci aspettiamo di trovare un libretto o un manuale di istruzioni che spieghi come usare al meglio il prodotto acquistato. La Bibbia può essere paragonata a un libretto di istruzioni. È un manuale per la vita dell’uomo che Dio, il “produttore”, ha reso disponibile a noi “utenti”. Questo “libretto di istruzioni” spiega per cosa è stato concepito il prodotto e come usarlo in modo da ottenere i risultati migliori. Come un accurato manuale, la Bibbia avvisa i lettori di stare attenti a pratiche che potrebbero compromettere il buon funzionamento del “prodotto”, ovvero la nostra vita. Scorciatoie e consigli offerti da altri potrebbero sembrare invitanti e vantaggiosi, ma non è logico pensare che, seguendo le istruzioni del Creatore, otterremo i risultati migliori ed eviteremo problemi? Geova Dio ci provvede una guida e ci fornisce consigli, ma non ci obbliga ad accettarli. Piuttosto, poiché ci ama e desidera aiutarci, ci rivolge questa accorata esortazione: “Io, Geova, sono il tuo Dio, Colui che ti insegna per il tuo beneficio, Colui che ti fa calcare la via per la quale devi camminare. Oh se tu realmente prestassi attenzione ai miei comandamenti! Allora la tua pace diverrebbe proprio come un fiume, e la tua giustizia come le onde del mare” (Isaia 48:17, 18). Quindi, seguendo la guida di Dio vivremo meglio. In altre parole, per vivere bene ed essere felici abbiamo bisogno di Dio. Abbiamo bisogno di risposte agli interrogativi della vita Alcuni pensano di non aver bisogno di Dio perché nella vita ci sono molte questioni che li lasciano sconcertati e che considerano inconciliabili con la fede in un Dio amorevole. Per esempio, si chiedono: “Perché i buoni soffrono?”, “Perché bambini innocenti nascono con delle malformazioni?”, “Perché la vita è così ingiusta?” Si tratta senz’altro di interrogativi importanti; trovare una risposta soddisfacente può avere un profondo impatto sulla vita delle persone. Ma invece di liquidare la faccenda incolpando Dio, vediamo come la sua Parola, la Bibbia, fa luce su questi argomenti. Nel terzo capitolo di Genesi si narra di quando Satana, servendosi di un serpente, cercò di indurre la prima coppia umana a infrangere il comando di Geova Dio di non mangiare il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male. Dio aveva detto loro che, se avessero disubbidito, sarebbero morti. Ma Satana disse a Eva: “Positivamente non morirete. Poiché Dio sa che nel medesimo giorno in cui ne mangerete i vostri occhi davvero si apriranno e voi sarete davvero simili a Dio, conoscendo il bene e il male” (Genesi 2: 16, 17; 3:4, 5). Con queste parole Satana non solo accusò Dio di essere un bugiardo ma lasciò anche intendere che il Suo modo di governare fosse ingiusto. Il Diavolo asserì che se gli esseri umani avessero invece ascoltato lui sarebbero stati meglio. Come si 1° DICEMBRE 2013 | 5 potevano risolvere quelle questioni? Geova decise di lasciare che gli eventi seguissero il loro corso così da permettere a tutti di capire se le accuse mosse contro di lui erano vere o false. Così facendo, stava in effetti dando a Satana, e a coloro che si sarebbero schierati con lui, la possibilità di dimostrare se gli esseri umani possono vivere bene senza Dio. A vostro giudizio, qual è la risposta alle asserzioni di Satana? Gli uomini possono vivere e governarsi bene senza Dio? Da secoli sofferenze, ingiustizie, malattie e morte, nonché criminalità, degrado morale, guerre, genocidi e altre atrocità piagano l’umanità: sono prove innegabili del fatto che i tentativi dell’uomo di governarsi in maniera indipendente da Dio si sono rivelati un totale fallimento. Anziché dimostrare che Dio è responsabile dei problemi dell’umanità, la Bibbia ne indica una causa preponderante: “L’uomo ha dominato l’uomo a suo danno” (Ecclesiaste 8:9). Tenendo conto di tutto ciò, non è forse chiaro che abbiamo bisogno di rivolgerci a Dio non solo per trovare risposta agli sconcertanti interrogativi della vita, ma anche per avere la soluzione dei problemi? Che cosa farà Dio? Abbiamo bisogno dell’aiuto di Dio Da lungo tempo gli esseri umani desiderano essere liberati da malattie, vecchiaia e morte. Per raggiungere questo obiettivo hanno investito enormi quantità di tempo, energie e risorse ma senza risultati apprezzabili. Alcuni hanno sperato di trovare questa liberazione andando dietro a miti come l’elisir di lunga vita, la fonte dell’eterna giovinezza e così via. Ma tutti questi tentativi si sono rivelati vani. Dio vuole che gli esseri umani vivano bene e siano felici. Era questo il suo proposito quando creò l’uomo, e tale proposito non è cambiato (Genesi 1:27, 28; Isaia 45:18). Geova Dio ci ha dato la garanzia che tutto quello che si propone si avvererà infallibilmente (Isaia 55:10, 11). La Bibbia 6 | LA TORRE DI GUARDIA Nella Bibbia troviamo i consigli e l’aiuto di cui abbiamo bisogno presenta la promessa di Dio di ristabilire le condizioni paradisiache perdute dalla prima coppia umana. Nell’ultimo libro della Bibbia troviamo queste parole: “Egli [Geova Dio] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi, e la morte non ci sarà più, né ci sarà più cordoglio né grido né dolore. Le cose precedenti sono passate” (Rivelazione [Apocalisse] 21:4). Come farà Dio a realizzare queste condizioni meravigliose e come possiamo trarre beneficio da questa promessa? Gesù Cristo, il Figlio di Dio, insegnò ai suoi seguaci a pregare che venisse fatta la volontà di Dio quando pronunciò le parole contenute nel “Padrenostro”. Molti che conoscono questa preghiera ripetono spesso: “Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome. Venga il tuo regno. Si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra” (Matteo 6:9, 10). Il Regno di Dio è quindi lo strumento che Geova Dio impiegherà per cancellare i tristi risultati del governo dell’uomo e portare il giusto nuovo mondo che ha promes- so (Daniele 2:44; 2 Pietro 3:13). Cosa dobbiamo fare per vedere l’adempimento della promessa di Dio? Gesù Cristo ci indica cosa dobbiamo fare: “Questo significa vita eterna, che acquistino conoscenza di te, il solo vero Dio, e di colui che tu hai mandato, Gesù Cristo” (Giovanni 17:3). Con l’aiuto di Dio, la vita eterna nel promesso nuovo mondo non è un’utopia. Questa prospettiva può senz’altro convincervi di un’altra ragione ancora per rispondere affermativamente alla domanda: abbiamo bisogno di Dio? È il momento di cercare Dio Duemila anni fa, mentre si trovava all’Areopago di Atene, l’apostolo Paolo pronunciò un discorso rivolto agli ateniesi, persone che amavano il sapere. Riguardo a Dio, disse: “Egli stesso dà a Per ulteriori informazioni su come questo Regno farà in modo che si compia la volontà di Dio sulla terra, vedi il capitolo 8 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova, disponibile online e scaricabile dal sito www.jw.org. tutti la vita e il respiro e ogni cosa. [...] Poiché mediante lui abbiamo la vita e ci muoviamo ed esistiamo, come anche certi poeti fra voi hanno detto: ‘Poiché siamo pure sua progenie’” (Atti 17: 25, 28). Le parole pronunciate da Paolo agli ateniesi sono valide anche oggi. Il nostro Creatore, Geova, ci provvede l’aria che respiriamo, il cibo di cui ci nutriamo e l’acqua che beviamo. Senza le buone cose che lui ci provvede, semplicemente non potremmo vivere. Ma perché continua a fare questi doni a tutti gli esseri umani, anche se molti di loro non pensano a lui? Paolo dichiarò: “Perché cerchino Dio, se possono andare come a tastoni e realmente trovarlo, benché, in effetti, non sia lontano da ciascuno di noi” (Atti 17:27). Vi piacerebbe conoscere meglio Dio imparando di più sui suoi propositi e sui consigli che ci dà per vivere bene ora e per sempre? In tal caso, vi invitiamo a parlare con la persona che vi ha dato questa rivista o a contattare gli editori: saranno felici di aiutarvi. Dio vuole che gli uomini siano felici ora e per sempre 1° DICEMBRE 2013 | 7 BIOGRAFIA Ho fatto del servizio a Geova la mia carriera NARRATO DA BILL WALDEN Dopo essermi diplomato nel gennaio del 1937 mi iscrissi all’Università Statale dell’Iowa, vicino al luogo dove abitavamo, nel Middle West degli Stati Uniti. Dovendo frequentare i corsi e lavorare per pagarmi gli studi non mi restava molto tempo per altro. Lo studio di edifici alti e ponti sospesi era stato la mia passione sin da ragazzo. Agli inizi del 1942, poco dopo il coinvolgimento degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale, frequentavo il quinto anno di università e mi mancavano pochi mesi alla laurea in ingegneria civile. Dividevo l’appartamento con altre due persone. Uno di loro mi suggerì di fare una chiacchierata con l’uomo che “faceva visita ai ragazzi del piano di sotto”. Fu così che conobbi John O. (Johnny) Brehmer, un testimone di Geova. Era sorprendente: riusciva a trovare nella Bibbia la risposta a ogni domanda. Colpito, mi misi a studiare regolarmente la Bibbia con Johnny e finii per accompagnarlo nell’opera di predicazione tutte le volte che potevo. Otto, il padre di Johnny, era diventato Testimone mentre era direttore di banca a Walnut, nell’Iowa. Per dedicarsi a tempo pieno all’opera di predicazione aveva dato le dimissioni. Il suo esempio e quello della sua famiglia mi spinsero poi a prendere un’importante decisione. IL MOMENTO DELLA SCELTA Un giorno il preside di facoltà mi disse che i miei voti stavano peggiorando e che non potevo laurearmi per i meriti acquisiti in passato. Ricordo che pregai Geova Dio intensamente chiedendogli di indicarmi il da farsi. Subito dopo fui convocato per un colloquio con il mio professore di ingegneria. Mi disse che gli 8 | LA TORRE DI GUARDIA era arrivata una richiesta per un posto da ingegnere e che si era preso la libertà di rispondere al telegramma dicendo che avrei accettato quell’impiego. Ringraziai il professore ma gli spiegai perché ero deciso a fare del servizio a Geova la mia carriera. Il 17 giugno del 1942 mi battezzai e di lì a poco cominciai a prestare servizio come pioniere, termine con cui i Testimoni di Geova chiamano chi svolge l’opera di predicazione a tempo pieno. Nel corso dello stesso anno ricevetti la cartolina precetto e dovetti comparire davanti alla commissione di leva e spiegare che per motivi di coscienza non potevo andare in guerra. Presentai delle dichiarazioni giurate sottoscritte da alcuni professori che attestavano il mio comportamento esemplare e la mia spiccata predisposizione per l’ingegneria civile. Nonostante le dichiarazioni a mio favore, comunque, alla fine fui condannato a pagare una sanzione di 10.000 dollari e a scontare cinque anni nel penitenziario federale di Leavenworth, nel Kansas. IN PRIGIONE Oltre a me, più di 230 giovani Testimoni erano stati condannati a scontare una pena presso la tenuta agricola del penitenziario federale di Leavenworth. Qui lavoravamo sotto la sorveglianza di diversi agenti, al- cuni dei quali erano a conoscenza della nostra posizione neutrale ed erano favorevoli alle nostre idee. C’erano degli agenti che dimostravano un atteggiamento collaborativo permettendoci di continuare a riunirci per studiare la Bibbia. Inoltre facevano in modo che ricevessimo pubblicazioni bibliche in prigione. Il direttore del carcere addirittura si abbonò alla rivista Consolazione (oggi Svegliatevi!). SCARCERAZIONE E SERVIZIO MISSIONARIO Dopo aver scontato tre dei cinque anni a cui ero stato condannato, il 16 febbraio 1946, pochi mesi dopo la fine della seconda guerra mondiale, fui rimesso in libertà. Immediatamente ricominciai a prestare servizio come pioniere. Il mio incarico prevedeva che tornassi a Leavenworth. L’idea mi spaventava a motivo del forte pregiudizio che la gente del posto nutriva nei confronti dei testimoni di Geova. Fu difficile trovare un lavoro e fu ancora più difficile trovare un alloggio. Ricordo che un giorno, mentre andavo di casa in casa per parlare della Bibbia, un agente del carcere dove ero stato mi intimò urlando: “Fuori dalla mia proprietà!” Quando vidi che aveva in mano una mazza da baseball, subito me ne andai spaventato. In un’altra casa, una donna disse: “Aspetti un momento”, e chiuse la porta. Aspettai fino a quando di colpo vidi aprirsi una finestra al piano di sopra, da dove mi gettarono addosso dell’acqua usata per lavare i piatti; ero completamente fradicio. Ciò nonostante la mia attività produsse buoni risultati: in seguito venni a sapere che alcuni che avevano accettato da me delle pubblicazioni bibliche erano diventati Testimoni. Nel 1943 fu istituita una nuova scuola per missionari che aveva la sua sede nella parte settentrionale dello Stato di New York. Fui invitato a frequentarla come studente della decima classe, e mi diplomai l’8 febbraio 1948. La scuola prese il nome di Watchtower Bible School of Gilead (Scuola biblica di Galaad). Dopo il diploma, fui inviato nella Costa d’Oro, l’attuale Ghana. Al mio arrivo nella Costa d’Oro, il mio incarico prevedeva che predicassi ai funzionari del governo e agli europei. Nel fine settimana partecipavo alle at- Incontro con un capo locale nella Costa d’Oro, ora Ghana Il penitenziario federale di Leavenworth oggi. Fummo circa 230 a essere rinchiusi qui tività di una congregazione dei Testimoni di Geova e collaboravo con i suoi componenti predicando di casa in casa. Mi recavo anche in zone in cui c’erano alcuni Testimoni isolati e li addestravo per il ministero. Inoltre prestavo servizio come sorvegliante viaggiante nella vicina Costa d’Avorio. Mentre mi trovavo in quelle zone, imparai a vivere alla maniera dei nativi: dormivo in una capanna di fango, mangiavo con le mani e, come gli israeliti nel deserto, facevo i bisogni all’aperto (Deuteronomio 23:12-14). Questo atteggiamento permise sia a me che agli altri missionari di farci una buona 1° DICEMBRE 2013 | 9 reputazione. Le mogli di alcuni funzionari locali cominciarono a studiare la Bibbia con noi. Così quando alcuni oppositori ci causarono dei problemi e fecero passare un provvedimento per revocare i nostri visti, le mogli dei funzionari fecero pressione sui loro mariti e alla fine la decisione fu annullata. Com’era già successo a molti missionari in Africa, alla fine anch’io contrassi la malaria. Mi venivano forti brividi di freddo e la febbre alta mi faceva delirare. A volte dovevo addirittura tenere ferma la mandibola per non farla tremare. Nonostante ciò, il servizio continuava a darmi gioia e soddisfazione. Nei miei primi quattro anni in Africa mi mantenni in contatto per lettera con Eva Hallquist, che avevo conosciuto prima di lasciare gli Stati Uniti. Venni a sapere che stava frequentando la 21a classe della Scuola di Galaad e che si sarebbe diplomata il 19 luglio 1953 all’assemblea internazionale dei Testimoni di Geova allo Yankee Stadium di New York. Presi accordi con il capitano di una nave diretta negli Stati Uniti; in cambio del passaggio avrei lavorato a bordo. Dopo 22 giorni di navigazione, alcuni dei quali nel mare in burrasca, arrivai a New York e mi diressi alla sede mondiale dei Testimoni di Geova per incontrare Eva. Lì sul tetto di un edificio che offriva uno splendido panorama del porto e della città di New York le chiesi di sposarmi. In seguito Eva venne a prestare servizio con me nella Costa d’Oro. RESPONSABILITÀ FAMILIARI Io ed Eva eravamo da diversi anni in Africa quando arrivò una lettera con cui mia madre mi informaCon Betty 10 | LA TORRE DI GUARDIA va che mio padre aveva un tumore allo stadio terminale. Dopo aver ottenuto il permesso di assentarci, io ed Eva rientrammo negli Stati Uniti. La salute di papà degenerò rapidamente, e nel giro di poco tempo morì. Eravamo tornati in Ghana da quasi quattro anni quando venimmo a sapere che mia madre stava molto male. Alcuni amici ci suggerirono di tornare a casa per prenderci cura di lei. Quella fu la decisione più difficile che avessimo mai dovuto prendere. Dopo 15 anni di servizio missionario, 11 dei quali insieme, tornammo negli Stati Uniti. Nel corso degli anni a turno ci prendemmo cura della mamma, accompagnandola anche alle adunanze quando poteva. Il 17 gennaio 1976, all’età di 86 anni, morì. Ma subii un colpo ancora più forte nove anni dopo, quando a Eva fu diagnosticato il cancro. Combattemmo la malattia con tutte le nostre forze, ma alla fine Eva perse la battaglia e il 4 giugno 1985, quando aveva 70 anni, morì. ALTRI CAMBIAMENTI NEL CORSO DI UNA CARRIERA GRATIFICANTE Nel 1988 fui invitato all’inaugurazione dei nuovi edifici della filiale del Ghana. Fu un evento indimenticabile. Quarant’anni prima, al mio arrivo in Ghana dopo essermi diplomato a Galaad, c’erano solo alcune centinaia di Testimoni. Nel 1988 erano arrivati a oltre 34.000; oggi sono quasi 114.000. Due anni più tardi, il 6 agosto 1990, sposai Betty Miller, una cara amica di Eva. Insieme abbiamo continuato a fare del servizio a Geova la nostra carriera. Non vediamo l’ora che arrivi il giorno in cui potremo riabbracciare i nostri nonni, i genitori ed Eva quando saranno risuscitati nel Paradiso qui sulla terra (Atti 24:15). Mi vengono le lacrime agli occhi quando ripenso allo stupendo privilegio che ho avuto di essere impiegato da Geova per oltre 70 anni. Lo ringrazio spesso per avermi guidato nel maturare la decisione di mettere la mia vita completamente al suo servizio. Sebbene io abbia ormai superato i 90 anni, Geova, il supremo ingegnere dell’universo, continua a infondermi la forza e il coraggio necessari per proseguire la mia carriera al suo servizio. ACCOSTIAMOCI A DIO “Ecco, faccio ogni cosa nuova” Desiderate buona salute e lunga vita per voi e per la vostra famiglia? Anelate a vivere in un mondo in cui dolore, sofferenze e morte saranno cose del passato? Un giusto nuovo mondo non appartiene alla fantasia, anzi, presto diverrà realtà perché Geova Dio se lo è proposto. Notate con quali parole viene espresso l’adempimento del suo proposito in Rivelazione (Apocalisse) 21:3-5. (Leggi.) “[Dio] asciugherà ogni lacrima dai loro occhi” (Rivelazione 21:4). Che tipo di lacrime asciugherà Dio? Non certo le lacrime di gioia o quelle che servono a proteggere i nostri occhi, ma quelle causate da sofferenze e dolore. Dio non solo asciugherà questo tipo di lacrime ma le cancellerà del tutto eliminandone le cause. “La morte non ci sarà più” (Rivelazione 21:4). C’è qualcosa che ha causato più lacrime della morte, la nostra grande nemica? Geova libererà gli esseri umani ubbidienti dalla sua stretta. E lo farà eliminandone la vera causa: il peccato che abbiamo ereditato da Adamo (Romani 5:12). Geova porterà l’umanità ubbidiente alla perfezione per mezzo del sacrificio di riscatto di Gesù. Allora, “come ultimo nemico, sarà ridotta a nulla la morte” (1 Corinti 15:26). Gli esseri umani fedeli potranno quindi vivere per sempre e con una salute perfetta, proprio come Dio si era proposto. “Né ci sarà più [...] dolore” (Rivelazione 21:4). Di che dolore si tratta? Di tutto quel dolore — mentale, emotivo o fisico — che è una conseguenza del peccato e dell’imperfezione e che rende la vita infelice a milioni di persone. Una vita senza lacrime, morte e dolore sarà presto una realtà. “Ma dove?”, forse vi chiedete. “La promessa di Dio si riferisce forse al paradiso in cielo?” No, ed ecco perché. Primo, questa promessa è introdotta dalle parole: “La tenda di Dio è col genere umano”, e il “genere umano” vive sulla terra (Rivelazione 21:3). Secondo, la promessa parla di un mondo in cui “la morte non ci sarà più”, ovvero un mondo in cui la morte un tempo esisteva ma poi smetterà di esistere. La morte non è mai esistita in cielo, ma sulla terra ha una lunga storia. Dunque non ci sono dubbi che l’adempimento della promessa di una vita migliore avrà luogo proprio qui sulla terra. Per saperne di più sul sacrificio di riscatto di Cristo, vedi il capitolo 5 del libro Cosa insegna realmente la Bibbia?, edito dai Testimoni di Geova. LETTURA BIBLICA SUGGERITA PER DICEMBRE Dio asciugherà i fiumi di lacrime versate a causa di sofferenze e dolore Geova desidera che noi riponiamo fede nella sua promessa di un giusto nuovo mondo. Subito dopo la descrizione delle benedizioni che verranno, egli suggella la sua promessa dicendo: “Ecco, faccio ogni cosa nuova”. E poi aggiunge: “Queste parole sono fedeli e veraci” (Rivelazione 21:5). Perché non approfondite l’argomento per sapere come voi e i vostri cari potete unirvi ai gioiosi servitori di Dio che vedranno le sue promesse diventare una meravigliosa realtà? 1 Pietro 1 – Rivelazione 22 ‘Dai monti caverai il rame’ Un’équipe di archeologi stava esplorando le gole e le caverne del deserto della Giudea. A un certo punto notarono una caverna nella parte alta di un dirupo: avrebbero trovato qualcosa di prezioso, forse manufatti o manoscritti antichi simili ai Rotoli del Mar Morto? Con loro sorpresa scoprirono un vero e proprio tesoro, chiamato in seguito “tesoro di Nahal Mishmar”. Photograph © Israel Museum, Jerusalem; courtesy of Israel Antiquities Authority ASCOSTA in una fenditura della roccia e avvolta in una stuoia di canne, la collezione, ritrovata nel marzo del 1961, consisteva di oltre 400 oggetti, perlopiù di rame. Fra loro c’era un vasto assortimento di corone, scettri, utensili, mazze e altre armi. Questo ritrovamento è di grande interesse per i lettori della Bibbia visto che in Genesi 4:22 si parla di Tubal-Cain come di un “forgiatore di ogni sorta di arnese di rame e di ferro”. Per quanto riguarda la storia di questi preziosi oggetti, restano molti interrogativi. La loro scoperta, comunque, indica che nei paesi biblici l’estrazione e la fusione del rame erano attività note sin dall’antichità. N IL RAME NELLA TERRA PROMESSA Quando Israele era sul punto di entrare nella Terra Promessa, Mosè disse riguardo al paese: ‘Dai monti caverai il rame’ (Deuteronomio 8:7-9). Gli archeologi hanno scoperto in Israele e in Giordania alcuni antichi siti per l’estrazione e la fusione del rame, come ad esempio Feinan, Timna e Khirbat en-Nahas. Cosa rivelano quei siti? 12 | LA TORRE DI GUARDIA Il paesaggio di Feinan e Timna è costellato di buche poco profonde; in questi luoghi i minatori estrassero il rame per un periodo di almeno 2.000 anni. Ancora oggi il visitatore può trovare frammenti di minerale di rame chiazzati di verde. Nell’antichità i minatori estraevano il rame dagli strati superficiali della roccia scalpellandola con arnesi di pietra. Quando il rame in superficie si esauriva, ingrandivano le caverne e scavavano pozzi e gallerie in profondità con l’ausilio di attrezzi metallici. Nel libro biblico di Giobbe troviamo una descrizione di operazioni minerarie di questo genere (Giobbe 28:2-11). Si trattava di un lavoro fisico molto duro; per questo, dal III al V secolo E.V. (ovvero d.C.), le autorità romane condannavano i criminali incalliti e altri detenuti a lavorare nelle miniere di rame di Feinan. A Khirbat en-Nahas (nome che significa “rovine di rame”) ci sono ancora enormi mucchi di scorie, il che fa pensare che in quel luogo si svolgessero attività di fusione del rame su scala industriale. Gli studiosi credono che il minerale venisse trasportato lì dalle miniere vicine, come ad esempio quelle di Feinan e Timna. Per separare il rame dal minerale era necessario un procedimento di otto-dieci ore: si utilizzava fuoco di carbone che, con l’impiego di mantici a pedale e soffioni, doveva raggiungere la temperatura di circa 1.200°C. Di solito ci volevano cinque chili di minerale per ricavare un chilo di lingotti di rame da cui si potevano ottenere vari oggetti. L’IMPIEGO DEL RAME NELL’ANTICO ISRAELE Al monte Sinai, Geova Dio aveva espressamente ordinato di usare per la costruzione del tabernacolo questo lucente metallo estratto nella zona; in seguito, per costruire il tempio di Gerusalemme, si fece la stessa cosa (Esodo, capitolo 27). Forse gli israeliti avevano certe nozioni di metallurgia già prima di andare in Egitto, o forse le avevano acquisite lì. All’epoca dell’Esodo furono in grado di fare un vitello di metallo fuso. Fabbricarono anche i molti oggetti di rame necessari per il servizio presso il tabernacolo, tra cui un grande bacino, recipienti, teglie, palette e forchettoni (Esodo 32:4). In seguito, durante il viaggio nel deserto, gli israeliti arrivarono nei pressi di Punon (presumibilmente la moderna Feinan). Forse è proprio mentre si trovavano in questa zona ricca di rame che si lamentarono per la manna e l’acqua. Per punirli Geova mandò dei serpenti velenosi, e molti morirono. Dopo che gli israeliti si furono pentiti, Mosè intercedette e Geova gli disse di fare una figura di rame a forma di serpente e di fissarla su un palo. Il racconto biblico dice: “In effetti avvenne che se un serpente aveva morso un uomo ed egli guardava fisso il serpente di rame, allora rimaneva in vita” (Numeri 21:4-10; 33:43). IL RAME DEL RE SALOMONE Il re Salomone usò una grande quantità di rame per fare gli arredi del tempio di Gerusalemme. Gran parte di quel rame era frutto delle conquiste di suo padre Davide in Siria (1 Cronache 18: 6-8). Il “mare di metallo fuso”, il grande bacino di rame usato dai sacerdoti per lavarsi, aveva una capacità di 66.000 litri e poteva pesare 27 tonnellate (1 Re 7:23-26, 44-46). All’ingresso del tempio c’e- Molte parti del tempio di Gerusalemme erano di rame rano poi due colossali colonne di rame alte 8 metri e coronate da capitelli alti circa 2 metri. Erano cave, con uno spessore di 7,5 centimetri, e avevano un diametro di 1,7 metri (1 Re 7:15, 16; 2 Cronache 4:17). È davvero sorprendente pensare alla quantità di rame che venne usata per fabbricare anche solo queste cose. Nei tempi biblici il rame veniva usato estesamente anche nella vita quotidiana. Leggiamo ad esempio di armi, ceppi, strumenti musicali e porte, tutti realizzati in rame (1 Samuele 17:5, 6; 2 Re 25:7; 1 Cronache 15:19; Salmo 107:16). Gesù parlò di monete di “rame” e l’apostolo Paolo menzionò “Alessandro il ramaio” (Matteo 10:9; 2 Timoteo 4:14). Archeologi e storici hanno ancora molte domande sulla provenienza della gran quantità di oggetti di rame dei tempi biblici, nonché sul misterioso “tesoro di Nahal Mishmar”. Resta tuttavia il fatto, come attesta la Bibbia, che il paese che gli israeliti ereditarono era davvero ‘un buon paese, dai cui monti cavarono il rame’ (Deuteronomio 8:7-9). 1° DICEMBRE 2013 | 13 INSEGNATELO AI BAMBINI Gesù Cristo COSA STA FACENDO ORA? A dicembre in tutto il mondo è comune vedere raffigurazioni di Gesù bambino in una mangiatoia, un grosso recipiente dentro il quale si mette il fieno per gli animali. Ma dovremmo pensare a Gesù solo come a un neonato? — Tutt’altro. Scopriamo qualcosa di più importante su di lui da ciò che una notte capitò ad alcuni pastori nei campi vicino a Betleem. All’improvviso appare un angelo, che dice ai pastori: “Vi è nato oggi un Salvatore, che è Cristo il Signore”. L’angelo aggiunge che i pastori troveranno Gesù “avvolto in fasce e a giacere in una mangiatoia”. Subito appaiono molti altri angeli che iniziano a lodare Dio. Che sentimenti proveresti se sentissi degli angeli che lodano Dio? — I pastori sono molto contenti! Si dicono: “Andiamo in ogni modo fino a Betleem e vediamo questa cosa che è avvenuta”. Là trovano “Maria e Giuseppe, e il bambino a giacere nella mangiatoia”. Non passa molto che anche altre persone arrivano a Betleem dove sono Maria e Giuseppe. Quando i pastori raccontano cos’è successo, tutti rimangono meravigliati. Tu sei contento di sapere queste cose straordinarie? — Tutti noi che vogliamo bene a Dio siamo contenti di saperle. Ora vediamo come mai sono tutti così felici della nascita di Gesù. Per scoprirlo, torniamo indietro a quando Maria non era ancora sposata. Un giorno, un angelo di nome Gabriele fa visita a Maria. Le promette che avrà un bambino che “sarà grande e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo”. “Egli regnerà”, dice Gabriele, “e del suo regno non ci sarà fine”. Maria vuole sapere com’è possibile una cosa del genere, dato che non ha mai avuto rapporti con un Se leggete questo articolo con un bambino, la lineetta vi ricorda di fermarvi e incoraggiarlo a esprimersi. uomo. Allora Gabriele le spiega: “La potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra” e “quello che nascerà sarà chiamato santo, Figlio di Dio”. Infatti Dio prende la vita di suo Figlio in cielo e la trasferisce nel grembo di Maria: davvero un miracolo straordinario! Hai mai visto immagini o rappresentazioni in cui ci sono i tre “Re Magi” che vanno a fare visita a Gesù bambino insieme ai pastori? — A Natale è facile vederle. Ma le cose non andarono proprio così. Quei “Re Magi” in realtà erano astrologi, e Dio condanna l’astrologia. Vediamo cosa successe quando arrivarono. La Bibbia dice: “Entrati nella casa videro il fanciullino con sua madre Maria”. Quindi Gesù non era più un neonato in una mangiatoia; era un bambino e viveva in una casa insieme a Giuseppe e Maria. Come fecero gli astrologi a trovare Gesù? — Grazie a una “stella”, che però non li portò subito a Betleem ma a Gerusalemme dal re Erode. La Bibbia dice che Erode voleva trovare Gesù per ucciderlo. Rifletti. Secondo te, chi usò quella “stella” per guidare gli astrologi da Erode? — Non fu il vero Dio, Geova, ma il suo nemico, Satana il Diavolo. Oggi Satana cerca di far credere alla gente che Gesù sia solo un neonato indifeso. Ma l’angelo Gabriele disse a Maria: “Egli regnerà [...] e del suo regno non ci sarà fine”. Ora Gesù è Re in cielo e presto distruggerà tutti i nemici di Dio. È così, quindi, che dovremmo immaginarcelo. Perché non ne parli anche ad altri? LEGGI NELLA TUA BIBBIA Luca 1:26-35; 2:8-18 Matteo 2:7-12; 1 Pietro 5:8 Rivelazione (Apocalisse) 19:19-21 1 Giovanni 2:17 1° DICEMBRE 2013 | 15 BIBBIA: DOMANDE E RISPOSTE Qual è lo scopo del ritorno di Cristo? Prima di ascendere al cielo nel 33, Gesù Cristo promise che sarebbe tornato. Si paragonò a un nobile che si reca in un paese lontano per poi tornare dopo molto tempo, investito del potere regale. Lo scopo del ritorno di Gesù è quello di dare all’umanità un buon governo. (Leggi Luca 19:11, 12.) Come torna Cristo? Egli fu risuscitato come persona spirituale invisibile (1 Pietro 3:18). Poi andò in cielo e si sedette alla destra di Dio (Salmo 110:1). Molto tempo dopo Gesù “ottenne accesso presso l’Antico di Giorni”, Geova Dio, che gli conferì il potere di governare l’umanità. Gesù, pertanto, non torna come uomo ma come Re invisibile. (Leggi Daniele 7:13, 14.) Cosa farà Gesù quando arriverà? Quando arriverà con i suoi angeli in maniera invisibile agli occhi umani, Gesù giudicherà l’umanità. Distruggerà i malvagi ma concederà la vita eterna a coloro che lo avranno accettato come Re. (Leggi Matteo 25:31-33, 46.) Con il suo governo, il Re Gesù Cristo trasformerà la terra in un paradiso. Inoltre risusciterà i morti perché possano vivere in quel Paradiso. (Leggi Luca 23:42, 43.) Gesù darà un buon governo all’umanità Per maggiori informazioni, vedi le pagine 73-85 di questo libro, edito dai Testimoni di Geova COSA INSEGNA realmente LA BIBBIA? Scaricabile dal sito www.jw.org Download gratuito di questa rivista e di numeri arretrati Bibbia online in circa 50 lingue Visita www.jw.org o scansiona il codice wp13 12/01-I 131007 TROVERETE LA RISPOSTA AD ALTRE DOMANDE BIBLICHE SUL NOSTRO SITO