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Tagli alla sanità ei costi trasferiti sulle famiglie
Provincia penultima in Piemonte nei pagamenti: lo studio 2015 di Cribis D&B Nei primi nove mesi del 2015 le imprese italiane non hanno ancora superato le difficoltà nei pagamenti commerciali. È quanto emerge dallo “Studio pagamenti” aggiornato al terzo trimestre 2015, realizzato da Cribis D&B, società del Gruppo Crif specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese piemontesi. In regione la provincia più virtuosa è Biella con il 48,3 per cento di imprese pun- tuali. Seguono Novara con il 45,9 per cento di imprese regolari, Vercelli (45,3 per cento), Verbania (45,2 per cento), Cuneo (42,3 per cento), Asti (40,6 per cento), Alessandria (39,3 per cento). In ultima posizione Torino, dove solo il 34,2 per cento delle imprese paga alla scadenza le fatture. Le imprese della provincia alessandrina si posizionano così al penultimo posto in Piemonte e sono al 42° posto a livello nazionale. (E.So.) . Martedì 1 dicembre 2015 3 In Primo Piano ‘Tagli alla sanità e i costi trasferiti sulle famiglie’ SINDACATI Domani pomeriggio l’assemblea pubblica con i direttori dell’azienda ospedaliera e dell’Asl Al n La mobilitazione dei sindacati sandria all’insegna del tema ‘Saa difesa della sanità pubblica ar- lute bene primario’. riva ad Alessandria. Con i tempi confederali un po’ dilatati che Le contestazioni di Cgil, Cisl e Uil non sempre coincidono con quel- I sindacati confederali provinciali reali, Cgil-Cisl-Uil della provin- li, e regionali, hanno organizzato cia hanno rilanciato a livello ter- l’evento cui parteciperanno Vitritoriale la piattaforma sociosa- torio Demicheli, Responsabile nitaria e assistenziale. E alla con- Seremi della Regione Piemonte; ferenza stampa organizzata per Giovanna Baraldi, direttore gepresentare la mobilitazione che nerale dell’azienda ospedaliera ha già preso le mosse a livello re- di Alessandria; Gilberto Gentili, gionale, annunciano critiche, os- direttore generale dell’Asl Alesservazioni e proposte per la sani- sandria; Domenico Ravetti, contà e presentano l’incontro dal ti- sigliere regionale e presidente tolo “Riduzione dei servizi sanita- della Commissione Sanità. A giuri peggiori condizioni di lavoro dizio di Aldo Gregori, segretario per i dipendenti, assengenerale della Uil, in za di un confronto vero Piemonte «i posti letto con i sindacati, costi trasi sono ridotti da 17.000 sferiti alle famiglie”. Sotto accusa a 15.000 e ad AlessanL’appuntamento è per anche gli effetti dria sono spariti 76 posti domani, mercoledì, alle del Piano di letto negli ultimi cinque 15, al Teatro Parvum di rientro della anni (nell’ospedale dal Alessandria, in via MazRegione, che capoluogo i posti letto zini 85, con l’assemblea però da Roma sono seicento cui si agpubblica organizzata da ottiene un giungono quelli dei noCgil, Cisl e Uil di Ales- primo via libera socomi presenti nei Co- I sindacati temono una progressiva riduzione dei servizi muni centro zona, ndr). È aumentata la mobilità del personale e mancano ancora adeguati servizi territoriali». Sergio Didier, responsabile della Cisl Alessandria - Asti, sottolinea che «la scelta di fare un’assemblea pubblica è perché il problema è di tutti. L’auspicio è che sia un confronto sereno, partecipato e condiviso». Tonino Paparatto, segretario generale della Cgil, ha dichiarato in confe- DOMENICO RAVETTI ‘Ricerca e trasparenza sono gli obiettivi per ripartire’ Domenico Ravetti, alessandrino, consigliere regionale e presidente della Commissione Sanità, continua a lavorare su un fronte delicato e complesso. Passa dagli incontri su disagio e nuove povertà a interventi mirati su questioni, altrettanto delicate, come l’ospedale della ricerca («È il futuro per Alessandria»), di cui è profondamente convinto, ai livello di trasparenza delle aziende sanitarie locali in relazione alla disposizioni previste dalle più recenti normative tra cui la legge anticorruzione. Infatti è stata pubblicata una ricerca sul rispetto delle norme sulla trasparenza degli atti amministrativi. Il dossier (‘Trasparenza, etica e legalità nel settore sanitario’) è il risultato della collaborazione tra Libera, Avviso Pubblico, Coripe Piemonte, AUTOMOTIVE ALESSANDRIA di Paolo Lavezzaro Alessandria • Via Don Giovine 19 Tel/Fax 0131 265801 • Cell. 339 5996359 www.automotivealessandria.it Gruppo Abele e l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali. Tra le note critiche quelle dell’azienda ospedaliera di Alessandria, unica struttura sanitaria del Nord finita nella poco lusinghiera classifica dei “peggiori 10” con solo 10 dei 24 criteri soddisfatti. «Quella fotografata è una condizione del passato. Dobbiamo ripartire - dice Ravetti - dalle tante eccellenze presenti e, per questo, mi sento di esprimere la mia vicinanza a tutti i dipendenti dell'azienda ospedaliera e il sostegno ai dirigenti affinché ottengano presto i risultati che servono, soprattutto e per primi ai cittadini». (E.So.) renza stampa che si può «dire sì a una riorganizzazione. ma i servizi di trasporto devono andare di pari passo al cambiamento e non come succede ora». Tradotto, rivedere i servizi erogati nei singoli ospedali deve avvenire parallelamente a una politica dei trasporti capace di fare in modo che i territori non siano penalizzati e che le fasce di popolazione più disagiate trovino una risposta efficace». Tra le contestazioni di Cgil, Cisl e Uil alla sanità piemontese, il blocco del turnover «provocato dal Piano di rientro della spesa ospedaliera: sono stati persi in circa quattro anni oltre 3000 unità di personale colpendo così il vero valore aggiunto del Servizio sanitario regionale: il lavoro». La scorsa settimana si è intanto conclusa al Ministero dell’Economia la verifica dei programmi operativi e dell’andamento economico della sanità piemontese del primo semestre 2015. Il tavolo tecnico «non ha chiesto al Piemonte di proseguire i programmi operativi nel prossimo biennio e questo fa ben sperare» commenta Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità. Nelle prossime settimane il tavolo ministeriale dovrà completare la verifica sulle previsioni di Bilancio 2015, alla luce del riparto del fondo sanitario nazionale. n Enrico Sozzetti [email protected] Vendiamo auto nuove e usate Acquistiamo auto e moto anche d’epoca con pagamento immediato 18 Martedì 1 dicembre 2015 Alessandria Dintorni IN BREVE n Castelferro L’Arpa verifica la qualità dell’aria Per tutto il mese di dicembre l’Arpa posizionerà due stazioni di rilevamento della qualità dell’aria. Una sarà installata nella zona degli impianti sportivi a Predosa, per proseguire il monitoraggio invernale e confrontare i dati con quelli del 2011, l'altra, per la prima volta, a Castelferro permetterà di monitorare la qualità dell'aria in un'area sottovento rispetto all’autostrada e alla zona industriale di Predosa. (D.Te.) n Predosa Rinegoziazione dei mutui La modifica al patto di stabilità non è tutto. Risparmiare è l'imperativo dei piccoli comuni. «La rinegoziazione dei mutui in corso di ammortamento consente un risparmio annuo di circa 4 mila euro ed evita il pagamento della quota capitale della rata del secondo semestre 2015 pari a circa 10 mila euro». Quest’ultima somma è utilizzata per definire gli equilibri in sede di assestamento del bilancio, discusso ieri sera dal consiglio comunale. (D.Te.) n Sezzadio Il Comune sostiene le associazioni Ci sono ancora Comuni che danno contributi alle associazioni. Il sindaco, la giunta e i consiglieri si sono autotassati. Dopo l'offerta di 2.500 euro al doposcuola e ad altre iniziative del paese, l'amministrazione ha raggranellato 1.400 euro per la Pro Loco, che però si è sciolta. “Non sappiamo a chi darli, o meglio confidiamo nella ricostituzione dell'associazione”, ha detto la giunta. (D.Te.) Solero, venerdì incontro con Massobrio Quattordio: polentata e mercatini Proseguono gli incontri con gli autori piemontesi a Solero. Venerdì 4 dicembre, serata con lo scrittore Giulio Massobrio. La organizza la Biblioteca civica “Pietro Gallinotti” in collaborazione con il Comune, che propone per le 21 in piazza Libertà presso il palazzo comunale una chiacchierata con Massobrio (che ha radici solerine) per parlare dei suoi libri, da “Occhi chiusi” a “Rex “ a “L’eredità dei santi”. (C.R.) Due iniziative promosse dalla Pro Loco di Quattordio. Sabato alle 20, nella Sala Maestri, appuntamento con la cena ‘Polentissima’ durante la quale verranno servite tre varianti della golosa specialità. Quota di partecipazione 17 euro. Domenica 13 dicembre è in programma la gita ai mercatini di Natale a Trento, con partenza alle ore 6 da piazza Olivazzi. 22 euro il costo per i soci, 25 per i non tesserati. Info: 345 4047742. (S.F.) Gli ordini ci sono ma la fabbrica rischia di chiudere FELIZZANO Seri problemi per la Icif, a rischio 50 dipendenti. E uno di loro scrive: “Sono mancate persone capaci” n Rischia di chiudere i battenti, costruzioni. I dati parlano chiadopo quasi 40 anni d’attività, l’I- ro: negli ultimi cinque anni, in Icif di Felizzano. L’azienda, fon- talia, hanno chiuso definitivadata nel 1977 che si occupa di la- mente i battenti il 75% delle attivorazione del legno e produzione vità simili. La Icif ultimamente ad’infissi, soltanto a marzo aveva veva anche avviato collaborazionominato il nuovo Consiglio ni all’estero (Stati Uniti, Svizzed’amministrazione. La coopera- ra, Israele, Tunisia e Francia). Utiva, qualora non dovesse trovare n’importante fetta di mercato un altro socio pronto a rimpin- che corrispondeva al 15% dei ricavi complessivi. Un guare le casse per copriprovvedimento non re le spese vive, potrebsufficiente, infatti la be andare in liquidazioditta era stata costretta ne. Dissesti dovuti prina ridimensionarsi accipalmente, pare, a nucorpando lo stabilimenmerosi insoluti e non alla mancanza effettiva di L’azienda Icif to di Fubine a quello di ordini commissionati è stata Felizzano. In forse il fualla stessa. fondata turo di una cinquantina È sicuramente un perionel 1977. di dipendenti che su Fado economicamente Si occupa di cebook danno voce a ridifficile nel settore delle legno e infissi cordi del passato e Non solo un posto di lavoro «Quando un posto di lavoro non è solo un posto di lavoro, ma è parte della tua vita come tutte le persone che condividevano con te i triboli quotidiani, con cui e per cui ti sei battuto. Apprendere che è tutto finito, che quella parte della tua vita non esiste più, che ognuno dovrà prendere una strada diversa e allontanarsi irrimediabilmente da quel gruppo, ti riempie il cuore di tristezza. Sapere che tutto ciò accade perché qualcuno ha determinato negli anni la condizione del disastro nonostante gli avvertimenti, le polemiche e le discussioni, ti riempie il corpo di rabbia. Quel posto così come lo hai conosciuto non esiste più. Quanti problemi affrontati e risolti solo grazie alla capacità di noi colleghi, attrezzati come gli italiani nel deserto ma lo stesso capaci di costruire finestre a regola d'arte. Quanti mesi SOLIDARIETÀ BASALUZZO 1977 La Icif di Felizzano lavora legno e fabbrica serramenti passati senza stipendio tentando in tutte le maniere di salvare quel posto. Lavorando anche oltre l'orario. Lavorando in condizioni disperate. Quanti rospi ingoiati, quante volte si è fatto buon viso a cattivo gioco per poi finire così. 50 persone mal contate delle più di 70 che eravamo. 50 famiglie. Un sacco di dubbi per il futuro. Come posso dimenticare quanto abbia tentato di farlo, quante ore passate in quegli uffici per strappare risposte che non sono mai arrivate, promesse mai mante- nute. Mi viene alla mente una frase scritta sulla pietra di un cippo abbandonato nel deserto Mancò la fortuna, non il valore. Il valore posso assicurare che mai mancò, almeno tra i miei colleghi, mancò sì la fortuna, la fortuna di avere persone in grado di decidere onestamente e con capacità, persone all'altezza morale e professionale di noi poveri operai sporchi e puzzolenti di legno». n Sveva Faldella Stella Bianca marcia Vincono gli agricoltori: niente lago per la pace ‘Oltre la paura’ ‘Sarebbe stato il nostro Vajont’ n «Torniamo a correre. Per amicizia e solidarietà. Per sottolineare che lo sport, la cultura, l’arte e la musica possono essere l’arma per avvicinare i popoli, rispettandone le diversità. Non dobbiamo essere per forza tutti uguali, ma possiamo essere amici. Rispettandoci». Domenica 13 dicembre, alle 8.30, l’Associazione Stella Bianca Laura Garavelli sarà in piazza della Libertà, ad Alessandria, davanti a Palazzo Rosso, con una fiaccola accesa: «La porteremo di corsa a Cuccaro, passando per San Salvatore e Lu. Invitiamo tutti ad accendere una candela, una luce. Per la pace. Un atto simbolico per ricordare le vittime di Parigi e di tutti gli atti terroristici». Stella Bianca lavora da sette anni per aiutare la popolazione somala, donne e bambini che hanno bisogno di cure mediche. Vuole portare un messaggio di pace e di solidarietà. La staffetta ‘Oltre la paura’ è formata da sei atleti (tre podisti e tre ciclisti): arriverà a Cuccaro, sul piazzale della chiesa dove ad attenderla ci sarà il parroco del paese oltre alla cittadinanza, dopo una sosta a San Salvatore Monferrato accolta dal sindaco, Corrado Tagliabue. n M.Ga. SAN SALVATORE La festa dei coscritti del 1974, ricordando Luca Speciale Si ritrovano ogni anni, perché per festeggiare con i coscritti non è il caso di aspettare le ‘scadenze rotonde’. E così ecco prota- preoccupazioni per il futuro, proprio come questo stralcio. gonista la classe 1974 di San Salvatore Monferrato, numerosa per pranzo conviviale occasione per ricordare, come sempre, un amico che non c’è più, ovvero Luca Speciale, il ragazzo al quale, ogni estate, è dedicato uno spettacolo in musica. n Il progetto del lago agricolo è colato a picco. Domenica nella sala della Soms di Basaluzzo, l'assemblea degli utenti del Consorzio irriguo Torrente Lemme di Basaluzzo ha discusso il progetto “Lago di Rio Tiglieto” alla presenza degli ingegneri progettisti e del direttivo del Consorzio Destra Bormida, al quale il consorzio locale appartiene. Al termine della discussione, «l’assemblea degli utenti ha deciso per l’interruzione dell’elaborazione del progetto», comunica in una nota il direttivo. Non dice che «il 75% dei soci ha bocciato l'opera idraulica da 1,128 milioni di euro». Per i tecnici e per il presidente Bavastro, che al termine della votazione si è dimesso, la proposta del lago sarebbe l'opportunità di rafforzare le risorse idriche per l'irrigazione, anche attraverso la raccolta delle acque piovane. Per gli agricoltori, ascoltati all'uscita, dato che i giornalisti sono stati accompagnati fuori dalla sala della Soms, è un’opera «invasiva, faraonica e inutile, dannosa per l'ambiente, potenzialmente rischiosa per l'incolumità della gente e costosa». L'invaso sul rio al confine con Francavilla Bisio riguarderebbe un'area di 250 mila mq da trasformare in oasi naturalistica. «La capienza idrica sarebbe di 225 mila mc d'acqua, delimitati da un muro di terra non soggetto a collaudo, alto 11 metri con un fronte lineare di 70 metri, alla base uno strato di pvc per evitare infiltrazioni». Sei soci prima dell'assemblea hanno presentato istanza di accesso agli atti. «Bisognava fare chiarezza – spiegano - su questo progetto nebuloso, che porta il BASALUZZO Marciapiede: polemica dal prefetto La consigliera di minoranza di Basaluzzo, Rosanna Borsa, ha inviato una lettera al prefetto in merito al ‘camminamento tra il cimitero ed il centro abitato di Basaluzzo’. «Il camminamento - si legge - non ha i requisiti di sicurezza per i pedoni e neppure per i veicoli, e nonostante che i cittadini abbiano chiesto al sindaco di apporre i marciapiedi, o qualsiasi altra forma di sicurezza, non hanno avuto nessuna risposta». Il motivo della richiesta sta soprattutto nel fatto che «qui continuano a sostare mezzi pesanti e veicoli. Sta avvenendo quello che avevamo pronosticato, e cioè , un parcheggio per qualsiasi mezzo che abbia voglia di sostare, in modo abusivo e pericoloso». La somma stanziata è di 25.000 euro, le spese ammontano a 2.217 euro. «Come verranno spesi?». logo della Regione, dei consorzi di Basaluzzzo e Destra Bormida, del Comune. Da tempo si parla del lago irriguo, ma nessuno immaginava un invaso di questa portata. Gli stessi soci non sapevano. Li abbiamo informati prima della votazione, che è avvenuta in modo palese con appello nominale, ma rigorosamente a porte chiuse». Ma chi dovrebbe pagare? «Non si può pensare di poter caricare il canale irriguo Bedale, attingendo da un rio totalmente secco e dal torrente Lemme, che per molti mesi all'anno è asciutto – hanno detto alcuni soci dopo l'assemblea - Se tassi e nutrie forassero la protezione, la distesa di fango coprirebbe i campi fino alle case: il Vajont della Val Lemme». Non secondario è l'aspetto economico. Circa il 50% del progetto sarebbe finanziato dalla Regione, il 46% della spesa, cioè 530 mila euro, sarebbe a carico di quasi 200 utenti di Basaluzzo e Fresonara, proprietari di terreni fino a Predosa e Capriata, che in 100 anni hanno visto crollare l'economia del fieno al minimo storico, da 3 a euro al quintale e scomparire gli allevamenti bovini, a Basaluzzo ne è rimasto uno. «Il bilancio annuale del consorzio, approvato al netto del potenziale finanziamento di 650 mila euro dalla Regione, è di appena 13 mila euro. Per sperare in un taglio in più di fieno, oltre alla quota capitale dovremmo spendere 20 mila euro per pompare acqua». «In queste ore si decidono il nuovo direttivo e il destino del progetto – dicono i dissidenti - temiamo che, avendo già speso 60 mila euro per la progettazione, il disegno del lago venga portato avanti dal Consorzio Destra Bormida, che è l'interlocutore dei consorzi irrigui della zona presso la Regione». n Daniela Terragni 30 Il cartello che non trova pace Martedì 1 dicembre 2015 Passano i mesi e il cartello toponomastico di via Baden Powell, sito presso il parco del Castello dei Paleologi, non trova pace. Risistemato dai cantonieri del Comune, è stato nuovamente divelto da incivili ragazzotti che popolano l’area vicina alla stazione e ne combinano di ogni. Secondo una becera prassi ahinoi consolidata, il cartello, estirpato dalla sede cementizia, viene spostato nell’area a mo’ di vessillo di stupidità. Acqui Terme IN BREVE n Torino Sulla vittoria interviene Ottria La sentenza Carsu ha liberato i Comuni dell’Acquese dal pericolo di un risarcimento milionario per la mancata installazione di una discarica e un bio-digestore. Una vittoria raggiunta «grazie alle scelte operate negli anni da parte delle amministrazioni coinvolte che non hanno ceduto a tentativi transattivi maldestri o a patteggiamenti e all’ottimo lavoro del liquidatore Cuffini – ha dichiarato il Consigliere regionale Walter Ottria – Si è finalmente fatta giustizia rispetto alle buone ragioni rappresentate dalle amministrazioni pubbliche». (M.P.) n Allarme Ancora furti messi a segno in città Continua l’ondata di furti nella città bollente. Dopo l’ “arrampicata” al secondo piano lungo un discendente dell’acqua piovana di una casa di via Stazielli, ci giungono altre segnalazioni di ruberie in via Piave, nella frequentata piazza San Guido e presso il chiosco collocato all’inizio della pista ciclabile. «Succede ogni anno in concomitanza con la festa di Santa Caterina e la presenza delle giostre in piazza Allende» ha lamentato Marianna, una vittima, ormai giunta al triste record del terzo furto subito. Non resta che sperare in una maggiore sorveglianza per il prossimo anno. (M.P.) n Comune 200 foto di ‘magagne’ L’ultimo Consiglio comunale acquese ha visto, tra gli altri, un particolare intervento del consigliere Giuseppe Volpiano. Nella precedente seduta l’esponente dell’opposizione aveva lamentato “magagne” sparse in giro per la città, invitando con veemenza l’amministrazione locale ad intervenire. La risposta del sindaco Enrico Bertero è stata particolarmente incisiva e, secondo il suo stile, diretta e verace sul proprio pensiero a difesa dell’agire governativo. Nella concione del 25 novembre l’esponente del Centrosinistra ha deciso di fare dono al Sindaco e alla Consulta per il Decoro Urbano di 200 scatti fotografici che ritraggono le criticità (le magagne, appunto) della città bollente. (M.P.) Sentenza Carsu, no al risarcimento milionario IL CASO La Corte di Appello chiude la questione del Consorzio Acquese Rifiuti Solidi Urbani n Nei giorni scorsi la Corte di amministrativo che ha consideAppello di Torino ha emesso la rato sgraditi gli impianti previsti tanto attesa sentenza “Carsu” nel progetto e destinati allo smal(Consorzio Acquese Rifiuti Solidi timento dei rifiuti dell’Acquese. Urbani) relativa ad un’annosa L’azienda, visto sfumare l’affare, pendenza giudiziaria sul proget- decise di citare in giudizio il Conto di una discarica a Cassine, in sorzio e chiedere un milionario regione Gavonata, e di un bio-di- risarcimento del danno per lucro gestore ad Acqui Terme. Dopo 19 cessante e danno emergente. Doanni di citazioni e ricordi, la vi- po ripetute condanne degli enti locali ed un “passaggio” cenda pare essere giunin Cassazione nel 2013, ta al capolinea. L’azione gli atti processuali sono legale fu intrapresa perché i Comuni aderenti al Relativa ad giunti ai giudici della Consorzio decisero, a seun’annosa Corte d’Appello di Toriguito di una votazione pendenza sui no che hanno definitivasollecitata dalla mobiliprogetti di mente dichiarato il Contazione popolare, di reuna sorzio non responsabile vocare il contratto alla discarica a dello stop avvenuto ad isocietà RT Ferrero spa. Cassine e di nizio lavori. A giustificazione del reun bio- In verità in questi anni è cesso unilaterale, un digestore stata alta la preoccupamutato sentire politicoad Acqui zione dei consorziati NIZZA chiamati, in caso di soccombenza, a rispondere del danno (4,8 milioni di euro) secondo quote. Per il Comune di Acqui Terme, titolare del 47% delle azioni, la pendenza è divenuta una sorta di “Spada di Damocle”, un argomento acceso del dibattito politico locale. «Ricordo che quando la Giunta presentò il primo bilancio, Aureliano Galeazzo dall’opposizione ci accusò di essere degli incoscienti perché non avevamo costituito un accantonamento per far fronte al risarcimento Carsu – ha dichiarato Enrico Bertero, sindaco di Acqui Terme – Sottolineando che il caso non era di responsabilità della mia amministrazione ma di quella bosiana, ho sommessamente evidenziato che si è condannati quando c’è una sentenza all’ultimo grado di giudizio. Quindi, mettere da parte delle risorse avrebbe comportato dei sacrifici ai servizi della comunità». Voci di Palazzo Levi, in realtà, parlano di cifre di tutto rispetto accantonate per far fronte alla La sentenza chiude una vertenza storica sui rifiuti acquesi sconfitta. Circa due milioni di euro sarebbero stati ricavati da variazioni al bilancio di assestamento e parte dai risparmi previsti per legge. Ora queste risorse saranno disponibili per altri lavori utili. L’esperienza Carsu permette al primo acquese una digressione sulle “reductio ad unum” imposte agli enti locali. «Sono tante le situazioni che inviterebbero il buon senso governativo a emancipare i Comuni da tanti obblighi di condivisione che portano a disservizi e spreco di denaro pubbli- co – ha continuato il primo acquese – Ad esempio la competenza sull’Atc - case popolari l’avrei affidata ai Comuni maggiori. Invece hanno unito le province di Alessandria, Asti e Cuneo, rendendo più farraginosa la condivisione di obiettivi e l’istruzione delle pratiche. Lo stesso dicasi per l’Asca (convenzione per i servizi socio assistenziali) che ha attribuito ai piccoli municipi un discutibile potere di veto che rende difficile ogni decisione». n Massimiliano Pettino TERME È già arrivato il momento Ultimo giorno per gli svizzeri delle strategie elettorali Altrimenti tocca a ‘Orione- Gavio’ n La prossima primavera sono in calendario, a Nizza Monferrato, le elezioni amministrative e pare ci siano già in corso discussioni, trattative nonché possibili alleanze e potenziali deleghe in caso di vittoria. Il sindaco uscente Flavio Pesce non ha mai escluso, ma neanche confermato ufficialmente, una propria nuova candidatura mentre il primo ad annunciare una lista concorrente è stato il gruppo del Movimento 5 Stelle della Valle Belbo. Gli attivisti locali sono presenti ogni sabato mattina con il gazebo in piazza Martiri di Alessandria dove forniscono informazioni e accolgono interessamenti alla possibile lista. Ad aver messo in campo qualcosa di diverso da una lista, invece, sono i due ex amministratori di centrosi- nistra: Maurizio Carcione, già sindaco, e Sergio Perazzo, già vice sindaco della stessa giunta. Si tratta del “progetto Polis”, una sorta di laboratorio di idee che ha come obiettivo quello di lavorare su un nuovo programma e sulle necessità della città. Una raccolta di spunti e sollecitazioni che rimane a disposizione di tutti quei candidati sindaci che desiderano adottarla, sebbene Carcione non escluda un proprio possibile impegno in prima persona. Nel frattempo, sono attese alcune novità sul circolo nicese del Partito Democratico per il quale la segreteria provinciale aveva nominato commissario l'ex sindaco cortiglionese Andreino Drago. n Emanuela Crosetti n Seppur sulle Terme giornali e social network abbiano già suonano “le campane a morto”, nelle carte procedurali non è stata ancora detta la parola fine. È vero, Gianlorenzo Binaghi, amministratore delegato della società svizzera, Holding South Marine Real Estate SA, non si è presentato presso lo studio Ambrosini a sottoscrivere il contratto di acquisto relativo all’81,1% delle quote di Terme di Acqui spa, fetta aziendale di proprietà regionale (tramite Finpiemonte spa). Una mail avrebbe chiesto al presidente regionale Sergio Chiamparino di fissare un incontro interlocutorio per chiarire alcuni aspetti del discusso bando pubblico realizzato dalla partecipata RICALDONE piemontese. A quanto pare il vertice di Palazzo Lascaris avrebbe concesso un termine breve che scadrà domani a mezzogiorno. Laddove all’ente non fossero presentati assegni circolari per 1.655 mila euro, l’offerta svizzera verrebbe dichiarata decaduta. Al contrario, in caso positivo, verrebbe fissato un'altra scadenza settimanale e il mercoledì successivo la Holding South Marine Real Estate dovrebbe depositare altri titoli di pagamento per 1.655 mila euro (cioè il 10% dell’offerta pubblica presentata), unitamente alle credenziali necessarie per concludere la procedura di affidamento (fideiussioni, attestazioni antimafia, eccetera). Il bando, però, è tutt’altro che destinato a sfumare nel nulla in caso di un ripensamento elvetico, perché a decadere sarebbe l’offerta e non la procedura. Chiusa la pista svizzera, si aprirebbe la trattativa privata con l’altro partecipante, il gruppo Orione-Gavio, che aveva presentato una proposta al di sotto del limite minimo di acquisizione. La particolarità del bando “made in Ambrosini”, al rialzo e al ribasso, almeno sul piano teorico dovrebbe garantire la tanto agognata continuità aziendale richiesta dagli acquesi, politici e non. La liquidazione, infatti, viene vista come una eventualità nefasta e deleteria. n M.P. PROSPETTIVE Bulgaro arrestato su mandato internazionale Canelli, affari con Kirkuk? n I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Acqui Terme hanno nei giorni scorsi tratto in arresto per uso di atto falso, un 32enne bulgaro, N.S., in esecuzione di un mandato europeo emesso dalle autorità della Repubblica di Bulgaria. I fatti risalgono al febbraio del 2013 quando il soggetto, da tempo in Italia, si è presentato presso la motorizzazione civile di Asti per convertire la propria patente bulgara in una omologa italiana. I funzionari della Motorizzazione, però, insospettiti della veridicità di quella licenza di guida, hanno sospeso la prativa e trasmesso il documento all’autorità estera per accerta- menti. Le analisi esperite dall’Ente straniero hanno smascherato il soggetto richiedente, attestando la falsità del documento; informate le autorità di giustizia locali, N.S. veniva processato per “Uso di atto falso” e condannato ad otto anni di reclusione. Il reo, tuttavia, per sottrarsi alla cattura, era fuggito in Italia facendo perdere le proprie tracce. La magistratura bulgara, dunque, ha spiccato un mandato d’arresto europeo al fine di rintracciarlo ed assicurarlo alla giustizia. Nei giorni scorsi i militari dell’Aliquota Operativa di Acqui Terme, nel corso dei servizi di prevenzione di reati contro il patri- monio, hanno notato che a Ricaldone, in un’abitazione isolata tra le vigne, viveva un cittadino straniero “poco incline alla vita sociale”. Insospettiti hanno atteso una sparuta uscita del nuovo ricaldonese e, sottoponendolo ad attività di identificazione attraverso le banche dati comunitarie, hanno scoperto l’esistenza del mandato di cattura internazionale. Immediatamente il bulgaro è stato condotto in caserma e, dopo le formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Alessandria a disposizione della Corte d’Appello di Torino, in attesa dell’estradizione. n M.P. n Canelli apre le porte al medio Oriente. Dopo Cina, Ungheria ed Argentina, arriva la richiesta di collaborazione da Kirkuk, città irachena a nord della capitale Baghdad e che conta circa 750 mila abitanti. Vi convivono turkmeni, curdi, assiri, arabi e rappresenta il centro economico maggiormente trainante del Paese grazie alla presenza del più importante giacimento petrolifero dell'Iraq: «Si tratta di una collaborazione che pertiene a scambi economici e culturali tra le nostre due realtà – ha dichiarato il sindaco canellese Marco Gabusi – L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di dare corso all'approccio nell'interesse delle relazioni internazionali Europa-Asia per giungere a scambi commerciali, istituzionali e culturali tra Canelli e Kirkuk». Il primo nonché concreto passo verso un rapporto di collaborazione tra le due realtà sarà la visita di una delegazione irachena a Canelli nei primi mesi del 2016. L'iniziativa è sostenuta dall'Unione Industriale di Asti e coordinata dall'associazione Italia nel Mondo rappresentata da Franco Quaglia, presidente del sodalizio con sede in Asti. A partecipare allo scambio è anche la Provincia di Asti. n E.C. ݱ°·¿ ¼· ¿¿èêëçí¼ºð¼»ï½»çë¼êçºîîíê¼ð¾ïèì¿ X «²¿ -¬®¿¹» ¯«±¬·¼·¿²¿ò X ½±³» -» ±¹²· ¹·±®²± ª»²·--»®± ¿¾ó ¾¿¬¬«¬· ¼«» ¶«³¾± ½¿®·½¸· ¼· °¿--»¹ó ¹»®·æ ´± -³±¹ ·² Û«®±°¿ «½½·¼» ìíð³·´¿ °»®-±²» ¿´´•¿²²±ò × ½±³¾«ó -¬·¾·´· º±--·´· ó ½¸»ô ·² ¬»³°· °·' ´«²ó ¹¸·ô °®±¼«½±²± ·´ ¼·--»-¬± ½´·³¿¬·½± ó -±²± · °®·²½·°¿´· ®»-°±²-¿¾·´· ¼· ¯«»-¬± °»-¿²¬» ·³°¿¬¬± -¿²·¬¿®·± ¼·®»¬¬±ò Ô± ½»®¬·º·½¿ ·´ ®¿°°±®¬± ¼»´´•ß¹»²¦·¿ »«®±°»¿ ¼»´´•¿³¾·»²ó ¬» «-½·¬± ±¹¹·ò Ô¿ °®»--·±²» ¼»´´•·²¯«·²¿³»²¬± ®»-¬¿ ³±´¬± ¿´¬¿ ²»´´» ½·¬¬@ ²±²±ó -¬¿²¬» ´•¿³³±¼»®²¿³»²¬± ¼»´ °¿®ó ½± ¿«¬±ô º±®-» ¿²½¸» ¿ ½¿«-¿ ¼»´´± -½¿®-± ®·¹±®» ²»´´¿ ³·-«®¿¦·±²» ¼»´ó ´» »³·--·±²· ¼»· ²«±ª· ³±¼»´´·ò Ï«»ó -¬¿ -·¬«¿¦·±²» ½±-¬®·²¹» ¾«±²¿ °¿®ó ¬» ¼»· ½·¬¬¿¼·²· »«®±°»· ¿ ®»-°·®¿®» ¿®·¿ º«±®· ¼¿· ´·³·¬· ¼· ´»¹¹»ò Û ´•×¬¿ó ´·¿ 8 ¬®¿ · °¿»-· °·' -¿½®·º·½¿¬·æ ¼»¬·»ó ²» ·´ ®»½±®¼ ¼»´´» ª·¬¬·³»ô èì³·´¿ ¿´´•¿²²±ò uÒ±²±-¬¿²¬» · ³·¹´·±®¿³»²¬· ÐßÎ×Ù×ò -¬» ±®»ô ¿²½±®¿ «²¿ ª±´¬¿ô «¾¾·¼·-½±²± ¿´ °¿®¬·¬±æ 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Nello stesso periodo, l’anno prima erano stati 628 259 in itinere L’istituto calcola anche quelli nel tragitto casa-lavoro: sono stati 54 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 18,6 per cento È l’aumento totale delle morti sul lavoro che si è registrato tra gennaio e ottobre rispetto allo stesso periodo nel 2014 A nche la ripresa dell’economia, almeno quella che abbiamo visto fin qui, ha un’altra faccia della medaglia. L’occupazione riprende fiato, i posti di lavoro risalgono, ma aumentano anche le probabilità statistiche di incidenti letali. Questo è quanto emerge dai dati, ancora parziali, in mano all’Istituto nazionale per gli infortuni sul lavoro. Dopo un decennio di cali, gli incidenti fatali tra gennaio e ottobre del 2015 hanno ripreso ad aumentare: 101 in più rispetto al 2014. Che ci fosse un peggioramento l’Inail lo aveva visto sin dai primi mesi dell’anno. Ora il dato si va consolidando, e preoccupa i vertici. Alla fine di ottobre i decessi «con esito mortale» sono stati 729, un centinaio in più dei 628 nello stesso periodo del 2014 (+16 per cento). La forbice si allarga ancora se a questi si aggiungono le morti di chi andava o tornava dal lavoro, quelle definite «in itinere»: 259, 54 in più dell’anno scorso. In totale si arriva a 988 morti, 155 in più di un anno fa. «Il dato è grezzo, tutto da approfondire», frenano dall’Inail. Per intendersi: il monitoraggio registra tutti i casi, da coloro i quali non vengono censiti nelle classifiche ufficiali perché non tutelati dalle norme Inps (ad esempio i pompieri o il personale militare) così come il caso di chi perde la vita per ragioni naturali. L’inversione di tendenza In ogni caso l’inversione di tendenza è evidente. Giuseppe D’Ercole del dipartimento ambiente e sicurezza della Cisl è Vivrà per sempre sulle sue amate montagne Giorgio Casalegno Marro Disperate lo annunciano Luisa e Carlotta con Eugenio e i piccoli Emanuele ed Edoardo. Rosario martedì 1 dicembre alle ore 18,45 presso la chiesa della Crocetta Beata Vergine delle Grazie. Funerali mercoledì 2 dicembre alle ore 14,30 in parrocchia. - Torino, 28 novembre 2015 O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè Sarai per sempre il mio grande e meraviglioso PAPA’: Ota. Con una pena immensa la sorella Silvana col marito Franco Presti, Laura, Eena e il fratello Andrea con Joëlle, Lise, Olivier si stringono a Luisa, Carlotta ed Eugenio pensando a GIORGIO con tanto amore. Padre Alberto s.j., Attilia e Henry Comba con Emanuela e Guido, Elena e Mario abbracciano Luisa e Carlotta, i fratelli Silvana e Andrea nel ricordo dell’indimenticabile cugino GIORGIO. Umberto e Nucci Casalegno con Marisa, Marco e le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Luisa e Carlotta, ai fratelli Silvana e Andrea per la perdita del caro cugino GIORGIO. Carissime Luisa e Carlotta, la tragedia che vi ha colpito è per noi motivo di profondo dolore. Vi siamo vicini. Andrea ed Elena Casalegno. - Torino, 29 novembre 2015 Partecipano al vostro dolore i cugini Riccardo con Lina e Carlo, Francesco con Anna e Camilla, Marisa, Cristina con Lindsaj. Caro GIORGIO ti ricorderemo sempre con grande affetto. Siamo vicini a Luisa e Carlotta. Emi, Rosa, Dodo, Laura. Ciao JIMMY, amico carissimo, con affetto e nostalgia ti ricordano i compagni di scuola del Sociale. Ciao JIMMY, per me sei sempre stato un esempio da seguire. Non ti dimenticherò mai. Vladimiro. 2 3 Palermo, 26 novembre Salvatore d’Ippolito Tamburo, un operaio di 61 anni di Lascari, paese in provincia di Palermo, è morto dopo essere rimasto incastrato e poi schiacciato da uno scavo. Stava collegando una fossa biologica a una casa durante una ristrutturazione. Massa Carrara, 23 novembre Nicola Mazzucchelli, 46 anni, cavatore di grande esperienza (il padre era proprietario della cava) muore alle Cave Calocara, sopra Miseglia in provincia di Massa Carrara. L’uomo è stato colpito da una perlina del filo diamantato durante il taglio del marmo. Taranto, 17 novembre Dicono che Cosimo Martucci, operaio di 49 anni originario di Massafra, fosse ossessionato dalla sicurezza sul lavoro. Lo diceva sempre, che non si sentiva sicuro. È stato travolto e ucciso da un grosso tubo di acciaio all’Ilva di Taranto durante lo scarico di materiali. VINCENZO LIVIERI/LAPRESSE Dopo 10 anni crescono di nuovo i morti sul lavoro Preoccupanti dati Inail: 101 in più rispetto a ottobre 2014 L’infortunio Un incidente mortale sul lavoro in un cantiere in via della Stazione Aurelia a Roma. L’edilizia è uno dei settori più pericolosi E’ mancato Giorgio Casalegno Vicini a Luisa e Carlotta i vecchi amici di Gimmy della montagna. Antonella, Maurizio, Lele, Antonella, Luca, Francesca. - Torino, 30 novembre 2015 Gli amici di ogni martedì sera ricordano GIORGIO con affetto. Ricordando con affetto il caro GIORGIO, siamo e resteremo vicini a Luisa e Carlotta: Igi e Giulia Amerio Piero e Anna Andrione Renzo e Elisa Bogetti Sandro e Francesca Boidi Pier e Mariuccia Bollati Giacomo e Donatella Boringhieri Guglielmo e Alberta Bracco Lele e Paola Campanella Nando e Giuli Canavese Walter e Luci Carone Gianmario e Gabriella Casalis Enrico e Giuliana Castiglia Mario e Elena Coppo Gianfranco e Daniela Cortese Guglielmo e Maria Novella Dagna Federico e Stefania De Giorgi Dante e Anna Del Corso Guido e Laura Faraggiana Carlo e Laura Fea Carlo e Marica Forchino Enzo e Gabriella Gabbai Paolo e Silvia Gallarati Pier Sandro e Matilde Gallina Roberto e Graziella Ghiringhelli Carlo e Cetina Luda Alberto e Chiara Marcalli Alfredo e Cristina Martina Riccardo e Ermy Mazzuchetti Paolo e Fulvia Molinar Rudi e Ida Notaro Amedeo e Elisabetta Olliveri Giorgio Pelliccelli e Donatella Borgialli Mario e Luisella Petitti Franco e Mavì Piacenza Lino e Roberta Ponti Andrea e Jardena Psacharopulo Roberto e Cristina Quallio Paolo e Cinzia Ramella Giancarlo e Isabella Reverdini Giorgio e Eliana Sodero Giuseppina Speciale Sergio e Mariola Treves Mario Vietti Un abbraccio Gimmy. Le tre Girardi e famiglie. sorpreso: «Non siamo ancora in grado di valutare questi dati, occorre tempo. Ma potrebbe aver pesato un elemento statistico: la ripresa del Pil e dell’occupazione nei settori più a rischio come l’edilizia e l’agricoltura». Basta guardare una serie storia dei dati del Pil per confermare il sospetto: con l’eccezione della debolissima risalita del 2010, dal 2008 e Il Circolo della Stampa Sporting ricorda l’amico e socio Jimmy. fino all’inizio di quest’anno siamo stati in sostanziale recessione. Il calo ininterrotto delle morti sul lavoro risale all’anno precedente: 1329 nel 2006, 1193 nel 2007, 1104 nel 2008 fino alle 674 dell’anno scorso. Incidenti invariati Eppure fino ad ora il 2015 non registra un aumento del numero complessivo degli infor- E’ mancato Adalberto Arese In questa tristissima ed improvvisa circostanza, con profondo cordoglio, si uniscono al lutto della famiglia tutti i condomini dello stabile di corso Galileo Ferraris in Torino e lo Studio di Amministrazione Geo Casa srl nel caro ricordo del dottor Casalegno, venuto dolorosamente a mancare all’affetto dei suoi cari. L’annunciano la moglie Francesca Testa, le figlie Adele con il marito Mattia, Maria Elena con Edoardo, gli adorati nipoti Giovanni e Bianca. Il Funerale avrà luogo a Savigliano martedì 1 dicembre alle ore 14,30 nella parrocchia di San Giovanni. - Savigliano, 30 novembre 2015 O.F. Mollea - Savigliano "Chiunque vive e crede in me, non morrà in eterno." E’ salito al Padre il Ciao ADALBERTO carissimo nostro amico. Pino e Lilli Allocco. cavaliere Angelo Pellegrino Lo annunciano addolorati la moglie Libe, i figli Pier Vincenzo con Cristiana, Alberto e Carolina, Paolo con Gabriella, Gregorio, Bernardo, Cecilia e Caterina. Rosario martedì 1 ore 19, Funerale mercoledì 2 ore 9,30, parrocchia San Pietro in Vincoli (Cavoretto), Torino. - Torino, 28 novembre 2015 Ad ADALBERTO, un ultimo fraterno saluto. Paolo. I Componenti dei Consigli di Amministrazione di A&C Holding, A&C Sistemi, A&C Servizi, Kelyan S.p.A. salutano con infinita stima ed affetto il Presidente Adalberto Arese Patrizia Rivoira e tutto lo Studio Pellegrino - Rivoira partecipano commossi. ricordandone le grandi capacità umane e professionali che ne hanno c a r a t t e r i z z a t o l ’i m p e g n o n e l l e aziende. Il Gruppo Mec Diesel S.p.A. partecipa al grande dolore del suo Presidente e della famiglia. - Savigliano, 30 novembre 2015 Giovanni Romualda Luisella Marco e famiglie abbracciano Liberina Enzo Paolo nel ricordo di ANGELO. Aelfric insieme alla Mamma piange zio Angelo - Torino, 29 novembre 2015 Laura Gissi Governa, Giorgio Governa e Gianluca Zampedri, dipendenti e collaboratori tutti dello Studio Governa-Gissi e Associati, profondamente addolorati e ricordando gli anni di amicizia e lunga collaborazione professionale, sono vicini a Francesca, Adele, Maria Elena e rispettive famiglie per la perdita del carissimo tuni denunciati, mortali e non, sia a danno di persone che stavano effettivamente lavorando, o in viaggio. Da gennaio a ottobre sono 25.623 in meno dell’anno scorso, in ribasso fra il 4,5% e il 5%. In deciso calo circa 17mila - anche gli infortuni effettivamente denunciati sul luogo di lavoro. Resta un grande punto interrogativo: se questa contraddi- Soci e colleghi del Gruppo A&C partecipano al grande dolore di Franca, Adele e Maria Elena per la scomparsa del caro amico Adalberto Arese e lo ricordano con commossa gratitudine e stima. - Savigliano, 30 novembre 2015 Famiglie Martinetto partecipano al dolore di Pier Vincenzo e famiglia per la perdita del papà ANGELO. - Savigliano, 1 dicembre 2015 Le Spille D’Oro Concessionari Olivetti porgono ai familiari tutti le più sentite condoglianze per la scomparsa del caro amico Adalberto Arese Salutiamo un caro e prezioso AMICO. Edoardo e Carla Cabiati. Targa d’Oro dell’Associazione. - Cesenatico, 30 novembre 2015 Twitter @alexbarbera Il Consiglio d’Amministrazione, la Direzione Generale e tutto il personale della Banca Popolare di Sondrio (Suisse) danno il mesto annuncio della scomparsa del Presidente Onorario del Consiglio d’Amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, signor Cavaliere del Lavoro rag. Piero Melazzini Serenamente è mancata all’affetto dei suoi cari Nicoletta Basso Giovanardi mamma e nonna affettuosa Lo annunciano il marito Nino e i figli, Silvia con Jared, Martino con Sandra e Valeria con Marco, con gli amati nipoti. Funerali mercoledì 2 alle ore 11 parrocchia S. Alfonso Torino. Santo Rosario questa sera alle ore 17,30 in parrocchia. - Torino, 29 novembre 2015 Giubileo 011.8181 Con grande dolore partecipano i fratelli Adriana, Giancarlo, Silvana, Ferdinando e Leonardo Basso con le loro famiglie, figli, nipoti e pronipoti. Francesca, Tania e Valentino sono vicini al dolore di Silvia e dei suoi familiari. L’Università del Piemonte Orientale intera, sgomenta per il barbaro atto criminale di Mijomboni (Kenya), piange la morte della dottoressa Rita Fossaceca ricercatrice di Diagnostica per Immagini e Radioterapia presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, e si stringe con infinito dolore alla famiglia e agli amici. - Vercelli, 30 novembre 2015 geom. Adalberto Arese Andrea e Gian Mario Francone con le rispettive famiglie, si uniscono al dolore dell’amico Pier Vincenzo. zione fra il numero degli infortuni dichiarati e le morti accertate non sia solo la conferma di un peggioramento complessivo della situazione sui luoghi di lavoro, di un aumento dei lavoratori irregolari e dell’omertà nei campi e nei cantieri edilizi. La risposta la potrà dare solo l’Inail nei prossimi mesi. Il tema sicurezza sul lavoro è del resto uno dei più difficili da analizzare. Basti qui citare il numero delle persone beneficiarie del fondo per le vittime dell’amianto secondo le stime del presidente Inail, Massimo De Felice: nel 2008 erano 13.965, l’anno scorso sono salite a 17.428. Secondo il presidente Inps, Tito Boeri, in Italia ci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto. Agli attuali ritmi di smaltimento, per eliminarlo del tutto serviranno 85 anni. Dopo una vita dedicata alla cultura, è mancato all’affetto dei suoi cari prof. Giuseppe Corrarello Lo annunciano la moglie Maurizia, la figlia Sabrina, il genero Ivan e parenti tutti. I Funerali avranno luogo mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 14,30 nella chiesa S. Maria Assunta (Duomo), Chivasso. - Chivasso, 23 novembre 2015 O.F. La Varetto - tel. 011.9102115 e porgono a tutti i familiari le più sentite condoglianze. I Funerali si terranno mercoledì 2 dicembre, presso la chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, Sondrio. - Lugano, 30 novembre 2015 La Banca Popolare di Sondrio partecipa al dolore della moglie e dei figli per la morte del compianto Cavaliere del Lavoro rag. Piero Melazzini Presidente Onorario e ne ricorda le qualità morali, umane, professionali, in uno con lo straordinario impegno profuso durante l’intiera vita lavorativa nell’interesse della sua banca. - Sondrio, 30 novembre 2015 Partecipano al lutto: Francesco Venosta Lino Enrico Stoppani Mario Alberto Pedranzini Paolo Biglioli Loretta Credaro Federico Falck Attilio Piero Ferrari Giuseppe Fontana Cristina Galbusera Nicolò Melzi di Cusano Adriano Propersi Annalisa Rainoldi Renato Sozzani Domenico Triacca Piergiuseppe Forni Donatella Depperu Mario Vitali Bruno Garbellini Daniele Morelli Alberto Crespi Giuseppe Guarino Andrea Monorchio Diana Bracco Antonio La Torre Giovanni Ruffini Mario Erba Milo Gusmeroli Cesare Poletti (Continua a pag. 20) LA STAMPA MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 Primo Piano .13 . DOSSIER SCUOLA Italia, record di professori anziani Nei paesi Ocse c’è un over 50 ogni tre giovani, in Italia avviene esattamente il contrario Con l’immissione in ruolo della “Buona scuola” l’età media si abbasserà, ma solo leggermente 1 FRANCESCO MAESANO ROMA I numeri Tre pantere grigie per ogni giovane collega: è questo il rapporto tra insegnanti under e over 50 nella scuola italiana. Si tratta di numeri che fanno impressione, perché l’immissione in ruolo di docenti prevista dalla “Buona scuola” abbasserà sì l’età media del corpo docente nelle scuole italiane, ma solo leggermente. Il dato l’ha raccolto il sindacato scolastico Anief che sottolinea come invece nell’area dei paesi aderenti all’Ocse la presenza degli over 50 si attesti su una media di appena 1 ogni 3. Secondo questa rilevazione in Italia il 73 per cento dei docenti della scuola secondaria superiore, il 57 per cento della scuola primaria e il 51 per cento di quelli universitari hanno più di 50 anni. 1 Il dato sull’età media della popolazione docente italiana è stato raccolto da una indagine compiuta dal sindacato scolastico Anief 1 Dalla “buo- na scuola” sono rimasti fuori circa 180 mila abilitati e «si poteva usarli per svecchiare il corpo docente», ha attaccato ieri il presidente Marcello Pacifico che è anche segretario confederale del Cisal. 1 Sul dato pesa l’innalzamento dell’età pensionabile: già nel 2018 la pensione di vecchiaia si potrà raggiungere alle soglie dei 68 anni. Dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni di contributi. Bulgaria Ha il 47,7 per cento di ultracinquantenni 2 3 Estonia Ha il 43,1 per cento di ultracinquantenni Lituania Ha il 42,1 per cento di ultracinquantenni La questione previdenza Il punto del sindacato è semplice. Dalla “buona scuola” sono rimasti fuori circa 180mila abilitati e «si poteva usarli per svecchiare il corpo docente», ha attaccato ieri il presidente Marcello Pacifico che è anche segretario confederale del Cisal. «Inoltre – ha proseguito – chi lavora per una vita, costretto a lasciare ormai nella terza età e con assegni che per chi inizia a lavorare oggi si prospettano vicini all’assegno sociale. E il futuro non pro- ALESSANDRO DI MARCO/ANSA Nella scuola italiana il rinnovamento anagrafico dei docenti fatica ad arrivare mette nulla di buono, perché gli effetti della riforma Fornero, con l’innalzamento progressivo della soglia d’uscita dal lavoro, presto saranno una dura realtà». C’è in effetti una questione previdenziale non trascurabile. Gli insegnanti non fanno eccezione nello spostamento in avanti di dieci dell’età pensionabile dei dipendenti pubblici che si è maturato con le ultime stagioni di riforma. Già nel 2018 la pensione di vecchiaia si potrà raggiungere alle soglie dei 68 anni. Dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni e mezzo di contributi. Mentre per accedere all’assegno di quiescenza anticipato bisognerà contare su 44 anni di contributi versati. Un tempo che solo vent’anni sarebbe sembrato impossibilmente lungo e insopportabilmente vicino alla senescenza. L’età media E poi c’è il tema dell’età media degli insegnanti che, al di là delle rivendicazioni sindacali, ci pone effettivamente ai piedi di una classifica che vede il resto d’Europa impegnato in modo strutturale in un ricambio generazionale che da noi funziona un po’ a strappi. Ora per esempio, con l’immissione in ruolo di una grossa leva di docenti a seguito dell’approvazione della “buona scuola”, la media si è di colpo abbassata. E qualche timido segnale di miglioramento già negli ultimi anni s’era iniziato a intravedere. Nel dossier su scuola e università Education at a Glance, pubblicato in questi giorni, si scopre che la quota media Ocse di insegnanti che hanno compiuto almeno 50 anni di età della scuola secondaria, sebbene negli ultimi otto anni esaminati sia aumentata di 3 punti percentuali, rimane comunque appena del 36%. Q uindi meno della metà di quelli riscontrati in Italia. Quella italiana resta così la percentuale europea più alta di insegnanti ultra 50enni. Tutti gli altri paesi sono ben lontani dalle nostre proporzioni: la Bulgaria ha il 47,7 per cento di ultracinquantenni nel corpo docente, l’Estonia il 43,1, la Lituania il 42,1, la Svezia 41,7, la Lettonia il 41,2 la e Grecia il 40,1. Tutti paesi che, pur navigando nella parte bassa della classifica, hanno un corpo docente mediamente più giovane del nostro. Le interviste La prof di 34 anni La matricola: tra trentenni c’è più complicità Faraglia Maria Cristina Faraglia ha 34 anni e insegna lettere al liceo scientifico-linguistico Amaldi di Roma ROMA Mariacristina Faraglia ha 34 anni e insegna lettere al liceo scientifico-linguistico Amaldi di Roma. «Torno adesso da una riunione sul registro elettronico. È durata tre ore. Alcuni colleghi sono più lenti nell’apprendere». Magari quelli più anziani? «Non per forza. Però certo, per una persona che magari ha superato i 60 diventa più difficile confrontarsi con la tecnologia che ormai è obbligatoria». Com’è la convivenza generazionale tra docenti? «Io sono appena stata immessa in ruolo come altri della mia età. L’atmosfera è positiva. L’ondata di giovani si fa sentire, collaboriamo tanto. Gli insegnanti più grandi delegano molto e noi cerchiamo di assorbire la loro esperienza». Insomma preferisce lavorare con i suoi coetanei. «Quest’anno mi sembra di avere una carica in più. Sì forse ho maggiore compli- La prof over 60 cità con i colleghi della mia età». E i ragazzi cosa preferiscono secondo lei? «I ragazzi mi riconoscono come una persona più vicina, in grado di comprendere la loro vita e i loro bisogni. Rispetto agli anziani forse abbiamo una capacità di ascolto maggiore. Cerchiamo di più la comunicazione, pur cercando di mantenere regole ferree, altrimenti la classe ti mette i piedi in testa». Ci riesce? «Bisogna misurare ogni parola che si dice, la comunicazione è importantissima e alcuni ragazzi sono più sensibili di altri». E il rapporto con i genitori com’è per un’insegnante della sua età? «Le prime volte si stupivano di trovarsi di fronte una prof così giovane. Però se uno lavora bene in classe ed è chiaro nelle metodologie e nella valutazione non ci sono problemi». A proposito, voi giovani docenti non siete un po’ troppo legati alle griglie di valutazione? «Quando andavamo a scuola noi i voti erano assegnati con criteri un po’ imperscrutabili. rispetto a quello meglio le griglie». [F. M.] La veterana: i giovani hanno molto da imparare Derviso Anna Derviso insegna latino e greco al liceo ginnasio Foscolo di Albano laziale ROMA Anna Derviso insegna latino e greco al liceo ginnasio Ugo Foscolo di Albano Laziale, in provincia di Roma, del quale è vicepreside. «Sono un’over 60, e le dico che i colleghi più giovani hanno molto da imparare». Dice? «Non sempre vecchio significa antico, superato e inadeguato. Il termine svecchiare introduce alla negatività di ciò che è vecchio, mentre come il vino vecchio non è detto che sia cattivo, questo aggettivo potrebbe significare garanzia di qualità dell’insegnamento. Soprattutto se c’è l’aggiornamento professionale e l’uso di nuove tecnologie che non sono esclusivo appannaggio dei giovani». Come le vede le giovani leve? «Spesso arrivano con in testa un apparato di griglie e grigliette. Ma l’animo dell’adolescente non lo puoi imbrigliare così. Noi “anziani” siamo abituati a vedere i ragazzi come persone a tutto tondo». E il rapporto coi ragazzi come va? Non teme di allontanarsi da loro col passare degli anni? «Se c’è onestà di intenti e il cuore e la mente rimangono giovani, anche i sessantenni riescono a trovare le chiavi giuste per entrare in relazione con gli studenti, in uno scambio continuo di dare e avere». C’è contrapposizione tra voi e i nuovi arrivati? «La buona scuola ci sta fornendo dei docenti freschi e non credo si debba pensare in termini di contrapposizione generazionale: se si fa la staffetta insieme si può crescere». Per alcuni questa staffetta sembra infinita. «La durata della vita media è aumentata di molto, quindi anche una più lunga permanenza dei vecchi professori non credo sia un danno per nessuno. E poi guardi che i nostri insegnanti che conoscono latino e greco sono richiestissimi in America». Nessuna timore di finire dietro un collega più giovane nella valutazione? «Non ho nessuna paura della valutazione. Chi ha avuto generazioni di studenti e ha lavorato bene non può averla». 12 48 .Alessandria e provincia STAMPA .LA MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 LAVORO TRA LUCI E OMBRE Lotta per salvare la storica “Icif” Servono 300 mila euro per evitare la messa in liquidazione della coop di Felizzano L’edicola in piazza resta chiusa 1 Tra pochi gior- ni apriranno le casette di legno che compongono il mercatino di Natale, già presenti in piazza della Libertà ad Alessandria. Ma rimarrà chiusa - e lo è ufficialmente l'edicola, che ha le serrande giù ormai da oltre un mese. Non ci sono speranze: quotidiani e riviste lì non torneranno, a causa di «scarsa redditività» dell’esercizio in questione, non per errori di gestione. Al suo posto, probabilmente, aprirà un negozio di alimentari. Ma la notizia non è confermata dal proprietario di quella struttura, Francesco D'Alessandro che spiega: «Il precedente gestore ha lasciato l'edicola per suoi motivi personali, che ignoro, e abbiamo risolto consensualmente il contratto rimanendo in buoni rapporti. Non corrispondono alla realtà le voci che sono state riferite, secondo le quali avrei già venduto l'edicola. Sto cercando un nuovo gestore. Sarei anche disposto a venderla, ma entrambe le soluzioni appaiono difficili e richiederanno almeno qualche mese dati i tempi che conosciamo, come dimostra il numero di edicole in vendita nella nostra città». C'era stato un tentativo di spostare l'attività in stazione, che è rimasto tale. PIERO BOTTINO FELIZZANO Conta 42 dipendenti Trecentomila euro per non chiudere e lasciare senza lavoro oltre 40 persone. È una cifra tutto sommato modesta - meno del 10% del fatturato - quella che rischia di essere fatale alla Icif di Felizzano, specializzata in serramenti, porte e finestre in legno. Cooperativa storica, fu fondata negli Anni 80 dai dipendenti di un’azienda che stava per chiudere: decisero di mettere assieme le loro professionalità e proseguire nell’attività. Una lunga storia segnata da alti e bassi: la Icif arrivò anche a costituire il Gruppo Sfera, dando vita ad altre due società l’Arcobalenio e la Domi, la prima per prodotti in alluminio e la seconda per la verniciatura. Se questo è l’«alto», da qualche tempo la cooperativa felizzanese (42 dipendenti) sta attraversando il «basso»: sullo sfondo la crisi dell’edilizia che ha falcidiato molte aziende. L’Icif è riuscita a sopravvivere (Arcobalenio e Domi sono state chiuse nell’ultimo anno), ma a questo punto il futuro è nero. La mazzata finale l’ha data una commessa in Tunisia - da Felizzano avevano inviato dipendenti per la messa in opera presa tramite un general contractor di Peveragno (Cuneo), il Maligno Group. Ora, si fa presto a fare ironia su un nome, certo che le conseguenze sono state diaboliche. L’importo era 400 mila euro; incassati solo 90 mila, gli altri titoli di credito sono scaduti ieri senza essere stati onorati. «Ci risulta che anche il gruppo Maligno sia in grande difficoltà» dicono all’azienda felizzanese. «Le commesse ci sono» Arriviamo dunque all’importanza dei quei circa 300 mila euro mancanti: «A gennaio abbiamo commesse per 500 mila euro, nonostante sia un mese di solito difficile: una “manna” così non si vedeva da anni» aggiungono all’Icif. Ma bisogna arrivarci all’anno nuovo. Le banche hanno «chiuso i rubinetti» e i fornitori ormai inviano materiale solo dopo aver ricevuto l’accredito. La Icif ha liquidità zero, sta finendo le scorte e i soci dipendenti sono in arretrato con gli stipendi: un accordo per il pagamento in due tranches ha retto sei mesi, poi è stato travolto dagli eventi. Un precipitare improvviso che ha indotto la dirigenza (presidente è Franco Massara, la vice Patrizia Procopio) a parlare di messa in liquidazione. Legacoop, che fai? Oggi i sindacati sono a Torino per trattare in Regione l’applicazione di qualche ammortizzatore sociale. Ma ai lavoratori interessa di più evitare appunto l’eventuale liquidazione proprio alla vigilia di una possibile mini-ripresa. Insomma ci vorrebbe qualcuno disposto a rischiare, di qui l’appello a Legacoop, a cui la Icif è associata. Il futuro di un’ottantina di persone (c’è anche l’indotto) non può essere lasciato in balia del Maligno Group. La storia ALESSANDRIA appellieri, profumieri o argentieri. Queste furono per decenni, soprattutto fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le professioni quasi esclusive ad Alessandria. Se dei cappelli (Borsalino) e dei profumi (Paglieri) qualcosa e anche di più resta, è ormai del tutto scomparso quel polo d’imprese (Cesa, Ricci, Goretta) con ben oltre mille dipendenti che fece battezzare la città «capitale dell’argento». Ne resta di fatto una sola, che compie quest’anno il secolo di vita, in cui si sono avvicendate tre generazioni: loro sono i Sacco, l’azienda è l’Arsal, acronimo di argenti, del nome di famiglia e della città (anche per distinguerla dall’Arval che negli Anni 60 del secolo scorso prese vita da un cugino ed ebbe sede nella vicina Valenza). C Tradizione di famiglia Da sin. Giulio, Mariuccia e Paolo Sacco Sono l’Arsal, acronimo di argenti, del nome di famiglia e della città FEDERICA CASTELLANA L’argento dei Sacco si tramanda da un secolo Gli unici custodi rimasti di un’arte cittadina l’argento si abbina ad altri materiali, dall’«avoriolina» degli Anni 50 al cristallo di rocca, dal quarzo all’ambra. Gli inizi a Pieve del Cairo Una storia che parte da Pieve del Cairo, paesino al confine con l’Alessandrino ma già nel Pavese, dove Paolino Sacco aprì nel 1915 con un socio la «Sacco & Pastore» piccola ditta specializzata nelle borsette d’argento, allora molto di moda soprattutto per le soirée, come le «prime» della Scala. Nel 1920 il trasferimento ad Alessandria dove già operavano ditte argentiere di grande lustro, su tutte la Cesa: la sede era nel sobborgo Valmadonna dove resterà fino al 1958. Dei due soci Pastore era l’artigiano, Paolino il venditore: vulcanico e intraprendente arrivò ad aprire un punto vendita a Cagliari in tempi in cui la Sardegna non era trasferta da poco. Quattro generazioni Fu durante un viaggio nell’isola che l’aereo su cui viaggiava Paolino Sacco fece un ammaraggio di fortuna e lui si salvò aggrappato a un’ala accanto alla Marchesa di Sant’Elia che, compagna nell’avventura a lieto fine, diventò grande cliente e «sponsor» del negozio ca- Fra i clienti lo Scià «Oggi che s’è persa la tradizione del servizio da tavola d’argento - dice Mariuccia Sacco, ultima superstite della seconda generazione e ancora attiva in azienda - noi puntiamo, come abbiamo iniziato a fare da anni, sull’argenteria da regalo, sui gadget». Per Bertone, ai tempi, la Arsal realizzò riproduzioni dell’autodromo di Monza; per la Zegna un metro da sarta in argento donato ai dipendenti per i 25 anni in azienda. In passato fra i clienti annoverò anche lo Scià di Persia, il multimiliardario arabo Adnan Khashoggi e diversi emiri. gliaritano, almeno finché venne distrutto dalle bombe alleate. Dopo la guerra, nel ’49, il divorzio da Pastore e la nascita dell’Arsal con l’ingresso del figlio Giancarlo e più tardi della nuora Mariuccia, quindi nel ’58 il trasferimento ad Alessandria città. Fra il ’74 e l’83 infine c’è l’ingresso della terza generazione, i nipoti di Paolino, Paolo e Giulio, e nel ’91 l’apertura dell’attuale sede cui seguirà quella di un negozio nel centro città. Sempre più forti delle crisi Che cosa ha consentito alla ditta dei Sacco di sopravvivere alle varie crisi, da quella del petrolio degli Anni 70 alla speculazione sull’argento che nel decennio successivo portò il metallo a quotazioni mai più raggiunte? Il fatto di essere un’azienda più «market oriented» (come dicono gli inglesi) rispetto alle concorrenti: pochi dipendenti fissi, il lavoro artigianale quasi tutto affidato all’esterno, la capacità di innovare con oggetti dove L’incognita è il futuro L’incognita è il futuro: la quarta generazione (Paolo e Giulio hanno quattro figlie) ha altri interessi e solo una lavora nel negozio cittadino, in piazza Garibaldi. Per altro i due fratelli hanno intenzione di proseguire l’attività ancora per un po’. «Magari arrivare fino ai 120 anni - dicono - se non altro per far sopravvivere la tradizione argentiera alessandrina». Un antico orgoglio che resta ormai solo nella memoria e nella loro azienda. [P. B.] Il complesso a Spinetta PROPRIETÀ DI COOP7 Una cordata alessandrina interessata al “Bellavita” Qualcosa si muove attorno all’Eldorado, la struttura di Spinetta che comprende il centro ludico e di benessere Bellavita, l’hotel Diamante, l’Uci Cinema e la pizzeria Rossopomodoro. Il tutto è di proprietà di Coop7, la cooperativa edilizia in liquidazione con sede a Reggio Emilia che costruì il complesso e oggi ne gestisce una parte attraverso società controllate (la Wellness Age per il Bellavita, Alessandria Gestioni Alberghiere per l’albergo). Indiscrezioni danno per certa la firma di un accordo preliminare con una cordata comprendente personaggi alessandrini (alcuni molto noti) disposta a rilevare il tutto: un gruppo a metà tra mondo della politica e il settore turistico-ricettivo. C’è tempo fine a fine settimana per formalizzare l’impegno. Sponsor politici È ovvio che una soluzione del genere deve avere forti sponsor politici. Coop7 è sempre stata una delle società portanti di Legacoop, l’organizzazione delle cooperative «rosse». C’è chi vede in questo tentativo di salvataggio la mano del Pd a livelli più alti di quello esclusivamente locale. Di certo l’Eldorado non regge se comincia a perdere pezzi: Rossopomodoro (il cui contratto d’affitto è in scadenza) e l’Uci Cinema sono punti di attrazione, così come l’hotel e il centro Bellavita con la sua piscina tropicale. A questo proposito, lo stato di agitazione dei dipendenti della Wellness Age continua, ma è stata data la disponibilità a «tamponare» situazioni che vedano scarsità di personale. La piscina dunque è tornata in attività, seppur a regime ridotto. L’Eldorado ha 10 anni L’Eldorado era nato una decina d’anni fa nell’ambito di una vasta operazione commerciale, relativa anche all’ex zuccherificio, poi sfumata. La sopravvivenza sia del centro benessere sia dell’hotel è stata garantita finora proprio dalla Coop7. Non è ancora ben chiaro come il liquidatore, Giorgio Pellacini, intenda comportarsi nei confronti della struttura. È chiaro che la cessione di ramo d’azienda sarebbe al momento la soluzione più indolore e potrebbe anche salvare un centinaio di posti di lavoro. [P. B.] 12 3 54 .Casale e Valenza LA STAMPA .MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 Reportage SILVANA MOSSANO CASALE MONFERRATO uello di cui avevamo paura, e che non volevamo davvero, era che fosse un film da piangere. Perché, per piangere, abbiamo già le nostre storie, decine, centinaia di storie vere sulle quali non ti puoi scegliere il finale. «Un posto sicuro», proposto in anteprima fino a domani a Casale, racconta un amore che nasce mentre, sullo sfondo, scorre il dramma dell’amianto e dell’Eternit: è una storia forte, potente, incisiva, ma non è fatta per piangerci su. Caso mai è fatta per ribellarsi. E per rinascere. Q Il mostro svelato Chi vede il film, fuori da qui, percepisce che un mostro, in una cittadina chiamata Casale Monferrato, si è aggirato silenzioso e conosciuto da pochi, che hanno fatto di tutto per tenerlo nascosto il più a lungo possibile, fino a che la gente si è divincolata con rabbia. Se, però, vedi il film e sei uno di qui, senti che quella gente sei tu. Sono tue le strade - via Mameli, via Paleologi, via Saffi, il Valentino, il sottopasso, via Oggero -, sono tuoi gli edifici - la Filarmonica, l’ospedale, il municipio, il dopolavoro di via Visconti -, i palazzi e le stanze semplici che, da queste parti, si usa arredare proprio così -, è tuo il clima - la nebbia, la pioggia, il sole tiepido d’inverno, gli sbuffi di vapore che escono dalla bocca -, è tuo quel pezzo di fiume Po, testimone prima dello scontro tra il padre Eduardo (uno straordinario Giorgio Colangeli) e il figlio Luca e, alla fine, lavacro del dolore e onda ostinata di «resurrezione». La città sullo sfondo La città, presente in ogni istante, è sullo sfondo, ma velata, come un coro greco necessario e tuttavia discreto. E così è anche la colonna musicale, cui il compositore Enrico Pesce ha impresso una dolcezza penetrante e avvolgente: ti accorgi della melodia quando l’hai già sotto pelle. I coautori, Francesco Ghiaccio, che ha anche firma- Il cast Ieri a Casale la prima di tre giornate di proiezioni del film in anteprima Giovedì «Un posto sicuro» sarà nelle sale di tutt’Italia “Questo è davvero il nostro film l’omaggio di Casale al mondo” I monferrini all’anteprima di “Un posto sicuro” sul dramma dell’Eternit Assemblea nazionale sull’amianto Renzi: 85 anni per «liberare» l’Italia 1 Il premier Renzi ha detto che ci vorranno ancora 85 anni per completare la bonifica dell’amianto in Italia. Il dato è emerso ieri, all’Assemblea nazionale sull’amianto che si è svolta al Senato. Il senatore Federico Fornaro sollecita, dunque, l’assegnazione di più fondi per accelerare le bonifiche. Casale, in particolare, vuole completarle entro il 2020. Il sindaco Titti Palazzetti, ieri in Senato, ha fatto richieste precise tra cui la semplificazione della burocrazia e il passaggio dei fondi direttamente dallo Stato al Comune. [S. M.] to la regia del suo primo lungometraggio (un’ora e quaranta), e Marco D’Amore, che interpreta con carattere intenso e convincente il personaggio del protagonista Luca, hanno mantenuto la promessa: non un film per raccontare il dramma dell’amianto, ma un film per raccontare con quale coraggio, tenacia e caparbietà i casalesi combattono per dare una spallata decisa al dramma che il destino li ha scelti come bersagli. Facce autentiche In meno di due ore, c’è tutto: le caratteristiche patologiche del mesotelioma che inghiotte l’esistenza di Eduardo, ex operaio, arrivato da Napoli, ancor giovane, per conquistare «il posto sicuro» all’Eternit e poter sposare Maria e mettere su famiglia), il sospetto insinuan- te e violento di essere malato che, con banali sintomi, attorciglia i pensieri e il respiro di Luca («siamo tutti malati» dice sconsolato all’oncologa interpretata dalla bravissima alessandrina Laura Bombonato), la rievocazione della fabbrica (anche nei filmati «Luce»), la tentazione iniziale di difenderla e la rabbia per quel che ha rappresentato, la speranza di una cura («mio padre è malato, sì, ma che cosa si può fare?»), la reazione della città (le fiaccolate, il processo a Torino con la sentenza pronunciata dal giudice Giuseppe Casalbore, il rifiuto all’offerta ricattatoria del patron svizzero di Eternit, la ricerca ostinata di giustizia pretesa a schiena diritta, il riscatto che trova la via d’uscita attraverso la riconciliazione, l’arte - il teatro - e l’amore. E poi quelle facce, tutte quelle facce autentiche: nelle sale della Filarmonica, ai cortei silenziosi, sullo scalone del municipio, al funerale, di sfuggita nelle piazze, nelle vie, nei negozi. Obbiettivo raggiunto Gli autori, regista e protagonista, quando portarono a Casale l’idea di raccontare la storia («io, che pure vivo in questa zona e ho studiato a Casale, non sapevo quale fosse l’immensità del dramma» ha detto Ghiaccio e meno ancora ne sapeva l’attore casertano D’Amore) si prefissero un obbiettivo: che i casalesi, alla fine, sentissero quello che, oggi, si sentono di dire: «Questo è il nostro film». Ma più che un omaggio alla città di Casale, è l’omaggio che, con il tramite di un cast notevole, appassionato e convincente, la città di Casale fa al mondo. Questo non è il film del dramma dell’amianto, ma è il film di una città che, come è scritto prima dei titoli di coda, vuole essere la prima al mondo «totalmente libera dall’amianto». «Un posto sicuro», appunto. Il più sicuro. CONTROLLI DELLA FINANZA A VALENZA L’ACCUSA: TRUFFA ALLO STATO SULL’INDENNITÀ IMPENNATA DI FURTI NEL CASALESE Celati al Fisco 300 mila euro Nel mirino un’azienda orafa “Quei tre sono falsi ciechi” Solo uno viene condannato Ladri passano dal pioppeto e svaligiano una villa isolata I ciechi «sospetti», tenuti d’occhio, pedinati e filmati dalla Guardia di Finanza, all’inizio erano tre: non vedenti per prendere la pensione d’invalidità. Le difficoltà visive infatti diminuivano o si azzeravano del tutto quando si trattava di girare per negozi e supermercati. Ma uno solo è stato condannato: Vincenzo Lipari, 50 anni, di Valenza, a sei mesi di reclusione e 200 euro di multa. L’uomo deve anche restituire l’indennità percepita dall’Inps per un totale di 20 mila euro. Il difensore Roberto Cavallone ha insistito per l’assoluzione, evidenziando che il suo cliente ha comunque una patologia visiva che gli limita molto l’autonomia. Il pm non ne era affatto convinto tanto che, per la truffa allo Stato, ha chiesto la condanna di Lipari a un anno e 4 mesi, più 800 Un territorio sotto assedio. Non passa giorno, e soprattutto notte, che nel Casalese vengano messi a segno uno o due furti ai danni di privati e di negozi. Una presunta evasione fiscale da 300 mila euro in tre anni è stata smascherata e segnalata alla Procura della Repubblica dalla Guardia di Finanza di Valenza: nei guai è finita una ditta della città orafa che produce oggetti e monili di gioielleria e oreficeria. L’accertamento, che si è esteso anche alla documentazione extracontabile esaminata durante il controllo, ha consentito di appurare che, nell’arco temporale compreso tra il 2012 e il 2014, non erano stati dichiarati introiti per un totale di 300 mila euro. Semplice dimenticanza di un contabile distratto nell’annotazione sui libri mastri? Operazioni sott’esame Per le operazioni di verifica, le Fiamme gialle, oltre ad av- valersi di sistemi informatici, hanno anche esaminato accuratamente operazioni commerciali non transitate nella contabilità; e la dimensione della «svista» è stata, inoltre, definita tramite l’esatta individuazione della giacenze di magazzino, sottoposte, poi, a una precisa stima del valore. Oltre all’evasione fiscale sul reddito nei tre anni presi in esame, è stato rilevato anche l’omesso versamento dell’Iva legata a quelle operazioni. Sanzioni Un rapporto è stato inviato alla magistratura; ma, contemporaneamente, la Guardia di Finanza ha segnalato la ditta orafa valenzana (il nome non è stato diffuso) all’Agenzia delle entrate perché attivi le procedure finalizzate al recupero dei tributi evasi e alla conseguenti sanzioni. [R. AL.] euro di multa. Ora si attendono le motivazioni del giudice Paola Faggioni, ma già si preannuncia che la sentenza sarà impugnata in appello. Manca la prova È stato invece assolto, quanto meno perché non si è raggiunta prova certa di colpevolezza, Giancarlo Colonna, 81 anni, di S. Salvatore, difeso da Marco Capriata. Il giudice ha dichiarato che «il fatto non sussiste». Per il pm, invece, il fatto sussisteva eccome, tanto che aveva proposto la condanna a 9 mesi e a 500 euro di multa. Il terzo accusato, anche lui inizialmente indagato per truffa allo Stato, sempre difeso da Roberto Cavallone e Sara Ongaro, era stato prosciolto già in fase di inchiesta: il caso era stato archiviato perché la consulente ne aveva confermato la totale cecità. [S. M.] Negozio Wind svaligiato Lo scorso fine settimana, di notte, i ladri hanno preso di mira lo store della Wind in corso Valentino 149, a Casale. Per entrare hanno scardinato la vetrata laterale dotata di vetri antisfondamento. Poi hanno fatto razzia di cellulari e smartphone. I carabinieri del nucleo operativo stanno visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza interna alla ricerca di indizi per risalire ai predoni. Assalto alla villa Nella stessa notte è stato messo a segno un colpo in villa fra Oltreponte e Casale Popolo, in aperta campagna. Nonostante la presenza del cane da guardia i ladri, passati da un pioppeto, hanno forzato una porta e hanno preso un portafoglio e soldi. I padroni di casa, svegliati dai rumori, si sono messi a gridare, mettendo in fuga i malviventi che si sono dileguati per i campi. È intervenuta la polizia. Ladri acrobati La sera prima, altri due furti in città: in strada San Giorgio Miglietta e in un palazzo al terzo piano in via Rosselli, dove pare i ladri si siano arrampicati. Giorni prima a Porta Milano, in un’abitazione al secondo piano, il padrone di casa ha avvertito dei rumori e quando ha aperto la porta del terrazzo si è trovato davanti un ladro che stava armeggiando sulla serratura con un cacciavite. Furti anche a Mirabello e Frassineto. Rubati soldi e preziosi. [R. SA.] 12314356378 60 .Nord-Ovest STAMPA .LA MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 E CONOMIA POTETE INVIARE LE VOSTRE SEGNALAZIONI A ECONORDOVEST- LA STAMPA, VIA LUGARO 15 10126 TORINO [email protected] [email protected] [email protected] Cantieri fermi Nell’edilizia la ripresa non si vede ancora 16,3% Oltre la metà delle imprese del Torinese prevede la riduzione del fatturato e un calo degli occupati 170 N NADIA FERRIGO essuna buona notizia per il settore edile: i segnali di fiducia di famiglie e aziende sono ancora timidi, la ripresa pare un miraggio. Secondo i dati raccolti dall’Ance, il Collegio Costruttori edili di Torino, oltre la metà delle imprese prevede una riduzione del fatturato nei prossimi mesi, oltre a un calo dell’occupazione del 38 per cento: la Cassa edile chiuderà l’anno segnando meno 8 per cento degli operai iscritti, con le ore di cassa integrazione straordinaria in aumento del 21 per cento. «Abbiamo la sensazione di aver toccato il fondo, sia nel pubblico sia nel privato commenta il presidente dell’Ance Alessandro Cherio -, due anime che vivono crisi differenti. Datata quella del pubblico, che da dieci anni il presidente dell’Ance Cherio «La sensazione è di aver toccato il fondo. Bene gli incentivi ma occorre qualcosa in più» taglia le risorse, mentre il settore privato è in picchiata dal 2010, sia per colpa della crisi che ha colpito le famiglie sia per la politiche aggressive di fiscalità sulla casa». Le transazioni di edilizia residenziale in provincia nel l’incremento delle transazioni di edilizia residenziale a Torino rispetto al 2014 i bandi Per le opere pubbliche a fine settembre di intertesse per le imprese del Collegio dei costruttori di Torino secondo trimestre dell’anno restano del 44% inferiori rispetto allo stesso periodo del 2007, anche se sono aumentate del 16,3 per cento sullo scorso anno a Torino, mentre in provincia si segna appena un più 2.2%. Investimenti pubblici Per le opere pubbliche, a fine settembre sono stati 170 i bandi di interesse per le imprese del Collegio, per un totale di 228 milioni: se si considera una proiezione annuale di oltre 300 milioni, i bandi saranno in aumento dell’8 per cento rispetto allo scorso anno. «Attenzione però, sono bandi ma non lavori, con tutte le complicazioni burocratiche che questo comporta. Un esempio su tutti? La vicenda del Palazzo del Lavoro, dove ancora non sono partiti i lavori continua Cherio -. Un aiuto potrà venire dalla legge di Stabilità, che prevede l’abolizione del patto di stabilità interno ai Comuni: ci auguriamo riuscirà a sbloccare delle risorse». Se da una parte la categoria apprezza la proroga degli incentivi per la ristrutturazione e riqualificazione energetica e la soppressione della Tasi sulla prima casa, restano la tassa sull’invenduto e l’Imu sui terreni. «Abbiamo proposto la defiscalizzazione per immobili ad alta classe energetica - conclude Cherio -, ma non è entrata nella legge di Stabilità. Tra le incognite del prossimo anno c’è anche la local tax, che dovrà accorpare Imu, Tasi e gli altri tributi comunali in un’unica imposta». ANSA «Mancano gli appalti» Secondo l’Ance la crisi nel settore pubblico «è datata almeno dal 2007 mentre il settore privato è in picchiata dal 2010» Il gruppo novarese compra anche Glicemille Mirato riporta in Italia il marchio Nidra “Orgogliosi di essere in controtendenza” MARCELLO GIORDANI NOVARA M irato fa tornare in Italia uno dei marchi storici dei prodotti di bellezza, Nidra, che era finito ad una multinazionale. L’azienda di Landiona, che conta 375 dipendenti e sta per chiudere il 2015 con un fatturato di circa 180 milioni di euro, ha acquisito Nidra e Glicemille, due marchi molto noti sul mercato internazionale, e da cui è previsto un ricavo lordo di circa 10 milioni di euro. L’azienda novarese vanta un portafoglio di marchi prestigiosi che, partendo da Splend’Or, Malizia e Inte- La Grappa dal 1977 www.marolo.com Fabio Ravanelli sa per arrivare a Clinians, Geomar, Breeze e Benefit, offrono linee complete di prodotti per la cosmetica, l’igiene personale e la cura capelli. «Continuiamo nella nostra linea di ampliamento - commenta il vi- cepresidente del gruppo, Fabio Ravanelli - per cui quando si prospetta l’occasione incrementiamo la nostra attività». Ravanelli è orgoglioso «perché abbiamo riportato in Italia dei marchi storici nazionali. In un periodo in cui si assiste a molte società straniere che acquistano nostri marchi, noi andiamo controcorrente». Nidra e Glicemille sono stati acquisiti da Colgate-Palmolive. Nidra è un marchio molto conosciuto sul mercato per i bagnoschiuma, riconoscibili a scaffale per l’iconica «bottiglia di latte», per arrivare ai docciaschiuma e saponi per le mani. Glicemille è nota soprattutto per le creme per le mani. 12314356378 LA STAMPA MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015 In breve Nord-Ovest .61 . «Camo» alla Triennale di Milano Manager della Praxi Il Vocabolario della Moda italiana Crosetto “Premio Eccellenza” C G amo, il marchio dello stilista biellese Stefano Ughetti, fa parte delle oltre cento realtà ospiti alla Triennale di Milano in occasio- ne della mostra «Il Nuovo Vocabolario della Moda italiana» dedicata a Elio Fiorucci (fino al 6 marzo) dove propone abiti realizzati con tessuti di Reda. iulio Crosetto, 79 anni, consigliere delegato della Praxi SpA, che ha fondato nel 1966 a Torino, è uno dei cinque vincitori del Premio Eccellenza 2015, promosso da Manageritalia, Confcommercio e Centro di Formazione Management del Terziario. Il presidente della Compagnia delle Opere Agenda “Basta lamentele, le imprese uniscano le forze” Bernhard Scholz: reti di aziende e nuovi consorzi per competere anche all’estero consorzi e partnership, anche internazionali. Se non posso più guardare avanti ho comunque la possibilità di guardarmi intorno, di uscire dal seminato e trovare nuove opportunità». In qualche caso, anche ridimensionando l’importanza del fatturato. «Crescere non è obbligatorio: alcuni devono farlo, altri possono rimanere nella loro dimensione ma condividendo il lavoro per essere in grado di competere. Gli imprenditori devono avere il coraggio di lasciarsi aiutare, lasciare da parte il falso orgoglio». Insieme alla ripresa economica, Scholz vede dei progressi anche nel ruolo delle istituzioni. «Stanno cambiando, e vanno nella direzione giusta. Colloquio GIUSEPPE BOTTERO TORINO G uardiamo al potenziale delle nostre imprese, alla grande reputazione che abbiamo all’estero. Basta con le lamentele, che sono solo nocive. La spinta per fare sistema deve nascere dal basso». Bernhard Scholz, presidente nazionale della Compagnia delle Opere, è a Torino per incontrare gli imprenditori piemontesi. Oggi pomeriggio parlerà dalla Piazza dei Mestieri, uno dei luoghi simbolo del lavoro. Chiederà a manager e proprietari d’azienda di lasciare da parte le frustrazioni nei confronti delle istituzioni e di unire le forze. Il tema dell’incontro è “L’Alba è già qua”, una frase presa in prestito da Jovanotti che, dice Scholz, fotografa bene il momento economico e sociale. «Ci sono già esperienze positive, imprese che stanno andando molto bene, anche nel contesto internazionale. Non partiamo da ciò che manca, ma da ciò che c’è». Scholz è consapevole che la crisi in Piemonte abbia una coda velenosa, fatta di aziende in bilico e occupazione che fatica a ripartire. «Ci sono imprese che, senza aver nessuna colpa, si sono trovate di fronte a un mercato che è cambiato completamente. Il nostro compito è aiutarle a intraprendere strade nuove». Come? «Facendo rete, sviluppando nuove forme di Al vertice Bernhard Scholz, presidente nazionale della Compagnia delle Opere oggi è a Torino Sul sostegno all’internazionalizzazione si sta facendo di più, e anche sul sistema fiscale. L’imprenditore non ha bisogno di essere sostituito da un sistema statale, ma di essere sostenuto da una burocrazia più semplice e meno stressante». La crisi ha però lasciato ferite dolorose, soprattutto a Torino, dove il divario tra ricchi e poveri è uno dei temi centrali della campagna elettorale. «Bisogna creare occupazione dice il presidente della Cdo perché il divario deriva dal poco lavoro. Occorre accelerare sull’apprendistato per far entrare i giovani nelle imprese. La crescita delle nostre imprese non è solo una questione economica, ma prima di tutto un problema sociale». A Torino Tavolo Michelin e sindacati T erzo tavolo di confronto sindacati-Michelin domani alle 9 in Confindustria a Torino, dove ci sarà anche il presidio dei lavoratori (indette 8 ore di sciopero). L’obiettivo dei sindaci è salvare tutti i 578 posti di lavoro a rischio, secondo il piano aziendale (di cui 400 a Fossano). IMAGOECONOMICA Un paese sotto choc Chiusura della Lavazza a Verrès La Regione incontra la proprietà CRISTIAN PELLISSIER VERRES «M ia moglie ha scoperto che lo stabilimento dove lavoro chiudeva guardando Facebook». Salvatore Caccamo lavora in Lavazza da 21 anni, tutti nello stabilimento di Verrès e aggiunge: «E’ stato uno choc, nessuno di noi se lo aspettava; non così». Venerdì sono andati al lavoro con il sorriso sulle labbra, come tutti i giorni. «Io faccio parte delle Rsu del sindacato Savt - dice Caccamo - e sono sempre stato orgoglioso di essere in Lavazza». Proprio quel giorno i vertici di Lavaz- za sono saliti a Verrès. Con le Rsu era in programma una riunione per i dettagli della chiusura natalizia, in realtà sul tavolo c’era altro, i dipendenti lo avrebbero scoperto solo in serata. Al mattino i vertici aziendali hanno visto il presidente della Regione, Augusto Rollandin, il primo a cui hanno dato la notizia, subito dopo hanno incontrato i sindacati regionali e poi, nel pomeriggio, i delegati interni. A tutti hanno comunicato la loro decisione, ormai presa, ovvero «la progressiva dismissione del sito produttivo valdostano». Sarà chiuso nel primo quadrimestre del 2016, tra marzo aprile; era operativo dal 1989. Oggi vi lavorano 51 addetti che da venerdì, con i sindacati, hanno proclamato lo stato d’agitazione. La decisione ha sorpreso i lavoratori, che solo la settimana prima sono stati invitati al pranzo di Natale che l’azienda offre ogni anno, ma ha colto di sorpresa anche la Regione, che è proprietaria dello stabilimento e che due mesi fa aveva rinnovato, per altri 6 anni, l’affitto a Lavazza. «Fino alla fine del 2013 - ha detto Rollandin ieri in Consiglio regionale - abbiamo ricevuto rassicurazioni sul mantenimento dello stabilimento a Verrès. Poi è arrivata, improvvisa, la decisione di chiudere». In questi due anni il gruppo ha investito sugli altri stabilimenti, che sono di proprietà. L’azienda in un comunicato ha spiegato che «la decisione è da inquadrarsi nel contesto della razionalizzazione del sistema produttivo Lavazza, che ha visto di recente l’azienda investire in maniera significativa nella riqualificazione dei propri siti produttivi di proprietà». L’assessore regionale alle Attività produttive, Raimondo Donzel ha annunciato che domani incontrerà i vertici aziendali, anche i sindacati hanno chiesto di rivedere l’azienda. Il gruppo, da subito, si è detto disponibile a «condividere con sindacati e istituzioni il percorso futuro, mettendo in atto le misure utili alla gestione della transizione, inclusa la possibilità di ricollocare il personale attualmente impiegato su Verrès all’interno del proprio sistema industriale, valutando altresì il ricorso agli ammortizzatori sociali disponibili». Ma la decisione di lasciare la Valle è presa. Oggi Il business nel dopo Expo C onfartigianato Piemonte e Intesa Sanpaolo organizzano un incontro invitati gli imprenditori del territorio, con l’obiettivo di condividere spunti e proposte sulle nuove opportunità di business nel dopo Expo. Appuntamento alle 9,30 alla Sala Aste Intesa Sanpaolo, in via Monte di Pietà a Torino.