OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere Progetto “Tempi e spazi
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OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere Progetto “Tempi e spazi
Corso Obbligo Istruzione triennale OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere AF 2010/2011 Sede operativa di VERBANIA Progetto “Tempi e spazi della natura” Spazio verde per svolgere attività di orto/floricultura AREE DISCIPLINARI COINVOLTE Corso Unità Formative Docenti Prof. Sarasini Luca Operatore Agricolo Asse culturale dei linguaggi Lingua italiana Costruire aree verdi Prof. Boneschi Davide Prof. Zandanel Augusto Allievi Bertoli Gregory Manfroni Cristian Pironti Daniel Rodari Roberto TEMPISTICHE Premessa: l’idea di realizzare un progetto in collaborazione con gli/le allievi/e del corso Educatore Prima Infanzia è nata spontaneamente dagli stessi allievi del corso triennale, i quali hanno predisposto, con la supervisione del docente di Italiano, una richiesta ufficiale al Coordinatore del corso post-diploma. Durante l’anno formativo 2009/2010 non è stato però possibile portare a termine la realizzazione dello spazio verde progettato in quanto la struttura, che inizialmente aveva dato la propria disponibilità, non era in grado di far fronte alla copertura finanziaria minima richiesta per lo svolgimento dell’attività. Per questo motivo le tempistiche indicate quindi fanno riferimento a due annualità. 1) Dicembre 2009 - Lettura comunicazione in risposta alla richiesta della classe II Giardinieri. Il Prof. Augusto Zandanel (coordinatore corso Giardinieri) ha incaricato il docente di Italiano (Prof. Luca Sarasini) di leggere in classe la risposta (commentando la struttura, gli elementi ed i termini in essa contenuti) 2) Gennaio 2010 - Simulazione di commessa: le allieve del corso Educatore Prima Infanzia (EPI) hanno presentato alla classe II Giardinieri le richieste ed i vincoli progettuali riferiti allo spazio verde modulare. 3) Febbraio - Marzo 2010 - Progettazione dello spazio verde modulare: la classe II Giardinieri, con il supporto del Prof. Zandanel, ha effettuato la progettazione sulla base delle richieste di cui al punto precedente. 4) Ottobre - Novembre 2010 e Febbraio 2011 – I coordinatori dei due corsi e la Dott.ssa Raffaella Gatti hanno verificato la disponibilità (anche economica), gli spazi e le modalità operative per la realizzazione dello spazio verde in stretta collaborazione con la Direttrice degli Asili Nido comunali di Verbania (Dott.ssa Daniela Reali) e le educatrici delle due strutture (frazioni di Pallanza e Renco) 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 1 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia 5) Febbraio - Marzo 2011 - Costruzione di due spazi verdi modulari per ciascuna struttura con il supporto dei Proff. Zandanel Augusto e Boneschi Davide 6) Aprile - Maggio 2011 – Gli/le allievi/e del corso EPI realizzano, con il supporto della Dott.ssa Gatti Raffaella, un progetto educativo basato sull’utilizzo degli spazi verdi modulari creati 7) Presentazione del progetto educativo alla Direttrice delle due strutture (entro giugno 2011) Le varie fasi del progetto "integrato" sono documentate e pubblicate sul sito di VCO FORMAZIONE (sezione Galleria) inclusi i documenti progettuali. VINCOLI PROGETTUALI La progettazione dello spazio verde deve tener conto dei seguenti elementi: Gli spazi saranno utilizzati da bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni Gli spazi dovranno essere organizzati in moduli con caratteristiche costruttive tali da facilitare il movimento dei bambini Dimensioni indicative dei singoli moduli: 1m x 2,50m I moduli potranno essere utilizzati sia per la coltivazione di ortaggi che per fiori/piante aromatiche La documentazione a corredo del progetto dovrà includere indicazioni circa tempi e modalità di coltivazione di alcuni dei seguenti prodotti: Lattuga Pomodori Carote Zucchine Peperoni Melanzane Camomilla Rosmarino Basilico Erba Salvia Timo Menta Lavanda 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 2 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Descrizione PROGETTO SPAZIO VERDE MODULARE Rappresentazione grafica dello spazio modulare (in allegato) Passaggi Capitolato Descrizione Un.Mis. Q.tà Mattoni tufo Num. 80 Telo antialghe Num. 1 Sacchi torba (250 l) Num. 2 Sacchi lapillo lavico Num. 4 Sacchi pietra pomice Num. 4 Sacchi agriperlite Num. 2 Sacchi stallatico Num. 2 Piantine varie Num. 20 Consulenza/Progettazione Ore 2 Manodopera Ore 4 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 3 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Descrizione fasi di allestimento dello spazio modulare 1. Individuazione dell’area 2. Estirpazione malerbe e livellamento terreno 3. Stesura telo antialghe 4. Costruzione aiuola in mattoni tufo 5. Preparazione del terriccio (concimazione inclusa) Torba Pietra pomice Agriperlite Stallatico 6. Riempimento aiuola 7. Posa lapillo lavico nei passaggi 8. Piantumazione piantine NIDO NIDO Verbania – Pallanza Verbania – Trobaso (zona Renco) Tempi e modalità di coltivazione prodotti orto/floricoli Siti di riferimento http://www.giardinaggio.it/orto/paginizorto.asp http://www.elicriso.it/it/piante_aromatiche/ 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 4 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Fragole Acquistare, all'inizio della primavera, piantine vigorose nei vivai, facendo attenzione che le radici, nude, siano sane e ben sviluppate. Vanno scartate le piante troppo secche, con radici macchiate di verde, nero, troppo corte, fragili o striate di rosso. Accorciate le radici a 15 cm, scavate nel terreno ben concimato una buca adeguata alla loro misura, stendetele bene sul fondo e ricoprite di terra fino alla corona delle foglie. Le piantine dovrebbero essere distanziate tra loro di 40-60 cm, in filari distanti tra loro almeno 70 cm. Compattata bene la terra, si procede all'innaffiatura. Si consiglia di evitare la copertura con telo nero (pacciamatura) in quanto crea un ricettacolo per lo sviluppo delle larve della zanzara tigre le quali, contrariamente a quanto spesso ritenuto, si sviluppano non solo nei ristagni d'acqua ma nel terreno stesso, se umido, e non a caso proliferano nelle macchie e nella vegetazione bassa e ombreggiata. La cura, poi, consisterà in successive innaffiature, nel raccogliere le fragole mature conservando attaccati il calice e un pezzetto di peduncolo. Vanno raccolte quando sono mature, preferibilmente di sera, evitando assolutamente di farle marcire sulla pianta. Per la propagazione a stoloni, non dovrebbero essere conservati che due stoloni per pianta, gli altri vanno recisi dove sono attaccati alla pianta madre. La coltivazione delle fragole è possibile anche su terrazzi, in vasi profondi una ventina di centimetri. Si presta bene anche alla bordura di aiuole. Per facilitare la raccolta ed evitare il contatto dei frutti con il terreno, si può distribuire tra le file abbondante paglia trinciata. Le irrigazioni, si effettuano somministrando poca acqua ma molto spesso, soprattutto in primavera, in vista della produzione dei frutti. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 5 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Menta La menta è una pianta che vive bene in diversi climi tanto che si può trovare dall'Alaska al Kenya ma è più frequente dove la primavera è fredda e umida e l'estate è calda e asciutta. Da qui ne deriva che può crescere sia in pieno sole che in zone ombreggiate anche se i luoghi molto luminosi favoriscono una maggiore formazione di oli essenziali così come i giorni lunghi. La menta è una pianta che può essere tranquillamente allevata sia in vaso che in piena terra. Richiede delle annaffiature regolari e generose soprattutto durante il periodo estivo. È importante non bagnare le foglie quando si annaffia in quanto l'evaporazione fa perdere oli essenziali. La menta non è particolarmente esigente in fatto di terreni, l'importante è che sia un terreno fertile ricco di humus, poroso, a ph neutro o anche leggermente acido (ph 6-7) e ben drenante in quanto non ama i ristagni idrici. Sono assolutamente da evitare i terreni pesanti ed argillosi. Essendo una pianta che ha necessità di sostanza organica nel terreno, è bene rinnovare il terriccio ogni 2-3 anni in considerazione anche del fatto che è una pianta molto longeva e di crescita abbondante. La menta è una pianta potassofila vale a dire che richiede delle grandi quantità di Potassio. Oltre al Potassio però richiede anche elevate quantità di Fosforo ed anche di Azoto che accresce la produzione delle foglie e di oli essenziali. La menta fiorisce dalla primavera all'estate e può proseguire fino all'autunno. La menta non è una pianta che richieda delle potature periodiche. Vanno semplicemente asportate le parti secche o danneggiate. Considerando che i semi hanno una bassissima germinabilità queste piante sono moltiplicate prevalentemente per via vegetativa, vale a dire tramite la riproduzione di parti di pianta. Si propaga quindi per talea di apici vegetativi o per divisione dei cespi o per stoloni. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 6 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Moltiplicazione per talea In marzo - aprile, si prelevano degli apici vegetativi lunghi circa 20-25 cm. Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si immerge la parte tagliata in una polvere rizogena (che stimola la produzione di radici). Successivamente si sistemano le talee in una composta formata da una parte di torba ed una di sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una matita, tanti quante sono le talee e si sistemano come indicato nella foto. Avere cura successivamente di compattare delicatamente il terriccio. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 7 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di plastica trasparente (o un sacchetto messo a cappuccio) e si colloca all'ombra e ad una temperatura intorno ai 15°C avendo cura di tenere il terriccio sempre leggermente umido (annaffiare sempre senza bagnare le piantine in radicazione con acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli, vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le talee si irrobustiscano. Una volta che le nuove piantine sono diventate sufficientemente grandi ed hanno prodotto nuovi getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno definitivo. Non disturbare le talee fino a quando non avranno messo i nuovi getti. Moltiplicazione per STOLONI Uno stolone è un ramo laterale che spunta da una gemma ascellare vicino alla base (colletto) della pianta, definita appunto stolonifera, e che si allunga scorrendo sul suolo, o appena sotto il terreno, emettendo radici e foglie dai nodi da cui si generano nuove piantine. Dalle piantine che hanno almeno un anno di età si prelevano degli stoloni in primavera e si piantano nel terreno o in vaso ad una profondità di 10-15 cm. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 8 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Camomilla È una pianta che ama il sole, l'aria ed il caldo viceversa non ama le correnti d'aria ed il vento eccessivo. Predilige i luoghi con inverni miti e con una buona umidità anche se non gradisce l'eccessiva umidità notturna. Si annaffia regolarmente in modo che il terreno rimanga sempre umido, non fradicio. Un'irrigazione costante, specialmente prima della fioritura e dopo la raccolta dei fiori è importantissima. Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati. Quando si annaffiano bisogna fare attenzione a non bagnare i capolini. È quindi da evitare l'irrigazione a pioggia ma preferire quella a scorrimento o per infiltrazione laterale altrimenti i capolini possono annerirsi prima della maturazione. La camomilla predilige terreni freschi, non aridi e tendenzialmente acidi. Il terreno deve essere sciolto e ben drenato in quanto pur avendo necessità di terreni umidi non ama i ristagni idrici. La camomilla non ama terreni particolarmente fertili nè troppo ricchi di sostanza organica per cui se viene coltivata come annuale è preferibile non apportare concimi. Se si pensa di allevare questa pianta come biennale allora si fa una concimazione di fondo completa all'impianto o alla prima lavorazione del terreno. Fiorisce a partire dal mese di maggio e per tutta l'estate ed i semi maturano da agosto a settembre. Una particolarità che ci fa facilmente riconoscere la Matricaria camomilla è che le ligule bianche (i fiori esterni) dei capolini al termine della fioritura sono rivolte verso il basso. La Matricaria camomilla può essere tranquillamente moltiplicata per seme. I semi vanno seminati in primavera in piena terra. È uno dei pochi semi che ha necessità della luce per germinare. Occorre lavorare il terreno in modo da eliminare la crosta superficiale e renderlo meno compatto ed interrare il semi molto poco. La germinazione avviene in circa 3 settimane. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 9 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Basilico Le temperature ottimali di coltivazione sono tra i 20 - 25°C ma con un buon tenore di umidità tollera anche temperature più alte. È una pianta che cresce in pieno sole e può essere coltivata egregiamente sia in vaso che in piena terra. Temperature al di sotto dei 10 °C non sono ben tollerate. Il basilico va annaffiato generosamente ma facendo attenzione ai ristagni idrici che non sono graditi. Non è una pianta particolarmente esigente in fatto di terreni, l'importante è che sia un terreno fertile, a ph neutro e ben drenante in quanto non ama i ristagni idrici. Se si è usato o è stato trapiantato in un buon terriccio fertile non necessita di concimazioni per la durata del suo ciclo vegetativo. Il basilico fiorisce da giugno fino a tutto agosto-settembre. Alle piantine vanno regolarmente cimati gli apici vegetativi per consentire una crescita più rigogliosa. Essendo una pianta annuale con la fioritura e la conseguente fruttificazione termina il suo ciclo colturale quindi per allungare la sua durata si eliminano i fiori. Se tutto ciò viene fatto regolarmente e se il tempo rimane mite, le piantine possono durare sino al mese di dicembre. La moltiplicazione del basilico avviene per seme. Si effettua in marzo - aprile distribuendo i semi in file parallele su un terriccio per semi. Per interrarli in maniera uniforme potete spingeteli sotto il terriccio usando un pezzo di legno piatto. I semi sono di piccole dimensioni quindi non vanno interrati profondamente. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 10 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, ad una temperatura intorno ai 20°C e costantemente umido (usate uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al momento della germinazione. Per mantenere la temperatura costante se il tempo non è ancora stabile il vassoio va ricoperto con un foglio di plastica trasparente che garantirà una buona temperatura ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio. Spruzzare l'acqua nella composta ogni volta che il substrato è sul punto di asciugarsi. Ogni giorno si toglie la plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare dalla plastica la condensa. Una volta che i semi di basilico hanno germogliato si toglie il telo di plastica e via via che le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il sole diretto), e si assicurerà una buona ventilazione. Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre che vanno eliminatele in modo da dare più spazio alle piantine più robuste. Le giovani piantine nasceranno dopo 8-15 gg dalla semina. Quando avranno emesso almeno quattro foglie vanno prelevate delicatamente con un piccolo panetto di terra e quindi messe a dimora definitivamente. In genere dalla semina alla piantina adulta passa poco più di un mese. Se la semina viene fatta in un orto è preferibile aspettare ed effettuarla tra aprile e maggio vale a dire quando si è certi che non vi saranno più gelate notturne che potrebbero compromettere la germinazione dei semi di basilico. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 11 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Rosmarino Il rosmarino è una pianta che ama il sole, il caldo e l'aria quindi sono piante che devono essere coltivate all'aperto, anche in vaso, purché siano tenute in un balcone o in un davanzale. Crescono molto bene lungo le zone litoranee del mediterraneo e tollerano senza alcuna difficoltà l'aria salmastra. È preferibile però che siano localizzate in zone riparate da eventuali venti freddi che potrebbero sopraggiungere con l'inverno. Temperature al di sotto di 10-15 °C sono mal tollerate specialmente se la pianta ha già un certo numero di anni. Preferisce terreni asciutti, va pertanto annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno e a non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando la piantina di rosmarino è ancora giovane e durante la fioritura. Il rosmarino non è una pianta esigente in fatto di terreni ma non gradisce terreni pesanti, devono essere leggeri, permeabili, tendenzialmente alcalini. È importante che il terreno possa favorire il rapido sgrondo delle acqua in eccesso in quanto non tollerano i ristagni idrici. Essendo comunque una pianta molto adattabile trova spazio e valorizza quei terreni che per loro natura, non potrebbero ospitare altre specie. Le piante sono molto rustiche e non richiedono concimazioni particolari. All'impianto si fa di solito una letamazione di fondo e poi ogni anno, alla ripresa vegetativa si fa una concimazione completa con Azoto, Fosforo e Potassio. Il rosmarino fiorisce da marzo a settembre-ottobre. Se il clima si mantiene particolarmente mite la fioritura può durare più a lungo. Non è necessario fare delle potature energiche al rosmarino. Basta eliminare regolarmente le parti secche e cimarla in primavera per mantenere un aspetto cespuglioso e favorire la nascita di nuovi getti laterali. Il rosmarino si moltiplicano per seme, per talea o per divisione della pianta. La moltiplicazione per seme (vedi basilico) ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere un tipo di pianta ben precisa e non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la moltiplicazione o per talea (dà i migliori risultati) o per divisione della pianta madre. La moltiplicazione per talea si effettua in primavera. Le talee devono essere lunghe 15-20 cm, prelevate dai germogli basali e da piante in buona salute e vigorose. Vanno piantate per almeno i 2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia e tenute in serra fresca (circa 10°C) fino a quando non saranno radicate (impiegano circa due mesi). Saranno trapiantate nella loro sede definitiva la primavera successiva. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 12 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Timo Il Timo è una pianta dai climi temperati che ama il sole. La coltivazione pertanto deve avvenire in pieno sole. Riesce a tollerare per brevi periodi anche temperature di -10-15°C ma se tali temperature persistono per troppo tempo allora è bene proteggere le piante ricoprendole con dei teloni o riporle in luoghi riparati se coltivato in vaso. Non gradiscono le escursioni termiche troppo elevate alla ripresa vegetativa in primavera, con minime al di sotto di 0°C. Se viene coltivato in pieno campo è molto utile fare delle sarchiature (lavorazione del terreno che consiste nel taglio o nel rimescolamento dello strato superficiale). Le erbe infestanti non sono un grosso problema per il timo in quanto, dato il suo rigoglio vegetativo riesce a prevalere sulle malerbe anche se nei primi due anni di vita della pianta è bene tenerle sotto controllo. Non è particolarmente esigente però si avvantaggia di buone irrigazioni che favoriscono lo sviluppo delle parti verdi per cui è importante annaffiare spesso ma poco facendo attenzione a non inzuppare il terreno. Infatti il timo tollera la siccità ma non tollera in alcun modo i ristagni idrici o l'eccessiva umidità. Il timo è una pianta che si adatta tranquillamente a qualunque tipo di terreno anche se preferisce terreni calcarei e leggeri, permeabili e asciutti. Non tollera i terreni umidi soprattutto d'inverno soprattutto se associati con temperature troppo basse. Il timo essendo una pianta rustica non ha particolari esigenze nutritive. In ogni caso si avvantaggia di concimazioni bilanciate dove il Potassio e l'Azoto siano in maggiore quantità in quanto favoriscono un miglior sviluppo ed accestimento della pianta. Il timo fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate. I fiori del timo sono molto ricchi di nettare per cui sono molto ricercati dalle api. Non si parla di vera e propria potatura nel timo ma di rimozione della vegetazione secca o danneggiata per evitare l'insorgenza di malattie. Il timo si moltiplicano per seme, per talea o per divisione della pianta. Se si prevede di fare la semina direttamente in campo o in giardino, occorre lavorare il terreno in modo da eliminare la crosta superficiale e renderlo meno compatto e uniforme. Si semina in primavera a partire da aprile avendo cura di non interrare eccessivamente il seme. Questa pianta ha una buona germinabilità che si aggira intorno all'80%. I semi di timo vanno sistemati in modo da avere 5-8 piante a metro quadrato. Se si fa il trapianto delle piantine fatte crescere in semenzaio, il trapianto va fatto in aprile-maggio. La moltiplicazione per talea del timo si effettua nella primavera inoltrata o ad agosto. Le talee devono essere lunghe 7-10 cm e prelevate da pianta tra i due e quattro anni di età, in buona salute e vigorose. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 13 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Salvia La Salvia è una pianta molto facile da coltivare, rustica che vive bene se esposta in pieno sole. È infatti una pianta sia termofila che eliofila vale a dire che ama il caldo ed il sole. In genere l'aerale di coltivazione arriva fino ai 900 m di altitudine non oltre in quanto i climi troppo freddi non sono tollerati. Sopravvive con difficoltà negli ambienti con inverni lunghi e freddi. Può essere allevata anche in appartamento purché si rispettano le sue esigenze colturali anche se è all'aperto e in piena terra che cresce al meglio. Gradisce una buona circolazione dell'aria. In genere dopo 4-5 anni la pianta tende a degenerare per cui dopo tale periodo è bene sostituirla. È una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non lasciare ristagni idrici nel terreno che sono la principale causa di morte di queste piante lasciando asciugare il terreno tra un'irrigazione ed un'altra. Sopportano anche la siccità e non amano l'eccessiva umidità atmosferica. La Salvia preferisce i terreni neutri o leggermente calcarei e sabbiosi, molto permeabili in modo da favorire un buon drenaggio ed una buona circolazione dell'aria. Sono assolutamente da evitare i terreni acidi e pesanti. Si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell’acqua d’irrigazione, ogni 15 gg a partire dalla primavera e per tutta l'estate. Negli altri periodi le concimazioni vanno sospese. Poiché è una pianta che viene coltivata prevalentemente per le sue foglie aromatiche è preferibile usare un concime che abbiamo un titolo abbastanza elevato in Azoto (N) che favorisce appunto lo sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) e che tra questi l'Azoto sia in "maggiore quantità" che abbia anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Rame (Cu), il Molibdeno (Mo), il Manganese (Mn), lo Zinco (Zn), il Boro (B),tutti importanti per una corretta crescita della pianta. Diminuire leggermente le dosi rispetto a quanto indicato nella confezione del fertilizzante. La Salvia officinalis fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate mentre i semi maturano da agosto a settembre. Una volta terminata la fioritura è bene potare la pianta per stimolarne la ricrescita. La moltiplicazione avviene per seme o per talea erbacea. Nel scegliere la tecnica da adottare occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri. Pertanto nel caso si desiderino delle piante precise, è bene fare la moltiplicazione per talea. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 14 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Lavanda La lavanda è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono leggermente differenti a seconda delle diverse specie ad esempio la Lavandula angustifolia è molto più resistente al freddo rispetto alle altre specie. Sono in ogni caso piante che vivono in pieno sole e non hanno particolari esigenze. La lavanda non gradisce terreni particolarmente umidi per cui tra un'irrigazione e l'altra è opportuno attendere che il terreno si sia asciugato. La lavanda prediligono terreni ben drenati, in quanto non tollerano i ristagni idrici. I terreni non devono essere particolarmente fertili né acidi o tendenzialmente acidi. Preferiscono terreni argillosi e si adattano bene ai terreni alcalini. È bene eseguire delle concimazioni bilanciate all'inizio della primavera. L'epoca di fioritura della lavanda è variabile da specie a specie e va dalla primavera all'estate. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spiga, portate da lunghi steli. Ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati e con aroma variabile a seconda della specie. La lavanda, quando termina la fioritura deve essere potata per eliminare tutti gli steli fioriferi e per cimare le piante. Le piante un pò debilitate e poco compatte possono essere sottoposte ad una potatura più drastica, in modo da lasciare solo pochi cm di stelo. In questo modo la pianta di lavanda crescerà più rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli. Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per evitare di infettare i tessuti. La Lavanda si propaga per talea. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 15 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License VCO Formazione “Tempi e spazi della natura” Educatore Prima Infanzia Zucchina (Cucurbita pepo-Cucurbitaceae) Pianta annuale con fusto erbaceo flessibile strisciante o rampicante, gracile. Riproduzione: la semina va effettuata in marzo, aprile e maggio, deponendo due tre semi per buca che avrà dimensioni cm 50x50x50 per le varietà invernali e di cm 30x30x30 per le varietà di consumo allo stato fresco. Il sesto d'impianto sarà di m. 1,50 x 1,50 per la varietà invernale, mentre per quella estiva sarà sufficiente la distanza di m. 1 x 1. Le buche, riempite di letame ben stagionato, ospiteranno i semi che saranno ricoperti da quindici-venti centimetri di terriccio. Si può anche effettuare la semina in semenzaio, utilizzando vasetti con terriccio su cui vengono posti due o tre semi. Il trapianto si effettuerà quando le piante avranno tre o quattro foglie e non ci sarà più pericolo di gelate. Concimazione: sarà necessario distribuire quattro o cinque quintali di letame maturo per cento metri quadrati. Dovranno essere interrati alla profondità di trentacinque quaranta centimetri. Clima: necessita un clima temperato caldo e di un terreno esposto al sole poco ventoso. Terreno: deve essere ben lavorato, profondo e di medio impasto, ben drenato per evitare ristagni d'acqua. Cure colturali: scerbature (eliminare le erbe infestanti) e zappettature (lavorare il terreno in superficie, a piccoli colpi con la zappa), se non si usa la pacciamatura, servono ad arieggiare il suolo. Si può praticare la cimatura dei tralci laterali quando raggiungono una lunghezza superiore ai cinquanta centimetri per favorire la formazione di cacciate fruttifere. Irrigazione: importante è quella che si effettuerà dopo il trapianto, mentre le altre serviranno a tenere umido il terreno. Raccolta: si esegue a scalare nell'arco di due mesi o più, quando i frutti raggiungono dimensioni commerciali, di preferenza quando il frutto apicale sta per aprirsi. 24 febbraio 2011 Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari Pagina 16 di 16 licensed under a Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non opere derivate 2.5 Italia License