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L`ultimo viaggio di un emigrante
capitolo 5 Migrazioni interne ed esterne T 8 Mario Rigoni Stern L’ultimo viaggio di un emigrante Nato sull’Altopiano di Asiago nel 1921, Mario Rigoni Stern non è stato solo un famoso scrittore, ma anche una personalità di spicco nella cultura italiana per i suoi molteplici interessi. Il suo nome è legato all’opera autobiografica Il sergente nella neve (1953), che racconta la sua esperienza durante la ritirata dalla Russia alla fine della Seconda guerra mondiale nel 1943. Nel dopoguerra Rigoni Stern ritorna ad Asiago dove vivrà fino alla morte. I suoi racconti e romanzi sono ispirati al rapporto personale con la montagna e al grande rispetto e amore per la natura. Ricordiamo, fra i tanti, Il bosco degli urogalli (1962) e Uomini, boschi e api (1980). Per la sua sensibilità verso il mondo della natura e della montagna nel 1998 l’Università di Padova gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze forestali e ambientali e nel 2007 l’Università degli studi di Genova quella in Scienze politiche. Rigoni Stern muore nel 2008. Verso il testo 1. Guarda le immagini e leggi le didascalie. a. Quali luoghi di emigrazione vengono “pubblicizzati” nella foto 1? b. Che tipo di lavoro viene illustrato nella foto 2? 1 2 Servizi per le tre Americhe. Società di navigazione Italia. Emigrati italiani al lavoro a Uniontown in Pennsylvania, Stati Uniti, negli anni Venti. 2. Abbina i termini della colonna di sinistra a quelli della colonna di destra per formare delle espressioni. a. andare 1. una vacanza b. accompagnare 2. come muratore c. lavorare 3. all’estero d. andare 4. a carte e. trascorrere 5. all’aeroporto f. giocare 6. in pensione 3. Quali pensi che siano le ragioni che spingono molti emigranti a rientrare in Italia dopo una vita di lavoro all’estero? © Loescher Editore, Caleidoscopio italiano 1 capitolo 5 Migrazioni interne ed esterne Il seguente brano è l’inizio del racconto L’ultimo viaggio di un emigrante, che parla del ritorno in Italia di un emigrante. A 5 10 15 20 25 30 35 lla fine aveva lavorato da cementista1 a costruire grattacieli, e smise quando divenne nonno e i figli presero la loro strada2. Nell’albergo per anziani, lì nel Michigan3, sul lago, non ci stava male e non gli mancava proprio niente. Ma anche tutto. Così decise che ogni due anni, con i dollari del premio dell’assicurazione, avrebbe trascorso una vacanza al paese: sino alla fine di quei soldi. Si faceva accompagnare all’aeroporto di Chicago4, dove gli avevano prenotato il posto sul jet5, e in poche ore era a Milano; lì un suo nipote, figlio della sorella Maria, era puntuale ad aspettarlo con la «1276» rossa. La prima volta arrivò nel 1971, ed erano quasi cinquant’anni che mancava perché era partito nella primavera del 1922. Dopo il congedo7, settanta mesi negli alpini con la guerra8 di mezzo, aveva lavorato a tirar su [ricostruire] le case distrutte e a bonificare9 i campi sconvolti dalle bombe; ma finito questo la vita divenne stentata [incerta] e magra, tanto che non aveva da comperarsi un pacchetto di trinciato10 due volte la settimana o da bere un bicchiere di vino la domenica con gli amici. Così decise di andare in America dove già c’era un cognato, e i fratelli tutti insieme riuscirono a mettergli in mano i soldi per il viaggio. Giunto laggiù, lavorò dapprima nelle cave di pietra, poi in un grande cementificio a Alpena11, e, infine, a costruire grattacieli; sposò anche una figlia di compaesani che là erano emigrati alla fine dell’Ottocento. Vennero i figli, la seconda guerra mondiale, la guerra di Corea12 dove gli morì un figlio; ma ora era giunto il momento di poter riposare con la pancia al sole, come un gatto. Ah, gli piaceva veramente rivedere i vecchi luoghi della sua giovinezza, sentir parlare il dialetto e non masticar suoni, ritrovare i vecchi compagni con cui poter giocare una partita a carte come si deve e ricordare i tempi di quando andavano a morose13 nelle riunioni invernali dentro le calde stalle. Cose del genere in America non gli erano mai state possibili: […] lavoro e pensione, pensione e albergo per vecchi. Qualche volta pensava se ne era valsa la pena aver lasciato il paese: tanto, diceva, alla fin fine hanno vissuto anche qui. Godeva starsene seduto per ore sotto il pruno14 nell’orto della sorella, e guardava attorno le montagne che cambiavano colore con le ore del giorno, e i pascoli con le vacche, e i boschi scuri: erano queste le uniche cose che ritrovava intatte nella memoria, perché prima la guerra mondiale e poi la speculazione edilizia15 avevano cambiato la fisionomia del paese, e solo certe contrade16 conservavano un poco dell’antico mondo. Ma questo lo conservava ancora la gente, più che altro perché, partiti i villeggianti [chi è in vacanza] e i turisti, nelle sere di settembre, prima di accendere i fuochi per la cena, c’è ancora l’uso di sedersi davanti agli usci [porte] per parlare del tempo, di uccelli, di raccolti, di bosco, di paesani trapassati [morti], e tutto questo guardando i bambini che giocano sui prati falciati. «Belle queste sere», diceva, «oh ià [oh, sì]». (M. Rigoni Stern, Uomini, boschi e api, Einaudi, Torino 1998) 1. cementista: muratore addetto a pre- parare il cemento. 2. presero la loro strada: si resero autonomi e si staccarono dalla famiglia. 3. Michigan: Stato a nord-est degli Stati Uniti, confinante con il Canada. 4. Chicago: città dell’Illinois. 5. jet: aereo a reazione. 6. 127: automobile utilitaria della Fiat in produzione dal 1971 al 1987. 7. congedo: conclusione del servizio militare. 8. la guerra: la Prima guerra mondiale (1915-18). 9. bonificare: recuperare i terreni per renderli produttivi. 10. trinciato: tabacco per sigarette o per pipa, tagliato a strisce sottilissime. 11. Alpena: città del Michigan. 12. la guerra di Corea: la guerra di Corea (1950-53) scoppiò nell’ambito della se ti è piaciuto, leggi anche... © Loescher Editore, Caleidoscopio italiano Guerra fredda in seguito all’invasione della Corea del Sud da parte dell’esercito nordcoreano. 13. andavano a morose: espressione dialettale del Nord Italia che significa “cercavano ragazze da corteggiare”. 14. pruno: arbusto selvatico spinoso. 15. speculazione edilizia: vedi lo Zoom sulla cultura del capitolo 1 a p. 77. 16. contrade: aree del paese. gli altri racconti della raccolta 2 capitolo 5 Migrazioni interne ed esterne Attività 1. Leggi fino a riga 21. a. Riassumi in ordine cronologico le informazioni che ricavi sull’emigrante protagonista del racconto. Segui la scaletta. • partenza dall’Italia e ragioni della partenza • situazione dell’Italia alla partenza • lavori all’estero • situazione familiare • residenza alla fine del periodo lavorativo • ragioni della decisione di tornare • primo arrivo in Italia b. Sottolinea la frase che riassume lo stato d’animo che spinge il vecchio a tornare al paese d’origine. c. Quale frase sintetizza il tipo di vita a cui aspira il vecchio e che tipo di vita è? Aspira a una vita di duro lavoro, ma nel suo paese. di riposo, senza più lavorare. all’aria aperta. in cui lavorare per hobby. 2. Termina la lettura. a. Elenca gli aspetti di cui gioisce l’emigrante al suo ritorno. •luoghi .................................................................................................................... •persone ............................................................................................................. •lingua .................................................................................................................... •attività ................................................................................................................. © Loescher Editore, Caleidoscopio italiano b. Quale frase sintetizza la sua vita in America? c. Come giudica il protagonista la sua esperienza di emigrante? È contento della sua scelta? d. Distingui quali aspetti ritrova immutati nel paese d’origine e quali cambiati. aspetti immutati aspetti cambiati ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... ......................................................................... 3. Riconsidera l’intero testo. a. Che aspetto dell’emigrazione viene sottolineato maggiormente? il miglioramento economico la perdita delle proprie radici la gioia del ritorno 4. Conosci un’esperienza di emigrazione simile o diversa da questa? Raccontala facendo riferimento ai seguenti punti. • periodo e destinazione • lavoro • famiglia • rapporto con il paese d’origine • stati d’animo 3