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La Voce del Leone - Roncalli Sarrocchi
La Voce del Leone I.I.S. “Roncalli-Sarrocchi Anno X n° 3 Novembre 2015 DANS LE COEUR D'UNE FILLE EN LARMES La Voce del Leone contatti:Facebook.com/giornalinoLaVocedelLeone Anno X n°3 Novembre 2015 Blog: La-voce-del-leone 1.webnode.it IN QUESTO NUMERO: 3 -6 Attentato di Parigi 11-12 La stagione teatrale 7-8 La Voce degli studenti 2015-2016 del Politeama 4 novembre 1918 20-22 2 Editoriale 13 La recensione teatrale 34-35 Le ricette 9 L'immigrazione ieri e oggi 10 Una gita all'EXPO 18-19 Il presepe di Casole d'Elsa 23 Il Volontariato Le nostre Rubriche: 15-17 26 27 28-31 32-33 36-37 La Rubrica di Daniel a cura a cura a cura a cura La rubrica degli sport a cura di Virginia Lorenzini L'Oroscopo di Fiorellino a cura di Fiorellino Un giorno memorabile #LeCoseCheNonVorrestisapere I Consigli di Andrea di di di di Andrea Verdiani Clara Imbimbo Andrea Verdiani Daniel Prodan Pag.2 Editoriale Quando la cronaca irrompe prepotentemente nelle coscienze e nei cuori della gente non si può non parlarne. Questo numero doveva trattare altri temi. Quando a fine Ottobre con i ragazzi della redazione parlavamo di questo giornalino,il n° 3,i discorsi erano altri,le prospettive erano altre,erano “più normali”. Parlavamo di cattivo tempo,meteorologico naturalmente, e di “disastri naturali”,più o meno causati dall'incuria umana e la memoria di tutti noi andava a un passato più o meno recente:alluvione di Firenze,eruzioni vulcaniche (Pompei ed Ercolano) di storica memoria. Insomma parlavamo di quello che poteva essere il tema “forte” di questo Novembre. Ne parlavamo ,appunto,al passato... Poi, venerdì 13 novembre,a PARIGI !! Da quel momento tutto ha assunto una dimensione diversa. Parlavo di cronaca all'inizio,ma forse avrei dovuto parlare di tragedia,perché PARIGI è stata una TRAGEDIA,purtroppo una delle tante! Perché dopo quel 13 novembre (o forse anche prima;10 novembre “aereo di linea russo caduto sul Sinai”, FORSE una bomba?!) ne sono accadute altre e tutte firmate ISIS!! Noi ne avevamo già parlato,dell'ISIS,e ne avevamo già commentato a Gennaio un'altra tragica impresa (Charlie Hebdo);ma la cronaca è spietata e le notizie (talvolta? sempre?) si ripetono e con una tragicità esponenziale! Quando le stragi parigine sono diventate cronaca i ragazzi della redazione,prima che io stessa proponessi di farlo,hanno voluto scrivere i loro commenti,le loro considerazioni. È' stato un attacco all'Occidente,un attacco alle radici cristiane dell'Europa e non può essere ignorato. Sono state colpite le persone nella loro quotidianità,lo hanno detto e scritto altri più qualificati di me a farlo; ma io mi unisco a loro in questo giudizio. I giovani ne sono consapevoli di questo e ,giustamente ,sono preoccupati perché questi “terroristi” vogliono mettere in “forse” il loro futuro,le loro prospettive,il loro “mondo”. Chi non vede in queste azioni terroristiche un grave attacco all'Occidente cristiano,forse dimentica la Storia;basterebbe rileggerla. Talvolta è istruttivo! Patrizia Davini Pag. 3 UMANITÀ contro ISIS = 3ª GUERRA MONDIALE ? A meno di un anno di distanza dalla strage di “Charlie Hebdo”, la capitale francese è stata coinvolta in una serie di attacchi terroristici come mai prima d'ora. La sera di venerdì 13 novembre 2015 numerose sono le vittime: si calcolano 129 morti e più di 300 feriti, alcuni dei quali in gravissime condizioni. Gli attacchi terroristici sono avvenuti nell'arco di un'ora in posti diversi: erano da poco passate le 21:00 quando fuori dallo Stade de France dove era in programma l'amichevole Francia-Germania, uno dei kamikaze si è fatto esplodere, uccidendo un passante. L'attentatore era stato precedentemente fermato all'ingresso dello stadio poiché scoperto con addosso gli esplosivi e nella fuga dalle forze dell'ordine francesi si è fatto esplodere. Altri obbiettivi dei jihadisti sono stati gli arrondisement X, XI e XVIII ma soprattutto il teatro Bataclan, dove era in corso il concerto degli Eagles of Death Metal, un gruppo californiano. Quattro erano probabilmente i terroristi che hanno preso in ostaggio le persone presenti nel teatro, aprendo successivamente il fuoco e uccidendo molte di esse: si contano 89 morti e 10 feriti. Per quanto riguarda i jihadisti, sappiamo che la mente di questi attentati era Abdelhamid Abaaoud, un ventisettenne belga, ucciso in un blitz delle forze dell'ordine pochi giorni dopo l'attentato. Il suo piano era quello di punire una città definita “perversa”, che quella sera ospitava “ una partita tra due nazioni crociate (Francia e Germania), davanti alla presenza di un pazzo (il presidente Hollande)”e “un concerto immorale a cui erano presenti politeisti”. Piano successivamente confermato da un video in cui l'ISIS affermava che questo non era che l'inizio di un'estrema e feroce repressione dei nemici. Ma il motivo principale di questi attentati, sottolineavano i jihadisti, erano i continui interventi in territorio siriano da parte di Paesi europei quali la Francia. Quest'ultima ha dichiarato guerra allo Stato Islamico: «Ora saremo spietati su tutti i fronti»queste le dure parole del presidente Hollande. La notte del 15 novembre, la città di Raqqua in Siria, considerata la roccaforte dell' ISIS, è stata bombardata dalle forze francesi. Nel frattempo, in Francia e in Belgio, continuavano le perquisizioni. Al fianco della Francia, nella lotta contro lo Stato islamico, vi sono Germania e Russia;l'Italia invece si è per il momento chiamata fuori da interventi militari. La Federazione Russa, in particolare, dopo la vicenda del proprio caccia, incaricato di bombardare i terroristi siriani e abbattuto in Turchia, ha appianato per il momento le sue divergenze con la Francia, per poterla sostenere nella lotta. Alleati con l'Isis sono Arabia Saudita e Quatar, accusati da anni dal leader siriano Bashar Al-Assad, di sostenere gli estremisti. Per quanto riguarda la Turchia, il Capo di Stato Erdogan ha precisato che non ha intenzione di entrare in contrasto con gli interessi della Russia, rammaricandosi dell'incidente avvenuto: «È stata una reazione automatica alla violazione dello spazio aereo turco. I nostri piloti e le nostre forze armate hanno fatto il queste le loro dovere. Inoltre abbiamo saputo la nazionalità dell'aereo solo dopo averlo abbattuto» parole del presidente turco. Per la Russia invece questa vicenda è stata una pugnalata alle spalle da un paese che considerava alleato nella lotta all' ISIS. Secondo gli Stati Uniti d'America, il freddo rapporto creatosi tra i due Paesi non fa altro che favorire lo Stato Islamico. L'obiettivo principale dei terroristi è infatti quello di creare caos e terrore in Occidente, in quanto è più facile annientare un nemico quando esso attraversa un periodo di conflitto con gli altri stati e ,soprattutto, quando prova paura. Lo Stato Islamico è avvantaggiato dal fatto che ha alleati anche all'interno dei Paesi occidentali. La domanda che sorge spontanea è questa: « Se una possibile terza guerra mondiale iniziasse, sarebbero l'Europa, gli USA e la Russia in grado di affrontare e vincere l'estremismo islamico? Riuscirebbero essi a lottare contro un'organizzazione che non attacca come singolo Stato, ma come una massa folle, imprevedibile, senza obiettivi precisi e ,soprattutto, disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole? Sarà l'umanità in grado di vincere contro un credo sanguinario e uomini senza scrupoli?» Deanna Xhaferi Pag. 4 Attentato al cuore di Parigi Gli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi sono stati una serie di attacchi terroristici sferrati da gruppi armati ricollegabili all'autoproclamato Stato Islamico, comunemente noto come Isis, che ha in seguito rivendicato i fatti. Gli attacchi armati si sono concentrati nel I, X e XI arrondissement di Parigi e allo Stade de France, a Saint-Denis, nella regione dell'Île-de-France. e sono stati compiuti da almeno otto persone fra uomini e donne, responsabili di tre esplosioni nei pressi dello stadio e di sei sparatorie in diversi luoghi pubblici della capitale francese, fra le quali la più sanguinosa è avvenuta presso il teatro Bataclan dove sono rimaste uccise ottantanove persone. Cronologia degli eventi: 21:16: 1ª esplosione nei pressi dell'ingresso D dello Stade de France, in zona Saint-Denis; 21:25: 1ª sparatoria nei pressi del ristorante Le Petit Cambodge, su rue Bichat, e del ristorante Le Carillon, su rue Alibert (13 morti); 21:30: 2ª esplosione nei pressi dell'ingresso H dello Stade de France, in zona Saint-Denis; 21:32: 3ª esplosione nei pressi del ristorante Casa Nostra, in rue de la Fontaine au Roi (5 morti); 21:43: 4ª esplosione, 1 terrorista si fa esplodere nei pressi del teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire; 21:48: 2ª sparatoria, 1 terrorista spara verso l'esterno del locale La Belle Équipe, all'incrocio tra rue Faidherbe e rue de Charonne (19 morti); 21:49: irruzione con presa d'ostaggi di 4 terroristi nel teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire (80 morti); 21:53: 5ª esplosione a circa 400 metri dello Stade de France, in zona Saint-Denis; 00:20: blitz delle forze speciali di polizia al teatro Bataclan, su Boulevard Voltaire. A partire dalle 21:20 circa, una serie di attacchi terroristici coordinati ha coinvolto: la zona intorno allo Stade de France, che ospitava la partita amichevole di Calcio tra Francia e Germania; Boulevard de Charonne; Boulevard Voltaire; Rue Alibert; Rue de la Fontaine au Roi e il teatro Bataclan. Gli otto terroristi hanno utilizzato fucili mitragliatori, granate ed esplosivi; tre di loro si sono suicidati con cinture esplosive dopo aver finito le munizioni, gli altri sono rimasti uccisi dalla polizia. Le prime sparatorie sono state segnalate tra rue Bichat e rue Alibert intorno alle 21:20 vicino a Canal Saint-Martin. Gli stessi terroristi hanno attaccato successivamente un ristorante, uccidendo undici persone, per poi fuggire in automobile. Poco dopo una nuova sparatoria si è verificata nel giardino esterno di una pizzeria italiana su rue de la Fontaine au Roi, a sud di rue Bichat. Negli stessi minuti tre esplosioni, di cui due ad opera di kamikaze, sono avvenute all'esterno dello Stade de France venti minuti dopo l'inizio dell'amichevole di calcio Francia-Germania a cui stava assistendo anche il presidente Hollande. La partita si è conclusa regolarmente, mentre il presidente incontrava il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve in una riunione d'emergenza. Alle 21:50 circa, una nuova sparatoria è scoppiata all'esterno di un ristorante sulla rue de Charonne ad opera di due terroristi che sono fuggiti poi in automobile. Poco dopo, prima delle 22:00, quattro terroristi hanno aperto il fuoco e lanciato granate all'interno del Bataclan , teatro dove si stava tenendo un concerto del gruppo musicale statunitense Eagles of Death Metal a cui assistevano circa 1500 persone. Dopo aver assassinato diversi spettatori i terroristi hanno radunato un gruppo di ostaggi mentre nel frattempo accorrevano le forze speciali, poi entrate in azione dopo la mezzanotte. Tre terroristi si sono fatti esplodere mentre il quarto è stato abbattuto prima che potesse azionare la cintura esplosiva. Mentre avveniva il blitz, un quinto terrorista si è fatto esplodere all'esterno, nella vicina Boulevard Voltaire. Negli attacchi sono rimaste uccise 129 persone e ferite 433 di cui 80 portati all'ospedale in gravi condizioni. 89 persone sono morte al teatro Bataclan, 15 al Le Carillon e alla Le Petit Cambodge, 5 al Café Bonne Bière e a La Casa Nostra, 1 allo Stade de France e 19 a La Belle Équipe. Le vittime erano di 26 diverse nazionalità. Fino a qui la cronaca e qualsiasi commento a quanto è successo è superfluo;ma mi chiedo quanto durerà questa carneficina e questo clima da guerra non dichiarata all'Occidente. Forse ascoltare Papa Francesco e i suoi appelli alla pace e al dialogo,difficile ma non impossibile,potrebbero scongiurare il peggio. Andrea Verdiani Pag.5 Inizia con questo articolo la collaborazione de La Voce del Leone con Margherita Rossolini che ,a nome della Redazione ,ringrazio per averne consentito la pubblicazione. Quello che non ci dicono sulla guerra: Chi è il vero nemico? 22 novembre 2015 alle ore 19:20 Un mare di informazioni in televisioni e giornali sulla strage di Parigi ed i suoi sviluppi: gli attentati, le vittime, i carnefici, le dichiarazioni dei politici, le testimonianze dei superstiti, il cordoglio generale, la solidarietà, la vicinanza nella tragedia. Notizie che hanno suscitato paura e rabbia, ma anche molte riflessioni. Tuttavia poco è stato detto sul perché è successo, nessuna riflessione approfondita nel tentativo di capirne a fondo le ragioni. Sappiamo bene quanto la maggior parte dei media mainstream miri ad indirizzare le menti del proprio pubblico a riflettere solamente nei limiti di ciò che viene mostrato o discusso pubblicamente. E questo non aiuta certo a riflettere in modo serio e consapevole su molti aspetti degni di considerazione in una situazione di guerra e di paura generale. Chi siano i buoni e chi i cattivi sembra un’ovvietà vedendo gli uomini barbuti armati di kalashnikov con la faccia coperta, vestiti di nero, che uccidono in nome di Allah vittime innocenti di un Occidente civilizzato che grida alla pace ed invece subisce violenza. Siamo quotidianamente distratti dalla paura e dall’odio, dalla necessità di chiudere le porte per difenderci e puntare il dito inquisitore su chi secondo noi costituisce una minaccia, giudicando spesso attraverso inutili generalizzazioni, confusi da una visione univoca delle realtà. E allora può succedere che le risposte che invocano all’odio reciproco generato dalla paura abbiano la meglio sulle considerazioni basate sulla coscienza e la morale. Ma chi è il vero nemico? Si è parlato molto delle vittime innocenti dell’Occidente. Ma quando tocca alle vittime di attentati terroristici altrove il clamore mediatico si concentra ancora e soprattutto sulla conta delle vittime occidentali accidentalmente coinvolte. Triste realtà. Si è discusso a fondo degli aspetti religiosi implicati nelle azioni terroristiche. Vero che lajihad ha un fondamento nella religione islamica; falso che la maggior parte dei musulmani condivida l’idea di uccidere in nome di un Dio. Nessun Dio vuole odio e violenza; opinione condivisa dalla maggioranza dei musulmani ed anche pensiero comune alle religioni che hanno abbandonato un’interpretazione bigotta e guerrigliera delle sacre scritture. Perché ricordiamoci che anche i cristiani hanno combattuto le crociate indette da papi, uccidendo in nome di Dio. Dunque oggi la religione sarebbe un pretesto, non una vera motivazione, per trovare una spiegazione, o meglio per distrarre dalle cause, che sono molteplici, e che non risparmiano quell’Occidente civilizzato dall’esimersi dalle proprie responsabilità. L’Occidente è impegnato da anni in missioni di pace in paesi come Afghanistan, Iraq, Libia e Palestina. Ma per portare la pace c’è bisogno dei carri armati? Si parla poco della Siria ridotta in macerie, del mondo arabo che ogni giorno è testimone di stragi, di morti innocenti e di orrore. Eppure anche questa è una realtà contemporanea. Una realtà che purtroppo ci sembra lontana, ma che ci riguarda. Pag.6 Tutte quelle persone che fuggono dalla guerra, tutti quei morti nelle acque del Mediterraneo sono proprio come i ragazzi di Parigi, che non sono riusciti a fuggire da una furia omicida. E dove sono le vittime innocenti, uomini donne e bambini, non terroristi, rimasti uccisi nei raid a Raqqa? Il vero nemico è l’odio, l’interesse, il denaro. E chiunque sia incline a odiare, o a usare religione o discriminazione e razzismo, a rinnegare comprensione e rispetto, come pretesti per innescare una guerra ingiusta, perché nessuna guerra è giusta. Dovremmo sempre soffermarci a pensare all’odio e anche alle sue conseguenze, che siano pagate dai ragazzi in una serata parigina, o dai bambini siriani. Perché è questo il nemico da combattere. Perché in una guerra non ci sono vincitori o vinti. Perché non esistono vittime e carnefici se alle pallottole rispondiamo con le bombe. Perché piangeremo sempre le vittime degli ideali impazziti, persone comuni, i cittadini del mondo con le loro religioni, idee, culture, e vite, sottomesse alle decisioni dei loro sovrani, colpite dalle armi di chi combatte agli ordini dei propri padroni, mossi da propositi ingiustificati, che inneggiano all’odio e alla violenza per prevalere gli uni sugli altri, presunzione che dopo innumerevoli lezioni inflitte dalla storia ancora muove esseri umani ad uccidere altri esseri umani. Margherita Rossolini La dottoressa Margherita Rossolini ha studiato presso l'Università degli Studi Internazionali di Roma-UNINT e lavora come Traduttore/interprete presso: Self-Employed e GhostArk ed è anche Local Counselor presso Principal Relocation Company. Margherita ha studiato presso la nostra scuola ed ha conseguito,a pieni voti, il Diploma di perito aziendale e corrispondente in lingue estere. Queste sono le “notizie tecniche” che in una scheda vanno necessariamente date,tuttavia la mia curiosità mi ha spinta a chiedere alle colleghe ,che Margherita l'avevano conosciuta come studentessa del Corso Erica, qualche notizia meno formale. Ecco quello che ho scoperto. La professoressa Filomena Milazzo me l'ha descritta come una ragazza molto volitiva e amante dello studio e mi ha detto che tra le sue passioni c'era anche il Nuoto;parlando ho saputo che nuotava per la Virtus Nuoto di Poggibonsi proprio negli stessi anni in cui mio figli faceva agonismo per la stessa Società. Jacopo mi ha poi detto di ricordare benissimo quando lei nuotava nel gruppo allenato da Silvia Lazzeri! Questa sua passione l'ha portata ,nel 2010, a fare l'istruttrice di nuoto per bambini presso la Piscina Comunale della nostra città. Pag.7 La Voce degli studenti Parigi,un attacco all'Occidente 11 settembre 2001,abbattimento delle Torri Gemelle di New York, primo attacco all'Occidente;11 novembre 2015,attacco terroristico dell'ISIS a Parigi;la Storia si ripete, lo strazio anche!! Queste sono due date fondamentali che segnano la storia recente legata al terrorismo di matrice islamica. In Francia sono stati 130 i morti accertati ma molti dei feriti,352 in totale, sono ancora ricoverati e in grave pericolo di vita. Il numero dei morti causati dai sette attentati simultanei n è il dato più drammatico di quanto è successo,ma purtroppo non è il più sconvolgente;infatti ciò che colpisce è il fatto che l'ISIS sia riuscito ad infiltrarsi nelle città,fra noi. Tutte le forze di Polizia ed i Servizi segreti sono ancora alla ricerca dell'unico superstite fra gli attentatori,Salah,presente al Teatro Bataclan e poi fuggito forse in Belgio o a Marsiglia,non si sa perché ci sono stati centinaia di avvistamenti in posti diversi. La Francia ha risposto all'attacco lanciando delle bombe ,sulle quali era stato scritto “avec amour par Paris”, su di un deposito di armi ed un campo di addestramento dell'ISIS in Siria dove decine di bambini di età inferiore ai 15 anni erano sottomessi e costretti ad impugnare le armi. Un fatto importante da registrare è quello della paura che tutti i Paesi occidentali stanno provando,in particolare Belgio e Francia;la cosa ha spinto ad adottare misure di difesa estreme ed in alcuni casi le scuole hanno deciso di annullare le gite all'estero per paura di un attacco dell'ISIS. I parenti delle vittime sono ,giustamente,disperati e talvolta questa disperazione si trasforma in una vera e propria forma di razzismo verso i musulmani e la loro religione. Purtroppo queste persone,accecate dalla rabbia,non riescono a capire che l'ISIS e i musulmani sono due cose completamente opposte,dato che nel Corano (testo sacro musulmano) non è presente,secondo chi scrive,qualcosa che spinga ad uccidere chi non crede in Allah. Perciò non si deve essere razzisti nei confronti di persone di origine diversa,perché dobbiamo ricordare che i terroristi,spesso, sono persone nate e cresciute in Occidente,in Paesi non islamici,e poi sono partite per arruolarsi nell'ISIS. Seguendo le parole pronunciate dal presidente francese Holland subito dopo gli attentati dobbiamo stare attenti ma non avere paura,perché solo rimanendo forti riusciremo a superare anche questa situazione. Edoardo Bartoloni e Alessandro Calonaci IV A/AF Pag.8 La Voce degli studenti 13 novembre 2015:l'ISIS terrorizza la Francia e il Mondo intero Il 13 novembre ci sono stati a Parigi una serie di attacchi terroristici sferrati da circa otto persone comandate e coordinate dall'ISIS. Gli attacchi sono stati fatti simultaneamente in luoghi diversi nel centro cittadino della capitale francese e fra questi c'è stato lo Stade de France a Saint Denis, dove si stava giocando una partita amichevole tra le nazionali di Francia e Germania alla presenza del presidente della Repubblica francese Françoise Hollande. Alcuni attentatori si sono fatti esplodere, mentre altri hanno sparato senza pietà sulla gente. La più sanguinosa delle sparatorie è stata quella del Teatro Bataclan dove sono state uccise moltissime persone. Subito dopo gli attentati il presidente Hollande ha preso due decisioni:la prima è stata quella di chiudere le frontiere;la seconda quella di tranquillizzare i cittadini dicendo che la polizia era accanto a loro. Molti degli attentatori sono morti eccetto la “mente” della strage,Salah,che avrebbe dovuto farsi esplodere e non l'ha fatto perché gli è mancato il coraggio. Il terrorista fuggiasco sembra che si trovi in Belgio,comunque è giunta notizia che sono state arrestate tre persone a Bruxelles accusate di un ,presunto,coinvolgimento nei fatti di Parigi. La Francia e la Federazione Russa,infine,si sono alleate ed hanno dichiarato guerra all'ISIS iniziando i bombardamenti in Siria. C'è da augurarsi che non sia l'inizio di una nuova guerra mondiale! Daniele Bartolotta IV AAF Pag.9 Il fenomeno dell'immigrazione ieri ed oggi L'Italia come l'Europa è da sempre stata terra di emigranti e ora è diventata paese d'accoglienza. Proprio questo è il fattore che contribuisce all'uguaglianza tra le persone e alla mescolanza delle diverse culture. Solo pochi decenni fa erano milioni gli europei che emigravano negli Stati Uniti e buona parte di questi erano italiani, le circostanze erano diverse ma i numeri sono gli stessi. Milioni sono gli emigranti che quest'ultimi anni stanno salpando dalle coste del nord Africa e cercando aiuto ed rifugio nelle coste dell'Europa. Le sfaccettature dell'immigrazione sono tante, positive e negative e per questo gli europei non devono dimenticare che solamente pochi decenni fa emigrarono negli USA dove portarono le loro abitudini, le loro conoscenze e il loro “saper fare”. Pensiamo solo alla diffusione dei cibi italiani in America, o John Jacob Astor, un immigrato tedesco, che nel 1800 divenne la persona più ricca negli USA. Persino la lingua americana deriva dall'inglese ed è simile per il 93%. Questi sono i fattori che ci fanno capire quanto sia stata grande l'ondata di immigrati europei negli USA. Così come gli europei mescolarono la loro cultura e le loro abitudini con gli americani, così gli orientali ci propongono la cucina cinese, i magrebini ci insegnano l'arte del cous-cous e gli americani ci hanno portato i fast food. Questo fenomeno è dettato dalle difficili, talvolta impossibili, condizioni di vita nel continente africano, dall'idea che i potenziali immigrati hanno dell'Italia ovvero un paese felice, ricco, aperto e disponibile, dal fatto che l'Europa è ormai diventata per loro la terra promessa e dalla vicinanza dei due continenti. Diversa da quella che si aspettavano è l'accoglienza che essi ricevono in Europa; la crisi, la paura che gli immigrati possano portare tra loro esponenti jihadisti, la frustrazione per la mala organizzazione dell'Europa e dei singoli stati e l'indifferenza delle persone hanno fatto sì che la situazione sia sfuggita di mano a chi ha il potere e l'obbligo di trovare una sistemazione a queste persone che attualmente vagano per le strade europee. L'Italia, la Grecia e i Balcani in generale sono i paesi più colpiti dall'ondata migratoria. La difficoltà a gestire queste problematiche portano la gente ad avere paura e a discriminare tutti gli immigrati dimenticando però che cosa significa. Certamente per colpa di poche persone, in passato, per colpa dei mafiosi di “cosa nostra” in America Isola di Lampedusa 2015 tutti gli italiani erano considerati mafiosi e i tedeschi ,fuggiti dalla Germania prima e durante la seconda guerra mondiale, venivano chiamati nazisti nonostante fossero fuggiti perché non la pensavano così. Oggi nel 2015 sono milioni gli immigrati non in regola residenti in Europa e sono “milioni” le preoccupazioni dei cittadini europei. Kristjan Lleshi Pag.10 UNA GITA ALL’EXPO Expo Milano 2015 è l’ edizione italiana dell’Esposizione Universale che quest’anno è stata aperta per sei mesi, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015.Una meta molto ambita da tutti, infatti il 27 ottobre abbiamo fatto una gita scolastica all’Expo di Milano. Appena arrivati con l’autobus abbiamo trovato chilometri e chilometri di parcheggi stracolmi, e in lontananza vedevamo l’ingresso dell’Expo ed una lunghissima fila di persone in attesa di entrare. Dopo un paio di ore perse tra il fare la fila e i vari sistemi di sicurezza finalmente siamo riusciti a entrare nel “ famigerato” Expo! Entrando si è presentato davanti a noi lo spazio progettato da architetti di fama internazionale, tra cui Stefano Boeri, Ricky Burdett e Jacques Herzog, pensato come una vera e propria esposizione-giardino in cui aggirarsi tra padiglioni, alberi e giochi ad acqua. L’Expo Milano 2015 si articola su due grandi viali principali, il Cardo e il Decumano, attraverso cui è possibile accedere alle grandi aree tematiche nate per sviluppare al meglio il tema centrale: l’alimentazione. Appena arrivati ci siamo resi conto subito che vedere alcuni padiglioni sarebbe stato impossibile a causa delle file chilometriche che duravano anche più di due ore e così abbiamo dovuto fare delle scelte. Avevamo a disposizione solo qualche ora, dato che alle 18 il pullman ci aspettava per tornare a casa e così abbiamo scelto di vedere solo i padiglioni che avevano delle file più “umane. Per l’appunto durante tutta la giornata ne abbiamo visti solo cinque, e neanche dei più interessanti dato che all’interno di ognuno di questi vi erano quadri o statue oppure oggettistica del loro Paese; tutto veramente bello e istruttivo però l’idea che mi ero fatto di expo era quella di una grande esposizione nella quale si parlava di come migliorarci e non sprecare risorse del Pianeta e soprattutto pensavo di conoscere la cultura alimentare dei vari Paesi, ovvero sapere quali spezie coltivano, di che cosa si nutrono, quali piante e frutti consumano,eccetera. L’unico padiglione che, a mio parere, parlava di sostenibilità e spiegava un minimo come si è passati dai tempi rurali ai giorni nostri è il Padiglione Zero, che se si vuole guardare bene, effettivamente ha un senso. All'Expo di Milano mi è sembrato di assistere allo svolgimento di un classico compito in classe in cui la maggior parte degli alunni va fuori tema. Secondo me il tema generale è stato proprio toppato. Nulla da dire invece sull’architettura dei vari padiglioni, uno più spettacolare dell’altro, però purtroppo non era questo il tema dell’expo! A parte questa piccola critica è stata una giornata veramente fantastica, all’insegna della cultura e della tecnologia moderna che si è conclusa con uno splendido spettacolo dell’albero della vita che abbiamo goduto dalla terrazza del Padiglione Campari sorseggiando un bell’aperitivo. Tommy Laurino Pag.11 Stagione teatrale 2015-2016 TEATRO DEL POPOLO giovedì 5 novembre 2015 ore 21.00 venerdì 6 novembre 2015 ore 21.00 Associazione Culturale La Pirandelliana BISBETICA con Nancy Brilli regia di Cristina Pezzoli TEATRO BOCCACCIO mercoledì 18 novembre 2015 ore 21.00 Permàr - Archivio Diaristico Nazionale - dueL - La Piccionaia MILITE IGNOTO uno spettacolo di Mario Perrotta a cura di Pier Vittorio Buffa e Nicola Maranesi TEATRO POLITEAMA martedì 24 novembre 2015 ore 21.00 Arca Azzurra Teatro BENVENUTI IN CASA GORI di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti regia Alessandro Benvenuti TEATRO BOCCACCIO lunedì 7 dicembre 2015 ore 21.00 Mr. HENRY & Mme. SCHMUTZ di e con DUO FULL HOUSE (Henry Camus e Gaby Schmutz) TEATRO POLITEAMA giovedì 10 dicembre 2015 ore 21.00 Compagnia Gli Ipocriti - Fondazione Teatro della Pergola LA GATTA SUL TETTO CHE SCOTTA di Tennessee Williams - traduzione di Gerardo Guerrieri con Vittoria Puccini, Vinicio Marchioni regia di Arturo Cirillo TEATRO DEL POPOLO giovedì 17 dicembre 2015 ore 21.00 Compagnia Moliere - Teatro ABC LA LUPA di Giovanni Verga con Lina Sastri, Daniele Liotti regia Guglielmo Ferro TEATRO DEL POPOLO giovedì 7 gennaio 2016 ore 21.00 Officine del Teatro Italiano I SUOCERI ALBANESI di Gianni Clementi con Francesco Pannofino, Emanuela Rossi regia Claudio Boccaccini TEATRO DEL POPOLO mercoledì 13 gennaio 2016 ore 21.00 giovedì 14 gennaio 2016 ore 21.00 Agidi - Enfi Teatro CALENDAR GIRLS di Tim Firth con Angela Finocchiaro regia Cristina Pezzoli TEATRO POLITEAMA martedì 26 gennaio 2016 ore 21.00 a.ArtistiAssociati di Gorizia NUDI E CRUDI di Alan Bennett con Maria Amelia Monti e Paolo Calabresi regia Serena Sinigaglia TEATRO POLITEAMA martedì 2 febbraio 2016 ore 21.00 Goldenart production TRADIMENTI di Harold Pinter con Ambra Angiolini, Francesco Scianna regia Michele Placido TEATRO BOCCACCIO mercoledì 3 febbraio 2016 ore 21.00 TEATRO dello SBAGLIO con il TEATRO STUDIO di Grosseto FAR FINTA DI ESSERE GABER regia e scrittura di Cosimo Postiglione con Luca Pierini, Cosimo Postiglione e Mirio Tozzini TEATRO DEL POPOLO mercoledì 17 febbraio 2016 ore 21.00 Fondazione Teatro di Napoli EURIDICE ED ORFEO di Valeria Parrella con Michele Riondino, Federica Fracassi regia di Davide Iodice TEATRO POLITEAMA giovedì 18 febbraio 2016 ore 21.00 Officine del Teatro Italiano MODIGLIANI con Marco Bocci scritto e diretto da Angelo Longoni TEATRO DEL POPOLO venerdì 4 marzo 2016 ore 21.00 Compagnia Mauri Sturno QUATTRO BUFFE STORIE di Luigi Pirandello e Anton Cechov con Glauco Mauri, Roberto Sturno TEATRO DEL POPOLO martedì 8 marzo 2016 ore 21.00 mercoledì 9 marzo 2016 ore 21.00 Compagnia della Rancia CABARET testo di Joe Masteroff basato sulla commedia di John Van Druten e sui racconti di Christopher Isherwood con Giampiero Ingrassia, Giulia Ottonello, Mauro Simone regia Saverio Marconi TEATRO POLITEAMA martedì 15 marzo 2016 ore 21.00 Compagnia Opus Ballet, 2012, con il sostegno della Regione Toscana in collaborazione con Compagnia Petrillo Danza ed Elsinor Teatro Stabile d'Innovazione IL LAGO DEI CIGNI coreografie e regia Loris Petrillo interpretazione Compagnia Opus Ballet diretta da Rosanna Brocanello Pag. 12 TEATRO BOCCACCIO martedì 22 marzo 2016 ore 21.00 Infinito srl LA REGINA DADA con Stefano Bollani e Valentina Cenni musiche di Stefano Bollani TEATRO DEL POPOLO giovedì 31 marzo 2016 ore 21.00 dell'Umbria - Teatro Stabile del Veneto 7 MINUTI di Stefano Massini con Ottavia Piccolo regia Alessandro Gassman TEATRO POLITEAMA martedì 5 aprile 2016 ore 21.00 Teatro Franco Parenti GLI INNAMORATI di Carlo Goldoni con Marina Rocco, Matteo De Blasio regia Andrée Ruth Shammah TEATRO BOCCACCIO mercoledì 6 aprile 2016 ore 21.00 Sud Costa Occidentale ACQUASANTA - Trilogia degli occhiali testo e regia Emma Dante con Carmine Marignola Fuori abbonamento 2015-2016 TEATRO POLITEAMA venerdì 20 novembre 2015 ore 21.30 Teatro della Toscana LA PROSSIMA STAGIONE - Spettacolo da leggere da un'idea di Luca Dini e Michele Santeramo di e con Michele Santeramo TEATRO DEL POPOLO domenica 22 novembre 2015 ore 16.00 Corale Vincenzo Bellini - Fabbrica D'Opera TOSCA libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica bianche Viviana Apicella regia Alberto Paloscia TEATRO BOCCACCIO sabato 12 dicembre 2015 ore 16.00 L'ALBERO DELLA FELICITÀ di e con Giacomo Verde teatrino olografico realizzato da Silvia Avigo computer grafica di Giacomo Verde progetto sostenuto da SPAM! rete per le arti contemporanee TEATRO POLITEAMA sabato 23 gennaio 2016 ore 16.00 Teatro a Merenda XXI edizione - Rassegna di Teatro per bambini e famiglie L'OMINO DELLA PIOGGIA di e con Michele Cafaggi regia Ted Luminarc TEATRO DEL POPOLO domenica 20 marzo ore 16.00 Corale Vincenzo Bellini - Fabbrica D'Opera CAVALLERIA RUSTICANA Musiche di Pietro Mascagni con Silvia Pacini, Simone Frediani, Romano Martinuzzi e Corale Bellini, Corale Verdi Stagione concertistica 2015-2016 TEATRO POLITEAMA mercoledì 23 dicembre 2015 ore 21.00 Orchestra della Toscana CONCERTO DI NATALE DONATO RENZETTI, direttore Andrea Tacchi, violino - Bach/Respighi - Tre Corali - Maxwell Davies - A spell for Green Corn: The MacDonald Dances - Dvořàk - Sinfonia n. 8 op. 88 giovedì 14 gennaio 2016 ore 21.00 Orchestra della Toscana ASHER FISCH, direttore - Ligeti - Melodien, per orchestra (1971) - Mahler - sinfonia n. 5 versione per orchestra da camera di Klaus Simon (2014) sabato 5 marzo 2016 ore 21.00 Orchestra della Toscana DANIELE RUSTIONI, direttore Beatrice Rana, pianista - Kodàly - Danza di Galànta (1933) - Chopin - Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 11 - Beethoven - Sinfonia n. 4 op. 60 giovedì 21 aprile 2016 ore 21.00 Orchestra della Toscana GAETANO D'ESPINOSA, direttore Emmanuel Rossfelder, chitarra Michele Marasco, flauto - Busoni - Divertimento per flauto e orchestra op. 52 - Rodrigo - Concerto d'Aranjuez - Dvořàk - Sinfonia n. 7 op. 70 mercoledì 25 maggio 2016 ore 21.00 Orchestra della Toscana DANIELE RUSTIONI, direttore Francesca Dego, violinista - Rossini - L'italiana in Algeri, ouverture - Paganini - Concerto n. 1 per violino e orchestra op. 6 - Schumann - Sinfonia n. 3 op. 97 'Renana' Pag.13 Recensione teatrale TEATRO POLITEAMA di Poggibonsi martedì 24 novembre 2015 ore 21.00 BENVENUTI IN CASA GORI di Ugo Chiti e Alessandro Benvenuti con ALESSANDRO BENVENUTI regia di Alessandro Benvenuti “Benvenuti in casa Gori” è lo spettacolo che ha aperto la stagione teatrale poggibonsese, martedì 24 novembre, e che ha letteralmente riempito la sala maggiore del Politeama. Sold out da giorni, era ormai un successo annunciato. L'atto unico giostra tutto intorno alla ”cronaca di un pranzo di Natale, realmente accaduto il 25 dicembre del 1986, in casa della famiglia Gori, domiciliata in Pontassieve. Quel giorno santo, intorno al desco si ritrovano riuniti in dieci: il novantenne Annibale Papini; Gino Gori ,il capofamiglia; sua moglie Adele; il loro figlio Danilo; Cinzia, la di lui fidanzata; Bruna,la secondogenita di Annibale; Libero, suo marito; Sandra, la loro figlia; Luciano, il marito di quest'ultima e la piccola Samantha di due anni, frutto del matrimonio di Sandra e Luciano. Quel giorno, sarebbe dovuto essere presente Carol Wojtyla; ma quel giorno il Santo Padre, strano a dirsi, si fece attendere in televisione più del dovuto. E fu proprio aspettando l'Urbi et Orbi che i dieci, in mancanza di un'alternativa ragionata, non poterono fare a meno di ingannare il tempo tirando fuori il catalogo dei loro problemi esistenziali; e che non fossero tutti rose e fiori apparve chiaro quasi subito.” Questa è in sintesi la trama di questa prova d'attore,perché va sottolineato che in scena ,da par suo, c'era soltanto Alessandro Benvenuti il quale con straordinaria abilità ha regalato agli spettatori un'ora abbondante di gustose risate, senza che l'attenzione sia mai stata distolta dai personaggi i quali sono sembrati quasi prendere forma accanto a lui. Noi,che per la prima volta andavamo a teatro, siamo rimasti entusiasti non solo per la straordinaria capacità ,dimostrata da Benvenuti, di cambiare in pochi attimi personaggio e voce,ma anche perché ci siamo veramente divertiti. Roberta Santonastaso Andrea Verdiani Pag.14 Il Vesuvio :la storia racconta… Il Vesuvio è un vulcano esplosivo in stato di quiescenza dal 1944, situato nel versante orientale della città di Napoli, nel territorio dell'omonimo parco nazionale istituito nel 1995. La sua altezza, aggiornata al 2010, è di 1.281 metri sul livello del mare. Esso sorge all'interno di una caldera di 4 km di diametro. Quest'ultima rappresenta ciò che è rimasto dell'ex edificio vulcanico (Monte Somma)dopo la grande esplosione del 79 d. C., che determinò il crollo del fianco sud-orientale in corrispondenza del quale si è successivamente formato il cratere attuale. È attualmente l'unico vulcano di questo tipo attivo di tutta l' Europa continentale. È fra i vulcani più rischiosi e studiati nel mondo e ciò è dovuto al fatto che sulle sue pendici e nelle vicinanze abitano circa tre milioni di persone e le conseguenze di un'eruzione sarebbero estremamente devastanti. La terribile esplosione del 79 d. C. L'eruzione del 79 d. C. è senza dubbio la più nota eruzione del Vesuvio e forse la più nota eruzione vulcanica della Storia. In epoca romana, all'inizio del primo millennio, il Vesuvio non era considerato un vulcano attivo e alle sue pendici sorgevano alcune fiorenti città, che si erano sviluppate grazie alla bellezza e alla fertilità dei luoghi. Nel 62 d. C. l'area vesuviana fu colpita da un forte terremoto, che provocò il crollo di molti edifici e produsse danni anche a Nocera e a Napoli. All'epoca non fu ipotizzata alcuna relazione tra il terremoto e la natura vulcanica dell'area. Il 24 agosto dell'anno 79 d. C. il Vesuvio rientrò in attività dopo un periodo di quiete durato probabilmente circa otto secoli, riversando sulle aree circostanti, in poco più di trenta ore, circa 4 Km³ di magma sotto forma di pomici e cenere. L'eruzione ebbe inizio intorno all'una del pomeriggio del 24 agosto con l'apertura del condotto a seguito di una serie di esplosioni derivanti dall'immediata volatilizzazione dell'acqua della falda superficiale venuta a contatto con il magma in risalita. Successivamente una colonna di gas, ceneri, pomici e frammenti litici si sollevò per circa 15 km al di sopra del vulcano. Questa fase dell'eruzione si protrasse fino all'incirca alle otto del mattino successivo, e fu accompagnata da frequenti terremoti. Approfittando nella notte di una apparente pausa nell'attività eruttiva, molte persone fecero ritorno alle case che erano state lasciate incustodite. Ma furono sorprese nella mattinata dalla ripresa dell'attività durante la quale si verificò il collasso completo della colonna eruttiva, che determinò la formazione di flussi piroclastici che causarono la distruzione totale dell'area di Ercolano, Pompei e Stabia. Nella parte terminale dell'eruzione, avvenuta probabilmente nella tarda mattinata del 25 agosto, continuarono a formarsi flussi piroclastici i cui depositi seppellirono definitivamente le città circostanti, mentre una densa nube di cenere si disperdeva nell'atmosfera fino a raggiungere Capo Miseno. Gennaro Petito Pag.15 Un giorno memorabile 17 novembre 1869 INAUGURAZIONE DEL CANALE DI SUEZ Il Canale di Suez, è un canale artificiale navigabile situato in Egitto, ad ovest della penisola del Sinai, tra Porto Said sul mar Mediterraneo e Suez sul Mar Rosso. Il canale è composto da due tratte, a nord e a sud del Grande Lago Amaro e venne realizzato dal francese Ferdinando de Lesseps su progetto dell'ingegner Luigi Negrelli,di nazionalità austriaca, ma di lingua italiana poiché nato in Trentino, che nel XVIII sec. apparteneva alla Contea del Tirolo. Il canale permette la navigazione diretta dal Mediterraneo all'oceano Indiano, evitando così di circumnavigare l'Africa lungo la rotta del capo di Buona Speranza, come si era fatto fino alla sua apertura avvenuta il 17 novembre 1869. Prima della costruzione del canale alcuni trasporti venivano L'ingegner Luigi effettuati sulla rotta del canale (non ancora esistente) Negrelli scaricando le navi e trasportando le merci via terra dal Mediterraneo al Mar Rosso (o viceversa), dove venivano reimbarcate. Al momento della sua costruzione esso misurava 164 km di lunghezza, 8 m di profondità, 53 m di larghezza e consentiva il transito di navi con pescaggio massimo di 6,7 m. In seguito ai lavori di allargamento avvenuti nel 2010 il canale misura: 193,30 km di lunghezza, 24 m di profondità, 205/225 metri di larghezza e consente il transito di navi con pescaggio massimo di 20,12 m. Vi racconto adesso la storia di questo importante Canale. Secondo le Storie del greco Erodoto, intorno al 600 a. C. il faraone Nekao II intraprese lavori di scavo, senza però terminarli;cosa che invece riuscì al re persiano Dario I, il conquistatore dell'antico Egitto,che commemorò la sua opera con diverse steli di granito disposte sulle rive del Nilo. Fra queste quella di Kabret, a 200 km da Pie, dice: « Il re Dario ha detto: io sono persiano. Oltre alla Persia, ho conquistato l'Egitto. Ordinai di scavare questo canale dal fiume chiamato Nilo che scorre in Egitto al mare che inizia in Persia. Quando questo canale fu scavato come io avevo ordinato, navi sono andate dall'Egitto fino alla Persia, come io avevo voluto.» Il canale fu restaurato dal faraone ellenistico Tolomeo II nel 250 a. C.Nel 30 a. C., come ci racconta Plutarco nella Vita di Marco Antonio, la regina Cleopatra d'Egitto aveva tentato di far passare quello che restava della sua imponente flotta, dopo la battaglia di Azio, attraverso il canale di Suez, per avere accesso al Mar Rosso,ma non vi riuscì perché il canale era stato insabbiato. Pag.16 La regina tentò allora di far trasportare le sue navi, cariche del tesoro d'Egitto, su dei tronchi, ma a causa delle ostilità di alcune tribù, che diedero fuoco alle prime navi, dovette desistere anche da questo ambizioso progetto. Il canale divenne completamente inutilizzabile in epoca imperiale come racconta lo storico Plinio il Vecchio ne La Storia Naturale descrivendone i tentativi di costruzione, senza tuttavia mostrare di essere a conoscenza del fatto che fosse stato in funzione. Nel corso dei successivi 1000 anni il canale fu più volte modificato, distrutto e ricostruito, fino al definitivo abbandono del progetto di costruzione nell' VIII secolo, sotto il califfo abbaside Al-Mansur. Già nel 1504 alcuni mercanti veneziani proposero ai sultani mamelucchi regnanti in Egitto di collegare il Mar Rosso con il Mediterraneo tagliando l'istmo di Suez. E di questa possibilità parlò nel 1568 con il gran visir Mehmed Pascià, senza tuttavia far nulla di concreto. Nel 1799, durante la spedizione in Egitto, il generale francese Napoleone Bonaparte contemplò l'idea di costruire un canale, ma un rilievo preliminare concluse erroneamente che il dislivello fra i due mari era di 10 metri, il che avrebbe reso necessario un sistema di chiuse. Nel 1833 un primo progetto di canale fu presentato al viceré d'Egitto Mehmet Ali da Barthelemy Prosper Enfantin, imprenditore, scrittore e pubblicista francese, nonché seguace di Saint-Simon. Nonostante il disinteresse egiziano, i Saint-simoniani costituirono nel 1846 una "Société d'étude pour le canal de Suez", che rilevò con grande precisione la topografia della zona del canale, dimostrando che la differenza d'altitudine tra le superfici dei due mari era trascurabile. Questo fu un risultato molto importante perché, rendendo superflue le chiuse, consentiva un costo di costruzione assai minore. Ridotto il rischio di costruzione, rimaneva il rischio di esercizio: il canale imponeva la navigazione a vapore (o comunque a motore), ma solo il 5% delle navi del 1860 ne era equipaggiato. Come dicevamo Barthélemy Prosper all'inizio ,il progetto definitivo fu redatto da Luigi Negrelli e nel Enfantin 1854 Ferdinand de Lesseps, diplomatico francese in Egitto dal 1830, ottenne una concessione da Sa'id Pascià, Khedivè d'Egitto al fine di costituire una società che costruisse un canale marittimo aperto a navi di ogni nazione e lo gestisse, affittando la terra per 99 anni.I lavori di scavo e poi di costruzione,con macchinari appositamente concepiti per l'opera, iniziarono infine il 25 aprile 1859 e terminarono nel 1869 ad opera della “Compagnie Universelle du Canal Maritime de Suez”, costituitasi il 15 dicembre 1858, e diretta da Ferdinand de Lesseps. Il canale, costato il doppio delle stime originali, fu di proprietà del governo egiziano (44%) e della Francia (attraverso più di 20.000 azionisti), mentre altre grandi potenze si mostrarono molto scettiche sulla redditività dell'opera. La prima nave attraversò il canale il 17 febbraio 1867, ma il canale venne inaugurato il 17 novembre 1869 alla presenza dell'imperatrice Eugenia con una cerimonia sfarzosa, per la quale Pag.17 Johann Strauß jr compose la Egyptischer-Marsch (Marcia egizia).Per l'inaugurazione, il kedivè d'Egitto aveva chiesto a Giuseppe Verdi di comporre un inno, ma Verdi, restio a comporre musica d'occasione, aveva rifiutato; i contatti con Verdi comunque continuarono, e culminarono con la composizione dell'Aida, andata in scena al Teatro khediviale dell'Opera del Cairo il 24 dicembre del 1871. Il canale ebbe un effetto immediato e fondamentale sui commerci mondiali e giocò un ruolo importante per lo sviluppo della navigazione a vapore e nell'aumento della penetrazione europea in Africa, specialmente quella orientale, che venne ben presto spartita tra le potenze europee. Il successo del canale incoraggiò i francesi ad imbarcarsi nella costruzione del canale di Panamá, impresa che però non riuscirono a completare. Nel 1875 il debito estero dell'Egitto costrinse Isma'il Pascià, successore di Sa'īd, a vendere, per 4 milioni di sterline, la quota del suo paese al Regno Unito, che così si assicurò il controllo della rotta delle Indie. Nel 1882, durante una guerra civile, le truppe britanniche vennero dislocate per proteggere il canale e da allora la presenza inglese fu una costante tanto che ,il 29 ottobre 1888, la Convenzione di Costantinopoli confermò la neutralità del canale (sotto protezione britannica), dichiarandolo «libero e aperto, in tempo di guerra come in tempo di pace, a qualsiasi nave civile o militare, senza distinzione di bandiera». L'importanza strategica, nonché commerciale, del Canale di Suez è indubbia, tanto che nel corso della Storia recente è stato oggetto di battaglie. Durante la Prima guerra mondiale,infatti, ci fu il tentativo (ovviamente non riuscito),il 2 febbraio 1915, dell'Impero Ottomano,alleato della Prussia,di strappare il controllo del canale agli inglesi in quella che viene ricordata come la Campagna del Sinai e della Palestina. In tempi molto recenti il canale di Suez è stato ampliato e il 6 agosto 2015 è stato inaugurato il nuovo tratto. Grazie a questo ampliamento, 97 navi potranno ,ogni giorno, transitare rispetto alle attuali 49, riducendo anche il tempo di transito,stimato in 6-7 ore, e non ci saranno limiti nella dimensione delle navi. Ciò consente un incremento della convenienza del passaggio attraverso Suez anche per alcune rotte Asiatiche che attualmente si servono del passaggio attraverso Panama. L'opera rafforza infatti la direttrice Europa-MediterraneoSuez-Golfo, che collega l'Asia alla costa orientale degli Stati Uniti,tanto che l'Italia stessa se ne avvantaggerà soprattutto in quei porti,La Spezia -Genova-Gioia Tauro, che ricevono,già adesso, una quota importante dei traffici via Suez e che dovranno necessariamente adeguarsi al maggior numero di navi in transito. Andrea Verdiani Pag.18 Il Presepe vivente di Casole d'Elsa In occasione del prossimo allestimento del Presepe vivente di Casole d'Elsa,il paese in cui abito,voglio parlare non solo di questa nostra tradizione decennale ma anche di ciò che il presepe rappresenta per la religione cristiana. Breve storia del presepe Il presepe vivente (o presepio vivente) secondo la tradizione cristiana è la rappresentazione, con l'impiego di figuranti umani, della nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della natività. Il primo presepe vivente della storia fu opera di San Francesco d'Assisi e fu allestito nel borgo di Greccio, presso Rieti, nel 1223. Da allora, la tradizione si è diffusa nel resto d'Italia e negli altri Paesi cristiani. Oggi, i presepi viventi sono organizzati pressoché in tutto il mondo occidentale cristiano. Il periodo in cui vengono svolti è quello delle festività natalizie. Ad organizzarli sono, per lo più, intere città,frazioni (o loro quartieri) e i figuranti sono solitamente loro abitanti. L'ambientazione non è necessariamente quella dell'epoca della nascita di Cristo e spesso il presepe vivente costituisce l'occasione per mostrare antichi mestieri del luogo ormai quasi scomparsi. Parliamo adesso del presepe allestito a Casole d'Elsa. Casole D’Elsa è un piccolo paese toscano posto sulla cima di una collina ed i suoi abitanti sono molto impegnati nel sociale e nel volontariato. L’ Associazione “Casoleventi” è nata con lo scopo di allestire e promuovere il “Presepe vivente”. La rappresentazione della natività di Cristo si svolge ,ormai, da una decina di anni con cadenza biennale,e si svolge durante le festività Natalizie per concludersi il giorno dell’Epifania. La sacra rievocazione è ambientata in una larga parte del centro storico, lungo un percorso che si sviluppa nella parte medioevale, passando attraverso vicoli e piazzette dove sono collocate cantine e altri locali caratteristici, già suggestivi per conto proprio. Questi ambienti sono addobbati utilizzando materiali poveri, “con una grande cura nella ricostruzione dei particolari e nel rispetto delle tradizioni del tempo passato, senza trascurare nessun dettaglio”. Per l'edizione di quest'anno è stato progettato un nuovo percorso, ancora più suggestivo e ricco di nuove rappresentazioni con oltre 250 comparse. Gli spazi sono predisposti con “allestimenti scenografici di grandissimo effetto che creano l’atmosfera di un mondo antico animato da attori improvvisati per l’occasione: bambini, adulti Pag.19 ed anziani del luogo, calati quasi magicamente al tempo della Natività”. Gli abiti che indossano, in perfetta sintonia con l’epoca medievale, sono realizzati con molta accuratezza direttamente dall'Associazione“Casoleventi” . La scenografia si articola in modo da rappresentare quanto più verosimilmente, quella che poteva essere la vita quotidiana di quel periodo storico. Lungo il percorso è aperta un’osteria e le botteghe artigiane ,dove si esercitano i mestieri tipici di allora come la filatura, la colorazione della lana,la cottura del pane e altro ancora. In un chiostro medioevale è allestito il “Castello di Erode”. All’esterno si trovano la piazza del mercato, un caravanserraglio per il riposo dei viandanti e ,sparsi un po’ dovunque, soldati, pastori con i loro animali, maniscalchi, lupanare, artisti ed altri personaggi affaccendati in attività varie. Il percorso si articola secondo uno schema logico che si conclude alla Capanna della Natività. Il giorno dell'Epifania la scenografia si completa con l’arrivo dei Re Magi, a dorso dei cammelli (veri), con i doni per il Bambino Gesù. “Nulla è lasciato al caso: gli animali sono reali, le mercanzie sono merce fresca, gli arredi accuratamente fedeli al periodo rappresentato. L’atmosfera dell’ambiente è veramente unica ed è resa particolarmente struggente dall'illuminazione a fiaccole, dai profumi e dagli aromi diffusi nell’aria e dalla musica di sottofondo che accompagna il visitatore lungo tutto il percorso. Tutto quanto avviene poi con una tale naturalezza da dare al visitatore la sensazione di una perdita del tempo reale”. Siamo certi che si tratta di una cosa veramente particolare che si distingue nettamente dalle altre rievocazioni della Natività. Da casolese voglio ricordare con orgoglio che il Presepe Vivente di Casole d’Elsa ha ricevuto riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato giudicato il migliore d’Italia. L’Amministrazione Comunale ha deciso di dare una connotazione particolare alla manifestazione presentando il progetto “Casole d’Elsa città del presepe Vivente”. “Un marchio” - ha dichiarato il Sindaco Piero Pii - “che distinguerà il nostro Comune, già conosciuto per il grande Presepe Vivente allestito nelle feste di fine anno. Questa è un ’importante occasione, alla quale partecipa tutta la popolazione;è apprezzato per la sua storia e la sua tradizione, oltre che per l’elevato valore scenografico. Sono rare in Italia e nel mondo le realtà che accolgono e si qualificano come Città del Presepe Vivente. La possibilità di distinguerci con questa denominazione è, quindi, un’opportunità che eleva il Comune ad un’attrattiva per tutti i flussi che si muovono attirati da queste manifestazioni”. Fabrizio Giacomini Pag.20 La festa delle Forze Armate La Festa delle Forze Armate italiane viene celebrata ogni anno il 4 novembre in ricordo della vittoria della Grande Guerra e dell'Unità nazionale. Istituita nel 1922 è stata sino al 1977 un giorno festivo a tutti gli effetti. Dall'anno successivo, a causa della riforma del calendario delle festività nazionali , la festa è stata trasformata in "festa mobile" e da allora cade la prima domenica di Novembre ma grazie all'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi è tornata importante e celebrata con i dovuti onori. In occasione della Festa delle Forze Armate le più alte cariche dello Stato si recano all'Altare della Patria per rendere omaggio al Milite Ignoto,la cui salma riposa a Roma presso il Vittoriano. Questa ricorrenza è celebrata solennemente anche al Sacrario di Redipuglia ,dove riposano le salme dei caduti della guerra del '15-'18 e a Vittorio Veneto, laddove si svolse l'ultima grande battaglia sul fronte italiano ,nel 1918, tra l’esercito italiano e quello austro-ungarico. In occasione di questa giornata, inoltre, è prassi che il Presidente della Repubblica ed il Ministro della Difesa mandino a tutte le Forze Armate italiane un messaggio di auguri e di riconoscenza a nome di tutto il Paese. Altre celebrazioni importanti della festa hanno luogo a Trento, Trieste. Dal 1946 durante questa festa è una pratica diffusa quella di aprire al pubblico le caserme, per favorire l'incontro fra i militari e i civili e non di rado sono organizzate anche esposizioni di armamenti e mostre riguardanti in particolare la Grande Guerra. Adesso vi do qualche informazione sulle quattro Forze Armate dello Stato italiano e per non far torto a nessuno andrò in ordine alfabetico. Aeronautica Militare È senz’altro la più moderna delle quattro, anche solo per il fatto che l’aviazione ha compiuto i primi passi nel 1903 con i fratelli Wright; tuttavia l’Italia è stata la prima nazione europea ad utilizzare il mezzo aereo in azioni militari nel 1911 durante la guerra di Libia. I record dell’ Aeronautica Militare sono molteplici. Voglio ricordare: la 91^ Squadriglia, chiamata opportunamente “Squadriglia degli Assi”, che annoverava aviatori del calibro di Francesco Baracca, Silvio Scaroni, Pier Ruggero Piccio, Ruffo di Calabria, i quali fecero imprese memorabili durante la Grande Guerra; Giulio Douhet, il più importante teorico del “potere aereo” le cui dottrine del “dominio dell’aria” sono valide ancora oggi e su di esse sono state modellate le forze aeree di tutto il Mondo, incluse quelle statunitense e britannica; le imprese trionfali che portarono formazioni di velivoli italiani, gli idrovolanti S.55, capitanate da Italo Balbo, ad ammarare nella baia di Rio de Janeiro nel 1931 e di New York nel 1933;i record di velocità, di altezza, di volo senza scalo, di volo rovescio; i primati ,più di cento, conquistati in una decina d’anni. ( nel 1939 l’Italia deteneva 33 degli 84 primati contemplati dalla Federazione Aeronautica Internazionale -ndr ) Pag.21 Arma dei Carabinieri Le origini del corpo risalgono al giugno 1814, da un'idea avuta da Vittorio Emanuele I di Savoia durante un soggiorno a Cagliari, concretizzatasi il 13 luglio di quello stesso anno. I compiti di polizia erano stati svolti dai Dragoni di Sardegna, corpo creato nel 1726 e composto da volontari, mentre parallelamente andava sviluppandosi il progetto di un apposito Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza. Come abbiamo accennato fu il re sabaudo ,una volta rientrato a Torino, che promulgò le Regie Patenti, allo scopo di fornire al suo Regno un corpo militare con compiti di polizia, simile alla Gendarmerie francese. Il primo generale fu Giuseppe Thaon di Revel, chiamato a ricoprire la più alta carica dei Carabinieri il 13 agosto 1814. I Carabinieri devono il loro nome all'arma che avevano in dotazione: la carabina, ancora utilizzata fino ad alcuni anni fa esclusivamente nelle cerimonie, e ultimamente sostituita dal più moderno fucile d'assalto Beretta AR 70/90. Essi raccoglievano l'eredità dei Reali Cavalleggeri che, a loro volta discendendo dal corpo dei Cacciatori Reali (poi riuniti nel Corpo dei Moschettieri di Sardegna), avevano maturato ragioni d'onore nella lotta al brigantaggio in Sardegna. Da un punto di vista militare, si trattava di un corpo di fanteria leggera, e dunque più elitario rispetto a un corpo di fanteria di linea; il primo personale arruolato fu infatti selezionato nell'eccellenza dei reparti piemontesi e per molto tempo restò un corpo d'élite (si pensi, ad esempio, che tutti i Carabinieri dovevano saper leggere e scrivere, capacità al tempo davvero minoritarie). Voglio ricordare attraverso le parole utilizzate da Ministero della Difesa l’origine della loro divisa: ”I Carabinieri avevano una bella uniforme turchina, guarnita di alamari d'argento, e indossavano un cappello a due punte, chiamato popolarmente "lucerna", con un pennacchio (dal 1833) blu e rosso: colori ancor oggi ricorrenti nella simbologia dell'Arma, non solo nelle uniformi, ma anche nello stemma araldico e nelle livree delle moto e delle auto di servizio. Il blu rappresenta la nobiltà dell'Istituzione, il valore militare, la fedeltà, la giustizia, l'amor di patria, mentre il rosso l'audacia, il coraggio, il sacrificio. Tale uniforme, nelle sue linee generali, è tuttora indossata per cerimonie di particolare solennità.” I Carabinieri diventarono "Arma" l'8 maggio 1861, raggiungendo il rango delle suddivisioni principali del Regio Esercito, quali Fanteria, Artiglieria, Cavalleria; e poiché venne definito che essi erano la prima Arma dell'Esercito, divennero "l'Arma" per antonomasia. Nel 2000,infine,essa è stata elevata al rango di “forza armata autonoma”, con collocazione nell'ambito del Ministero della Difesa, avente anche funzioni di polizia. L'attuale comandante è il Generale di corpo d'armata Tullio Del Sette. Esercito Italiano L'Esercito Italiano (EI) è la componente principale e più antica delle quattro forze armate italiane. Nato come Regio Esercito nel 1861, in occasione dell'unità d'Italia, dal nucleo dell’ Armata Sarda, assunse la denominazione attuale dopo la nascita della Repubblica Italiana avvenuta nel 1946. Le importanti riforme attuate dallo Stato Maggiore di Vittorio Emanuele II per riconvertire la vecchia Armata Sarda nel primo Esercito Italiano, iniziarono appena conclusa la seconda guerra di indipendenza, alla fine del 1859. Il piccolo esercito regionale del Re di Sardegna non era più sufficiente ad assolvere i complessi compiti che invece avrebbe dovuto affrontare il nuovo esercito a base nazionale. Le operazioni di riunione, di tutte le forze militari disponibili nel Paese iniziarono negli ultimi mesi del 1859 concludendo una prima fase organizzativa nel marzo del 1861. Pag.22 Infatti fu allora che, con la nota n. 76 del 4 maggio 1861, il Ministro Fanti rese “noto a tutte la Autorità, Corpi ed Uffici militari che d'ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione d'Armata Sarda'' . Prima che anche i due restanti eserciti preunitari, il Borbonico ed il Garibaldino, venissero integrati, l'Esercito presentava una struttura basata su cinque Corpi d'Armata, dei quali quattro erano formati ognuno da tre divisioni, ciascuna con due brigate di Fanteria, due battaglioni di Bersaglieri e tre batterie d'Artiglieria, più una brigata di Cavalleria su tre reggimenti. Fuori dai corpi d'armata c'era un'altra divisione di Cavalleria con quattro reggimenti e due batterie a cavallo. I reggimenti di Fanteria e Cavalleria erano rispettivamente ordinati su quattro battaglioni/squadroni. L'Artiglieria comprendeva un totale di otto reggimenti di cui il 1° era di pontieri e operai, il 2° 3° e 4° appartenevano all'Artiglieria da piazza su 12 compagnie ciascuno; il 5°, 6°, 7° ed 8°, erano "da campagna" con 12 batterie ciascuno. Le batterie a cavallo erano parte del 5° reggimento. Terminata la fase di transizione del secondo dopoguerra, periodo durante il quale alcune unità erano ancora sotto il controllo Alleato, l'ingresso dell'Italia nella NATO comportò per l'Esercito una riorganizzazione e un ammodernamento in funzione di contrasto a un'eventuale azione militare da parte delle forze del Patto di Varsavia. I mutevoli scenari a livello internazionale hanno fatto sì che l'Esercito Italiano partecipasse inoltre a varie missioni di pace sotto egida ONU o NATO, quale ad esempio la missione Ibis in Somalia cominciata nel 1992 nell'ambito della missione UNITAF o l' UNMIBH in Bosnia ed Erzegovina, durata dal 1995 al 2002. Marina Militare La nostra nazione può vantare, sin dall'antichità, un efficiente e rapido sviluppo della navigazione. La Marina italiana nacque il 17 novembre 1860 con l'unificazione della Marina Sarda con le Marine Borbonica (che andò poi a costituire la gran parte della futura Regia Marina del Regno d'Italia), Toscana e Pontificia e successivamente assunse la denominazione di "Regia Marina" il 17 marzo 1861, a seguito della proclamazione del Regno d'Italia da parte del Parlamento di Torino. Dopo la disfatta subita a Lissa il 20 luglio 1866 ,durante la terza guerra d’indipendenza, essa fu impegnata prima nella guerra italo-turca e poi nella prima guerra mondiale; in quest'ultima, essa non partecipò mai ad alcuna vera e propria "battaglia navale" contro la flotta austro-ungarica, ma famose sono rimaste le azioni di quella che diventò in seguito la X Flottiglia MAS. Nel primo dopoguerra venne avviato un grande progetto di ammodernamento e ampliamento della flotta la quale però venne sconfitta dalla British Royal Navy nelle numerose battaglie che furono combattute tra il 10 giugno del 1940 e il 2 maggio 1945 che gli storici ricordano come Battaglia del Mediterraneo. Dal 1946, in seguito alla proclamazione della Repubblica, la Regia Marina ha assunto la denominazione di Marina Militare. Roberta Santonastaso Pag.23 IL VOLONTARIATO UNA OTTIMA OPPORTUNITA' PER TUTTI Miei carissimi lettori vi voglio parlare di una cosa che mi sta particolarmente a cuore. Voglio raccontarvi di una delle migliori esperienze che abbia mai vissuto: il volontariato. A Luglio sono entrato nel Progetto di Servizio Civile Nazionale presso la Pubblica Assistenza di Poggibonsi e posso dire che è un’esperienza che merita di essere vissuta. In questo nostro Mondo la legge che, purtroppo, prevale è “Primo prossimo, me stesso”; ma, proprio per via di questo cattivo pensiero, ritengo che sia giusto dedicare un po’ del proprio tempo a chi ne ha veramente bisogno, a quelle persone che ogni giorno vivono in condizioni di salute non ottimali, a quelle persone che hanno tante difficoltà e che vedono in noi un grande aiuto, una possibilità per non pensare ai problemi che li affliggono. Leggendo queste parole so che molti di voi resteranno straniti e avranno molti dubbi a riguardo, ma posso garantirvi che nonostante le grandi difficoltà tutti i membri dell’Associazione sono disposte ad aiutare, ad ascoltare e prestare utili consigli. Molti di voi penseranno: ”Come possiamo avvicinarci a questo mondo se non ci siamo mai stati? Come ci dobbiamo comportare? Cosa dobbiamo fare?” In merito a questo vorrei informarvi che presso la sede della Pubblica Assistenza di Poggibonsi, vengono organizzati, una o, in alcuni casi, anche più volte l’anno, dei Corsi di Formazione di livello base, secondo la legge regionale n. 25° del 2001. I Corsi di Formazione sono GRATUITI! L’obiettivo di questi corsi è abilitare i volontari al servizio, sia in ambulanza per interventi di carattere sanitario non di emergenza (per esempio accompagnare le persone anziane a fare visite mediche), sia riaccompagnare a casa persone non autosufficienti che per motivi di salute sono state ricoverate in ospedale. I corsi, che ricordo sono GRATUITI, sono tenuti dai formatori ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e prevedono lezioni sui seguenti aspetti: supporto vitale di base; norme elementari di primo soccorso; aspetti legislativi delle attività del soccorritore volontario; aspetti relazionali nell’approccio con il paziente; tecniche di barellaggio. I requisiti necessari per l’iscrizione sono aver compiuto il 16° anno di età e avere un certificato medico con attestazione d’idoneità psicofisica in data non antecedente i tre mesi. Questi corsi di formazione durano 21 ore, e si dividono in lezioni teoriche e pratiche; al termine, e dopo aver superato un piccolo esame scritto e pratico, viene rilasciato un attestato. Inoltre per ottenere l’attestato di Soccorritore -livello base è necessario fare almeno 25 ore effettive di servizio, svolgendo servizi ordinari come il trasporto di pazienti con autovettura, con mezzo attrezzato o ambulanza (non di emergenza). Al termine di queste ore l’Associazione rilascia l’attestato. Tengo a ricordare che, essendo questa un’attività extra-scolastica, vale come CREDITO FORMATIVO! Un’ottima opportunità se si cerca di raggiungere il massimo del punteggio agli Esami di Stato. Inoltre il Corso di livello base vale anche come titolo spendibile per il vostro Curriculum vitae. La Pubblica assistenza di Poggibonsi è vostra completa disposizione per ulteriori chiarimenti. Spero che queste poche righe vi abbiano incuriosito e che vi spingano a “prestare” un po’ del vostro tempo sia per aiutare il prossimo, sia per avere un titolo spendibile al di fuori della scuola, sia per migliorare la vostra posizione in previsione degli esami di stato. E’ bello dedicare un po’ di tempo a chi ne ha veramente bisogno. Marco Nesi Pag.24 Steven Paul Jobs:il genio dell'Informatica “Il vostro tempo è limitato, quindi non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli, perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero.” Steven Paul Jobs nato a San Francisco il 24 Febbraio del 1955 e fondatore della Apple inc. nel 1 Aprile 1976 e stato unna delle persone più importanti della storia tecnologica. Famoso per aver creato il primo Personal Computer con il mouse “Apple Lisa”e noto anche per aver creato Macintosh, iPad, iMac, iPohne, iPod. Steve Jobs venne classificato primo tra i 25 uomini d'affari più potenti del 2007. Steve non fu cresciuto dai suoi genitori naturali, ma fu adottato da Paul e Clara Jobs in California. Steve Jobs prima di sposarsi ebbe una figlia, Lisa Brennan-Jobs nata nel 1978 dalla sua compagna Chris Ann Brennan ma non la riconobbe come figlia legittima ,in quanto lui dichiarava di essere sterile, fino al 1986. Nel 1991 si sposò con Laurene Powell, ed ebbe tre figli: Reed , nato nel 1991; Erin , nata nel 1995; Eve nata nel 1998. A Steve Jobs ,nel 2003, venne diagnosticata una rara forma di tumore maligno al pancreas e di conseguenza lasciò momentaneamente l'incarico di amministratore della Apple;rientrò al comando del colosso informatico nel Giugno del 2009 e vi rimase fino al giorno della sua morte avvenuta il 5 ottobre del 2011 nella sua casa di Palo Alto, in California, all'età di 56 anni;è stato sepolto nell'Alta Mesa Memorial Park. Steve jobs agli inizi della sua carriera aveva lavorato alla Atari con il suo amico Steve Wozniak con il quale aveva ideato la prima versione del gioco “Breakout”. Il grande successo ottenuto consentì loro di mettersi in proprio fondando la Apple Computer il 1° Aprile del 1976. Nei primi tempi Jobs per finanziarsi vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori di Jobs e fu qui che fu costruito il loro primo computer, l'Apple I, inizialmente venduto ai membri dell'Homebrew Computer Club. Successivamente ottennero un finanziamento dall'industriale Mike Markkula, che versò nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. La via per la fama spesso non si rivelò tutta piana e nemmeno facile da percorrere;infatti Wozniak ebbe un incidente aereo nel 1983, dal quale si salvò non senza ferite tanto che decise di lasciare Apple per vivere la sua vita in altro modo; nello stesso anno Jobs convinse John Sculley, presidente della Pepsi, a unirsi a lui. Questa mossa gli fu fatale poiché a seguito dell'insuccesso di Apple III ,nel 1985, Steve Jobs venne estromesso dal consiglio di amministrazione di Apple. Il programmatore non si perse d'animo e fondò la società Next Computer con l'obiettivo di iniziare una nuova rivoluzione tecnologica. Nel 1986 comprò la Pixar dalla Lucas Films. La Next non funzionò come il mercato aveva richiesto e così l'azienda che produceva i computer migliori,l'eccellenza, venne annullata dai costi eccessivi di produzione tanto che, nel 1993, Jobs fu costretto a chiudere la sezione hardware. In altro modo si mosse Pixar, la quale si occupa principalmente di animazione, sfornando nel 1995 "Toy Story - Il mondo dei giocattoli". "Se Atene piange, Sparta non ride", così si può tradurre la situazione che si era creata nel frattempo in casa Apple. Pag.25 Infatti il Mac OS, il sistema operativo delle macchine Apple era obsoleto, e la dirigenza si mise quindi alla ricerca di un S.O. snello ed innovativo; in questo frangente Steve Jobs fece la figura del leone, riuscendo a far assorbire Next Computer da Apple, la quale fece rientrare le sue perdite finanziarie e restituì a Steve Jobs con il ruolo di C.E.O. (Chief Executive Officer). Jobs tornò, senza stipendio, e rimpiazzò Gil Amelio, licenziato per i suoi pessimi risultati ma portò con sé Next-Step, ovvero il sistema operativo che da lì a breve sarebbe passato alla storia come Mac OS X. Mentre Mac OS X era ancora in cantiere, Jobs introdusse sul mercato l'iMac, l'innovativo computer All-in one, che salvò dal fallimento la casa americana. Apple ricevette ,in breve tempo, un ulteriore rilancio dall'introduzione dell' OS X, sviluppato su una base Unix. Nel 2002 il gigante americano dell'informatica decise di affrontare anche il mercato della musica digitale, introducendo il lettore che lo ha rivoluzionato, più o meno consapevolmente, l' iPod. Legata a questo lettore, fu sviluppata anche la piattaforma iTunes, che diventò il più grande mercato virtuale di musica operando ,di fatto, una vera rivoluzione. Negli anni successivi la Apple lanciò altri modelli di successo: l'iBook (2004), il MacBook (2005) ed il G4 (2003/2004), che raggiunse la considerevole fetta del 20% di mercato del settore hardware. La fervida mente del programmatore californiano non smise di rivoluzionare altri mercati. Il nuovo prodotto si chiamò iPhone, un telefono cellulare che, al di là della multifunzionalità, fu di fatto il primo telefono completamente touchscreen. Fu proprio questa la vera grande novità,perché l'annullamento della ingombrante tastiera, dette al dispositivo maggiore spazio per le immagini e per le altre funzioni. Il prodotto, lanciato sul mercato il 29 giugno 2007, riscosse un enorme benché previsto - successo, con più di 1.500.000 di pezzi venduti nei primi cinque mesi. In Italia arrivò nel 2008 con la sua versione 2.0, più veloce, dotato di GPS e ancora più economico. L'obiettivo dichiarato era quello di "essere ovunque", replicando così il successo di diffusione dell'iPod. Con la diffusione delle applicazioni, rese disponibili sulla piattaforma online chiamata App Store , introdotta nel modello "4" ed anche nei modelli successivi l'iPhone non ha ancora smesso di macinare record su record. Grazie Steve! Gurpreet Singh Virdi Pag.26 #LeCoseCheNonVorrestisapere Il corpo resiste al 45% dell'unità di misura del dolore; una donna quando partorisce arriva al 57%. Il 2 agosto è la festa dell'Uomo. Le donne non resistono agli uomini che le fanno ridere. Le persone che ridono molto sopportano di più il dolore fisico ma anche quello emotivo Super Mario indossa un cappello perché il suo disegnatore non sapeva disegnare i capelli. Il libro più stampato al mondo dopo la Bibbia é il catalogo dell'IKEA. Secondo uno studio, le ragazze italiane sono le più simpatiche del Mondo Guardarsi negli occhi senza sbattere le ciglia per più di 10 secondi significa desiderare sesso.. Dopo aver girato il film “L’Esorcista”, a tutti gli attori sono successe cose terribili L'ansia ti fa invecchiare di 5 anni. La fede nuziale si tiene all’anulare perché è l’unico dito che ha una vena collegata direttamente al cuore Una mucca è capace di salire le scale ma non di scenderle. Quando hai un brutto presentimento immancabilmente ci hai azzeccato. Quando arrossisci sulle guance anche il tuo stomaco diventa rosso La protagonista di “Lazy town” è stata arrestata per prostituzione Nell'ovetto Kinder il barattolino della sorpresa è giallo perché simboleggia il tuorlo." In una vita precedente tu eri l'opposto di quello che sei ora. Almeno una persona nel Mondo ha la tua stessa calligrafia. Zac e Cody (gemelli Sprouse) sono nati in Italia, ad Arezzo. Peter Pan è morto, per questo non cresce mai. Messi è nato 869 giorni dopo Ronaldo.Il figlio di Messi è nato 869 giorni dopo quello di Ronaldo Clara Imbimbo Pag. 27 I Consigli di Andrea Autore:Francesco Gungui Titolo della serie: I canti delle terre divise Editore: Fabbri Titolo: INFERNO Anno di pubblicazione: 2013 Questo romanzo parla di un ragazzo che vive a Europe,grande città -nazione del futuro. Chi vi abita può solo decidere tra fare un lavoro rischioso o degradante,oppure sperare di trovare un'occupazione nella zona più ricca, Paradiso dove chi può vive nel lusso e gode di una natura incontaminata. Coloro che trasgrediscono le regole sono dai governanti destinati a Inferno,un'isola vulcanica lontana da tutti e da tutto. Alec,un giovane sfortunato nato nella parte più povera di Europe, decide per amore di Maj,la sua ragazza accusata ingiustamente, di andare volontariamente a Inferno per portarla via di là. La fuga dei due sarà rocambolesca,ma non voglio anticiparvi il finale. Buona lettura. Titolo: PURGATORIO Anno di pubblicazione: 2014 Titolo: PARADISO Anno di pubblicazione: 2014 Le strade di Maj e Alec, i due ragazzi che hanno acceso i fuochi di “Purgatorio” è il secondo libro rivolta a Europa, si sono divise. della trilogia “I canti delle terre Mentre Maj è alla testa dei ribelli divise” e racconta l'arrivo di Alec nel momento più difficile della loro e Maj all'isola chiamata esistenza, Alec ha accettato l'offerta Purgatorio,abitata dai degli oligarchi di diventare uno di ribelli,uomini e donne,fuggiti dalle loro, per mostrare al mondo che tutti grinfie dell'Oligarchia che domina possono accedere ai gradini più alti Europe. Capo dei ribelli è del potere. Il volto di Alec è ormai il l’architetto che ha costruito volto della propaganda Inferno e ne è stato il primo dell'Oligarchia e viene trasmesso prigioniero;si tratta del padre di ventiquattrore su ventiquattro sui Alec che il ragazzo aveva sempre mega schermi che campeggiano creduto morto… ovunque. Odiato dal Movimento che lo considera un traditore Alec si è davvero venduto in cambio di una lussuosa vita in Paradiso, dove gli Buona lettura oligarchi e le loro famiglie vivono accuditi da centinaia di servi e protetti dall'esercito? Per quale motivo sembra agire di nascosto dai suoi stessi alleati? E soprattutto, perché vuole a ogni costo andare in America, il continente da poco riscoperto e che è sopravvissuto al cataclisma ed è diventato un impero dedito allo schiavismo? La risposta è nascosta in una misteriosa mappa … Andrea Verdiani A voi scoprire il finale. Buona lettura! Pag.28 La Rubrica di Daniel I giovani chiedono... "Perché dovrei essere onesto?" A partire dal mese di Dicembre del 2011 ho avuto il piacere di curare questa rubrica che è uscita quasi ogni mese nel nostro giornale scolastico. Anche se, per vari motivi, smisi di farla ad Ottobre dello scorso anno, ora, a distanza di 4 anni dal 1° articolo, ho deciso di riprenderla per trattarne degli altri in questo ultimo anno di scuola superiore per me. Molti di voi, ovviamente, non c'erano nel 2011 e penso che, giustamente, vi chiediate: di cosa si tratta? Come menzionato nell'articolo introduttivo del mese di Dicembre 2011, a causa dei tempi che viviamo, anche i ragazzi che vanno a scuola hanno i loro problemi da affrontare, che spesso riescono a mascherare molto bene dietro un bel viso sorridente e spensierato. Questo, tuttavia, non fa altro che alleviare momentaneamente le preoccupazioni, che poi a fine giornata ritornano. Allora vuol dire che non c’è alcun modo per far fronte alle difficoltà della vita, soprattutto per noi giovani? E se anche non aveste problemi gravi da affrontare, non è forse vero che siete tutti in cerca della felicità, di una vita più tranquilla e serena? Essendo studente anch’io,mi sono dovuto confrontare con diversi problemi ma ho trovato soluzioni più che utili in un libro molto pratico e poco letto: la Bibbia. Ora, forse, molti di voi potrebbero subito dire di non essere interessati ad aspetti teologici o riguardanti Dio, e infatti il mio obiettivo non è certo stato e non è tutt'ora quello di entrare in questi ambiti: quanto meno non è questo il posto più opportuno per farlo! Il mio obiettivo è quello di farvi vedere quanto possono essere utili i consigli e i suggerimenti che si possono trovare in questo bel libro, anche per VOI, anzi, per NOI ragazzi! QUESTI SONO TUTTI I TEMI CHE HO TRATTATO FINO AD ORA: Come posso trovare veri amici? (Feb. 2013) La scuola e lo stress (Dic.2011) Sono tecno-dipendente? (Gen.2012) Come fare buon uso dei social-network (Feb. 2012) Cosa dovrei sapere sul fumo?(Marzo 2012) Dovrei lasciare la scuola? (Mag. 2012) Ripartiamo con... la scuola (Ott.2012) Come gestire bene il proprio denaro (Nov. 2012) Dovrei interessarmi della mia salute? (Gen. 2013) Un concetto equilibrato sulla musica (Mar. 2013) Cosa c'è di tanto grave nel pettegolezzo? (Set.2013) Come faccio a parlare con i miei? (Nov. 2013) Come faccio ad andare d'accordo con i fratelli? (Gen.2014) Come faccio ad avere più libertà?(Feb. 2014) Sono pronto per andare via di casa?(Mar.2014) Cosa mi metto?(Maggio 2014) Perché litighiamo sempre? (Ott. 2014) Pag.29 Adesso, fatta questa doverosa introduzione, vorrei passare al tema di questo mese. "Perché dovrei essere onesto?" Al giorno d’oggi, essere onesti sembra costituire uno svantaggio. In fondo, alcuni potrebbero pensare: • • • “Se non mento ai miei genitori, potrei finire ,in punizione”. “Se non imbroglio, potrei non superare l’esame”. “Se non rubo questo oggetto, dovrò risparmiare per averlo”. “E poi, qual è il problema?”, dicono alcuni. “Tutti siamo disonesti, non è così?” La risposta a quest’ultima domanda è no. Molte persone, tra cui molti giovani, credono che valga la pena essere onesti, e hanno buone ragioni per farlo. “Qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”, dice la Bibbia (Galati 6:7). In altre parole le nostre azioni comportano sempre delle conseguenze, nel bene e nel male. Una forma di disonestà particolarmente diffusa oggi sono le bugie. Alcuni anni fa uno studio condotto da Robert Feldman, docente di psicologia presso l’Università del Massachussets ad Amherst, ha rivelato che in una conversazione di 10 minuti il 60 per cento degli adulti mente almeno una volta. “È stato un risultato molto sorprendente”, dice Feldman. “Non ci aspettavamo che dire bugie fosse così comune nella vita quotidiana”. È davvero curioso: nonostante le persone generalmente detestino che vengano dette loro delle bugie, poche cose sono diffuse come l’abitudine di mentire. Tutti affrontiamo situazioni difficili prima o poi. Il modo in cui reagiamo alle situazioni che potrebbero spingerci a essere disonesti può rivelare quali valori sono importanti per noi. Ad esempio se consideriamo di primaria importanza salvare la faccia, probabilmente essere disonesti sarebbe per noi solo uno dei mezzi per raggiungere quel fine. Quando la verità viene a galla, però, la disonestà porta spesso a cattive conseguenze. Vediamone alcune. LA DISONESTÀ DISTRUGGE LA FIDUCIA Le relazioni umane si fondano sulla fiducia. Due persone che si fidano l’una dell’altra si sentono al sicuro, protette. Ma la fiducia non si ottiene dall’oggi al domani. Le persone costruiscono un rapporto di fiducia quando trascorrono del tempo insieme, stabiliscono un dialogo sincero e agiscono altruisticamente. Anche un solo atto di disonestà può mandare in frantumi la fiducia che ci eravamo guadagnati. Una volta infranta la fiducia, può essere molto difficile riconquistarla. Siete mai stati ingannati da qualcuno che ritenevate un buon amico? Come vi siete sentiti? Probabilmente la cosa vi ha ferito, vi siete sentiti traditi. Questo è comprensibile. Non ci sono dubbi che la disonestà mini le basi di preziose relazioni. Pag.30 LA DISONESTÀ GENERA DISONESTÀ Da uno studio condotto da Robert Innes, docente di economia presso l’Università della California, è emerso che “la disonestà è contagiosa”. Quindi è come con un virus: più si sta a contatto con una persona disonesta, più c’è il rischio di essere “contagiati” dalla sua disonestà. Quasi tutti si danno un’occhiata allo specchio ogni mattina prima di uscire. Perché? Vogliono apparire al meglio. C’è però qualcosa di gran lunga più importante di un vestito o di un taglio alla moda: ciò che siamo interiormente. Questo, infatti, può dare o togliere valore al nostro aspetto esteriore. Come possiamo, allora, dimostrarci onesti? La Bibbia ci incoraggia: “Confidiamo di avere un’onesta coscienza, desiderando comportarci onestamente in ogni cosa”. (Ebrei 13:18) Questo può significare, perciò, fare di tutto per essere onesti in ogni cosa! E come lo si può fare? Evitando ovviamente le principali forme di disonestà. A questo riguardo, mi è venuto in mente, mentre pensavo a questo argomento, di cercare delle definizioni appropriate alle principali forme di disonestà, e le ho trovate davvero curiose, e questo perché alle volte questo implica molto più di quello che ci aspettavamo. Osservate: MENTIRE: Dire qualcosa di falso a chi ha il diritto di conoscere la verità. Mentire include travisare la realtà o distorcerla per ingannare una persona, omettere informazioni importanti per sviare qualcuno e gonfiare i fatti per dare un’impressione che non corrisponde al vero. CALUNNIARE :Diffondere notizie false e diffamanti che rovinano la reputazione di una persona. FRODARE: Indurre con l’inganno una persona a investire soldi o beni. RUBARE:Appropriarsi di ciò che appartiene ad altri senza il loro permesso. Ora, applicate, vi prego, tutte queste situazioni, alle seguenti situazioni: 1. Tuo fratello o tua sorella ti chiedono di 'coprirlo' davanti ai tuoi genitori mentre lui ha da fare delle cose sbagliate. COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, dicendo la verità ai tuoi genitori su quello che sta accadendo 'veramente'? Ricordati che questo è ben lontano dal fare la spia: implica avere una forte fibra interiore, che ti servirà per diventare una brava persona. Inoltre, a lungo andare, i tuoi genitori si fideranno di te sempre di più, se dici la verità! Pag.31 1. Te stesso hai fatto una cosa che sai essere sbagliata e la coscienza continua a tormentarti. COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, chiedendo l'aiuto a una persona matura per risolvere il problema o lo terrai nascosto? Se cerchi di nascondere i tuoi errori non avrai mai una coscienza pulita, e questa è una sensazione terribile. Per di più, quando la verità viene a galla, e questo accade sempre, le cose possono solo andare peggio. Molti mentono perché temono che dire la verità avrà conseguenze dolorose. Ma è meglio dire la verità ed essere puniti che mentire ed essere schiacciati dal senso di colpa. 2) Hai la possibilità di copiare a scuola o di far copiare qualcuno. COSA FARAI? Ti dimostrerai onesto, evitando di fare entrambe le cose? Immagino di essere entrato in un tasto dolente per la maggioranza dei ragazzi, e forse molti di voi non sono nemmeno d'accordo con questa cosa. In fondo, però, non pensi che anche questa sia una forma di disonestà? È incredibile pensare a tutto quello che i ragazzi si inventano per imbrogliare a scuola. Se mettessero nello studio metà dell’impegno che ci mettono per imbrogliare, non pensi che avrebbero ottimi risultati? In conclusione, possiamo dire che, come una crepa nelle fondamenta di un edificio lo rende più debole, così la disonestà può compromettere la tua reputazione. La disonestà è come una droga. Se continui a essere disonesto, farlo diventerà un'abitudine e sarà parte di te. D'altro canto, essere onesti può portarti diversi vantaggi, come ad esempio, quello di avere una coscienza pulita, una pace mentale e interiore e il rispetto di sé, le uniche cose che possono permetterti di vivere la tua vita, anche come ragazzo, nel miglior modo possibile! Cosa preferisci? Daniel Prodan [email protected] Pag.32 La rubrica degli sport La Ginnastica artistica La Ginnastica artistica è una disciplina della Ginnastica e uno sport olimpico. Il ginnasta, deve essere dotato di forza e velocità, elevata mobilità articolare, e deve seguire un allenamento molto lungo a causa dei numerosissimi elementi di coordinazione (alcuni dei quali contro-intuitivi, come i salti all'indietro). I principali elementi,ad esempio la verticale, possono comunque essere appresi, anche in età adulta. Storia della Ginnastica Le origini della Ginnastica artistica sono molto antiche; si possono individuare in diverse culture, quali: la cinese,l'egizia e la micenea. Nella Grecia antica essa fu praticata per la prima volta dai Dori. Va precisato che gli antichi, per «ginnastica artistica» (corpo libero ed attrezzi), non intendevano quello che intendiamo noi oggi, bensì quegli esercizi fisici che corrispondono all'attuale Atletica leggera, alla Lotta, al Pugilato. La Ginnastica non incontrò eccessivo favore in Età romana. I Latini, che pure non disprezzavano gli esercizi fisici in funzione militare, non apprezzavano la ginnastica perché la ritenevano propria degli schiavi o degli stranieri e perché erano contrari a mostrarsi nudi in pubblico. Solo dopo il Mille la cultura fisica riacquistò importanza. Le Specialità Il Volteggio Nel volteggio l'atleta corre lungo il tumbling (la pista che serve per la rincorsa e per acquisire velocità) lungo 25 metri, salta su una pedana posizionata davanti alla tavola e dopo aver appoggiato le mani sull'attrezzo esegue il volteggio vero e proprio. Il punteggio si basa su diversi parametri: • I ginnasti devono arrivare al suolo in modo pulito, senza salti o passi successivi all'atterraggio, ed entro una porzione definita del tappeto. • Devono inoltre dimostrare una buona tecnica di esecuzione del volteggio stesso. • Cadute, passi, tecnica scadente ed elementi eseguiti in maniera non ottimale portano alla sottrazione di punti, come anche il mantenere troppo a lungo le mani sulla tavola o il tocco dei piedi sulla tavola. Per poter vincere una medaglia in questa specialità, sono necessari due salti. • Per poter competere nel concorso generale individuale o nella finale a squadre, uno solo. Pag.33 Corpo libero • Attrezzi maschili Gli attrezzi utilizzati solo dal settore maschile (GAM) sono quattro: il cavallo con le maniglie, gli anelli, la sbarra e le parallele. • Attrezzi femminili Gli attrezzi utilizzati solo dal settore femminile (GAF) sono due: le parallele simmetriche e la trave. Sanzioni, ammonizioni ed espulsioni Anche nella ginnastica artistica il regolamento prevede ammonizioni ed espulsioni. Gli allenatori che violano le regole previste dal Codice dei punteggi possono essere ammoniti e poi espulsi. Tra le regole vi sono: • il divieto di parlare o fare segnali ai ginnasti, urlare o incitare durante l'esercizio • il divieto di cambiare l'altezza degli attrezzi e di aggiungere, modificare o rimuovere le molle della pedana • il divieto di ritardare la competizione e di ostruire la visuale ai giudici • il divieto di discutere con giudici attivi o con persone esterne al campo di gara (con l' eccezione del medico della squadra e del capo delegazione) durante la competizione • il divieto di assumere comportamenti indisciplinati o offensivi Virginia Lorenzini Pag.34 Le Ricette di Elena e Caterina BISCOTTI di CORN FLAKES AL CICCOLATO detti ROSE DEL DESERTO Ingredienti genuini accompagnati dalla semplicità della ricetta. Per realizzare questi biscotti, bastano le mani! Ingredienti 200 g di farina 150 g di zucchero 2 uova 100 g di gocce di cioccolato 150 g di burro 1 bustina di lievito 100 g di fecola Corn flakes q. b. (quanto basta) Zucchero a velo per la decorazione Preparazione Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bianco e spumoso Aggiungere il burro a tocchetti, la farina e i corn flakes e amalgamare il composto Unire il lievito e mettere in frigorifero per 10 minuti Trascorso questo tempo riprendete l’impasto e in una teglia con i bordi versate i corn flakes per la decorazione e il cioccolato. Prendete una cucchiaiata d’impasto e fatelo rotolare sui corn flakes e il cioccolato affinché entrambi si attacchino per bene fino a ricoprire la pallina Appiattite le palline con le mani e disponetele su una teglia foderata con carta forno non troppo vicine tra loro. Procedete in questo modo fino al termine dell’impasto Infornate per 25-30 minuti in forno a 180° Pag.35 La torta di albumi al cacao è un dolce facile e veloce realizzato con un impasto a base di soli albumi, senza burro e con l'acqua al posto del latte. E' un dolce leggero ma soffice e goloso, perfetto per la colazione o la merenda dei bambini o se avete tanti albumi da riciclare! La torta di albumi al cacao è buonissima anche se impreziosite l'impasto con gocce di cioccolato fondente o, perché, pezzi di frutta come fragole o ciliegie. Torta di albumi al cacao Ingredienti 180 g di albumi 170 g di zucchero semolato 100 g di olio di semi di mais 175 g di farina tipo 00 150 g di acqua 30 g di cacao amaro una bustina di lievito per dolci zucchero a velo q.b. Cottura: 30' Preparazione: 15' * torta di 20 cm * Preparazione Versate lo zucchero in una terrina, miscelatelo all'acqua e all'olio. Mescolate bene, quindi unite la farina, il cacao e il lievito setacciati. Incorporate delicatamente anche gli albumi montati a neve, fino a ottenere un composto liscio e senza grumi. Trasferite l'impasto in uno stampo imburrato e infarinate. Infornate la torta di albumi al cacao a 180 gradi per circa 30 minuti. Fate la prova stecchino (che dovrà essere asciutto) e sfornate. Lasciate raffreddare, cospargete di zucchero a velo e servite. Lo sapevate che… Questa torta, oltre ad essere priva di lattosio, è anche senza colesterolo che è contenuto nei tuorli d'uovo. Inoltre, sostituendo il cacao con vaniglia, limone o arancia otterrete una torta senza albumi bianca e aromatizzata. Elena Ferrara Caterina Mostacci Pag.36 L'Oroscopo di Fiorellino ♈ Ariete (21 marzo-20 aprile) Novembre piacevole per i rapporti sociali, all’insegna di cambiamenti ragionati. Siete più riflessivi del solito. Sarà un periodo vantaggioso e utile per motivi pratici e per il quotidiano, meno però, per i rapporti affettivi, che saranno percorsi da tensioni e qualche problematica da affrontare con cautela. Non mancherà lo spirito per sistemare eventuali questioni, e la sicurezza in voi stessi, che sarà la vera chiave di accesso ai miglioramenti che progressivamente state introducendo nella vostra vita in ogni settore, ma ricordatevi, non fare solo e soltanto di testa vostra, ascoltate anche i consigli e i pareri degli altri. ♉ Toro (21 aprile-20 maggio) Fiducia, forza, ottimismo, tenacia, carisma, fortuna: parole che potrebbero definire in estrema sintesi questo novembre, all’insegna di situazioni positive ma anche di qualche battibecco con gli amici (o parenti o colleghi) e di qualche distrazione. Situazioni passeggere, quindi non dare loro troppo peso e non preoccupatevi. E soprattutto godetevi il benessere a tutto tondo che da tempo non assaporavate. Un benessere fatto di sensazioni ma probabilmente e soprattutto di situazioni concretissime, come piace a voi. ♊ Gemelli (21 maggio-21 giugno) Tensioni ed eventuali contraddizioni emotive, ancora presenti a inizio mese, svaniranno nel corso di questo Novembre che vi riserverà qualche soluzione affettiva, ma anche qualche equivoco e qualche incomprensione in casa o sul lavoro, specie a fine mese. Nel complesso, però, inizierete a sentirvi meglio e vorrete lasciarvi alle spalle tutto quello che non ha funzionato, persone deludenti comprese. Alla fine, quello che conta, siete voi quanto volete realizzarvi,non le opinioni e le aspettative altrui. ♋ Cancro (22 giugno- 22 luglio) Lavoro, vita sociale, interessi personali, denaro e maggiore fiducia nel futuro, saranno le belle promesse di un mese interessante per numerosi settori. Nell’ambito affettivo vi arriveranno risposte e sarà un mese molto importante. Da una parte sarete piuttosto aperti e inclini a sperare, dall’altra però potreste ostinarvi, mostrarvi inflessibili con chi ha offeso la vostra sensibilità o si mostrato indegno della vostra fiducia. Per fortuna, avrete situazioni molto belle per tutto il resto, che vi faranno sentire più sicuri delle vostre potenzialità. ♌ Leone (23 luglio- 23 agosto) Mese interessante e piacevole che vi aiuterà a migliorare sicurezza e fiducia. Affetti e solidità andranno quasi di pari passo e potreste riflettere su alcune decisioni fondamentali da prendere. Qualche tensione familiare potrebbe rendervi irritabili e scontenti. Non esprimete giudizi affrettati, perché presto vedrete che capirete come muovervi e certe situazioni si risolveranno quasi da sole. Gli ultimi dieci giorni di novembre saranno molto positivi per recuperare terreno (se l’avete perso) nei rapporti interpersonali. ♍ Vergine (24 agosto- 22 settembre) Periodo di fermento, di progetti, di voglia di rimboccarvi le maniche per realizzare, concretizzare, migliorare. Ci sarà anche il desiderio di lasciar andare quello che non ha funzionato, persone deludenti comprese. Forse non sarà facile accettarlo, ma una volta che avrete capito che cosa è meglio fare, non avrete dubbi o esitazioni e procederete per la vostra strada. Vita sociale molto vivace per una buona parte di Novembre. Pag.37 L'Oroscopo di Fiorellino ♎ Bilancia (23 settembre- 22 ottobre) Nel complesso vi aspetta un mese piacevole, caratterizzato da emozioni più intense nella seconda parte, privilegiata per la vita sociale che dal 20 in poi sarà più movimentata e vivace. Se dovessero esservi tensioni familiari, riuscirete a chiarirvi con maggiore efficacia proprio nella seconda metà di Novembre, che vi porterà comunicativa, lucidità e belle notizie. Accettate serenamente eventuali cambiamenti, trovando il giusto equilibrio tra il rispetto delle tue esigenze e quelle di chi vi circonda. State attenti alla famiglia!. ♏ Scorpione(23 ottobre- 22 novembre) Fiducia, ottimismo, voglia di fare e perfino meno diffidenza nei confronti degli altri, vi faranno trascorrere un mese piacevole e molto interessante. La vostra situazione, in generale e, nel particolare, per famiglia e vita sociale, sta migliorando. Vi sentirete solidi, sicuri, come chi ha affrontato molte prove e che adesso sa di che cosa siete stati capaci, quindi ne conoscete il valore e il potenziale. La fenice che rinasce dalle sue ceneri: ecco un paragone calzante con voi e quello che vi accadrà in questo Novembre. ♐ Sagittario (23 novembre- 21 dicembre) Saturno nel vostro segno potrebbe farvi vivere con maggiore pesantezza del solito ogni situazione. Ad esempio, potreste avvertire la responsabilità più che mai, oppure sentire il peso degli anni che passano. Tuttavia, avrà anche tanti aspetti positivi: vi incoraggerà ad acquisire maturità, vi renderà più solidi, stabili, razionali e vi aiuterà a prendere le decisioni migliori. Dialogo, chiarimenti, vita sociale e familiare saranno incoraggiati. ♑ Capricorno (22 dicembre- 20 gennaio) Lucidità, chiarezza mentale, e perfino un sentimento che forse vi sembrerà nuovo, come l’ottimismo, rallegreranno questo periodo. Fino al 20 Mercurio in ottimo aspetto allieterà la vostra vita sociale, renderà interessante il tempo libero e vi aiuterà a chiarire eventuali tensioni familiari o affettive, in agguato dalla seconda metà di Novembre. Del resto, gli argomenti preferiti saranno lavoro e denaro. Forse per questo sarete un po’ distratti… ♒ Acquario (21 gennaio- 19 febbraio) Avrete una visione più solida e razionale dei vostri obiettivi e delle vostre possibilità ma, se preverrà il transito destabilizzante e snervante di Mercurio (operativo fino al 20) potreste non accorgervene subito e vivere qualche giornata di tensione con i familiari o con le persone con le quali avete a che fare ogni giorno. Dal 20 la situazione cambierà, migliorerà e potrete dedicarvi a realizzare i vostri progetti senza più impedimenti. La vita sociale sarà più dinamica e soddisfacente a fine mese ♓ Pesci (20 febbraio- 20 marzo) Qualche dubbio potrebbe minare le vostre certezze, mettere alla prova perfino situazioni che credevate dovessero essere così per sempre. I transiti, in effetti, a Novembre saranno un po’ destabilizzanti e più vi mostrerete insicuri, più le circostanze potrebbero mettere alla prova la vostra insicurezza. Come venirne fuori? Con elasticità, adattabilità, e fiducia nel futuro. Cartoline da Parigi La Voce del Leone Redazione Afzali R.; Di Palma A.;Dondolini C. Ferrara E.;Firicano M.;Germano A.;Klyusyk C. Li Perni L.;Laurino T.;Lleshi K.; Loffredo N. Lo Grano G.; Lorenzini V.; Lucà N.:Messio G. Mostacci C.; Moustakalle L.; Musmarra S. Papamihali M.;Pascale D.;Petito G.; Prodan D. Santonastaso R. ;Synabou F.; Spedale A. Tahiri D. Torres F.;Verdiani A.;Virdi G.S.; Xhaferi D. Caporedattore Marco Nesi Collaborazioni esterne Margherita Rossolini Clara Imbimbo