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Buttati 500 milioni in tre anni
9 771591 042007 50408 Mercoledì 8 aprile 2015 Buttati 500 milioni in tre anni ANNO L NUMERO 84 EURO 1,40* La squola dei clandestini Regione per regione, ecco come sprechiamo risorse per «accogliere» chi chiede asilo. Dalle clamorose e incomprensibili differenze di spesa pro capite, alle cooperative guidate da ex assessori, ai corsi di italiano che... non insegnano l’italiano VIENI A TROVARCI ANCHE SUL SITO Il caos nel centrodestra Misentotradito daBerlusconi: nonhacapito lasuamissione Hasbagliato Maquelchefate voialpartito èmoltopeggio di MAURIZIO BIANCONI Deputato di Forza Italia di MAURIZIO BELPIETRO Direttore, avevo la cassa del Pdl e la rappresentanza legale: non mi sono approfittato di un caffè e ho curato che il Pdl chiudesse, nonostante le falcidie dei contributi e i raccomandati spendaccioni, senza debiti . Mi sono opposto in modo trasparente al colpo di Stato diFini,non sono andato con Alfano (più facile) , né con La Russa e Corsaro (amico fraterno). Mi sono opposto in modo trasparente alle cazzate di Tremonti,alsostegno a Monti,al governo Letta, alNazareno. Ho puntualmente dato conto alPresidente, su sua richiesta, delle mie valutazioni politiche. Ho lealmente detto a Lui, a Maria Rosaria, a Deborah , tutto quello che ho detto a La Zanzara. Mi sento tradito e penso che Berlusconi abbia l'enorme responsabilità di non aver capito il suo prodigio politico e dell'assoluto disinteresse per il ruolo storico che avrebbe potuto ricoprire. Gli è mancato il sacro fuoco degli ideali, il sogno della politica, il rispetto delle sue regole cosìdissimili dalla sua formazione. Tutte cose senza le quali si va nel declino, la fine che stiamo facendo. Se scrivere il nulla fosse arte, l'intervento di Caterina Malavenda sul Corriere di ieri sarebbe il pezzo più pregiato della sua galleria. L'avvocato didascaleggia per mezza pagina e critica velatamente la proposta della Commissione Gratteri sulle intercettazioni: in altre parole fa quello che ha sempre fatto (nessuna proposta va mai bene) e in concreto auspica quello che auspicano parte della classe dirigente e della magistratura e dei giornalisti. Cioè un accidenti di niente, perché l'andazzo italiano sulle intercettazioni, unico al mondo, a loro in re- Caro Bianconi, se, pur non essendo lei noto al grande pubblico, l’ho citata nel mio editoriale di domenica non è perché, avendo ricoperto l’incarico di tesoriere delpartito, ho pensato che lei si fosse approfittato della cassa, ma per dire che in Forza Italia non è l’ultimo arrivato. E che uno del suo calibro vada ad una trasmissione radiofonica, sparando a zero sui vertici del partito in cui milita e in particolare contro l’uomo che l’ha fondato, non è certo cosa che si veda tutti i giorni, in Forza Italia e anche altrove. Lei afferma: le cose che ho detto ai microfoni della Zanzara le avevo anticipate in privato sia a Berlusconi che al suo entourage.Non ho motivo di dubitare che i fatti siano andati come lei racconta. Tuttavia non è questo il punto, ma piuttosto che cosa possa pensare un elettore medio del centrodestra ascoltando gente che se le dà di santa ragione. Lei alla radio non si è risparmiato, dicendo in maniera colorita ciò che ribadisce nella lettera. Ma a mio parere, parlando come ha parlato,non ha certo contribuito a rendere più forte il suo partito, (...) segue a pagina 13 APPUNTO di FILIPPO FACCI Mo’ me lo segno altà va benissimo così. Va bene a quella classe politica che non vuole sporcarsi le mani, salvo farne una frettolosa crociata perché punta sul vivo. Va bene a quei magistrati che lasciano filtrare le intercettazioni per sciatteria o per vanità, o addirittura per fini istruttori legati allo scalpore provocato. Va bene ai giornalisti che barattano le intercettazioni con articoli elogiativi sui Giravolte continue su Isis e terroristi di TOMMASO MONTESANO Gentiloni, il ministro «ma anche no» di FRANCESCO BORGONOVO a pagina 4 L’ex componente del tavolo sull’immigrazione del Viminale Luca Odevaine, intercettato al telefono con il suo commercialista nell’ambito dell’inchiesta Roma Capitale, era molto esplicito. (...) segue a pagina 2 Sondaggio rivelatore La sinistra vuol dare il voto agli immigrati per darlo a se stessa di FAUSTO CARIOTI Fino a ieri era una suggestione, una probabilità di grado elevato. Adesso ci sono i numeri ed è diventata una certezza. Un sondaggio della Fondazione Leone Moressa certifica che, se votassero solo gli immigrati, non ci sarebbe bisogno (...) segue a pagina 3 Intanto la Sicilia affonda: debito a 7,5 miliardi, fallimento a un passo Renzi alza le tasse e dice che calano Con i giornalisti sostiene il contrario di quel che è scritto sui documenti del governo. E racconta balle sugli 80 euro di FRANCO BECHIS I casi Basta con i giochetti del premier parolaio [M.B.] Il Documento di economia e finanza, ossia ilpiano di previsione a medio termine, ancora non c’è ma già Renzi ne parla. Anzi, come è ormai sua abitudine su qualsiasi cosa leggi comprese, (...) segue a pagina 6 Ci risiamo. Matteo Renzi non riesce a parlare agli italiani se non con il megafono della propaganda, e torna a dire proprio mentre prepara il Def (ieri solo esaminato dal consiglio dei ministri, che lo approverà venerdì) una delle più evidenti falsità del suo regno (...) La condanna per la Diaz diventa il pretesto per una legge anti polizia segue a pagina 6 Che alla Diaz qualcuno dei poliziotti abbia decisamente esagerato lo si era capito ben prima che intervenisse la Corte europea per i diritti (...) NINO SUNSERI a pagina 7 di PAOLO EMILIO RUSSO segue a pagina 11 magistrati e che chiamano "giornalismo investigativo" questo ruolo da passacarte, confondendo l'interesse pubblico con l'interesse del pubblico. Poi ci sarebbero gli avvocati come Caterina Malavenda, che il Corriere definisce "esperto in diritto dell'informazione" ma che è anche legale di Corriere, Sole 24 Ore, Panorama, Rai, Sky, Fatto Quotidiano e tanti altri. Ciascuno ha l'interesse suo. "Una sola cosa è certa", conclude l'articolo della Malavenda, "molti sono i diritti in gioco e tutti meritano di essere ugualmente garantiti". Vedi titolo. * Con: "BIMBINCUCINA con Valeria Rossi e Carotino" € 11,00; "I 100 CAPOLAVORI DELLA MUSICA CLASSICA" CD 5 - € 6,00; CD 4 - € 6,00. Scandalo Coop: Simone era alla Farnesina con il ministro D’Alema di GIACOMO AMADORI Il super consulente per le relazioni istituzionali della cooperativa Cpl Concordia Franco Simone, arrestato il 30 marzo scorso, sembra pronto a vuotare il sacco. Per l’inchiesta (...) segue a pagina 9 Prezzo all’estero: CH - Fr 3.50 / MC & F - € 2.40 2 PRIMO PIANO __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ emergenza immigrazione LO ZAMPINO DI COOP E MAFIA Tra i beneficiari dei fondi figura anche il gruppo di Buzzi. Il caso dell’assessore che finanzia la sua cooperativa 500 milioni per non formare i profughi In tre anni fiumi di soldi pubblici per corsi e aiuti a chi chiede diritto d’asilo. Il responsabile del programma spiega: spendiamo 35 euro al giorno a straniero. Ma in certi casi la cifra lievita fino a 130 euro. E i risultati lasciano a desiderare ::: segue dalla prima TOMMASO MONTESANO (...) Nel descrivere il core business del sodalizio, faceva riferimento ai «posti Sprar che si destinano ai Comuni. Tanti abitanti, tanti posti». Sprar sta per Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati. Istituito dall’articolo 32 della legge numero 189 del 2002, meglio conosciuta come Bossi-Fini, lo Sprar altro non è che una rete incaricata di realizzare, grazie al contributo degli enti locali, progetti territoriali per l’accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati. «Per attivare il sistema», spiega il Viminale sul proprio sito, «gli enti locali possono utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell’Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo». Un Fondo a sua volta foraggiato in sede di legge di Stabilità. Una torta che per il triennio 2014-2016 vale oltre mezzo miliardo di euro: 137 milioni per il 2014; 187 per il 2015 e altrettanti per il 2016. Scopo principale del programma: facilitare l’apprendimento della lingua italiana da parte dei migranti e individuare percorsi formativi e di riqualificazione professionale per promuovere l’inserimento lavorativo del richiedente asilo. Ma non sempre, come dimostrano le testimonianze provenienti da Torino, dove i programmi linguistici sarebbero spesso insufficienti anche a raggiungere un livello minimo di comunicazione, va così. Sul web sono numerose le anomalie denunciate dalle associazioni di volontariato sulla gestione dei fondi stanziati dal Viminale. E dire che il ministero dell’Interno ha deliberato quattro allargamenti straordinari della rete Sprar. Agli iniziali 3mila posti disponibili,ne sono stati aggiunti 702 a dicembre 2012, 800 a maggio 2013, 900 a giugno 2013, 6.490 a luglio 2013 e altri 2mila tra ottobre e novembre. L’allargamento della rete ha permesso al Viminale di mettere a disposizione, alla fine del 2013, 13.020 posti di accoglienza, di cui 12.076 destinati alle categorie ordinarie (richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale), 253 ai beneficiari con disagio mentale o disabilità e 691 a minori stranieri non accompagnati. Gli enti locali titolari di progetto sono stati 415, di cui 375 Comuni, 30 Province e 10 unioni di Comuni. Tre le Regioni capofila: Sicilia (2.607 presenze); Lazio (1.949, tra i quali spic- ::: L’ASILO LA RICHIESTA La richiesta di protezione internazionale per il timore di subire persecuzioni o danno grave nel Paese di origine, può essere espressa dal cittadino straniero anche a voce e nella propria lingua, con l’ausilio di un mediatore linguistico-culturale. La richiesta va fatta all’ufficio di polizia di frontiera, all’ingresso nel territorio nazionale. IN QUESTURA Il richiedente viene a quel punto indirizzato presso un ufficio della questura, nel quale dovrà recarsi entro otto giorni, salvo giustificato motivo. Se non rispetta i tempi è considerato irregolare. L’ITER Di lì ha inizio un iter che terminerà davanti alla Commissione Territoriale. Tutto si conclude con il riconoscimento dello status di rifugiato o della protezione sussidiaria, oppure con un rigetto, contro il quale il richiedente può presentare ricorso. In caso di rigetto, se la Commissione ritiene che sussistono comunque gravi motivi di carattere umanitario, può chiedere al questore il rilascio di un permesso di soggiorno biennale al cittadino straniero. CHI GIUDICA Le Commissioni Territoriali (una ventina in tutta Italia) hanno componenti designati in base alle esperienze acquisite nel settore dell'immigrazione e dell’asilo o in quello della tutela dei diritti umani, per i quali sono previsti corsi di formazione e aggiornamento. Sono coordinate dalla Commissione Nazionale per il diritto d‘asilo. cano i posti gestiti dalla Cooperativa Eriches 29 di Buzzi a Licenza, in provincia di Roma) e Calabria (1.056). Il costo dei progetti (456 quelli finanziati nel triennio 2014-2016), «è di 35 euro al giorno per ogni rifugiato, comprensivi di vitto, alloggio, medicine, corsi e assistenza dibase»,ha fatto i conti Daniela di Capua, direttore del Servizio centrale dello Sprar. Spesso, però, i numeri non tornano. Basta dare un’occhiata a quanto accade in Sicilia. Il Comune di Acireale, ad esempio, per l’accoglienza di dieci minori non accompagnati, si è visto approvare un progetto del valore di oltre un milione di euro (poco meno di 328mila euro all’anno). Oltre 60 euro al giorno a minore. A Catania, invece, per l’accoglienza di 80 richiedenti asilo è stato previsto un costo complessivo di 3 milioni e 800mila euro. In pratica per ciascun mi- grante il Viminale sborserà circa 130 euro al giorno. Il Comune di Petralia Soprana, in provincia di Palermo, insieme ai centri di Blufi, Castellana Sicula, Gangi, Petralia Sottana e Polizzi Generosa, per 1,9 milioni di euro si occuperà della gestione dinovanta posti di accoglienza. «Questo sistema favorisce il proliferare di centri senza nessuna professionalità, senza nessun interesse per l’ac- coglienza», ha denunciato sul web Alberto Biondo, di Borderline Sicilia Onlus, in un post intitolato «La caccia all’oro». Lo scorso 29 gennaio, su Twitter, il leader della Lega, Matteo Salvini, ha denunciato l’apertura del nuovo centro Sprar di Ballarò, a Palermo: «677mila euro per ospitare 30 immigrati senza casa né lavoro». L’elenco dei Comuni dove balza agli occhi il rappor- A Torino Il corso di italiano che non insegna a leggere La denuncia di un volontario: «Solo due ore a settimana per sei mesi. Alla fine gli dobbiamo tradurre anche il permesso» ::: ALESSANDRA MORI ■■■ Accoglienza e integrazione? Bel- le parole, di quelle di cui molti amano riempirsi la bocca. Riferite alle decine di migliaia di immigrati rifugiati e clandestini che sbarcano sempre più frequentemente sulle nostre coste. Parole a cui, naturalmente, seguono poi atti e costi - da parte dello Stato. Ed è qui che cerca d’inserirsi, e a volte ci riesce, chi sulla pelle dei disperati cerca di lucrare. Lo si è visto con le recenti inchieste sulmalaffare capitolino: perché speculare sull’immigrazione e sulla disperazione delle persone rende bene, perfino «più della droga». Senza andare a rivangare queste gravi vicende, quelle parole vengono altrettanto tradite nel momento in cui si fa venir meno uno dei presupposti che ne sono alla base, ovvero la conoscenza della lingua italiana. Non è forse vero che la lingua aiuta l’integrazione ed è uno dei cardini dell’accoglienza in quanto apre le porte alla comunicazione e a un eventuale lavoro per lo straniero? Devono pensarla così anche ai piani alti della politica, se esistono e vengono finanziati progetti che vanno in questa direzione. Eppure succede che ci siano profughi che, pur avendo frequentato regolari i corsi appositamente organizzati (e finanziati) affinché possano riuscire a capire e farsi capire, non sappiano leggere neppure il proprio permesso di soggiorno. O, paradosso dei paradossi, il documento che dovrebbe attestare proprio la loro conoscenza dell’italiano. Una vicenda del genere emerge a Torino, fra gli occupanti delle palazzine dell’ex Moi, il villaggio olimpico occupato da due annida centinaia di rifugiati fuggiti dal caos della crisi libica, dove alcuni volontari hanno organizzato una scuola, la «Giordano Bruno». A raccontare le loro storie è il sito redattoresociale.it. C’è quella di Amadou, che ha chiamato il suo insegnan- te in preda al panico perché nel cercare di tradurre il suo permesso di soggiorno aveva capito che lo avrebbero rimandato in Senegal. E quella di Mahmoud, che - per l’appunto - non sapeva leggere o scrivere nemmeno nella sua lingua madre, ma in tasca aveva un foglio che ne attestava la conoscenza dell’italiano. Storie di profughi arrivati in Italia che, nel giro di alcuni mesi, hanno ricevuto l’attestato che certificava la conoscenza della nostra lingua. Peccato che quasi nessuno sia stato capace di capireche cosa ci fosse scritto perché, stando alle loro denunce, i programmi linguistici all’interno dei progetti del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) sarebbero spesso insufficienti a raggiungere pure un livello comunicativo minimo. «I programmi d’accoglienza - spiega proprio a redattore sociale.it Marco, volontario della “Giordano Bruno” - hanno una durata che va dai 6 agli 8 mesi, e i corsi di italiano occupano circa due ore a settimana. In questo modo lo Stato pretende di insegnare la lingua a ragazzi che, nei casi più gravi, non sono nemmeno in grado di scrivere il loro nome». Giorgio, altro attivista del Comitato di solidarietà, racconta che «a Torino volontari e insegnanti che lavoravano nei centri sociali e nelle associazioni sparse sul territorio iniziarono a ricevere decine di richieste dai rifugiati in uscita dai progetti. Cercavano tutti qualcuno che potesse tradurre i documenti che avevano appena firmato, da soli non erano in grado di leggere». Una situazionche, dunque, getta piùdi un’ombra sui programmi di sostegno airifugiati finanziaticon centinaia di milioni dallo Stato italiano. Peraltro, è anche significativo che a interrogarsi sulla funzionalità di questi corsi siano persone certo non ostili a una politica d’accoglienza nei confronti di immigrati e richiedenti asilo. Accoglienza,si diceva.Ma che non diventi speculazione sulla pelle dei disperati. 3 PRIMO PIANO __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ IL DISEGNO Gli italiani sono contrari alla cittadinanza facile per chi arriva dall’estero. Ma ai progressisti, presidente della Camera Boldrini in testa, non importa emergenza immigrazione La sinistra vuol dare il voto agli immigrati per darlo a se stessa Un sondaggio rivela: tra gli stranieri la coalizione Pd-Sel supera il 50%. Ecco spiegata l’insistenza per introdurre lo ius soli: il fine non è integrare gli extracomunitari, ma farne entrare di più la Camera», ma Laura Boldrini ha stra di volersi integrare», che è cosa deciso di rappresentare solo una ben diversa dalla concessione autoFAUSTO CARIOTI parte dell’emiciclo, ovviamente matica dello ius soli.Ma la presiden(...) di quel premio di maggioranza quella da cui proviene (non è la pri- te della Camera è convinta di avere su misura che Matteo Renzi sta cer- ma, ma lei ha avuto l’abilità di mo- dalla propria parte ilvento della Stocando in tutti i modi di inserire nel- strarsi partigiana sin dal primo gior- ria e annuncia sicura: «Presto siaprila legge elettorale: il Pd avrebbe il no, senza quella fase di riscalda- rà un dibattito sui diritti civili e la 43,7% dei voti e Sel oltre il 9%; insie- mento che era stata necessaria ai cittadinanza. L’Italia non deve restame varrebbero il 53% deivoti e qual- suoi predecessori). re al palo su questi problemi». cosa in più in termini di seggi parlaDue giorni fa la presidente della Problemi con l’immigrazione in mentari. La differenza con gli eletto- Camera ha sventolaeffetti ce ne sono tanri italiani è grande: oggi, nel mo- to «un recente sonti, ma non sono quelli mento del massimo consenso, il Pd daggio dal quale ridi cui parla lei. Goverdi Renzi non va oltre il 37,5%, men- sulta che il 72% degli ni centrali e amminitre il partito di Nichi Vendola sta al italiani vuole lo ius strazioni locali (so5% (ultimo sondaggio Tecnè per soli». Coincidenza prattutto di sinistra, Porta a Porta). Gli immigrati, insom- vuole che quel sonma non solo) in quema, premiano la sinistra con oltre daggio fosse stato sti anni si sono occudieci punti in più di quanti gliene commissionato da pati più del fatturato diano gli italiani. «Gli africani», spie- Unipolis, ovvero dalpolitico ed economiga Repubblica, che ieri ha pubblica- la fondazione del co dell’accoglienza to il sondaggio, «vanno matti per il Gruppo Unipol, conche dei suoi risultati, TUTTO COMINCIÒ presidente della Repubblica e per trollato dalle coop Laura Boldrini [LaPre.] anche umanitari. La CON LA BOSSI-FINI Matteo Renzi». rosse e legato a triplo priorità non era inteIl Sistema di Protezione Richiedenti Si spiega con questo calcolo, più filo al Pd. grare gli immigrati, ma farne entraAsilo e Rifugiati (Spar) è stato che con nobilissime ragioni umaniAltri sondaggi danno risultati re il più possibile. I risultati di queistituito dall’articolo 32 della legge tarie, la smania degli esponenti di molto diversi. Quello fatto da Nan- sta scelta scellerata si vedranno nel numero 189 del 2002, meglio Pd e di Sel di garantire quanto pri- do Pagnoncelli per il Corriere della lungo periodo, ma i primi danni si conosciuta come Bossi-Fini. Si ma il diritto di voto agli immigrati e Sera, a fine ottobre, quantifica appe- possono già toccare con mano. Saltratta di una rete incaricata di la concessione della cittadinanza na nel 26% gli italiani favorevoli alla vatore Buzzi, capo della cooperatirealizzare, anche con il contributo tramite lo ius soli. Una partita nella concessione dello ius soli «indipen- va 29 giugno, ha riassunto tutto in degli enti locali, progetti territoriali quale chi dovrebbe essere arbitro dentemente dalla scuole frequenta- quella frase illuminante intercettata per l’accoglienza di richiedenti va in giro con la maglietta della te», mentre il 27% vuole mantenere da chi indagava su Mafia Capitale: asilo e rifugiati. Finanzia il tutto il squadra più forte. L’articolo 8 del le norme attuali e il 43% è favorevo- «Tu c’hai idea quanto ce guadagno Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo [LaPresse] Regolamento di Montecitorio stabi- le ad «allargare la possibilità di ave- sugli immigrati? Il traffico di droga lisce che «il Presidente rappresenta re la cittadinanza, ma solo a chi mo- rende meno». Uno scandalo grosso perfetto per coprirne altri più piccoli,come quello scoperto dalla testata online Redattore sociale e raccontato in queste pagine. È ambientato a Torino, ma le stesse scene avrebbero potute essere girate in altre città d’Italia. Nel villaggio olimpico in cui vivono 800 rifugiati si insegna l’italiano ai I non italiani salgono a 335 mila. Marocchini e cinesi in testa, boom dei bengalesi profughi. Tanti di loro, oggi,posseg■■■ In Italia aumentano gli imprenditori non italia- 4.900 imprese in più in dodici mesi: superate le 25migono la certificazione che attesta ni. Nel 2014 le imprese individuali costituite da cittadi- la ditte individuali, molte delle quali nel Lazio, conuna conoscenza decente della noni provenienti da Paesi extracomunitari hanno supe- centre nel settore commerciale (oltre 16mila); ma, stra lingua. Un bell’esempio d’interato quota 335 mila: 23 mila in più rispetto al 2013. In seppure con numeri più contenuti, anche nei servizi grazione? No, un ennesimo caso di pratica un’impresa individuale su dieci è di un extra- alle imprese (call center, copisterie, ecc.). Alle sue cialtroneria. Perché quel certificato comunitario. I dati sono contenuti nell’indagine tri- spalle, ancora il Marocco, con oltre 3.100 imprese in è una presa in giro: come raccontamestrale condotta da Unioncamere/ InfoCamere sui più tra 2013 e 2014. Quindi la Cina, con quasi 2.000 no gli stessi insegnanti, chi lo riceve dati del Registro delle imprese delle Camere di com- nuove attività. non è in grado nemmeno di capire mercio. «Le trasformazioni che sta subendo il nostro sistecosa c’è scritto. Gli imprenditori stranieri più numerosi sono quelli ma produttivo rispecchiano chiaramente l’evoluzioEppure il Sistema di protezione provenienti dal Marocco (64 mila, il 19,1 per cento ne in corso della nostra società, sempre più sollecitaper richiedenti asilo e rifugiati costa del totale delle ditte individuali guidate da extracomu- ta dall’arrivo di persone provenienti da paesi stranieal contribuente, nel triennio nitari), presenti soprattutto nel settore del commer- ri», commenta il presidente di Unioncamere, Ferruc2014-2016, oltre mezzo miliardo di cio (oltre 46mila) e in quello dei trasporti. A seguire, i cio Dardanello. «La crescente diffusione di queste inieuro. Si può argomentare con buocinesi (47mila), che gestiscono oltre 5mila ristoranti e ziative imprenditoriali dimostra che l’impresa resta ne ragioni, come fanno i volontari 16mila aziende manifatturiere, prime tra tutte quelle una delle strade migliori per l’integrazione e la coesiodi Torino, che due ore di insegnatessili, concentrate soprattutto in Toscana. Forti inse- ne sociale. Teniamo conto che, considerando anche mento alla settimana sono poche, e diamenti cinesi si registrano anche in Veneto. Peral- le società di capitali, la presenza immigrata in Italia che ce ne vorrebbero di più. Ma se i tro, la presenza cinese è in forte crescita anche tra i nel mondo imprenditoriale sale ancora, raggiungenrisultati sono quelli che dicono loro, parrucchieri e nelle attività di servizio alla persona. Si do le 500mila unità». è chiaro che gran parte di quei soldi conferma infine la forte presenza egiziana nella ristoTra le altre nazionalità in forte crescita nel 2014, il pubblici nella migliore delle ipotesi razione (2.500, secondi dopo i cinesi) e degli albanesi Pakistan (10.742 i titolari di imprese registrate a fine oggi è buttata via e nella peggiore nelle costruzioni (oltre 23mila, i primi assoluti nel set- anno, 1.490 in più dell'anno precedente), la Nigeria serve ad alimentare un business tore). (10.563, più 1.437), il Senegal (18.192, più 1.299) e, su che con la solidarietà e l’accoglienIl primato della crescita spetta però al Bangladesh: numeri più contenuti, l'India (4.730, più 860). za non ha nulla a che vedere. ::: segue dalla prima to tra costo complessivo e numero di richiedenti asilo accolti è lungo. A Narni, in Umbria, 65 posti costano oltre un milione di euro all’anno. La provincia di Trento, per la gestione di 132 posti, potrà contare su oltre 4,5 milioni di euro nel triennio. Quella di Potenza, per un importo di un milione e 800mila euro, ha incassato l’approvazione dei progetti di accoglienza neiComuni diSant’Arcangelo, Palazzo San Gervasio e Rionero in Vulture. Ma i posti per i migranti sono appena 35. A Bivongi, un Comune calabrese in provincia di Reggio Calabria, un gruppo consiliare di opposizione ha messo le mani avanti, avvertendo del rischio che grava su «quantità e qualità dei servizi offerti». Tutta colpa del cofinanziamento di 125mila euro per il 2015, giudicato «sproporzionato» rispetto al contributo di 231mila euro assegnato dal Viminale: «Chiimpegna cospicue risorse della comunità deve dare risposte.Perché glistessi sforzi non vengono fatti a favore dei tanti disoccupati bivognesi?». Poi c’è il caso di Matera. Il costo complessivo per trenta posti di accoglienza sarà di oltre un milione e mezzo di euro. La cooperativa guida è la società Il Sicomoro, il cui presidente è, dal novembre 2009,Michele Platì. Quel Platì che dal luglio 2007 all’ottobre 2009 è stato assessore alle Politiche sociali del Comune di Matera. Quando si dice le coincidenze. Ditte individuali Un’impresa su 10 parla straniero 4 PRIMO PIANO __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ figuracce internazionali SCHIZOFRENIA Al «Corriere» il ministro dichiara: «Fermiamoli, anche con le armi». Poche ore dopo, la retromarcia: «Prima servono progetti di cooperazione» «Guerra all’Isis. Anzi no» Gentilonihaduefacce Esonoentrambeinutili Dice che i terroristi si affrontano con le armi, poi si rimangia tutto Parla di rischio infiltrazioni tra gli immigrati e subito smentisce Intanto i jihadisti avanzano e l’invasione continua senza sosta ::: FRANCESCO BORGONOVO ■■■ Ora ne abbiamo la conferma: il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sono due. Uno agguerrito, pronto a tutto per fronteggiare l’emergenza immigrazione e il terrorismo, disposto a parlare chiaro e a sfidare il politically correct. Poi c’è l’altro: timoroso, così morbido da sciogliersi nell’inconsistenza. Sono uno l’opposto dell’altro,idue ministri: il Dottor Gentiloni e Mister Paolo.Uno,appunto,gentile ma inconcludente; l’altro ruvido ma attivo. Il problema è che tra i due vince sempre il primo, e a farne le spese è il nostro Paese, che ha già tanti guai per i fatti suoi senza doversi preoccupare dei disturbi schizofrenici di un membro dell’esecutivo. In realtà, il fatto che i Gentiloni siano due è una nostra supposizione. Di più, una speranza. Perché altrimenti, nel caso in cui Paolo Gentiloni fosse uno soltanto, ci sarebbe da concluderne che egli non è in grado di fare il ministro degli Esteri di se stesso, figuriamoci dell’Italia. Ieri, sulla prima pagina del Corriere della Sera, troneggiava una frase che non lasciava spazio a dubbi: «Fermiamoli, anche con le armi» (il riferimento era ai jihadisti dell’Is e simili). A pronunciarla sarebbe stato appunto Gentiloni, in un’intervista concessa a Paolo Conti. Nel corso della quale il ministro enunciava una serie di concetti sacrosanti. «C’è una gravissima minaccia nei confronti di tanti cristiani in diverse parti del mondo», spiegava. «Ma da anni c’è un male europeo, quella miscela tra egoismo e ignavia che spinge a voltare lo sguardo dall’altra parte rispetto a ciò che accade oltre il nostro piccolo mondo antico». Finalmente qualcuno che le canta chiare, ci siamo detti. Qualcuno che ha il coraggio di dire le cose come stanno e di proporre soluzioni concrete di fronte all’avanzare del terrore. Ci veniva quasi da piangere di commozione, di fronte a questo Gentiloni monumentale.Che mostrava competenza della materia, riferendosi al Califfato dei macellai come a «Daesh», il nome spregiativo con cui viene indicato nel mondo arabo. E che diceva chiaramente che «questigruppi vanno affrontati anche sul piano militare». Gentilone l’Africano si spingeva addirittura oltre, immaginando una robusta campagna militare nel Continente Nero e affermando che «in futuro si potrebbe valutare l’opportunità di contribuire al contrasto del terrorismo in Libia o di fenomeni come Boko Haram in Nigeria». Oddio, finora nessuno aveva avuto il fegato di esporsi così e dire che, in certi casi, le armi servono eccome. Ma evidentemente si trattava di Nell’intervista al «Corriere della Sera» il ministro Gentiloni non ha escluso l’opzione militare contro i terroristi. Poi il passo indietro alla radio [LaPresse] Mister Paolo, il gemello più aggressivo. Nel giro di poche ore, ecco intervenire il Dottor Gentiloni, ovvero il fratello buono anzi buonista. Costui probabilmente dopo aver legato la sua controparte più esuberante e averla chiusa in cantina - è intervenuto a Radio anch’io per correggere, smorzare, rintuzzare. E, di fatto, smentire. «È necessario intervenire,ma cisono anche altre strade: cooperazione economica, aiuto ai rifugiati, collaborazioni tra università», ha dichiarato. E l’intervento militare? E l’emergenza umanitaria? E le campagne contro Boko Haram e in Libia? Niente, non pervenute. Cancellate. Prima bisogna dialogare, cooperare,accogliere. Cioè mettere in campo tutto l’armamentario ideologico che ci ha condotto al disastro. Non è mica la prima volta, tra l’altro, che avviene una cosa del genere. In gennaio, partecipando a un vertice a Londra sullo Stato islamico, Gentiloni affermò risoluto: «Ci sono rischi di infiltrazione anche notevoli di terroristi dall’immigrazione. Per fortuna i nostri apparatidi sicurezza sono allertati e funzionano, ma questo non ci consente di abbassare minimamente il grado di preoccupazione». Giustissimo. Che i massacratori islamici puntino a sfruttare l’invasione di immigrati verso l’Italia è confermato da esperti di ogni orientamento politico. Lo scrivono persino i propagandisti dell’Is nei loro documenti. Quindi Mister Paolo aveva perfettamente ragione: si è mostrato informato e pronto ad agire. Ma ecco che, rapido come una faina, è intervenu- to il Dottor Gentiloni: ancora una volta ha minimizzato, sedato. E smentito. Pochi giorni dopo il meeting londinese, Gentiloni (quello buonista) è apparso a Porta a porta e ha detto:«Confondere la disperazione di centinaia di migliaia di persone col terrorismo è un errore culturale (...). Se uno vuole venire in Europa a fare un attentato è difficile che viaggi con i barconi». Ma come? Il pericolo infiltrazione d’un tratto si è trasformato in una «idiozia»? Dai, non è possibile. Ecco perché diciamo che i Quasi certo il via libera di Nuova Delhi I fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone [LaPresse] Domani l’India dirà se Latorre può restare qui ::: CHIARA GIANNINI ■■■ Domani la Corte Suprema in- diana discuterà sulla richiesta diproroga del permesso di soggiorno in Italia per Massimiliano Latorre che, come Libero aveva anticipato per primo nei giorni scorsi, è stata presentata per consentire al fuciliere di Marina di potersi curare per altri tre mesi. Si tratta della seconda istanza di questo tipo: la prima era stata esaminata lo scorso 14 gennaio, quando al marò erano stati concessi altri tre mesi per poter portare avanti le terapie all’ospedale di Taranto. La richiesta è stata suffragata da documentazione medica dei dottori che seguono il militare, colpito da ictus cerebrale il 31 agosto dello scorso anno. Ieri mattina i giudici della terza sezione della Corte Suprema hanno accettato la richiesta da parte dell'avvocato Soli Sorabjee, in aula accompagnato dall’ambasciatore italiano a New Delhi Lorenzo Angeloni. Il pubblico ministero P.L. Narasimha non ha opposto obiezioni alla richiesta e ha comunicato che giovedì ci si esprimerà sul caso. Come già avevamo annunciato, da questo punto di vista l’apertura indiana sembra essere quasi certa. Anche perché, come si ricorderà, l’Italia ha dato assicurazioni certe all’India, pagando una cauzione per la libertà provvisoria dei due fucilieri. «È un risultato minimo» ha detto il presidente della Commissione Difesa della Camera Elio Vito una volta ap- presa la notizia «ma è meglio che niente. Serve una soluzione definitiva.Ciauguriamo che la proroga venga accolta, così come la delegazione della commissione aveva chiesto di fare al governo. Quello che occorre è che si tenga conto non solo delle condizioni di salute, ma anche dei loro diritti a vedere proclamata la loro innocenza,a essere trattati secondo le norme del diritto internazionale e a vedere eventualmente riconosciuta l’immunità funzionale alla quale hanno diritto. La soddisfazione» conclude «ci sarà solo quando i due fucilieri rientreranno definitivamente in Patria e vedranno riconosciuti i loro diritti. Non dimenticando che avranno comunque già scontato una punizione molto alta». Il se- Gentiloni sono due.Altrimenti dovremmo concludere che ilministro dice una cosa (spesso vera e condivisibile), poi qualcuno nel governo lo bacchetta e lui, da bravo cucciolo, si rimangia tutto. Non può essere così: Gentiloni comanda gli Esteri, mica l’Alimentazione. Non può limitarsi a ingoiare, negandolo, quanto ha detto il giorno prima. No, i Gentiloni devono essere per forza un paio. Si vede che Renzi, al solito, ha voluto strafare: a noi bastava un ministro degliEsteri,il premier ne ha voluti insediare due. Peccato che, insieme, non concludano un tubo, poiché l’unica occupazione dell’uno è disinnescare le dichiarazioni dell’altro. Dopo la Donna Invisibile Federica Mogherini (adesso occupata a fare la desaparecida in Europa), alla Farnesina hanno mandato Due Facce, direttamente dai fumetti di Batman. Chissà chi sarà il prossimo: magari l’Incredibile Hulk, il mostro verde che ringhia e non favella. Sarebbe un miglioramento: almeno, non parlando, eviterebbe di smentirsi ogni volta. natore Maurizio Gasparri, su Twitter, ha commentato: «Latorre resti in Italia, Girone torni in Italia. Sui marò Renzi incapace e in ginocchio davanti all’India. Ora basta!». A rincarare la dose anche il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, che su Facebook ha scritto: «Dopo 3 anni e 3 diversigoverni ancora niente di fatto per i due marò. Monti, Letta e Renzi: a Bruxelles e a livello internazionale non contate nulla! Con la Lega al governo i due marò sarebbero già a casa. Renzi, stiamo arrivando». Intanto, per Salvatore Girone il governo sta lavorando sul piano umanitario.Vocivicine alla Difesa assicurano che il ministro Roberta Pinotti lo avrebbe assicurato in più occasioni, l’ultima delle quali in un incon- tro con il Cocer interforze avvenuto la scorsa settimana. Il secondo fuciliere, che attualmente si trova in ambasciata a New Delhi dove ha trascorso le festività pasquali assieme alla famiglia, non starebbe infatti bene.Sarebbe sotto stress per il prolungarsi di questa situazione. Dopo oltre tre anni, infatti, Latorre e Girone non hanno ancora un capo d’accusa. Da considerare, quindi, che hanno scontato una pena ingiusta e totalmente priva di fondamento, vista anche la loro innocenza. Il governo Renzi starebbe trattando proprio su questo punto e, come dicevamo, su ragioniumanitarie. L’ennesimo tentativo, insomma, sperando di non fare la solita brutta figura davanti al mondo intero. __Mercoledì 8 aprile 2015__ 5 6 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEL GOVERNO NON SIAMO DEF(ICIENTI) Tutte le balle di Renzi sul finto taglio delle tasse Matteo: nel 2015 prelievi in calo di 18 miliardi, ma per la legge di Stabilità gli 80 euro sono spesa. E nel Def schizzano le entrate fiscali ::: ::: segue dalla prima Commento FRANCO BECHIS Basta con i soliti giochetti del premier parolaio ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) il presidente del Consiglio ne straparla. Invece di presentare il testo approvato dal Consiglio dei ministri, il premier ha rinviato il tutto a venerdì, ciò nonostante non si è sottratto alle domande dei giornalisti in apposita conferenza stampa. E che ha detto il nostro? A dar retta a un giornale ben informato sulle cose di Palazzo Chigi, cioè Repubblica, che sul suo sito ieri virgolettava la frase, nel Def non ci saranno né tagliné aumenti di tasse.«Capisco che non ci siate abituati», avrebbe detto Renzi ai cronisti, «ma è così». Già le premesse del presidente del Consiglio ci hanno fatto sentire puzza di bruciato, perché conoscendo la velocità con cui sentenzia, via twitter o in tv, sappiamo che non sempre c’è rispondenza tra parole e fatti. La lingua infatti colpisce più di decreti e disegni di legge. Ciò detto, per il premier nel 2015 le tasse caleranno per 18 miliardi, dieci con gli 80 euro e 8 con i provvedimenti sul lavoro. A ciò andrebbero aggiunti circa 3 miliardi diclausole disalvaguardia disinnescate per circa 3 miliardi: totale 21 miliardi di euro. Come Renzipensidiriuscire a scovare 21 miliardi senza spiegare neldettaglio dove taglierà le spese e senza aumentare le tasse è un mistero.Fino a ieri la Corte deicontimanifestava forti dubbisulle coperture dei famosi 80 euro,ritenendo che parte dei tagli annunciati nella legge di stabilità fosse incerta. Soprattutto, ciò che stupisce è che il premier annunci in conferenza stampa cifre non confermate, perché la cosiddetta spending review era alla base di molte delle misure annunciate. Anzi. A ottobre dello scorso anno il capo del governo dichiarava ai quattro ventiche itagli sarebbero statiuna cosa maivista e maifatta da nessuno: 16 miliardi in un sol colpo e per di più senza neppure dar retta al commissario straordinario Carlo Cottarelli,prontamente rispedito a Washington. Ora parla di dieci miliardi. Ma se sui risparmi alla spesa pubblica i numeri sono sempre stati un po’ ballerini, tanto che per il2014 si oscillava fra i 7 e i 3 miliardi ma a quanto pare alla fine non se n’è portato a casa neppure uno e anzi se ne sono andati più soldidell’anno prima, anche sulle clausole di salvaguardia (ossia sulle tasse apposte nella legge di Stabilità e pronte a scattare nel caso il governo non rispetti le previsioni di spesa) c’è un po’ di confusione. Renzi parla di 3 miliardi trovati che scongiurerebbero l’introduzione di nuove imposte o il rincaro di quelle esistenti. Tuttavia, secondo i magistrati contabili, le clausole di salvaguardia per il 2016 ammonterebbero a 16 miliardi, per oltrepassare i 23 nel 2017, «senza contare altri 3 miliardi». Insomma, come abbiamo scritto giorni fa rivolgendoci al presidente del Consiglio, sarebbe opportuna un’operazione verità, o, ancor meglio una cosiddetta Due diligence, ossia una certificazione dei conti fatta da soggetti terzi che non rispondano a Palazzo Chigi, perché si fatica a capire quale sia la situazione finanziaria dell’Italia. Il sospetto è che Renzi stia facendo il gioco delle tre carte,confondendo le idee agli italiani. Da una parte annuncia ilcontenimento di tasse e spese, dall’altra scarica sulle amministrazioni periferiche i costi, riducendo i trasferimenti. Che a Roma promettano un taglio delle imposte, ma poi queste siano delegate ai Comuni, cambia poco per il contribuente. Che il Fisco bussi a nome di Renzi o dello smunto Fassino, la sostanza infatti resta la stessa: bisogna sempre pagare. Il premier può continuare finché vuole a sostenere di aver ridotto le tasse, ma lo stato dell’arte l’ha spiegato giorni fa il presidente della Bce Mario Draghi:la pressione fiscale (ovvero l’intero ammontare delle tasse che grava sui redditi degli italiani) è aumentata dello 0,1 per cento. Punto. Altro da dire non c’è. O meglio, ci sarebbe. Il capo di un governo non parla ogni due per tre con slide, interviste e tweet: parla con decreti e disegni di legge pubblicati sulla Gazzetta ufficiale, unici provvedimenti che al di là delle promesse e delle chiacchiere possono essere giudicati. Quando si deciderà dunque Renzia rispettare questa semplice regola della politica e della buona amministrazione? Ci auguriamo presto. (...) a palazzo Chigi: «Ho abbassato le tasse per 18 miliardi di euro». Come le rane e i rospi delle favole, se non ha fatto effetto la prima volta in cui hai gonfiato il petto, bisogna allargarlo di più. E infatti ieri l’ha sparata un po’ più grossa di quel che faceva fino allo scorso Capodanno: «Diciotto miliardi di tasse tagliate. No, anzi, sono ventuno perchè ho evitato le tasse di Enrico Letta». Da dove vengono quei fantomatici 18 miliardi di tasse ridotte agli italiani? Risposta di ieri del premier: «10 sono i miliardi derivanti dal bonus degli 80 euro e 8 dalle misure legate soprattutto al costo del lavoro». E come mai- italiani a parte che sanno benissimo come questa più che una favola sia panzana colossale, sia le autorità monetarie internazionali che la stessa italianissima Istat dicono l’esatto opposto, e cioè che la pressione fiscale italiana sia aumentata? Figurarsi se Renzi non ha una risposta anche per questi “soloni” o “professoroni” che tanto male gli vorrebbero: «Le statistiche di autorevolissime istituzioni ci dicono che questi 80 euro sono in realtà un aumento di tasse perchè vengono considerati come prestazioni sociali e non come una riduzione del bonus Irpef, e tutto ciò da fiato a chi dice che le tasse aumentano, ma chi sta a casa sa perfettamente che non è così: gli 80 euro sono una riduzione della pressione fiscale». Proviamo a mettere un po’ di numeri veri in fila, e poi spieghiamo. Innanzitutto bisogna correggere il Renzi cinguettante e virtuale con quello scritto nero su bianco. La misura degli 80 euro non vale 10 miliardi, ma 8,7 miliardi. Così è scritto nella tabella finale della legge di stabilità 2015 firmata da Renzi e dal suo ministro dell’Economia,Pier Carlo Padoan. La differenza è di 1,3 miliardi di euro, e non si tratta di bruscolini. Magari per Renzi contano poco (lui è abituato a mangiare, volare, dormire e fare vacanze a spese altrui, si tratti dello Stato o di qualche generoso imprenditore amico), per chi avrebbe dovuto ricevere quei soldi e non ha visto un cent quel miliardo e trecento milioni pesa invece come un macigno. Ma entriamo nei particolari da azzeccagarbugli che tanto danno fastidio al premier. Quegli 8,7 miliardi di costo del bonus da 80 euro sono staticontabilizzati nella legge di stabilità da Renzi e Padoan e non da quei cattivoni della Ue per 8 miliardi di euro come aumento della spesa pubblica e solo per 0,7 miliardi di euro come riduzione delle tasse. Visto che l’hanno fatto loro,il motivo avrebbero dovuto spiegarlo proprio Renzi e Padoan. Ma sono stati zitti, accusando altri che non c’entravano nulla. E allora li sostituiamo noi spiegando cosa è accaduto. Quegli 80 euro sono una regalìa, una sovvenzione sociale per altro nemmeno data a chi ne aveva più bisogno. È stata inventata prima delle elezioni europee come la famosa scarpa di Achille Lauro data ai napoletani prima del voto, con la promessa dell’altra solo una volta fosse stato eletto. Renzi ha fatto più o meno così: ha promesso che quella regalìa sarebbe divenuta permanente e sarebbe stata allargata ad altre categorie. Si è preso i voti alle europee, e dopo ha mantenuto solo parzialmente le promesse:la scarpa è arrivata per fare il paio solo a una parte di quelli che erano stati abbindolati prima dell’urna. Gli 80 euro di Renzi sono sotto il profilo economico più sostanziosi, ma identici alla social card inventata nel 2008 da Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti e tanto criticata anche dal premier e dalle sue attuali cheerleaders di regime. Con la social card andavano 40 euro al mese solo ai poverissimi: la cifra era la metà di quella di Renzi, e la platea molto più ristretta. Però erano quelli che avevano più bisogno, e la filosofia era la stessa: una sovvenzione di Stato, un contributo sociale. Perchè gli 80 euro sono spesa sociale e non taglio delle tasse? Semplice. Perchè il sistema fiscale italiano è progressivo, e questa caratteristica è sempre stata una bandiera della sinistra. Tanto è che le attuali cinque aliquote Irpef portano la firma di Vincenzo Visco e dell’ultimo governo di Romano Prodi. L’unico modo possibile per ridurre la pressione fiscale è toccare quelle aliquote verso il basso. Se lo si fa però il beneficio si spalma su tutti i contribuenti. Ad esempio se si porta dal 22 al 20% l’aliquota più bassa, sui redditi fino a 15 mila euro, darai 330 euro a tutti i contribuenti italiani. Una somma che peserà dipiù su chiha redditi bas- si e non conterà molto su chi guadagna 240 mila euro. Ma il beneficio deve riguardare tutti, altrimenti non è uno sconto fiscale. Il sistema progressivo è stato pensato dalla sinistra per tassare i ricchi più dei poveri. Va bene quando le tasse le devi mettere, non quando le devi togliere. Se tu tocchi le aliquote più basse, ne godranno anche quelli che guadagnano di più. La vocazione della sinistra è sempre stata quella di mettere tasse «che sono bellissime».Non quella di toglierle: non avevano mai pensato a una possibilità si- Lite governo-Fassino: hai violato il Patto di stabilità Salvini sbotta: «Meno imposte? Ma vaffa...» ■■■ Una pre-presentazioni in un pre-Consi- glio dei ministri. Il Documento di economia e finanza (che entro venerdì 10 deve essere trasmesso alle Camere e il 30 recapitato a Bruxelles), ieri è stato «anticipato» nelle linee generali dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal titolare dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il canovaccio di strategia economica del governo che indica la rotta per la prossima Legge di Stabilità - mette per ora in colonna i numeri principali della politica economica (e delle speranze) dell’esecutivo. Ed ecco le stime («prudenti», sottolinea Padoan) per i prossimi 3 anni: il Pil previsto per il prossimo triennio dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2015, di +1,4 nel 2016 e di +1,5 nel 2017. Sul fronte dell’indebitamento il rapporto deficit-Pil si dovrebbe attestare al 2,6% nel 2015, all’1,8% nel 2016 e all’1,7% nel 2017. Padoan sottolinea che si tratta di un «Def di «natura espansiva, permette di utilizzare risor- se per la crescita e rispettare la regola del debito». In sostanza, uscendo da una crisi profonda l’Italia si prenderà qualche anno in più per rientrare nei parametri europei. Renzi - che ieri ha rimpallato al compagno di partito Piero Fassino («Torino ha violato il patto di stabilità»), sindaco di Torino e presidente dell’Anci le accuse di strozzare i comuni - promette e giura che non ci saranno nuove tasse (a proposito, a gennaio e febbraio le entrate tributarie sono diminuite dello 0,8% sull’anno prima), né «ci sono tagli» alle prestazioni dei cittadini. Poi scherza: «So che non ci siete abituati, ma da quando siamo al governo abbiamo operato una riduzione costante della pressione fiscale».E gli unici tagliche cisaranno, ha spiegato sempre Renzi, riferendosi al programma di razionalizzazione della spesa pubblica, riguarderanno la spending review, che «varrà lo 0,6% delPil, più o meno 10 miliardi, anche se pensia- 7 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEL GOVERNO ISOLA AFFONDATA La Sicilia sta affogando in 7,5 miliardi di debiti Regione a un passo dal default. Per finanziare la spesa Crocetta ha chiesto altri prestiti: il buco è aumentato di 2,5 miliardi rispetto ai 5 di fine 2013 ::: NINO SUNSERI mile. Il prospetto di copertura triennale della legge di stabilità per il 2015 (sempre scritto da Renzi e Padoan, non dai gufi) per altro dice che nel triennio lo Stato spenderà 61 miliardi e 190 milioni di euro di più (16 miliardi nel 2015), e aumenteranno pure le entrate fiscali di 64 miliardi e 313 milioni di euro (10 miliardi in più nel 2015). È la legge di stabilità che ha messo più tasse in assoluto negli ultimi anni. Peggio addirittura di quella 2013 firmata da Mario Monti. E il conto non considera Il capo del governo Matteo Renzi e il presidente siciliano Rosario Crocetta [Fotogramma] l’aumento della pressione fiscale locale, che pure c’è e finisce nelle stesse tasche: quelle dei cittadini italiani. Perchè Renzi farà pure finta di nulla, accusando sindaci e presidenti di Regioni, ma quando luitaglia loro i trasferimenti, loro se li riprendono aumentando Tasi, addizionaliIrpef e altre tasse locali. È accaduto nel 2015, riaccadrà nel 2016 secondo le anticipazioni del Def. Che si rimpallino le responsabilità Renzi, il capo dei sindaci (il renziano Piero Fassino) e il capo dei presidenti di Regione (il renziano Sergio Chiamparino) è polemica stucchevole che interessa solo a loro. Per i cittadini italiani la notizia è una sola: il premier e i suoi amici del cuore bisticciano fra di loro su chi mette per primo le mani nelle tasche dei contribuenti, ma da quelle tasche il denaro continua ad uscire come un fiume in piena. Per questo siamo sempre tutti più poveri. Salvini ha attaccato Renzi sui tagli fiscali: «Bugiardo... E l’aumento delle tasse sui conti, fondi ecc? [LaPresse] mo ci sia un margine migliore, uno spazio per tagliare per 20 miliardi». Alla razionalizzazione e ai tagli chirurgici non sembra credere l’opposizione. Pirotecnico Salvini che manda un «bel vaffa...» a Palazzo Chigi. E attacca: «Bugiardo al servizio di Bruxelles. E l’aumento delle tasse sui conti correnti? E sui fondi pensione? E il raddoppio dell’Iva sul pellet? E l’Imu sui terreni agricoli? E le tasse sulla casa, dal 2011 addirittura triplicate?». Il segretario della Lega getta su Facebook la rabbia ricordando i dati Istat: nel 2014 la pressione fiscale ha raggiunto il record del 43,5%. Resta da vedere se venerdì, con i sindaci, si troverà una mediazione. Nuovi tagli in cambio della facoltà diapplicare una tassa di sbarco per porti e aeroporti. A riscuoterla saranno le compagnie dinavigazione e quelle di gestione aeroportuale. Ma sempre di tassa si tratta... AN. C. Un bel debito da 1.500 euro a testa. Ogni siciliano, neonati compresi, si porta sulle spalle questo peso. Certo con tutti i problemi dell’isola questa è proprio l’ultima delle preoccupazioni. Nessuno, si può star sicuri, fra Ballarò e Mondello o sulle spiaggie di Ognina perderà il sonno dopo aver appreso che la Sicilia è un po’ come la Grecia. Non perchè, come dice l’antica cantilena popolare, c’è il legame “una faccia una razza”. Casomai per l’abitudine dei governanti di voler far festa con i soldi degli altri. Ad Atene con quelli dei partner europei. A Palermo con quelli delle banche. Con una difficoltà, però, che può anche risultare difficile da superare: i creditori, prima o poi, hanno l’abitudine di rivolere indietro i propri soldi. Ed è proprio questo problema che un po’ comincia ad assillare il presidente Crocetta che, non a caso, all’inizio di aprile non è ancora riuscito a chiudere il bilancio di previsione della Regione per 2015. All’appello mancano tre miliardi che, nelle ultime ore, sembrano essersi ridotti a trecentomila euro. I miracolidella creatività. In ogni caso seppure ridotti in misura notevole i soldi continuano a mancare. Ilbilancio dell’anno scorso è stato chiuso con 1,7 miliardi presi in prestito dalla Cdp e adesso il presidente ha qualche inciampo nel chiedere ancora. Tanto più che da quando abita a Palazzo dei Normanni il debito dell’amministrazione più sgangherata d’Italia è cresciuto al ritmo medio di un miliardo l’anno. La sua giunta, operativa dal 2013 aveva trovato uno sbilancio di cinque miliardi. La tanto contestata gestione di Raffaele Lombardo a modo suo era stata rigorosa visto che nel 2009 lo squilibrio era di 4,3 miliardi. Visto quello è successo dopo si può dire che la sorveglianza sui conti pubblici era stata di stampo tedesco. Eppure nell’estate 2012 Lombardo era stato costretto a lasciare Palazzo dei Normanni sotto la minaccia del commissariamento per eccesso di indebitamento. Chissà adesso che cosa dovrebbero dire i censori del buon costume finanzario visto che i soldi che la Regione deve restituire alle banchee sono saliti a 6 miliardi a fine 2014 e a marzo 2015 è stato ::: I PUNTI ROSSO RECORD Ammonta a 7 miliardi 525 milioni 547 mila euro lo stock del debito complessivo contratto dalla Regione siciliana con gli istituti di credito. È quanto si evince da un resoconto dei debiti contratti dall’esecutivo regionale negli anni, proprio mentre Giunta e Ars sono alle prese con le intricatissime questioni della legge di stabilità regionale e del bilancio non ancora presentato dall’esecutivo Crocetta, quando manca poco alla conclusione dell’esercizio provvisorio fissata per fine mese. L’ESCALATION Al 31 dicembre 2013 il debito si aggirava sui 5 miliardi. Successivamente, nel novembre 2014 per finanziare la spesa corrente è stato necessario un indebitamento per 606 milioni 97 mila euro. L’ultimo finanziamento è stato contratto per saldare il debito della pubblica amministrazione con le imprese nel settore sanitario, per un miliardo 776 milioni 547 mila euro. La Regione potrebbe essere costretta a contrarre un altro mutuo per portare il bilancio al pareggio, se la trattativa con Roma, dalla quale la Sicilia attende le principali risorse a copertura del documento contabile, non dovessero nelle prossime ore andare in porto. ALTRI PRESTITI Con il nuovo mutuo si sfonderebbe la soglia già record dei 7 miliardi 525 milioni. Si sfiorerebbero gli 8 miliardi, ma Crocetta allontana lo spettro del default: «Abbiamo fatto scelte innovative con un bilancio rigoroso che però conferma la solidarietà verso i Comuni, i deboli, i lavoratori. L’illustrazione delle linee guida avverrà dopo l’approvazione della giunta». toccato il record di 7,5 miliardi. L’ex sindaco di Gela ed Europarlamentare del Pd aveva vinto le elezioni annunciando la rivoluzione amministrativa.Buon governo e rigore erano state le parole d’ordine con cui, per la prima volta da quando c’è l’elezione diretta del Presidente della Regione, la vittoria era andata ad un esponente della sinistra. Un gran risultato considerando il dentro-destra, nelle elezioni politiche del 2001 aveva vinto per 61 collegi a zero. La rivoluzione di Crocetta, però, è durata abbastanza poco. In meno di tre anni ha cambiato tre giunte e,all’ultimo giro ha dovuto accettare un commissariamento di fatto. Come assessore all’Economia ha nominato Ales- sandro Baccei, uno dei collaboratori di Graziano Delrio quando stava ancora a Palazzo Chigi. I rapporti fra il Presidente e il custode del portafoglio non sono mai stati particolarmente cordiali ma il commissariamento di fatto arrivato da Roma non sembra aver cambiato le cose in misura sostanziale. Alla base dello squilibrio c’è un equivoco vecchio di settant’anni. Per fermare il movimento autonomistico, il cui braccio armato era rappresentato dal bandito Salvatore Giuliano, lo Stato centrale aveva concesso alla Sicilia lo Statuto speciale e il diritto di trattenere le imposte raccolte sull’isola. Solo che la Regione non dispone di un proprio organo di riscossione e quindile tasse vengono incassate dall’Agenzia delle Entrate e poi giurate a Palermo. Una procedura che, negli ultimi anni ha incontrato difficoltà crescenti perchè i trasferimenti da Roma sono arrivati a singhiozzo. Così è cresciuto il debito e anche la solidità patrimoniale della contabilità regionale. Una parte non trascurabile delle entrate sono fasulle perchè rappresentative di erogazioni che da Roma non arriveranno mai. Se anche alle amministrazioni pubbliche si applicassero le nuove regole sul falso in bilancio è molto probabile che la Regione siciliana verrebbe chiusa dalla sera alla mattina. Forse non sarebbe nemmeno una cattiva idea. Resta il fatto che, se ci fosse un’operazione verità è il buco della Sicilia salirebbe a 21 miliardi. Il commissariamento sarebbe inevitabile. Così da anni va in scena qualcosa di molto simile all’opera dei pupi: molte parole e pochi fatti. Gran baccano per l’annuncio di operazioni chirurgiche senza precedenti, cui nella realtà non corrisponde nulla. Le opposizioni ora hanno chiesto a Crocetta di presentarsi in aula per la necessaria operazione verità. Nessuno, però, cha abbia nil coraggio di ridurre il numero dei forestali,o ditagliare i finanziamenti ai lavoratori socialmente utili. Senza contare le siringhe che a Palermo costano molto di più che a Treviso. E’ saltata per aria iol sistema della Formazione con l’arresto dell’esponente del Pd, Francantonio Genovese. Gli enti cercano comunque di sopravvivere. 8 __Mercoledì 8 aprile 2015__ 9 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: GIUSTIZIA E POLITICA Alle origini dei rapporti con i politici ::: segue dalla prima GIACOMO AMADORI (...) napoletana sulla metanizzazione dell’isola di Ischia si tratta di ore decisive. Anche perché, come svelato da Libero la settimana scorsa, Simone ha chiuso il suo rapporto con Cpl in modo traumatico, con scambio di carte bollate. Ieri il suo avvocato, Maria Teresa Simone, era irraggiungibile, «a causa di un interrogatorio». In mattinata dallo studio avevano annunciato un comunicato, che però non è stato diramato. L’argomento? Resta un mistero. In attesa degli sviluppi dell’indagine, Libero ha scoperto che Simone, l’uomo ragno della Cpl Concordia, aveva iniziato a lavorare con la coop modenese ai tempi in cui era uno stretto collaboratore del sottosegretario agli Esteri Bobo Craxi. Stiamo parlando del biennio 2006-2008, quello del secondo governo Prodi, quando il capo ufficio dello stesso Craxi era un certo Massimo D’Alema. Qualche anno prima, Simone aveva puntato sui cavalli. Li accudiva nella sua azienda agricola con maneggio in provincia di Latina (si è preso cura anche del campionissimo Varenne). Poi l’impresa fallì e Simone decise di scommettere su altri purosangue, quelli della politica: «È ovvio che ha avuto un vantaggio nel frequentare certi ambienti», concede Craxi con Libero. «Ma questo non è un reato». Dunque la seconda vita del socialista Simone inizia in quei mesi alla Farnesina. Anche se Bobo nega che quel passaggio sia mai stato formalizzato: «Simone è stato un mio collaboratore per 7-8 anni, ma non risulta sia stato agli Esteri con me, non c’era nessun decreto che regolava i suoi rapporti con il ministero». Tuttavia, come vedremo, sono diversi i testimoni diretti di quell’esperienza di Simone alla Farnesina e così alla fine Craxi si limita a escludere che D’Alema e Simone si siano conosciuti grazie a lui. Anche se risulta difficile da credere che quando Bobo e glialtriviceministrie sottosegretari si riunivano con il ministro D’Alema non ci fossero anche i rispettivi collaboratori. «Non mi pare proprio», continua il figlio di Bettino, «non credo che il rapporto tra D’Alema e Simone sia nato ai tempi della Farnesina, penso che i due si siano conosciuti, come apprendo dai giornali, per la campagna elettorale del sindaco di Ischia del 2014». In realtà, le intercettazioni ambientali rendono poco credibile questa versione, visto che in una conversazione dell’anno scorso Simone si rivolge a D’Alema con una certa confidenza: «Presidente buongiorno... senti ho parlato del nostro incontro con Roberto Casari (l’ex presidente della Cpl, ndr) al sindaco di Ischia che è un compagno di vecchia data, Ferrandino, Giosi Ferrandino, che è anche in collegamento con i L’uomo dello scandalo coop era alla Farnesina con D’Alema Simone, il super consulente della Cpl Concordia, è stato uno stretto collaboratore del sottosegretario Bobo Craxi. Fino ad allora si era occupato di cavalli da corsa AGLI AFFARI ESTERI CON MAX E BOBO A sinistra, il super consulente per le relazioni istituzionali della cooperativa Cpl Concordia Franco Simone con la moglie, l’avvocato Silvia Motta, durante un soggiorno in Tunisia. Sopra, Massimo D’Alema quando era ministro degli Esteri; Bobo Craxi nel 2007 quando era sottosegretario agli Affari Esteri con delega ai rapporti con l'Onu (con il governo Prodi II e appunto con D’Alema alla Farnesina) [Ansa] 400 operatori alberghieri dell’isola. Siccome tu ci avevi accennato della tua produzione eccellente, lui sarebbe disponibile, quando vorrai, se vorrai e riterrai, di fare una specie di riunione degli albergatori più importanti e presentare il frutto del sudore della fronte». A questo punto D'Alema richiede probabilmente il nome del candidato e Simone s’infervora: «Si chiama Giosi Ferrandino (…). Persona deliziosissima è, poi ti stima molto. Ti stimiamo molto Presidente, ciao (....). assolutamente lo assaggeremo a Ischia, allora. Ciao Presidente».Ildato storico e incontrovertibile è che D’Alema e Simone frequentavano la Farnesina negli stessi mesi e che in quel periodo il consulente ha iniziato a lavorare con la coop Concordia. Per avere conferma di ciò è utile contattare un altro ex dipendente di Cpl, Dario Solari, ascoltato come testimone dai pm nel 2014. Agli inquirenti ha detto a verbale: «Simone nasce come segretario diBobo Craxi. La Cplè una real- tà commerciale molto radicata politicamente, soprattutto in un certo contesto. Rimasi molto sorpreso nel vedere che loro della Cpl dialogavano con ministri, politici e amministratori a tutti i livelli». Quindi ha aggiunto: «Sono stato io a presentare Francesco Simone alpresidente Roberto Casari. Tra i due siè stabilito un rapporto strettissimo dal quale io in qualche modo sono rimasto fuori. Lo presentai a Casari quando la Cpl voleva affermarsi in Tunisia, i due “si innamorarono”, poi Simone fece aprire alla Cpl un ufficio a Roma. Simone mi fu presentato da Saro Munafò, ex segretario del ministro Claudio Martelli. Simone mi ha sistematicamente bypassato e per questa ragione ho gettato la spugna». In effetti Solari ha lasciato Cpl nel 2011 e a Libero confida: «Quando lo portai in azienda, luilavorava alla Farnesina, non so a che titolo e in che forma, ma una volta lo accompagnai personalmente al ministero». In quel periodo la coop cerca- il graffio Travaglio contro il Muro Travaglio a Procida con Luigi Muro Nell’inchiesta sugli appalti della Cpl Concordia e i rapporti con la politica non c’è solo il primo cittadino di Ischia Giuseppe “Giosi” Ferrandino, vicino a Massimo D’Alema e presentatore dei suoi libri. Ma anche l’ex sindaco di Procida ed ex parlamentare diAlleanza nazionale Luigi Muro. Vicino (in senso letterale) al cantore delle manette Marco Travaglio, sempre pronto a crocifiggere chiunque abbia minimi rapporti con pregiudicati e indagati. Almeno a giudicare da una fotografia che li ritrae presentare assieme il 21 settembre 2014 il libro del direttore del Fatto Quotidiano intitolato È Stato la mafia (Chiarelettere) durante la manifestazione «Libri d’acqua» svoltasi nell’isola flegrea. Per la serie:quando si tratta dipresentare volumi ognuno ha il proprio indagato che spunta... va qualcuno che aprisse alla Cpl il mercato tunisino: «Un giorno eravamo tutti in Algeria, compreso il presidente Casari, e ci siamo spostati in Tunisia. Lì Casari e Simone si sono incontrati ed è partito il tutto. Poi io l’ho perso di vista perché si occupava di tutto meno che della Tunisia». Ma chi erano i ministri e i politici a cui si riferiva Solari con i pm? «Dopo qualche settimana Bobo Craxi è venuto a fare un convegno da noi a Teramo ed è lì che lo conobbi. Ma anche altri hanno partecipato alle riunioni di bilancio della coop. Sicuramente Renato Brunetta, ma mi sembra pure lo stesso D’Alema. Mi pare nel giugno 2011». Solari rammenta che la Cpl insieme con Simone ingaggiò pure la sua compagna, l’avvocato Silvia Motta. «La moglie aveva bisogno di lavorare e le hanno offerto un posto per supportare l’ufficio legale.Erano arrivati talmente tanto in confidenza (Simone e Casari, ndr) che si decise di dare una mano anche a lei. Ma non fu una mia idea, partiva tutto da Modena». Libero ha rintracciato anche Saro Munafò, ex capo segreteria dell’allora ministro socialista Martelli: «Simone lo rincontraicasualmente un paio divolte alla Farnesina, dove collaborava con la segreteria di Bobo Craxi, e quando la Cpl, di cui ero consulente, mi chiese un aiuto per entrare sul mercato tunisino, lo segnalai». È la conferma: la carriera di Simone svolta grazie a quel suo fugace passaggio dal ministero degli Esteri, ai tempi in cui il reggente era D’Alema. In Tunisia Simone aveva aperto una società di consulenza, la Tunita, la cui mandataria era un’imprenditrice campana, attivista del Pd. Chiediamo a Bobo Craxi se ne sia mai stato socio e la risposta è evasiva: «Che mi risulti no». Replichiamo che dovrebbe sapere se abbia partecipato o meno all’impresa: «Ho avuto dei rapporti stretti certamente, ma non mi sono mai occupato delle vicende di cui si sta parlando ora sui giornali», svicola. Torniamo alla carica: ha mai fatto affari con Simone? «Che cosa vuol dire affari? Non sono un ente pubblico»,è ilcatenaccio dell’ex sottosegretario. Che, però, alla fine ammette: «Se ho collaborato alla nascita di Tunita? Io incoraggiai a suo tempo Francesco a sviluppare con quel Paese dei rapporti virtuosi. La finalità di quella società non era quella di diventare un collettore di tangenti; comunque dopo quell’inizio insieme, io mi sono organizzato diversamente e ho fatto altro, ci siamo totalmente separati da quel punto di vista». Dopo l’esperienza nel governo Prodi, nel 2008, anche le loro strade politiche sidivisero. Craxi non volle entrare nel Pd, mentre Simone iniziò a flirtare con i suoi esponenti: «Anche se non credo abbia preso la tessera». 10 __Mercoledì 8 aprile 2015__ 11 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: GIUSTIZIA E POLITICA Domani si vota alla Camera «Torture alla Diaz». E il Pd disarma la polizia Strasburgo condanna l’Italia per i fatti di Genova. Ma ora la sentenza apre la strada a una legge contro le forze dell’ordine ::: segue dalla prima PAOLO EMILIO RUSSO (...) dell’uomo. Per questa ragione appare ancora più stucchevole che ci sia in Italia, dentro a un Parlamento, chi gioisce per la condanna che l’organismo sovranazionale ha comminato al nostro Paese per non essersi dotato di «una legislazione adeguata per punire il reato di tortura». Proprio così, la Corte europea per i diritti dell’uomo (la stessa cui ha fatto ricorso Berlusconi dopo il suo calvario giudiziario) ha sentenziato che nel corso dell’irruzione alla scuola Diaz di Genova dove “riposavano” i manifestanti contro il G8 del 2001 ci furono «torture». La tortura è inammissibile in un Paese democratico (Obama ha chiesto recentemente scusa per quelle sui reclusi a Guantanamo perpetrate dall’esercito Usa) e, diconseguenza, è giusto che si approvi una legge che la prevenga e funzioni da deterrente contro nuovi - e sempre possibili - eccessi. Il problema, come sempre, non è una legge, ma quale legge si scrive e con quale scopo. Quella di cui discute il Parlamento italiano, per esempio, più che finalizzata a prevenire la tortura sembra una legge scritta per ostacolare il lavoro della polizia, un (involontario?) assist ai sospettati di avere commesso un reato, a criminali veri o potenziali. La proposta di legge per introdurre il reato di tortura nel codice è in Parlamento da quasi due anni: approvata dal Senato il 5 marzo 2014, dopo una discussione di otto mesi, è in seconda lettura alla Camera. L’assemblea di Montecitorio inizierà le votazioni nella seduta di giovedì, con i tempi contingentati (sette ore), anche se il testo, cambiato in commissione Giustizia, dovrà poi tornare al Senato. Il fatto che la si discuta subito, che a chiederne l’approvazione in tempi rapidi siano soprattutto parlamentari di Sinistra ecologia e libertà (tra questi la presidente della Camera, Laura Boldrini),dei Verdie le associazioni che 14 anni fa erano in piaz- ::: ::: LA VICENDA IL PESTAGGIO Il 21 luglio 2001, durante il G8 di Genova, le forze dell’ordine fanno irruzione alla scuola Diaz, sede del Genova Social Forum. I presenti vengono pestati a sangue. «Giustizia è fatta» Il papà di Giuliani si mette in mezzo IL RICORSO Tra i picchiati Arnaldo Cestaro, manifestante veneto che all’epoca aveva 62 anni; subisce la rottura di un braccio, una gamba e dieci costole. Poi presenta un ricorso alla Corte europea dei diritti umani sostenendo che i colpevoli sarebbero dovuti essere puniti adeguatamente, ma che questo non è mai accaduto perché le leggi italiane non prevedono il reato di tortura o reati altrettanto gravi. LA CONDANNA I giudici di Strasburgo gli danno ragione: lo Stato italiano ha violato l'articolo 3 della Convenzione sui diritti dell'uomo e le leggi italiane devono essere cambiate. za a manifestare contro George Bush, Vladimir Putin e Silvio Berlusconi come Libera di Don Luigi Ciotti,l’Arci, l’ex portavoce del Social Forum Vittorio Agnoletto - poi premiato con un seggio all’Europarlamento da Rifondazione-, alimenta il sospetto che abbiano ragione i sindacati delle forze dell’ordine quando denunciano che si tratti di una «legge ideologica» e «punitiva». La proposta in discussione si compone di sette articoli: inserisce nel codice penale la fattispecie di tortura (art. 613-bis) che è punita con la reclusione da 4 a 10 anni che diventano da 5 a 12 se il reato è commesso da un pubblico ufficiale che «procura ad una per- ■■■ «Finalmente la Corte Una ragazza indica il sangue sul pavimento della Diaz di Genova, sede del Social Forum [Ansa] sona a lui affidata acute sofferenze fisiche o psichiche». E ancora: se l’agente provoca la morte «quale conseguenza non voluta di tortura» scatta una «aggravante speciale» punita con addirittura trenta anni di reclusione. A titolo di deterrente, il progetto di legge già approvato al Senato prevede che le dichiarazioni ottenute attraverso la tortura non siano utilizzabili e vengono raddoppiati i termini di prescrizione. Infine, - ma poco c’entra con l’ordine pubblico in Patria - la legge vieta di espellere o respingere extracomunitari quando si supponga che nei Paesi di provenienza possano essere sottoposti a tortura e dunque, di fatto, impedisce rimpatri per i cittadini africani o di Paesi islamici. Il cammino del provvedimento ha suscitato preoccupazioni.Molti parlamentari-avvocati, come il senatore Ncd Carlo Giovanardi, ritengono le norme così «ambigue» da tramutarsi in ostacolo alle forze dell’ordine nello svolgimento del loro lavoro, quindi in difficoltà a imporre la legalità. Quale agente, per esempio, metterà più le manette a un tossicodipendente in preda a una crisi violenta col rischio che muoia di infarto e che l’autore dell’arresto si becchi30 anni di carcere? I sindacati di polizia denunciano questo rischio e chiedono che si discuta di tortura non «sull’onda dell’emotività». Già, secondo il Sap, è necessario rivedere le «tecniche di ammanettamento trasmesse agli operatori durante l’addestramento» perché «pericolose» per le vittime e, a questo punto, anche per gli agenti. Per molti piddini - come il responsabile Sicurezza Emanuele Fiano - giovedì potrebbe essere la volta buona, eppure Marco Pannella, leader dei Radicali, non ci crede: «L’Italia non si dota del reato di tortura perché pratica la tortura ogni giorno nelle carceri...». Che abbia ragione? Ma la tortura di costringere otto persone in diecimetri quadrinon la commette un singolo agente, ma lo Stato, quindi non interessa a nessuno. il graffio Giustizia, avanti piano La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per l’operato della polizia il 21 luglio 2001 durante il G8 di Genova, sulla base di un ricorso presentato da un manifestante veneto che all’epoca dei fatti - praticamente 14 anni fa - aveva 62 anni. Il Belpaese, certo, non ne esce bene. Ma se non altro abbiamo trovato una giustizia più lenta della nostra... Nuove prove dai legali dei poliziotti che uccisero il diciottenne BOLOGNA ■■■ Potrebbe essere rivisto il processo su Federico Aldrovandi, il diciottenne morto il 25 settembre del 2005 a seguito di una colluttazione, in un parco pubblico di Ferrara, con quattro agenti della polizia. Secondo la nuova linea di difesa dell’avvocato Marco Zincani, legale di Paolo Forlani,Enzo Pontani e Luca Pollastri, i poliziotti condannati insieme alla collega Monica Segatto per eccesso colposo in omicidio colposo, «ipoliziotti fu- rono diligenti» perché seguirono «le procedure ministeriali di addestramento», tecniche «potenzialmente pericolose», insegnate sino a oggi nelle scuole di polizia. «Nella nota che mi ha inviato, il ministero ammette che le tecniche di ammanettamento a terra a cui sono formati gli agenti sono criminogene, quindi siamo tutti a rischio», spiega Zincani. Il riferimento di Zincani è al documento inviatogli il 3 settembre 2014 dal Viminale in risposta a un suo quesito del 21 febbraio 2014, in merito alle procedure per immobiliz- zare e ammanettare un soggetto da parte delle forze dell’ordine. Un documento «nuovo che non è stato preso in considerazione» nel processo a carico dei quattro poliziotti condannati in via definitiva e che proprio per il fatto di non essere agli atti, afferma Zincani, «sarà la base su cui chiederemo la revisione delprocesso». Secondo Zincani, in conferenza stampa accanto ai vertici del Sap (Sindacato autonomo di polizia) Gianni Tonelli e Stefano Paoloni, dunque, gli agenti che hanno bloccato Aldrovandi «hanno seguito il protocollo che, oltretut- europea ha determinato le brutture commesse dallo Stato italiano».Con i fatti della Diaz non c’entra assolutamente niente, ma a quanto pare Giuliano Giuliani si è sentito chiamato in causa. Il padre di Carlo - ovvero il giovane anarchico ammazzato in piazza Alimonda a Genova mentre si accingeva a lanciare un estintore contro una camionetta in cui si trovava il carabiniere 21enne Mario Placanica - è stato prontamente contattato dalle agenzie di stampa per commentare la sentenza di Bruxelles. Il tutto nonostante suo figlio non fosse affatto lì. La sua morte risale al giorno precedente. E la stessa corte Ue anni fa ha chiarito che i responsabili di quella tragedia «sono i manifestanti che hanno attaccato la jeep dove si trovava Placanica e non le autorità italiane come invece sostengono i familiari del ragazzo». Il dolore, tuttavia, a volte fa brutti scherzi. E così qualche giornalista con poca memoria ha deciso di andare a caccia di commenti piccanti. «La Corte europea che condanna per la tortura l’Italia», ha ricostruito lo stesso Giuliano Giuliani, «è la stessa». Ma c’è una speranza: «Ora ha una diversa composizione rispetto a quando facemmo noi ricorso». Il tutto mentre la mamma delragazzo, Haidi Giuliani, teorizza l’adozione di un vero e proprio “sistema Genova”, ovvero «la criminalizzazione di chi protesta, che ancora oggi viene usato spesso come dimostrano i fatti della Val di Susa». A Bruxelles capiscono meglio imetodi di No global e No tav? Non resta che lasciarli espatriare... Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, in piazza con l'immagine del figlio morto [Ansa] «Ma ora riaprite il processo su Aldrovandi» ::: CHIARA PELLEGRINI Commento to, non prevede tecniche diverse, a esempio di contenimento o un approccio dialogico, per chi è in stato di forte agitazione o tenta atti autolesionistici, le tecniche sono universali e sempre le stesse e questo è decisivo». Zincani, a nome dei tre agenti, chiederà dunque di rivedere il processo. Non solo. Sarà fatto appello alla Corte dei Conti, in cui si chiederà diannullare il risarcimento di560 mila euro (a fronte dell’1,8 milioni di euro chiesti dalla procura) dovuti al ministero dell’Interno dagli agenti condannati. Secondo il legale infatti, la sentenza della magistratura contabile, che ha condannato i quattro a risarcire lo Stato, attribuendo loro il 30% di responsabilità, «riconosce che il 70% della responsabilità è in capo al ministero, per ragioni di organizzazione e formazione delle forze dell’ordine. Ma è chiaro che al ministero conviene pagare qualche milione di risarcimento alle famiglie, piuttosto che spendere 600 milioni di euro, cifra che servirebbe per richiamare tutte le forze dell’ordine ad una nuova formazione», sostiene la difesa. 12 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEL CENTRODESTRA Un partito senza pace È il giorno del Cavaliere furioso «Ex dc incollati alla poltrona» Berlusconi sbotta contro i ribelli: si lamentano ma vogliono soltanto dei posti Resta in Sardegna e promette: non mi occuperò più di regionali in Puglia ::: PAOLO EMILIO RUSSO ROMA ■■■ È così deluso «umana- mente» da quanto sta succedendo con Raffaele Fitto, che, ad un certo punto, si deve essere ricordato di essere pur sempre Silvio Berlusconi, ed ha deciso di prolungare la sua “vacanza” a Villa Certosa. Il rientro a Roma era previsto per oggi, il Cavaliere, invece, non si muoverà dalla Sardegna ancora per qualche giorno e continuerà a lavorare dal buen retiro dove sono passati tutti i grandi del mondo, a ricevere persone al suo domicilio con la consolazione di avere quantomeno come sottofondo il rumore del mare. Ripartito per la Liguria Giovanni Toti, l’ex premier - in vacanza dalla vigilia di Pasqua con Francesca Pascale - è tornato a riunirsi con le sue ospiti Deborah Bergamini e Maria Rosaria Rossi per decidere con loro le prossime mosse. Le notizie che arrivavano dal Mezzogiorno, le nuove provocazioni targate Raffaele Fitto e suoi seguaci, lo hanno letteralmente fatto inferocire. «Per le Regionali, escludere chi ha consenso è suicida...», ha scritto il capo della minoranza azzurra sulsuo blog,bollando come «retorici» gli appelli all’unità e come «finto» il ragionamento che in questi giorni si fa sul rinnovamento interno, finalizzato - a suo dire - «a lasciare tutto in mano ai soliti autonominati». L’ex premier, lette queste dichiarazioni, non ci ha visto più: «Che miseria: stanno mascherando una questione di poltrone per un problema di principio», l’attacco. «Ma io a questi ricatti democristiani non cedo e, d’ora in poi, non me ne occuperò più», ha aggiunto. Così, dopo che l’ex governatore della Puglia è intervenuto nuovamente con un post sul suo blog sfidando il Cavaliere a fare liste forti, ilfondatore di Forza Italia ha deciso di «disinteressarsi» della questione. «Ho dato delega piena al coordinatore regionale di Forza Italia, Luigi Vitali. È lui che deciderà qualialleanze e come muoversi», la linea che ha deciso di trasmettere ai suoi. L’ex premier non sembra intenzionato a dare l’idea di un partito impantanato nella questione pugliese, che esplode non su questioni altissime bensì sulla ricandidatura di «quindici consiglieri regionali uscenti». Come andranno a finire le cose nella Regione dove Fitto ha cominciato la sua carriera politica è difficile dirlo: molto dipenderà dalla posizione che terranno Ncd e Fdi che prima ancora di Fi avevano indicato ciato ieri di voler presentare come candidato Francesco nella sua Regione una lista Schittulli. Quest’ultimo sostie- chiamata «Campania civica», ne che ildestino della sua can- formata da un «blocco di modidatura sideciderà nelle pros- derati» critici col governatore sime «settantadue ore». Il co- uscente e «fortemente» in disordinatore regionale ha co- senso con la gestione del coormunque annunciato che dinatore regionale azzurro «non inviterà più» i fittiani ai Domenico De Siano. La cosa tavoli per le Regionali. Sicuro clamorosa è che la lista annunil Cavaliere non ciata dall’eletto si farà vedere in Pdl porterà acPuglia nemmequa al suo arcino in campagna nemico e candielettorale. dato del centroDiversa la sinistra. Poco questione in importa se un Campania, che altro fittiano coierigliha riservame il senatore to un’altra increCiro Falanga ha dibile “sorprepreso le distansa”. Se Stefano ze dall’iniziatiCaldoro - unico Vincenzo D’Anna [Ansa] va,ormaiil dangovernatore forno era fatto. La zista in carica - sta facendo di mossa di D’Anna non è casuatutto per guadagnarsi la con- le: il senatore è stato vicinissiferma, un fittiano doc come il mo all’ex coordinatore regiosenatore Vincenzo D’Anna nale Nicola Cosentino, che il ha deciso di giocargli contro e Cavaliere decise di non ricandi sostenere nientemeno che didare a causa dei suoi probleil suo avversario, il piddino mi giudiziari due anni fa. L’ex Vincenzo De Luca. L’eletto a sottosegretario all’Economia Palazzo Madama che siede non ha mai digerito che l’ex nel gruppo di Gal ha annun- premier gli abbia preferito Ste- fano Caldoro alle ultime Regionali cinque anni fa e ora D’Anna prova a “vendicarlo”. Se anche in questo caso potrebbero esserci le basi giuridiche per espellere il parlamentare-ribelle,ilCavaliere non intende muovere un dito. «Non rispondiamo alle provocazioni, non dobbiamo cadere nella loro trappola», continua a ripetere ai suoi. Quello che più interessa al leader di Forza Italia è proseguire il percorso di «rinnovamento» della classe dirigente del partito anche attraverso la composizione delle liste sulle quali - da Statuto avrà l’ultima parola, appena prima che la Rossi le depositi come rappresentante legale di Fi in Tribunale. Fitto, se le cose dovessero andare diversamente da come chiede, è pronto a trascinare il Cavaliere in tribunale. Di questo l’ex ministro degli Affari Regionali discuterà oggi col suo gruppo nell’ennesima riunione della componente dei “Ricostruttori”. «Se ha il coraggio, si metterà fuori lui. Ma io non caccio nessuno», taglia corto Berlusconi. Ma i fedelissimi dell’ex governatore si dividono I nemici Alfano e Fitto uniti contro il Cav E in Campania trattano col pd De Luca ■■■ Il grande gelo tra Silvio Berlu- sconi e Raffaele Fitto per ora resta tale. E, per quanto paradossale, è l’unica certezza all’interno di un quadro poltico, diciamo così, molto «dinamico». Perché il dialogo dell’eurodeputato azzurro con il leader dell’Ncd Angelino Alfano è appena iniziato ed è in attesa di essere confermato dai fatti. E dire che i due ex pupilli di Silvio Berlusconi si erano ritrovati l’uno contro l’altro armato ai tempi della scissione, tanto da far pensare che non si sarebbero più riparlati. Roba passata, antichi dissaporti morti e sepolti, in nome per conto delle regionali, perché a livello nazionale Fitto è lontanissimo da Renzi e quindi da Alfano. Però se le cose dovessero funzionare, mai dire mai. Intanto, però, la partenza della nuova liaison fra Fitto e Alfano è con un forte handicap. La tanto sbandierata lista di «fittiani» a sostegno del candidato alla presidenza della Campania indicato dal centrosinistra, Vincenzo De Luca, non ci sarebbe. O, almeno, così sembra. L’annuncio, dato via quotidiano locale, fissa anche un appuntamento di presentazione della compagine, a Napoli, per lunedì prossimo in un albergo del centro. Padre dell’operazione il senatore Vincenzo D’Anna, eletto a palazzo Madama in Campania con il Pdl e poi migrato in Gal. Ma i fittiani non ci stanno e più voci tra i cosiddetti «Ri- Angelino Alfano con Raffaele Fitto [LaPresse] costruttori» fanno sapere che “Campania civica”, questo il nome della lista annunciata, non è una loro lista e che mai e poi mai potranno sostenere un candidato targato Pd. Già all’inizio di marzo D’Anna, fedelissimo di Nicola Cosentino, aveva dichiarato di lavorare a una lista autonoma rispetto a Forza Italia da portare alle regionali e frutto di discussioni con il coordinatore campano di Scelta Civica, Giovanni Palladino, una lista definita di moderati. Un bel giallo che il diretto interessato sembra alimentare ad arte. Il sena- tore D’Anna ha chiarito che sarà presentata lunedì prossimo la lista “Campania Civica”, formata da un «blocco di moderati che da tempo esprime giudizi negativi nei confronti di Caldoro e alla quale si aggiunge tutta un’area che si muoveva dentro Forza Italia e fortemente critica con la gestione di de Siano, che è la gestione del erchio magico», dice l’esponente di Gal sottolineando come la lista, che si aggancerà a Scelta Civica, sosterrà l’esponente del Pd Vincenzo De Luca, che «è un ottimo amministratore». L’iniziativa, precisa lo stes- so D’Anna, non va collegata con lo strappo di Fitto con Berlusconi, ma probabilmente abbraccerà esponenti dell’area vicina all’ex governatore pugliese. Ad ingigantire il giallo ci pensa il senatore di Forza Italia, Ciro Falanga. «Sono fittiano non meno del senatore D’Anna ed ancora una volta, devo precisare che la linea dell’onorevole Fitto in Campania è quella di sostegno al presidente Caldoro», afferma l’esponente azzurro, «per cui non è corretto affermare, da parte di chicchessia, che i fittiani sostengono la candidatura di De Luca. Chi rende tale dichiarazione precisasse i nominativi dei deputati e dei senatori che fanno riferimento a Fitto che in Campania non intendono seguire la sua indicazione». Più che una precisazione sembra una dichiarazione di guerra. Ovviamente toccherà a Fitto fare chiarezza sull’intera vicenda. L’eurodeputato quest’oggi sarà a Roma per mettere a punto le strategie e i piani di lavoro. In particolare c’è da decidere se correre con liste civiche autonome in Puglia, ma anche in Veneto (a sostegno di Flavio Tosi) e in Campania, dove la maggior parte dei fittiani sono pronti a sostenere il bis di Stefano Caldoro. Alfano, dal canto suo, sta a guardare nella convizione che deve solo limitarsi a raccogliere i frutti, quando questi saranno maturi. E.PA. 13 ITALIA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: I GUAI DEL CENTRODESTRA Il caos tra i moderati Silvio ha sbagliato, ma chi lo attacca è peggio Il leader ha molte colpe ma è Forza Italia. Chi gli sta intorno dovrebbe aiutarlo, anziché far scempio del partito ::: segue dalla prima MAURIZIO BELPIETRO (...) ma piuttosto a demolirlo. Lei ha contribuito a mostrarlo per quello che è: un grande caos. Ossia un partito dove tutti sono contro tutti e dove all’elettore si trasmette la sensazione di un generale «Si salvi chi può». Un ex governatore che nella sua Regione fa di tutto per tener fuori dalla porta Forza Italia in modo da poter imputare, domani, la sconfitta alla dirigenza. Un capogruppo che se la prende con uno dei pochi volti giovani del partito. Un ex ministro che fugge dalla nave che affonda e il giorno dopo, per tramite della sua compagna, fa sapere che potrebbe anche votare per Renzi. Concordo con lei che l’immagine è quella di un disastro politico. Tuttavia penso che mettendo in scena questa farsa non si migliori, ma si può peggiorare. Dallo scontro fra Fitto e Berlusconi, tra Berlusconi e Verdini, tra Verdini e la Rossi non uscirà un vincitore, usciranno tutti sconfitti. Perché una volta fatta a pezzi Forza Italia non la si potrà rimettere insieme: si raccoglieranno solo i cocci e si butteranno nella spazzatura. Lei fa intendere di essere arrabbiato e di sentirsi tradito e così facendo ritorce contro l’ex Cavaliere le accuse ditradi- commessi,sull’appoggio algomento, addebitando a lui la verno Monti e a Renzi, ma ancolpa di aver dilapidato un pa- che sugli sbagli commessi in trimonio politico. Usando le politica economica negli ultisue parole, Bermitempidelgolusconi più che verno Berluscoper Ruby e le Olni. Ma una volgettine dovrebta stabilito che be essere prol’ex Cavaliere cessato «per l’eha sulle spalle norme responuna serie di colsabilità di non pe, che facciaaver capito il mo? Lo mansuo prodigio e diamo definitiper l’assoluto divamente a Cesinteresse per il sano Boscone a ruolo storico Maurizio Bianconi [LaP.] occuparsi dei che avrebbe dovecchietti? Vevuto ricoprire».Non so se illea- de, caro Bianconi, mettiamo der di Forza Italia non abbia che lei abbia ragione e che il capito o se, distratto dai suoi leader di centrodestra debba passatempi, si sia disinteressa- mollare spugna, poltrona e to del ruolo che avrebbe potu- partito. E dopo? Pensa davveto avere. Sta di fatto che con- ro che fatto fuori l’ex Cavaliere cordo con lei sui molti errori le cose andranno meglio? Cre- de seriamente che,cacciandolo con una rivolta interna capeggiata dai colonnelli, i nove milioni di voti che il centrodestra ha perso tornerebbero come d'incanto? Dica la verità: ce li vede gli italiani votare Fitto al posto di Berlusconi? Da quanto ho capito lei ritiene che il fondatore di Forza Italia sia d’intralcio al futuro del centrodestra e faccia da tappo a forze che pure ci sono. Io penso invece che Berlusconi non sia il tappo, ma sia, nel bene e nelmale (purtroppo oggi sempre di più nel male), tutto, ovvero la bottiglia, il vino e, sì, anche il tappo. Berlusconi è Forza Italia e il centrodestra. E lo si prende così com’è, aiutandolo semmai a non sbagliare, o lo si butta tutto. Non si può usare Forza Italia contro di lui. Se si vuole, se si hanno la forza e il coraggio, si può fare altro, ossia uscire dal partito e correre l’avventura e il rischio, dandosi un programma e degli obiettivi. Ma tentare di buttar giù il re approfittando della sua debolezza non è consentito, perché insieme con lui verrebbe giù tutto. Ed è un po’ ciò che sta succedendo. A forza di fargli la guerra, bombardando ilquartier generale, è Forza Italia che sta cadendo a pezzi. E se questo è il suo intento, suo e degli amici che lei sostiene, allora non posso che augurarvi buona fortuna. Ma soprattutto la auguro agli elettori, perché il conflitto che avete scatenato non so se vi vedrà vincitori o sconfitti: di sicuro ci regalerà Renzi a Palazzo Chigi per i prossimi vent’anni. [email protected] @BelpietroTweet I DEPUTATI Vertice degli azzurri senza l’ex premier Discuteranno anche di scuola e giustizia Si riunisce questa mattina dalle 10,30 il gruppo di Forza Italia alla Camera: all’ordine del giorno il disegno di legge del governo «La Buona Scuola», la disciplina delle unioni civili, i nodi della Commissione Giustizia tra cui il divorzio breve, più varie ed eventuali. Non è prevista la presenza del presidente Silvio Berlusconi, ancora in Sardegna. Messaggio d’amore per Renzi Bondi e la Repetti tornano alla origini Dopo l’addio a Fi si buttano a sinistra Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: sta trascorrendo qualche giorno in Sardegna [Olycom] il graffio Le torture di Laura «Da giovedì prossimo nell’aula di Montecitorio arriverà il disegno di legge che introduce ilreato di tortura e colma il vuoto evidenziato da sentenza Corte europea sui diritti umani analizzando quanto successo alla scuola Diaz durante il G8 diGenova». È l’annuncio, trionfante, di Laura Boldrini. Per il reato di tortura delle orecchie degli italiani, offese dalle banalità che pronuncia ogni giorno il presidente della Camera, invece, bisognerà purtroppo attendere ancora. ::: ENRICO PAOLI ■■■ Trattandosi della coppia delmomento, e non solo dal punto di vista politico dato che le foto diSandro Bondi e Manuela Repetti sono pronte ad entrare in una rassegna dedicata a Raymond Peynet, l’illustratore francese famoso per aver creato i personaggi degli innamorati, verrebbe da pensare che «vanno dove li porta il cuore». «La mia opinione è che oggi il problema non sia quello di costruire un’alternativa di centrodestra al governo Renzi, un centrodestra tutto da ricostruire e da rifondare nei contenuti», afferma la senatrice Repetti, indicando il solco che dovrà tracciare l’aratro spinto da Bondi, «semmai, di fronte al rinnovamento della sinistra incarnata da Renzi, per le forze liberali e riformiste la sfida è di proporre un progetto politico nuovo, per oggi e per il futuro, cioè l’alleanza tra un’area oggi ancora dispersa di centro e la realtà di una sinistra per la prima volta davvero moderna che Renzi rappresenta». Insomma, ieri il centro del mondo era Arcore, oggi è Rignano sull’Arno. Cioè Matteo Renzi. E traducendo dal politichese il messaggio in codice della Repetti, al di là del fatto che il «futuro è con Renzi», c’è da capire da quale sponda affrontare questa nuova avventura. Magari non nel Pd (per Bondi sarebbe comunque la chiusura del cerchio, visto che in politica esordì come sindaco del Partito Comunista di un paesino della Garfagnana), ma comunque alleati con il presidente del Consiglio.Una sorta di Patto del Nazareno Forever. Dove stia e quale possa essere questa «forza di centro ancora dispersa» è tutto da vedere e da verificare, visto che al di fuori di Pd, Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle il resto del panorama politico è spezzettato in tante porzioni che alle prossime elezionifaranno persino fatica a entrare in Parlamento. A meno che la coppia Repetti-Bondi non decida di approdare nell’Ncd di Angelino Alfano. Ma è davvero una questione di cuore allora? Oppure si tratta solo di pura opportunità politica? Difficile da dire, visto che i due senatori azzurri hanno vissuto con vero travaglio la rottura con Forza Italia. «Quando mi hanno comunicato la decisione ho parlato con loro due ore e sono state due ore sofferte», spiega ilpresidente dei senatori azzurri, Paolo Romani, nel corso de “La Telefonata” su Canale 5 con il direttore di Libero Maurizio Belpietro, «che abbiano torto o ragione, da parte loro c’è molta sofferenza ed è una sofferenza che rispetto». La polemica di Bondi con Berlusconi per Romani«è figlia della scelta sofferta». Sofferenza dunque è il filo conduttore del ragionamento dell’esponente forzista. Ma tanta sofferenza giustica il pas- Bondi e la Repetti: fanno coppia anche nella vita [LaPresse] ::: LA COPPIA I PROTAGONISTI Sandro Bondi e Manuela Repetti, senatori e innamorati, hanno annunciato l’addio a Forza Italia da pochi giorni. Hanno aderito al Misto L’ADDIO La Repetti aveva già pensato di lasciare il partito mesi fa, ma poi aveva cambiato idea dopo un colloquio con Silvio Berlusconi I RUOLI Grazie a Berlusconi e dopo essere stato nel Pci, Bondi è stato uno dei tre coordinatori del Pdl nonché ministro dei Beni Culturali. Ha poi aderito a Forza Italia. Manuela Repetti, invece, è entrata in parlamento nel 2008 ed è stata riconfermata nel 2013 LA SVOLTA I due, dopo aver lasciato il Cavaliere, hanno fatto sapere che intendono «proporre un progetto politico nuovo» alleato con la sinistra di Matteo Renzi saggio con Renzi? Ed è sufficiente a spiegare la loro adesione al cosiddetto Partito della nazione? Prendiamo Maurizio Bianconi, uno dei ribelli azzurri, ex verdiniano. «Un personaggio come Bondi non può essere liquidato dicendo che è vernice passata», dice il deputato di Forza Italia, «Bondi merita rispetto, si era innamorato di Berlusconi, gli scriveva anche poesie, arriva GiovanniToti e lo chiama vernice vec- chia. Sei arrivato ieri, cosa tratti male la gente?». Già, Toti. Il problema è che non è il solo ad attaccare i due transfughi. Perché la rottamazione avviata in Forza Italia non guarda in faccia a nessuno. Bondi e Repetti compresi. E allora non resta che sintonizzarsi su Silva Sardone, astro nascente di Forza Italia. «In ogni caso, se continuiamo di questo passo, la rottamazione la fanno gli elettori»; dice la giovane azzurra, «in un partito perfetto c’è posto per tutti quelli che hanno voglia di lavorare. Certo, noi nascevamo come il partito dei non politicanti e a me piacerebbe conservare questo spirito: se uno sta in politica da 20 anni qualcosa non ha funzionato». Per Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia, classe 1983, «non è una questione di età, quel che conta è il merito, l’esperienza sul territorio e lavorare per dare risposte concrete alla gente. Chi lavora con passione sta dentro, chi pensa solo alle poltrone è fuori». Nelfrattempo gli ex azzurri,in Parlamento, per ora sono approdati al Gruppo Misto, ovverola scialuppa di salvataggio per tutti coloro che cambiano casacca (anche detti voltagabbana) uscendo da un partito senza lasciare la poltrona di deputato o senatore (sia mai). Ma per Bondi e la compagna Manuela quella del Misto potrebbe essere una soluzione temporanea. Uno strapuntino in attesa di una nuova collocazione. 14 ESTERI __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Londra come Riad Nella Britannia Saudita vietato convertire islamici la Corte europea per i diritti dell’uomo, con una sentenza storica, hanno riconosciuto che nel Regno Unito Nadia Eweida è stata discriminata solo perché cristiana. La donna era ricorsa alla Corte europea dopo essere stata licenziata dalla British Airways solo perché portava visibilmente al collo una catenina con ilcrocifisso. La condanna è avvenuta la storia di una musulmana sempre in base all’articolo 9 che si era convertita al cristia- che protegge il diritto alla «linesimo.Poco tempo dopo En- bertà di pensiero, coscienza e ya si è lamentata coi superiori religione» e proibisce la discrisul fatto che la collega stesse minazione religiosa. E poco cercando di farmeno di un mele cambiare fese fa, Sara de e ha deciso di Mbuyi, educalasciare il lavotrice d’asilo, è ro. stata licenziata, Non è certo sempre a Lonquesto il primo dra, dopo aver episodio in cui detto a una colviene censuralega lesbica che to, se non discri«il matrimonio minato apertaè un’istituzione mente, fino alla fra uomo e donperdita del lavo- Victoria Wasteney [web] na». D’altra parro, chi professa te, questi episola propria fede cristiana. Ed è dipoco devono stupire se penappunto la Gran Bretagna a siamo che in questo Paese si è detenere questo invidiabile giunti persino a vietare,in quaprimato. Basti ricordare che situtte le aziende private, di fanel gennaio 2013 i giudici del- re gli auguri di buon natale con qualsiasi riferimento ai contenuti religiosi di queste feste. Atteggiamento «incoraggiato» anche nelle scuole. Facile dire che sotto a tutto questo ci sono i fiumi di denaro che i ricchi musulmanihanno investito in Gran Bretagna, e in particolare a Londra, dove la finanza islamica ha comprato quasi l’intera città. Ma se si passa nella «laicissima» Francia, si fanno altre incoraggianti scoperte. Per esempio, l’ultima proposta presentata al governo da un deputato socialista e una senatrice ecologista: togliere ogni riferimento alla tradizione cristiana dainomi di circa cinquemila comuni francesi. A farne le spese le città che iniziano con «San», ossia il 10,7 per cento dei comuni in terra di Francia. Una follia, ma sotto forma di un rapporto ufficiale presentato al governo. Succede, al tempo di Londistan. Cristiana sospesa dal lavoro: aveva invitato la collega musulmana in chiesa E British airways proibisce ai dipendenti di portare catenine con il crocifisso ::: CATERINA MANIACI ■■■ Benvenuti a Londoni- stan, conquistata dai musulmani, dove sulla cattedrale di Saint Paul sventola un vessillo che rappresenta una mezzaluna che interseca una croce, dove i pub devono chiudere perché è vietato bere alcolici, dove non si possono ostentare simboli cristiani. Siamo alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, e il geniale G.K.Chesterton scrive il romanzo L’osteria volante, in cui descrive visionariamente la Londonistan e tutta la Gran Bretagna - sotto il dominio islamico. Visioni, si diceva. Fantascienza. Oggi, cento anni dopo, la visione sembra concretizzarsi. Basta leggere le cronache inglesi contemporanee. L’ultima notizia, in ordine cronologico, riguarda una vicenda che aveva già fatto molto parlare, quella di Victoria Wasteney, un’infermiera di 38 anni, che è stata sospesa dal suo lavoro per nove mesi per molestie e bullismo, secondo le motivazioni ufficiali. E questo perché? Perché Victoria aveva invitato una collega musulmana a «pregare» insieme a lei, invitandola in chiesa. L’islamica però si è sentita ferita e l’ha denunciata. I fatti, come ha scritto il Daily Mail, risalgono a un anno fa e ora Victoria ha presentato una denuncia formale per discriminazione. La sua collega, Enya Nawaz, l’ha accusata di tentare di convertirla al cristianesimo. Gli avvocati della 38enne adesso hanno presentato un rapporto a un tribunale del lavoro, sostenendo che è stata «limitata la libertà di coscienza e di religione» della loro ::: cliente, sancita dall’articolo nove della Convenzione europea deidiritti dell’uomo. Victoria,cristiana praticante, lavorava al St John Howard Centre di Homerton, est di Londra, quando conobbe Enya. Le due entrarono subito in confi- denza.Nel corso di quel periodo la signorina Nawaz sisarebbe ammalata e la signorina Wasteney si sarebbe offerta di pregare per lei. Prima dell’episodio Victoria aveva invitato la collega in chiesa e le aveva regalato un libro che racconta IL CAMPO PROFUGHI IN SIRIA «Con l’Isis a Yarmouk c’è la nuova Srebrenica» «È inaccettabile tutto ciò che accade a Yarmouk, è la nuova Srebrenica». Lo dichiara Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. «Già un anno fa c’erano evidenze di gravi casi di malnutrizione acuta tra i bambini. Siamo fortemente preoccupati per i 3500 bambini ancora all’interno del campo. Secondo fonti siriane locali, finora circa 2.000 persone sono state evacuate dal campo verso il rifugio collettivo di Tadamoun e altri quartieri a sud di Damasco». [LaP] ORRORE IN IRAQ Le fosse comuni del Califfato: migliaia di morti Decine di fosse comuni, 1.700 corpi sepolti sotto la sabbia, il racconto di un sopravvissuto. È l’ultimo orrore che arriva dall’Iraq, per mano dello Stato islamico, nella città natale di Saddam Hussein riconquistata dall’esercito regolare di Baghdad. Le autorità irachene hanno rinvenuto dieci fosse comuni a Tikrit, ha reso noto il portavoce del governo, Mohammed Majid. «Il numero di sepolture collettive portate alla luce - ha detto - è pari a dieci, di cui otto all’interno del complesso presidenziale e due nelle immediate vicinanze. Le operazioni di rilevamento sono state avviate dopo una segnalazione delle forze di sicurezza». Majid ha spiegato che non è possibile appurare a quando risalgano le tombe rinvenute, né ha potuto confermare o smentire che i corpi sepolti siano le vittime del massacro della base militare Camp Speicher, situata sempre a Tikrit, nel nord dell’Iraq: secondo un rapporto delle Nazioni Unite diffuso lo scorso mese, circa «1.500-1.700 membri sono stati sommariamente uccisi il 12 giugno dall’Isis». Servirà il test del DNA per l’identificazione, anche se la cifra di 1.700 possibili cadaveri si basa sulle stesse dichiarazioni dell’Isis, che sostiene di avere ucciso altrettanti militari iracheni catturati lo scorso anno vicino a Camp Speicher, una base fortificata irachena dei pressi di Tikrit. A portare le autorità sul posto è stato Alì Khalid, soldato sciita sopravvissuto al massacro perché fintosi morto. E.V. Un Paese diviso fra Robespierre e San Luigi In religione la Francia sa essere solo bigotta oppure anticristiana ::: GILBERTO ONETO ■■■ Con le ultime trovate delle censure nella Metro di Parigi e dell’eliminazione dei santi dalla toponomastica lo Stato francese conferma la sua posizione di testa nello stralunato gruppone dei masochisti del politicamente corretto. Non è sempre stato così: la Francia si è distinta nei suoi rapporti con la religione in maniera quanto meno ondivaga. Ha esordito tanto tempo fa lottando contro gli islamici - allora chiamati «mori» - al punto da fare di tale contrapposizione uno dei fondamenti della costruzione nazionale iniziata a Poitiers e continuata coi paladini a Roncisvalle. Presa l’allure della difesa del- l’ortodossia cattolica, non si è più fermata: ha bandito, organizzato e guidato crociate fino a mandare un suo sovrano - San Luigi - a occuparsene di persona. Non solo i musulmani - nel frattempo diventati «saraceni» - hanno dovuto subire il suo sacro furore, ma anche eretici, albigesi e protestanti. Quando è stato necessario ha anche accolto ad Avignone la Santa Sede. È ufficialmente diventata «la figlia prediletta» della Chiesa e i suoi re rigorosamente «cristianissimi». Poi c’è stata la prima svolta: Francesco I ha preso a flirtare con gli islamici - nel frattempo «turchi» - in odio per Carlo V, generando lo scandalo di una nazione cristiana alleata agli infedeli. Han continuato i suoi eredi: mancavano solo i francesi a Lepanto e anche l’assedio di Vienna è stato reso possibile (rischiando davvero di finire in una tragedia epocale) grazie all’ambigua politica di Parigi e alle sue «aperture multiculturali». Anche questa volta i francesi si sono lasciati prendere la mano, sia pur in direzione opposta. Con la Rivoluzione la guerra senza quartiere è toccata alla Chiesa sia come istituzione temporale che come fede tradizionale. Il Papa è finito in galera, i «re cristianissimi» hanno letteralmente perso la testa, e chiese, conventi e monasteri sono stati sistematicamente devastati. Ogni segno della vecchia religione è stato cancellato fino all’apoteosi del «politicamente corretto» che ha stravolto il calendario e la toponomastica inventando liturgie alternative e creative, colme di alberi della libertà, orpelli massonici e mausolei alla Dea Ragione. Di ragionevole in tutto quello c’era però ben poco e non è un caso che la Francia si sia allora trasformata in una grande Vandea e che abbia ripreso il suo ruolo di Difensor Fidei. Per farsi perdonare le paturnie rivoluzionarie lo Stato (monarchia, repubblica o impero, poco importa) è diventato il carabiniere del Vaticano contro quei mangiapreti di garibaldini e contro un Regno in odore loggia. Non ha esitato a spedire soldati fino in Messico per difendere i cattolici dal più «laico» e massonico dei regimi. È ridiventata il protettore del Santo Sepolcro e di tutte le minoranze cristiane oppresse d’Oriente: il Libano maronita è un’invenzione francese. Non ha esitato a invadere l’Algeria per mettere fine alla secolare pirateria musulmana, diventata «barbaresca». L’ultimo giro di boa è il più recente: ripescato il berretto frigio della laicità a tutti i costi, è tornata a fare il primo della classe della secolarizzazione più becera perseguendo con scrupolo ogni segno religioso che possa turbare l’aconfessionalità dello Stato: in realtà però le vittime dell’iconoclastia post-moderna sono gli ebrei e soprattutto i cristiani. Presto terminerà anche questa ubriacatura ma cambiare sarà complicato:Orlando e i suoi paladini sono in pensione e mori, saraceni, turchi e barbareschi ce li ha tutti in casa. 15 ESTERI __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Alexis Tsipras oggi incontra Vladimir Putin. Sul tavolo sconti sul gas e la possibilità di prestiti ad Atene [Ansa] Lo scontro con la Merkel ne alla vigilia del viaggio ha ricordato che «il principio del pari trattamento di tutti gli Stati membri deve essere applicato e gli Stati Ue devono parlare con una voce sola con i partner commerciali, Russia compresa», dal momento che «la politica commerciale è una competenza esclusiva dell’Unione europea». Naturalmente, si parla anche di possibili investimenti. Quelli russi in Grecia sono ancora limitati, ma tra i 33 milioni di dollari del 2007 e i 98 del 2013 sono quasi triplicati, Gazprom potrebbe tornare a candidarsi per la privatizzazione delle infrastrutture del gas in Grecia in teoria archiviata nel 2013, e le Ferrovie russe del grande amico di Putin Vladimir Yakunin potrebbero acquisire la maggioranza del porto di Salonicco. Ma in un’intervista all’agenzia di stampa Ria Novosti nei giorni scorsi il ministro delle Finanze Anton Siluanov ha precisato che Mosca non ha ricevuto alcuna richiesta formale di aiuti finanziarida Atene,e d’altra parte la Russia nel 2013 non intervenne quando Cipro la scongiurò di aiutarla a evitare il bailout. Insomma, Tsipras può usare Mosca come pressione, ma Putin non ha i soldi che invece in questo momento stanno facendo girare i cinesi o il Qatar. Soprattutto in termini di manovra psicologica va d’altronde valutata anche la richiesta alla Germania di 278,7 miliardi di euro di danni di guerra ora formulata dal comitato del Parlamento greco voluto da Tsipras per studiare il problema: una somma superiore all’intero debito pubblico tedesco, e equivalente al 10% del Pil. «Secondo i nostri calcoli, il debito collegato alle riparazioni di guerra è di 278,7 miliardi di euro,compresi 10,3 miliardi per il cosiddetto “prestito forzato”», ha riferito ai deputati il viceministro delle Finanze greco Dimitris Mardas, spiegando che derivano dai conti della Ragioneria Generale dello Stato. «Lo considero stupido», ha commentato il leader socialdemocratico tedesco Sigmar Gabriel, ministro dell’Economia e vicecanceliere. «Il dibattito è sulla stabilizzazione dell’euro e il problema attuale non ha nulla a che vedere con la Seconda Guerra Mondiale e i danni». C’entra però evidentemente col fatto che secondo l’Ue le misure della lista di Atene stanno andando «nella direzione sbagliata» in quanto «non sono abbastanza mirate ai più vulnerabili» e così «aprono la porta anche ad altri beneficiari». Insomma, la schermaglia continua. Tsipras va da Putin e spara: Berlino ci deve 279 miliardi Il premier greco prima incassa l’approvazione del Cremlino e del Fmi Poi attacca i tedeschi: quantificati ufficialmente i danni di guerra nazisti ::: MAURIZIO STEFANINI ■■■ «Atene va nella direzione giu- sta». Christine Lagarde per il Fondo Monetario Internazionale aveva appena attestato in un incontro con Varoufakis l’intenzione della Grecia di pagare 485 milioni di euro della rata di debito alla data prevista di giovedì, che subito con l’Unione Europea le cose si sono di nuovo rabbuiate: perché il programma economico presentato non convince, e perché il governo Tsipras è tornato alla carica con la richiesta di ottenere i danni di guerra dalla Germania. E allora il premier ellenico risponde recandosi a Mosca. Non solo Tsipras vedrà Putin, ma come ha spiegato in un’intervista alla Tass anche il primo ministro Medvedev e il patriarca della Chiesa Ortodossa Russa Kirill. Inoltre farà una conferenza all’Università di Mosca, firmerà una serie di documenti bilaterali, il 9 maggio tornerà a Mosca per assistere alla parata sulla Piazza Rossa per i settant’annidalla vittoria sovietica sul nazismo, e a giugno sarà ancora in Russia per la terza volta in tre mesi per partecipare al Forum Economico di ::: MANOVRE LA PROVOCAZIONE I danni causati alla Grecia dall’occupazione nazista nella Seconda guerra mondiale ammontano a 278,7 miliardi di euro. È quanto ha stabilito il comitato del Parlamento greco voluto dal premier Alexis Tsipras, che ha indicato una nuova stima delle riparazioni chieste alla Germania. Le autorità tedesche hanno respinto precedenti richieste di riparazioni, spiegando che la questione con la Grecia era stata chiusa con il trattato per la riunificazione tedesca del 1990. Stime precedenti indicavano i danni subiti in 160 miliardi di euro. La nuova cifra è superiore all’intero debito pubblico greco e ammonta a circa il 10% del Pil tedesco. «COMMISSIONE COMPLOTTI» Il Parlamento greco ha nel frattempo approvato la creazione di una commissione d’inchiesta che analizzerà le circostanze che obbligarono Atene a firmare il primo piano di salvataggio nel 2010 e le cause della crescita esponenziale del debito del Paese. L’iniziativa di Syriza e del suo partner della coalizione, i nazionalisti del partito Greci indipendenti, è stata appoggiata da 156 deputati. Altri 72 hanno votato contro e 22 si sono astenuti. La commissione, ha affermato il premier Alexis Tsipras durante il dibattito, è un’esigenza del popolo che cercherà delle risposte ai «numerosi punti interrogativi» emersi negli ultimi cinque anni. San Pietroburgo. Se non è un grande amore questo… Una fonte del governo russo citata dal quotidiano Kommersant ha anticipato che Tsipras e Putin discuteranno di sconti sul prezzo del gas russo alla Grecia e sulla possibilità di prestiti di Mosca ad Atene, oltre che del lancio dell’anno del turismo della Grecia in Russia e della Russia in Grecia per il 2016. Visti che Tsipras alla Tass ha definito la strada delle sanzioni europee alla Russia come «senza sbocchi» e ha candidato il suo Paese a svolgere il ruolo di «ponte», Mosca potrebbe anche esentare la Grecia dalle contro sanzioni applicate ai Paesi europei lo scorso agosto nel settore dell’agricoltura. Sarebbe una mossa poco più che simbolica sul piano economico, visto che a approfittarne sarebbero in pratica quasi solo i produttori greci di pesche e fragole, che rappresentavano rispettivamente il 40 e il 25% dell’import russo. Ma avrebbe un grande significato sul piano politico,per spezzare il fronte europeo contro l’annessione della Crimea e il sostegno ai ribelli del Donbass. Non a caso un portavoce della Commissio- Il giudice Usa salva il principe Andrew Si è chiusa con il proscioglimento e il ritiro delle accuse la vicenda iniziata ai primi di gennaio per il principe Andrea, terzogenito della regina Elisabetta, accusato di aver fatto sesso con una minorenne di 17 anni procuratagli da un suo amico, il finanziere Jeffrey Epstein. Il duca di York era stato accusato da Virginia Roberts, oggi 30enne, che aveva presentato una dichiarazione giurata in un tribunale della Florida. Ieri, il giudice Kenneth Marra ha stralciato le accuse della Roberts, dichiarandole irrilevanti per il processo in corso (che vede imputato Epstein). «Cuba via dalla lista dei Paesi terroristi» Gli Stati Uniti stanno per togliere Cuba dalla lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo. Lo ha riferito alla Cnn un funzionario dell’amministrazione. «La nostra aspettativa» è che Cuba sarà rimossa dalla lista, ha detto il funzionario. Dal canto suo, il viceconsigliere per la sicurezza nazionale Ben Rhodes non aveva escluso la possibilità di un annuncio della correzione della lista entro questa stessa settimana. Misterioso blackout alla Casa Bianca Un blackout ha colpito ieri la città di Washington, lasciando al buio, oltre a molte linee metro, anche la Casa Bianca, il Congresso, il dipartimento di Stato e il ministero dell’Energia. Fonti del governo hanno assicurato che non si tratta di terrorismo. Secondo la portavoce del Dipartimento per la sicurezza e la gestione delle emergenze della capitale, Nicole Chapple, a provocare la sospensione della fornitura di energia è stata un’esplosione all’impianto gestito da Smeco, nel sud del Maryland. «Anomalie tecniche» in una centrale normanna Verso le primarie repubblicane Usa Il nuovo reattore atomico di Parigi fa cilecca Rand Paul in corsa «contro l’islam radicale» ■■■ L’ente francese della sicurezza nucleare ha reso noto ieri che ci sono «anomalie tecniche» nel serbatoio d’acciaio del nuovo reattore atomico in costruzione nella centrale di Flamanville, in Normandia. Il coperchio e il fondo del serbatoio contengono infatti troppo carbonio diluito nella lega metallica, col rischio che in quei punti la resistenza meccanica dell’involucro sia minore del previsto. La cosa è tanto più grave se si considera che il reattore, detto Flamanville 3 perché si aggiunge a due reattori più vecchi, attivi nella stessa centrale fin dal 1987, è del nuovissimo tipo EPR a forte pressurizzazione. Il ministro dell’Energia, Ségolène Royal, ha subito ordinato nuovi test i cui risultati saranno noti in ottobre. Un precedente rapporto della EDF, l’ente elettrico francese, aveva già messo in guardia sul fatto che i reattori EPR possono essere più soggetti a rischi di esplo- ■■■ Il senatore repubblicano Rand Paul, 52 sione del vapore e perfino di espulsione delle barre di controllo. È necessario quindi che il guscio che li racchiude sia particolarmente robusto e sfrutti i migliori acciai. Già nel novembre 2014, comunque, era stato rilevato acciaio scadente in altri componenti dell’impianto. I lavori per Flamanville 3 sono iniziati nel 2007 ed era previsto finissero nel 2012, al costo di 3,3 miliardi di euro. Ma nel 2012 EDF ha rimandato l’entrata in funzione del reattore al 2016, con costi aumentati a ben 8,5 miliardi. Lo scorso anno, infine, l’orizzonte è stato spostato al 2017, con prevedibile ulteriore aumento del salasso, tantopiù che vi sono impiegati oltre 3600 operai. In tutto il mondo solo in altre due centrali sono in costruzione reattori dell’ambizioso, ma non facile, tipo EPR, a Olkiluoto, in Finlandia, e a Taiwan, in Cina. M.M. zione in Senato nel 2010,Rand Paul soprattutanni, ha annunciato la candidatura alle ele- to ha preso le distanze rispetto alle posizioni zioni presidenziali del 2016. Lo ha fatto sul estreme di suo padre, Ron Paul, famoso ex sito web della sua campagna parlamentare del Texas che ha elettorale, ore prima dell’evententato di ottenere la nominato di Louisville, in Kentucky, lo tion repubblicana due volte, Stato che lo ha eletto al congresnel 2008 e nel 2012, ma che è so, a cui era atteso l’annuncio sempre stato considerato poco formale. «Mi candido alla presieleggibile sebbene con molto denza per riportare il nostro Paseguito, soprattuto tra i giovani. ese ai principi di libertà e di un «Il nemico è l’Islam radicagoverno limitato», ha scritto. le», ha poi detto Paul nell’interTra gli slogan presenti sul suo vento per la formalizzazione sito web c’è anche la promessa della sua candidatura. «Fino a di «sconfiggere la macchina di quando non faremo il nome Washington». Paul è il secondo Rand Paul [Ansa] delnemico non potremo vincecandidato del GOP dopo il texare la guerra e il nemico è l’Islam no Ted Cruz, e come lui è del Tea Party. Ma radicale. Non possiamo girarci intorno e farecol tempo è diventato meno isolazionista, mo il possibile per proteggere gli Stati Uniti meno libertario,meno radicale.Dalla sua ele- da queste persone che odiano l’umanità». 16 __Mercoledì 8 aprile 2015__ 17 ATTUALITÀ __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Caos capitale IL FIGLIO ACCUSA Turisti contro borseggiatori La metro di Roma è un caos Scena surreale alla fermata Barberini: alcuni asiatici derubati reagiscono al furto ma ci va di mezzo una giovane che non c’entrava. Scippi ormai all’ordine del giorno ::: CHIARA PELLEGRINI ROMA ■■■ Scippi, borseggi, percos- se, pedinamenti, tutto a due passi dalla strada simbolo della Dolce Vita. Sono lontani i tempi in cui ai tavolini di Via Veneto sedevano Jacqueline Kennedy e Gianni Agnelli, Marcello Mastroianni e Anouk Aimèe, Federico Fellini e Anita Ekbeg. Quando i lampi dei flash si alternavano ai ceffoni dei paparazzati. Oggi a scattare fotografie e video sono turisti e romani disgustati, che raccontano, con cadenza più o meno quotidiana, una Roma sempre più decadente e violenta, che si incammina verso il Giubileo straordinario tutt’altro che «pronta», come invece vuole far credere il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Nello stesso giorno in cui il padre di un ragazzo down veniva picchiato selvaggiamente da un tassista in piazza Barberini, per aver lasciato l’auto nel posteggio riservato ai taxi, una ragazza veniva erroneamente aggredita da un gruppo di turisti cinesi, scippati poco prima in un vagone della metropolitana. Metro Barberini, ora di punta, come d’abitudine, i turisti e romani, pigiati come nel sottovuoto, viaggiano a bordo dei vagoni nella metro. Camuffati da viaggiatori i borseggiatori tentano l’ennesimo scippo ma questa volta va male. Il gruppo di asiatici si accorge e reagisce ma nella confusione se la prende con una ragazza romana, estranea all’episodio. La giovane prova a spiegare la propria innocenza ma i cinesi, penalizzati anche dalla lingua, non la ascoltano e le stringono le mani al collo. Gli amici della ragazza non stanno a guardare e inizia la rissa, tutto sotto l’occhio vigile di uno smartphone che riprende la scena. Qualche giorno, tramite Youtube, il video viene rilanciato dal sito we Roma fa schifo. Nel parapiglia generale i ve- BABY GANG IN AZIONE Qui sopra e a fianco, alcune immagini riprese nella metropolitana di Roma (in particolare, si tratta della stazione Barberini), dove vere e proprie baby gang, quasi sempre al femminile, borseggiano e scippano soprattutto turisti in transito. Proprio alla stazione Barberini è avvenuto l’episodio con borseggio e conseguente parapiglia raccontato nell’articolo a fianco ri borseggiatori, di cui è possibile riconoscere nelvideo i volti, rimangono a debita distanza osservando la lite. Sulla banchina aumenta la folla e la confusione. Turisti americani ioincreduli domandano «cosa sta succedendo?». Una guardia della sicurezza spiega di essere intervenuta poco pri- ma ed aver condotto uno scippatore al posto di polizia. Ma stando alle parole dell’uomo i suggerimenti della polizia sono sconfortanti «Non scende- UN PO’ DI PAURA MA NESSUN DANNO Guidonia Montecelio si sveglia con due scosse di terremoto ROMA Una scossa di terremoto di magnitudo 2.5 è stata registrata, alle 9.37 di ieri, dalla Rete sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia sui monti Cornicolani-Aniene. L’evento si è verificato a una profondità di 12,5 chilometri. La località più vicina all’epicentro è risultata essere Guido- nia Montecelio, in provincia di Roma. In precedenza, alle 9.33, si era registrata una prima scossa di magnitudo lievemente inferiore (2.4) nello stesso epicentro. I residenti si sono accorti delle scosse, qualcuno è sceso per strada, ma non si sono verificati danni a persone o ad abitazioni. re più se no passideiguai». Come a dire lasciamo i turisti e pendolari al loro destino. Mentre c’è chi impreca, chi se la prende con il lassismo dei romani «è colpa nostra anche se accade tutto questo, dobbiamo reagire», arriva la polizia che porta via iturisicinesi. L’altoparlante annuncia, tra il malumore generale,aipasseggeriancora rimasti sul treno, di scendere. Poco dopo arriva un altro treno. È oltremodo carico. I pendolari rassegnati si stipano, ancora una volta, nel tentativo di raggiungere la fermata desiderata. Gli scippi alla metro Barberini non sono un caso isolato. Qualche giorno fa una coppia di romani è stata vittima alla metro Valle Aurelia di una vera e propria imboscata escogitata da quattro rom. Il caso è stato denunciato dal consigliere regionale del Lazio Fabrizio Santori. «Due donne e due uomini, piazzati agli estremi della scala mobile della metro Valle Aurelia hanno invertito il senso di marcia, per circondare i malcapitati e rubargli borsa e oggetti di valore», racconta Santori. La coppia ha reagito e messo in fuga i 4 rom che se la sono data a gambe. «Quel che è ancora più grave», racconta Santori, «è la risposta che la coppia ha ottenuto difronte all’intenzione di denunciare il fatto. Non è accettabile né giustificabile il ritornello che tanto si tratta di episodi quotidiani e che oramai l’intervento delle Forze dell’Ordine è inutile».È di sessantacinque persone arrestate è il bilancio del piano di controllo straordinario di tutto il territorio di Roma e Provincia,attuato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma e mirato il giorno diPasqua.Neiluoghimaggiormente frequentati da turisti, i militari dell’Arma hanno arrestato ben 39 borseggiatori, tutti di origine straniera. La micia morta era cieca, zoppa e incinta. La padrona vuole denunciare i romeni proprietari dei cani Crudeltà senza limiti: danno in pasto la gatta della vicina ai loro pitbull ■■■ Sono le sei di sera del giorno di Pasqua. Natasha Spiotta non trova Emma, la sua adorata gattina di otto anni. Nel cortile della sua villetta di via Acquacanina, a Corcolle, in provincia di Roma, Emma non c’è. Ma a un certo punto Natasha sente dei miagolii disperati. «Ho capito che era in casa dei miei vicini, che l’avevano presa» ha raccontato la padrona della micia a Repubblica, «sentivo tirare di tutto, sentivo le loro risate mentre se la prendevano con una gatta zoppa, cieca e incinta. Ho chiamato la polizia, mi sono affaccia- ta e ho urlato di smetterla subito. A quel punto un uomo è uscito tenendo Emma per la coda. “Questo è il tuo?”,mi ha chiesto. Prima ha lanciato Emma ai cani e poi me l’ha gettata in giardino». I vicini di Natasha sono due coppie di romeni, proprietari di quattro pitbull, aiquali avrebbero dato in pasto la sua gatta, stando alla denuncia della donna. Finché lei non si è accorta di quanto stava accadendo e ha cominciato a urlare. Per Emma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Prima di formalizzare la denun- cia Natasha deve però andare dalveterinario: ha bisogno di un pezzo di carta che certifichiche quei buchisono stati causati dai morsi dei cani. Gli agenti del commissariato Casilino hanno identificato Natasha e i vicini che, prima del loro arrivo, avrebbero anche insultato la proprietaria di Emma e sua madre, intervenuta per cercare di sedare la lite. «Quello che ha lanciato il gatto abita con gli altri soltanto da una settimana», ha detto Natasha, «e non aveva neanche un documento d’identità. Hanno raccontato ai poli- ziotti che la gatta era entrata dentro e che aveva distrutto il loro appartamento. Ma quando mai, quel gatto non si muoveva mai dal mio giardino. Con questa scusa l’hanno presa e data in pasto ai loro cani. Ci hanno urlato di tutto». Dal canto loro, i vicini ribadiscono il racconto fatto alla polizia, e cioè che sarebbe stata la micia a intrufolarsi in casa loro. Non solo, si sono affidati a un legale, il quale ha precisa to che i loro cani sono di razza Amstaff, annunciando «iniziative legali contro chiunque abbia diffuso Anziano picchiato dal tassista «Colleghi omertosi» ROMA «Mi risulta che tassisti presenti all’aggressione a mio padre a piazza Barberini abbiano detto al tassista incriminato: “Scappa, che qui tira una brutta aria”. Nessuno si è avvicinato per soccorrere mio padre, tranne un passante, un ragazzo, che ha fornito metà targa del tassista. Per questo oggi presenteremo un’istanza alla Procura della Repubblica di Roma affinché venga aperto un procedimento per omissione di soccorso contro i tassisti che non sono intervenuti». Lo ha detto a “Pomeriggio 5” l’avvocato Giuseppe Cavallaro, figlio dell’anziano aggredito da un tassista nel pieno centro di Roma mercoledì scorso. Il padre, Antonio Cavallaro, attualmente ricoverato in ospedale con il femore fratturato ed altre lesioni, è stato picchiato da un tassista davanti agli occhi di un altro suo figlio, affetto da sindrome di Down, mentre stava andando in farmacia a prendergli dei medicinali. Il tassista, che si è poi dato alla fuga, è stato in seguito rintracciato e denunciato per lesioni, mentre il Campidoglio gli ha sospeso la licenza. «Non si può essere inerti e omertosi - ha aggiunto Giuseppe Cavallaro -. Mio padre ha stima dei tassisti romani, come me, è per questo che vogliamo giustizia». Il figlio della vittima ha sottolineato che dal giorno dell'aggressione deve dormire con il fratello, «che era abituato a dormire con mamma e papà. Adesso lo devo fare io, il papà, e lo devo abbracciare prima di dormire». In merito alle condizioni del padre, l’uomo ha detto che «è debilitato per le trasfusioni ed è ancora ricoverato». sui socialnetwork indirizzi, foto e nomi dei suoi assistiti e rivolto offese e minacce nelle ultime ore». Secondo l’avvocato la proprietaria del gatto «ha messo in moto una sorta di linciaggio mediatico prendendo spunto da una sfortunata coincidenza». Intanto lei, Natasha, ha iniziato a pensare che tutti i gatti che ha perso dal 2006 a oggi non siano un caso. «Ho sentito uno di quelli che diceva ai poliziotti “non è il primo che trovo” e che la gatta in mezzo ai cani ci era andata da sola. Non è vero e non finisce qui». Se i fatti saranno confermati la legge parla chiaro: maltrattare gli animali è reato. AL.MO. 18 ATTUALITÀ __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ «Ripristinare l’obbligo di visita annuale psichiatrica» Il pilota Alitalia perde la testa Spari in casa dopo la litigata L’uomo aveva discusso con il fratello: denunciato. L’azienda: «Sospensione immediata». Guidò l’aereo che portò Mattarella a Palermo lo scorso febbraio ::: DANIELA MASTROMATTEI ■■■ Come vi sentireste a viaggiare su un aereo pilotato da un uomo di 50 anni con ampia esperienza di volo che però il giorno di Pasqua, al culmine di una lite in famiglia, prende la pistola e spara contro la parete di casa? Direte: il fatto che non abbia ucciso nessuno ci rasserena, quei colpiin fondo non erano rivolti a persone, ma a un muro. E però insomma, visti i tempi... L’uomo si chiama Maurizio Foglietti, è un pilota dell’Alitalia ed è stato denunciato dai carabinieri di Todi, provincia di Perugia, per minaccia grave e danneggiamento aggravato, anche se nessuno è rimasto ferito, dato che la pistola non sarebbe stata rivolta contro persone. Il fatto è accaduto la sera di Pasqua all’interno diun’abitazione, dopo una lite tra due fratelli alla presenza della madre. I vicini hanno sentito le urla poi tre spari, hanno chiamato immediatamente icarabinieri.L’arma detenuta regolarmente è stata sequestrata dai militari. Poisiscopre che ilpilota Foglietti è lo stesso che ha comandato il volo di linea dell’Alitalia con il quale il 14 febbraio scorso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva raggiunto Palermo per una visita privata. La sua foto aveva fatto il giro delle redazioni e anche del mondo, perché era stata twittata da Alitalia sul proprio profilo social con la scritta: «Il presidente Mattarella prende un volo di linea per recarsi a Palermo». In ogni caso, ora Foglietti è stato «sospeso per verifiche in corso». Verifiche che dovranno certo essere approfondite. Anche se la stessa Alitalia informa,sempre riferendosi al pilota-pistolero, che «non è al momento impegna- ::: to in servizi di comando e di volo». Mentre il procuratore della Repubblica di Spoleto, Alessandro Cannevale, in una nota comunica che «le indagini in corso per ricostruire la dinamica dei fatti muovono dalle ipotesi di minaccia grave e di danneggiamento aggravato, reati che non consentono l’adozione di misure cautelari o interdittive. Eventuali accertamenti sullo stato di salute delle persone coinvolte nell’episodio potranno essere condotti, laddove se ne ravvisi la necessità per i soli riflessi di natura penale». La procura di Spoleto sottolinea inoltre che non spettano alla magistratura le «valutazioni concernenti l’idoneità Maurizio Foglietti (a destra) con il presidente Mattarella [Ansa] al servizio». No, ci penserà di certo la compagnia. Anche perché l’episodio che ha coinvolto Foglietti arriva a quasi due settimane dalla tragedia del volo Ger- manwings 9525, fatto precipitare sulle Alpi francesi dal copilota Andreas Lubitz e così provocando la morte delle 150 persone a bordo. Si torna dunque a parlare della sicu- PRIMA FOTO DELL’UOMO CHE TENTÒ DI EVITARE LA TRAGEDIA «Voleva licenziarmi» Uccide il caporeparto rezza in volo e delle necessarie verifiche sui piloti. Il deputato del Pd Michele Anzaldi, per esempio, chiede su Twitter di «ripristinare l’obbligo dei piloti di sottoporsi a visita annuale psichiatrica e psicologica». Test psicofisici sui piloti e il personale di bordo degli aerei vanno intensificati, perché «la vita dei piloti può essere molto stressante, a causa delle condizioni stesse di lavoro» come spiega Riccardo Canestrari, coordinatore nazionale Anpac (Associazione professionale deipiloti e degliassistenti di volo) e comandante di A320. «C’è il fattore solitudine, innanzitutto: in base ai turni di lavoro, ci può capitare di lavorare ogni giorno con persone diverse e che magari non conosciamo. Così, quando qualcuno attraversa un momento di difficoltà personali, il più delle volte si ritrova ad affrontarlo da solo». Sottoposti a continui jet lag nei viaggi intercontinentali, lontani dai familiari o dagli amici con cui parlare dei propri problemi personali: la vita dei piloti si sta rivelando non solo fatta di ottimo stipendio, lucidi riflessi in cabina di comando e fascino. Il comandante accanto a Lubitz È la prima volta che si vede in volto. Patrick Sodenheimer, il comandante dell’aereo fatto precipitare due settimane fa sulle Alpi francesi dal co-pilota Andreas Lubitz. Colui che cercò di opporsi al folle proposito del collega. Uno di fianco all’altro, ritratti listati a lutto e affiancati da lumini rossi. Foto circolata sul web, secondo il quotidiano Daily Mirror sarebbe esposta nel quartier generale della compagnia Germanwings, a Colonia. Che però smentisce: «Nulla a che fare con l’immagine» [Ansa] Lo ha aspettato sotto casa armato, ha mirato e gli ha scaricato addosso 13 colpi di pistola. Così è stato ucciso ieri mattina Francesco Sodini, 52 anni, responsabile del settore caldaie della Lucart di Porcari, cartiera con cento dipendenti. A sparare è stato Massimo Donatini, operaio di 43 anni che lavorava per la stessa azienda, sposato, con un figlio piccolo. L’uomo che si è poi consegnato ai carabinieri: ha ucciso Sodini per la paura di restare disoccupato. Rivolta degli agricoltori «Salvate ulivi pugliesi» L’arte salentina scende in piazza per evitare la condanna alla pena capitale del «tesoro di Puglia» che è scritta sui tronchi degli ulivi secolari marchiati con la vernice rossa. Una ics sul fusto segna gli alberi «appestati» per via del batterio Xylella. Musica e poesia e hashtag sui social network e sul web che galoppa la rivolta degli agricoltori. Mentre la Coldiretti invoca la dichiarazione dello stato di calamità naturale anche in virtù dei provvedimenti che dalla Francia hanno imposto il blocco alle importazioni dalla Puglia di 102 specie vegetali. Litiga con la moglie e rapisce la figlia Litiga con la moglie e rapisce la figlia di sei anni: con l’accusa di sequestro di persona, il gup del tribunale di Avezzano (L’Aquila) ha rinviato a giudizio un uomo di origini campane. Nell’inverno del 2012, dopo un litigio con la moglie, l’uomo, di nascosto, aveva portato via la figlioletta di sei anni. Per un lungo periodo aveva fatto perdere le sue tracce e per non farsi scoprire aveva impedito alla bimba di frequentare la scuola. La moglie, di Avezzano, aveva denunciato il fatto ai carabinieri che a seguito di indagini hanno denunciato l’uomo. Il processo è stato fissato per il 18 febbraio del 2016. Pillole disalute Quando nelle donne il dolore pelvico diventa cronico ::: LUCA BERNARDO* ■■■ Molte donne si lamentano di disturbi o malesseri del loro apparato femminile, e molte diqueste hanno contratto la malattia infiammatoria pelvica e non se ne accorgono. Questo avviene perché, a volte, la patologia rimane asintomatica. Altre donne, al contrario, presentano sintomi tipici, la cui intensità può variare da lieve a grave. Il sintomo più frequente della malattia infiammatoria pelvica è il dolore nei quadranti addominali inferiori, ovvero del basso ventre. Il dolore pelvico cronico (DPC) è definito - spiega il prof. Mauro Busacca, direttore della Clinica Ostetrica e Ginecologica, Università degli Studi di Milano, del Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni - come la presenza di una sintomatologia algica intermittente o costante a localizzazione pelvica o del basso addome, non esclusivamente collegata con il periodo mestruale, che perduri da almeno sei mesi. Si stima che dal 4 al 20% delle donne tra i 15 e i 50 anni soffra di DPC. Tale sintomo risulta responsabile del 10% delle visite ginecologiche, di oltre il 40% delle laparoscopie diagnostiche e del 12% delle isterectomie. Come molte condizioni caratterizzate da dolore cronico, il dolore pelvico è uno stato patologico che riconosce cause molteplici. I disordini dell’apparato gastrointestinale sono responsa- bili del 37% dei casi, seguiti dalle cause urologiche nel 31% dei casi, dalle cause ginecologiche (20%), e dalle cause di origine muscolo-scheletrica (12%). Nella maggior parte dei pazienti il dolore sembra avere più di una causa. Quando non è reperibile un’eziologia organica del dolore,sottolinea il prof. Busacca, è giustificato ricercare una spiegazione ditipo psicologico o psicosomatico. Le donne affette da dolore pelvico cronico presentano infatti sovente lieve depressione. Un attento esame deve valutare la presenza o meno di un’alterata postura e difficoltà nella deambulazione, che dovrebbero far sospettare l’esistenza di un problema dinatura muscoloscheletrica. La presenza di dolorabilità al movimento della cervice uterina e il dolore nei fornici vaginali può aiutare a differenziare la malattia infiammatoria pelvica dall’endometriosi. Presso il Presidio Ospedaliero Macedonio Melloni, conclude il prof. Busacca, da più di 10 anni è presente un ambulatorio dedicato alla diagnosi e terapia del dolore pelvico cronico di questa malattia complessa, che si osserva nel 60% delle donne con dolore pelvico ciclico o dismenorrea e nel 70 % delle donne con dolore pelvico cronico. Presso la Macedonio Melloni questa malattia, come le altre di origine ginecologica riconosciute come causa del dolore pelvico, vengono trattate con un approccio mininvasivo, che consente una degenza ospedaliera di una sola notte. *Direttore del Dipartimento Materno-Infantile Fatebenefratelli e Oftalmico di Milano 19 ATTUALITÀ __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ ::: RESPINTO IL RICORSO DEI PM DI GROSSETO Il Riesame decide Schettino libero Francesco Schettino, condannato a 16 anni e un mese nel processo sul naufragio della Costa Concordia, resta in libertà. Il tribunale del riesame di Firenze ha rigettato l'appello promosso dalla procura di Grosseto contro l'ordinanza con cui il tribunale, in fase di conclusione del processo, aveva già respinto una prima richiesta di arresto in carcere da parte degli inquirenti. Schettino ha atteso la decisione a Meta di Sorrento, in provincia di Napoli. [Ansa] Scandalo a Taranto Taranto». E poi richieste di partecipare ad orge e altre «iniziative» di questo genere. A lui, comunque, Baldon si sarebbe presentato come un sacerdote. Intanto, a Taranto si cerca di correre ai ripari. Già è previsto l’arrivo in città di un nuovo parroco, mentre della vicenda è stato informato il tribunale ecclesiastico. Una nota della Diocesi informa: «In merito alla condotta moralmente riprovevole e assolutamente non compatibile con il ministero presbiterale, questa Curia Metropolitana rende noto che l’interessato, che non appartiene al clero di Taranto, bensì ad un ordine religioso, è stato rimosso da monsignor Filippo Santoro dalla cura parrocchiale, non appena lo stesso arcivescovo insieme ad alcuni curiali, ha appurato l’attendibilità dei fatti. Già dalla settimana scorsa il religioso non è più a Taranto. Comunque sia, nella documentazione acquisita dal tribunale ecclesiastico al momento non c’è traccia alcuna del coinvolgimento in diocesi di altri sacerdoti. Sebbene i giorni trascorsi siano stati particolarmente impegnativi e gli uffici di Curia chiusi per le festività pasquali, ugualmente», si spiega dalla Curia, «proprio per amore al popolo santo di Dio, l’intervento è stato immediato. Ora il parroco non si trova più nel capoluogo ionico e l’ordine religioso è stato interpellato ed esprimerà il nome di un nuovo parroco entro mercoledì prossimo». L’arcivescovo, appunto, ha voluto precisare che nella vicenda non sono coinvolti altri sacerdoti nella Diocesi. Però, secondo indiscrezioni, nel giro di religiosi gay, finito sul tavolo del vicario giudiziale della sede tarantina del Tribunale ecclesiastico della Puglia, ci sarebbero anche i nomi di altri esponenti di Chiesa di varie regioni d’Italia, e non solo: lo scandalo lambirebbe anche il Vaticano. La vicenda rievoca le ombre sinistre degli scandali per pedofilia che hanno fatto tremare la Chiesa negli ultimi anni. E, nonostante tutti i provvedimenti e i giri di vite messi in campo a partire dalla Santa Sede, prima da Benedetto XVI e poi da Francesco, gli scandali si ripetono. Solo alcuni mesi fa, per fare un esempio,è scoppiato il«caso Albenga»,in provincia di Savona, con parroci che posavano nudi su Facebook o per i siti gay, sacerdoti indagati o condannati per pedofilia, o che invece facevano la corte alle fedeli più carine in processione, fino a palpeggiare le turiste sullungomare. Altri che di notte facevano i barman nei locali della movida o orchestravano giri di prostituzione. Una situazione tanto esplosiva da richiedere l’intervento di un amministratore apostolico inviato da papa Francesco. Sesso e orge via internet Il parroco ci rimette la tonaca Un 32enne lo incastra: «Voleva conoscere ragazzi giovani e dotati» Il vescovo Santoro lo caccia e segnala il caso al Tribunale ecclesiastico ::: CATERINA MANIACI ■■■ Una nuova vicenda a luci rosse che coinvolge un sacerdote. Ci sono tutti glielementi dello scandalo: un sacerdote che vuole «consumare» rapporti con ragazzi anche giovanissimi, che usa il web per «adescare» le vittime. Ne emerge un quadro di squallore e di bassezza morale, che la Chiesa ha voluto subito smantellare. E dopo l’intervento del Tribunale ecclesiastico della Puglia, il caso del sacerdote dell’ordine dei carmelitani di Taranto, don Antonio Calvieri, rimosso dall’arcivescovo monsignor Filippo Santoro per «condotta moralmente riprovevole», adesso è di competenza della Procura della Repubblica di Rovigo. Perché, come scrive il Corriere della Sera, un uomo di trentadue anni, di Rovigo, appunto, Andrea Baldon, ex aiuto cuoco, ha depositato una denuncia querela nei confronti del parroco destituito, ritenuto presunto autore divessazioni e abusi sessuali virtuali. Non soddisfatto dell’allontanamento di padre Calvieri, parroco della chiesa del Santissimo Crocefisso di Taranto e priore provinciale dei carmelitani, l’uomo chiede un giudizio penale per il parroco e un risarcimento in denaro che devolverà alla Caritas. «Mi ha fatto cambiare stile di vita, mi ha stravolto, ho perso tutte le abitudini che avevo e ogni volta che vedo un prete ho paura», scrive Baldon nella denuncia, riservandosi di presentare «elementi di prova video e fotografiche». Nella denuncia parla di rapporti con minori: «Mi chiedeva se conosco ragazzi giovani anche diciassettenni magri ben dotati». E ne emerge la descrizione di tre mesi di rapporti via web con particolari imbarazzanti che descrivono quelli che appaiono, sempre secondo la denuncia, veri e propri rapporti sessuali a distanza. «Don Antonio era sempre collegato 24 ore su 24», si legge nell’esposto, «e mi prometteva un lavoro a L’arcivescovo Filippo Santoro META DI SORRENTO Bambina rom rapita da una casa famiglia Fermati i genitori naturali e la madre adottiva Hanno tentato di portar via dalla casa famiglia Miriam di Meta di Sorrento una bimba rom di 4 anni. Ma poi sono stati intercettati e bloccati dai carabinieri al termine di un inseguimento lungo la statale 145. A tentare il rapimento sono stati i genitori naturali e la madre adottiva della bambina. La piccola si trovava nella struttura di accoglienza perché era al centro di un procedimento del tribunale dei Minori che ipotizzava fosse stata venduta da parenti a una coppia del Casertano. Dall’esame del Dna era emersa l’impossibilità che il padre dichiarato all’anagrafe, un uomo del Casertano appunto, fosse il genitore biologico della piccola. Ieri mattina la coppia di romeni 40enni, che è biologicamente quella che ha dato vita alla bambina, e la madre adottiva casertana sono andati a Meta, hanno atteso che un’assistente sociale uscisse dalla casa famiglia con la piccola e gliel’hanno portata via: la donna si è sentita puntare qualcosa di duro alla schiena, forse una pistola. Poi è iniziata la fuga con la bimba in auto e l’inseguimento. I tre devono rispondere di sequestro di minore. L’angolo dellagiustizia Prescrizione dei reati: allungare i termini è una sconfitta dello Stato ::: LUCA FERRARO* ■■■ Si è fatto un gran parlare in questi gior- ni della decisione del governo di promuovere un allungamento dei termini di prescrizione deireati, con particolare riferimento alreato di corruzione. La polemica si è fatta molto serrata al punto da ritenere che i fautori dell’allungamento siano da annoverare automaticamente nella schiera di coloro che vogliono combattere la corruzione, nel mentre i sostenitori della tesi opposta sarebbero i soggetti che hanno scelto di mantenere un atteggiamento morbido nei confronti di un fenomeno di malcostume squisitamente italiano. Niente di più sbagliato. Anzitutto, la prescrizione è sempre e comunque una sconfitta dello Stato, che si dimostra incapace di intervenire con il proprio apparato giudiziario per l’accertamento e la repressione dei reati. Da qui all’aumento dei termini, già molto alti (più di 15 anni), ce ne corre, anche perché un principio fondamentale dello stato di diritto è che la giustizia va amministrata nel rispetto di un ragionevole termine di durata dei procedimenti. Nel caso dell’Italia, la ragionevole durata costituisce un principio di rango costituzionale (art. 111) al cui rispetto sono preordinate precise norme di legge, interne ed internazionali, e la cui violazione ha frequentemente visto lo Stato italiano condannato con sanzioni risarcitorie di notevole consistenza. Il nostro Paese, nel momento stesso in cui si accinge a varare l’allungamento dei termini di prescrizione, si deve confrontare con il citato precetto dell’art. 111 e con le inevitabili sanzioni in ambito europeo. Si pensi allora ad una soluzione alternativa potenziando l’azione di contrasto, istituendo magari nuclei speciali di forze di polizia e creando pool di magistrati esperti nel campo dei fenomeni corruttivi. Più in generale, Parlamento e governo sono chiamati a occuparsi dei fattori che appesantiscono la macchina giudiziaria, determinando il problema della durata eccessiva del processo civile e penale, quali: la lentezza delle procedure codicistiche, l’accentuato formalismo,ilvertiginoso accumulo dell’arretrato, l’abnorme ricorso alla giurisdizione (mediazione, dove sei?), la cattiva distribuzione dei magistrati e del personale amministrativo, la scarsità dei mezzi a disposizione, l’arretratezza dell’informatizzazione, l’espansione esagerata del diritto penale con la previsione di sanzioni penali per illeciti che sarebbe preferibile colpire con sanzioni amministrative o pecuniarie. La vicenda ultima di Amanda e Sollecito (una volta condannati in primo grado, due volte giudicati in appello e in Cassazione con verdetti contrastanti, alla fine assolti in terzo grado con formula piena) mina la credibilità della giustizia anche e soprattutto per la durata del procedimento. Lo stesso dicasi per i casi di pene minacciate, irrogate, in tutto o in parte ineseguite, che scuotono l’opinione pubblica, spesso sconcertata per fatti che non riesce a comprendere. Un’ultima considerazione. Se è vero che il 57% degli imputati finiscono assolti, è giusto che la soddisfazione arrivi a distanza di 20 anni? Se la risposta è negativa, allungare ulteriormente i termini di prescrizione non rappresenta la medicina giusta per guarire la malattia delle lungaggini delle nostre procedure. *Presidente Aggiunto Onorario Corte di Cassazione Borsa Milano-FTSE Mib Gli indici 2 0 0 23.706,34 3 2 1 5 0 1 0 0 5 0 Borsa Londra-FTSE 100 0 0 5 0 6.961,77 2 +1,71% 2 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 0 1 5 0 1 0 0 5 0 Petrolio - al barile 5.151,19 1 +1,88% 0 0 Borsa Parigi-CAC 40 53,67 $ 5 0 +1,52% 1 0 0 2 0 9 0 6 0 3 0 Euro/Dollaro 1 5 1 2 +3,95% 9 6 3 1,0847 $ --- 0 Le attività in Italia valgono il 38% Igt parte col botto a Wall Street Nel primo giorno di contrattazioni alla Borsa di New York, la ex Lottomatica apre gli scambi in rialzo dell’8%. Nata dalla fusione fra Gtech e International Game Technology, la nuova società è prima al mondo con 13 miliardi di capitalizzazione ::: dall’inviato a New York CLAUDIO ANTONELLI ■■■ La campanella stavolta è suonata per Gtech che da ieri oltre a essere quotata a Wall Street diventa ufficialmente per il mercato globale Igt, International Game Technology: il primo operatore di giochi al mondo. La newco (capitalizzazione da circa 4,7 miliardi di dollari) nata dalla fusione di Gtech (ex Lottomatica) con la Igt, colosso Usa specializzato nei software e nella creazione dei giochi, ha avviato il primo giorno di contrattazione con un balzo dell’8,5% rispetto al valore medio dei due delisting a circa 19 dollari. Portandosi a 20 già nella prima ora di quotazione, per chiudere poi poco sopra quella quota, con un guadagno del 13,57%. Sul piccolo balcone che si affaccia sulla trading floor stretti attorno a Marco Sala,ilceo delnuovo gruppo, si sono affacciati anche il direttore finanziario Alberto Fornaro, i quattro diversi responsabili area e il presidente Donald R. Sweitzer. A indicare la capillarità dell' azienda, la presenza internazionale e la testa italiana. Una foto di gruppo, quella della governance, che ovviamente rispecchia la nuova struttura formata da quattro business unit: Lotterie, Nord America, Internazionale e Italia. La regione Nord America sarà composta da unità focalizzate sulle diverse tipologie di gruppi di clienti. Una (North America Lottery) avrà la responsabilità dei clienti della World Lottery Association, l’altra (North America Gaming) sarà dedicata alla gestione dei clienti commerciali. Le attività dedicate allo sviluppo delbusiness internazionale saranno Il management Igt a Wall Street al momento del suono della campana che apre le contrattazioni responsabili dello sviluppo strategico e della gestione dell' intera offerta. Infine, la business unit Italia opererà in totale continuità rispetto all’attuale modello organizzativo. Senza dimenticare l’aspetto fon- dante dell’operazione: il 52% della Igt che si è quotata ieri al New York Stock Exchange, è controllato dalla De Agostini, fino alla scorsa settimana al 59% di Gtech. La ex Lottomatica ha ripro- posto in grande l’operazione avvenuta 8 anni fa quando acquisì l’americana Gtech di cui nel 2014 ha preso il nome. A metà luglio dello scorso anno ha chiuso un accordo con gli azionisti della vecchia Igt per MERCATINO A Maire commessa in Azerbaijan 350 milioni per nuovo impianto Maire Tecnimont ha vinto una commessa da 350 milioni in Azerbaijan. Dovrà costruire un nuovo impianto petrolchimico a Sumgayit, a 30 km circa a nord di Baku. L’impianto avrà una capacità di circa 180.000 tonnellate all’anno. Si tratta del primo impianto di polipropilene in Azerbaijan e utilizzerà il cracker esistente. Banca Generali, da gennaio la raccolta sale a 1,1 miliardi Banca Generali ha registrato a marzo una raccolta netta di 437 milioni di euro, dato che porta la raccolta netta totale da inizio anno a 1.142 milioni, in crescita del 42% rispetto ai primi tre mesi del 2014. Migliora, in particolare, il risparmio gestito, con un incremento del 62% della raccolta a 1,1 miliardi. l’acquisizione da 4,7 miliardi in contanti e azioni con relativo progetto di fusione, approvato poi, dagli azionisti, a febbraio di quest'anno. In sostanza Gtech diventando Igt plc, raddoppia fatturato e ricavi con un impegno finanziario da 6,4 miliardi dollari: l’emissione di un bond e scambio di azioni per 4,7 miliardi a cui si aggiungono 1,75 miliardi di debiti della vecchia Igt. L’operazione è stata dunque finanziata al75% cash e quindi a debito e per la parte rimanente in azioni. «Per questo motivo il nuovo gruppo ha deciso di delistarsi da Piazza Affari lo scorso 2 aprile e di quotarsi a New York», commenta Sala ancora emozionato dal suono della campanella. «I soci americani», prosegue, «hanno fatto capire che trattandosi di scambio di azioni avrebbero preferito il Nyse. Si tratta di un mercato più liquido dove sono presenti le grandi aziende della nostra taglia e pure i competitor. Inoltre il mercato italiano è da considerare più maturo rispetto ad altre aree del globo. Così oggi, come otto anni fa quando acquisimmo Gtech, portiamo avanti la strada delle acquisizioni». La nuova Igt, che avrà sede legale a Londra, a partire dal 2018, prevede di realizzare sinergie annue per 230 milioni di dollari nei costi e 50 nei ricavi. A fronte di un gruppo che a regime avrà oltre 6 miliardi di dollari di ricavi e più di 2 miliardididollari dimargine operativo lordo. A cui si aggiungeranno 300 milioni di dollari di investimenti in ricerca e sviluppo. In modo da avere le spalle ancora più grosse per affrontare le sfide di un mercato che vale ogni anno 350 miliardi di dollari di giocate. ENI ED ENEL Morando: il Tesoro può scendere ancora Privatizzazione Eni ed Enel? «Non è detto che al fine della piena valorizzazione occorra mantenere il livello di presenza attuale». Enrico Morando, vice ministro dell’Economia, intervistato nell’ultimo numero di Elementi, periodico del Gse, sostiene che «la presenza dello Stato nel capitale di queste società è utile sotto il profilo della valorizzazione del patrimonio pubblico», ma «non occorre avere una presenza così forte per garantire la collettività». TITOLI DI STATO Spagna, il semestrale ha tasso negativo La Spagna ha collocato ieri in asta titoli a breve termine per la prima volta con un tasso negativo, a riprova della rinnovata fiducia degli investitori nel Paese dopo gli anni di recessione. Il Tesoro spagnolo ha collocato titoli a sei mesi per 725 milioni a un tasso medio negativo dello 0,02 per cento, rispetto al +0,036% dell’asta precedente. L’annuale, di cui sono stati collocati 3,9 miliardi di euro, rende invece lo 0,006%, contro il precedente +0,067%. Indagine per aiuti di Stato Deposito della Relazione ex art. 73 Regolamento Emittenti relativa alla proposta di delibera di acquisto e alienazione di azioni proprie sottoposta all'Assemblea del 29 e 30 aprile 2015 Si rende noto che l'8 aprile 2015 è stata messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e presso Borsa Italiana S.p.A. la Relazione degli amministratori ex art. 73 Regolamento Emittenti relativa alla proposta di delibera di acquisto e alienazione di azioni sottoposta all'Assemblea del 29 e 30 aprile 2015. La documentazione è altresì disponibile sul sito Internet www.biessegroup.com, area Investor Relations, e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato 1INFO. per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Roberto Selci Biesse S.p.A. - Capitale sociale Euro 27.393.042 i.v. Sede Legale in Pesaro Via Della Meccanica, 16 Codice fiscale/P.IVA e Iscrizione nel Registro delle Imprese di Pesaro-Urbino - Nr. 00113220412 Roma, Madrid e Atene: faro di Bruxelles sui bilanci delle banche ■■■ La Commissione europea ha inviato a Italia, Spagna, Portogallo e Grecia una «lettera amministrativa» per chiedere informazioni sul trattamento nei rispettivi sistemi bancari delle Dta, deffered tax assets, le attività per imposte anticipate, ai fini del calcolo della solidità patrimoniale. Lo ha confermato un portavoce della Commissione europea. La lettera era stata anticipata dalFinancial Times e, secondo il quotidiano finanziario, potrebbe essere il primo passo per un’indagine formale per verificare eventuali aiuti di Stato illegali. Il portavoce ha sottolineato che «non si tratta di un’indagine formale ma di una raccolta di informazioni da parte degli Stati membri». Italia,Spagna,Portogallo e Grecia valutano le attività fiscali anticipate come capitale di base, ma la Bce, e il resto dei Paesi europei, non le considerano come asset di qualità elevata, riporta il Financial Times. «Le norme europee prevedono che le attività per imposte anticipate non possono essere considerate patrimonio di base e devono in ogni caso essere gradualmente eliminate entro il 2019», ha spiegato una portavoce dell’esecutivo di Bruxelles. Per ora la Commissione europea sta raccogliendo informazioni per esaminare le misure esistenti nei quattro Paesi finiti sotto la lente e valutare se possa configurarsi il caso di aiuti di Stato illegittimi. La raccolta di informazioni e la valutazione dei dati sono passi necessari prima che l’eurogoverno possa decidere se aprire un’indagine formale. «Se dovessimo prendere una decisione in merito - ha chiarito la portavoce - ovviamente dovremo valutare una serie di fattori, come le leggi esistenti e la stabilità finanziaria del sistema». __Mercoledì 8 aprile 2015__ 21 @ commenta su www.liberoquotidiano.it FedEx offre 4,4 miliardi per mangiarsi la concorrente Tnt Express Mercato Azionario AZIONI ■■■ Il gigante delle spedizioni espresse FedEx e la società di spedizioni olandese Tnt Express hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per un’offerta interamente in contanti di 8 euro per azione. Complessivamente il colosso di Memphis, Tennessee, mette sul piatto 4,4 miliardi di euro. E a meno di colpi di scena improbabili l’operazione è destinata a chiudersi in breve tempo. Ieri è arrivato il via libera del comitato esecutivo e del Consiglio di sorveglianza di Tnt Express. Il prezzo dell’offerta prevede un premio del 33% sul prezzo raggiunto il 2 aprile 2015 dalle azioni del vettore olandese e addirittura del 42% sul prezzo medio ponderato degli ultimi tre mesi che ha oscillato fra 5,63 e 6,14 euro per azione.FedEx ha sottolineato che intende finanziare l’offerta utilizzando le risorse liquide disponibili e gli strumenti esistenti e un nuovo debito. Anche l’azionista PostNl ha fatto sapere che metterà disposizione dell’offerta FedEx la propria quota del 14,7%. Penale da 100 milioni World Duty Free Gli svizzeri di Dufry pronti a ripensarci centemente siglato un accordo per acquistare World Duty Free dalla famiglia Benetton,ha convocato l'assemblea per il 29 aprile. I soci dovranno esprimersi su un aumento di capitale da 2,2 miliardi di franchi (2,1 miliardi di euro) a servizio dell'acquisizione. Dai documenti emerge che «Dufry dovrà pagare al venditore una commissione di 100 milioni in caso l’assemblea non approvi l’aumento di capitale». Il gruppo elvetico, leader mondiale nella grande distribuzione aeroportuale, a fine marzo, ha annunciato di aver raggiunto un accordo con la famiglia Benetton per acquistare il 50,1% delle azioni di World Duty Free al prezzo di 10,25 euro. Allo stesso prezzo lancerà l’Opa. L'acquisizione valorizza World Duty Free 3,6 miliardi di euro (compresi 970 milioni di debiti) e sarà finanziata per 2,1 miliardi attraverso l’aumento di capitale e per 1,5 miliardi a debito. La proposta di ricapitalizzazione ha già ricevuto il via libera dai fondi sovrani Gic e Temsek (Singapore) e da quello del Qatar Qia. Bernardo Caprotti, proprietario dell’Esselunga [LaPresse] Le aperture festive pagano, le Coop attaccano Giù i prezzi, utili su Nel 2014 Esselunga fa il pieno di clienti L’offerta parte in Usa La catena di Caprotti conferma i 7 miliardi di ricavi Oltre 500 nuovi assunti e altri 2.500 entro il 2016 Accordo Google-H3G Si potrà chiamare senza costi di roaming ::: ATTILIO BARBIERI ■■■ Il modello Caprotti funziona. Nel 2014, anno nero per il commercio, la sua Esselunga è riuscita a mantenere stabili i ricavi a 7 miliardi di euro, pur in presenza di un calo nel valore degli scontrini. Obiettivo reso possibile da un significativo aumento dei clienti, cresciuti dell’8,5%. Merito anche del cambiamento nelle abitudinidi acquisto degli italiani che dopo la crisi privilegiano le superfici medie e piccole rispetto ai grandi centri commerciali. Bene anche il margine operativo lordo, cresciuto del 3,2% a 521 milioni di euro e l’utile netto a 210 milioni. Risultati conseguiti, come segnala la società in una nota,«con prezzi divendita aldettaglio in deflazione dell'1,6% e in un mercato della grande distribuzione organizzata che, in tutta Italia e nelle Regioni in cui il gruppo opera, è stato in significativa contrazione». Esselunga è stata brava a mettere in pratica quel che gli economisti predicano nei momenti di recessione: la salvezza sta nella crescita della quota di mercato. Insomma, se sei capace di «rubare» i clienti alla concor- re ai clienti di telefonare senza i costi di roaming. Al centro dell’accordo ci sarebbe una tariffa flat valida sia per il mercato domestico che quello internazionale. L'accordo, secondo le indiscrezioni pubblicate dal quotidiano britannico The Telegraph, prevederebbe il coinvolgimento delle filiali di Italia, Gran Bretagna, Hong Kong, Macao, Indonesia, Vietnam, Sri Lanka, Svezia, Danimarca e Austria. In pratica tutti i Paesi in cui il colosso cinese Hutchison Whampoa è presente con propri operatori. In base all’intesa gli utenti Google dovrebbero poter telefonare e navigare nelle zone del mondo in cui opera Tre avvalendosi delle tariffe previste dalcontratto stipulato nel proprio paese d’origine. In prima battuta Big G partirebbe con l’offerta flat dagli Stati Uniti per poi estenderla gradualmente nei Paesi europei coperti da H3G. In pratica scomparirebbero i costi di roaming che di recente l’Unione europea non è riuscita ad abolire. renza salvi i bilanci e l’intera baracca. I risultati 2014, in realtà, sono anche il frutto di un miliardo e ottocento milioni d’investimenti messi in campo da Caprotti negli ultimi 5 anni. Un impegno che ha avuto effetti tangibili anche sugli indicatori del lavoro: l’organico ha raggiunto le 21.135 persone con 530 nuove assunzioni nell’ultimo esercizio. Il 74% dei dipendenti, poi, è in forza con orario full-time e il 93% ha un contratto a tempo indeterminato. Negli ultimi 5 anni l'organico medio è cresciuto di oltre 1.900 persone. Ed entro la fine del 2016 sono previste altre 2.500 assunzioni. Numeri che danno ragione a Caprotti, protagonista, suo malgrado questa volta, dell’ennesima polemica con la Coop. Il numero uno di Coop Adriatica, Adriano Turrini, ha rilanciato le accuse ad Esselunga «colpevole» di aprire i punti vendita nel Bolognese il 25 aprile e il primo maggio, «mentre Coop e Conad sono chiuse». L’ennesima dimostrazione che la scelta dell’imprenditore milanese è vincente: in un sistema liberalizzato dalle lenzuolate di Bersani, vince chi offre al cliente il servizio migliore. E più prolungato nel tempo. VAR% Ultima rilev. 99,999 99,999 99,998 99,997 99,997 99,996 99,995 99,996 100,001 99,995 99,999 100,003 99,997 99,992 99,979 99,992 100,005 99,945 Titolo Ultima rilev. BTP 15.06.2015 3% BTP 15.07.2015 4,5% BTP 1.8.2015 3,75% BTP 01.11.2015 3% BTP 01.12.2015 2,75% BTP 15.04.2016 3,75% BTP 15.05.2016 2,25% BTP 1.08.2016 3,75% BTP 15.09.2016 4,75% BTP 15.11.2016 2,75% BTP 15.12.2016 1,5% BTP 01.02.2017 4% BTP 01.05.2017 4,75% BTP 15.05.2017 1.15% BTP 01.06.2017 4,75% BTP 1.8.2017 5,25% BTP 01.11.2017 3,50% BTP 15.1.2018 0,75% BTP 01.02.2018 4,5% BTP 01.06.2018 3,5% BTP 01.08.2018 4,5% 100,443 101,147 101,064 101,555 101,732 103,716 102,361 104,763 106,607 104,17 102,322 107,011 109,37 101,99 109,69 111,6 108,3 101,42 111,83 109,98 113,72 Titolo Ultima rilev. BTP 01.12.2018 3,5% BTP 1.2.2019 4,25% BTP 01.03.2019 4,5% BTP 01.05.2019 2,5% BTP 1.8.2019 1,5% BTP 01.09.2019 4,25% BTP 01.12.2019 1,05% BTP 1.2.2020 4,5% BTP 01.03.2020 4,25% BTP 01.09.2020 4% BTP 01.03.2021 3,75% BTP 01.05.2021 3,75% BTP 1.8.2021 3,75% BTP 01.09.2021 4,75% BTP 15.12.2021 2,15% BTP 01.03.2022 5% BTP 15.04.2022 1,35% BTP 01.09.2022 5,5% BTP 01.11.2022 5,5% BTP 01.05.2023 4,5% BTP 01.08.2023 4,75% 111,33 114,62 115,91 108,45 104,45 116,45 102,46 118,81 117,81 117,82 117,43 117,47 117,93 124,32 108,28 127,44 102,89 132 132,39 126,39 129,03 Titolo Ultima rilev. BTP 15.09.2023 2,6% BTP 1.11.2023 9% BTP 01.03.2024 4,5% BTP 01.09.2024 3,75% BTP 01.12.2024 2,5% BTP 01.03.2025 5% BTP 01.06.2025 1,5% BTP 01.03.2026 4,5% BTP 1.11.2026 7,25% BTP 1.11.2027 6,5% BTP 01.09.2028 4,75% BTP 1.11.2029 5,25 BTP 01.03.2030 3,50% BTP 01.05.2031 6% BTP 01.03.2032 1,65% BTP 1.2.2033 5,75% BTP 01.08.2034 5% BTP 1.2.37 4% BTP 01.08.2039 5% BTP 01.09.2040 5% EUR BTP 15.09.2041 2,55% 122,67 164,43 128,03 122,3 111,51 134,95 102,21 131,95 162,5 157,68 138,63 147,21 125,02 161,25 99,94 160,57 150,64 135,68 157,08 158,1 146,9 Titolo Ultima rilev. BTP 01.09.2044 4,75% BTP 01.09.2046 3,25% 158,77 126,21 CCT CCT 01.09.2015 100,125 CCT-EU 15.12.2015 100,565 CCT 01.07.2016 IND 100,316 CCT TF DC16 3% 103,69 CCT 1.03.2017 100,3 CCT-EU 15.06.2017 105,17 CCT-EU 15.10.2017 101,61 CCT-EU 15.04.2018 102,4 CCT-EU 01.11.2018 105,41 CCT-EU 15.11.2019 104,1 CCT-EU 15.12.2020 EUR6M+0,8 102,3 CCT-EU 15.06.2022 EUR6M+0,55100,44 CTZ CTZ 30.06.2015 CTZ 31.12.2015 CTZ 29.04.2016 99,997 99,958 99,934 Titolo Ultima rilev CTZ 30.08.2016 CTZ ZC 27.02.2017 BTP INDICIIZZATI BTP IT 26.03.2016 2,25% BTP IT 11.06.2016 BTPI 15.09.2016 2,1% BTP IT 22.10.2016 BTP IT 22.04.2017 BTPI 15.9.2017 2,10% BTP IT 12.11.2017 BTPI 15.09.2018 1,7% BTPI 15.09.2019 2,35% BTP IT 23.04.2020 BTP IT 27.10.2020 BTPI 15.9.2021 2,1% BTPI 15.09.2024 2,35% BTPI 15.9.2026 3,1% BTPI 15.9.2035 2,35% 99,754 99,76 102,106 104,31 104,297 104,05 104,17 106,94 104,88 107,85 112,51 106,01 104,65 115,5 121,78 134,48 142,61 AZIONI PREZZO VAR% PR. UF. B CARIGE B CARIGE RSP B DESIO BRIA RNC B DESIO E BRIANZA B IFIS B INTERMOBILIARE B M.PASCHI SIENA B P DI SONDRIO B P EMILIA ROMAGNA B POP ETRURIA E LAZIO B POP MILANO B POP SPOLETO B PROFILO B SANTANDER B SARDEGNA RSP BANCA GENERALI BANCO POPOLARE BANZAI BASF BASICNET BASTOGI BAYER BB BIOTECH B&C SPEAKERS BCA FINNAT BE BEGHELLI BENI STABILI BEST UNION COMPANY BIALETTI INDUSTRIE BIANCAMANO BIESSE BIOERA BMW BNP PARIBAS BOERO BOLZONI BON FERRARESI BORGOSESIA BORGOSESIA RSP BREMBO BRIOSCHI BRUNELLO CUCINELLI BUZZI UNICEM BUZZI UNICEM RSP C CAD IT CAIRO COMMUNICATION CALEFFI CALTAGIRONE CALTAGIRONE EDITORE CAMPARI CARRARO CARREFOUR CATTOLICA ASSICURAZIONI CEMBRE CEMENTIR HOLDING CENTRALE DEL LATTE TO CERVED INFORMATION SOL CHL CIA CICCOLELLA CIR CLASS EDITORI CNH INDUSTRIAL COFIDE COGEME SET CONAFI PRESTITO’ CR VALTELLINESE CREDEM CREDIT AGRICOLE CSP INTERNATIONAL CTI BIOPHARMA DADA DAIMLER DAMIANI D’AMICO DANIELI & C DANIELI & C RSP DANONE DATALOGIC DEA CAPITAL DELCLIMA DE’LONGHI DEUTSCHE BANK DEUTSCHE TELEKOM DIASORIN DIGITAL BROS DMAIL GROUP E 12,3 12,85 1,27 2,534 2,612 7,52 14,64 34,57 18,46 2,596 3,634 3,262 165,3 0,535 6,305 7,045 9,46 0,0051 2,4 7,775 13,16 24,86 9,195 17,05 24,19 27,46 1,031 2,33 12,1582 -0,93 12,8371 0,55 1,2747 0,4 2,5383 7,84 2,5658 1,62 7,503 1,24 14,5243 1,5 34,6796 - 18,4605 0,7 2,5694 2,48 3,6394 2,64 3,2912 1,72 164,8954 0,38 0,5394 -0,32 6,2972 2,18 6,9835 -0,21 9,4665 - 0,005 0,84 2,3872 -2,14 7,8535 -0,38 13,2281 1,02 24,9094 0,6 9,1679 2,03 17,0877 1,09 24,2327 4,17 27,2082 4,25 1,0159 37,58 24,15 15,45 123,46 19,49 21 9,25 16,71 31,86 14,36 22,69 15,84 20,57 37,53 28,57 69,19 13,57 31,43 62,66 37,66 28,61 47,12 14,51 27,32 52,3 23,1 0,0715 1,75 2,97 3,206 19,5 3,51 0,6295 4,442 8,01 0,583 0,9545 1,794 0,3733 7,125 10,95 29,4 14,71 6,05 95,05 3,1 2,22 141,2 272,2 7,57 0,553 0,66 0,492 0,7535 2,148 0,59 0,525 15,71 0,363 114,5 57,2 19,89 3,66 26,35 0,77 0,88 37,98 0,11 16,96 13,88 8,75 0,28 0,0722 -2,72 1,7863 1,02 2,9793 1,14 3,21 -0,2 19,5797 -0,23 3,494 1,61 0,6278 1,32 4,4374 -0,5 8,0093 - 0,5883 1,98 0,9494 - 1,7955 -0,64 0,3752 0,42 7,1362 0,27 10,9771 1,8 29,3819 0,62 14,7396 -1,47 6,04 2,26 94,5086 8,62 3,0712 -0,27 2,2222 1,29 140,3264 3,42 268,9427 0,13 7,5441 - 0,5533 1,38 0,6587 -0,61 0,4987 1,14 0,7504 0,56 2,0791 - 0,5868 -0,38 0,5274 -0,38 15,6501 13,44 0,3416 -0,61 114,6674 -0,09 57,3835 - 19,565 -1,29 3,671 -0,15 26,1022 0,79 0,7704 0,88 0,42 37,7805 0,46 0,1098 1,56 16,9606 0,87 13,8504 0,57 8,7298 31,19 59,82 36,24 48,43 42,44 -0,85 33,94 43,48 46,57 50,37 75,94 20,81 0,85 12,14 27,55 46,22 35,01 34,2 -1,42 24,19 38,38 26,17 36,88 35,52 22,54 29,8 7,4 9,16 12,3 67,84 42,91 25,96 17,19 -2,5 30,71 16,08 -3,39 3,17 37,11 19,83 -8,47 32,06 36,93 4,658 5,49 1,214 2,42 1,022 6,935 2,274 31,69 8,315 14,99 7,1 4,006 6,32 0,0509 0,3025 0,2413 1,11 0,38 7,76 0,5295 0,0481 0,3597 1,265 8,24 14,2 1,9 1,753 0,82 4,6288 25,01 0,18 5,5133 13,1 -0,08 1,2178 -13,29 0,33 2,4255 26,3 3,28 1,0167 23,13 1,31 6,9293 34,4 0,09 2,2744 19,68 1,67 31,69 25,01 1,59 8,2541 45,24 2,67 14,8996 46,82 2,16 7,0248 41,58 0,35 4,0195 49,25 -0,16 6,3221 44,62 0,99 0,0507 32,55 -0,26 0,301 28,94 - 0,2416 6,3 1,37 1,105 28,32 -1,78 0,3806 23,82 1,37 7,7678 15,82 0,57 0,5272 22,57 - 0,0487 2,77 0,3614 47,72 0,88 1,2593 59,52 0,49 8,2095 32,26 1,36 14,1434 32,09 -0,68 1,9054 36,01 -0,17 1,7583 -8,79 2,934 86,8 1,525 0,6145 23,58 15,5 63,9 11,25 1,94 2,412 20,23 33,2 17,37 42,1 6,13 2,548 -0,41 -0,91 -0,33 0,74 1,64 0,87 0,99 -0,82 -0,34 1,22 1,58 -0,64 -0,24 -0,78 2,9627 86,7276 1,5223 0,6168 23,4936 15,533 63,8697 11,2213 1,9466 2,4199 20,216 33,145 17,2906 42,3858 6,0438 2,5283 12,93 24,89 22,2 33,88 14,58 12,89 18,33 26,4 19,68 21,51 35,14 32,8 28,76 26,31 92,16 10,88 0,8445 0,36 0,8414 -1,11 0,1425 1,79 0,1429 -15,78 49,72 1,47 49,291 20,18 39,92 1,01 39,7968 50,47 2,3 1,95 2,2935 38,06 0,979 2,3 0,9714 13,9 4,4 2,09 4,3735 19,05 1,763 2,08 1,7584 1,67 3,94 -1,35 3,9329 17,96 57,55 0,61 57,2501 53,47 16,7 3,86 16,5453 15,09 14,29 3,78 14,1158 1,93 12,5 0,89 12,4636 35,06 0,1124 1,54 0,1094 24,34 1,25 - 1,2478 31,1 9,34 6,5 9,1764 63 1,112 0,91 1,1153 12,49 2,104 8,57 2,1005 30,52 42,56 0,97 42,5446 25,03 0,888 3,32 0,8786 24,28 EDISON RSP EEMS EI TOWERS EL EN ELICA EMAK ENEL ENEL GREEN POWER ENERVIT ENGINEERING ENI E.ON ERG ERGYCAPITAL ESPRESSO ESPRINET EUKEDOS EUROTECH EXOR EXPRIVIA F 1,22 0,66 1,2185 31,25 15,12 -1,05 15,1133 57,5 8,75 -2,78 8,6441 202,35 6,485 1,01 6,4838 2,69 0,8195 1,8 0,8149 6,64 6,625 1,92 6,6034 41,92 11,51 1,23 11,4654 48,8 0,661 -0,23 0,6622 18,57 1,899 4,11 1,8948 10,79 FALCK RENEWABLES FIAT CHRYSLER FIDIA FIERA MILANO FINCANTIERI FINECOBANK FINMECCANICA FNM FULLSIX G 1,363 0,22 1,3594 65,31 4,05 1,1 4,0395 15,78 19,41 4,98 19,1304 -0,46 3,896 0,57 3,8609 29,44 18,69 1,14 18,6528 9,94 3,59 -0,28 3,6107 32,96 GABETTI GAS PLUS GDF SUEZ GEFRAN GENERALI GEOX H 2,2 HERA I 0,92 0,5035 0,8 0,935 1,52 0,845 0,84 44,7 1,38 0,688 1,4 0,48 19,97 14,14 2,32 I GRANDI VIAGGI IGD IL SOLE 24 ORE IMA IMMSI INDUSTRIA E INNOVAZIONE ING GROEP Euribor Titoli di stato BTP BTP 15.04.2015 3% ACEA ACOTEL GROUP ACSM-AGAM AEDES AEFFE AEGON AEROPORTO DI FIRENZE AGEAS AHOLD KON ALBA PRIVATE EQ ALCATEL-LUCENT ALERION ALLIANZ AMBIENTHESIS AMPLIFON ANIMA HOLDING ANSALDO STS ARENA ASCOPIAVE ASTALDI ASTM ATLANTIA AUTOGRILL AUTOS MERIDIONALI AXA AZIMUT A2A D ■■■ Google e H3G trattano per consenti- BOT BOT 14.04.2015 (365) BOT 30.04.2015 (181) BOT 14.05.2015 (365) BOT 29.05.2015 (182) BOT 12.06.2015 (364) BOT 30,06,2015 (180) BOT 14.07.2015 (365) BOT 31.07.2015 (182) BOT 14.08.2015 (365) BOT 31.08.2015 (185) BOT 14.09.2015 (367) BOT 14.10.2015 (365) BOT 13.11.2015 (364) BOT 14.12.2015 (367) BOT 14.01.2016 (365) BOT 12.02.2016 (364) BOT 14.03.2016 (367) A B ■■■ Dufry, il gruppo svizzero che ha re- Titolo PREZZO Titolo 2,2006 13,11 0,5031 0,9371 0,8348 44,516 0,6885 0,4627 14,067 -5,62 44,96 42,26 23,14 27,41 32,23 30,8 Dati aggiornati al 02/04 360 365 Titolo 360 365 1 SETT. -0.062 -0.063 3 MESI 0.018 0.018 2 SETT. -0.051 -0.052 6 MESI 0.086 0.087 1 MESE -0.019 -0.019 9 MESI 0.135 0.137 12 MESI 0.195 0.198 2 MESI - - Cambi Titolo Corona Svedese Corona Danese Corona Norvegese Dollaro Australiano Dollaro Canadese Dollaro Usa Fiorino Ungherese Franco Svizzero Reinmimbi Cinese Sterlina Inglese Yen Giapponese Domanda Offerta 9,3740 7,4714 8,7300 1,4192 1,3563 1,0847 299,0800 1,0438 6,7241 0,7286 130,3300 - PREZZO VAR% PREZZO VAR% PR. UF. CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 CHIUSURA SU PR. RIF.MED. PON. DAL 30/12/14 INTEK GROUP INTEK GROUP RSP INTERPUMP INTESA SANPAOLO INTESA SANPAOLO RSP INVEST E SVILUPPO IRCE IREN ISAGRO ISAGRO AZIONI SVILUPPO IT WAY ITALCEMENTI ITALMOBILIARE ITALMOBILIARE RSP IVS GROUP J JUVENTUS FC K KERING KINEXIA K.R.ENERGY L LA DORIA LANDI RENZO LAZIO S.S. L’OREAL LUXOTTICA GROUP LVENTURE GROUP LVMH M MAIRE TECNIMONT MARR M&C MEDIACONTECH MEDIASET MEDIOBANCA MEDIOLANUM MERIDIE MID INDUSTRY CAPITAL MITTEL MOLESKINE MOLMED MONCLER MONDADORI MONDO TV MONRIF MOVIEMAX MUNICH RE MUTUIONLINE N NICE NOEMALIFE NOKIA CORPORATION NOVA RE O OLIDATA ORANGE OVS P PANARIAGROUP PARMALAT PHILIPS PIAGGIO PIERREL PININFARINA PIQUADRO PIRELLI E C. PIRELLI E C. RSP POLIGRAFICA S.FAUSTINO POLIGRAFICI EDITORIALE PRELIOS PREMUDA PRIMA INDUSTRIE PRYSMIAN R RAI WAY RATTI RCS MEDIAGROUP RECORDATI RENAULT RENO DE MEDICI REPLY RETELIT RICCHETTI RISANAMENTO ROMA A.S. ROSSS RWE S SABAF SAES GETTERS SAES GETTERS RSP SAFILO GROUP SAIPEM SAIPEM RCV SALINI IMPREGILO SALINI IMPREGILO RSP SALVATORE FERRAGAMO SANOFI SAP SARAS SAT SAVE SCREEN SERVICE SEAT PAGINE GIALLE SEAT PAGINE GIALLE RSP SERVIZI ITALIA SESA SIAS SIEMENS SINTESI SNAI SNAM SOCIETE GENERALE SOGEFI SOL SORIN SPACE STEFANEL STEFANEL RSP STMICROELECTRONICS T TAMBURI TAS TELECOM ITALIA TELECOM ITALIA RSP TELECOM ITALIA MEDIA TELECOM ITALIA MEDIA RSP TELEFONICA TENARIS TERNA TERNIENERGIA TESMEC TISCALI TOD’S TOTAL TREVI TXT E-SOLUTIONS U UBI BANCA UNICREDIT UNICREDIT RSP UNILEVER UNIPOL UNIPOL P UNIPOLSAI UNIPOLSAI RSP A UNIPOLSAI RSP B V VALSOIA VIANINI INDUSTRIA VIANINI LAVORI VITTORIA ASS VIVENDI W WAR AMBROMOBIL 17 WAR COMPAGNIA D RUOTA 2017 WAR D’AMICO 12-16 WAR ENERTRONICA 13-15 WAR ERGYCAPIT 16 WAR FIRST CAPITAL 2016 WAR HI REAL 2015 WAR IKF 10-18 WAR INDUST. STARS OF ITALY WAR IVS GROUP WAR MICROSPORE 13-15 WAR NOEMALIFE 12-15 WAR PARMALAT 2015 WAR PRIMI SUI MOTORI 2016 WAR SAFE BAG 13-16 WAR SERV ITA 12-15 WAR SPACE 12-2015 WAR TAMBURI 2015 WAR TE WIND 18 WARR AGRONOMIA 2014-2017 WARR BIO ON 14-17 WARR CLABO 18 WARR GGP 16 WARR GREENITALY1 WARR INNOVATEC 17 WARR IWB WARR SEAT PG 16 WARR SUN CAP 16 WARR TECH-VALUE 2014-2017 WARR VALORE IT H 15 WORLD DUTY FREE Y YOOX Z ZIGNAGO VETRO ZUCCHI ZUCCHI RSP 0,3679 0,615 15,16 3,224 2,91 0,52 2,32 1,322 1,925 1,387 2,064 7,29 31,15 19,95 7,265 0,96 0,3681 12,65 -0,65 0,6188 3,89 -0,59 15,2306 30,13 1,32 3,2233 33,11 0,48 2,9213 41,26 0,97 0,5194 7,44 3,11 2,3169 32,5 3,28 1,3204 46 0,26 1,9221 33,5 0,14 1,3805 13,41 -1,71 2,066 39,93 -2,28 7,3305 47,57 0,23 31,0331 65,69 0,76 19,9007 36,64 1,89 7,2075 -1,16 0,2794 3,1 175,8 1,411 0,93 0,34 1,58 3,22 0,2806 27 175,8 10,57 1,392 65,61 0,9254 8,01 14,5 -1,29 14,5236 78,79 1,227 2,51 1,2816 23,94 0,7645 9,06 0,7433 54,44 174,6 1,16 175,2576 24,98 59,2 1,54 59,0084 30,11 0,839 -0,24 0,8388 18,75 164,3 0,61 164,5813 24,47 2,85 8,28 2,8142 57,81 16,29 0,37 16,2719 10,67 0,1185 2,86 0,1186 32,4 1,395 -3,13 1,3578 73,08 4,492 2,09 4,4794 30,58 9,065 1,57 9,0438 33,9 7,785 3,25 7,7028 47,16 0,1778 -1,33 0,1819 79,6 6,505 - 6,4588 6,64 1,711 4,58 1,6976 46,87 1,524 -0,39 1,533 52,78 0,4014 0,6 0,4014 7,1 15,61 0,58 15,5998 40,38 1,144 1,87 1,1384 30,67 3,438 1,84 3,4104 95,67 0,3697 -1,1 0,3635 29,86 0,0275 - 0,027 3,38 203,1 0,69 203,4182 21,76 7,805 0,06 7,7582 64,66 3,232 1,19 5,095 -0,49 7,145 0,78 0,89 0,4011 15,33 4,702 2,42 2,498 27,32 2,91 0,712 5,87 1,819 15,47 15,35 7,25 0,3627 0,4765 0,28 18,83 19,68 3,2189 20,96 5,0448 11,24 7,1312 9,08 0,8899 11,25 0,98 0,4109 23,49 2,34 15,2646 8,19 2,26 4,6808 1,68 0,32 2,02 -0,27 -0,56 0,51 3,65 -0,19 -0,2 0,76 0,75 12,54 -0,05 2,02 2,4204 2,4943 27,3651 2,9183 0,7176 5,9291 1,8117 15,4696 15,3496 7,1659 0,3597 0,4775 0,2739 18,8643 19,6513 93,6 4,52 14,69 20,75 0,99 86,35 28,55 38 53,81 25 60,99 79,74 65,78 39,58 29,9 3,98 -0,5 4,0147 24,76 2,588 3,52 2,5398 7,83 1,141 0,09 1,1401 22,1 17,99 1,35 17,8936 40 84,6 -0,06 85,1885 39,83 0,391 1,56 0,3906 44,17 92,35 1,71 92,3107 51,64 0,637 2 0,638 9,83 0,31 2,82 0,3042 40,46 0,189 0,16 0,1897 90,91 0,522 0,97 0,5269 -4,22 1,392 0,87 1,3715 15,14 24,97 3,83 24,7661 -4,48 12,89 8,48 7,14 14,59 10,32 18 4,03 10,1 29,31 95,8 67,8 1,74 14,82 12,88 0,038 0,0043 168,5 5,395 17,37 10,68 102 0,0701 1,567 4,658 46,7 3,016 8,655 2,82 12 0,3524 145 8,62 -0,23 12,9304 -0,18 8,4163 -0,28 7,1238 0,48 14,6644 6,72 10,0904 18 -0,74 4,0821 1,51 10,0995 1,74 29,1307 2,46 95,747 0,74 67,8 -3,81 1,7525 -1,2 14,675 - 12,9142 - 0,0381 - 0,0044 - 168,5 2,57 5,3481 3,58 17,114 -0,65 10,7701 0,79 101,8604 - 0,0694 1,75 1,5816 1,97 4,6405 1,63 46,5139 -3,33 3,0876 1,88 8,6741 - 2,8116 1,69 11,9874 3,49 0,3562 145 - 8,6166 15,4 38,9 37,31 35,34 17,74 -0,28 33,62 0,1 43,61 26,8 15,5 108,63 10,6 -2,35 53,57 98,12 35,21 33,72 33,75 7,03 33,78 24,27 13,61 35,01 45,56 30,05 46,42 25 20,44 -0,68 39,14 3,67 -0,27 3,6505 39,86 0,493 2,71 0,4904 28,12 1,114 2,01 1,1131 26,3 0,8885 1,78 0,8858 28,12 1,036 0,1 1,0349 7,19 0,59 -0,84 0,59 0,17 13,18 -0,53 13,1895 10,71 13,6 4,45 13,4526 9,15 4,172 1,26 4,1708 10,96 1,929 0,84 1,918 35,46 0,698 - 0,7017 19,73 0,067 1,52 0,0673 27,86 84,75 0,65 84,9071 17,71 47,75 4,46 47,4115 11,31 2,982 2,19 2,9434 5,37 10,1 - 10,1265 29,32 7,695 6,47 9,15 39,81 5,295 5,27 2,75 261 2,754 2,46 7,6604 0,94 6,4763 0,55 9,1523 2,21 39,7268 3,12 5,2951 3,54 5,2733 1,03 2,744 0,62 261,1839 0,66 2,7512 29,11 21,27 13,66 20,67 28,52 29,29 23,1 35,23 23,17 29 13,73 27,7854 91,29 1,265 -0,24 1,2711 7,2 6,05 1,42 6,0414 8,04 9,8 -0,2 9,7979 13,95 23,46 1,12 23,4945 15,17 0,24 0,0755 0,076 0,6495 0,0119 0,0544 0,02 0,0411 1,95 0,17 0,021 0,09 1,465 0,9505 0,22 0,44 2 1,577 0,18 0,061 3,494 0,74 0,9975 0,161 1,6 0,0016 0,07 0,07 0,0148 10,03 27,8 -0,25 0,2331 -1,95 0,0733 1,47 0,0764 - 0,6495 2,59 0,0112 -5,06 0,0489 - 0,0193 28,44 0,0308 14,71 1,7 13,33 0,1552 10,53 0,019 18,42 0,0881 0,27 1,4606 - 0,9975 - 0,2159 - 0,4332 2 -0,19 1,5647 - 0,1759 - 0,061 9,05 3,2513 0,74 - 0,9975 -0,62 0,162 6,67 1,6119 6,67 0,0015 -1,27 0,0709 0,07 - 0,0147 0,1 10,0273 9,09 0,8 11,44 3,67 4,39 1,68 40,85 33,44 199,54 -15 -90,58 -30,77 6,16 -29,07 -12,49 46,76 166,67 163,71 -41,29 -12,86 453,72 -42,59 155,77 54,81 220 -41,67 -41,67 -43,08 25,93 1,09 27,6892 51,09 5,725 1,15 0,0553 0,55 0,1633 -0,06 5,685 12,92 0,0562 4,34 0,1633 -3,37 22 __Mercoledì 8 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it A tu per tu di MATTIAS MAINIERO ::: lelettere [email protected] Le lettere via e-mail vanno inviate sottolineando nell’oggetto: “lettere“. Via posta vanno indirizzate a: Libero - viale L. Majno 42 - 20129 Milano, via fax al n. 02.999.66.264. RENZI/1 EUROPA Metamorfosi del giglio Il Papa parla al singolare Mainiero mio carissimo,da quando la maiestas e il santissimo Padre si guardano in cagnesco, lui, il plurale, in piena impasse per le rimostranze della compagna così snobbata dal Wojtyla, dal Ratzinger e dal Bergoglio - lei che è stata sulla bocca e sulla penna di Ennio e Cicerone -, invidia il compagno singolare che non ha legami coniugali tanto impegnativi, e, nelsuo piccolo,l’ha difatto scalzata. Ma che volete: in tempi in cui gli avvocati divorzisti son costretti a mandare i clienti anche a colleghi esteri, neppure la grammatica poteva fare eccezione. *** Vediamo se ho capito: la maiestas è la maestà del pontificato. E fin qui tutto semplice. Lui è il plurale maiestatis caduto in disuso, cioè il noi. La compagna è di nuovo la maiestas o grandezza snobbata da Wojtyla eccetera. Il compagno singolare è la prima persona singolare, cioè io. Riassumo: a partire da Wojtyla, i Papi hanno scelto il nuovo corso, nei fatti e nelle parole dalle quali è scomparso il plurale maiestatis. Dicono “io”, i Papi, non più “noi”. Vero, ma fino ad un certo punto, perché fu Giovanni XXIII il primo a ridurre l’uso del plurale maiestatis. E bene fece. Quel retorico plurale dà l’idea della distanza. Chi parla si allontana da se stesso e da chi è destinatario delle sue parole. E se la Chiesa vuole essere tra la gente la prima cosa da fare è eliminare il distacco, avvicinarsi. Ben venga, dunque, la prima persona singolare, il Papa, uomo fra gli uomini, che scende dal divino piedistallo. Cito da Wikipedia: i re d’Italia smisero di usare il plurale maiestatico, ufficiosamente, in momenti critici in cui si voleva trasmettere un sentimento di vicinanza alla popolazione, come nel discorso di Vittorio Emanuele III a Radio Bari il 10 settembre 1943. Lo fecero i re, lo fanno i Papi. E una volta tanto noi benediciamo i nuovi tempi. Quanto alla grammatica abbiamo l’impressione che poco o nulla c’entri con tutto questo, come la maiestas nulla c’entra con il plurale e del plurale se ne frega se è maiestas vera. Ma forse noi sbagliamo. [Reuters] [email protected] segui la rubrica anche su www. Quel diktat alla Grecia Il cosiddetto "cerchio gigliato", la corte di cui si circonda l’ex sindaco di Firenze Matteo Renzi, si sta espandendo e ramificando a dismisura. Con l'attuale presidente del Consiglio il giglio cessa di essere il fiore simbolo di purezza, per trasformarsi in una pianta infestante, carnivora e vorace. Bruxelles chiede al presidente del Consiglio greco Tsipras di cacciare dal governo il ministro dell’Economia Varoufakis. Solo così potrà sperare nel buon esito delle trattative con l’Unione europea. Non ho nessuna simpatia per il ministro-centauro,ma questa disinvoltura europea nel calpestare le regole della democrazia e i principi della sovranità nazionale mi disgusta profodamente. E mi inquieta. Claudio Iona e.mail RENZI/2 Viene da chiedersi: non sarà che il nostro caro presidente del Consiglio, nel voler dare un’accelerata alla stagnante economia nazionale, abbia invece inconsapevolmente innestato la retromarcia? Mi sembra evidente che le malversazioni siano già note prima che le scoprano la magistratura e la finanza. Si sa che il mondo politico è un villaggio dove tutti sanno tutto di tutti. E poi basta poco per fare i conti in tasca alle imprese. Orbene, mi chiedo, come mai nessun peculato è stato mai denunciato da un parlamentare o da un partito? Solo dopo lunghe costose indagini la Finanza scopre ciò che dovrebbe essere materia del Parlamento. I Parlamenti sono nati proprio per opporsi al governo, difendere le risorse dei cittadini dall'esosità del potere e dai ladri di regime. Cavaliere troppo buono Sono molti quelli che hanno tentato di paragonare Matteo Renzi a Silvio Berlusconi. Secondo me è come confrontare un topo (Renzi) con un elefante. Debbo però riconoscere che a Berlusconi manca una qualità che invece l’attuale premier Renzi possiede in abbondanza: la cattiveria. Se Berlusconi ne avesse almeno la metà di Renzi, probabilmente ora non si troverebbe nella triste situazione in cui è precipitato. Alessandro Silvestri e.mail Cosa ci aspettiamo dalle istituzioni FRANCIA L’eredità di Giovanna d'Arco Tutti i francesi, a qualsiasi credo politico e religioso appartengano, si sono sempre disputati l'eredità morale e l'immagine della loro patrona, Giovanna D'Arco. L'ondata di integralismo laico che sta attraversando in questo periodo la Francia dimostra che non tutti ne hanno ereditato il coraggio. La Francia preferisce ispirarsi all’integralismo islamico. Cristina Pani e.mail Finite le ferie pasquali, ritornano pressanti i tanti problemi. Per la loro soluzione, si spera molto nel presidente Sergio Mattarella, che - col suo squisito comportamento - sta dando un grande esempio, così come sta facendo Papa Francesco. Non a caso, una grossa parte deve essere fatta anche dalle varie istituzioni e dal governo, con necessari ed urgenti interventi. Gli italiani chiedono forti esempi per lottare la corruzione, sempre più invadente, specie in politica e nella Pubblica amministrazione. Si spera molto in una magistratura più veloce e presente senza scontri per Ma perché lo Stato non appalta ai privati la realizzazione e conduzione delle carceri, almeno quelle per detenuti non pericolosi? Il privato investe, realizza la struttura "ricettiva" affiancata dalla struttura produttiva. Lo Stato fornisce le Forze dell'Ordine necessarie e paga la retta dovuta. La durata della condanna diventa scadenza del lavoro a tempo determinato ed il privato lucra il giusto sulla produzione.Lo Stato risparmia e la reclusione diventa dignitosa e produttiva. Mimmo Paolino Roma Roberto Delle Side e.mail TASSE Quegli aumenti mascherati Renzi ha affermato che nel 2015 non aumenterà la pressione fiscale, perché gli italiani hanno già fatto troppi sacrifici (sic).Detto questo,una domanda: ma i tre miliardi che il Def prevede di tagli alle agevolazioni fiscali, cosa sono se non un aumento mascherato della pressione fiscale? LOTTO Estrazione del 7/04/2015 Otello Baldini e.mail CORRUZIONE/2 Caro direttore, le scrivo in merito all’articolo pubblicato venerdì 3 aprile. Premesso che, come tutte le novità, alcuni problemi iniziali possano sempre esserci, mi chiedo come mai io, in poco meno di venti minuti, sono riuscito nella pre-registrazione, sapendo inoltre che il 730 precompilato sarà disponibile solo dal 15 aprile. Sicuramente non sono un genio ma una persona normale di 48 anni. E nemmeno laureato! Quindi, se l’intento era di continuare populisticamente la campagna politica contro l’attuale governo, Le consiglio umilmente di cambiare argomenti. Anche perché non dovrebbe dimenticare i «grossolani errori» di un tributarista lombardo di qualche governo fa... Le carceri ai privati La politica in ritardo BERLUSCONI Il 730 precompilato CRIMINALITÀ CORRUZIONE/1 Bruno Masetti Pratovecchio (Ar) REDDITI Mario De Florio Caserta Roberto Comini e.mail Una macchina in retromarcia Maria Luisa Mazzocchi San Marino quelli che continuano a delinquere, sperando sempre nella lentezza o nei vuoti di potere. Per gli enti inutili ed enti locali inefficienti, occorre un grande stop, come desiderato dai cittadini. BARI 78 70 45 64 71 CAGLIARI 6 FIRENZE 22 32 66 72 57 GENOVA 17 76 13 10 38 MILANO 5 NAPOLI 58 50 68 70 43 PALERMO 44 78 57 47 83 ROMA 68 26 69 TORINO 35 VENEZIA 25 39 78 59 26 NAZIONALE 5 77 42 89 73 40 80 8 9 9 39 Carlo Cerofolini Sesto Fiorentino (Fi) 82 SPESA PUBBLICA 76 64 90 51 44 4 59 Tagli sì, ma mirati Nel Def non sono previste altre tasse, ma si procederà ad apportare dei tagli. Tagliare è sicuramente la soluzione ideale, ma se fatto nella direzione sbagliata, significa far venir meno ai cittadini dei servizi che, inevitabilmente, finiranno col gravare pesantemente sui già precari bilanci familiari. 10eLOTTO N. oro 78 5 6 8 17 22 25 26 32 35 39 40 44 45 50 58 68 70 76 77 78 SUPERENALOTTO La combinazione vincente 4 - 18 - 20 - 68 - 72 - 77 Numero jolly: 21 Numero SuperStar: 41 QUOTE SUPERENALOTTO • Nessun ”6” (jackpot 5.458.838, 26) • Nessun ”5+1” • Ai 2 ”5” vanno € 89.584,29 • Ai 594 “4” vanno € 304,45• Ai 23.403 ”3” vanno € 15,38. QUOTE SUPERSTAR • All’unico “5 stella” vanno € 2.239,607,25 • Ai 3 “4 stella”vanno € 30.445,00 • Ai 71 “3 stella” vanno € 1.538,00 • Ai 1.316 “2 stella” vanno €100,00 • Agli 8.067 “1 stella” vanno € 10,00 • Ai 16.567 “0 stella” vanno € 5,00. • Montepremi: € 1.194.457,23 DISTRIBUTORE PER L’ITALIA E L’ESTERO PRESS-DI Distribuzione Stampa e Multimedia Srl STAMPA DIRETTORE RESPONSABILE Maurizio Belpietro LITOSUD SRL - Via Aldo Moro 2- Pessano con Bornago (MI) VICE DIRETTORI Massimo de’ Manzoni (vicario) - Franco Bechis Fausto Carioti - Pietro Senaldi L’UNIONE SARDA S.p.A. Centro stampa - Via Omodeo, 5 - 09030 Elmas (CA) LITOSUD SRL - Via Carlo Pesenti 130 - Roma S.t.s. S.p.A. - Strada V zona industriale, 35 - Catania Pasquale Mirante e.mail SPESA PRIVATA Così si deprime l’economia Avete visto come si fa a far ripartire l'economia? Abbiamo in- EDITORIALE LIBERO S.r.l. SEDE LEGALE: Viale Luigi Majno, 42 - 20129 Milano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE PRESIDENTE: Arnaldo Rossi CONSIGLIERI: Carlo Lancella - Stefano Cecchetti CERTIFICATO N. 7804 DEL 09/02/2015 ISSN 1591-0423 DIRETTORE GENERALE Stefano Cecchetti REDAZIONE MILANO e AMMINISTRAZIONE Viale L. Majno, 42 - 20129 Telefono: 02.999.666 - Fax: 999.66.264 REDAZIONE ROMA Via Trinità dei Pellegrini, 12 - 00186 Telefono: 06.999.333 - Fax: 06.999.33.443 TESTATA: Opinioni nuove - Libero Quotidiano Contributi diretti legge 7 agosto 1990 n. 250 nº 84 anno L Registrazione nº 8/64 del 22/12/1964 - Tribunale di Bolzano La tiratura di mercoledì 8 aprile 2015 è di 102.218 copie 23 __Mercoledì 8 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Filo diretto con Maurizio Belpietro vai su www.liberoquotidiano.it e clicca Su Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi. Posta prioritaria DI MARIO GIORDANO Queste liberalizzazioni sono regali alle banche concentrazione di lavoro presso grandi gruppi e grandi società (i famosi “pescecani” pigliatutto).Si dice che l’attuale presidente degli Stati Uniti ebbe ad affermare che se in America ci fossero stati i notai istituzionali non sarebbe avvenuto il disastro che è avvenuto a seguito delle facilicontrattazioni dei mutuie delconseguente fallimento di grandi istituti di credito. Non basterebbe questo per chiarire le idee ad alcuni nostri politici? Alessandro Cinelli - notaio - via mail Caro Giordano, ho assistito alla puntata di Porta a Porta sulle liberalizzazioni, cui era presente anche lei. Il conduttore Vespa mi pare non abbia poi dato la possibilità al notaio che era intervenuto in trasmissione di poter spiegare quali sono i compiti istituzionali, e tutte le relative responsabilità, ed in particolare di far conoscere le statistiche che comprovano la bontà della prestazione professionale del notaio. E cioè far conoscere la differenza fra i Paesi in cui esiste la figura istituzionale del notaio e quelli dove c'è la liberalizzazione come si vorrebbe istituire anche in Italia, con una grossa ventato lo spesometro, ovvero un sistema per controllare le spese e vedere se la spesa che faccio è congrua rispetto al mio reddito e, se spendo troppo, devo giustificare al fisco dove ho preso i soldi. In mancanza di adeguata giustificazione il fisco presumerà che sono soldi derivanti da tasse non pagate... Quindi, per tutelarmi, la cosa più semplice che mi viene in mente è quella di rinunciare all' eventuale acquisto... e così l'economia riparte alla grande! *** Come ho avuto modo di dire quella sera, sono contro ogni corporazione, compreso l’Ordine dei giornalisti che fosse per me andrebbe abolito. Ma dopo aver studiato il disegno di legge presentato dal ministro Guidi, penso che il governo non voglia affatto liberalizzare, ma semplicemente fare qualche ulteriore regalo a banche, assicurazioni e altri poteri forti. E allora mi chiedo che senso abbia passare dalle antiche e nobili mento nella programmazione dei lavori. Chi ha sbagliato, per qualsivoglia motivo, deve pagare. Mimmo Mastracchio e.mail EXPO/2 L’accento ballerino Rino Muto e.mail EXPO/1 Chi pagherà per i lavori incompiuti? I lavori per l’Esposizione Universale di Milano non saranno compiuti all'inizio dell'evento, ilprossimo maggio. L'Italia perde i questo modo l'ennesima occasione per riscattare la propria immagine al cospetto dell’Europa e del Mondo e la vergogna rischia di prendere il posto dell’orgoglio e del vanto. Mi piacerebbe sapere se e quali teste salteranno per questo falli- Il primo maggio si parte. Milano e l’Italia saranno sotto il mirino delmondo.Ma, come alsolito, non ci mettiamo d’accordo nemmeno sulla pronuncia di Expo. Nello spot “Food Life”, narrato da Antonio Albanese, l’accento grave cade sulla prima sillaba “Èxpo”. Nello spot “Italia per Expo 2015”, esposto da Toni Servillo, l’accento acuto va sulla seconda sillaba “Expó”. Stessa sorte per “ròbot”, “robòt” e “robó”. Qualcuno dice che va bene così. La pluralità di pronunce documenta la ricchezza della lingua italiana. Non sono d’accordo. Il bagaglio di regole è una certezza che certifica la conoscenza della lingua italiana. Fabio Sìcari Bergamo corporazioni ai moderni pescecani della finanza. Soprattutto mi chiedo che cosa ci guadagni il cittadino. Per altro non mi fido affatto delle liberalizzazioni di un governo che ha appena rinnovato fino al 2043, senza gara, le concessioni alle autostrade: queste ultime, come è noto, al riparo da ogni concorrenza non fanno i lavori che devono e spolpano i cittadini con tariffe crescenti. Lì non vale la liberalizzazione? Per quanto riguarda i notai, come tutti, non sono un vostro tifoso, caro Alessandro, non ho mai aperto il Fan Club del Rogito. Ma vorrei che qualcuno mi spiegasse sinceramente che cosa ci guadagnerei a passare dalle vostre mani a quelle degli avvocati, magari controllati dalle banche (che non a caso già si stanno muovendo in questo senso). L’unico suggerimento, se posso permettermi, è che se il presidente dei notai vuol far capire le vostre ragioni agli italiani, quando è ospite dei talk show, deve evitare di piangere miseria (che è indecente). E, soprattutto, non può sperare di vincere senza combattere con nessuno. TURISMO Troppo potere alle Regioni In materia di turismo non ne possiamo più di improvvisazione. Il turismo è strategico ed è un asset nazionale grazie ad i beni ed alle bellezze che ci hanno lasciato i nostri padri. Esso deve essere organizzato ed integrato e non parcellizzato fra Regioni che,specialmente all'estero, lo promuovono ognuna per conto proprio. Se non si muove il governo si muovano le associazioni di categoria. Specialmente gli alberghi si diano una mossa organizzativa strutturata a livello nazionale, includendo come loro propaggini ricettive anche seconde case messe loro a disposizione da privati. Se non ora quando? Giancarlo Politi e.mail SANITÀ Dirigenti da pensionare Lasciare personale dirigente sanitario in servizio dopo il raggiungimento dell’età pensioni- stica è un'indecenza, un sopruso che consente a questi personaggi di continuare a trincerarsi dietro ai tantissimi privilegi acquisiti e alle molteplici pertinenze economiche collezionate.Lasciamo qualche bravo chirurgo, qualche intrepido patologo diPronto Soccorso in servizio e mandiamo in pensione chi ha convissuto per 40 anni con la propria scrivania, alla dirigenza di Unità Operative di semplice Diagnostica. NORD: Tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni grazie all’alta pressione delle Azzorre, con cieli sereni o al più poco nuvolosi. Temperature in aumento. CENTRO: Bel tempo su tutte le regioni con cieli sereni o poco nuvolosi, salvo lieve variabilità sull'Abruzzo ma senza particolari fenomeni associati. Temperature in aumento. SUD: Tempo in miglioramento con tempo asciutto e cieli in prevalenza poco o parzialmente nuvolosi, salvo ancora residui fenomeni su Sicilia tirrenica. NORD: Alta pressione e bel tempo prevalente su tutte le regioni, con cieli sereni o al più poco nuvolosi. Locali foschie al primo mattino su Val Padana occidentale. CENTRO: Bella giornata di sole su tutte le regioni grazie all'alta pressione; da segnalare solo un po' di variabilità nella prima parte del giorno tra Marche e Abruzzo. SUD: Il tempo migliora anche su tutte le regioni del Sud grazie ad un aumento della pressione, con ritorno a condizioni soleggiate, salvo recidiva variabilità lungo la dorsale. Felice Colella Avellino MODE La cravatta non piace più Guardiamoci intorno: i costumi si evolvono, le mode cambiano. Allora continuo a non capire perché la cravatta abbia tuttora una così forte tutela sociale. Qualcuno mi spieghi dov'è lo scandalo se la cravatta non piace più, specie ai giovani, è ritenuta inutile e costosa e... non si vende più. Il mondo si muove... Antonio Massioni Milano NORD: Si rinnovano condizioni di tempo stabile e soleggiato su tutte le regioni con cieli ovunque sereni o al più poco nuvolosi. Temperature in lieve aumento. CENTRO: Bella giornata di sole su tutte le regioni con cieli diffusamente sereni o con lievi velature di passaggio. Temperature in generale aumento. Mari calmi o poco mossi. SUD: L'alta pressione protegge anche le regioni meridionali, garantendo bel tempo per tutto il giorno con cieli sereni o poco nuvolosi. Temperature in lieve aumento. Temperature previste oggi PUBBLICITÀ NAZIONALE Direzione Generale: Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02.3022 1/3837/3820 - Fax 02.30223214 e-mail: [email protected] Per le filiali di competenza territoriale: www. system24. ilsole24ore.com PUBBLICITÀ LOCALE Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 20090 Assago (Milano) Tel. 02. 57577.605/640 - [email protected] PUBBLICITÀ ONLINE Via Monte Rosa, 91 - 20149 Milano Tel. 02 30223003 - Fax 02 30223058 e-mail: [email protected] www. websystem. ilsole24ore . com Abbonamenti nazionali ● 12 mesi: 6 giorni ● 6 mesi: 6 giorni ● 3 mesi: 6 giorni ● 12 mesi: 5 giorni ● 6 mesi: 5 giorni ● 3 mesi: 5 giorni ● 12 mesi: 4 giorni ● 6 mesi: 4 giorni ● 3 mesi: 4 giorni .....................................€ 290 .....................................€ 155 .....................................€ 85 .....................................€ 250 .....................................€ 130 .....................................€ 70 .....................................€ 205 .....................................€ 105 .....................................€ 60 Il versamento dovrà essere intestato a: Editoriale Libero S.r.l. 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Majno, 42 20129 Milano CAGLIARI CAMPOBASSO FIRENZE GENOVA L'AQUILA MILANO 8 3 10 3 6 2 1 12 -1 7 13 21 13 17 18 8 17 16 8 19 MIN MAX NAPOLI PALERMO PERUGIA POTENZA PRATO ROMA FIUMICINO TORINO TRENTO TRIESTE VENEZIA 7 9 2 1 1 5 5 4 8 4 14 15 10 8 17 16 20 21 14 15 A Milano l’arte di Balzano incontra il design delle lampade Scomparsa Lidia, ultima figlia di Croce e moglie di Herling Lo showroom Lolli e Memmoli di Milano (via Fratelli Vivarini 7) ospita da oggi al 30 ottobre l’esposizione «I flood myself with light of the immense». I lampadari più noti della collezione Lolli e Memmoli dialogano con i lavori di Christian Balzano, dando vita a un percorso espositivo al confine tra arte e design. L’artista livornese ha creato, infatti, per l’occasione alcune opere di grande formato che interpretano lampade come «Ugolino circular» e «Ugolino system square». È morta a Napoli, a 93 anni, Lidia Croce, l’ultima figlia di Benedetto Croce e di Adele Rossi. La terzogenita dello scrittore nel 1949 si sposò con Vittorio de Caprariis, e nacque Giulio. Dopo la separazione, a Monaco rivide Gustaw Herling, che aveva conosciuto a Sorrento nel 1944. Dal loro matrimonio a Londra nel 1954 sono nati due figli, Benedetto e Marta. Nel 1955 ha creato la Fondazione «Biblioteca Benedetto Croce», curando l’edizione delle opere e dei carteggi del padre. «Bark» di Lorrie Moore Amori stanchi e pacifismo Il fascino dell’inutilità negli Usa degli anni 2000 ::: BARBARA TOMASINO ■■■ I protagonisti di Bark (Bompiani, pp. 188, euro 17) di Lorrie Moore sono uomini e donne troppo vecchi per credere che qualcosa di meraviglioso li attenda dietro l’angolo e troppo giovani per pensare disvegliarsi ogni giorno in un letto freddo. I lavori che svolgono sono privi di qualsiasi appeal. I loro intrecci, le loro disperazioni,le loro manchevolezze, appaiono tiepidi e sopportabili, spesso prevedibili. Questo sguardo intenso su esistenze sbiadite è la forza - ma a tratti anche la debolezza - della scrittura della Moore, autrice di questa raccolta di racconti intitolata ambiguamente “Corteccia”. Considerata in patria uno delle autrici più brillanti di narrativa breve, la scrittrice americana ha regalato pagine sarcastiche e ispirate a una forma letteraria che nella brevità custodisce tutto il suo incanto -e che troverà la suasublimazione in Raymond Carver - (a esempio, con la raccolta Ballando in America); eppure questi otto racconti - un paio in realtà già editi negli Stati Uniti - tradiscono una volontà di cambiamento che solo in parte centra l’obiettivo. Le tematiche socialie politiche come la guerra in Iraq sono pallidisfondiche non colorano le storie: ciò che conta qui, come ha sottolineato David Gates della New York Times Book Review, è il linguaggio; e gli attori, aggiungiamo. Abituati a schiere di (anti) eroi seducenti, contorti, inafferrabili, tra le pagine di Bark scoviamo solo mezzi perdenti (non perdenti veri, quelli gronderebbero fascino), divorziati patetici («Scorticatura»), amiche insoddisfatte che si passano lo stesso uomo alla strenua ricerca di un compagno («Ilginepro»), coppie che viste da lontano posseggono un certo charme (i protagonisti di «Ali» sono due musicisti indie-rock che attraversano la vita in totale libertà), ma che a un’analisi più attenta si rivelano annoiate, lamentose e zeppe di luoghi comuni quanto al mostrarsi alternativi a tutti i costi. Il linguaggio secco, i dialo- ghi spezzati e la totale mancanza di qualsiasi forma di epicità fanno del lavoro della Moore qualcosa diaccattivante, ma anche incompleto. Nei momenti migliori seguiamo i protagonisti con un misto di compassione e lucido distacco (chi si può ridurre così?!), come nel caso di Ira, un uomo talmente normale da non poterlo descrivere: sulla quarantina, divorziato da sei mesi e padre di una bambina che sfoggia alternativamente saggezza e banalità. La scorticatura del titolo è quella dell’anima di Ira, colpevole di essersi fatto mollare dalla moglie per troppa indulgenza e che tra le braccia diuna maniaco depressiva ossessionata dal figlio adolescente spera di trovare un qualche conforto. Lui si illude di amarla, lei neanche questo. Si usano a vicenda, ne escono a pezzi entrambi, ma in realtà non si sono mai mossi dai blocchi di partenza e alla fine del racconto sembra che nulla sia accaduto nel tempo della lettura, così come nella vita del protagonista. «Anche se Kit e Rafe si erano conosciuti nel movimento pacifista tra marce, riunioni e striscioni contro il nucleare, ora si sarebbero ammazzati volentieri a vicenda. Inoltre erano diventati, sia pur timidamente, favorevoli all’energia atomica»,scrive l’autrice in «Scartoffie», uno dei racconti più riusciti. In un susseguirsi di battute al vetriolo, reciproche insofferenze, silenzi e squarci di vita passata, Kit e Rafe si dirigono verso ilnecessario epilogo: la fine di un matrimonio nato sotto la stella dell’immaginazione al potere e soffocato dalle ceneri di una squallida crisi di mezza età. Siamo solo questo, sembra dirci la Moore: culliamo grandiambizioni e agiamo da meschini, siamo fragili, sbandati, non capiamo gli altri, ma ci aggrappiamo a qualunque forma d’amore perché inorridiamo al pensiero di essere mortali.«Ciritrovammo a cercare brandelli impazziti di amore materno nei posti meno adatti», afferma ne «Il ginepro», nel fondo di un bicchiere (oggetto ricorrente in queste pagine) o nell’invitante solitudine che illumina l’altro. H.P. LOVECRAFT Il genio solitario e aristocratico che ha previsto l’orrore dell’Isis La serie «True Detective» ha dato il via alla riscoperta dell’autore statunitense con ristampe e fumetti. E un gioiello dimenticato che anticipa il terrore di oggi ::: FRANCESCO BORGONOVO ■■■ Nei periodi di decadenza riaffiora l’orrore. E Howard Phillips Lovecraft è stato un mirabile cantore di entrambi. Dell’orrore, che ha interpretato nella sua essenza «cosmica», come una forza oscura che sovrasta l’uomo, rendendolo impotente, schiacciandolo sotto il peso di una mostruosità antica e aberrante. E della decadenza, della crisi della civiltà Occidentale, che egli già ravvisava agli inizi del Novecento (nacque nel 1890 e morì nel 1937) e che, da conservatore qual era, ha sempre denunciato. «Prima della Beat Generation, prima della contestazione degli Angry Young Men», ha scritto Giuseppe Lippi,«Lovecraft ha dato un esempio di radicale insofferenza per il qui e ora - per il reale nella sua concezione più limitata che affascina tuttora lettori e cineasti, pittori e musicisti rock». Ecco perché ilculto diLovecraft - il «solitario di Providence», come vuole la leggenda dovuta alla sua salute malferma e all’aristocratico isolamento - non si è mai spento. L’hanno tenuto in vita migliaia di appassionati in tutto il mondo, Italia compresa. Giusto l’anno scorso, la bellissima rivista Antares di Gian- “ ■ Che gli dei misericordiosi, se esistono, ci proteggano nelle ore in cui né il potere della volontà, né le droghe inventate dagli uomini possono tenerci lontani dall'abisso del sonno. La morte è compassionevole perché da essa non c'è ritorno H.P.LOVERCRAFT franco De Turris (assieme a Sebastiano Fusco uno dei maggiori esperti italiani dello scrittore americano) e Andrea Scarabelli gli ha dedicato un numero monografico contenente vari saggi e alcuni testi inediti. Ora, però, come una delle sue creature orripilanti, l’opera di Lovecraft si è riaffacciata con decisione anche agli occhi del grande pubblico. A scoperchiare il sarcofago, con tutta probabilità, è stata la meravigliosa serie televisiva True Detective, il cui immaginario orrorifico è profondamente lovecraftiano e in cui sono presenti espliciti riferimenti a Il Re giallo,capolavoro di Robert Chambers che ispirò Lovecraft, la cui diretta influenza si può notare in racconti come Colui che sussurrava nelle tenebre. Il successo della serie anche nel nostro Paese ha dato il via a un recupero in grande stile all’opera di HPL. Domanisarà in libreria, per ilSaggiatore, Le montagne della follia (nella collana Le siler- 25 CULTURA __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ In mostra a Taormina I capolavori di Warhol e una video-intervista con spezzoni inediti Sessanta opere che hanno fatto la storia della pop art e una video-intervista al suo maestro assoluto. C’è tutto questo nella mostra «Made in Warhol», a cura di Giuseppe Stagnitta e Julie Kogler con la consulenza dello psicologo dell’arte Alberto Angelini, fino al 7 giugno nel medievale Palazzo Corvaja di Taormina. Di Andy Warhol sono esposti alcuni capolavori, provenienti dalla celebre collezione Rosini-Gutman: c'è la Campbell's Soup e Brillo, come i ri- tratti in serie di Marilyn Monroe dai colori sgargianti e la rara opera su tela di Liza Minelli. Si tratta di un’esposizione che celebra «cose», «persone» e «simboli». Ma c'è soprattutto la personalità dell’artista, espressa anche attraverso i manifesti dei suoi film, le copertine dei dischi, tra cui quelle di Rolling Stones, Velvet Underground, Graces Jones, oltre a una selezione di abiti. Inoltre, viene riproposta dopo 38 anni la rarissima intervista realizzata nel 1977 a Roma per la Rai dal giornalista Vanni Ronsisvalle. Un documento eccezionale, che ritrae l’artista in una passeggiata romana, durante la quale viene immortalato anche l’incontro con Federico Fellini. Nella stessa intervista, poi, alcune frasi inedite di Andy Warhol, come quella secondo cui avere un parrucchiere personale sarebbe una delle ragioni per cui vale la pena vivere. ALBERTO SAMONÀ Le parole in estinzione per D’Arcangelo NELL’ANTRO DEI GRANDI ANTICHI Sopra: una wallpaper di Cthulhu la creatura di Lovecraft. Sotto: un’immagine di «True Detective», telefilm di dichiarate atmosfere lovecraftiane. Nella pagina accanto: l’antro dei Grandi Antichi e caricatura di Lovecraft stesso chie). È già disponibile sugli scaffali, invece, il monumentale volume degli Oscar Mondadori intitolato Tutti i racconti. La curatela è affidata a un’autorità qual è appunto Giuseppe Lippi, e si tratta di un tomo indispensabile per qualunque appassionato. Per chi volesse avvicinarsi per la prima volta alcorpus lovecraftiano, invece, è consigliata l’antologia appena ripubblicata da Feltrinelli, Il dominatore delle tenebre, che contiene alcuni deiraccontipiù celebri del nostro. Ma il revival di Lovecraft non si ferma alle ristampe dei grandi classici. In libreria si trovano anche chic- che come Necronomicon. Il libro segreto di H. P. Lovecraft, da poco uscito per Fanucci, un volume interamente dedicato al «Libro Nero» per eccellenza. Si tratta del tomo maligno partorito dalla fantasia di Lovecraft, che ben presto, però,siè ostinatamente procacciato una propria esistenza, separata da quella del suo creatore. Sul Necronomicon sono fiorite leggende, sulla sua vicenda editoriale si sono cimentatiromanzieri, criticie filologi, che di volta in volta ne hanno ricostruito (inventando) la storia e il contenuto. Un’altra gemma preziosa è il romanzo Dagon di Fred Chappell (penultima uscita della collana Horror di Urania), una sorta di reinterpretazione dell’omonimo racconto di Lovecraft da parte di uno dei massimi esponenti della letteratura del Sud degli Stati Uniti, cioè lo stesso luogo (geografico e dell’anima) in cui si svolge True Detective. Infine,ci sono i fumetti. L’editore Magic Press, infatti, sta traducendo gli adattamenti in vignette deicapolavori lovecraftiani realizzati da alcuni grandi autoridi livello internazionale. È in arrivo il volume Le montagne della follia, che segue quello tratto da Il caso di Charles Dexter Ward, entrambi frutto della penna dello sceneggiatore I.N.J. Culbard. Sempre Magic Press ha pubblicato ben due antologie di racconti di Lovecraft a fumetti e, soprattutto, ha portato in Italia ilcapolavoro Locke&Key, firmato da Joe Hille Gabriel Rodriguez. Ilprimo è il degno figlio di Stephen King, ed è un romanziere horror sopraffino. Il secondo è un disegnatore di enorme talento. Assieme hanno creato una saga imbevuta delle atmosfere tipiche del maestro di Providence. Non a caso il primo volume della serie si intitola «Benvenuti a Lovecraft». Tra le tante ristampe e riscoperte, tuttavia, sarebbe il caso che qualcuno recuperasse anche un romanzo che ha del profetico, uno dei prodotti meno noti dell’ingegno di Lovecraft (l’edizione originale uscì sotto pseudonimo, e l’attribuzione non fu semplice). Lo ha portato in Italia Sebastiano Fusco, all’inizio degli anni Duemila, per Profondo Rosso, un editore che negli anni ha sempre curato con coraggio e impegno il lascito dell’autore americano (ha stampato, tra gli altri, i saggi Lovecraft e il cinema di Antonio Tentori e H.P. Lovecraft e le ombre, di F.B. Long). Il libro a cui mi riferisco siintitola L’orrore che viene dall’Est. Qui, la decadenza occidentale stigmatizzata dal HPL è narrata in tutta la sua tragedia. Il titolo originale rende meglio l’idea del contenuto: The Inevitable Conflict, il «conflitto inevitabile». Tutto si svolge in un’America futuristica, anche se non troppo lontana dalla nostra epoca. «A dominarla è una società del tutto svirilizzata», spiega Fusco nell’introduzione. «Gli uomini hanno perso ogni vigore morale, ogni impulso al progresso, ogni senso dell’onore,ogni saldezza delle tradizioni militari». Questa America si trova a fronteggiare l’invasione diun’orda proveniente dall’Est e guidata dall’imperatore mongolo, che intende schiacciare l’Occidente. L’orrore, stavolta, non è «cosmico», ma molto terreno. È lo stesso orrore orientale che ritroviamo oggi nei tg e sui giornali, incarnato dai macellai del jihad. Il romanzo uscì tra il 1931 e il ’32 e sembra scritto ieri. Il «solitario di Providence», dal suo eremo, vedeva lontano. «Muoiono 25 lingue l’anno si avvererà la maledizione della Torre di Babele» ::: RENATO BESANA ■■■ «Biodiversità» è una del- le parole chiave di Expo che, nel mostrare le declinazioni dell’alimentazione su scala planetaria,pone l’accento sulle differenze e sulle identità dei territori: un tema, questo, che nell’Occidente industrializzato si è fatto senso comune. L’attenzione per le specie vegetali e animali non trova però corrispondenze sul versante delle culture:nella generale indifferenza, il patrimonio linguistico di molte popolazioni è a rischio d’estinzione. Insieme alle parole, spariscono la visione del mondo e la realtà umana che esse esprimono. Di quest’argomento s’interessa da anni Lucio D’Arcangelo, che si è distinto per la sua appassionata difesa dell’italiano, arrivando a ispirare un disegno di legge in materia, mai approvato. Nel suo La spirale di Gabelentz (Solfanelli, pp. 208, euro 16) si occupa proprio della biodiversità linguistica. Quante sono le lingue finora censite? «Secondo le ultime stime sono circa 6.500. Ma solo 250 hanno più di un milione di parlanti e solo 600 ne hanno più di 100mila. La metà ha meno di 10mila parlanti e un quarto meno di 1.000. Molte sono parlate da poco più di una decina d’individui e sono a rischio estinzione. Si calcola che ogni anno muoiano 25 lingue e di questo passo un po’ meno della metà delle lingue del pianeta entro questo secolo sarà sparita. Le differenze tra i diversi idiomi sono davvero così radicali da non poter stabilire affinità? «Si è parlato spesso della presunta rivoluzione chomskyana, ma la vera rivoluzione, cominciata negli anni ’70, sta nell’ampliamento dell’orizzonte scientifico con lo studio delle lingue aborigene dell’Australia e l’esplorazione, tuttora in corso,diNuova Guinea e Sudamerica tropicale. Grazie alle scoperte che si sono fatte, paragonabili a quelle geografiche di un tempo, si è visto che non esistono categorie grammaticali “universali”. Per quanto strano possa apparire, esistono lingue senza soggetto e persino senza nomi e verbi». Dal racconto biblico della torre di Babele in poi, la nostra cultura insegue il mito di una lingua primige- nia, dalla quale tutte le altre discendono. Si tratta di un’ipotesi infondata? «Nella linguistica più recente l’idea della Ursprache è stata coltivata di preferenza dalla fu scuola sovietica, che grazie ad alcuni esuli ha messo radici negli Usa. Le famiglie linguistiche sono state via via raggruppate nel tentativo di ricostruire alcune “parole” primordiali, miracolosamente scampate nei millenni. Il rischio di abbagli è grande. D’altra parte non è detto che le lingue abbiano un’origine unica». Fino a qualche decennio fa era di gran moda il mentalismo: è ancora attuale? «Le cosiddette scienze cognitive (psicologia, teorie dell’evoluzione, neuroscienze ecc.) si sono distinte nello sposare un determinismo abbandonato dalla stessa fisica. È su questo terreno che ha attecchito l’idea di una grammatica universale, risalente a una concezione scientifica il meccanicismo - che si credeva superata, ma che, cacciata dalla porta è rientrata dalla finestra con le nuove tecnologie: informatica e automazione. Così oggi ci viene gabellata per scienza una serie di grossolane equazioni: lingua=grammatica=cervello: un “Tarzan thinking”, come lo chiamò Hockett (1968) con riferimento a Chomsky». Nel mondo anglosassone è diffuso il pregiudizio che l’inglese costituisca una sorta di modello universale. «Una storia che si ripete. Nel ’500 l’uniformazione al latino era un dogma e quando ci s’imbatteva in qualche lingua sconosciuta si cercavano i casi, che naturalmente non c’erano.Glienciclopedisti del ’700 pensavano che il francese fosse il modello insuperato. Oggiè ilturno dell’inglese. Domani, chissà, del cinese. La cosa peggiore è che, in barba alla moderna antropologia, l’anglocentrismo si riveste di scienza, consentendo di fare una linguistica senza le lingue». Che cos’è la spirale di Gabelentz che dà il titolo al libro? Sembra un sarchiapone linguistico... «Georg von der Gabelentz è stato uno dei maggiori linguisti delsecondo '800. Allora si riteneva che nell’evoluzione delle lingue ci fosse un progresso. Secondo Gabelentz invece questa evoluzione è ciclica: si va dalla semplicità alla complessità e viceversa, in un continuo processo di trasformazione. Di qui la spirale. Credo che con questa immagine Gabelentz abbia colto la diversità illimitata (non infinita, perché racchiusa nell’uomo) del linguaggio». 26 SPETTACOLI __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ «THIRD PERSON» Paul Haggis smaschera l’amore Nel nuovo film del maestro Usa tre storie di sentimenti. Con l’Italia protagonista ::: GEMMA GAETANI ■■■ L’apparenza cos’è? È apparire, parere, sembrare. A se stessi e agli altri. C’è un’apparenza che corrisponde a ciò che in effetti si è. E una che distanzia da ciò che in effetti si è. In mezzo, miliardi di livelli possibili dell’una e dell’altra adesione o scollatura. La parola «persona» indicava originariamente la maschera del personaggio interpretato dagli attori. Anche l’etimologia, quindi, ci ricorda che potenzialmente ogni persona è una maschera. Questo è il tema del molto, molto bello Third Person, il nuovo film di Paul Haggis sceneggiatore e regista di Crash Contatto fisico (che vinse gli Oscar nelle categorie Miglior film, Migliore sceneggiatura originale e Miglior montaggio nel 2006), sceneggiatore di numerosi film di Clint Eastwood e, diciamolo anche per orgoglio campanilistico, del remake americano de L’Ultimo bacio del nostro Gabriele Muccino, The last kiss. Le storie di Third Person (in sala da giovedì) sono tre. Quella dello scrittore Michael (un perfetto Liam Neeson), il quale vorrebbe bissare il Pulitzer già vinto, ma è in crisi creativa e pure esistenziale. Michael ha lasciato la moglie Elaine (una Kim Basinger dalla classe assoluta), che conosce la sua vera persona e sa spostargli con dolcezza la maschera dal viso, per la giovane e ambiziosa Anna (Olivia Wilde), che invece non sa farlo e come ogni bimbetta reagirà malamente quando scoprirà chi egli sia davvero. Poi c’è la storia della zingara Monika (un’ottima Moran Atias con imbruttente dentiera di incisivi gialli come un limone) che chiede soldi per liberare la figlia (davvero?) rapita all’uomo d’affari americano Il dottor Fredric Brandt [Splash] Il chirurgo Fredric Brandt Si suicida il Dottor Botox distrutto dalla parodia tv ::: DANIELA MASTROMATTEI PIOGGIA DI STAR Alcuni dei protagonisti di «Third Person». Sopra, Liam Neeson e Olivia Wilde. A fianco, Mila Kunis Scott (Adrien Brody). Infine, la vicenda toccante e recitata mostruosamente bene, dell’ex star di soap opera Julia (una superlativa Mila Kunis) costretta a lavorare come cameriera in albergo dopo aver perduto anche la custodia del figlio, una donna che tenta invano di riprendersi dal feroce ex marito ricco artista Rick (un James Franco così bravo a interpretare lo stronzo che verrebbe voglia di picchiarlo). Insomma, le questioni più o meno rogno- se, meno o più umilianti di tutti, di chiunque abbia una vita vera, dai rom alle star. E proprio come in un Monopoli della vita vera, i destini di ognuno possono essere decisi da probabilità oppure da imprevisti. La vera lotta non è solo tra l’apparenza e la realtà, ma tra probabilità o imprevisti che nostro malgrado cadenzano i nostripercorsi. Le storie si svolgono rispettivamente a Parigi, Roma e Taranto, New York. Paul Haggis le interseca come un delicato burattinaio di estrema sensibilità anche estetica: la scena di Julia trascinata sul pavimento per i piedi da Rick mentre accorre il figlio ha la potenza di quelle con Anna Magnani madre tranciata via dal figlio nel finale di Mamma Roma e in Roma città aperta. C’è sensibilità anche ironica, però, perché la vita è dramma, sì, ma anche risa:non poco comico ilcameo del barista interpretato da un Riccardo Scamarcio trasformato in un romanaccio talmente scemo che scambia la borsa dimenticata dalla rom Monika per una borsa bomba. Quando la aprono e per rassicurarlo gli dicono che contiene delle scarpe, insiste: «Saranno scarpe bomba!».L’apparenza, appunto. ■■■ Capelli biondo platino, zigomi che sfidano la forza di gravità, pelle tirata a lucido. La somiglianza è impressionante, persino il cognome (Grant) si avvicinava molto. Il dottor Fredric Brandt non ci ha messo molto a riconoscersi in quel personaggio di Unbreakable Kimmy Schmidt, la nuova serie tv (prodotta da Netflix) ideata da Tina Fey, la comica americana famosa soprattutto per la sua imitazione di Sarah Palin al Saturday Night Live, e già autrice e protagonista del programma 30 Rock. Riconoscersi e sentirsi danneggiato è stato un attimo. Il famoso dermatologo Fredric Brandt non ha apprezzato la parodia. Quel Martin Short che interpreta il dottor Sidney Grant, chirurgo plastico, che si diletta in stranissimi esperimenti con il botox, proprio non gli andava giù. Un personaggio televisivo deleterio per la sua professione di chirurgo plastico. Il «Barone del botox» tra i primi sostenitoridella tossina del botulino mal digeriva quell’imitazione che gli stava rovinando la reputazione. Da lui si erano fatte ritoccare le più famose modelle, attrici, cantanti, personaggi come Madonna, Trudie Styler, Stephanie Seymour e Kelly Ripa. Aveva guadagnato la loro fiducia cancellando rughette, gonfiando zigomi e rimpolpando labbra. Quello spettacolo comico che arrivava nelle case di tutti gli americani lo faceva apparire ridicolo e poteva davvero rovinargli la brillante carriera. Il suo tocco leggero con cui ringiovaniva i visi delle celebreties era stata la sua fortuna. Si era distinto dai suoi colleghi testando sul proprio viso i filler, aveva risolto casi disperati di pazienti con brutte esperienze con altri dermatologi. Brandt - nato e cresciuto a Newark (New Jersey), i suoi genitori possedevano un negozio di caramelle al New York Times aveva raccontato che da piccolo «era un bambino diverso» e che gli piaceva trascorrere il tempo a studiare gli elettrodomestici per scoprirne il funzionamento, era perennemente alla ricerca dell’eterna giovinezza e girava sempre con un cappellino per proteggere la sua pelle bianchissima. «Fredric ha sempre creduto nella bellezza e desiderava che tutti potessero viverla per ritrovare l’autostima. Mi raccontava però di essere stato più volte ferito dai commenti sulla sua faccia», dice Roy Geronemus, professore di dermatologia al Medical Center di New York. La bellezza era la sua ossessione, ha scritto libri di successo sulla cura della pelle, ha sviluppato un know-how sulle sostanze iniettabili, ha realizzato e lanciato una sua linea cosmetica (Skin Care Dr. Brandt). L’ansia da prestazione, lo show comico, la ricerca della bellezza: Fredric non ha retto allo stress e ha deciso di togliersi la vita. Si è impiccato nella sua abitazione a Miami. A scoprirlo è stata la sua governante. Aveva appena 65 anni. Lascia un lavoro incompiuto: la scoperta del siero dell’eterna giovinezza. Dopo la sua morte, gli americani si interrogano sul ruolo che il personaggio caricaturale di Unbreakable Kimmy Schmidt ha avuto nel suo suicidio. Uno dei portavoce degli agenti di Brandt ha detto che la nuova serie tv di Tina Fey ha avuto un effetto molto pesante sul suo cliente. Un altro,Jacquie Tractenberg, ha invece riferito al Miami Herald che a Brandt «sicuramente quella parodia non ha migliorato la situazione. Era un concentrato di cattiverie gratuite nei suoi confronti, che l’hanno fatto sentire bullizzato, ma soffriva di depressione già da qualche tempo». 27 SPETTACOLI __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Esce «Squallor» L’ATTORE JAMES BEST FABRI FIBRA SFOTTE TUTTI Da Vasco a Fedez, il nuovo album del rapper è un assalto continuo Addio a Rosco, sceriffo da ridere di «Hazzard» ::: LEONARDO IANNACCI ■■■ Improvviso e inaspettato, ecco lo schiaffo di Fabri Fibra. Senza annunci, senza uno dei soliti tamtam mediatici che preparano l’uscita di un disco, senza farsi intervistare né, tantomeno,comparire in salotti televisivi che fanno impennare le vendite di qualunque cosa venga messa in vetrina. Fabrizio Tarducci, in arte Fabri Fibra,ha deciso di lanciare a sorpresa sul mercato discografico Squallor, l’ultima opera rap della sua originalissima carriera. Ideale seguito di Guerra e pace, questa proposta inconsueta è stata data in pasto al pubblico nel giorno di Pasquetta visto che l’annuncio è stato fatto nella notte tra lunedì e martedì. Il cd fisico sarà disponibile nei negozi a partire dal prossimo 14 aprile. Il rapper di Senigallia si è servito di Twitter e Facebook per avvertire il suo pubblico dell’uscita del disco. «Squallor. Fuori ora su iTunes» è stato il tweet di presentazione del cd, realizzato e registrato ai Red Bull Studios di Los Angeles,a Parigi e al Platino Studio di Milano. Non ha aggiunto altro,Fabri, se non qualche nota sulle registrazioni: «Il riscontro ai provini fatti negli Stati Uniti è stato sempre positivo. Anche se non capivano le parole gli piaceva il ritmo, l’entusiasmo e l’energia che trasmettevano i miei nuovi pezzi». Queste rimarranno a lungo le uniche parole pronunciate da Fabrizio per mettere in vetrina un album che, curiosamente, prende il nome da una delle band più demenziali e irriverenti del panorama L’attore James Best APPLAUSI E CATTIVERIE Nella foto sopra, il rapper Fabri Fibra durante un’esibizione del vivo. A sinistra, la copertina del suo nuovo album di inediti, intitolato «Squallor», quasi un omaggio all’omonima band di culto italiana [Olycom] rock italiano degli anni 80. Quella che aveva santificato la propria carriera scegliendo per titoli di alcuni suoi dischi parole come Pompa, Uccelli d’Italia, Troia, Cappelle e che nascondeva tra i suoi componenti nomi noti dello spettacolo del calibro di Giancarlo Bigazzi. I riferimenti a quell’avventura musicale scapigliata spuntano leggendo i tito- li delle nuove canzoni di Fabri: la prima traccia è la sboccatissima Troia in Porsche, che presenta un testo ossessivo, scritto con un linguaggio sguaiato (a cui del resto Fibra ci ha da tempo abituato), e un battito piuttosto hard. Altri titoli non proprio da educande della tracklist sono Non me ne frega un cazzo, Rock that shit e Playboy (inno al sesso senza senti- menti), fino alla strana Dio c’è, in cui Fabri canta come Nostro Signore ci sia anche «nelle gesta... nelle rime... e il mafioso che spara si fa il segno della croce...». Nell’elettrica Il rap del mio paese ce l’ha con il collega Fedez, per Fabri troppo commerciale: «L’artista è come il cazzo: sotto coca, dopo un po’ siritira... Nessuno esiste se le telecamere sono accese... Non ci si crede, chi mi ascolta si rivede, odia i rapper banali, chi li produce e chi li segue, dieci in comunicazione, non uso mai l’inglese, ora faccio un’eccezione: Fuck Fedez». Poi non tralascia gli omosessuali: «Meglio un figlio tossico che gay...». Nell’allusivo Come Vasco, invece, Fabri si rifà alla vita spericolata del Komandante, sbeffeggiandolo e invocando «dischi che non facciano mai fiasco... pagine Face- book che esplodano... giornalisti ai miei piedi... e una realtà da sopravvissuto alla coca come Vasco». Il disco, esplosivo da qualunque parte lo si ascolti, vede un vero e proprio dream team di ospiti coinvolti per i featuring: Gué Pequeno dei Club Dogo in Tu ci convivi, Lucariello nello skit della title track, Marracash in Playboy, l’ex collega nei Rapstar Clementino in E.U.R.O., Nitro e Salmo in Dexter, Gemitaiz e Madman in Non me ne frega un cazzo e uno stuolo di produttori che rispondono ai nomi di Medeline, Hit-Boy, D-Ross, Rey Reel, HazeBanga, Major Seven, Amadeus. Previsto uno Squallor Tour autunnale con due date già fissate: al Fabrique di Milano il 17 ottobre e all’Atlantico di Roma il 24 ottobre. Lì ci sarà davvero da divertirsi. «Dove è andata la musica» In attesa della reunion per il cinquantennale del gruppo, esce il cd solista di Dodi Battaglia netti al fianco ma il re del fingerpicking mondiale: Tommy Emmanuel. Il risultato di questa collaborazione è un album sorprendente, suonato in modo eccellente,inciso come si faceva un tempo - i due hanno lavorato nei prestigiosi Blackbird Studio’s di Nashville, la patria della musica americana e ricco di 12 brani pop-rock e country, etnici e pro, che vanno dal singolo radiofonico Grazie all’omaggio strumentale Vale che Dodi ha inteso fare a Valerio Negrini, il quinto Pooh scomparso due anni fa. Racconta Battaglia: «L’idea del cd ci era venuta qualche anno fa per via della nostra comune passione chitarristica. Tommy è un genio, ci uniscono stima e amicizia e il disco è il frutto di questa comunanza d’intenti. Nel tour estivo mi terrà compagnia in molte date… Per le dodici tracce non abbiamo puntato su virtuosismi chitarristi ma su buone canzoni, alcune strumentali come Mediterranean Girl, altre nelle quali ho scritto i testi. È il caso di Tu resti qui, brano che affronta il tema della violenza sulle donne, oppure Io non so amare a metà che parla di un uomo che ha una storia con una donna già impegnata. Scrivere testi era un’esperienza tutta nuova per il sottoscritto visto che, nei Pooh, a questo pensavano Negrini o Stefano D’Orazio». A proposito di Pooh, la festa per i cinquant’annisi preannuncia colossale: la band si riunirà per un tour mondiale e l’idea è quella di convocare per l’occasione tutti i GIUSEPPE POLLICELLI A fianco, Dodi Battaglia sul palco mentre abbraccia la sua amata chitarra, vera protagonista del suo nuovo album solista «Dove è andata la musica», in uscita in questi giorni Ode alla chitarra aspettando i Pooh ■■■ Prendi una chitarra, dille che l’ami: lei non ti lascerà più stare, nel senso che sarà tua compagna fedele per sempre, in qualunque momento della tua vita. Dodi Battaglia è uno dei Pooh, e questo lo sappiamo, ma è anche uno dei migliori guitar men europei e la fama che lo insegue come componente del quartetto più longevo in Italia - nel 2016, dopo due anni sabbatici, i Pooh festeggeranno 50 anni di carriera non gli impedisce certo di santificare il proprio strumento preferito anche da solista. Per questo motivo è nato Dove è andata la musica (Artist First), raffinato cd disponibile anche in una versione vinile, firmato da Dodi che, per l’occasione, non ha avuto Red Canzian o Roby Facchi- Nella memoria di milioni di spettatori italiani era lo sceriffo che «trema qui ad Hazzard», come recita un verso della celebre sigla composta da Augusto Martelli e Luigi Albertelli. Il ruolo che, non solo nel nostro Paese, ha dato imperitura fama all’attore americano James Best, scomparso ieri a 88 anni per le complicanze di una polmonite, è in effetti quello di Rosco P. Coltrane, lo sceriffo che, nella serie televisiva The Dukes of Hazzard (lanciata negli Usa nel 1979 e giunta da noi, con il titolo semplificato in Hazzard, nel 1981), deve vedersela con i due cugini terribili Bo e Luke Duke. In oltre sessant’anni di carriera, Best di ruoli ne ha ovviamente ricoperti tanti, prendendo parte anche ad altre importanti produzioni televisive come Ai confini della realtà, Bonanza e Perry Mason: l’identificazione con lo sceriffo Rosco l'avrà forse giudicata riduttiva ma, se è stato un uomo saggio, avrà anche considerato che è meglio essere ricordati per un ruolo soltanto che per nessuno. musicisti che sono stati Pooh: da Riccardo Fogli uscito dalla band nel 1973 a Mauro Bertoli, fino a Stefano D’Orazio. Ma prima della grande festa arriverà anche un libro autobiografico di Dodi Battaglia: volume che seguirà a Più forte del male (Piemme), scritto da sua moglie Paola. Una storia toccante, quest’ultima, che racconta come si vive da moglie di un Pooh e testimonia come si può uscire da una terribile malattia attraverso la fede. LEO. IAN. 28 PALINSESTI __Mercoledì 8aprile2015__ RAI UNO RAI DUE RAI TRE CANALE 5 ITALIA UNO RETE QUATTRO LA 7 6.00 6.30 8.20 8.00 6.00 7.55 8.00 8.45 8.10 8.45 9.40 6.00 6.45 10.00 11.00 11.10 12.00 13.30 14.00 14.05 14.40 16.00 18.50 20.00 20.30 23.10 0.45 Il caffè di Raiuno TG1 - Previsioni sulla viabilità CCISS Viaggiare informati Unomattina “Tra Folgore italiana e Massimo Ranieri”. Condotto da Francesca Fialdini e Franco Di Mare Storie Vere TG1 - Che tempo fa A conti fatti “L’uso degli antibiotici” La prova del cuoco “Cornetti ripieni”. Condotto da Antonella Clerici TG1 TG1 Economia Torto o ragione? La macchina della verità “Protagonista Massimo Ciavarro”. Condotto da Monica Leofreddi Torto o ragione? Il verdetto finale “Una frequentazione pericolosa”. Condotto da Monica Leofreddi La vita in diretta. Condotto da Marco Liorni e Cristina Parodi L’eredità. Condotto da Carlo Conti TG1 Calcio, Coppa Italia: Tim Cup 2014/2015 Semifinale. Gara di ritorno Napoli - Lazio (Diretta) Porta a Porta. Condotto da Bruno Vespa TG1 Notte - Che tempo fa 9.50 10.00 11.00 13.00 13.30 13.50 14.00 16.15 17.00 17.45 17.55 18.00 18.20 18.50 19.40 20.30 21.00 21.10 0.30 1.50 2.50 Il tocco di un angelo “La Cina di Lady Berrington” “Il cuore di Kimmie” con Roma Downey Rai Parlamento Spaziolibero Meteo 2 TG2 Insieme I Fatti Vostri. Condotto da Giancarlo Magalli, Adriana Volpe TG2 Giorno TG2 Costume e Società TG2 Medicina 33 “Trapianti di fegato” Detto fatto. Condotto da Caterina Balivo Ghost Whisperer “Nodo alla gola” con Jennifer Love Hewitt Cold Case “Vita nel college” con Kathryn Morris Rai Parlamento Telegiornale TG2 Flash L.I.S. Rai TG Sport Meteo 2 TG2 Blue Bloods “Il primo emendamento” con Donnie Wahlberg N.C.I.S. “Due donne” con Mark Harmon TG2 - 20.30 Lol:-) con Réal Bossé The Voice of Italy 3 “Settima puntata” TG2 (all’interno) Emozioni 2Next - Economia e Futuro. 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Cose (mai) viste Rainews 11.00 13.00 13.40 14.45 16.10 16.20 17.00 18.45 20.00 20.40 21.10 23.20 1.20 1.40 2.10 Prima Pagina Traffico - Meteo.it TG5 Mattina Mattino Cinque. Condotto da Federica Panicucci e Federico Novella TG5 - Ore 10 Meteo.it (all’interno) Forum. Condotto da Barbara Palombelli TG5 - Meteo.it Beautiful Uomini e Donne Amici - Verso il serale. Condotto da Maria De Filippi Il segreto Pomeriggio Cinque. Condotto da Barbara d’Urso TG5 Minuti (all’interno) Avanti un altro. Condotto da Gerry Scotti TG5 - Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’indecenza. Condotto da Ficarra & Picone Prima tv Il segreto “Il giorno dell'operazione di Quintina”. Con Alex Gadea, Maria Bouzas Matrix. Condotto da Luca Telese TG5 Notte Meteo.it Striscia la Notizia - La voce dell’indecenza. Condotto da Ficarra & Picone (Repl.) Uomini e Donne (Repl.) SATELLITI FILM SPORT 19.05 Hanna Con Saoirse Ronan SCM 19.25 Disaster Movie Con Matt Lanter SCC 19.25 Maleficent Con Angelina Jolie SCH 19.25 L’erba di Grace Con Brenda Blethyn SCU 19.30 Titeuf - Il film SCF 19.30 Butter Con Yara Shahidi SC1 21.00 La casa dei fantasmi Con Eddie Murphy SCF 21.00 Prima tv Hungover Games Giochi mortali Con Ross Nathan SCC 21.00 Seven Con Brad Pitt SCM 21.00 Nicholas Nickleby Con Charlie Hunnam SCP 21.00 Almanya - La mia famiglia va in Germania Con Vedat Erincin SCU 21.10 Pocahontas SCH 21.10 I Love Shopping Con Isla Fisher SC1 22.30 Fantozzi in paradiso Con Paolo Villaggio SCC 22.35 Una spia al liceo Con Miley Cyrus SCF 22.40 Pocahontas II: Viaggio nel Nuovo Mondo SCH 22.45 Frida Con Salma Hayek SCU 23.00 Snowpiercer Con Chris Evans SC1 23.10 Officer Down Un passato sepolto Con Stephen Dorff SCM 23.20 Un anno dopo Con Olympia Dukakis SCP LEGENDA C CN D ES DY Cult Cartoon Network Discovery Chan. HD Eurosport HD Disney Channel 12.00 Tennis, WTA Tour 2015 Katowice: secondo turno (Diretta) ES 15.30 Ciclismo, Giro dei Paesi Baschi 3a tappa (D) ES 17.30 Tennis, WTA Tour 2015 Katowice: secondo turno (Diretta) ES 18.30 Calcio, Serie A Parma Udinese (Diretta) SP1 20.30 Basket, Serie A1 femminile Lucca - Ragusa (Playoff. Quarti di finale. Gara 2) (Diretta) SP3 21.00 Calcio, UEFA Champions League 2013/2014 Real Madrid - Atletico Madrid (Sintesi) SP1 21.00 Golf, Augusta Masters Practice Round Par 3 Contest, da Augusta, Stati Uniti (Diretta) SP2 21.30 Calcio, UEFA Champions League 2014/2015 Paris Saint Germain - Barcellona (Sintesi) SP1 22.00 Calcio, UEFA Champions League 2014/2015 Barcellona - PSG (Sint.) SP1 HD 12.25 13.00 13.25 13.55 14.45 15.10 16.00 16.50 18.30 19.00 19.30 19.55 20.40 21.10 23.45 1.50 13.00 14.00 15.30 16.35 18.55 19.30 20.30 21.15 0.00 0.05 2.20 2.45 TELEFILM Rai 4 Rai 5 21.00 Criminal Minds “Anonimo” FC 21.00 Prima tv Castle Detective tra le righe “I rischi del mestiere” F 21.00 Girl Meets World DY 21.00 Outlander “Riscossione” FL 21.10 Prima tv House of Cards - Gli intrighi del potere “Chapter 37” SKA 21.20 I Thunderman NCK 21.25 Binny e il Fantasma DY 21.50 Le regole del delitto perfetto “La notte in cui è morta Lila” F 21.50 Wolfblood DY 21.55 N.C.I.S.: Los Angeles “Congedo anticipato” FC 22.10 Prima tv House of Cards - Gli intrighi del potere “Chapter 38” SKA 22.20 Violetta DY 22.40 N.C.I.S.: Los Angeles “Grande Fratello” FC 22.45 Castle - Detective tra le righe “I rischi del mestiere” F 22.45 Revenge “Sacrificio” FL 21.10 Prima tv Vikings “Treachery” con Travis Fimmel 22.00 Prima tv free Il Trono di Spade “Il cammino del supplizio” 22.55 Detective Dee e il mistero della Fiamma Fantasma (Az., 2010) con T. Leung Ka Fai. Regia di H.Tsui. 21.15 22.10 23.05 23.55 DOCUMENTARI RAGAZZI 18.40 Sanjay and Craig NCK 18.55 Teen Titans Go! CN 19.05 Breadwinners - Anatre fuori di testa NCK 19.20 I Simpson F 19.30 Henry Danger NCK 19.30 Teen Titans Go! CN 19.45 I Simpson F 19.55 Teen Titans Go! CN 20.20 Teen Titans Go! CN 20.45 Regular Show CN 21.10 Regular Show CN 21.35 Regular Show CN Canale disponibile anche in alta definizione NGC SC1 SCC SCF SCH 10.30 10.45 11.30 12.00 Cuore Ribelle Carabinieri 3 “Una dolce sinfonia” con Alessia Marcuzzi Ricette all’italiana TG4 - Meteo.it Un detective in corsia “Morte tra le dune” La signora in giallo “Un falco nella notte” Lo sportello di Forum. Condotto da Barbara Palombelli Hamburg Distretto 21 “Progetti in fumo” La saga dei Forsyte (Drammatico, 1949) con Errol Flynn, Greer Garson, Walter Pidgeon. Regia di Compton Bennett. TG4 - Meteo.it Tempesta d’amore Dalla vostra parte. Condotto da Paolo Del Debbio Prova a prendermi (Aziione, 2002) con Leonardo Di Caprio, Tom Hanks, Christopher Walken. Regia di Steven Spielberg . I bellissimi di R4 City Hall (Drammatico, 1996) con Al Pacino, John Cusack, Bridget Fonda. Regia di Harold Becker. TG4 Night News Meteo.it (all’interno) Mediashopping Un poliziotto scomodo (Poliziesco, 1978) con Maurizio Merli, Olga Karlatos. Regia di Stelvio Massi. 7.00 7.30 7.50 7.55 9.45 11.00 13.30 14.00 14.40 16.15 18.15 20.00 20.35 21.10 23.15 1.00 CANALI FREE DIGITALE TERRESTRE 21.00 Come è Fatto D 21.00 Prima tv Il predatore della storia perduta THC 21.05 Lupi di mare NGC 21.10 Ultima puntata - Prima tv Alessandro Borghese 4 ristoranti SKU 21.30 Come è Fatto D 21.55 Quattro matrimoni in Italia FL 22.00 Il predatore della storia perduta THC F Fox HD FC-FL Fox Crime HD Fox Life SKA Sky Atlantic MGM Metro Goldwyn Mayer NCK Nickelodeon 8.35 Sailor Moon e il Cristallo del Cuore Una mamma per amica “Il primo ballo di società” “Una sorpresa per Lorelai” The O.C. “La fiamma della gloria” “Fratelli di sangue” Studio Aperto Meteo.it Sport Mediaset Sport Mediaset Extra I Simpson Prima tv Mediaset The Big Bang Theory “La dimissione del divulgatore” Merlin “La signora del lago” The Vampire Diaries “Il killer” Dr. House - Medical Division “Genitori” “Rischi di paranoia” Studio Aperto Meteo.it Fattore Umano Notorius Karaoke C.S.I. Miami “Uno dei nostri” Un’estate al mare (Commedia, 2008) con Lino Banfi, Enrico Brignano, Nancy Brilli. Regia di Carlo Vanzina. A cena con un cretino (Commedia, 2010) con Steve Carell, Paul Rudd, Zach Galifianakis. Regia di Jay Roach. La Casa degli Assi Daily National Geo.HD Cinema 1 HD Cinema Comedy HD Cinema Family HD Cinema Hits HD SCM Cinema Max HD SCP Cinema Passion HD SP1-2-3 Sky Sport 1-2-3 HD SKU Sky Uno THC The History Channel Rai Storia 20.45 21.30 22.30 23.40 Il tempo e la storia Diario Civile Punti di vista Il tempo e la storia Rai Movie 21.15 Kate & Leopold (Commedia, 2001) con Meg Ryan. Regia di James Mangold. 23.15 Kick-Ass (Azione, 2010) con Aaron Johnson. Regia di Matthew Vaughn. Museo Italia Art of... Cina David Letterman Show Ghiaccio bollente Sommario Cielo 21.10 Apocalypse Earth (Fantascienza, 2013) con Adrian Paul, Richard Grieco. Regia di Thunder Levin. 23.00 Top Dj “Seconda stagione, prima puntata” Iris 21.00 Nemico pubblico (Drammatico, 2009) con Johnny Depp. Regia di Michael Mann. 0.10 Adesso cinema! 0.35 La talpa (Spionaggio, 2011) con Gary Oldman. Regia di Tomas Alfredson. TGLa7 Morning News - Meteo - Oroscopo Informazione Omnibus - Rassegna Stampa TG La7 Omnibus meteo Omnibus Coffee Break. Condotto da Tiziana Panella L’aria che tira. Condotto da Myrta Merlino TG La7 TG La7 Cronache. Condotto da Bianca Caterina Bizzarri Il commissario Maigret “Maigret e le lettere anonime” con Bruno Cremer Le strade di San Francisco “I fuggiaschi” “Il vecchio” con Karl Malden Il Commissario Cordier “Un ragazzo misterioso” con Pierre Mondy TG La7 Otto e mezzo. Condotto da Lilli Gruber Trappola in fondo al mare (Avventura, 2005)) con Paul Walker, Jessica Alba, Scott Caan. Regia di John Stockwell. Sex Crimes - Giochi Pericolosi (Thriller, 1998) con Kevin Bacon, Matt Dillon, Theresa Russell. Regia di John McNaughton. TG La7 CLASS TV Class Cnbc (Canale 507 di Sky) 19.10 20.00 21.05 22.00 22.30 I Vostri Soldi Patrimoni Partita Doppia Linea Mercati Notte Italia Oggi TG Class Horse (Canale 221 di Sky) 19.10 Highlights Reem Acra FEI World Cup 2014-2015: s’Hertogenbosh 20.15 Le Razze in Pillole: Il lusitano 20.45 Toscana Tour 2015 23.45 Class Horse TG Class TV Moda (Canale 180 di Sky) 18.00 20.30 21.00 23.30 Full Fashion Designer Fashion Dream Full Fashion Designer Ladies CANALI PREMIUM DIGITALE TERRESTRE Joi Action Mya 19.35 Harry’s Law “A mano armata” “Purple hearts” 21.15 Prima tv Suits “Senza regole” “Colazione, pranzo e cena” con Gabriel Macht 23.05 Mike & Molly 23.30 Due uomini e mezzo “L’arte delle bugie” con Charlie Sheen 19.15 Supernatural “Detenzione forzata” con Jared Pada 20.05 Premium Fuori Serie 20.25 Orphan Black “Spiaggia ridente” 21.15 Prima tv Grimm “Wesenrein” con David Giuntoli 22.00 The 100 “Noi siamo terrestri - prima parte: Dichiarazioni di guerra” 19.30 Una mamma per amica “La casa delle bambole” 20.20 Gossip Girl “Quel che resta di J.” 21.15 Parenthood “La settimana verde” “Limbo” “L’offerta” con Peter Krause 23.50 X-Style 0.00 The Originals “Il ritorno del padre” Premium Cinema Studio Universal Premium Calcio 21.15 Mission: Impossible (Thriller, 1996) con Tom Cruise, Jon Voight, Jean Reno. Regia di Brian De Palma. 23.10 Oldboy (Drammatico, 2013) con Josh Brolin, Sharlto Copley, Samuel L. Jackson. Regia di Spike Lee. 21.15 Al di là dei sogni (Fantastico, 1998) con Robin Williams, Cuba Gooding Jr., Annabella Sciorra. Regia di Vincent Ward. 23.15 Nel nome del Padre (Drammatico, 1993) con Daniel Day-Lewis, Emma Thompson. Regia di Jim Sheridan. 17.30 18.00 18.30 19.00 19.30 20.00 20.30 21.00 22.00 23.00 Ridere li rende più forti Dai il tuo contributo per sostenere i Dottor Sogni di Theodora. tel 02.80.11.16 www.theodora.it CCP 13659222 Premium Sport Premium Sport Premium Sport Premium Sport La tribù del calcio La tribù del calcio Highlights Lega Pro The Legend The Legend La tribù del calcio 29 MOTORI __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Supertest Sette piccole che vanno alla grande Lunghe 4 metri, le moderne utilitarie sono adatte al traffico, ma anche spaziose. E le versioni diesel non temono i viaggi Le sette vetture del nostro test: da sinistra, Citroën C3 1.6, Ford Fiesta 1.6 TDCi, Hyundai i20 1.4, Lancia Ypsilon 1.3, Renault Clio 1.5, Toyota Yaris 1.4, Volkswagen Polo 1.4 TDI. ■■■ Più spaziose delle citycar, eppure abbastanza compatte da risultare agili nel traffico.Parliamo delle utilitarie di circa quattro metri di lunghezza, vetture che i clienti continuano ad acquistare (in Italia queste auto sono di gran lunga le più vendute) per una serie di valide ragioni: per esempio, costano meno di una berlina media (anche nella gestione), ma offrono quasi altrettanto in termini di comfort e dotazione. Inoltre, in versione a cinque porte (in alcuni casi, l’unica disponibile) non fanno mancare la praticità che ci si aspetta da un’auto da famiglia.Nella prospettiva di un impiego a tutto tondo, che prevede percorrenze annue importanti e viaggi in autostrada (magari a pieno carico), conviene sceglierle con motore diesel, come abbiamo fatto per i sette modelli del nostro confronto:abbastanza potenti (fra i 90 e i 100 cavalli) da assicurare buone prestazioni e piacevolezza di guida, vantano consumi davvero bassi (fuori città, è facile percorrere più di 20 chilometri con un litro). Per approfondire, vi rimandiamo al confronto pubblicato sul mensile alVolante di aprile, già in edicola. Citroën C3 1.6 BlueHDi Exclusive.Alle forme tondeggianti della carrozzeria corrisponde un abitacolo ben rifinito, ampio anche nella zona posteriore e reso davvero luminoso dal parabrezza panoramico Zenith (di serie nella Exclusive). Le sospensioni “turistiche” favoriscono il comfort, ma non sono flaccide: l’auto è agile (ok anche lo sterzo, preciso e progressivo), e l’Esp interviene soltanto quando si esagera. I 99 CV del 1.6 diesel assicurano una progressione corposa a partire dai 1800 giri e il cambio manuale, nonostante la corsa lunga, è preciso. Ford Fiesta 1.6 TDCi Titanium. È sportiveggiante nella linea (aggressivo soprattutto il frontale) ma anche nella guida:lo sterzo diretto e preciso e le sospensioni solide esaltano la maneggevolezza (anche se non sempre i cambi di direzione sono fluidi), e i freni sono potenti (nonostante la corsa tutt’altro che contenuta del pedale). Grintoso il motore, pure… nel rombo. L’abitacolo fa viaggiare comodi gli siede nelle ben sagomate poltrone anteriori, mentre dietro lo spazio per le gambe non abbonda e il mobiletto toglie agio all’eventuale quinto passeggero; bene assemblate, ma soggette a graffiarsi, le plastiche. Hyundai i20 1.4 CRDi Style. Ricercata nella linea e nelle finiture interne (disponibile pure la plancia bicolore), è anche la più spaziosa del lotto, specialmente dietro (nel divano, seppure un po’ infossato, un eventuale passeggero centrale sta più comodo che nelle rivali); inoltre, è quella col baule più capiente (326/1042 litri). Su strada dà il meglio se si guida rilassati: il 1.4 da 90 CV è pronto sin dai 1600 giri, ma ha poco allungo, e il cambio manuale a sei marce è fluido soltanto se lo si aziona delicatamente. Lancia Ypsilon 1.3 Multijet Elefantino. La più compatta del gruppo (384 centimetri di lunghezza) è anche una delle più brillanti: il suo 1.3 da 95 CV tira con vigore dai 1800 fino a 5000 giri (ma non è ilpiù parco).Le sospensioni, comunque, non sono da sportiva e, se si va veloci nelle curve, il rollio si sente; inoltre, lo sterzo, pur preciso, si riallinea in modo poco progressivo. L’abitacolo,con cruscotto al centro della plancia, è originale, ma qualche finitura è tirata via e manca la regolazione in profondità del volante; inoltre, il quinto posto (scomodo) si paga a parte e la capacità del baule (245 litri) risulta inferiore a quella delle rivali. Renault Clio 1.5 dCi Costume National. Con le maniglie posteriori celate nei montanti dei finestrini, sembra quasi una piccola coupé. L’impressione è confermata mettendosi al volante: so- spensioni a punto, aderenza elevata e precisione in traiettoria permettono di divertirsi. E, nonostante i rapporti lunghidel cambio (che favoriscono i consumi: i migliori del lotto), anche il 1.5 sa dare soddisfazioni. L’abitacolo è sufficientemente spazioso per quattro adulti, ma le plastiche sono migliorabili, come pure l’insonorizzazione rispetto ai fruscii dell’aria. Toyota Yaris 1.4 D-4D Lounge. Ha le gomme più strette di quelle delle rivali, ma fra le curve dice la sua: facile e intuitiva (nonostante lo sterzo talvolta nervoso), tiene bene la strada e ha freni potenti. Il cambio a sei marce (come nella Hyundai)è preciso e aiuta a tenere il motore sopra i 2000 giri, regime in corrispondenza del quale il tiro si risveglia per poi crescere con vigore fino ai 4600. L’abitacolo - anche con plancia bicolore in base alla tinta scelta per l’esterno - è davvero ampio in rapporto ai 395 cm di lunghezza della carrozzeria: nel divano ci si sta anche in tre. E il baule (286 litri) non è piccolo. Volkswagen Polo 1.4 TDI Comfortline. È una compatta dalla linea elegante, con interni dal design (sin troppo) rigoroso che spiccano per cura costruttiva e qualità dei materiali. Nella media l’abitabilità, con le poltrone anteriori piuttosto sagomate e abbastanza accoglienti, e il divano più comodo per due che per tre; il bagagliaio (280 litri) offre il pavimento ad altezza variabile. Alla guida, sembra di stare in una vettura di classe superiore: la Polo è sicura,e lo sterzo preciso anche in velocità. Un po’ ruvido e rumoroso il 1.4 a tre cilindri (quelli delle rivali ne hanno quattro), che dà il meglio fra i 2000 e i 3800 giri. Squalificati Serie A: 3 giornate a Pinilla Blanc punisce Cavani: escluso in Coppa Monaco spento: 0-0 col Montpellier Il Giudice Sportivo Tosel ha sanzionato Mauricio Pinilla (Atalanta) con 3 giornate di squalifica. Un turno a Basha (Torino), Diakité (Cagliari), Peluso (Sassuolo), Basta e Mauricio (Lazio), Pinzi e Piris (Udinese), Regini (Samp), Torosidis (Roma). Dopo la sfuriata per il cambio in Marsiglia-Psg, Blanc non ha convocato Cavani per la semifinale di Coppa di Francia (oggi col Saint-Étienne). E il Psg perde pure David Luiz: coscia sinistra ko, fuori qualche settimana e niente Barça in Champions. Il Monaco, avversario della Juventus in Champions League, ha pareggiato 0-0 in casa contro il Montpellier nel recupero della 25ª giornata della Ligue 1. Intanto sono tutti esauriti i biglietti per la sfida di Torino del prossimo martedì 14 aprile. Coppa Italia, al Franchi 3-0 per i bianconeri Juve,un tris da Triplete Fiorentina travolta: Matri, Pereyra e Bonucci ribaltano l’1-2 dell’andata e portano Allegri in finale Senza Tevez, è Morata-show prima di un rosso affrettato. Delude Salah: gol annullato e poco altro ::: DANIELE DELL’ORCO RAIUNO ORE 20.45 FIRENZE ■■■ La Juve schianta la Fiorentina vincendo 3-0 al Franchi e vola in finale di Coppa Italia (7 giugno a Roma contro la vincente fra Napoli e Lazio). Dopo un avvio di gara spezzettato dai molti falli, al 21’ Matri apre le marcature approfittando di una carambola in area. Raddoppio di Pereyra al 44’ dopo una respinta su tiro di Morata. Nella ripresa i bianconeri tengono benissimo il campo e realizzano il 3-0 al 14’ del secondo tempo con Bonucci al volo. FIORENTINA (3-5-2) Neto 6: diversi interventi degni di nota, non viene assistito bene dai difensori. Savic 5,5: il meno peggio in un reparto che va costantemente in difficoltà anche in superiorità numerica. Rodriguez 5: prova a fronteggiare con il fisico Matri che lo sovrasta spesso. Sotto la sua guida il reparto non rende (dal 28’ st Tomovic sv). Basanta 5: ha sulla coscienza lo scivolone che permette a Pereyra il facile tap-in. Soffre tutte le iniziative del cileno. Joaquin 5: avulso da ogni manovra offensiva (dal 21’ st Diamanti 6: prova a dare la scossa, qualche giocata di qualità ma entra con il risultato già compromesso). Borja Valero 5,5: qualche buon lampo,ma fatica a gestire palla con costanza. Pochi palloni in verticale. Benitez sfida Pioli Napoli-Lazio l’altra semifinale La gioia dei giocatori bianconeri per la vittoria a Firenze: la Juve è a caccia della decima Coppa Italia [LaP] FIORENTINA-JUVENTUS Aquilani 5: viaggia a ritmi troppo bassi rispetto a compagni e avversari. Mati Fernandez 6: prova a dare vivacità in un centrocampo spento. Produce poco. Alonso 5,5: si fa vivo in varie occasioni e prova a far valere il suo insidioso sinistro. I difensori della Juve però dominano il gioco aereo rendendo i suoi traversoni ininfluenti. Salah 5,5: diversi spunti in avvio di gara. Poco supportato sia dai centrocampisti che da Gomez,sparisce colpassare dei minuti. Gomez 5: inconcludente, perde tutti i duelli fisici e non aiuta mai i compagni (dal 28’ st Babacar sv). 0-3 RETI: 21’ pt Matri, 44’ pt Pereyra, 14’ st Bonucci. FIORENTINA (3-5-2): Neto; Savic, Rodriguez (38’ st Tomovic), Basanta; Joaquin (21’ st Diamanti), Borja Valero, Aquilani, Mati Fernandez, Alonso; Salah, Gomez (28’ st Babacar). All. Montella. JUVENTUS (4-3-1-2): Storari, Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra, Vidal, Marchisio, Sturaro, Pereyra (38’ st Ogbonna), Morata, Matri (29’ st Coman; 43’ st Llorente). All. Allegri. ARBITRO: Massa. NOTE: amm. Sturaro, Chiellini, Rodriguez, Marchisio. Mati Fernandez, Vidal. Esp. Morata. JUVENTUS (4-3-1-2) Storari 6: prova di ordinaria amministrazione.Buon intervento nel recupero su Mati. Padoin 6: prova disciplinata. Un jolly di sicura affidabilità per Allegri. Bonucci 6,5: prende subito le misure a Salah. Comanda il reparto da leader e segna lo 0-3 in versione bomber. Chiellini 6,5: pressa con costanza le due punte viola con- cedendo poco spazio alle giocate di Salah. Evra 6: le azioni della Juve si sviluppano più sulla destra. Si limita a tenere la posizione con attenzione. Vidal 5,5: fatica ancora a tornare al suo livello. Piuttosto nervoso, compie parecchi interventi che potrebbero costargli più del giallo. Marchisio 6,5: altro che crociato rotto. Domina il cen- trocampo con tanta classe. Prende un giallo ingenuo che gli costa la finale. Sturaro 5,5: fatica a trovare la posizione e commette come sempre troppi falli. Pereyra 7: si muove bene alle spalle delle due punte e si fa trovare pronto sul tap-in che vale lo 0-2 (dal 38’ st Ogbonna sv). Morata 7,5: giocatore sontuoso. Tecnica, lucidità, tanta corsa e giocate illuminanti. Eccessivo il rosso per un intervento comunque inutile. Matri 7: non segnava dal 6 gennaio in Genoa-Atalanta, colpisce alla prima da titolare dopo il ritorno in bianconero. Decisivo (dal 29’ st Coman sv: Allegri lo toglie dopo 10’: dal 43’ Llorente sv). Forfait in rifinitura (coscia destra). Si ferma pure Lichtsteiner Ansia per Carlitos, l’obiettivo è recuperare per il Monaco ■■■ Allegri si starà mangiando le mani. Carlos Tevez, 31 anni [LaP] L’infortunio diTevez (risentimento muscolare ai flessori della coscia destra) sembra essere uno strano scherzo del destino, dopo le parole del tecnico bianconero alla vigilia della sfida in Coppa Italia contro la Fiorentina («Tevez quando sta bene gioca. Sta bene? Si almeno fino a stamane»). Un brutto risveglio,quindi, per Allegri.Per Carlitos, comunque, lo stop che gli ha fatto saltare la sfida di Tim Cup,non dovrebbe trattarsi di nulla di grave. A Torino c’è ottimismo per recuperarlo nella sfida di Champions contro il Monaco, il prossimo martedì.Oggi l’attaccante sarà sottoposto ad ulte- riori accertamenti e qualcosa di più si potrà sapere. Perderlo per la Champions infatti sarebbe un bel problema per Allegri: il numero 10 bianconero è stato decisivo in più del 50% delle partite che l’hanno visto nel tabellino marcatori. L’argentino, in serie A, ha segnato in dodici partite e in cinque occasioni è stato l’autore della rete decisiva. Senza le sue reti la Juventus avrebbe in campionato dieci punti in meno. L’Apache è anche in testa alla classifica dei marcatori con 17 gol per un totale di 25 stagionali, con i 6 in Champions League e i 2 in Supercoppa italiana. Ma Tevez è fondamentale per le manovra bianconera, non soltanto per le reti. Sono, per esempio, 102 i palloni recuperati in fase difensiva, 31 i cross, 294 le verticalizzazioni, 41 i tiri nello specchio della porta (33 fuori), gli altri numeri «pazzeschi» dell’atleta, a testimoniare la sua forza. Ma senza Carlitos la Vecchia Signora se la cava comunque. In campionato 21 successi in 29 giornate di campionato e quest’anno sono già andati a segno con 14 giocatori diversi. Il contributo di Tevez in questi numeri è stato fondamentale. Ecco perchè i suoitifosi sperano in un immediato recupero. G.DEC. Umori diversi ma obiettivo comune per Napoli e Lazio che si sfidano stasera al San Paolo alle 20.45 (dir. Rai 1) per la seminifinale di ritorno di Coppa Italia (1-1 all’andata). Benitez non fa calcoli («Andiamo in campo con l’idea di vincere, noi siamo una squadra che attacca») e lancia Hamsik e Gabbiadini a supporto di Higuain. In difesa dovrebbe tornare Koulibaly. Dal canto suo Pioli vuole cavalcare l’onda dell’entusiasmo e punta tutto sui titolari della vittoria di Cagliari, con l’eccezione di Berisha tra i pali al posto di Marchetti e ha motivazione in più: «Siamo gli unici ad aver iniziato la coppa dall’inizio. Meritiamo questa finale». AL TARDINI Recupero in A: Parma-Udinese oggi alle 18.30 In campo oggi alle 18.30 Parma e Udinese al Tardini per il recupero della gara rinviata il 22 febbraio scorso. Stramaccioni non si fida di un Parma in piena crisi: «Il clima può ingannare», ha spiegato in conferenza stampa. Dubbi sull’utilizzo di Allan e Guilherme, ma soprattutto di Di Natale: «Ha un problemino all’adduttore, decideremo in base alle sue condizioni». Donadoni, che dovrà fare a meno di Lila, ha parlato di Biabiany e del caso-Lodi: «Quando un giocatore ha qualcosa da dire venga da me. Biabiany deve fare altre visite». Intanto, su richiesta dei gialloblù la sfida di campionato CagliariParma si disputerà lunedì 4 maggio anziché il 3. 31 SPORT __Mercoledì 8 aprile 2015__ commenta su www.liberoquotidiano.it @ Oggi in pista a Oschersleben Sulle orme del padre Schumi jr al debutto su una monoposto ::: TOMMASO LORENZINI ■■■ La punizione è arrivata, servirà probabilmente a poco, ma intanto la Curva Sud della Roma rimarrà chiusa un turno, da scontare il 19 aprile contro l’Atalanta, per gli striscioni «provocatoriamente insultanti» esposti contro Antonella Leardi, la mamma di Ciro Esposito, il tifoso napoletano ucciso il 3 maggio 2014 prima della finale di Coppa Italia. E mentre l’inchiesta va avanti (soprattutto per tentare di spiegare e capire come e perché la lenzuolata sia potuta arrivare ed essere esposta in tutta la sua lunghezza nella curva giallorossa) a noi resta la sensazione che anche stavolta si sia guardato il dito e non la luna, si sia usato un palliativo ma il “male” sia rimasto ancora al suo posto, si sia deciso di squalificare la Sud per far contenti i perbenisti nel tentativo di far vedere che il Palazzo del calcio sa anche prendere posizione e provvedimenti. Probabilmente il commento più centrato e razionale di tutta questa storiaccia viene dalla signora Antonella: «Renzi mi ha deluso perché la sua figura siè vista poco.Ho sentito una sua dichiarazione dopo la morte di Ciro che prometteva un cambio di rotta immediato e che questi teppisti non avrebbero più predominato negli stadi, e invece sembra proprio che non sia cambiato nulla». ■■■ I test di Formula 4 al via oggi sul circuito di Oschersleben, nella Germania settentrionale, vedranno tra i protagonisti un pilota con un cognome speciale: Schumacher. A due settimane dall’inizio del campionato infatti, Mick Schumacher, figlio del 7 volte campione del mondo di Formula 1, è pronto a compiere il salto dai kart alla Formula 4.Nato il 22 marzo ’99, sarà alla guida di Mick Schumacher, 15 anni un bolide da 160 cavalliche raggiunge una velocità di 210 chilometri orari. Nonostante il debutto, è improbabile che Mick sarà messo di fronte ad un microfono già in questa stagione. La famiglia sta cercando di proteggere la privacy di un adolescente sottoposto a un’enorme pressione in un momento difficile della sua vita.«È un ragazzo meraviglioso e cordiale che deve conti- nuare a crescere», ha detto in un’intervista al quotidiano Die Welt, Frits van Amersfoort, responsabile del team di Mick in Formula 4. La sua sarà soltanto una delle 42 vetture iscritte per le 18 squadre di Formula 4, ma di certo l’avversario più temibile,nell’arco degli otto fine settimana del mondiale (con tre gare ciascuna), sarà dover convivere col peso di chiamarsi Schumacher. SENTENZA SCONTATA La curva della Roma chiusa dopo gli striscioni contro Ciro Un turno di stop alla Sud, ma da ora vanno sanzionati allo stesso modo gli slogan sull’Heysel o Superga. Altrimenti ci saranno morti di serie A e B INSULTI E POLEMICHE Lo striscione incriminato durante Roma-Napoli. Sopra Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito [Ansa-LaP] IN GIAPPONE L’ex Genoa Miura torna a segnare a 48 anni suonati PALLOTTA: «IDIOTI» James Pallotta, presidente della Roma, in serata ha chiamato la Leardi e nel pomeriggio ha parlato alla radio ufficiale del club: «Siamo frustrati e delusi. Non è giusto nei confrontidi chi viene allo stadio subire decisioni stupide di poche persone. Sono pochi fottuti idioti stronzi, sta a noi farli smettere. Noi come Roma stiamo facendo molte cose contro le violenze, daremo un milione dieuro a Roma Cares (la fondazione del club, ndr) per continuare a combattere tutto questo. In Italia bisogna cambiare e fare qualcosa». Vedremo se almeno questa vicenda servirà da spartiacque o se la sentenza del giudice sportivo Gianpaolo Tosel non sarà altro che una decisione dettata dall’emotività, dalla pressione deimedia e dal cadavere diun povero ragazzo ancora caldo, dal tentativo di lavarsi la coscienza con una sanzione che, alla fine dei conti, si rivelerà del tutto inutile e paradossale. Lo stesso metro di giudizio, infatti, non è mai stato adottato nel recente passato quando la curva bianconera dello Juventus Stadium esponeva durante il derby gli striscioni «Quando volo penso al Toro», e «Noi di Torino orgoglio e vanto, voi so- lo uno schianto», con chiaro riferimento alla tragedia di Superga del 4 maggio 1949. In quella occasione, il giudice ha stabilito che “bastavano” 25mila euro di multa alla Juve (nel dicembre 2012 uno striscione analogo costò 10mila euro di ammenda aibianconeri), mentre è stata di zero euro la sanzione ai tifosi granata che nel frat- tempo, nel loro settore, inneggiavano all’Heysel, celebrando con cori e un cartellone «-39» scivolati via quasi nell’indifferenza totale. Ventimila euro li ha dovuti sborsare anche l’Inter per un’“esibizione” dei propri ultrà sullo stesso argomento e la casistica potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui, stendendo un velo pietoso. DISTINZIONI Oggi dunque si chiude un settore di uno stadio per oltraggio ai defunti: un metro che costituirà un precedente, ci attendiamo che lo stesso venga fatto alprimo accenno di mezzo striscione su Heysel o affini, altrimenti il calcio e chi lo comanda dovrà spiegare la distinzio- ne fra morti di serie A e di serie B. Qualcuno ha evidenziato che gli ennesimi, ripetuti cori di discriminazione territoriale sono stati l’aggravante decisiva per la Curva Sud ma pare una posizione risibile: per punire chi oltraggia Superga dovremmo sentire i torinesi juventini dare dei terroni ai torinesi granata? Kazuyoshy Miura, storico attaccante giapponese con un passato al Genoa nella stagione 1994/95, ha segnato un gol nel match di seconda divisione perso dai suoi Yokohana Fc per 3-2 contro lo Jubilo Iwata (ex squadra di Totò Schillaci). A 48 anni e 38 giorni di età è diventato così il calciatore più anziano ad aver realizzato un gol in un campionato professionistico nipponico. Nella sua trentennale carriera conta anche 89 presenze e 55 centri con la nazionale del Sol Levante. Al via a Torino la Coppa del Mondo di biliardino Rossi contro blu: è il Mondiale dei campioni di plastica ::: TORINO ■■■ Hanno provato anche a chia- marlo calcetto (forse per nascondere le origini fasciste) ma il calcio balilla, il biliardino, ha attraversato indenne oltre 70 anni di storia e si piazza tutt’ora senza discussioni al top della classifica del divertimento: playstation, Xbox e affini, non c’è partita. E da oggifino a domenica,alPala Ruffinidi Torino, scattano i Mondiali. Cinque 5 giorni di gare e più di 1000 atleti provenienti da oltre 33 Paesi si sfideranno in competizioni a squadre ed individuali su una piattaforma di Massimo Caruso, 24 anni, tre volte campione italiano di calcio balilla e star dei Mondiali [u.s.] 60 tavoli, pronti giocare su 5 diversi tipi di “superficie” con palline che sfrecciano anche a 140 km/h in partite che possono arrivare a durare perfino 40 minuti. La Danimarca è chiamata a difendere il titolo mondiale femminile, mentre tra gli uomini sapete chi sono campioni in carica? Gli StatiUniti- e noiprofani non l’avremmo mai detto - e fra le nazioni emergenti ci sono Argentina, Brasile, Iran, Giappone e la Cina, che però per adesso iscrive solo le formazioni juniores, perché in patria il biliardino è sport riservato solo ai più giovani. E l’Italia? Campione mondiale fra i paralimpici, vanta anche la federazione con più iscritti al mondo, 16mila (380 club e 30 tornei settimanali con partite che richiamano anche 2.500 spettatori), compie 20 anni proprio nel 2015 e ha sede a Feletto Canavese, in un centro federale di 3500 metri quadri per corsi e allenamenti. Fra i giocatori al top c’è il 24enne torinese Massimo Caruso, tre volte campione nazionale: «Mi alleno anche cinque ore al giorno, in gruppo e da solo, in più svolgo esercizi specifici specifici per avambracci, polsi e schiena». Riflessi e reattività le parole chiave, soprattutto per la novità che sarà introdotta proprio a Torino, lo speedball, disciplina spettacolare che prevede un massimo di 5 secondi per il possesso (contro i 15 normali) e l’uso dei famigerati ganci, i passaggi fra “omini” della stessa linea. In Italia sono vietati, non all’estero. LOTO 32 __Mercoledì 8 aprile 2015__ BERGAMO RASSEGNA DAL 13 APRILE I NUMERI DI IERI Pub a fuoco: muore il titolare La pista del rogo autoprovocato ::: 5 Borseggi ::: 28 Scippi ::: 8 Rapine ::: 27 Truffe servizio a pagina 39 Eventi da Brera a Chinatown Il Salone invade la città ::: 47 Furti in appartamenti e negozi ::: 1 Furti di autovetture ::: 6 Furti a bordo di autovetture ::: 8 Arresti servizio a pagina 36 Redazione cronaca: viale Majno 42, 20129 Milano; telefono 02.999666; fax 02.99966227; email: [email protected]. Pubblicità: SpeeD Società pubblicità editoriale e Digitale, Viale Milanofiori Strada 3, Palazzo B10 - 20090 Assago (Milano); tel. 02.57577.605/640 ::: Contraria la Consulta nomadi: spreco di denaro Città metropolitana LaGrandeMilanocollassa Irenzianiseneaccorgono dopoaverladecapitata ::: RENATO BESANA ■■■ Che la Città metropolitana fosse un disastro non è una sorpresa, ma che anche il Pd sia costretto ad ammetterlo suona come un de profundis. Il vicesindaco del baraccone che ha sostituito la Provincia, Eugenio Comincini, in un’intervista pubblicata sul Corriere di ieriabbandona ogni cautela. In cassa ci sono 365 milioni, un terzo scarso di quel che servirebbe: se entro la fine di maggio non arrivano risorse, avverte, si rischia il dissesto; per Milano, sono parole sue, è necessaria una legge speciale. Giova ricordare che Comincini è un renziano della prima ora: ha quindi condiviso, se non altro per lealtà, gli entusiasmi alimentati dal governo sulla riforma che ha tolto di mezzo le vecchie amministrazioni provinciali.Se ne dicevano meraviglie, assicurando risparmi e maggiore efficienza. Siamo invece alla paralisi: la legge che disciplina la materia s’è rivelata d’impervia attuazione, ancora non si sa quale destino attenda il personale, come ripartire le competenze e, soprattutto, con quali soldi farvi fronte. Graziano Delrio, che da sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha firmato il pasticciaccio, è stato promosso a ministro delle Infrastrutture; speriamo che nel nuovo incarico si mostri più avveduto. L’idea, non brillantissima, che per emendare una legge appena entrata in vigore ne serva una seconda, e per giunta speciale, dà la misura di quanto la situazione sia grave. Anche con la migliore volontà, servirebbero mesi per approvare il nuovo provvedimento che dovrebbe garantire i fondifinora negati. Pisapia, che della grande Milano è sindaco, per ora preferisce non esprimersi: per esperienza diretta, ha imparato a non fare affidamento sulle promesse romane. Maroni, a scanso di guai peggiori, ha proposto di avocare alla Regione le competenze che erano in capo alla Provincia: se ne discute, ma un accordo ancora non è stato raggiunto. Renzi, dal canto suo, ha dichiarato d’aver letto «osservazioni stravaganti» sui tagli di bilancio alla Città metropolitana: secondo lui, basta «un cambio di mentalità». Non serve altro per pagare gli stipendi e manutenere scuole e strade: chissà perché i suoi «cari amici», come ama definirli, non c’erano arrivati da soli. La giunta butta 1,5 milioni per i nuovi container dei rom Palazzo Marino: campo attrezzato in via Bonfadini. Residenti in rivolta. Il centrodestra: follia L’ARCIPRETE DEL DUOMO: NON VERRÀ. PRONTA LA COPIA DELLA MADONNINA Papa Francesco dà buca all’Esposizione ■■■ Nuovo campo regolare da 1,5 milioni in via Bonfadini. Lo ha annunciato l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli. Prenderà il posto di quello provvisiorio (costato un milione di euro) di via Lombroso.Numerose le critiche. Su tutte quelle della portavoce della consulta rom Dijana Pavlovic: «Spendere soldiper un nuovo campo sarebbe inutile». DINO BONDAVALLI a pagina 35 ASSUNZIONI BEFFA I vigili per l’Expo? Al lavoro da agosto ::: MARCO FERRARI ■■■ Avrebbero dovuto dare ■■■ Difficilmente Papa Francesco verrà a Mila- no a visitare l’Expo. L’annuncio è arrivato ieri dal presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo, monsignor Borgonovo. «A mio giudizio non verrà, ma non è detto che mandi un suo emissario o che si avvalga di un video messag- gio». Intanto è stato svelato il padiglione del Duomo che ospiterà la copia della «Madonnina». Sempre ieri è stato a visitare il sito il presidente dell’Anac Raffaele Cantone e Sala ha ribadito: «Per Expo tutto sarà pronto». servizio a pagina 34 man forte ai colleghi alle prese con il super lavoro nel periodo dell’Expo. Ma il prossimo 1 maggio, invece di essere in servizio per la giornata inaugurale dell’Esposizione universale, i 36 vigili assunti a tempo determinato per il semestre della manifestazione inizieranno il corso (...) segue a pagina 35 Palazzo Chigi: ok al referendum elettronico Dante Ferretti: pronto a chiedere i danni Sì del governo al piano Maroni Voto per l’autonomia nel 2016 Allestimento in ritardo a Rho Il premio Oscar denuncia Sala ::: FABIO RUBINI ■■■ I ritardi di Expo iniziano a far ■■■ Roberto Maroni segna un altro fondamentale punto a suo favore verso una maggiore autonomia della Regione Lombardia. È di ieri la notizia che il governo ha dato il via libera alla legge regionale che introduce il voto elettronico per il Referendum consultivo. Ad annunciarlo è stato lo stesso Maroni: (...) segue a pagina 34 imbufalire anche le star.Ieri, ilcelebre scenografo da Oscar Dante Ferretti, tramite il suo legale, ha inviato una lettera al Commissario Giuseppe Sala, dicendosi «sconcertato e arrabbiato» perché il suo pro- Il neonato lasciato in strada a Cormano (Mi) Boom di richieste per adottare il bimbo abbandonato ::: SALVATORE GARZILLO ■■■ Lunedì mattina non aveva un nome e il suo futuro era appeso al caso. Ora sta bene, è affidato alle mani amorevoli del personale del reparto di Neonatologia del Niguarda e c’è una lunga lista di persone che ha chiesto di poterlo adottare. Alberto, così è stato chiamato dai medici il neonato trovato in via Prealpi, a Cormano, da una donna di 75 anni che stava andando a coltivare il proprio orto. Pesa 2 chili e 700 e i suoi valori sono nella norma. «È sotto osservazione più per proteggerlo che per un reale bisogno di cure» spiegano i dottori che intanto stan- no eseguendo una serie di controlli per scoprire eventuali patologie congenite o infezioni contratte al momento del parto. È sicuro, in ogni caso, che non ha subìto alcun tipo di maltrattamento prima di essere abbandonato in quella strada isolata nel giorno di Pasquetta. La direzione del Niguarda ha fatto sapere di aver ricevuto «parecchie telefonate, di persone che volevano adottare il piccolo» ma come tutti i piccoli abbandonati c’è un lungo iter da seguire prima di entrare in una famiglia. Intanto, i carabinieri di Sesto San Giovanni stanno cercando la madre o la persona che lo ha lasciato in strada. Non sarà facile, lo ammettono anche loro. getto di allestimento per la viabilità del sito espositivo, è in panne, proprio alla vigilia dell’inaugurazione. Per questo Ferretti ha diffidato gli organizzatori dal realizzare solo in parte la sua opera. FEDERICA VENNI a pagina 34 34 CRONACA __Mercoledì 8 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Dopo il no di Pisapia a piazzetta Reale REFERENDUM LOMBARDO La Madonnina trova casa nel padiglione del Duomo Ma il Papa dà buca a Expo Ok da Palazzo Chigi Voto per l’autonomia nella primavera 2016 ::: segue dalla prima FABIO RUBINI Pronta la copia della statua per ilsito.La VenerandaFabbrica:panegratisognivenerdì Monsignor Borgonovo lancia l’allarme:«Non credo che il Pontefice visiterà l’Esposizione» ::: FABIO RUBINI ■■■ L’immagine più evocativa di giornata è quella di Beppe Sala che se ne va dal cantiere della Chiesa di San Gottardo in Corte con una miniatura della madonnina sotto braccio. «Se me la prestate la porto con me, in questi ultimi ventiquattro giorni ne avrò bisogno...» aveva scherzato poco prima durante la presentazione del padiglione del Duomo a Expo, quello che ospiterà la copia della «Madunina» (altre due più piccole verranno regalate a Papa Francesco e al Cardinal Scola) che da secoli veglia sui milanesi. Una statua che alla fine ha trovato casa dopo che Pisapia aveva bocciato la sua posa nella piazza delPalazzo Reale. Eppure ieri il sindaco era in prima fila a «benedire» quello che ha definito «un simbolo anche di laicità di una Milano aperta all’accoglienza». Un tasto, quello della laicità, sul quale Pisapia ha battuto molto e che non è piaciuto all’assessore alle Culture di Regione Lombardia Cristina Cappellini, che dopo aver rivendicato in conferenza stampa «l’importanza di avere la Madonnina a Expo in un momento storico molto difficile per i cristiani nel mondo», su facebook ha polemizzato col sindaco: «Pisapia ha presentato l’esposizione della Madonnina a Expo con un inno alla laicità... Ma per la giunta milanese è così faticoso parlare di valori cristiani?». Polemiche a parte, la «nuova» Madonnina verrà consegnata al sito per il 27 aprile e capeggerà vicino all’entrata principale dell’Expo. Tra un annuncio e l’altro (ogni venerdì per la durata di Expo la Veneranda fabbrica distribuirà pane gratuito ai bisognosi) ieri è stata la giornata che ha decretato il forfait quasi definitivo di Papa Francesco che, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, non verrà a Milano durante i sei mesi dell’Esposizione. Ad annunciarlo, seppur ufficiosamente («ma non facciamo noi l’agenda delSanto Padre») è stato monsignor Borgonovo, presidente della Veneranda Fabbrica: «Io non penso che il Papa visiterà Expo, ma lo dico per mia scientia. Questo non significa - ha proseguito l’alto prelato - che non possa essere presente in altri modi, con intermediari o come ha fatto alla giornata all’Hangar Bicocca, con un videomessaggio». CONTO ALLA ROVESCIA A sinistra papa Francesco, in alto la copia della Madonnina e la ricostruzione grafica del padiglione del Duomo che accoglierà i visitatori a Rho-Pero [LaPresse e Fotogramma2] In attesa di una parola definitiva da parte della Santa Sede, Sala è apparso ottimista sull’avanzamento dei lavori ed ha assicurato che per l’inaugurazione tutto, all’interno delsito, sarà pronto. Diversa la storia per quel che riguarda la viabilità. Anche ieri il commissario ha confermato che la Zara-Expo non sarà in funzione prima dell’estate: «il problema, che si risolve a metà luglio, consiste nel fatto che chi arriva dalla A8 dovrà andare fino all’altezza dell’UciCinema e da lì ci sono 300-400 metri di viabilità cittadina, protetta e governata dai vigili. Ci si mette un po’ di più. Noi stiamo cercando di far sì che meno gente possibile venga in auto. È insano por- FORZA ITALIA Gli effetti dell’evento sul territorio Convegno azzurro ad Arcore L’onda lunga di Expo si spera possa investire non solo Milano, ma anche tutto il territorio limitrofo. Per questo domani, giovedì 9 aprile, ad Arcore, il coordinamento provinciale Monza e Brianza di Forza Italia con la collaborazione della Cobest e del club Forza Silvio di Arcore, organizza un incontro dal titolo «Internazionalizzazione e Marketing Territoriale. Opportunità di Expo 2015» che si terrà alle 21 presso il centro Sant’Apollinare, in via Sant’Apollinare 1. Alla serata interverranno l’onorevole Elena Centemero che ricopre anche i ruoli di vice coordinatore regionale e delegata per le attività dei club Forza Silvio della Lombardia, l’assessore regionale all’Expo Fabrizio Sala e ancora i consiglieri comunali di Arcore Claudio Bertani, Attilio Cazzaniga, Giancarlo Sala e il sindaco di Concorezzo e consigliere provinciale Riccardo Borgonovo. F.RUB. tare tanto traffico di auto lì». In mattinata Raffaele Cantone, presidente dell’Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione) aveva fatto visita al cantiere per fare il punto della situazione con lo stesso Sala. «Cantone ha promesso che i tempi saranno rapidi per l’esame delle proposte di accordo in tema di extracosti. Ribadisco però - ha aggiunto il commissario - che anche se dovessimo arrivare ai limiti massimi delle cifre oggi in gioco, saremmo comunque con una spesa definitiva inferiore al budget iniziale». Sala e Cantone hanno anche parlato «delle linee guida del semestre per quanto riguarda gli incarichi diretti da assegnare durante l’Expo». (...) «Finalmente da Roma arriva una buona notizia - ha scritto il governatore in una nota -. Ora ci metteremo subito al lavoro per individuare il sistema più efficiente, più sicuro e meno costoso per portare i lombardi a votare il referendum sull’autonomia, con l’obiettivo di fare della Lombardia una regione a Statuto Speciale». Il fatto che il Consiglio dei Ministri non abbia impugnato la legge, segna un’importante vittoria per la maggioranza che governa la Lombardia (per l’occasione allargata ai grillini) e nel contempo uno schiaffo alPd regionale che a quel referendum e a quella modalità di voto aveva mostrato pollice verso in aula al Pirellone. Una bocciatura che, in un recente referendum on line, era stata criticata anche dagli iscritti al Pd. Cosa succederà ora? La macchina regionale si metterà in moto per stabilire quale modello di voto elettronico usare. Sui tempi della consultazione, invece, Maroni ha spiegato che si terrà entro la primavera 2016, ma è più che un’ipotesi il fatto che la consultazione si terrà in concomitanza con le elezioni amministrative che vedranno, tra gli altri, al voto anche la città di Milano. Un election day di questo tipo, ovvio, significherebbe un ulteriore significativo risparmio per le casse regionali. Il braccio di ferro Opera in ritardo: il premio Oscar denuncia Sala Le scenografie di Dante Ferretti non saranno pronte per il primo maggio: «Non usino il mio nome, sono pronto a chiedere i danni» L’INCONTRO Stefano Boeri e Nardella disegnano la città del futuro Questa sera dalle 18 al Teatro Parenti si terrà un evento dedicato alle «Città del Futuro: una tavola rotonda che metterà a confronto alcuni dei più giovani sindaci italiani con alcune delle più affascinanti e innovative realtà del digitale e dei servizi». La serata è organizzata dall’architetto urbanista (ed ex assessore alla Cultura di Milano) Stefano Boeri, dal sindaco di Firenze Dario Nardella e dall’agenzia 77Agency di Amedeo Guffanti. Oltre a Nardella, il mondo delle amministrazioni comunali sarà rappresentato dai sindaci Giorgio Gori (Bergamo), Antonio Decaro (Bari) e Monica Chittò (Sesto San Giovanni) e molti altri sindaci dell'area metropolitana milanese. ::: FEDERICA VENNI ■■■ I ritardi di Expo iniziano a far imbufalire anche le star. Ieri, il celebre scenografo da Oscar Dante Ferretti, tramite il suo legale, ha inviato una lettera al Commissario straordinario Giuseppe Sala, dicendosi«sconcertato e arrabbiato» perché il suo progetto di allestimento per la viabilità del sito espositivo di Expo, in particolare un lavoro sul Cardo e sul Decumano (i due viali principali sui quali si affacciano i padiglioni dei Paesi partecipanti), è in panne, proprio ora che l’inaugurazione dell’Esposizione è alle porte. La questione è seria,Ferretti si dice «pronto ad avvalersi di ogni mezzo legale idoneo» a salvaguardare il prodotto del suo genio creativo, opponendosipubblicamente ad ognirealizzazione incompiuta dell’opera. Pena, il ritiro della sua firma dal progetto, al quale l’artista sta lavorando da quattro anni. Non solo, Lo scenografo Dante Ferretti [Ftg] Ferretti, per evitare danni di immagine, non parteciperà alla cerimonia di inaugurazione. La rottura è consumata e i vertici del’Esposizione universale, per il momento, non commenta. Lo scenografo, tre volte Oscar con i film «The Aviator», «Sweeney Todd» e «Hugo Cabret», an- nuncia le vie legali «con ogni più ampia riserva di azioni inibitorie e risarcitorie». La lettera, durissima, è stata inviata al commissario dell’evento nei giorni scorsi. «Sono quattro anni che lavoro a questo progetto», sottolinea Ferretti. «Ci ho messo la faccia e il nome. È stato approvato da tempo, ma la gara di appalto è stata perfezionata soltanto da pochi giorni: non sarà mai pronto per l'apertura. Mi sento dire che forse sarà realizzato per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a una realizzazione parziale e li diffido dall’usare il mio nome». Del resto lo aveva detto Pisapia qualche giorno fa: «Non tutto sarà finito entro il 1 maggio». A ventitré giorni dall’apertura ufficiale dell’evento, un’altra polemica, che ricorda il braccio di ferro tra l’archistar David Chipperfield e il Comune per i pavimenti del Museo delle Culture appena inaugurato. CRONACA __Mercoledì 8 aprile 2015__ 35 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Contraria anche la Consulta nomadi: spreco di denaro Nuovi container ai rom: buttati 1,5 milioni La giunta arancione: campo attrezzato in via Bonfadini per sostituire il centro di via Lombroso. Il centrodestra: piano folle ::: DINO BONDAVALLI ■■■ A sentire l’assessore co- munale alla Sicurezza, Marco Granelli, l’intervento rappresenterebbe il rafforzamento di un’esperienza positiva.La chiusura del centro rom divia Lombroso, costato circa 1 milione di euro due anni fa, e l’apertura di una nuova struttura in via Bonfadini, al costo di un altro milione e mezzo, servirebbero a dare continuità all’esperienza dei Centri di emergenza sociale nei quali vengono accolti i rom sgomberati dalle baraccopoli. Peccato che,al di fuori da Palazzo Marino, il progetto non convinca nessuno. Non i residenti, che si preparano a fronteggiare nuovi problemi in un’area già sotto forte pressione per quelche riguarda la sicurezza. Non le forze di centrodestra, per le quali il trasferimento del centro produrrà uno sperpero di denaro pubblico (proveniente dal ministero dell’Interno) che si sarebbe potuto usare diversamente. E nemmeno la Consulta rom e sinti di Milano, per la quale l’esperienza del centro di via Lombroso è stata così fallimentare che non merita certo di essere riproposta. «Il bilancio del centro di via Lombroso è un disastro, perché si sono spesi tantissimi soldi senza alcun risultato», commenta Dijana Pavlovic, portavoce della Consulta. «Aprire un altro centro, spendendo soldi per le bonifiche e per le varie strutture non ha alcun senso, tanto più che secondo le nostre verifiche, visto che di dati ufficiali non ce ne sono, ogni posto di lavoro creato attraverso il sistema dei Centri di emergenza sociale è costato 160 mila euro ai milanesi». Eppure, il piano di Granelli prevede nuovi investimenti ingenti. Se negli ultimi due anni si erano spesi 300 mila euro all’anno per ilnoleggio dei container nei quali venivano alloggiate le famiglie sgomberate dai campi irregolari, stavolta Palazzo Marino intende acquistare gli alloggi, per i quali si prevede una spesa di 591mila euro. Non basta. Altri 409mila euro, come anticipato da Repubblica, saranno necessari per garantire i collegamenti idraulici ed elettrici, mentre la bonifica e pulizia del terreno, occupato per anni da un campo abusivo poi bruciato, costerà altri 561 mila euro. In tutto oltre 1,5 milioni di euro, quindi, per realizzare un centro il cui futuro sarà tutto da definire. «L’area su cui intendono aprire il nuovo centro era stata la prima sgomberata da questa giunta, con tante promesse di interventi che poi non sono stati realizzati» ricorda la Pavlovic. Qui sarebbe dovute passare la Paullese, la cui costruzione è poi stata bloccata, una strada che nel Pgt del Comune diMilano è però tuttora presente e che in futuro la nuova giunta potrebbe anche decidere di realizzare. Un nodo in più da considera- ::: IL CASO IL NODO EXPO LE ORIGINI Nel 2012 brucia un campo rom abusivo in via Bonfadini. Nel sito vivevano circa cento persone I vigili assunti? Saranno pronti solo ad agosto PRIMA ACCOGLIENZA Nel 2013 il Comune allestice, in accordo con la Prefettura, una struttura d’accoglienza in via Lombroso, su di un’area della Sogemi. Quella struttura costò alla collettività un milione di euro ::: segue dalla prima MARCO FERRARI IL NUOVO CAMPO Nel 2015 il Comune annuncia la chiusura del campo provvisorio di via Lombroso e la costruzione di un campo nuovo di zecca in via Bonfadini, sull’area dove sorgeva il campo originario. Costo dell’operazione per i milanesi: un milione e mezzo di euro LE LAMENTELE I primi a lamentarsi del nuovo progetto del Comune sono stati i residenti, preoccupati che il campo potrà avere su un quartiere che, come spiega il consigliere leghista di Zona Paolo Bassi «ha già parecchi problemi di degrado e sicurezza». Ma le critiche più feroci arrivano da Dijana Pavlovic, portavoce della consulta: «Aprire un altro centro non ha senso» re.Ciò che più preoccupa i residenti è il fatto che «un esperimento che non ha certo brillato per risultati venga replicato in una zona in cui i problemi di degrado e sicurezza sono già parecchi», spiega Paolo Bassi, consigliere della Lega Nord in consiglio di Zona 4, «venendo ancora una volta calato dall’alto». «La buona notizia è che vogliono chiudere via Lombroso», commenta Fabrizio De Pa- I container e alcuni abitanti del campo nomadi provvisorio di via Lombroso [Fotogramma] “ ■ Il bilancio del centro di via Lombroso è un disastro, perché si sono spesi tantissimi soldi senza alcun risultato. Aprire un altro centro, spendendo soldi per le bonifiche e per le varie strutture non ha alcun senso DIJANA PAVLOVIC squale, consigliere di Forza Italia a Palazzo Marino. «Il fatto di voler spendere un altro milione e mezzo per un nuovo centro per i rom quando ci sono famiglie italiane sfrattate e senza casa che avrebbero bisogno diaiuti conferma però che questa è una giunta di buonisti e pessimi programmatori che si ostinano a replicare un’operazione fallimentare e fantozziana». (...) di addestramento della polizia locale. La notizia è emersa ieri nella riunione fiume tra Comune e sindacati per discutere del salario accessorio e degli incentivi per Expo. Un incontro «interlocutorio, con un nuovo appuntamento per giovedì»,spiega ilsegretario regionale Sulpm Daniele Vincini,durante ilquale è trapelato che l’addestramento dei colleghi inizierà in concomitanza con Expo. «Ma in genere servono tre mesi più 15 giorni di affiancamento, i tempi sembrano poco compatibili». Oggi i sindacati incontreranno il comandante Tullio Mastrangelo per discutere dell’organizzazione dei servizi della polizia locale durante Expo.Ilclima della vigilia non è certo dei più distesi,tanto più dopo la notizia che riguarda i 36 nuovi agenti.«È l’ennesimo esempio di disorganizzazione», attacca Giovanni Aurea, delegato Rsu della polizia locale. «Stavolta non permetteremo di imporre servizi incubo senza le necessarie salvaguardie della salute e sicurezza degli agenti». Continua il sondaggio di «Libero» sul voto 2016 Il Pd fa gli aperitivi con gli assessori Fi e Lega: la sinistra è alla frutta ::: FABIO RUBINI ■■■ Nel mondo incantato del Pci, poi Pds, poi Ds e infine Pd, c’erano una volta le feste dell’Unità, i volontari in grembiule e le salamelle che sfrigolavano sulle griglie calde e unte. Ma si sa la rivoluzione renziana ha cambiato per intero il brand della «ditta». Così le feste nei campi sportivi sono state sostituite dagli aperitivi con assessori e cittadini e il volontariato militante dei tesserati, con i biglietti gratis per entrare all’Expo. Cose che succedono nella Lombardia rosso-arancione che sta cercando disperatamente di chiudere i conti e voltare pagina rispetto alla gestione Pisapia.Cose che, ovviamente, provocano ilarità nelle fila del centrodestra milanese (che pur da ridere avrebbe poco...). Per questo ieri le due iniziative piddine sono finite nel mirino di Forza Italia e Fratelli d’Italia. La critica più pungente è arrivata dalla pagina twitter della coordinatrice regionale di Fi Mariastella Gelmini: «A Milano aperitivi con assessori. Le grandi idee del Pd: la rivoluzione finisce all’happy hour. Unico arancione rimasto quello del Crodino!». Non meno caustico è A destra la classifica, con Librandi in testa e Gianni Stornaiuolo, membro della direzione nazionale Fdi, al quarto posto stato il commento di un altro forzista, il capogruppo a Palazzo Marino Pietro Tatarella: «Il Pd regala il biglietto per Expo a tutti gli under 30 che si iscriveranno al partito... Per chi si iscrive entro il 15 aprile anche un set di pentole in acciaio inox, un set di coltelli giapponesi e un materasso memory! Inuti- le organizzare aperitivi con gli assessori... Siete già alla frutta!». Per finire con l’ex vicensindaco Riccardo De Corato che consiglia al segretario Pd Bussolati di offrire ai milanesi «un digestivo, visto che l’aperitivo il Pd l’ha servito quando ha tolto i militari dalle strade minando la sicurezza di Milano. E da lì ha poi offerto un pasto a base di aumento di tasse, criminalità, nomadi» e via con l’elenco di tutti i rincari decretati dalla giunta Pisapia. «Dopo quattro anni così - chiude De Corato -, altro che aperitivo, gli assessori del centrosinistra dovrebbero offrire un digestivo ai milanesi!». 36 CRONACA __Mercoledì 8 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it Il trasloco della statua La Pietà Rondanini atterra nella nuova sala Visite aperte il 2 maggio ARTE E PARTY In alto le installazioni di design dello scorso anno alla Statale. Il 12 aprile parte la nuova edizione del Salone, con eventi e party in tutta la città [Ftg] La gabbia con la Pietà [Comune di Milano] Rassegna al via lunedì 13 ■■■ Nuova casa per la Pietà di Rondanini, Mille eventi da Brera a Chinatown La «Design week» invade la città Installazioni, feste e showroom: il Salone del mobile si allarga in otto quartieri di Milano ::: MASSIMO DE ANGELIS ■■■ Una ricca edizione della Desi- gn week è in programma a Milano a partire da lunedì 13 al 19 aprile, con oltre 1.000 eventi, 1504 espositori tra Salone del Mobile e Fuorisalone, 12 info point nelle strade principali, due nuove App per muoversisenza problemi neltourbillon degli appuntamenti, 8 distretti della città coinvolti e un’unica regia della manifestazione. Tutti i protagonisti della kermesse, Palazzo Marino in primis, sono convinti che la settimana in arrivo rappresenti la prova generale del- l’imminente Expo 2015. Sintesi di tali sinergie è «The Map», la cartina che verrà distribuita gratuitamente in oltre 250mila copie, dove trovare condensate le informazioni per vivere al meglio la rassegna, capace di trascinare ben 8 zone del capoluogo lombardo. Si parte dal centro con Brera, le «5Vie», Porta Venezia per passare a Tortona, Lambrate e terminare con le new entry «Sarpi Bridge», Sant’Ambrogio e San Gregorio. Ogni distretto con le sue curiosità e peculiarità. Brera propone un calendario di eventi culturali, oltre che mondani, distribuiti in musei, showroom e gallerie, mentre l’i- nedita Sarpi Bridge è pensata per realizzare un ponte tra Oriente e Occidente così da generare opportunità artistiche attraverso la creatività. Le 5Vie si mostreranno come il cuore pulsante della storia milanese attraverso un programma incentrato sulle diverse realtà del design, al contrario di Tortona che riunisce nel quartiere i più importanti marchi e giovani talenti sparsi in quasi sessanta ex sedi industriali. Porta Venezia punta a unire design, pietanze, vino e a piazza San Babila porte aperte nelle migliori boutique diarredamento e moda ponendosi quale crocevia prediletto delle numerose fashion victim. La zona Sant’Ambrogio presenterà una collettiva di designer internazionali e un FoodTruckFestival con cibo di strada italiano doc, mentre San Gregorio torna a coinvolgere un gruppo selezionato di creativi stranieri grazie all’appoggio di influenti magazine del settore. Infine «Ventura Lambrate», un’area dedicata al disegno pioneristico, location ideale per la formazione di un progetto contemporaneo. Senza dimenticare le tecnologiche App che consentiranno ai possessori di tablet e smartphone di visualizzare per data e zona tutti gli appuntamenti. l’ultima fatica di Michelangelo. Per ammirarla bisogna sempre andare al Castello Sforzesco, ma ora non è più custodita nella Sala degli Scarlioni. Già: quel capolavoro tutto marmo del maestro aretino datato 1564, da ieri ha traslocato nell’ex Ospedale Spagnolo. Pochi passi in più da fare, certo, ma per vederla nella sua nuova sede bisognerà aspettare il 2 maggio. E non sarà un allestimento senza sorprese. La statua, infatti, si presenterà di spalle. Entrando nella sala i visitatori vedranno anzitutto la sua parte posteriore e, solo dopo averci girato intorno, avranno accesso a quella anteriore. L’idea è venuta a Michele De Lucchi, architetto e ideatore di questo nuovo allestimento sforzesco. La scultura è stata posizionata (con l’aiuto di una gru) su un piedistallo hi-tech di fattura giapponese che tutelerà la meraviglia michelangiolesca da possibili terremoti e altre vibrazioni del terreno, comprese quelle dovute al passaggio del metrò. A partire dai prossimi giorni, invece,operai e tecnici lavoreranno per preparare al meglio la nuova casa della Pietà: verranno costruite delle panche in legno davanti all’opera, un leggio con la storia della statua e del suo trasferimento. Ma non solo. Lì verrà esposta anche una maschera funeraria del pittore Daniele da Volterra e una medaglia con volto di Michelangelo. C. OSM. __Mercoledì 8 aprile 2015__ 37 38 CRONACA __Mercoledì 8 aprile 2015__ @ commenta su www.liberoquotidiano.it TuttoMilano ■ PARETO - Via Pareto - zona 8 Mercati ■ RANCATI - Via Rancati - zona 2 ■ VESPRI SICILIANI - Via Vespri siciliani - zona 6 Oggi ■ VIALE MONZA - Viale Monza - zona 2 ■ BENTIVOGLIO - Via Bentivoglio - zona 7 ■ BORSI - Via Borsi - zona 6 ■ CERMENATE - Via Cermenate - zona 5 ■ DE CAPITANI - Via De Capitani-zona 9 ■ FIAMMINGHINO - Via Fiamminghino - z. 3 ■ GAETA - Via Gaeta - zona 9 ■ GIUSSANI - Via Giussani - zona 6 ■ MARTINI - P.Le Martini - zona 4 ■ VAL DI LEDRO - Via Val di Ledro - zona 9 ■ VITTORELLI - Via Vittorelli - zona 2 ■ ZURETTI - Via Zuretti - zona 2 Domani ■ AMPERE - Via Ampère - zona 3 ■ CALATAFIMI - Via Calatafimi - zona 1 ■ CALVI - Via Melloni - zona 4 ::: le lettere ■ CESARIANO - Viale Elvezia - zona 1 ■ DE PREDIS - Via Tradate - zona 8 ■ DI RUDINì - Via Rudinì - zona 6 ■ ORBETELLO - Via Orbetello - zona 3 ■ OSOPPO - Via Osoppo - zona 7 ■ ROMBON - Via Rombon - zona 3 ■ SAN MARCO - Via San Marco - zona 1 ■ SEGNERI - Via Segneri - zona 6 ■ TONEZZA - Via Tonezza - zona 7 ■ TRAVERSI - Via Traversi - zona 8 ■ UNGHERIA - Viale Ungheria - zona 4 ■ VAL MAIRA - Via Val Maira - zona 9 hiusura al traffico: Via Cristina Belgioioso e via G.B. Grassi - Lavori Expo 2015: chiusura al traffico (definitiva) di via Cristina Belgioioso, con deviazione di tutto il traffico veicolare in entrata e uscita da Milano sulla Strada Statale n° 233 "Varesina”. Via Ponte Vecchio: all'altezza di Piazza dei Piccoli Martiri sarà chiusa la traffico, per consentire l'esecuzione di lavori stradali di riqualificazione. Termine lavori previsto: 12 aprile 2015. Vi invitiamo a scrivere lettere brevi. La redazione si riserva il diritto di tagliare o sintetizzare i testi OCCASIONE PERSA La Darsena e i parcheggi Matteo Davila e-mail Commenta anche su Fb e Twitter @liberomilano RASSEGNA Fino al 10 aprile, sarà in mostra «La dimensione spirituale dell´arte grafica boema», al Centro Ceco, in via Giovanni Battista Morgagni 20. La prima mostra collettiva dell’arte grafica boema in Italia nasce dalla esclusiva collezione della storica Associazione di grafici boemi Hollar. Segue un percorso artistico degli undici artisti boemi e la loro riflessione su questioni fondamentali dell'esistenza umana e sulle leggi misteriose della natura e dell’universo. Nella mostra rincorrono spesso motivi biblici, richiamano l’attenzione sugli attuali sviluppi della nostra civilizzazione, perseguono i temi letterari, che si ispirano alla storia. Fino al 10/4, Centro Ceco Ingresso libero Tempo fa si era parlato di costruire un ascensore esterno per portare le persone e i turisti fino alle terrazze del Duomo di Milano. Subito si scatenarono le proteste di ambientalisti, puristi del tempo che fu e signor no. Al di là dei legittimi dubbi dei tecnici della Soprintendenza, mi dispiace che questo progetto non si sia realizzato. Oggi le strutture esistenti non riescono a gestire l’afflusso, e sarebbe più giusto poter costruire un nuovo ascensore esterno. Magari quel piano, bocciato ormai un anno fa,non aveva i requisiti progettuali e non si inseriva adeguatamente nel contesto della cattedrale. Però credo che si debba riprovare: l’obiettivo, una maggiore accessibilità anche e soprattutto ai disabili, deve far sì che le istituzioni si impegnino per aiutare la Veneranda Fabbrica. Magari sviluppando un nuovo progetto, che consenta anche di raccogliere fondi per il necessario restyling del nostro amato Duomo. Per una buona notizia, la collocazione della copia della Madonnina ai padiglioni di Expo, c’è un’altro nodo ancora da risolvere. Maurizio Cassani Milano French Connection Lettere di uno sconosciuto MILANO GLORIA MULTISALA ANTEO SPAZIOCINEMA CORSO VERCELLI 18 - TEL. 0248008908 VIA MILAZZO, 9 - TEL. 026597732 Lettere di uno sconosciuto L’altra Heimat - Cronaca di un sogno La famiglia Belier Latin Lover APOLLO SPAZIOCINEMA 15.30-17.50-20.15-22.30 15.30-19.50 15.30-17.50-20.10-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 ARCOBALENO FILMCENTER 13.00-15.30-17.40-19.50-22.00 12.50-15.10-17.30-19.50-22.10 13.00-15.30-17.50-20.00-22.10 13.00-15.30-20.10-22.10 13.00-15.30-17.50-20.00-22.10 VIALE TUNISIA 11 - TEL. 199208002 La famiglia Belier 15.00-17.10-19.20-21.30 Home - A Casa 15.00 Wild 19.10-21.30 Cenerentola 15.00-17.10 Birdman o (l’Imprevedibile Virtù dell’Ignoranza) 16.50-19.10-21.30 ARIOSTO SPAZIOCINEMA VIA ARIOSTO, 16 - TEL. 0287085730 La teoria del tutto Timbuktu 15.00-21.10 17.15-19.10 ARLECCHINO VIA S. PIETRO ALL’ORTO, 9 - TEL. 0276001214-899678903 Third Person Third Person BELTRADE 14.45-17.20-19.55 22.30-V.O.SOTT. VIA OXILIA, 10 - TEL. 0226820592 N-Capace The Repairman Il Segreto Blackhat Smokings 15.00 16.30 18.10 19.50 22.00 CENTRALE MULTISALA Fino a qui tutto bene 14.30-16.30-18.30-20.30-22.30 Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza 14.30-17.00 Foxcatcher - Una storia americana 19.20-22.00 CINEMAX SAN CARLO VIA ENRICO MOROZZO DELLA ROCCA, 12 - TEL. 02 48199689 Spongebob - Fuori dall’acqua Ma che bella sorpresa La teoria del tutto 17.00 19.00 21.00 COLOSSEO V.LE MONTE NERO, 84 - TEL. 0259901361-899678903 DUCALE MULTISALA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.00-17.30-20.00 15.00-18.00-21.00-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 15.30-17.50-20.20-22.30 PIAZZA NAPOLI 27 - TEL. 199208002 Fast & Furious 7 Latin Lover La famiglia Belier Home - A Casa Tempo instabile con probabili schiarite ELISEO MULTISALA 15.00-17.30-22.35 20.00 14.40-16.50 19.00-21.00-22.50 MEXICO Vergine giurata Educazione affettiva ODEON - THE SPACE CINEMA 15.30-17.20-20.00-21.40 19.00 VIA SANTA RADEGONDA, 8 - TEL. 892111 Fast & Furious 7 13.10-16.10-19.10-22.10 Fast & Furious 7 14.30-17.30-21.30 Cenerentola 14.00-16.40-19.20-22.00 Home - A Casa 12.35-14.55-17.15 Drake’s Homecoming: The Lost Footage 19.30-21.10 The Divergent Series: Insurgent 13.00-16.00-22.00 Ho ucciso Napoleone 19.50 L’ultimo lupo 13.30-16.20-19.10-22.00 Into the woods 13.10-16.00-18.50-21.40 La famiglia Belier 12.30-15.00-17.30 Ma che bella sorpresa 20.00-22.20 La scelta 12.50-15.40-18.00-20.10-22.20 Soldato semplice 18.00-20.40 ORFEO MULTISALA VIALE CONI ZUGNA, 50 - TEL. 0289403039 Into the woods Cenerentola L’ultimo lupo Fast & Furious 7 PALESTRINA 15.00-17.30-20.00-22.30 15.15-17.40 20.00-22.30 14.40-17.15-19.50-22.30 Turner Soldato semplice 16.00-18.40 21.15 15.00-17.00-19.00-21.30 15.00-17.10-19.20-21.30 15.00-17.30-19.30-21.30 15.00-16.50 19.35-21.30 VIA TORINO 64 - TEL. 0272008219-899678903 Suite Francese 15.30-17.50-20.10-22.30 La scelta 15.00-16.50-18.40-20.30-22.30 Tempo instabile con probabili schiarite 15.30-17.50-20.20-22.30 Fast & Furious 7 15-17.30-20-22.30 Into the woods 15-17.30-20.10-22.30 La scelta 15.30-17.50-20.20-22.30 Home - A Casa 15-17-19 Birdman o (l’Imprevedibile Virtù dell’Ignoranza) 21 L’ultimo lupo 15.30-17.50-20.10-22.30 Cenerentola 15-17.30-20 Ma che bella sorpresa 22.30 UCI CINEMAS BICOCCA VIALE SARCA, 336 - TEL. 892960 L’ultimo lupo Fast & Furious 7 Spongebob - Fuori dall’acqua Cenerentola Fast & Furious 7 Cenerentola Into the woods La scelta Soldato semplice French Connection Ma che bella sorpresa Ho ucciso Napoleone The Divergent Series: Insurgent Latin Lover Third Person Home - A Casa Third Person Focus - Niente è come sembra UCI CINEMAS CERTOSA 20.30 14.50-17.20 14.50-17.25-20.10-22.30 14.15 21.45 17.00-20.00 15.30-18.20-21.20 14.25-17.30-20.35 15.30-18.25-21.20 14.50-17.20-19.50-22.20 VIA STEPHENSON, 29 - TEL. 892960 Into the woods Fast & Furious 7 Fast & Furious 7 Home - A Casa Cenerentola The Divergent Series: Insurgent L’ultimo lupo Third Person Fast & Furious 7 V.O. Ho ucciso Napoleone La famiglia Belier Cenerentola The Divergent Series: Insurgent Ma che bella sorpresa SPAZIO OBERDAN CINETECA ITALIA 17.00-19.45-22.30 18.15-21.30 17.00-19.30-22.30 17.10 17.00-19.50 22.40 17.00 19.45-22.40 20.30 22.25 17.30-20.00 22.00 16.55 19.40 14.15-17.00-19.45-22.30 16.30-19.30-22.30 14.20 14.00-16.30 19.00-22.00 14.45-17.25-20.00-22.35 14.10-17.00-19.45-22.30 15.30-17.40-20.15-22.20 15.00-17.30-20.05-22.25 14.10 16.55-19.10-21.45 22.20 14.15 20.00 16.50 14.55-17.20 19.40-22.40 14.30-17.05-19.45-22.15 16.45 20.00 HINTERLAND UCI CINEMAS FIORI VIALE MILANOFIORI - TEL. 892960 Fast & Furious 7 La scelta The Divergent Series: Insurgent Fast & Furious 7 V.O. Home - A Casa La scelta Focus - Niente è come sembra Third Person Fast & Furious 7 Home - A Casa Into the woods Cenerentola Second Chance Third Person L’ultimo lupo La famiglia Belier Ma che bella sorpresa Fast & Furious 7 BELLINZAGO LOMBARDO 17.00-22.00 19.55 17.00-22.35 19.40 19.40 17.00-22.00 17.00-22.30 19.30 19.30-22.30 17.15 16.50-19.40-22.30 17.30-20.00-22.35 17.20-19.50 22.20 17.10 19.50 22.20 18.30-21.30 C.C. LA CORTE LOMBARDA - TEL. 02954164445 L’ultimo lupo Soldato semplice Fast & Furious 7 Into the woods Home - A Casa Cenerentola La famiglia Belier Wild La scelta Ma che bella sorpresa The Divergent Series: Insurgent ■ CENTRO v. Larga, 16; v. Dell'Orso, 1; v. Stampa, 14; p.le Cadorna, 11; v. Larga, 16. ■ NORD v. dei Cignoli, 1; v. Lepontina, 13; v. Monterotondo, 1; v.le Zara, 145; v. Monte Santo, 12. ■ SUD v. Comacchio, 4; v. Volvinio, 25; v. Saponaro, 2/c; Ripa di Porta Ticinese, 33. ■ EST v. Varanini, 19; v. Toselli, 2; v. Matteucci, 4; p.le Udine, 8; v. Ciro Menotti, 18; v.le Monte Nero, 59; v. Parea, 13. ■ OVEST c.so Colombo, 6; v. Vignoli 42/44; v. del Pettirosso, 16; v.le Ranzoni, 2; v. F.lli Zoia, 84/2; p.za Stuparich, 4; v. Alex Visconti, 22/a; v. Principe Eugenio, 19; v. Canonica, 32. Turno notturno (dalle ore 21 alle ore 8,30) p.za Clotilde, 1; p.za Cinque Giornate, 6; c.so S. Gottardo, 1; v.le Zara, 38; v. R. Di Lauria, 22. Aperte 24h: Via Boccaccio, 26; V.le Famagosta, 36; Stazione Garibaldi (P.za S, Freud); p.le Stazione Porta Genova 5/3 ang. via Vigevano 45; v.le Lucania, 6; Corso Magenta, 96; v.le Testi, 90 Scatti d’autore per solidarietà CERRO MAGGIORE THE SPACE CERRO MAGGIORE VIA TURATI, 62 - TEL. 892111 Fast & Furious 7 La famiglia Belier Ma che bella sorpresa Third Person La famiglia Belier Into the woods Cenerentola Fast & Furious 7 The Divergent Series: Insurgent Ho ucciso Napoleone Drake’s Homecoming: The Lost Footage La scelta Home - A Casa Fast & Furious 7 Focus - Niente è come sembra L’ultimo lupo MELZO ARCADIA 17.20-20.05-22.40 17.50-22.20 17.00-18.00-20.00-21.10-22.30 16.50-19.50-22.25 16.30-17.30-20.25 17.10-20.20-22.45 17.40-20.15-22.35 16.40-19.45-22.15 18.35-20.30-22.35 20.10 22.50 16.00-19.05-22.10 16.05 18.50-21.25 16.15-21.55 19.20 16.20-19.15-22.15 16.45-19.30-22.20 17.45-21.00 16.00-18.45-21.35 16.15 18.50-20.40 16.45-19.00-21.20 16.00 18.25-21.40 22.30 16.30-19.25-22.20 ARCADIA MULTIPLEX VIA MARTIRI DELLA LIBERTA` - TEL. 0295416444 Into the woods Cenerentola The Divergent Series: Insurgent L’ultimo lupo Fast & Furious 7 21.10 19.50-22.10 22.30 20.10 20.00-21.00-22.40 PADERNO DUGNANO Cenerentola Third Person The Divergent Series: Insurgent Fast & Furious 7 La scelta Into the woods Home - A Casa French Connection Fast & Furious 7 L’ultimo lupo Wild Fast & Furious 7 Soldato semplice Cenerentola Ma che bella sorpresa Fast & Furious 7 PIOLTELLO Luce e design Le opere di Balzano FOTOGRAFIA Al Centro Medico Santagostino, fino all’11 aprile, in piazza Sant'Agostino 1, si terrà la mostra fotografica Serendipia. Centro Medico Santagostino e Coralium onlus , nell’ambito degli eventi culturali a supporto delle proprie attività, presentano Serendipia - Milano 2015. La mostra fotografica è parte delle iniziative di Coralium onlus, che intende mettere in comunicazione il mondo artistico con i propri progetti solidali, in un'ottica di reciproca contaminazione. Organizzata da Nitroglicerina, Serendìpia, la mostra vuole analizzare le tematiche del caso/caos e della dicotomia errore/serendipità in fotografia. Fino all’11/4, p.za Sant’Agostino. Ingr. libero LE GIRAFFE VIA BRASILE, 4 - TEL. 0291084250 Segreti e bugie L’altra Heimat - Cronaca di un sogno ASSAGO VIA PALESTRINA, 7 - TEL. 0287241925 PLINIUS MULTISALA Fast & Furious 7 V.O. Wild Tempo instabile con probabili schiarite Home - A Casa La solita commedia - Inferno Second Chance The Divergent Series: Insurgent Fast & Furious 7 Fast & Furious 7 La famiglia Belier VIALE VITTORIO VENETO 2 - TEL. 0277406300 VIALE ABRUZZI, 28/30 - TEL. 0229531103 VIA TORINO 30/32 - TEL. 02874826 Into the woods Cenerentola Fast & Furious 7 Latin Lover La famiglia Belier Into the woods Fast & Furious 7 V.O. Cenerentola La famiglia Belier VIA SAVONA, 57 - TEL. 0248951802 GALL. DE CRISTOFORIS 3 - TEL. 02780390 Latin Lover Wild Una nuova amica La famiglia Belier Second Chance 15.00-20.00 17.40-22.30 Traffico difficoltoso in: Via Gallarate, Molino Dorino: traffico difficoltoso verso Pero e Tang. Ovest, per modifica della viabilità, ambito lavori Expo 2015. Viale Enrico Forlanini (tratto da Repetti a Cavriana): per lavori linea 4; inoltre chiusura al traffico della corsia riservata in direzione centro città e della svolta a sinistra da v.le Forlanini a via Cavriana. La via Gatto e la via Cavriana sono state disposte a doppio senso.Termine previsto: 30 aprile 2015. L’arte boema in via Morgagni L’ascensore del Duomo È tornata l’acqua in Darsena, dopo undici anni. Bene, finalmente il paesaggio urbano ne guadagna dopo l’abbandono durato troppo tempo. Devo dire che, dati i giusti meriti al progetto legato all’Expo, mi spiace che non si sia riusciti in tutti questi anni a realizzare un parcheggio sotterraneo in quell’area. Certo, lo specchio d’acque è affascinante, ma l’annoso problema della carenza di parcheggi non è stato minimamente risolto. Si potrebbe pensare di realizzarlo altrove nella zona, ma con questa sinistra è impensabile soltanto ipotizzarlo. Turno diurno (dalle ore 8,30 alle ore 21,00) ::: appuntamenti Le lettere via e-mail vanno inviate a: [email protected] Via posta vanno indirizzate a: LiberoMilano - viale L. Majno 42, 20129 Milano. IL RESTYLING Farmacie 17-19.20-21.40 17.30-20.10-22.40 16.45 19-21.45 16.30-18.30-20.30-22.30 17.30-20.10-22.40 16.30-18.30 21 18.15-21 16.40-19.15-21.40 17.30-20.15-22.30 16.40 19.20-21.20 16.20-18.30-20.40-22.50 17-19-21 17.15-20-22.50 UCI CINEMAS PIOLTELLO VIA SAN FRANCESCO, 33 - TEL. 892960 Wild La scelta Fast & Furious 7 Fast & Furious 7 V.O. Fast & Furious 7 | Imax Fast & Furious 7 L’ultimo lupo La famiglia Belier Cenerentola The Divergent Series: Insurgent Into the woods Third Person Focus - Niente è come sembra Home - A Casa L’ultimo lupo L’ultimo lupo Second Chance Ma che bella sorpresa Tempo instabile con probabili schiarite Ho ucciso Napoleone Soldato semplice 17.15-19.45-22.15 18.20-20.30-22.40 17.30 20.30 16.50-19.30-22.30 18.30-21.30 17.15 19.50-22.20 17.10-19.50-22.30 17.15-20.00-22.45 17.00-19.50-22.40 16.55-19.45-22.40 22.20 17.20 19.45 22.30 17.00-20.00 17.30-22.20 20.05 20.05 17.40-22.25 MOSTRA Lo showroom Lolli e Memmoli di Milano ospita da oggi al 30 ottobre 2015 l’esposizione «I flood myself with light ofthe immense». I lampadaripiù notidella collezione Lolli e Memmoli dialogheranno con i lavori dell’artista Christian Balzano, dando vita a un percorso espositivo al confine tra arte e design. Christian Balzano ha creato, infatti, per l’occasione alcune opere di grande formato che interpretano le lampade di Lolli e Memmoli. Tra queste Ugolino circular, una lampada a sospensione di forma circolare e Ugolino system square. In mostra anche alcuni lavori precedenti di Balzano e la collezione di lampade in cristallo colorato di Lolli e Memmoli. Da oggi, via Vivarini 7 Milano. Ingresso libero ROZZANO THE SPACE CINEMA ROZZANO C.SO PERTINI, 20 - TEL. 892111 Fast & Furious 7 16.10-17.25-19.15-22.15 Fast & Furious 7 15.30-18.30-21.30 Home - A Casa 16.40 Cenerentola 15.00-17.40-19.00 Ma che bella sorpresa 21.40 Focus - Niente è come sembra 22.00 Into the woods 16.05-18.55-21.45 Tempo instabile con probabili schiarite 17.00-19.30-21.55 La famiglia Belier 17.25 Soldato semplice 15.00-19.55 Cenerentola 16.30 L’ultimo lupo 16.15-19.10-22.05 Ma che bella sorpresa 19.15 The Divergent Series: Insurgent 16.40-19.25-22.10 Drake’s Homecoming: The Lost Footage 19.00-21.00 La scelta 17.05-19.20-21.35 Third Person 16.00-22.20 Ho ucciso Napoleone 20.30 SAN GIULIANO MILANESE MOVIE PLANET Into the woods Fast & Furious 7 L’ultimo lupo Ma che bella sorpresa Cenerentola Home - A Casa Fast & Furious 7 17,20-19,50-22,30 16,30-19,30-22,30 17,20-19,50 22,30 17,20-19,50-22,30 17,20-19,30 21,40 S.S. 9 VIA EMILIA, ANGOLO VIA TOLSTOJ - TEL. 899 552578 (PREN.) SESTO SAN GIOVANNI C/O CENTRO SARCA - TEL. 0224860547 Ma che bella sorpresa Wild Latin Lover Fast & Furious 7 Into the woods Spongebob - Fuori dall’acqua Focus - Niente è come sembra L’ultimo lupo Home - A Casa The Divergent Series: Insurgent Fast & Furious 7 | Imax VIMERCATE SKYLINE MULTIPLEX 15.15-17.40-20.10-22.30 15.00-19.40-22.10 15.10-17.40-20.20-22.35 15.00-17.45-18.30-20.45-21.30 15.10-19.45-22.20 17.45 15.05-19.45-22.20 15.05-17.35-20.05-22.35 15.15-17.30 19.30-22.15 16.50-19.35-22.20 THE SPACE CINEMA TORRIBIANCHE VIA TORRI BIANCHE, 16 - TEL. 892111 Fast & Furious 7 17.15-18.45-20.30-22.00 The Divergent Series: Insurgent 21.30 Fast & Furious 7 19.10-22.20 Home - A Casa 16.50 Fast & Furious 7 16.30 Ma che bella sorpresa 17.15 Wild 19.40-22.15 Wild 19.35-22.15 The Divergent Series: Insurgent 16.25 Tempo instabile con probabili schiarite 18.25-21.05 Drake’s Homecoming: The Lost Footage 19.00-21.00 Home - A Casa 15.00-17.20 Soldato semplice 19.45-22.10 La scelta 16.40-19.00-21.20 Third Person 17.45-20.55 Into the woods 18.30-21.35 Fast & Furious 7 14.45-18.00-21.15 Ho ucciso Napoleone 19.55 Focus - Niente è come sembra 22.15 Cenerentola 17.10-18.20-21.05 La famiglia Belier 16.35-19.05-21.45 L’ultimo lupo 18.55-21.50 CRONACA __Mercoledì 8 aprile 2015__ 39 @ commenta su www.liberoquotidiano.it Bergamo TREZZANO (MI) Fiamme nel pub: muore il titolare La pista del rogo autoprovocato Locale devastato e 12 feriti: secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe causato un incendio doloso ::: LUCA BASSI ■■■ Era uno dei pub più co- nosciuti di Bergamo, uno dei pochi che ha saputo sfidare e vincere il malcontento di quella fetta di cittadini contrari alla vita notturna in centro. Ieri mattina un incendio, seguito da una forte esplosione, ha completamente distrutto il Maguire’s Pub della centralissima via Previtali di Bergamo. Nello scoppio una persona ha perso la vita: si tratta del 48enne titolare del locale, Gigi Parma, figura molto conosciuta nella Bergamasca non solo per il pub che da sedici anni gestiva con grande successo, ma anche per ilsuo grande impegno a favore dei commercianti che negli ultimi tempi ha portato a grandi conquiste per tutta la categoria che rappresentava, quella dei ristoratori. Cosa abbia scatenato le fiamme e l’esplosione che sono stati fatali a Parma non è ancora del tutto chiaro, ma la pista che gli inquirenti - guidati dal pubblico ministero Fabio Pelosi - stanno seguendo con maggiore insistenza è quella legata all’incendio auto provocato dalla stessa vittima: sono diverse, infatti, le tracce ::: IL FATTO Il pub di Bergamo bruciato. La pista più accreditata, al momento, porterebbe a un incendio provocato dallo stesso titolare [Ftg] VITTIMA Gigi Parma, 48 anni, era il titolare del pub di Bergamo bruciato martedì all’alba (foto Fotogramma) IPOTESI Secondo gli inquirenti, la pista più accreditata porterebbe all’incendio autoprovocato dalla stessa vittima. Nell’incendio il titolare ha perso la vita, mentre sono rimaste ferite altre dodici persone TRACCE Due taniche di benzina sarebbero state usate per le fiamme, mentre indosso alla vittima sono stati ritrovati i guanti in lattice, probabilmente per non lasciare tracce della propria azione. Il suo scooter non era parcheggiato come al solito all’interno del cortile, ma in strada, in un punto ben distante dal portone d’ingresso del locale che ieri mattina sono state trovate durante isopralluoghi della polizia scientifica che fanno pensare che il disastro sia stato provocato dallo stesso Parma. Un rogo doloso finito in tragedia. Come le due taniche di benzina che sarebbero state usate per le fiamme. O ancora i guanti in lattice che la vittima indossava al momento del ritrovamento, probabilmente per non lasciare tracce della propria azione. Infine il suo scooter, che non era parcheggiato come al solito all’interno del cortile, ma in strada, in un punto distante dal portone d’ingresso. Sispiegherebbe così la presenza di Parma all’interno del pub in un orario tanto insolito qual è quello delle 4.30 del mattino, proprio lui che solitamente lasciava le redini del locale ai suoi fidati collaboratori che, come successo lunedì notte, avevano chiuso il Maguire’s intorno alle 3.30. La pista che portava a una ritorsione, sia da parte di singoli, sia da parte di un gruppo legato alla malavita organizzata, sono state escluse dal procuratore capo Francesco Dettori, mentre il pm Pelosi non ha disposto l’autopsia sul cadavere di Parma e ha solo aperto un fascicolo per incendio. Dodici persone sono rimaste ferite. Tenta di uccidere una colonia felina Indagato ottantenne Maltrattamento di animali, furto aggravato e danneggiamento. Queste le ipotesi di reato con cui è stato iscritto nel registro degli indagati un 81enne denunciato dall’Associazione Animal’s Emergency per aver tentato un anno fa di far morire di fame una colonia di gatti a Trezzano sul Naviglio, facendo sparire la casetta di legno che conteneva le ciotole con cibo e acqua. Era l’associazione, dopo aver ottenuto dal Comune la concessione per gestire la colonia felina, a occuparsi dei 7 gatti. Un’iniziativa che non è piaciuta all'indagato, G. I. Rivendicando la proprietà dell’area, alla fine di giugno ha cominciato a tentare di sbarazzarsi dei gatti, chiedendo prima via email a Animal’s Emergency di non distribuire cibo e poi minacciando lo sterminio della colonia entro 48 ore. L’uomo per sette volte tra ottobre e gennaio avrebbe rimosso una casetta in legno di 50 per 30 centimetri costruita da una volontaria e dentro la quale sistemava le ciotole con i viveri. __Mercoledì 8 aprile 2015__