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Monfalcone “culla” dei maestri d`ascia
Copia di 1a7fba62e2715edf29b31623fb9d699f Regione MERCOLEDÌ 3 FEBBRAIO 2016 IL PICCOLO brevi confindustria Aziendealezione disviluppo eambiente ■■ ConfindustriaVenezia Giulia organizza,insiemea Gestecoe IndusviSrl, il corsodiformazione “Ambientee aziendauna combinazionePossibile”.Le lezionisi svolgerannotra il 4ee il 18febbraio,edal 2eal 19 marzo, nellasede dell'associazionea Ronchi. 15 pd consiglio manifestazione convegno Grimapprovala riforma dellacasa Comitatodi gestione Elettinuovi componenti Donneinpiazzacontrolaviolenza Focussul rilancio delpatrimonio culturale ■■ «Abbiamo rivisto il settore casa con grande attenzione alle nuove esigenze agitative, in particolare quelle dei giovani». Lo afferma la segretaria regionale del Pd Fvg Antonella Grim commentando la riforma delle politiche abitative e riordino delle Ater, approvata dal Consigli. Secondo Grim «in molte occasioni di confronto all’interno degli organismi direttivi del partito regionale abbiamo sottolineato l’esigenza di ripensare questo settore per rendere i servizi più aderenti alle esigenze dei cittadini, che nel tempo sono profondamente mutate». ■■ IlConsiglioregionale, in chiusuradell sedutad’auladi ieri,ha provvedutoad eleggerei quattrocomponentidel Comitatodi gestione disciplinatodall'articolo10 della LR2/2012 (Comitatoex Frie). Sonostati elettiPaolo Fabris, ArmandoRicotta,Francesco Gasparinettie PietroMorassi. L’aulatorneràariunirsi lunedì 22febbraio. ■■ Si intitola “Riprendiamoci la notte” l’iniziativa contro la violenza sulle donne, dopo i fatti di Colonia, promossa dall’europarlamentare Pd Isabella De Monte e organizzata dalle Donne Democratiche. «Criminalizzare gli stranieri è assurdo - spiega De Monte -, ma non possiamo nemmeno rinunciare ai nostri valori». Tre le manifestazioni previste in Fvg domani.A Udine alle 18 in piazzetta Lionello; a Pordenone alle 18 in piazza Cavour; a Trieste alle 18.30 in piazza Unità, da dove il corteo poi proseguirà sulle Rive e infine in piazza Libertà alle 22 con l’accensione di lanterne. ■■ Oggialle 9.30nella sala Tessitoridel Consiglioregionale siterràil convegno intitolato “Obiettivo2020: Rinascimento delFvg”.Apriranno i lavorile lettere disaluto del sottosegretarioai Beniculturali IlariaBorlettiBuitoni edel rettoreMaurizioFermeglia. Interverranno,traglialtri, GianniTorrenti e ildirettore dellaSissa Stefano Ruffo. Monfalcone “culla” dei maestri d’ascia Skabar e Simonit di AA Custom mantengono la tradizione al Polo nautico restaurando barche per clienti di tutto il mondo di Giulio Garau ◗ MONFALCONE Da spin off del Cantiere Alto Adriatico, che ora fa yacht di grandi dimensioni oltre che barche in legno, a vera e propria azienda artigianale dedicata alla ristrutturazione delle imbarcazioni e al recupero filologico di quelle storiche. Non è soltanto una vocazione quella di Monfalcone per le barche e i cantieri, è un vero amore che sta facendo crescere nuove realtà e soprattutto sta conservando l’antica arte dei maestri d’ascia. Era il 2008 quando Paolo Skabar di Prosecco e Odilo Simonit di Monfalcone, due maestri d’ascia, dopo una vita nel Cantiere Alto Adriatico, hanno deciso di mettersi in proprio rilevando la quota di AACustom (ovvero Alto Adriatico Custom). Prima un piccolo capannone, ora, ed è notizia fresca, l’allargamento nel comprensorio ristrutturato del Marina Ocean. Proprio quei luoghi che il Cantiere Alto Adriatico ha lasciato per trasferirsi sulla sponda opposta del canale. Un polo nautico, quello del Lisert, “innaffiato e coccolato” con cura e attenzione dal Consorzio per lo sviluppo industriale che sta facendo fiorire cantieri di alta eccellenza nel campo nautico. Dai maxi yacht unici della Monte Carlo Yachts ai gioielli in legno riparati e riportati Dall’ultimo ketch del Lago di Garda allo sloop del 1909 Nel portafoglio clienti di Odilo e Paolo barche uniche, come il “San Nicolò”, la più antica imbarcazione in legno del Lago di Garda, 21 tonnellate di stazza e 19 metri di lunghezza, costruita dai cantiere Guarnati del 1925. Si può rivivere il fascino della vela d’epoca sull’ultimo ketch interamente in legno, la cui società armatrice organizza da Bardolino puntate fino alcuni fra i paesi più caratteristici del lago. O come l’imbarcazione dell’armatore che sta passeggiando in ufficio: deve riparare il suo sloop del 1909, costruito dal Cantiere Robertson, famoso per le barche di Coppa America. Il “Can Can” rimesso a nuovo, pronto a lasciare il cantiere all’originale splendore grazie all’abilità dei maestri d’ascia sulle due sponde del Canale Est Ovest. Soci da sempre Odilo e Paolo, che stanno lavorando con due dipendenti e un nutrito gruppo di collaboratori dalle professionalità altissime. Tra questi anche Federico Lenardon, l’unico discepolo che ha avuto Carlo Sciarelli. E c’è proprio una barca progettata da Sciarelli ora in uno dei capannoni che è in riparazione. Un’esperienza lunga quella dei due maestri d’ascia che hanno lavorato, ancora nel lontano 2002 su altri pezzi unici di Sciarelli, come “Tiziana IV”. Riparazioni filologiche pure e, quando non è possibile, l’utilizzo della nuova tecnologia del fasciame incrociato per le ricostruzioni. «Abbiamo clienti che arrivano da tutte le parti del mondo - raccontano -: dagli Stati Uniti ai mari del Nord». Segreti e abilità che non tengono solo per loro, ma mettono a disposizione dei tanti allievi che arrivano per gli stage dagli istituti regionali di formazione. E i più bravi rimangono in cantiere a lavorare. Ma non ci sono soltanto le barche antiche. Qualche anno fa l’esperienza, straordinaria, della costruzione completa degli allestimenti interni, in stile mininalista, di un motoscafo da 44 metri, H2Ome progettato dallo Studio Navirex di Genova e realizzato dalla Mmgi Ship- In salvo l’eredità del marchio Domenis La storica distilleria di Cividale riparte dopo il fallimento. Al Vinitaly il debutto di nuove grappe ◗ TRIESTE Si riparte dopo il fallimento per motivi fiscali. Con la denominazione Domenis 1898 e la stessa qualità del prodotto. Pure con Cristina Domenis, quarta generazione della famiglia di grappaioli di Cividale, inserita nel nuovo corso dell’ultracentenaria distilleria friulana. Primo risultato raggiunto proprio la permanenza nel territorio d’origine. Prossimo obiettivo rinnovare nella tradizione. A guidare Domenis 1898 è Alain Rubeli, amministratore unico della società, titolare di diverse attività con sede a Mendrisio, Canton Ticino. A Udine, in conferenza stampa, il battesimo nella sede dell’Api vede proprio Rubeli e Cristina Domenis (che rimane in organico nella veste di responsabile della produzione e ambasciatrice del marchio) illustrare le prospettive anche occupazionali. «Tra pochi giorni si realizzerà il suben- Nasce un nuovo prosciuttificio Zahre Nasce il salumificio e prosciuttificio Zahre ad Ampezzo, che non solo darà una spinta economica al territorio ma che sta cercando anche nuovi lavoratori da assumere. L'amministratore della nuova società è Elvis Tavano, un passato da imprenditore nella provincia di Udine nel settore dei trasporti. Zahre produrrà salami affumicati e normali, salsiccia, pancetta affumicata o pepata, speck affumicato e prosciutto crudo affumicato. La selezione dei suini avverrà negli allevamenti, da vivi. Particolare attenzione sarà dedicata alla loro alimentazione specifica. Nello stabilimento di Ampezzo arriverà la carne fresca, già macellata e pronta alla lavorazione. La volontà della nuova società è di esportare i propri prodotti in Europa e sul territorio nazionale e per questo motivo sarà attivata e costruita una rete di vendita. Il primo prosciutto che sarà prodotto nel nuovo stabilimento di Ampezzo, per volontà dello stesso Tavano, sarà inviato in omaggio a Papa Francesco. L'inizio della produzione è programmato per il 15 febbraio. Alcune delle grappe firmate Domenis 1898 tro ufficiale - precisa l’amministratore -, che prevede la salvaguardia della storia e dei valori ultracentenari dell'azienda, la cui data di fondazione, 1898, è stata volutamente inserita nel nuovo nome. Ai 13 dipendenti offriremo un posto di lavoro e quindi la continuità, anche se, per motivi tecnici, non potremo garantire loro la stessa tipologia contrattuale». A differenza di altri famosi brand che negli ultimi anni hanno preso il volo verso l’estero, è un’altra sottolinea- tura del nuovo corso, l’azienda rimane dunque in loco, «garantendo la continuità della filiera e assicurando al consumatore il mantenimento dell’eccellenza che ha da sempre caratterizzato i prodotti Domenis». Tra le novità anticipate ieri anche l’introduzione di linee innovative accanto alla famosa “'Storica”', compreso quello che diventerà l'articolo di punta di Domenis 1898. «Lo presenteremo alla prossima edizione di Vinitaly a Verona», yard che confina con loro e che sta crescendo come la AACustom. «È stato incredibile - racconta Odilo -; non ci sembrava vero realizzare quei pannelli in varie essenze di legno, era facilissimo montarli su quegli scheletri in legno. E il tutto doveva essere fissato su appositi sostegni. Quel motoscafo grazie alle due turbine a gas, come quelle di un aereo, raggiunge i 45 nodi. Era l’armatore che suggeriva l’arredamento e, seguendolo, il progettista disegnava». Una barca unica rivenduta poi a un russo. Gli altri cantieri vicini hanno bussato alla porta per un nuovo progetto, ma Odilo e Paolo hanno dovuto declinare l’offerta: «Non ce la facciamo, siamo già pieni di lavoro». C’è in lavoro (bisogna rifare la coperta in teak) di un lussuoso Swan da 60 piedi che è chiuso in uno dei capannoni, e sono in lavoro dei bellissimi 550 (barche da regata stazzate internazionalmente) interamente in legno e che hanno 50 anni. Gli occhi di Odilo e Paolo luccicano, resterebbero ore a parlare dei loro gioielli riportati in vita. Come il “Can Can”, varato a Stoccolma alla fine degli Anni ’50 e recuperata dal figlio del vecchio costruttore dopo varie traversie. «Da piccolo andava a vela con il padre, l’ha ritrovata e recuperata. Tutta originale, tranne l’albero. L’ha voluto in carbonio». ©RIPRODUZIONERISERVATA annuncia Rubeli. «Sono soddisfatta che i lavoratori vengano ripresi in azienda – dice invece Domenis - e che ci sia una continuità sia in termini di operatività, sia in termini di qualità dei prodotti». Top secret, invece, la cifra dell’investimento. Si parla solo di «svariati milioni di euro». Domenis 1898, fa sapere ancora l'amministratore unico, punta a «recuperare il terreno perduto» per il fallimento dovuto a motivi fiscali della vecchia azienda, che consegnò i libri in Tribunale nell'aprile 2015 dinnanzi all’obbligo di pagare all’Agenzia delle dogane oltre 10 milioni di euro. ? seguito l’esercizio provvisorio, uno dei rari esempi in regione, «che ha consentito a questa realtà produttiva - parole dell’amministratore -, di preservare il suo valore e operare fino ad oggi senza soluzione di continuità». Ricostituita e rafforzata la rete di vendita, ridisegnato il sistema distributivo, si punta a consolidare e ampliare la quota di mercato italiano (che assorbe il 95% della produzione) e a conquistare spazi nei mercati esteri, cominciando da Svizzera, Germania e Regno Unito. (m.b.)