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Buttati 500 milioni in tre anni

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Buttati 500 milioni in tre anni
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042007
50408
Mercoledì 8 aprile 2015
Buttati 500 milioni in tre anni
ANNO L NUMERO 84 EURO 1,40*
La squola dei clandestini
Regione per regione, ecco come sprechiamo risorse per «accogliere» chi chiede asilo. Dalle clamorose e incomprensibili
differenze di spesa pro capite, alle cooperative guidate da ex assessori, ai corsi di italiano che... non insegnano l’italiano
VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO
Il caos nel centrodestra
Misentotradito
daBerlusconi:
nonhacapito
lasuamissione
Hasbagliato
Maquelchefate
voialpartito
èmoltopeggio
di MAURIZIO BIANCONI
Deputato di Forza Italia
di MAURIZIO BELPIETRO
Direttore, avevo la cassa del
Pdl e la rappresentanza legale: non mi sono approfittato di un caffè e ho curato
che il Pdl chiudesse, nonostante le falcidie dei contributi e i raccomandati spendaccioni, senza debiti .
Mi sono opposto in modo trasparente al colpo di
Stato diFini,non sono andato con Alfano (più facile) ,
né con La Russa e Corsaro
(amico fraterno).
Mi sono opposto in modo
trasparente alle cazzate di
Tremonti,alsostegno a Monti,al governo Letta, alNazareno. Ho puntualmente dato
conto alPresidente, su sua richiesta, delle mie valutazioni
politiche. Ho lealmente detto a Lui, a Maria Rosaria, a
Deborah , tutto quello che
ho detto a La Zanzara.
Mi sento tradito e penso
che Berlusconi abbia l'enorme responsabilità di non
aver capito il suo prodigio politico e dell'assoluto disinteresse per il ruolo storico che
avrebbe potuto ricoprire. Gli
è mancato il sacro fuoco degli ideali, il sogno della politica, il rispetto delle sue regole
cosìdissimili dalla sua formazione. Tutte cose senza le
quali si va nel declino, la fine
che stiamo facendo.
Se scrivere il nulla fosse arte, l'intervento di Caterina Malavenda sul
Corriere di ieri sarebbe il pezzo più
pregiato della sua galleria. L'avvocato didascaleggia per mezza pagina e critica velatamente la proposta della Commissione Gratteri sulle intercettazioni: in altre parole fa
quello che ha sempre fatto (nessuna proposta va mai bene) e in concreto auspica quello che auspicano parte della classe dirigente e della magistratura e dei giornalisti.
Cioè un accidenti di niente, perché
l'andazzo italiano sulle intercettazioni, unico al mondo, a loro in re-
Caro Bianconi, se, pur non
essendo lei noto al grande
pubblico, l’ho citata nel mio
editoriale di domenica non
è perché, avendo ricoperto
l’incarico di tesoriere delpartito, ho pensato che lei si fosse approfittato della cassa,
ma per dire che in Forza Italia non è l’ultimo arrivato. E
che uno del suo calibro vada ad una trasmissione radiofonica, sparando a zero
sui vertici del partito in cui
milita e in particolare contro
l’uomo che l’ha fondato,
non è certo cosa che si veda
tutti i giorni, in Forza Italia e
anche altrove. Lei afferma:
le cose che ho detto ai microfoni della Zanzara le avevo
anticipate in privato sia a
Berlusconi che al suo entourage.Non ho motivo di dubitare che i fatti siano andati
come lei racconta. Tuttavia
non è questo il punto, ma
piuttosto che cosa possa
pensare un elettore medio
del centrodestra ascoltando
gente che se le dà di santa
ragione. Lei alla radio non si
è risparmiato, dicendo in
maniera colorita ciò che ribadisce nella lettera. Ma a
mio parere, parlando come
ha parlato,non ha certo contribuito a rendere più forte il
suo partito, (...)
segue a pagina 13
APPUNTO
di FILIPPO FACCI
Mo’ me lo segno
altà va benissimo così. Va bene a
quella classe politica che non vuole
sporcarsi le mani, salvo farne una
frettolosa crociata perché punta
sul vivo. Va bene a quei magistrati
che lasciano filtrare le intercettazioni per sciatteria o per vanità, o addirittura per fini istruttori legati allo scalpore provocato. Va bene ai
giornalisti che barattano le intercettazioni con articoli elogiativi sui
Giravolte continue su Isis e terroristi
di TOMMASO MONTESANO
Gentiloni, il ministro «ma anche no»
di FRANCESCO BORGONOVO a pagina 4
L’ex componente del tavolo
sull’immigrazione del Viminale Luca Odevaine, intercettato al telefono con il suo
commercialista nell’ambito
dell’inchiesta Roma Capitale, era molto esplicito. (...)
segue a pagina 2
Sondaggio rivelatore
La sinistra vuol dare
il voto agli immigrati
per darlo a se stessa
di FAUSTO CARIOTI
Fino a ieri era una suggestione, una probabilità di grado
elevato. Adesso ci sono i numeri ed è diventata una certezza. Un sondaggio della
Fondazione Leone Moressa
certifica che, se votassero solo gli immigrati, non ci sarebbe bisogno (...)
segue a pagina 3
Intanto la Sicilia affonda: debito a 7,5 miliardi, fallimento a un passo
Renzi alza le tasse e dice che calano
Con i giornalisti sostiene il contrario di quel che è scritto sui documenti del governo. E racconta balle sugli 80 euro
di FRANCO BECHIS
I casi
Basta con i giochetti
del premier parolaio
[M.B.] Il Documento di economia
e finanza, ossia ilpiano di previsione a medio termine, ancora non
c’è ma già Renzi ne parla. Anzi,
come è ormai sua abitudine su
qualsiasi cosa leggi comprese, (...)
segue a pagina 6
Ci risiamo. Matteo Renzi non riesce a parlare agli italiani se non
con il megafono della propaganda, e torna a dire proprio mentre
prepara il Def (ieri solo esaminato
dal consiglio dei ministri, che lo
approverà venerdì) una delle più
evidenti falsità del suo regno (...)
La condanna per la Diaz
diventa il pretesto
per una legge anti polizia
segue a pagina 6
Che alla Diaz qualcuno dei poliziotti
abbia decisamente esagerato lo si era
capito ben prima che intervenisse la
Corte europea per i diritti (...)
NINO SUNSERI a pagina 7
di PAOLO EMILIO RUSSO
segue a pagina 11
magistrati e che chiamano "giornalismo investigativo" questo ruolo
da passacarte, confondendo l'interesse pubblico con l'interesse del
pubblico. Poi ci sarebbero gli avvocati come Caterina Malavenda,
che il Corriere definisce "esperto in
diritto dell'informazione" ma che è
anche legale di Corriere, Sole 24
Ore, Panorama, Rai, Sky, Fatto
Quotidiano e tanti altri. Ciascuno
ha l'interesse suo. "Una sola cosa è
certa", conclude l'articolo della Malavenda, "molti sono i diritti in gioco e tutti meritano di essere ugualmente garantiti". Vedi titolo.
* Con: "BIMBINCUCINA con Valeria Rossi e Carotino" € 11,00; "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 5 - € 6,00; CD 4 - € 6,00.
Scandalo Coop: Simone
era alla Farnesina
con il ministro D’Alema
di GIACOMO AMADORI
Il super consulente per le relazioni istituzionali della cooperativa Cpl Concordia Franco Simone, arrestato il 30
marzo scorso, sembra pronto a vuotare il sacco. Per l’inchiesta (...)
segue a pagina 9
Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40
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PRIMO PIANO
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emergenza immigrazione
LO ZAMPINO DI COOP E MAFIA Tra i beneficiari dei
fondi figura anche il gruppo di Buzzi. Il caso dell’assessore
che finanzia la sua cooperativa
500 milioni per non formare i profughi
In tre anni fiumi di soldi pubblici per corsi e aiuti a chi chiede diritto d’asilo. Il responsabile del programma spiega:
spendiamo 35 euro al giorno a straniero. Ma in certi casi la cifra lievita fino a 130 euro. E i risultati lasciano a desiderare
::: segue dalla prima
TOMMASO MONTESANO
(...) Nel descrivere il core business del sodalizio, faceva riferimento ai «posti Sprar che
si destinano ai Comuni. Tanti abitanti, tanti posti».
Sprar sta per Sistema di
protezione richiedenti asilo
e rifugiati. Istituito dall’articolo 32 della legge numero 189
del 2002, meglio conosciuta
come Bossi-Fini, lo Sprar altro non è che una rete incaricata di realizzare, grazie al
contributo degli enti locali,
progetti territoriali per l’accoglienza di richiedenti asilo e
rifugiati. «Per attivare il sistema», spiega il Viminale sul
proprio sito, «gli enti locali
possono utilizzare le risorse
finanziarie messe a disposizione dal ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo». Un Fondo a
sua volta foraggiato in sede
di legge di Stabilità. Una torta che per il triennio
2014-2016 vale oltre mezzo
miliardo di euro: 137 milioni
per il 2014; 187 per il 2015 e
altrettanti per il 2016. Scopo
principale del programma:
facilitare l’apprendimento
della lingua italiana da parte
dei migranti e individuare
percorsi formativi e di riqualificazione professionale per
promuovere l’inserimento
lavorativo del richiedente asilo.
Ma non sempre, come dimostrano le testimonianze
provenienti da Torino, dove
i programmi linguistici sarebbero spesso insufficienti
anche a raggiungere un livello minimo di comunicazione, va così. Sul web sono numerose le anomalie denunciate dalle associazioni di volontariato sulla gestione dei
fondi stanziati dal Viminale.
E dire che il ministero dell’Interno ha deliberato quattro allargamenti straordinari
della rete Sprar. Agli iniziali
3mila posti disponibili,ne sono stati aggiunti 702 a dicembre 2012, 800 a maggio 2013,
900 a giugno 2013, 6.490 a luglio 2013 e altri 2mila tra ottobre e novembre.
L’allargamento della rete
ha permesso al Viminale di
mettere a disposizione, alla
fine del 2013, 13.020 posti di
accoglienza, di cui 12.076 destinati alle categorie ordinarie (richiedenti asilo e titolari
di protezione internazionale), 253 ai beneficiari con disagio mentale o disabilità e
691 a minori stranieri non accompagnati. Gli enti locali titolari di progetto sono stati
415, di cui 375 Comuni, 30
Province e 10 unioni di Comuni. Tre le Regioni capofila: Sicilia (2.607 presenze);
Lazio (1.949, tra i quali spic-
::: L’ASILO
LA RICHIESTA
La richiesta di protezione internazionale per il timore di
subire persecuzioni o danno
grave nel Paese di origine,
può essere espressa dal cittadino straniero anche a voce
e nella propria lingua, con
l’ausilio di un mediatore linguistico-culturale. La richiesta va fatta all’ufficio di polizia di frontiera, all’ingresso
nel territorio nazionale.
IN QUESTURA
Il richiedente viene a quel
punto indirizzato presso un
ufficio della questura, nel
quale dovrà recarsi entro otto giorni, salvo giustificato
motivo. Se non rispetta i
tempi è considerato irregolare.
L’ITER
Di lì ha inizio un iter che terminerà davanti alla Commissione Territoriale. Tutto si
conclude con il riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria, oppure con un rigetto, contro il quale il richiedente può presentare ricorso. In caso di rigetto, se la
Commissione ritiene che
sussistono comunque gravi
motivi di carattere umanitario, può chiedere al questore il rilascio di un permesso
di soggiorno biennale al cittadino straniero.
CHI GIUDICA
Le Commissioni Territoriali
(una ventina in tutta Italia)
hanno componenti designati in base alle esperienze acquisite nel settore dell'immigrazione e dell’asilo o in
quello della tutela dei diritti
umani, per i quali sono previsti corsi di formazione e aggiornamento. Sono coordinate dalla Commissione Nazionale per il diritto d‘asilo.
cano i posti gestiti dalla Cooperativa Eriches 29 di Buzzi
a Licenza, in provincia di Roma) e Calabria (1.056).
Il costo dei progetti (456
quelli finanziati nel triennio
2014-2016), «è di 35 euro al
giorno per ogni rifugiato,
comprensivi di vitto, alloggio, medicine, corsi e assistenza dibase»,ha fatto i conti Daniela di Capua, direttore del Servizio centrale dello
Sprar. Spesso, però, i numeri
non tornano. Basta dare
un’occhiata a quanto accade in Sicilia. Il Comune di
Acireale, ad esempio, per
l’accoglienza di dieci minori
non accompagnati, si è visto
approvare un progetto del
valore di oltre un milione di
euro (poco meno di 328mila
euro all’anno). Oltre 60 euro
al giorno a minore. A Catania, invece, per l’accoglienza
di 80 richiedenti asilo è stato
previsto un costo complessivo di 3 milioni e 800mila euro. In pratica per ciascun mi-
grante il Viminale sborserà
circa 130 euro al giorno.
Il Comune di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, insieme ai centri di Blufi, Castellana Sicula, Gangi,
Petralia Sottana e Polizzi Generosa, per 1,9 milioni di euro si occuperà della gestione
dinovanta posti di accoglienza.
«Questo sistema favorisce
il proliferare di centri senza
nessuna professionalità, senza nessun interesse per l’ac-
coglienza», ha denunciato
sul web Alberto Biondo, di
Borderline Sicilia Onlus, in
un post intitolato «La caccia
all’oro».
Lo scorso 29 gennaio, su
Twitter, il leader della Lega,
Matteo Salvini, ha denunciato l’apertura del nuovo centro Sprar di Ballarò, a Palermo: «677mila euro per ospitare 30 immigrati senza casa
né lavoro».
L’elenco dei Comuni dove balza agli occhi il rappor-
A Torino
Il corso di italiano che non insegna a leggere
La denuncia di un volontario: «Solo due ore a settimana per sei mesi. Alla fine gli dobbiamo tradurre anche il permesso»
::: ALESSANDRA MORI
■■■ Accoglienza e integrazione? Bel-
le parole, di quelle di cui molti amano
riempirsi la bocca. Riferite alle decine
di migliaia di immigrati rifugiati e clandestini che sbarcano sempre più frequentemente sulle nostre coste. Parole
a cui, naturalmente, seguono poi atti e costi - da parte dello Stato. Ed è qui
che cerca d’inserirsi, e a volte ci riesce,
chi sulla pelle dei disperati cerca di lucrare. Lo si è visto con le recenti inchieste sulmalaffare capitolino: perché speculare sull’immigrazione e sulla disperazione delle persone rende bene, perfino «più della droga».
Senza andare a rivangare queste gravi vicende, quelle parole vengono altrettanto tradite nel momento in cui si
fa venir meno uno dei presupposti che
ne sono alla base, ovvero la conoscenza della lingua italiana. Non è forse vero che la lingua aiuta l’integrazione ed
è uno dei cardini dell’accoglienza in
quanto apre le porte alla comunicazione e a un eventuale lavoro per lo straniero? Devono pensarla così anche ai
piani alti della politica, se esistono e
vengono finanziati progetti che vanno
in questa direzione. Eppure succede
che ci siano profughi che, pur avendo
frequentato regolari i corsi appositamente organizzati (e finanziati) affinché possano riuscire a capire e farsi capire, non sappiano leggere neppure il
proprio permesso di soggiorno. O, paradosso dei paradossi, il documento
che dovrebbe attestare proprio la loro
conoscenza dell’italiano. Una vicenda
del genere emerge a Torino, fra gli occupanti delle palazzine dell’ex Moi, il
villaggio olimpico occupato da due annida centinaia di rifugiati fuggiti dal caos della crisi libica, dove alcuni volontari hanno organizzato una scuola, la
«Giordano Bruno».
A raccontare le loro storie è il sito redattoresociale.it. C’è quella di Amadou, che ha chiamato il suo insegnan-
te in preda al panico perché nel cercare di tradurre il suo permesso di soggiorno aveva capito che lo avrebbero
rimandato in Senegal. E quella di Mahmoud, che - per l’appunto - non sapeva leggere o scrivere nemmeno nella
sua lingua madre, ma in tasca aveva
un foglio che ne attestava la conoscenza dell’italiano. Storie di profughi arrivati in Italia che, nel giro di alcuni mesi,
hanno ricevuto l’attestato che certificava la conoscenza della nostra lingua.
Peccato che quasi nessuno sia stato capace di capireche cosa ci fosse scritto
perché, stando alle loro denunce, i programmi linguistici all’interno dei progetti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) sarebbero spesso insufficienti a raggiungere
pure un livello comunicativo minimo.
«I programmi d’accoglienza - spiega
proprio a redattore sociale.it Marco, volontario della “Giordano Bruno” - hanno una durata che va dai 6 agli 8 mesi,
e i corsi di italiano occupano circa due
ore a settimana. In questo modo lo Stato pretende di insegnare la lingua a ragazzi che, nei casi più gravi, non sono
nemmeno in grado di scrivere il loro
nome». Giorgio, altro attivista del Comitato di solidarietà, racconta che «a
Torino volontari e insegnanti che lavoravano nei centri sociali e nelle associazioni sparse sul territorio iniziarono a
ricevere decine di richieste dai rifugiati
in uscita dai progetti. Cercavano tutti
qualcuno che potesse tradurre i documenti che avevano appena firmato, da
soli non erano in grado di leggere».
Una situazionche, dunque, getta
piùdi un’ombra sui programmi di sostegno airifugiati finanziaticon centinaia di milioni dallo Stato italiano. Peraltro, è anche significativo che a interrogarsi sulla funzionalità di questi corsi
siano persone certo non ostili a una politica d’accoglienza nei confronti di immigrati e richiedenti asilo. Accoglienza,si diceva.Ma che non diventi speculazione sulla pelle dei disperati.
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IL DISEGNO Gli italiani sono contrari alla cittadinanza
facile per chi arriva dall’estero. Ma ai progressisti,
presidente della Camera Boldrini in testa, non importa
emergenza immigrazione
La sinistra vuol dare
il voto agli immigrati
per darlo a se stessa
Un sondaggio rivela: tra gli stranieri la coalizione Pd-Sel supera
il 50%. Ecco spiegata l’insistenza per introdurre lo ius soli:
il fine non è integrare gli extracomunitari, ma farne entrare di più
la Camera», ma Laura Boldrini ha stra di volersi integrare», che è cosa
deciso di rappresentare solo una ben diversa dalla concessione autoFAUSTO CARIOTI
parte dell’emiciclo, ovviamente matica dello ius soli.Ma la presiden(...) di quel premio di maggioranza quella da cui proviene (non è la pri- te della Camera è convinta di avere
su misura che Matteo Renzi sta cer- ma, ma lei ha avuto l’abilità di mo- dalla propria parte ilvento della Stocando in tutti i modi di inserire nel- strarsi partigiana sin dal primo gior- ria e annuncia sicura: «Presto siaprila legge elettorale: il Pd avrebbe il no, senza quella fase di riscalda- rà un dibattito sui diritti civili e la
43,7% dei voti e Sel oltre il 9%; insie- mento che era stata necessaria ai cittadinanza. L’Italia non deve restame varrebbero il 53% deivoti e qual- suoi predecessori).
re al palo su questi problemi».
cosa in più in termini di seggi parlaDue giorni fa la presidente della
Problemi con l’immigrazione in
mentari. La differenza con gli eletto- Camera ha sventolaeffetti ce ne sono tanri italiani è grande: oggi, nel mo- to «un recente sonti, ma non sono quelli
mento del massimo consenso, il Pd daggio dal quale ridi cui parla lei. Goverdi Renzi non va oltre il 37,5%, men- sulta che il 72% degli
ni centrali e amminitre il partito di Nichi Vendola sta al italiani vuole lo ius
strazioni locali (so5% (ultimo sondaggio Tecnè per soli». Coincidenza
prattutto di sinistra,
Porta a Porta). Gli immigrati, insom- vuole che quel sonma non solo) in quema, premiano la sinistra con oltre daggio fosse stato
sti anni si sono occudieci punti in più di quanti gliene commissionato da
pati più del fatturato
diano gli italiani. «Gli africani», spie- Unipolis, ovvero dalpolitico ed economiga Repubblica, che ieri ha pubblica- la fondazione del
co dell’accoglienza
to il sondaggio, «vanno matti per il Gruppo Unipol, conche dei suoi risultati,
TUTTO COMINCIÒ
presidente della Repubblica e per trollato dalle coop Laura Boldrini [LaPre.]
anche umanitari. La
CON LA BOSSI-FINI
Matteo Renzi».
rosse e legato a triplo
priorità non era inteIl Sistema di Protezione Richiedenti
Si spiega con questo calcolo, più filo al Pd.
grare gli immigrati, ma farne entraAsilo e Rifugiati (Spar) è stato
che con nobilissime ragioni umaniAltri sondaggi danno risultati re il più possibile. I risultati di queistituito dall’articolo 32 della legge
tarie, la smania degli esponenti di molto diversi. Quello fatto da Nan- sta scelta scellerata si vedranno nel
numero 189 del 2002, meglio
Pd e di Sel di garantire quanto pri- do Pagnoncelli per il Corriere della lungo periodo, ma i primi danni si
conosciuta come Bossi-Fini. Si
ma il diritto di voto agli immigrati e Sera, a fine ottobre, quantifica appe- possono già toccare con mano. Saltratta di una rete incaricata di
la concessione della cittadinanza na nel 26% gli italiani favorevoli alla vatore Buzzi, capo della cooperatirealizzare, anche con il contributo
tramite lo ius soli. Una partita nella concessione dello ius soli «indipen- va 29 giugno, ha riassunto tutto in
degli enti locali, progetti territoriali
quale chi dovrebbe essere arbitro dentemente dalla scuole frequenta- quella frase illuminante intercettata
per l’accoglienza di richiedenti
va in giro con la maglietta della te», mentre il 27% vuole mantenere da chi indagava su Mafia Capitale:
asilo e rifugiati. Finanzia il tutto il
squadra più forte. L’articolo 8 del le norme attuali e il 43% è favorevo- «Tu c’hai idea quanto ce guadagno
Fondo nazionale per le politiche e i
servizi dell’asilo [LaPresse]
Regolamento di Montecitorio stabi- le ad «allargare la possibilità di ave- sugli immigrati? Il traffico di droga
lisce che «il Presidente rappresenta re la cittadinanza, ma solo a chi mo- rende meno».
Uno scandalo grosso perfetto per
coprirne altri più piccoli,come quello scoperto dalla testata online Redattore sociale e raccontato in queste pagine. È ambientato a Torino,
ma le stesse scene avrebbero potute essere girate in altre città d’Italia.
Nel villaggio olimpico in cui vivono
800 rifugiati si insegna l’italiano ai
I non italiani salgono a 335 mila. Marocchini e cinesi in testa, boom dei bengalesi
profughi. Tanti di loro, oggi,posseg■■■ In Italia aumentano gli imprenditori non italia- 4.900 imprese in più in dodici mesi: superate le 25migono la certificazione che attesta
ni. Nel 2014 le imprese individuali costituite da cittadi- la ditte individuali, molte delle quali nel Lazio, conuna conoscenza decente della noni provenienti da Paesi extracomunitari hanno supe- centre nel settore commerciale (oltre 16mila); ma,
stra lingua. Un bell’esempio d’interato quota 335 mila: 23 mila in più rispetto al 2013. In seppure con numeri più contenuti, anche nei servizi
grazione? No, un ennesimo caso di
pratica un’impresa individuale su dieci è di un extra- alle imprese (call center, copisterie, ecc.). Alle sue
cialtroneria. Perché quel certificato
comunitario. I dati sono contenuti nell’indagine tri- spalle, ancora il Marocco, con oltre 3.100 imprese in
è una presa in giro: come raccontamestrale condotta da Unioncamere/ InfoCamere sui più tra 2013 e 2014. Quindi la Cina, con quasi 2.000
no gli stessi insegnanti, chi lo riceve
dati del Registro delle imprese delle Camere di com- nuove attività.
non è in grado nemmeno di capire
mercio.
«Le trasformazioni che sta subendo il nostro sistecosa c’è scritto.
Gli imprenditori stranieri più numerosi sono quelli ma produttivo rispecchiano chiaramente l’evoluzioEppure il Sistema di protezione
provenienti dal Marocco (64 mila, il 19,1 per cento ne in corso della nostra società, sempre più sollecitaper richiedenti asilo e rifugiati costa
del totale delle ditte individuali guidate da extracomu- ta dall’arrivo di persone provenienti da paesi stranieal contribuente, nel triennio
nitari), presenti soprattutto nel settore del commer- ri», commenta il presidente di Unioncamere, Ferruc2014-2016, oltre mezzo miliardo di
cio (oltre 46mila) e in quello dei trasporti. A seguire, i cio Dardanello. «La crescente diffusione di queste inieuro. Si può argomentare con buocinesi (47mila), che gestiscono oltre 5mila ristoranti e ziative imprenditoriali dimostra che l’impresa resta
ne ragioni, come fanno i volontari
16mila aziende manifatturiere, prime tra tutte quelle una delle strade migliori per l’integrazione e la coesiodi Torino, che due ore di insegnatessili, concentrate soprattutto in Toscana. Forti inse- ne sociale. Teniamo conto che, considerando anche
mento alla settimana sono poche, e
diamenti cinesi si registrano anche in Veneto. Peral- le società di capitali, la presenza immigrata in Italia
che ce ne vorrebbero di più. Ma se i
tro, la presenza cinese è in forte crescita anche tra i nel mondo imprenditoriale sale ancora, raggiungenrisultati sono quelli che dicono loro,
parrucchieri e nelle attività di servizio alla persona. Si do le 500mila unità».
è chiaro che gran parte di quei soldi
conferma infine la forte presenza egiziana nella ristoTra le altre nazionalità in forte crescita nel 2014, il
pubblici nella migliore delle ipotesi
razione (2.500, secondi dopo i cinesi) e degli albanesi Pakistan (10.742 i titolari di imprese registrate a fine
oggi è buttata via e nella peggiore
nelle costruzioni (oltre 23mila, i primi assoluti nel set- anno, 1.490 in più dell'anno precedente), la Nigeria
serve ad alimentare un business
tore).
(10.563, più 1.437), il Senegal (18.192, più 1.299) e, su
che con la solidarietà e l’accoglienIl primato della crescita spetta però al Bangladesh: numeri più contenuti, l'India (4.730, più 860).
za non ha nulla a che vedere.
::: segue dalla prima
to tra costo complessivo e numero di richiedenti asilo accolti è lungo. A Narni, in Umbria, 65 posti costano oltre
un milione di euro all’anno.
La provincia di Trento, per la
gestione di 132 posti, potrà
contare su oltre 4,5 milioni
di euro nel triennio. Quella
di Potenza, per un importo
di un milione e 800mila euro, ha incassato l’approvazione dei progetti di accoglienza neiComuni diSant’Arcangelo, Palazzo San Gervasio e
Rionero in Vulture. Ma i posti per i migranti sono appena 35.
A Bivongi, un Comune calabrese in provincia di Reggio Calabria, un gruppo consiliare di opposizione ha
messo le mani avanti, avvertendo del rischio che grava
su «quantità e qualità dei servizi offerti». Tutta colpa del
cofinanziamento di 125mila
euro per il 2015, giudicato
«sproporzionato» rispetto al
contributo di 231mila euro
assegnato dal Viminale:
«Chiimpegna cospicue risorse della comunità deve dare
risposte.Perché glistessi sforzi non vengono fatti a favore
dei tanti disoccupati bivognesi?».
Poi c’è il caso di Matera. Il
costo complessivo per trenta
posti di accoglienza sarà di
oltre un milione e mezzo di
euro. La cooperativa guida è
la società Il Sicomoro, il cui
presidente è, dal novembre
2009,Michele Platì. Quel Platì che dal luglio 2007 all’ottobre 2009 è stato assessore alle Politiche sociali del Comune di Matera. Quando si dice
le coincidenze.
Ditte individuali
Un’impresa su 10 parla straniero
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figuracce internazionali
SCHIZOFRENIA Al «Corriere» il ministro dichiara:
«Fermiamoli, anche con le armi». Poche ore dopo, la
retromarcia: «Prima servono progetti di cooperazione»
«Guerra all’Isis. Anzi no»
Gentilonihaduefacce
Esonoentrambeinutili
Dice che i terroristi si affrontano con le armi, poi si rimangia tutto
Parla di rischio infiltrazioni tra gli immigrati e subito smentisce
Intanto i jihadisti avanzano e l’invasione continua senza sosta
::: FRANCESCO BORGONOVO
■■■ Ora ne abbiamo la conferma: il ministro degli Esteri
Paolo Gentiloni sono due.
Uno agguerrito, pronto a tutto per fronteggiare l’emergenza immigrazione e il terrorismo, disposto a parlare chiaro e a sfidare il politically correct. Poi c’è l’altro: timoroso,
così morbido da sciogliersi
nell’inconsistenza. Sono uno
l’opposto dell’altro,idue ministri: il Dottor Gentiloni e Mister Paolo.Uno,appunto,gentile ma inconcludente; l’altro
ruvido ma attivo. Il problema
è che tra i due vince sempre il
primo, e a farne le spese è il
nostro Paese, che ha già tanti
guai per i fatti suoi senza doversi preoccupare dei disturbi
schizofrenici di un membro
dell’esecutivo. In realtà, il fatto che i Gentiloni siano due è
una nostra supposizione. Di
più, una speranza. Perché altrimenti, nel caso in cui Paolo
Gentiloni fosse uno soltanto,
ci sarebbe da concluderne
che egli non è in grado di fare
il ministro degli Esteri di se
stesso, figuriamoci dell’Italia.
Ieri, sulla prima pagina del
Corriere della Sera, troneggiava una frase che non lasciava
spazio a dubbi: «Fermiamoli,
anche con le armi» (il riferimento era ai jihadisti dell’Is e
simili). A pronunciarla sarebbe stato appunto Gentiloni, in
un’intervista concessa a Paolo Conti. Nel corso della quale
il ministro enunciava una serie di concetti sacrosanti. «C’è
una gravissima minaccia nei
confronti di tanti cristiani in
diverse parti del mondo»,
spiegava. «Ma da anni c’è un
male europeo, quella miscela
tra egoismo e ignavia che
spinge a voltare lo sguardo
dall’altra parte rispetto a ciò
che accade oltre il nostro piccolo mondo antico». Finalmente qualcuno che le canta
chiare, ci siamo detti. Qualcuno che ha il coraggio di dire le
cose come stanno e di proporre soluzioni concrete di fronte
all’avanzare del terrore.
Ci veniva quasi da piangere
di commozione, di fronte a
questo Gentiloni monumentale.Che mostrava competenza della materia, riferendosi
al Califfato dei macellai come
a «Daesh», il nome spregiativo con cui viene indicato nel
mondo arabo. E che diceva
chiaramente che «questigruppi vanno affrontati anche sul
piano militare». Gentilone l’Africano si spingeva addirittura
oltre, immaginando una robusta campagna militare nel
Continente Nero e affermando che «in futuro si potrebbe
valutare l’opportunità di contribuire al contrasto del terrorismo in Libia o di fenomeni
come Boko Haram in Nigeria». Oddio, finora nessuno
aveva avuto il fegato di esporsi così e dire che, in certi casi,
le armi servono eccome. Ma
evidentemente si trattava di
Nell’intervista al
«Corriere della Sera»
il ministro Gentiloni
non ha escluso l’opzione
militare contro
i terroristi. Poi il passo
indietro alla radio
[LaPresse]
Mister Paolo, il gemello più
aggressivo. Nel giro di poche
ore, ecco intervenire il Dottor
Gentiloni, ovvero il fratello
buono anzi buonista. Costui probabilmente dopo aver legato la sua controparte più
esuberante e averla chiusa in
cantina - è intervenuto a Radio anch’io per correggere,
smorzare, rintuzzare. E, di fatto, smentire. «È necessario intervenire,ma cisono anche altre strade: cooperazione economica, aiuto ai rifugiati, collaborazioni tra università», ha
dichiarato. E l’intervento militare? E l’emergenza umanitaria? E le campagne contro Boko Haram e in Libia? Niente,
non pervenute. Cancellate.
Prima bisogna dialogare, cooperare,accogliere. Cioè mettere in campo tutto l’armamentario ideologico che ci ha condotto al disastro.
Non è mica la prima volta,
tra l’altro, che avviene una cosa del genere. In gennaio, partecipando a un vertice a Londra sullo Stato islamico, Gentiloni affermò risoluto: «Ci sono rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione. Per fortuna i
nostri apparatidi sicurezza sono allertati e funzionano, ma
questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione». Giustissimo. Che i massacratori
islamici puntino a sfruttare
l’invasione di immigrati verso
l’Italia è confermato da esperti di ogni orientamento politico. Lo scrivono persino i propagandisti dell’Is nei loro documenti.
Quindi Mister Paolo aveva
perfettamente ragione: si è
mostrato informato e pronto
ad agire. Ma ecco che, rapido
come una faina, è intervenu-
to il Dottor Gentiloni: ancora
una volta ha minimizzato, sedato. E smentito. Pochi giorni
dopo il meeting londinese,
Gentiloni (quello buonista) è
apparso a Porta a porta e ha
detto:«Confondere la disperazione di centinaia di migliaia
di persone col terrorismo è
un errore culturale (...). Se
uno vuole venire in Europa a
fare un attentato è difficile che
viaggi con i barconi». Ma come? Il pericolo infiltrazione
d’un tratto si è trasformato in
una «idiozia»? Dai, non è possibile.
Ecco perché diciamo che i
Quasi certo il via libera di Nuova Delhi
I fucilieri di Marina
Massimiliano Latorre
e Salvatore Girone
[LaPresse]
Domani l’India dirà se Latorre può restare qui
::: CHIARA GIANNINI
■■■ Domani la Corte Suprema in-
diana discuterà sulla richiesta diproroga del permesso di soggiorno in
Italia per Massimiliano Latorre che,
come Libero aveva anticipato per
primo nei giorni scorsi, è stata presentata per consentire al fuciliere di
Marina di potersi curare per altri tre
mesi. Si tratta della seconda istanza
di questo tipo: la prima era stata esaminata lo scorso 14 gennaio, quando al marò erano stati concessi altri
tre mesi per poter portare avanti le
terapie all’ospedale di Taranto. La richiesta è stata suffragata da documentazione medica dei dottori che
seguono il militare, colpito da ictus
cerebrale il 31 agosto dello scorso
anno. Ieri mattina i giudici della terza sezione della Corte Suprema hanno accettato la richiesta da parte
dell'avvocato Soli Sorabjee, in aula
accompagnato dall’ambasciatore
italiano a New Delhi Lorenzo Angeloni. Il pubblico ministero P.L. Narasimha non ha opposto obiezioni alla richiesta e ha comunicato che giovedì ci si esprimerà sul caso. Come
già avevamo annunciato, da questo
punto di vista l’apertura indiana
sembra essere quasi certa. Anche
perché, come si ricorderà, l’Italia ha
dato assicurazioni certe all’India, pagando una cauzione per la libertà
provvisoria dei due fucilieri. «È un
risultato minimo» ha detto il presidente della Commissione Difesa
della Camera Elio Vito una volta ap-
presa la notizia «ma è meglio che
niente. Serve una soluzione definitiva.Ciauguriamo che la proroga venga accolta, così come la delegazione
della commissione aveva chiesto di
fare al governo. Quello che occorre
è che si tenga conto non solo delle
condizioni di salute, ma anche dei
loro diritti a vedere proclamata la loro innocenza,a essere trattati secondo le norme del diritto internazionale e a vedere eventualmente riconosciuta l’immunità funzionale alla
quale hanno diritto. La soddisfazione» conclude «ci sarà solo quando i
due fucilieri rientreranno definitivamente in Patria e vedranno riconosciuti i loro diritti. Non dimenticando che avranno comunque già scontato una punizione molto alta». Il se-
Gentiloni sono due.Altrimenti dovremmo concludere che
ilministro dice una cosa (spesso vera e condivisibile), poi
qualcuno nel governo lo bacchetta e lui, da bravo cucciolo, si rimangia tutto. Non può
essere così: Gentiloni comanda gli Esteri, mica l’Alimentazione. Non può limitarsi a ingoiare, negandolo, quanto ha
detto il giorno prima. No, i
Gentiloni devono essere per
forza un paio. Si vede che Renzi, al solito, ha voluto strafare:
a noi bastava un ministro degliEsteri,il premier ne ha voluti insediare due. Peccato che,
insieme, non concludano un
tubo, poiché l’unica occupazione dell’uno è disinnescare
le dichiarazioni dell’altro.
Dopo la Donna Invisibile
Federica Mogherini (adesso
occupata a fare la desaparecida in Europa), alla Farnesina
hanno mandato Due Facce,
direttamente dai fumetti di
Batman. Chissà chi sarà il
prossimo: magari l’Incredibile Hulk, il mostro verde che
ringhia e non favella. Sarebbe
un miglioramento: almeno,
non parlando, eviterebbe di
smentirsi ogni volta.
natore Maurizio Gasparri, su Twitter, ha commentato: «Latorre resti
in Italia, Girone torni in Italia. Sui
marò Renzi incapace e in ginocchio
davanti all’India. Ora basta!». A rincarare la dose anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che su
Facebook ha scritto: «Dopo 3 anni e
3 diversigoverni ancora niente di fatto per i due marò. Monti, Letta e
Renzi: a Bruxelles e a livello internazionale non contate nulla! Con la Lega al governo i due marò sarebbero
già a casa. Renzi, stiamo arrivando».
Intanto, per Salvatore Girone il governo sta lavorando sul piano umanitario.Vocivicine alla Difesa assicurano che il ministro Roberta Pinotti
lo avrebbe assicurato in più occasioni, l’ultima delle quali in un incon-
tro con il Cocer interforze avvenuto
la scorsa settimana. Il secondo fuciliere, che attualmente si trova in ambasciata a New Delhi dove ha trascorso le festività pasquali assieme
alla famiglia, non starebbe infatti bene.Sarebbe sotto stress per il prolungarsi di questa situazione. Dopo oltre tre anni, infatti, Latorre e Girone
non hanno ancora un capo d’accusa. Da considerare, quindi, che hanno scontato una pena ingiusta e totalmente priva di fondamento, vista
anche la loro innocenza. Il governo
Renzi starebbe trattando proprio su
questo punto e, come dicevamo, su
ragioniumanitarie. L’ennesimo tentativo, insomma, sperando di non
fare la solita brutta figura davanti al
mondo intero.
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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ITALIA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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::: I GUAI DEL GOVERNO
NON SIAMO DEF(ICIENTI)
Tutte le balle di Renzi sul finto taglio delle tasse
Matteo: nel 2015 prelievi in calo di 18 miliardi, ma per la legge di Stabilità gli 80 euro sono spesa. E nel Def schizzano le entrate fiscali
:::
::: segue dalla prima
Commento
FRANCO BECHIS
Basta con i soliti giochetti
del premier parolaio
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
(...) il presidente del Consiglio ne straparla. Invece di
presentare il testo approvato
dal Consiglio dei ministri, il
premier ha rinviato il tutto a
venerdì, ciò nonostante non
si è sottratto alle domande
dei giornalisti in apposita
conferenza stampa. E che ha
detto il nostro? A dar retta a
un giornale ben informato
sulle cose di Palazzo Chigi,
cioè Repubblica, che sul suo
sito ieri virgolettava la frase,
nel Def non ci saranno né tagliné aumenti di tasse.«Capisco che non ci siate abituati»,
avrebbe detto Renzi ai cronisti, «ma è così».
Già le premesse del presidente del Consiglio ci hanno
fatto sentire puzza di bruciato, perché conoscendo la velocità con cui sentenzia, via
twitter o in tv, sappiamo che
non sempre c’è rispondenza
tra parole e fatti. La lingua infatti colpisce più di decreti e
disegni di legge. Ciò detto,
per il premier nel 2015 le tasse caleranno per 18 miliardi,
dieci con gli 80 euro e 8 con i
provvedimenti sul lavoro. A
ciò andrebbero aggiunti circa 3 miliardi diclausole disalvaguardia disinnescate per
circa 3 miliardi: totale 21 miliardi di euro.
Come Renzipensidiriuscire a scovare 21 miliardi senza
spiegare neldettaglio dove taglierà le spese e senza aumentare le tasse è un mistero.Fino a ieri la Corte deicontimanifestava forti dubbisulle coperture dei famosi 80 euro,ritenendo che parte dei tagli annunciati nella legge di
stabilità fosse incerta. Soprattutto, ciò che stupisce è che il
premier annunci in conferenza stampa cifre non confermate, perché la cosiddetta
spending review era alla base di molte delle misure annunciate. Anzi. A ottobre dello scorso anno il capo del governo dichiarava ai quattro
ventiche itagli sarebbero statiuna cosa maivista e maifatta da nessuno: 16 miliardi in
un sol colpo e per di più senza neppure dar retta al commissario straordinario Carlo
Cottarelli,prontamente rispedito a Washington. Ora parla
di dieci miliardi.
Ma se sui risparmi alla spesa pubblica i numeri sono
sempre stati un po’ ballerini,
tanto che per il2014 si oscillava fra i 7 e i 3 miliardi ma a
quanto pare alla fine non se
n’è portato a casa neppure
uno e anzi se ne sono andati
più soldidell’anno prima, anche sulle clausole di salvaguardia (ossia sulle tasse apposte nella legge di Stabilità e
pronte a scattare nel caso il
governo non rispetti le previsioni di spesa) c’è un po’ di
confusione. Renzi parla di 3
miliardi trovati che scongiurerebbero l’introduzione di
nuove imposte o il rincaro di
quelle esistenti. Tuttavia, secondo i magistrati contabili,
le clausole di salvaguardia
per il 2016 ammonterebbero
a 16 miliardi, per oltrepassare i 23 nel 2017, «senza contare altri 3 miliardi».
Insomma, come abbiamo
scritto giorni fa rivolgendoci
al presidente del Consiglio,
sarebbe opportuna un’operazione verità, o, ancor meglio
una cosiddetta Due diligence, ossia una certificazione
dei conti fatta da soggetti terzi che non rispondano a Palazzo Chigi, perché si fatica a
capire quale sia la situazione
finanziaria dell’Italia. Il sospetto è che Renzi stia facendo il gioco delle tre carte,confondendo le idee agli italiani.
Da una parte annuncia ilcontenimento di tasse e spese,
dall’altra scarica sulle amministrazioni periferiche i costi,
riducendo i trasferimenti.
Che a Roma promettano un
taglio delle imposte, ma poi
queste siano delegate ai Comuni, cambia poco per il
contribuente. Che il Fisco
bussi a nome di Renzi o dello
smunto Fassino, la sostanza
infatti resta la stessa: bisogna
sempre pagare. Il premier
può continuare finché vuole
a sostenere di aver ridotto le
tasse, ma lo stato dell’arte
l’ha spiegato giorni fa il presidente della Bce Mario Draghi:la pressione fiscale (ovvero l’intero ammontare delle
tasse che grava sui redditi degli italiani) è aumentata dello
0,1 per cento. Punto. Altro da
dire non c’è. O meglio, ci sarebbe. Il capo di un governo
non parla ogni due per tre
con slide, interviste e tweet:
parla con decreti e disegni di
legge pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, unici provvedimenti che al di là delle promesse e delle chiacchiere
possono essere giudicati.
Quando si deciderà dunque
Renzia rispettare questa semplice regola della politica e
della buona amministrazione? Ci auguriamo presto.
(...) a palazzo Chigi: «Ho abbassato le tasse per 18 miliardi di euro». Come le rane e i
rospi delle favole, se non ha
fatto effetto la prima volta in
cui hai gonfiato il petto, bisogna allargarlo di più. E infatti
ieri l’ha sparata un po’ più
grossa di quel che faceva fino allo scorso Capodanno:
«Diciotto miliardi di tasse tagliate. No, anzi, sono ventuno perchè ho evitato le tasse
di Enrico Letta». Da dove
vengono quei fantomatici
18 miliardi di tasse ridotte
agli italiani? Risposta di ieri
del premier: «10 sono i miliardi derivanti dal bonus degli 80 euro e 8 dalle misure
legate soprattutto al costo
del lavoro». E come mai- italiani a parte che sanno benissimo come questa più che
una favola sia panzana colossale, sia le autorità monetarie internazionali che la
stessa italianissima Istat dicono l’esatto opposto, e cioè
che la pressione fiscale italiana sia aumentata? Figurarsi
se Renzi non ha una risposta anche per questi “soloni” o “professoroni” che tanto male gli vorrebbero: «Le
statistiche di autorevolissime istituzioni ci dicono che
questi 80 euro sono in realtà
un aumento di tasse perchè
vengono considerati come
prestazioni sociali e non come una riduzione del bonus
Irpef, e tutto ciò da fiato a chi
dice che le tasse aumentano, ma chi sta a casa sa perfettamente che non è così:
gli 80 euro sono una riduzione della pressione fiscale».
Proviamo a mettere un
po’ di numeri veri in fila, e
poi spieghiamo. Innanzitutto bisogna correggere il Renzi cinguettante e virtuale
con quello scritto nero su
bianco. La misura degli 80
euro non vale 10 miliardi,
ma 8,7 miliardi. Così è scritto nella tabella finale della
legge di stabilità 2015 firmata da Renzi e dal suo ministro dell’Economia,Pier Carlo Padoan. La differenza è di
1,3 miliardi di euro, e non si
tratta di bruscolini. Magari
per Renzi contano poco (lui
è abituato a mangiare, volare, dormire e fare vacanze a
spese altrui, si tratti dello Stato o di qualche generoso imprenditore amico), per chi
avrebbe dovuto ricevere
quei soldi e non ha visto un
cent quel miliardo e trecento milioni pesa invece come
un macigno. Ma entriamo
nei particolari da azzeccagarbugli che tanto danno fastidio al premier. Quegli 8,7
miliardi di costo del bonus
da 80 euro sono staticontabilizzati nella legge di stabilità
da Renzi e Padoan e non da
quei cattivoni della Ue per 8
miliardi di euro come aumento della spesa pubblica
e solo per 0,7 miliardi di euro come riduzione delle tasse. Visto che l’hanno fatto loro,il motivo avrebbero dovuto spiegarlo proprio Renzi e
Padoan. Ma sono stati zitti,
accusando altri che non
c’entravano nulla. E allora li
sostituiamo noi spiegando
cosa è accaduto.
Quegli 80 euro sono una
regalìa, una sovvenzione sociale per altro nemmeno data a chi ne aveva più bisogno. È stata inventata prima
delle elezioni europee come
la famosa scarpa di Achille
Lauro data ai napoletani prima del voto, con la promessa dell’altra solo una volta
fosse stato eletto. Renzi ha
fatto più o meno così: ha promesso che quella regalìa sarebbe divenuta permanente
e sarebbe stata allargata ad
altre categorie. Si è preso i voti alle europee, e dopo ha
mantenuto solo parzialmente le promesse:la scarpa è arrivata per fare il paio solo a
una parte di quelli che erano stati abbindolati prima
dell’urna.
Gli 80 euro di Renzi sono
sotto il profilo economico
più sostanziosi, ma identici
alla social card inventata nel
2008 da Silvio Berlusconi e
Giulio Tremonti e tanto criticata anche dal premier e dalle sue attuali cheerleaders di
regime. Con la social card
andavano 40 euro al mese
solo ai poverissimi: la cifra
era la metà di quella di Renzi, e la platea molto più ristretta. Però erano quelli che
avevano più bisogno, e la filosofia era la stessa: una sovvenzione di Stato, un contributo sociale.
Perchè gli 80 euro sono
spesa sociale e non taglio
delle tasse? Semplice. Perchè il sistema fiscale italiano
è progressivo, e questa caratteristica è sempre stata una
bandiera della sinistra. Tanto è che le attuali cinque aliquote Irpef portano la firma
di Vincenzo Visco e dell’ultimo governo di Romano Prodi. L’unico modo possibile
per ridurre la pressione fiscale è toccare quelle aliquote
verso il basso. Se lo si fa però
il beneficio si spalma su tutti
i contribuenti. Ad esempio
se si porta dal 22 al 20% l’aliquota più bassa, sui redditi
fino a 15 mila euro, darai 330
euro a tutti i contribuenti italiani. Una somma che peserà dipiù su chiha redditi bas-
si e non conterà molto su chi
guadagna 240 mila euro.
Ma il beneficio deve riguardare tutti, altrimenti non è
uno sconto fiscale. Il sistema
progressivo è stato pensato
dalla sinistra per tassare i ricchi più dei poveri. Va bene
quando le tasse le devi mettere, non quando le devi togliere. Se tu tocchi le aliquote più basse, ne godranno
anche quelli che guadagnano di più. La vocazione della
sinistra è sempre stata quella di mettere tasse «che sono
bellissime».Non quella di toglierle: non avevano mai
pensato a una possibilità si-
Lite governo-Fassino: hai violato il Patto di stabilità
Salvini sbotta: «Meno imposte? Ma vaffa...»
■■■ Una pre-presentazioni in un pre-Consi-
glio dei ministri. Il Documento di economia e
finanza (che entro venerdì 10 deve essere trasmesso alle Camere e il 30 recapitato a Bruxelles), ieri è stato «anticipato» nelle linee generali
dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal
titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il canovaccio di strategia economica del governo che indica la rotta per la prossima Legge di Stabilità - mette per ora in colonna i numeri principali della politica economica (e delle speranze)
dell’esecutivo. Ed ecco le stime («prudenti», sottolinea Padoan) per i prossimi 3 anni: il Pil previsto per il prossimo triennio dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2015, di +1,4 nel 2016 e di +1,5
nel 2017. Sul fronte dell’indebitamento il rapporto deficit-Pil si dovrebbe attestare al 2,6%
nel 2015, all’1,8% nel 2016 e all’1,7% nel 2017.
Padoan sottolinea che si tratta di un «Def di
«natura espansiva, permette di utilizzare risor-
se per la crescita e rispettare la regola del debito». In sostanza, uscendo da una crisi profonda
l’Italia si prenderà qualche anno in più per rientrare nei parametri europei.
Renzi - che ieri ha rimpallato al compagno di
partito Piero Fassino («Torino ha violato il patto di stabilità»), sindaco di Torino e presidente
dell’Anci le accuse di strozzare i comuni - promette e giura che non ci saranno nuove tasse (a
proposito, a gennaio e febbraio le entrate tributarie sono diminuite dello 0,8% sull’anno prima), né «ci sono tagli» alle prestazioni dei cittadini. Poi scherza: «So che non ci siete abituati,
ma da quando siamo al governo abbiamo operato una riduzione costante della pressione fiscale».E gli unici tagliche cisaranno, ha spiegato sempre Renzi, riferendosi al programma di
razionalizzazione della spesa pubblica, riguarderanno la spending review, che «varrà lo 0,6%
delPil, più o meno 10 miliardi, anche se pensia-
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ITALIA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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::: I GUAI DEL GOVERNO
ISOLA AFFONDATA
La Sicilia sta affogando
in 7,5 miliardi di debiti
Regione a un passo dal default. Per finanziare la spesa Crocetta ha chiesto
altri prestiti: il buco è aumentato di 2,5 miliardi rispetto ai 5 di fine 2013
::: NINO SUNSERI
mile.
Il prospetto di copertura
triennale della legge di stabilità per il 2015 (sempre scritto da Renzi e Padoan, non
dai gufi) per altro dice che
nel triennio lo Stato spenderà 61 miliardi e 190 milioni
di euro di più (16 miliardi
nel 2015), e aumenteranno
pure le entrate fiscali di 64
miliardi e 313 milioni di euro (10 miliardi in più nel
2015). È la legge di stabilità
che ha messo più tasse in assoluto negli ultimi anni. Peggio addirittura di quella
2013 firmata da Mario Monti. E il conto non considera
Il capo del governo
Matteo Renzi
e il presidente siciliano
Rosario Crocetta
[Fotogramma]
l’aumento della pressione fiscale locale, che pure c’è e
finisce nelle stesse tasche:
quelle dei cittadini italiani.
Perchè Renzi farà pure finta
di nulla, accusando sindaci
e presidenti di Regioni, ma
quando luitaglia loro i trasferimenti, loro se li riprendono aumentando Tasi, addizionaliIrpef e altre tasse locali. È accaduto nel 2015,
riaccadrà nel 2016 secondo
le anticipazioni del Def. Che
si rimpallino le responsabilità Renzi, il capo dei sindaci
(il renziano Piero Fassino) e
il capo dei presidenti di Regione (il renziano Sergio
Chiamparino) è polemica
stucchevole che interessa solo a loro. Per i cittadini italiani la notizia è una sola: il premier e i suoi amici del cuore
bisticciano fra di loro su chi
mette per primo le mani nelle tasche dei contribuenti,
ma da quelle tasche il denaro continua ad uscire come
un fiume in piena. Per questo siamo sempre tutti più
poveri.
Salvini ha attaccato Renzi sui tagli
fiscali: «Bugiardo... E l’aumento delle
tasse sui conti, fondi ecc? [LaPresse]
mo ci sia un margine migliore, uno spazio per
tagliare per 20 miliardi».
Alla razionalizzazione e ai tagli chirurgici
non sembra credere l’opposizione. Pirotecnico
Salvini che manda un «bel vaffa...» a Palazzo
Chigi. E attacca: «Bugiardo al servizio di Bruxelles. E l’aumento delle tasse sui conti correnti? E
sui fondi pensione? E il raddoppio dell’Iva sul
pellet? E l’Imu sui terreni agricoli? E le tasse sulla casa, dal 2011 addirittura triplicate?». Il segretario della Lega getta su Facebook la rabbia ricordando i dati Istat: nel 2014 la pressione fiscale ha raggiunto il record del 43,5%. Resta da
vedere se venerdì, con i sindaci, si troverà una
mediazione. Nuovi tagli in cambio della facoltà
diapplicare una tassa di sbarco per porti e aeroporti. A riscuoterla saranno le compagnie dinavigazione e quelle di gestione aeroportuale. Ma
sempre di tassa si tratta...
AN. C.
Un bel debito da 1.500 euro
a testa. Ogni siciliano, neonati compresi, si porta sulle
spalle questo peso. Certo
con tutti i problemi dell’isola questa è proprio l’ultima
delle preoccupazioni. Nessuno, si può star sicuri, fra
Ballarò e Mondello o sulle
spiaggie di Ognina perderà
il sonno dopo aver appreso
che la Sicilia è un po’ come
la Grecia. Non perchè, come dice l’antica cantilena
popolare, c’è il legame “una
faccia una razza”. Casomai
per l’abitudine dei governanti di voler far festa con i
soldi degli altri. Ad Atene
con quelli dei partner europei. A Palermo con quelli
delle banche. Con una difficoltà, però, che può anche
risultare difficile da superare: i creditori, prima o poi,
hanno l’abitudine di rivolere indietro i propri soldi. Ed
è proprio questo problema
che un po’ comincia ad assillare il presidente Crocetta
che, non a caso, all’inizio di
aprile non è ancora riuscito
a chiudere il bilancio di previsione della Regione per
2015. All’appello mancano
tre miliardi che, nelle ultime
ore, sembrano essersi ridotti
a trecentomila euro. I miracolidella creatività. In ogni
caso seppure ridotti in misura notevole i soldi continuano a mancare. Ilbilancio dell’anno scorso è stato chiuso
con 1,7 miliardi presi in prestito dalla Cdp e adesso il
presidente ha qualche inciampo nel chiedere ancora. Tanto più che da quando
abita a Palazzo dei Normanni il debito dell’amministrazione più sgangherata d’Italia è cresciuto al ritmo medio di un miliardo l’anno. La
sua giunta, operativa dal
2013 aveva trovato uno sbilancio di cinque miliardi. La
tanto contestata gestione di
Raffaele Lombardo a modo
suo era stata rigorosa visto
che nel 2009 lo squilibrio era
di 4,3 miliardi. Visto quello è
successo dopo si può dire
che la sorveglianza sui conti
pubblici era stata di stampo
tedesco. Eppure nell’estate
2012 Lombardo era stato costretto a lasciare Palazzo dei
Normanni sotto la minaccia
del commissariamento per
eccesso di indebitamento.
Chissà adesso che cosa dovrebbero dire i censori del
buon costume finanzario visto che i soldi che la Regione
deve restituire alle banchee
sono saliti a 6 miliardi a fine
2014 e a marzo 2015 è stato
::: I PUNTI
ROSSO RECORD
Ammonta a 7 miliardi 525
milioni 547 mila euro lo
stock del debito complessivo contratto dalla Regione siciliana con gli istituti di credito. È quanto si evince da un
resoconto dei debiti contratti
dall’esecutivo regionale negli anni, proprio mentre
Giunta e Ars sono alle prese
con le intricatissime questioni della legge di stabilità regionale e del bilancio non ancora presentato dall’esecutivo Crocetta, quando manca
poco alla conclusione dell’esercizio provvisorio fissata
per fine mese.
L’ESCALATION
Al 31 dicembre 2013 il debito si aggirava sui 5 miliardi.
Successivamente, nel novembre 2014 per finanziare la
spesa corrente è stato necessario un indebitamento per
606 milioni 97 mila euro.
L’ultimo finanziamento è stato contratto per saldare il debito della pubblica amministrazione con le imprese nel
settore sanitario, per un miliardo 776 milioni 547 mila
euro. La Regione potrebbe
essere costretta a contrarre
un altro mutuo per portare il
bilancio al pareggio, se la
trattativa con Roma, dalla
quale la Sicilia attende le
principali risorse a copertura
del documento contabile,
non dovessero nelle prossime ore andare in porto.
ALTRI PRESTITI
Con il nuovo mutuo si sfonderebbe la soglia già record
dei 7 miliardi 525 milioni. Si
sfiorerebbero gli 8 miliardi,
ma Crocetta allontana lo
spettro del default: «Abbiamo fatto scelte innovative
con un bilancio rigoroso che
però conferma la solidarietà
verso i Comuni, i deboli, i lavoratori. L’illustrazione delle
linee guida avverrà dopo l’approvazione della giunta».
toccato il record di 7,5 miliardi. L’ex sindaco di Gela ed
Europarlamentare del Pd
aveva vinto le elezioni annunciando la rivoluzione
amministrativa.Buon governo e rigore erano state le parole d’ordine con cui, per la
prima volta da quando c’è
l’elezione diretta del Presidente della Regione, la vittoria era andata ad un esponente della sinistra. Un gran
risultato considerando il
dentro-destra, nelle elezioni
politiche del 2001 aveva vinto per 61 collegi a zero. La
rivoluzione di Crocetta, però, è durata abbastanza poco. In meno di tre anni ha
cambiato tre giunte e,all’ultimo giro ha dovuto accettare
un commissariamento di
fatto. Come assessore all’Economia ha nominato Ales-
sandro Baccei, uno dei collaboratori di Graziano Delrio
quando stava ancora a Palazzo Chigi. I rapporti fra il
Presidente e il custode del
portafoglio non sono mai
stati particolarmente cordiali ma il commissariamento
di fatto arrivato da Roma
non sembra aver cambiato
le cose in misura sostanziale.
Alla base dello squilibrio
c’è un equivoco vecchio di
settant’anni. Per fermare il
movimento autonomistico,
il cui braccio armato era rappresentato dal bandito Salvatore Giuliano, lo Stato centrale aveva concesso alla Sicilia lo Statuto speciale e il diritto di trattenere le imposte
raccolte sull’isola. Solo che
la Regione non dispone di
un proprio organo di riscossione e quindile tasse vengono incassate dall’Agenzia
delle Entrate e poi giurate a
Palermo. Una procedura
che, negli ultimi anni ha incontrato difficoltà crescenti
perchè i trasferimenti da Roma sono arrivati a singhiozzo. Così è cresciuto il debito
e anche la solidità patrimoniale della contabilità regionale. Una parte non trascurabile delle entrate sono fasulle perchè rappresentative di erogazioni che da Roma non arriveranno mai. Se
anche alle amministrazioni
pubbliche si applicassero le
nuove regole sul falso in bilancio è molto probabile
che la Regione siciliana verrebbe chiusa dalla sera alla
mattina. Forse non sarebbe
nemmeno una cattiva idea.
Resta il fatto che, se ci fosse
un’operazione verità è il buco della Sicilia salirebbe a 21
miliardi. Il commissariamento sarebbe inevitabile.
Così da anni va in scena
qualcosa di molto simile all’opera dei pupi: molte parole e pochi fatti. Gran baccano per l’annuncio di operazioni chirurgiche senza precedenti, cui nella realtà non
corrisponde nulla. Le opposizioni ora hanno chiesto a
Crocetta di presentarsi in aula per la necessaria operazione verità. Nessuno, però,
cha abbia nil coraggio di ridurre il numero dei forestali,o ditagliare i finanziamenti ai lavoratori socialmente
utili. Senza contare le siringhe che a Palermo costano
molto di più che a Treviso.
E’ saltata per aria iol sistema
della Formazione con l’arresto dell’esponente del Pd,
Francantonio Genovese. Gli
enti cercano comunque di
sopravvivere.
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ITALIA
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::: GIUSTIZIA E POLITICA
Alle origini dei rapporti con i politici
::: segue dalla prima
GIACOMO AMADORI
(...) napoletana sulla metanizzazione dell’isola di Ischia si
tratta di ore decisive. Anche
perché, come svelato da Libero
la settimana scorsa, Simone ha
chiuso il suo rapporto con Cpl
in modo traumatico, con scambio di carte bollate. Ieri il suo
avvocato, Maria Teresa Simone, era irraggiungibile, «a causa di un interrogatorio». In mattinata dallo studio avevano annunciato un comunicato, che
però non è stato diramato. L’argomento? Resta un mistero.
In attesa degli sviluppi dell’indagine, Libero ha scoperto
che Simone, l’uomo ragno della Cpl Concordia, aveva iniziato a lavorare con la coop modenese ai tempi in cui era uno
stretto collaboratore del sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi. Stiamo parlando del biennio 2006-2008, quello del secondo governo Prodi, quando
il capo ufficio dello stesso Craxi
era un certo Massimo D’Alema. Qualche anno prima, Simone aveva puntato sui cavalli. Li accudiva nella sua azienda agricola con maneggio in
provincia di Latina (si è preso
cura anche del campionissimo
Varenne). Poi l’impresa fallì e
Simone decise di scommettere
su altri purosangue, quelli della politica: «È ovvio che ha avuto un vantaggio nel frequentare certi ambienti», concede
Craxi con Libero. «Ma questo
non è un reato».
Dunque la seconda vita del
socialista Simone inizia in quei
mesi alla Farnesina. Anche se
Bobo nega che quel passaggio
sia mai stato formalizzato: «Simone è stato un mio collaboratore per 7-8 anni, ma non risulta sia stato agli Esteri con me,
non c’era nessun decreto che
regolava i suoi rapporti con il
ministero». Tuttavia, come vedremo, sono diversi i testimoni
diretti di quell’esperienza di Simone alla Farnesina e così alla
fine Craxi si limita a escludere
che D’Alema e Simone si siano
conosciuti grazie a lui. Anche
se risulta difficile da credere
che quando Bobo e glialtriviceministrie sottosegretari si riunivano con il ministro D’Alema
non ci fossero anche i rispettivi
collaboratori. «Non mi pare
proprio», continua il figlio di
Bettino, «non credo che il rapporto tra D’Alema e Simone
sia nato ai tempi della Farnesina, penso che i due si siano conosciuti, come apprendo dai
giornali, per la campagna elettorale del sindaco di Ischia del
2014». In realtà, le intercettazioni ambientali rendono poco
credibile questa versione, visto
che in una conversazione dell’anno scorso Simone si rivolge
a D’Alema con una certa confidenza: «Presidente buongiorno... senti ho parlato del nostro
incontro con Roberto Casari
(l’ex presidente della Cpl, ndr)
al sindaco di Ischia che è un
compagno di vecchia data, Ferrandino, Giosi Ferrandino, che
è anche in collegamento con i
L’uomo dello scandalo coop
era alla Farnesina con D’Alema
Simone, il super consulente della Cpl Concordia, è stato uno stretto collaboratore
del sottosegretario Bobo Craxi. Fino ad allora si era occupato di cavalli da corsa
AGLI AFFARI ESTERI CON MAX E BOBO
A sinistra, il super consulente per le relazioni
istituzionali della cooperativa Cpl Concordia Franco
Simone con la moglie, l’avvocato Silvia Motta, durante
un soggiorno in Tunisia. Sopra, Massimo D’Alema
quando era ministro degli Esteri; Bobo Craxi nel 2007
quando era sottosegretario agli Affari Esteri con delega
ai rapporti con l'Onu (con il governo Prodi II e appunto
con D’Alema alla Farnesina) [Ansa]
400 operatori alberghieri dell’isola. Siccome tu ci avevi accennato della tua produzione eccellente, lui sarebbe disponibile, quando vorrai, se vorrai e riterrai, di fare una specie di riunione degli albergatori più importanti e presentare il frutto
del sudore della fronte».
A questo punto D'Alema richiede probabilmente il nome
del candidato e Simone s’infervora: «Si chiama Giosi Ferrandino (…). Persona deliziosissima è, poi ti stima molto. Ti stimiamo molto Presidente, ciao
(....). assolutamente lo assaggeremo a Ischia, allora. Ciao Presidente».Ildato storico e incontrovertibile è che D’Alema e Simone frequentavano la Farnesina negli stessi mesi e che in
quel periodo il consulente ha
iniziato a lavorare con la coop
Concordia. Per avere conferma di ciò è utile contattare un
altro ex dipendente di Cpl, Dario Solari, ascoltato come testimone dai pm nel 2014. Agli inquirenti ha detto a verbale: «Simone nasce come segretario
diBobo Craxi. La Cplè una real-
tà commerciale molto radicata
politicamente, soprattutto in
un certo contesto. Rimasi molto sorpreso nel vedere che loro
della Cpl dialogavano con ministri, politici e amministratori
a tutti i livelli». Quindi ha aggiunto: «Sono stato io a presentare Francesco Simone alpresidente Roberto Casari. Tra i due
siè stabilito un rapporto strettissimo dal quale io in qualche
modo sono rimasto fuori. Lo
presentai a Casari quando la
Cpl voleva affermarsi in Tunisia, i due “si innamorarono”,
poi Simone fece aprire alla Cpl
un ufficio a Roma. Simone mi
fu presentato da Saro Munafò,
ex segretario del ministro Claudio Martelli. Simone mi ha sistematicamente bypassato e
per questa ragione ho gettato
la spugna».
In effetti Solari ha lasciato
Cpl nel 2011 e a Libero confida:
«Quando lo portai in azienda,
luilavorava alla Farnesina, non
so a che titolo e in che forma,
ma una volta lo accompagnai
personalmente al ministero».
In quel periodo la coop cerca-
il graffio
Travaglio contro il Muro
Travaglio a Procida con Luigi Muro
Nell’inchiesta sugli appalti della Cpl
Concordia e i rapporti con la politica
non c’è solo il primo cittadino di
Ischia Giuseppe “Giosi” Ferrandino,
vicino a Massimo D’Alema e presentatore dei suoi libri. Ma anche l’ex sindaco di Procida ed ex parlamentare
diAlleanza nazionale Luigi Muro. Vicino (in senso letterale) al cantore delle manette Marco Travaglio, sempre pronto a crocifiggere chiunque
abbia minimi rapporti con pregiudicati e indagati. Almeno a giudicare da
una fotografia che li ritrae presentare
assieme il 21 settembre 2014 il libro
del direttore del Fatto Quotidiano intitolato È Stato la mafia (Chiarelettere) durante la manifestazione «Libri
d’acqua» svoltasi nell’isola flegrea.
Per la serie:quando si tratta dipresentare volumi ognuno ha il proprio indagato che spunta...
va qualcuno che aprisse alla
Cpl il mercato tunisino: «Un
giorno eravamo tutti in Algeria,
compreso il presidente Casari,
e ci siamo spostati in Tunisia.
Lì Casari e Simone si sono incontrati ed è partito il tutto. Poi
io l’ho perso di vista perché si
occupava di tutto meno che
della Tunisia».
Ma chi erano i ministri e i politici a cui si riferiva Solari con i
pm? «Dopo qualche settimana
Bobo Craxi è venuto a fare un
convegno da noi a Teramo ed
è lì che lo conobbi. Ma anche
altri hanno partecipato alle riunioni di bilancio della coop. Sicuramente Renato Brunetta,
ma mi sembra pure lo stesso
D’Alema. Mi pare nel giugno
2011». Solari rammenta che la
Cpl insieme con Simone ingaggiò pure la sua compagna, l’avvocato Silvia Motta. «La moglie
aveva bisogno di lavorare e le
hanno offerto un posto per supportare l’ufficio legale.Erano arrivati talmente tanto in confidenza (Simone e Casari, ndr)
che si decise di dare una mano
anche a lei. Ma non fu una mia
idea, partiva tutto da Modena».
Libero ha rintracciato anche
Saro Munafò, ex capo segreteria dell’allora ministro socialista Martelli: «Simone lo rincontraicasualmente un paio divolte alla Farnesina, dove collaborava con la segreteria di Bobo
Craxi, e quando la Cpl, di cui
ero consulente, mi chiese un
aiuto per entrare sul mercato
tunisino, lo segnalai». È la conferma: la carriera di Simone
svolta grazie a quel suo fugace
passaggio dal ministero degli
Esteri, ai tempi in cui il reggente era D’Alema.
In Tunisia Simone aveva
aperto una società di consulenza, la Tunita, la cui mandataria
era un’imprenditrice campana, attivista del Pd. Chiediamo
a Bobo Craxi se ne sia mai stato
socio e la risposta è evasiva:
«Che mi risulti no». Replichiamo che dovrebbe sapere se abbia partecipato o meno all’impresa: «Ho avuto dei rapporti
stretti certamente, ma non mi
sono mai occupato delle vicende di cui si sta parlando ora sui
giornali», svicola. Torniamo alla carica: ha mai fatto affari con
Simone? «Che cosa vuol dire affari? Non sono un ente pubblico»,è ilcatenaccio dell’ex sottosegretario. Che, però, alla fine
ammette: «Se ho collaborato alla nascita di Tunita? Io incoraggiai a suo tempo Francesco a
sviluppare con quel Paese dei
rapporti virtuosi. La finalità di
quella società non era quella di
diventare un collettore di tangenti; comunque dopo quell’inizio insieme, io mi sono organizzato diversamente e ho fatto altro, ci siamo totalmente separati da quel punto di vista».
Dopo l’esperienza nel governo
Prodi, nel 2008, anche le loro
strade politiche sidivisero. Craxi non volle entrare nel Pd,
mentre Simone iniziò a flirtare
con i suoi esponenti: «Anche
se non credo abbia preso la tessera».
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ITALIA
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::: GIUSTIZIA E POLITICA
Domani si vota alla Camera
«Torture alla Diaz». E il Pd disarma la polizia
Strasburgo condanna l’Italia per i fatti di Genova. Ma ora la sentenza apre la strada a una legge contro le forze dell’ordine
::: segue dalla prima
PAOLO EMILIO RUSSO
(...) dell’uomo. Per questa ragione appare ancora più stucchevole che ci sia in Italia, dentro a un Parlamento, chi gioisce per la condanna che l’organismo sovranazionale ha comminato al nostro Paese per
non essersi dotato di «una legislazione adeguata per punire
il reato di tortura». Proprio così, la Corte europea per i diritti
dell’uomo (la stessa cui ha fatto ricorso Berlusconi dopo il
suo calvario giudiziario) ha
sentenziato che nel corso dell’irruzione alla scuola Diaz di
Genova dove “riposavano” i
manifestanti contro il G8 del
2001 ci furono «torture».
La tortura è inammissibile
in un Paese democratico (Obama ha chiesto recentemente
scusa per quelle sui reclusi a
Guantanamo perpetrate dall’esercito Usa) e, diconseguenza, è giusto che si approvi una
legge che la prevenga e funzioni da deterrente contro nuovi
- e sempre possibili - eccessi. Il
problema, come sempre, non
è una legge, ma quale legge si
scrive e con quale scopo. Quella di cui discute il Parlamento
italiano, per esempio, più che
finalizzata a prevenire la tortura sembra una legge scritta per
ostacolare il lavoro della polizia, un (involontario?) assist ai
sospettati di avere commesso
un reato, a criminali veri o potenziali.
La proposta di legge per introdurre il reato di tortura nel
codice è in Parlamento da quasi due anni: approvata dal Senato il 5 marzo 2014, dopo
una discussione di otto mesi, è
in seconda lettura alla Camera. L’assemblea di Montecitorio inizierà le votazioni nella seduta di giovedì, con i tempi
contingentati (sette ore), anche se il testo, cambiato in
commissione Giustizia, dovrà
poi tornare al Senato. Il fatto
che la si discuta subito, che a
chiederne l’approvazione in
tempi rapidi siano soprattutto
parlamentari di Sinistra ecologia e libertà (tra questi la presidente della Camera, Laura Boldrini),dei Verdie le associazioni che 14 anni fa erano in piaz-
:::
::: LA VICENDA
IL PESTAGGIO
Il 21 luglio 2001, durante il G8
di Genova, le forze dell’ordine
fanno irruzione alla scuola
Diaz, sede del Genova Social
Forum. I presenti vengono pestati a sangue.
«Giustizia è fatta»
Il papà di Giuliani
si mette in mezzo
IL RICORSO
Tra i picchiati Arnaldo Cestaro, manifestante veneto che all’epoca aveva 62 anni; subisce
la rottura di un braccio, una
gamba e dieci costole. Poi presenta un ricorso alla Corte europea dei diritti umani sostenendo che i colpevoli sarebbero dovuti essere puniti adeguatamente, ma che questo non è
mai accaduto perché le leggi
italiane non prevedono il reato di tortura o reati altrettanto
gravi.
LA CONDANNA
I giudici di Strasburgo gli danno ragione: lo Stato italiano
ha violato l'articolo 3 della
Convenzione sui diritti dell'uomo e le leggi italiane devono
essere cambiate.
za a manifestare contro George Bush, Vladimir Putin e Silvio Berlusconi come Libera di
Don Luigi Ciotti,l’Arci, l’ex portavoce del Social Forum Vittorio Agnoletto - poi premiato
con un seggio all’Europarlamento da Rifondazione-, alimenta il sospetto che abbiano
ragione i sindacati delle forze
dell’ordine quando denunciano che si tratti di una «legge
ideologica» e «punitiva».
La proposta in discussione
si compone di sette articoli: inserisce nel codice penale la fattispecie di tortura (art.
613-bis) che è punita con la reclusione da 4 a 10 anni che diventano da 5 a 12 se il reato è
commesso da un pubblico ufficiale che «procura ad una per-
■■■ «Finalmente la Corte
Una ragazza indica il sangue sul pavimento della Diaz di Genova, sede del Social Forum [Ansa]
sona a lui affidata acute sofferenze fisiche o psichiche». E
ancora: se l’agente provoca la
morte «quale conseguenza
non voluta di tortura» scatta
una «aggravante speciale» punita con addirittura trenta anni di reclusione. A titolo di deterrente, il progetto di legge già
approvato al Senato prevede
che le dichiarazioni ottenute
attraverso la tortura non siano
utilizzabili e vengono raddoppiati i termini di prescrizione.
Infine, - ma poco c’entra con
l’ordine pubblico in Patria - la
legge vieta di espellere o respingere
extracomunitari
quando si supponga che nei
Paesi di provenienza possano
essere sottoposti a tortura e
dunque, di fatto, impedisce
rimpatri per i cittadini africani
o di Paesi islamici. Il cammino
del provvedimento ha suscitato preoccupazioni.Molti parlamentari-avvocati, come il senatore Ncd Carlo Giovanardi,
ritengono le norme così «ambigue» da tramutarsi in ostacolo alle forze dell’ordine nello
svolgimento del loro lavoro,
quindi in difficoltà a imporre
la legalità. Quale agente, per
esempio, metterà più le manette a un tossicodipendente
in preda a una crisi violenta
col rischio che muoia di infarto e che l’autore dell’arresto si
becchi30 anni di carcere? I sindacati di polizia denunciano
questo rischio e chiedono che
si discuta di tortura non «sull’onda dell’emotività».
Già, secondo il Sap, è necessario rivedere le «tecniche di
ammanettamento trasmesse
agli operatori durante l’addestramento» perché «pericolose» per le vittime e, a questo
punto, anche per gli agenti.
Per molti piddini - come il responsabile Sicurezza Emanuele Fiano - giovedì potrebbe essere la volta buona, eppure
Marco Pannella, leader dei Radicali, non ci crede: «L’Italia
non si dota del reato di tortura
perché pratica la tortura ogni
giorno nelle carceri...». Che abbia ragione? Ma la tortura di
costringere otto persone in diecimetri quadrinon la commette un singolo agente, ma lo Stato, quindi non interessa a nessuno.
il graffio
Giustizia, avanti piano
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha
condannato l’Italia per l’operato della polizia il 21 luglio
2001 durante il G8 di Genova, sulla base di un ricorso
presentato da un manifestante veneto che all’epoca dei
fatti - praticamente 14 anni fa - aveva 62 anni. Il Belpaese,
certo, non ne esce bene. Ma se non altro abbiamo trovato una giustizia più lenta della nostra...
Nuove prove dai legali dei poliziotti che uccisero il diciottenne
BOLOGNA
■■■ Potrebbe essere rivisto il processo su Federico Aldrovandi, il diciottenne morto il 25 settembre del
2005 a seguito di una colluttazione,
in un parco pubblico di Ferrara, con
quattro agenti della polizia. Secondo
la nuova linea di difesa dell’avvocato
Marco Zincani, legale di Paolo Forlani,Enzo Pontani e Luca Pollastri, i poliziotti condannati insieme alla collega Monica Segatto per eccesso colposo in omicidio colposo, «ipoliziotti fu-
rono diligenti» perché seguirono «le
procedure ministeriali di addestramento», tecniche «potenzialmente
pericolose», insegnate sino a oggi nelle scuole di polizia.
«Nella nota che mi ha inviato, il ministero ammette che le tecniche di
ammanettamento a terra a cui sono
formati gli agenti sono criminogene,
quindi siamo tutti a rischio», spiega
Zincani. Il riferimento di Zincani è al
documento inviatogli il 3 settembre
2014 dal Viminale in risposta a un
suo quesito del 21 febbraio 2014, in
merito alle procedure per immobiliz-
zare e ammanettare un soggetto da
parte delle forze dell’ordine. Un documento «nuovo che non è stato preso
in considerazione» nel processo a carico dei quattro poliziotti condannati
in via definitiva e che proprio per il
fatto di non essere agli atti, afferma
Zincani, «sarà la base su cui chiederemo la revisione delprocesso». Secondo Zincani, in conferenza stampa accanto ai vertici del Sap (Sindacato autonomo di polizia) Gianni Tonelli e
Stefano Paoloni, dunque, gli agenti
che hanno bloccato Aldrovandi «hanno seguito il protocollo che, oltretut-
europea ha determinato le
brutture commesse dallo
Stato italiano».Con i fatti della Diaz non c’entra assolutamente niente, ma a quanto
pare Giuliano Giuliani si è
sentito chiamato in causa. Il
padre di Carlo - ovvero il giovane anarchico ammazzato
in piazza Alimonda a Genova mentre si accingeva a lanciare un estintore contro
una camionetta in cui si trovava il carabiniere 21enne
Mario Placanica - è stato
prontamente contattato dalle agenzie di stampa per
commentare la sentenza di
Bruxelles. Il tutto nonostante suo figlio non fosse affatto
lì. La sua morte risale al giorno precedente. E la stessa
corte Ue anni fa ha chiarito
che i responsabili di quella
tragedia «sono i manifestanti che hanno attaccato la
jeep dove si trovava Placanica e non le autorità italiane
come invece sostengono i familiari del ragazzo».
Il dolore, tuttavia, a volte
fa brutti scherzi. E così qualche giornalista con poca memoria ha deciso di andare a
caccia di commenti piccanti. «La Corte europea che
condanna per la tortura l’Italia», ha ricostruito lo stesso
Giuliano Giuliani, «è la stessa». Ma c’è una speranza:
«Ora ha una diversa composizione rispetto a quando facemmo noi ricorso». Il tutto
mentre la mamma delragazzo, Haidi Giuliani, teorizza
l’adozione di un vero e proprio “sistema Genova”, ovvero «la criminalizzazione di
chi protesta, che ancora oggi
viene usato spesso come dimostrano i fatti della Val di
Susa». A Bruxelles capiscono meglio imetodi di No global e No tav? Non resta che
lasciarli espatriare...
Patrizia Moretti, madre
di Federico Aldrovandi,
in piazza con l'immagine
del figlio morto [Ansa]
«Ma ora riaprite il processo su Aldrovandi»
::: CHIARA PELLEGRINI
Commento
to, non prevede tecniche diverse, a
esempio di contenimento o un approccio dialogico, per chi è in stato di
forte agitazione o tenta atti autolesionistici, le tecniche sono universali e
sempre le stesse e questo è decisivo».
Zincani, a nome dei tre agenti,
chiederà dunque di rivedere il processo. Non solo. Sarà fatto appello alla Corte dei Conti, in cui si chiederà
diannullare il risarcimento di560 mila euro (a fronte dell’1,8 milioni di euro chiesti dalla procura) dovuti al ministero dell’Interno dagli agenti condannati. Secondo il legale infatti, la
sentenza della magistratura contabile, che ha condannato i quattro a risarcire lo Stato, attribuendo loro il
30% di responsabilità, «riconosce
che il 70% della responsabilità è in capo al ministero, per ragioni di organizzazione e formazione delle forze
dell’ordine. Ma è chiaro che al ministero conviene pagare qualche milione di risarcimento alle famiglie, piuttosto che spendere 600 milioni di euro, cifra che servirebbe per richiamare tutte le forze dell’ordine ad una
nuova formazione», sostiene la difesa.
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ITALIA
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::: I GUAI DEL CENTRODESTRA
Un partito senza pace
È il giorno del Cavaliere furioso
«Ex dc incollati alla poltrona»
Berlusconi sbotta contro i ribelli: si lamentano ma vogliono soltanto dei posti
Resta in Sardegna e promette: non mi occuperò più di regionali in Puglia
::: PAOLO EMILIO RUSSO
ROMA
■■■ È così deluso «umana-
mente» da quanto sta succedendo con Raffaele Fitto, che,
ad un certo punto, si deve essere ricordato di essere pur
sempre Silvio Berlusconi, ed
ha deciso di prolungare la sua
“vacanza” a Villa Certosa. Il
rientro a Roma era previsto
per oggi, il Cavaliere, invece,
non si muoverà dalla Sardegna ancora per qualche giorno e continuerà a lavorare dal
buen retiro dove sono passati
tutti i grandi del mondo, a ricevere persone al suo domicilio
con la consolazione di avere
quantomeno come sottofondo il rumore del mare. Ripartito per la Liguria Giovanni
Toti, l’ex premier - in vacanza
dalla vigilia di Pasqua con
Francesca Pascale - è tornato
a riunirsi con le sue ospiti Deborah Bergamini e Maria Rosaria Rossi per decidere con loro le prossime mosse.
Le notizie che arrivavano
dal Mezzogiorno, le nuove
provocazioni targate Raffaele
Fitto e suoi seguaci, lo hanno
letteralmente fatto inferocire.
«Per le Regionali, escludere
chi ha consenso è suicida...»,
ha scritto il capo della minoranza azzurra sulsuo blog,bollando come «retorici» gli appelli all’unità e come «finto» il
ragionamento che in questi
giorni si fa sul rinnovamento
interno, finalizzato - a suo dire
- «a lasciare tutto in mano ai
soliti autonominati». L’ex premier, lette queste dichiarazioni, non ci ha visto più: «Che
miseria: stanno mascherando
una questione di poltrone per
un problema di principio»,
l’attacco. «Ma io a questi ricatti democristiani non cedo e,
d’ora in poi, non me ne occuperò più», ha aggiunto. Così,
dopo che l’ex governatore della Puglia è intervenuto nuovamente con un post sul suo
blog sfidando il Cavaliere a fare liste forti, ilfondatore di Forza Italia ha deciso di «disinteressarsi» della questione. «Ho
dato delega piena al coordinatore regionale di Forza Italia,
Luigi Vitali. È lui che deciderà
qualialleanze e come muoversi», la linea che ha deciso di
trasmettere ai suoi. L’ex premier non sembra intenzionato a dare l’idea di un partito
impantanato nella questione
pugliese, che esplode non su
questioni altissime bensì sulla
ricandidatura di «quindici
consiglieri regionali uscenti».
Come andranno a finire le cose nella Regione dove Fitto ha
cominciato la sua carriera politica è difficile dirlo: molto dipenderà dalla posizione che
terranno Ncd e Fdi che prima
ancora di Fi avevano indicato ciato ieri di voler presentare
come candidato Francesco nella sua Regione una lista
Schittulli. Quest’ultimo sostie- chiamata «Campania civica»,
ne che ildestino della sua can- formata da un «blocco di modidatura sideciderà nelle pros- derati» critici col governatore
sime «settantadue ore». Il co- uscente e «fortemente» in disordinatore regionale ha co- senso con la gestione del coormunque annunciato che dinatore regionale azzurro
«non inviterà più» i fittiani ai Domenico De Siano. La cosa
tavoli per le Regionali. Sicuro clamorosa è che la lista annunil Cavaliere non
ciata dall’eletto
si farà vedere in
Pdl porterà acPuglia nemmequa al suo arcino in campagna
nemico e candielettorale.
dato del centroDiversa
la
sinistra. Poco
questione
in
importa se un
Campania, che
altro fittiano coierigliha riservame il senatore
to un’altra increCiro Falanga ha
dibile “sorprepreso le distansa”. Se Stefano
ze dall’iniziatiCaldoro - unico Vincenzo D’Anna [Ansa]
va,ormaiil dangovernatore forno era fatto. La
zista in carica - sta facendo di mossa di D’Anna non è casuatutto per guadagnarsi la con- le: il senatore è stato vicinissiferma, un fittiano doc come il mo all’ex coordinatore regiosenatore Vincenzo D’Anna nale Nicola Cosentino, che il
ha deciso di giocargli contro e Cavaliere decise di non ricandi sostenere nientemeno che didare a causa dei suoi probleil suo avversario, il piddino mi giudiziari due anni fa. L’ex
Vincenzo De Luca. L’eletto a sottosegretario all’Economia
Palazzo Madama che siede non ha mai digerito che l’ex
nel gruppo di Gal ha annun- premier gli abbia preferito Ste-
fano Caldoro alle ultime Regionali cinque anni fa e ora
D’Anna prova a “vendicarlo”.
Se anche in questo caso potrebbero esserci le basi giuridiche per espellere il parlamentare-ribelle,ilCavaliere non intende muovere un dito. «Non
rispondiamo alle provocazioni, non dobbiamo cadere nella loro trappola», continua a ripetere ai suoi. Quello che più
interessa al leader di Forza Italia è proseguire il percorso di
«rinnovamento» della classe
dirigente del partito anche attraverso la composizione delle liste sulle quali - da Statuto avrà l’ultima parola, appena
prima che la Rossi le depositi
come rappresentante legale
di Fi in Tribunale. Fitto, se le
cose dovessero andare diversamente da come chiede, è
pronto a trascinare il Cavaliere in tribunale. Di questo l’ex
ministro degli Affari Regionali
discuterà oggi col suo gruppo
nell’ennesima riunione della
componente dei “Ricostruttori”. «Se ha il coraggio, si metterà fuori lui. Ma io non caccio
nessuno», taglia corto Berlusconi.
Ma i fedelissimi dell’ex governatore si dividono
I nemici Alfano e Fitto uniti contro il Cav
E in Campania trattano col pd De Luca
■■■ Il grande gelo tra Silvio Berlu-
sconi e Raffaele Fitto per ora resta tale. E, per quanto paradossale, è l’unica certezza all’interno di un quadro
poltico, diciamo così, molto «dinamico». Perché il dialogo dell’eurodeputato azzurro con il leader dell’Ncd Angelino Alfano è appena iniziato ed è
in attesa di essere confermato dai fatti. E dire che i due ex pupilli di Silvio
Berlusconi si erano ritrovati l’uno
contro l’altro armato ai tempi della
scissione, tanto da far pensare che
non si sarebbero più riparlati. Roba
passata, antichi dissaporti morti e sepolti, in nome per conto delle regionali, perché a livello nazionale Fitto è
lontanissimo da Renzi e quindi da Alfano. Però se le cose dovessero funzionare, mai dire mai.
Intanto, però, la partenza della
nuova liaison fra Fitto e Alfano è con
un forte handicap. La tanto sbandierata lista di «fittiani» a sostegno del
candidato alla presidenza della Campania indicato dal centrosinistra, Vincenzo De Luca, non ci sarebbe. O, almeno, così sembra. L’annuncio, dato via quotidiano locale, fissa anche
un appuntamento di presentazione
della compagine, a Napoli, per lunedì prossimo in un albergo del centro.
Padre dell’operazione il senatore Vincenzo D’Anna, eletto a palazzo Madama in Campania con il Pdl e poi
migrato in Gal. Ma i fittiani non ci
stanno e più voci tra i cosiddetti «Ri-
Angelino Alfano con Raffaele Fitto [LaPresse]
costruttori» fanno sapere che “Campania civica”, questo il nome della lista annunciata, non è una loro lista e
che mai e poi mai potranno sostenere un candidato targato Pd. Già all’inizio di marzo D’Anna, fedelissimo di
Nicola Cosentino, aveva dichiarato
di lavorare a una lista autonoma rispetto a Forza Italia da portare alle
regionali e frutto di discussioni con il
coordinatore campano di Scelta Civica, Giovanni Palladino, una lista definita di moderati.
Un bel giallo che il diretto interessato sembra alimentare ad arte. Il sena-
tore D’Anna ha chiarito che sarà presentata lunedì prossimo la lista
“Campania Civica”, formata da un
«blocco di moderati che da tempo
esprime giudizi negativi nei confronti di Caldoro e alla quale si aggiunge
tutta un’area che si muoveva dentro
Forza Italia e fortemente critica con
la gestione di de Siano, che è la gestione del erchio magico», dice l’esponente di Gal sottolineando come la
lista, che si aggancerà a Scelta Civica,
sosterrà l’esponente del Pd Vincenzo
De Luca, che «è un ottimo amministratore». L’iniziativa, precisa lo stes-
so D’Anna, non va collegata con lo
strappo di Fitto con Berlusconi, ma
probabilmente abbraccerà esponenti dell’area vicina all’ex governatore
pugliese.
Ad ingigantire il giallo ci pensa il
senatore di Forza Italia, Ciro Falanga.
«Sono fittiano non meno del senatore D’Anna ed ancora una volta, devo
precisare che la linea dell’onorevole
Fitto in Campania è quella di sostegno al presidente Caldoro», afferma
l’esponente azzurro, «per cui non è
corretto affermare, da parte di chicchessia, che i fittiani sostengono la
candidatura di De Luca. Chi rende
tale dichiarazione precisasse i nominativi dei deputati e dei senatori che
fanno riferimento a Fitto che in Campania non intendono seguire la sua
indicazione». Più che una precisazione sembra una dichiarazione di guerra. Ovviamente toccherà a Fitto fare
chiarezza sull’intera vicenda. L’eurodeputato quest’oggi sarà a Roma per
mettere a punto le strategie e i piani
di lavoro. In particolare c’è da decidere se correre con liste civiche autonome in Puglia, ma anche in Veneto (a
sostegno di Flavio Tosi) e in Campania, dove la maggior parte dei fittiani
sono pronti a sostenere il bis di Stefano Caldoro. Alfano, dal canto suo, sta
a guardare nella convizione che deve
solo limitarsi a raccogliere i frutti,
quando questi saranno maturi.
E.PA.
13
ITALIA
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::: I GUAI DEL CENTRODESTRA
Il caos tra i moderati
Silvio ha sbagliato, ma chi lo attacca è peggio
Il leader ha molte colpe ma è Forza Italia. Chi gli sta intorno dovrebbe aiutarlo, anziché far scempio del partito
::: segue dalla prima
MAURIZIO BELPIETRO
(...) ma piuttosto a demolirlo.
Lei ha contribuito a mostrarlo
per quello che è: un grande caos. Ossia un partito dove tutti
sono contro tutti e dove all’elettore si trasmette la sensazione di un generale «Si salvi chi
può». Un ex governatore che
nella sua Regione fa di tutto
per tener fuori dalla porta Forza Italia in modo da poter imputare, domani, la sconfitta alla dirigenza. Un capogruppo
che se la prende con uno dei
pochi volti giovani del partito.
Un ex ministro che fugge dalla
nave che affonda e il giorno
dopo, per tramite della sua
compagna, fa sapere che potrebbe anche votare per Renzi. Concordo con lei che l’immagine è quella di un disastro
politico. Tuttavia penso che
mettendo in scena questa farsa non si migliori, ma si può
peggiorare. Dallo scontro fra
Fitto e Berlusconi, tra Berlusconi e Verdini, tra Verdini e la
Rossi non uscirà un vincitore,
usciranno tutti sconfitti. Perché una volta fatta a pezzi Forza Italia non la si potrà rimettere insieme: si raccoglieranno
solo i cocci e si butteranno nella spazzatura.
Lei fa intendere di essere arrabbiato e di sentirsi tradito e
così facendo ritorce contro
l’ex Cavaliere le accuse ditradi- commessi,sull’appoggio algomento, addebitando a lui la verno Monti e a Renzi, ma ancolpa di aver dilapidato un pa- che sugli sbagli commessi in
trimonio politico. Usando le politica economica negli ultisue parole, Bermitempidelgolusconi più che
verno Berluscoper Ruby e le Olni. Ma una volgettine dovrebta stabilito che
be essere prol’ex Cavaliere
cessato «per l’eha sulle spalle
norme responuna serie di colsabilità di non
pe, che facciaaver capito il
mo? Lo mansuo prodigio e
diamo definitiper l’assoluto divamente a Cesinteresse per il
sano Boscone a
ruolo storico Maurizio Bianconi [LaP.] occuparsi dei
che avrebbe dovecchietti? Vevuto ricoprire».Non so se illea- de, caro Bianconi, mettiamo
der di Forza Italia non abbia che lei abbia ragione e che il
capito o se, distratto dai suoi leader di centrodestra debba
passatempi, si sia disinteressa- mollare spugna, poltrona e
to del ruolo che avrebbe potu- partito. E dopo? Pensa davveto avere. Sta di fatto che con- ro che fatto fuori l’ex Cavaliere
cordo con lei sui molti errori le cose andranno meglio? Cre-
de seriamente che,cacciandolo con una rivolta interna capeggiata dai colonnelli, i nove
milioni di voti che il centrodestra ha perso tornerebbero come d'incanto? Dica la verità:
ce li vede gli italiani votare Fitto al posto di Berlusconi? Da
quanto ho capito lei ritiene
che il fondatore di Forza Italia
sia d’intralcio al futuro del centrodestra e faccia da tappo a
forze che pure ci sono. Io penso invece che Berlusconi non
sia il tappo, ma sia, nel bene e
nelmale (purtroppo oggi sempre di più nel male), tutto, ovvero la bottiglia, il vino e, sì, anche il tappo. Berlusconi è Forza Italia e il centrodestra. E lo
si prende così com’è, aiutandolo semmai a non sbagliare,
o lo si butta tutto. Non si può
usare Forza Italia contro di lui.
Se si vuole, se si hanno la forza
e il coraggio, si può fare altro,
ossia uscire dal partito e correre l’avventura e il rischio, dandosi un programma e degli
obiettivi. Ma tentare di buttar
giù il re approfittando della
sua debolezza non è consentito, perché insieme con lui verrebbe giù tutto. Ed è un po’ ciò
che sta succedendo. A forza di
fargli la guerra, bombardando
ilquartier generale, è Forza Italia che sta cadendo a pezzi. E
se questo è il suo intento, suo
e degli amici che lei sostiene,
allora non posso che augurarvi buona fortuna. Ma soprattutto la auguro agli elettori,
perché il conflitto che avete
scatenato non so se vi vedrà
vincitori o sconfitti: di sicuro ci
regalerà Renzi a Palazzo Chigi
per i prossimi vent’anni.
[email protected]
@BelpietroTweet
I DEPUTATI
Vertice degli azzurri senza l’ex premier
Discuteranno anche di scuola e giustizia
Si riunisce questa mattina dalle 10,30 il gruppo di
Forza Italia alla Camera: all’ordine del giorno il disegno di legge del governo «La Buona Scuola», la disciplina delle unioni civili, i nodi della Commissione
Giustizia tra cui il divorzio breve, più varie ed eventuali. Non è prevista la presenza del presidente Silvio Berlusconi, ancora in Sardegna.
Messaggio d’amore per Renzi
Bondi e la Repetti tornano alla origini
Dopo l’addio a Fi si buttano a sinistra
Il leader di Forza
Italia, Silvio
Berlusconi: sta
trascorrendo qualche
giorno in Sardegna
[Olycom]
il graffio
Le torture
di Laura
«Da giovedì prossimo
nell’aula di Montecitorio arriverà il disegno di
legge che introduce ilreato di tortura e colma il
vuoto evidenziato da
sentenza Corte europea sui diritti umani
analizzando
quanto
successo alla scuola
Diaz durante il G8 diGenova». È l’annuncio,
trionfante, di Laura
Boldrini. Per il reato di
tortura delle orecchie
degli italiani, offese dalle banalità che pronuncia ogni giorno il presidente della Camera, invece, bisognerà purtroppo attendere ancora.
::: ENRICO PAOLI
■■■ Trattandosi della coppia delmomento, e non solo dal punto di vista
politico dato che le foto diSandro Bondi e Manuela Repetti sono pronte ad
entrare in una rassegna dedicata a
Raymond Peynet, l’illustratore francese famoso per aver creato i personaggi degli innamorati, verrebbe da pensare che «vanno dove li porta il cuore». «La mia opinione è che oggi il problema non sia quello di costruire
un’alternativa di centrodestra al governo Renzi, un centrodestra tutto da
ricostruire e da rifondare nei contenuti», afferma la senatrice Repetti, indicando il solco che dovrà tracciare l’aratro spinto da Bondi, «semmai, di
fronte al rinnovamento della sinistra
incarnata da Renzi, per le forze liberali e riformiste la sfida è di proporre un
progetto politico nuovo, per oggi e per
il futuro, cioè l’alleanza tra un’area oggi ancora dispersa di centro e la realtà
di una sinistra per la prima volta davvero moderna che Renzi rappresenta».
Insomma, ieri il centro del mondo
era Arcore, oggi è Rignano sull’Arno.
Cioè Matteo Renzi. E traducendo dal
politichese il messaggio in codice della Repetti, al di là del fatto che il «futuro è con Renzi», c’è da capire da quale
sponda affrontare questa nuova avventura. Magari non nel Pd (per Bondi sarebbe comunque la chiusura del
cerchio, visto che in politica esordì come sindaco del Partito Comunista di
un paesino della Garfagnana), ma comunque alleati con il presidente del
Consiglio.Una sorta di Patto del Nazareno Forever. Dove stia e quale possa
essere questa «forza di centro ancora
dispersa» è tutto da vedere e da verificare, visto che al di fuori di Pd, Forza
Italia, Lega e Movimento 5 Stelle il resto del panorama politico è spezzettato in tante porzioni che alle prossime
elezionifaranno persino fatica a entrare in Parlamento. A meno che la coppia Repetti-Bondi non decida di approdare nell’Ncd di Angelino Alfano.
Ma è davvero una questione di cuore allora? Oppure si tratta solo di pura
opportunità politica? Difficile da dire,
visto che i due senatori azzurri hanno
vissuto con vero travaglio la rottura
con Forza Italia. «Quando mi hanno
comunicato la decisione ho parlato
con loro due ore e sono state due ore
sofferte», spiega ilpresidente dei senatori azzurri, Paolo Romani, nel corso
de “La Telefonata” su Canale 5 con il
direttore di Libero Maurizio Belpietro, «che abbiano torto o ragione, da
parte loro c’è molta sofferenza ed è
una sofferenza che rispetto». La polemica di Bondi con Berlusconi per Romani«è figlia della scelta sofferta». Sofferenza dunque è il filo conduttore
del ragionamento dell’esponente forzista.
Ma tanta sofferenza giustica il pas-
Bondi e la Repetti: fanno coppia anche nella vita [LaPresse]
::: LA COPPIA
I PROTAGONISTI
Sandro Bondi e Manuela Repetti, senatori e innamorati, hanno annunciato l’addio a Forza Italia da pochi giorni. Hanno aderito al Misto
L’ADDIO
La Repetti aveva già pensato di lasciare il partito mesi fa, ma poi aveva
cambiato idea dopo un colloquio
con Silvio Berlusconi
I RUOLI
Grazie a Berlusconi e dopo essere stato nel Pci, Bondi è stato uno dei tre
coordinatori del Pdl nonché ministro
dei Beni Culturali. Ha poi aderito a
Forza Italia. Manuela Repetti, invece, è entrata in parlamento nel 2008
ed è stata riconfermata nel 2013
LA SVOLTA
I due, dopo aver lasciato il Cavaliere,
hanno fatto sapere che intendono
«proporre un progetto politico nuovo» alleato con la sinistra di Matteo
Renzi
saggio con Renzi? Ed è sufficiente a
spiegare la loro adesione al cosiddetto Partito della nazione? Prendiamo
Maurizio Bianconi, uno dei ribelli azzurri, ex verdiniano. «Un personaggio
come Bondi non può essere liquidato
dicendo che è vernice passata», dice il
deputato di Forza Italia, «Bondi merita rispetto, si era innamorato di Berlusconi, gli scriveva anche poesie, arriva
GiovanniToti e lo chiama vernice vec-
chia. Sei arrivato ieri, cosa tratti male
la gente?». Già, Toti. Il problema è che
non è il solo ad attaccare i due transfughi. Perché la rottamazione avviata in
Forza Italia non guarda in faccia a nessuno. Bondi e Repetti compresi.
E allora non resta che sintonizzarsi
su Silva Sardone, astro nascente di
Forza Italia. «In ogni caso, se continuiamo di questo passo, la rottamazione la fanno gli elettori»; dice la giovane azzurra, «in un partito perfetto
c’è posto per tutti quelli che hanno voglia di lavorare. Certo, noi nascevamo
come il partito dei non politicanti e a
me piacerebbe conservare questo spirito: se uno sta in politica da 20 anni
qualcosa non ha funzionato». Per Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia,
classe 1983, «non è una questione di
età, quel che conta è il merito, l’esperienza sul territorio e lavorare per dare risposte concrete alla gente. Chi lavora con passione sta dentro, chi pensa solo alle poltrone è fuori».
Nelfrattempo gli ex azzurri,in Parlamento, per ora sono approdati al
Gruppo Misto, ovverola scialuppa di
salvataggio per tutti coloro che cambiano casacca (anche detti voltagabbana) uscendo da un partito senza lasciare la poltrona di deputato o senatore (sia mai). Ma per Bondi e la compagna Manuela quella del Misto potrebbe essere una soluzione temporanea. Uno strapuntino in attesa di una
nuova collocazione.
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ESTERI
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Londra come Riad
Nella Britannia Saudita
vietato convertire islamici
la Corte europea per i diritti
dell’uomo, con una sentenza
storica, hanno riconosciuto
che nel Regno Unito Nadia
Eweida è stata discriminata solo perché cristiana. La donna
era ricorsa alla Corte europea
dopo essere stata licenziata
dalla British Airways solo perché portava visibilmente al
collo una catenina con ilcrocifisso. La condanna è avvenuta
la storia di una musulmana sempre in base all’articolo 9
che si era convertita al cristia- che protegge il diritto alla «linesimo.Poco tempo dopo En- bertà di pensiero, coscienza e
ya si è lamentata coi superiori religione» e proibisce la discrisul fatto che la collega stesse minazione religiosa. E poco
cercando di farmeno di un mele cambiare fese fa, Sara
de e ha deciso di
Mbuyi, educalasciare il lavotrice d’asilo, è
ro.
stata licenziata,
Non è certo
sempre a Lonquesto il primo
dra, dopo aver
episodio in cui
detto a una colviene censuralega lesbica che
to, se non discri«il matrimonio
minato apertaè un’istituzione
mente, fino alla
fra uomo e donperdita del lavo- Victoria Wasteney [web]
na». D’altra parro, chi professa
te, questi episola propria fede cristiana. Ed è dipoco devono stupire se penappunto la Gran Bretagna a siamo che in questo Paese si è
detenere questo invidiabile giunti persino a vietare,in quaprimato. Basti ricordare che situtte le aziende private, di fanel gennaio 2013 i giudici del- re gli auguri di buon natale
con qualsiasi riferimento ai
contenuti religiosi di queste feste. Atteggiamento «incoraggiato» anche nelle scuole.
Facile dire che sotto a tutto
questo ci sono i fiumi di denaro che i ricchi musulmanihanno investito in Gran Bretagna,
e in particolare a Londra, dove la finanza islamica ha comprato quasi l’intera città. Ma
se si passa nella «laicissima»
Francia, si fanno altre incoraggianti scoperte. Per esempio,
l’ultima proposta presentata
al governo da un deputato socialista e una senatrice ecologista: togliere ogni riferimento
alla tradizione cristiana dainomi di circa cinquemila comuni francesi. A farne le spese le
città che iniziano con «San»,
ossia il 10,7 per cento dei comuni in terra di Francia. Una
follia, ma sotto forma di un
rapporto ufficiale presentato
al governo. Succede, al tempo
di Londistan.
Cristiana sospesa dal lavoro: aveva invitato la collega musulmana in chiesa
E British airways proibisce ai dipendenti di portare catenine con il crocifisso
::: CATERINA MANIACI
■■■ Benvenuti a Londoni-
stan, conquistata dai musulmani, dove sulla cattedrale di
Saint Paul sventola un vessillo
che rappresenta una mezzaluna che interseca una croce, dove i pub devono chiudere perché è vietato bere alcolici, dove non si possono ostentare
simboli cristiani. Siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e il geniale G.K.Chesterton scrive il romanzo L’osteria
volante, in cui descrive visionariamente la Londonistan e tutta la Gran Bretagna - sotto
il dominio islamico. Visioni, si
diceva. Fantascienza. Oggi,
cento anni dopo, la visione
sembra concretizzarsi. Basta
leggere le cronache inglesi
contemporanee. L’ultima notizia, in ordine cronologico, riguarda una vicenda che aveva già fatto molto parlare, quella di Victoria Wasteney, un’infermiera di 38 anni, che è stata
sospesa dal suo lavoro per nove mesi per molestie e bullismo, secondo le motivazioni
ufficiali. E questo perché? Perché Victoria aveva invitato
una collega musulmana a
«pregare» insieme a lei, invitandola in chiesa. L’islamica
però si è sentita ferita e l’ha denunciata. I fatti, come ha scritto il Daily Mail, risalgono a un
anno fa e ora Victoria ha presentato una denuncia formale per discriminazione. La sua
collega, Enya Nawaz, l’ha accusata di tentare di convertirla al cristianesimo.
Gli avvocati della 38enne
adesso hanno presentato un
rapporto a un tribunale del lavoro, sostenendo che è stata
«limitata la libertà di coscienza e di religione» della loro
:::
cliente, sancita dall’articolo
nove della Convenzione europea deidiritti dell’uomo. Victoria,cristiana praticante, lavorava al St John Howard Centre
di Homerton, est di Londra,
quando conobbe Enya. Le
due entrarono subito in confi-
denza.Nel corso di quel periodo la signorina Nawaz sisarebbe ammalata e la signorina
Wasteney si sarebbe offerta di
pregare per lei. Prima dell’episodio Victoria aveva invitato
la collega in chiesa e le aveva
regalato un libro che racconta
IL CAMPO PROFUGHI IN SIRIA
«Con l’Isis a Yarmouk
c’è la nuova Srebrenica»
«È inaccettabile tutto ciò che accade a Yarmouk, è la
nuova Srebrenica». Lo dichiara Andrea Iacomini,
portavoce di Unicef Italia. «Già un anno fa c’erano
evidenze di gravi casi di malnutrizione acuta tra i
bambini. Siamo fortemente preoccupati per i 3500
bambini ancora all’interno del campo. Secondo fonti siriane locali, finora circa 2.000 persone sono state
evacuate dal campo verso il rifugio collettivo di Tadamoun e altri quartieri a sud di Damasco». [LaP]
ORRORE IN IRAQ
Le fosse comuni
del Califfato:
migliaia di morti
Decine di fosse comuni,
1.700 corpi sepolti sotto
la sabbia, il racconto di
un sopravvissuto. È l’ultimo orrore che arriva dall’Iraq, per mano dello Stato islamico, nella città natale di Saddam Hussein riconquistata dall’esercito
regolare di Baghdad. Le
autorità irachene hanno
rinvenuto dieci fosse comuni a Tikrit, ha reso noto il portavoce del governo, Mohammed Majid.
«Il numero di sepolture
collettive portate alla luce - ha detto - è pari a dieci, di cui otto all’interno
del complesso presidenziale e due nelle immediate vicinanze. Le operazioni di rilevamento sono
state avviate dopo una segnalazione delle forze di
sicurezza». Majid ha spiegato che non è possibile
appurare a quando risalgano le tombe rinvenute,
né ha potuto confermare
o smentire che i corpi sepolti siano le vittime del
massacro della base militare Camp Speicher, situata sempre a Tikrit, nel
nord dell’Iraq: secondo
un rapporto delle Nazioni Unite diffuso lo scorso
mese, circa «1.500-1.700
membri sono stati sommariamente uccisi il 12
giugno dall’Isis».
Servirà il test del DNA per
l’identificazione, anche
se la cifra di 1.700 possibili cadaveri si basa sulle
stesse dichiarazioni dell’Isis, che sostiene di avere
ucciso altrettanti militari
iracheni catturati lo scorso anno vicino a Camp
Speicher, una base fortificata irachena dei pressi
di Tikrit. A portare le autorità sul posto è stato Alì
Khalid, soldato sciita sopravvissuto al massacro
perché fintosi morto.
E.V.
Un Paese diviso fra Robespierre e San Luigi
In religione la Francia sa essere solo bigotta oppure anticristiana
::: GILBERTO ONETO
■■■ Con le ultime trovate delle
censure nella Metro di Parigi e
dell’eliminazione dei santi dalla
toponomastica lo Stato francese
conferma la sua posizione di testa nello stralunato gruppone dei
masochisti del politicamente corretto.
Non è sempre stato così: la
Francia si è distinta nei suoi rapporti con la religione in maniera
quanto meno ondivaga.
Ha esordito tanto tempo fa lottando contro gli islamici - allora
chiamati «mori» - al punto da fare di tale contrapposizione uno
dei fondamenti della costruzione
nazionale iniziata a Poitiers e continuata coi paladini a Roncisvalle. Presa l’allure della difesa del-
l’ortodossia cattolica, non si è più
fermata: ha bandito, organizzato
e guidato crociate fino a mandare un suo sovrano - San Luigi - a
occuparsene di persona. Non solo i musulmani - nel frattempo diventati «saraceni» - hanno dovuto subire il suo sacro furore, ma
anche eretici, albigesi e protestanti. Quando è stato necessario ha
anche accolto ad Avignone la
Santa Sede. È ufficialmente diventata «la figlia prediletta» della
Chiesa e i suoi re rigorosamente
«cristianissimi».
Poi c’è stata la prima svolta:
Francesco I ha preso a flirtare
con gli islamici - nel frattempo
«turchi» - in odio per Carlo V, generando lo scandalo di una nazione cristiana alleata agli infedeli. Han continuato i suoi eredi:
mancavano solo i francesi a Lepanto e anche l’assedio di Vienna è stato reso possibile (rischiando davvero di finire in una tragedia epocale) grazie all’ambigua
politica di Parigi e alle sue «aperture multiculturali». Anche questa volta i francesi si sono lasciati
prendere la mano, sia pur in direzione opposta. Con la Rivoluzione la guerra senza quartiere è toccata alla Chiesa sia come istituzione temporale che come fede tradizionale. Il Papa è finito in galera, i «re cristianissimi» hanno letteralmente perso la testa, e chiese, conventi e monasteri sono stati sistematicamente devastati.
Ogni segno della vecchia religione è stato cancellato fino all’apoteosi del «politicamente corretto» che ha stravolto il calendario
e la toponomastica inventando liturgie alternative e creative, colme di alberi della libertà, orpelli
massonici e mausolei alla Dea
Ragione.
Di ragionevole in tutto quello
c’era però ben poco e non è un
caso che la Francia si sia allora
trasformata in una grande Vandea e che abbia ripreso il suo ruolo di Difensor Fidei.
Per farsi perdonare le paturnie
rivoluzionarie lo Stato (monarchia, repubblica o impero, poco
importa) è diventato il carabiniere del Vaticano contro quei mangiapreti di garibaldini e contro
un Regno in odore loggia. Non
ha esitato a spedire soldati fino in
Messico per difendere i cattolici
dal più «laico» e massonico dei
regimi. È ridiventata il protettore
del Santo Sepolcro e di tutte le minoranze cristiane oppresse d’Oriente: il Libano maronita è un’invenzione francese. Non ha esitato a invadere l’Algeria per mettere fine alla secolare pirateria musulmana, diventata «barbaresca».
L’ultimo giro di boa è il più recente: ripescato il berretto frigio
della laicità a tutti i costi, è tornata
a fare il primo della classe della
secolarizzazione più becera perseguendo con scrupolo ogni segno religioso che possa turbare
l’aconfessionalità dello Stato: in
realtà però le vittime dell’iconoclastia post-moderna sono gli
ebrei e soprattutto i cristiani.
Presto terminerà anche questa
ubriacatura ma cambiare sarà
complicato:Orlando e i suoi paladini sono in pensione e mori, saraceni, turchi e barbareschi ce li
ha tutti in casa.
15
ESTERI
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Alexis Tsipras oggi incontra
Vladimir Putin. Sul tavolo
sconti sul gas e la possibilità
di prestiti ad Atene [Ansa]
Lo scontro con la Merkel
ne alla vigilia del viaggio ha ricordato
che «il principio del pari trattamento
di tutti gli Stati membri deve essere
applicato e gli Stati Ue devono parlare
con una voce sola con i partner commerciali, Russia compresa», dal momento che «la politica commerciale è
una competenza esclusiva dell’Unione europea». Naturalmente, si parla
anche di possibili investimenti. Quelli
russi in Grecia sono ancora limitati,
ma tra i 33 milioni di dollari del 2007 e
i 98 del 2013 sono quasi triplicati, Gazprom potrebbe tornare a candidarsi
per la privatizzazione delle infrastrutture del gas in Grecia in teoria archiviata nel 2013, e le Ferrovie russe del
grande amico di Putin Vladimir Yakunin potrebbero acquisire la maggioranza del porto di Salonicco. Ma in
un’intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti nei giorni scorsi
il ministro delle Finanze Anton
Siluanov ha precisato che Mosca non ha ricevuto alcuna richiesta formale di aiuti finanziarida Atene,e d’altra parte la Russia nel 2013 non intervenne
quando Cipro la scongiurò di
aiutarla a evitare il bailout. Insomma, Tsipras può usare Mosca come pressione, ma Putin
non ha i soldi che invece in questo momento stanno facendo girare i cinesi o il Qatar.
Soprattutto in termini di manovra psicologica va d’altronde
valutata anche la richiesta alla
Germania di 278,7 miliardi di euro di
danni di guerra ora formulata dal comitato del Parlamento greco voluto
da Tsipras per studiare il problema:
una somma superiore all’intero debito pubblico tedesco, e equivalente al
10% del Pil. «Secondo i nostri calcoli,
il debito collegato alle riparazioni di
guerra è di 278,7 miliardi di euro,compresi 10,3 miliardi per il cosiddetto
“prestito forzato”», ha riferito ai deputati il viceministro delle Finanze greco
Dimitris Mardas, spiegando che derivano dai conti della Ragioneria Generale dello Stato. «Lo considero stupido», ha commentato il leader socialdemocratico tedesco Sigmar Gabriel,
ministro dell’Economia e vicecanceliere. «Il dibattito è sulla stabilizzazione dell’euro e il problema attuale non
ha nulla a che vedere con la Seconda
Guerra Mondiale e i danni». C’entra
però evidentemente col fatto che secondo l’Ue le misure della lista di Atene stanno andando «nella direzione
sbagliata» in quanto «non sono abbastanza mirate ai più vulnerabili» e così «aprono la porta anche ad altri beneficiari». Insomma, la schermaglia
continua.
Tsipras va da Putin e spara:
Berlino ci deve 279 miliardi
Il premier greco prima incassa l’approvazione del Cremlino e del Fmi
Poi attacca i tedeschi: quantificati ufficialmente i danni di guerra nazisti
::: MAURIZIO STEFANINI
■■■ «Atene va nella direzione giu-
sta». Christine Lagarde per il Fondo
Monetario Internazionale aveva appena attestato in un incontro con Varoufakis l’intenzione della Grecia di
pagare 485 milioni di euro della rata
di debito alla data prevista di giovedì,
che subito con l’Unione Europea le
cose si sono di nuovo rabbuiate: perché il programma economico presentato non convince, e perché il governo Tsipras è tornato alla carica con la
richiesta di ottenere i danni di guerra
dalla Germania. E allora il premier ellenico risponde recandosi a Mosca.
Non solo Tsipras vedrà Putin, ma come ha spiegato in un’intervista alla
Tass anche il primo ministro Medvedev e il patriarca della Chiesa Ortodossa Russa Kirill. Inoltre farà una conferenza all’Università di Mosca, firmerà
una serie di documenti bilaterali, il 9
maggio tornerà a Mosca per assistere
alla parata sulla Piazza Rossa per i settant’annidalla vittoria sovietica sul nazismo, e a giugno sarà ancora in Russia per la terza volta in tre mesi per
partecipare al Forum Economico di
::: MANOVRE
LA PROVOCAZIONE
I danni causati alla Grecia dall’occupazione
nazista nella Seconda guerra mondiale ammontano a 278,7 miliardi di euro. È quanto
ha stabilito il comitato del Parlamento greco voluto dal premier Alexis Tsipras, che ha
indicato una nuova stima delle riparazioni
chieste alla Germania. Le autorità tedesche
hanno respinto precedenti richieste di riparazioni, spiegando che la questione con la
Grecia era stata chiusa con il trattato per la
riunificazione tedesca del 1990. Stime precedenti indicavano i danni subiti in 160 miliardi di euro. La nuova cifra è superiore all’intero debito pubblico greco e ammonta a
circa il 10% del Pil tedesco.
«COMMISSIONE COMPLOTTI»
Il Parlamento greco ha nel frattempo approvato la creazione di una commissione d’inchiesta che analizzerà le circostanze che obbligarono Atene a firmare il primo piano di
salvataggio nel 2010 e le cause della crescita esponenziale del debito del Paese. L’iniziativa di Syriza e del suo partner della coalizione, i nazionalisti del partito Greci indipendenti, è stata appoggiata da 156 deputati. Altri 72 hanno votato contro e 22 si sono
astenuti. La commissione, ha affermato il
premier Alexis Tsipras durante il dibattito, è
un’esigenza del popolo che cercherà delle
risposte ai «numerosi punti interrogativi»
emersi negli ultimi cinque anni.
San Pietroburgo. Se non è un grande
amore questo…
Una fonte del governo russo citata
dal quotidiano Kommersant ha anticipato che Tsipras e Putin discuteranno di sconti sul prezzo del gas russo
alla Grecia e sulla possibilità di prestiti
di Mosca ad Atene, oltre che del lancio dell’anno del turismo della Grecia
in Russia e della Russia in Grecia per il
2016. Visti che Tsipras alla Tass ha definito la strada delle sanzioni europee
alla Russia come «senza sbocchi» e
ha candidato il suo Paese a svolgere il
ruolo di «ponte», Mosca potrebbe anche esentare la Grecia dalle contro
sanzioni applicate ai Paesi europei lo
scorso agosto nel settore dell’agricoltura. Sarebbe una mossa poco
più che simbolica sul piano economico, visto che a approfittarne sarebbero in pratica quasi solo i produttori
greci di pesche e fragole, che rappresentavano rispettivamente il 40 e il
25% dell’import russo. Ma avrebbe
un grande significato sul piano politico,per spezzare il fronte europeo contro l’annessione della Crimea e il sostegno ai ribelli del Donbass. Non a
caso un portavoce della Commissio-
Il giudice Usa salva
il principe Andrew
Si è chiusa con il proscioglimento e il ritiro delle
accuse la vicenda iniziata ai primi di gennaio
per il principe Andrea,
terzogenito della regina
Elisabetta, accusato di
aver fatto sesso con una
minorenne di 17 anni
procuratagli da un suo
amico, il finanziere Jeffrey Epstein. Il duca di
York era stato accusato
da Virginia Roberts, oggi 30enne, che aveva presentato una dichiarazione giurata in un tribunale della Florida. Ieri, il
giudice Kenneth Marra
ha stralciato le accuse
della Roberts, dichiarandole irrilevanti per il processo in corso (che vede
imputato Epstein).
«Cuba via dalla lista
dei Paesi terroristi»
Gli Stati Uniti stanno per
togliere Cuba dalla lista
nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo.
Lo ha riferito alla Cnn
un funzionario dell’amministrazione. «La nostra aspettativa» è che
Cuba sarà rimossa dalla
lista, ha detto il funzionario. Dal canto suo, il viceconsigliere per la sicurezza nazionale Ben
Rhodes non aveva escluso la possibilità di un annuncio della correzione
della lista entro questa
stessa settimana.
Misterioso blackout
alla Casa Bianca
Un blackout ha colpito
ieri la città di Washington, lasciando al buio,
oltre a molte linee metro, anche la Casa Bianca, il Congresso, il dipartimento di Stato e il ministero dell’Energia. Fonti
del governo hanno assicurato che non si tratta
di terrorismo. Secondo
la portavoce del Dipartimento per la sicurezza e
la gestione delle emergenze della capitale, Nicole Chapple, a provocare la sospensione della
fornitura di energia è stata un’esplosione all’impianto gestito da Smeco,
nel sud del Maryland.
«Anomalie tecniche» in una centrale normanna
Verso le primarie repubblicane Usa
Il nuovo reattore atomico di Parigi fa cilecca
Rand Paul in corsa «contro l’islam radicale»
■■■ L’ente francese della sicurezza nucleare ha reso noto ieri che ci sono «anomalie
tecniche» nel serbatoio d’acciaio del nuovo
reattore atomico in costruzione nella centrale di Flamanville, in Normandia. Il coperchio
e il fondo del serbatoio contengono infatti
troppo carbonio diluito nella lega metallica,
col rischio che in quei punti la resistenza
meccanica dell’involucro sia minore del previsto. La cosa è tanto più grave se si considera che il reattore, detto Flamanville 3 perché
si aggiunge a due reattori più vecchi, attivi
nella stessa centrale fin dal 1987, è del nuovissimo tipo EPR a forte pressurizzazione. Il ministro dell’Energia, Ségolène Royal, ha subito ordinato nuovi test i cui risultati saranno
noti in ottobre. Un precedente rapporto della EDF, l’ente elettrico francese, aveva già
messo in guardia sul fatto che i reattori EPR
possono essere più soggetti a rischi di esplo-
■■■ Il senatore repubblicano Rand Paul, 52
sione del vapore e perfino di espulsione delle
barre di controllo. È necessario quindi che il
guscio che li racchiude sia particolarmente
robusto e sfrutti i migliori acciai. Già nel novembre 2014, comunque, era stato rilevato
acciaio scadente in altri componenti dell’impianto. I lavori per Flamanville 3 sono iniziati
nel 2007 ed era previsto finissero nel 2012, al
costo di 3,3 miliardi di euro. Ma nel 2012
EDF ha rimandato l’entrata in funzione del
reattore al 2016, con costi aumentati a ben
8,5 miliardi. Lo scorso anno, infine, l’orizzonte è stato spostato al 2017, con prevedibile
ulteriore aumento del salasso, tantopiù che
vi sono impiegati oltre 3600 operai. In tutto il
mondo solo in altre due centrali sono in costruzione reattori dell’ambizioso, ma non facile, tipo EPR, a Olkiluoto, in Finlandia, e a
Taiwan, in Cina.
M.M.
zione in Senato nel 2010,Rand Paul soprattutanni, ha annunciato la candidatura alle ele- to ha preso le distanze rispetto alle posizioni
zioni presidenziali del 2016. Lo ha fatto sul estreme di suo padre, Ron Paul, famoso ex
sito web della sua campagna
parlamentare del Texas che ha
elettorale, ore prima dell’evententato di ottenere la nominato di Louisville, in Kentucky, lo
tion repubblicana due volte,
Stato che lo ha eletto al congresnel 2008 e nel 2012, ma che è
so, a cui era atteso l’annuncio
sempre stato considerato poco
formale. «Mi candido alla presieleggibile sebbene con molto
denza per riportare il nostro Paseguito, soprattuto tra i giovani.
ese ai principi di libertà e di un
«Il nemico è l’Islam radicagoverno limitato», ha scritto.
le», ha poi detto Paul nell’interTra gli slogan presenti sul suo
vento per la formalizzazione
sito web c’è anche la promessa
della sua candidatura. «Fino a
di «sconfiggere la macchina di
quando non faremo il nome
Washington». Paul è il secondo Rand Paul [Ansa]
delnemico non potremo vincecandidato del GOP dopo il texare la guerra e il nemico è l’Islam
no Ted Cruz, e come lui è del Tea Party. Ma radicale. Non possiamo girarci intorno e farecol tempo è diventato meno isolazionista, mo il possibile per proteggere gli Stati Uniti
meno libertario,meno radicale.Dalla sua ele- da queste persone che odiano l’umanità».
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ATTUALITÀ
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Caos capitale
IL FIGLIO ACCUSA
Turisti contro borseggiatori
La metro di Roma è un caos
Scena surreale alla fermata Barberini: alcuni asiatici derubati reagiscono al furto
ma ci va di mezzo una giovane che non c’entrava. Scippi ormai all’ordine del giorno
::: CHIARA PELLEGRINI
ROMA
■■■ Scippi, borseggi, percos-
se, pedinamenti, tutto a due
passi dalla strada simbolo della Dolce Vita. Sono lontani i
tempi in cui ai tavolini di Via
Veneto sedevano Jacqueline
Kennedy e Gianni Agnelli,
Marcello Mastroianni e
Anouk Aimèe, Federico Fellini e Anita Ekbeg. Quando i
lampi dei flash si alternavano
ai ceffoni dei paparazzati. Oggi a scattare fotografie e video
sono turisti e romani disgustati, che raccontano, con cadenza più o meno quotidiana,
una Roma sempre più decadente e violenta, che si incammina verso il Giubileo straordinario tutt’altro che «pronta», come invece vuole far credere il sindaco di Roma, Ignazio Marino.
Nello stesso giorno in cui il
padre di un ragazzo down veniva picchiato selvaggiamente da un tassista in piazza Barberini, per aver lasciato l’auto
nel posteggio riservato ai taxi,
una ragazza veniva erroneamente aggredita da un gruppo di turisti cinesi, scippati poco prima in un vagone della
metropolitana. Metro Barberini, ora di punta, come d’abitudine, i turisti e romani, pigiati
come nel sottovuoto, viaggiano a bordo dei vagoni nella
metro. Camuffati da viaggiatori i borseggiatori tentano l’ennesimo scippo ma questa volta va male. Il gruppo di asiatici
si accorge e reagisce ma nella
confusione se la prende con
una ragazza romana, estranea all’episodio. La giovane
prova a spiegare la propria innocenza ma i cinesi, penalizzati anche dalla lingua, non la
ascoltano e le stringono le mani al collo. Gli amici della ragazza non stanno a guardare
e inizia la rissa, tutto sotto l’occhio vigile di uno smartphone
che riprende la scena. Qualche giorno, tramite Youtube,
il video viene rilanciato dal sito we Roma fa schifo.
Nel parapiglia generale i ve-
BABY GANG IN AZIONE
Qui sopra e a fianco,
alcune immagini riprese
nella metropolitana
di Roma (in particolare,
si tratta della stazione
Barberini), dove vere
e proprie baby gang,
quasi sempre al femminile,
borseggiano e scippano
soprattutto turisti
in transito. Proprio
alla stazione Barberini
è avvenuto l’episodio con borseggio e
conseguente parapiglia raccontato
nell’articolo a fianco
ri borseggiatori, di cui è possibile riconoscere nelvideo i volti, rimangono a debita distanza osservando la lite. Sulla
banchina aumenta la folla e la
confusione. Turisti americani
ioincreduli domandano «cosa sta succedendo?». Una
guardia della sicurezza spiega
di essere intervenuta poco pri-
ma ed aver condotto uno scippatore al posto di polizia. Ma
stando alle parole dell’uomo i
suggerimenti della polizia sono sconfortanti «Non scende-
UN PO’ DI PAURA MA NESSUN DANNO
Guidonia Montecelio si sveglia con due scosse di terremoto
ROMA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata, alle 9.37
di ieri, dalla Rete sismica dell’Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia
sui monti Cornicolani-Aniene. L’evento si è verificato a una profondità di
12,5 chilometri. La località più vicina
all’epicentro è risultata essere Guido-
nia Montecelio, in provincia di Roma.
In precedenza, alle 9.33, si era registrata una prima scossa di magnitudo lievemente inferiore (2.4) nello stesso
epicentro. I residenti si sono accorti
delle scosse, qualcuno è sceso per strada, ma non si sono verificati danni a
persone o ad abitazioni.
re più se no passideiguai». Come a dire lasciamo i turisti e
pendolari al loro destino.
Mentre c’è chi impreca, chi
se la prende con il lassismo
dei romani «è colpa nostra anche se accade tutto questo,
dobbiamo reagire», arriva la
polizia che porta via iturisicinesi. L’altoparlante annuncia, tra
il malumore generale,aipasseggeriancora rimasti sul treno, di
scendere.
Poco dopo arriva un altro treno. È oltremodo
carico. I pendolari rassegnati si
stipano, ancora
una volta, nel
tentativo di raggiungere la fermata desiderata. Gli scippi alla
metro Barberini
non sono un caso isolato. Qualche giorno fa
una coppia di romani è stata
vittima alla metro Valle Aurelia di una vera e propria imboscata escogitata da quattro
rom. Il caso è stato denunciato dal consigliere regionale
del Lazio Fabrizio Santori.
«Due donne e due uomini,
piazzati agli estremi della scala mobile della metro Valle Aurelia hanno invertito il senso
di marcia, per circondare i
malcapitati e rubargli borsa e
oggetti di valore», racconta
Santori.
La coppia ha reagito e messo in fuga i 4 rom che se la sono data a gambe. «Quel che è
ancora più grave», racconta
Santori, «è la risposta che la
coppia ha ottenuto difronte all’intenzione di denunciare il
fatto. Non è accettabile né giustificabile il ritornello che tanto si tratta di episodi quotidiani e che oramai l’intervento
delle Forze dell’Ordine è inutile».È di sessantacinque persone arrestate è il bilancio del
piano di controllo straordinario di tutto il territorio di Roma
e Provincia,attuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e mirato il giorno
diPasqua.Neiluoghimaggiormente frequentati da turisti, i
militari dell’Arma hanno arrestato ben 39 borseggiatori, tutti di origine straniera.
La micia morta era cieca, zoppa e incinta. La padrona vuole denunciare i romeni proprietari dei cani
Crudeltà senza limiti: danno in pasto la gatta della vicina ai loro pitbull
■■■ Sono le sei di sera del giorno
di Pasqua. Natasha Spiotta non trova Emma, la sua adorata gattina di
otto anni. Nel cortile della sua villetta di via Acquacanina, a Corcolle, in
provincia di Roma, Emma non c’è.
Ma a un certo punto Natasha sente
dei miagolii disperati. «Ho capito
che era in casa dei miei vicini, che
l’avevano presa» ha raccontato la padrona della micia a Repubblica,
«sentivo tirare di tutto, sentivo le loro
risate mentre se la prendevano con
una gatta zoppa, cieca e incinta. Ho
chiamato la polizia, mi sono affaccia-
ta e ho urlato di smetterla subito. A
quel punto un uomo è uscito tenendo Emma per la coda. “Questo è il
tuo?”,mi ha chiesto. Prima ha lanciato Emma ai cani e poi me l’ha gettata in giardino».
I vicini di Natasha sono due coppie di romeni, proprietari di quattro
pitbull, aiquali avrebbero dato in pasto la sua gatta, stando alla denuncia
della donna. Finché lei non si è accorta di quanto stava accadendo e
ha cominciato a urlare. Per Emma,
purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Prima di formalizzare la denun-
cia Natasha deve però andare dalveterinario: ha bisogno di un pezzo di
carta che certifichiche quei buchisono stati causati dai morsi dei cani.
Gli agenti del commissariato Casilino hanno identificato Natasha e i
vicini che, prima del loro arrivo,
avrebbero anche insultato la proprietaria di Emma e sua madre, intervenuta per cercare di sedare la lite. «Quello che ha lanciato il gatto
abita con gli altri soltanto da una settimana», ha detto Natasha, «e non
aveva neanche un documento
d’identità. Hanno raccontato ai poli-
ziotti che la gatta era entrata dentro
e che aveva distrutto il loro appartamento. Ma quando mai, quel gatto
non si muoveva mai dal mio giardino. Con questa scusa l’hanno presa
e data in pasto ai loro cani. Ci hanno
urlato di tutto».
Dal canto loro, i vicini ribadiscono
il racconto fatto alla polizia, e cioè
che sarebbe stata la micia a intrufolarsi in casa loro. Non solo, si sono
affidati a un legale, il quale ha precisa to che i loro cani sono di razza
Amstaff, annunciando «iniziative legali contro chiunque abbia diffuso
Anziano picchiato
dal tassista
«Colleghi omertosi»
ROMA «Mi risulta che
tassisti presenti all’aggressione a mio padre
a piazza Barberini abbiano detto al tassista
incriminato: “Scappa,
che qui tira una brutta
aria”. Nessuno si è avvicinato per soccorrere
mio padre, tranne un
passante, un ragazzo,
che ha fornito metà targa del tassista. Per questo oggi presenteremo
un’istanza alla Procura della Repubblica di
Roma affinché venga
aperto un procedimento per omissione di soccorso contro i tassisti
che non sono intervenuti». Lo ha detto a “Pomeriggio 5” l’avvocato
Giuseppe Cavallaro, figlio dell’anziano aggredito da un tassista nel
pieno centro di Roma
mercoledì scorso. Il padre, Antonio Cavallaro, attualmente ricoverato in ospedale con il
femore fratturato ed altre lesioni, è stato picchiato da un tassista davanti agli occhi di un altro suo figlio, affetto da
sindrome di Down,
mentre stava andando
in farmacia a prendergli dei medicinali. Il tassista, che si è poi dato
alla fuga, è stato in seguito rintracciato e denunciato per lesioni,
mentre il Campidoglio
gli ha sospeso la licenza.
«Non si può essere inerti e omertosi - ha aggiunto Giuseppe Cavallaro -. Mio padre ha stima dei tassisti romani,
come me, è per questo
che vogliamo giustizia». Il figlio della vittima ha sottolineato che
dal giorno dell'aggressione deve dormire
con il fratello, «che era
abituato a dormire con
mamma e papà. Adesso lo devo fare io, il papà, e lo devo abbracciare prima di dormire».
In merito alle condizioni del padre, l’uomo ha
detto che «è debilitato
per le trasfusioni ed è
ancora ricoverato».
sui socialnetwork indirizzi, foto e nomi dei suoi assistiti e rivolto offese e
minacce nelle ultime ore». Secondo
l’avvocato la proprietaria del gatto
«ha messo in moto una sorta di linciaggio mediatico prendendo spunto da una sfortunata coincidenza».
Intanto lei, Natasha, ha iniziato a
pensare che tutti i gatti che ha perso
dal 2006 a oggi non siano un caso.
«Ho sentito uno di quelli che diceva
ai poliziotti “non è il primo che trovo” e che la gatta in mezzo ai cani ci
era andata da sola. Non è vero e non
finisce qui».
Se i fatti saranno confermati la legge parla chiaro: maltrattare gli animali è reato.
AL.MO.
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ATTUALITÀ
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«Ripristinare l’obbligo di visita annuale psichiatrica»
Il pilota Alitalia perde la testa
Spari in casa dopo la litigata
L’uomo aveva discusso con il fratello: denunciato. L’azienda: «Sospensione
immediata». Guidò l’aereo che portò Mattarella a Palermo lo scorso febbraio
::: DANIELA MASTROMATTEI
■■■ Come vi sentireste a
viaggiare su un aereo pilotato
da un uomo di 50 anni con
ampia esperienza di volo che
però il giorno di Pasqua, al
culmine di una lite in famiglia, prende la pistola e spara
contro la parete di casa? Direte: il fatto che non abbia ucciso nessuno ci rasserena, quei
colpiin fondo non erano rivolti a persone, ma a un muro. E
però insomma, visti i tempi...
L’uomo si chiama Maurizio Foglietti, è un pilota dell’Alitalia ed è stato denunciato
dai carabinieri di Todi, provincia di Perugia, per minaccia grave e danneggiamento
aggravato, anche se nessuno
è rimasto ferito, dato che la pistola non sarebbe stata rivolta contro persone.
Il fatto è accaduto la sera di
Pasqua all’interno diun’abitazione, dopo una lite tra due
fratelli alla presenza della madre. I vicini hanno sentito le
urla poi tre spari, hanno chiamato immediatamente icarabinieri.L’arma detenuta regolarmente è stata sequestrata
dai militari.
Poisiscopre che ilpilota Foglietti è lo stesso che ha comandato il volo di linea dell’Alitalia con il quale il 14 febbraio scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva raggiunto Palermo per una visita privata. La
sua foto aveva fatto il giro delle redazioni e anche del mondo, perché era stata twittata
da Alitalia sul proprio profilo
social con la scritta: «Il presidente Mattarella prende un
volo di linea per recarsi a Palermo».
In ogni caso, ora Foglietti è
stato «sospeso per verifiche
in corso». Verifiche che dovranno certo essere approfondite. Anche se la stessa Alitalia informa,sempre riferendosi al pilota-pistolero, che
«non è al momento impegna-
:::
to in servizi di comando e di
volo». Mentre il procuratore
della Repubblica di Spoleto,
Alessandro Cannevale, in
una nota comunica che «le indagini in corso per ricostruire
la dinamica dei fatti muovono dalle ipotesi di minaccia
grave e di danneggiamento
aggravato, reati che non consentono l’adozione di misure
cautelari o interdittive. Eventuali accertamenti sullo stato
di salute delle persone coinvolte nell’episodio potranno
essere condotti, laddove se
ne ravvisi la necessità per i soli riflessi di natura penale».
La procura di Spoleto sottolinea inoltre che non spettano alla magistratura le «valutazioni concernenti l’idoneità
Maurizio Foglietti (a destra) con il presidente Mattarella [Ansa]
al servizio». No, ci penserà di
certo la compagnia.
Anche perché l’episodio
che ha coinvolto Foglietti arriva a quasi due settimane dalla tragedia del volo Ger-
manwings 9525, fatto precipitare sulle Alpi francesi dal copilota Andreas Lubitz e così
provocando la morte delle
150 persone a bordo. Si torna
dunque a parlare della sicu-
PRIMA FOTO DELL’UOMO CHE TENTÒ DI EVITARE LA TRAGEDIA
«Voleva licenziarmi»
Uccide il caporeparto
rezza in volo e delle necessarie verifiche sui piloti. Il deputato del Pd Michele Anzaldi,
per esempio, chiede su Twitter di «ripristinare l’obbligo
dei piloti di sottoporsi a visita
annuale psichiatrica e psicologica».
Test psicofisici sui piloti e il
personale di bordo degli aerei vanno intensificati, perché «la vita dei piloti può essere molto
stressante, a causa
delle
condizioni
stesse di lavoro» come spiega Riccardo
Canestrari, coordinatore nazionale
Anpac (Associazione professionale
deipiloti e degliassistenti di volo) e comandante di A320.
«C’è il fattore solitudine, innanzitutto:
in base ai turni di lavoro, ci può capitare di lavorare ogni giorno con
persone diverse e che magari
non conosciamo. Così, quando qualcuno attraversa un
momento di difficoltà personali, il più delle volte si ritrova
ad affrontarlo da solo».
Sottoposti a continui jet lag
nei viaggi intercontinentali,
lontani dai familiari o dagli
amici con cui parlare dei propri problemi personali: la vita
dei piloti si sta rivelando non
solo fatta di ottimo stipendio,
lucidi riflessi in cabina di comando e fascino.
Il comandante
accanto a Lubitz
È la prima volta che si vede
in volto. Patrick Sodenheimer, il comandante dell’aereo fatto precipitare due
settimane fa sulle Alpi francesi dal co-pilota Andreas
Lubitz. Colui che cercò di
opporsi al folle proposito
del collega. Uno di fianco
all’altro, ritratti listati a lutto e affiancati da lumini rossi. Foto circolata sul web,
secondo il quotidiano Daily Mirror sarebbe esposta
nel quartier generale della
compagnia Germanwings,
a Colonia. Che però smentisce: «Nulla a che fare con
l’immagine» [Ansa]
Lo ha aspettato sotto casa
armato, ha mirato e gli ha
scaricato addosso 13 colpi di pistola. Così è stato
ucciso ieri mattina Francesco Sodini, 52 anni, responsabile del settore caldaie della Lucart di Porcari, cartiera con cento dipendenti. A sparare è stato Massimo Donatini, operaio di 43 anni che lavorava per la stessa azienda,
sposato, con un figlio piccolo. L’uomo che si è poi
consegnato ai carabinieri: ha ucciso Sodini per la
paura di restare disoccupato.
Rivolta degli agricoltori
«Salvate ulivi pugliesi»
L’arte salentina scende in
piazza per evitare la condanna alla pena capitale
del «tesoro di Puglia» che
è scritta sui tronchi degli
ulivi secolari marchiati
con la vernice rossa. Una
ics sul fusto segna gli alberi «appestati» per via del
batterio Xylella. Musica e
poesia e hashtag sui social
network e sul web che galoppa la rivolta degli agricoltori.
Mentre
la
Coldiretti invoca la dichiarazione dello stato di calamità naturale anche in virtù dei provvedimenti che
dalla Francia hanno imposto il blocco alle importazioni dalla Puglia di 102
specie vegetali.
Litiga con la moglie
e rapisce la figlia
Litiga con la moglie e rapisce la figlia di sei anni: con
l’accusa di sequestro di
persona, il gup del tribunale di Avezzano (L’Aquila) ha rinviato a giudizio
un uomo di origini campane. Nell’inverno del 2012,
dopo un litigio con la moglie, l’uomo, di nascosto,
aveva portato via la figlioletta di sei anni. Per un
lungo periodo aveva fatto
perdere le sue tracce e per
non farsi scoprire aveva
impedito alla bimba di frequentare la scuola. La moglie, di Avezzano, aveva
denunciato il fatto ai carabinieri che a seguito di indagini hanno denunciato
l’uomo. Il processo è stato
fissato per il 18 febbraio
del 2016.
Pillole disalute
Quando nelle donne il dolore pelvico diventa cronico
::: LUCA BERNARDO*
■■■ Molte donne si lamentano di disturbi o
malesseri del loro apparato femminile, e molte
diqueste hanno contratto la malattia infiammatoria pelvica e non se ne accorgono. Questo avviene perché, a volte, la patologia rimane asintomatica. Altre donne, al contrario, presentano
sintomi tipici, la cui intensità può variare da lieve a grave. Il sintomo più frequente della malattia infiammatoria pelvica è il dolore nei quadranti addominali inferiori, ovvero del basso
ventre. Il dolore pelvico cronico (DPC) è definito - spiega il prof. Mauro Busacca, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica, Università
degli Studi di Milano, del Presidio Ospedaliero
Macedonio Melloni - come la presenza di una
sintomatologia algica intermittente o costante a
localizzazione pelvica o del basso addome, non
esclusivamente collegata con il periodo mestruale, che perduri da almeno sei mesi. Si stima che dal 4 al 20% delle donne tra i 15 e i 50
anni soffra di DPC. Tale sintomo risulta responsabile del 10% delle visite ginecologiche, di oltre
il 40% delle laparoscopie diagnostiche e del
12% delle isterectomie.
Come molte condizioni caratterizzate da dolore cronico, il dolore pelvico è uno stato patologico che riconosce cause molteplici. I disordini
dell’apparato gastrointestinale sono responsa-
bili del 37% dei casi, seguiti dalle cause urologiche nel 31% dei casi, dalle cause ginecologiche
(20%), e dalle cause di origine muscolo-scheletrica (12%). Nella maggior parte dei pazienti il
dolore sembra avere più di una causa. Quando
non è reperibile un’eziologia organica del dolore,sottolinea il prof. Busacca, è giustificato ricercare una spiegazione ditipo psicologico o psicosomatico. Le donne affette da dolore pelvico
cronico presentano infatti sovente lieve depressione. Un attento esame deve valutare la presenza o meno di un’alterata postura e difficoltà nella deambulazione, che dovrebbero far sospettare l’esistenza di un problema dinatura muscoloscheletrica.
La presenza di dolorabilità al movimento della
cervice uterina e il dolore nei fornici vaginali
può aiutare a differenziare la malattia infiammatoria pelvica dall’endometriosi. Presso il Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni, conclude
il prof. Busacca, da più di 10 anni è presente un
ambulatorio dedicato alla diagnosi e terapia del
dolore pelvico cronico di questa malattia complessa, che si osserva nel 60% delle donne con
dolore pelvico ciclico o dismenorrea e nel 70 %
delle donne con dolore pelvico cronico.
Presso la Macedonio Melloni questa malattia, come le altre di origine ginecologica riconosciute come causa del dolore pelvico, vengono
trattate con un approccio mininvasivo, che consente una degenza ospedaliera di una sola notte.
*Direttore del Dipartimento Materno-Infantile Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano
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ATTUALITÀ
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:::
RESPINTO IL RICORSO DEI PM DI GROSSETO
Il Riesame decide
Schettino libero
Francesco Schettino,
condannato a 16 anni
e un mese nel processo sul naufragio della
Costa Concordia, resta in libertà. Il tribunale del riesame di Firenze ha rigettato l'appello promosso dalla
procura di Grosseto
contro
l'ordinanza
con cui il tribunale, in
fase di conclusione del
processo, aveva già respinto una prima richiesta di arresto in
carcere da parte degli
inquirenti. Schettino
ha atteso la decisione
a Meta di Sorrento, in
provincia di Napoli.
[Ansa]
Scandalo a Taranto
Taranto». E poi richieste di partecipare ad orge e altre «iniziative» di
questo genere. A lui, comunque,
Baldon si sarebbe presentato come
un sacerdote.
Intanto, a Taranto si cerca di correre ai ripari. Già è previsto l’arrivo
in città di un nuovo parroco, mentre della vicenda è stato informato il
tribunale ecclesiastico. Una nota
della Diocesi informa: «In merito alla condotta moralmente riprovevole e assolutamente non compatibile con il ministero presbiterale, questa Curia Metropolitana rende noto che l’interessato, che non appartiene al clero di Taranto, bensì ad
un ordine religioso, è stato rimosso
da monsignor Filippo Santoro dalla cura parrocchiale, non appena lo
stesso arcivescovo insieme ad alcuni
curiali,
ha
appurato
l’attendibilità dei fatti. Già dalla settimana scorsa il religioso
non è più a Taranto. Comunque sia, nella documentazione acquisita
dal tribunale ecclesiastico al momento non c’è
traccia alcuna del coinvolgimento in diocesi di
altri sacerdoti. Sebbene i
giorni trascorsi siano stati particolarmente impegnativi e gli uffici di Curia
chiusi per le festività pasquali, ugualmente», si
spiega dalla Curia, «proprio per amore al popolo
santo di Dio, l’intervento
è stato immediato. Ora il
parroco non si trova più
nel capoluogo ionico e l’ordine religioso è stato interpellato ed esprimerà il nome di un nuovo parroco
entro mercoledì prossimo». L’arcivescovo, appunto, ha voluto precisare che nella vicenda non sono
coinvolti altri sacerdoti nella Diocesi. Però, secondo indiscrezioni, nel
giro di religiosi gay, finito sul tavolo
del vicario giudiziale della sede tarantina del Tribunale ecclesiastico
della Puglia, ci sarebbero anche i
nomi di altri esponenti di Chiesa di
varie regioni d’Italia, e non solo: lo
scandalo lambirebbe anche il Vaticano.
La vicenda rievoca le ombre sinistre degli scandali per pedofilia che
hanno fatto tremare la Chiesa negli
ultimi anni. E, nonostante tutti i
provvedimenti e i giri di vite messi
in campo a partire dalla Santa Sede, prima da Benedetto XVI e poi
da Francesco, gli scandali si ripetono. Solo alcuni mesi fa, per fare un
esempio,è scoppiato il«caso Albenga»,in provincia di Savona, con parroci che posavano nudi su Facebook o per i siti gay, sacerdoti indagati o condannati per pedofilia, o
che invece facevano la corte alle fedeli più carine in processione, fino
a palpeggiare le turiste sullungomare. Altri che di notte facevano i barman nei locali della movida o orchestravano giri di prostituzione.
Una situazione tanto esplosiva da
richiedere l’intervento di un amministratore apostolico inviato da papa Francesco.
Sesso e orge via internet
Il parroco ci rimette la tonaca
Un 32enne lo incastra: «Voleva conoscere ragazzi giovani e dotati»
Il vescovo Santoro lo caccia e segnala il caso al Tribunale ecclesiastico
::: CATERINA MANIACI
■■■ Una nuova vicenda a luci rosse che coinvolge un sacerdote. Ci
sono tutti glielementi dello scandalo: un sacerdote che vuole «consumare» rapporti con ragazzi anche
giovanissimi, che usa il web per
«adescare» le vittime. Ne emerge
un quadro di squallore e di bassezza morale, che la Chiesa ha voluto
subito smantellare. E dopo l’intervento del Tribunale ecclesiastico
della Puglia, il caso del sacerdote
dell’ordine dei carmelitani di Taranto, don Antonio Calvieri, rimosso dall’arcivescovo monsignor Filippo Santoro per «condotta moralmente riprovevole», adesso è di
competenza della Procura della Repubblica di Rovigo. Perché, come
scrive il Corriere della Sera, un uomo di trentadue anni, di Rovigo, appunto, Andrea Baldon, ex aiuto
cuoco, ha depositato una denuncia
querela nei confronti del parroco
destituito, ritenuto presunto autore
divessazioni e abusi sessuali virtuali. Non soddisfatto dell’allontanamento di padre Calvieri, parroco
della chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto e priore provinciale
dei carmelitani, l’uomo chiede un
giudizio penale per il parroco e un
risarcimento in denaro che devolverà alla Caritas.
«Mi ha fatto cambiare stile di vita, mi ha stravolto, ho perso tutte le
abitudini che avevo e ogni volta
che vedo un prete ho paura», scrive
Baldon nella denuncia, riservandosi di presentare «elementi di prova
video e fotografiche». Nella denuncia parla di rapporti con minori:
«Mi chiedeva se conosco ragazzi
giovani anche diciassettenni magri
ben dotati». E ne emerge la descrizione di tre mesi di rapporti via web
con particolari imbarazzanti che
descrivono quelli che appaiono,
sempre secondo la denuncia, veri e
propri rapporti sessuali a distanza.
«Don Antonio era sempre collegato 24 ore su 24», si legge nell’esposto, «e mi prometteva un lavoro a
L’arcivescovo Filippo Santoro
META DI SORRENTO
Bambina rom rapita da una casa famiglia
Fermati i genitori naturali e la madre adottiva
Hanno tentato di portar via dalla casa famiglia Miriam di Meta di
Sorrento una bimba rom di 4 anni. Ma poi sono stati intercettati e
bloccati dai carabinieri al termine di un inseguimento lungo la
statale 145. A tentare il rapimento sono stati i genitori naturali e la
madre adottiva della bambina. La piccola si trovava nella struttura di accoglienza perché era al centro di un procedimento del
tribunale dei Minori che ipotizzava fosse stata venduta da parenti
a una coppia del Casertano. Dall’esame del Dna era emersa
l’impossibilità che il padre dichiarato all’anagrafe, un uomo del
Casertano appunto, fosse il genitore biologico della piccola. Ieri
mattina la coppia di romeni 40enni, che è biologicamente quella
che ha dato vita alla bambina, e la madre adottiva casertana sono
andati a Meta, hanno atteso che un’assistente sociale uscisse dalla
casa famiglia con la piccola e gliel’hanno portata via: la donna si è
sentita puntare qualcosa di duro alla schiena, forse una pistola.
Poi è iniziata la fuga con la bimba in auto e l’inseguimento. I tre
devono rispondere di sequestro di minore.
L’angolo dellagiustizia
Prescrizione dei reati:
allungare i termini
è una sconfitta dello Stato
::: LUCA FERRARO*
■■■ Si è fatto un gran parlare in questi gior-
ni della decisione del governo di promuovere un allungamento dei termini di prescrizione deireati, con particolare riferimento alreato di corruzione. La polemica si è fatta molto
serrata al punto da ritenere che i fautori dell’allungamento siano da annoverare automaticamente nella schiera di coloro che vogliono combattere la corruzione, nel mentre i sostenitori della tesi opposta sarebbero i soggetti che hanno scelto di mantenere un atteggiamento morbido nei confronti di un fenomeno di malcostume squisitamente italiano.
Niente di più sbagliato.
Anzitutto, la prescrizione è sempre e comunque una sconfitta dello Stato, che si dimostra incapace di intervenire con il proprio
apparato giudiziario per l’accertamento e la
repressione dei reati. Da qui all’aumento dei
termini, già molto alti (più di 15 anni), ce ne
corre, anche perché un principio fondamentale dello stato di diritto è che la giustizia va
amministrata nel rispetto di un ragionevole
termine di durata dei procedimenti. Nel caso
dell’Italia, la ragionevole durata costituisce
un principio di rango costituzionale (art. 111)
al cui rispetto sono preordinate precise norme di legge, interne ed internazionali, e la cui
violazione ha frequentemente visto lo Stato
italiano condannato con sanzioni risarcitorie
di notevole consistenza. Il nostro Paese, nel
momento stesso in cui si accinge a varare l’allungamento dei termini di prescrizione, si deve confrontare con il citato precetto dell’art.
111 e con le inevitabili sanzioni in ambito europeo. Si pensi allora ad una soluzione alternativa potenziando l’azione di contrasto, istituendo magari nuclei speciali di forze di polizia e creando pool di magistrati esperti nel
campo dei fenomeni corruttivi.
Più in generale, Parlamento e governo sono chiamati a occuparsi dei fattori che appesantiscono la macchina giudiziaria, determinando il problema della durata eccessiva del
processo civile e penale, quali: la lentezza delle procedure codicistiche, l’accentuato formalismo,ilvertiginoso accumulo dell’arretrato, l’abnorme ricorso alla giurisdizione (mediazione, dove sei?), la cattiva distribuzione
dei magistrati e del personale amministrativo, la scarsità dei mezzi a disposizione, l’arretratezza dell’informatizzazione, l’espansione
esagerata del diritto penale con la previsione
di sanzioni penali per illeciti che sarebbe preferibile colpire con sanzioni amministrative o
pecuniarie. La vicenda ultima di Amanda e
Sollecito (una volta condannati in primo grado, due volte giudicati in appello e in Cassazione con verdetti contrastanti, alla fine assolti in terzo grado con formula piena) mina la
credibilità della giustizia anche e soprattutto
per la durata del procedimento. Lo stesso dicasi per i casi di pene minacciate, irrogate, in
tutto o in parte ineseguite, che scuotono l’opinione pubblica, spesso sconcertata per fatti
che non riesce a comprendere.
Un’ultima considerazione. Se è vero che il
57% degli imputati finiscono assolti, è giusto
che la soddisfazione arrivi a distanza di 20
anni? Se la risposta è negativa, allungare ulteriormente i termini di prescrizione non rappresenta la medicina giusta per guarire la malattia delle lungaggini delle nostre procedure.
*Presidente Aggiunto Onorario
Corte di Cassazione
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Le attività in Italia valgono il 38%
Igt parte col botto a Wall Street
Nel primo giorno di contrattazioni alla Borsa di New York, la ex Lottomatica apre gli scambi in rialzo dell’8%. Nata dalla
fusione fra Gtech e International Game Technology, la nuova società è prima al mondo con 13 miliardi di capitalizzazione
::: dall’inviato a New York
CLAUDIO ANTONELLI
■■■ La campanella stavolta
è suonata per Gtech che da ieri oltre a essere quotata a Wall
Street diventa ufficialmente
per il mercato globale Igt, International Game Technology: il primo operatore di giochi al mondo. La newco (capitalizzazione da circa 4,7 miliardi di dollari) nata dalla fusione
di Gtech (ex Lottomatica) con
la Igt, colosso Usa specializzato nei software e nella creazione dei giochi, ha avviato il primo giorno di contrattazione
con un balzo dell’8,5% rispetto al valore medio dei due delisting a circa 19 dollari. Portandosi a 20 già nella prima ora di
quotazione, per chiudere poi
poco sopra quella quota, con
un guadagno del 13,57%. Sul
piccolo balcone che si affaccia
sulla trading floor stretti attorno a Marco Sala,ilceo delnuovo gruppo, si sono affacciati
anche il direttore finanziario
Alberto Fornaro, i quattro diversi responsabili area e il presidente Donald R. Sweitzer. A
indicare la capillarità dell'
azienda, la presenza internazionale e la testa italiana. Una
foto di gruppo, quella della governance, che ovviamente rispecchia la nuova struttura formata da quattro business
unit: Lotterie, Nord America,
Internazionale e Italia.
La regione Nord America
sarà composta da unità focalizzate sulle diverse tipologie
di gruppi di clienti. Una (North America Lottery) avrà la responsabilità dei clienti della
World Lottery Association, l’altra (North America Gaming)
sarà dedicata alla gestione dei
clienti commerciali. Le attività
dedicate allo sviluppo delbusiness internazionale saranno
Il management Igt a Wall Street al momento del suono della campana che apre le contrattazioni
responsabili dello sviluppo
strategico e della gestione dell'
intera offerta. Infine, la business unit Italia opererà in totale continuità rispetto all’attuale modello organizzativo. Senza dimenticare l’aspetto fon-
dante dell’operazione: il 52%
della Igt che si è quotata ieri al
New York Stock Exchange, è
controllato dalla De Agostini,
fino alla scorsa settimana al
59% di Gtech.
La ex Lottomatica ha ripro-
posto in grande l’operazione
avvenuta 8 anni fa quando acquisì l’americana Gtech di cui
nel 2014 ha preso il nome. A
metà luglio dello scorso anno
ha chiuso un accordo con gli
azionisti della vecchia Igt per
MERCATINO
A Maire commessa in Azerbaijan
350 milioni per nuovo impianto
Maire Tecnimont ha vinto una commessa da 350 milioni in Azerbaijan.
Dovrà costruire un nuovo impianto
petrolchimico a Sumgayit, a 30 km
circa a nord di Baku. L’impianto avrà
una capacità di circa 180.000 tonnellate all’anno. Si tratta del primo impianto di polipropilene in Azerbaijan
e utilizzerà il cracker esistente.
Banca Generali, da gennaio
la raccolta sale a 1,1 miliardi
Banca Generali ha registrato a marzo
una raccolta netta di 437 milioni di
euro, dato che porta la raccolta netta
totale da inizio anno a 1.142 milioni,
in crescita del 42% rispetto ai primi
tre mesi del 2014. Migliora, in particolare, il risparmio gestito, con un incremento del 62% della raccolta a 1,1 miliardi.
l’acquisizione da 4,7 miliardi
in contanti e azioni con relativo progetto di fusione, approvato poi, dagli azionisti, a febbraio di quest'anno. In sostanza Gtech diventando Igt plc,
raddoppia fatturato e ricavi
con un impegno finanziario
da 6,4 miliardi dollari: l’emissione di un bond e scambio di
azioni per 4,7 miliardi a cui si
aggiungono 1,75 miliardi di
debiti della vecchia Igt. L’operazione è stata dunque finanziata al75% cash e quindi a debito e per la parte rimanente
in azioni. «Per questo motivo
il nuovo gruppo ha deciso di
delistarsi da Piazza Affari lo
scorso 2 aprile e di quotarsi a
New York», commenta Sala
ancora emozionato dal suono
della campanella. «I soci americani», prosegue, «hanno fatto capire che trattandosi di
scambio di azioni avrebbero
preferito il Nyse. Si tratta di un
mercato più liquido dove sono presenti le grandi aziende
della nostra taglia e pure i
competitor. Inoltre il mercato
italiano è da considerare più
maturo rispetto ad altre aree
del globo. Così oggi, come otto anni fa quando acquisimmo Gtech, portiamo avanti la
strada delle acquisizioni».
La nuova Igt, che avrà sede
legale a Londra, a partire dal
2018, prevede di realizzare sinergie annue per 230 milioni
di dollari nei costi e 50 nei ricavi. A fronte di un gruppo che a
regime avrà oltre 6 miliardi di
dollari di ricavi e più di 2 miliardididollari dimargine operativo lordo. A cui si aggiungeranno 300 milioni di dollari di
investimenti in ricerca e sviluppo. In modo da avere le
spalle ancora più grosse per affrontare le sfide di un mercato
che vale ogni anno 350 miliardi di dollari di giocate.
ENI ED ENEL
Morando: il Tesoro
può scendere ancora
Privatizzazione Eni ed
Enel? «Non è detto che al
fine della piena valorizzazione occorra mantenere
il livello di presenza attuale». Enrico Morando, vice
ministro dell’Economia,
intervistato nell’ultimo
numero di Elementi, periodico del Gse, sostiene
che «la presenza dello Stato nel capitale di queste società è utile sotto il profilo
della valorizzazione del
patrimonio pubblico»,
ma «non occorre avere
una presenza così forte
per garantire la collettività».
TITOLI DI STATO
Spagna, il semestrale
ha tasso negativo
La Spagna ha collocato
ieri in asta titoli a breve
termine per la prima volta con un tasso negativo,
a riprova della rinnovata fiducia degli investitori nel Paese dopo gli anni di recessione. Il Tesoro spagnolo ha collocato
titoli a sei mesi per 725
milioni a un tasso medio
negativo dello 0,02 per
cento,
rispetto
al
+0,036% dell’asta precedente. L’annuale, di cui
sono stati collocati 3,9
miliardi di euro, rende
invece lo 0,006%, contro
il precedente +0,067%.
Indagine per aiuti di Stato
Deposito della Relazione ex art. 73 Regolamento
Emittenti relativa alla proposta di delibera
di acquisto e alienazione di azioni proprie
sottoposta all'Assemblea del 29 e 30 aprile 2015
Si rende noto che l'8 aprile 2015 è stata messa a disposizione del
pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S.p.A. la
Relazione degli amministratori ex art. 73 Regolamento Emittenti
relativa alla proposta di delibera di acquisto e alienazione di azioni
sottoposta all'Assemblea del 29 e 30 aprile 2015. La documentazione è altresì disponibile sul sito Internet www.biessegroup.com, area
Investor Relations, e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1INFO.
per il Consiglio di Amministrazione
Il Presidente Roberto Selci
Biesse S.p.A. - Capitale sociale Euro 27.393.042 i.v. Sede Legale in Pesaro
Via Della Meccanica, 16 Codice fiscale/P.IVA e Iscrizione nel Registro delle
Imprese di Pesaro-Urbino - Nr. 00113220412
Roma, Madrid e Atene: faro di Bruxelles sui bilanci delle banche
■■■ La Commissione europea ha inviato a Italia, Spagna, Portogallo e Grecia una «lettera amministrativa» per
chiedere informazioni sul trattamento
nei rispettivi sistemi bancari delle Dta,
deffered tax assets, le attività per imposte anticipate, ai fini del calcolo della
solidità patrimoniale. Lo ha confermato un portavoce della Commissione
europea. La lettera era stata anticipata
dalFinancial Times e, secondo il quotidiano finanziario, potrebbe essere il
primo passo per un’indagine formale
per verificare eventuali aiuti di Stato illegali. Il portavoce ha sottolineato che
«non si tratta di un’indagine formale
ma di una raccolta di informazioni da
parte degli Stati membri».
Italia,Spagna,Portogallo e Grecia valutano le attività fiscali anticipate come capitale di base, ma la Bce, e il resto dei Paesi europei, non le considerano come asset di qualità elevata, riporta il Financial Times. «Le norme europee prevedono che le attività per imposte anticipate non possono essere considerate patrimonio di base e devono
in ogni caso essere gradualmente eliminate entro il 2019», ha spiegato una
portavoce dell’esecutivo di Bruxelles.
Per ora la Commissione europea sta
raccogliendo informazioni per esaminare le misure esistenti nei quattro Paesi finiti sotto la lente e valutare se possa configurarsi il caso di aiuti di Stato
illegittimi. La raccolta di informazioni
e la valutazione dei dati sono passi necessari prima che l’eurogoverno possa
decidere se aprire un’indagine formale. «Se dovessimo prendere una decisione in merito - ha chiarito la portavoce - ovviamente dovremo valutare
una serie di fattori, come le leggi esistenti e la stabilità finanziaria del sistema».
__Mercoledì 8 aprile 2015__
21
@ commenta su www.liberoquotidiano.it
FedEx offre 4,4 miliardi per mangiarsi la concorrente Tnt Express
Mercato Azionario
AZIONI
■■■ Il gigante delle spedizioni espresse
FedEx e la società di spedizioni olandese
Tnt Express hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per un’offerta interamente in contanti di 8 euro per azione.
Complessivamente il colosso di Memphis, Tennessee, mette sul piatto 4,4 miliardi di euro. E a meno di colpi di scena
improbabili l’operazione è destinata a
chiudersi in breve tempo. Ieri è arrivato il
via libera del comitato esecutivo e del Consiglio di sorveglianza di Tnt Express. Il
prezzo dell’offerta prevede un premio del
33% sul prezzo raggiunto il 2 aprile 2015
dalle azioni del vettore olandese e addirittura del 42% sul prezzo medio ponderato
degli ultimi tre mesi che ha oscillato fra
5,63 e 6,14 euro per azione.FedEx ha sottolineato che intende finanziare l’offerta utilizzando le risorse liquide disponibili e gli
strumenti esistenti e un nuovo debito.
Anche l’azionista PostNl ha fatto sapere
che metterà disposizione dell’offerta FedEx la propria quota del 14,7%.
Penale da 100 milioni
World Duty Free
Gli svizzeri di Dufry
pronti a ripensarci
centemente siglato un accordo per acquistare World Duty Free dalla famiglia Benetton,ha convocato l'assemblea per il 29 aprile. I soci dovranno esprimersi su un aumento di capitale da 2,2 miliardi di franchi
(2,1 miliardi di euro) a servizio dell'acquisizione. Dai documenti emerge che «Dufry
dovrà pagare al venditore una commissione di 100 milioni in caso l’assemblea non
approvi l’aumento di capitale». Il gruppo
elvetico, leader mondiale nella grande distribuzione aeroportuale, a fine marzo, ha
annunciato di aver raggiunto un accordo
con la famiglia Benetton per acquistare il
50,1% delle azioni di World Duty Free al
prezzo di 10,25 euro. Allo stesso prezzo lancerà l’Opa. L'acquisizione valorizza World
Duty Free 3,6 miliardi di euro (compresi
970 milioni di debiti) e sarà finanziata per
2,1 miliardi attraverso l’aumento di capitale e per 1,5 miliardi a debito. La proposta di
ricapitalizzazione ha già ricevuto il via libera dai fondi sovrani Gic e Temsek (Singapore) e da quello del Qatar Qia.
Bernardo Caprotti, proprietario dell’Esselunga [LaPresse]
Le aperture festive pagano, le Coop attaccano
Giù i prezzi, utili su
Nel 2014 Esselunga
fa il pieno di clienti
L’offerta parte in Usa
La catena di Caprotti conferma i 7 miliardi di ricavi
Oltre 500 nuovi assunti e altri 2.500 entro il 2016
Accordo Google-H3G
Si potrà chiamare
senza costi di roaming
::: ATTILIO BARBIERI
■■■ Il modello Caprotti funziona. Nel
2014, anno nero per il commercio, la
sua Esselunga è riuscita a mantenere
stabili i ricavi a 7 miliardi di euro, pur in
presenza di un calo nel valore degli
scontrini. Obiettivo reso possibile da un
significativo aumento dei clienti, cresciuti dell’8,5%. Merito anche del cambiamento nelle abitudinidi acquisto degli italiani che dopo la crisi privilegiano
le superfici medie e piccole rispetto ai
grandi centri commerciali.
Bene anche il margine operativo lordo, cresciuto del 3,2% a 521 milioni di
euro e l’utile netto a 210 milioni. Risultati conseguiti, come segnala la società in
una nota,«con prezzi divendita aldettaglio in deflazione dell'1,6% e in un mercato della grande distribuzione organizzata che, in tutta Italia e nelle Regioni in
cui il gruppo opera, è stato in significativa contrazione». Esselunga è stata brava a mettere in pratica quel che gli economisti predicano nei momenti di recessione: la salvezza sta nella crescita
della quota di mercato. Insomma, se sei
capace di «rubare» i clienti alla concor-
re ai clienti di telefonare senza i costi di roaming. Al centro dell’accordo ci sarebbe
una tariffa flat valida sia per il mercato domestico che quello internazionale. L'accordo, secondo le indiscrezioni pubblicate dal
quotidiano britannico The Telegraph, prevederebbe il coinvolgimento delle filiali di
Italia, Gran Bretagna, Hong Kong, Macao,
Indonesia, Vietnam, Sri Lanka, Svezia, Danimarca e Austria. In pratica tutti i Paesi in
cui il colosso cinese Hutchison Whampoa
è presente con propri operatori.
In base all’intesa gli utenti Google dovrebbero poter telefonare e navigare nelle
zone del mondo in cui opera Tre avvalendosi delle tariffe previste dalcontratto stipulato nel proprio paese d’origine. In prima
battuta Big G partirebbe con l’offerta flat
dagli Stati Uniti per poi estenderla gradualmente nei Paesi europei coperti da H3G. In
pratica scomparirebbero i costi di roaming
che di recente l’Unione europea non è riuscita ad abolire.
renza salvi i bilanci e l’intera baracca.
I risultati 2014, in realtà, sono anche il
frutto di un miliardo e ottocento milioni
d’investimenti messi in campo da Caprotti negli ultimi 5 anni. Un impegno
che ha avuto effetti tangibili anche sugli
indicatori del lavoro: l’organico ha raggiunto le 21.135 persone con 530 nuove
assunzioni nell’ultimo esercizio. Il 74%
dei dipendenti, poi, è in forza con orario
full-time e il 93% ha un contratto a tempo indeterminato. Negli ultimi 5 anni
l'organico medio è cresciuto di oltre
1.900 persone. Ed entro la fine del 2016
sono previste altre 2.500 assunzioni.
Numeri che danno ragione a Caprotti, protagonista, suo malgrado questa
volta, dell’ennesima polemica con la
Coop. Il numero uno di Coop Adriatica,
Adriano Turrini, ha rilanciato le accuse
ad Esselunga «colpevole» di aprire i
punti vendita nel Bolognese il 25 aprile
e il primo maggio, «mentre Coop e Conad sono chiuse». L’ennesima dimostrazione che la scelta dell’imprenditore milanese è vincente: in un sistema
liberalizzato dalle lenzuolate di Bersani,
vince chi offre al cliente il servizio migliore. E più prolungato nel tempo.
VAR%
Ultima rilev.
99,999
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Titolo
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BTP 15.06.2015 3%
BTP 15.07.2015 4,5%
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BTP 15.11.2016 2,75%
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Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.12.2018 3,5%
BTP 1.2.2019 4,25%
BTP 01.03.2019 4,5%
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Titolo
Ultima rilev.
BTP 15.09.2023 2,6%
BTP 1.11.2023 9%
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BTP 15.09.2041 2,55%
122,67
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122,3
111,51
134,95
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125,02
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99,94
160,57
150,64
135,68
157,08
158,1
146,9
Titolo
Ultima rilev.
BTP 01.09.2044 4,75%
BTP 01.09.2046 3,25%
158,77
126,21
CCT
CCT 01.09.2015
100,125
CCT-EU 15.12.2015
100,565
CCT 01.07.2016 IND
100,316
CCT TF DC16 3%
103,69
CCT 1.03.2017
100,3
CCT-EU 15.06.2017
105,17
CCT-EU 15.10.2017
101,61
CCT-EU 15.04.2018
102,4
CCT-EU 01.11.2018
105,41
CCT-EU 15.11.2019
104,1
CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,3
CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55100,44
CTZ
CTZ 30.06.2015
CTZ 31.12.2015
CTZ 29.04.2016
99,997
99,958
99,934
Titolo
Ultima rilev
CTZ 30.08.2016
CTZ ZC 27.02.2017
BTP INDICIIZZATI
BTP IT 26.03.2016 2,25%
BTP IT 11.06.2016
BTPI 15.09.2016 2,1%
BTP IT 22.10.2016
BTP IT 22.04.2017
BTPI 15.9.2017 2,10%
BTP IT 12.11.2017
BTPI 15.09.2018 1,7%
BTPI 15.09.2019 2,35%
BTP IT 23.04.2020
BTP IT 27.10.2020
BTPI 15.9.2021 2,1%
BTPI 15.09.2024 2,35%
BTPI 15.9.2026 3,1%
BTPI 15.9.2035 2,35%
99,754
99,76
102,106
104,31
104,297
104,05
104,17
106,94
104,88
107,85
112,51
106,01
104,65
115,5
121,78
134,48
142,61
AZIONI
PREZZO VAR% PR. UF.
B CARIGE
B CARIGE RSP
B DESIO BRIA RNC
B DESIO E BRIANZA
B IFIS
B INTERMOBILIARE
B M.PASCHI SIENA
B P DI SONDRIO
B P EMILIA ROMAGNA
B POP ETRURIA E LAZIO
B POP MILANO
B POP SPOLETO
B PROFILO
B SANTANDER
B SARDEGNA RSP
BANCA GENERALI
BANCO POPOLARE
BANZAI
BASF
BASICNET
BASTOGI
BAYER
BB BIOTECH
B&C SPEAKERS
BCA FINNAT
BE
BEGHELLI
BENI STABILI
BEST UNION COMPANY
BIALETTI INDUSTRIE
BIANCAMANO
BIESSE
BIOERA
BMW
BNP PARIBAS
BOERO
BOLZONI
BON FERRARESI
BORGOSESIA
BORGOSESIA RSP
BREMBO
BRIOSCHI
BRUNELLO CUCINELLI
BUZZI UNICEM
BUZZI UNICEM RSP
C
CAD IT
CAIRO COMMUNICATION
CALEFFI
CALTAGIRONE
CALTAGIRONE EDITORE
CAMPARI
CARRARO
CARREFOUR
CATTOLICA ASSICURAZIONI
CEMBRE
CEMENTIR HOLDING
CENTRALE DEL LATTE TO
CERVED INFORMATION SOL
CHL
CIA
CICCOLELLA
CIR
CLASS EDITORI
CNH INDUSTRIAL
COFIDE
COGEME SET
CONAFI PRESTITO’
CR VALTELLINESE
CREDEM
CREDIT AGRICOLE
CSP INTERNATIONAL
CTI BIOPHARMA
DADA
DAIMLER
DAMIANI
D’AMICO
DANIELI & C
DANIELI & C RSP
DANONE
DATALOGIC
DEA CAPITAL
DELCLIMA
DE’LONGHI
DEUTSCHE BANK
DEUTSCHE TELEKOM
DIASORIN
DIGITAL BROS
DMAIL GROUP
E
12,3
12,85
1,27
2,534
2,612
7,52
14,64
34,57
18,46
2,596
3,634
3,262
165,3
0,535
6,305
7,045
9,46
0,0051
2,4
7,775
13,16
24,86
9,195
17,05
24,19
27,46
1,031
2,33 12,1582
-0,93 12,8371
0,55 1,2747
0,4 2,5383
7,84 2,5658
1,62 7,503
1,24 14,5243
1,5 34,6796
- 18,4605
0,7 2,5694
2,48 3,6394
2,64 3,2912
1,72 164,8954
0,38 0,5394
-0,32 6,2972
2,18 6,9835
-0,21 9,4665
- 0,005
0,84 2,3872
-2,14 7,8535
-0,38 13,2281
1,02 24,9094
0,6 9,1679
2,03 17,0877
1,09 24,2327
4,17 27,2082
4,25 1,0159
37,58
24,15
15,45
123,46
19,49
21
9,25
16,71
31,86
14,36
22,69
15,84
20,57
37,53
28,57
69,19
13,57
31,43
62,66
37,66
28,61
47,12
14,51
27,32
52,3
23,1
0,0715
1,75
2,97
3,206
19,5
3,51
0,6295
4,442
8,01
0,583
0,9545
1,794
0,3733
7,125
10,95
29,4
14,71
6,05
95,05
3,1
2,22
141,2
272,2
7,57
0,553
0,66
0,492
0,7535
2,148
0,59
0,525
15,71
0,363
114,5
57,2
19,89
3,66
26,35
0,77
0,88
37,98
0,11
16,96
13,88
8,75
0,28 0,0722
-2,72 1,7863
1,02 2,9793
1,14
3,21
-0,2 19,5797
-0,23 3,494
1,61 0,6278
1,32 4,4374
-0,5 8,0093
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- 1,7955
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0,27 10,9771
1,8 29,3819
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-1,47
6,04
2,26 94,5086
8,62 3,0712
-0,27 2,2222
1,29 140,3264
3,42 268,9427
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1,38 0,6587
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-0,38 15,6501
13,44 0,3416
-0,61 114,6674
-0,09 57,3835
- 19,565
-1,29 3,671
-0,15 26,1022
0,79 0,7704
0,88
0,42 37,7805
0,46 0,1098
1,56 16,9606
0,87 13,8504
0,57 8,7298
31,19
59,82
36,24
48,43
42,44
-0,85
33,94
43,48
46,57
50,37
75,94
20,81
0,85
12,14
27,55
46,22
35,01
34,2
-1,42
24,19
38,38
26,17
36,88
35,52
22,54
29,8
7,4
9,16
12,3
67,84
42,91
25,96
17,19
-2,5
30,71
16,08
-3,39
3,17
37,11
19,83
-8,47
32,06
36,93
4,658
5,49
1,214
2,42
1,022
6,935
2,274
31,69
8,315
14,99
7,1
4,006
6,32
0,0509
0,3025
0,2413
1,11
0,38
7,76
0,5295
0,0481
0,3597
1,265
8,24
14,2
1,9
1,753
0,82 4,6288 25,01
0,18 5,5133 13,1
-0,08 1,2178 -13,29
0,33 2,4255 26,3
3,28 1,0167 23,13
1,31 6,9293 34,4
0,09 2,2744 19,68
1,67 31,69 25,01
1,59 8,2541 45,24
2,67 14,8996 46,82
2,16 7,0248 41,58
0,35 4,0195 49,25
-0,16 6,3221 44,62
0,99 0,0507 32,55
-0,26 0,301 28,94
- 0,2416
6,3
1,37 1,105 28,32
-1,78 0,3806 23,82
1,37 7,7678 15,82
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- 0,0487
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0,88 1,2593 59,52
0,49 8,2095 32,26
1,36 14,1434 32,09
-0,68 1,9054 36,01
-0,17 1,7583 -8,79
2,934
86,8
1,525
0,6145
23,58
15,5
63,9
11,25
1,94
2,412
20,23
33,2
17,37
42,1
6,13
2,548
-0,41
-0,91
-0,33
0,74
1,64
0,87
0,99
-0,82
-0,34
1,22
1,58
-0,64
-0,24
-0,78
2,9627
86,7276
1,5223
0,6168
23,4936
15,533
63,8697
11,2213
1,9466
2,4199
20,216
33,145
17,2906
42,3858
6,0438
2,5283
12,93
24,89
22,2
33,88
14,58
12,89
18,33
26,4
19,68
21,51
35,14
32,8
28,76
26,31
92,16
10,88
0,8445 0,36 0,8414 -1,11
0,1425 1,79 0,1429 -15,78
49,72 1,47 49,291 20,18
39,92 1,01 39,7968 50,47
2,3 1,95 2,2935 38,06
0,979
2,3 0,9714 13,9
4,4 2,09 4,3735 19,05
1,763 2,08 1,7584 1,67
3,94 -1,35 3,9329 17,96
57,55 0,61 57,2501 53,47
16,7 3,86 16,5453 15,09
14,29 3,78 14,1158 1,93
12,5 0,89 12,4636 35,06
0,1124 1,54 0,1094 24,34
1,25
- 1,2478 31,1
9,34
6,5 9,1764
63
1,112 0,91 1,1153 12,49
2,104 8,57 2,1005 30,52
42,56 0,97 42,5446 25,03
0,888 3,32 0,8786 24,28
EDISON RSP
EEMS
EI TOWERS
EL EN
ELICA
EMAK
ENEL
ENEL GREEN POWER
ENERVIT
ENGINEERING
ENI
E.ON
ERG
ERGYCAPITAL
ESPRESSO
ESPRINET
EUKEDOS
EUROTECH
EXOR
EXPRIVIA
F
1,22 0,66 1,2185 31,25
15,12 -1,05 15,1133 57,5
8,75 -2,78 8,6441 202,35
6,485 1,01 6,4838 2,69
0,8195
1,8 0,8149 6,64
6,625 1,92 6,6034 41,92
11,51 1,23 11,4654 48,8
0,661 -0,23 0,6622 18,57
1,899 4,11 1,8948 10,79
FALCK RENEWABLES
FIAT CHRYSLER
FIDIA
FIERA MILANO
FINCANTIERI
FINECOBANK
FINMECCANICA
FNM
FULLSIX
G
1,363 0,22 1,3594 65,31
4,05
1,1 4,0395 15,78
19,41 4,98 19,1304 -0,46
3,896 0,57 3,8609 29,44
18,69 1,14 18,6528 9,94
3,59 -0,28 3,6107 32,96
GABETTI
GAS PLUS
GDF SUEZ
GEFRAN
GENERALI
GEOX
H
2,2
HERA
I
0,92
0,5035
0,8
0,935 1,52
0,845 0,84
44,7 1,38
0,688
1,4
0,48 19,97
14,14 2,32
I GRANDI VIAGGI
IGD
IL SOLE 24 ORE
IMA
IMMSI
INDUSTRIA E INNOVAZIONE
ING GROEP
Euribor
Titoli di stato
BTP
BTP 15.04.2015 3%
ACEA
ACOTEL GROUP
ACSM-AGAM
AEDES
AEFFE
AEGON
AEROPORTO DI FIRENZE
AGEAS
AHOLD KON
ALBA PRIVATE EQ
ALCATEL-LUCENT
ALERION
ALLIANZ
AMBIENTHESIS
AMPLIFON
ANIMA HOLDING
ANSALDO STS
ARENA
ASCOPIAVE
ASTALDI
ASTM
ATLANTIA
AUTOGRILL
AUTOS MERIDIONALI
AXA
AZIMUT
A2A
D
■■■ Google e H3G trattano per consenti-
BOT
BOT 14.04.2015 (365)
BOT 30.04.2015 (181)
BOT 14.05.2015 (365)
BOT 29.05.2015 (182)
BOT 12.06.2015 (364)
BOT 30,06,2015 (180)
BOT 14.07.2015 (365)
BOT 31.07.2015 (182)
BOT 14.08.2015 (365)
BOT 31.08.2015 (185)
BOT 14.09.2015 (367)
BOT 14.10.2015 (365)
BOT 13.11.2015 (364)
BOT 14.12.2015 (367)
BOT 14.01.2016 (365)
BOT 12.02.2016 (364)
BOT 14.03.2016 (367)
A
B
■■■ Dufry, il gruppo svizzero che ha re-
Titolo
PREZZO
Titolo
2,2006 13,11
0,5031
0,9371
0,8348
44,516
0,6885
0,4627
14,067
-5,62
44,96
42,26
23,14
27,41
32,23
30,8
Dati aggiornati al 02/04
360
365
Titolo
360
365
1 SETT.
-0.062 -0.063
3 MESI
0.018 0.018
2 SETT.
-0.051 -0.052
6 MESI
0.086 0.087
1 MESE
-0.019 -0.019
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0.135 0.137
12 MESI
0.195 0.198
2 MESI
-
-
Cambi
Titolo
Corona Svedese
Corona Danese
Corona Norvegese
Dollaro Australiano
Dollaro Canadese
Dollaro Usa
Fiorino Ungherese
Franco Svizzero
Reinmimbi Cinese
Sterlina Inglese
Yen Giapponese
Domanda
Offerta
9,3740
7,4714
8,7300
1,4192
1,3563
1,0847
299,0800
1,0438
6,7241
0,7286
130,3300
-
PREZZO
VAR%
PREZZO VAR% PR. UF.
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14
INTEK GROUP
INTEK GROUP RSP
INTERPUMP
INTESA SANPAOLO
INTESA SANPAOLO RSP
INVEST E SVILUPPO
IRCE
IREN
ISAGRO
ISAGRO AZIONI SVILUPPO
IT WAY
ITALCEMENTI
ITALMOBILIARE
ITALMOBILIARE RSP
IVS GROUP
J
JUVENTUS FC
K
KERING
KINEXIA
K.R.ENERGY
L
LA DORIA
LANDI RENZO
LAZIO S.S.
L’OREAL
LUXOTTICA GROUP
LVENTURE GROUP
LVMH
M
MAIRE TECNIMONT
MARR
M&C
MEDIACONTECH
MEDIASET
MEDIOBANCA
MEDIOLANUM
MERIDIE
MID INDUSTRY CAPITAL
MITTEL
MOLESKINE
MOLMED
MONCLER
MONDADORI
MONDO TV
MONRIF
MOVIEMAX
MUNICH RE
MUTUIONLINE
N
NICE
NOEMALIFE
NOKIA CORPORATION
NOVA RE
O
OLIDATA
ORANGE
OVS
P
PANARIAGROUP
PARMALAT
PHILIPS
PIAGGIO
PIERREL
PININFARINA
PIQUADRO
PIRELLI E C.
PIRELLI E C. RSP
POLIGRAFICA S.FAUSTINO
POLIGRAFICI EDITORIALE
PRELIOS
PREMUDA
PRIMA INDUSTRIE
PRYSMIAN
R
RAI WAY
RATTI
RCS MEDIAGROUP
RECORDATI
RENAULT
RENO DE MEDICI
REPLY
RETELIT
RICCHETTI
RISANAMENTO
ROMA A.S.
ROSSS
RWE
S
SABAF
SAES GETTERS
SAES GETTERS RSP
SAFILO GROUP
SAIPEM
SAIPEM RCV
SALINI IMPREGILO
SALINI IMPREGILO RSP
SALVATORE FERRAGAMO
SANOFI
SAP
SARAS
SAT
SAVE
SCREEN SERVICE
SEAT PAGINE GIALLE
SEAT PAGINE GIALLE RSP
SERVIZI ITALIA
SESA
SIAS
SIEMENS
SINTESI
SNAI
SNAM
SOCIETE GENERALE
SOGEFI
SOL
SORIN
SPACE
STEFANEL
STEFANEL RSP
STMICROELECTRONICS
T
TAMBURI
TAS
TELECOM ITALIA
TELECOM ITALIA RSP
TELECOM ITALIA MEDIA
TELECOM ITALIA MEDIA RSP
TELEFONICA
TENARIS
TERNA
TERNIENERGIA
TESMEC
TISCALI
TOD’S
TOTAL
TREVI
TXT E-SOLUTIONS
U
UBI BANCA
UNICREDIT
UNICREDIT RSP
UNILEVER
UNIPOL
UNIPOL P
UNIPOLSAI
UNIPOLSAI RSP A
UNIPOLSAI RSP B
V
VALSOIA
VIANINI INDUSTRIA
VIANINI LAVORI
VITTORIA ASS
VIVENDI
W
WAR AMBROMOBIL 17
WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017
WAR D’AMICO 12-16
WAR ENERTRONICA 13-15
WAR ERGYCAPIT 16
WAR FIRST CAPITAL 2016
WAR HI REAL 2015
WAR IKF 10-18
WAR INDUST. STARS OF ITALY
WAR IVS GROUP
WAR MICROSPORE 13-15
WAR NOEMALIFE 12-15
WAR PARMALAT 2015
WAR PRIMI SUI MOTORI 2016
WAR SAFE BAG 13-16
WAR SERV ITA 12-15
WAR SPACE 12-2015
WAR TAMBURI 2015
WAR TE WIND 18
WARR AGRONOMIA 2014-2017
WARR BIO ON 14-17
WARR CLABO 18
WARR GGP 16
WARR GREENITALY1
WARR INNOVATEC 17
WARR IWB
WARR SEAT PG 16
WARR SUN CAP 16
WARR TECH-VALUE 2014-2017
WARR VALORE IT H 15
WORLD DUTY FREE
Y
YOOX
Z
ZIGNAGO VETRO
ZUCCHI
ZUCCHI RSP
0,3679
0,615
15,16
3,224
2,91
0,52
2,32
1,322
1,925
1,387
2,064
7,29
31,15
19,95
7,265
0,96 0,3681 12,65
-0,65 0,6188 3,89
-0,59 15,2306 30,13
1,32 3,2233 33,11
0,48 2,9213 41,26
0,97 0,5194 7,44
3,11 2,3169 32,5
3,28 1,3204
46
0,26 1,9221 33,5
0,14 1,3805 13,41
-1,71 2,066 39,93
-2,28 7,3305 47,57
0,23 31,0331 65,69
0,76 19,9007 36,64
1,89 7,2075 -1,16
0,2794
3,1
175,8
1,411
0,93
0,34
1,58
3,22
0,2806
27
175,8 10,57
1,392 65,61
0,9254 8,01
14,5 -1,29 14,5236 78,79
1,227 2,51 1,2816 23,94
0,7645 9,06 0,7433 54,44
174,6 1,16 175,2576 24,98
59,2 1,54 59,0084 30,11
0,839 -0,24 0,8388 18,75
164,3 0,61 164,5813 24,47
2,85 8,28 2,8142 57,81
16,29 0,37 16,2719 10,67
0,1185 2,86 0,1186 32,4
1,395 -3,13 1,3578 73,08
4,492 2,09 4,4794 30,58
9,065 1,57 9,0438 33,9
7,785 3,25 7,7028 47,16
0,1778 -1,33 0,1819 79,6
6,505
- 6,4588 6,64
1,711 4,58 1,6976 46,87
1,524 -0,39 1,533 52,78
0,4014
0,6 0,4014
7,1
15,61 0,58 15,5998 40,38
1,144 1,87 1,1384 30,67
3,438 1,84 3,4104 95,67
0,3697 -1,1 0,3635 29,86
0,0275
- 0,027 3,38
203,1 0,69 203,4182 21,76
7,805 0,06 7,7582 64,66
3,232 1,19
5,095 -0,49
7,145 0,78
0,89
0,4011
15,33
4,702
2,42
2,498
27,32
2,91
0,712
5,87
1,819
15,47
15,35
7,25
0,3627
0,4765
0,28
18,83
19,68
3,2189 20,96
5,0448 11,24
7,1312 9,08
0,8899 11,25
0,98 0,4109 23,49
2,34 15,2646 8,19
2,26 4,6808
1,68
0,32
2,02
-0,27
-0,56
0,51
3,65
-0,19
-0,2
0,76
0,75
12,54
-0,05
2,02
2,4204
2,4943
27,3651
2,9183
0,7176
5,9291
1,8117
15,4696
15,3496
7,1659
0,3597
0,4775
0,2739
18,8643
19,6513
93,6
4,52
14,69
20,75
0,99
86,35
28,55
38
53,81
25
60,99
79,74
65,78
39,58
29,9
3,98 -0,5 4,0147 24,76
2,588 3,52 2,5398 7,83
1,141 0,09 1,1401 22,1
17,99 1,35 17,8936
40
84,6 -0,06 85,1885 39,83
0,391 1,56 0,3906 44,17
92,35 1,71 92,3107 51,64
0,637
2 0,638 9,83
0,31 2,82 0,3042 40,46
0,189 0,16 0,1897 90,91
0,522 0,97 0,5269 -4,22
1,392 0,87 1,3715 15,14
24,97 3,83 24,7661 -4,48
12,89
8,48
7,14
14,59
10,32
18
4,03
10,1
29,31
95,8
67,8
1,74
14,82
12,88
0,038
0,0043
168,5
5,395
17,37
10,68
102
0,0701
1,567
4,658
46,7
3,016
8,655
2,82
12
0,3524
145
8,62
-0,23 12,9304
-0,18 8,4163
-0,28 7,1238
0,48 14,6644
6,72 10,0904
18
-0,74 4,0821
1,51 10,0995
1,74 29,1307
2,46 95,747
0,74
67,8
-3,81 1,7525
-1,2 14,675
- 12,9142
- 0,0381
- 0,0044
- 168,5
2,57 5,3481
3,58 17,114
-0,65 10,7701
0,79 101,8604
- 0,0694
1,75 1,5816
1,97 4,6405
1,63 46,5139
-3,33 3,0876
1,88 8,6741
- 2,8116
1,69 11,9874
3,49 0,3562
145
- 8,6166
15,4
38,9
37,31
35,34
17,74
-0,28
33,62
0,1
43,61
26,8
15,5
108,63
10,6
-2,35
53,57
98,12
35,21
33,72
33,75
7,03
33,78
24,27
13,61
35,01
45,56
30,05
46,42
25
20,44
-0,68
39,14
3,67 -0,27 3,6505 39,86
0,493 2,71 0,4904 28,12
1,114 2,01 1,1131 26,3
0,8885 1,78 0,8858 28,12
1,036
0,1 1,0349 7,19
0,59 -0,84
0,59 0,17
13,18 -0,53 13,1895 10,71
13,6 4,45 13,4526 9,15
4,172 1,26 4,1708 10,96
1,929 0,84 1,918 35,46
0,698
- 0,7017 19,73
0,067 1,52 0,0673 27,86
84,75 0,65 84,9071 17,71
47,75 4,46 47,4115 11,31
2,982 2,19 2,9434 5,37
10,1
- 10,1265 29,32
7,695
6,47
9,15
39,81
5,295
5,27
2,75
261
2,754
2,46 7,6604
0,94 6,4763
0,55 9,1523
2,21 39,7268
3,12 5,2951
3,54 5,2733
1,03 2,744
0,62 261,1839
0,66 2,7512
29,11
21,27
13,66
20,67
28,52
29,29
23,1
35,23
23,17
29 13,73 27,7854 91,29
1,265 -0,24 1,2711
7,2
6,05 1,42 6,0414 8,04
9,8 -0,2 9,7979 13,95
23,46 1,12 23,4945 15,17
0,24
0,0755
0,076
0,6495
0,0119
0,0544
0,02
0,0411
1,95
0,17
0,021
0,09
1,465
0,9505
0,22
0,44
2
1,577
0,18
0,061
3,494
0,74
0,9975
0,161
1,6
0,0016
0,07
0,07
0,0148
10,03
27,8
-0,25 0,2331
-1,95 0,0733
1,47 0,0764
- 0,6495
2,59 0,0112
-5,06 0,0489
- 0,0193
28,44 0,0308
14,71
1,7
13,33 0,1552
10,53 0,019
18,42 0,0881
0,27 1,4606
- 0,9975
- 0,2159
- 0,4332
2
-0,19 1,5647
- 0,1759
- 0,061
9,05 3,2513
0,74
- 0,9975
-0,62 0,162
6,67 1,6119
6,67 0,0015
-1,27 0,0709
0,07
- 0,0147
0,1 10,0273
9,09
0,8
11,44
3,67
4,39
1,68
40,85
33,44
199,54
-15
-90,58
-30,77
6,16
-29,07
-12,49
46,76
166,67
163,71
-41,29
-12,86
453,72
-42,59
155,77
54,81
220
-41,67
-41,67
-43,08
25,93
1,09 27,6892 51,09
5,725 1,15
0,0553 0,55
0,1633 -0,06
5,685 12,92
0,0562 4,34
0,1633 -3,37
22
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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A tu per tu
di MATTIAS MAINIERO
::: lelettere
[email protected]
Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264.
RENZI/1
EUROPA
Metamorfosi
del giglio
Il Papa
parla
al singolare
Mainiero mio carissimo,da quando la maiestas e il santissimo Padre si guardano in cagnesco, lui, il
plurale, in piena impasse per le
rimostranze della compagna così
snobbata dal Wojtyla, dal Ratzinger e dal Bergoglio - lei che è stata
sulla bocca e sulla penna di Ennio e Cicerone -, invidia il compagno singolare che non ha legami
coniugali tanto impegnativi, e,
nelsuo piccolo,l’ha difatto scalzata. Ma che volete: in tempi in cui
gli avvocati divorzisti son costretti
a mandare i clienti anche a colleghi esteri, neppure la grammatica poteva fare eccezione.
***
Vediamo se ho capito: la maiestas
è la maestà del pontificato. E fin
qui tutto semplice. Lui è il plurale
maiestatis caduto in disuso, cioè
il noi. La compagna è di nuovo la
maiestas o grandezza snobbata da
Wojtyla eccetera.
Il compagno singolare è la prima persona
singolare,
cioè io. Riassumo:
a partire da Wojtyla, i Papi hanno
scelto il nuovo corso, nei fatti e nelle
parole dalle quali è scomparso il
plurale maiestatis. Dicono “io”, i
Papi, non più “noi”. Vero, ma fino
ad un certo punto, perché fu Giovanni XXIII il primo a ridurre l’uso del plurale maiestatis. E bene
fece. Quel retorico plurale dà l’idea della distanza. Chi parla si allontana da se stesso e da chi è destinatario delle sue parole. E se la
Chiesa vuole essere tra la gente la
prima cosa da fare è eliminare il
distacco, avvicinarsi. Ben venga,
dunque, la prima persona singolare, il Papa, uomo fra gli uomini,
che scende dal divino piedistallo.
Cito da Wikipedia: i re d’Italia smisero di usare il plurale maiestatico, ufficiosamente, in momenti
critici in cui si voleva trasmettere
un sentimento di vicinanza alla
popolazione, come nel discorso
di Vittorio Emanuele III a Radio
Bari il 10 settembre 1943. Lo fecero i re, lo fanno i Papi. E una volta
tanto noi benediciamo i nuovi
tempi. Quanto alla grammatica
abbiamo l’impressione che poco
o nulla c’entri con tutto questo, come la maiestas nulla c’entra con il
plurale e del plurale se ne frega se
è maiestas vera. Ma forse noi sbagliamo. [Reuters]
[email protected]
segui la rubrica anche su
www.
Quel diktat
alla Grecia
Il cosiddetto "cerchio gigliato",
la corte di cui si circonda l’ex
sindaco di Firenze Matteo Renzi, si sta espandendo e ramificando a dismisura. Con l'attuale presidente del Consiglio il giglio cessa di essere il fiore simbolo di purezza, per trasformarsi in una pianta infestante, carnivora e vorace.
Bruxelles chiede al presidente
del Consiglio greco Tsipras di
cacciare dal governo il ministro
dell’Economia Varoufakis. Solo così potrà sperare nel buon
esito delle trattative con l’Unione europea. Non ho nessuna
simpatia per il ministro-centauro,ma questa disinvoltura europea nel calpestare le regole della democrazia e i principi della
sovranità nazionale mi disgusta profodamente. E mi inquieta.
Claudio Iona
e.mail
RENZI/2
Viene da chiedersi: non sarà
che il nostro caro presidente
del Consiglio, nel voler dare
un’accelerata alla stagnante
economia nazionale, abbia invece inconsapevolmente innestato la retromarcia?
Mi sembra evidente che le malversazioni siano già note prima
che le scoprano la magistratura
e la finanza. Si sa che il mondo
politico è un villaggio dove tutti
sanno tutto di tutti. E poi basta
poco per fare i conti in tasca alle imprese. Orbene, mi chiedo,
come mai nessun peculato è
stato mai denunciato da un parlamentare o da un partito? Solo
dopo lunghe costose indagini
la Finanza scopre ciò che dovrebbe essere materia del Parlamento. I Parlamenti sono nati
proprio per opporsi al governo,
difendere le risorse dei cittadini
dall'esosità del potere e dai ladri di regime.
Cavaliere
troppo buono
Sono molti quelli che hanno
tentato di paragonare Matteo
Renzi a Silvio Berlusconi. Secondo me è come confrontare
un topo (Renzi) con un elefante. Debbo però riconoscere che
a Berlusconi manca una qualità che invece l’attuale premier
Renzi possiede in abbondanza: la cattiveria. Se Berlusconi
ne avesse almeno la metà di
Renzi, probabilmente ora non
si troverebbe nella triste situazione in cui è precipitato.
Alessandro Silvestri
e.mail
Cosa ci aspettiamo
dalle istituzioni
FRANCIA
L’eredità
di Giovanna d'Arco
Tutti i francesi, a qualsiasi credo politico e religioso appartengano, si sono sempre disputati
l'eredità morale e l'immagine
della loro patrona, Giovanna
D'Arco. L'ondata di integralismo laico che sta attraversando in questo periodo la Francia
dimostra che non tutti ne hanno ereditato il coraggio. La
Francia preferisce ispirarsi all’integralismo islamico.
Cristina Pani
e.mail
Finite le ferie pasquali, ritornano pressanti i tanti problemi.
Per la loro soluzione, si spera
molto nel presidente Sergio
Mattarella, che - col suo squisito comportamento - sta dando
un grande esempio, così come
sta facendo Papa Francesco.
Non a caso, una grossa parte
deve essere fatta anche dalle varie istituzioni e dal governo,
con necessari ed urgenti interventi. Gli italiani chiedono forti
esempi per lottare la corruzione, sempre più invadente, specie in politica e nella Pubblica
amministrazione. Si spera molto in una magistratura più veloce e presente senza scontri per
Ma perché lo Stato non appalta
ai privati la realizzazione e conduzione delle carceri, almeno
quelle per detenuti non pericolosi? Il privato investe, realizza
la struttura "ricettiva" affiancata dalla struttura produttiva. Lo
Stato fornisce le Forze dell'Ordine necessarie e paga la retta dovuta. La durata della condanna
diventa scadenza del lavoro a
tempo determinato ed il privato lucra il giusto sulla produzione.Lo Stato risparmia e la reclusione diventa dignitosa e produttiva.
Mimmo Paolino
Roma
Roberto Delle Side
e.mail
TASSE
Quegli aumenti
mascherati
Renzi ha affermato che nel
2015 non aumenterà la pressione fiscale, perché gli italiani
hanno già fatto troppi sacrifici
(sic).Detto questo,una domanda: ma i tre miliardi che il Def
prevede di tagli alle agevolazioni fiscali, cosa sono se non un
aumento mascherato della
pressione fiscale?
LOTTO
Estrazione del 7/04/2015
Otello Baldini
e.mail
CORRUZIONE/2
Caro direttore, le scrivo in merito all’articolo pubblicato venerdì 3 aprile. Premesso che, come tutte le novità, alcuni problemi iniziali possano sempre
esserci, mi chiedo come mai io,
in poco meno di venti minuti,
sono riuscito nella pre-registrazione, sapendo inoltre che il
730 precompilato sarà disponibile solo dal 15 aprile. Sicuramente non sono un genio ma
una persona normale di 48 anni. E nemmeno laureato! Quindi, se l’intento era di continuare populisticamente la campagna politica contro l’attuale governo, Le consiglio umilmente
di cambiare argomenti. Anche
perché non dovrebbe dimenticare i «grossolani errori» di un
tributarista lombardo di qualche governo fa...
Le carceri
ai privati
La politica
in ritardo
BERLUSCONI
Il 730
precompilato
CRIMINALITÀ
CORRUZIONE/1
Bruno Masetti
Pratovecchio (Ar)
REDDITI
Mario De Florio
Caserta
Roberto Comini
e.mail
Una macchina
in retromarcia
Maria Luisa Mazzocchi
San Marino
quelli che continuano a delinquere, sperando sempre nella
lentezza o nei vuoti di potere.
Per gli enti inutili ed enti locali
inefficienti, occorre un grande
stop, come desiderato dai cittadini.
BARI
78 70 45 64 71
CAGLIARI
6
FIRENZE
22 32 66 72 57
GENOVA
17 76 13 10 38
MILANO
5
NAPOLI
58 50 68 70 43
PALERMO
44 78 57 47 83
ROMA
68 26 69
TORINO
35
VENEZIA
25 39 78 59 26
NAZIONALE
5
77 42 89 73
40 80
8
9
9
39
Carlo Cerofolini
Sesto Fiorentino (Fi)
82
SPESA PUBBLICA
76 64 90
51 44
4
59
Tagli sì,
ma mirati
Nel Def non sono previste altre
tasse, ma si procederà ad apportare dei tagli. Tagliare è sicuramente la soluzione ideale,
ma se fatto nella direzione sbagliata, significa far venir meno
ai cittadini dei servizi che, inevitabilmente, finiranno col gravare pesantemente sui già precari
bilanci familiari.
10eLOTTO N. oro 78
5 6 8 17 22 25 26 32 35 39
40 44 45 50 58 68 70 76 77 78
SUPERENALOTTO
La combinazione vincente
4 - 18 - 20 - 68 - 72 - 77
Numero jolly: 21
Numero SuperStar: 41
QUOTE SUPERENALOTTO
• Nessun ”6” (jackpot 5.458.838, 26) • Nessun ”5+1” • Ai 2 ”5” vanno € 89.584,29
• Ai 594 “4” vanno € 304,45• Ai 23.403 ”3”
vanno € 15,38.
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stella” vanno € 1.538,00 • Ai 1.316 “2 stella”
vanno €100,00 • Agli 8.067 “1 stella” vanno €
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Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250
nº 84 anno L
Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano
La tiratura di mercoledì 8 aprile 2015
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__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Posta prioritaria
DI MARIO GIORDANO
Queste liberalizzazioni sono regali alle banche
concentrazione di lavoro presso grandi gruppi e grandi società (i famosi “pescecani” pigliatutto).Si dice che l’attuale presidente degli Stati Uniti ebbe ad affermare che se in America ci
fossero stati i notai istituzionali non sarebbe
avvenuto il disastro che è avvenuto a seguito
delle facilicontrattazioni dei mutuie delconseguente fallimento di grandi istituti di credito.
Non basterebbe questo per chiarire le idee ad
alcuni nostri politici?
Alessandro Cinelli - notaio - via mail
Caro Giordano, ho assistito alla puntata di Porta a Porta sulle liberalizzazioni, cui era presente anche lei. Il conduttore Vespa mi pare non
abbia poi dato la possibilità al notaio che era
intervenuto in trasmissione di poter spiegare
quali sono i compiti istituzionali, e tutte le relative responsabilità, ed in particolare di far conoscere le statistiche che comprovano la bontà della prestazione professionale del notaio. E
cioè far conoscere la differenza fra i Paesi in
cui esiste la figura istituzionale del notaio e
quelli dove c'è la liberalizzazione come si vorrebbe istituire anche in Italia, con una grossa
ventato lo spesometro, ovvero
un sistema per controllare le
spese e vedere se la spesa che
faccio è congrua rispetto al mio
reddito e, se spendo troppo, devo giustificare al fisco dove ho
preso i soldi. In mancanza di
adeguata giustificazione il fisco
presumerà che sono soldi derivanti da tasse non pagate...
Quindi, per tutelarmi, la cosa
più semplice che mi viene in
mente è quella di rinunciare all'
eventuale acquisto... e così
l'economia riparte alla grande!
***
Come ho avuto modo di dire quella sera,
sono contro ogni corporazione, compreso
l’Ordine dei giornalisti che fosse per me andrebbe abolito. Ma dopo aver studiato il disegno di legge presentato dal ministro Guidi, penso che il governo non voglia affatto
liberalizzare, ma semplicemente fare qualche ulteriore regalo a banche, assicurazioni e altri poteri forti. E allora mi chiedo che
senso abbia passare dalle antiche e nobili
mento nella programmazione
dei lavori. Chi ha sbagliato, per
qualsivoglia motivo, deve pagare.
Mimmo Mastracchio
e.mail
EXPO/2
L’accento
ballerino
Rino Muto
e.mail
EXPO/1
Chi pagherà
per i lavori incompiuti?
I lavori per l’Esposizione Universale di Milano non saranno
compiuti all'inizio dell'evento,
ilprossimo maggio. L'Italia perde i questo modo l'ennesima
occasione per riscattare la propria immagine al cospetto dell’Europa e del Mondo e la vergogna rischia di prendere il posto dell’orgoglio e del vanto. Mi
piacerebbe sapere se e quali teste salteranno per questo falli-
Il primo maggio si parte. Milano e l’Italia saranno sotto il mirino delmondo.Ma, come alsolito, non ci mettiamo d’accordo
nemmeno sulla pronuncia di
Expo. Nello spot “Food Life”,
narrato da Antonio Albanese,
l’accento grave cade sulla prima sillaba “Èxpo”. Nello spot
“Italia per Expo 2015”, esposto
da Toni Servillo, l’accento acuto va sulla seconda sillaba
“Expó”. Stessa sorte per
“ròbot”, “robòt” e “robó”. Qualcuno dice che va bene così. La
pluralità di pronunce documenta la ricchezza della lingua
italiana. Non sono d’accordo. Il
bagaglio di regole è una certezza che certifica la conoscenza
della lingua italiana.
Fabio Sìcari
Bergamo
corporazioni ai moderni pescecani della finanza. Soprattutto mi chiedo che cosa ci
guadagni il cittadino. Per altro non mi fido
affatto delle liberalizzazioni di un governo
che ha appena rinnovato fino al 2043, senza gara, le concessioni alle autostrade: queste ultime, come è noto, al riparo da ogni
concorrenza non fanno i lavori che devono
e spolpano i cittadini con tariffe crescenti.
Lì non vale la liberalizzazione? Per quanto
riguarda i notai, come tutti, non sono un
vostro tifoso, caro Alessandro, non ho mai
aperto il Fan Club del Rogito. Ma vorrei
che qualcuno mi spiegasse sinceramente
che cosa ci guadagnerei a passare dalle vostre mani a quelle degli avvocati, magari
controllati dalle banche (che non a caso
già si stanno muovendo in questo senso).
L’unico suggerimento, se posso permettermi, è che se il presidente dei notai vuol far
capire le vostre ragioni agli italiani, quando è ospite dei talk show, deve evitare di
piangere miseria (che è indecente). E, soprattutto, non può sperare di vincere senza combattere con nessuno.
TURISMO
Troppo potere
alle Regioni
In materia di turismo non ne
possiamo più di improvvisazione. Il turismo è strategico ed è
un asset nazionale grazie ad i
beni ed alle bellezze che ci hanno lasciato i nostri padri. Esso
deve essere organizzato ed integrato e non parcellizzato fra Regioni che,specialmente all'estero, lo promuovono ognuna per
conto proprio. Se non si muove
il governo si muovano le associazioni di categoria. Specialmente gli alberghi si diano una
mossa organizzativa strutturata a livello nazionale, includendo come loro propaggini ricettive anche seconde case messe
loro a disposizione da privati.
Se non ora quando?
Giancarlo Politi
e.mail
SANITÀ
Dirigenti
da pensionare
Lasciare personale dirigente sanitario in servizio dopo il raggiungimento dell’età pensioni-
stica è un'indecenza, un sopruso che consente a questi personaggi di continuare a trincerarsi dietro ai tantissimi privilegi
acquisiti e alle molteplici pertinenze economiche collezionate.Lasciamo qualche bravo chirurgo, qualche intrepido patologo diPronto Soccorso in servizio e mandiamo in pensione
chi ha convissuto per 40 anni
con la propria scrivania, alla dirigenza di Unità Operative di
semplice Diagnostica.
NORD: Tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni grazie all’alta
pressione delle Azzorre, con cieli sereni o al più poco nuvolosi. Temperature in aumento.
CENTRO: Bel tempo su tutte le regioni con cieli sereni o poco nuvolosi,
salvo lieve variabilità sull'Abruzzo ma senza particolari fenomeni associati. Temperature in aumento.
SUD: Tempo in miglioramento con tempo asciutto e cieli in prevalenza poco o parzialmente nuvolosi, salvo ancora residui fenomeni su Sicilia tirrenica.
NORD: Alta pressione e bel tempo prevalente su tutte le regioni, con
cieli sereni o al più poco nuvolosi. Locali foschie al primo mattino su
Val Padana occidentale.
CENTRO: Bella giornata di sole su tutte le regioni grazie all'alta pressione; da segnalare solo un po' di variabilità nella prima parte del giorno tra
Marche e Abruzzo.
SUD: Il tempo migliora anche su tutte le regioni del Sud grazie ad un
aumento della pressione, con ritorno a condizioni soleggiate, salvo
recidiva variabilità lungo la dorsale.
Felice Colella
Avellino
MODE
La cravatta
non piace più
Guardiamoci intorno: i costumi si evolvono, le mode cambiano. Allora continuo a non
capire perché la cravatta abbia
tuttora una così forte tutela sociale. Qualcuno mi spieghi
dov'è lo scandalo se la cravatta
non piace più, specie ai giovani, è ritenuta inutile e costosa
e... non si vende più. Il mondo
si muove...
Antonio Massioni
Milano
NORD: Si rinnovano condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutte
le regioni con cieli ovunque sereni o al più poco nuvolosi. Temperature in lieve aumento.
CENTRO: Bella giornata di sole su tutte le regioni con cieli diffusamente
sereni o con lievi velature di passaggio. Temperature in generale aumento. Mari calmi o poco mossi.
SUD: L'alta pressione protegge anche le regioni meridionali, garantendo bel tempo per tutto il giorno con cieli sereni o poco nuvolosi.
Temperature in lieve aumento.
Temperature previste oggi
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CAGLIARI
CAMPOBASSO
FIRENZE
GENOVA
L'AQUILA
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A Milano l’arte di Balzano incontra il design delle lampade
Scomparsa Lidia, ultima figlia di Croce e moglie di Herling
Lo showroom Lolli e Memmoli di Milano (via Fratelli Vivarini 7) ospita da oggi al 30 ottobre
l’esposizione «I flood myself with light of the immense». I lampadari più noti della collezione
Lolli e Memmoli dialogano con i lavori di Christian Balzano, dando vita a un percorso espositivo
al confine tra arte e design. L’artista livornese ha creato, infatti, per l’occasione alcune opere di
grande formato che interpretano lampade come «Ugolino circular» e «Ugolino system square».
È morta a Napoli, a 93 anni, Lidia Croce, l’ultima figlia di Benedetto Croce e di Adele Rossi. La
terzogenita dello scrittore nel 1949 si sposò con Vittorio de Caprariis, e nacque Giulio. Dopo la
separazione, a Monaco rivide Gustaw Herling, che aveva conosciuto a Sorrento nel 1944. Dal loro
matrimonio a Londra nel 1954 sono nati due figli, Benedetto e Marta. Nel 1955 ha creato la
Fondazione «Biblioteca Benedetto Croce», curando l’edizione delle opere e dei carteggi del padre.
«Bark» di Lorrie Moore
Amori stanchi e pacifismo
Il fascino dell’inutilità
negli Usa degli anni 2000
::: BARBARA TOMASINO
■■■ I protagonisti di Bark
(Bompiani, pp. 188, euro
17) di Lorrie Moore sono uomini e donne troppo vecchi
per credere che qualcosa di
meraviglioso li attenda dietro
l’angolo e troppo giovani per
pensare disvegliarsi ogni giorno in un letto freddo.
I lavori che svolgono sono
privi di qualsiasi appeal. I loro intrecci, le loro disperazioni,le loro manchevolezze, appaiono tiepidi e sopportabili,
spesso prevedibili. Questo
sguardo intenso su esistenze
sbiadite è la forza - ma a tratti
anche la debolezza - della
scrittura della Moore, autrice
di questa raccolta di racconti
intitolata
ambiguamente
“Corteccia”. Considerata in
patria uno delle autrici più
brillanti di narrativa breve, la
scrittrice americana ha regalato pagine sarcastiche e ispirate a una forma
letteraria che
nella brevità custodisce tutto il
suo incanto -e
che troverà la
suasublimazione in Raymond
Carver - (a
esempio, con
la raccolta Ballando in America);
eppure
questi otto racconti - un paio in realtà già
editi negli Stati Uniti - tradiscono una volontà di cambiamento che solo in parte centra l’obiettivo.
Le tematiche socialie politiche come la guerra in Iraq sono pallidisfondiche non colorano le storie: ciò che conta
qui, come ha sottolineato David Gates della New York Times Book Review, è il linguaggio; e gli attori, aggiungiamo.
Abituati a schiere di (anti)
eroi seducenti, contorti, inafferrabili, tra le pagine di Bark
scoviamo solo mezzi perdenti (non perdenti veri, quelli
gronderebbero fascino), divorziati patetici («Scorticatura»), amiche insoddisfatte
che si passano lo stesso uomo alla strenua ricerca di un
compagno («Ilginepro»), coppie che viste da lontano posseggono un certo charme (i
protagonisti di «Ali» sono due
musicisti indie-rock che attraversano la vita in totale libertà), ma che a un’analisi più attenta si rivelano annoiate, lamentose e zeppe di luoghi comuni quanto al mostrarsi alternativi a tutti i costi.
Il linguaggio secco, i dialo-
ghi spezzati e la totale mancanza di qualsiasi forma di
epicità fanno del lavoro della
Moore qualcosa diaccattivante, ma anche incompleto. Nei
momenti migliori seguiamo i
protagonisti con un misto di
compassione e lucido distacco (chi si può ridurre così?!),
come nel caso di Ira, un uomo talmente normale da non
poterlo descrivere: sulla quarantina, divorziato da sei mesi e padre di una bambina
che sfoggia alternativamente
saggezza e banalità. La scorticatura del titolo è quella dell’anima di Ira, colpevole di essersi fatto mollare dalla moglie per troppa indulgenza e
che tra le braccia diuna maniaco depressiva ossessionata
dal figlio adolescente spera di
trovare un qualche conforto.
Lui si illude di amarla, lei neanche questo. Si usano a vicenda, ne escono a pezzi entrambi, ma in realtà non si sono mai mossi
dai blocchi di
partenza e alla
fine del racconto sembra che
nulla sia accaduto nel tempo della lettura, così come
nella vita del
protagonista.
«Anche se
Kit e Rafe si erano conosciuti
nel movimento pacifista tra
marce, riunioni e striscioni
contro il nucleare, ora si sarebbero ammazzati volentieri a vicenda. Inoltre erano diventati, sia pur timidamente,
favorevoli all’energia atomica»,scrive l’autrice in «Scartoffie», uno dei racconti più riusciti. In un susseguirsi di battute al vetriolo, reciproche insofferenze, silenzi e squarci di
vita passata, Kit e Rafe si dirigono verso ilnecessario epilogo: la fine di un matrimonio
nato sotto la stella dell’immaginazione al potere e soffocato dalle ceneri di una squallida crisi di mezza età.
Siamo solo questo, sembra
dirci la Moore: culliamo grandiambizioni e agiamo da meschini, siamo fragili, sbandati, non capiamo gli altri, ma ci
aggrappiamo a qualunque
forma d’amore perché inorridiamo al pensiero di essere
mortali.«Ciritrovammo a cercare brandelli impazziti di
amore materno nei posti meno adatti», afferma ne «Il ginepro», nel fondo di un bicchiere (oggetto ricorrente in queste pagine) o nell’invitante solitudine che illumina l’altro.
H.P. LOVECRAFT
Il genio solitario e aristocratico
che ha previsto l’orrore dell’Isis
La serie «True Detective» ha dato il via alla riscoperta dell’autore statunitense
con ristampe e fumetti. E un gioiello dimenticato che anticipa il terrore di oggi
::: FRANCESCO BORGONOVO
■■■ Nei periodi di decadenza riaffiora l’orrore. E
Howard Phillips Lovecraft
è stato un mirabile cantore di
entrambi. Dell’orrore, che ha
interpretato nella sua essenza
«cosmica», come una forza
oscura che sovrasta l’uomo,
rendendolo
impotente,
schiacciandolo sotto il peso
di una mostruosità antica e
aberrante. E della decadenza,
della crisi della civiltà Occidentale, che egli già ravvisava
agli inizi del Novecento (nacque nel 1890 e morì nel 1937)
e che, da conservatore qual
era, ha sempre denunciato.
«Prima della Beat Generation, prima della contestazione degli Angry Young Men»,
ha scritto Giuseppe Lippi,«Lovecraft ha dato un esempio di
radicale insofferenza per il
qui e ora - per il reale nella
sua concezione più limitata che affascina tuttora lettori e
cineasti, pittori e musicisti
rock».
Ecco perché ilculto diLovecraft - il «solitario di Providence», come vuole la leggenda
dovuta alla sua salute malferma e all’aristocratico isolamento - non si è mai spento.
L’hanno tenuto in vita migliaia di appassionati in tutto il
mondo, Italia compresa. Giusto l’anno scorso, la bellissima rivista Antares di Gian-
“
■ Che gli dei
misericordiosi, se
esistono, ci
proteggano nelle
ore in cui né il
potere della
volontà, né le
droghe inventate
dagli uomini
possono tenerci
lontani
dall'abisso del
sonno. La morte è
compassionevole
perché da essa
non c'è ritorno
H.P.LOVERCRAFT
franco De Turris (assieme a
Sebastiano Fusco uno dei
maggiori esperti italiani dello
scrittore americano) e Andrea Scarabelli gli ha dedicato un numero monografico
contenente vari saggi e alcuni
testi inediti. Ora, però, come
una delle sue creature orripilanti, l’opera di Lovecraft si è
riaffacciata con decisione anche agli occhi del grande pubblico. A scoperchiare il sarcofago, con tutta probabilità, è
stata la meravigliosa serie televisiva True Detective, il cui
immaginario orrorifico è profondamente lovecraftiano e
in cui sono presenti espliciti
riferimenti a Il Re giallo,capolavoro di Robert Chambers
che ispirò Lovecraft, la cui diretta influenza si può notare
in racconti come Colui che
sussurrava nelle tenebre.
Il successo della serie anche nel nostro Paese ha dato
il via a un recupero in grande
stile all’opera di HPL. Domanisarà in libreria, per ilSaggiatore, Le montagne della follia (nella collana Le siler-
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CULTURA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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In mostra a Taormina
I capolavori di Warhol
e una video-intervista
con spezzoni inediti
Sessanta opere che hanno fatto la storia
della pop art e una video-intervista al suo
maestro assoluto. C’è tutto questo nella
mostra «Made in Warhol», a cura di Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler con la consulenza dello psicologo dell’arte Alberto Angelini, fino al 7 giugno nel medievale Palazzo Corvaja di Taormina. Di Andy Warhol
sono esposti alcuni capolavori, provenienti dalla celebre collezione Rosini-Gutman:
c'è la Campbell's Soup e Brillo, come i ri-
tratti in serie di Marilyn Monroe dai colori
sgargianti e la rara opera su tela di Liza
Minelli. Si tratta di un’esposizione che celebra «cose», «persone» e «simboli». Ma
c'è soprattutto la personalità dell’artista,
espressa anche attraverso i manifesti dei
suoi film, le copertine dei dischi, tra cui
quelle di Rolling Stones, Velvet Underground, Graces Jones, oltre a una selezione di abiti.
Inoltre, viene riproposta dopo 38 anni la
rarissima intervista realizzata nel 1977 a
Roma per la Rai dal giornalista Vanni Ronsisvalle. Un documento eccezionale, che
ritrae l’artista in una passeggiata romana,
durante la quale viene immortalato anche
l’incontro con Federico Fellini. Nella stessa intervista, poi, alcune frasi inedite di Andy Warhol, come quella secondo cui avere
un parrucchiere personale sarebbe una
delle ragioni per cui vale la pena vivere.
ALBERTO SAMONÀ
Le parole in estinzione per D’Arcangelo
NELL’ANTRO DEI
GRANDI ANTICHI
Sopra: una wallpaper
di Cthulhu la creatura
di Lovecraft. Sotto:
un’immagine di «True
Detective», telefilm di
dichiarate atmosfere
lovecraftiane. Nella
pagina accanto:
l’antro dei Grandi
Antichi e caricatura di
Lovecraft stesso
chie). È già disponibile sugli
scaffali, invece, il monumentale volume degli Oscar Mondadori intitolato Tutti i racconti. La curatela è affidata a
un’autorità qual è appunto
Giuseppe Lippi, e si tratta di
un tomo indispensabile per
qualunque appassionato. Per
chi volesse avvicinarsi per la
prima volta alcorpus lovecraftiano, invece, è consigliata
l’antologia appena ripubblicata da Feltrinelli, Il dominatore delle tenebre, che contiene alcuni deiraccontipiù celebri del nostro. Ma il revival di
Lovecraft non si ferma alle ristampe dei grandi classici. In
libreria si trovano anche chic-
che come Necronomicon. Il
libro segreto di H. P. Lovecraft, da poco uscito per Fanucci, un volume interamente dedicato al «Libro Nero»
per eccellenza. Si tratta del tomo maligno partorito dalla
fantasia di Lovecraft, che ben
presto, però,siè ostinatamente procacciato una propria esistenza, separata da quella del
suo creatore.
Sul Necronomicon sono
fiorite leggende, sulla sua vicenda editoriale si sono cimentatiromanzieri, criticie filologi, che di volta in volta ne
hanno ricostruito (inventando) la storia e il contenuto.
Un’altra gemma preziosa è il
romanzo Dagon di Fred
Chappell (penultima uscita
della collana Horror di Urania), una sorta di reinterpretazione dell’omonimo racconto di Lovecraft da parte di uno
dei massimi esponenti della
letteratura del Sud degli Stati
Uniti, cioè lo stesso luogo (geografico e dell’anima) in cui si
svolge True Detective.
Infine,ci sono i fumetti. L’editore Magic Press, infatti, sta
traducendo gli adattamenti
in vignette deicapolavori lovecraftiani realizzati da alcuni
grandi autoridi livello internazionale. È in arrivo il volume
Le montagne della follia,
che segue quello tratto da Il
caso di Charles Dexter
Ward, entrambi frutto della
penna dello sceneggiatore
I.N.J. Culbard. Sempre Magic
Press ha pubblicato ben due
antologie di racconti di Lovecraft a fumetti e, soprattutto,
ha portato in Italia ilcapolavoro Locke&Key, firmato da Joe
Hille Gabriel Rodriguez. Ilprimo è il degno figlio di Stephen King, ed è un romanziere horror sopraffino. Il secondo è un disegnatore di enorme talento. Assieme hanno
creato una saga imbevuta delle atmosfere tipiche del maestro di Providence. Non a caso il primo volume della serie
si intitola «Benvenuti a Lovecraft».
Tra le tante ristampe e riscoperte, tuttavia, sarebbe il
caso che qualcuno recuperasse anche un romanzo che ha
del profetico, uno dei prodotti meno noti dell’ingegno di
Lovecraft (l’edizione originale uscì sotto pseudonimo, e
l’attribuzione non fu semplice). Lo ha portato in Italia Sebastiano Fusco, all’inizio degli anni Duemila, per Profondo Rosso, un editore che negli anni ha sempre curato con
coraggio e impegno il lascito
dell’autore americano (ha
stampato, tra gli altri, i saggi
Lovecraft e il cinema di Antonio Tentori e H.P. Lovecraft e le ombre, di F.B.
Long). Il libro a cui mi riferisco siintitola L’orrore che viene dall’Est. Qui, la decadenza occidentale stigmatizzata
dal HPL è narrata in tutta la
sua tragedia. Il titolo originale
rende meglio l’idea del contenuto: The Inevitable Conflict,
il «conflitto inevitabile». Tutto
si svolge in un’America futuristica, anche se non troppo
lontana dalla nostra epoca.
«A dominarla è una società
del tutto svirilizzata», spiega
Fusco nell’introduzione. «Gli
uomini hanno perso ogni vigore morale, ogni impulso al
progresso, ogni senso dell’onore,ogni saldezza delle tradizioni militari». Questa America si trova a fronteggiare l’invasione diun’orda proveniente dall’Est e guidata dall’imperatore mongolo, che intende
schiacciare l’Occidente. L’orrore, stavolta, non è «cosmico», ma molto terreno. È lo
stesso orrore orientale che ritroviamo oggi nei tg e sui giornali, incarnato dai macellai
del jihad.
Il romanzo uscì tra il 1931 e
il ’32 e sembra scritto ieri. Il
«solitario di Providence», dal
suo eremo, vedeva lontano.
«Muoiono 25 lingue l’anno
si avvererà la maledizione
della Torre di Babele»
::: RENATO BESANA
■■■ «Biodiversità» è una del-
le parole chiave di Expo che,
nel mostrare le declinazioni
dell’alimentazione su scala
planetaria,pone l’accento sulle differenze e sulle identità
dei territori: un tema, questo,
che nell’Occidente industrializzato si è fatto senso comune. L’attenzione per le specie
vegetali e animali non trova
però corrispondenze sul versante delle culture:nella generale indifferenza, il patrimonio linguistico di molte popolazioni è a rischio d’estinzione. Insieme alle parole, spariscono la visione del mondo e
la realtà umana che esse
esprimono.
Di quest’argomento s’interessa da anni Lucio D’Arcangelo, che si è distinto per la
sua appassionata difesa dell’italiano, arrivando a ispirare
un disegno di legge in materia, mai approvato. Nel suo
La spirale di Gabelentz (Solfanelli, pp. 208, euro 16) si
occupa
proprio
della
biodiversità linguistica.
Quante sono le lingue finora censite?
«Secondo le ultime stime
sono circa 6.500. Ma solo 250
hanno più di un milione di
parlanti e solo 600 ne hanno
più di 100mila. La metà ha
meno di 10mila parlanti e un
quarto meno di 1.000. Molte
sono parlate da poco più di
una decina d’individui e sono a rischio estinzione. Si calcola che ogni anno muoiano
25 lingue e di questo passo
un po’ meno della metà delle
lingue del pianeta entro questo secolo sarà sparita.
Le differenze tra i diversi
idiomi sono davvero così radicali da non poter stabilire
affinità?
«Si è parlato spesso della
presunta rivoluzione chomskyana, ma la vera rivoluzione,
cominciata negli anni ’70, sta
nell’ampliamento dell’orizzonte scientifico con lo studio
delle lingue aborigene dell’Australia e l’esplorazione,
tuttora in corso,diNuova Guinea e Sudamerica tropicale.
Grazie alle scoperte che si sono fatte, paragonabili a quelle
geografiche di un tempo, si è
visto che non esistono categorie grammaticali “universali”.
Per quanto strano possa apparire, esistono lingue senza
soggetto e persino senza nomi e verbi».
Dal racconto biblico della torre di Babele in poi, la
nostra cultura insegue il mito di una lingua primige-
nia, dalla quale tutte le altre discendono. Si tratta di un’ipotesi infondata?
«Nella linguistica più recente
l’idea della Ursprache è stata coltivata di preferenza dalla fu scuola sovietica, che grazie ad alcuni
esuli ha messo radici negli Usa.
Le famiglie linguistiche sono state via via raggruppate nel tentativo di ricostruire alcune “parole”
primordiali, miracolosamente
scampate nei millenni. Il rischio
di abbagli è grande. D’altra parte
non è detto che le lingue abbiano un’origine unica».
Fino a qualche decennio fa
era di gran moda il mentalismo: è ancora attuale?
«Le cosiddette scienze cognitive (psicologia, teorie dell’evoluzione, neuroscienze ecc.) si sono
distinte nello sposare un determinismo abbandonato dalla
stessa fisica. È su questo terreno
che ha attecchito l’idea di una
grammatica universale, risalente a una concezione scientifica il meccanicismo - che si credeva
superata, ma che, cacciata dalla
porta è rientrata dalla finestra
con le nuove tecnologie: informatica e automazione. Così oggi
ci viene gabellata per scienza
una serie di grossolane equazioni: lingua=grammatica=cervello: un “Tarzan thinking”, come
lo chiamò Hockett (1968) con riferimento a Chomsky».
Nel mondo anglosassone è
diffuso il pregiudizio che l’inglese costituisca una sorta di
modello universale.
«Una storia che si ripete. Nel
’500 l’uniformazione al latino
era un dogma e quando ci s’imbatteva in qualche lingua sconosciuta si cercavano i casi, che naturalmente non c’erano.Glienciclopedisti del ’700 pensavano
che il francese fosse il modello
insuperato. Oggiè ilturno dell’inglese. Domani, chissà, del cinese. La cosa peggiore è che, in barba alla moderna antropologia,
l’anglocentrismo si riveste di
scienza, consentendo di fare
una linguistica senza le lingue».
Che cos’è la spirale di Gabelentz che dà il titolo al libro?
Sembra un sarchiapone linguistico...
«Georg von der Gabelentz è
stato uno dei maggiori linguisti
delsecondo '800. Allora si riteneva che nell’evoluzione delle lingue ci fosse un progresso. Secondo Gabelentz invece questa evoluzione è ciclica: si va dalla semplicità alla complessità e viceversa, in un continuo processo di
trasformazione. Di qui la spirale.
Credo che con questa immagine Gabelentz abbia colto la diversità illimitata (non infinita, perché racchiusa nell’uomo) del linguaggio».
26
SPETTACOLI
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«THIRD PERSON»
Paul Haggis smaschera l’amore
Nel nuovo film del maestro Usa tre storie di sentimenti. Con l’Italia protagonista
::: GEMMA GAETANI
■■■ L’apparenza cos’è? È apparire, parere, sembrare. A se
stessi e agli altri. C’è un’apparenza che corrisponde a ciò
che in effetti si è. E una che distanzia da ciò che in effetti si è.
In mezzo, miliardi di livelli possibili dell’una e dell’altra adesione o scollatura. La parola
«persona» indicava originariamente la maschera del personaggio interpretato dagli attori. Anche l’etimologia, quindi,
ci ricorda che potenzialmente
ogni persona è una maschera.
Questo è il tema del molto,
molto bello Third Person, il
nuovo film di Paul Haggis sceneggiatore e regista di Crash Contatto fisico (che vinse gli
Oscar nelle categorie Miglior
film, Migliore sceneggiatura
originale e Miglior montaggio
nel 2006), sceneggiatore di numerosi film di Clint Eastwood
e, diciamolo anche per orgoglio campanilistico, del remake americano de L’Ultimo
bacio del nostro Gabriele Muccino, The last kiss.
Le storie di Third Person (in
sala da giovedì) sono tre. Quella dello scrittore Michael (un
perfetto Liam Neeson), il quale vorrebbe bissare il Pulitzer
già vinto, ma è in crisi creativa
e pure esistenziale. Michael ha
lasciato la moglie Elaine (una
Kim Basinger dalla classe assoluta), che conosce la sua vera
persona e sa spostargli con dolcezza la maschera dal viso, per
la giovane e ambiziosa Anna
(Olivia Wilde), che invece non
sa farlo e come ogni bimbetta
reagirà malamente quando
scoprirà chi egli sia davvero.
Poi c’è la storia della zingara
Monika (un’ottima Moran
Atias con imbruttente dentiera
di incisivi gialli come un limone) che chiede soldi per liberare la figlia (davvero?) rapita all’uomo d’affari americano
Il dottor Fredric Brandt [Splash]
Il chirurgo Fredric Brandt
Si suicida il Dottor Botox
distrutto dalla parodia tv
::: DANIELA MASTROMATTEI
PIOGGIA DI STAR
Alcuni dei protagonisti
di «Third Person».
Sopra, Liam Neeson e
Olivia Wilde. A fianco,
Mila Kunis
Scott (Adrien Brody). Infine, la
vicenda toccante e recitata mostruosamente bene, dell’ex
star di soap opera Julia (una superlativa Mila Kunis) costretta
a lavorare come cameriera in
albergo dopo aver perduto anche la custodia del figlio, una
donna che tenta invano di riprendersi dal feroce ex marito
ricco artista Rick (un James
Franco così bravo a interpretare lo stronzo che verrebbe voglia di picchiarlo). Insomma,
le questioni più o meno rogno-
se, meno o più umilianti di tutti, di chiunque abbia una vita
vera, dai rom alle star. E proprio come in un Monopoli della vita vera, i destini di ognuno
possono essere decisi da probabilità oppure da imprevisti.
La vera lotta non è solo tra
l’apparenza e la realtà, ma tra
probabilità o imprevisti che nostro malgrado cadenzano i nostripercorsi. Le storie si svolgono rispettivamente a Parigi, Roma e Taranto, New York. Paul
Haggis le interseca come un
delicato burattinaio di estrema
sensibilità anche estetica: la
scena di Julia trascinata sul pavimento per i piedi da Rick
mentre accorre il figlio ha la potenza di quelle con Anna Magnani madre tranciata via dal
figlio nel finale di Mamma Roma e in Roma città aperta. C’è
sensibilità anche ironica, però,
perché la vita è dramma, sì,
ma anche risa:non poco comico ilcameo del barista interpretato da un Riccardo Scamarcio
trasformato in un romanaccio
talmente scemo che scambia
la borsa dimenticata dalla rom
Monika per una borsa bomba.
Quando la aprono e per rassicurarlo gli dicono che contiene delle scarpe, insiste: «Saranno scarpe bomba!».L’apparenza, appunto.
■■■ Capelli biondo platino, zigomi che sfidano la
forza di gravità, pelle tirata
a lucido. La somiglianza è
impressionante, persino il
cognome (Grant) si avvicinava molto. Il dottor Fredric Brandt non ci ha messo molto a riconoscersi in
quel personaggio di Unbreakable Kimmy Schmidt, la
nuova serie tv (prodotta da
Netflix) ideata da Tina Fey,
la comica americana famosa soprattutto per la sua
imitazione di Sarah Palin al
Saturday Night Live, e già
autrice e protagonista del
programma 30 Rock.
Riconoscersi e sentirsi
danneggiato è stato un attimo. Il famoso dermatologo Fredric Brandt non ha
apprezzato la parodia.
Quel Martin Short che interpreta il dottor Sidney
Grant, chirurgo plastico,
che si diletta in stranissimi
esperimenti con il botox,
proprio non gli andava giù.
Un personaggio televisivo
deleterio per la sua professione di chirurgo plastico.
Il «Barone del botox» tra i
primi sostenitoridella tossina del botulino mal digeriva quell’imitazione che gli
stava rovinando la reputazione. Da lui si erano fatte
ritoccare le più famose modelle, attrici, cantanti, personaggi come Madonna,
Trudie Styler, Stephanie
Seymour e Kelly Ripa.
Aveva guadagnato la loro fiducia cancellando rughette, gonfiando zigomi e
rimpolpando labbra. Quello spettacolo comico che arrivava nelle case di tutti gli
americani lo faceva apparire ridicolo e poteva davvero rovinargli la brillante carriera.
Il suo tocco leggero con
cui ringiovaniva i visi delle
celebreties era stata la sua
fortuna. Si era distinto dai
suoi colleghi testando sul
proprio viso i filler, aveva risolto casi disperati di pazienti con brutte esperienze con altri dermatologi.
Brandt - nato e cresciuto
a Newark (New Jersey), i
suoi genitori possedevano
un negozio di caramelle al New York Times aveva
raccontato che da piccolo
«era un bambino diverso»
e che gli piaceva trascorrere il tempo a studiare gli
elettrodomestici per scoprirne il funzionamento,
era perennemente alla ricerca dell’eterna giovinezza e girava sempre con un
cappellino per proteggere
la sua pelle bianchissima.
«Fredric ha sempre creduto nella bellezza e desiderava che tutti potessero
viverla per ritrovare l’autostima. Mi raccontava però
di essere stato più volte ferito dai commenti sulla sua
faccia», dice Roy Geronemus, professore di dermatologia al Medical Center
di New York.
La bellezza era la sua ossessione, ha scritto libri di
successo sulla cura della
pelle, ha sviluppato un
know-how sulle sostanze
iniettabili, ha realizzato e
lanciato una sua linea cosmetica (Skin Care Dr.
Brandt).
L’ansia da prestazione,
lo show comico, la ricerca
della bellezza: Fredric non
ha retto allo stress e ha deciso di togliersi la vita. Si è impiccato nella sua abitazione a Miami. A scoprirlo è
stata la sua governante.
Aveva appena 65 anni. Lascia un lavoro incompiuto:
la scoperta del siero dell’eterna giovinezza.
Dopo la sua morte, gli
americani si interrogano
sul ruolo che il personaggio caricaturale di Unbreakable Kimmy Schmidt ha
avuto nel suo suicidio. Uno
dei portavoce degli agenti
di Brandt ha detto che la
nuova serie tv di Tina Fey
ha avuto un effetto molto
pesante sul suo cliente.
Un altro,Jacquie Tractenberg, ha invece riferito al
Miami Herald che a Brandt «sicuramente quella parodia non ha migliorato la
situazione. Era un concentrato di cattiverie gratuite
nei suoi confronti, che
l’hanno fatto sentire bullizzato, ma soffriva di depressione già da qualche tempo».
27
SPETTACOLI
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Esce «Squallor»
L’ATTORE JAMES BEST
FABRI FIBRA SFOTTE TUTTI
Da Vasco a Fedez, il nuovo album del rapper è un assalto continuo
Addio a Rosco,
sceriffo da ridere
di «Hazzard»
::: LEONARDO IANNACCI
■■■ Improvviso e inaspettato, ecco lo schiaffo di Fabri Fibra. Senza annunci,
senza uno dei soliti tamtam mediatici che preparano l’uscita di un disco, senza farsi intervistare né, tantomeno,comparire in salotti televisivi che fanno impennare le vendite di qualunque cosa venga messa
in vetrina.
Fabrizio Tarducci, in arte
Fabri Fibra,ha deciso di lanciare a sorpresa sul mercato discografico Squallor,
l’ultima opera rap della sua
originalissima carriera. Ideale seguito di Guerra e pace, questa proposta inconsueta è stata data in pasto al
pubblico nel giorno di Pasquetta visto che l’annuncio è stato fatto nella notte
tra lunedì e martedì. Il cd fisico sarà disponibile nei negozi a partire dal prossimo
14 aprile. Il rapper di Senigallia si è servito di Twitter e
Facebook per avvertire il
suo pubblico dell’uscita del
disco. «Squallor. Fuori ora
su iTunes» è stato il tweet di
presentazione del cd, realizzato e registrato ai Red Bull
Studios di Los Angeles,a Parigi e al Platino Studio di Milano.
Non ha aggiunto altro,Fabri, se non qualche nota sulle registrazioni: «Il riscontro
ai provini fatti negli Stati
Uniti è stato sempre positivo. Anche se non capivano
le parole gli piaceva il ritmo,
l’entusiasmo e l’energia
che trasmettevano i miei
nuovi pezzi». Queste rimarranno a lungo le uniche parole pronunciate da Fabrizio per mettere in vetrina
un album che, curiosamente, prende il nome da una
delle band più demenziali
e irriverenti del panorama
L’attore James Best
APPLAUSI
E CATTIVERIE
Nella foto sopra, il
rapper Fabri Fibra
durante un’esibizione
del vivo. A sinistra, la
copertina del suo
nuovo album di
inediti, intitolato
«Squallor», quasi un
omaggio all’omonima
band di culto italiana
[Olycom]
rock italiano degli anni 80.
Quella che aveva santificato la propria carriera scegliendo per titoli di alcuni
suoi dischi parole come
Pompa, Uccelli d’Italia,
Troia, Cappelle e che nascondeva tra i suoi componenti nomi noti dello spettacolo del calibro di Giancarlo Bigazzi.
I riferimenti a quell’avventura musicale scapigliata spuntano leggendo i tito-
li delle nuove canzoni di Fabri: la prima traccia è la
sboccatissima Troia in Porsche, che presenta un testo
ossessivo, scritto con un linguaggio sguaiato (a cui del
resto Fibra ci ha da tempo
abituato), e un battito piuttosto hard.
Altri titoli non proprio da
educande della tracklist sono Non me ne frega un cazzo, Rock that shit e Playboy
(inno al sesso senza senti-
menti), fino alla strana Dio
c’è, in cui Fabri canta come
Nostro Signore ci sia anche
«nelle gesta... nelle rime... e
il mafioso che spara si fa il
segno della croce...».
Nell’elettrica Il rap del
mio paese ce l’ha con il collega Fedez, per Fabri troppo commerciale: «L’artista
è come il cazzo: sotto coca,
dopo un po’ siritira... Nessuno esiste se le telecamere sono accese... Non ci si crede,
chi mi ascolta si rivede,
odia i rapper banali, chi li
produce e chi li segue, dieci
in comunicazione, non uso
mai l’inglese, ora faccio
un’eccezione: Fuck Fedez».
Poi non tralascia gli omosessuali: «Meglio un figlio
tossico che gay...». Nell’allusivo Come Vasco, invece,
Fabri si rifà alla vita spericolata del Komandante, sbeffeggiandolo e invocando
«dischi che non facciano
mai fiasco... pagine Face-
book che esplodano... giornalisti ai miei piedi... e una
realtà da sopravvissuto alla
coca come Vasco».
Il disco, esplosivo da qualunque parte lo si ascolti, vede un vero e proprio dream
team di ospiti coinvolti per i
featuring: Gué Pequeno dei
Club Dogo in Tu ci convivi,
Lucariello nello skit della title track, Marracash in Playboy, l’ex collega nei Rapstar
Clementino in E.U.R.O., Nitro e Salmo in Dexter, Gemitaiz e Madman in Non me
ne frega un cazzo e uno
stuolo di produttori che rispondono ai nomi di Medeline, Hit-Boy, D-Ross, Rey
Reel, HazeBanga, Major Seven, Amadeus.
Previsto uno Squallor
Tour autunnale con due date già fissate: al Fabrique di
Milano il 17 ottobre e all’Atlantico di Roma il 24 ottobre. Lì ci sarà davvero da divertirsi.
«Dove è andata la musica»
In attesa della reunion per il cinquantennale del gruppo, esce il cd solista di Dodi Battaglia
netti al fianco ma il re del fingerpicking mondiale: Tommy Emmanuel. Il risultato di questa collaborazione è un album sorprendente, suonato in modo eccellente,inciso come si faceva un tempo - i
due hanno lavorato nei prestigiosi Blackbird Studio’s di Nashville,
la patria della musica americana e ricco di 12 brani pop-rock e
country, etnici e pro, che vanno
dal singolo radiofonico Grazie all’omaggio strumentale Vale che
Dodi ha inteso fare a Valerio Negrini, il quinto Pooh scomparso
due anni fa.
Racconta Battaglia: «L’idea del
cd ci era venuta qualche anno fa
per via della nostra comune passione chitarristica. Tommy è un
genio, ci uniscono stima e amicizia e il disco è il frutto di questa
comunanza d’intenti. Nel tour
estivo mi terrà compagnia in molte date… Per le dodici tracce non
abbiamo puntato su virtuosismi
chitarristi ma su buone canzoni,
alcune strumentali come Mediterranean Girl, altre nelle quali ho
scritto i testi. È il caso di Tu resti
qui, brano che affronta il tema della violenza sulle donne, oppure Io
non so amare a metà che parla di
un uomo che ha una storia con
una donna già impegnata. Scrivere testi era un’esperienza tutta
nuova per il sottoscritto visto che,
nei Pooh, a questo pensavano Negrini o Stefano D’Orazio».
A proposito di Pooh, la festa per
i cinquant’annisi preannuncia colossale: la band si riunirà per un
tour mondiale e l’idea è quella di
convocare per l’occasione tutti i
GIUSEPPE POLLICELLI
A fianco, Dodi
Battaglia sul
palco mentre
abbraccia la
sua amata
chitarra, vera
protagonista
del suo nuovo
album solista
«Dove è
andata la
musica», in
uscita in questi
giorni
Ode alla chitarra aspettando i Pooh
■■■ Prendi una chitarra, dille
che l’ami: lei non ti lascerà più stare, nel senso che sarà tua compagna fedele per sempre, in qualunque momento della tua vita.
Dodi Battaglia è uno dei Pooh,
e questo lo sappiamo, ma è anche uno dei migliori guitar men
europei e la fama che lo insegue
come componente del quartetto
più longevo in Italia - nel 2016, dopo due anni sabbatici, i Pooh festeggeranno 50 anni di carriera non gli impedisce certo di santificare il proprio strumento preferito anche da solista.
Per questo motivo è nato Dove
è andata la musica (Artist First),
raffinato cd disponibile anche in
una versione vinile, firmato da
Dodi che, per l’occasione, non ha
avuto Red Canzian o Roby Facchi-
Nella memoria di milioni di spettatori italiani
era lo sceriffo che «trema qui ad Hazzard»,
come recita un verso
della celebre sigla composta da Augusto Martelli e Luigi Albertelli. Il
ruolo che, non solo nel
nostro Paese, ha dato
imperitura fama all’attore americano James
Best, scomparso ieri a
88 anni per le complicanze di una polmonite, è in effetti quello di
Rosco P. Coltrane, lo
sceriffo che, nella serie
televisiva The Dukes of
Hazzard (lanciata negli Usa nel 1979 e giunta da noi, con il titolo
semplificato in Hazzard, nel 1981), deve vedersela con i due cugini terribili Bo e Luke
Duke. In oltre sessant’anni di carriera, Best
di ruoli ne ha ovviamente ricoperti tanti,
prendendo parte anche ad altre importanti
produzioni televisive
come Ai confini della
realtà, Bonanza e Perry Mason: l’identificazione con lo sceriffo Rosco l'avrà forse giudicata riduttiva ma, se è stato un uomo saggio,
avrà anche considerato che è meglio essere
ricordati per un ruolo
soltanto che per nessuno.
musicisti che sono stati Pooh: da
Riccardo Fogli uscito dalla band
nel 1973 a Mauro Bertoli, fino a
Stefano D’Orazio.
Ma prima della grande festa arriverà anche un libro autobiografico di Dodi Battaglia: volume che
seguirà a Più forte del male
(Piemme), scritto da sua moglie
Paola.
Una storia toccante, quest’ultima, che racconta come si vive da
moglie di un Pooh e testimonia
come si può uscire da una terribile malattia attraverso la fede.
LEO. IAN.
28
PALINSESTI
__Mercoledì 8aprile2015__
RAI UNO
RAI DUE
RAI TRE
CANALE 5
ITALIA UNO
RETE QUATTRO
LA 7
6.00
6.30
8.20
8.00
6.00
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8.10
8.45
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6.00
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11.10
12.00
13.30
14.00
14.05
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16.00
18.50
20.00
20.30
23.10
0.45
Il caffè di Raiuno
TG1 - Previsioni sulla
viabilità CCISS Viaggiare informati
Unomattina “Tra Folgore italiana e Massimo Ranieri”.
Condotto da Francesca
Fialdini e Franco Di
Mare
Storie Vere
TG1 - Che tempo fa
A conti fatti “L’uso
degli antibiotici”
La prova del cuoco
“Cornetti ripieni”.
Condotto da Antonella
Clerici
TG1
TG1 Economia
Torto o ragione? La
macchina della verità
“Protagonista Massimo Ciavarro”. Condotto da Monica
Leofreddi
Torto o ragione? Il verdetto finale “Una frequentazione
pericolosa”. Condotto
da Monica Leofreddi
La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni
e Cristina Parodi
L’eredità. Condotto da
Carlo Conti
TG1
Calcio, Coppa Italia:
Tim Cup 2014/2015
Semifinale. Gara di ritorno Napoli - Lazio
(Diretta)
Porta a Porta. Condotto da Bruno Vespa
TG1 Notte - Che
tempo fa
9.50
10.00
11.00
13.00
13.30
13.50
14.00
16.15
17.00
17.45
17.55
18.00
18.20
18.50
19.40
20.30
21.00
21.10
0.30
1.50
2.50
Il tocco di un angelo
“La Cina di Lady Berrington” “Il cuore di
Kimmie” con Roma
Downey
Rai Parlamento
Spaziolibero
Meteo 2
TG2 Insieme
I Fatti Vostri. Condotto
da Giancarlo Magalli,
Adriana Volpe
TG2 Giorno
TG2 Costume e Società
TG2 Medicina 33 “Trapianti di fegato”
Detto fatto. Condotto
da Caterina Balivo
Ghost Whisperer
“Nodo alla gola” con
Jennifer Love Hewitt
Cold Case “Vita nel
college” con Kathryn
Morris
Rai Parlamento
Telegiornale
TG2 Flash L.I.S.
Rai TG Sport Meteo 2
TG2
Blue Bloods “Il primo
emendamento” con
Donnie Wahlberg
N.C.I.S. “Due donne”
con Mark Harmon
TG2 - 20.30
Lol:-) con Réal Bossé
The Voice of Italy 3
“Settima puntata”
TG2 (all’interno)
Emozioni
2Next - Economia e
Futuro. Condotto da
Annalisa Bruchi
Meteo 2
10.00
11.00
11.55
12.25
12.45
13.10
14.00
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15.05
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16.40
19.00
19.30
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24.00
1.00
1.05
1.15
2.10
2.15
Agorà. Condotto da
Gerardo Greco
Mi manda Raitre. Condotto da Elsa Di Gati
Elisir “Cistite e tunnel
carpale”. Condotto da
Michele Mirabella con
la partecipazione di
Virginie Vassart
Meteo 3 - TG3
TG3 Fuori TG “OMS e
sicurezza alimentare”
Pane quotidiano
“Ospite Corrado Giustiniani”
Il tempo e la storia
TG Regione - Meteo
TG3 - Meteo 3
TGR Leonardo
TG3 L.I.S.
TGR Piazza Affari
Terra nostra 2 La speranza
Aspettando Geo
Geo
Meteo 3 (all’interno)
TG3
TG Regione - Meteo
Blob
#TreTre3
Un posto al sole
Chi l’ha visto? “La
scomparsa di Guerrina
Piscaglia”. Condotto
da Federica Sciarelli
TG3 Linea notte
TG Regione
(all’interno)
Meteo 3
Rai Parlamento
Telegiornale
Rai Cultura Eco della
Storia
Fuori orario. Cose
(mai) viste
Rainews
11.00
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14.45
16.10
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2.10
Prima Pagina
Traffico - Meteo.it
TG5 Mattina
Mattino Cinque.
Condotto da Federica
Panicucci e Federico
Novella
TG5 - Ore 10 Meteo.it
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TG5 - Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’indecenza.
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Picone
Prima tv Il segreto “Il
giorno dell'operazione
di Quintina”. Con
Alex Gadea, Maria
Bouzas
Matrix. Condotto da
Luca Telese
TG5 Notte Meteo.it
Striscia la Notizia - La
voce dell’indecenza.
Condotto da Ficarra &
Picone (Repl.)
Uomini e Donne
(Repl.)
SATELLITI
FILM
SPORT
19.05 Hanna
Con Saoirse Ronan SCM
19.25 Disaster Movie
Con Matt Lanter
SCC
19.25 Maleficent
Con Angelina Jolie
SCH
19.25 L’erba di Grace
Con Brenda Blethyn SCU
19.30 Titeuf - Il film
SCF
19.30 Butter
Con Yara Shahidi
SC1
21.00 La casa dei fantasmi
Con Eddie Murphy
SCF
21.00 Prima tv Hungover
Games Giochi mortali
Con Ross Nathan
SCC
21.00 Seven
Con Brad Pitt
SCM
21.00 Nicholas Nickleby
Con Charlie Hunnam SCP
21.00 Almanya - La mia
famiglia va in
Germania
Con Vedat Erincin
SCU
21.10 Pocahontas
SCH
21.10 I Love Shopping
Con Isla Fisher
SC1
22.30 Fantozzi in paradiso
Con Paolo Villaggio SCC
22.35 Una spia al liceo
Con Miley Cyrus
SCF
22.40 Pocahontas II:
Viaggio nel Nuovo
Mondo
SCH
22.45 Frida
Con Salma Hayek
SCU
23.00 Snowpiercer
Con Chris Evans
SC1
23.10 Officer Down Un passato sepolto
Con Stephen Dorff SCM
23.20 Un anno dopo
Con Olympia Dukakis SCP
LEGENDA
C
CN
D
ES
DY
Cult
Cartoon Network
Discovery Chan. HD
Eurosport HD
Disney Channel
12.00 Tennis, WTA Tour 2015
Katowice: secondo
turno (Diretta)
ES
15.30 Ciclismo, Giro dei Paesi
Baschi 3a tappa (D) ES
17.30 Tennis, WTA Tour 2015
Katowice: secondo
turno (Diretta)
ES
18.30 Calcio, Serie A Parma Udinese (Diretta)
SP1
20.30 Basket, Serie A1 femminile
Lucca - Ragusa (Playoff. Quarti di finale.
Gara 2) (Diretta)
SP3
21.00 Calcio, UEFA Champions
League 2013/2014 Real
Madrid - Atletico
Madrid (Sintesi)
SP1
21.00 Golf, Augusta Masters
Practice Round Par 3
Contest, da Augusta,
Stati Uniti (Diretta) SP2
21.30 Calcio, UEFA Champions
League 2014/2015 Paris
Saint Germain - Barcellona (Sintesi)
SP1
22.00 Calcio, UEFA Champions
League 2014/2015 Barcellona - PSG (Sint.) SP1
HD
12.25
13.00
13.25
13.55
14.45
15.10
16.00
16.50
18.30
19.00
19.30
19.55
20.40
21.10
23.45
1.50
13.00
14.00
15.30
16.35
18.55
19.30
20.30
21.15
0.00
0.05
2.20
2.45
TELEFILM
Rai 4
Rai 5
21.00 Criminal Minds
“Anonimo”
FC
21.00 Prima tv Castle Detective tra le righe
“I rischi del mestiere”
F
21.00 Girl Meets World DY
21.00 Outlander
“Riscossione”
FL
21.10 Prima tv House of Cards
- Gli intrighi del
potere “Chapter 37” SKA
21.20 I Thunderman
NCK
21.25 Binny e il Fantasma DY
21.50 Le regole del delitto
perfetto “La notte in cui
è morta Lila”
F
21.50 Wolfblood
DY
21.55 N.C.I.S.: Los Angeles
“Congedo anticipato” FC
22.10 Prima tv House of Cards
- Gli intrighi del
potere “Chapter 38” SKA
22.20 Violetta
DY
22.40 N.C.I.S.: Los Angeles
“Grande Fratello”
FC
22.45 Castle - Detective tra
le righe “I rischi del mestiere”
F
22.45 Revenge “Sacrificio” FL
21.10 Prima tv Vikings “Treachery” con Travis Fimmel
22.00 Prima tv free Il Trono di
Spade “Il cammino del
supplizio”
22.55 Detective Dee e il mistero
della Fiamma Fantasma
(Az., 2010) con T. Leung Ka
Fai. Regia di H.Tsui.
21.15
22.10
23.05
23.55
DOCUMENTARI
RAGAZZI
18.40 Sanjay and Craig NCK
18.55 Teen Titans Go!
CN
19.05 Breadwinners - Anatre
fuori di testa
NCK
19.20 I Simpson
F
19.30 Henry Danger
NCK
19.30 Teen Titans Go!
CN
19.45 I Simpson
F
19.55 Teen Titans Go!
CN
20.20 Teen Titans Go!
CN
20.45 Regular Show
CN
21.10 Regular Show
CN
21.35 Regular Show
CN
Canale disponibile anche in alta definizione
NGC
SC1
SCC
SCF
SCH
10.30
10.45
11.30
12.00
Cuore Ribelle
Carabinieri 3 “Una
dolce sinfonia” con
Alessia Marcuzzi
Ricette all’italiana
TG4 - Meteo.it
Un detective in corsia
“Morte tra le dune”
La signora in giallo
“Un falco nella notte”
Lo sportello di Forum.
Condotto da Barbara
Palombelli
Hamburg Distretto 21
“Progetti in fumo”
La saga dei Forsyte
(Drammatico, 1949)
con Errol Flynn, Greer
Garson, Walter Pidgeon. Regia di Compton Bennett.
TG4 - Meteo.it
Tempesta d’amore
Dalla vostra parte.
Condotto da Paolo Del
Debbio
Prova a prendermi
(Aziione, 2002) con
Leonardo Di Caprio,
Tom Hanks, Christopher Walken. Regia di
Steven Spielberg .
I bellissimi di R4
City Hall (Drammatico, 1996) con Al Pacino, John Cusack,
Bridget Fonda. Regia
di Harold Becker.
TG4 Night News Meteo.it (all’interno)
Mediashopping
Un poliziotto scomodo
(Poliziesco, 1978) con
Maurizio Merli, Olga
Karlatos. Regia di Stelvio Massi.
7.00
7.30
7.50
7.55
9.45
11.00
13.30
14.00
14.40
16.15
18.15
20.00
20.35
21.10
23.15
1.00
CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE
21.00 Come è Fatto
D
21.00 Prima tv Il predatore
della storia
perduta
THC
21.05 Lupi di mare
NGC
21.10 Ultima puntata - Prima tv
Alessandro Borghese 4
ristoranti
SKU
21.30 Come è Fatto
D
21.55 Quattro matrimoni in
Italia
FL
22.00 Il predatore della
storia perduta
THC
F
Fox HD
FC-FL Fox Crime HD Fox Life
SKA Sky Atlantic
MGM Metro Goldwyn Mayer
NCK Nickelodeon
8.35
Sailor Moon e il
Cristallo del Cuore
Una mamma per amica
“Il primo ballo di società” “Una sorpresa
per Lorelai”
The O.C. “La fiamma
della gloria” “Fratelli
di sangue”
Studio Aperto Meteo.it
Sport Mediaset
Sport Mediaset Extra
I Simpson
Prima tv Mediaset The
Big Bang Theory “La
dimissione del divulgatore”
Merlin “La signora del
lago”
The Vampire Diaries
“Il killer”
Dr. House - Medical
Division “Genitori”
“Rischi di paranoia”
Studio Aperto Meteo.it
Fattore Umano
Notorius
Karaoke
C.S.I. Miami “Uno dei
nostri”
Un’estate al mare
(Commedia, 2008) con
Lino Banfi, Enrico Brignano, Nancy Brilli.
Regia di Carlo Vanzina.
A cena con un cretino
(Commedia, 2010) con
Steve Carell, Paul
Rudd, Zach Galifianakis. Regia di Jay
Roach.
La Casa degli Assi Daily
National Geo.HD
Cinema 1 HD
Cinema Comedy HD
Cinema Family HD
Cinema Hits HD
SCM Cinema Max HD
SCP Cinema Passion HD
SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD
SKU Sky Uno
THC The History Channel
Rai Storia
20.45
21.30
22.30
23.40
Il tempo e la storia
Diario Civile
Punti di vista
Il tempo e la storia
Rai Movie
21.15 Kate & Leopold (Commedia, 2001) con Meg Ryan.
Regia di James Mangold.
23.15 Kick-Ass (Azione, 2010)
con Aaron Johnson. Regia
di Matthew Vaughn.
Museo Italia
Art of... Cina
David Letterman Show
Ghiaccio bollente
Sommario
Cielo
21.10 Apocalypse Earth (Fantascienza, 2013) con Adrian
Paul, Richard Grieco. Regia
di Thunder Levin.
23.00 Top Dj “Seconda stagione,
prima puntata”
Iris
21.00 Nemico pubblico (Drammatico, 2009) con Johnny
Depp. Regia di Michael
Mann.
0.10 Adesso cinema!
0.35 La talpa (Spionaggio, 2011)
con Gary Oldman. Regia di
Tomas Alfredson.
TGLa7 Morning News
- Meteo - Oroscopo Informazione
Omnibus - Rassegna
Stampa
TG La7
Omnibus meteo
Omnibus
Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella
L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino
TG La7
TG La7 Cronache.
Condotto da Bianca
Caterina Bizzarri
Il commissario Maigret
“Maigret e le lettere
anonime” con Bruno
Cremer
Le strade di San Francisco “I fuggiaschi”
“Il vecchio” con Karl
Malden
Il Commissario Cordier
“Un ragazzo misterioso” con Pierre
Mondy
TG La7
Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber
Trappola in fondo al
mare (Avventura,
2005)) con Paul Walker, Jessica Alba, Scott
Caan. Regia di John
Stockwell.
Sex Crimes - Giochi
Pericolosi (Thriller,
1998) con Kevin
Bacon, Matt Dillon,
Theresa Russell. Regia
di John McNaughton.
TG La7
CLASS TV
Class Cnbc
(Canale 507 di Sky)
19.10
20.00
21.05
22.00
22.30
I Vostri Soldi
Patrimoni
Partita Doppia
Linea Mercati Notte
Italia Oggi TG
Class Horse
(Canale 221 di Sky)
19.10 Highlights Reem Acra FEI
World Cup 2014-2015:
s’Hertogenbosh
20.15 Le Razze in Pillole:
Il lusitano
20.45 Toscana Tour 2015
23.45 Class Horse TG
Class TV Moda
(Canale 180 di Sky)
18.00
20.30
21.00
23.30
Full Fashion Designer
Fashion Dream
Full Fashion Designer
Ladies
CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE
Joi
Action
Mya
19.35 Harry’s Law “A mano armata” “Purple hearts”
21.15 Prima tv Suits
“Senza regole”
“Colazione, pranzo e
cena” con Gabriel Macht
23.05 Mike & Molly
23.30 Due uomini e mezzo
“L’arte delle bugie” con
Charlie Sheen
19.15 Supernatural “Detenzione
forzata” con Jared Pada
20.05 Premium Fuori Serie
20.25 Orphan Black “Spiaggia
ridente”
21.15 Prima tv Grimm “Wesenrein” con David Giuntoli
22.00 The 100 “Noi siamo
terrestri - prima parte:
Dichiarazioni di guerra”
19.30 Una mamma per amica
“La casa delle bambole”
20.20 Gossip Girl “Quel che
resta di J.”
21.15 Parenthood “La settimana
verde” “Limbo” “L’offerta” con Peter Krause
23.50 X-Style
0.00 The Originals “Il ritorno
del padre”
Premium Cinema
Studio Universal
Premium Calcio
21.15 Mission: Impossible
(Thriller, 1996) con Tom
Cruise, Jon Voight, Jean
Reno. Regia di Brian De
Palma.
23.10 Oldboy (Drammatico,
2013) con Josh Brolin,
Sharlto Copley, Samuel L.
Jackson. Regia di Spike
Lee.
21.15 Al di là dei sogni (Fantastico, 1998) con Robin
Williams, Cuba Gooding
Jr., Annabella Sciorra.
Regia di Vincent Ward.
23.15 Nel nome del Padre
(Drammatico, 1993) con
Daniel Day-Lewis, Emma
Thompson. Regia di Jim
Sheridan.
17.30
18.00
18.30
19.00
19.30
20.00
20.30
21.00
22.00
23.00
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La tribù del calcio
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29
MOTORI
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Supertest
Sette piccole che vanno alla grande
Lunghe 4 metri, le moderne utilitarie sono adatte al traffico, ma anche spaziose. E le versioni diesel non temono i viaggi
Le sette vetture del nostro test: da sinistra, Citroën C3 1.6, Ford Fiesta 1.6 TDCi, Hyundai i20 1.4, Lancia Ypsilon 1.3, Renault Clio 1.5, Toyota Yaris 1.4, Volkswagen Polo 1.4 TDI.
■■■ Più spaziose delle citycar, eppure abbastanza
compatte da risultare agili
nel traffico.Parliamo delle utilitarie di circa quattro metri
di lunghezza, vetture che i
clienti continuano ad acquistare (in Italia queste auto sono di gran lunga le più vendute) per una serie di valide ragioni: per esempio, costano
meno di una berlina media
(anche nella gestione), ma offrono quasi altrettanto in termini di comfort e dotazione.
Inoltre, in versione a cinque
porte (in alcuni casi, l’unica
disponibile) non fanno mancare la praticità che ci si aspetta da un’auto da famiglia.Nella prospettiva di un impiego
a tutto tondo, che prevede
percorrenze annue importanti e viaggi in autostrada
(magari a pieno carico), conviene sceglierle con motore
diesel, come abbiamo fatto
per i sette modelli del nostro
confronto:abbastanza potenti (fra i 90 e i 100 cavalli) da
assicurare buone prestazioni
e piacevolezza di guida, vantano consumi davvero bassi
(fuori città, è facile percorrere
più di 20 chilometri con un
litro). Per approfondire, vi rimandiamo al confronto pubblicato sul mensile alVolante di aprile, già in edicola.
Citroën C3 1.6 BlueHDi
Exclusive.Alle forme tondeggianti della carrozzeria corrisponde un abitacolo ben rifinito, ampio anche nella zona
posteriore e reso davvero luminoso dal parabrezza panoramico Zenith (di serie nella
Exclusive). Le sospensioni
“turistiche” favoriscono il
comfort, ma non sono flaccide: l’auto è agile (ok anche lo
sterzo, preciso e progressivo), e l’Esp interviene soltanto quando si esagera. I 99 CV
del 1.6 diesel assicurano una
progressione corposa a partire dai 1800 giri e il cambio
manuale, nonostante la corsa lunga, è preciso.
Ford Fiesta 1.6 TDCi Titanium. È sportiveggiante nella linea (aggressivo soprattutto il frontale) ma anche nella
guida:lo sterzo diretto e preciso e le sospensioni solide esaltano la maneggevolezza (anche se non sempre i cambi di
direzione sono fluidi), e i freni sono potenti (nonostante
la corsa tutt’altro che contenuta del pedale). Grintoso il
motore, pure… nel rombo.
L’abitacolo fa viaggiare comodi gli siede nelle ben sagomate poltrone anteriori, mentre
dietro lo spazio per le gambe
non abbonda e il mobiletto
toglie agio all’eventuale quinto passeggero; bene assemblate, ma soggette a graffiarsi,
le plastiche.
Hyundai i20 1.4 CRDi Style. Ricercata nella linea e nelle finiture interne (disponibile pure la plancia bicolore), è
anche la più spaziosa del lotto, specialmente dietro (nel
divano, seppure un po’ infossato, un eventuale passeggero centrale sta più comodo
che nelle rivali); inoltre, è
quella col baule più capiente
(326/1042 litri). Su strada dà
il meglio se si guida rilassati: il
1.4 da 90 CV è pronto sin dai
1600 giri, ma ha poco allungo, e il cambio manuale a sei
marce è fluido soltanto se lo
si aziona delicatamente.
Lancia Ypsilon 1.3 Multijet Elefantino. La più compatta del gruppo (384 centimetri di lunghezza) è anche
una delle più brillanti: il suo
1.3 da 95 CV tira con vigore
dai 1800 fino a 5000 giri (ma
non è ilpiù parco).Le sospensioni, comunque, non sono
da sportiva e, se si va veloci
nelle curve, il rollio si sente;
inoltre, lo sterzo, pur preciso,
si riallinea in modo poco progressivo. L’abitacolo,con cruscotto al centro della plancia,
è originale, ma qualche finitura è tirata via e manca la regolazione in profondità del volante; inoltre, il quinto posto
(scomodo) si paga a parte e
la capacità del baule (245 litri) risulta inferiore a quella
delle rivali.
Renault Clio 1.5 dCi Costume National. Con le maniglie posteriori celate nei
montanti dei finestrini, sembra quasi una piccola coupé.
L’impressione è confermata
mettendosi al volante: so-
spensioni a punto, aderenza
elevata e precisione in traiettoria permettono di divertirsi. E, nonostante i rapporti
lunghidel cambio (che favoriscono i consumi: i migliori
del lotto), anche il 1.5 sa dare
soddisfazioni. L’abitacolo è
sufficientemente spazioso
per quattro adulti, ma le plastiche sono migliorabili, come pure l’insonorizzazione
rispetto ai fruscii dell’aria.
Toyota Yaris 1.4 D-4D
Lounge. Ha le gomme più
strette di quelle delle rivali,
ma fra le curve dice la sua: facile e intuitiva (nonostante lo
sterzo talvolta nervoso), tiene
bene la strada e ha freni potenti. Il cambio a sei marce
(come nella Hyundai)è preciso e aiuta a tenere il motore
sopra i 2000 giri, regime in
corrispondenza del quale il tiro si risveglia per poi crescere
con vigore fino ai 4600. L’abitacolo - anche con plancia bicolore in base alla tinta scelta
per l’esterno - è davvero ampio in rapporto ai 395 cm di
lunghezza della carrozzeria:
nel divano ci si sta anche in
tre. E il baule (286 litri) non è
piccolo.
Volkswagen Polo 1.4 TDI
Comfortline. È una compatta dalla linea elegante, con interni dal design (sin troppo)
rigoroso che spiccano per cura costruttiva e qualità dei
materiali.
Nella
media
l’abitabilità, con le poltrone
anteriori piuttosto sagomate
e abbastanza accoglienti, e il
divano più comodo per due
che per tre; il bagagliaio (280
litri) offre il pavimento ad altezza variabile. Alla guida,
sembra di stare in una vettura di classe superiore: la Polo
è sicura,e lo sterzo preciso anche in velocità. Un po’ ruvido
e rumoroso il 1.4 a tre cilindri
(quelli delle rivali ne hanno
quattro), che dà il meglio fra i
2000 e i 3800 giri.
Squalificati Serie A: 3 giornate a Pinilla
Blanc punisce Cavani: escluso in Coppa
Monaco spento: 0-0 col Montpellier
Il Giudice Sportivo Tosel ha sanzionato Mauricio Pinilla (Atalanta) con 3 giornate di squalifica. Un turno a Basha (Torino),
Diakité (Cagliari), Peluso (Sassuolo), Basta e Mauricio (Lazio), Pinzi e Piris (Udinese), Regini (Samp), Torosidis (Roma).
Dopo la sfuriata per il cambio in Marsiglia-Psg, Blanc non ha
convocato Cavani per la semifinale di Coppa di Francia (oggi
col Saint-Étienne). E il Psg perde pure David Luiz: coscia sinistra ko, fuori qualche settimana e niente Barça in Champions.
Il Monaco, avversario della Juventus in Champions League,
ha pareggiato 0-0 in casa contro il Montpellier nel recupero
della 25ª giornata della Ligue 1. Intanto sono tutti esauriti i
biglietti per la sfida di Torino del prossimo martedì 14 aprile.
Coppa Italia, al Franchi 3-0 per i bianconeri
Juve,un tris da Triplete
Fiorentina travolta: Matri, Pereyra e Bonucci ribaltano l’1-2 dell’andata e portano Allegri in finale
Senza Tevez, è Morata-show prima di un rosso affrettato. Delude Salah: gol annullato e poco altro
::: DANIELE DELL’ORCO
RAIUNO ORE 20.45
FIRENZE
■■■ La Juve schianta la
Fiorentina vincendo 3-0 al
Franchi e vola in finale di
Coppa Italia (7 giugno a
Roma contro la vincente
fra Napoli e Lazio). Dopo
un avvio di gara spezzettato dai molti falli, al 21’ Matri apre le marcature approfittando di una carambola in area. Raddoppio di
Pereyra al 44’ dopo una respinta su tiro di Morata.
Nella ripresa i bianconeri
tengono benissimo il campo e realizzano il 3-0 al 14’
del secondo tempo con Bonucci al volo.
FIORENTINA (3-5-2)
Neto 6: diversi interventi degni di nota, non viene assistito bene dai difensori.
Savic 5,5: il meno peggio in
un reparto che va costantemente in difficoltà anche in
superiorità numerica.
Rodriguez 5: prova a fronteggiare con il fisico Matri
che lo sovrasta spesso. Sotto
la sua guida il reparto non
rende (dal 28’ st Tomovic
sv).
Basanta 5: ha sulla coscienza lo scivolone che permette
a Pereyra il facile tap-in. Soffre tutte le iniziative del cileno.
Joaquin 5: avulso da ogni
manovra offensiva (dal 21’
st Diamanti 6: prova a dare
la scossa, qualche giocata di
qualità ma entra con il risultato già compromesso).
Borja Valero 5,5: qualche
buon lampo,ma fatica a gestire palla con costanza. Pochi
palloni in verticale.
Benitez sfida Pioli
Napoli-Lazio
l’altra semifinale
La gioia dei giocatori
bianconeri per la vittoria
a Firenze: la Juve è a
caccia della decima
Coppa Italia [LaP]
FIORENTINA-JUVENTUS
Aquilani 5: viaggia a ritmi
troppo bassi rispetto a compagni e avversari.
Mati Fernandez 6: prova a
dare vivacità in un centrocampo spento. Produce poco.
Alonso 5,5: si fa vivo in varie occasioni e prova a far valere il suo insidioso sinistro. I
difensori della Juve però dominano il gioco aereo rendendo i suoi traversoni ininfluenti.
Salah 5,5: diversi spunti in
avvio di gara. Poco supportato sia dai centrocampisti che
da Gomez,sparisce colpassare dei minuti.
Gomez 5: inconcludente,
perde tutti i duelli fisici e non
aiuta mai i compagni (dal
28’ st Babacar sv).
0-3
RETI: 21’ pt Matri, 44’ pt Pereyra, 14’ st Bonucci.
FIORENTINA (3-5-2): Neto; Savic, Rodriguez (38’ st Tomovic), Basanta; Joaquin
(21’ st Diamanti), Borja Valero, Aquilani, Mati Fernandez, Alonso; Salah,
Gomez (28’ st Babacar). All. Montella.
JUVENTUS (4-3-1-2): Storari, Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra, Vidal, Marchisio,
Sturaro, Pereyra (38’ st Ogbonna), Morata, Matri (29’ st Coman; 43’ st
Llorente). All. Allegri.
ARBITRO: Massa.
NOTE: amm. Sturaro, Chiellini, Rodriguez, Marchisio. Mati Fernandez, Vidal. Esp. Morata.
JUVENTUS (4-3-1-2)
Storari 6: prova di ordinaria
amministrazione.Buon intervento nel recupero su Mati.
Padoin 6: prova disciplinata. Un jolly di sicura
affidabilità per Allegri.
Bonucci 6,5: prende subito
le misure a Salah. Comanda
il reparto da leader e segna lo
0-3 in versione bomber.
Chiellini 6,5: pressa con costanza le due punte viola con-
cedendo poco spazio alle giocate di Salah.
Evra 6: le azioni della Juve si
sviluppano più sulla destra.
Si limita a tenere la posizione
con attenzione.
Vidal 5,5: fatica ancora a tornare al suo livello. Piuttosto
nervoso, compie parecchi interventi che potrebbero costargli più del giallo.
Marchisio 6,5: altro che
crociato rotto. Domina il cen-
trocampo con tanta classe.
Prende un giallo ingenuo
che gli costa la finale.
Sturaro 5,5: fatica a trovare
la posizione e commette come sempre troppi falli.
Pereyra 7: si muove bene alle spalle delle due punte e si
fa trovare pronto sul tap-in
che vale lo 0-2 (dal 38’ st
Ogbonna sv).
Morata 7,5: giocatore sontuoso. Tecnica, lucidità, tanta
corsa e giocate illuminanti.
Eccessivo il rosso per un intervento comunque inutile.
Matri 7: non segnava dal 6
gennaio in Genoa-Atalanta,
colpisce alla prima da titolare
dopo il ritorno in bianconero. Decisivo (dal 29’ st Coman sv: Allegri lo toglie dopo
10’: dal 43’ Llorente sv).
Forfait in rifinitura (coscia destra). Si ferma pure Lichtsteiner
Ansia per Carlitos, l’obiettivo è recuperare per il Monaco
■■■ Allegri si starà mangiando le mani.
Carlos Tevez, 31 anni [LaP]
L’infortunio diTevez (risentimento muscolare ai flessori della coscia destra) sembra
essere uno strano scherzo del destino, dopo le parole del tecnico bianconero alla vigilia della sfida in Coppa Italia contro la
Fiorentina («Tevez quando sta bene gioca.
Sta bene? Si almeno fino a stamane»). Un
brutto risveglio,quindi, per Allegri.Per Carlitos, comunque, lo stop che gli ha fatto saltare la sfida di Tim Cup,non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. A Torino c’è ottimismo per recuperarlo nella sfida di Champions contro il Monaco, il prossimo martedì.Oggi l’attaccante sarà sottoposto ad ulte-
riori accertamenti e qualcosa di più si potrà sapere.
Perderlo per la Champions infatti sarebbe un bel problema per Allegri: il numero
10 bianconero è stato decisivo in più del
50% delle partite che l’hanno visto nel tabellino marcatori. L’argentino, in serie A,
ha segnato in dodici partite e in cinque occasioni è stato l’autore della rete decisiva.
Senza le sue reti la Juventus avrebbe in
campionato dieci punti in meno. L’Apache è anche in testa alla classifica dei marcatori con 17 gol per un totale di 25 stagionali, con i 6 in Champions League e i 2 in
Supercoppa italiana.
Ma Tevez è fondamentale per le manovra bianconera, non soltanto per le reti. Sono, per esempio, 102 i palloni recuperati in
fase difensiva, 31 i cross, 294 le verticalizzazioni, 41 i tiri nello specchio della porta (33
fuori), gli altri numeri «pazzeschi» dell’atleta, a testimoniare la sua forza. Ma senza
Carlitos la Vecchia Signora se la cava comunque. In campionato 21 successi in 29
giornate di campionato e quest’anno sono
già andati a segno con 14 giocatori diversi.
Il contributo di Tevez in questi numeri è
stato fondamentale. Ecco perchè i suoitifosi sperano in un immediato recupero.
G.DEC.
Umori diversi ma obiettivo comune per Napoli e
Lazio che si sfidano stasera al San Paolo alle 20.45
(dir. Rai 1) per la seminifinale di ritorno di Coppa
Italia (1-1 all’andata). Benitez non fa calcoli («Andiamo in campo con l’idea di vincere, noi siamo
una squadra che attacca») e lancia Hamsik e
Gabbiadini a supporto di
Higuain. In difesa dovrebbe tornare Koulibaly. Dal
canto suo Pioli vuole cavalcare l’onda dell’entusiasmo e punta tutto sui titolari della vittoria di Cagliari, con l’eccezione di
Berisha tra i pali al posto
di Marchetti e ha motivazione in più: «Siamo gli
unici ad aver iniziato la
coppa dall’inizio. Meritiamo questa finale».
AL TARDINI
Recupero in A:
Parma-Udinese
oggi alle 18.30
In campo oggi alle 18.30
Parma e Udinese al Tardini per il recupero della gara rinviata il 22 febbraio
scorso. Stramaccioni non
si fida di un Parma in piena crisi: «Il clima può ingannare», ha spiegato in
conferenza stampa. Dubbi sull’utilizzo di Allan e
Guilherme, ma soprattutto di Di Natale: «Ha un
problemino all’adduttore, decideremo in base alle sue condizioni». Donadoni, che dovrà fare a meno di Lila, ha parlato di
Biabiany e del caso-Lodi:
«Quando un giocatore ha
qualcosa da dire venga da
me. Biabiany deve fare altre visite». Intanto, su richiesta dei gialloblù la sfida di campionato CagliariParma si disputerà lunedì
4 maggio anziché il 3.
31
SPORT
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Oggi in pista a Oschersleben
Sulle orme del padre
Schumi jr al debutto
su una monoposto
::: TOMMASO LORENZINI
■■■ La punizione è arrivata,
servirà probabilmente a poco,
ma intanto la Curva Sud della
Roma rimarrà chiusa un turno, da scontare il 19 aprile contro l’Atalanta, per gli striscioni
«provocatoriamente insultanti» esposti contro Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso il
3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia. E mentre l’inchiesta va avanti (soprattutto
per tentare di spiegare e capire
come e perché la lenzuolata sia
potuta arrivare ed essere esposta in tutta la sua lunghezza nella curva giallorossa) a noi resta
la sensazione che anche stavolta si sia guardato il dito e non la
luna, si sia usato un palliativo
ma il “male” sia rimasto ancora al suo posto, si sia deciso di
squalificare la Sud per far contenti i perbenisti nel tentativo
di far vedere che il Palazzo del
calcio sa anche prendere posizione e provvedimenti. Probabilmente il commento più centrato e razionale di tutta questa
storiaccia viene dalla signora
Antonella: «Renzi mi ha deluso
perché la sua figura siè vista poco.Ho sentito una sua dichiarazione dopo la morte di Ciro
che prometteva un cambio di
rotta immediato e che questi
teppisti non avrebbero più predominato negli stadi, e invece
sembra proprio che non sia
cambiato nulla».
■■■ I test di Formula 4 al via oggi
sul circuito di Oschersleben, nella
Germania settentrionale, vedranno
tra i protagonisti un pilota con un
cognome speciale: Schumacher. A
due settimane dall’inizio del campionato infatti, Mick Schumacher,
figlio del 7 volte campione del mondo di Formula 1, è pronto a compiere il salto dai kart alla Formula 4.Nato il 22 marzo ’99, sarà alla guida di
Mick Schumacher, 15 anni
un bolide da 160 cavalliche raggiunge una velocità di 210 chilometri
orari. Nonostante il debutto, è improbabile che Mick sarà messo di
fronte ad un microfono già in questa stagione. La famiglia sta cercando di proteggere la privacy di un
adolescente sottoposto a un’enorme pressione in un momento difficile della sua vita.«È un ragazzo meraviglioso e cordiale che deve conti-
nuare a crescere», ha detto in un’intervista al quotidiano Die Welt, Frits
van Amersfoort, responsabile del team di Mick in Formula 4. La sua sarà soltanto una delle 42 vetture
iscritte per le 18 squadre di Formula
4, ma di certo l’avversario più temibile,nell’arco degli otto fine settimana del mondiale (con tre gare ciascuna), sarà dover convivere col peso di chiamarsi Schumacher.
SENTENZA SCONTATA
La curva della Roma chiusa
dopo gli striscioni contro Ciro
Un turno di stop alla Sud, ma da ora vanno sanzionati allo stesso modo
gli slogan sull’Heysel o Superga. Altrimenti ci saranno morti di serie A e B
INSULTI E POLEMICHE
Lo striscione incriminato
durante Roma-Napoli.
Sopra Antonella Leardi,
madre di Ciro Esposito
[Ansa-LaP]
IN GIAPPONE
L’ex Genoa Miura
torna a segnare
a 48 anni suonati
PALLOTTA: «IDIOTI»
James Pallotta, presidente
della Roma, in serata ha chiamato la Leardi e nel pomeriggio ha parlato alla radio ufficiale del club: «Siamo frustrati e
delusi. Non è giusto nei confrontidi chi viene allo stadio subire decisioni stupide di poche
persone. Sono pochi fottuti
idioti stronzi, sta a noi farli
smettere. Noi come Roma stiamo facendo molte cose contro
le violenze, daremo un milione
dieuro a Roma Cares (la fondazione del club, ndr) per continuare a combattere tutto questo. In Italia bisogna cambiare
e fare qualcosa».
Vedremo se almeno questa
vicenda servirà da spartiacque
o se la sentenza del giudice
sportivo Gianpaolo Tosel non
sarà altro che una decisione
dettata dall’emotività, dalla
pressione deimedia e dal cadavere diun povero ragazzo ancora caldo, dal tentativo di lavarsi
la coscienza con una sanzione
che, alla fine dei conti, si rivelerà del tutto inutile e paradossale. Lo stesso metro di giudizio,
infatti, non è mai stato adottato
nel recente passato quando la
curva bianconera dello Juventus Stadium esponeva durante
il derby gli striscioni «Quando
volo penso al Toro», e «Noi di
Torino orgoglio e vanto, voi so-
lo uno schianto», con chiaro riferimento alla tragedia di Superga del 4 maggio 1949. In
quella occasione, il giudice ha
stabilito che “bastavano” 25mila euro di multa alla Juve (nel
dicembre 2012 uno striscione
analogo costò 10mila euro di
ammenda aibianconeri), mentre è stata di zero euro la sanzione ai tifosi granata che nel frat-
tempo, nel loro settore, inneggiavano all’Heysel, celebrando
con cori e un cartellone «-39»
scivolati via quasi nell’indifferenza totale. Ventimila euro li
ha dovuti sborsare anche l’Inter per un’“esibizione” dei propri ultrà sullo stesso argomento e la casistica potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui,
stendendo un velo pietoso.
DISTINZIONI
Oggi dunque si chiude un
settore di uno stadio per oltraggio ai defunti: un metro che costituirà un precedente, ci attendiamo che lo stesso venga fatto
alprimo accenno di mezzo striscione su Heysel o affini, altrimenti il calcio e chi lo comanda dovrà spiegare la distinzio-
ne fra morti di serie A e di serie
B. Qualcuno ha evidenziato
che gli ennesimi, ripetuti cori
di discriminazione territoriale
sono stati l’aggravante decisiva
per la Curva Sud ma pare una
posizione risibile: per punire
chi oltraggia Superga dovremmo sentire i torinesi juventini
dare dei terroni ai torinesi granata?
Kazuyoshy Miura, storico attaccante giapponese con un passato al Genoa
nella
stagione
1994/95, ha segnato un
gol nel match di seconda
divisione perso dai suoi
Yokohana Fc per 3-2 contro lo Jubilo Iwata (ex
squadra di Totò Schillaci). A 48 anni e 38 giorni
di età è diventato così il
calciatore più anziano
ad aver realizzato un gol
in un campionato professionistico nipponico. Nella sua trentennale carriera conta anche 89 presenze e 55 centri con la nazionale del Sol Levante.
Al via a Torino la Coppa del Mondo di biliardino
Rossi contro blu: è il Mondiale dei campioni di plastica
::: TORINO
■■■ Hanno provato anche a chia-
marlo calcetto (forse per nascondere
le origini fasciste) ma il calcio balilla,
il biliardino, ha attraversato indenne
oltre 70 anni di storia e si piazza tutt’ora senza discussioni al top della
classifica del divertimento: playstation, Xbox e affini, non c’è partita. E
da oggifino a domenica,alPala Ruffinidi Torino, scattano i Mondiali. Cinque 5 giorni di gare e più di 1000 atleti provenienti da oltre 33 Paesi si sfideranno in competizioni a squadre
ed individuali su una piattaforma di
Massimo Caruso, 24 anni, tre
volte campione italiano di calcio
balilla e star dei Mondiali [u.s.]
60 tavoli, pronti giocare su 5 diversi
tipi di “superficie” con palline che
sfrecciano anche a 140 km/h in partite che possono arrivare a durare perfino 40 minuti. La Danimarca è chiamata a difendere il titolo mondiale
femminile, mentre tra gli uomini sapete chi sono campioni in carica? Gli
StatiUniti- e noiprofani non l’avremmo mai detto - e fra le nazioni emergenti ci sono Argentina, Brasile, Iran,
Giappone e la Cina, che però per
adesso iscrive solo le formazioni juniores, perché in patria il biliardino è
sport riservato solo ai più giovani. E
l’Italia? Campione mondiale fra i paralimpici, vanta anche la federazione con più iscritti al mondo, 16mila
(380 club e 30 tornei settimanali con
partite che richiamano anche 2.500
spettatori), compie 20 anni proprio
nel 2015 e ha sede a Feletto Canavese, in un centro federale di 3500 metri quadri per corsi e allenamenti.
Fra i giocatori al top c’è il 24enne
torinese Massimo Caruso, tre volte
campione nazionale: «Mi alleno anche cinque ore al giorno, in gruppo e
da solo, in più svolgo esercizi specifici specifici per avambracci, polsi e
schiena». Riflessi e reattività le parole
chiave, soprattutto per la novità che
sarà introdotta proprio a Torino, lo
speedball, disciplina spettacolare
che prevede un massimo di 5 secondi per il possesso (contro i 15 normali) e l’uso dei famigerati ganci, i passaggi fra “omini” della stessa linea. In
Italia sono vietati, non all’estero.
LOTO
32
__Mercoledì 8 aprile 2015__
BERGAMO
RASSEGNA DAL 13 APRILE
I NUMERI DI IERI
Pub a fuoco: muore il titolare
La pista del rogo autoprovocato
::: 5 Borseggi
::: 28 Scippi
::: 8 Rapine
::: 27 Truffe
servizio a pagina 39
Eventi da Brera a Chinatown
Il Salone invade la città
::: 47 Furti in appartamenti e negozi
::: 1 Furti di autovetture
::: 6 Furti a bordo di autovetture
::: 8 Arresti
servizio a pagina 36
Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640
:::
Contraria la Consulta nomadi: spreco di denaro
Città metropolitana
LaGrandeMilanocollassa
Irenzianiseneaccorgono
dopoaverladecapitata
::: RENATO BESANA
■■■ Che la Città metropolitana fosse un
disastro non è una sorpresa, ma che anche
il Pd sia costretto ad ammetterlo suona come un de profundis. Il vicesindaco del baraccone che ha sostituito la Provincia, Eugenio Comincini, in un’intervista pubblicata sul Corriere di ieriabbandona ogni cautela. In cassa ci sono 365 milioni, un terzo
scarso di quel che servirebbe: se entro la
fine di maggio non arrivano risorse, avverte, si rischia il dissesto; per Milano, sono
parole sue, è necessaria una legge speciale.
Giova ricordare che Comincini è un
renziano della prima ora: ha quindi condiviso, se non altro per lealtà, gli entusiasmi
alimentati dal governo sulla riforma che ha
tolto di mezzo le vecchie amministrazioni
provinciali.Se ne dicevano meraviglie, assicurando risparmi e maggiore efficienza.
Siamo invece alla paralisi: la legge che disciplina la materia s’è rivelata d’impervia attuazione, ancora non si sa quale destino
attenda il personale, come ripartire le competenze e, soprattutto, con quali soldi farvi
fronte. Graziano Delrio, che da sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha firmato il pasticciaccio, è stato promosso a ministro delle Infrastrutture; speriamo che nel
nuovo incarico si mostri più avveduto.
L’idea, non brillantissima, che per
emendare una legge appena entrata in vigore ne serva una seconda, e per giunta
speciale, dà la misura di quanto la situazione sia grave. Anche con la migliore volontà, servirebbero mesi per approvare il nuovo provvedimento che dovrebbe garantire
i fondifinora negati. Pisapia, che della grande Milano è sindaco, per ora preferisce
non esprimersi: per esperienza diretta, ha
imparato a non fare affidamento sulle promesse romane. Maroni, a scanso di guai
peggiori, ha proposto di avocare alla Regione le competenze che erano in capo alla
Provincia: se ne discute, ma un accordo ancora non è stato raggiunto.
Renzi, dal canto suo, ha dichiarato d’aver letto «osservazioni stravaganti» sui tagli
di bilancio alla Città metropolitana: secondo lui, basta «un cambio di mentalità».
Non serve altro per pagare gli stipendi e
manutenere scuole e strade: chissà perché
i suoi «cari amici», come ama definirli, non
c’erano arrivati da soli.
La giunta butta 1,5 milioni
per i nuovi container dei rom
Palazzo Marino: campo attrezzato in via Bonfadini. Residenti in rivolta. Il centrodestra: follia
L’ARCIPRETE DEL DUOMO: NON VERRÀ. PRONTA LA COPIA DELLA MADONNINA
Papa Francesco dà buca all’Esposizione
■■■ Nuovo campo regolare
da 1,5 milioni in via Bonfadini. Lo ha annunciato l’assessore alla Sicurezza Marco
Granelli. Prenderà il posto di
quello provvisiorio (costato
un milione di euro) di via
Lombroso.Numerose le critiche. Su tutte quelle della portavoce della consulta rom
Dijana Pavlovic: «Spendere
soldiper un nuovo campo sarebbe inutile».
DINO BONDAVALLI a pagina 35
ASSUNZIONI BEFFA
I vigili per l’Expo?
Al lavoro da agosto
::: MARCO FERRARI
■■■ Avrebbero dovuto dare
■■■ Difficilmente Papa Francesco verrà a Mila-
no a visitare l’Expo. L’annuncio è arrivato ieri
dal presidente della Veneranda Fabbrica del
Duomo, monsignor Borgonovo. «A mio giudizio non verrà, ma non è detto che mandi un suo
emissario o che si avvalga di un video messag-
gio». Intanto è stato svelato il padiglione del
Duomo che ospiterà la copia della «Madonnina». Sempre ieri è stato a visitare il sito il presidente dell’Anac Raffaele Cantone e Sala ha ribadito: «Per Expo tutto sarà pronto».
servizio a pagina 34
man forte ai colleghi alle prese
con il super lavoro nel periodo
dell’Expo. Ma il prossimo 1
maggio, invece di essere in servizio per la giornata inaugurale
dell’Esposizione universale, i
36 vigili assunti a tempo determinato per il semestre della
manifestazione inizieranno il
corso (...)
segue a pagina 35
Palazzo Chigi: ok al referendum elettronico
Dante Ferretti: pronto a chiedere i danni
Sì del governo al piano Maroni
Voto per l’autonomia nel 2016
Allestimento in ritardo a Rho
Il premio Oscar denuncia Sala
::: FABIO RUBINI
■■■ I ritardi di Expo iniziano a far
■■■ Roberto Maroni segna
un altro fondamentale punto
a suo favore verso una maggiore autonomia della Regione
Lombardia. È di ieri la notizia
che il governo ha dato il via libera alla legge regionale che introduce il voto elettronico per
il Referendum consultivo. Ad
annunciarlo è stato lo stesso
Maroni: (...)
segue a pagina 34
imbufalire anche le star.Ieri, ilcelebre scenografo da Oscar Dante Ferretti, tramite il suo legale, ha inviato una lettera al Commissario Giuseppe Sala, dicendosi «sconcertato e arrabbiato» perché il suo pro-
Il neonato lasciato in strada a Cormano (Mi)
Boom di richieste per adottare il bimbo abbandonato
::: SALVATORE GARZILLO
■■■ Lunedì mattina non aveva un nome e il suo
futuro era appeso al caso. Ora sta bene, è affidato
alle mani amorevoli del personale del reparto di
Neonatologia del Niguarda e c’è una lunga lista di
persone che ha chiesto di poterlo adottare. Alberto,
così è stato chiamato dai medici il neonato trovato
in via Prealpi, a Cormano, da una donna di 75 anni
che stava andando a coltivare il proprio orto. Pesa 2
chili e 700 e i suoi valori sono nella norma. «È sotto
osservazione più per proteggerlo che per un reale
bisogno di cure» spiegano i dottori che intanto stan-
no eseguendo una serie di controlli per scoprire
eventuali patologie congenite o infezioni contratte
al momento del parto. È sicuro, in ogni caso, che
non ha subìto alcun tipo di maltrattamento prima
di essere abbandonato in quella strada isolata nel
giorno di Pasquetta. La direzione del Niguarda ha
fatto sapere di aver ricevuto «parecchie telefonate,
di persone che volevano adottare il piccolo» ma come tutti i piccoli abbandonati c’è un lungo iter da
seguire prima di entrare in una famiglia. Intanto, i
carabinieri di Sesto San Giovanni stanno cercando
la madre o la persona che lo ha lasciato in strada.
Non sarà facile, lo ammettono anche loro.
getto di allestimento per la viabilità del sito espositivo, è in panne,
proprio alla vigilia dell’inaugurazione. Per questo Ferretti ha diffidato gli organizzatori dal realizzare solo in parte la sua opera.
FEDERICA VENNI a pagina 34
34
CRONACA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Dopo il no di Pisapia a piazzetta Reale
REFERENDUM LOMBARDO
La Madonnina trova casa
nel padiglione del Duomo
Ma il Papa dà buca a Expo
Ok da Palazzo Chigi
Voto per l’autonomia
nella primavera 2016
::: segue dalla prima
FABIO RUBINI
Pronta la copia della statua per ilsito.La VenerandaFabbrica:panegratisognivenerdì
Monsignor Borgonovo lancia l’allarme:«Non credo che il Pontefice visiterà l’Esposizione»
::: FABIO RUBINI
■■■ L’immagine più evocativa di giornata è quella di
Beppe Sala che se ne va dal
cantiere della Chiesa di San
Gottardo in Corte con una
miniatura della madonnina
sotto braccio. «Se me la prestate la porto con me, in questi ultimi ventiquattro giorni
ne avrò bisogno...» aveva
scherzato poco prima durante la presentazione del padiglione del Duomo a Expo,
quello che ospiterà la copia
della «Madunina» (altre due
più piccole verranno regalate
a Papa Francesco e al Cardinal Scola) che da secoli veglia
sui milanesi.
Una statua che alla fine ha
trovato casa dopo che Pisapia aveva bocciato la sua posa nella piazza delPalazzo Reale. Eppure ieri il sindaco era
in prima fila a «benedire»
quello che ha definito «un
simbolo anche di laicità di
una Milano aperta all’accoglienza». Un tasto, quello della laicità, sul quale Pisapia ha
battuto molto e che non è piaciuto all’assessore alle Culture di Regione Lombardia Cristina Cappellini, che dopo
aver rivendicato in conferenza stampa «l’importanza di
avere la Madonnina a Expo
in un momento storico molto difficile per i cristiani nel
mondo», su facebook ha polemizzato col sindaco: «Pisapia ha presentato l’esposizione della Madonnina a Expo
con un inno alla laicità... Ma
per la giunta milanese è così
faticoso parlare di valori cristiani?». Polemiche a parte,
la «nuova» Madonnina verrà
consegnata al sito per il 27
aprile e capeggerà vicino all’entrata principale dell’Expo.
Tra un annuncio e l’altro
(ogni venerdì per la durata di
Expo la Veneranda fabbrica
distribuirà pane gratuito ai bisognosi) ieri è stata la giornata che ha decretato il forfait
quasi definitivo di Papa Francesco che, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, non verrà a
Milano durante i sei mesi dell’Esposizione. Ad annunciarlo, seppur ufficiosamente
(«ma non facciamo noi l’agenda delSanto Padre») è stato monsignor Borgonovo,
presidente della Veneranda
Fabbrica: «Io non penso che
il Papa visiterà Expo, ma lo dico per mia scientia. Questo
non significa - ha proseguito
l’alto prelato - che non possa
essere presente in altri modi,
con intermediari o come ha
fatto alla giornata all’Hangar
Bicocca, con un videomessaggio».
CONTO ALLA ROVESCIA
A sinistra papa Francesco, in alto la copia della
Madonnina e la ricostruzione grafica del padiglione
del Duomo che accoglierà i visitatori a Rho-Pero
[LaPresse e Fotogramma2]
In attesa di una parola definitiva da parte della Santa Sede, Sala è apparso ottimista
sull’avanzamento dei lavori
ed ha assicurato che per l’inaugurazione tutto, all’interno delsito, sarà pronto. Diversa la storia per quel che riguarda la viabilità. Anche ieri
il commissario ha confermato che la Zara-Expo non sarà
in funzione prima dell’estate:
«il problema, che si risolve a
metà luglio, consiste nel fatto
che chi arriva dalla A8 dovrà
andare fino all’altezza dell’UciCinema e da lì ci sono
300-400 metri di viabilità cittadina, protetta e governata
dai vigili. Ci si mette un po’ di
più. Noi stiamo cercando di
far sì che meno gente possibile venga in auto. È insano por-
FORZA ITALIA
Gli effetti dell’evento sul territorio
Convegno azzurro ad Arcore
L’onda lunga di Expo si spera possa investire non solo
Milano, ma anche tutto il territorio limitrofo. Per questo
domani, giovedì 9 aprile, ad Arcore, il coordinamento provinciale Monza e Brianza di Forza Italia con la collaborazione della Cobest e del club Forza Silvio di Arcore, organizza un incontro dal titolo «Internazionalizzazione e
Marketing Territoriale. Opportunità di Expo 2015» che si
terrà alle 21 presso il centro Sant’Apollinare, in via Sant’Apollinare 1. Alla serata interverranno l’onorevole Elena
Centemero che ricopre anche i ruoli di vice coordinatore
regionale e delegata per le attività dei club Forza Silvio
della Lombardia, l’assessore regionale all’Expo Fabrizio
Sala e ancora i consiglieri comunali di Arcore Claudio Bertani, Attilio Cazzaniga, Giancarlo Sala e il sindaco di Concorezzo e consigliere provinciale Riccardo Borgonovo.
F.RUB.
tare tanto traffico di auto lì».
In mattinata Raffaele Cantone, presidente dell’Anac
(Autorità Nazionale Anticorruzione) aveva fatto visita al
cantiere per fare il punto della situazione con lo stesso Sala. «Cantone ha promesso
che i tempi saranno rapidi
per l’esame delle proposte di
accordo in tema di extracosti.
Ribadisco però - ha aggiunto
il commissario - che anche
se dovessimo arrivare ai limiti massimi delle cifre oggi in
gioco, saremmo comunque
con una spesa definitiva inferiore al budget iniziale». Sala
e Cantone hanno anche parlato «delle linee guida del semestre per quanto riguarda
gli incarichi diretti da assegnare durante l’Expo».
(...) «Finalmente da Roma arriva una buona notizia - ha scritto il governatore in una nota -. Ora ci
metteremo subito al lavoro per individuare il sistema più efficiente, più sicuro e meno costoso per
portare i lombardi a votare il referendum sull’autonomia, con l’obiettivo di
fare della Lombardia una
regione a Statuto Speciale».
Il fatto che il Consiglio
dei Ministri non abbia impugnato la legge, segna
un’importante
vittoria
per la maggioranza che
governa la Lombardia
(per l’occasione allargata
ai grillini) e nel contempo
uno schiaffo alPd regionale che a quel referendum
e a quella modalità di voto aveva mostrato pollice
verso in aula al Pirellone.
Una bocciatura che, in un
recente referendum on line, era stata criticata anche dagli iscritti al Pd.
Cosa succederà ora? La
macchina regionale si
metterà in moto per stabilire quale modello di voto
elettronico usare. Sui tempi della consultazione, invece, Maroni ha spiegato
che si terrà entro la primavera 2016, ma è più che
un’ipotesi il fatto che la
consultazione si terrà in
concomitanza con le elezioni amministrative che
vedranno, tra gli altri, al
voto anche la città di Milano. Un election day di
questo tipo, ovvio, significherebbe un ulteriore significativo risparmio per
le casse regionali.
Il braccio di ferro
Opera in ritardo: il premio Oscar denuncia Sala
Le scenografie di Dante Ferretti non saranno pronte per il primo maggio: «Non usino il mio nome, sono pronto a chiedere i danni»
L’INCONTRO
Stefano Boeri e Nardella
disegnano la città del futuro
Questa sera dalle 18 al Teatro Parenti si terrà un evento dedicato alle «Città del Futuro: una tavola rotonda che metterà a confronto alcuni dei più giovani sindaci italiani
con alcune delle più affascinanti e
innovative realtà del digitale e dei
servizi». La serata è organizzata
dall’architetto urbanista (ed ex assessore alla Cultura di Milano) Stefano Boeri, dal sindaco di Firenze
Dario Nardella e dall’agenzia
77Agency di Amedeo Guffanti. Oltre a Nardella, il mondo delle amministrazioni comunali sarà rappresentato dai sindaci Giorgio Gori
(Bergamo), Antonio Decaro (Bari)
e Monica Chittò (Sesto San Giovanni) e molti altri sindaci dell'area
metropolitana milanese.
::: FEDERICA VENNI
■■■ I ritardi di Expo iniziano a
far imbufalire anche le star. Ieri, il
celebre scenografo da Oscar Dante Ferretti, tramite il suo legale, ha
inviato una lettera al Commissario straordinario Giuseppe Sala,
dicendosi«sconcertato e arrabbiato» perché il suo progetto di allestimento per la viabilità del sito espositivo di Expo, in particolare un lavoro sul Cardo e sul Decumano (i
due viali principali sui quali si affacciano i padiglioni dei Paesi partecipanti), è in panne, proprio ora
che l’inaugurazione dell’Esposizione è alle porte. La questione è
seria,Ferretti si dice «pronto ad avvalersi di ogni mezzo legale idoneo» a salvaguardare il prodotto
del suo genio creativo, opponendosipubblicamente ad ognirealizzazione incompiuta dell’opera.
Pena, il ritiro della sua firma dal
progetto, al quale l’artista sta lavorando da quattro anni. Non solo,
Lo scenografo Dante Ferretti [Ftg]
Ferretti, per evitare danni di immagine, non parteciperà alla cerimonia di inaugurazione. La rottura è consumata e i vertici del’Esposizione universale, per il momento, non commenta.
Lo scenografo, tre volte Oscar
con i film «The Aviator», «Sweeney Todd» e «Hugo Cabret», an-
nuncia le vie legali «con ogni più
ampia riserva di azioni inibitorie e
risarcitorie». La lettera, durissima,
è stata inviata al commissario dell’evento nei giorni scorsi. «Sono
quattro anni che lavoro a questo
progetto», sottolinea Ferretti. «Ci
ho messo la faccia e il nome. È stato approvato da tempo, ma la gara di appalto è stata perfezionata
soltanto da pochi giorni: non sarà
mai pronto per l'apertura. Mi sento dire che forse sarà realizzato
per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a
una realizzazione parziale e li diffido dall’usare il mio nome». Del resto lo aveva detto Pisapia qualche
giorno fa: «Non tutto sarà finito entro il 1 maggio».
A ventitré giorni dall’apertura
ufficiale dell’evento, un’altra polemica, che ricorda il braccio di ferro tra l’archistar David Chipperfield e il Comune per i pavimenti
del Museo delle Culture appena
inaugurato.
CRONACA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
35
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Contraria anche la Consulta nomadi: spreco di denaro
Nuovi container ai rom: buttati 1,5 milioni
La giunta arancione: campo attrezzato in via Bonfadini per sostituire il centro di via Lombroso. Il centrodestra: piano folle
::: DINO BONDAVALLI
■■■ A sentire l’assessore co-
munale alla Sicurezza, Marco
Granelli, l’intervento rappresenterebbe il rafforzamento di
un’esperienza positiva.La chiusura del centro rom divia Lombroso, costato circa 1 milione
di euro due anni fa, e l’apertura
di una nuova struttura in via
Bonfadini, al costo di un altro
milione e mezzo, servirebbero
a dare continuità all’esperienza dei Centri di emergenza sociale nei quali vengono accolti i
rom sgomberati dalle baraccopoli.
Peccato che,al di fuori da Palazzo Marino, il progetto non
convinca nessuno. Non i residenti, che si preparano a fronteggiare nuovi problemi in
un’area già sotto forte pressione per quelche riguarda la sicurezza. Non le forze di centrodestra, per le quali il trasferimento del centro produrrà uno
sperpero di denaro pubblico
(proveniente dal ministero dell’Interno) che si sarebbe potuto usare diversamente. E nemmeno la Consulta rom e sinti di
Milano, per la quale l’esperienza del centro di via Lombroso è
stata così fallimentare che non
merita certo di essere riproposta.
«Il bilancio del centro di via
Lombroso è un disastro, perché si sono spesi tantissimi soldi senza alcun risultato», commenta Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta. «Aprire
un altro centro, spendendo soldi per le bonifiche e per le varie
strutture non ha alcun senso,
tanto più che secondo le nostre verifiche, visto che di dati
ufficiali non ce ne sono, ogni
posto di lavoro creato attraverso il sistema dei Centri di emergenza sociale è costato 160 mila euro ai milanesi». Eppure, il
piano di Granelli prevede nuovi investimenti ingenti. Se negli
ultimi due anni si erano spesi
300 mila euro all’anno per ilnoleggio dei container nei quali
venivano alloggiate le famiglie
sgomberate dai campi irregolari, stavolta Palazzo Marino intende acquistare gli alloggi, per
i quali si prevede una spesa di
591mila euro.
Non basta. Altri 409mila euro, come anticipato da Repubblica, saranno necessari per garantire i collegamenti idraulici
ed elettrici, mentre la bonifica
e pulizia del terreno, occupato
per anni da un campo abusivo
poi bruciato, costerà altri 561
mila euro. In tutto oltre 1,5 milioni di euro, quindi, per realizzare un centro il cui futuro sarà
tutto da definire. «L’area su cui
intendono aprire il nuovo centro era stata la prima sgomberata da questa giunta, con tante
promesse di interventi che poi
non sono stati realizzati» ricorda la Pavlovic. Qui sarebbe dovute passare la Paullese, la cui
costruzione è poi stata bloccata, una strada che nel Pgt del
Comune diMilano è però tuttora presente e che in futuro la
nuova giunta potrebbe anche
decidere di realizzare.
Un nodo in più da considera-
::: IL CASO
IL NODO EXPO
LE ORIGINI
Nel 2012 brucia un campo
rom abusivo in via Bonfadini.
Nel sito vivevano circa cento
persone
I vigili assunti?
Saranno pronti
solo ad agosto
PRIMA ACCOGLIENZA
Nel 2013 il Comune allestice,
in accordo con la Prefettura,
una struttura d’accoglienza in
via Lombroso, su di un’area
della Sogemi. Quella struttura
costò alla collettività un milione di euro
::: segue dalla prima
MARCO FERRARI
IL NUOVO CAMPO
Nel 2015 il Comune annuncia
la chiusura del campo provvisorio di via Lombroso e la costruzione di un campo nuovo
di zecca in via Bonfadini, sull’area dove sorgeva il campo
originario. Costo dell’operazione per i milanesi: un milione e mezzo di euro
LE LAMENTELE
I primi a lamentarsi del nuovo
progetto del Comune sono stati i residenti, preoccupati che il
campo potrà avere su un quartiere che, come spiega il consigliere leghista di Zona Paolo
Bassi «ha già parecchi problemi di degrado e sicurezza».
Ma le critiche più feroci arrivano da Dijana Pavlovic, portavoce della consulta: «Aprire
un altro centro non ha senso»
re.Ciò che più preoccupa i residenti è il fatto che «un esperimento che non ha certo brillato per risultati venga replicato
in una zona in cui i problemi di
degrado e sicurezza sono già
parecchi», spiega Paolo Bassi,
consigliere della Lega Nord in
consiglio di Zona 4, «venendo
ancora una volta calato dall’alto». «La buona notizia è che vogliono chiudere via Lombroso», commenta Fabrizio De Pa-
I container e alcuni abitanti del campo nomadi provvisorio di via Lombroso [Fotogramma]
“
■ Il bilancio del centro di via
Lombroso è un disastro, perché si
sono spesi tantissimi soldi senza
alcun risultato. Aprire un altro
centro, spendendo soldi per le
bonifiche e per le varie strutture
non ha alcun senso
DIJANA PAVLOVIC
squale, consigliere di Forza Italia a Palazzo Marino. «Il fatto di
voler spendere un altro milione e mezzo per un nuovo centro per i rom quando ci sono
famiglie italiane sfrattate e senza casa che avrebbero bisogno
diaiuti conferma però che questa è una giunta di buonisti e
pessimi programmatori che si
ostinano a replicare un’operazione fallimentare e fantozziana».
(...) di addestramento della
polizia locale. La notizia è
emersa ieri nella riunione
fiume tra Comune e sindacati per discutere del salario
accessorio e degli incentivi
per Expo. Un incontro «interlocutorio, con un nuovo
appuntamento per giovedì»,spiega ilsegretario regionale Sulpm Daniele Vincini,durante ilquale è trapelato che l’addestramento dei
colleghi inizierà in concomitanza con Expo. «Ma in genere servono tre mesi più
15 giorni di affiancamento, i
tempi sembrano poco compatibili». Oggi i sindacati incontreranno il comandante
Tullio Mastrangelo per discutere dell’organizzazione
dei servizi della polizia locale durante Expo.Ilclima della vigilia non è certo dei più
distesi,tanto più dopo la notizia che riguarda i 36 nuovi
agenti.«È l’ennesimo esempio di disorganizzazione»,
attacca Giovanni Aurea, delegato Rsu della polizia locale. «Stavolta non permetteremo di imporre servizi incubo senza le necessarie salvaguardie della salute e sicurezza degli agenti».
Continua il sondaggio di «Libero» sul voto 2016
Il Pd fa gli aperitivi con gli assessori
Fi e Lega: la sinistra è alla frutta
::: FABIO RUBINI
■■■ Nel mondo incantato del Pci,
poi Pds, poi Ds e infine Pd, c’erano
una volta le feste dell’Unità, i volontari
in grembiule e le salamelle che sfrigolavano sulle griglie calde e unte. Ma si
sa la rivoluzione renziana ha cambiato per intero il brand della «ditta». Così
le feste nei campi sportivi sono state
sostituite dagli aperitivi con assessori
e cittadini e il volontariato militante
dei tesserati, con i biglietti gratis per
entrare all’Expo.
Cose che succedono nella Lombardia rosso-arancione che sta cercando
disperatamente di chiudere i conti e
voltare pagina rispetto alla gestione Pisapia.Cose che, ovviamente, provocano ilarità nelle fila del centrodestra milanese (che pur da ridere avrebbe poco...). Per questo ieri le due iniziative
piddine sono finite nel mirino di Forza Italia e Fratelli d’Italia. La critica più
pungente è arrivata dalla pagina twitter della coordinatrice regionale di Fi
Mariastella Gelmini: «A Milano aperitivi con assessori. Le grandi idee del
Pd: la rivoluzione finisce all’happy
hour. Unico arancione rimasto quello
del Crodino!». Non meno caustico è
A destra la classifica, con Librandi in testa e
Gianni Stornaiuolo, membro della direzione
nazionale Fdi, al quarto posto
stato il commento di un altro forzista,
il capogruppo a Palazzo Marino Pietro Tatarella: «Il Pd regala il biglietto
per Expo a tutti gli under 30 che si iscriveranno al partito... Per chi si iscrive
entro il 15 aprile anche un set di pentole in acciaio inox, un set di coltelli giapponesi e un materasso memory! Inuti-
le organizzare aperitivi con gli assessori... Siete già alla frutta!». Per finire con
l’ex vicensindaco Riccardo De Corato
che consiglia al segretario Pd Bussolati di offrire ai milanesi «un digestivo,
visto che l’aperitivo il Pd l’ha servito
quando ha tolto i militari dalle strade
minando la sicurezza di Milano. E da
lì ha poi offerto un pasto a base di aumento di tasse, criminalità, nomadi» e
via con l’elenco di tutti i rincari decretati dalla giunta Pisapia. «Dopo quattro anni così - chiude De Corato -, altro che aperitivo, gli assessori del centrosinistra dovrebbero offrire un digestivo ai milanesi!».
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CRONACA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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Il trasloco della statua
La Pietà Rondanini
atterra nella nuova sala
Visite aperte il 2 maggio
ARTE E PARTY
In alto le installazioni di design dello
scorso anno alla Statale. Il 12 aprile
parte la nuova edizione del Salone, con
eventi e party in tutta la città [Ftg]
La gabbia con la Pietà [Comune di Milano]
Rassegna al via lunedì 13
■■■ Nuova casa per la Pietà di Rondanini,
Mille eventi da Brera a Chinatown
La «Design week» invade la città
Installazioni, feste e showroom: il Salone del mobile si allarga in otto quartieri di Milano
::: MASSIMO DE ANGELIS
■■■ Una ricca edizione della Desi-
gn week è in programma a Milano
a partire da lunedì 13 al 19 aprile,
con oltre 1.000 eventi, 1504 espositori tra Salone del Mobile e Fuorisalone, 12 info point nelle strade principali, due nuove App per muoversisenza problemi neltourbillon degli appuntamenti, 8 distretti della
città coinvolti e un’unica regia della
manifestazione.
Tutti i protagonisti della kermesse, Palazzo Marino in primis, sono
convinti che la settimana in arrivo
rappresenti la prova generale del-
l’imminente Expo 2015. Sintesi di
tali sinergie è «The Map», la cartina
che verrà distribuita gratuitamente
in oltre 250mila copie, dove trovare
condensate le informazioni per vivere al meglio la rassegna, capace
di trascinare ben 8 zone del capoluogo lombardo. Si parte dal centro
con Brera, le «5Vie», Porta Venezia
per passare a Tortona, Lambrate e
terminare con le new entry «Sarpi
Bridge», Sant’Ambrogio e San Gregorio. Ogni distretto con le sue curiosità e peculiarità. Brera propone
un calendario di eventi culturali, oltre che mondani, distribuiti in musei, showroom e gallerie, mentre l’i-
nedita Sarpi Bridge è pensata per
realizzare un ponte tra Oriente e Occidente così da generare opportunità artistiche attraverso la creatività.
Le 5Vie si mostreranno come il cuore pulsante della storia milanese attraverso un programma incentrato
sulle diverse realtà del design, al
contrario di Tortona che riunisce
nel quartiere i più importanti marchi e giovani talenti sparsi in quasi
sessanta ex sedi industriali. Porta
Venezia punta a unire design, pietanze, vino e a piazza San Babila
porte aperte nelle migliori boutique diarredamento e moda ponendosi quale crocevia prediletto delle
numerose fashion victim. La zona
Sant’Ambrogio presenterà una collettiva di designer internazionali e
un FoodTruckFestival con cibo di
strada italiano doc, mentre San Gregorio torna a coinvolgere un gruppo selezionato di creativi stranieri
grazie all’appoggio di influenti magazine del settore. Infine «Ventura
Lambrate», un’area dedicata al disegno pioneristico, location ideale
per la formazione di un progetto
contemporaneo. Senza dimenticare le tecnologiche App che consentiranno ai possessori di tablet e
smartphone di visualizzare per data e zona tutti gli appuntamenti.
l’ultima fatica di Michelangelo. Per ammirarla bisogna sempre andare al Castello
Sforzesco, ma ora non è più custodita nella
Sala degli Scarlioni. Già: quel capolavoro
tutto marmo del maestro aretino datato
1564, da ieri ha traslocato nell’ex Ospedale
Spagnolo. Pochi passi in più da fare, certo,
ma per vederla nella sua nuova sede bisognerà aspettare il 2 maggio.
E non sarà un allestimento senza sorprese. La statua, infatti, si presenterà di spalle.
Entrando nella sala i visitatori vedranno anzitutto la sua parte posteriore e, solo dopo
averci girato intorno, avranno accesso a
quella anteriore. L’idea è venuta a Michele
De Lucchi, architetto e ideatore di questo
nuovo allestimento sforzesco. La scultura è
stata posizionata (con l’aiuto di una gru) su
un piedistallo hi-tech di fattura giapponese
che tutelerà la meraviglia michelangiolesca
da possibili terremoti e altre vibrazioni del
terreno, comprese quelle dovute al passaggio del metrò. A partire dai prossimi giorni,
invece,operai e tecnici lavoreranno per preparare al meglio la nuova casa della Pietà:
verranno costruite delle panche in legno davanti all’opera, un leggio con la storia della
statua e del suo trasferimento. Ma non solo.
Lì verrà esposta anche una maschera funeraria del pittore Daniele da Volterra e una
medaglia con volto di Michelangelo.
C. OSM.
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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CRONACA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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TuttoMilano
■ PARETO - Via Pareto - zona 8
Mercati
■ RANCATI - Via Rancati - zona 2
■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6
Oggi
■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2
■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7
■ BORSI - Via Borsi - zona 6
■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5
■ DE CAPITANI - Via De Capitani-zona 9
■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3
■ GAETA - Via Gaeta - zona 9
■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6
■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4
■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9
■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2
■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2
Domani
■ AMPERE - Via Ampère - zona 3
■ CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1
■ CALVI - Via Melloni - zona 4
::: le lettere
■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1
■ DE PREDIS - Via Tradate - zona 8
■ DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6
■ ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3
■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7
■ ROMBON - Via Rombon - zona 3
■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1
■ SEGNERI - Via Segneri - zona 6
■ TONEZZA - Via Tonezza - zona 7
■ TRAVERSI - Via Traversi - zona 8
■ UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4
■ VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9
hiusura al traffico: Via Cristina
Belgioioso e via G.B. Grassi - Lavori
Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con
deviazione di tutto il traffico veicolare
in entrata e uscita da Milano sulla
Strada Statale n° 233 "Varesina”. Via
Ponte Vecchio: all'altezza di Piazza dei
Piccoli Martiri sarà chiusa la traffico,
per consentire l'esecuzione di lavori
stradali di riqualificazione. Termine
lavori previsto: 12 aprile 2015.
Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi
OCCASIONE PERSA
La Darsena e i parcheggi
Matteo Davila
e-mail
Commenta anche
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@liberomilano
RASSEGNA Fino al 10
aprile, sarà in mostra
«La dimensione spirituale dell´arte grafica boema», al Centro Ceco, in
via Giovanni Battista
Morgagni 20. La prima
mostra collettiva dell’arte grafica boema in Italia
nasce dalla esclusiva collezione della storica Associazione di grafici boemi Hollar. Segue un percorso artistico degli undici artisti boemi e la loro
riflessione su questioni
fondamentali dell'esistenza umana e sulle leggi misteriose della natura e dell’universo. Nella
mostra rincorrono spesso motivi biblici, richiamano l’attenzione sugli
attuali sviluppi della nostra civilizzazione, perseguono i temi letterari,
che si ispirano alla storia.
Fino al 10/4, Centro Ceco
Ingresso libero
Tempo fa si era parlato di costruire un
ascensore esterno per portare le persone e i turisti fino alle terrazze del Duomo di Milano. Subito si scatenarono le
proteste di ambientalisti, puristi del
tempo che fu e signor no. Al di là dei
legittimi dubbi dei tecnici della Soprintendenza, mi dispiace che questo progetto non si sia realizzato. Oggi le strutture esistenti non riescono a gestire l’afflusso, e sarebbe più giusto poter costruire un nuovo ascensore esterno.
Magari quel piano, bocciato ormai un
anno fa,non aveva i requisiti progettuali e non si inseriva adeguatamente nel
contesto della cattedrale. Però credo
che si debba riprovare: l’obiettivo, una
maggiore accessibilità anche e soprattutto ai disabili, deve far sì che le istituzioni si impegnino per aiutare la Veneranda Fabbrica. Magari sviluppando
un nuovo progetto, che consenta anche di raccogliere fondi per il necessario restyling del nostro amato Duomo.
Per una buona notizia, la collocazione
della copia della Madonnina ai padiglioni di Expo, c’è un’altro nodo ancora da risolvere.
Maurizio Cassani
Milano
French Connection
Lettere di uno sconosciuto
MILANO
GLORIA MULTISALA
ANTEO SPAZIOCINEMA
CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908
VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732
Lettere di uno sconosciuto
L’altra Heimat - Cronaca di un sogno
La famiglia Belier
Latin Lover
APOLLO SPAZIOCINEMA
15.30-17.50-20.15-22.30
15.30-19.50
15.30-17.50-20.10-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
ARCOBALENO FILMCENTER
13.00-15.30-17.40-19.50-22.00
12.50-15.10-17.30-19.50-22.10
13.00-15.30-17.50-20.00-22.10
13.00-15.30-20.10-22.10
13.00-15.30-17.50-20.00-22.10
VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002
La famiglia Belier
15.00-17.10-19.20-21.30
Home - A Casa
15.00
Wild
19.10-21.30
Cenerentola
15.00-17.10
Birdman o (l’Imprevedibile Virtù dell’Ignoranza) 16.50-19.10-21.30
ARIOSTO SPAZIOCINEMA
VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730
La teoria del tutto
Timbuktu
15.00-21.10
17.15-19.10
ARLECCHINO
VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903
Third Person
Third Person
BELTRADE
14.45-17.20-19.55
22.30-V.O.SOTT.
VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592
N-Capace
The Repairman
Il Segreto
Blackhat
Smokings
15.00
16.30
18.10
19.50
22.00
CENTRALE MULTISALA
Fino a qui tutto bene
14.30-16.30-18.30-20.30-22.30
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza 14.30-17.00
Foxcatcher - Una storia americana
19.20-22.00
CINEMAX SAN CARLO
VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689
Spongebob - Fuori dall’acqua
Ma che bella sorpresa
La teoria del tutto
17.00
19.00
21.00
COLOSSEO
V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903
DUCALE MULTISALA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.00-17.30-20.00
15.00-18.00-21.00-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
15.30-17.50-20.20-22.30
PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002
Fast & Furious 7
Latin Lover
La famiglia Belier
Home - A Casa
Tempo instabile con probabili schiarite
ELISEO MULTISALA
15.00-17.30-22.35
20.00
14.40-16.50
19.00-21.00-22.50
MEXICO
Vergine giurata
Educazione affettiva
ODEON - THE SPACE CINEMA
15.30-17.20-20.00-21.40
19.00
VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111
Fast & Furious 7
13.10-16.10-19.10-22.10
Fast & Furious 7
14.30-17.30-21.30
Cenerentola
14.00-16.40-19.20-22.00
Home - A Casa
12.35-14.55-17.15
Drake’s Homecoming: The Lost Footage
19.30-21.10
The Divergent Series: Insurgent
13.00-16.00-22.00
Ho ucciso Napoleone
19.50
L’ultimo lupo
13.30-16.20-19.10-22.00
Into the woods
13.10-16.00-18.50-21.40
La famiglia Belier
12.30-15.00-17.30
Ma che bella sorpresa
20.00-22.20
La scelta
12.50-15.40-18.00-20.10-22.20
Soldato semplice
18.00-20.40
ORFEO MULTISALA
VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039
Into the woods
Cenerentola
L’ultimo lupo
Fast & Furious 7
PALESTRINA
15.00-17.30-20.00-22.30
15.15-17.40
20.00-22.30
14.40-17.15-19.50-22.30
Turner
Soldato semplice
16.00-18.40
21.15
15.00-17.00-19.00-21.30
15.00-17.10-19.20-21.30
15.00-17.30-19.30-21.30
15.00-16.50
19.35-21.30
VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903
Suite Francese
15.30-17.50-20.10-22.30
La scelta
15.00-16.50-18.40-20.30-22.30
Tempo instabile con probabili schiarite 15.30-17.50-20.20-22.30
Fast & Furious 7
15-17.30-20-22.30
Into the woods
15-17.30-20.10-22.30
La scelta
15.30-17.50-20.20-22.30
Home - A Casa
15-17-19
Birdman o (l’Imprevedibile Virtù dell’Ignoranza)
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L’ultimo lupo
15.30-17.50-20.10-22.30
Cenerentola
15-17.30-20
Ma che bella sorpresa
22.30
UCI CINEMAS BICOCCA
VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960
L’ultimo lupo
Fast & Furious 7
Spongebob - Fuori dall’acqua
Cenerentola
Fast & Furious 7
Cenerentola
Into the woods
La scelta
Soldato semplice
French Connection
Ma che bella sorpresa
Ho ucciso Napoleone
The Divergent Series: Insurgent
Latin Lover
Third Person
Home - A Casa
Third Person
Focus - Niente è come sembra
UCI CINEMAS CERTOSA
20.30
14.50-17.20
14.50-17.25-20.10-22.30
14.15
21.45
17.00-20.00
15.30-18.20-21.20
14.25-17.30-20.35
15.30-18.25-21.20
14.50-17.20-19.50-22.20
VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960
Into the woods
Fast & Furious 7
Fast & Furious 7
Home - A Casa
Cenerentola
The Divergent Series: Insurgent
L’ultimo lupo
Third Person
Fast & Furious 7 V.O.
Ho ucciso Napoleone
La famiglia Belier
Cenerentola
The Divergent Series: Insurgent
Ma che bella sorpresa
SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA
17.00-19.45-22.30
18.15-21.30
17.00-19.30-22.30
17.10
17.00-19.50
22.40
17.00
19.45-22.40
20.30
22.25
17.30-20.00
22.00
16.55
19.40
14.15-17.00-19.45-22.30
16.30-19.30-22.30
14.20
14.00-16.30
19.00-22.00
14.45-17.25-20.00-22.35
14.10-17.00-19.45-22.30
15.30-17.40-20.15-22.20
15.00-17.30-20.05-22.25
14.10
16.55-19.10-21.45
22.20
14.15
20.00
16.50
14.55-17.20
19.40-22.40
14.30-17.05-19.45-22.15
16.45
20.00
HINTERLAND
UCI CINEMAS FIORI
VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960
Fast & Furious 7
La scelta
The Divergent Series: Insurgent
Fast & Furious 7 V.O.
Home - A Casa
La scelta
Focus - Niente è come sembra
Third Person
Fast & Furious 7
Home - A Casa
Into the woods
Cenerentola
Second Chance
Third Person
L’ultimo lupo
La famiglia Belier
Ma che bella sorpresa
Fast & Furious 7
BELLINZAGO LOMBARDO
17.00-22.00
19.55
17.00-22.35
19.40
19.40
17.00-22.00
17.00-22.30
19.30
19.30-22.30
17.15
16.50-19.40-22.30
17.30-20.00-22.35
17.20-19.50
22.20
17.10
19.50
22.20
18.30-21.30
C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445
L’ultimo lupo
Soldato semplice
Fast & Furious 7
Into the woods
Home - A Casa
Cenerentola
La famiglia Belier
Wild
La scelta
Ma che bella sorpresa
The Divergent Series: Insurgent
■ CENTRO v. Larga, 16; v. Dell'Orso, 1; v. Stampa, 14; p.le Cadorna, 11;
v. Larga, 16. ■ NORD v. dei Cignoli, 1; v. Lepontina, 13; v. Monterotondo,
1; v.le Zara, 145; v. Monte Santo, 12. ■ SUD v. Comacchio, 4; v. Volvinio,
25; v. Saponaro, 2/c; Ripa di Porta Ticinese, 33. ■ EST v. Varanini, 19; v.
Toselli, 2; v. Matteucci, 4; p.le Udine, 8; v. Ciro Menotti, 18; v.le Monte Nero,
59; v. Parea, 13. ■ OVEST c.so Colombo, 6; v. Vignoli 42/44; v. del Pettirosso, 16; v.le Ranzoni, 2; v. F.lli Zoia, 84/2; p.za Stuparich, 4; v. Alex Visconti,
22/a; v. Principe Eugenio, 19; v. Canonica, 32.
Turno notturno
(dalle ore 21 alle ore 8,30)
p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38;
v. R. Di Lauria, 22.
Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S,
Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania,
6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90
Scatti d’autore
per solidarietà
CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE
VIA TURATI, 62 - TEL. 892111
Fast & Furious 7
La famiglia Belier
Ma che bella sorpresa
Third Person
La famiglia Belier
Into the woods
Cenerentola
Fast & Furious 7
The Divergent Series: Insurgent
Ho ucciso Napoleone
Drake’s Homecoming: The Lost Footage
La scelta
Home - A Casa
Fast & Furious 7
Focus - Niente è come sembra
L’ultimo lupo
MELZO
ARCADIA
17.20-20.05-22.40
17.50-22.20
17.00-18.00-20.00-21.10-22.30
16.50-19.50-22.25
16.30-17.30-20.25
17.10-20.20-22.45
17.40-20.15-22.35
16.40-19.45-22.15
18.35-20.30-22.35
20.10
22.50
16.00-19.05-22.10
16.05
18.50-21.25
16.15-21.55
19.20
16.20-19.15-22.15
16.45-19.30-22.20
17.45-21.00
16.00-18.45-21.35
16.15
18.50-20.40
16.45-19.00-21.20
16.00
18.25-21.40
22.30
16.30-19.25-22.20
ARCADIA MULTIPLEX
VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444
Into the woods
Cenerentola
The Divergent Series: Insurgent
L’ultimo lupo
Fast & Furious 7
21.10
19.50-22.10
22.30
20.10
20.00-21.00-22.40
PADERNO DUGNANO
Cenerentola
Third Person
The Divergent Series: Insurgent
Fast & Furious 7
La scelta
Into the woods
Home - A Casa
French Connection
Fast & Furious 7
L’ultimo lupo
Wild
Fast & Furious 7
Soldato semplice
Cenerentola
Ma che bella sorpresa
Fast & Furious 7
PIOLTELLO
Luce e design
Le opere di Balzano
FOTOGRAFIA Al Centro Medico Santagostino, fino all’11 aprile, in
piazza Sant'Agostino 1,
si terrà la mostra fotografica Serendipia. Centro
Medico Santagostino e
Coralium onlus , nell’ambito degli eventi culturali a supporto delle
proprie attività, presentano Serendipia - Milano 2015. La mostra fotografica è parte delle iniziative di Coralium
onlus, che intende mettere in comunicazione
il mondo artistico con i
propri progetti solidali,
in un'ottica di reciproca
contaminazione. Organizzata da Nitroglicerina, Serendìpia, la mostra vuole analizzare le
tematiche del caso/caos e della dicotomia errore/serendipità in fotografia.
Fino all’11/4, p.za
Sant’Agostino. Ingr. libero
LE GIRAFFE
VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250
Segreti e bugie
L’altra Heimat - Cronaca di un sogno
ASSAGO
VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925
PLINIUS MULTISALA
Fast & Furious 7 V.O.
Wild
Tempo instabile con probabili schiarite
Home - A Casa
La solita commedia - Inferno
Second Chance
The Divergent Series: Insurgent
Fast & Furious 7
Fast & Furious 7
La famiglia Belier
VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300
VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103
VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826
Into the woods
Cenerentola
Fast & Furious 7
Latin Lover
La famiglia Belier
Into the woods
Fast & Furious 7 V.O.
Cenerentola
La famiglia Belier
VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802
GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390
Latin Lover
Wild
Una nuova amica
La famiglia Belier
Second Chance
15.00-20.00
17.40-22.30
Traffico difficoltoso in: Via Gallarate,
Molino Dorino: traffico difficoltoso
verso Pero e Tang. Ovest, per modifica
della viabilità, ambito lavori Expo 2015.
Viale Enrico Forlanini (tratto da Repetti
a Cavriana): per lavori linea 4; inoltre
chiusura al traffico della corsia riservata
in direzione centro città e della svolta a
sinistra da v.le Forlanini a via Cavriana.
La via Gatto e la via Cavriana sono
state disposte a doppio senso.Termine
previsto: 30 aprile 2015.
L’arte boema
in via Morgagni
L’ascensore del Duomo
È tornata l’acqua in Darsena, dopo undici anni. Bene, finalmente il paesaggio urbano ne guadagna dopo l’abbandono
durato troppo tempo. Devo dire che, dati
i giusti meriti al progetto legato all’Expo,
mi spiace che non si sia riusciti in tutti
questi anni a realizzare un parcheggio
sotterraneo in quell’area. Certo, lo specchio d’acque è affascinante, ma l’annoso
problema della carenza di parcheggi non
è stato minimamente risolto. Si potrebbe
pensare di realizzarlo altrove nella zona,
ma con questa sinistra è impensabile soltanto ipotizzarlo.
Turno diurno
(dalle ore 8,30 alle ore 21,00)
::: appuntamenti
Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected]
Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano.
IL RESTYLING
Farmacie
17-19.20-21.40
17.30-20.10-22.40
16.45
19-21.45
16.30-18.30-20.30-22.30
17.30-20.10-22.40
16.30-18.30
21
18.15-21
16.40-19.15-21.40
17.30-20.15-22.30
16.40
19.20-21.20
16.20-18.30-20.40-22.50
17-19-21
17.15-20-22.50
UCI CINEMAS PIOLTELLO
VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960
Wild
La scelta
Fast & Furious 7
Fast & Furious 7 V.O.
Fast & Furious 7 | Imax
Fast & Furious 7
L’ultimo lupo
La famiglia Belier
Cenerentola
The Divergent Series: Insurgent
Into the woods
Third Person
Focus - Niente è come sembra
Home - A Casa
L’ultimo lupo
L’ultimo lupo
Second Chance
Ma che bella sorpresa
Tempo instabile con probabili schiarite
Ho ucciso Napoleone
Soldato semplice
17.15-19.45-22.15
18.20-20.30-22.40
17.30
20.30
16.50-19.30-22.30
18.30-21.30
17.15
19.50-22.20
17.10-19.50-22.30
17.15-20.00-22.45
17.00-19.50-22.40
16.55-19.45-22.40
22.20
17.20
19.45
22.30
17.00-20.00
17.30-22.20
20.05
20.05
17.40-22.25
MOSTRA Lo showroom
Lolli e Memmoli di Milano ospita da oggi al 30 ottobre 2015 l’esposizione
«I flood myself with light
ofthe immense». I lampadaripiù notidella collezione Lolli e Memmoli dialogheranno con i lavori dell’artista Christian Balzano, dando vita a un percorso espositivo al confine tra arte e design. Christian Balzano ha creato,
infatti, per l’occasione alcune opere di grande formato che interpretano le
lampade di Lolli e Memmoli. Tra queste Ugolino
circular, una lampada a
sospensione di forma circolare e Ugolino system
square. In mostra anche
alcuni lavori precedenti
di Balzano e la collezione
di lampade in cristallo colorato di Lolli e Memmoli.
Da oggi, via Vivarini 7
Milano. Ingresso libero
ROZZANO
THE SPACE CINEMA ROZZANO
C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111
Fast & Furious 7
16.10-17.25-19.15-22.15
Fast & Furious 7
15.30-18.30-21.30
Home - A Casa
16.40
Cenerentola
15.00-17.40-19.00
Ma che bella sorpresa
21.40
Focus - Niente è come sembra
22.00
Into the woods
16.05-18.55-21.45
Tempo instabile con probabili schiarite
17.00-19.30-21.55
La famiglia Belier
17.25
Soldato semplice
15.00-19.55
Cenerentola
16.30
L’ultimo lupo
16.15-19.10-22.05
Ma che bella sorpresa
19.15
The Divergent Series: Insurgent
16.40-19.25-22.10
Drake’s Homecoming: The Lost Footage
19.00-21.00
La scelta
17.05-19.20-21.35
Third Person
16.00-22.20
Ho ucciso Napoleone
20.30
SAN GIULIANO MILANESE
MOVIE PLANET
Into the woods
Fast & Furious 7
L’ultimo lupo
Ma che bella sorpresa
Cenerentola
Home - A Casa
Fast & Furious 7
17,20-19,50-22,30
16,30-19,30-22,30
17,20-19,50
22,30
17,20-19,50-22,30
17,20-19,30
21,40
S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.)
SESTO SAN GIOVANNI
C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547
Ma che bella sorpresa
Wild
Latin Lover
Fast & Furious 7
Into the woods
Spongebob - Fuori dall’acqua
Focus - Niente è come sembra
L’ultimo lupo
Home - A Casa
The Divergent Series: Insurgent
Fast & Furious 7 | Imax
VIMERCATE
SKYLINE MULTIPLEX
15.15-17.40-20.10-22.30
15.00-19.40-22.10
15.10-17.40-20.20-22.35
15.00-17.45-18.30-20.45-21.30
15.10-19.45-22.20
17.45
15.05-19.45-22.20
15.05-17.35-20.05-22.35
15.15-17.30
19.30-22.15
16.50-19.35-22.20
THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE
VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111
Fast & Furious 7
17.15-18.45-20.30-22.00
The Divergent Series: Insurgent
21.30
Fast & Furious 7
19.10-22.20
Home - A Casa
16.50
Fast & Furious 7
16.30
Ma che bella sorpresa
17.15
Wild
19.40-22.15
Wild
19.35-22.15
The Divergent Series: Insurgent
16.25
Tempo instabile con probabili schiarite
18.25-21.05
Drake’s Homecoming: The Lost Footage
19.00-21.00
Home - A Casa
15.00-17.20
Soldato semplice
19.45-22.10
La scelta
16.40-19.00-21.20
Third Person
17.45-20.55
Into the woods
18.30-21.35
Fast & Furious 7
14.45-18.00-21.15
Ho ucciso Napoleone
19.55
Focus - Niente è come sembra
22.15
Cenerentola
17.10-18.20-21.05
La famiglia Belier
16.35-19.05-21.45
L’ultimo lupo
18.55-21.50
CRONACA
__Mercoledì 8 aprile 2015__
39
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Bergamo
TREZZANO (MI)
Fiamme nel pub: muore il titolare
La pista del rogo autoprovocato
Locale devastato e 12 feriti: secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe causato un incendio doloso
::: LUCA BASSI
■■■ Era uno dei pub più co-
nosciuti di Bergamo, uno dei
pochi che ha saputo sfidare e
vincere il malcontento di quella fetta di cittadini contrari alla
vita notturna in centro. Ieri
mattina un incendio, seguito
da una forte esplosione, ha
completamente distrutto il
Maguire’s Pub della centralissima via Previtali di Bergamo.
Nello scoppio una persona ha
perso la vita: si tratta del 48enne titolare del locale, Gigi Parma, figura molto conosciuta
nella Bergamasca non solo
per il pub che da sedici anni
gestiva con grande successo,
ma anche per ilsuo grande impegno a favore dei commercianti che negli ultimi tempi
ha portato a grandi conquiste
per tutta la categoria che rappresentava, quella dei ristoratori.
Cosa abbia scatenato le
fiamme e l’esplosione che sono stati fatali a Parma non è
ancora del tutto chiaro, ma la
pista che gli inquirenti - guidati dal pubblico ministero Fabio Pelosi - stanno seguendo
con maggiore insistenza è
quella legata all’incendio auto
provocato dalla stessa vittima:
sono diverse, infatti, le tracce
::: IL FATTO
Il pub di
Bergamo
bruciato. La
pista più
accreditata,
al momento,
porterebbe a
un incendio
provocato
dallo stesso
titolare
[Ftg]
VITTIMA
Gigi Parma, 48 anni, era il titolare del pub di Bergamo
bruciato martedì all’alba (foto Fotogramma)
IPOTESI
Secondo gli inquirenti, la pista più accreditata porterebbe all’incendio autoprovocato dalla stessa vittima. Nell’incendio il titolare ha perso
la vita, mentre sono rimaste
ferite altre dodici persone
TRACCE
Due taniche di benzina sarebbero state usate per le fiamme, mentre indosso alla vittima sono stati ritrovati i guanti in lattice, probabilmente
per non lasciare tracce della
propria azione. Il suo scooter
non era parcheggiato come
al solito all’interno del cortile, ma in strada, in un punto
ben distante dal portone d’ingresso del locale
che ieri mattina sono state trovate durante isopralluoghi della polizia scientifica che fanno
pensare che il disastro sia stato provocato dallo stesso Parma. Un rogo doloso finito in
tragedia. Come le due taniche
di benzina che sarebbero state
usate per le fiamme. O ancora
i guanti in lattice che la vittima
indossava al momento del ritrovamento, probabilmente
per non lasciare tracce della
propria azione. Infine il suo
scooter, che non era parcheggiato come al solito all’interno
del cortile, ma in strada, in un
punto distante dal portone
d’ingresso. Sispiegherebbe così la presenza di Parma all’interno del pub in un orario tanto insolito qual è quello delle
4.30 del mattino, proprio lui
che solitamente lasciava le redini del locale ai suoi fidati collaboratori che, come successo
lunedì notte, avevano chiuso il
Maguire’s intorno alle 3.30. La
pista che portava a una ritorsione, sia da parte di singoli,
sia da parte di un gruppo legato alla malavita organizzata, sono state escluse dal procuratore capo Francesco Dettori,
mentre il pm Pelosi non ha disposto l’autopsia sul cadavere
di Parma e ha solo aperto un
fascicolo per incendio. Dodici
persone sono rimaste ferite.
Tenta di uccidere
una colonia felina
Indagato ottantenne
Maltrattamento di animali, furto aggravato e
danneggiamento. Queste le ipotesi di reato
con cui è stato iscritto
nel registro degli indagati un 81enne denunciato dall’Associazione
Animal’s Emergency
per aver tentato un anno fa di far morire di fame una colonia di gatti
a Trezzano sul Naviglio, facendo sparire la
casetta di legno che
conteneva le ciotole
con cibo e acqua.
Era l’associazione, dopo aver ottenuto dal Comune la concessione
per gestire la colonia felina, a occuparsi dei 7
gatti. Un’iniziativa che
non è piaciuta all'indagato, G. I. Rivendicando la proprietà dell’area, alla fine di giugno
ha cominciato a tentare di sbarazzarsi dei
gatti, chiedendo prima
via email a Animal’s
Emergency di non distribuire cibo e poi minacciando lo sterminio
della colonia entro 48
ore. L’uomo per sette
volte tra ottobre e gennaio avrebbe rimosso
una casetta in legno di
50 per 30 centimetri costruita da una volontaria e dentro la quale sistemava le ciotole con i
viveri.
__Mercoledì 8 aprile 2015__
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