Al Direttore dell`Accademia Nazionale D`Arte Drammatica “Silvio
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Al Direttore dell`Accademia Nazionale D`Arte Drammatica “Silvio
Domenico Polidoro Via Filippo Turati 48 - 00185 Roma Tel. e fax 06.4941033 cell. 347.3300664 [email protected] Curriculum Vitae DOMENICO POLIDORO: regista e progettista. Nato a Teramo il 29 giugno 1954. Dal 1989 docente di Recitazione e di Regìa presso l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico". Nel 1978 consegue il diploma in Regìa delI' Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico", mettendo in scena "Tre sorelle" di A. Čechov con Benedetta Buccellato, Sergio Castellitto, Antonello Fassari, Roberta Greganti, Umberto Marino, Edoardo Siravo, spettacolo presentato al Teatro Argentina nell'ambito dell'Estate Romana. In Accademia ha come maestro Orazio Costa e come docenti, tra gli altri, Ruggero Jacobbi, Angelo Corti, Lidia Stix Agosti, Marise Flach, Andrea Camilleri e Giorgio Pressburger. Frequenta presso l'Accademia seminari di Leo De Berardinis, Dario Fo, Julian Beck, Lele Luzzati e presso l'Università “La Sapienza” di Roma, iscritto alla facoltà di sociologia, un lungo e intenso seminario di Jerzy Grotowski. In questo stesso periodo, con l'incarico di Direttore Artistico del Festival Internazionale del Teatro Universitario, che si svolge nella città dell'Aquila, introduce per la prima volta in Italia il Teatro Sperimentale di Cali diretto da Enrique Buenaventura, realtà teatrale professionale storicamente rilevante, per provocare nel sistema teatrale italiano una riflessione sulla necessità di una metodologia della ricerca teatrale, con particolare attenzione alle problematiche legate al metodo creativo collettivo. Dopo le esperienze con Luca Ronconi al Laboratorio di Progettazione Teatrale di Prato e al Maggio Musicale Fiorentino, che perfezionano la sua vocazione per un Teatro di Regia collabora come assistente alla regìa con Lorenzo Salveti e Gabriele Lavia, come regista collaboratore con Alberto Lionello. A cavaliere della fine degli anni Settanta e della prima metà degli anni Ottanta, ha curato per la RAI la regìa di numerosi testi di autori italiani contemporanei, tra cui F. Doplicher, G. Guaita, U. Marino, G. Prosperi, R. Jacobbi. Alla fine degli anni Ottanta, accetta con entusiasmo l’incarico quale docente di Regìa e Recitazione presso l'Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “S. d’Amico”. La mancanza nel sistema teatrale italiano di un repertorio e di adeguati spazi per la ricerca, lo spingono a considerare l'Accademia, unica scuola statale per l’alta formazione teatrale, il luogo possibile dell’in-contro tra le generazioni del teatro, un confronto necessario fra le diverse età del e nel teatro. Il suo impegno in questa Scuola lo ha portato a ricoprire diversi incarichi istituzionali: membro del Consiglio Accademico, segretario del Comitato Tecnico1 Scientifico, coordinatore della manifestazione internazionale "Prima del Teatro" e coordinatore del Corso di Regìa. Nel 1993 costituisce, insieme a un gruppo di attori, tecnici, artisti e intellettuali il Laboratorio di Progettazione "SLAC TEATRO" per svolgere attività di promozione e produzione teatrale di ricerca. Ha curato nell'ambito della Scuola europea "Prima del Teatro", organizzata in collaborazione con il Teatro Verdi di Pisa, laboratori internazionali di regìa focalizzati sul linguaggio del training in relazione a quello della messinscena, attraversando le esperienze teatrali dei più importanti Maestri del teatro, sempre con particolare attenzione alla lezione di Mejerchol’d. Sono partner di “Prima del Teatro”, tra gli altri: il Centro di Sperimentazione di Cinematografia, la Guildhall School of Music and Drama di Londra, l’Accademia Russa d’Arte Drammatica RATI (già GITIS) di Mosca, l’Institut del Teatre di Barcellona, l’Universität der Künste di Berlino, l’ENSATT di Lione, la Real Escuela Superior de Arte Dramatico di Madrid, la Statens Teatre Skole di Copenhagen e l’American Conservatory Theater di San Francisco (USA). Questa attività è documentata nel Catalogo “Prima del Teatro. Vent’anni di Scuola Europea per l’Arte dell’Attore 1985/2004”, Ed. ETS, Pisa 2004. Ha coordinato e collaborato nelle attività seminariali di Maestri quali Vittorio Gassman, Josef Svoboda, Jacques Lecoq, Judith Malina, Jurij P. Ljubimov, Rena Mirecka, José Sanchis Sinisterra, Anatoly Smelianskij. La sua attività internazionale si è sviluppata, inoltre, svolgendo relazioni in convegni internazionali e cicli di lezioni in Università di diverse nazioni. Recentemente ha curato la messinscena di un testo di Dario Fo, “Morte accidentale di un anarchico”, per una compagnia di attori professionisti cileni, presentata a Santiago, sotto l’egida dell’Universidad de Chile, ottenendo un entusiastico riscontro sia di pubblico che di critica. Ha curato la progettazione e la regia di molti lavori teatrali, dirigendo attori quali Marisa Fabbri, Massimo Foschi, Piero Di Iorio, Mauro Avogadro, Marco Foschi. Si è confrontato con la drammaturgia contemporanea attraverso messinscene e laboratori su Autori particolarmente complessi quali Pier Paolo Pasolini e Thomas Bernhard. Conseguendo da parte della critica teatrale il riconoscimento di specialista e la partecipazione a diversi convegni, come quello internazionale sull'opera di Bernhard, svoltosi a San Miniato nel 1994, nell'ambito del quale, oltre a una relazione ufficiale, sono stati presentati i video dei suoi lavori teatrali bernhardiani realizzati per la Nona Edizione della Rassegna Internazionale di Teatro per la Televisione e il Video di Riccione. Dal 2004 collabora con SAT2000. Nel dicembre 2004 il Presidente Ciampi gli conferisce l’Onorificenza di Cavaliere “al Merito della Repubblica Italiana”. Attualmente sta preparando la progettazione della messinscena di “El lobby del odio” di Benjamin Galemiri, drammaturgo cileno tra i più importanti e conosciuti in Europa. Tra gli altri progetti, inoltre, sta lavorando alla realizzazione di un Progetto su Antonin Artaud, articolato in diverse fasi nell’arco di una programmazione pluriennale. Ha curato numerose regìe, alcune prodotte dalla RAI. 2 ATTIVITA’ TEATRALE Competenze culturali e professionali: Regia teatrale. Progettazione. Drammaturgia. Regia Radiofonica. Regia Visuale. Nelle produzioni di: R.A.I., Teatro Stabile Abruzzese, Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, SLAC Teatro, Plexus, Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Abruzzo, Assessorato della Cultura della Provincia di Pescara, Comune di Manoppello, Festival Internazionale di Chieri, Associazione Isola, Settimana Pirandelliana, Centro Petra Lata, Facultad de Artes Departamento de Teatro Universidad de Chile, Fantiano Festival, Centro Internazionale Dionysia per le Arti e le Culture, Biennale di Venezia. “LA MORTE DI DANTON” di G. Büchner Drammaturgia, Attore e Collaboratore alla Regia Regia di Giuseppe Rocca Produzione ANAD Teatro Politecnico, Roma giugno 1975 “TRE OPERE” di Fernando Sulpizi Attore e Assistente alla Regia Regia di Vera Bertinetti Teatro Comunale Morlacchi, Perugia Stagione Lirica 1976 “OCCIDENTE” Attore nella parte del Secondo Fondatore Regia di Dante Guardamagna Produzione INTERVISION, 1977 “RICCARDO II” di W. Shakespeare Regia Interpreti, tra gli altri: Sergio Castellitto, Roberta Greganti, Umberto Marino, Edoardo Siravo, Carlo Cosolo, Anna Marchesini, Ennio Coltorti. Produzione ANAD Teatro studio "E. Duse", Roma 1977 "SCAMANDRO" di L. Pirandello Regia Interpreti, tra gli altri: Caterina Sylos Labini e Stefano Santospago. Prodotto dalla Quinta Settimana Pirandelliana e dall’ANAD Piazzale del Caos, Agrigento 1977 Prima nazionale "TRE SORELLE" di A. Čechov Regia Interpreti, tra gli altri: Benedetta Buccellato, Sergio Castellitto, Antonello Fassari, Roberta Greganti, Umberto Marino, Edoardo Siravo. Prodotto dall’ANAD 3 Spettacolo presentato al Teatro Argentina, Roma 1978 Spettacolo presentato nell'ambito dell'Estate Romana 1978 “C’ERO ANCH’IO CON TAMERLANO” Regia radiofonica Produzione R.A.I. 1978 “L’OSPITE MISTERIOSO” da E. T. A. Hoffmann Trattamento per la R.A.I. 1978 “ANFITRIONE” di Heinrich von Keist Attore e Assistente alla Regia Interpreti: Gabriele Lavia, Ottavia Piccolo, Renato De Carmine, Bianca Toccafondi, Massimo Foschi, Giampiero Bianchi, Luca Barbareschi, Domenico Polidoro Regia Gabriele Lavia Produzione Compagnia Gabriele Lavia-Ottavia Piccolo Festival di Borgio Verezzi, luglio 1979 Di questo lavoro è stata realizzata una ripresa televisiva, produzione R.A.I. "I GIORNI" Regia radiofonica Programma in diretta dagli studi di Via Asiago in Roma Produzione RAI, 1979 “SERATA D’ONORE” di Bernard Slade Regista collaboratore Interpreti: Alberto Lionello, Erica Blanc, Massimo Mesciulam, Nico Cundari Produzione Plexus organizzata da Lucio Ardenti Tetro Quirino, Roma 1980 “FIABE LATERALI: IL PRINCIPE AZZURRO” Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1980 “FIABE LATERALI:IL BRUTTO ANATROCCOLO” Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1980 “FIABE LATERALI: LA PISTA DEL FLAUTO MERAVIGLIOSO” Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1980 “FIABE LATERALI: L’ONOREVOLE MASTRO GATTO” Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1980 "CREDITORI" di A. Strindberg Adattamento e Regia Interpreti: Marisa Fabbri, Piero Di Iorio e Mauro Avogadro Produzione R.A.I. , 1981 4 “RACCONTI DI MEZZANOTTE” (n° 13 programmi) Regia radiofonica Produzione R.A.I. 1981 "PILADE" di Pier Paolo Pasolini Progettazione per il Festival Internazionale di Montalcino 1986 Aderiscono al Progetto il compositore Alvin Curran, il costumista Romano Ridolfi e gli attori: Laura Betti, Perla Peragallo, Anita Laurenzi, Franco Piacentini, Dario Cantarelli, Remo Girone, Piero Di Iorio, Mauro Avogadro "NOTTURNO DI LUCE" Progettazione, Drammaturgia e Regìa studio drammatico sul "Notturno" di G. d'Annunzio (prima sezione) Interpretato da Mauro Avogadro Festival Internazionale di Chieri 1987 Di questo lavoro è stata realizzata una registrazione radiofonica per la serie "La parola e la maschera", produzione RAI "NATIVITA'" Progettazione, Drammaturgia e Regìa Evento teatrale itinerante ispirato all'opera di Pier Paolo Pasolini Prodotto dall'Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Abruzzo, dall'Assessorato della Cultura della Provincia di Pescara e dal Comune di Manoppello Spettacolo itinerante, Manoppello 1987 "SCHEGGE. Appunti per un sogno di una notte d'Epifania", da R. M. Rilke Progettazione, Drammaturgia e Regìa Prodotto dall'Assessorato Turismo e Spettacolo della Regione Abruzzo, dall'Assessorato della Cultura della Provincia di Pescara e dal Comune di Manoppello Piazza Portici, Manoppello 1988 “IL NIPOTE DI WITTGENSTEIN” di Thomas Bernhard Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “IL LIBRO DEL RISO E DELL’OBLIO” di Milan Kundera Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “IL SOGNO DI UNA COSA” di P. P. Pasolini Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “TRE RACCONTI” di T. Landolfi Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “LA RAGAZZA DI KANSAS CITY” di R. Jacobbi Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “TRENO DI PANNA” di A. De Carlo Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 5 “PRIMA DEL CALCIO DI RIGORE” di P. Handke Adattamento e Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 “IL RACCONTO DI MEZZANOTTE” (n. 5 programmi) Regia radiofonica Produzione R.A.I. , 1990 "FRAMMENTI DI UN'ANIMA" studio drammatico su Ignazio Silone in collaborazione con Renzo Tian Progettazione, Drammaturgia e Regìa Interpreti: Elena Bibolotti, Antonio Canella, Matteo Chioatto, Arturo Cirillo, Federica Lombardo, Cristina Maccà, Daniele Petruccioli, Roberto Romei, Sabrina Scuccimarra, Elena Stancanelli Prima sezione del Progetto "Paese della memoria" Coprodotto dal Teatro Stabile Abruzzese (TSA) e dall'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" Teatro Sala Umberto, Roma 1991 "CHE DISGRAZIA L'INGEGNO!" di A. S. Griboedov Progettazione e Regìa Al Progetto hanno collaborato: Mauro Avogadro, Giovanna Buzzi, Marisa Fabbri, Fausto Malcovati, Paolo Terni, Ghennadj Bogdanovic, Nikolaj Karpov, Marina Khmelnitskaya, Andrea Camilleri. Interpreti: Elena Bibolotti, Antonio Canella, Matteo Chioatto, Arturo Cirillo, Federica Lombardo, Cristina Maccà, Daniele Petruccioli, Roberto Romei, Sabrina Scuccimarra, Elena Stancanelli Spettacolo conclusivo del Progetto bilaterale Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. D'Amico" e il "G.I.T.I.S." (Università di Mosca) Coproduzione Teatro Stabile Abruzzese e ANAD sotto il patrocinio del Ministero degli Esteri, Ministero del Turismo e dello Spettacolo, Ministero della Pubblica Istruzione, Ministero Russo della Cultura, Ambasciata Italiana a Mosca, Ambasciata Russa a Roma, Sindacato Russo Operatori Culturali, E.T.I. Teatro "TIR", Mosca 1991 Teatro Studio "E. Duse" Roma 1991 "NOTTURNO DI LUCE" Progettazione, Drammaturgia e Regìa Studio drammatico sul "Notturno" di G. d'Annunzio (seconda sezione) Interpreti: Mauro Avogadro e Vera Rossi Prodotto dall'Associazione Isola Teatro Comunale dei Concordi, Campiglia 1991 - Prima nazionale "MARGINI" Progettazione, Drammaturgia e Regìa Interpreti: Barbara Chiesa, Alessandra Colarich, Nanni Coppola, Ester Crea, Federica Lombardo, Alkis Zanis, Paolo Zuccari Seconda sezione del Progetto "Paese della memoria" studio su Ignazio Silone Coprodotto dal Teatro Stabile Abruzzese (TSA) e dall'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" Palazzo dell'Accademia, Roma 1992 6 Per le collaborazioni con il TSA cfr. Catalogo “40 anni 1963/2003 Teatro Stabile d’Abruzzo”, Ed. TSA, L’Aquila 2003. "VITTIME" di Katia Ippaso Regìa Interpreti: Tiziana Bergamaschi e Carlo Cosolo Prodotto dal Laboratorio di Progettazione "SLAC TEATRO" Spettacolo replicato per tre stagioni e presentato in diverse manifestazioni teatrali Snark Theatre Place, Roma 1993 Manifestazione nazionale di Legambiente "Festambiente", Grosseto 1993 Festival di Santarcangelo dei Teatri 1993 Argot Studio, Roma 1996 Progettazione e Direzione del PROGETTO BERNHARD, prodotto dall’ANAD Al progetto hanno collaborato: Eugenio Bernardi, Alvin Curran, Marisa Fabbri, Aldo Giorgio Gargani, Paolo Terni, Berti Tovias, Jurai Saleri, Monica Vannucchi. Dal Laboratorio sono nati tre spettacoli di cui ha curato la regìa: "MINETTI" di Thomas Bernhard Regìa Interpreti: Marisa Fabbri e gli allievi del terzo anno di recitazione. Teatro Studio "E. Duse", Roma 1994 Di questo spettacolo ha curato anche la Regia di un video in concorso alla Nona Edizione della Rassegna Internazionale di Teatro per la Televisione e il Video, Riccione 1994 "AMRAS" Drammaturgia e Regìa Studio drammatico dall'omonimo romanzo di Thomas Bernhard Interpreti: Gaia Aprea, Alessandra Bruno, Giovanni Maria Buzzati, Carlo Caprioli, Giovanni Carta, David Gallarello, Daniele Gonciaruk, Moira Grassi, Corinna Lo Castro, Laura Nardi, Lara Pasquinelli, Laura Pazzaglia, Luigi Saravo, Maria Angeles Torres, Alfredo Troiano Teatro Studio "E. Duse", Roma 1994 "L'IGNORANTE E IL PAZZO" di Thomas Bernhard Regìa e Attore nella parte di Winter La traduzione integrale di questo testo, inedito per l'Italia, è stata prodotta dal Laboratorio a cura di Jörn Schnell Interpreti: Tiziana Bergamaschi, Giuseppe Bevilacqua, Carlo Cosolo, Domenico Polidoro Coprodotto dal Laboratorio di Progettazione "SLAC TEATRO" Teatro Studio "E. Duse", Roma 1994 “ATTRAVERSAMENTI" Progettazione, Drammaturgia e Regìa Ricerche di percorso per "Malina" di Ingeborg Bachmann Laboratorio con la collaborazione e partecipazione di Massimo Foschi, Hal Yamanouchi, Jurai Saleri, Monica Vannucchi Interpreti: Fabio Cocifoglia, Barbara Mautino, Lara Pasquinelli, Laura Restivo, Beatrice Simonetti. Produzione Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" Teatro Studio "E. Duse", Roma 1995 Alcune strutture di questo spettacolo sono state istallate nella mostra di Enzo Cucchi alla Mole Vanvitelliana di Ancona. 7 "CALDERON" di P.P. Pasolini Progettazione e Regìa Collaborazione e partecipazione di Marisa Fabbri, Ugo Gregoretti, Paolo Terni, Roberto Romei, Jurai Saleri, Monica Vannucchi, Roberto Mantovani Interpreti: Roberto Mantovani, Fabio Berdini, Sara Borsarelli, Paolo Briguglia, Giovanna Conforto, Michele Demaria, Serena Improta, Alessandra Izzo, Francesco Manetti, Sabina Micaglio, Riccardo Michelutti, Adriana Ortolani, Monica Piseddu, Roberto Salemi, Ilaria Valli, Valentino Villa Coproduzione: Centro Petra Lata - Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" Patrocinio: Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dello spettacolo; Comune di Roma – Assessorato alle politiche Culturali – Direzione Amministrativa e Spettacolo Centro Petra Lata, Roma 1997 "L'IGNORANTE E IL PAZZO" di Thomas Bernhard Regìa e Attore nella parte di Winter Interpreti: Tiziana Bergamaschi, Carlo Cosolo,Roberto Mantovani, Domenico Polidoro Prodotto dal Laboratorio di Progettazione "SLAC TEATRO" Presentato al Festival Internazionale di Chieri 1997 "IL PROCESSO" di F. Kafka Progettazione, Drammaturgia e Regìa Spettacolo laboratorio con la collaborazione e la partecipazione di Roberto Mantovani, Aldo Giorgio Gargani, Monica Vannucchi, Alfredo Lacosegliaz Interpreti: Roberto Mantovani, Monica Piseddu, Giovanna Conforto, Francesco Manetti, Roberto Salemi, Michele Demaria Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con l'Associazione Isola. Sala Uno Teatro, Roma 1998 Presentato nello stesso anno al Festival Internazionale di Chieri. “PILADE” di P. P. Pasolini Progettazione e Regìa Spettacolo laboratorio con la collaborazione e la partecipazione di Roberto Mantovani, Monica Vannucchi, Kathie Marchand, Alfredo Lacosegliaz e con Marco Foschi, Andrea Trapani, Chiara Visca, Angela Presepi, Giada Prandi, Beatrice Ciampaglia Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con il Centro Sociale Interculturale Occupato Autogestito “Villaggio Globale” e l’Associazione “Unirsi” Rom Campo Boario Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ex Mattatoio – Campo Boario, Roma 1999 Di questo spettacolo è stata realizzata una versione televisiva a cura di Rai Educational “IL REVISORE” di N. Gogol’ Responsabile del coordinamento registico e del training degli attori Regia di Jurij Petrovic Ljubimov Prodotto dalla Regione Abruzzo, Assessorato Promozione Culturale in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e l’Associazione Culturale Teatroimmagine Teatro dell’Accademia di Belle Arti, L’Aquila 1999 8 “IL SOCCOMBENTE” di Thomas Bernhard Riduzione teatrale a cura di Aldo Giorgio Gargani Progettazione e Regìa Collaborazione e partecipazione di Silvano Baggiani, Roberto Mantovani, Monica Vannucchi, Alfredo Lacosegliaz, Marco Brunetti, Francesco Maria Tulli. Interpreti: Roberto Mantovani, Marco Foschi, Andrea Trapani, Angela Presepi, Giada Prandi, Beatrice Ciampaglia Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con Agenzia romana per la preparazione del Giubileo, Istituto Austriaco di Cultura a Roma, Banca Nazionale del Lavoro, Gruppo Giovani Imprenditori. Spettacolo presentato nell’ambito delle manifestazioni culturali per il Giubileo. Prima Nazionale Teatro Valle, Roma luglio 2000 La rivista specialistica “RIDOTTO”, numeri 8-9-10 agosto/settembre/ottobre 2000, pubblica il testo e ampia documentazione del percorso preparatorio del “Soccombente” da Thomas Bernhard. La Società Italiana Autori Drammatici (S.I.A.D.) lo presenta al pubblico (Lunedì 4 giugno 2001 presso il Teatro Studio di Roma) con interventi a cura di Maricla Boggio, Ubaldo Soddu, Mario Verdone. “MUERTE ACCIDENTAL DE UN ANARQUISTA” di Dario Fo Regìa Interpreti: Rodolfo Bravo, Aldo Parodi, Paula Zúñiga, Rodolfo Pulgar, Max Corvalàn, Alejandro Desperbasques Produzione: Facultad de artes departamento de teatro Universidad de Chile, Compañia de departamento de teatro Universidad de Chile DETUCH, Istituto Italiano di Cultura, Direzione Generale Promozione e Corporazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri Italiano Premio Altazor Sala Agustin Siré (Morandé 750), Santiago del Cile, ottobre 2000 Cúpula Parque O’Higgins, Santiago del Cile gennaio 2001 “I SOLISTI DEL TEATRO” Collaborazione alla progettazione e Attore Living Theater presenta Cathy Marchand in “Omaggio a due uomini straordinari, Julian Beck e Pierre Clementi”, con Domenico Polidoro. Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali Giardini della Filarmonica, Roma 21 luglio 2000 “I DEMONI” di Fëdor Dostoevskij Progettazione, Drammaturgia e Regìa Interpreti: Roberto Mantovani, Monica Piseddu, Paula Zúñiga, Andrea Trapani, Visca, Sandro Campagna, Fabiana Lazzaro, Elisa Ricci, Antonio Tintis, Papadopulus Con la partecipazione di intellettuali e musicisti del territorio: Lamberto Probo del Zoè, Silvia Gallone, Eduardo Winspeare, Uccio Aloisi, Pino Zimba, Ada e Biagio dell’Associazione “Novaracne”, Maurizio Nocera. Coproduzione: Fantiano Festival – ANAD Chiostro di San Francesco di Paola, Grottaglie (TA) luglio 2002 Chiara Dimitri gruppo Panico Di questa ricerca la rivista specialistica “RIDOTTO”, numeri 5-6-7, pubblica ampia documentazione nella rubrica “Ribalta d’Autore” con il titolo “Il ragno del dio che danza”. 9 “UNA BANDIERA PER LA POESIA – VOCI PER LA POESIA” GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA Regia COMUNE DI ROMA, Assessorato alle Politiche Culturali e con il patrocinio dell’ UNESCO Casa delle Letterature, Roma 2002 “LE NOZZE DI KREČINSKIJ” di Aleksandr Vasil’evič Suchovo-Kobylin Progettazione e Coordinamento Compagnia di attori professionisti composta da Roberto Mantovani, Francesco Manetti, Michele Demaria, Andrea Trapani, Luisa Ricci, Gabriella Tomassetti, Giandomenico Cupaiuolo, Marco Dell’Acqua. Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con Centro Internazionale Dionysia per le Arti e le Culture. Dionysia Festival “La stanza dei giochi, Il mondo slavo” Voliera di Villa Piccolomini, via Aurelia Antica 164, Roma giugno 2003 “NATHAN IL SAGGIO” di G. E. Lessing Adattamento a cura di Paul D’Andrea, Ed. Dramatic Publishing, USA Progettazione e Regìa Al progetto hanno partecipato: il cardinale Walter Kasper, presidente della Pontificia Commissione per le Relazioni con gli Ebrei, rav Adin Steinsaltz talmudista di fama mondiale, la professoressa Tayseir Mandour membro del Consiglio Supremo per gli Affari Islamici, Amos Luzzatto presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Perdrag Matvejevic presidente del Comitato Internazionale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, Alberto Melloni della Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII, Enzo Bianchi priore del monastero ecumenico di Bose, Amina Alaoui, Giancarlo Pellegrini, Ali Hassoun, Prof. Gabriel Mandel Khan pittore e Vicario generale per l’Italia della confraternita sufi Jerrahi-helveti, Dan Madigan dell’ Università Gregoriana, Moustafa alAyoubi, Roberto Mantovani, Francesco Manetti, Massimo Acanfora Torrefranca, Marco Brunetti, Silvia Palmerani, Silvia Gambini, Anna Baldini, Enzo Sorbera, Jurai Saleri. Compagnia di attori professionisti composta da Roberto Mantovani, Francesco Manetti, Antonio Tintis, Sandro Maria Campagna, Luisa Ricci, Gabriella Tomassetti, Rafaele Morellato Lampis, Beatrice Presen, Andrea Capaldi Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con Centro Dionysia Voliera di Villa Piccolomini, via Aurelia Antica 164, Roma dicembre 2003 Di questo spettacolo è stata realizzata una versione televisiva a cura di Rai Educational, trasmessa su RAIEDU 2 (Sky 806) il 20 maggio 2004. Cfr. Articolo di Susan Russell, "Nathan the Wise” in “The Theatre Journal” - Volume 56, number 1, march 2004, pp 122-125, USA. La rivista “CONFRONTI”, numero 2 febbraio 2004, pubblica un’ampia documentazione della messinscena di “Nathan il saggio”, illustrando con immagini dello spettacolo l’intero numero, una monografia sui temi del conflitto di religione. “EMIGRANTI” di S. Mrozek Progettazione e Coordinamento Interpreti: Emilio De Marchi e Roberto Mantovani Produzione: Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "S. d'Amico" in collaborazione con Centro Dionysia Villa Piccolomini, Roma luglio 2004 10 “IL VOLO DELL’AQUILA” Progettazione e Realizzazione 2007 Video "Joseph Beuys. Difesa della Natura. The Living Sculpture. Kassel 1977-Venezia 2007". Omaggio a Harald Szeemann. La Biennale di Venezia, 52. Esposizione Internazionale d’Arte Spazio Thetis, Venezia, giugno-settembre 2007 “SENZA TITOLO” Progettazione e Realizzazione 2007 Video "Joseph Beuys. Difesa della Natura. The Living Sculpture. Kassel 1977-Venezia 2007". Omaggio a Harald Szeemann. La Biennale di Venezia, 52. Esposizione Internazionale d’Arte Spazio Thetis, Venezia, giugno-settembre 2007 11 ATTIVITA’ DI FORMAZIONE Docente all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” nelle discipline teoriche e pratiche di • “Recitazione” per le classi di Recitazione e Regia; • “Regia” per le classi di Regia; • “Regia e Progettazione” per le classi di Regia; • “Storia del Teatro” per le classi di Recitazione e Regia. Negli Anni Accademici: • 1989-1990: Cattedra di Recitazione • 1990-1991: Cattedra di Recitazione • 1991-1992: Cattedra di Recitazione • 1992-1993: Cattedra di Recitazione • 1993-1994: Cattedra di Recitazione • 1994-1995: Cattedra di Recitazione; Cattedra di Storia del Teatro • 1995-1996: Cattedra di Recitazione; Cattedra di Regia e Progettazione • 1996-1997: Cattedra di Recitazione; Cattedra di Regia e Progettazione • 1997-1998: Cattedra di Recitazione; Cattedra di Regia e Progettazione • 1998-1999: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia; Cattedra di Recitazione; Progettazione e Coordinamento del Quarto anno di Perfezionamento • 1999-2000: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia; Cattedra di Recitazione; Progettazione e Coordinamento del Quarto anno di Perfezionamento • 2000-2001: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia • 2001-2002: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia; Cattedra di Recitazione; Progettazione e Coordinamento del Quarto anno di Perfezionamento • 2002-2003: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia • 2003-2004: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia • 2004-2005: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia • 2005-2006: Coordinamento del Corso di Regia; Cattedra di Regia Dal 1990 al 2006 è stato Membro e Presidente delle Commissioni per gli Esami di Ammissione; Membro del Consiglio di Direzione e del Consiglio Accademico; Segretario del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. 12 Altre docenze e laboratori promossi da Unione Europea, Ist. Accademiche, Ministeri, Enti Teatrali, Compagnie, Ist. Scolastiche, Enti Locali, Università internazionali: • 1992. Coordinamento didattico degli Allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nell’ambito del Progetto “Gabinetti di ottica” a cura di Josef Svoboda. Corte ospitale di Rubiera – Accademia Nazionale d’Arte Drammatica. • 1993. Collaboratore organizzativo e Docente del Laboratorio di Regia. Prima del Teatro - Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1994. Coordinatore, Ideatore e Docente del Laboratorio di Regia sull’opera drammatica di Thomas Bernhard. Prima del Teatro - Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1995. Ideatore e Coordinatore del Seminario-Laboratorio con JUDITH MALINA. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1996. Coordinamento attività didattico-teatrali ANAD e Teatro di Pisa; Docente del Laboratorio di Regia. Prima del Teatro - Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1997. Coordinamento dei laboratori di Recitazione e Regia; Docente del Laboratorio di Regia. Prima del Teatro - Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1998. Coordinamento delle attività seminariali. Prima del Teatro - Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1999. Coordinatore del seminario sulla messinscena dell’Antigone del Living per gli Allievi attori dell’ANAD, con Cathie Marchand (Attrice storica del Living Theatre). Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1999. Responsabile del coordinamento registico e del training degli attori per la messinscena di uno studio del “Revisore” di N. Gogol’ a cura di Jurij Petrovic Ljubimov (Maestro russo espressione vivente di percorsi e pratiche della ricerca teatrale del Novecento). Regione Abruzzo, Assessorato Promozione Culturale in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti dell’Aquila e l’Associazione Culturale Teatroimmagine. • 1999. Laboratorio intensivo di 15 giorni sul “Calderón” di Pier Paolo Pasolini. Dipartimento di Teatro della Università del Chile, Santiago de Chile. 13 • 2000. Relatore al Corso di Aggiornamento per l’Alta Formazione Artistica: “L’insegnamento artistico attraverso l’analisi di alcuni artisti e percorsi del Novecento”. Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali, Sovrintendenza ai Beni Culturali, Accademia di Belle Arti di Roma. • 2000. “MiniMaster sull’imprenditoria Teatrale”. Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali, Area Sviluppo Associativo • 2001. Coordinamento dei Seminari con Graziano Gregori, Andrea Miglio, Carlo Infante, Lucio Diana. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 2003. Coordinamento Laboratorio di ricerca teatrale con RENA MIRECKA. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 2003. “Dalle mani al teatro, il corpo, l’oggetto, lo spazio”. Istituzioni scolastiche abruzzesi. Unione Europea / Fondo Sociale Europeo, Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, Regione Abruzzo/ Direzione Politiche Attive del Lavoro della Formazione e dell’Istruzione / Servizio Politiche dell’Istruzione, IRRE, • 2005. Seminario su “Pier Paolo Pasolini nel trentesimo anniversario della scomparsa del poeta”. Università Federico II di Napoli, Facoltà di Montesantangelo – Corso di Laurea in Scienze del Turismo a Indirizzo Manageriale – Cattedra di Cinema e Fotografia – Prof. Giulio Baffi • 2005. Coordinamento del Seminario-Laboratorio con Anatoly Smelianskij e Kama Ghinkas. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e Accademia di Mosca. • 2006. Coordinamento incontro con Nikolaj Skorik, Direttore del Teatro d’Arte di Mosca, e Anton Milenin, Regista Pedagogo del Teatro Studi di Vassil’ev. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e CSST – Centro Sperimentale Teatri. • 2006. Seminario sulla “Provincia italiana nel cinema di Fellini”. Università Federico II di Napoli, Facoltà di Montesantangelo – Corso di Laurea in Scienze del Turismo a Indirizzo Manageriale – Cattedra di Cinema e Fotografia – Prof. Giulio Baffi • 2007. Ciclo di dieci lezioni “Prospettiva Artaud. La Tradizione e la Ricerca nel Teatro degli anni Sessanta e Settanta.” Teatro Stabile di Torino 14 Relazioni, incontri, interventi in convegni e tavole rotonde • 1976. Direttore Artistico del IV Festival del Teatro Universitario. Tra i 23 spettacoli selezionati si ricordano: Enrique Bonaventura (T. E. C., Colombia) con “Soldatos”; Os Comicos (Lisbona, Portogallo) con “La noche de los asesinos”; Jerzy Kubicki con lo Studio Pantomimy di Stettino (Polonia); Leo De Bernardinis e Perla Peragallo con “Chianto ’e risate e risate ‘e chiante”; Rosa di Lucia con “La conquista del Messico”. Coordinatore e Relatore nel Convegno “Università, teatro e territorio”, con la partecipazione di Moscati, Savioli, Raimondo, Tian, Polacco, Soggiu, Greco, Marotti. Coordinatore del Seminario “Esperienze politiche e culturali del Continente Latino Americano” con la partecipazione di Enrique Bonaventura. IV Festival Internazionale del Teatro Universitario, L’Aquila (30 marzo/9 aprile) • 1990. Missione per l’ANAD presso il G.I.T.I.S. di Mosca. • 1993. Presentazione del libro di Nikolaj Pesočinskij “L’attore biomeccanica”, ubulibri, con la partecipazione di Fausto Malcovati e Sergeij Issaev. Prima del Teatro. Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1994. Relatore all’incontro su “Pasolini e il Teatro”. Partecipano M. Martinelli, A. Sixty, S. Casi, A. Adriatico, M. Donadoni, P. Misuraca TEATRO DELLA POLVERE, Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna (febbraio) • 1994. Relatore al Convegno Internazionale “Le parole del Teatro” sull’opera di Thomas Bernhard. Prima del Teatro. Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 1999. Relatore alla Conferenza-dibattito “La formación en las Escuelas de Arte Dramático en Europa”, titolo della relazione “La formazione attoriale in Italia” FESTIVAL EUROPEO DE ARTE DRAMÁTICO Palacio de Festivales de Cantabria, Santander (17-23 aprile) • 1999. Invitato ufficiale in rappresentanza dell’ANAD alla “Presentación pública de las obras de la nueva sede del Istitut del Teatre, alla presenza del Sr. Joan Clos (Alcalde de Barcelona) e del Sr. Manuel Royes (Presidente de la Deputación de Barcelona). ISTITUT DEL TEATRE, Barcellona • 2000. Seminario-laboratorio su “La scrittura e la pratica scenica”, quattro incontri su Thomas Bernhard Regione Lazio, Assessorato alle Politiche per la promozione della cultura, dello spettacolo, del turismo e dello sport. Teatro Vascello, Roma (28 marzo/2 aprile) 15 • 2001. Invitato ufficiale alla decima edizione del “FESTIVAL DE TEATRO DE LA HABANA”, (Cuba, 21/30 settembre) • 2001. Relatore al seminario “Creatividad y pedagogia”, titolo della “La funzione della Regia nei processi accademici”; Partecipante ufficiale ai lavori del “Locutorio Iberoamericano de Pedagogia Teatral”. V ENCUENTRO INTERNACIONAL de ESCUELAS SUPERIORES de TEATRO ENAT, Ciudad de México, (1/6 ottobre) • 2002. “Le parole del teatro: Frontalità”. San Miniato (PI). Prima del Teatro. Teatro di Pisa. Accademia Nazionale D’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”. • 2002. Relatore al Festival siloniano, titolo della relazione “Silone drammaturgo”. Regione Abruzzo, Città di Pescina, Istituzione Centro Studi Ignazio Silone, Teatro dei Colori. • 2002. Relatore al Convegno su Ruggero Jacobbi e direzione della lettura di alcuni frammenti delle Opere di Jacobbi con attori professionisti. Aula grande del Dipartimento di Italianistica dell’Università di Firenze e in collaborazione con il Gabinetto Vieusseux. • 2003. Membro della Giuria internazionale del XI FESTIVAL INTERNATIONAL DU THEATRE UNIVERSITAIRE DE MONASTIR Ministere de l’Enseignement Superieur Centre Culturel Universitaire Repubblica Tunisina (agosto) • 2005. Relatore al Convegno “Pedagogia del testo / pedagogia dell’attore”. ANAD – L’ACCADEMIA NELLE SCUOLE, Ufficio Scolastico Regionale del Lazio CSA di Roma • 2007. Tavola Rotonda “Un’idea diversa: Verso dove?” con interventi di Nikolaj Skorik (Direttore del Teatro d’Arte di Mosca), Anton Milenin (Regista del Teatro Studi di Vassil’ev), Ferruccio Marotti (Direttore Centro Teatro Ateneo). C.S.S.T. Centro Sperimentale di Studi Teatrali di Roma 16 Alcuni brevi cenni dei PAESI VISITATI PER MOTIVI DI LAVORO E DI STUDIO: 1990 Primo viaggio ufficiale a MOSCA, ospite dell’ETI e incaricato dall’ANAD, per studiare lo stato delle cose sulla Biomeccanica e Mejerchol’d. In seguito a numerosi incontri con storici, intellettuali e artisti russi, rintraccia in Ghennadj Bogdanovic e Nikolaj Karpov, insegnanti del GITIS, i depositari per discendenza diretta attraverso l’insegnamento di Kustov, attore e trainer di Mejerchol’d, dell’esperienza mejercholdiana. Avvia, quindi, una rete di relazioni che porteranno nell’anno successivo alla realizzazione del Progetto bilaterale “Che disgrazia l’ingegno”. Approfondisce, presso i Musei di Mosca e soprattutto la Galleria Tetrákov, lo studio su Kazimir Malevič e l’Avanguardia russa del Novecento. 1991 Secondo viaggio ufficiale a MOSCA: il suo allestimento di “Che disgrazia l’ingegno” di Griboedov debutta nel Teatro TIR di Mosca, ottenendo successo di pubblico e di critica come testimoniato da una nota ufficiale dell’ Istituto Italiano di Cultura (all’epoca diretto dal Prof. Vittorio Strada). In virtù del successo ottenuto è istituito presso il GITIS un Dipartimento di Educazione del corpo affidato alla direzione di Nikolaj Karpov, che insieme a Ghennadj Bogdanovic, divengono gli specialisti riconosciuti nel mondo della biomeccanica di Mejerchol’d. La successiva riapertura degli Archivi di stato gli permetterà – avvalendosi della collaborazione di prestigiosi studiosi come Anna Tellini, Marcello Gallucci e Fausto Malcovati – di continuare la sua ricerca organizzando e dirigendo laboratori e seminari nell’ambito internazionale di “Prima del Teatro”. Nel contesto di questi approfondimenti sul training dell’Attore e sulle funzioni compositive del Regista, sono da interpretate i successivi incarichi di rilevanza scientifica come, per esempio, quello di responsabile del coordinamento registico e del training degli attori nel Progetto della Regione Abruzzo per la messinscena di uno studio del “Revisore” a cura di Jurij Petrovic Ljubimov, il più anziano e il più esemplare dei Maestri russi contemporanei, fondatore nel 1964 del Teatro “na Taganke” di Mosca, ideale continuatore delle idee registiche di Vachtangov e di Mejerchol’d. 1993 AUSTRIA Contatti con l’Istituto Austriaco di Cultura a Roma In agosto intraprende il primo viaggio studio a Vienna (Dallo Steinhof) e Salisburgo (Mönchsberg monte del suicidio) per il Progetto su Thomas Bernhard e la cultura mitteleuropea. Questo primo approccio con il mondo dal quale sono scaturite le opere di Bernhard, lo mette in relazione diretta con le realtà culturali che maggiormente hanno influenzato la 17 geniale scrittura dell’autore austriaco. Fondamentale la figura di Wittgenstein e, particolare meno approfondito nelle opere critiche di illustri studiosi, la casa da lui progettata e realizzata per la sorella. Altrettanto particolare la tesi di laurea presso il Mozarteum, elaborata da Bernhard su due maestri del teatro del Novecento, Antonin Artaud e Bertold Brecht. Nei mesi di ottobre e novembre, compie un secondo viaggio in Austria, per approfondire diversi aspetti di questa sua ricerca. Ufficialmente incaricato dall’ANAD, progetta un Laboratorio di ricerca teatrale al quale partecipano i maggiori esperti italiani di Bernhard. Con alcuni, come Aldo Giorgio Gargani, stabilirà un proficuo rapporto di collaborazione per la realizzazione di spettacoli da testi di Thomas Bernhard e di Ingeborg Bachmann, Autrice austriaca di assoluto valore poetico. Queste esperienze gli permetteranno di partecipare a iniziative internazionali con la qualifica di specialista dell’opera bernhardiana. 1997 BARCELLONA Incaricato dall’ANAD e dal Teatro Verdi di Pisa di approfondire e consolidare il rapporto di collaborazione con l’Istitut del Teatre, avvia un’intensa attività di scambi bilaterali che, tra le tante altre iniziative realizzate nel corso dei successivi anni, lo porteranno a collaborare con artisti e docenti catalani quali Berti Tovias e Jaume Melendres. Studia presso il Museo Picasso l’elaborazione di questo Maestro del quadro “Las Maninas” di Velasquez per interpretarne “el secreto” in funzione della sua prossima regia del “Calderón” di P. P. Pasolini. 1998 PARIGI A cinquant’anni dalla scomparsa di Antonin Artaud (4 marzo 1948), inizia un suo personale viaggio studio, tuttora in essere, per rintracciare le orme del geniale Maestro francese, uomo che, da solo, ha saputo vedere e spingersi più lontano di ogni altro. Un percorso che lo condurrà da Parigi fino alla Sierra Tarahumara. 1999 SPAGNA Santander FESTIVAL EUROPEO DE ARTE DRAMÁTICO Palacio de Festivales de Cantabria, 17-23 aprile 18 Il Corso di Regia vice con il saggio spettacolo “Sapò” da S. Beckett. Partecipazione alla Conferenza-dibattito “La formación en las Escuelas de Arte Dramático en Europa” con una relazione su “La formación Actoral en Italia”. Il Pais Vasco: Bilbao, Zumaia “Gernika” di Picasso e la moralizzazione del colore. Barcellona Invitato ufficiale alla “Presentación pública de las obras de la nueva sede del Istitut del Teatre, alla presenza del Sr. Joan Clos (Al calde de Barcelona) e del Sr. Manuel Royes (Presidente de la Deputación de Barcelona). Presso l’Istitut primo approccio con il flamenco come studio della cultura zingara per il Progetto “Pilade” di P. P. Pasolini al campo Rom. Madrid Avvia una serie di contatti con “Real Escuela Superior de Arte Dramatico” per perfezionare progetti di collaborazione con l’ANAD. Studio di “Las meninas”, Velasquez, per il Laboratorio sul “Calderón” di P. P. Pasolini, che terrà all’Università di Santiago del Cile. FRANCIA Contatti con “Aria Teatro” Adm 5, rue Pierre Sémard e “Lucernaire” Centro Nacional d’Art et d’Essai, 53 Notre-Dames-de champs, Paris Parigi Prosegue il suo viaggio studio su Antonin Artaud. Inizia lo studio di “Fin de partie” di S. Beckett, un testo “soglia” del teatro del Novecento. Assiste alla messinscena di Pierre Chabert e Sandra Solov. CILE luglio/agosto Presso il Dipartimento di Teatro della Universidad de Chile, Santiago de Chile, dirige un Laboratorio intensivo di 15 giorni sul “Calderón” di Pier Paolo Pasolini. Visita ufficiale alla sede distaccata del Dipartimento di Teatro della Universidad de Chile a Valparaiso. Pomaire, Vigna del Mar, Isla Negra Museo Neruda. Antofagasta, Calama, Deserto di San Pedro di Atacama, Valle della morte e Valle della luna, Salar de Atacama, Laguna Chaxa. Alla scoperta del Paese di Sebastian Matta, pittore la cui opera è prosecuzione contemporanea dei dipinti di Antonin Artaud. ISOLA DI PASQUA Rapa Nui, l’Ombelico del mondo (Te Henua). Studio del megalitismo nei Moai, del villaggio cerimoniale di Orongo. Makemake e il culto dell’uomo uccello. Le tavolette di “Ko hau motu mo rongorongo” (linee di scrittura per recitazione). 19 2000 MADRID Contatti con la “Real Escuela Superior de Arte Dramatico”. Secondo viaggio studio per il “Soccombente” di Bernhard: “Madrid è infatti la città più splendida che ci sia e in essa ho tutto, tutto ciò che il mondo può offrire”. Sopralluoghi a Plaza Santa Ana e nella casa dove ha vissuto Bernhard: Calle Del Prado n° 18, accanto alla ex sede della società d’arte “Sotheby’s Sociedad”. Studio al Museo del Prado delle “pinturas negras” di Francisco José de Goya y Lucientes e “Las meninas” di Velasquez. Acquisizione dei diritti per l’Italia del testo teatrale “La Cruzada de los niños de la calle”, che sviluppa il tema dello sfruttamento del lavoro minorile e dell’infanzia negata, nato dalla drammaturgia di sei autori sudamericani coordinati dal drammaturgo spagnolo José Sanchis Sinisterra. Progetto di messinscena per l’Italia non ancora realizzato. TOLEDO “El entierro del conde Orgaz” di El Greco. SAN PIETROBURGO Contatti con il M° Sergeij Cherkasskij, SPGATI (Accademia Statale di Arte Teatrale di San Pietroburgo). La città dell’Apocalisse: studio per “I demoni” di Fëdor Dostoevskij. Lavra Aleksandr Nevskij, cimitero di Tichvin con la tomba di Dostoevskij. Piazza del Fieno e il quartiere di Dostoevskij: p.za Vladimir, Canale Griboedov, via Przeval’skij, via della Tesoreria, Prospettiva dell’ascensione. Il Canale Krjukov delle “Notti bianche”. Continua l’approfondimento di Mejerchol’d presso il Teatro Aleksandrinskij e il Museo del Malyj Teatr. Instaura rapporti di scambio con specialisti dell’Accademia d’Arte Teatrale quali Sergei Tcherkassi. Prosegue lo studio di Kazimir Malevič e l’Avanguardia russa del Novecento all’Ermitage. CILE, agosto/novembre A Santiago del Chile (settembre-ottobre) con un gruppo di prestigiosi attori professionisti (ex-allievi della Universidad divenuti celebri) mette in scena “Morte accidentale di un anarchico” di Dario Fo. Lo spettacolo è stato prodotto grazie a una sinergia tra Facultad de artes departamento de teatro Universidad de Chile, Compañia de departamento de teatro Universidad de Chile DETUCH, ANAD, Istituto Italiano di Cultura di Santiago, Ministero degli Affari Esteri Italiano-Direzione Generale Promozione e Corporazione Culturale, Ambasciata italiana, Ambasciata del Cile in Italia. Nell’aprile del 2001 lo spettacolo “Muerte accidental de un anarquista” vince il Premio Altazor. 20 In seguito alla presentazione dello spettacolo, il Dipartimento di Teatro della Universidad decide di conferire a Dario Fo la “Medaglia del Rettore” della Universidad de Chile. La consegna della Medaglia al nostro premio Nobel è stata effettuata a Roma dall’Ambasciatore del Cile in Italia S.E. José Goñi il 31 gennaio 2001. In questo contesto di relazioni e con il coinvolgimento dell’I.I.L.A. (Istituto Italo Latino Americano) di Roma, prosegue nell’approfondimento della conoscenza della cultura cilena. Intraprende un viaggio di studio nel “regno” di Araucanía (“la Frontera”) e nel deserto della PATAGONIA. Da Puerto Mont, città natale di Pablo Neruda, raggiunge l’isola di Chiloé, un luogo che Darwin aveva descritto nel 1834 come “estremamente misero e deserto”. Attraversa Castro, Achao, Ancud, Caulín, Dalcahue, Quellón (dove ha inizio “el fin del mundo), Curaco de Vélez, ecc. per conoscerne il tesoro mitologico. Continua la sua esplorazione dello sciamanesimo e dei riti di guarigione araucaniani degli indios Huilliche e Mapuche. È soprattutto di questi ultimi che si interessa attraverso il viaggio per i paesi di Temuco, Nueva Imperial, Carahue, Puerto Saavedra, Valdivia, Lago Ranco (riserva Mapuche), Osorno. Da Osorno, passando in ARGENTINA e attraversando lo stretto di Magellano, raggiunge Ushuaia: la Tierra del Fuego. Studio degli Shelknam (los Onas), gli aborigeni dal linguaggio sottile, che Darwin trovò così “abietti” da dubitare che appartenessero alla sua stessa specie. Poi Puerto Natales, Torres del Paine, Glaciar Grey, Lago Pehoe… La calma primitiva del deserto che W. H. Hudson credeva fosse “forse la stessa cosa della Pace di Dio”. 2001 SPAGNA Contatti con la Direcciòn General de Promociòn Culural de la Comunidad de Madrid Festival de Otoño Consejeria de Cultura – Comunidad de Madrid Responsabile del Festival Mora Apreda e Director artìstico Ariel Goldberg Andalucia e l’eredità araba Malaga, Granada: Alhambra/Andalusia, Cordoba, Sevilla, Ronda, Gibilterra, Marbella, Torremolinos. García Lorca e la Fondación Federico García Lorca. XVI Concurso Nacional de Arte Flamenco, Ayuntamiento de Cordoba. Jerez de la Frontera: studio del “cante jondo”, il flamenco come approfondimento della cultura zingara. La Corrida: riti e simboli della Tauromachia, confronto diretto con la morte. FRANCIA Contatti con ECUME Echanges Culturels en Méditerranée (rete internazionale per le Accademie di Teatro nel bacino del Mediterraneo: Tunisia, Siria, Egitto, Grecia, Spagna, Marocco, Francia). Il “Rencontre des Ecoles d’Art Dramatique de la Méditerranée” si tiene a Marsiglia, tra le Accademie presenti si segnala: la Escuela Superior de Arte Dramatico de Sevilla, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Atene, IESAV di Beyrouth, Istituto Supérieur d’Art Dramatique de Tunis ISAD, l’Institut Supérieur d’Art Dramatique et d’Animat. Cult. di Rabat, l’Institut Supérieur de Damas, l’Institut National d’Art Dramatique d’Alger, Istituto Internacional del Teatro del Mediterraneo. 21 Marsiglia: la città dove il 14 settembre del 1896 nasce Antonin Artaud e da dove prosegue l’approfondimento dello studio sulla vita e sulle opere di uno tra i più importanti Maestri del Teatro del Novecento. Arles: la Provence di Vincent Van Gogh, “Il suicidato dalla società” come intitola Artaud il suo libro sul geniale pittore. Ma anche l’ombra di Van Gogh dipinta da Francis Bacon. Avignone: il gotico spesso richiamato dalle opere di Artaud. Nizza: i Musei con Matisse e Chagall. Finalmente Rodez, nel cui ospedale psichiatrico Artaud fu ricoverato l’11 febbraio 1943 e dimesso il 26 maggio 1946, dopo aver subito 50 elettrochoc. Oggi nel nuovo Centre Hopitalie Sainte Marie riceve il Dottor A. Gassiot che, convinto assertore del genio di Artaud, mostra il registro dei ricoveri. Altezza: 1,71 Occhi: grigi Fronte: spaziosa Naso: dritto Viso: ovale Mento: appuntito Barba: rasata Segni particolari: due cicatrici sulla scapola sinistra CUBA, settembre Invitato ufficiale alla decima edizione del “FESTIVAL DE TEATRO DE LA HABANA”, 21/30 settembre Relazioni stabilite con Virgilio Martino Ruiz – Direttore delle Relazioni internazionali; Alexis Abreu Báez – Direttore dei Progetti artistici del Ministerio de Cultura, consejo Nacional de las Artes Escenicas; Roberto Blanco – Presidente de honor del Festival; Julian Gonzales Toledo, Presidente del Comitado Organizador Festival de la Havana Cuba, Ministerio de Cultura de Cuba y precisamente con la oficina de Relaciones Internacionales y con el Despacho del Ministro, Red de Presentadores de Arte del Caribe (señora Claudia Urdaneta); Octavio Cortazar de la Union de Escritores y Artistas de Cuba, Consejo de Artes Escenicas; Ministerio de Cultura - Departamento Relaciones Internacionales (Miriam Artamendi responsable sector Italia); dott. Gianpietro Schibotto e dott. Giuseppe Scognamiglio – Primo Segretario dell’Ambasciata italiana di Cuba; Armando Suarez del Villar – Decano de la Facultad de Artes Escénicas Istituto Superior de Arte de Cuba. Compie un giro abbastanza ampio dell’Isola e, soprattutto, prosegue lo studio su Antonin Artaud ripercorrendo le tappe del suo viaggio al Paese dei Tarahumara. Artaud il 10 gennaio del 1936 si imbarca ad Anversa alla volta del Messico. Fa scalo a L’Avana, dove uno stregone gli dona un pugnale al quale Artaud attribuirà poteri magici. Oggi in verità a Cuba se si possono incontrare santeros un po’ ovunque, bisogna spingersi verso il sud (Santiago de Cuba) per trovare tracce di riti vodou. Per raggiungere il Messico percorso da Artaud, si permette una “deviazione” per visitare i resti della Cultura Maya: in YUCATAN a Chiechè Itza, per la folgorante importanza del “doppio” e Uxmal. Quindi Palenque nel CHAPAS. Nei “Messaggi rivoluzionari” messicani scritti da Artaud si percepisce il profondo richiamo che la “cultura eterna del Messico” esercita su di lui e che si ritrova a Teotihuacán, appena arrivati a Ciudad de México. 22 MESSICO V ENCUENTRO INTERNACIONAL de ESCUELAS SUPERIORES de TEATRO ENAT, Ciudad de México 1/6 ottobre Dipartimenti di Teatro e Accademie Nazionali partecipanti provenienti da: Barcellona, Costa Rica, Perù, Argentina, Cile, Colombia, Guatemala, Brasile, Québec e da varie città messicane Relatore al seminario “Creatividad y pedagogia” con la relazione “La función de la dirección de escena en los processo académicos”; Partecipa ufficialmente ai lavori del “Locutorio Iberoamericano de Pedagogia Teatral” Contatti sviluppati, inoltre, con l’Istituto di Cultura di Città del Messico (Dott.Angelo Pataleoni), Asociaciòn Mexicana de Crìticos de Teatro (Presidente M° Bruno Bert), I.I.L.A. (Istituto Italo Latino Americano), Escuela Nacional de Arte Teatral INBA di Città del Messico, Ambasciata Messicana presso lo Stato Italiano; l’Instituto Cervantes di Roma; Istituto Italiano di Cultura in Messico. Continua il viaggio sulle orme di Artaud raggiungendo Tepic e quindi Creel. In ottobre, esattamente nello stesso mese “scelto” da Artaud, è nella Sierra Tarahumara. A Norogachi per l’esattezza, dove Artaud studia il culto religioso del peyotl. “Bisogna credere in una concezione della vita rinnovata dal teatro, dove l’uomo divenga impavidamente signore di ciò che ancora non esiste e lo faccia nascere. E tutto ciò che non è nato può ancora nascere…” Antonin Artaud, “Il Teatro e il suo doppio” 2002 Contatti con R. Şinasi Çelikkol, Bursa Karagöz Thetre sotto l’egida del Ministero di Cultura della Repubblica Turca. Da Istambul a Smirne ancora ricercando la poesia del teatro di Antonin Artaud: da ragazzo Artaud soggiorna più volte a Smirne, presso “Neneka” la nonna materna. Istambul (Semâ, la cerimonia dei Dervisci rotanti), Bursa (Karagöz, teatro delle ombre turco), Efeso, Izmir (Smirne). 2003 REPUBLIQUE TUNISIENNE Ministere de l’Enseignement Superieur Centre Culturel Universitaire XI FESTIVAL INTERNATIONAL DU THEATRE UNIVERSITAIRE DE MONASTIR, agosto Directeur du f.i.t.u.m. Fethi Ben Amor Membro della Giuria internazionale del Festival. Viaggio attraverso il deserto, il sufismo, la danza di guarigione Hadhra: Tunisi, Tatouine, Ksar ouled Soltane, Ksar Ezzahra, Douirette e Chenini (I Berberi), Ksar Haddada, Guermessa, Medenine, Toujane, Matmata, Douz (la porta del Deserto), Sahara, Zaafrane, El Fadar, Ksar Ghilane, Kebíli, Chot Jerid (i miraggi del deserto del lago salato), Tozeur, Nefta (uno dei centri più importanti del Sufismo), Monastir, Hammamet, Korba (Amuda Daas, danzatore Hadhra), El Jem, Kairouan, Cartagine, Madia. 23 IRLANDA Viaggio studio nella Dublino di S. Beckett e F. Bacon per il Progetto “Finale di Partita”. Inoltre, un’altra tappa del percorso di Antonin Artaud: Nell’agosto del 1937 Artaud decide di partire per l’Irlanda e restituire agli irlandesi il presunto bastone di San Patrizio. Arriva a Cobh, nel sud dell’Irlanda. Si reca a Galway, sulla costa atlantica. Il 23 sbarca a Kilronan porto delle Aran Islands. Il 9 settembre è a Dublino dove si perdono le sue tracce. Dublino, Contea di Meath, Hill of Tara (solstizio d’estate), Contea di Donegal, Lago Derg (Purgatorio di San Patrizio), Contee di Mayo e Sligo (città di Yeats), Westport (Montagna di San Patrizio), Contea di Galway, Legnane, Parco Connemara, Recess, Doolin, Scogliera di Clif of Moher, Isole Aran, Contea di Cork, Cobh. 2005 PORTOGALLO Lisboa, Evora, Evoramonte, Monsaraz, Tomar, Coimbra, Conimbriga, Porto, Fatima, Sintra. Nella frase del tempo le tracce di Wim Wenders e una sola moltitudine di Fernando Pessoa: “Non sono niente. Non sarò mai niente. Non posso volere d'essere niente. A parte questo, ho in me tutti i sogni del mondo.” 2006 PARIGI Viaggio studio in preparazione del Progetto “Finale di partita” di Samuel Beckett per l’ANAD e il Rione Esquilino di Roma. “L’artista moderno è colui che pratica un’arte e che esprime il fatto che non c’è niente da esprimere, niente con cui esprimere, niente da cui partire per poter esprimere, non c’è alcuna possibilità di esprimere, nessun desiderio di esprimere, insieme con l’obbligo di esprimere.” Samuel Beckett 38, bd Saint- Jacques, Paris 14 24 SINTESI DI ALCUNI CONTRIBUTI CRITICI […] È un lavoro che ha positivamente scosso le prospettive e i modelli degli spettacoli normalmente presentati al Teatro Studio “Eleonora Duse”. È parso, per intenderci meglio, di assistere a esplorazioni nella Cultura e nella Forma cui fummo già condotti grazie alla disciplina di Ronconi o di Trionfo. Nel senso che il testo di Griboedov ha alimentato una bella istanza di tradizione e, al tempo medesimo, di approfondimento tecnico odierno […]. ”Che disgrazia l’ingegno” in quanto commedia sottoposta a questo trattamento meccanico, è senza dubbi un ideale trampolino di codici, di idiomi, di vaudeville e di scardinamenti antiretorici di cui un plotone d’Accademici può giovarsi per porre in atto efferatezze e funambolismi altrimenti non sempre (ahimè) di corrente accesso. […] Il reticolo degli screzi, delle maldicenze e delle “tirate” più edificanti è un labirinto che s’addice alla miscellanea degli attori giovanissimi di oggi, cui la regìa di Polidoro assegna gimnopedie su sentieri di metallo a mezz’aria o perdite di baricentro, o sguardi spettrali al soffitto, con l’ausilio ogni tanto di musiche viventi, o figurativamente di alamari, di grucce, di parrucche per dare ripugnanza a corvi vetusti del teatro. Con strenuo e bel risultato complessivo. […] Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica 22/23 dicembre 1991 Con la regìa di Polidoro si materializzano avventura e smarrimento. […] “Notturno di luce” intriso di una simbologia iperreale e non manierata ha dalla sua indubbi pregi: una attenta e calibrata regia di Domenico Polidoro tutta impostata sull’intermittenza del ricordo […]. Una volta è il nitore di un sostantivo, l’essenzialità di un tratto a colpire, altre volte l’incanto nasce dall’incrocio parola-luce, silenzio-buio in uno spazio scenico di una vacuità disarmante eppure raramente così indovinato. Ulteriore punto a favore, infine, del lavoro di Polidoro è la non pretenziosità dell’operazione, il senso provvisorio della ricerca che rende il “Notturno di luce” un’impresa di alto rigore. Silvia Mastagni, Il Tirreno 17 novembre 1991 D’Annunzio notturno tra fantasmi della mente […] felice exsploit di questo Notturno dannunziano. […] si fa piazza pulita dei soliti cliché del Vate abruzzese […] Uno dei meriti della pièce è infatti il presentare […] un D’Annunziouomo, incline sì alle sue maniacali devozioni ma colto sempre nelle sfumature che anticipano il gesto, nelle pieghe dell’animo che preludono alla sua estrinsecazione. […] Hystrio aprile/giugno 1992 “Margini” di Polidoro da “Vino e pane” e “Il seme sotto la neve” di Silone: generazioni a confronto ma con l’ansia del nuovo. […] “Margini” è stato messo in scena da Polidoro […] con stazioni successive che scandagliavano incisivamente la scabra poesia di Ignazio Silone. Eccellente diremmo il quadro d’avvio con quattro donne del popolo d’Abruzzo intente a lavare panni con ritmici movimenti, atti a suscitare una intensa atmosfera drammatica […] è operazione indubbiamente valida per l’inevitabile confronto generazionale tra i valori di tradizione cari a Silone e alla gente d’Abruzzo, e l’ansia del nuovo che non può non albergare negli attori e nel regista impegnati nell’indagine. […] nitida regìa di Domenico Polidoro. Fernando Bevilacqua, La Voce Repubblicana 7 agosto 1992 Le ombre della coscienza prima e dopo la storia: un pregevole affresco di Silone. […] In “Margini” tutto viene risolto nell’ambito di un gusto del tragico insondabile, processo dentro 25 il quale la mente si smarrisce, e il corpo cerca un punto provvisorio di scampo. La cerimonia di un’esistenza, codificata da un movimento segreto, porta in primo piano la violenza di un individuo che agisce al di fuori delle regole: principi di una convivenza artificiale […] cartina di tornasole di un ragionamento sociale e politico, punto in cui si intrecciano i diversi conflitti. La stanza del rivoluzionario si fa aperta campagna, si dilata nei segni di un mondo ritmato dal continuo latrare dei cani. Le donne si trasformano in Coro tragico, commento e verità del volto autentico delle cose. Scrive Domenico Polidoro nelle note del programma di sala: “Così, nel gelo di una società, formata da automi senza sentimento, da vampiri sociali a un banchetto di peste, che costringe lo spirito a nascondersi, abbiamo incontrato la solitudine e l’eresia di Pietro. La sua inquietudine, chiusa nei margini di un mondo che continua a ribadire che tutto è qui e non c’è altrove, è diventata folle agitazione”. Silone, in questa prospettiva, si presenta come uno scrittore poco rassicurante […] eppure, proprio da un tale punto di vista, le figure ne beneficiano: si fanno riflessione profonda e inesorabile, cercano tutte le ombre possibili di ogni verità, si protendono ben oltre la quiete apparente. “Margini” è costruito come una nenia monodica di cui difficilmente riusciamo a stabilire i limiti. E per questo c’è come un andamento circolare, spezzato soltanto dai momenti in cui il regista si denuncia, esplicitamente, come narratore, come compositore esterno, come indagatore partecipe. Il resto è parola e canto. Dante Cappelletti, Il Tempo 30 giugno 1992 […] Il regista Domenico Polidoro, un passato accanto a Luca Ronconi ai tempi del Fabbricone, esperienza che qui riemerge soprattutto nel minuzioso scandaglio sul testo […] con indubbio coraggio, in questo momento suicida per ogni iniziativa teatrale, propone al pubblico una avventura pericolosa e affascinante insieme. Un inabissarsi nella circolarità del dolore, nel gioco ininterrotto della violenza, nello spaziare geografico e temporale nei luoghi della sopraffazione e della morte. […] Un teatro trasparente e pulsante che non sarà facile dimenticare come gli orrori di cui si fa traccia, attraversato dalla poesia. Stefania Chinzari, l’Unità 18 maggio 1993 […] Un grido di disperazione tra Jugoslavia, razzismo, vittime e persecutori. Una cantina desolata, uno spazio chiuso come un labirinto, un grido di disperazione che si tramuta in sussurro: questi gli ingredienti di “Vittime” sorprendente come una pugnalata ricevuta all’improvviso alle spalle. […] La regia di Polidoro, sensibile interprete del testo, sa come sorprendere, come non permettere allo spettatore di restare indifferente. Tutto concorre a quell’effetto-pugnalata di cui si parlava all’inizio. E’ una delle rare volte che temi di attualità, come la guerra nell’ex Jugoslavia o il razzismo non ci appaiono come pretesti. […] Barbara Gizzi, Paese Sera 16/17 maggio 1993 […] L’intuizione maestra resa dal regista Polidoro, di fare di questo lavoro una sorta di processione della crudeltà all’interno dell’animo umano, snudando così – in forma di preziosa metafora – la doppiezza della natura, i due volti che, intrisi di ipocrisia, albergano in tutti noi e che si svelano nella loro circolare ed intercambiabile virulenza solo nei momenti topici, nelle situazioni estreme, quale appunto la guerra. […] Grazie al sapiente lavoro di Polidoro […] vi è una agghiacciante scena di stupro, resa con pochi movimenti, in silenzio, in una stilizzazione da brividi; vi è una parata militare che con scarni accorgimenti trasmette tutta la sua belluina idiozia; ed una grandguignolesca scena di salotto borghese che si trasforma man mano in una sala di tortura, con una compita signora che fa catarticamente sfoggio della sua ferocia e del suo intimo sadismo. Uno spettacolo davvero da non perdere, questo proprio agli sgoccioli di una stagione davvero grama, un lavoro che 26 stimola la riflessione e che innesca tutti i meccanismi dell’anima, proprio come il miglior teatro ha sempre fatto. […] Giorgio Serafini, Il Tempo 17 maggio 1993 […] Domenico Polidoro con un vivace eclettismo (muovendosi da Orazio Costa a Pina Bausch) ha cercato di esplicitare scenicamente tutte le suggestioni e i suggerimenti recitativi, mimici e coreografici offerti dai testi di Bernhard nella prospettiva di un rinnovamento teatrale. […] Giovanni Calendoli, Hystrio settembre 1994 Progetto Bernhard: Una trilogia dello scrittore austriaco […] Un evento della stagione […] La regìa collocava Bernhard in una sorta di apocalissi del Novecento, capolinea di un percorso teatrale che dalle avanguardie, sostando a lungo sull’espressionismo, approdava a un assurdo nuovo, quello di Bernhard, drammaturgo di parola, che pure la parola ha progressivamente decostruito e decalcificato, facendo esplodere la sintassi, per allineare una sequela di schegge foniche non comunicanti, frante e isolate; scrittore nichilista che nella ripetizione del significante smarriva – volontariamente – i significati. […] un teatro non conciliante, difficile e interrogativo. Una festa per pochi, si potrebbe dire, volta a porre lo spettatore in posizione di precarietà e disagio (a volte insostenibile), ma pure una festa contro “la forza dell’abitudine” che ha sclerotizzato il nostro teatro e spento le scintille dell’invenzione: dall’Accademia si è levata una voce dissonante, per non fare della scuola un museo della ripetizione del già noto, per non fare della scena il mausoleo funerario della classicità. […] Melania G. Mazzucco, Sipario luglio-agosto 1994 pp. 16/17 […] Sono seduta, inizia lo spettacolo, ed ecco le parole della Bachmann trasformarsi in emozione, angoscia, movimento, ecco le immagini, i colori. I miei sensi sono bombardati da un groviglio di disperazione, di amore come volo e come offerta, di sublimi e inquietanti immobilità, di rabbia, ribellione […] Ariel Bocca, Sipario novembre-dicembre 1995 È la prima volta che “L’ignorante e il pazzo” di Thomas Bernhard viene rappresentato in Italia. Il merito va al regista Domenico Polidoro, che ormai merita la qualifica di specialista dell’opera bernhardiana […] Questo “forza dell’abitudine” è messa in scena da Polidoro con secchezza ammirevole, in un’oggettività vicina a quella beckettiana. […] Osvaldo Guerrieri, La Stampa 19 luglio 1997 Sarebbe certamente piaciuto a Pier Paolo Pasolini lo stanzone tutto travi e pilastri dove ha preso di nuovo vita il più disilluso forse dei suoi drammi. […] Rimane come un evento dai molteplici risvolti questo “Percorsi per Calderón” […] sia perché richiede ai giovani interpreti che hanno vissuto questa esperienza di misurarsi con le argomentazioni tuttora ficcanti della poesia pasoliniana […] sia perché restituisce alla scena […] quest’opera che rischia di tramontare insieme a tutto il corpus del teatro civile italiano […] chiamando gli spettatori, sistemati all’interno dello spazio scenico, a testimoniare su quanto accade durante questa surreale discesa fra le pareti di un demoniaco labirinto. Fino alla scena finale che vede Rosaura capitolare, quasi come la Marta di Fassbinder, sulla sedia a rotelle governata da quel potere occulto di cui proprio all’inizio degli anni Settanta Pasolini parlava anche nelle proprie interviste. Condannando con un’ultima immagine le anime giovani di questa storia a vagare dietro il filo spinato del proprio lager. Marco Fratoddi, l’Unità 13 dicembre 1997 27 […] In via di Pietralata 159/a si respira aria di gioventù e d’impegno professionale […] La regia è di Domenico Polidoro, il quale si è avvalso della collaborazione e partecipazione di Roberto Mantovani, unico attore maturo che diviene l’emblema del tempo stesso e della continuità […] Un lavoro che si pone, in uno scambio vitale, come l’altro polo di un autoriconoscimento reciproco. Guerrino Mattei, Il Giornale d’Italia 9 dicembre 1997 Percorsi per Calderón: per un teatro “corsaro”: […] Nello spettacolo prevale, come è giusto, il gusto della metafora, dell’invettiva, della premonizione in forma di “oratorio laico”, “discesa agli inferi”, squadernamento di un girone di dannati, ormai privi di identità e coscienza di classe. E – per dirla proprio con Pasolini – nel “ricordarsi di ricordare” l’attualità delle tematiche connesse all’appiattimento, all’omologazione dell’individuo, la regia di Domenico Polidoro, procedendo per “stazioni” simili a una via crucis per diseredati, perviene a uno spettacolo di pura oralità, ove sembra parzialmente quietato il diverbio sulla “rappresentabilità” o meno del teatro pasoliniano. Ideato e teorizzato quale scommessa, “bestemmia”, trasfigurazione favolistica di uno specifico impegno civile – e senza alcun fine di palcoscenico. Proditoriamente, Pasolini affermava di non ambire a un teatro rappresentato: proditoriamente il Calderón di Polidoro accetta il guanto della sfida e dell’insubordinazione alle estreme volontà dello scrittore. […] Angelo Pizzuto, Sipario maggio 1998 Colpisce subito l’impianto scenico che il regista Domenico Polidoro ha ideato per questo spettacolo-laboratorio. Nello spazio già suggestivo e naturalmente teatrale della Sala Uno […], si innalza un castello di tubi Innocenti fino a toccare l’alto soffitto della volta. Tre livelli di labirinti sospesi, che si intersecano, si innestano l’uno sull’altro, si incrociano con scale a chiocciola, creando un movimento architettonico di forte impatto visivo. Proprio su quelle linee che si snodano verso l’alto, si muovono gli attori, incastonati dal regista come figure mobili in un processo costruttivo. […] Nella sua trasposizione drammaturgica, Polidoro giustamente indica il protagonista come vittima sacrificale di un procedimento che scaturisce dalla normalità dell’assurdo. Tema, oltretutto, quanto mai attuale, al centro del dibattito politico e di riforma delle istituzioni italiane. Ma l’autore-regista non fornisce risposte o improbabili soluzioni a quello che resta comunque, nella scrittura di Kafka, una emblematica avventura umana e civile. Lo scopo del suo laboratorio, che ci pare intimamente riuscito è piuttosto quello di mettere a confronto un gruppo di giovani attori con un grande scrittore, cardine della letteratura contemporanea, per restituirne però la dimensione scenica. […] Emilia Costantini, Corriere della Sera 19 giugno 1998 […] Il lavoro di Polidoro si colloca nell’ambito che l’Accademia, ormai da tempo, riserva alla ricerca e alla sperimentazione, correndo lungo i binari della tradizione. E lo fa puntando su scelte registiche, scenografiche e recitative originali ed efficacissime al fine di donare Kafka e il suo mondo sulla scena. Paola Quintigliani, Roma di Roma 10 luglio 1998 Il fattore Kappa, Polidoro porta Kafka sulla Scala Santa: A mezz’aria, sotto la volta di mattoni di un’antica chiesa sconsacrata, si librano Josef K e i molti marioli del Processo di Kafka, ritagliati dalla pagina, incollati e rianimati lassù. Un gabbione di tubi Innocenti offre al pubblico, appiattito di fronte (su una tribuna grama), scale a chiocciola e corridoi sospesi come se Piranesi ci avesse messo una mano magica. […] La struttura aerea opprime mentre moltiplica i piani di intervento dentro un insieme statico, disarticolato. Come labirinto essa suggerisce una strategia molecolare in cui 28 naufragano gli atomi più fragili della realtà che ci appartiene. […] Si può riconoscere nei praticabili affastellati una sigla dell’Assurdo, ove elevato a sistema spettacolare. […] Ubaldo Soddu, Diario 1 luglio 1998 […] Domenico Polidoro sta allestendo il Pilade di Pier Paolo Pasolini. Un gruppo di giovani attori lo porterà in scena, per la prima volta nella storia del teatro, al centro per nomadi Campo Boario, in zona Testaccio presso l’ex Mattatoio. […] Stefania Salvi, Corriere dello Sport 12 dicembre 1999 Un originale allestimento del dramma “Pilade” di Pier Paolo Pasolini è stato realizzato a Roma, nel Campo Boario del monte Testaccio, già ex Mattatoio Comunale, con i Rom Kalderasha, di etnia ungherese e cittadinanza italiana. L’allestimento è stato curato e ideato da Domenico Polidoro […] con i Rom il regista ha iniziato una collaborazione di scambio cultural-teatrale, partendo da questo evento. […] La scelta del luogo sembra ideale: l’ex Mattatoio, sottratto al degrado dall’associazione “Villaggio Globale”, è diventato un cantiere sociale aperto, un laboratorio che non solo offre ospitalità, come nel caso dei Rom Kalderasha, ma produce attività multiculturale di vario genere. In questo contesto si spiega la scelta di un “Pilade”, portatore e simbolo della trasgressione, attraverso un linguaggio che è metafora politica. […] Il “Pilade” non è uno spettacolo “politico”, è fare teatro in modo “politico”. Alma Daddario Lorin, Avvenimenti 6 febbraio 2000 Al teatro Valle “Il soccombente” di Bernhard con la regìa di Polidoro: […] lo scrittore austriaco scandaglia nei recessi della creazione artistica e nell’inesorabile debolezza del pensiero umano, incastrando la vicenda di tre personaggi […] antagonisti ma complementari. Tragici e, allo stesso tempo, grotteschi. Proprio come li ha presentati Domenico Polidoro nello spettacolo omonimo che è andato in scena al Valle. Spettacolo interessante perché si tratta di un’operazione che cerca di trasferire nella scrittura teatrale la forza linguistica del romanzo. Inoltre, questo “Soccombente” si è imposto come un momento nevralgico di verifica – pedagogica e personale – per giovani attori che si “affacciano” al mestiere misurandosi con un testo difficile, concettuoso, cupo, a tratti disarmante. Guidati dalla mano esperta di Polidoro – è la sua quarta regìa “bernhardiana” – hanno reagito con estrema professionalità alle sollecitazioni e alla geometrica astrazione di una resa scenica che lavora per metafore, simboli, riferimenti colti. […] Laura Novelli, il Giornale 22 luglio 2000 Progetto interessante quello di Domenico Polidoro che si incarica di mettere in scena uno dei testi più interessanti ma anche più difficili di Thomas Bernhard. […] Una scelta coraggiosa e intelligente, perché Bernhard è stato uno degli autori più interessanti di quella fucina mitteleuropea […] La messa in scena si sforza di porre sul palcoscenico il gioco prettamente intellettuale del testo, privilegiando la surreale tangibilità degli oggetti in questione facendone dei simboli, quasi freudiani, dal fantoccio alle porte mobili, al cerchio in cui i personaggi si muovono come evocati da una seduta spiritica, attratti e sconvolti da un Grande Burattinaio. Sforzo mentale e sapienza teatrale si vedono tutte […] Gianluca Verlezza, Il Giornale d’Italia 21 luglio 2000 […] È un reale evento, questo spettacolo. Qui c’è la garanzia d’una messinscena ad opera d’un intenditore, Polidoro. […] Rodolfo Di Giammarco, La Repubblica 18 luglio 2000 29 […] La regia ha lavorato con eleganza e intelligenza su immagini, situazioni e simboli, coll’aiuto di pochi oggetti per rendere la metafora della lotta per la perfezione e dello scontro tra il vecchio mondo che muore e la forza del nuovo. […] Paolo Petroni, Corriere della Sera 5 agosto 2000 Per aprire gli occhi con limpide risa: […] Domenico Polidoro, un uomo con un senso immenso dello spettacolo d’orologeria, dove tutto funziona alla perfezione, dove non si perde alcun dettaglio e dove il tutto è una follia terribilmente attrattiva. […] Rigoberto Carvajal, La Nación 23 ottobre 2000 Dario Fo in una prova molto stimolante: La nueva versión de esta obra mayor del autor Premio Nobel da un giro muy actual a su teatralidad y a su vitriólica e hilarante sátira política. […] L’arrivo del regista italiano Domenico Polidoro per dirigere il secondo spettacolo della compagnia “DETUCH” ci permette di apprezzare una formidabile rilettura contemporanea di uno dei testi già considerati “classici” di Dario Fo. […] Polidoro opta per una messa a fuoco che differisce diametralmente da quella del debutto nazionale, nel 1986, di questa opera. Lontano dall’allegria e dalla frenesia che suggerisce lo straripante testo a un primo giudizio, propone il racconto come una buffonata sinistra ed estraniata che avviene in un ampio spazio fiancheggiato dal pubblico in ambo i lati. La spoglia scenografia, chiusa ai sui estremi da strutture metalliche che stilizzano una porta e una finestra (e inoltre danno l’idea di una trappola senza uscita), comunica il senso simbolico dell’azione. La recitazione, dimostrativa e gelidamente clownesca; l’uso dello spazio e dei gesti che alterano la logica realista; la sorprendente colonna sonora; soprattutto, i continui a parte e ghigni di complicità con lo spettatore, permettono di vedere la messinscena come una rielaborazione postmoderna dei principi brechtiani (che Fo ha utilizzato in una fase). La “ricostituzione della scena” funziona come una finzione dentro il simulacro, doppio fondo che dà al sarcasmo un tono più cerebrale e riflessivo. Questa proposta dell’opera, certamente più dura ed esigente, torna al Dario Fo provocatorio in una nuova forma; e tanto attuale che a tratti sembra che stia alludendo direttamente al Cile di oggi. […] Pedro Labra Herrera, El Mercurio 26 ottobre 2000 Occhio a “Morte accidentale di un anarchico”: L’opera di Dario Fo scritta nel 1970 riacquista attualità, crudeltà e abbondante ironia nella messinscena che l’italiano Domenico Polidoro ha diretto […]. Diario La Segunda 26 ottobre 2000 Morte Accidentale…, lo spettacolo migliore da molto tempo: […] Nell’intenso gioco attoriale che ha impresso alla messinscena il regista italiano Domenico Polidoro […] mostra tutta la sua capacità di parlare degli esseri umani che si trovano e si dibattono sotto i piedi del potere e dei suoi potenti sbirri. […] attraverso l’ironia, la satira e il riso che genera, demolisce gli sforzi dei potenti per apparire come bianche e diplomatiche colombe affezionate alla legge. Leopoldo Pulgar, La Tercera 27 ottobre 2000 […] una regìa (dell’italiano Domenico Polidoro) che con intelligenza va oltre ciò che gli segnala il testo e scava in profondità con un tono grottesco che accentua gli elementi comici e tragici […] Si raccomanda in tutti i modi di assistere a questa messinscena che ci mette di fronte a un teatro di verità. Come pochi attualmente. Eduardo Guerrero, El Mercurio gennaio 2001 30 Nel complesso lo spettacolo […] risulta un’operazione originale e omogenea, malgrado le tre diverse mani registiche. Merito senza dubbio di un disegno progettuale chiaro, teso sia al recupero di un testo pressoché dimenticato sia a una sua valorizzazione moderna ma colta: bandite le tentazioni da pochade […] restano infatti i felici richiami a una biomeccanica espressionista quanto mai fresca e comunicativa. Laura Novelli, Prima fila ottobre 2003 […] In omaggio alla Russia, l’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico, ha offerto una superba rappresentazione de “Le nozze di Krecinskji” di Suchovo Kobylin. […] Renato Ribaud, Avanti! 24 giugno 2003 Uno spazio ampio come la Voliera di Villa Piccolomini. Carrelli mobili per trasportare attori e oggetti di scena. Un testo poderoso che giunge a noi dall’illuminismo tedesco per parlarci, con cocente attualità, di dialogo interreligioso. Coniuga insieme questi tre elementi l’allestimento di “Nathan il saggio […] che Domenico Polidoro firma […] Teatro, dunque, a servizio di una querelle attuale, ma teatro anche ispiratore di domande e quesiti che la cronaca quotidiana porta in primo piano con sempre maggiore frequenza. […] Polidoro […] ne valorizza la scansione in quadri intuendo le potenzialità del movimento come volano di dinamismo e, nel contempo, di statuaria autorevolezza. Di qui la sua più felice intuizione: trasportare gli attori su dei carrelli spinti a vista e mossi in continuo che, ricordando certe macchine sceniche di Ronconi, sembrano alludere sia a dei “pageant” medievali, luoghi deputati di una scena quanto mai simbolica, sia alla ferma tipizzazione del teatro orientale. Un teatro dove l’attore rimanda a un’idea metafisica di energia e di sincera eloquenza e dove egli, pertanto, “sorvola” il pavimento come fosse uno spirito. […] Laura Novelli, il Giornale 11 dicembre 2003 […] Il pretesto narrativo è simbolico, favolistico. Eppure il testo offre spunti di riflessione profondi sulla religione, sul suo significato. La regia di Domenico Polidoro lo rende ancora più incisivo. L’occhio dello spettatore si trasforma in macchina da presa. La messa in scena, in un piano sequenza. Le inquadrature sono il frutto dell’interazione tra le torsioni del busto e della testa di chi guarda (e diventa protagonista attivo) e i movimenti degli attori e delle strutture scenografiche mobili, in ferro. Il pubblico siede in un’unica fila, al centro della Voliera di Villa Piccolomini. Gli attori lo sfiorano passandogli accanto, in piedi su pedane spinte e fatte scivolare avanti e indietro. Le carrellate sfruttano l’ampio spazio, giocano con le prospettive e le distanze. E persino con le altezze: ci si ritrova a testa in su ad ascoltare Saladino dall’alto della sua torre. Il dinamismo dell’allestimento trasforma la favola in una performance grintosa. […] Assia Baudi Di Selve, Il Tempo 10 dicembre 2003 Il grottesco fa centro […] Il dialogo adoperato come territorio privilegiato del conflitto, il riproporsi di oggetti e azioni simbolo – il bere, il mangiare, la sigaretta, la valigia –, l’atmosfera claustrofobica, l’evocazione continua di una vita alternativa, sia essa il futuro, l’esistenza altrui vissuta ascoltandone i rumori, oppure il paese natio – fanno di questa messa in scena un lavoro di grande interesse, creando un grottesco in chiave naturalistica […] Simona Buonomano, Il Tempo 9 luglio 2004 31