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Tagli alla sanità ei costi trasferiti sulle famiglie

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Tagli alla sanità ei costi trasferiti sulle famiglie
Provincia penultima in Piemonte nei pagamenti: lo studio 2015 di Cribis D&B
Nei primi nove mesi del 2015 le imprese italiane non hanno ancora superato le difficoltà nei pagamenti commerciali. È quanto emerge dallo “Studio pagamenti” aggiornato al terzo trimestre 2015, realizzato da Cribis D&B,
società del Gruppo Crif specializzata nelle business information che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese piemontesi. In regione la provincia
più virtuosa è Biella con il 48,3 per cento di imprese pun-
tuali. Seguono Novara con il 45,9 per cento di imprese
regolari, Vercelli (45,3 per cento), Verbania (45,2 per
cento), Cuneo (42,3 per cento), Asti (40,6 per cento), Alessandria (39,3 per cento). In ultima posizione Torino,
dove solo il 34,2 per cento delle imprese paga alla scadenza le fatture. Le imprese della provincia alessandrina
si posizionano così al penultimo posto in Piemonte e sono al 42° posto a livello nazionale. (E.So.)
.
Martedì 1 dicembre 2015
3
In Primo Piano
‘Tagli alla sanità e i costi
trasferiti sulle famiglie’
SINDACATI Domani pomeriggio
l’assemblea pubblica con i direttori
dell’azienda ospedaliera e dell’Asl Al
n La mobilitazione dei sindacati sandria all’insegna del tema ‘Saa difesa della sanità pubblica ar- lute bene primario’.
riva ad Alessandria. Con i tempi
confederali un po’ dilatati che Le contestazioni di Cgil, Cisl e Uil
non sempre coincidono con quel- I sindacati confederali provinciali reali, Cgil-Cisl-Uil della provin- li, e regionali, hanno organizzato
cia hanno rilanciato a livello ter- l’evento cui parteciperanno Vitritoriale la piattaforma sociosa- torio Demicheli, Responsabile
nitaria e assistenziale. E alla con- Seremi della Regione Piemonte;
ferenza stampa organizzata per Giovanna Baraldi, direttore gepresentare la mobilitazione che nerale dell’azienda ospedaliera
ha già preso le mosse a livello re- di Alessandria; Gilberto Gentili,
gionale, annunciano critiche, os- direttore generale dell’Asl Alesservazioni e proposte per la sani- sandria; Domenico Ravetti, contà e presentano l’incontro dal ti- sigliere regionale e presidente
tolo “Riduzione dei servizi sanita- della Commissione Sanità. A giuri peggiori condizioni di lavoro dizio di Aldo Gregori, segretario
per i dipendenti, assengenerale della Uil, in
za di un confronto vero
Piemonte «i posti letto
con i sindacati, costi trasi sono ridotti da 17.000
sferiti alle famiglie”.
Sotto accusa a 15.000 e ad AlessanL’appuntamento è per anche gli effetti dria sono spariti 76 posti
domani, mercoledì, alle
del Piano di letto negli ultimi cinque
15, al Teatro Parvum di
rientro della anni (nell’ospedale dal
Alessandria, in via MazRegione, che capoluogo i posti letto
zini 85, con l’assemblea
però da Roma sono seicento cui si agpubblica organizzata da
ottiene un giungono quelli dei noCgil, Cisl e Uil di Ales- primo via libera socomi presenti nei Co-
I sindacati temono una progressiva riduzione dei servizi
muni centro zona, ndr). È aumentata la mobilità del personale e
mancano ancora adeguati servizi
territoriali». Sergio Didier, responsabile della Cisl Alessandria
- Asti, sottolinea che «la scelta di
fare un’assemblea pubblica è perché il problema è di tutti. L’auspicio è che sia un confronto sereno,
partecipato e condiviso». Tonino
Paparatto, segretario generale
della Cgil, ha dichiarato in confe-
DOMENICO RAVETTI
‘Ricerca e trasparenza sono gli obiettivi per ripartire’
Domenico Ravetti, alessandrino, consigliere regionale
e presidente della Commissione Sanità, continua a lavorare su un fronte delicato
e complesso. Passa dagli incontri su disagio e nuove
povertà a interventi mirati
su questioni, altrettanto delicate, come l’ospedale della ricerca («È il futuro per Alessandria»), di cui è profondamente convinto, ai livello
di trasparenza delle aziende sanitarie locali in relazione alla disposizioni previste
dalle più recenti normative
tra cui la legge anticorruzione. Infatti è stata pubblicata
una ricerca sul rispetto delle norme sulla trasparenza
degli atti amministrativi. Il
dossier (‘Trasparenza, etica
e legalità nel settore sanitario’) è il risultato della collaborazione tra Libera, Avviso
Pubblico, Coripe Piemonte,
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Gruppo Abele e l’Agenzia
nazionale per i servizi sanitari regionali. Tra le note
critiche quelle dell’azienda
ospedaliera di Alessandria,
unica struttura sanitaria del
Nord finita nella poco lusinghiera classifica dei “peggiori 10” con solo 10 dei 24
criteri soddisfatti. «Quella
fotografata è una condizione del passato. Dobbiamo
ripartire - dice Ravetti - dalle tante eccellenze presenti
e, per questo, mi sento di esprimere la mia vicinanza a
tutti i dipendenti dell'azienda ospedaliera e il sostegno
ai dirigenti affinché ottengano presto i risultati che
servono, soprattutto e per
primi ai cittadini». (E.So.)
renza stampa che si può «dire sì a
una riorganizzazione. ma i servizi
di trasporto devono andare di pari passo al cambiamento e non come succede ora». Tradotto, rivedere i servizi erogati nei singoli ospedali deve avvenire parallelamente a una politica dei trasporti
capace di fare in modo che i territori non siano penalizzati e che
le fasce di popolazione più disagiate trovino una risposta efficace». Tra le contestazioni di Cgil,
Cisl e Uil alla sanità piemontese,
il blocco del turnover «provocato
dal Piano di rientro della spesa ospedaliera: sono stati persi in circa quattro anni oltre 3000 unità
di personale colpendo così il vero
valore aggiunto del Servizio sanitario regionale: il lavoro». La
scorsa settimana si è intanto conclusa al Ministero dell’Economia
la verifica dei programmi operativi e dell’andamento economico
della sanità piemontese del primo semestre 2015. Il tavolo tecnico «non ha chiesto al Piemonte di
proseguire i programmi operativi nel prossimo biennio e questo
fa ben sperare» commenta Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità. Nelle prossime settimane il tavolo ministeriale dovrà
completare la verifica sulle previsioni di Bilancio 2015, alla luce
del riparto del fondo sanitario nazionale.
n Enrico Sozzetti
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18
Martedì 1 dicembre 2015
Alessandria
Dintorni
IN BREVE
n Castelferro
L’Arpa verifica
la qualità dell’aria
Per tutto il mese di dicembre l’Arpa posizionerà
due stazioni di rilevamento della qualità dell’aria.
Una sarà installata nella
zona degli impianti sportivi a Predosa, per proseguire il monitoraggio invernale e confrontare i
dati con quelli del 2011,
l'altra, per la prima volta,
a Castelferro permetterà
di monitorare la qualità
dell'aria in un'area sottovento rispetto all’autostrada e alla zona industriale di Predosa. (D.Te.)
n Predosa
Rinegoziazione
dei mutui
La modifica al patto di
stabilità non è tutto. Risparmiare è l'imperativo
dei piccoli comuni. «La rinegoziazione dei mutui in
corso di ammortamento
consente un risparmio
annuo di circa 4 mila euro
ed evita il pagamento della quota capitale della rata del secondo semestre
2015 pari a circa 10 mila
euro». Quest’ultima somma è utilizzata per definire gli equilibri in sede di
assestamento del bilancio, discusso ieri sera dal
consiglio comunale.
(D.Te.)
n Sezzadio
Il Comune sostiene
le associazioni
Ci sono ancora Comuni
che danno contributi alle
associazioni. Il sindaco,
la giunta e i consiglieri si
sono autotassati. Dopo
l'offerta di 2.500 euro al
doposcuola e ad altre iniziative del paese, l'amministrazione ha raggranellato 1.400 euro per la Pro
Loco, che però si è sciolta. “Non sappiamo a chi
darli, o meglio confidiamo
nella ricostituzione dell'associazione”, ha detto
la giunta. (D.Te.)
Solero, venerdì incontro con Massobrio
Quattordio: polentata e mercatini
Proseguono gli incontri con gli autori piemontesi a Solero. Venerdì 4 dicembre, serata con lo scrittore Giulio
Massobrio. La organizza la Biblioteca civica “Pietro
Gallinotti” in collaborazione con il Comune, che propone per le 21 in piazza Libertà presso il palazzo comunale una chiacchierata con Massobrio (che ha radici
solerine) per parlare dei suoi libri, da “Occhi chiusi” a
“Rex “ a “L’eredità dei santi”. (C.R.)
Due iniziative promosse dalla Pro Loco di Quattordio.
Sabato alle 20, nella Sala Maestri, appuntamento con
la cena ‘Polentissima’ durante la quale verranno servite tre varianti della golosa specialità. Quota di partecipazione 17 euro. Domenica 13 dicembre è in programma la gita ai mercatini di Natale a Trento, con partenza
alle ore 6 da piazza Olivazzi. 22 euro il costo per i soci,
25 per i non tesserati. Info: 345 4047742. (S.F.)
Gli ordini ci sono
ma la fabbrica
rischia di chiudere
FELIZZANO Seri problemi per la Icif,
a rischio 50 dipendenti. E uno di loro
scrive: “Sono mancate persone capaci”
n Rischia di chiudere i battenti, costruzioni. I dati parlano chiadopo quasi 40 anni d’attività, l’I- ro: negli ultimi cinque anni, in Icif di Felizzano. L’azienda, fon- talia, hanno chiuso definitivadata nel 1977 che si occupa di la- mente i battenti il 75% delle attivorazione del legno e produzione vità simili. La Icif ultimamente ad’infissi, soltanto a marzo aveva veva anche avviato collaborazionominato il nuovo Consiglio ni all’estero (Stati Uniti, Svizzed’amministrazione. La coopera- ra, Israele, Tunisia e Francia). Utiva, qualora non dovesse trovare n’importante fetta di mercato
un altro socio pronto a rimpin- che corrispondeva al 15% dei ricavi complessivi. Un
guare le casse per copriprovvedimento
non
re le spese vive, potrebsufficiente, infatti la
be andare in liquidazioditta era stata costretta
ne. Dissesti dovuti prina ridimensionarsi accipalmente, pare, a nucorpando lo stabilimenmerosi insoluti e non alla mancanza effettiva di L’azienda Icif to di Fubine a quello di
ordini commissionati
è stata Felizzano. In forse il fualla stessa.
fondata turo di una cinquantina
È sicuramente un perionel 1977. di dipendenti che su Fado
economicamente
Si occupa di cebook danno voce a ridifficile nel settore delle legno e infissi cordi del passato e
Non solo un posto di lavoro
«Quando un posto di lavoro non
è solo un posto di lavoro, ma è
parte della tua vita come tutte le
persone che condividevano con
te i triboli quotidiani, con cui e
per cui ti sei battuto. Apprendere
che è tutto finito, che quella parte della tua vita non esiste più,
che ognuno dovrà prendere una
strada diversa e allontanarsi irrimediabilmente da quel gruppo,
ti riempie il cuore di tristezza. Sapere che tutto ciò accade perché
qualcuno ha determinato negli
anni la condizione del disastro
nonostante gli avvertimenti, le
polemiche e le discussioni, ti
riempie il corpo di rabbia. Quel
posto così come lo hai conosciuto
non esiste più. Quanti problemi
affrontati e risolti solo grazie alla
capacità di noi colleghi, attrezzati come gli italiani nel deserto ma
lo stesso capaci di costruire finestre a regola d'arte. Quanti mesi
SOLIDARIETÀ
BASALUZZO
1977
La Icif di Felizzano lavora legno e fabbrica serramenti
passati senza stipendio tentando
in tutte le maniere di salvare quel
posto. Lavorando anche oltre l'orario. Lavorando in condizioni
disperate. Quanti rospi ingoiati,
quante volte si è fatto buon viso a
cattivo gioco per poi finire così.
50 persone mal contate delle più
di 70 che eravamo. 50 famiglie.
Un sacco di dubbi per il futuro.
Come posso dimenticare quanto
abbia tentato di farlo, quante ore
passate in quegli uffici per strappare risposte che non sono mai
arrivate, promesse mai mante-
nute. Mi viene alla mente una
frase scritta sulla pietra di un
cippo abbandonato nel deserto
Mancò la fortuna, non il valore. Il
valore posso assicurare che mai
mancò, almeno tra i miei colleghi, mancò sì la fortuna, la fortuna di avere persone in grado di
decidere onestamente e con capacità, persone all'altezza morale e professionale di noi poveri operai sporchi e puzzolenti di legno».
n Sveva Faldella
Stella Bianca marcia
Vincono gli agricoltori: niente lago
per la pace ‘Oltre la paura’ ‘Sarebbe stato il nostro Vajont’
n «Torniamo a correre. Per amicizia e solidarietà. Per sottolineare che lo sport, la cultura, l’arte e la musica possono essere l’arma per avvicinare i popoli, rispettandone le
diversità. Non dobbiamo essere per forza tutti uguali, ma
possiamo essere amici. Rispettandoci». Domenica 13 dicembre, alle 8.30, l’Associazione Stella Bianca Laura Garavelli sarà in piazza della Libertà, ad Alessandria, davanti a
Palazzo Rosso, con una fiaccola accesa: «La porteremo di
corsa a Cuccaro, passando per
San Salvatore e Lu. Invitiamo
tutti ad accendere una candela, una luce. Per la pace. Un
atto simbolico per ricordare le
vittime di Parigi e di tutti gli
atti terroristici». Stella Bianca
lavora da sette anni per aiutare la popolazione somala,
donne e bambini che hanno
bisogno di cure mediche. Vuole portare un messaggio di pace e di solidarietà. La staffetta
‘Oltre la paura’ è formata da
sei atleti (tre podisti e tre ciclisti): arriverà a Cuccaro, sul
piazzale della chiesa dove ad
attenderla ci sarà il parroco
del paese oltre alla cittadinanza, dopo una sosta a San Salvatore Monferrato accolta dal
sindaco, Corrado Tagliabue.
n M.Ga.
SAN SALVATORE
La festa dei coscritti del 1974, ricordando Luca Speciale
Si ritrovano ogni anni, perché per festeggiare con i
coscritti non è il caso di aspettare le ‘scadenze rotonde’. E così ecco prota-
preoccupazioni per il futuro,
proprio come questo stralcio.
gonista la classe 1974 di
San Salvatore Monferrato,
numerosa per pranzo conviviale occasione per ricordare, come sempre, un
amico che non c’è più, ovvero Luca Speciale, il ragazzo al quale, ogni estate, è dedicato uno spettacolo in musica.
n Il progetto del lago agricolo è
colato a picco. Domenica nella
sala della Soms di Basaluzzo,
l'assemblea degli utenti del Consorzio irriguo Torrente Lemme
di Basaluzzo ha discusso il progetto “Lago di Rio Tiglieto” alla
presenza degli ingegneri progettisti e del direttivo del Consorzio
Destra Bormida, al quale il consorzio locale appartiene. Al termine della discussione, «l’assemblea degli utenti ha deciso
per l’interruzione dell’elaborazione del progetto», comunica
in una nota il direttivo. Non dice
che «il 75% dei soci ha bocciato
l'opera idraulica da 1,128 milioni di euro». Per i tecnici e per il
presidente Bavastro, che al termine della votazione si è dimesso, la proposta del lago sarebbe
l'opportunità di rafforzare le risorse idriche per l'irrigazione,
anche attraverso la raccolta delle acque piovane.
Per gli agricoltori, ascoltati all'uscita, dato che i giornalisti sono stati accompagnati fuori dalla sala della Soms, è un’opera
«invasiva, faraonica e inutile,
dannosa per l'ambiente, potenzialmente rischiosa per l'incolumità della gente e costosa».
L'invaso sul rio al confine con
Francavilla Bisio riguarderebbe
un'area di 250 mila mq da trasformare in oasi naturalistica.
«La capienza idrica sarebbe di
225 mila mc d'acqua, delimitati
da un muro di terra non soggetto a collaudo, alto 11 metri con
un fronte lineare di 70 metri, alla base uno strato di pvc per evitare infiltrazioni».
Sei soci prima dell'assemblea
hanno presentato istanza di accesso agli atti. «Bisognava fare
chiarezza – spiegano - su questo
progetto nebuloso, che porta il
BASALUZZO
Marciapiede: polemica dal prefetto
La consigliera di minoranza di Basaluzzo, Rosanna Borsa, ha inviato una lettera al prefetto in merito al ‘camminamento tra il cimitero ed il centro abitato di Basaluzzo’.
«Il camminamento - si legge - non ha i requisiti di sicurezza per i pedoni e neppure per i veicoli, e nonostante che i
cittadini abbiano chiesto al sindaco di apporre i marciapiedi, o qualsiasi altra forma di sicurezza, non hanno avuto nessuna risposta». Il motivo della richiesta sta soprattutto nel fatto che «qui continuano a sostare mezzi
pesanti e veicoli. Sta avvenendo quello che avevamo
pronosticato, e cioè , un parcheggio per qualsiasi mezzo
che abbia voglia di sostare, in modo abusivo e pericoloso». La somma stanziata è di 25.000 euro, le spese ammontano a 2.217 euro. «Come verranno spesi?».
logo della Regione, dei consorzi
di Basaluzzzo e Destra Bormida,
del Comune. Da tempo si parla
del lago irriguo, ma nessuno immaginava un invaso di questa
portata. Gli stessi soci non sapevano. Li abbiamo informati prima della votazione, che è avvenuta in modo palese con appello
nominale, ma rigorosamente a
porte chiuse».
Ma chi dovrebbe pagare?
«Non si può pensare di poter caricare il canale irriguo Bedale,
attingendo da un rio totalmente
secco e dal torrente Lemme, che
per molti mesi all'anno è asciutto – hanno detto alcuni soci dopo l'assemblea - Se tassi e nutrie
forassero la protezione, la distesa di fango coprirebbe i campi fino alle case: il Vajont della Val
Lemme».
Non secondario è l'aspetto economico. Circa il 50% del progetto sarebbe finanziato dalla Regione, il 46% della spesa, cioè
530 mila euro, sarebbe a carico
di quasi 200 utenti di Basaluzzo
e Fresonara, proprietari di terreni fino a Predosa e Capriata,
che in 100 anni hanno visto crollare l'economia del fieno al minimo storico, da 3 a euro al quintale e scomparire gli allevamenti bovini, a Basaluzzo ne è rimasto uno. «Il bilancio annuale del
consorzio, approvato al netto
del potenziale finanziamento di
650 mila euro dalla Regione, è di
appena 13 mila euro. Per sperare
in un taglio in più di fieno, oltre
alla quota capitale dovremmo
spendere 20 mila euro per pompare acqua». «In queste ore si
decidono il nuovo direttivo e il
destino del progetto – dicono i
dissidenti - temiamo che, avendo già speso 60 mila euro per la
progettazione, il disegno del lago venga portato avanti dal Consorzio Destra Bormida, che è
l'interlocutore dei consorzi irrigui della zona presso la Regione».
n Daniela Terragni
30
Il cartello che non trova pace
Martedì 1 dicembre 2015
Passano i mesi e il cartello toponomastico di via Baden Powell, sito presso il parco del Castello dei Paleologi, non trova pace. Risistemato dai cantonieri del Comune, è stato
nuovamente divelto da incivili ragazzotti che popolano l’area vicina alla stazione e ne combinano di ogni. Secondo una becera prassi ahinoi consolidata, il cartello, estirpato
dalla sede cementizia, viene spostato nell’area a mo’ di
vessillo di stupidità.
Acqui Terme
IN BREVE
n Torino
Sulla vittoria
interviene Ottria
La sentenza Carsu ha liberato i Comuni dell’Acquese dal pericolo di un
risarcimento milionario
per la mancata installazione di una discarica e
un bio-digestore. Una
vittoria raggiunta «grazie alle scelte operate
negli anni da parte delle amministrazioni
coinvolte che non hanno ceduto a tentativi
transattivi maldestri o
a patteggiamenti e all’ottimo lavoro del liquidatore Cuffini – ha dichiarato il Consigliere
regionale Walter Ottria
– Si è finalmente fatta
giustizia rispetto alle
buone ragioni rappresentate dalle amministrazioni pubbliche».
(M.P.)
n Allarme
Ancora furti messi
a segno in città
Continua l’ondata di
furti nella città bollente. Dopo l’ “arrampicata” al secondo piano
lungo un discendente
dell’acqua piovana di una casa di via Stazielli,
ci giungono altre segnalazioni di ruberie in via
Piave, nella frequentata piazza San Guido e
presso il chiosco collocato all’inizio della pista ciclabile. «Succede
ogni anno in concomitanza con la festa di
Santa Caterina e la presenza delle giostre in
piazza Allende» ha lamentato Marianna, una
vittima, ormai giunta al
triste record del terzo
furto subito. Non resta
che sperare in una maggiore sorveglianza per
il prossimo anno. (M.P.)
n Comune
200 foto
di ‘magagne’
L’ultimo Consiglio comunale acquese ha visto, tra gli altri, un particolare intervento del
consigliere Giuseppe
Volpiano. Nella precedente seduta l’esponente dell’opposizione
aveva lamentato “magagne” sparse in giro
per la città, invitando
con veemenza l’amministrazione locale ad intervenire. La risposta
del sindaco Enrico Bertero è stata particolarmente incisiva e, secondo il suo stile, diretta e
verace sul proprio pensiero a difesa dell’agire
governativo. Nella concione del 25 novembre
l’esponente del Centrosinistra ha deciso di fare dono al Sindaco e alla Consulta per il Decoro Urbano di 200 scatti
fotografici che ritraggono le criticità (le magagne, appunto) della città bollente. (M.P.)
Sentenza Carsu,
no al risarcimento
milionario
IL CASO La Corte di Appello
chiude la questione del Consorzio
Acquese Rifiuti Solidi Urbani
n Nei giorni scorsi la Corte di amministrativo che ha consideAppello di Torino ha emesso la rato sgraditi gli impianti previsti
tanto attesa sentenza “Carsu” nel progetto e destinati allo smal(Consorzio Acquese Rifiuti Solidi timento dei rifiuti dell’Acquese.
Urbani) relativa ad un’annosa L’azienda, visto sfumare l’affare,
pendenza giudiziaria sul proget- decise di citare in giudizio il Conto di una discarica a Cassine, in sorzio e chiedere un milionario
regione Gavonata, e di un bio-di- risarcimento del danno per lucro
gestore ad Acqui Terme. Dopo 19 cessante e danno emergente. Doanni di citazioni e ricordi, la vi- po ripetute condanne degli enti
locali ed un “passaggio”
cenda pare essere giunin Cassazione nel 2013,
ta al capolinea. L’azione
gli atti processuali sono
legale fu intrapresa perché i Comuni aderenti al
Relativa ad giunti ai giudici della
Consorzio decisero, a seun’annosa Corte d’Appello di Toriguito di una votazione pendenza sui no che hanno definitivasollecitata dalla mobiliprogetti di mente dichiarato il Contazione popolare, di reuna sorzio non responsabile
vocare il contratto alla
discarica a dello stop avvenuto ad isocietà RT Ferrero spa.
Cassine e di nizio lavori.
A giustificazione del reun bio- In verità in questi anni è
cesso unilaterale, un
digestore stata alta la preoccupamutato sentire politicoad Acqui zione dei consorziati
NIZZA
chiamati, in caso di soccombenza, a rispondere del danno (4,8
milioni di euro) secondo quote.
Per il Comune di Acqui Terme, titolare del 47% delle azioni, la
pendenza è divenuta una sorta di
“Spada di Damocle”, un argomento acceso del dibattito politico locale. «Ricordo che quando la
Giunta presentò il primo bilancio, Aureliano Galeazzo dall’opposizione ci accusò di essere degli
incoscienti perché non avevamo
costituito un accantonamento
per far fronte al risarcimento
Carsu – ha dichiarato Enrico Bertero, sindaco di Acqui Terme –
Sottolineando che il caso non era
di responsabilità della mia amministrazione ma di quella bosiana, ho sommessamente evidenziato che si è condannati quando
c’è una sentenza all’ultimo grado
di giudizio. Quindi, mettere da
parte delle risorse avrebbe comportato dei sacrifici ai servizi della comunità».
Voci di Palazzo Levi, in realtà,
parlano di cifre di tutto rispetto
accantonate per far fronte alla
La sentenza chiude una vertenza storica sui rifiuti acquesi
sconfitta. Circa due milioni di euro sarebbero stati ricavati da variazioni al bilancio di assestamento e parte dai risparmi previsti per legge. Ora queste risorse
saranno disponibili per altri lavori utili.
L’esperienza Carsu permette al
primo acquese una digressione
sulle “reductio ad unum” imposte agli enti locali. «Sono tante le
situazioni che inviterebbero il
buon senso governativo a emancipare i Comuni da tanti obblighi
di condivisione che portano a disservizi e spreco di denaro pubbli-
co – ha continuato il primo acquese – Ad esempio la competenza sull’Atc - case popolari l’avrei
affidata ai Comuni maggiori. Invece hanno unito le province di
Alessandria, Asti e Cuneo, rendendo più farraginosa la condivisione di obiettivi e l’istruzione
delle pratiche. Lo stesso dicasi
per l’Asca (convenzione per i servizi socio assistenziali) che ha attribuito ai piccoli municipi un discutibile potere di veto che rende
difficile ogni decisione».
n Massimiliano Pettino
TERME
È già arrivato il momento Ultimo giorno per gli svizzeri
delle strategie elettorali Altrimenti tocca a ‘Orione- Gavio’
n La prossima primavera sono
in calendario, a Nizza Monferrato,
le elezioni amministrative e pare
ci siano già in corso discussioni,
trattative nonché possibili alleanze e potenziali deleghe in caso di
vittoria. Il sindaco uscente Flavio
Pesce non ha mai escluso, ma
neanche confermato ufficialmente, una propria nuova candidatura mentre il primo ad annunciare
una lista concorrente è stato il
gruppo del Movimento 5 Stelle
della Valle Belbo. Gli attivisti locali sono presenti ogni sabato mattina con il gazebo in piazza Martiri di Alessandria dove forniscono informazioni e accolgono interessamenti alla possibile lista. Ad
aver messo in campo qualcosa di
diverso da una lista, invece, sono i
due ex amministratori di centrosi-
nistra: Maurizio Carcione, già sindaco, e Sergio Perazzo, già vice
sindaco della stessa giunta. Si
tratta del “progetto Polis”, una
sorta di laboratorio di idee che ha
come obiettivo quello di lavorare
su un nuovo programma e sulle
necessità della città. Una raccolta
di spunti e sollecitazioni che rimane a disposizione di tutti quei candidati sindaci che desiderano adottarla, sebbene Carcione non escluda un proprio possibile impegno in prima persona. Nel frattempo, sono attese alcune novità
sul circolo nicese del Partito Democratico per il quale la segreteria provinciale aveva nominato
commissario l'ex sindaco cortiglionese Andreino Drago.
n Emanuela Crosetti
n Seppur sulle Terme giornali
e social network abbiano già
suonano “le campane a morto”,
nelle carte procedurali non è
stata ancora detta la parola fine. È vero, Gianlorenzo Binaghi, amministratore delegato
della società svizzera, Holding
South Marine Real Estate SA,
non si è presentato presso lo
studio Ambrosini a sottoscrivere il contratto di acquisto relativo all’81,1% delle quote di Terme di Acqui spa, fetta aziendale
di proprietà regionale (tramite
Finpiemonte spa). Una mail avrebbe chiesto al presidente regionale Sergio Chiamparino di
fissare un incontro interlocutorio per chiarire alcuni aspetti
del discusso bando pubblico
realizzato dalla partecipata
RICALDONE
piemontese. A quanto pare il
vertice di Palazzo Lascaris avrebbe concesso un termine
breve che scadrà domani a
mezzogiorno. Laddove all’ente
non fossero presentati assegni
circolari per 1.655 mila euro,
l’offerta svizzera verrebbe dichiarata decaduta. Al contrario, in caso positivo, verrebbe
fissato un'altra scadenza settimanale e il mercoledì successivo la Holding South Marine
Real Estate dovrebbe depositare altri titoli di pagamento per
1.655 mila euro (cioè il 10% dell’offerta pubblica presentata),
unitamente alle credenziali necessarie per concludere la procedura di affidamento (fideiussioni, attestazioni antimafia,
eccetera).
Il bando, però, è tutt’altro che
destinato a sfumare nel nulla in
caso di un ripensamento elvetico, perché a decadere sarebbe
l’offerta e non la procedura.
Chiusa la pista svizzera, si aprirebbe la trattativa privata con
l’altro partecipante, il gruppo
Orione-Gavio, che aveva presentato una proposta al di sotto
del limite minimo di acquisizione. La particolarità del bando “made in Ambrosini”, al rialzo e al ribasso, almeno sul piano teorico dovrebbe garantire
la tanto agognata continuità aziendale richiesta dagli acquesi, politici e non. La liquidazione, infatti, viene vista come una
eventualità nefasta e deleteria.
n M.P.
PROSPETTIVE
Bulgaro arrestato su mandato internazionale Canelli, affari con Kirkuk?
n I militari del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri
di Acqui Terme hanno nei giorni
scorsi tratto in arresto per uso di
atto falso, un 32enne bulgaro,
N.S., in esecuzione di un mandato europeo emesso dalle autorità
della Repubblica di Bulgaria.
I fatti risalgono al febbraio del
2013 quando il soggetto, da tempo in Italia, si è presentato presso la motorizzazione civile di Asti per convertire la propria patente bulgara in una omologa italiana. I funzionari della Motorizzazione, però, insospettiti
della veridicità di quella licenza
di guida, hanno sospeso la prativa e trasmesso il documento all’autorità estera per accerta-
menti.
Le analisi esperite dall’Ente
straniero hanno smascherato il
soggetto richiedente, attestando
la falsità del documento; informate le autorità di giustizia locali, N.S. veniva processato per “Uso di atto falso” e condannato ad
otto anni di reclusione. Il reo,
tuttavia, per sottrarsi alla cattura, era fuggito in Italia facendo
perdere le proprie tracce. La magistratura bulgara, dunque, ha
spiccato un mandato d’arresto
europeo al fine di rintracciarlo
ed assicurarlo alla giustizia.
Nei giorni scorsi i militari dell’Aliquota Operativa di Acqui Terme, nel corso dei servizi di prevenzione di reati contro il patri-
monio, hanno notato che a Ricaldone, in un’abitazione isolata
tra le vigne, viveva un cittadino
straniero “poco incline alla vita
sociale”. Insospettiti hanno atteso una sparuta uscita del nuovo
ricaldonese e, sottoponendolo
ad attività di identificazione attraverso le banche dati comunitarie, hanno scoperto l’esistenza
del mandato di cattura internazionale. Immediatamente il bulgaro è stato condotto in caserma
e, dopo le formalità di rito, tradotto presso la Casa Circondariale di Alessandria a disposizione della Corte d’Appello di Torino, in attesa dell’estradizione.
n M.P.
n Canelli apre le porte al medio Oriente. Dopo Cina, Ungheria ed Argentina, arriva la richiesta di collaborazione da
Kirkuk, città irachena a nord
della capitale Baghdad e che
conta circa 750 mila abitanti. Vi
convivono turkmeni, curdi, assiri, arabi e rappresenta il centro economico maggiormente
trainante del Paese grazie alla
presenza del più importante
giacimento petrolifero dell'Iraq: «Si tratta di una collaborazione che pertiene a scambi economici e culturali tra le nostre due realtà – ha dichiarato il
sindaco canellese Marco Gabusi
– L'obiettivo dell'amministrazione comunale è quello di dare
corso all'approccio nell'interesse delle relazioni internazionali
Europa-Asia per giungere a
scambi commerciali, istituzionali e culturali tra Canelli e Kirkuk». Il primo nonché concreto
passo verso un rapporto di collaborazione tra le due realtà sarà la visita di una delegazione
irachena a Canelli nei primi mesi del 2016. L'iniziativa è sostenuta dall'Unione Industriale di
Asti e coordinata dall'associazione Italia nel Mondo rappresentata da Franco Quaglia, presidente del sodalizio con sede in
Asti. A partecipare allo scambio
è anche la Provincia di Asti.
n E.C.
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16 .Cronache
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
Gli ultimi casi
il caso
1
ALESSANDRO BARBERA
ROMA
729
morti
Sono quelli
registrati tra
gennaio e
fine ottobre
2015. Nello
stesso periodo, l’anno
prima erano
stati 628
259
in itinere
L’istituto
calcola
anche quelli
nel tragitto
casa-lavoro:
sono stati
54 in più
rispetto allo
stesso periodo del 2014
18,6
per cento
È l’aumento
totale delle
morti sul
lavoro che si
è registrato
tra gennaio
e ottobre
rispetto allo
stesso periodo nel 2014
A
nche la ripresa dell’economia, almeno quella
che abbiamo visto fin
qui, ha un’altra faccia della medaglia. L’occupazione riprende
fiato, i posti di lavoro risalgono,
ma aumentano anche le probabilità statistiche di incidenti letali. Questo è quanto emerge
dai dati, ancora parziali, in mano all’Istituto nazionale per gli
infortuni sul lavoro. Dopo un
decennio di cali, gli incidenti
fatali tra gennaio e ottobre del
2015 hanno ripreso ad aumentare: 101 in più rispetto al 2014.
Che ci fosse un peggioramento
l’Inail lo aveva visto sin dai primi mesi dell’anno. Ora il dato si
va consolidando, e preoccupa i
vertici. Alla fine di ottobre i decessi «con esito mortale» sono
stati 729, un centinaio in più dei
628 nello stesso periodo del
2014 (+16 per cento). La forbice
si allarga ancora se a questi si
aggiungono le morti di chi andava o tornava dal lavoro, quelle definite «in itinere»: 259, 54
in più dell’anno scorso. In totale si arriva a 988 morti, 155 in
più di un anno fa. «Il dato è
grezzo, tutto da approfondire»,
frenano dall’Inail. Per intendersi: il monitoraggio registra
tutti i casi, da coloro i quali non
vengono censiti nelle classifiche ufficiali perché non tutelati
dalle norme Inps (ad esempio i
pompieri o il personale militare) così come il caso di chi perde la vita per ragioni naturali.
L’inversione di tendenza
In ogni caso l’inversione di
tendenza è evidente. Giuseppe
D’Ercole del dipartimento ambiente e sicurezza della Cisl è
Vivrà per sempre sulle sue amate
montagne
Giorgio Casalegno Marro
Disperate lo annunciano Luisa e Carlotta con Eugenio e i piccoli Emanuele
ed Edoardo. Rosario martedì 1 dicembre alle ore 18,45 presso la chiesa
della Crocetta Beata Vergine delle
Grazie. Funerali mercoledì 2 dicembre
alle ore 14,30 in parrocchia.
- Torino, 28 novembre 2015
O.F. Mecca & Chiadò - Ciriè
Sarai per sempre il mio grande e meraviglioso PAPA’: Ota.
Con una pena immensa la sorella Silvana col marito Franco Presti, Laura,
Eena e il fratello Andrea con Joëlle,
Lise, Olivier si stringono a Luisa, Carlotta ed Eugenio pensando a
GIORGIO con tanto amore.
Padre Alberto s.j., Attilia e Henry
Comba con Emanuela e Guido, Elena
e Mario abbracciano Luisa e Carlotta,
i fratelli Silvana e Andrea nel ricordo
dell’indimenticabile cugino GIORGIO.
Umberto e Nucci Casalegno con Marisa, Marco e le loro famiglie sono affettuosamente vicini a Luisa e Carlotta, ai fratelli Silvana e Andrea per
la perdita del caro cugino GIORGIO.
Carissime Luisa e Carlotta, la tragedia
che vi ha colpito è per noi motivo di
profondo dolore. Vi siamo vicini. Andrea ed Elena Casalegno.
- Torino, 29 novembre 2015
Partecipano al vostro dolore i cugini
Riccardo con Lina e Carlo, Francesco
con Anna e Camilla, Marisa, Cristina
con Lindsaj.
Caro GIORGIO ti ricorderemo sempre
con grande affetto. Siamo vicini a
Luisa e Carlotta. Emi, Rosa, Dodo,
Laura.
Ciao JIMMY, amico carissimo, con affetto e nostalgia ti ricordano i compagni di scuola del Sociale.
Ciao JIMMY, per me sei sempre stato
un esempio da seguire. Non ti dimenticherò mai. Vladimiro.
2
3
Palermo, 26 novembre
Salvatore d’Ippolito Tamburo, un
operaio di 61 anni di Lascari, paese in
provincia di Palermo, è morto dopo
essere rimasto incastrato e poi
schiacciato da uno scavo. Stava
collegando una fossa biologica a una
casa durante una ristrutturazione.
Massa Carrara, 23 novembre
Nicola Mazzucchelli, 46 anni, cavatore
di grande esperienza (il padre era
proprietario della cava) muore alle Cave
Calocara, sopra Miseglia in provincia di
Massa Carrara. L’uomo è stato colpito
da una perlina del filo diamantato
durante il taglio del marmo.
Taranto, 17 novembre
Dicono che Cosimo Martucci, operaio di
49 anni originario di Massafra, fosse
ossessionato dalla sicurezza sul lavoro.
Lo diceva sempre, che non si sentiva
sicuro. È stato travolto e ucciso da un
grosso tubo di acciaio all’Ilva di Taranto
durante lo scarico di materiali.
VINCENZO LIVIERI/LAPRESSE
Dopo 10 anni crescono
di nuovo i morti sul lavoro
Preoccupanti dati Inail: 101 in più rispetto a ottobre 2014
L’infortunio
Un incidente
mortale sul
lavoro in un
cantiere in via
della Stazione
Aurelia a
Roma.
L’edilizia è
uno dei
settori più
pericolosi
E’ mancato
Giorgio Casalegno
Vicini a Luisa e Carlotta i vecchi amici
di Gimmy della montagna. Antonella,
Maurizio, Lele, Antonella, Luca, Francesca.
- Torino, 30 novembre 2015
Gli amici di ogni martedì sera ricordano GIORGIO con affetto.
Ricordando con affetto il caro
GIORGIO, siamo e resteremo vicini a
Luisa e Carlotta:
Igi e Giulia Amerio
Piero e Anna Andrione
Renzo e Elisa Bogetti
Sandro e Francesca Boidi
Pier e Mariuccia Bollati
Giacomo e Donatella Boringhieri
Guglielmo e Alberta Bracco
Lele e Paola Campanella
Nando e Giuli Canavese
Walter e Luci Carone
Gianmario e Gabriella Casalis
Enrico e Giuliana Castiglia
Mario e Elena Coppo
Gianfranco e Daniela Cortese
Guglielmo e Maria Novella Dagna
Federico e Stefania De Giorgi
Dante e Anna Del Corso
Guido e Laura Faraggiana
Carlo e Laura Fea
Carlo e Marica Forchino
Enzo e Gabriella Gabbai
Paolo e Silvia Gallarati
Pier Sandro e Matilde Gallina
Roberto e Graziella Ghiringhelli
Carlo e Cetina Luda
Alberto e Chiara Marcalli
Alfredo e Cristina Martina
Riccardo e Ermy Mazzuchetti
Paolo e Fulvia Molinar
Rudi e Ida Notaro
Amedeo e Elisabetta Olliveri
Giorgio Pelliccelli e
Donatella Borgialli
Mario e Luisella Petitti
Franco e Mavì Piacenza
Lino e Roberta Ponti
Andrea e Jardena Psacharopulo
Roberto e Cristina Quallio
Paolo e Cinzia Ramella
Giancarlo e Isabella Reverdini
Giorgio e Eliana Sodero
Giuseppina Speciale
Sergio e Mariola Treves
Mario Vietti
Un abbraccio Gimmy. Le tre Girardi e
famiglie.
sorpreso: «Non siamo ancora
in grado di valutare questi dati, occorre tempo. Ma potrebbe aver pesato un elemento
statistico: la ripresa del Pil e
dell’occupazione nei settori
più a rischio come l’edilizia e
l’agricoltura». Basta guardare
una serie storia dei dati del Pil
per confermare il sospetto:
con l’eccezione della debolissima risalita del 2010, dal 2008 e
Il Circolo della Stampa Sporting ricorda l’amico e socio Jimmy.
fino all’inizio di quest’anno siamo stati in sostanziale recessione. Il calo ininterrotto delle
morti sul lavoro risale all’anno
precedente: 1329 nel 2006,
1193 nel 2007, 1104 nel 2008 fino alle 674 dell’anno scorso.
Incidenti invariati
Eppure fino ad ora il 2015 non
registra un aumento del numero complessivo degli infor-
E’ mancato
Adalberto Arese
In questa tristissima ed improvvisa circostanza, con profondo cordoglio, si
uniscono al lutto della famiglia tutti i
condomini dello stabile di corso Galileo Ferraris in Torino e lo Studio di
Amministrazione Geo Casa srl nel
caro ricordo del dottor Casalegno, venuto dolorosamente a mancare all’affetto dei suoi cari.
L’annunciano la moglie Francesca Testa, le figlie Adele con il marito Mattia, Maria Elena con Edoardo, gli adorati nipoti Giovanni e Bianca. Il Funerale avrà luogo a Savigliano martedì
1 dicembre alle ore 14,30 nella parrocchia di San Giovanni.
- Savigliano, 30 novembre 2015
O.F. Mollea - Savigliano
"Chiunque vive e crede in
me, non morrà in eterno."
E’ salito al Padre il
Ciao ADALBERTO carissimo nostro
amico. Pino e Lilli Allocco.
cavaliere
Angelo Pellegrino
Lo annunciano addolorati la moglie
Libe, i figli Pier Vincenzo con Cristiana, Alberto e Carolina, Paolo con
Gabriella, Gregorio, Bernardo, Cecilia
e Caterina. Rosario martedì 1 ore 19,
Funerale mercoledì 2 ore 9,30, parrocchia San Pietro in Vincoli (Cavoretto), Torino.
- Torino, 28 novembre 2015
Ad ADALBERTO, un ultimo fraterno
saluto. Paolo.
I Componenti dei Consigli di Amministrazione di A&C Holding, A&C Sistemi, A&C Servizi, Kelyan S.p.A. salutano con infinita stima ed affetto il
Presidente
Adalberto Arese
Patrizia Rivoira e tutto lo Studio Pellegrino - Rivoira partecipano commossi.
ricordandone le grandi capacità
umane e professionali che ne hanno
c a r a t t e r i z z a t o l ’i m p e g n o n e l l e
aziende.
Il Gruppo Mec Diesel S.p.A. partecipa
al grande dolore del suo Presidente e
della famiglia.
- Savigliano, 30 novembre 2015
Giovanni Romualda Luisella Marco e
famiglie abbracciano Liberina Enzo
Paolo nel ricordo di ANGELO.
Aelfric insieme alla Mamma piange
zio Angelo
- Torino, 29 novembre 2015
Laura Gissi Governa, Giorgio Governa
e Gianluca Zampedri, dipendenti e
collaboratori tutti dello Studio Governa-Gissi e Associati, profondamente addolorati e ricordando gli
anni di amicizia e lunga collaborazione professionale, sono vicini a
Francesca, Adele, Maria Elena e rispettive famiglie per la perdita del carissimo
tuni denunciati, mortali e non,
sia a danno di persone che stavano effettivamente lavorando, o in viaggio. Da gennaio a
ottobre sono 25.623 in meno
dell’anno scorso, in ribasso fra
il 4,5% e il 5%. In deciso calo circa 17mila - anche gli infortuni effettivamente denunciati sul luogo di lavoro.
Resta un grande punto interrogativo: se questa contraddi-
Soci e colleghi del Gruppo A&C partecipano al grande dolore di Franca,
Adele e Maria Elena per la scomparsa
del caro amico
Adalberto Arese
e lo ricordano con commossa gratitudine e stima.
- Savigliano, 30 novembre 2015
Famiglie Martinetto partecipano al
dolore di Pier Vincenzo e famiglia per
la perdita del papà ANGELO.
- Savigliano, 1 dicembre 2015
Le Spille D’Oro Concessionari Olivetti
porgono ai familiari tutti le più sentite
condoglianze per la scomparsa del
caro amico
Adalberto Arese
Salutiamo un caro e prezioso AMICO.
Edoardo e Carla Cabiati.
Targa d’Oro dell’Associazione.
- Cesenatico, 30 novembre 2015
Twitter @alexbarbera
Il Consiglio d’Amministrazione, la
Direzione Generale e tutto il personale della Banca Popolare di Sondrio
(Suisse) danno il mesto annuncio
della scomparsa del Presidente Onorario del Consiglio d’Amministrazione
della Banca Popolare di Sondrio, signor
Cavaliere del Lavoro
rag. Piero Melazzini
Serenamente è mancata all’affetto
dei suoi cari
Nicoletta Basso Giovanardi
mamma e nonna affettuosa
Lo annunciano il marito Nino e i figli,
Silvia con Jared, Martino con Sandra
e Valeria con Marco, con gli amati nipoti. Funerali mercoledì 2 alle ore 11
parrocchia S. Alfonso Torino. Santo
Rosario questa sera alle ore 17,30 in
parrocchia.
- Torino, 29 novembre 2015
Giubileo 011.8181
Con grande dolore partecipano i fratelli Adriana, Giancarlo, Silvana, Ferdinando e Leonardo Basso con le loro
famiglie, figli, nipoti e pronipoti.
Francesca, Tania e Valentino sono vicini al dolore di Silvia e dei suoi familiari.
L’Università del Piemonte Orientale
intera, sgomenta per il barbaro atto
criminale di Mijomboni (Kenya),
piange la morte della
dottoressa
Rita Fossaceca
ricercatrice di Diagnostica per Immagini e Radioterapia presso il Dipartimento di Medicina Traslazionale, e si
stringe con infinito dolore alla famiglia e agli amici.
- Vercelli, 30 novembre 2015
geom. Adalberto Arese
Andrea e Gian Mario Francone con le
rispettive famiglie, si uniscono al dolore dell’amico Pier Vincenzo.
zione fra il numero degli infortuni dichiarati e le morti accertate non sia solo la conferma di
un peggioramento complessivo
della situazione sui luoghi di lavoro, di un aumento dei lavoratori irregolari e dell’omertà nei
campi e nei cantieri edilizi. La
risposta la potrà dare solo
l’Inail nei prossimi mesi.
Il tema sicurezza sul lavoro è
del resto uno dei più difficili da
analizzare. Basti qui citare il
numero delle persone beneficiarie del fondo per le vittime
dell’amianto secondo le stime
del presidente Inail, Massimo
De Felice: nel 2008 erano
13.965, l’anno scorso sono salite
a 17.428. Secondo il presidente
Inps, Tito Boeri, in Italia ci sono
ancora 32 milioni di tonnellate
di amianto. Agli attuali ritmi di
smaltimento, per eliminarlo del
tutto serviranno 85 anni.
Dopo una vita dedicata alla cultura,
è mancato all’affetto dei suoi cari
prof. Giuseppe Corrarello
Lo annunciano la moglie Maurizia, la
figlia Sabrina, il genero Ivan e parenti
tutti. I Funerali avranno luogo mercoledì 2 dicembre 2015 alle ore 14,30
nella chiesa S. Maria Assunta
(Duomo), Chivasso.
- Chivasso, 23 novembre 2015
O.F. La Varetto - tel. 011.9102115
e porgono a tutti i familiari le più sentite condoglianze. I Funerali si terranno mercoledì 2 dicembre, presso
la chiesa collegiata dei Santi Gervasio
e Protasio, Sondrio.
- Lugano, 30 novembre 2015
La Banca Popolare di Sondrio partecipa al dolore della moglie e dei figli
per la morte del compianto
Cavaliere del Lavoro
rag. Piero Melazzini
Presidente Onorario
e ne ricorda le qualità morali, umane,
professionali, in uno con lo straordinario impegno profuso durante l’intiera vita lavorativa nell’interesse della
sua banca.
- Sondrio, 30 novembre 2015
Partecipano al lutto:
Francesco Venosta
Lino Enrico Stoppani
Mario Alberto Pedranzini
Paolo Biglioli
Loretta Credaro
Federico Falck
Attilio Piero Ferrari
Giuseppe Fontana
Cristina Galbusera
Nicolò Melzi di Cusano
Adriano Propersi
Annalisa Rainoldi
Renato Sozzani
Domenico Triacca
Piergiuseppe Forni
Donatella Depperu
Mario Vitali
Bruno Garbellini
Daniele Morelli
Alberto Crespi
Giuseppe Guarino
Andrea Monorchio
Diana Bracco
Antonio La Torre
Giovanni Ruffini
Mario Erba
Milo Gusmeroli
Cesare Poletti
(Continua a pag. 20)
LA STAMPA
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
Primo Piano .13
.
DOSSIER SCUOLA
Italia, record di professori anziani
Nei paesi Ocse c’è un over 50 ogni tre giovani, in Italia avviene esattamente il contrario
Con l’immissione in ruolo della “Buona scuola” l’età media si abbasserà, ma solo leggermente
1
FRANCESCO MAESANO
ROMA
I numeri
Tre pantere grigie per ogni
giovane collega: è questo il
rapporto tra insegnanti under
e over 50 nella scuola italiana.
Si tratta di numeri che fanno
impressione, perché l’immissione in ruolo di docenti prevista dalla “Buona
scuola” abbasserà sì l’età media del corpo docente nelle scuole italiane, ma
solo leggermente. Il dato l’ha
raccolto il sindacato scolastico
Anief che sottolinea come invece nell’area dei
paesi aderenti
all’Ocse la presenza degli over
50 si attesti su
una media di appena 1 ogni 3.
Secondo questa
rilevazione in
Italia il 73 per
cento dei docenti della scuola
secondaria superiore, il 57 per
cento
della
scuola primaria
e il 51 per cento
di quelli universitari hanno più
di 50 anni.
1 Il dato
sull’età media
della popolazione docente
italiana è stato
raccolto da una
indagine
compiuta
dal sindacato
scolastico
Anief
1 Dalla “buo-
na scuola” sono
rimasti fuori
circa 180 mila
abilitati e «si
poteva usarli
per svecchiare il
corpo docente»,
ha attaccato ieri
il presidente
Marcello Pacifico che è anche
segretario confederale del
Cisal.
1 Sul dato
pesa l’innalzamento dell’età
pensionabile:
già nel 2018 la
pensione di
vecchiaia si
potrà raggiungere alle soglie
dei 68 anni. Dal
2050, i neo-assunti potranno
andare in pensione dopo 70
anni o 46 anni di
contributi.
Bulgaria
Ha il 47,7 per
cento di
ultracinquantenni
2
3
Estonia
Ha il 43,1 per
cento di
ultracinquantenni
Lituania
Ha il 42,1 per
cento di
ultracinquantenni
La questione
previdenza
Il punto del sindacato è semplice. Dalla “buona scuola”
sono rimasti fuori circa
180mila abilitati e «si poteva
usarli per svecchiare il corpo docente», ha attaccato ieri il presidente Marcello Pacifico che è anche segretario
confederale del Cisal. «Inoltre – ha proseguito – chi lavora per una vita, costretto a
lasciare ormai nella terza
età e con assegni che per chi
inizia a lavorare oggi si prospettano vicini all’assegno
sociale. E il futuro non pro-
ALESSANDRO DI MARCO/ANSA
Nella scuola italiana il rinnovamento anagrafico dei docenti fatica ad arrivare
mette nulla di buono, perché
gli effetti della riforma Fornero, con l’innalzamento
progressivo della soglia
d’uscita dal lavoro, presto
saranno una dura realtà».
C’è in effetti una questione
previdenziale non trascurabile. Gli insegnanti non fanno eccezione nello spostamento in
avanti di dieci dell’età pensionabile dei dipendenti pubblici
che si è maturato con le ultime
stagioni di riforma. Già nel
2018 la pensione di vecchiaia si
potrà raggiungere alle soglie
dei 68 anni. Dal 2050, i neo-assunti potranno andare in pensione dopo 70 anni o 46 anni e
mezzo di contributi. Mentre
per accedere all’assegno di
quiescenza anticipato bisognerà contare su 44 anni di
contributi versati. Un tempo
che solo vent’anni sarebbe
sembrato impossibilmente
lungo e insopportabilmente vicino alla senescenza.
L’età media
E poi c’è il tema dell’età media degli insegnanti che, al
di là delle rivendicazioni sindacali, ci pone effettivamente ai piedi di una classifica
che vede il resto d’Europa
impegnato in modo strutturale in un ricambio generazionale che da noi funziona
un po’ a strappi. Ora per
esempio, con l’immissione in
ruolo di una grossa leva di
docenti a seguito dell’approvazione della “buona scuola”, la media si è di colpo abbassata.
E qualche timido segnale di
miglioramento
già negli ultimi
anni s’era iniziato a intravedere. Nel dossier su scuola e
università
Education at a
Glance, pubblicato in questi
giorni, si scopre che la quota media Ocse
di insegnanti
che
hanno
compiuto almeno 50 anni
di età della
scuola secondaria, sebbene
negli ultimi otto anni esaminati sia aumentata di 3 punti
percentuali, rimane comunque appena del
36%. Q uindi
meno della metà di quelli riscontrati in
Italia.
Quella italiana resta così la
percentuale europea più alta
di insegnanti ultra 50enni.
Tutti gli altri paesi sono ben
lontani dalle nostre proporzioni: la Bulgaria ha il 47,7
per cento di ultracinquantenni nel corpo docente,
l’Estonia il 43,1, la Lituania il
42,1, la Svezia 41,7, la Lettonia il 41,2 la e Grecia il 40,1.
Tutti paesi che, pur navigando nella parte bassa della
classifica, hanno un corpo
docente mediamente più giovane del nostro.
Le interviste
La prof di 34 anni
La matricola: tra trentenni
c’è più complicità
Faraglia
Maria
Cristina
Faraglia ha
34 anni e
insegna
lettere al
liceo scientifico-linguistico Amaldi
di Roma
ROMA
Mariacristina Faraglia ha 34 anni e insegna lettere al liceo scientifico-linguistico
Amaldi di Roma. «Torno adesso da una
riunione sul registro elettronico. È durata tre ore. Alcuni colleghi sono più lenti
nell’apprendere».
Magari quelli più anziani?
«Non per forza. Però certo, per una persona che magari ha superato i 60 diventa più difficile confrontarsi con la tecnologia che ormai è obbligatoria».
Com’è la convivenza generazionale tra docenti?
«Io sono appena stata immessa in ruolo
come altri della mia età. L’atmosfera è
positiva. L’ondata di giovani si fa sentire,
collaboriamo tanto. Gli insegnanti più
grandi delegano molto e noi cerchiamo
di assorbire la loro esperienza».
Insomma preferisce lavorare con i suoi coetanei.
«Quest’anno mi sembra di avere una carica in più. Sì forse ho maggiore compli-
La prof over 60
cità con i colleghi della mia età».
E i ragazzi cosa preferiscono secondo lei?
«I ragazzi mi riconoscono come una
persona più vicina, in grado di comprendere la loro vita e i loro bisogni. Rispetto agli anziani forse abbiamo una
capacità di ascolto maggiore. Cerchiamo di più la comunicazione, pur cercando di mantenere regole ferree, altrimenti la classe ti mette i piedi in testa».
Ci riesce?
«Bisogna misurare ogni parola che si
dice, la comunicazione è importantissima e alcuni ragazzi sono più sensibili di altri».
E il rapporto con i genitori com’è per un’insegnante della sua età?
«Le prime volte si stupivano di trovarsi
di fronte una prof così giovane. Però se
uno lavora bene in classe ed è chiaro nelle metodologie e nella valutazione non ci
sono problemi».
A proposito, voi giovani docenti non siete
un po’ troppo legati alle griglie di valutazione?
«Quando andavamo a scuola noi i voti
erano assegnati con criteri un po’ imperscrutabili. rispetto a quello meglio le griglie».
[F. M.]
La veterana: i giovani
hanno molto da imparare
Derviso
Anna Derviso
insegna
latino e
greco al
liceo ginnasio Foscolo
di Albano
laziale
ROMA
Anna Derviso insegna latino e greco al
liceo ginnasio Ugo Foscolo di Albano Laziale, in provincia di Roma, del quale è
vicepreside. «Sono un’over 60, e le dico
che i colleghi più giovani hanno molto da
imparare».
Dice?
«Non sempre vecchio significa antico,
superato e inadeguato. Il termine svecchiare introduce alla negatività di ciò
che è vecchio, mentre come il vino vecchio non è detto che sia cattivo, questo
aggettivo potrebbe significare garanzia
di qualità dell’insegnamento. Soprattutto se c’è l’aggiornamento professionale e
l’uso di nuove tecnologie che non sono
esclusivo appannaggio dei giovani».
Come le vede le giovani leve?
«Spesso arrivano con in testa un apparato di griglie e grigliette. Ma l’animo
dell’adolescente non lo puoi imbrigliare
così. Noi “anziani” siamo abituati a vedere i ragazzi come persone a tutto tondo».
E il rapporto coi ragazzi come va? Non teme di allontanarsi da loro col passare degli
anni?
«Se c’è onestà di intenti e il cuore e la
mente rimangono giovani, anche i sessantenni riescono a trovare le chiavi giuste per entrare in relazione con gli studenti, in uno scambio continuo di dare e
avere».
C’è contrapposizione tra voi e i nuovi arrivati?
«La buona scuola ci sta fornendo dei docenti freschi e non credo si debba pensare in termini di contrapposizione generazionale: se si fa la staffetta insieme si
può crescere».
Per alcuni questa staffetta sembra infinita.
«La durata della vita media è aumentata
di molto, quindi anche una più lunga permanenza dei vecchi professori non credo sia un danno per nessuno. E poi guardi che i nostri insegnanti che conoscono
latino e greco sono richiestissimi in
America».
Nessuna timore di finire dietro un collega
più giovane nella valutazione?
«Non ho nessuna paura della valutazione. Chi ha avuto generazioni di studenti
e ha lavorato bene non può averla».
12
48 .Alessandria e provincia
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
LAVORO TRA LUCI E OMBRE
Lotta per salvare la storica “Icif”
Servono 300 mila euro per evitare la messa in liquidazione della coop di Felizzano
L’edicola
in piazza
resta
chiusa
1 Tra pochi gior-
ni apriranno le casette di legno che
compongono il
mercatino di Natale, già presenti in
piazza della Libertà
ad Alessandria. Ma
rimarrà chiusa - e lo
è ufficialmente l'edicola, che ha le
serrande giù ormai
da oltre un mese.
Non ci sono speranze: quotidiani e riviste lì non torneranno, a causa di «scarsa redditività» dell’esercizio in questione, non per errori di gestione. Al
suo posto, probabilmente, aprirà un
negozio di alimentari. Ma la notizia
non è confermata
dal proprietario di
quella struttura,
Francesco D'Alessandro che spiega:
«Il precedente gestore ha lasciato
l'edicola per suoi
motivi personali,
che ignoro, e abbiamo risolto consensualmente il contratto rimanendo
in buoni rapporti.
Non corrispondono alla realtà le voci
che sono state riferite, secondo le
quali avrei già venduto l'edicola. Sto
cercando un nuovo
gestore. Sarei anche disposto a venderla, ma entrambe le soluzioni appaiono difficili e richiederanno almeno qualche mese
dati i tempi che conosciamo, come dimostra il numero di
edicole in vendita
nella nostra città».
C'era stato un tentativo di spostare
l'attività in stazione, che è rimasto
tale.
PIERO BOTTINO
FELIZZANO
Conta 42 dipendenti
Trecentomila euro per non
chiudere e lasciare senza lavoro oltre 40 persone. È una cifra
tutto sommato modesta - meno del 10% del fatturato - quella che rischia di essere fatale
alla Icif di Felizzano, specializzata in serramenti, porte e finestre in legno. Cooperativa
storica, fu fondata negli Anni
80 dai dipendenti di un’azienda che stava per chiudere: decisero di mettere assieme le loro professionalità e proseguire
nell’attività.
Una lunga storia segnata da
alti e bassi: la Icif arrivò anche
a costituire il Gruppo Sfera,
dando vita ad altre due società
l’Arcobalenio e la Domi, la prima per prodotti in alluminio e
la seconda per la verniciatura.
Se questo è l’«alto», da qualche tempo la cooperativa felizzanese (42 dipendenti) sta attraversando il «basso»: sullo
sfondo la crisi dell’edilizia che
ha falcidiato molte aziende.
L’Icif è riuscita a sopravvivere
(Arcobalenio e Domi sono state chiuse nell’ultimo anno), ma
a questo punto il futuro è nero.
La mazzata finale l’ha data una
commessa in Tunisia - da Felizzano avevano inviato dipendenti per la messa in opera presa tramite un general contractor di Peveragno (Cuneo),
il Maligno Group. Ora, si fa
presto a fare ironia su un nome, certo che le conseguenze
sono state diaboliche. L’importo era 400 mila euro; incassati
solo 90 mila, gli altri titoli di
credito sono scaduti ieri senza
essere stati onorati. «Ci risulta
che anche il gruppo Maligno
sia in grande difficoltà» dicono
all’azienda felizzanese.
«Le commesse ci sono»
Arriviamo dunque all’importanza dei quei circa 300 mila
euro mancanti: «A gennaio abbiamo commesse per 500 mila
euro, nonostante sia un mese
di solito difficile: una “manna”
così non si vedeva da anni» aggiungono all’Icif. Ma bisogna
arrivarci all’anno nuovo. Le
banche hanno «chiuso i rubinetti» e i fornitori ormai inviano materiale solo dopo aver ricevuto l’accredito. La Icif ha liquidità zero, sta finendo le
scorte e i soci dipendenti sono
in arretrato con gli stipendi:
un accordo per il pagamento in
due tranches ha retto sei mesi,
poi è stato travolto dagli eventi. Un precipitare improvviso
che ha indotto la dirigenza
(presidente è Franco Massara,
la vice Patrizia Procopio) a
parlare di messa in liquidazione.
Legacoop, che fai?
Oggi i sindacati sono a Torino
per trattare in Regione l’applicazione di qualche ammortizzatore sociale. Ma ai lavoratori
interessa di più evitare appunto l’eventuale liquidazione proprio alla vigilia di una possibile
mini-ripresa. Insomma ci vorrebbe qualcuno disposto a rischiare, di qui l’appello a Legacoop, a cui la Icif è associata. Il
futuro di un’ottantina di persone (c’è anche l’indotto) non
può essere lasciato in balia del
Maligno Group.
La storia
ALESSANDRIA
appellieri, profumieri
o argentieri. Queste
furono per decenni, soprattutto fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, le professioni quasi esclusive ad Alessandria. Se dei
cappelli (Borsalino) e dei profumi (Paglieri) qualcosa e anche di più resta, è ormai del
tutto scomparso quel polo
d’imprese (Cesa, Ricci, Goretta) con ben oltre mille dipendenti che fece battezzare
la città «capitale dell’argento». Ne resta di fatto una sola,
che compie quest’anno il secolo di vita, in cui si sono avvicendate tre generazioni: loro sono i Sacco, l’azienda è
l’Arsal, acronimo di argenti,
del nome di famiglia e della
città (anche per distinguerla
dall’Arval che negli Anni 60
del secolo scorso prese vita
da un cugino ed ebbe sede
nella vicina Valenza).
C
Tradizione
di famiglia
Da sin. Giulio,
Mariuccia
e Paolo Sacco
Sono l’Arsal,
acronimo
di argenti,
del nome
di famiglia
e della città
FEDERICA CASTELLANA
L’argento dei Sacco
si tramanda da un secolo
Gli unici custodi rimasti di un’arte cittadina
l’argento si abbina ad altri materiali, dall’«avoriolina» degli
Anni 50 al cristallo di rocca, dal
quarzo all’ambra.
Gli inizi a Pieve del Cairo
Una storia che parte da Pieve del Cairo, paesino al confine con l’Alessandrino ma già
nel Pavese, dove Paolino
Sacco aprì nel 1915 con un
socio la «Sacco & Pastore»
piccola ditta specializzata
nelle borsette d’argento, allora molto di moda soprattutto per le soirée, come le
«prime» della Scala. Nel
1920 il trasferimento ad
Alessandria dove già operavano ditte argentiere di
grande lustro, su tutte la Cesa: la sede era nel sobborgo
Valmadonna dove resterà fino al 1958. Dei due soci Pastore era l’artigiano, Paolino
il venditore: vulcanico e intraprendente arrivò ad aprire un punto vendita a Cagliari in tempi in cui la Sardegna
non era trasferta da poco.
Quattro generazioni
Fu durante un viaggio nell’isola che l’aereo su cui viaggiava Paolino Sacco fece un
ammaraggio di fortuna e lui
si salvò aggrappato a un’ala
accanto alla Marchesa di
Sant’Elia che, compagna
nell’avventura a lieto fine,
diventò grande cliente e
«sponsor» del negozio ca-
Fra i clienti lo Scià
«Oggi che s’è persa la tradizione del servizio da tavola d’argento - dice Mariuccia Sacco,
ultima superstite della seconda
generazione e ancora attiva in
azienda - noi puntiamo, come
abbiamo iniziato a fare da anni,
sull’argenteria da regalo, sui
gadget». Per Bertone, ai tempi,
la Arsal realizzò riproduzioni
dell’autodromo di Monza; per
la Zegna un metro da sarta in
argento donato ai dipendenti
per i 25 anni in azienda. In passato fra i clienti annoverò anche lo Scià di Persia, il multimiliardario arabo Adnan
Khashoggi e diversi emiri.
gliaritano, almeno finché venne distrutto dalle bombe alleate. Dopo la guerra, nel ’49, il
divorzio da Pastore e la nascita dell’Arsal con l’ingresso del
figlio Giancarlo e più tardi
della nuora Mariuccia, quindi
nel ’58 il trasferimento ad
Alessandria città. Fra il ’74 e
l’83 infine c’è l’ingresso della
terza generazione, i nipoti di
Paolino, Paolo e Giulio, e nel
’91 l’apertura dell’attuale sede
cui seguirà quella di un negozio nel centro città.
Sempre più forti delle crisi
Che cosa ha consentito alla ditta dei Sacco di sopravvivere alle
varie crisi, da quella del petrolio
degli Anni 70 alla speculazione
sull’argento che nel decennio
successivo portò il metallo a
quotazioni mai più raggiunte? Il
fatto di essere un’azienda più
«market oriented» (come dicono gli inglesi) rispetto alle concorrenti: pochi dipendenti fissi,
il lavoro artigianale quasi tutto
affidato all’esterno, la capacità
di innovare con oggetti dove
L’incognita è il futuro
L’incognita è il futuro: la quarta
generazione (Paolo e Giulio hanno quattro figlie) ha altri interessi e solo una lavora nel negozio cittadino, in piazza Garibaldi. Per altro i due fratelli hanno
intenzione di proseguire l’attività ancora per un po’. «Magari
arrivare fino ai 120 anni - dicono
- se non altro per far sopravvivere la tradizione argentiera alessandrina». Un antico orgoglio
che resta ormai solo nella memoria e nella loro azienda. [P. B.]
Il complesso a Spinetta
PROPRIETÀ DI COOP7
Una cordata
alessandrina
interessata
al “Bellavita”
Qualcosa si muove attorno all’Eldorado, la struttura di Spinetta che comprende il centro
ludico e di benessere Bellavita, l’hotel Diamante, l’Uci Cinema e la pizzeria Rossopomodoro. Il tutto è di proprietà
di Coop7, la cooperativa edilizia in liquidazione con sede a
Reggio Emilia che costruì il
complesso e oggi ne gestisce
una parte attraverso società
controllate (la Wellness Age
per il Bellavita, Alessandria
Gestioni Alberghiere per l’albergo). Indiscrezioni danno
per certa la firma di un accordo preliminare con una cordata comprendente personaggi
alessandrini (alcuni molto noti) disposta a rilevare il tutto:
un gruppo a metà tra mondo
della politica e il settore turistico-ricettivo. C’è tempo fine
a fine settimana per formalizzare l’impegno.
Sponsor politici
È ovvio che una soluzione del
genere deve avere forti sponsor politici. Coop7 è sempre
stata una delle società portanti di Legacoop, l’organizzazione delle cooperative «rosse».
C’è chi vede in questo tentativo di salvataggio la mano del
Pd a livelli più alti di quello
esclusivamente locale. Di certo l’Eldorado non regge se comincia a perdere pezzi: Rossopomodoro (il cui contratto
d’affitto è in scadenza) e l’Uci
Cinema sono punti di attrazione, così come l’hotel e il
centro Bellavita con la sua piscina tropicale. A questo proposito, lo stato di agitazione
dei dipendenti della Wellness
Age continua, ma è stata data
la disponibilità a «tamponare» situazioni che vedano
scarsità di personale. La piscina dunque è tornata in attività, seppur a regime ridotto.
L’Eldorado ha 10 anni
L’Eldorado era nato una decina d’anni fa nell’ambito di una
vasta operazione commerciale, relativa anche all’ex zuccherificio, poi sfumata. La sopravvivenza sia del centro benessere sia dell’hotel è stata
garantita finora proprio dalla
Coop7. Non è ancora ben chiaro come il liquidatore, Giorgio
Pellacini, intenda comportarsi nei confronti della struttura. È chiaro che la cessione di
ramo d’azienda sarebbe al
momento la soluzione più indolore e potrebbe anche salvare un centinaio di posti di
lavoro.
[P. B.]
12
3
54 .Casale e Valenza
LA STAMPA
.MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
Reportage
SILVANA MOSSANO
CASALE MONFERRATO
uello di cui avevamo
paura, e che non volevamo davvero, era che
fosse un film da piangere.
Perché, per piangere, abbiamo già le nostre storie, decine, centinaia di storie vere
sulle quali non ti puoi scegliere il finale. «Un posto sicuro»,
proposto in anteprima fino a
domani a Casale, racconta un
amore che nasce mentre, sullo sfondo, scorre il dramma
dell’amianto e dell’Eternit: è
una storia forte, potente, incisiva, ma non è fatta per piangerci su. Caso mai è fatta per
ribellarsi. E per rinascere.
Q
Il mostro svelato
Chi vede il film, fuori da qui,
percepisce che un mostro, in
una cittadina chiamata Casale Monferrato, si è aggirato
silenzioso e conosciuto da pochi, che hanno fatto di tutto
per tenerlo nascosto il più a
lungo possibile, fino a che la
gente si è divincolata con rabbia. Se, però, vedi il film e sei
uno di qui, senti che quella
gente sei tu. Sono tue le strade - via Mameli, via Paleologi,
via Saffi, il Valentino, il sottopasso, via Oggero -, sono tuoi
gli edifici - la Filarmonica,
l’ospedale, il municipio, il dopolavoro di via Visconti -, i
palazzi e le stanze semplici
che, da queste parti, si usa arredare proprio così -, è tuo il
clima - la nebbia, la pioggia, il
sole tiepido d’inverno, gli
sbuffi di vapore che escono
dalla bocca -, è tuo quel pezzo
di fiume Po, testimone prima
dello scontro tra il padre
Eduardo (uno straordinario
Giorgio Colangeli) e il figlio
Luca e, alla fine, lavacro del
dolore e onda ostinata di «resurrezione».
La città sullo sfondo
La città, presente in ogni
istante, è sullo sfondo, ma velata, come un coro greco necessario e tuttavia discreto. E
così è anche la colonna musicale, cui il compositore Enrico Pesce ha impresso una
dolcezza penetrante e avvolgente: ti accorgi della melodia quando l’hai già sotto pelle. I coautori, Francesco
Ghiaccio, che ha anche firma-
Il cast
Ieri a Casale
la prima di tre
giornate
di proiezioni
del film in
anteprima
Giovedì
«Un posto
sicuro» sarà
nelle sale di
tutt’Italia
“Questo è davvero il nostro film
l’omaggio di Casale al mondo”
I monferrini all’anteprima di “Un posto sicuro” sul dramma dell’Eternit
Assemblea nazionale sull’amianto
Renzi: 85 anni per «liberare» l’Italia
1 Il premier Renzi ha detto che ci vorranno ancora
85 anni per completare la bonifica dell’amianto in Italia. Il dato è emerso ieri, all’Assemblea nazionale sull’amianto che si è svolta al Senato. Il senatore Federico
Fornaro sollecita, dunque, l’assegnazione di più fondi
per accelerare le bonifiche. Casale, in particolare, vuole completarle entro il 2020. Il sindaco Titti Palazzetti,
ieri in Senato, ha fatto richieste precise tra cui la semplificazione della burocrazia e il passaggio dei fondi
direttamente dallo Stato al Comune.
[S. M.]
to la regia del suo primo lungometraggio (un’ora e quaranta),
e Marco D’Amore, che interpreta con carattere intenso e
convincente il personaggio del
protagonista Luca, hanno
mantenuto la promessa: non
un film per raccontare il dramma dell’amianto, ma un film
per raccontare con quale coraggio, tenacia e caparbietà i
casalesi combattono per dare
una spallata decisa al dramma
che il destino li ha scelti come
bersagli.
Facce autentiche
In meno di due ore, c’è tutto: le
caratteristiche patologiche del
mesotelioma che inghiotte
l’esistenza di Eduardo, ex operaio, arrivato da Napoli, ancor
giovane, per conquistare «il
posto sicuro» all’Eternit e poter sposare Maria e mettere su
famiglia), il sospetto insinuan-
te e violento di essere malato
che, con banali sintomi, attorciglia i pensieri e il respiro di
Luca («siamo tutti malati» dice
sconsolato all’oncologa interpretata dalla bravissima alessandrina Laura Bombonato),
la rievocazione della fabbrica
(anche nei filmati «Luce»), la
tentazione iniziale di difenderla e la rabbia per quel che ha
rappresentato, la speranza di
una cura («mio padre è malato,
sì, ma che cosa si può fare?»), la
reazione della città (le fiaccolate, il processo a Torino con la
sentenza pronunciata dal giudice Giuseppe Casalbore, il rifiuto all’offerta ricattatoria del
patron svizzero di Eternit, la
ricerca ostinata di giustizia
pretesa a schiena diritta, il riscatto che trova la via d’uscita
attraverso la riconciliazione,
l’arte - il teatro - e l’amore. E
poi quelle facce, tutte quelle
facce autentiche: nelle sale della Filarmonica, ai cortei silenziosi, sullo scalone del municipio, al funerale, di sfuggita nelle piazze, nelle vie, nei negozi.
Obbiettivo raggiunto
Gli autori, regista e protagonista, quando portarono a Casale
l’idea di raccontare la storia
(«io, che pure vivo in questa zona e ho studiato a Casale, non
sapevo quale fosse l’immensità
del dramma» ha detto Ghiaccio e meno ancora ne sapeva
l’attore casertano D’Amore) si
prefissero un obbiettivo: che i
casalesi, alla fine, sentissero
quello che, oggi, si sentono di
dire: «Questo è il nostro film».
Ma più che un omaggio alla città di Casale, è l’omaggio che,
con il tramite di un cast notevole, appassionato e convincente, la città di Casale fa al
mondo. Questo non è il film del
dramma dell’amianto, ma è il
film di una città che, come è
scritto prima dei titoli di coda,
vuole essere la prima al mondo
«totalmente libera dall’amianto». «Un posto sicuro», appunto. Il più sicuro.
CONTROLLI DELLA FINANZA A VALENZA
L’ACCUSA: TRUFFA ALLO STATO SULL’INDENNITÀ
IMPENNATA DI FURTI NEL CASALESE
Celati al Fisco 300 mila euro
Nel mirino un’azienda orafa
“Quei tre sono falsi ciechi”
Solo uno viene condannato
Ladri passano dal pioppeto
e svaligiano una villa isolata
I ciechi «sospetti», tenuti
d’occhio, pedinati e filmati
dalla Guardia di Finanza, all’inizio erano tre: non vedenti
per prendere la pensione
d’invalidità. Le difficoltà visive infatti diminuivano o si azzeravano del tutto quando si
trattava di girare per negozi
e supermercati. Ma uno solo
è stato condannato: Vincenzo Lipari, 50 anni, di Valenza,
a sei mesi di reclusione e 200
euro di multa. L’uomo deve
anche restituire l’indennità
percepita dall’Inps per un totale di 20 mila euro. Il difensore Roberto Cavallone ha
insistito per l’assoluzione,
evidenziando che il suo cliente ha comunque una patologia visiva che gli limita molto
l’autonomia. Il pm non ne era
affatto convinto tanto che,
per la truffa allo Stato, ha
chiesto la condanna di Lipari
a un anno e 4 mesi, più 800
Un territorio sotto assedio.
Non passa giorno, e soprattutto notte, che nel Casalese vengano messi a segno uno o due
furti ai danni di privati e di negozi.
Una presunta evasione fiscale da 300 mila euro in tre
anni è stata smascherata e
segnalata alla Procura della
Repubblica dalla Guardia di
Finanza di Valenza: nei guai
è finita una ditta della città
orafa che produce oggetti e
monili di gioielleria e oreficeria.
L’accertamento, che si è
esteso anche alla documentazione extracontabile esaminata durante il controllo,
ha consentito di appurare
che, nell’arco temporale
compreso tra il 2012 e il 2014,
non erano stati dichiarati introiti per un totale di 300 mila euro. Semplice dimenticanza di un contabile distratto nell’annotazione sui
libri mastri?
Operazioni sott’esame
Per le operazioni di verifica,
le Fiamme gialle, oltre ad av-
valersi di sistemi informatici,
hanno anche esaminato accuratamente operazioni commerciali non transitate nella
contabilità; e la dimensione
della «svista» è stata, inoltre,
definita tramite l’esatta individuazione della giacenze di
magazzino, sottoposte, poi, a
una precisa stima del valore.
Oltre all’evasione fiscale sul
reddito nei tre anni presi in
esame, è stato rilevato anche
l’omesso versamento dell’Iva
legata a quelle operazioni.
Sanzioni
Un rapporto è stato inviato alla magistratura; ma, contemporaneamente, la Guardia di
Finanza ha segnalato la ditta
orafa valenzana (il nome non è
stato diffuso) all’Agenzia delle
entrate perché attivi le procedure finalizzate al recupero
dei tributi evasi e alla conseguenti sanzioni.
[R. AL.]
euro di multa. Ora si attendono le motivazioni del giudice
Paola Faggioni, ma già si preannuncia che la sentenza sarà
impugnata in appello.
Manca la prova
È stato invece assolto, quanto
meno perché non si è raggiunta prova certa di colpevolezza,
Giancarlo Colonna, 81 anni, di
S. Salvatore, difeso da Marco
Capriata. Il giudice ha dichiarato che «il fatto non sussiste».
Per il pm, invece, il fatto sussisteva eccome, tanto che aveva
proposto la condanna a 9 mesi
e a 500 euro di multa.
Il terzo accusato, anche lui
inizialmente indagato per truffa allo Stato, sempre difeso da
Roberto Cavallone e Sara Ongaro, era stato prosciolto già in
fase di inchiesta: il caso era
stato archiviato perché la consulente ne aveva confermato la
totale cecità.
[S. M.]
Negozio Wind svaligiato
Lo scorso fine settimana, di
notte, i ladri hanno preso di
mira lo store della Wind in
corso Valentino 149, a Casale.
Per entrare hanno scardinato
la vetrata laterale dotata di
vetri antisfondamento. Poi
hanno fatto razzia di cellulari
e smartphone. I carabinieri
del nucleo operativo stanno
visionando i filmati delle videocamere di sorveglianza interna alla ricerca di indizi per
risalire ai predoni.
Assalto alla villa
Nella stessa notte è stato messo a segno un colpo in villa fra
Oltreponte e Casale Popolo, in
aperta campagna. Nonostante
la presenza del cane da guardia
i ladri, passati da un pioppeto,
hanno forzato una porta e hanno preso un portafoglio e soldi. I
padroni di casa, svegliati dai rumori, si sono messi a gridare,
mettendo in fuga i malviventi
che si sono dileguati per i campi. È intervenuta la polizia.
Ladri acrobati
La sera prima, altri due furti in
città: in strada San Giorgio Miglietta e in un palazzo al terzo
piano in via Rosselli, dove pare i
ladri si siano arrampicati. Giorni prima a Porta Milano, in
un’abitazione al secondo piano,
il padrone di casa ha avvertito
dei rumori e quando ha aperto
la porta del terrazzo si è trovato
davanti un ladro che stava armeggiando sulla serratura con
un cacciavite. Furti anche a Mirabello e Frassineto. Rubati soldi e preziosi.
[R. SA.]
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60 .Nord-Ovest
STAMPA
.LA
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
E CONOMIA
POTETE INVIARE LE VOSTRE SEGNALAZIONI A
ECONORDOVEST- LA STAMPA, VIA LUGARO 15
10126 TORINO
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Cantieri fermi
Nell’edilizia la ripresa
non si vede ancora
16,3%
Oltre la metà delle imprese del Torinese prevede
la riduzione del fatturato e un calo degli occupati
170
N
NADIA FERRIGO
essuna buona notizia per il
settore edile: i segnali di fiducia di famiglie e aziende sono
ancora timidi, la ripresa pare
un miraggio. Secondo i dati
raccolti dall’Ance, il Collegio
Costruttori edili di Torino,
oltre la metà delle imprese
prevede una riduzione del
fatturato nei prossimi mesi,
oltre a un calo dell’occupazione del 38 per cento: la
Cassa edile chiuderà l’anno
segnando meno 8 per cento
degli operai iscritti, con le
ore di cassa integrazione
straordinaria in aumento
del 21 per cento.
«Abbiamo la sensazione
di aver toccato il fondo, sia
nel pubblico sia nel privato commenta il presidente dell’Ance Alessandro Cherio -,
due anime che vivono crisi
differenti. Datata quella del
pubblico, che da dieci anni
il presidente dell’Ance Cherio
«La sensazione è di aver toccato
il fondo. Bene gli incentivi
ma occorre qualcosa in più»
taglia le risorse, mentre il
settore privato è in picchiata dal 2010, sia per colpa
della crisi che ha colpito le
famiglie sia per la politiche
aggressive di fiscalità sulla
casa».
Le transazioni di edilizia
residenziale in provincia nel
l’incremento
delle
transazioni di
edilizia
residenziale
a Torino
rispetto al
2014
i bandi
Per le opere
pubbliche
a fine
settembre
di intertesse
per le
imprese del
Collegio dei
costruttori di
Torino
secondo trimestre dell’anno restano del 44% inferiori rispetto
allo stesso periodo del 2007, anche se sono aumentate del 16,3
per cento sullo scorso anno a
Torino, mentre in provincia si
segna appena un più 2.2%.
Investimenti pubblici
Per le opere pubbliche, a fine
settembre sono stati 170 i bandi
di interesse per le imprese del
Collegio, per un totale di 228
milioni: se si considera una proiezione annuale di oltre 300 milioni, i bandi saranno in aumento dell’8 per cento rispetto allo
scorso anno. «Attenzione però,
sono bandi ma non lavori, con
tutte le complicazioni burocratiche che questo comporta. Un
esempio su tutti? La vicenda
del Palazzo del Lavoro, dove ancora non sono partiti i lavori continua Cherio -. Un aiuto potrà venire dalla legge di Stabilità, che prevede l’abolizione del
patto di stabilità interno ai Comuni: ci auguriamo riuscirà a
sbloccare delle risorse».
Se da una parte la categoria
apprezza la proroga degli incentivi per la ristrutturazione
e riqualificazione energetica e
la soppressione della Tasi sulla prima casa, restano la tassa
sull’invenduto e l’Imu sui terreni. «Abbiamo proposto la
defiscalizzazione per immobili
ad alta classe energetica - conclude Cherio -, ma non è entrata nella legge di Stabilità. Tra
le incognite del prossimo anno
c’è anche la local tax, che dovrà accorpare Imu, Tasi e gli
altri tributi comunali in
un’unica imposta».
ANSA
«Mancano gli appalti»
Secondo l’Ance la crisi nel settore pubblico «è datata almeno dal 2007
mentre il settore privato è in picchiata dal 2010»
Il gruppo novarese compra anche Glicemille
Mirato riporta in Italia il marchio Nidra
“Orgogliosi di essere in controtendenza”
MARCELLO GIORDANI
NOVARA
M
irato fa tornare in
Italia uno dei marchi
storici dei prodotti
di bellezza, Nidra, che era finito ad una multinazionale.
L’azienda di Landiona, che
conta 375 dipendenti e sta
per chiudere il 2015 con un
fatturato di circa 180 milioni
di euro, ha acquisito Nidra e
Glicemille, due marchi molto
noti sul mercato internazionale, e da cui è previsto un ricavo lordo di circa 10 milioni
di euro. L’azienda novarese
vanta un portafoglio di marchi prestigiosi che, partendo
da Splend’Or, Malizia e Inte-
La Grappa
dal 1977
www.marolo.com
Fabio Ravanelli
sa per arrivare a Clinians, Geomar, Breeze e Benefit, offrono linee complete di prodotti
per la cosmetica, l’igiene personale e la cura capelli. «Continuiamo nella nostra linea di
ampliamento - commenta il vi-
cepresidente del gruppo, Fabio Ravanelli - per cui quando
si prospetta l’occasione incrementiamo la nostra attività».
Ravanelli è orgoglioso «perché
abbiamo riportato in Italia dei
marchi storici nazionali. In un
periodo in cui si assiste a molte
società straniere che acquistano nostri marchi, noi andiamo
controcorrente».
Nidra e Glicemille sono stati
acquisiti da Colgate-Palmolive. Nidra è un marchio molto
conosciuto sul mercato per i
bagnoschiuma, riconoscibili a
scaffale per l’iconica «bottiglia
di latte», per arrivare ai docciaschiuma e saponi per le mani. Glicemille è nota soprattutto per le creme per le mani.
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LA STAMPA
MARTEDÌ 1 DICEMBRE 2015
In breve
Nord-Ovest .61
.
«Camo» alla Triennale di Milano
Manager della Praxi
Il Vocabolario della Moda italiana
Crosetto “Premio Eccellenza”
C
G
amo, il marchio dello stilista biellese Stefano
Ughetti, fa parte delle oltre cento realtà ospiti alla
Triennale di Milano in occasio-
ne della mostra «Il Nuovo Vocabolario della Moda italiana» dedicata a Elio Fiorucci (fino al 6
marzo) dove propone abiti realizzati con tessuti di Reda.
iulio Crosetto, 79 anni, consigliere delegato della
Praxi SpA, che ha fondato nel 1966 a Torino, è
uno dei cinque vincitori del Premio Eccellenza
2015, promosso da Manageritalia, Confcommercio e
Centro di Formazione Management del Terziario.
Il presidente della Compagnia delle Opere
Agenda
“Basta lamentele, le imprese uniscano le forze”
Bernhard Scholz: reti di aziende e nuovi consorzi per competere anche all’estero
consorzi e partnership, anche
internazionali. Se non posso
più guardare avanti ho comunque la possibilità di guardarmi intorno, di uscire dal
seminato e trovare nuove opportunità». In qualche caso,
anche ridimensionando l’importanza del fatturato. «Crescere non è obbligatorio: alcuni devono farlo, altri possono rimanere nella loro dimensione ma condividendo il lavoro per essere in grado di
competere. Gli imprenditori
devono avere il coraggio di lasciarsi aiutare, lasciare da
parte il falso orgoglio».
Insieme alla ripresa economica, Scholz vede dei progressi anche nel ruolo delle istituzioni. «Stanno cambiando, e
vanno nella direzione giusta.
Colloquio
GIUSEPPE BOTTERO
TORINO
G
uardiamo al potenziale delle nostre imprese, alla grande reputazione che abbiamo all’estero.
Basta con le lamentele, che
sono solo nocive. La spinta
per fare sistema deve nascere dal basso». Bernhard
Scholz, presidente nazionale
della Compagnia delle Opere, è a Torino per incontrare
gli imprenditori piemontesi.
Oggi pomeriggio parlerà dalla Piazza dei Mestieri, uno
dei luoghi simbolo del lavoro.
Chiederà a manager e proprietari d’azienda di lasciare
da parte le frustrazioni nei
confronti delle istituzioni e di
unire le forze.
Il tema dell’incontro è
“L’Alba è già qua”, una frase
presa in prestito da Jovanotti
che, dice Scholz, fotografa
bene il momento economico
e sociale. «Ci sono già esperienze positive, imprese che
stanno andando molto bene,
anche nel contesto internazionale. Non partiamo da ciò
che manca, ma da ciò che
c’è». Scholz è consapevole
che la crisi in Piemonte abbia
una coda velenosa, fatta di
aziende in bilico e occupazione che fatica a ripartire. «Ci
sono imprese che, senza aver
nessuna colpa, si sono trovate di fronte a un mercato che
è cambiato completamente.
Il nostro compito è aiutarle a
intraprendere strade nuove». Come? «Facendo rete,
sviluppando nuove forme di
Al vertice
Bernhard
Scholz,
presidente
nazionale
della
Compagnia
delle Opere
oggi
è a Torino
Sul sostegno all’internazionalizzazione si sta facendo di più,
e anche sul sistema fiscale.
L’imprenditore non ha bisogno
di essere sostituito da un sistema statale, ma di essere sostenuto da una burocrazia più
semplice e meno stressante».
La crisi ha però lasciato ferite dolorose, soprattutto a Torino, dove il divario tra ricchi e
poveri è uno dei temi centrali
della campagna elettorale.
«Bisogna creare occupazione dice il presidente della Cdo perché il divario deriva dal poco lavoro. Occorre accelerare
sull’apprendistato per far entrare i giovani nelle imprese.
La crescita delle nostre imprese non è solo una questione
economica, ma prima di tutto
un problema sociale».
A Torino
Tavolo Michelin
e sindacati
T
erzo tavolo di confronto
sindacati-Michelin domani alle 9 in Confindustria a Torino, dove ci sarà anche il presidio dei lavoratori
(indette 8 ore di sciopero).
L’obiettivo dei sindaci è salvare tutti i 578 posti di lavoro a
rischio, secondo il piano aziendale (di cui 400 a Fossano).
IMAGOECONOMICA
Un paese sotto choc
Chiusura della Lavazza a Verrès
La Regione incontra la proprietà
CRISTIAN PELLISSIER
VERRES
«M
ia moglie ha scoperto che lo stabilimento dove
lavoro chiudeva guardando
Facebook». Salvatore Caccamo lavora in Lavazza da 21
anni, tutti nello stabilimento
di Verrès e aggiunge: «E’ stato uno choc, nessuno di noi se
lo aspettava; non così». Venerdì sono andati al lavoro
con il sorriso sulle labbra, come tutti i giorni. «Io faccio
parte delle Rsu del sindacato
Savt - dice Caccamo - e sono
sempre stato orgoglioso di
essere in Lavazza». Proprio
quel giorno i vertici di Lavaz-
za sono saliti a Verrès. Con le
Rsu era in programma una
riunione per i dettagli della
chiusura natalizia, in realtà sul
tavolo c’era altro, i dipendenti
lo avrebbero scoperto solo in
serata. Al mattino i vertici
aziendali hanno visto il presidente della Regione, Augusto
Rollandin, il primo a cui hanno
dato la notizia, subito dopo
hanno incontrato i sindacati
regionali e poi, nel pomeriggio,
i delegati interni. A tutti hanno
comunicato la loro decisione,
ormai presa, ovvero «la progressiva dismissione del sito
produttivo valdostano».
Sarà chiuso nel primo quadrimestre del 2016, tra marzo
aprile; era operativo dal 1989.
Oggi vi lavorano 51 addetti che
da venerdì, con i sindacati,
hanno proclamato lo stato
d’agitazione.
La decisione ha sorpreso i
lavoratori, che solo la settimana prima sono stati invitati al
pranzo di Natale che l’azienda
offre ogni anno, ma ha colto di
sorpresa anche la Regione,
che è proprietaria dello stabilimento e che due mesi fa aveva
rinnovato, per altri 6 anni, l’affitto a Lavazza. «Fino alla fine
del 2013 - ha detto Rollandin ieri in Consiglio regionale - abbiamo ricevuto rassicurazioni
sul mantenimento dello stabilimento a Verrès. Poi è arrivata, improvvisa, la decisione di
chiudere». In questi due anni il
gruppo ha investito sugli altri
stabilimenti, che sono di proprietà. L’azienda in un comunicato ha spiegato che «la decisione è da inquadrarsi nel contesto della razionalizzazione
del sistema produttivo Lavazza, che ha visto di recente
l’azienda investire in maniera
significativa nella riqualificazione dei propri siti produttivi
di proprietà». L’assessore regionale alle Attività produttive, Raimondo Donzel ha annunciato che domani incontrerà i vertici aziendali, anche i
sindacati hanno chiesto di rivedere l’azienda. Il gruppo, da
subito, si è detto disponibile a
«condividere con sindacati e
istituzioni il percorso futuro,
mettendo in atto le misure utili
alla gestione della transizione,
inclusa la possibilità di ricollocare il personale attualmente
impiegato su Verrès all’interno
del proprio sistema industriale, valutando altresì il ricorso
agli ammortizzatori sociali disponibili». Ma la decisione di
lasciare la Valle è presa.
Oggi
Il business
nel dopo Expo
C
onfartigianato Piemonte e Intesa Sanpaolo organizzano un incontro
invitati gli imprenditori del
territorio, con l’obiettivo di
condividere spunti e proposte
sulle nuove opportunità di business nel dopo Expo. Appuntamento alle 9,30 alla Sala
Aste Intesa Sanpaolo, in via
Monte di Pietà a Torino.
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