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i segnali di soccorso - Lega Navale Italiana

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i segnali di soccorso - Lega Navale Italiana
La voce del diportista
I SEGNALI
DI SOCCORSO
L
e unità da diporto devono essere fornite,
quando navigano, delle dotazioni di sicurezza
previste dal Regolamento di attuazione del
Codice della nautica da diporto (decreto ministeriale 29 luglio 2008, n. 146).
Tra le dotazioni di sicurezza rientrano i cosiddetti
Segnali
di soccorso
boette fumogene
fuochi a mano a luce rossa
razzi a paracadute a luce rossa
segnali di soccorso, che si distinguono in razzi a
paracadute, fuochi a mano e boette fumogene galleggianti.
La loro obbligatorietà e la quantità mutano in funzione della distanza dalla costa in cui ci si trova a
navigare, secondo lo schema sotto riportato.
Senza
alcun
limite
Entro
50
miglia
Entro
12
miglia
Entro
6
miglia
Entro
3
miglia
x (3)
x (4)
x (4)
x (2)
x (3)
x (3)
x (2)
x (2)
x (2)
x (2)
x (2)
x (2)
x (1)
x (2)
Entro
1
miglio
Entro
300
metri
Nei fiumi,
torrenti e
corsi d’acqua
La “x” indica l’obbligatorietà e il numero tra parentesi indica la quantità
I segnali devono essere conformi ai requisiti tecnici
stabiliti con un decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (decreto n. 387 del 29 settembre 1999) oppure da uno Stato membro UE.
Secondo tali norme tecniche, il razzo deve essere
contenuto in un involucro resistente all’acqua,
avere un proprio mezzo di accensione incorporato
ed avere stampate sull’involucro brevi istruzioni
anche in italiano oppure figure illustrative sull’uso.
Il razzo raggiunge, una volta sparato, l’altezza di
300 metri e poco prima del punto massimo della
sua traiettoria, proietta un segnale luminoso a
paracadute di colore rosso brillante, della durata di
40 secondi, con una velocità di discesa non supe-
riore a 5 metri al secondo. Ha una portata di circa
25 miglia di notte e 7 miglia di giorno.
Anche il fuoco a mano è contenuto in involucro
resistente all’acqua con istruzioni per l’uso stampate sopra e dotato di proprio mezzo di accensione. Il
colore è sempre rosso brillante, ma l’intensità è pari alla metà di quella del razzo. Deve durare almeno un minuto e deve poter bruciare almeno per 10
secondi anche se immerso in acqua a 10 cm di profondità. Ha una portata di circa 6 miglia.
Per le boette fumogene valgono le stesse regole sull’involucro e sulle istruzioni per l’uso. La boetta è
galleggiante, emette fumo di colore arancione e
dura, in acqua calma, almeno 3 minuti. Deve poter
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La voce del diportista
Un po’ di megalomania non fa mai male, ma non bisogna esagerare
emettere fumo almeno per 10 secondi anche se immersa in acqua a 10 cm di profondità.
Il termine di validità dei segnali di soccorso è fissato in 4 anni dalla data di fabbricazione e ciascun
segnale deve recare una marcatura indelebile contenente il nome del fabbricante e dell’eventuale
importatore, il modello, le istruzioni per l’uso, la
data di fabbricazione e gli estremi dell’atto di approvazione del prototipo e della dichiarazione di
conformità allo stesso.
Quanto alla problematica dello smaltimento di tali
segnali scaduti (che coinvolge non solo la nautica
da diporto, ma anche il traffico mercantile e peschereccio), ci troviamo di fronte ad un vero e proprio vuoto normativo. Infatti, l’articolo 18 del decreto legislativo 4 aprile 2010, n. 58 sull’attuazione
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della direttiva 2007/23/CE relativa all’immissione
sul mercato di prodotti pirotecnici, prevedeva entro 180 giorni dalla propria entrata in vigore un decreto del Ministro dell’ambiente di concerto con il
Ministro dell’interno per individuare le modalità
di raccolta, smaltimento e distruzione dei prodotti
esplodenti e dei rifiuti prodotti dall’accensione di
pirotecnici di qualsiasi specie, ivi compresi quelli
per le esigenze di soccorso, disponendo anche una
disciplina per la raccolta e lo smaltimento dei prodotti scaduti. Ad oggi detto decreto non è stato ancora adottato ed è tuttora in corso un tavolo tecnico presso il Ministero dell’ambiente (che coinvolge
molti altri Ministeri interessati) con la finalità di
pervenire quanto prima ad una soluzione.
a cura di Aniello Raiola
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