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La Voce del Leone - Roncalli Sarrocchi

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La Voce del Leone - Roncalli Sarrocchi
La Voce del Leone
I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi
Anno X n° 3 Novembre 2015
DANS LE COEUR D'UNE FILLE
EN LARMES
La Voce del Leone
contatti:Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone
Anno X n°3 Novembre 2015
Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it
IN QUESTO NUMERO:
3 -6 Attentato di Parigi
11-12 La stagione teatrale
7-8
La Voce degli studenti
2015-2016 del Politeama
4 novembre 1918
20-22
2 Editoriale
13 La recensione teatrale
34-35 Le ricette
9 L'immigrazione ieri e oggi
10 Una gita all'EXPO
18-19 Il presepe di Casole
d'Elsa
23 Il Volontariato
Le nostre Rubriche:
15-17
26
27
28-31
32-33
36-37
La Rubrica di Daniel
a cura
a cura
a cura
a cura
La rubrica degli sport
a cura di Virginia Lorenzini
L'Oroscopo di Fiorellino
a cura di Fiorellino
Un giorno memorabile
#LeCoseCheNonVorrestisapere
I Consigli di Andrea
di
di
di
di
Andrea Verdiani
Clara Imbimbo
Andrea Verdiani
Daniel Prodan
Pag.2
Editoriale
Quando la cronaca irrompe prepotentemente nelle coscienze e nei cuori della gente non si può
non parlarne. Questo numero doveva trattare altri temi.
Quando a fine Ottobre con i ragazzi della redazione parlavamo di questo giornalino,il
n° 3,i discorsi erano altri,le prospettive erano altre,erano “più normali”.
Parlavamo di cattivo tempo,meteorologico naturalmente, e di “disastri naturali”,più o meno
causati dall'incuria umana e la memoria di tutti noi andava a un passato più o meno
recente:alluvione di Firenze,eruzioni vulcaniche (Pompei ed Ercolano) di storica memoria.
Insomma parlavamo di quello che poteva essere il tema “forte” di questo Novembre.
Ne parlavamo ,appunto,al passato... Poi, venerdì 13 novembre,a PARIGI !!
Da quel momento tutto ha assunto una dimensione diversa.
Parlavo di cronaca all'inizio,ma forse avrei dovuto parlare di tragedia,perché PARIGI è stata una
TRAGEDIA,purtroppo una delle tante! Perché dopo quel 13 novembre (o forse anche prima;10
novembre “aereo di linea russo caduto sul Sinai”, FORSE una bomba?!) ne sono accadute
altre e tutte firmate ISIS!!
Noi ne avevamo già parlato,dell'ISIS,e ne avevamo già commentato a Gennaio un'altra tragica
impresa (Charlie Hebdo);ma la cronaca è spietata e le notizie (talvolta? sempre?) si ripetono e
con una tragicità esponenziale!
Quando le stragi parigine sono diventate cronaca i ragazzi della redazione,prima che io stessa
proponessi di farlo,hanno voluto scrivere i loro commenti,le loro considerazioni.
È' stato un attacco all'Occidente,un attacco alle radici cristiane dell'Europa e non può essere
ignorato.
Sono state colpite le persone nella loro quotidianità,lo hanno detto e scritto altri più qualificati di
me a farlo; ma io mi unisco a loro in questo giudizio.
I giovani ne sono consapevoli di questo e ,giustamente ,sono preoccupati perché questi
“terroristi” vogliono mettere in “forse” il loro futuro,le loro prospettive,il loro “mondo”.
Chi non vede in queste azioni terroristiche un grave attacco all'Occidente cristiano,forse dimentica
la Storia;basterebbe rileggerla. Talvolta è istruttivo!
Patrizia Davini
Pag. 3
UMANITÀ contro ISIS = 3ª GUERRA MONDIALE ?
A meno di un anno di distanza dalla strage di “Charlie Hebdo”, la capitale francese è stata coinvolta
in una serie di attacchi terroristici come mai prima d'ora.
La sera di venerdì 13 novembre 2015 numerose sono le vittime: si calcolano 129 morti e più di 300
feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni.
Gli attacchi terroristici sono avvenuti nell'arco di un'ora in posti diversi: erano da poco passate le 21:00
quando fuori dallo Stade de France dove era in programma l'amichevole Francia-Germania, uno dei
kamikaze si è fatto esplodere, uccidendo un passante.
L'attentatore era stato precedentemente fermato all'ingresso dello stadio poiché scoperto con addosso gli
esplosivi e nella fuga dalle forze dell'ordine francesi si è fatto esplodere.
Altri obbiettivi dei jihadisti sono stati gli arrondisement X, XI e XVIII ma soprattutto il teatro Bataclan,
dove era in corso il concerto degli Eagles of Death Metal, un gruppo californiano.
Quattro erano probabilmente i terroristi che hanno preso in ostaggio le persone presenti nel teatro,
aprendo successivamente il fuoco e uccidendo molte di esse: si contano 89 morti e 10 feriti.
Per quanto riguarda i jihadisti, sappiamo che la mente di questi attentati era Abdelhamid Abaaoud, un
ventisettenne belga, ucciso in un blitz delle forze dell'ordine pochi giorni dopo l'attentato.
Il suo piano era quello di punire una città definita “perversa”, che quella sera ospitava “ una partita tra due
nazioni crociate (Francia e Germania), davanti alla presenza di un pazzo (il presidente Hollande)”e “un
concerto immorale a cui erano presenti politeisti”.
Piano successivamente confermato da un video in cui l'ISIS affermava che questo non era che l'inizio di
un'estrema e feroce repressione dei nemici. Ma il motivo principale di questi attentati, sottolineavano i
jihadisti, erano i continui interventi in territorio siriano da parte di Paesi europei quali la Francia.
Quest'ultima ha dichiarato guerra allo Stato Islamico: «Ora saremo spietati su tutti i fronti»queste le dure
parole del presidente Hollande.
La notte del 15 novembre, la città di Raqqua in Siria, considerata la roccaforte dell' ISIS, è stata
bombardata dalle forze francesi.
Nel frattempo, in Francia e in Belgio, continuavano le perquisizioni.
Al fianco della Francia, nella lotta contro lo Stato islamico, vi sono Germania e Russia;l'Italia invece si è
per il momento chiamata fuori da interventi militari.
La Federazione Russa, in particolare, dopo la vicenda del proprio caccia, incaricato di bombardare i terroristi
siriani e abbattuto in Turchia, ha appianato per il momento le sue divergenze con la Francia, per poterla
sostenere nella lotta.
Alleati con l'Isis sono Arabia Saudita e Quatar, accusati da anni dal leader siriano Bashar Al-Assad, di
sostenere gli estremisti.
Per quanto riguarda la Turchia, il Capo di Stato Erdogan ha precisato che non ha intenzione di entrare in
contrasto con gli interessi della Russia, rammaricandosi dell'incidente avvenuto:
«È stata una reazione
automatica alla violazione dello spazio aereo turco. I nostri piloti e le nostre forze armate hanno fatto il
queste le
loro dovere. Inoltre abbiamo saputo la nazionalità dell'aereo solo dopo averlo abbattuto»
parole del presidente turco.
Per la Russia invece questa vicenda è stata una pugnalata alle spalle da un paese che considerava alleato
nella lotta all' ISIS.
Secondo gli Stati Uniti d'America, il freddo rapporto creatosi tra i due Paesi non fa altro che favorire lo Stato
Islamico.
L'obiettivo principale dei terroristi è infatti quello di creare caos e terrore in Occidente, in quanto è più
facile annientare un nemico quando esso attraversa un periodo di conflitto con gli altri stati e ,soprattutto,
quando prova paura. Lo Stato Islamico è avvantaggiato dal fatto che ha alleati anche all'interno dei Paesi
occidentali.
La domanda che sorge spontanea è questa:
« Se una possibile terza guerra mondiale iniziasse,
sarebbero l'Europa, gli USA e la Russia in grado di affrontare e vincere l'estremismo islamico?
Riuscirebbero essi a lottare contro un'organizzazione che non attacca come singolo Stato, ma come una
massa folle, imprevedibile, senza obiettivi precisi e ,soprattutto, disposta a tutto pur di ottenere ciò che
vuole?
Sarà l'umanità in grado di vincere contro un credo sanguinario e uomini senza scrupoli?»
Deanna Xhaferi
Pag. 4
Attentato al cuore di Parigi
Gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi sono stati una serie di attacchi terroristici sferrati da
gruppi armati ricollegabili all'autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come Isis, che ha in
seguito rivendicato i fatti. Gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo
Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell'Île-de-France. e sono stati compiuti da almeno otto
persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi
luoghi pubblici della capitale francese, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan
dove sono rimaste uccise ottantanove persone.
Cronologia degli eventi:
21:16: 1ª esplosione nei pressi dell'ingresso D dello Stade de France, in zona Saint-Denis;
21:25: 1ª sparatoria nei pressi del ristorante Le Petit Cambodge, su rue Bichat, e
del ristorante Le Carillon, su rue Alibert (13 morti);
21:30: 2ª esplosione nei pressi dell'ingresso H dello Stade de France, in zona Saint-Denis;
21:32: 3ª esplosione nei pressi del ristorante Casa Nostra, in rue de la Fontaine au Roi
(5 morti);
21:43: 4ª esplosione, 1 terrorista si fa esplodere nei pressi del teatro Bataclan, su
Boulevard Voltaire;
21:48: 2ª sparatoria, 1 terrorista spara verso l'esterno del locale La Belle Équipe, all'incrocio
tra rue Faidherbe e rue de Charonne (19 morti);
21:49: irruzione con presa d'ostaggi di 4 terroristi nel teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire
(80 morti);
21:53: 5ª esplosione a circa 400 metri dello Stade de France, in zona Saint-Denis;
00:20: blitz delle forze speciali di polizia al teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire.
A partire dalle 21:20 circa, una serie di attacchi terroristici coordinati ha coinvolto: la zona intorno allo
Stade de France, che ospitava la partita amichevole di Calcio tra Francia e Germania; Boulevard de
Charonne; Boulevard Voltaire; Rue Alibert; Rue de la Fontaine au Roi e il teatro Bataclan. Gli otto terroristi
hanno utilizzato fucili mitragliatori, granate ed esplosivi; tre di loro si sono suicidati con cinture esplosive
dopo aver finito le munizioni, gli altri sono rimasti uccisi dalla polizia.
Le prime sparatorie sono state segnalate tra rue Bichat e rue Alibert intorno alle 21:20 vicino a Canal
Saint-Martin. Gli stessi terroristi hanno attaccato successivamente un ristorante, uccidendo undici persone,
per poi fuggire in automobile. Poco dopo una nuova sparatoria si è verificata nel giardino esterno di una
pizzeria italiana su rue de la Fontaine au Roi, a sud di rue Bichat. Negli stessi minuti tre esplosioni, di cui
due ad opera di kamikaze, sono avvenute all'esterno dello Stade de France venti minuti dopo l'inizio
dell'amichevole di calcio Francia-Germania a cui stava assistendo anche il presidente Hollande. La partita si
è conclusa regolarmente, mentre il presidente incontrava il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve in una
riunione d'emergenza. Alle 21:50 circa, una nuova sparatoria è scoppiata all'esterno di un ristorante sulla
rue de Charonne ad opera di due terroristi che sono fuggiti poi in automobile. Poco dopo, prima delle 22:00,
quattro terroristi hanno aperto il fuoco e lanciato granate all'interno del Bataclan , teatro dove si stava
tenendo un concerto del gruppo musicale statunitense Eagles of Death Metal a cui assistevano circa 1500
persone. Dopo aver assassinato diversi spettatori i terroristi hanno radunato un gruppo di ostaggi mentre
nel frattempo accorrevano le forze speciali, poi entrate in azione dopo la mezzanotte. Tre terroristi si sono
fatti esplodere mentre il quarto è stato abbattuto prima che potesse azionare la cintura esplosiva. Mentre
avveniva il blitz, un quinto terrorista si è fatto esplodere all'esterno, nella vicina Boulevard Voltaire.
Negli attacchi sono rimaste uccise 129 persone e ferite 433 di cui 80 portati all'ospedale in gravi condizioni.
89 persone sono morte al teatro Bataclan, 15 al Le Carillon e alla Le Petit Cambodge, 5 al Café Bonne Bière
e a La Casa Nostra, 1 allo Stade de France e 19 a La Belle Équipe. Le vittime erano di 26 diverse nazionalità.
Fino a qui la cronaca e qualsiasi commento a quanto è successo è superfluo;ma mi chiedo quanto durerà
questa carneficina e questo clima da guerra non dichiarata all'Occidente. Forse ascoltare Papa Francesco e i
suoi appelli alla pace e al dialogo,difficile ma non impossibile,potrebbero scongiurare il peggio.
Andrea Verdiani
Pag.5
Inizia con questo articolo la collaborazione de La Voce del Leone con Margherita
Rossolini che ,a nome della Redazione ,ringrazio per averne consentito la pubblicazione.
Quello che non ci dicono sulla guerra: Chi è il vero nemico?
22 novembre 2015 alle ore 19:20
Un mare di informazioni in televisioni e giornali sulla strage di Parigi ed i suoi sviluppi: gli
attentati, le vittime, i carnefici, le dichiarazioni dei politici, le testimonianze dei superstiti, il
cordoglio generale, la solidarietà, la vicinanza nella tragedia. Notizie che hanno suscitato
paura e rabbia, ma anche molte riflessioni. Tuttavia poco è stato detto sul perché è successo,
nessuna riflessione approfondita nel tentativo di capirne a fondo le ragioni.
Sappiamo bene quanto la maggior parte dei media mainstream miri ad indirizzare le menti
del proprio pubblico a riflettere solamente nei limiti di ciò che viene mostrato o discusso
pubblicamente. E questo non aiuta certo a riflettere in modo serio e consapevole su molti
aspetti degni di considerazione in una situazione di guerra e di paura generale. Chi siano i
buoni e chi i cattivi sembra un’ovvietà vedendo gli uomini barbuti armati di kalashnikov
con la faccia coperta, vestiti di nero, che uccidono in nome di Allah vittime innocenti di un
Occidente civilizzato che grida alla pace ed invece subisce violenza.
Siamo quotidianamente distratti dalla paura e dall’odio, dalla necessità di chiudere le porte
per difenderci e puntare il dito inquisitore su chi secondo noi costituisce una minaccia,
giudicando spesso attraverso inutili generalizzazioni, confusi da una visione univoca delle
realtà. E allora può succedere che le risposte che invocano all’odio reciproco generato dalla
paura abbiano la meglio sulle considerazioni basate sulla coscienza e la morale.
Ma chi è il vero nemico?
Si è parlato molto delle vittime innocenti dell’Occidente. Ma quando tocca alle vittime
di attentati terroristici altrove il clamore mediatico si concentra ancora e soprattutto sulla
conta delle vittime occidentali accidentalmente coinvolte. Triste realtà.
Si è discusso a fondo degli aspetti religiosi implicati nelle azioni terroristiche. Vero che
lajihad ha un fondamento nella religione islamica; falso che la maggior parte dei musulmani
condivida l’idea di uccidere in nome di un Dio. Nessun Dio vuole odio e violenza; opinione
condivisa dalla maggioranza dei musulmani ed anche pensiero comune alle religioni che
hanno abbandonato un’interpretazione bigotta e guerrigliera delle sacre scritture. Perché
ricordiamoci che anche i cristiani hanno combattuto le crociate indette da papi, uccidendo
in nome di Dio. Dunque oggi la religione sarebbe un pretesto, non una vera motivazione,
per trovare una spiegazione, o meglio per distrarre dalle cause, che sono molteplici, e che
non risparmiano quell’Occidente civilizzato dall’esimersi dalle proprie responsabilità.
L’Occidente è impegnato da anni in missioni di pace in paesi come Afghanistan, Iraq, Libia
e Palestina. Ma per portare la pace c’è bisogno dei carri armati?
Si parla poco della Siria ridotta in macerie, del mondo arabo che ogni giorno è testimone di
stragi, di morti innocenti e di orrore. Eppure anche questa è una realtà contemporanea. Una
realtà che purtroppo ci sembra lontana, ma che ci riguarda.
Pag.6
Tutte quelle persone che fuggono dalla guerra, tutti quei morti nelle acque del Mediterraneo
sono proprio come i ragazzi di Parigi, che non sono riusciti a fuggire da una furia omicida.
E dove sono le vittime innocenti, uomini donne e bambini, non terroristi, rimasti uccisi nei
raid a Raqqa?
Il vero nemico è l’odio, l’interesse, il denaro. E chiunque sia incline a odiare, o a usare
religione o discriminazione e razzismo, a rinnegare comprensione e rispetto, come pretesti
per innescare una guerra ingiusta, perché nessuna guerra è giusta. Dovremmo sempre
soffermarci a pensare all’odio e anche alle sue conseguenze, che siano pagate dai ragazzi in
una serata parigina, o dai bambini siriani.
Perché è questo il nemico da combattere. Perché in una guerra non ci sono vincitori o vinti.
Perché non esistono vittime e carnefici se alle pallottole rispondiamo con le bombe. Perché
piangeremo sempre le vittime degli ideali impazziti, persone comuni, i cittadini del mondo
con le loro religioni, idee, culture, e vite, sottomesse alle decisioni dei loro sovrani, colpite
dalle armi di chi combatte agli ordini dei propri padroni, mossi da propositi ingiustificati,
che inneggiano all’odio e alla violenza per prevalere gli uni sugli altri, presunzione che
dopo innumerevoli lezioni inflitte dalla storia ancora muove esseri umani ad uccidere altri
esseri umani.
Margherita Rossolini
La dottoressa Margherita Rossolini
ha studiato presso l'Università degli
Studi
Internazionali di Roma-UNINT e lavora come Traduttore/interprete presso: Self-Employed
e GhostArk ed è anche Local Counselor presso Principal Relocation Company. Margherita ha
studiato presso la nostra scuola ed ha conseguito,a pieni voti, il Diploma di perito aziendale e
corrispondente in lingue estere.
Queste sono le “notizie tecniche” che in una scheda vanno
necessariamente date,tuttavia la mia curiosità mi ha spinta a chiedere
alle colleghe ,che Margherita l'avevano conosciuta come studentessa
del Corso Erica, qualche notizia meno formale.
Ecco quello che ho scoperto.
La professoressa Filomena Milazzo me l'ha descritta come una ragazza
molto volitiva e amante dello studio e mi ha detto che tra le sue
passioni c'era anche il Nuoto;parlando ho saputo che nuotava per la Virtus Nuoto di
Poggibonsi proprio negli stessi anni in cui mio figli faceva agonismo per la stessa Società.
Jacopo mi ha poi detto di ricordare benissimo quando lei nuotava nel gruppo allenato da Silvia
Lazzeri! Questa sua passione l'ha portata ,nel 2010, a fare l'istruttrice di nuoto per
bambini presso la Piscina Comunale della nostra città.
Pag.7
La Voce degli studenti
Parigi,un attacco all'Occidente
11 settembre 2001,abbattimento delle Torri Gemelle di New York, primo attacco
all'Occidente;11 novembre 2015,attacco terroristico dell'ISIS a Parigi;la Storia si ripete, lo
strazio anche!!
Queste sono due date fondamentali che segnano la storia recente legata al terrorismo di
matrice islamica. In Francia sono stati 130 i morti accertati ma molti dei feriti,352 in totale,
sono ancora ricoverati e in grave pericolo di vita. Il numero dei morti causati dai sette attentati
simultanei n è il dato più drammatico di quanto è successo,ma purtroppo non è il più
sconvolgente;infatti ciò che colpisce è il fatto che l'ISIS sia riuscito ad infiltrarsi nelle città,fra
noi. Tutte le forze di Polizia ed i Servizi segreti sono ancora alla ricerca dell'unico superstite fra
gli attentatori,Salah,presente al Teatro Bataclan e poi fuggito forse in Belgio o a Marsiglia,non si
sa perché ci sono stati centinaia di avvistamenti in posti diversi.
La Francia ha risposto all'attacco lanciando delle bombe ,sulle quali era stato scritto “avec
amour par Paris”, su di un deposito di armi ed un campo di addestramento dell'ISIS in Siria dove
decine di bambini di età inferiore ai 15 anni erano sottomessi e costretti ad impugnare le armi.
Un fatto importante da registrare è quello della paura che tutti i Paesi occidentali stanno
provando,in particolare Belgio e Francia;la cosa ha spinto ad adottare misure di difesa estreme ed
in alcuni casi le scuole hanno deciso di annullare le gite all'estero per paura di un attacco
dell'ISIS.
I parenti delle vittime sono ,giustamente,disperati e talvolta questa disperazione si trasforma in
una vera e propria forma di razzismo verso i musulmani e la loro religione. Purtroppo queste
persone,accecate dalla rabbia,non riescono a capire che l'ISIS e i musulmani sono due cose
completamente opposte,dato che nel Corano (testo sacro musulmano) non è presente,secondo chi
scrive,qualcosa che spinga ad uccidere chi non crede in Allah. Perciò non si deve essere razzisti
nei confronti di persone di origine diversa,perché dobbiamo ricordare che i terroristi,spesso,
sono persone nate e cresciute in Occidente,in Paesi non islamici,e poi sono partite per arruolarsi
nell'ISIS.
Seguendo le parole pronunciate dal presidente francese Holland subito dopo gli attentati
dobbiamo stare attenti ma non avere paura,perché solo rimanendo forti riusciremo a superare
anche questa situazione.
Edoardo Bartoloni e Alessandro Calonaci IV A/AF
Pag.8
La Voce degli studenti
13 novembre 2015:l'ISIS terrorizza la Francia e il Mondo intero
Il 13 novembre ci sono stati a Parigi una serie di attacchi terroristici sferrati da
circa otto persone comandate e coordinate dall'ISIS.
Gli attacchi sono stati fatti simultaneamente in luoghi diversi nel centro cittadino
della capitale francese e fra questi c'è stato lo Stade de France a Saint Denis, dove
si stava giocando una partita amichevole tra le nazionali di Francia e Germania alla
presenza del presidente della Repubblica francese Françoise Hollande.
Alcuni attentatori si sono fatti esplodere, mentre altri hanno sparato senza pietà sulla
gente. La più sanguinosa delle sparatorie è stata quella del Teatro Bataclan dove sono
state uccise moltissime persone.
Subito dopo gli attentati il presidente Hollande ha preso due decisioni:la prima è stata
quella di chiudere le frontiere;la seconda quella di tranquillizzare i cittadini dicendo
che la polizia era accanto a loro.
Molti degli attentatori sono morti eccetto la “mente” della strage,Salah,che avrebbe
dovuto farsi esplodere e non l'ha fatto perché gli è mancato il coraggio. Il terrorista
fuggiasco sembra che si trovi in Belgio,comunque è giunta notizia che sono state
arrestate tre persone a Bruxelles accusate di un ,presunto,coinvolgimento nei fatti di
Parigi.
La Francia e la Federazione Russa,infine,si sono alleate ed hanno dichiarato guerra
all'ISIS iniziando i bombardamenti in Siria.
C'è da augurarsi che non sia l'inizio di una nuova guerra mondiale!
Daniele Bartolotta IV AAF
Pag.9
Il fenomeno dell'immigrazione ieri ed oggi
L'Italia come l'Europa è da sempre stata terra di emigranti e ora è diventata paese d'accoglienza.
Proprio questo è il fattore che contribuisce all'uguaglianza tra le persone e alla mescolanza delle
diverse culture. Solo pochi decenni fa erano milioni gli europei che emigravano negli Stati Uniti e
buona parte di questi erano italiani, le circostanze erano diverse ma i numeri sono gli stessi.
Milioni sono gli emigranti che quest'ultimi anni stanno salpando dalle coste del nord Africa e
cercando aiuto ed rifugio nelle coste dell'Europa.
Le sfaccettature dell'immigrazione sono tante, positive e
negative e per questo gli
europei non devono
dimenticare che solamente pochi decenni fa
emigrarono negli USA dove portarono le loro abitudini,
le loro conoscenze e il loro “saper fare”. Pensiamo solo
alla diffusione dei cibi italiani in America, o John Jacob
Astor, un immigrato tedesco, che nel 1800 divenne la
persona più ricca negli USA. Persino la lingua americana
deriva dall'inglese ed è simile per il 93%. Questi sono i
fattori che ci fanno capire quanto sia stata grande
l'ondata di immigrati europei negli USA.
Così come gli europei mescolarono la loro cultura e le
loro abitudini con gli americani, così gli orientali ci
propongono la cucina cinese, i magrebini ci insegnano
l'arte del cous-cous e gli americani ci hanno portato i
fast food.
Questo fenomeno è dettato dalle difficili, talvolta impossibili, condizioni di vita nel continente
africano, dall'idea che i potenziali immigrati hanno dell'Italia ovvero un paese felice, ricco, aperto
e disponibile, dal fatto che l'Europa è ormai diventata per loro la terra promessa e dalla vicinanza
dei due continenti. Diversa da quella che si aspettavano è l'accoglienza che essi ricevono in
Europa; la crisi, la paura che gli immigrati possano portare tra loro esponenti jihadisti, la
frustrazione per la mala organizzazione dell'Europa e dei singoli stati e l'indifferenza delle persone
hanno fatto sì che la situazione sia sfuggita di mano a chi ha il potere e l'obbligo di trovare una
sistemazione a queste persone che attualmente vagano per le strade europee.
L'Italia, la Grecia e i Balcani in
generale sono i
paesi più
colpiti dall'ondata migratoria.
La difficoltà a gestire queste
problematiche portano la
gente ad avere paura e a
discriminare tutti gli immigrati
dimenticando però che cosa
significa. Certamente per
colpa di poche persone, in
passato, per colpa dei mafiosi
di “cosa nostra” in America
Isola di Lampedusa 2015
tutti
gli
italiani
erano
considerati mafiosi e i tedeschi ,fuggiti dalla Germania prima e durante la seconda guerra
mondiale, venivano chiamati nazisti nonostante fossero fuggiti perché non la pensavano così.
Oggi nel 2015 sono milioni gli immigrati non in regola residenti in Europa e sono “milioni” le
preoccupazioni dei cittadini europei.
Kristjan Lleshi
Pag.10
UNA GITA ALL’EXPO
Expo Milano 2015 è l’ edizione italiana dell’Esposizione Universale che quest’anno è stata aperta
per sei mesi, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.Una meta molto ambita da tutti, infatti il 27
ottobre abbiamo fatto una gita scolastica all’Expo di Milano. Appena arrivati con l’autobus
abbiamo trovato chilometri e chilometri di parcheggi stracolmi, e in lontananza vedevamo
l’ingresso dell’Expo ed una lunghissima fila di persone in attesa di entrare. Dopo un paio di ore
perse tra il fare la fila e i vari sistemi di sicurezza finalmente siamo riusciti a entrare nel “
famigerato” Expo!
Entrando si è presentato davanti a noi lo spazio progettato da architetti di fama internazionale,
tra cui Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog, pensato come una vera e propria
esposizione-giardino in cui aggirarsi tra padiglioni, alberi e giochi ad acqua. L’Expo Milano 2015 si
articola su due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, attraverso cui è possibile accedere
alle grandi aree tematiche nate per sviluppare al meglio il tema centrale: l’alimentazione. Appena
arrivati ci siamo resi conto subito che vedere alcuni padiglioni sarebbe stato impossibile a causa
delle file chilometriche che duravano anche più di due ore e così abbiamo dovuto fare delle
scelte. Avevamo a disposizione solo qualche ora, dato che alle 18 il pullman ci aspettava per
tornare a casa e così abbiamo scelto di vedere solo i padiglioni che avevano delle file più “umane.
Per l’appunto durante tutta la giornata ne abbiamo visti solo cinque, e neanche dei più interessanti
dato che all’interno di ognuno di questi vi erano quadri o statue oppure oggettistica del loro
Paese; tutto veramente bello e istruttivo però l’idea che mi ero fatto di expo era quella di una
grande esposizione nella quale si parlava di come migliorarci e non sprecare risorse del Pianeta e
soprattutto pensavo di conoscere la cultura alimentare dei vari Paesi, ovvero sapere quali spezie
coltivano, di che cosa si nutrono, quali piante e frutti consumano,eccetera.
L’unico padiglione che, a mio parere, parlava di sostenibilità e spiegava un minimo come si è passati
dai tempi rurali ai giorni nostri è il Padiglione Zero, che se si vuole guardare bene, effettivamente
ha un senso. All'Expo di Milano mi è sembrato di assistere allo svolgimento di un classico compito
in classe in cui la maggior parte degli alunni va fuori tema. Secondo me il tema generale è stato
proprio toppato. Nulla da dire invece sull’architettura dei vari padiglioni, uno più spettacolare
dell’altro, però purtroppo non era questo il tema dell’expo! A parte questa piccola critica è stata
una giornata veramente fantastica, all’insegna della cultura e della tecnologia moderna che si è
conclusa con uno splendido spettacolo dell’albero della vita che abbiamo goduto dalla terrazza del
Padiglione Campari sorseggiando un bell’aperitivo.
Tommy Laurino
Pag.11
Stagione teatrale 2015-2016
TEATRO DEL POPOLO
giovedì 5 novembre 2015 ore 21.00
venerdì 6 novembre 2015 ore 21.00
Associazione Culturale La Pirandelliana
BISBETICA
con Nancy Brilli
regia di Cristina Pezzoli
TEATRO BOCCACCIO
mercoledì 18 novembre 2015 ore 21.00
Permàr - Archivio Diaristico Nazionale - dueL - La
Piccionaia
MILITE IGNOTO
uno spettacolo di Mario Perrotta
a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi
TEATRO POLITEAMA
martedì 24 novembre 2015 ore 21.00
Arca Azzurra Teatro
BENVENUTI IN CASA GORI
di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti
regia Alessandro Benvenuti
TEATRO BOCCACCIO
lunedì 7 dicembre 2015 ore 21.00
Mr. HENRY & Mme. SCHMUTZ
di e con DUO FULL HOUSE (Henry Camus e Gaby
Schmutz)
TEATRO POLITEAMA
giovedì 10 dicembre 2015 ore 21.00
Compagnia Gli Ipocriti - Fondazione Teatro della Pergola
LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA
di Tennessee Williams - traduzione di Gerardo Guerrieri
con Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni
regia di Arturo Cirillo
TEATRO DEL POPOLO
giovedì 17 dicembre 2015 ore 21.00
Compagnia Moliere - Teatro ABC
LA LUPA
di Giovanni Verga
con Lina Sastri, Daniele Liotti
regia Guglielmo Ferro
TEATRO DEL POPOLO
giovedì 7 gennaio 2016 ore 21.00
Officine del Teatro Italiano
I SUOCERI ALBANESI
di Gianni Clementi
con Francesco Pannofino, Emanuela Rossi
regia Claudio Boccaccini
TEATRO DEL POPOLO
mercoledì 13 gennaio 2016 ore 21.00
giovedì 14 gennaio 2016 ore 21.00
Agidi - Enfi Teatro
CALENDAR GIRLS
di Tim Firth
con Angela Finocchiaro
regia Cristina Pezzoli
TEATRO POLITEAMA
martedì 26 gennaio 2016 ore 21.00
a.ArtistiAssociati di Gorizia
NUDI E CRUDI
di Alan Bennett
con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi
regia Serena Sinigaglia
TEATRO POLITEAMA
martedì 2 febbraio 2016 ore 21.00
Goldenart production
TRADIMENTI
di Harold Pinter
con Ambra Angiolini, Francesco Scianna
regia Michele Placido
TEATRO BOCCACCIO
mercoledì 3 febbraio 2016 ore 21.00
TEATRO dello SBAGLIO con il TEATRO STUDIO di Grosseto
FAR FINTA DI ESSERE GABER
regia e scrittura di Cosimo Postiglione
con Luca Pierini, Cosimo Postiglione e Mirio Tozzini
TEATRO DEL POPOLO
mercoledì 17 febbraio 2016 ore 21.00
Fondazione Teatro di Napoli
EURIDICE ED ORFEO
di Valeria Parrella
con Michele Riondino, Federica Fracassi
regia di Davide Iodice
TEATRO POLITEAMA
giovedì 18 febbraio 2016 ore 21.00
Officine del Teatro Italiano
MODIGLIANI
con Marco Bocci
scritto e diretto da Angelo Longoni
TEATRO DEL POPOLO
venerdì 4 marzo 2016 ore 21.00
Compagnia Mauri Sturno
QUATTRO BUFFE STORIE
di Luigi Pirandello e Anton Cechov
con Glauco Mauri, Roberto Sturno
TEATRO DEL POPOLO
martedì 8 marzo 2016 ore 21.00
mercoledì 9 marzo 2016 ore 21.00
Compagnia della Rancia
CABARET
testo di Joe Masteroff basato sulla commedia di John Van
Druten e sui racconti di Christopher Isherwood
con Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello, Mauro Simone
regia Saverio Marconi
TEATRO POLITEAMA
martedì 15 marzo 2016 ore 21.00
Compagnia Opus Ballet, 2012, con il sostegno della
Regione Toscana in collaborazione con Compagnia Petrillo
Danza ed Elsinor Teatro Stabile d'Innovazione
IL LAGO DEI CIGNI
coreografie e regia Loris Petrillo
interpretazione Compagnia Opus Ballet
diretta da Rosanna Brocanello
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TEATRO BOCCACCIO
martedì 22 marzo 2016 ore 21.00
Infinito srl
LA REGINA DADA
con Stefano Bollani e Valentina Cenni
musiche di Stefano Bollani
TEATRO DEL POPOLO
giovedì 31 marzo 2016 ore 21.00
dell'Umbria - Teatro Stabile del Veneto
7 MINUTI
di Stefano Massini
con Ottavia Piccolo
regia Alessandro Gassman
TEATRO POLITEAMA
martedì 5 aprile 2016 ore 21.00
Teatro Franco Parenti
GLI INNAMORATI
di Carlo Goldoni
con Marina Rocco, Matteo De Blasio
regia Andrée Ruth Shammah
TEATRO BOCCACCIO
mercoledì 6 aprile 2016 ore 21.00
Sud Costa Occidentale
ACQUASANTA - Trilogia degli occhiali
testo e regia Emma Dante
con Carmine Marignola
Fuori abbonamento
2015-2016
TEATRO POLITEAMA
venerdì 20 novembre 2015 ore 21.30
Teatro della Toscana
LA PROSSIMA STAGIONE - Spettacolo da leggere
da un'idea di Luca Dini e Michele Santeramo
di e con Michele Santeramo
TEATRO DEL POPOLO
domenica 22 novembre 2015 ore 16.00
Corale Vincenzo Bellini - Fabbrica D'Opera
TOSCA
libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica
bianche Viviana Apicella
regia Alberto Paloscia
TEATRO BOCCACCIO
sabato 12 dicembre 2015 ore 16.00
L'ALBERO DELLA FELICITÀ
di e con Giacomo Verde
teatrino olografico realizzato da Silvia Avigo
computer grafica di Giacomo Verde
progetto sostenuto da SPAM! rete per le arti
contemporanee
TEATRO POLITEAMA
sabato 23 gennaio 2016 ore 16.00
Teatro a Merenda XXI edizione - Rassegna di Teatro per
bambini e famiglie
L'OMINO DELLA PIOGGIA
di e con Michele Cafaggi
regia Ted Luminarc
TEATRO DEL POPOLO
domenica 20 marzo ore 16.00
Corale Vincenzo Bellini - Fabbrica D'Opera
CAVALLERIA RUSTICANA
Musiche di Pietro Mascagni con Silvia Pacini, Simone
Frediani, Romano Martinuzzi e Corale Bellini, Corale Verdi
Stagione concertistica 2015-2016
TEATRO POLITEAMA
mercoledì 23 dicembre 2015 ore 21.00
Orchestra della Toscana
CONCERTO DI NATALE
DONATO RENZETTI, direttore
Andrea Tacchi, violino
- Bach/Respighi - Tre Corali
- Maxwell Davies - A spell for Green Corn: The MacDonald
Dances
- Dvořàk - Sinfonia n. 8 op. 88
giovedì 14 gennaio 2016 ore 21.00
Orchestra della Toscana
ASHER FISCH, direttore
- Ligeti - Melodien, per orchestra (1971)
- Mahler - sinfonia n. 5 versione per orchestra da camera
di Klaus Simon (2014)
sabato 5 marzo 2016 ore 21.00
Orchestra della Toscana
DANIELE RUSTIONI, direttore
Beatrice Rana, pianista
- Kodàly - Danza di Galànta (1933)
- Chopin - Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 11
- Beethoven - Sinfonia n. 4 op. 60
giovedì 21 aprile 2016 ore 21.00
Orchestra della Toscana
GAETANO D'ESPINOSA, direttore
Emmanuel Rossfelder, chitarra
Michele Marasco, flauto
- Busoni - Divertimento per flauto e orchestra op. 52
- Rodrigo - Concerto d'Aranjuez
- Dvořàk - Sinfonia n. 7 op. 70
mercoledì 25 maggio 2016 ore 21.00
Orchestra della Toscana
DANIELE RUSTIONI, direttore
Francesca Dego, violinista
- Rossini - L'italiana in Algeri, ouverture
- Paganini - Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 6
- Schumann - Sinfonia n. 3 op. 97 'Renana'
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Recensione teatrale
TEATRO POLITEAMA di Poggibonsi
martedì 24 novembre 2015 ore 21.00
BENVENUTI IN CASA GORI
di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti
con ALESSANDRO BENVENUTI
regia di Alessandro Benvenuti
“Benvenuti in casa Gori” è lo spettacolo che ha aperto la stagione teatrale
poggibonsese, martedì 24 novembre, e che ha letteralmente riempito la sala maggiore
del Politeama.
Sold out da giorni, era ormai un successo annunciato.
L'atto unico giostra tutto intorno alla ”cronaca di un pranzo di Natale, realmente
accaduto il 25 dicembre del 1986, in casa della famiglia Gori, domiciliata in
Pontassieve. Quel giorno santo, intorno al desco si ritrovano riuniti in dieci: il
novantenne Annibale Papini; Gino Gori ,il capofamiglia; sua moglie Adele; il loro figlio
Danilo; Cinzia, la di lui fidanzata; Bruna,la secondogenita di Annibale; Libero, suo
marito; Sandra, la loro figlia; Luciano, il marito di quest'ultima e la piccola Samantha
di due anni, frutto del matrimonio di Sandra e Luciano.
Quel giorno, sarebbe dovuto essere presente Carol Wojtyla; ma quel giorno il Santo
Padre, strano a dirsi, si fece attendere in televisione più del dovuto. E fu proprio
aspettando l'Urbi et Orbi che i dieci, in mancanza di un'alternativa ragionata, non
poterono fare a meno di ingannare il tempo tirando fuori il catalogo dei loro problemi
esistenziali; e che non fossero tutti rose e fiori apparve chiaro quasi subito.”
Questa è in sintesi la trama di questa prova d'attore,perché va sottolineato che in
scena ,da par suo, c'era soltanto Alessandro Benvenuti il quale con straordinaria
abilità ha regalato agli spettatori un'ora abbondante di gustose risate, senza che
l'attenzione sia mai stata distolta dai personaggi i quali sono sembrati quasi
prendere forma accanto a lui.
Noi,che per la prima volta andavamo a teatro, siamo rimasti entusiasti non solo per la
straordinaria capacità ,dimostrata da Benvenuti, di cambiare in pochi attimi
personaggio e voce,ma anche perché ci siamo veramente divertiti.
Roberta Santonastaso
Andrea Verdiani
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Il Vesuvio :la storia racconta…
Il Vesuvio è un vulcano esplosivo in stato di quiescenza dal 1944, situato nel versante orientale della
città di Napoli, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995. La sua altezza, aggiornata
al 2010, è di 1.281 metri sul livello del
mare. Esso sorge all'interno di una caldera
di 4 km di diametro. Quest'ultima
rappresenta ciò che è rimasto dell'ex
edificio vulcanico (Monte Somma)dopo la
grande esplosione del 79 d. C., che
determinò il crollo del fianco sud-orientale
in corrispondenza del quale si è successivamente formato il cratere attuale. È attualmente l'unico
vulcano di questo tipo attivo di tutta l' Europa continentale.
È fra i vulcani più rischiosi e studiati nel mondo e ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici e nelle
vicinanze abitano circa tre milioni di persone e le conseguenze di un'eruzione sarebbero estremamente
devastanti.
La terribile esplosione del 79 d. C.
L'eruzione del 79 d. C. è senza dubbio la più nota eruzione del Vesuvio e forse la più nota eruzione
vulcanica della Storia.
In epoca romana, all'inizio del primo millennio, il Vesuvio non era considerato un vulcano attivo e alle
sue pendici sorgevano alcune fiorenti città, che si erano sviluppate grazie alla bellezza e alla fertilità
dei luoghi. Nel 62 d. C. l'area vesuviana fu colpita da un forte terremoto, che provocò il crollo di molti
edifici e produsse danni anche a Nocera e a Napoli. All'epoca non fu ipotizzata alcuna relazione tra il
terremoto e la natura vulcanica dell'area. Il 24 agosto dell'anno 79 d. C. il Vesuvio rientrò in attività
dopo un periodo di quiete durato probabilmente circa
otto secoli, riversando sulle aree circostanti, in poco
più di trenta ore, circa 4 Km³ di magma sotto forma
di pomici e cenere. L'eruzione ebbe inizio intorno
all'una del pomeriggio del 24 agosto con l'apertura del
condotto a seguito di una serie di esplosioni derivanti
dall'immediata volatilizzazione dell'acqua della falda
superficiale venuta a contatto con il magma in risalita.
Successivamente una colonna di gas, ceneri, pomici e
frammenti litici si sollevò per circa 15 km al di sopra
del vulcano. Questa fase dell'eruzione si protrasse fino
all'incirca alle otto del mattino successivo, e fu
accompagnata da frequenti terremoti. Approfittando
nella notte di una apparente pausa nell'attività eruttiva, molte persone fecero ritorno alle case che
erano state lasciate incustodite. Ma furono sorprese nella mattinata dalla ripresa dell'attività durante la
quale si verificò il collasso completo della colonna eruttiva, che determinò la formazione di flussi
piroclastici che causarono la distruzione totale dell'area di Ercolano, Pompei e Stabia.
Nella parte terminale dell'eruzione, avvenuta probabilmente nella tarda mattinata del 25 agosto,
continuarono a formarsi flussi piroclastici i cui depositi seppellirono definitivamente le città circostanti,
mentre una densa nube di cenere si disperdeva nell'atmosfera fino a raggiungere Capo Miseno.
Gennaro Petito
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Un giorno memorabile
17 novembre 1869
INAUGURAZIONE DEL CANALE DI SUEZ
Il Canale di Suez, è un canale artificiale navigabile situato in Egitto, ad ovest della
penisola del Sinai, tra Porto Said sul mar Mediterraneo e Suez sul Mar Rosso.
Il canale è composto da due tratte, a nord e a sud del Grande Lago Amaro e venne
realizzato dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell'ingegner Luigi
Negrelli,di nazionalità austriaca, ma di lingua italiana poiché
nato in Trentino, che nel XVIII sec. apparteneva alla Contea
del Tirolo.
Il canale permette la navigazione diretta dal Mediterraneo
all'oceano Indiano, evitando così di circumnavigare l'Africa
lungo la rotta del capo di Buona Speranza, come si era fatto
fino alla sua apertura avvenuta il 17 novembre 1869. Prima
della costruzione del canale alcuni trasporti venivano
L'ingegner Luigi
effettuati sulla rotta del canale (non ancora esistente)
Negrelli
scaricando le navi e trasportando le merci via terra dal
Mediterraneo al Mar Rosso (o viceversa), dove venivano reimbarcate. Al momento
della sua costruzione esso misurava 164 km di lunghezza, 8 m di profondità, 53 m di
larghezza e consentiva il transito di navi con pescaggio massimo di 6,7 m. In seguito
ai lavori di allargamento avvenuti nel 2010 il canale misura: 193,30 km di lunghezza,
24 m di profondità, 205/225 metri di larghezza e consente il transito di navi con
pescaggio massimo di 20,12 m.
Vi racconto adesso la storia di questo importante Canale.
Secondo le Storie del greco Erodoto, intorno al 600 a. C. il faraone Nekao II
intraprese lavori di scavo, senza però terminarli;cosa che invece riuscì al re persiano
Dario I, il conquistatore dell'antico Egitto,che commemorò la sua opera con diverse
steli di granito disposte sulle rive del Nilo.
Fra queste quella di Kabret, a 200 km da Pie, dice:
« Il re Dario ha detto: io sono persiano. Oltre alla Persia, ho conquistato l'Egitto.
Ordinai di scavare questo canale dal fiume chiamato Nilo che scorre in Egitto al mare
che inizia in Persia. Quando questo canale fu scavato come io avevo ordinato, navi sono
andate dall'Egitto fino alla Persia, come io avevo voluto.»
Il canale fu restaurato dal faraone ellenistico Tolomeo II nel 250 a. C.Nel 30 a. C.,
come ci racconta Plutarco nella Vita di Marco Antonio, la regina Cleopatra d'Egitto
aveva tentato di far passare quello che restava della sua imponente flotta, dopo la
battaglia di Azio, attraverso il canale di Suez, per avere accesso al Mar Rosso,ma non
vi riuscì perché il canale era stato insabbiato.
Pag.16
La regina tentò allora di far trasportare le sue navi, cariche del tesoro d'Egitto, su
dei tronchi, ma a causa delle ostilità di alcune tribù, che diedero fuoco alle prime
navi, dovette desistere anche da questo ambizioso progetto.
Il canale divenne
completamente inutilizzabile in epoca imperiale come racconta lo storico Plinio il
Vecchio ne La Storia Naturale
descrivendone i tentativi di costruzione, senza
tuttavia mostrare di essere a conoscenza del fatto che fosse stato in funzione. Nel
corso dei successivi 1000 anni il canale fu più volte modificato, distrutto e
ricostruito, fino al definitivo abbandono del progetto di costruzione nell' VIII
secolo, sotto il califfo abbaside Al-Mansur. Già nel 1504 alcuni mercanti veneziani
proposero ai sultani mamelucchi regnanti in Egitto di collegare il Mar Rosso con il
Mediterraneo tagliando l'istmo di Suez. E di questa possibilità parlò nel 1568 con il
gran visir Mehmed Pascià, senza tuttavia far nulla di concreto. Nel 1799, durante la
spedizione in Egitto, il generale francese Napoleone Bonaparte contemplò l'idea di
costruire un canale, ma un rilievo preliminare concluse erroneamente che il dislivello
fra i due mari era di 10 metri, il che avrebbe reso necessario un sistema di chiuse.
Nel 1833 un primo progetto di canale fu presentato al viceré d'Egitto Mehmet Ali da
Barthelemy Prosper Enfantin, imprenditore, scrittore e pubblicista francese, nonché
seguace di Saint-Simon. Nonostante il disinteresse egiziano, i Saint-simoniani
costituirono nel 1846 una "Société d'étude pour le canal de
Suez", che rilevò con grande precisione la topografia della zona
del canale, dimostrando che la differenza d'altitudine tra le
superfici dei due mari era trascurabile. Questo fu un risultato
molto importante perché, rendendo superflue le chiuse,
consentiva un costo di costruzione assai minore. Ridotto il
rischio di costruzione, rimaneva il rischio di esercizio: il canale
imponeva la navigazione a vapore (o comunque a motore), ma solo
il 5% delle navi del 1860 ne era equipaggiato. Come dicevamo
Barthélemy Prosper all'inizio ,il progetto definitivo fu redatto da Luigi Negrelli e nel
Enfantin
1854 Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese in Egitto dal
1830, ottenne una concessione da Sa'id Pascià, Khedivè d'Egitto al fine di costituire
una società che costruisse un canale marittimo aperto a navi di ogni nazione e lo
gestisse, affittando la terra per 99 anni.I lavori di scavo e poi di costruzione,con
macchinari appositamente concepiti per l'opera, iniziarono infine il 25 aprile 1859 e
terminarono nel 1869 ad opera della “Compagnie Universelle du Canal Maritime de
Suez”, costituitasi il 15 dicembre 1858, e diretta da Ferdinand de Lesseps.
Il canale, costato il doppio delle stime originali, fu di proprietà del governo egiziano
(44%) e della Francia (attraverso più di 20.000 azionisti), mentre altre grandi
potenze si mostrarono molto scettiche sulla redditività dell'opera. La prima nave
attraversò il canale il 17 febbraio 1867, ma il canale venne inaugurato il 17 novembre
1869 alla presenza dell'imperatrice Eugenia con una cerimonia sfarzosa, per la quale
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Johann Strauß jr compose la Egyptischer-Marsch (Marcia egizia).Per l'inaugurazione,
il kedivè d'Egitto aveva chiesto a Giuseppe Verdi di comporre un inno, ma Verdi,
restio a comporre musica d'occasione, aveva rifiutato; i contatti con Verdi comunque
continuarono, e culminarono con la composizione dell'Aida, andata in scena al Teatro
khediviale dell'Opera del Cairo il 24 dicembre del 1871. Il canale ebbe un effetto
immediato e fondamentale sui commerci mondiali e giocò un ruolo importante per lo
sviluppo della navigazione a vapore e nell'aumento della penetrazione europea in
Africa, specialmente quella orientale, che venne ben presto spartita tra le potenze
europee. Il successo del canale incoraggiò i francesi ad imbarcarsi nella costruzione
del canale di Panamá, impresa che però non riuscirono a completare. Nel 1875 il
debito estero dell'Egitto costrinse Isma'il Pascià, successore di Sa'īd, a vendere,
per 4 milioni di sterline, la quota del suo paese al Regno Unito, che così si assicurò il
controllo della rotta delle Indie. Nel 1882, durante una guerra civile, le truppe
britanniche vennero dislocate per proteggere il canale e da allora la presenza inglese
fu una costante tanto che ,il 29 ottobre 1888, la Convenzione di Costantinopoli
confermò la neutralità del canale (sotto protezione britannica), dichiarandolo «libero
e aperto, in tempo di guerra come in tempo di pace, a qualsiasi nave civile o
militare, senza distinzione di bandiera».
L'importanza strategica, nonché commerciale, del Canale di Suez è indubbia, tanto che
nel corso della Storia recente è stato oggetto di battaglie. Durante la Prima guerra
mondiale,infatti, ci fu il tentativo (ovviamente non riuscito),il 2 febbraio 1915,
dell'Impero Ottomano,alleato della Prussia,di strappare il controllo del canale agli
inglesi in quella che viene ricordata come la Campagna del Sinai e della Palestina.
In tempi molto recenti il canale di Suez è stato ampliato e il 6 agosto 2015 è
stato inaugurato il nuovo tratto. Grazie a questo ampliamento, 97 navi potranno ,ogni
giorno, transitare rispetto alle attuali 49, riducendo anche il tempo di
transito,stimato in 6-7 ore, e non ci saranno limiti nella dimensione delle navi. Ciò
consente un incremento della convenienza del
passaggio attraverso Suez anche per alcune
rotte Asiatiche che attualmente si servono del
passaggio attraverso Panama. L'opera rafforza
infatti la direttrice Europa-MediterraneoSuez-Golfo, che collega l'Asia alla costa
orientale degli Stati Uniti,tanto che l'Italia
stessa se ne avvantaggerà soprattutto in quei
porti,La Spezia -Genova-Gioia Tauro, che
ricevono,già adesso, una quota importante dei traffici via Suez e che dovranno
necessariamente adeguarsi al maggior numero di navi in transito.
Andrea Verdiani
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Il Presepe vivente di Casole d'Elsa
In occasione del prossimo allestimento del Presepe vivente di Casole d'Elsa,il paese in cui
abito,voglio parlare non solo di questa nostra tradizione decennale ma anche di ciò che il
presepe rappresenta per la religione cristiana.
Breve storia del presepe
Il presepe vivente (o presepio vivente) secondo la tradizione cristiana è la
rappresentazione, con l'impiego di figuranti umani, della nascita di Gesù in una scenografia
che viene costruita per ambientare la vicenda della natività.
Il primo presepe vivente della storia fu opera di San Francesco d'Assisi e fu allestito nel
borgo di Greccio, presso Rieti, nel 1223. Da allora, la tradizione si è diffusa nel resto
d'Italia e negli altri Paesi cristiani. Oggi, i presepi viventi sono organizzati pressoché in
tutto il mondo occidentale cristiano. Il periodo in cui vengono svolti è quello delle festività
natalizie. Ad organizzarli sono, per lo più, intere città,frazioni (o loro quartieri) e i figuranti
sono solitamente loro abitanti. L'ambientazione non è necessariamente quella dell'epoca della
nascita di Cristo e spesso il presepe vivente costituisce l'occasione per mostrare antichi
mestieri del luogo ormai quasi scomparsi.
Parliamo adesso del presepe allestito a Casole d'Elsa.
Casole D’Elsa è un piccolo paese toscano posto sulla cima di una collina ed i suoi abitanti sono
molto impegnati nel sociale e nel volontariato.
L’ Associazione “Casoleventi” è nata con lo scopo di allestire e promuovere il “Presepe vivente”.
La rappresentazione della natività di Cristo si svolge ,ormai, da una decina di anni con cadenza
biennale,e si svolge durante le festività Natalizie per concludersi il giorno dell’Epifania.
La sacra rievocazione è ambientata in una larga parte del centro storico, lungo un percorso
che si sviluppa nella parte medioevale, passando attraverso vicoli e piazzette dove sono
collocate cantine e altri locali caratteristici, già suggestivi per conto proprio. Questi ambienti
sono addobbati utilizzando materiali poveri, “con una grande cura nella ricostruzione dei
particolari e nel rispetto delle tradizioni del tempo passato, senza trascurare nessun
dettaglio”.
Per l'edizione di quest'anno è stato progettato un nuovo percorso, ancora più suggestivo e
ricco di nuove rappresentazioni con oltre 250 comparse.
Gli spazi sono predisposti con “allestimenti scenografici di grandissimo effetto che creano
l’atmosfera di un mondo antico animato da attori improvvisati per l’occasione: bambini, adulti
Pag.19
ed anziani del luogo, calati quasi magicamente al tempo della Natività”. Gli abiti che indossano,
in perfetta sintonia con l’epoca medievale, sono realizzati con molta accuratezza direttamente
dall'Associazione“Casoleventi” .
La scenografia si articola in modo da rappresentare quanto più verosimilmente, quella che
poteva essere la vita quotidiana di quel periodo storico.
Lungo il percorso è aperta un’osteria e le botteghe
artigiane ,dove si esercitano i mestieri tipici di allora
come la filatura, la colorazione della lana,la cottura del
pane e altro ancora. In un chiostro medioevale è allestito
il “Castello di Erode”. All’esterno si trovano la piazza del
mercato, un caravanserraglio per il riposo dei viandanti
e ,sparsi un po’ dovunque, soldati, pastori con i loro
animali, maniscalchi, lupanare, artisti ed altri personaggi
affaccendati in attività varie.
Il percorso si articola secondo uno schema logico che si conclude alla Capanna della Natività.
Il giorno dell'Epifania la scenografia si completa con l’arrivo dei Re
Magi, a dorso dei cammelli (veri), con i doni per il Bambino Gesù.
“Nulla è lasciato al caso: gli animali sono reali, le mercanzie sono
merce fresca, gli arredi accuratamente fedeli al periodo
rappresentato. L’atmosfera dell’ambiente è veramente unica ed è
resa particolarmente struggente dall'illuminazione a fiaccole, dai
profumi e dagli aromi diffusi nell’aria e dalla musica di sottofondo
che accompagna il visitatore lungo tutto il percorso. Tutto quanto
avviene poi con una tale naturalezza da dare al visitatore la
sensazione di una perdita del tempo reale”.
Siamo certi che si tratta di una cosa veramente particolare che si
distingue nettamente dalle altre rievocazioni della Natività.
Da casolese voglio ricordare con orgoglio che il Presepe Vivente di
Casole d’Elsa ha ricevuto riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato giudicato il
migliore d’Italia.
L’Amministrazione Comunale ha deciso di dare una connotazione particolare alla
manifestazione presentando il progetto “Casole d’Elsa città del presepe Vivente”.
“Un marchio” - ha dichiarato il Sindaco Piero Pii - “che distinguerà il nostro Comune, già
conosciuto per il grande Presepe Vivente allestito nelle feste di fine anno. Questa è un
’importante occasione, alla quale partecipa tutta la popolazione;è apprezzato per la sua storia
e la sua tradizione, oltre che per l’elevato valore scenografico. Sono rare in Italia e nel mondo
le realtà che accolgono e si qualificano come Città del Presepe Vivente. La possibilità di
distinguerci con questa denominazione è, quindi, un’opportunità che eleva il Comune ad
un’attrattiva per tutti i flussi che si muovono attirati da queste manifestazioni”.
Fabrizio Giacomini
Pag.20
La festa delle Forze Armate
La Festa delle Forze Armate italiane viene celebrata ogni anno il 4 novembre in ricordo
della vittoria della Grande Guerra e dell'Unità nazionale. Istituita nel 1922 è stata sino al
1977 un giorno festivo a tutti gli effetti. Dall'anno successivo, a causa della riforma
del calendario delle festività nazionali , la festa è stata trasformata in "festa mobile" e da
allora cade la prima domenica di Novembre ma grazie all'ex presidente della Repubblica
Carlo Azeglio Ciampi è tornata importante e celebrata con i dovuti onori. In occasione
della Festa delle Forze Armate le più alte cariche dello Stato si recano all'Altare della
Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto,la cui salma riposa a Roma presso il
Vittoriano. Questa ricorrenza è celebrata solennemente anche al
Sacrario di
Redipuglia ,dove riposano le salme dei caduti della guerra del '15-'18 e a Vittorio Veneto,
laddove si svolse l'ultima grande battaglia sul fronte italiano ,nel 1918, tra l’esercito
italiano e quello austro-ungarico. In occasione di questa giornata, inoltre, è prassi che
il Presidente della Repubblica ed il Ministro della Difesa mandino a tutte le Forze Armate
italiane un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome di tutto il Paese. Altre
celebrazioni importanti della festa hanno luogo a Trento, Trieste. Dal 1946 durante
questa festa è una pratica diffusa quella di aprire al pubblico le caserme, per favorire
l'incontro fra i militari e i civili e non di rado sono organizzate anche esposizioni di
armamenti e mostre riguardanti in particolare la Grande Guerra.
Adesso vi do qualche informazione sulle quattro Forze Armate dello Stato
italiano e per non far torto a nessuno andrò in ordine alfabetico.
Aeronautica Militare
È senz’altro la più moderna delle quattro, anche solo per il fatto che l’aviazione ha
compiuto i primi passi nel 1903 con i fratelli Wright; tuttavia l’Italia è stata la prima
nazione europea ad utilizzare il mezzo aereo in azioni militari nel
1911 durante la guerra di Libia.
I record dell’ Aeronautica Militare sono molteplici. Voglio ricordare:
la 91^ Squadriglia, chiamata opportunamente “Squadriglia degli
Assi”, che annoverava aviatori del calibro di
Francesco Baracca,
Silvio Scaroni, Pier Ruggero Piccio, Ruffo di Calabria, i quali fecero
imprese memorabili durante la Grande Guerra; Giulio Douhet, il
più importante teorico del “potere aereo” le cui dottrine del
“dominio dell’aria” sono valide ancora oggi e su di esse sono state
modellate le forze aeree di tutto il Mondo, incluse quelle
statunitense e britannica;
le imprese trionfali che portarono
formazioni di velivoli italiani, gli idrovolanti S.55, capitanate da Italo Balbo, ad ammarare
nella baia di Rio de Janeiro nel 1931 e di New York nel 1933;i record di velocità, di
altezza, di volo senza scalo, di volo rovescio; i primati ,più di cento, conquistati in una
decina d’anni. ( nel 1939 l’Italia deteneva 33 degli 84 primati contemplati dalla Federazione
Aeronautica Internazionale -ndr )
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Arma dei Carabinieri
Le origini del corpo risalgono al giugno 1814, da un'idea avuta da Vittorio Emanuele I di Savoia
durante un soggiorno a Cagliari, concretizzatasi il 13 luglio di
quello stesso anno. I compiti di polizia erano stati svolti dai
Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da
volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto
di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Come
abbiamo accennato fu il re sabaudo ,una volta rientrato a Torino,
che promulgò le Regie Patenti, allo scopo di fornire al suo Regno
un corpo militare con compiti di polizia, simile alla Gendarmerie
francese. Il primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato
a ricoprire la più alta carica dei Carabinieri il 13 agosto 1814. I
Carabinieri devono il loro nome all'arma che avevano in dotazione: la carabina, ancora utilizzata
fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, e ultimamente sostituita dal più moderno
fucile d'assalto Beretta AR 70/90. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro
volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di
Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna. Da un punto
di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto a un
corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei
reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i
Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie).
Voglio ricordare attraverso le parole utilizzate da Ministero della Difesa l’origine della loro divisa:
”I Carabinieri avevano una bella uniforme turchina, guarnita di alamari d'argento, e indossavano un
cappello a due punte, chiamato popolarmente "lucerna", con un pennacchio (dal 1833) blu e rosso:
colori ancor oggi ricorrenti nella simbologia dell'Arma, non solo nelle uniformi, ma anche nello stemma
araldico e nelle livree delle moto e delle auto di servizio. Il blu rappresenta la nobiltà dell'Istituzione, il
valore militare, la fedeltà, la giustizia, l'amor di patria, mentre il rosso l'audacia, il coraggio, il sacrificio.
Tale uniforme, nelle sue linee generali, è tuttora indossata per cerimonie di particolare solennità.”
I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni
principali del Regio Esercito, quali Fanteria, Artiglieria, Cavalleria; e poiché venne definito che essi
erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia. Nel 2000,infine,essa è
stata elevata al rango di “forza armata autonoma”, con collocazione nell'ambito del Ministero della
Difesa, avente anche funzioni di polizia. L'attuale comandante è il Generale di corpo d'armata
Tullio Del Sette.
Esercito Italiano
L'Esercito Italiano (EI) è la componente principale e più antica delle quattro forze armate italiane.
Nato come Regio Esercito nel 1861, in occasione dell'unità d'Italia, dal
nucleo dell’ Armata Sarda, assunse la denominazione attuale dopo la
nascita della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946. Le importanti riforme
attuate dallo Stato Maggiore di Vittorio Emanuele II per riconvertire la
vecchia Armata Sarda nel primo Esercito Italiano, iniziarono appena
conclusa la seconda guerra di indipendenza, alla fine del 1859. Il piccolo
esercito regionale del Re di Sardegna non era più sufficiente ad assolvere
i complessi compiti che invece avrebbe dovuto affrontare il nuovo esercito
a base nazionale. Le operazioni di riunione, di tutte le forze militari
disponibili nel Paese iniziarono negli ultimi mesi del 1859 concludendo
una prima fase organizzativa nel marzo del 1861.
Pag.22
Infatti fu allora che, con la nota n. 76 del 4 maggio 1861, il Ministro Fanti rese “noto a tutte la
Autorità, Corpi ed Uffici militari che d'ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di
Esercito Italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione d'Armata Sarda'' .
Prima che anche i due restanti eserciti preunitari, il Borbonico ed il Garibaldino, venissero
integrati, l'Esercito presentava una struttura basata su cinque Corpi d'Armata, dei quali quattro
erano formati ognuno da tre divisioni, ciascuna con due brigate di Fanteria, due battaglioni di
Bersaglieri e tre batterie d'Artiglieria, più una brigata di Cavalleria su tre reggimenti. Fuori dai
corpi d'armata c'era un'altra divisione di Cavalleria con quattro reggimenti e due batterie a
cavallo. I reggimenti di Fanteria e Cavalleria erano rispettivamente ordinati su quattro
battaglioni/squadroni. L'Artiglieria comprendeva un totale di otto reggimenti di cui il 1° era di
pontieri e operai, il 2° 3° e 4° appartenevano all'Artiglieria da piazza su 12 compagnie ciascuno; il
5°, 6°, 7° ed 8°, erano "da campagna" con 12 batterie ciascuno. Le batterie a cavallo erano parte
del 5° reggimento. Terminata la fase di transizione del secondo dopoguerra, periodo durante il
quale alcune unità erano ancora sotto il controllo Alleato, l'ingresso dell'Italia nella NATO
comportò per l'Esercito una riorganizzazione e un ammodernamento in funzione di contrasto a
un'eventuale azione militare da parte delle forze del Patto di Varsavia.
I mutevoli scenari a livello internazionale hanno fatto sì che l'Esercito Italiano partecipasse inoltre
a varie missioni di pace sotto egida ONU o NATO, quale ad esempio la missione Ibis in Somalia
cominciata nel 1992 nell'ambito della missione UNITAF o l' UNMIBH in Bosnia ed Erzegovina,
durata dal 1995 al 2002.
Marina Militare
La nostra nazione può vantare, sin dall'antichità, un efficiente e rapido sviluppo della navigazione.
La Marina italiana nacque il 17 novembre 1860 con
l'unificazione della Marina Sarda con le Marine Borbonica
(che andò poi a costituire la gran parte della futura Regia
Marina del Regno d'Italia), Toscana e Pontificia e
successivamente assunse la denominazione di
"Regia
Marina" il 17 marzo 1861, a seguito della proclamazione del
Regno d'Italia da parte del Parlamento di Torino.
Dopo la disfatta subita a Lissa il 20 luglio 1866 ,durante la
terza guerra d’indipendenza, essa fu impegnata prima nella guerra italo-turca e poi nella prima
guerra mondiale; in quest'ultima, essa non partecipò mai ad alcuna vera e propria "battaglia
navale" contro la flotta austro-ungarica, ma famose sono rimaste le azioni di quella che diventò in
seguito la X Flottiglia MAS. Nel primo dopoguerra venne avviato un grande progetto di
ammodernamento e ampliamento della flotta la quale però venne sconfitta dalla British Royal
Navy nelle numerose battaglie che furono combattute tra il 10 giugno del 1940 e il 2 maggio 1945
che gli storici ricordano come Battaglia del Mediterraneo.
Dal 1946, in seguito alla proclamazione della Repubblica, la Regia Marina ha assunto la
denominazione di Marina Militare.
Roberta Santonastaso
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IL VOLONTARIATO
UNA OTTIMA OPPORTUNITA' PER TUTTI
Miei carissimi lettori vi voglio parlare di una cosa che mi sta particolarmente a cuore.
Voglio raccontarvi di una delle migliori esperienze che abbia mai vissuto: il volontariato.
A Luglio sono entrato nel Progetto di Servizio Civile Nazionale presso la Pubblica Assistenza di
Poggibonsi e posso dire che è un’esperienza che merita di essere vissuta.
In questo nostro Mondo la legge che, purtroppo, prevale è “Primo prossimo, me stesso”; ma, proprio per
via di questo cattivo pensiero, ritengo che sia giusto dedicare un po’ del proprio tempo a chi ne ha
veramente bisogno, a quelle persone che ogni giorno vivono in condizioni di salute non ottimali, a quelle
persone che hanno tante difficoltà e che vedono in noi un grande aiuto, una possibilità per non pensare
ai problemi che li affliggono.
Leggendo queste parole so che molti di voi resteranno straniti e avranno molti dubbi a riguardo, ma
posso garantirvi che nonostante le grandi difficoltà tutti i membri dell’Associazione sono disposte ad
aiutare, ad ascoltare e prestare utili consigli.
Molti di voi penseranno: ”Come possiamo avvicinarci a questo mondo se non ci siamo mai stati? Come ci
dobbiamo comportare? Cosa dobbiamo fare?”
In merito a questo vorrei informarvi che presso la sede della Pubblica Assistenza di Poggibonsi,
vengono organizzati, una o, in alcuni casi, anche più volte l’anno, dei Corsi di Formazione di livello
base, secondo la legge regionale n. 25° del 2001.
I Corsi di Formazione sono GRATUITI!
L’obiettivo di questi corsi è abilitare i volontari al servizio, sia in ambulanza per interventi di carattere
sanitario non di emergenza (per esempio accompagnare le persone anziane a fare visite mediche), sia
riaccompagnare a casa persone non autosufficienti che per motivi di salute sono state ricoverate in
ospedale.
I corsi, che ricordo sono GRATUITI, sono tenuti dai formatori ANPAS (Associazione Nazionale
Pubbliche Assistenze) e prevedono lezioni sui seguenti aspetti: supporto vitale di base; norme
elementari di primo soccorso; aspetti legislativi delle attività del soccorritore volontario; aspetti
relazionali nell’approccio con il paziente; tecniche di barellaggio.
I requisiti necessari per l’iscrizione sono aver compiuto il 16° anno di età e avere un certificato medico
con attestazione d’idoneità psicofisica in data non antecedente i tre mesi.
Questi corsi di formazione durano 21 ore, e si dividono in lezioni teoriche e pratiche; al termine, e dopo
aver superato un piccolo esame scritto e pratico, viene rilasciato un attestato.
Inoltre per ottenere l’attestato di Soccorritore -livello base è necessario fare almeno 25 ore effettive
di servizio, svolgendo servizi ordinari come il trasporto di pazienti con autovettura, con mezzo
attrezzato o ambulanza (non di emergenza).
Al termine di queste ore l’Associazione rilascia l’attestato.
Tengo a ricordare che, essendo questa un’attività extra-scolastica, vale come CREDITO FORMATIVO!
Un’ottima opportunità se si cerca di raggiungere il massimo del punteggio agli Esami di Stato.
Inoltre il Corso di livello base vale anche come titolo spendibile per il vostro Curriculum vitae.
La Pubblica assistenza di Poggibonsi è vostra completa disposizione per ulteriori chiarimenti.
Spero che queste poche righe vi abbiano incuriosito e che vi spingano a “prestare” un po’ del vostro
tempo sia per aiutare il prossimo, sia per avere un titolo spendibile al di fuori della scuola, sia per
migliorare la vostra posizione in previsione degli esami di stato. E’ bello dedicare un po’ di tempo a chi
ne ha veramente bisogno.
Marco Nesi
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Steven Paul Jobs:il genio dell'Informatica
“Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di
qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono
abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano
davvero.”
Steven Paul Jobs nato a San Francisco il 24 Febbraio del 1955 e fondatore della Apple inc. nel
1 Aprile 1976 e stato unna delle persone più importanti della storia tecnologica.
Famoso per aver creato il primo Personal Computer con il mouse “Apple Lisa”e noto anche per aver
creato Macintosh, iPad, iMac, iPohne, iPod. Steve Jobs venne classificato primo tra i 25 uomini
d'affari più potenti del 2007.
Steve non fu cresciuto dai suoi genitori naturali, ma fu
adottato da Paul e Clara Jobs in California. Steve Jobs prima di
sposarsi ebbe una figlia, Lisa Brennan-Jobs nata nel 1978 dalla
sua compagna Chris Ann Brennan ma non la riconobbe come
figlia legittima ,in quanto lui dichiarava di essere sterile, fino al
1986. Nel 1991 si sposò con Laurene Powell, ed ebbe tre figli:
Reed , nato nel 1991; Erin , nata nel 1995; Eve nata nel 1998.
A Steve Jobs ,nel 2003, venne diagnosticata una rara forma di
tumore maligno al pancreas e di conseguenza lasciò
momentaneamente
l'incarico
di
amministratore
della
Apple;rientrò al comando del colosso informatico nel Giugno del
2009 e vi rimase fino al giorno della sua morte avvenuta il 5
ottobre del 2011 nella sua casa di Palo Alto, in California, all'età
di 56 anni;è stato sepolto nell'Alta Mesa Memorial Park.
Steve jobs agli inizi della sua carriera aveva lavorato alla Atari con il suo amico Steve Wozniak con il
quale aveva ideato la prima versione del gioco “Breakout”. Il grande successo ottenuto consentì loro di
mettersi in proprio fondando la Apple Computer il 1° Aprile del 1976.
Nei primi tempi Jobs per finanziarsi vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria
calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori di Jobs e fu qui che fu
costruito il loro primo computer, l'Apple I, inizialmente venduto ai membri dell'Homebrew Computer
Club. Successivamente ottennero un finanziamento dall'industriale Mike Markkula, che versò nelle
casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple.
La via per la fama spesso non si rivelò tutta piana e nemmeno facile da percorrere;infatti Wozniak
ebbe un incidente aereo nel 1983, dal quale si salvò non senza ferite tanto che decise di lasciare Apple
per vivere la sua vita in altro modo; nello stesso anno Jobs convinse John Sculley, presidente della
Pepsi, a unirsi a lui. Questa mossa gli fu fatale poiché a seguito dell'insuccesso di Apple III ,nel 1985,
Steve Jobs venne estromesso dal consiglio di amministrazione di Apple. Il programmatore non si perse
d'animo e fondò la società Next Computer con l'obiettivo di iniziare una nuova rivoluzione tecnologica.
Nel 1986 comprò la Pixar dalla Lucas Films. La Next non funzionò come il mercato aveva richiesto e
così l'azienda che produceva i computer migliori,l'eccellenza, venne annullata dai costi eccessivi di
produzione tanto che, nel 1993, Jobs fu costretto a chiudere la sezione hardware.
In altro modo si
mosse Pixar, la quale si occupa principalmente di animazione, sfornando nel 1995 "Toy Story - Il
mondo dei giocattoli". "Se Atene piange, Sparta non ride", così si può tradurre la situazione
che si era creata nel frattempo in casa Apple.
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Infatti il Mac OS, il sistema operativo delle macchine Apple era obsoleto, e la dirigenza si mise
quindi alla ricerca di un S.O. snello ed innovativo; in questo frangente Steve Jobs fece la figura
del leone, riuscendo a far assorbire Next Computer da Apple, la quale fece rientrare le sue
perdite finanziarie e restituì a Steve Jobs con il ruolo di C.E.O. (Chief Executive Officer). Jobs
tornò, senza stipendio, e rimpiazzò Gil Amelio, licenziato per i suoi pessimi risultati ma portò con
sé Next-Step, ovvero il sistema operativo che da lì a breve sarebbe passato alla storia come Mac
OS X. Mentre Mac OS X era ancora in cantiere, Jobs introdusse sul mercato l'iMac, l'innovativo
computer All-in one, che salvò dal fallimento la casa americana.
Apple ricevette ,in breve tempo, un ulteriore rilancio dall'introduzione dell' OS X, sviluppato su
una base Unix. Nel 2002 il gigante americano dell'informatica decise di affrontare anche il
mercato della musica digitale, introducendo il lettore che lo ha rivoluzionato, più o meno
consapevolmente, l' iPod. Legata a questo lettore, fu sviluppata anche la piattaforma iTunes, che
diventò il più grande mercato virtuale di musica operando ,di fatto, una vera rivoluzione.
Negli anni successivi la Apple lanciò altri modelli di successo: l'iBook (2004), il MacBook (2005)
ed il G4 (2003/2004), che raggiunse la considerevole fetta del 20% di mercato del settore
hardware.
La fervida mente del programmatore californiano non smise di rivoluzionare altri mercati. Il nuovo
prodotto si chiamò iPhone, un telefono cellulare che, al di là della multifunzionalità, fu di fatto il
primo telefono completamente touchscreen. Fu proprio questa la vera grande novità,perché
l'annullamento della ingombrante tastiera, dette al dispositivo maggiore spazio per le immagini e
per le altre funzioni. Il prodotto, lanciato sul mercato il 29 giugno 2007, riscosse un enorme benché previsto - successo, con più di 1.500.000 di pezzi venduti nei primi cinque mesi.
In Italia arrivò nel 2008 con la sua versione 2.0, più veloce, dotato di GPS e ancora più economico.
L'obiettivo dichiarato era quello di "essere ovunque", replicando così il successo di diffusione dell'iPod.
Con la diffusione delle applicazioni, rese disponibili sulla piattaforma online chiamata App Store ,
introdotta nel modello "4" ed anche nei modelli successivi l'iPhone non ha ancora smesso di
macinare record su record.
Grazie Steve!
Gurpreet Singh Virdi
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#LeCoseCheNonVorrestisapere
Il corpo resiste al 45% dell'unità di misura del dolore; una donna quando partorisce arriva al
57%.
Il 2 agosto è la festa dell'Uomo.
Le donne non resistono agli uomini che le fanno ridere.
Le persone che ridono molto sopportano di più il dolore fisico ma anche quello emotivo
Super Mario indossa un cappello perché il suo disegnatore non sapeva disegnare i capelli.
Il libro più stampato al mondo dopo la Bibbia é il catalogo dell'IKEA.
Secondo uno studio, le ragazze italiane sono le più simpatiche del Mondo
Guardarsi negli occhi senza sbattere le ciglia per più di 10 secondi significa desiderare sesso..
Dopo aver girato il film “L’Esorcista”, a tutti gli attori sono successe cose terribili
L'ansia ti fa invecchiare di 5 anni.
La fede nuziale si tiene all’anulare perché è l’unico dito che ha una vena collegata direttamente
al cuore
Una mucca è capace di salire le scale ma non di scenderle.
Quando hai un brutto presentimento immancabilmente ci hai azzeccato.
Quando arrossisci sulle guance anche il tuo stomaco diventa rosso
La protagonista di “Lazy town” è stata arrestata per prostituzione
Nell'ovetto Kinder il barattolino della sorpresa è giallo perché simboleggia il tuorlo."
In una vita precedente tu eri l'opposto di quello che sei ora.
Almeno una persona nel Mondo ha la tua stessa calligrafia.
Zac e Cody (gemelli Sprouse) sono nati in Italia, ad Arezzo.
Peter Pan è morto, per questo non cresce mai.
Messi è nato 869 giorni dopo Ronaldo.Il figlio di Messi è nato 869 giorni dopo quello di Ronaldo
Clara Imbimbo
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I Consigli di Andrea
Autore:Francesco Gungui
Titolo della serie: I canti delle terre divise
Editore: Fabbri
Titolo: INFERNO
Anno di pubblicazione: 2013
Questo romanzo parla di un
ragazzo che vive a Europe,grande
città -nazione del futuro. Chi vi
abita può solo decidere tra fare un
lavoro
rischioso
o
degradante,oppure sperare di
trovare un'occupazione nella zona
più ricca, Paradiso dove chi può
vive nel lusso e
gode di una
natura incontaminata. Coloro che
trasgrediscono le regole sono dai
governanti
destinati
a
Inferno,un'isola vulcanica lontana
da tutti e da tutto. Alec,un giovane
sfortunato nato nella parte più
povera di Europe, decide per
amore di Maj,la sua ragazza
accusata ingiustamente, di andare
volontariamente a Inferno per
portarla via di là. La fuga dei due
sarà rocambolesca,ma non voglio
anticiparvi il finale.
Buona lettura.
Titolo: PURGATORIO
Anno di pubblicazione: 2014
Titolo: PARADISO
Anno di pubblicazione: 2014
Le strade di Maj e Alec, i due
ragazzi che hanno acceso i fuochi di
“Purgatorio” è il secondo libro
rivolta a Europa, si sono divise.
della trilogia “I canti delle terre
Mentre Maj è alla testa dei ribelli
divise” e racconta l'arrivo di Alec
nel momento più difficile della loro
e Maj all'isola chiamata
esistenza, Alec ha accettato l'offerta
Purgatorio,abitata dai
degli oligarchi di diventare uno di
ribelli,uomini e donne,fuggiti dalle loro, per mostrare al mondo che tutti
grinfie dell'Oligarchia che domina possono accedere ai gradini più alti
Europe. Capo dei ribelli è
del potere. Il volto di Alec è ormai il
l’architetto che ha costruito
volto
della
propaganda
Inferno e ne è stato il primo
dell'Oligarchia e viene trasmesso
prigioniero;si tratta del padre di
ventiquattrore su ventiquattro sui
Alec che il ragazzo aveva sempre mega schermi che campeggiano
creduto morto…
ovunque. Odiato dal Movimento che
lo considera un traditore Alec si è
davvero venduto in cambio di una
lussuosa vita in Paradiso, dove gli
Buona lettura
oligarchi e le loro famiglie vivono
accuditi da centinaia di servi e
protetti dall'esercito? Per quale
motivo sembra agire di nascosto dai
suoi stessi alleati? E soprattutto,
perché vuole a ogni costo andare in
America, il continente da poco
riscoperto e che è sopravvissuto al
cataclisma ed è diventato un impero
dedito allo schiavismo? La risposta
è nascosta in una misteriosa mappa
…
Andrea Verdiani
A voi scoprire il finale.
Buona lettura!
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La Rubrica di Daniel
I giovani chiedono...
"Perché dovrei essere onesto?"
A partire dal mese di Dicembre del 2011 ho avuto il piacere di curare questa rubrica che
è uscita quasi ogni mese nel nostro giornale scolastico. Anche se, per vari motivi, smisi di
farla ad Ottobre dello scorso anno, ora, a distanza di 4 anni dal 1° articolo, ho deciso di
riprenderla per trattarne degli altri in questo ultimo anno di scuola superiore per me.
Molti di voi, ovviamente, non c'erano nel 2011 e penso che, giustamente, vi chiediate: di
cosa si tratta?
Come menzionato nell'articolo introduttivo del mese di Dicembre 2011, a causa dei tempi
che viviamo, anche i ragazzi che vanno a scuola hanno i loro problemi da affrontare, che
spesso riescono a mascherare molto bene dietro un bel viso sorridente e spensierato.
Questo, tuttavia, non fa altro che alleviare momentaneamente le preoccupazioni, che poi a
fine giornata ritornano. Allora vuol dire che non c’è alcun modo per far fronte alle difficoltà
della vita, soprattutto per noi giovani? E se anche non aveste problemi gravi da affrontare,
non è forse vero che siete tutti in cerca della felicità, di una vita più tranquilla e serena?
Essendo studente anch’io,mi sono dovuto confrontare con diversi problemi ma ho trovato
soluzioni più che utili in un libro molto pratico e poco letto: la Bibbia. Ora, forse, molti di
voi potrebbero subito dire di non essere interessati ad aspetti teologici o riguardanti Dio, e
infatti il mio obiettivo non è certo stato e non è tutt'ora quello di entrare in questi ambiti:
quanto meno non è questo il posto più opportuno per farlo! Il mio obiettivo è quello di farvi
vedere quanto possono essere utili i consigli e i suggerimenti che si possono trovare in
questo bel libro, anche per VOI, anzi, per NOI ragazzi!
QUESTI SONO TUTTI I TEMI CHE HO TRATTATO FINO AD ORA:
Come posso trovare veri amici? (Feb. 2013)
La scuola e lo stress (Dic.2011)
Sono tecno-dipendente? (Gen.2012)
Come fare buon uso dei social-network
(Feb. 2012)
Cosa dovrei sapere sul fumo?(Marzo 2012)
Dovrei lasciare la scuola? (Mag. 2012)
Ripartiamo con... la scuola (Ott.2012)
Come gestire bene il proprio denaro
(Nov. 2012)
Dovrei interessarmi della mia salute?
(Gen. 2013)
Un concetto equilibrato sulla musica (Mar.
2013)
Cosa c'è di tanto grave nel pettegolezzo?
(Set.2013)
Come faccio a parlare con i miei? (Nov. 2013)
Come faccio ad andare d'accordo con i fratelli?
(Gen.2014)
Come faccio ad avere più libertà?(Feb. 2014)
Sono pronto per andare via di casa?(Mar.2014)
Cosa mi metto?(Maggio 2014)
Perché litighiamo sempre? (Ott. 2014)
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Adesso, fatta questa doverosa introduzione, vorrei passare al tema di questo mese.
"Perché dovrei essere onesto?"
Al giorno d’oggi, essere onesti sembra costituire uno svantaggio. In fondo, alcuni
potrebbero pensare:
•
•
•
“Se non mento ai miei genitori, potrei finire ,in punizione”.
“Se non imbroglio, potrei non superare l’esame”.
“Se non rubo questo oggetto, dovrò risparmiare per averlo”.
“E poi, qual è il problema?”, dicono alcuni. “Tutti siamo disonesti, non è così?”
La risposta a quest’ultima domanda è no. Molte persone, tra cui molti giovani, credono che
valga la pena essere onesti, e hanno buone ragioni per
farlo.
“Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”, dice la Bibbia
(Galati 6:7).
In altre parole le nostre azioni comportano sempre delle conseguenze, nel bene e nel male.
Una forma di disonestà particolarmente diffusa oggi sono le bugie. Alcuni anni fa uno
studio condotto da Robert Feldman, docente di psicologia presso l’Università del
Massachussets ad Amherst, ha rivelato che in una conversazione di 10 minuti il 60 per cento
degli adulti mente almeno una volta. “È stato un risultato molto sorprendente”, dice
Feldman. “Non ci aspettavamo che dire bugie fosse così comune nella vita quotidiana”.
È davvero curioso: nonostante le persone generalmente detestino che vengano dette loro
delle bugie, poche cose sono diffuse come l’abitudine di mentire.
Tutti affrontiamo situazioni difficili prima o poi. Il modo in cui reagiamo alle situazioni che
potrebbero spingerci a essere disonesti può rivelare quali valori sono importanti per noi. Ad
esempio se consideriamo di primaria importanza salvare la faccia, probabilmente essere
disonesti sarebbe per noi solo uno dei mezzi per raggiungere quel fine.
Quando la verità viene a galla, però, la disonestà porta spesso a cattive conseguenze.
Vediamone alcune.
LA DISONESTÀ DISTRUGGE LA FIDUCIA
Le relazioni umane si fondano sulla fiducia. Due persone che si fidano l’una dell’altra si
sentono al sicuro, protette. Ma la fiducia non si ottiene dall’oggi al domani. Le persone
costruiscono un rapporto di fiducia quando trascorrono del tempo insieme, stabiliscono un
dialogo sincero e agiscono altruisticamente. Anche un solo atto di disonestà può mandare in
frantumi la fiducia che ci eravamo guadagnati. Una volta infranta la fiducia, può essere
molto difficile riconquistarla.
Siete mai stati ingannati da qualcuno che ritenevate un buon amico? Come vi siete sentiti?
Probabilmente la cosa vi ha ferito, vi siete sentiti traditi. Questo è comprensibile. Non ci
sono dubbi che la disonestà mini le basi di preziose relazioni.
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LA DISONESTÀ GENERA DISONESTÀ
Da uno studio condotto da Robert Innes, docente di economia presso l’Università della
California, è emerso che “la disonestà è contagiosa”. Quindi è come con un virus: più si
sta a contatto con una persona disonesta, più c’è il rischio di essere “contagiati” dalla sua
disonestà.
Quasi tutti si danno un’occhiata allo specchio ogni mattina prima di uscire. Perché?
Vogliono apparire al meglio. C’è però qualcosa di gran lunga più importante di un
vestito o di un taglio alla moda: ciò che siamo interiormente. Questo, infatti, può dare
o togliere valore al nostro aspetto esteriore.
Come possiamo, allora, dimostrarci onesti?
La Bibbia ci incoraggia: “Confidiamo di avere un’onesta coscienza, desiderando
comportarci onestamente in ogni cosa”. (Ebrei 13:18)
Questo può significare, perciò, fare di tutto per essere onesti in ogni cosa! E come lo si può
fare? Evitando ovviamente le principali forme di disonestà. A questo riguardo, mi è venuto
in mente, mentre pensavo a questo argomento, di cercare delle definizioni appropriate alle
principali forme di disonestà, e le ho trovate davvero curiose, e questo perché alle volte
questo implica molto più di quello che ci aspettavamo. Osservate:
MENTIRE: Dire qualcosa di falso a chi ha il diritto di conoscere la verità. Mentire include
travisare la realtà o distorcerla per ingannare una persona, omettere informazioni importanti
per sviare qualcuno e gonfiare i fatti per dare un’impressione che non corrisponde al vero.
CALUNNIARE :Diffondere notizie false e diffamanti che rovinano la reputazione di una
persona.
FRODARE: Indurre con l’inganno una persona a investire soldi o beni.
RUBARE:Appropriarsi di ciò che appartiene ad altri senza il loro permesso.
Ora, applicate, vi prego, tutte queste situazioni, alle seguenti situazioni:
1. Tuo fratello o tua sorella ti chiedono di 'coprirlo' davanti ai tuoi genitori mentre lui
ha da fare delle cose sbagliate.
COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, dicendo la verità ai tuoi genitori su quello che sta
accadendo 'veramente'?
Ricordati che questo è ben lontano dal fare la spia: implica avere una forte fibra interiore,
che ti servirà per diventare una brava persona. Inoltre, a lungo andare, i tuoi genitori si
fideranno di te sempre di più, se dici la verità!
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1. Te stesso hai fatto una cosa che sai essere sbagliata e la coscienza continua a
tormentarti.
COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, chiedendo l'aiuto a una persona matura per risolvere
il problema o lo terrai nascosto? Se cerchi di nascondere i tuoi errori non avrai mai una
coscienza pulita, e questa è una sensazione terribile. Per di più, quando la verità viene a
galla, e questo accade sempre, le cose possono solo andare peggio. Molti mentono perché
temono che dire la verità avrà conseguenze dolorose. Ma è meglio dire la verità ed essere
puniti che mentire ed essere schiacciati dal senso di colpa.
2) Hai la possibilità di copiare a scuola o di far copiare
qualcuno.
COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, evitando di fare entrambe le cose? Immagino di
essere entrato in un tasto dolente per la maggioranza dei ragazzi, e forse molti di voi non
sono nemmeno d'accordo con questa cosa. In fondo, però, non pensi che anche questa sia
una forma di disonestà? È incredibile pensare a tutto quello che i ragazzi si inventano per
imbrogliare a scuola. Se mettessero nello studio metà dell’impegno che ci mettono per
imbrogliare, non pensi che avrebbero ottimi risultati?
In conclusione, possiamo dire che, come una crepa nelle fondamenta di un edificio lo rende
più debole, così la disonestà può compromettere la tua reputazione. La disonestà è come
una droga. Se continui a essere disonesto, farlo diventerà un'abitudine e sarà parte di
te.
D'altro canto, essere onesti può portarti diversi vantaggi, come ad esempio, quello di avere
una coscienza pulita, una pace mentale e interiore e il rispetto di sé, le uniche cose che
possono permetterti di vivere la tua vita, anche come ragazzo, nel miglior modo possibile!
Cosa preferisci?
Daniel Prodan
[email protected]
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La rubrica degli sport
La Ginnastica artistica
La Ginnastica artistica è una disciplina della Ginnastica e uno sport olimpico.
Il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità, elevata
mobilità articolare, e deve seguire un allenamento molto lungo a
causa dei numerosissimi elementi di coordinazione (alcuni dei quali
contro-intuitivi, come i salti all'indietro). I principali elementi,ad
esempio la verticale, possono comunque essere appresi, anche in
età adulta.
Storia della Ginnastica
Le origini della Ginnastica artistica sono molto antiche; si possono
individuare in diverse culture, quali: la cinese,l'egizia e la micenea. Nella Grecia antica essa fu
praticata per la prima volta dai Dori. Va precisato che gli antichi, per «ginnastica artistica»
(corpo libero ed attrezzi), non intendevano quello che intendiamo noi oggi, bensì quegli esercizi
fisici che corrispondono all'attuale Atletica leggera, alla Lotta, al Pugilato.
La Ginnastica non incontrò eccessivo favore in Età romana. I Latini, che pure non disprezzavano
gli esercizi fisici in funzione militare, non apprezzavano la ginnastica perché la ritenevano propria
degli schiavi o degli stranieri e perché erano contrari a mostrarsi nudi in pubblico. Solo dopo il
Mille la cultura fisica riacquistò importanza.
Le Specialità
Il Volteggio
Nel volteggio l'atleta corre lungo il tumbling (la pista che serve per la rincorsa e per acquisire
velocità) lungo 25 metri, salta su una pedana posizionata davanti alla tavola e dopo aver appoggiato
le mani sull'attrezzo esegue il volteggio vero e proprio.
Il punteggio si basa su diversi parametri:
•
I ginnasti devono arrivare al suolo in modo pulito, senza salti o passi successivi
all'atterraggio, ed entro una porzione definita del tappeto.
•
Devono inoltre dimostrare una buona tecnica di esecuzione del volteggio stesso.
•
Cadute, passi, tecnica scadente ed elementi eseguiti in maniera non ottimale portano alla
sottrazione di punti, come anche il mantenere troppo a lungo le mani sulla tavola o il tocco
dei piedi sulla tavola. Per poter vincere una medaglia in questa specialità, sono necessari
due salti.
•
Per poter competere nel concorso generale individuale o nella finale a squadre, uno solo.
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Corpo libero
•
Attrezzi maschili
Gli attrezzi utilizzati solo dal settore maschile (GAM) sono quattro: il cavallo con le maniglie, gli
anelli, la sbarra e le parallele.
•
Attrezzi femminili
Gli attrezzi utilizzati solo dal settore femminile (GAF) sono due: le parallele simmetriche e la
trave.
Sanzioni, ammonizioni ed espulsioni
Anche nella ginnastica artistica il regolamento prevede ammonizioni ed espulsioni. Gli allenatori
che violano le regole previste dal Codice dei punteggi possono essere ammoniti e poi espulsi.
Tra le regole vi sono:
• il divieto di parlare o fare segnali ai ginnasti, urlare o incitare durante l'esercizio
• il divieto di cambiare l'altezza degli attrezzi e di aggiungere, modificare o rimuovere le molle
della pedana
• il divieto di ritardare la competizione e di ostruire la visuale ai giudici
• il divieto di discutere con giudici attivi o con persone esterne al campo di gara (con l' eccezione
del medico della squadra e del capo delegazione) durante la competizione
• il divieto di assumere comportamenti indisciplinati o offensivi
Virginia Lorenzini
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Le Ricette di Elena e Caterina
BISCOTTI di CORN FLAKES AL CICCOLATO
detti ROSE DEL DESERTO
Ingredienti genuini accompagnati dalla semplicità della ricetta. Per realizzare questi
biscotti, bastano le mani!
Ingredienti
200 g di farina
150 g di zucchero
2 uova
100 g di gocce di cioccolato
150 g di burro
1 bustina di lievito
100 g di fecola
Corn flakes q. b. (quanto basta)
Zucchero a velo per la decorazione
Preparazione
Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso
Aggiungere il burro a tocchetti, la farina e i corn flakes e amalgamare il composto
Unire il lievito e mettere in frigorifero per 10 minuti
Trascorso questo tempo riprendete l’impasto e in una teglia con i bordi versate i corn flakes
per la decorazione e il cioccolato.
Prendete una cucchiaiata d’impasto e fatelo rotolare sui corn flakes e il cioccolato affinché
entrambi si attacchino per bene fino a ricoprire la pallina
Appiattite le palline con le mani e disponetele su una teglia foderata con carta forno non
troppo vicine tra loro.
Procedete in questo modo fino al termine dell’impasto
Infornate per 25-30 minuti in forno a 180°
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La torta di albumi al cacao è un dolce facile e veloce realizzato con un impasto a
base di soli albumi, senza burro e con l'acqua al posto del latte. E' un dolce leggero
ma soffice e goloso, perfetto per la colazione o la merenda dei bambini o se avete
tanti albumi da riciclare! La torta di albumi al cacao è buonissima anche se
impreziosite l'impasto con gocce di cioccolato fondente o, perché, pezzi di frutta
come fragole o ciliegie.
Torta di albumi al cacao
Ingredienti








180 g di albumi
170 g di zucchero semolato
100 g di olio di semi di mais
175 g di farina tipo 00
150 g di acqua
30 g di cacao amaro
una bustina di lievito per dolci
zucchero a velo q.b.
 Cottura: 30'
 Preparazione: 15'
* torta di 20 cm *
Preparazione
Versate lo zucchero in una terrina, miscelatelo all'acqua e all'olio. Mescolate bene,
quindi unite la farina, il cacao e il lievito setacciati.
Incorporate delicatamente anche gli albumi montati a neve, fino a ottenere un
composto liscio e senza grumi. Trasferite l'impasto in uno stampo imburrato e infarinate.
Infornate la torta di albumi al cacao a 180 gradi per circa 30 minuti. Fate la prova
stecchino (che dovrà essere asciutto) e sfornate. Lasciate raffreddare, cospargete di
zucchero a velo e servite.
Lo sapevate che…
Questa torta, oltre ad essere priva di lattosio, è anche senza colesterolo che è contenuto nei
tuorli d'uovo. Inoltre, sostituendo il cacao con vaniglia, limone o arancia otterrete una torta
senza albumi bianca e aromatizzata.
Elena Ferrara
Caterina Mostacci
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L'Oroscopo di Fiorellino
♈
Ariete
(21 marzo-20 aprile)
Novembre piacevole per i rapporti sociali,
all’insegna di cambiamenti ragionati. Siete più
riflessivi del solito. Sarà un periodo vantaggioso e
utile per motivi pratici e per il quotidiano, meno
però, per i rapporti affettivi, che saranno percorsi
da tensioni e qualche problematica da affrontare
con cautela. Non mancherà lo spirito per
sistemare eventuali questioni, e la sicurezza in voi
stessi, che sarà la vera chiave di accesso ai
miglioramenti
che progressivamente state
introducendo nella vostra vita in ogni settore, ma
ricordatevi, non fare solo e soltanto di testa
vostra, ascoltate anche i consigli e i pareri degli
altri.
♉
Toro
(21 aprile-20 maggio)
Fiducia, forza, ottimismo, tenacia, carisma,
fortuna: parole che potrebbero definire in
estrema sintesi questo novembre, all’insegna di
situazioni positive ma anche di qualche battibecco
con gli amici (o parenti o colleghi) e di qualche
distrazione. Situazioni passeggere, quindi non
dare loro troppo peso e non preoccupatevi. E
soprattutto godetevi il benessere a tutto tondo che
da tempo non assaporavate. Un benessere fatto di
sensazioni ma probabilmente e soprattutto di
situazioni concretissime, come piace a voi.
♊
Gemelli
(21 maggio-21 giugno)
Tensioni ed eventuali contraddizioni emotive,
ancora presenti a inizio mese, svaniranno nel
corso di questo Novembre che vi riserverà
qualche soluzione affettiva, ma anche qualche
equivoco e qualche incomprensione in casa o sul
lavoro, specie a fine mese. Nel complesso, però,
inizierete a sentirvi meglio e vorrete lasciarvi alle
spalle tutto quello che non ha funzionato, persone
deludenti comprese. Alla fine, quello che conta,
siete voi quanto volete realizzarvi,non le opinioni
e le aspettative altrui.
♋
Cancro
(22 giugno- 22 luglio)
Lavoro, vita sociale, interessi personali, denaro e
maggiore fiducia nel futuro, saranno le belle
promesse di un mese interessante per numerosi
settori. Nell’ambito affettivo vi arriveranno
risposte e sarà un mese molto importante. Da una
parte sarete piuttosto aperti e inclini a sperare,
dall’altra però potreste ostinarvi, mostrarvi
inflessibili con chi ha offeso la vostra sensibilità o
si mostrato indegno della vostra fiducia.
Per fortuna, avrete situazioni molto belle per tutto
il resto, che vi faranno sentire più sicuri delle
vostre potenzialità.
♌
Leone
(23 luglio- 23 agosto)
Mese interessante e piacevole che vi aiuterà a
migliorare sicurezza e fiducia. Affetti e solidità
andranno quasi di pari passo e potreste riflettere
su alcune decisioni fondamentali da prendere.
Qualche tensione familiare potrebbe rendervi
irritabili e scontenti. Non esprimete giudizi
affrettati, perché presto vedrete che capirete come
muovervi e certe situazioni si risolveranno quasi
da sole. Gli ultimi dieci giorni di novembre
saranno molto positivi per recuperare terreno (se
l’avete perso) nei rapporti interpersonali.
♍
Vergine
(24 agosto- 22 settembre)
Periodo di fermento, di progetti, di voglia di
rimboccarvi
le
maniche
per
realizzare,
concretizzare, migliorare. Ci sarà anche il desiderio
di lasciar andare quello che non ha funzionato,
persone deludenti comprese. Forse non sarà facile
accettarlo, ma una volta che avrete capito che cosa
è meglio fare, non avrete dubbi o esitazioni e
procederete
per
la
vostra
strada.
Vita sociale molto vivace per una buona parte di
Novembre.
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L'Oroscopo di Fiorellino
♎ Bilancia (23 settembre- 22 ottobre)
Nel complesso vi aspetta un mese piacevole,
caratterizzato da emozioni più intense nella
seconda parte, privilegiata per la vita sociale che
dal 20 in poi sarà più movimentata e vivace. Se
dovessero esservi tensioni familiari, riuscirete a
chiarirvi con maggiore efficacia proprio nella
seconda metà di Novembre, che vi porterà
comunicativa, lucidità e belle notizie. Accettate
serenamente eventuali cambiamenti, trovando il
giusto equilibrio tra il rispetto delle tue esigenze
e quelle di chi vi circonda. State attenti alla
famiglia!.
♏
Scorpione(23 ottobre- 22 novembre)
Fiducia, ottimismo, voglia di fare e perfino meno
diffidenza nei confronti degli altri, vi faranno
trascorrere un mese piacevole e molto
interessante. La vostra situazione, in generale e,
nel particolare, per famiglia e vita sociale, sta
migliorando. Vi sentirete solidi, sicuri, come chi
ha affrontato molte prove e che adesso sa di che
cosa siete stati capaci, quindi ne conoscete il
valore e il potenziale. La fenice che rinasce dalle
sue ceneri: ecco un paragone calzante con voi e
quello che vi accadrà in questo Novembre.
♐ Sagittario (23 novembre- 21 dicembre)
Saturno nel vostro segno potrebbe farvi vivere
con maggiore pesantezza del solito ogni
situazione. Ad esempio, potreste avvertire la
responsabilità più che mai, oppure sentire il peso
degli anni che passano. Tuttavia, avrà anche tanti
aspetti positivi: vi incoraggerà ad acquisire
maturità, vi renderà più solidi, stabili, razionali e
vi aiuterà a prendere le decisioni migliori.
Dialogo, chiarimenti, vita sociale e familiare
saranno incoraggiati.
♑ Capricorno (22 dicembre- 20 gennaio)
Lucidità, chiarezza mentale, e perfino un
sentimento che forse vi sembrerà nuovo, come
l’ottimismo, rallegreranno questo periodo.
Fino al 20 Mercurio in ottimo aspetto allieterà
la vostra vita sociale, renderà interessante il
tempo libero e vi aiuterà a chiarire eventuali
tensioni familiari o affettive, in agguato dalla
seconda metà di Novembre. Del resto, gli
argomenti preferiti saranno lavoro e denaro.
Forse per questo sarete un po’ distratti…
♒
Acquario (21 gennaio- 19 febbraio)
Avrete una visione più solida e razionale dei
vostri obiettivi e delle vostre possibilità ma, se
preverrà il transito destabilizzante e snervante
di Mercurio (operativo fino al 20) potreste non
accorgervene subito e vivere qualche giornata
di tensione con i familiari o con le persone con
le quali avete a che fare ogni giorno. Dal 20 la
situazione cambierà, migliorerà e potrete
dedicarvi a realizzare i vostri progetti senza più
impedimenti. La vita sociale sarà più dinamica
e soddisfacente a fine mese
♓
Pesci (20 febbraio- 20 marzo)
Qualche dubbio potrebbe minare le vostre
certezze, mettere alla prova perfino situazioni
che credevate dovessero essere così per sempre.
I transiti, in effetti, a Novembre saranno un po’
destabilizzanti e più vi mostrerete insicuri, più
le circostanze potrebbero mettere alla prova la
vostra insicurezza. Come venirne fuori? Con
elasticità, adattabilità, e fiducia nel futuro.
Cartoline da Parigi
La Voce del Leone
Redazione
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Caporedattore
Marco Nesi
Collaborazioni esterne
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Clara Imbimbo
Fly UP