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L`approccio sistemico nella gestione della sicurezza

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L`approccio sistemico nella gestione della sicurezza
L’approccio sistemico nella gestione
della sicurezza sul lavoro: modelli e
strumenti
Carmine Esposito
INAIL – D.R. LOMBARDIA CON.T.A.R.P.
Assolombarda - Milano, 4 giugno 2009
Indice
1. L’approccio gestionale ed organizzativo tra
dinamiche legislative e standard volontari
2. Il D.Lgs. 81/2008 ed i modelli di
organizzazione e di gestione
3. Il sistema di gestione della sicurezza
4. I costi della non sicurezza e dati sull’efficacia
dei sistemi di gestione
Indice
1. L’approccio gestionale ed organizzativo tra
dinamiche legislative e standard volontari
La visione sistemica dell’impresa:
La gestione
ORGANIZZAZIONE
GESTIONE
RELAZIONI
L’EVOLUZIONE LEGISLATIVA
1955
1994
APPROCCIO
APPROCCIO
“COMMAND
“COMMANDEE
CONTROL”
CONTROL”
D.Lgs.
D.Lgs.626/94
626/94
SISTEMA RIGIDO
•Sistema prescrittivo, settoriale,
poco orientato alla prevenzione
e molto alla repressione
•Eccessiva frammentazione legislativa
•Rispetto formale alla conformità
1996
2008
APPROCCIO
APPROCCIO
“ORGANIZATIVO
“ORGANIZATIVO
EEGESTIONALE
GESTIONALE””
D.Lgs.
D.Lgs.81/08
81/08
SISTEMA FLESSIBILE
•Sistema orientato agli aspetti gestionali
e organizzativi e alla prevenzione
•Nuovi istituti relazionali e definizione
di ruoli e responsabilità di nuovi soggetti.
•Rispetto sostanziale delle misure
di prevenzione e protezione
Dinamiche legislative e standard volontari
D.Lgs. 81/08: Grande impulso all’utilizzo di strumenti volontari
richiamati dalla normativa cogente
¾ Buone prassi: soluzioni organizzative o procedurali coerenti con
la normativa vigente, validate dalla commissione ex art 6, diffuse e
promosse da enti pubblici e organismi paritetici nonché criterio di
priorità per l’accesso al finanziamento (art. 11 coma 5).
¾ linee guida: atti di indirizzo e coordinamento per l’applicazione
della normativa in materia di salute promosse dagli enti pubblici e
approvati dalla conferenza stato regioni.
¾Numerosi inviti ad utilizzare i codici di condotta e codici etici; tra
i più importati in codice ICOH per i medici competenti.
Dinamiche legislative e standard volontari
D.Lgs. 81/2008: Grande impulso all’utilizzo di strumenti volontari
richiamati dalla normativa cogente
¾Responsabilità sociale delle imprese : integrazione volontaria
delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende e
organizzazioni nelle loro attività commerciali e nei loro rapporti con le
parti interessate. Continui i richiami ai principi di RS anche in
occasione dei finanziamenti (art. 11 coma 5).
¾Approccio Gestionale ed SGSL: permea tutto il decreto e trova
esplicito richiamo nell’art. 30 nelle linee guida UNI-INAIL e la norma
BS OHSAS 18001:2007.
I vantaggi dell’adozione del SGSL
¾In linea con la legislazione italiana.
¾Esimenti dalle conseguenze del D.Lgs 231/01 (se SGSL adottato
ed efficacemente attuato).
¾Integrazione col modello generale di organizzazione dell’azienda.
¾Esplicito riferimento alle responsabilità di ogni dipendente.
¾Maggiore coinvolgimento di tutto il personale.
¾Armonizzazione con l’eventuale codice etico.
¾ Valorizzazione dell’immagine aziendale verso l’interno e l’esterno.
Indice
2. Il D.Lgs. 81/2008 ed i modelli di
organizzazione e di gestione
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
D.Lgs. 81/2008 – Titolo I Art. 2 (Definizioni)
dd) «modello di organizzazione e di gestione»: modello
organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione di
una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi
dell’articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 8
giugno 2001, n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli
articoli 589 e 590, comma 3, del codice penale, commessi
con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela
della salute sul lavoro;
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
Art. 6 comma 8 lettera m)
La Commissione consultiva permanente per la salute e
sicurezza sul lavoro ha il compito di indicare modelli di
organizzazione e gestione aziendale ai fini di cui all'articolo
30.
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
Art. 16 – Delega di funzioni
…
3. La delega di funzioni non esclude l'obbligo di vigilanza in capo
al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del
delegato delle funzioni trasferite. La vigilanza si esplica anche
attraverso i sistemi di verifica e controllo di cui all'articolo 30,
comma 4.
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
Art. 28 – Oggetto della valutazione dei rischi
…
2. Il documento di cui all'articolo 17, comma 1, lettera a), redatto a
conclusione della valutazione, deve avere data certa e contenere:
…
d) l'individuazione delle procedure per l'attuazione delle misure
da realizzare, nonché dei ruoli dell'organizzazione aziendale che
vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente
soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
…
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
Art. 30 - Modelli di organizzazione e di gestione
1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere
efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle
persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche
prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno
2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato,
assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti
gli obblighi giuridici relativi:
…
I richiami all’approccio gestionale nel D.Lgs. 81/08
…
5. In sede di prima applicazione, i modelli di organizzazione
aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per
un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)
del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007
si presumono conformi ai requisiti di cui al presente articolo
per le parti corrispondenti. Agli stessi fini ulteriori modelli di
organizzazione e gestione aziendale possono essere indicati dalla
Commissione di cui all'articolo 6.
6. L'adozione del modello di organizzazione e di gestione di cui al
presente articolo nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le
attività finanziabili ai sensi dell'articolo 11.
Indice
3. Il sistema di gestione della sicurezza
Sistemi di gestione della sicurezza
In Italia, nel 2001, è stata pubblicata la prima Linea Guida
Condivisa dalle Parti Sociali:
Documento UNI INAIL “Linee guida per un Sistema di Gestione della
Sicurezza e Salute sul Lavoro (SGSL)”
™
™
Non può essere considerata una norma o una specifica tecnica
da utilizzare a scopo di certificazione di parte terza né per attività
di vigilanza da parte delle Autorità di controllo in materia di
sicurezza ed igiene del lavoro.
Il seguire le linee guida non è un obbligo di legge ma una
decisione volontaria liberamente assunta.
SGSL BS OHSAS 18001:2007
Definizione
Parte del Sistema di Gestione di una Organizzazione
utilizzato per sviluppare la politica SSL e per gestire i
suoi rischi SSL
Nota 1. Un SG è un insieme di elementi correlati usati per stabilire
una politica e degli obiettivi e per raggiungere tali obiettivi.
Nota 2. Un SG include strutture organizzative, attività di
pianificazione (incluse la Valutazione dei Rischi e lo stabilire degli
obiettivi), responsabilità, pratiche, procedure, processi e risorse.
‘
Il sistema delle relazioni nei SGSL
•
•
Un sistema complesso, quale quello di gestione della sicurezza
necessita di una rete “relazionale” adeguata.
Tra gli “istituti relazionali” la normativa presenta come
fondamentali:
INFORMAZIONE
COMUNICAZIONE
FORMAZIONE
CONSULTAZIONE
Il sistema delle relazioni nei SGSL
Comunicazione
Coinvolgimento
Informazione
Partecipazione
SGSL
Consapevolezza
Responsabilità
Formazione
Consultazione
SGSL ‐Finalità
¾
•
•
•
Ridurre i costi della SSL compresi quelli derivanti da:
incidenti
infortuni
malattie correlate al lavoro
minimizzando i rischi cui possono essere esposti dipendenti o terzi.
¾ Aumentare l’efficienza e le prestazioni dell’impresa.
¾ Contribuire a migliorare i livelli di salute e sicurezza sul lavoro.
¾ Migliorare l’immagine interna ed esterna dell’organizzazione.
I principi dei sistemi di gestione
• Orientamento agli stakeholders
• Leadership
• Coinvolgimento del personale
• Approccio per processi
• Approccio sistemico alla gestione
• Miglioramento continuo
• Decisioni basate su dati di fatto
La metodologia operativa
SGSL UNI INAIL – Struttura
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
ESAME INIZIALE
T
AC
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
MONITORAGGIO
CH
EC
K
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
DO
PLAN
POLITICA
Il ciclo PDCA della sicurezza
Esame
Esamedello
dello
stato
statoiniziale
iniziale
P
L
A
N
Politica
Politicadella
della
sicurezza
sicurezza
Pianificazione
Pianificazione
Il ciclo PDCA della sicurezza
OBIETTIVO
P
L
A
N
Acquisire tutte le informazioni e gli
elementi necessari per valutare l’effettivo
livello di sicurezza, l’adeguatezza degli
aspetti gestionali e di controllo dei rischi
nello status quo al fine di determinare con
chiarezza:
¾ quale livello di sicurezza è possibile
realizzare
¾ quali sono gli obiettivi raggiungibili
¾ quale è il migliore approccio per
raggiungerli
¾ la struttura organizzativa per la
gestione della sicurezza
Il ciclo PDCA della sicurezza
P
L
A
N
Confrontare e verificare:
¾ il rispetto della legislazione e delle prescrizioni
normative nel campo della sicurezza e salute;
¾ quali risorse sono dedicate alla gestione e attuazione
della sicurezza;
¾ se le risorse sono sufficienti ed adeguate;
¾ l’esistenza di procedure e documentazioni interne;
¾ definire gli obiettivi a breve, medio e lungo termine.
Individuare e tempificare le attività da svolgere per la
sicurezza ed i documenti da emettere (cosa fare)
Definire la relazioni funzionali e le responsabilità (chi fa)
Definire le procedure, formalizzate e non, per
raggiungere gli obiettivi (come si fa)
Stabilire i punti di verifica e/o riesame in corrispondenza
di determinate fasi del processo gestionale.
Il ciclo PDCA della sicurezza
COSA FARE:
¾ Attivare le risorse per realizzare le attività pianificate.
¾Controllare continuamente che le procedure siano messe in
atto.
D
O
¾Attivare i processi informativi, comunicativi e formativi
previsti.
¾ Controllare che le relazioni e le interfacce interne aziendali
siano efficaci ed efficienti.
Il ciclo PDCA della sicurezza
Il controllo e l’adozione di misure correttive costituiscono
momenti chiave per la verifica dell’efficacia del sistema di
gestione, in quanto permettono il riesame di tutti gli elementi
del sistema e l’attivazione del feed-back.
C
H
E
C
K
COSA FARE
• monitorare e misurare con regolarità le prestazioni del sistema
acquisendo tutte le informazioni su infortuni, le non conformità,
l’adozione di misure correttive e di misure preventive;
• identificare, conservare e gestire le registrazioni;
• stabilire ed effettuare un programma di audit periodici
Il ciclo PDCA della sicurezza
Alla luce dei risultati delle procedure di controllo e degli
audit di sistema l’organizzazione dovrà:
• periodicamente riesaminare il sistema di gestione
della sicurezza;
A
C
T
• assicurare la sua continua adeguatezza e il riesame
sistematico;
• valutare la necessità di eventuali modifiche alla
politica, agli obiettivi e a tutti quegli elementi del
sistema che, alla luce dei risultati degli audit, si rilevano
non conformi.
Confronto
D.Lgs. 81/08 – Art. 30 Comma 4
ll modello organizzativo deve altresì
prevedere un idoneo sistema di controllo
sull’attuazione del medesimo modello e sul
mantenimento nel tempo delle condizioni di
idoneità delle misure adottate. Il riesame e
l’eventuale modifica del modello
organizzativo devono essere adottati, quando
siano scoperte violazioni significative delle
norme relative alla prevenzione degli
infortuni e all’igiene sul lavoro, ovvero in
occasione di mutamenti nell’organizzazione e
nell’attività in relazione al progresso
scientifico e tecnologico.”
Linee guida UNI INAIL
Il Sistema di gestione della sicurezza di
un’organizzazione dovrebbe:
•
attuare adeguate attività di monitoraggio,
verifica ed ispezione, per assicurarsi che il
sistema funzioni;
•
avviare le opportune azioni correttive e
preventive in funzione degli esiti del
monitoraggio;
•
effettuare un periodico riesame per valutare
l’efficacia e l’efficienza del sistema nel
raggiungere gli obiettivi fissati dalla politica
della salute e sicurezza nonché per
valutarne l’adeguatezza rispetto sia alla
specifica realtà aziendale che ai
cambiamenti interni/esterni, modificando, se
necessario, politica ed obiettivi della salute e
sicurezza, tenendo conto dell’impegno al
miglioramento continuo.
Confronto
D.Lgs. 81/08 – Art. 30 Comma 3
Il modello organizzativo deve in ogni caso
prevedere, per quanto richiesto dalla natura e
dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di
attività svolta, un’articolazione di funzioni che
assicuri le competenze tecniche ei poteri
necessari per la verifica, valutazione, gestione e
controllo del rischio, nonché un sistema
disciplinare idoneo a sanzionare il mancato
rispetto delle misure indicate nel modello.
Linee guida UNI INAIL
Nella definizione dei compiti organizzativi e
operativi della direzione aziendale, dei
dirigenti,dei preposti e dei lavoratori, dovrebbero
essere esplicitati e resi noti anche quelli relativi
alle attività di sicurezza di loro competenza,
nonché le responsabilità connesse all’esercizio
delle stesse ed i compiti di ispezione, verifica e
sorveglianza in materia di SSL.
Nel SGSL lo svolgimento di compiti che possono
influenzare la SSL dovrebbe richiedere adeguata
verifica di competenza del personale addetto.
La competenza è definita in termini di adeguata
formazione, addestramento e/o esperienza.
Confronto
BS OHSAS 18001:2007
SGSL – UNI INAIL
RIESAME E
MIGLIORAMENTO
ESAME INIZIALE
POLITICA
PIANIFICAZIONE E
ORGANIZZAZIONE
MONITORAGGIO
SENSIBILIZZAZIONE
AZIONE
Confronto tra il Modello del D.Lgs. 231/01 e gli SGSL
Analisi dei Rischi
Valutazione dei Rischi
Codice Etico
Politica per la Salute
e Sicurezza sul Lavoro
Sistema Organizzativo
(deleghe, poteri di firma)
Definizione dei compiti
e responsabilità
Struttura organizzativa
Il Modello D.Lgs. 231/2001 e gli SGSL
Procedure operative
Procedure documentate
Sistema di Controllo
di Gestione
Sistema sanzionatorio
Organismo di vigilanza
Controllo operativo
Monitoraggio di 1° e
2° livello (audit)
…
COSA manca a SGSL UNI INAIL e OHSAS 18001?
¾L’introduzione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare
il mancato rispetto delle misure indicate nel modello
¾Affidare ad un Organismo dell'ente dotato di autonomi poteri
di iniziativa e di controllo, il compito di vigilare sul
funzionamento e l'osservanza dei modelli e di curare il loro
aggiornamento
Organismo di vigilanza (Odv)
La normativa non fornisce indicazioni circa la composizione dell’Organismo di
vigilanza (Odv). Ciò consente di optare per una composizione sia mono che
plurisoggettiva.
Nella composizione plurisoggettiva possono essere chiamati a far parte
dell’Odv componenti interni ed esterni all’ente, purché ciascuno di essi abbia i
requisiti.
Con riferimento alle imprese di piccole dimensioni, l’art. 6, co. 4 del D.Lgs.
231/2001 consente che i compiti di cui alla lett. b) dell’art. 6, co. 2, siano
assolti dall’organo dirigente.
Pertanto, nelle realtà di piccole dimensioni la composizione monocratica ben
potrebbe garantire le funzioni demandate all’Organismo, mentre in quelle di
dimensioni medio grandi sarebbe preferibile una composizione di tipo
collegiale. Ciò al fine di garantire una maggiore effettività dei controlli
demandati dalla legge.
Indice
4. I costi della non sicurezza e dati sull’efficacia
dei sistemi di gestione
Il costo globale del fenomeno infortunistico è
stimato in 45 miliardi annui*
26%
Costi Assicurativi
Costi indiretti
44% Costi della
31%
prevenzione
• Numero di infortuni con prognosi > 3 giorni: circa 2500 al giorno ( 3÷4 mortali)
• Giornate lavorative perse per infortuni e M.P. : circa 16.500.000
•* Fonte: INAIL Osservatorio Statistico Infortuni (Ottobre 2007)
Efficacia SGSL
Le prime elaborazione dei dati statistici riguardanti PMI con sistema di
gestione certificato confermano l’efficacia della adozione di sistemi
gestionali sul miglioramento delle condizioni di sicurezza.
I dati sono stati desunti soprattutto dalla banca dati SINCERT e
confrontati con quelli della BANCA DATI INAIL.
Si rileva un significativa diminuzione delle frequenze infortunistiche e
della gravità (indici di frequenza e indice di gravità) per quasi tutti i
settori produttivi.
Gli indici di frequenza mostrano una diminuzione media di poco
superiore al 15%, gli indici di gravità di circa il 22%.
Efficacia SGSL
Grande Gruppi di
Tariffa
Settori
IF (%)
IG (%)
0
Servizi
-23,8
-9,2
1
Pesca, alimenti, Agricoltura
-38,6
0,3
2
Chimica, plastica, Carta, Pelli
-46,3
-25,0
3
Edilizia
-17,6
-4,1
4
Energia, Gas
87,6
-6,3
6
Metallurgia, Macchina
-43,9
-64,0
7
Mineraria, vetro
-62,0
-65,8
8
Tessile
-57,4
-11,9
9
Trasporti, Magazzino
-45,6
-56,3
-15,4
-22,0
TOTALE
M. I. BARRA, G. MORINELLI, A. TERRACINA, - CONTARP/CSA INAIL - n. 18/2008 “Ambiente & Sicurezza” Il sole 24 ore
Efficacia SGSL
60
I
n
50
d
i
c
e 40
d
i
30
f
r
e
q 20
u
e
n 10
z
a
G.G.
0
0
1
2
3
4
6
7
8
9
18001
10,8
30,8
22
41,9
43,2
25,9
22
19,3
22,4
Altre
14,1
50,1
41
50,8
23
46,2
58
45,3
41,2
M. I. BARRA, G. MORINELLI, A. TERRACINA, - CONTARP/CSA INAIL - n. 18/2008 “Ambiente & Sicurezza” Il sole 24 ore
Efficacia SGSL
9
8
I
n
d 7
i
c 6
e
d 5
i
4
g
r
a 3
v
i 2
t
à
1
G.G.
0
0
1
2
3
4
6
7
8
9
18001
1,1
3,9
2,3
8,1
2,3
1,4
2,1
5,6
2,6
Altre
1,2
3,8
3,1
8,5
2,5
3,9
6,3
6,4
5,9
M. I. BARRA, G. MORINELLI, A. TERRACINA, - CONTARP/CSA INAIL - n. 18/2008 “Ambiente & Sicurezza” Il sole 24 ore
L’INAIL e i SGSL
¾ Redazione Linee Guida
¾ Partecipazione SINCERT
¾ Partecipazione UNI
¾ Finanziamenti asse 5 di ISI
¾ Erogazione corsi di formazione
¾ Riconoscimento di uno sconto tariffario
CONCLUSIONI
Perché adottare un SGSL
• Modello di gestione con efficacia
esimente
• Risparmi dovuti alla diminuzione degli
infortuni
• Risparmi di gestione
• Protezione del capitale umano
GRAZIE
PER
L’ATTENZIONE
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