Titolo: Il giardiniere di Dio (The Gardener of God) Nazione: USA
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Titolo: Il giardiniere di Dio (The Gardener of God) Nazione: USA
Titolo: Il giardiniere di Dio (The Gardener of God) Nazione: USA 2009 Regia: Liana Marabini Sceneggiatura: Liana Marabini Attori: Christopher Lambert, Maria Pia Ruspoli, Anja Kruse Durata: 110' Produzione: Condon Pictures e Liamar Media World Film Genere: Drama Trama: Con la sua vita e la sua opera ha dimostrato che non c’è conflitto tra scienza e fede, che un sacerdote può dare molto alla scienza, proprio perché ha un approccio umile ed è conscio dell’esistenza di Dio. Il film è anche un omaggio al sacerdote come figura centrale della società, capace di migliorare il mondo. "La scienza è lo sforzo che l'uomo fa per essere degno di Dio" (Papa Pio IX). “Perché credere che l'Universo abbia un Creatore, dovrebbe sbarrare la strada alla scienza? Perché dovrebbe rappresentare un problema per la scienza, se gli scienziati intendono la loro ricerca, le loro scoperte e le teorie che siluppano, la loro comprensione delle relazioni, come uno studio del 'Libro della Creazione'?" (Card. Christoph Schönborn). Il film racconta la straordinaria scoperta di Gregor Mendel (1822 - 1884), che per anni, nella quiete del suo monastero in Moravia, ha incrociato piante di piselli, alla ricerca della perfezione. Dopo avere codificato la sua scoperta, Mendel ha pubblicato i risultati del suo studio in oscure riviste del tempo, senza suscitare particolare curiosità. Era senz’altro troppo presto, la sua scoperta sarebbe stata compresa pienamente solo nel 1900, quando il suo nome riemerge con prepotenza nelle riviste e congressi scientifici: perché Padre Gregor Mendel, in quel piccolo orto, aveva scoperto le leggi dell'ereditarietà. Altri personaggi intrecciano le loro vite con la sua. La volubile contesssa von Bauman, che cerca di sedurlo, ma davanti all’integrità di Mendel si redime, vergognandosi del proprio errore. Il Papa Pio IX, che incoraggia Mendel e gli spiega che la scienza è il tentativo dell’uomo di essere degno di Dio. La principessa von Limburg, amica e mecenate, che lo appoggia nei momenti difficili. Entrambi amano le anime e si dedicano agli altri. La loro profonda e bellissima amicizia spiriutale, aiuta Mendel nel suo lavoro di scienziato e sublima la sua vocazione sacerdotale. Perché Mendel rimane prima di tutto un buon prete, dimostrando che non c’è conflitto tra scienza e fede. Il film mette l’accento sulle vocazioni sacerdotali in genere e sulla vocazione di Mendel in particolare, il suo legame intimo e totale con Gesù, la sua devozione alla Chiesa, le sue qualità pastorali. E’ un affettuoso omaggio ad uno scienziato schivo e riservato, un sacerdote che vive per Cristo, che fa della preghiera uno stato d’animo ed il faro della sua vita. Un prete-scienziato che con la sua geniale scoperta fa un umile e devoto omaggio al Creatore. E' la storia di un grande amore per il sapere, perseguito con passione e destinato a sfociare in una scoperta rivoluzionaria, che ha cambiato il destino del mondo. da zenit.org Christopher Lambert è padre Mendel in Il giardiniere di Dio. Presentata a Roma una pellicola che parla del rapporto tra scienza e fede di Carmen Elena Villa ROMA, venerdì, 4 dicembre 2009 (ZENIT.org) - Gli esperimenti di un semplice sacerdote agostiniano realizzati nella tranquillità del monastero di Brunn, in Moravia, sono diventati una pietra miliare che ha rivoluzionato la scienza: la scoperta della genetica moderna. Il film “The Gardener of God” (“Il giardiniere di Dio”), sulla vita e gli esperimenti di padre Gregor Mendel (1822-1884), è stato presentato questo giovedì presso l'Ateneo "Regina Apostolorum" di Roma. Nel film, prodotto da Condor Pictures e scritto e diretto da Liana Marabini, Mendel è interpretato da Christopher Lambert. Nel casting spiccano anche Maria Pia Ruspoli e Anja Kruse. Dall'incrocio delle piante alla genetica moderna “Che cosa stai facendo?”, chiedevano a Mendel alcuni confratelli agostiniani quando lo vedevano dedicarsi ore e ore all'orto. “Il futuro dell'umanità”, rispondeva, come si vede nel film, anche se le leggi della genetica da lui stabilite vennero riconosciute solo 16 anni dopo la sua morte. Mendel era incuriosito soprattutto dalle leggi sull'ereditarietà. Iniziò a compiere esperimenti con piante di piselli, incrociando quelle che li producevano gialli con quelle che ne facevano verdi e quelle che avevano foglie lisce con quelle dalle foglie più ruvide. Trovò caratteri come quelli dominanti, che determinano l'effetto di un gene, e quelli recessivi, che non hanno effetti genetici. Era l'inizio della genetica moderna. Sono i paesaggi del Piemonte e di Salisburgo, in Austria, gli scenari della storia di questo intelligente e creativo agostiniano. Christopher Lambert ha parlato a ZENIT della sua esperienza nel far rivivere questo genio della scienza: “Ho letto molto su Mendel prima di interpretare questo ruolo – ha dichiarato –. Ammiro la sua fede e la sua convinzione. Il giardino era la sua passione e così ha fatto una delle più grandi scoperte scientifiche”. Se Mendel fosse vivo... Lambert ha ricordato che Mendel “capì che le sue scoperte erano pericolose”. “Spero che questa scoperta non venga mai applicata per selezionare gli esseri umani”, disse preoccupato il sacerdote a uno dei suoi confratelli in monastero, come si vede nel film. Cosa direbbe oggi Mendel della manipolazione genetica? Secondo la regista, “quello che succede con la genetica di sicuro Mendel lo condannerebbe. Si fanno cose che sono un'aberrazione. La Chiesa è coerente con il suo insegnamento”. Liana Marabini confessa che ciò che l'ha portata a scrivere e a dirigere questa produzione è la sua ammirazione per padre Mendel: “Mi è piaciuta la sua duplice missione di sacerdote scienziato. Gli scienziati che credono in Dio hanno cambiato la storia del mondo e Mendel apparteneva a questa categoria”. Per crivere la sceneggiatura e dirigere il film, sostiene di essersi basata su vari documenti del monastero di Brunn su collezioni private in cui ci sono lettere del monaco. La produzione è costata sei milioni di euro. Tra gli altri personaggi che entrano nella sua vita e appaiono nel film figura la contessa Von Bauman, interpretata da Anja Kurse, celebre artista televisiva austro-tedesca, che cercò inutilmente di sedurre padre Mendel. Viene rappresentata anche la sua amica principessa Von Limburg, interpretata da Maria Pia Ruspoli, che lo sostenne nei momenti più difficili, quando molti scienziati lo criticavano. Il film mostra inoltre un incontro tra Mendel e Papa Pio IX, che lo incoraggia. La produzione cerca di accentuare la vocazione sacerdotale di padre Mendel, in particolare il suo legame con Gesù e il suo amore per la Chiesa, così come le sue qualità pastorali. Al lancio de “Il giardiniere di Dio” erano presenti, tra gli altri, l'Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, la regista e gli attori principali. Parlando con ZENIT, monsignor Ravasi ha definito la pellicola uno strumento “didattico" che serve a "far vedere un tema delicato come quello del dialogo fede e scienza”. La regista e gli attori hanno sottolineato durante l'incontro con la stampa la propria passione nel presentare la figura di questo sacerdote e scienziato che fin da molto giovane era convinto che le forze della natura agiscano secondo un'armonia segreta, che deve essere scoperta con intuizione, pazienza e intelligenza, per il bene dell'essere umano e la gloria di Dio. © Innovative Media, Inc. ZENIT