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CANTANDO SOTTO IL CEDRO - Corpo Forestale dello Stato

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CANTANDO SOTTO IL CEDRO - Corpo Forestale dello Stato
FORESTALE / Coro Monte Trolla
CANTANDO
SOTTO IL CEDRO
L’avventura del Coro Monte Trolla nasce per gioco, alla fine
degli anni Settanta, sotto il grande cedro della Scuola del
Corpo forestale dello Stato di Cittaducale. Un gruppo di
allievi del Corso Guardie inizia ad incontrarsi all’ombra della
maestosa chioma per intonare canti di montagna
di Floriana D’Eleuterio
© Ufficio Stampa CfS - L. Di Battista
assù per le montagne tra boschi e
valli d’or tra l’aspre rupi echeggia un
cantico d’amor” fa La Montanara. Le
melodie esercitano un richiamo irresistibile per gli appassionati, che aumentano
giorno dopo giorno. Cantare insieme li aiuta a
conoscersi e pian piano a trovare compagni di
“L
24 - Il Forestale n. 56
una vita. Le esibizioni non lasciano indifferente
la spiccata sensibilità dell’allora direttore della
Scuola, Silvano Landi, che spesso si ferma ad
ascoltare gli allievi e a suggerir loro nuove proposte.
Grazie al suo impulso il coro diventa una realtà
concreta all’interno del Corpo forestale dello Sta-
to, animando tutte le cerimonie ufficiali: un’avventura che incontra sempre più entusiasmo e
che si inizia a definire come unica nell’ambito di
tutte le forze di polizia.
Il 46° Corso Monte Vettore nel 2000 rappresenta
una svolta nell’evoluzione del coro. Molti giovani allievi si propongono con entusiasmo e
portano una ventata di novità nel gruppo: per la
prima volta viene inserita la componente femminile. L’integrazione non è facile data la
tradizionale formazione maschile dei cori di
montagna. Le nuove quattro sezioni richiedono
un lavoro assiduo di colleghe e colleghi che
adattano i brani con nuove armonizzazioni e
rinnovano il repertorio.
Vengono arrangiate le marce d’ordinanza
“Foresta” e “Nel silenzio dei sentieri”, nonché la
bellissima “Signore delle cime” che nelle cerimonie ufficiali accompagna sempre la preghiera
al Santo Patrono San Giovanni Gualberto:
“Ma ti preghiamo, ma ti preghiamo, su nel
Paradiso, su nel Paradiso, lascialo andare per le
tue montagne”
Cantare in dialetto
Al primo obiettivo raggiunto ne segue immediatamente un successivo: realizzare una canzone
per ogni regione d’Italia. La difficoltà per ognuno dei coristi nell’imparare tanti dialetti diversi
quali il friulano, il trentino o il siciliano è ripagata dalla soddisfazione di poter raccontare
qualcosa della propria terra di origine. Ecco, ad
esempio, dal Friuli, “Stelutis alpinis”:
“Se tu vens cà sù ta’ cretis,
là che lôr mi àn soterât,
al è un splàz plen di stelutis:
dal miò sanc ‘l è stât bagnat”
Il coro partecipa ad innumerevoli eventi, primi
tra tutti i festeggiamenti per gli Annuali di fondazione del Corpo forestale dello Stato in Roma:
da Piazza del Popolo a Villa Doria Phamphili,
dalla suggestiva terrazza del Pincio all’Auditorium Santa Cecilia di Via della Conciliazione;
presenzia la piantumazione e benedizione di
piante d’ulivo nei pressi della Basilica di S.
Giovanni Rotondo; canta nella Basilica di
Collemaggio a l’Aquila due anni prima del terribile terremoto; porta gli auguri di Natale ai
bambini del reparto oncologico del Policlinico
Umberto I di Roma; è sempre presente per le
celebrazioni del Santo Patrono S. Giovanni Gualberto nella splendida cornice toscana di
Vallombrosa.
L’ultimo impegno ha coinvolto il Coro Monte
Trolla nelle meravigliose valli del Cadore.
L’amministrazione comunale di Auronzo ha
riservato una calorosa accoglienza al Corpo
forestale ed il ritiro, dedicato alla preparazione
di nuovi brani, si è concluso con un concerto
presso il Palazzo Comunale in duetto con la
corale cadorina.
Trentasei voci
Le melodie del coro nascondono trentasei singole voci: dalla Sicilia al Trentino, dalla capitale ai
paesini di montagna, tanti colleghi, di ieri e di
oggi, che anche attraverso il canto vogliono
esprimere la passione per la propria professione.
Un po’ come per l’attività del Forestale, che arriva ad operare laddove nessuno può riuscire a
vederlo, anche nel coro nessuno assume il ruolo
di protagonista ma contribuisce con il proprio
impegno e sacrificio alla buona riuscita di un
progetto comune.
Il coro di oggi è il risultato del lavoro di tante
persone. Molte voci si sono succedute e anche
se, per un motivo o per un altro, non possono
più essere del gruppo hanno lasciato ognuna la
propria impronta fatta di impegno e dedizione.
Un pensiero corre veloce alla nostra amica e
collega Marzia, che ha vissuto con noi fino agli
ultimi momenti e ci ha insegnato cosa significa
davvero saper sorridere alla vita.
Noi siam la guardia alla foresta
Delle vallate e le montagne
All’alba quando il sol si desta
Noi cominciamo a vigilar
Sole e pioggia non li temiamo
Fango e roccia noi camminiamo
E se infuria la tormenta
Noi cantiamo tutti in cor
Foresta foresta sempre sei nei nostri cuor,
con passione e con ardore
ti difende il forestal!!!
Il Forestale n. 56 - 25
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