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GR STORIA Napoleone
Scuola militare di Autun a Brienne con statua del suo più celebre allievo Campagna - IL QUADRO DI NAPOLEONE: IN POSA COME UN GRANDE CAPO, JEAN LOUIS LANEUVILLE Il giovane Napoleone Ride bene chi ride in ultimo -30.06. 1779 Oggi al collegio di Autun è arrivato un nuovo ragazzo il suo nome è Napoleone Bonaparte. Lui è un ragazzo attento, costante nello studio, testardo e particolarmente bravo in matematica. Il nuovo scolaro non si considera francese, ma corso e si sente a disagio in un ambiente dove tutti i compagni sono figli di aristocratici. A volte lo prendono in giro motteggiando il suo nome straniero. Il tenace scolaro, nonostante le insidie riesce a stringere amicizia con Luis –Antoine Fauvelet de Bouriennne che saranno suoi amici per tutta la durata della permanenza presso la scuola militare di Brienne, coè per cinque anni. Napoleone segue le idee ateiste del collegio e racconta che la sua fede vacilla. Comunque Napoleone Bonaparte è un ottimo studente dal futuro radiante e tutti siamo sicuri che diventerà una persona importante. Robustelli Francesco Jean Louis Laneuville, pittore di corte, ha dipinto un quadro che potrete vedere fra due mesi presso la scuola di via Brambillla. Il quadro rappresenta Napoleone in posa come un grande capo: sembra pronto per andare in battaglia a combattere con un grande esercito. Napoleone indossa una giacca nera elegante, dei pantaloni bianchi e lunghi stivali neri. E’ in piedi e ha la mano destra appoggiata su un tavolo dove si trovano delle mappe di battaglia. Napoleone sembra molto concentrato e serio. Sul fianco sinistro porta una spada come un grande spadaccino. Ho scritto questo articolo per invitarvi a vederlo insieme a me fra due mesi. Christian Marchini IL DEBUTTO Napoleone a Leoben si accorda con l'Austria per la spartizione dei Territori Veneti. Campagna d'Italia (1796-1797) Sono già passate molte settimane da quando siamo entrati in Italia, sotto la guida di Napoleone Bonaparte, capo supremo dell’armata francese. Egli, con un esercito di 38.000 uomini, ha occupato le legazioni pontificie e ha sottomesso i ducati di Modena e Parma. In seguito abbiamo sconfitto nuovamente gli Austriaci, imposto a papa Pio VI la pace di Tolentino (27.06.1796), indotto l'arciduca d'Austria Carlo a firmare i preliminari di pace di Leoben (17.04.1797) e piegato la Repubblica di Venezia. sul fronte Egiziano 1798-1799- Partimmo in 35'000 su 200 navi, condotte dalla nostra unica guida, Napoleone Bonaparte, che aveva l’obiettivo di colpire e distruggere i traffici commerciali inglesi tramite l’Egitto. . Appena sbarcati ad Alessandria riuscimmo ad invadere e conquistare subito quella città, poi ancora nel vigore delle forze ci incamminammo verso Il Cairo, una terra nemica e sconosciuta che non ci apparteneva, ma che avremmo decisamente conquistato. Camminammo per giorni e giorni, il caldo era insopportabile. Cominciava a mancare l’acqua, molti morirono disidratati, altri per malattia. A quindici km dalle piramidi, una potente cavalleria di mamelucchi ci travolse, erano molto più numerosi e forti, forse con armi più antiquate. . Solo per merito del nostro saggio condottiero, che ci spingeva a non perdere la speranza e a dare il meglio che riuscimmo a vincere la grande battaglia delle Piramidi. Il nostro capo con la strategia del quadrato divisionale riuscì a disperdere la cavalleria dei mamelucchi e vincere. La vittoria fu vanificata solo dieci giorni dopo quando ci ritrovammo ad affrontare la potente flotta inglese dell’ammiraglio Horatio Nelson nella battaglia del Nilo: vedevo affondare decine delle nostre navi, affogare centinaia di compatrioti… Napoleone non si dava per vinto e non abbandonava il campo. Ero sulla sua stessa nave e solo dopo lunga perseveranza il nostro capo ordinò di battere la ritirata. . A l popolo francese abbiamo portato in dono il valore più alto della vittoria che ci permetterà uno sviluppo più alto, quello dello spirito e del sapere: centinaia di reperti archeologici di inestimabile pregio. Non è stata una sconfitta quella la campagna in Egitto, seguirò il mio grande generale fino alla morte in qualunque battaglia, con fiducia e indiscussa fedeltà. Un fedele soldato, Luigi Pozzi Rebecca Bianchi 1 LA MAGNIFICA INCORONAZIONE LA STELE DI ROSETTA E IL MISTERO DEI GEROGLIFICI Oggi 15 luglio del 1799, nella città portuale di Rosetta, situata nel delta del Nilo, è stata rivenuta una lastra in granito nero di grande importanza culturale, durante i lavori di costruzione di Fort de Rachid. La lastra riporta un testo sia in geroglifico sia in greco, ritrovamento miracoloso che ci permette di decifrare una lingua non più parlata da millenni e da noi completamente impenetrabile. . Nella spedizione per la campagna d’Egitto partecipano 175 scienziati che hanno l’obiettivo di aprire alla Francia la conoscenza della storia mediorientale con disegnatori e libri disponibili sulla storia dello Antico Egitto. . Tra questi scienziati è stato affidato il compito di tradurre i geroglifici al linguista francese Jean- Francois Champollion che sta traducendo già a partire da oggi i misteriosi messaggi e riferisce, nonostante il breve tempo di studio, che questa lastra è un reperto di grande importanza che ritiene: “la base del sistema di scrittura geroglifica”. Napoleone Bonaparte è al corrente di questa scoperta ed è molto orgoglioso per aver portato una ricchezza culturale al proprio paese e nomina questa importantissima stele: “ Stele di Rosetta”. . Napoleone Bonaparte è un uomo dotato di una mente non solo geniale nelle conquiste militari, ma è anche dotato di una mente intellettuale e aperta all’ arte. -2 DICEMBRE 1804- Ieri, nella cattedrale di Notre-Dame de Paris, ha avuto luogo l’incoronazione di Napoleone Bonaparte, Imperatore dei francesi. La cerimonia è partita da palazzo Tuileries fino alla cattedrale gotica di Notre Dame, dove ad aspettare il futuro Imperatore e la futura Imperatrice, Josephine , c'era Papa PIO VII. Napoleone ha voluto ribadire la propria unicità, sacralità e superiorità autoincoronando prima se stesso e poi ha posto la corona sul capo dell’imperatrice, davanti alle ottanta persone invitate per l’occasione, secondo l’autorità conferitagli dai francesi per suo merito e non grazia ricevuta da Dio o dal rappresentante terreno il Papa. Napoleone per l’occasione ha addirittura fatto restaurare la splendida cattedrale di Notre-Dame che è risultata magnifica ed esaltata dalle preziose fogge dei vestiti aristocratici dei nobili convitati. In passato le incoronazioni dei re francesi erano state svolte tutte nella cattedrale di Reims: un altro simbolo di rottura con le tradizioni dell’Ancien Regime. . All’incoronazione brillava l’assenza della madre del nostro illustre Imperatore, segno della personale protesta verso il matrimonio del monarca con Josephine, nostra imperatrice. Nonostante ciò la cerimonia è risultata solenne e tutti sono apparsi sereni. Che il nostro monarca possa regalare felicità e prosperità alla FRANCIA e all’IMPERO. Virginia De Michelis Se noi, popolo di Francia, vogliamo un re bravo militarmente e aperto alla cultura lo abbiamo già trovato, si chiama Napoleone Bonaparte. Senza di lui non avremmo scoperto questo reperto importante e nemmeno avremmo fatto la campagna d’Italia e scusate se mi permetto di ripetere la stessa frase: “ma il re lo abbiamo già trovato”. De Fiori Michelangelo 1809:Napoleone divorzia da Giuseppina 1810: Napoleone sposa la figlia dell'Imperatore d'Austria Maria Luisa Il fascino Giuseppina insidioso della bella Oggi il nostro augusto imperatore Napoleone Bonaparte ha ricevuto la gradevole visita della sua ex moglie Giuseppina. Giuseppina in cuor suo spera ancora che un giorno l’audace ex-compagno possa rompere l’ipocrita matrimonio politico con la principessa d'Asburgo e torni con lei. Purtroppo per molti sempre un impresa impossibile, perché tutti sanno che questo matrimonio politico serve alla nostra nazione, ci ha salvato da una brutale guerra contro gli austriaci, e il nostro imperatore come sempre si è sacrificato per la patria. Ma conoscendo le debolezze e la generosità del nostro imperatore non si esclude che Giuseppina possa alimentare speranze e appagamento in una relazione segreta.... Ma tutto non è di nostro interesse. Quindi evviva il nostro imperatore Brunati Alessandra Maria Walewska, la bellissima e giovane principessa polacca, è sparita! Ieri, Maria Walewska, circa alle 15 di pomeriggio non si è più fatta vedere, vi è l’ipotesi che sia scappata stufa della situazione con il marito da cui voleva divorziare ma gli era stato negato per motivi politici. Nella sua dimora parigina, un inserviente ha trovato il suo diario, che di solito essa aveva sempre con se ovunque andasse, dove era sua abitudine appuntare e scrivere almeno una volta al giorno secondo i familiari e le persone più care a lei. Su questo diario vi erano scritti molti episodi sconosciuti al popolo francese, polacco e ai familiari tra cui l’ amore segreto con il valoroso condottiero Napoleone Bonaparte, conosciuto ad una festa di fine anno il primo di gennaio del 1807. Il diario riporta anche degli incontri segreti con questo uomo, lei sottolinea che in lui all’ inizio non aveva molto interesse, ma dopo finì con l’ innamorarsene perdutamente. Nelle pagini del prezioso diario viene rivelato il nome del castello di Finckestein. Le truppe francesi stanno cercando Maria. Margherita Mantelli 2 La Grande Armata attraversa il Niemen, giugno 1812. Inizio della campagna di Russia. FUGA DALL’ ELBA 26 FEBBRAIO 1814 Ieri Napoleone è fuggito senza avvisaglie dall’isola d Elba dove era stato mandato in esilio dallo Zar di Russia. UN TERRIBILE VIAGGIO Dalla testimonianza di un prode soldato “ Il viaggio d'andata della grande armata che procedeva fu piuttosto semplice e come al solito trionfale ma, una volta arrivati a Mosca, non avevamo più cibo. I russi avevano bruciato tutto, terreni e abitazioni: un rogo. La stessa città di Mosca sembrava fosse stata saccheggiata e non capivo perché Napoleone si volesse trattenere, ma poi fu chiaro: attendeva che lo zar, ritiratosi ai piedi dei Monti Urali, chiedesse di stipulare la pace. I giorni passavano, l'inverno si avvicinava ed il freddo aumentava ma nessuno zar arrivava. Inoltre il cibo stava finendo ed io, come soldato, non potevo protestare. Il mio compito era solo uno: sconfiggere il nemico , ma qui non c'era proprio nessuno. L'inverno giunse alle porte e, finalmente, Napoleone decise che era giunto il momento di tornare in Francia. Ma il viaggio di ritorno fu terribile. Il freddo era devastante e le forze diminuivano di giorno in giorno mentre camminavamo nella neve. E, purtroppo, arrivò anche quel momento: il momento in cui, mentre attraversavamo il fiume Beresina, le truppe russe ci devastarono. Migliaia erano le grida di dolore e di sforzo dei nostri guerrieri; migliaia erano i soldati che cercavano, invano, di salvarsi. Sapevamo che per noi era finita, eravamo già esausti all'inizio della battaglia. Per mia fortuna sono riuscito a sopravvivere dopo aver avuto soltanto qualche graffio dai proiettili vaganti. Quella data non si scorda: era l'inverno del 1812 dove noi soldati di Napoleone Bonaparte, venimmo sconfitti dalle truppe russe che uccisero quasi 500.000 di noi, lasciandoci in poco più di 100.000”. NAPOLEONE SULL' ISOLA D'ELBA -Isola d'Elba, 7 ottobre 1814- Il giorno 4 maggio 1814 il nostro nuovo imperatore Napoleone Bonaparte è sbarcato qui sull'isola ed è stato ospitato al palazzo della Biscotteria nella casa Municipale di Portoferraio, ma solo dopo pochi giorni lui con la sua corte si trasferisce presso la palazzina dei Mulini, la reggia urbana che domina il porto vecchio. Il nuovo alloggio gli garantisce maggiore protezione, visto che può controllare il porto e territorio. Per le vacanze, pare che gli piaccia passeggiare nell’entroterra in cui si trova il romitorio della Madonna del Monte, perché da lì si arriva a vedere la Corsica. E’ lo stesso luogo in cui ha di recente ospitato per due giorni l’affascinante amante polacca, Maria Walewska, forse per colmare il vuoto lasciato dalla sua lontana moglie che non ha ancora messo piede sulla nostra isola. Il nostro amato Imperatore apprezza la nostra bella isola che percorre per il piacere di cavalcare ma anche per perlustrare le potenzialità di rilancio economico del territorio. Così ha rivelato che le strade sono da migliorare per lo sviluppo commerciale che potrebbe permettere l’estrazione di ferro, carbone, gemme e altre pietre preziose presenti nelle diverse miniere elbane, le quali potrebbero essere esportate anche all’estero. Sotto il suo personale controllo, la nostra isola del ferro e del fuoco risorge nella luce dei suoi autentici colori. Non si conosce ancora l’assurdo motivo per il quale Napoleone sia fuggito... a dire il vero non si sa neanche se sia scappato di sua spontanea volontà, oppure se sia stato rapito. C’è confusione e smarrimento nelle piazze dell’isola e tutti gli abitanti sono a caccia di notizie sulle sorti del loro stimatissimo leader. Napoleone alloggiava già da quasi un anno sull’isola nella sua dimora nascosta. Aveva portato protezione, pace e benessere agli abitanti: aveva fatto costruire strade e palazzi, fatto ristrutturare tutta la città. Speriamo non sia successo niente all’ex imperatore europeo anche perché la sua morte causerebbe scompiglio, l’Europa potrebbe retrocedere e il buio riaffermarsi. Imperiali Emanuele Napoleone, con 1000 granatieri della sua scorta, fugge dall' Isola d'Elba a bordo della nave 'Incostante' e raggiunge le coste francesi, 1 marzo 1815. Iniziano i 100 giorni Giugno 1815, Sconfigge i Prussiani a Ligny in Belgio e solo due giorni dopo viene battuto a Waterloo. Andrea Venturo Sconfitta a Lipsia, ottobre 1813 ‘Battaglia delle nazioni’ ed esilio all’Elba, 1814. Redazione del giornale dell'Elba: Virginia Cairoli 3 BATTAGLIA DI WATERLOO Ieri 18 giugno 1815, all’ una di pomeriggio, è iniziata la battaglia di Waterloo tra l’esercito francese, guidato da Napoleone Bonaparte, e le truppe prussiane guidate dal federmaresciallo Von Bluecher alleati con le truppe britanniche guidate dal duca di Wellington. La battaglia è iniziata con una successione di combattimenti che, però, sono stati persi anche a causa di alcune sfortune: Bonaparte non è potuto salire a cavallo a far una diretta perlustrazione per un’indisposizione temporanea; la cartina della cittadina di Mont Saint-Jean fornitagli dai luogotenenti era sbagliata; durante la settimana c’è stata una grossa alluvione e a causa della pioggia il terreno era tutto fangoso e i cavalli non riuscivano a procedere. Ad aggravare la situazione, il maresciallo Ney, intorno alle ore 17.00, ha scambiato un arretramento nemico per una ritirata. La conseguenza è stata catastrofica: siamo stati attaccati alle spalle! Questo errore ha portato a enormi catastrofi. La battaglia, come beffa del destino, si è conclusa con la vincita delle truppe britanniche. Dal nostro inviato da Belgio: Elena Santi La battaglia di Waterloo Ho deciso di scrivere un fatto per informarvi su ciò che e accaduto sulla battaglia di Waterloo. Sono un Maresciallo e sono uno dei pochi sopravvissuti di questa battaglia facevo parte dell’esercito Francese guidato da Napoleone Bonaparte. La sera del 17 Giugno 1815 c’era stato un temporale e alcuni soldati mi avevano riferito che non era possibile iniziare la battaglia al mattino cosi lo riferì a mia volta al mio generale Napoleone. Uscendo dalla tenda mi misi a spiarlo per tutta la notte. Vidi come egli studiò le mappe predisponendo lo schieramento tattico dell’esercito; alle ore 5:00 mi fece chiamare dicendomi che l’esercito doveva essere pronto per le ore 9:00. Il 18 Giugno 1815 era il giorno dell’inizio della battaglia; il tempo era migliorato e il sole aveva già iniziato ad asciugare il terreno. Una volta arrivati sul campo di battaglia Napoleone diede l’ordine di separare gli eserciti in due gruppi: il primo si doveva posizionare ad est dove il terreno era più uniforme per trasportare e posizionare gran parte dell’artiglieria e l’altro ad ovest dove c’erano più cavalli e cecchini. La battaglia si svolse contro l’esercito del duca di Wellington che si schierò verso il castello di Hougoumont. La battaglia durò all’incirca otto ore; purtroppo la perdemmo e questa fu anche l’ultima battaglia per noi e per Napoleone Bonaparte. Veronica Perossa Wellington a Waterloo L’ultima Battaglia Waterloo, 18 giugno 1815 ore 23:00 Ebbene sì, cari lettori abbiamo sconfitto l'invincibile Napoleone Bonaparte. Due giorni fa avevamo sconfitto i Prussiani ma il Feldmaresciallo Gebhard Lebrecht Von Beücher era intenzionato a marciare al nostro fianco per sconfiggereNapoleone. L'abbiamo ingannato per bene!! Ci avevano schierati in difesa lungo la scarpata di MontSaint-Jean, vicino alla strada per Bruxelles. La quale era Bagnata per i precedenti violenti temporali e i cavalli arrancavano. Napoleone ci sferrò sanguinosi attacchi a partire dalle ore 11:30. Quando in tardo pomeriggio Napoleone pensò d'esser vicino alla vittoria arrivarono i nostri alleati : i Prussiani. Abbiamo vinto, la grandiosa settima coalizione ha determinato la sconfitta di Napoleone. Per Napoleone e i vili Francesi sarà inferta una giusta penitenza. Un testimone e fedele soldato Britannico. Verbena Marro Napoleone a Sant’Elena FU VERA GLORIA? AI POSTERI L’ARDUA SENTENZA IL TESTAMENTO D’ACCUSA DI NAPOLEONE Oggi, V Fiorile1821, all’età di cinquantuno anni, ci ha lasciati dopo fortissimi dolori allo stomaco il più grande condottiero che la Francia abbia mai avuto: Napoleone Bonaparte. Pochi giorni fa aveva concluso la stesura del testamento, nel quale, sin dalle prime righe accusa il governo britannico con queste parole : “La mia morte è la conseguenza di offese degne della mano che me le causava. Mi ero affidato al popolo britannico per sedermi al suo focolare. Contro ogni diritto delle genti mi si pose in catene... L'Inghilterra persuase i sovrani, così che il mondo assistette allo spettacolo inaudito di quattro grandi Potenze che si lanciano addosso ad un solo uomo. Come mi avete trattato su questo scoglio!!!! Non vi è dignità, è un orrore... Con freddo calcolo mi avete lentamente assassinato! Io muoio come la superba repubblica di Venezia[…] Lego l'obbrobrio e la vergogna della mia morte alla famiglia regnante d'Inghilterra “. Poco dopo l’annuncio della notizia sono subito uscite le prime polemiche e i primi dubbi sulla morte, ma il governo britannico smentisce. Aspettiamo il parere degli studiosi, legalmente autorizzati da Bonaparte stesso a svolgere l’autopsia del corpo. Il grande e discusso condottiero conclude il suo testamento lasciando tutti i suoi beni al figlio. Come stabilito precedentemente dal governo Inglese Napoleone verrà seppellito sulla’ isola di Sant’ Elena contro le sue volontà di essere seppellito a Parigi lungo la Senna. Massimo Sala Il Quotidiano di Sant'Elena UN ARRIVO INASPETTATO E' con immenso piacere che la modesta cittadina di Longwood ha l'infinito piacere di accogliere, dopo tanti anni di speranze e di sogni, l'immenso, illustre, generoso, intelligente, geniale, brillante ed egregio NAPOLEONE. In dovere di cittadini di questa fortunata isola abbiamo il compito di far passare a Napoleone gli ultimi ma più indimenticabili momenti della sua vita. Egli sarà accompagnato secondo alcune voci dal conte De Las Cases che trascriverà le sue ultime memorie. Galimberti Edoardo Napoleone dà il mortal sospiro: 05. Maggio 1821 4