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Colli: “Nuove industrie a Cilavegna, ora decido io”.
LA PROVINCIA PAVESE, DOMENICA 28 FEBBRAIO 2010 Colli: “Nuove industrie a Cilavegna, ora decido io”. Dibattito acceso in consiglio. L’opposizione: “Diventeremo una ParonaDue” CILAVEGNA. Saranno bene accette tutte le realtà industriali che garantiranno occupazione ai cilavegnesi. «Ci penseremo noi a controllarle sotto l'aspetto ambientale: non possiamo più vedere i nostri concittadini andare a lavorare a Parona». Così il sindaco Giuseppe Colli ha illustrato in consiglio comunale la strategia della giunta in materia di insediamenti produttivi. Strategia che la minoranza di Alan Ugazio ha bollato come «Parona 2». In discussione c'era l'uscita dal Coordinamento permanente per la tutela della Lomellina guidato dal sindaco di Mede Giorgio Guardamagna, cui Cilavegna, con sindaco Giusto Fuga, aveva aderito nel 2006. La decisione di recedere dall'accordo in materia ambientale è stata illustrata dall'assessore all'Ecologia, Leonardo Ugazio: «Sarà la Valutazione ambientale strategica a esaminare la natura delle industrie che vorranno insediarsi a Cilavegna». Dall'opposizione Alan Ugazio e Alberto Pisani hanno replicato: «Volete seguire il modello Parona svendendo la salute dei cittadini». «Questo Coordinamento - ha replicato Colli - non è servito a nulla. Dal 2006 a oggi, abbiamo avuto il raddoppio dell'inceneritore e della Sit di Mortara, e la centrale a olio di Olevano. Sarò io a decidere se una realtà imprenditoriale può insediarsi a Cilavegna, non certo uno dei sindaci della Lomellina». Paolo Umberto Banfi, consigliere delegato della Comez, l'ultima grande industria rimasta a Cilavegna, commenta: «Non avere lavoro è ango-sciante, ma occupazione e controlli ambientali devono andare di pari passo». (Umberto De Agostino)