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OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere Progetto “Tempi e spazi

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OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere Progetto “Tempi e spazi
Corso Obbligo Istruzione triennale
OPERATORE AGRICOLO - Giardiniere
AF 2010/2011
Sede operativa di VERBANIA
Progetto “Tempi e spazi della natura”
Spazio verde per svolgere attività di orto/floricultura
AREE DISCIPLINARI COINVOLTE
Corso
Unità Formative
Docenti
Prof. Sarasini Luca
Operatore Agricolo
Asse culturale dei linguaggi
Lingua italiana
Costruire aree verdi
Prof. Boneschi Davide
Prof. Zandanel Augusto
Allievi
Bertoli Gregory
Manfroni Cristian
Pironti Daniel
Rodari Roberto
TEMPISTICHE
Premessa: l’idea di realizzare un progetto in collaborazione con gli/le allievi/e del corso Educatore Prima
Infanzia è nata spontaneamente dagli stessi allievi del corso triennale, i quali hanno predisposto, con la
supervisione del docente di Italiano, una richiesta ufficiale al Coordinatore del corso post-diploma. Durante
l’anno formativo 2009/2010 non è stato però possibile portare a termine la realizzazione dello spazio verde
progettato in quanto la struttura, che inizialmente aveva dato la propria disponibilità, non era in grado di far
fronte alla copertura finanziaria minima richiesta per lo svolgimento dell’attività. Per questo motivo le
tempistiche indicate quindi fanno riferimento a due annualità.
1) Dicembre 2009 - Lettura comunicazione in risposta alla richiesta della classe II Giardinieri.
Il Prof. Augusto Zandanel (coordinatore corso Giardinieri) ha incaricato il docente di Italiano (Prof. Luca
Sarasini) di leggere in classe la risposta (commentando la struttura, gli elementi ed i termini in essa
contenuti)
2) Gennaio 2010 - Simulazione di commessa: le allieve del corso Educatore Prima Infanzia (EPI) hanno
presentato alla classe II Giardinieri le richieste ed i vincoli progettuali riferiti allo spazio verde modulare.
3) Febbraio - Marzo 2010 - Progettazione dello spazio verde modulare: la classe II Giardinieri, con il
supporto del Prof. Zandanel, ha effettuato la progettazione sulla base delle richieste di cui al punto
precedente.
4) Ottobre - Novembre 2010 e Febbraio 2011 – I coordinatori dei due corsi e la Dott.ssa Raffaella Gatti
hanno verificato la disponibilità (anche economica), gli spazi e le modalità operative per la realizzazione
dello spazio verde in stretta collaborazione con la Direttrice degli Asili Nido comunali di Verbania
(Dott.ssa Daniela Reali) e le educatrici delle due strutture (frazioni di Pallanza e Renco)
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“Tempi e spazi della natura”
Educatore Prima Infanzia
5) Febbraio - Marzo 2011 - Costruzione di due spazi verdi modulari per ciascuna struttura con il supporto
dei Proff. Zandanel Augusto e Boneschi Davide
6) Aprile - Maggio 2011 – Gli/le allievi/e del corso EPI realizzano, con il supporto della Dott.ssa Gatti
Raffaella, un progetto educativo basato sull’utilizzo degli spazi verdi modulari creati
7) Presentazione del progetto educativo alla Direttrice delle due strutture (entro giugno 2011)
Le varie fasi del progetto "integrato" sono documentate e pubblicate sul sito di VCO FORMAZIONE
(sezione Galleria) inclusi i documenti progettuali.
VINCOLI PROGETTUALI
La progettazione dello spazio verde deve tener conto dei seguenti elementi:
ƒ
Gli spazi saranno utilizzati da bambini di età compresa tra i 2 e i 3 anni
ƒ
Gli spazi dovranno essere organizzati in moduli con caratteristiche costruttive tali da facilitare il
movimento dei bambini
ƒ
Dimensioni indicative dei singoli moduli: 1m x 2,50m
ƒ
I moduli potranno essere utilizzati sia per la coltivazione di ortaggi che per fiori/piante aromatiche
La documentazione a corredo del progetto dovrà includere indicazioni circa tempi e modalità di
coltivazione di alcuni dei seguenti prodotti:
Lattuga
Pomodori
Carote
Zucchine
Peperoni
Melanzane
Camomilla
Rosmarino
Basilico
Erba Salvia
Timo
Menta
Lavanda
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Descrizione PROGETTO SPAZIO VERDE MODULARE
Rappresentazione grafica dello spazio modulare (in allegato)
Passaggi
Capitolato
Descrizione
Un.Mis.
Q.tà
Mattoni tufo
Num.
80
Telo antialghe
Num.
1
Sacchi torba (250 l)
Num.
2
Sacchi lapillo lavico
Num.
4
Sacchi pietra pomice
Num.
4
Sacchi agriperlite
Num.
2
Sacchi stallatico
Num.
2
Piantine varie
Num.
20
Consulenza/Progettazione
Ore
2
Manodopera
Ore
4
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Descrizione fasi di allestimento dello spazio modulare
1. Individuazione dell’area
2. Estirpazione malerbe e livellamento terreno
3. Stesura telo antialghe
4. Costruzione aiuola in mattoni tufo
5. Preparazione del terriccio (concimazione inclusa)
ƒ
Torba
ƒ
Pietra pomice
ƒ
Agriperlite
ƒ
Stallatico
6. Riempimento aiuola
7. Posa lapillo lavico nei passaggi
8. Piantumazione piantine
NIDO
NIDO
Verbania – Pallanza
Verbania – Trobaso (zona Renco)
Tempi e modalità di coltivazione prodotti orto/floricoli
Siti di riferimento
http://www.giardinaggio.it/orto/paginizorto.asp
http://www.elicriso.it/it/piante_aromatiche/
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Fragole
Acquistare, all'inizio della primavera, piantine vigorose nei vivai, facendo
attenzione che le radici, nude, siano sane e ben sviluppate. Vanno
scartate le piante troppo secche, con radici macchiate di verde, nero,
troppo corte, fragili o striate di rosso.
Accorciate le radici a 15 cm, scavate nel terreno ben concimato una
buca adeguata alla loro misura, stendetele bene sul fondo e ricoprite di
terra fino alla corona delle foglie. Le piantine dovrebbero essere distanziate tra loro di 40-60 cm, in
filari distanti tra loro almeno 70 cm. Compattata bene la terra, si procede all'innaffiatura. Si
consiglia di evitare la copertura con telo nero (pacciamatura) in quanto crea un ricettacolo per lo
sviluppo delle larve della zanzara tigre le quali, contrariamente a quanto spesso ritenuto, si
sviluppano non solo nei ristagni d'acqua ma nel terreno stesso, se umido, e non a caso proliferano
nelle macchie e nella vegetazione bassa e ombreggiata.
La cura, poi, consisterà in successive innaffiature, nel raccogliere le fragole mature conservando
attaccati il calice e un pezzetto di peduncolo. Vanno raccolte quando sono mature, preferibilmente
di sera, evitando assolutamente di farle marcire sulla pianta. Per la propagazione a stoloni, non
dovrebbero essere conservati che due stoloni per pianta, gli altri vanno recisi dove sono attaccati
alla pianta madre.
La coltivazione delle fragole è possibile anche su terrazzi, in vasi profondi una ventina di
centimetri. Si presta bene anche alla bordura di aiuole. Per facilitare la raccolta ed evitare il
contatto dei frutti con il terreno, si può distribuire tra le file abbondante paglia trinciata. Le
irrigazioni, si effettuano somministrando poca acqua ma molto spesso, soprattutto in primavera, in
vista della produzione dei frutti.
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Menta
La menta è una pianta che vive bene in diversi climi tanto
che si può trovare dall'Alaska al Kenya ma è più frequente
dove la primavera è fredda e umida e l'estate è calda e
asciutta. Da qui ne deriva che può crescere sia in pieno
sole che in zone ombreggiate anche se i luoghi molto
luminosi favoriscono una maggiore formazione di oli
essenziali così come i giorni lunghi.
La menta è una pianta che può essere tranquillamente
allevata sia in vaso che in piena terra. Richiede delle
annaffiature regolari e generose soprattutto durante il
periodo estivo. È importante non bagnare le foglie quando
si annaffia in quanto l'evaporazione fa perdere oli essenziali.
La menta non è particolarmente esigente in fatto di terreni, l'importante è che sia un terreno fertile
ricco di humus, poroso, a ph neutro o anche leggermente acido (ph 6-7) e ben drenante in quanto
non ama i ristagni idrici. Sono assolutamente da evitare i terreni pesanti ed argillosi. Essendo una
pianta che ha necessità di sostanza organica nel terreno, è bene rinnovare il terriccio ogni 2-3 anni
in considerazione anche del fatto che è una pianta molto longeva e di crescita abbondante.
La menta è una pianta potassofila vale a dire che richiede delle grandi quantità di Potassio. Oltre al
Potassio però richiede anche elevate quantità di Fosforo ed anche di Azoto che accresce la
produzione delle foglie e di oli essenziali. La menta fiorisce dalla primavera all'estate e può
proseguire fino all'autunno.
La menta non è una pianta che richieda delle potature periodiche. Vanno semplicemente asportate
le parti secche o danneggiate.
Considerando che i semi hanno una bassissima germinabilità queste piante sono moltiplicate
prevalentemente per via vegetativa, vale a dire tramite la riproduzione di parti di pianta. Si propaga
quindi per talea di apici vegetativi o per divisione dei cespi o per stoloni.
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Moltiplicazione per talea
In marzo - aprile, si prelevano degli apici vegetativi
lunghi circa 20-25 cm.
Si raccomanda di tagliare con una lametta o con un
coltello affilato per evitare le sfilacciature dei tessuti
avendo cura che l'attrezzo che si usa per il taglio sia
pulito e disinfettato (preferibilmente alla fiamma) per
evitare di infettare i tessuti.
Dopo aver eliminato le foglie poste più in basso, si
immerge la parte tagliata in una polvere rizogena
(che stimola la produzione di radici).
Successivamente si sistemano le talee in una
composta formata da una parte di torba ed una di
sabbia grossolana. Si fanno dei buchi con una
matita, tanti quante sono le talee e si sistemano
come
indicato
nella
foto.
Avere
cura
successivamente di compattare delicatamente il
terriccio.
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La cassetta o il vaso si ricoprono con un foglio di
plastica trasparente (o un sacchetto messo a
cappuccio) e si colloca all'ombra e ad una
temperatura intorno ai 15°C avendo cura di tenere il
terriccio sempre leggermente umido (annaffiare
sempre senza bagnare le piantine in radicazione con
acqua a temperatura ambiente). Ogni giorno si toglie
la plastica per controllare l'umidità del terreno ed
eliminare dalla plastica la condensa.
Una volta che iniziano a comparire i primi germogli,
vuol dire che la talea ha radicato. A quel punto si
toglie la plastica e si colloca il vaso in una zona più
luminosa, alla stessa temperatura e si aspetta che le
talee si irrobustiscano.
Una volta che le nuove piantine
sono diventate
sufficientemente grandi ed hanno prodotto nuovi
getti vigorosi, si trapiantano nel vaso o nel terreno
definitivo.
Non disturbare le talee fino a quando non avranno
messo i nuovi getti.
Moltiplicazione per STOLONI
Uno stolone è un ramo laterale che spunta da una gemma ascellare vicino alla base (colletto) della
pianta, definita appunto stolonifera, e che si allunga scorrendo sul suolo, o appena sotto il terreno,
emettendo radici e foglie dai nodi da cui si generano nuove piantine. Dalle piantine che hanno
almeno un anno di età si prelevano degli stoloni in primavera e si piantano nel terreno o in vaso ad
una profondità di 10-15 cm.
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Camomilla
È una pianta che ama il sole, l'aria ed il caldo viceversa non ama le correnti d'aria ed il vento
eccessivo. Predilige i luoghi con inverni miti e con una buona umidità anche se non gradisce
l'eccessiva umidità notturna. Si annaffia regolarmente in modo che il terreno rimanga sempre
umido, non fradicio. Un'irrigazione costante, specialmente prima della fioritura e dopo la raccolta
dei fiori è importantissima. Attenzione ai ristagni idrici che non sono tollerati.
Quando si annaffiano bisogna fare attenzione a non bagnare i capolini.
È quindi da evitare l'irrigazione a pioggia ma preferire quella a scorrimento o
per infiltrazione laterale altrimenti i capolini possono annerirsi prima della
maturazione.
La camomilla predilige terreni freschi, non aridi e tendenzialmente acidi.
Il terreno deve essere sciolto e ben drenato in quanto pur avendo necessità di terreni umidi non
ama i ristagni idrici. La camomilla non ama terreni particolarmente fertili nè troppo ricchi di
sostanza organica per cui se viene coltivata come annuale è preferibile non apportare concimi. Se
si pensa di allevare questa pianta come biennale allora si fa una concimazione di fondo completa
all'impianto o alla prima lavorazione del terreno. Fiorisce a partire dal mese di maggio e per tutta
l'estate ed i semi maturano da agosto a settembre. Una particolarità che ci fa facilmente
riconoscere la Matricaria camomilla è che le ligule bianche (i fiori esterni) dei capolini al termine
della fioritura sono rivolte verso il basso.
La Matricaria camomilla può essere tranquillamente moltiplicata per seme. I semi vanno seminati in
primavera in piena terra. È uno dei pochi semi che ha necessità della luce per germinare. Occorre
lavorare il terreno in modo da eliminare la crosta superficiale e renderlo meno compatto ed
interrare il semi molto poco. La germinazione avviene in circa 3 settimane.
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Basilico
Le temperature ottimali di coltivazione sono tra i 20 - 25°C ma
con un buon tenore di umidità tollera anche temperature più
alte. È una pianta che cresce in pieno sole e può essere
coltivata egregiamente sia in vaso che in piena terra.
Temperature al di sotto dei 10 °C non sono ben tollerate. Il
basilico va annaffiato generosamente ma facendo attenzione
ai ristagni idrici che non sono graditi. Non è una pianta
particolarmente esigente in fatto di terreni, l'importante è che
sia un terreno fertile, a ph neutro e ben drenante in quanto non ama i ristagni idrici. Se si è usato o
è stato trapiantato in un buon terriccio fertile non necessita di concimazioni per la durata del suo
ciclo vegetativo. Il basilico fiorisce da giugno fino a tutto agosto-settembre.
Alle piantine vanno regolarmente cimati gli apici vegetativi per consentire una crescita più
rigogliosa. Essendo una pianta annuale con la fioritura e la conseguente fruttificazione termina il
suo ciclo colturale quindi per allungare la sua durata si eliminano i fiori. Se tutto ciò viene fatto
regolarmente e se il tempo rimane mite, le piantine possono durare sino al mese di dicembre.
La moltiplicazione del basilico avviene per seme.
Si effettua in marzo - aprile distribuendo i semi in file
parallele su un terriccio per semi. Per interrarli in maniera
uniforme potete spingeteli sotto il terriccio usando un
pezzo di legno piatto. I semi sono di piccole dimensioni
quindi non vanno interrati profondamente.
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Il vassoio che contiene i semi va tenuto all'ombra, ad una
temperatura intorno ai 20°C e costantemente umido (usate
uno spruzzatore per inumidire totalmente il terriccio) fino al
momento della germinazione.
Per mantenere la temperatura costante se il tempo non è
ancora stabile il vassoio va ricoperto con un foglio di
plastica trasparente che garantirà una buona temperatura
ed eviterà un disseccamento troppo rapido del terriccio.
Spruzzare l'acqua nella composta ogni volta che il
substrato è sul punto di asciugarsi. Ogni giorno si toglie la
plastica per controllare l'umidità del terreno ed eliminare
dalla plastica la condensa. Una volta che i semi di basilico
hanno germogliato si toglie il telo di plastica e via via che
le piantine crescono, si aumenta la quantità di luce (mai il
sole diretto), e si assicurerà una buona ventilazione.
Tra tutte le piantine nate, sicuramente ci saranno quelle meno vigorose rispetto ad altre che vanno
eliminatele in modo da dare più spazio alle piantine più robuste.
Le giovani piantine nasceranno dopo 8-15 gg dalla semina. Quando avranno emesso almeno
quattro foglie vanno prelevate delicatamente con un piccolo panetto di terra e quindi messe a
dimora definitivamente. In genere dalla semina alla piantina adulta passa poco più di un mese.
Se la semina viene fatta in un orto è preferibile aspettare ed effettuarla tra aprile e maggio vale a
dire quando si è certi che non vi saranno più gelate notturne che potrebbero compromettere la
germinazione dei semi di basilico.
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Rosmarino
Il rosmarino è una pianta che ama il sole, il caldo e l'aria quindi
sono piante che devono essere coltivate all'aperto, anche in vaso,
purché siano tenute in un balcone o in un davanzale. Crescono
molto bene lungo le zone litoranee del mediterraneo e tollerano
senza alcuna difficoltà l'aria salmastra. È preferibile però che
siano localizzate in zone riparate da eventuali venti freddi che
potrebbero sopraggiungere con l'inverno. Temperature al di sotto
di 10-15 °C sono mal tollerate specialmente se la pianta ha già un certo numero di anni. Preferisce
terreni asciutti, va pertanto annaffiato poco e spesso facendo attenzione a non inzuppare il terreno
e a non lasciare ristagni idrici che non sono tollerati. Le maggiori richieste idriche si hanno quando
la piantina di rosmarino è ancora giovane e durante la fioritura. Il rosmarino non è una pianta
esigente in fatto di terreni ma non gradisce terreni pesanti, devono essere leggeri, permeabili,
tendenzialmente alcalini. È importante che il terreno possa favorire il rapido sgrondo delle acqua in
eccesso in quanto non tollerano i ristagni idrici. Essendo comunque una pianta molto adattabile
trova spazio e valorizza quei terreni che per loro natura, non potrebbero ospitare altre specie. Le
piante sono molto rustiche e non richiedono concimazioni particolari. All'impianto si fa di solito una
letamazione di fondo e poi ogni anno, alla ripresa vegetativa si fa una concimazione completa con
Azoto, Fosforo e Potassio. Il rosmarino fiorisce da marzo a settembre-ottobre. Se il clima si
mantiene particolarmente mite la fioritura può durare più a lungo. Non è necessario fare delle
potature energiche al rosmarino. Basta eliminare regolarmente le parti secche e cimarla in
primavera per mantenere un aspetto cespuglioso e favorire la nascita di nuovi getti laterali. Il
rosmarino si moltiplicano per seme, per talea o per divisione della pianta. La moltiplicazione per
seme (vedi basilico) ha con se lo svantaggio che, subentrando la variabilità genetica, non si è certi
che si avranno delle piante uguali alle piante madri, nel qual caso qualora si voglia ottenere un tipo
di pianta ben precisa e non si è certi della qualità del seme che si sta utilizzando, è bene fare la
moltiplicazione o per talea (dà i migliori risultati) o per divisione della pianta madre. La
moltiplicazione per talea si effettua in primavera. Le talee devono essere lunghe 15-20 cm,
prelevate dai germogli basali e da piante in buona salute e vigorose. Vanno piantate per almeno i
2/3 della loro lunghezza in un miscuglio di torba e sabbia e tenute in serra fresca (circa 10°C) fino
a quando non saranno radicate (impiegano circa due mesi). Saranno trapiantate nella loro sede
definitiva la primavera successiva.
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Timo
Il Timo è una pianta dai climi temperati che ama il sole. La coltivazione
pertanto deve avvenire in pieno sole. Riesce a tollerare per brevi periodi
anche temperature di -10-15°C ma se tali temperature persistono per
troppo tempo allora è bene proteggere le piante ricoprendole con dei
teloni o riporle in luoghi riparati se coltivato in vaso. Non gradiscono le
escursioni termiche troppo elevate alla ripresa vegetativa in primavera,
con minime al di sotto di 0°C. Se viene coltivato in pieno campo è molto
utile fare delle sarchiature (lavorazione del terreno che consiste nel
taglio o nel rimescolamento dello strato superficiale). Le erbe infestanti non sono un grosso
problema per il timo in quanto, dato il suo rigoglio vegetativo riesce a prevalere sulle malerbe
anche se nei primi due anni di vita della pianta è bene tenerle sotto controllo. Non è
particolarmente esigente però si avvantaggia di buone irrigazioni che favoriscono lo sviluppo delle
parti verdi per cui è importante annaffiare spesso ma poco facendo attenzione a non inzuppare il
terreno. Infatti il timo tollera la siccità ma non tollera in alcun modo i ristagni idrici o l'eccessiva
umidità. Il timo è una pianta che si adatta tranquillamente a qualunque tipo di terreno anche se
preferisce terreni calcarei e leggeri, permeabili e asciutti. Non tollera i terreni umidi soprattutto
d'inverno soprattutto se associati con temperature troppo basse. Il timo essendo una pianta rustica
non ha particolari esigenze nutritive. In ogni caso si avvantaggia di concimazioni bilanciate dove il
Potassio e l'Azoto siano in maggiore quantità in quanto favoriscono un miglior sviluppo ed
accestimento della pianta. Il timo fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate. I fiori del timo sono
molto ricchi di nettare per cui sono molto ricercati dalle api. Non si parla di vera e propria potatura
nel timo ma di rimozione della vegetazione secca o danneggiata per evitare l'insorgenza di
malattie. Il timo si moltiplicano per seme, per talea o per divisione della pianta. Se si prevede di
fare la semina direttamente in campo o in giardino, occorre lavorare il terreno in modo da eliminare
la crosta superficiale e renderlo meno compatto e uniforme. Si semina in primavera a partire da
aprile avendo cura di non interrare eccessivamente il seme. Questa pianta ha una buona
germinabilità che si aggira intorno all'80%. I semi di timo vanno sistemati in modo da avere 5-8
piante a metro quadrato. Se si fa il trapianto delle piantine fatte crescere in semenzaio, il trapianto
va fatto in aprile-maggio. La moltiplicazione per talea del timo si effettua nella primavera inoltrata o
ad agosto. Le talee devono essere lunghe 7-10 cm e prelevate da pianta tra i due e quattro anni di
età, in buona salute e vigorose.
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Salvia
La Salvia è una pianta molto facile da coltivare, rustica che vive
bene se esposta in pieno sole. È infatti una pianta sia termofila
che eliofila vale a dire che ama il caldo ed il sole. In genere
l'aerale di coltivazione arriva fino ai 900 m di altitudine non oltre
in quanto i climi troppo freddi non sono tollerati. Sopravvive con
difficoltà negli ambienti con inverni lunghi e freddi. Può essere
allevata anche in appartamento purché si rispettano le sue
esigenze colturali anche se è all'aperto e in piena terra che cresce al meglio. Gradisce una buona
circolazione dell'aria. In genere dopo 4-5 anni la pianta tende a degenerare per cui dopo tale
periodo è bene sostituirla.
È una pianta che va annaffiata con moderazione, stando attenti a non lasciare ristagni idrici nel
terreno che sono la principale causa di morte di queste piante lasciando asciugare il terreno tra
un'irrigazione ed un'altra. Sopportano anche la siccità e non amano l'eccessiva umidità
atmosferica.
La Salvia preferisce i terreni neutri o leggermente calcarei e sabbiosi, molto permeabili in modo da
favorire un buon drenaggio ed una buona circolazione dell'aria. Sono assolutamente da evitare i
terreni acidi e pesanti. Si usa un concime liquido, opportunamente diluito nell’acqua d’irrigazione,
ogni 15 gg a partire dalla primavera e per tutta l'estate. Negli altri periodi le concimazioni vanno
sospese.
Poiché è una pianta che viene coltivata prevalentemente per le sue foglie aromatiche è preferibile
usare un concime che abbiamo un titolo abbastanza elevato in Azoto (N) che favorisce appunto lo
sviluppo delle parti verdi. Accertatevi pertanto che oltre ad avere i cosiddetti "macroelementi" quali
Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K) e che tra questi l'Azoto sia in "maggiore quantità" che abbia
anche i "microelementi" quali il Ferro (Fe), il Rame (Cu), il Molibdeno (Mo), il Manganese (Mn), lo
Zinco (Zn), il Boro (B),tutti importanti per una corretta crescita della pianta. Diminuire leggermente
le dosi rispetto a quanto indicato nella confezione del fertilizzante.
La Salvia officinalis fiorisce dalla primavera e per tutta l'estate mentre i semi maturano da agosto a
settembre. Una volta terminata la fioritura è bene potare la pianta per stimolarne la ricrescita.
La moltiplicazione avviene per seme o per talea erbacea. Nel scegliere la tecnica da adottare
occorre tenere presente che la moltiplicazione per seme ha con se lo svantaggio che, subentrando
la variabilità genetica, non si è certi che si avranno delle piante uguali alle piante madri. Pertanto
nel caso si desiderino delle piante precise, è bene fare la moltiplicazione per talea.
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Lavanda
La lavanda è una specie rustica ma le esigenze ambientali sono
leggermente differenti a seconda delle diverse specie ad esempio
la Lavandula angustifolia è molto più resistente al freddo rispetto
alle altre specie. Sono in ogni caso piante che vivono in pieno sole
e non hanno particolari esigenze.
La lavanda non gradisce terreni particolarmente umidi per cui tra
un'irrigazione e l'altra è opportuno attendere che il terreno si sia
asciugato.
La lavanda prediligono terreni ben drenati, in quanto non tollerano i ristagni idrici. I terreni non
devono essere particolarmente fertili né acidi o tendenzialmente acidi. Preferiscono terreni argillosi
e si adattano bene ai terreni alcalini. È bene eseguire delle concimazioni bilanciate all'inizio della
primavera.
L'epoca di fioritura della lavanda è variabile da specie a specie e va dalla primavera all'estate. I fiori
sono riuniti in infiorescenze a spiga, portate da lunghi steli.
Ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati e con aroma variabile a
seconda della specie.
La lavanda, quando termina la fioritura deve essere potata per eliminare tutti gli steli fioriferi e per
cimare le piante.
Le piante un pò debilitate e poco compatte possono essere sottoposte ad una potatura più
drastica, in modo da lasciare solo pochi cm di stelo. In questo modo la pianta di lavanda crescerà
più rigogliosa e rinvigorita stimolando lo sviluppo di nuovi germogli.
Abbiate cura che l'attrezzo che usate per il taglio sia pulito e disinfettato (preferibilmente alla
fiamma) per evitare di infettare i tessuti. La Lavanda si propaga per talea.
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Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari
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VCO Formazione
“Tempi e spazi della natura”
Educatore Prima Infanzia
Zucchina (Cucurbita pepo-Cucurbitaceae)
Pianta annuale con fusto erbaceo flessibile strisciante o
rampicante, gracile.
Riproduzione: la semina va effettuata in marzo, aprile e maggio,
deponendo due tre semi per buca che avrà dimensioni cm
50x50x50 per le varietà invernali e di cm 30x30x30 per le
varietà di consumo allo stato fresco. Il sesto d'impianto sarà di
m. 1,50 x 1,50 per la varietà invernale, mentre per quella estiva
sarà sufficiente la distanza di m. 1 x 1. Le buche, riempite di
letame ben stagionato, ospiteranno i semi che saranno ricoperti
da quindici-venti centimetri di terriccio. Si può anche effettuare
la semina in semenzaio, utilizzando vasetti con terriccio su cui
vengono posti due o tre semi. Il trapianto si effettuerà quando le
piante avranno tre o quattro foglie e non ci sarà più pericolo di gelate.
Concimazione: sarà necessario distribuire quattro o cinque quintali di letame maturo per cento
metri quadrati. Dovranno essere interrati alla profondità di trentacinque quaranta centimetri.
Clima: necessita un clima temperato caldo e di un terreno esposto al sole poco ventoso.
Terreno: deve essere ben lavorato, profondo e di medio impasto, ben drenato per evitare ristagni
d'acqua.
Cure colturali: scerbature (eliminare le erbe infestanti) e zappettature (lavorare il terreno in
superficie, a piccoli colpi con la zappa), se non si usa la pacciamatura, servono ad arieggiare il
suolo.
Si può praticare la cimatura dei tralci laterali quando raggiungono una lunghezza superiore ai
cinquanta centimetri per favorire la formazione di cacciate fruttifere.
Irrigazione: importante è quella che si effettuerà dopo il trapianto, mentre le altre serviranno a
tenere umido il terreno.
Raccolta: si esegue a scalare nell'arco di due mesi o più, quando i frutti raggiungono dimensioni
commerciali, di preferenza quando il frutto apicale sta per aprirsi.
24 febbraio 2011
Bertoli, Manfroni, Pironti e Rodari
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