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Bambino senza nome_Scheda:Layout 1

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Bambino senza nome_Scheda:Layout 1
Il bambino senza nome
di Mark Kurzem
IL LIBRO
L’AUTORE
Mark ha da poco iniziato la sua vita da ricercatore a
Oxford quando suo padre Alex bussa alla sua porta con
un angoscioso segreto da confessare. I brandelli di quel
segreto sono rinchiusi in una logora valigia che custodisce i ricordi evanescenti e ossessionanti che per quasi settant’anni suo padre ha cercato di seppellire sotto il peso
dell’oblio, mentre brandelli di immagini confuse riaffioravano dal buco nero della memoria. Tocca a Mark ora
aiutare suo padre a ricostruire la sua storia, l’epopea tragica e assurda, incredibile eppure drammaticamente reale,
di un bambino bielorusso ebreo di cinque anni che è
scampato avventurosamente allo sterminio della sua
famiglia e del suo villaggio, ha vagato per nove mesi da
solo nei boschi, tra la neve e i lupi, è stato catturato da
un’unità lettone filonazista, è stato portato davanti al plotone di esecuzione e lì, le spalle contro il muro della scuola, ha rivolto al sottoufficiale che stava per premere il grilletto una strana, perfetta domanda da bambino: «Puoi
darmi un pezzo di pane, prima di spararmi?». È stata
quella strana domanda a salvargli la vita, anche se non è
bastata a preservarlo dalle beffe del destino. Le SS che
decidono di prendere quel bambino dai capelli biondissimi e dagli occhi cerulei come loro mascotte, per farne un
modello di soldato bambino da utilizzare per la propaganda. Le giornate trascorse a lustrare scarpe. Ora vuole
ricordare Alex, ritrovare le sue radici, la sua famiglia, il
suo passato, vuole sapere tutto, anche il suo nome, perché
quello con cui è cresciuto, si è sposato, ha generato tre
figli, Alex Kurzem, non è che il nome falso che gli diedero su un foglio di via.
Mark Kurzem ha studiato a Melbourne e ha lavorato a
Osaka. Oggi vive e insegna a Oxford. Il suo primo libro,
Il bambino senza nome, è un best-seller in corso di pubblicazione in dodici Paesi.
Il bambino senza nome
di Mark Kurzem
SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
• Secondo la vostra opinione, Il bambino senza nome è solo un libro sull’Olocausto o affronta anche altri temi (per
citarne un paio: il senso di colpa di Alex per essere sopravissuto e il rapporto padre-figlio), solo in parte collegati
all’Olocausto? Quale ritenete che sia il tema principale sviscerato dall’autore?
• Nel libro vengono narrate due storie, quella dell’infanzia di Alex/Uldis e quella della ricerca della vera identità del
padre da parte di Mark. Ritenete che i due piani del racconto si intersechino e si amalgamino al punto da formare
un’unica storia?
• La storia raccontata da Mark Kurzem è piuttosto forte. A vostro parere se ne coglie l’intensità fin dalle prime pagine oppure l’autore impiega alcuni capitoli prima di svelare l’intensità del racconto e coinvolgere il lettore nella narrazione?
• Il racconto di Alex Kurzem al figlio Mark subisce varie interruzioni. A vostro avviso questo diminuisce il pathos
della narrazione oppure è un modo per ricalcare l’andamento frammentario della memoria dell’uomo?
• Nell’epilogo l’autore spiega che ad Alex Kurzem è stato negato lo status di vittima dell’Olocausto in quanto la decisione di crescere da nazista coi nazisti era stata una sua libera scelta. Qual è la vostra opinione in proposito?
• I tre personaggi principali che escono dal racconto di Alex Kurzem sono il comandante Lobe, il sergente Kulis e il
signor Dzenis. Ritenete che abbiano avuto lo stesso ruolo nel negare l’identità e l’infanzia del piccolo Uldis?
• Alex Kurzem racconta la storia della propria infanzia quando è sulla sessantina, eppure la prospettiva con la quale
narra episodi drammatici è quella di un bambino. Siete d’accordo?
• Il libro è ambientato in più Paesi, ma il paesaggio legato all’infanzia di Alex/Uldis è l’unico che merita una descrizione abbastanza particolareggiata. Ritenete che l’ambientazione giochi un ruolo decisivo sull’evoluzione degli avvenimenti?
• Lo stile narrativo dell’autore è piuttosto aneddotico. Ritenete che, specialmente nelle prime pagine, questo sia
d’ostacolo per lasciarsi coinvolgere emotivamente dalla storia?
• A vostro parere, quali sono i sentimenti principali che provoca il ricordo del proprio passato in Alex Kurzem?
• Il libro di Mark Kurzem è in grado di suscitare emozioni nel lettore? Quali?
• Secondo voi, l’autore è riuscito ad approfondire in maniera adeguata tutte le varie implicazioni correlate alla storia vissuta dal padre?
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