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L`IMPORTANZA DELLA DERIVA DEL PRODOTTO FITOSANITARIO
La classificazione delle macchine irroratrici in funzione della deriva generata ROMA, 2 ottobre 2008 L’IMPORTANZA DELLA DERIVA DEL PRODOTTO FITOSANITARIO E LE MISURE PER PREVENIRLA PREVISTE DALLA DIRETTIVA SULL’USO SOSTENIBILE DEGLI AGROFARMACI Paolo Balsari Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria Forestale e Ambientale Università Università di Torino E-mail: [email protected] L’IMPORTANZA DELLA DERIVA Due tipologie di possibili forme di inquinamento delle acque da agrofarmaci DIFFUSO PUNTIFORME (deriva, ruscellamento) (trasporto, stoccaggio, preparazione miscela, distribuzione, lavaggio irroratrice) www.topps-life.org 1 TIPI DI DERIVA A terra nelle vicinanze dell’area trattata (ground sediments o endodrift) Nell’atmosfera con trasporto a distanza (atmospherical drift o esodrift) CHE COSA SI INTENDE PER DERIVA? DERIVA (ground sediment):“Il movimento del fitofarmaco nell’atmosfera dall’area trattata verso qualsivoglia sito non bersaglio, nel momento in cui viene operata la distribuzione” (ISO 22866) 2 ENTITA’ DELLA DERIVA IN FUNZIONE DELLA DIMENSIONE DELLE GOCCE 30 cm Vento 5 km/h 20 micron 50 micron 100 micron 150 micron 400 micron 2.5 7.0 15 50 330 Distanza di deriva (m) EFFETTI AGRONOMICI DELLA DERIVA (danni da fitotossicità alle colture limitrofe) Coltura sensibile Coltura trattata 3 EFFETTI AMBIENTALI DELLA DERIVA VENTO Are a rr To ab it ata DERIVA te en DERIVA VENTO ENTITA’ DELLA DERIVA A TERRA Colture erbacee Deriva del prodotto a terra (% del volume distribuito) 10 3.4 1 0.36 0.1 0.04 0.01 1 10 100 1000 Distanza dall'area trattata (m) (da Ganzelmeier et al. 2000) 4 ENTITA’ DELLA DERIVA A TERRA Frutteto Deriva del prodotto a terra (% del volume distribuito) 100 Primi stadi vegetativi 25.98 14.41 10 Piena vegetazione 12.04 5.05 2.88 1 0.97 0.3 0.11 0.1 1 10 Distanza dall'area trattata (m) 100 (da Ganzelmeier et al. 2000) LA PROPOSTA DI DIRETTIVA EUROPEA SULL’USO SOSTENIBILE DEGLI AGROFARMACI (COM 2006-373) • Proposta al Parlamento Europeo nel 2006 • Prevista la sua approvazione e pubblicazione per inizio 2009 5 COSA PREVEDE LA NUOVA DIRETTIVA EUROPEA SULL’USO SOSTENIBILE DEGLI AGROFARMACI Esige una riduzione dell’impatto ambientale dei trattamenti fitoiatrici Prevede di adottare provvedimenti specifici per il contenimento della deriva, in particolare per i trattamenti alle colture arboree eseguiti in prossimità di aree sensibili (es. corsi d’acqua) LA DIRETTIVA EUROPEA SULL’USO SOSTENIBILE DEI FITOFARMACI (aspetti inerenti la distribuzione) 1. ispezione periodica di tutte le attrezzature per l’applicazione dei fitofarmaci e dei relativi accessori adoperati ad uso professionale; 2. divieto di ricorrere all’irrorazione aerea (con possibilità di deroghe) onde contenere il rischio di provocare effetti negativi importanti sulla salute umana e sull’ambiente, dovuti, in particolare, alla dispersione dei prodotti irrorati; 3. misure specifiche per la tutela dell’ambiente acquatico contro l’inquinamento da fitofarmaci e designazione di zone a utilizzo molto ridotto o nullo di fitofarmaci conformemente alle misure adottate nell’ambito di altre normative o finalizzate a tutelare le categorie sensibili; 4. gestione e stoccaggio dei fitofarmaci, dei loro imballaggi e dei prodotti residui del trattamento (progetto Topps) 5. programmi di formazione specifici relativi alle procedure di preparazione delle irroratrici (regolazione) 6 Tutela dell’ambiente acquatico contro l’inquinamento da agrofarmaci (art. 10) Entro due anni dall’entrata in vigore della Direttiva (febbraio 2009) gli Stati membri devono garantire che: 1. gli agrofarmaci impiegati non siano pericolosi per l’ambiente acquatico 2. vengano privilegiate le tecniche di applicazione più efficienti 3. siano create nelle zone adiacenti ai corsi d’acqua, delle opportune zone di rispetto nelle quali sia vietato applicare o stoccare agrofarmaci 4. siano adottati provvedimenti adeguati per limitare la dispersione aerea dei fitofarmaci, almeno nelle colture arboree direttamente adiacenti ad un corso d’acqua 5. l’applicazione dei fitofarmaci sia ridotta il più possibile o eliminata in prossimità di strade, ferrovie, superfici permeabili o altre infrastrutture vicine ad acque superficiali o sotterranee ZONA DI RISPETTO (Buffer zone) ZONA DI RISPETTO coltura trattata area sensibile (o corso d’acqua) 7 AREA SENSIBILE ZONA DI RISPETTO L’ATTUALE LEGISLAZIONE SULLA DERIVA ITALIA = ????? Definizione dell’ampiezza delle zone di rispetto (BUFFER ZONES) GRAN BRETAGNA (LERAP = Local Environment Risk Assessment for Pesticides) GERMANIA OLANDA SVEZIA 8 LERAP CLASSIFICAZIONE DELLE ATTREZZATURE Valore di riferimento = 1 ( barra dotata di ugelli 11003, operante a 3 bar e ad un’altezza di 50 cm dal bersaglio) Standard Livello di deriva > 0.75 Low Drift 0.5 < livello di deriva < 0.75 Low Drift 0.25 < livello di deriva < 0.5 Low Drift Livello di deriva < 0.25 LERAP DETERMINAZIONE DELL’AMPIEZZA (m) DELLE BUFFER ZONES Larghezza del corso d’acqua Dose piena Mezza dose Tipologia ugello Tipologia ugello S S <3m 5 4 2 1 2 1 1 1 3÷6m 3 2 1 1 1 1 1 1 >6m 2 1 1 1 1 1 1 1 h Standard h Low Drift h Low Drift h Low Drift 9 L’ATTUALE LEGISLAZIONE SULLA DERIVA OLANDA 1. Obbligatorio l’uso di ugelli «Low Drift» nelle fasce esterne del campo. 2. Raccomandato l’impiego di ugelli di fine barra con getto «tagliato». Tipo di ugello Zona di rispetto (m) Convenzionale 14 Antideriva o manica d’aria 1,5 Antideriva + manica d’aria 1,0 L’ATTUALE LEGISLAZIONE SULLA DERIVA SVEZIA L’AGRICOLTORE DEVE ATTENERSI AL RISPETTO DELLE BUFFER ZONES IN FUNZIONE DI: n TEMPERATURA DELL’ARIA n VELOCITA’ DEL VENTO n CARATTERISTICHE DELLE AREE LIMITROFE (presenza di corsi d’acqua, di zone abitate, ecc.) n ALTEZZA DELLA BARRA n DIMENSIONE DELLE GOCCE n DOSE APPLICATA 10 SVEZIA: LARGHEZZA DELLE BUFFER ZONES IN PRESENZA DI AREE SENSIBILI Gocce grandi Altezza barra (cm) 25 3 3 40 60 3 25 Gocce medie Gocce piccole Dose 3 3 3 3 3 4 3 3 3 3 3 4 3 4 5 3 3 3 3 3 5 4 5 8 4 7 8 11 3 4 6 9 11 16 9 40 3 3 3 4 5 7 3 3 60 4 7 9 6 11 16 25 40 3 6 7 12 11 16 4 9 12 22 20 32 5 16 30 12 26 40 60 11 16 22 20 32 46 26 38 50 24 m 48 m > 96 m T = 15°C v = 3 m/s Un quarto Metà 16 22 Piena Lunghezza del campo nella direzione del vento PARAMETRI DI RIFERIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DELL’AMPIEZZA DELLE ZONE DI RISPETTO UK NL S D DOSE TIPO DI POLVERIZZAZIONE (ugello e irroratrice impiegata) CONDIZIONI ATMOSFERICHE AREE A RISCHIO 11 I PRINCIPALI PARAMETRI UTILIZZATI PER DEFINIRE L’AMPIEZZA DELLE ZONE DI RISPETTO SONO: - TOSSICITÀ (TIPO DI FORMULAZIONE) DEL PRODOTTO FITOSANITARIO - DOSE DISTRIBUITA - TIPOLOGIA DI ATTREZZATURA IMPIEGATA PER LA DISTRIBUZIONE SOLUZIONI PER LA RIDUZIONE DELLA DERIVA SULLE BARRE IRRORATRICI Low Drift (Pre-camera) UGELLI A specchio a bassa pressione (TT) Ad iniezione d’aria Di fine barra (fessura) Con manica d’aria BARRE Correttamente regolate Per diserbo localizzato Naturali BARRIERE Artificiali 12 UGELLI CON PRE-CAMERA Elemento antideriva rimovibile Ugello tradizionale Entrata liquido Riduzione della deriva (valori indice): 40% Uscita liquido UGELLI A SPECCHIO A BASSA PRESSIONE Entrata liquido Camera di espansione Uscita liquido Riduzione della deriva (valori indice): 30% 13 UGELLI ANTIDERIVA AD INIEZIONE D’ARIA Entrata liquido Aria Riduzione della deriva (valori indice): 70% Uscita liquido RIDUZIONE DELLA DERIVA CON UGELLI ANTIDERIVA (prove DEIAFA Univ. Torino) 16% 14% tradizionali Deriva (% del distribuito) deriva = 18.8% XR 80 AI 80 12% antideriva 10% Riduzione deriva = 88% 8% 6% 4% 2% deriva = 2.2% 0% 0 5 10 15 20 Distanza dal margine dell'area trattata (m) 14 UGELLI DI FINE BARRA Barra tradizionale Barra con ugello finale a «getto asimmetrico» Riduzione deriva = 10-20% BARRA CON MANICA D’ARIA Riduzione della deriva: 70 - 80% Barra senza manica d’aria in funzione Barra con manica d’ d’aria in funzione 15 RIDUZIONE DELLA DERIVA GRAZIE AD UNA CORRETTA REGOLAZIONE DELLA MACCHINA (prove DEIAFA Univ. Torino) Deriva (% del distribuito) 18.0% h 16.0% 14.0% 12.0% riduzione deriva = 45% 10.0% 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% 0.0% 60 80 100 Altezza (h) di lavoro (cm) BARRA PER DISERBO LOCALIZZATO SU SEMINATRICE Riduzione della deriva: 60 - 70% 16 BARRA PER DISERBO LOCALIZZATO SU SARCHIATRICE Riduzione della deriva: 70 - 80% BARRIERE NATURALI PER CONTENERE LA DERIVA Riduzione della deriva: -10 ÷ 85% Zona di rispetto Coltura trattata Fiume Barriera frangivento Zona di rispetto Coltura trattata Fiume 17 BARRIERE NATURALI PER CONTENERE LA DERIVA Barriera frangivento SOLUZIONI PER RIDURRE LA DERIVA SUGLI ATOMIZZATORI •Sensori di vegetazione •Sistema di ricircolo e tunnel •Sistema di chiusura aria su un lato •Corretta regolazione 18 ATOMIZZATORI DOTATI DI SENSORI AD ULTRASUONI Parametri controllati: - n° di ugelli aperti e pressione di esercizio - portata aria Sistema di indetificazione della vegetazione (Crop Identification System) Schema di funzionamento dell’atomizzatore dotato di sensori ad ultrasuoni distribuzione convenzionale dei fitofarmaci fascia continua Riduzione della deriva: -30 ÷ 80% on an a e r a ttat tra distribuzione con macchina dotata di sensori della vegetazione 19 ATOMIZZATORI CON TUNNEL (recupero della miscela che oltrepassa il filare) deriva a terra (% rispetto distribuito) Prove DEIAFA Univ. Torino 50% 45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% macchina tradizionale irroratrice con tunnel 38% 31% 25% 18% 11% giugno luglio 13% Riduzione deriva del 40-70% agosto ATOMIZZATORI DOTATI DI CHIUSURA LATERALE DELL’ARIA aperto chiuso 20 ATOMIZZATORI DOTATI DI CHIUSURA LATERALE DELL’ARIA riduzione deriva del 20-30% lato chiuso EFFETTO DELLA REGOLAZIONE (PROFILO DI DISTRIBUZIONE) SULLA DERIVA TIPO DI REGOLAZIONE A) OTTIMIZZATO 2+2 ugelli attivi Volume di distribuzione 225 l/ha B) STANDARD 4+4 ugelli attivi Volume di distribuzione 450 l/ha 21 EFFETTO DELLA REGOLAZIONE (profilo di distribuzione) SULLA DERIVA (prove DEIAFA Univ. Torino) Epoca: pre-fioritura (LAI 0.3) Irroratrice ad aeroconvezione tradizionale Vento: 5.1 ÷ 8.2 m/s Deriva (% del distribuito) 4.5% 4.0% ottimizzato - 30% deriva 3.5% standard 3.0% 2.5% 2.0% 1.5% 1.0% 0.5% 0.0% 0 5 10 15 20 25 Distanza (m) EFFETTO DELLA PORTATA DEL VENTILATORE SULLA DERIVA (prove DEIAFA Univ. Torino) Epoca: piena vegetazione (LAI 0.7) Ugelli: turbolenza ATR Vento: 2.5 ÷ 2.7 m/s 1.0% 30000 m3/h 40000 m3/h Deriva (% del distribuito) 0.9% 0.8% 0.7% 0.6% Riduzione deriva = 44% 0.5% 0.4% 0.3% 0.2% 0.1% 0.0% 0 5 10 15 20 25 Distanza (m) 22 “PESO” SULLA DERIVA DELLE DIVERSE VARIABILI ESAMINATE (prove DEIAFA Univ. Torino) 1) IMPIEGO UGELLI ANTIDERIVA = 4,4 2) PORTATA DEL VENTILATORE = 4,4 3) TIPO DI IRRORATRICE = 4,1 4) SVILUPPO VEGETATIVO = 2,4 5) PROFILO DI DISTRIBUZIONE = 2,1 rapporto tra valori Max e min della deriva oltre 5 m dall’area trattata CONCLUSIONI DIVERSE TECNOLOGIE PER RIDURRE L’ENTITÀ DELLA DERIVA SONO GIÀ DISPONIBILI OCCORRE PROMUOVERE IL LORO UTILIZZO ATTRAVERSO L’INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DELL’OPERATORE E ANCHE CON INCENTIVI ECONOMICI (ROTTAMAZIONE) 23 CONCLUSIONI LA CORRETTA FUNZIONALITÀ E REGOLAZIONE DELL’IRRORATRICE È FONDAMENTALE PER RENDERE MINIMA LA DERIVA (OBBLIGO CERTIFICAZIONE MACCHINE NUOVE E VERIFICA PERIODICA DELL’USATO) CONCLUSIONI È NECESSARIO A BREVE (2009, DIRETTIVA UE SU USO SOSTENIBILE AGROFARMACI) GIUNGERE ALLA CLASSIFICAZIONE DELLE ATTREZZATURE IN FUNZIONE DEL RISCHIO DERIVA OLTRE 1000 MODELLI DI IRRORATRICI PRESENTI SUL MERCATO ITALIANO NECESSITA’ DI SVILUPPO DI METODOLOGIE DI PROVA SEMPLIFICATE E DI COSTO RIDOTTO INCREMENTARE LA RICERCA SU QUESTA TEMATICA 24