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Adorazione Eucaristica 3 dicembre 2006
PARROCCHIA di S.GIORGIO M. – LUZZARA 3 dicembre 2006 - I Domenica di AVVENTO Adorazione Eucaristica "A te, Signore, elevo l’anima mia, Dio mio, in te confido: che io non sia confuso. Non trionfino su di me i miei nemici. Chiunque spera in te non resti deluso. " "Vegliate e pregate in ogni momento..." SALUTO S – Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen. S – Grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, Signore del tempo e della storia. T – E con il tuo spirito. S – Carissimi fratelli sorelle, mentre muoviamo i primi passi del nuovo Anno liturgico e del tempo di Avvento, vogliamo soffermarci nella contemplazione e nell’adorazione di Cristo Gesù nostro Signore, presente del mirabile sacramento dell’Eucaristia. Adorando Gesù nel Sacramento dell’Amore noi riconosciamo in Lui la sorgente della vita, della gioia, della speranza e di ogni bene. Questo umile incontro con il Signore Gesù nell’Eucaristia sconvolga la nostra vita e ci aiuti a deciderci definitivamente per Cristo, rendendoci desti e vigilanti in attesa della sua venuta nella gloria. CANTO 1 parte: ascolto G. Il tempo di Avvento è attesa vigilante di Gesù Cristo: apriamoci all’incontro con Lui che "è il nuovo sole che trapassa le pareti, spalanca gli inferi, scruta i cuori; è il nuovo sole che con il suo spirito fa rivivere ciò che è morto, restaura ciò che è corrotto, rialza ciò che è decaduto; e ancora con il suo calore purifica ciò che è sordido, riscalda ciò che è languido, consuma ciò che è corrotto" "Vegliate e pregate in ogni momento..." (Lc 21,36). E' questo un invito ripetuto più volte da Gesù, che interpreta il tempo spirituale come un tempo di attenzione, un tempo di risveglio.Vivere il tempo della vigilanza, infatti, ci impegna a non sciupare le occasioni che ci vengono offerte, le quali ci scuotono dai nostri torpori e ci spingono a divenire noi stessi, a realizzarci facendo maturare quel particolare seme che Dio ha posto in ciascuno e che ci rende unici e irripetibili nella storia del mondo. SACERDOTE. Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. - Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,25-28.34-36) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina. State bene attenti che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso improvviso; come un laccio esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate e pregate in ogni momento, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che deve accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo”. - Parola del Signore - Adorazione silenziosa 2 parte: Riflessione 1L -L'avvento è il tempo delle quattro settimane in preparazione all'incontro del Natale. Natale richiama candore, dolcezza, buoni propositi. E oggi la Parola ci prepara a questo evento con un elenco inquietante di disgrazie! Gesù dice: ci saranno segni, turbamenti, paura, guerre... oggi direbbe: tensione in Medio-Oriente, paura per le biotecnologie impazzite, il terrorismo... Elenco quotidiano di eventi difficili e di tragiche realtà ….Gesù non è quel Dio risolvimi-i-problemi che alle volte crediamo: è cosciente di ciò che ci spaventa, della situazione di fatica e di fragilità in cui siamo immersi...La fede è tutto fuorché negazione della realtà, fuga dallo stress. No: per accogliere Dio nel Natale occorre anzitutto essere realisti: la vita può far paura, dice Gesù. Ma voi alzatevi e levate il capo. Voi discepoli, voi che seguite la via, voi figli della luce, voi cristiani che volete prendere sul serio la Parola. Voi, sì, potete sperare; per voi tutto questo ha un altro senso. Prendere coscienza della fatica e della fragilità della vita, sembra dire Gesù, vi porta ad alzarvi. 2L Cielo, terra, mare..., la nostra precaria abitazione di oggi, sappiamo bene quanta poca sicurezza ci dia. Ogni tanto ci scombussola con eventi apocalittici di fronte ai quali anche la nostra più avanzata tecnologia rimane impotente. E ne sentiamo paura, quasi anticipo di quella catastrofe inevitabile cui è avviato il cosmo materiale. Di fronte all'inesorabile corsa verso la fine - fine del mondo, fine della propria vita cadono sicurezze; prevale il sentimento della precarietà e fragilità: anche se nascosto o rimosso. Ma è uno sguardo non reale sulla storia. Su questa macabra previsione umana, si alza oggi luminosa la risposta di Gesù: il mondo non andrà in rovina, la storia non finirà nel caos, ma avrà uno sbocco - imprevedibile nel tempo, ma sicuro nella sostanza -: il momento in cui "il Figlio dell'uomo" apparirà con potenza e gloria grande a portare liberazione definitiva, a iniziare "cieli nuovi e terra nuova". "Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". 3L Non giorno di paura, ma di liberazione, di rinnovamento, di realizzazione finalmente di quel progetto d'umanità che Cristo è venuto a riproporre alla nostra libertà di uomini ribelli. A darci questa idea, - più che della fine del tempo, del "fine" del tempo -, sta il fatto della morte e risurrezione di Cristo, vero "modulo interpretativo" di tutta la storia umana. Geremia (Ger 33,14-16) ci parla della venuta del Messia appunto come di "un germoglio nuovo che fiorisce", cioè di un inizio di mondo nuovo. Questo significa allora non aver più paura della fine del mondo e della nostra morte: si tratta di vederla come l'incontro con Cristo e il regno nuovo. "Levate il capo, la vostra liberazione è vicina". Come lo è stato per la risurrezione di Gesù, cioè una esaltazione. CANTO 4L Si tratta ora di essere attenti e accorti a questa realtà nuova, a questa risorsa sconvolgente gettata nella storia per cambiarne il corso, che è la risurrezione di Cristo e la sua opera di salvezza. E' facile oggi vivere come se Dio non fosse, presi dall'affanno della vita e dalla conseguente esigenza di evasione: Può capitare come al ricco Epulone di non accorgersi... che dopo! Ma è troppo tardi. O come è capitato ai suoi fratelli, divenuti così insensibili al richiamo divino che più neanche "se uno risuscitasse dai morti" li potrà persuadere (cf Lc 16,31). E quanti appunto hanno preso sul serio la risurrezione di Gesù? 5L "Vegliate e pregate in ogni momento" è l'invito concreto di Gesù. San Paolo invita poi a tradurre in un amore operoso questa vigilanza e attesa: "Il Signore vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e verso tutti, per rendere saldi e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi". Per noi cristiani l'operare nel tempo è anticipare il Regno; o meglio, è estendere quella realtà di vita nuova e divina che Cristo ha già posto nella storia con la sua risurrezione. Un grande ottimismo guida la Chiesa di fronte alla storia, forte della fedeltà di Dio alle sue promesse: "Ecco verranno giorni - oracolo del Signore - nei quali io realizzerò le promesse di bene". La nostra speranza è piena della certezza della riuscita del bene che opera: per questo il fare e l'amare per il credente ha uno spessore tutto speciale. CANTO 6L L'attesa del Signore è motivo di letizia e di consolazione interiore. La motivazione che più ci conduce a vivere bene l'avvento, risiede soprattutto nel libro di Geremia (Ger 33,14-16): in esso si parla del Signore nostra giustizia, titolo attribuito a Gerusalemme ma che al cap. 23 viene attribuito al Messia. Questi apporterà al popolo di Giuda la salvezza definitiva riconducendo all'unità il Regno di Giuda e Israele allora ancora divisi e in contrasto fra di loro, e realizzerà la pace universale e la tranquillità. "forgeranno le loro spade in vomeri e le loro lance in falci" : gli espedienti bellici si trasformeranno in elementi utili al progresso e allo sviluppo del paese e quindi contribuiranno al bene e non già alle ostilità. La pace non è solamente politica, ma anzitutto interiorizzata nel cuore di ciascuno degli uomini. Una pace spirituale, che interesserà tutti noi che vivremo il Natale nella giustizia interiore e nello spirito della serenità. 7L Ed ecco allora l'importanza del tempo di Avvento: con questo termine "Avvento" si intende "ciò che sta per venire" "ciò che ci viene incontro"; è il tempo quindi dell'attesa. Ma così come alla stazione noi andiamo incontro al parente tanto atteso che aveva promesso di venire a trovarci e ora finalmente arriva, così l'Avvento è il tempo in cui noi ci affrettiamo ad "andare incontro al Signore che viene", attraverso la predisposizione dell'animo, la ricerca della giustizia e della concordia. In concreto potremmo interpretare l'avvento come il tempo propizio per cercare di chiarire i malintesi con l'amico e/o il vicino di casa o conoscente con il quale non parliamo da molto tempo; l'occasione per poter cercare un rimedio obiettivo e sincero a quelle che in precedenza sono state le cause dei nostri scontri e delle nostre liti, valutando tutto con reciproca disposizione al dialogo; 3 parte: preghiera SAC : Preghiamo con Maria meditando il 1 mistero gioioso: L’annuncio e l’accoglienza della venuta del Signore Gesù Dio viene ad abitare in Maria, preparata dall’eternità, che liberamente acconsente al suo progetto. Maria, ci educa a vivere il Natale da cristiani, ad ospitare in noi e tra noi Gesù; ad aprirci alla grazia innovatrice di Dio che cambia tutto in noi e per noi. Quando il nostro cuore vive la «passività» davanti a Dio, lasciandosi plasmare da lui, allora diventa capace di essere attivo e fecondo, come il tuo, o Maria. 8 L: Leggiamo nel Vangelo (Lc 1, 26-38) che 26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».34 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». 35 Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio». 38 Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. - Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria … SAC – 2 Mistero: Entriamo con Maria nella dimensione dell'ATTESA e contempliamo con Lei il mistero del tempo che, dopo il Concepimento di Gesù, si fa totalmente attesa e preparazione alla Sua nascita. 9 L L'attesa è una tensione. Il vigilante, chi è in attesa, è proteso verso l'amato che è sul punto di venire. È proteso verso la luce che, attraverso le volute delle nebbie, è sul punto di sorgere. L'attesa è un'azione. Il vigilante, chi è in attesa, toglie gli ostacoli perché l'amato possa venire, toglie gli schermi di oscurità che si oppongono al sorgere del giorno, elimina tutto ciò che impedisce all'amore di darsi, scuote la fede perché si apra all'inatteso! Tutti: Signore, sovente non attendo niente o attendo cose. E mi ritrovo con il cuore vuoto. Risveglia in me il desiderio di attendere le persone. Di attendere te. Dammi capacità di decifrare l'inquietudine che sempre mi prende: è la tua voce che mi invita a desiderare il nuovo. Fa' che senta nell'aria il profumo della tua dolce presenza. Tu, l'amico vero che mai mi abbandona. Tu, mio futuro sognato e già divenuto realtà. Perché a te è cara la mia esistenza. Vieni, Signore, nel mio quotidiano! Padre nostro,10 Ave Maria, Gloria … SAC – 3 Mistero: La nascita di Gesù Leggiamo nel Vangelo di Luca: Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. (Luca 2, 16-18) 10 L. ……… Tutti quelli che odono il racconto dei pastori si stupiscono di quanto essi dicono. Chi sono? Il Vangelo non lo dice. Di quale stupore si tratta? E’ meraviglia o diffidenza? Di fronte alla rivelazione del divino può sorgere infatti uno stupore intuitivo e aperto, addirittura un’ammirazione devota; ma può nascere anche soltanto una meraviglia ottusa, o addirittura un dubbio che si chiude nel rifiuto. Non abbiamo di che rispondere alla nostra domanda: Luca non ci fornisce altri elementi. E infatti qui il suo interesse non è cronachistico o descrittivo: la menzione dello stupore, che varie volte ricorre nei racconti dell’infanzia, serve piuttosto a richiamare l’attenzione del lettore, e a metterlo di fronte all’inaudita profondità di senso degli eventi narrati. D’altra parte lo stupore rimane semplicemente una soglia. I pastori l’hanno appena varcata; hanno fatto un’esperienza di fede, hanno accettato di andare a Gesù e hanno anche testimoniato quanto hanno appreso. Eppure questo è soltanto un inizio: non ci si può accontentare. E infatti essi nel racconto lucano cedono il posto a Maria, la quale non solo custodisce nel cuore i fatti e le parole di cui è stata spettatrice e protagonista, ma anche li medita, nel tentativo di interpretarli e comprenderli. Per questo ella costituisce un modello di fede per i credenti, perché ha oltrepassato la soglia dello stupore, è entrata in intimità con il Verbo incarnato, e ha continuato a maturare e a crescere cercando di fare sempre più proprio il mistero che le si è fatto vicino per grazia”. ( dall’introduzione del sussidio C.E.I. per l’avvento 2006) Tutti Asciuga, Bambino Gesù, le lacrime dei fanciulli! accarezza il malato e l'anziano! Spingi gli uomini a deporre le armi e a stringersi in un universale abbraccio di pace! Invita i popoli, misericordioso Gesù, ad abbattere i muri creati dalla miseria e dalla disoccupazione, dall'ignoranza e dall'indifferenza,dalla discriminazione e dall'intolleranza. Sei Tu, Divino Bambino di Betlemme, che ci salvi liberandoci dal peccato. Sei Tu il vero e unico Salvatore, che l'umanità spesso cerca a tentoni. Dio della Pace, dono di pace all'intera umanità, vieni a vivere nel cuore di ogni uomo e di ogni famiglia. Sii Tu la nostra pace e la nostra gioia! Amen. (Giovanni Paolo II) Padre nostro,10 Ave Maria, Gloria … SAC - Rivolgiamo con fiducia la nostra unanime preghiera a Maria, Madre nostra. Ella, che attese e portò in grembo l’Unigenito Figlio di Dio, ci insegni a rimetterci in cammino per convertirci al Signore e combattere la sfiducia e il male. Guardiamo a Lei per vivere la nostra fede, chiediamole di renderci veri figli del suo Figlio. A cori alterni 1Coro - Ti veneriamo, o Maria, e ti rendiamo l’omaggio della nostra devozione sincera. A Te si volge il nostro sguardo con più forte trepidazione, a Te ricorriamo con più insistente fiducia in questi tempi segnati da non poche incertezze e timori per le sorti presenti e future del nostro Pianeta. 2Coro -A Te, primizia dell’umanità redenta da Cristo, finalmente liberata dalla schiavitù del male e del peccato, eleviamo insieme una supplica accorata e fidente: ascolta il grido di dolore delle vittime delle guerre e di tante forme di violenza, che insanguinano la Terra. 1Coro - Dirada le tenebre della tristezza e della solitudine, dell’odio e della vendetta. Apri la mente e il cuore di tutti alla fiducia e al perdono! 2Coro - Madre di misericordia e di speranza, ottieni per gli uomini e le donne del terzo millennio il dono prezioso della pace: pace nei cuori e nelle famiglie, nelle Comunità e fra i popoli; pace soprattutto per quelle nazioni dove si continua ogni giorno a combattere e a morire. Tutti - Fa’ che ogni essere umano, di tutte le razze e culture, incontri ed accolga Gesù, venuto sulla Terra nel mistero del Natale per donarci la "sua" pace. Maria, Regina della pace, donaci Cristo, pace vera del mondo! Amen. (Giovanni Paolo II) Chi di noi celebrerà bene il Natale? Colui che finalmente deporrà davanti alla mangiatoia ogni violenza, ogni onore, ogni apparenza, ogni presunzione, ogni arroganza, ogni ostinazione. Colui che starà dalla parte degli umili e considererà grande solo Dio. Chi nel bimbo dentro la mangiatoia vedrà la gloria di Dio proprio nell'umiltà. Chi con Maria dirà: «Il Signore ha guardato la mia umiltà. La mia anima magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore». (Dietrich Bonhoeffer) CANTO BENEDIZIONE EUCARISTICA