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olimpia armani jeans milano

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olimpia armani jeans milano
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OLIMPIA
ARMANI JEANS
MILANO
HEAD COACH
ZARE MARKOVSKI
COSTRUZIONE DI UNA DIFESA INDIVIDULE
Eliminare quello che l’attacco avversario vorrebbe fare, questo è il principio fondamentale
su cui si fonda la nostra difesa. Eserciteremo quindi una grandissima pressione sulla palla
cercando di forzare i nostri avversari o a prendersi tiri in situazioni di sottonumero o
comunque di non riuscire a penetrare la difesa col palleggio o col passaggio, distorcendo
in questo modo le appropriate spaziature.
1c1
Per costruirla partiamo dai concetti fondamentali di 1c1 sulla palla. Quello che insegniamo,
in una situazione tipica di ricezione in ala è: “tenere il canestro tra le gambe”, cioè, in altre
parole, avere la schiena rivolta al canestro, consci del fatto che la direzione in cui è rivolta
la schiena è quella meno attaccabile. Vogliamo che la palla venga forzata sul lato del
campo esercitando pressione con la mano interna. Nel caso il giocatore cambi mano,
perché forzato sul lato, potremo cambiare la mano che esercita pressione. La pressione
deve essere tale che l’attaccante sia costretto ad aprire il palleggio e successivamente
richiuderlo, perché preoccupato della pressione esercitata. Pensiamo quindi che anche se il
possesso è degli avversari l’iniziativa è sempre nostra: sarà attacco senza palla. Non
accettiamo mai un tiro di alcun tipo in 1c1: nessuno può aiutare in quella situazione. Per
ottenere questo vorremo che il difensore, una volta che il palleggiatore ha raccolto il
palleggio, eserciti 3 punti di contatto: ginocchio, petto e gomito. Utilizzeremo esercizi
molto semplici di 1c1, o partendo da una situazione di anticipo (Diag. 1-2) o da una
situazione di recupero (Diag. 3), in varie posizioni del campo.
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2c2
Una volta stabilite le nostre regole di 1c1 sulla palla passeremo ad analizzare situazioni di
2c2. Coerenti col fatto di esercitare questo tipo di pressione sulla palla vorremo sempre
avere un giocatore dietro la schiena del palleggiatore. Non sottoscriviamo l’idea di portare
aiuti esagerati con gli uomini sul lato debole, per l’esposizione che viene lasciata al back
door o comunque a passaggi in angolo e facili situazioni di rimbalzo offensivo. Vogliamo
invece che sia l’uomo posizionato verso il centro del campo che scenda ad aiutare
fermando la palla al limite dell’area, permettendo unicamente passaggi che si allontanino
dal canestro. E’ chiaro che se il difensore sulla palla dovesse riuscire a fermare la stessa
senza bisogno di aiuto tutto si risolverebbe con 1c1 senza che si mettano in atto aiuti e
rotazioni. Per insegnare questa collaborazione useremo delle situazioni di 1c2 (Diag. 4) e
2c2 (Diag.5) partendo con la palla in ala e un uomo senza palla in testa alla lunetta.
Uniremo quindi la pressione sulla palla verso il fondo del campo con il lavoro del difensore
in testa che deve continuare a mantenersi dietro le spalle del suo compagno. Inizieremo,
nel lavoro di 2c2 ad analizzare le prime regole di recupero e lasceremo un tiro aperto a 2
nel caso in cui il difensore in aiuto scenda sotto la linea immaginaria tangente la linea
tratteggiata in mezzo all’area, mentre faremo recuperare il difensore nel caso in cui resti al
di sopra. Questi concetti verranno meglio esaminati in seguito.
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3c3
Per stabilire le nostre regole basilari di rotazione difensiva aggiungeremo un giocatore sul
lato debole. La sua distanza dalla linea che unisce i 2 canestri dovrà essere proporzionale
alla distanza della palla dalla linea laterale, quindi più la palla sarà forzata sul lato e più il
difensore lontano dalla palla potrà staccarsi dal suo uomo e viceversa.
E’ bene precisare che stabiliamo una regola di recupero per il difensore che aiuta dalla
testa della lunetta, in base alla sua posizione al momento del passaggio da parte del
palleggiatore. Nel caso in cui il passaggio venga effettuato con il difensore al di sopra della
linea immaginaria tangente alla linea tratteggiata in mezzo all’area non si effettuerà
nessuna rotazione e quindi sull’uscita della palla si rimarrà con gli stessi accoppiamenti
(Diag. 6).
Nel caso in cui invece il difensore si sia spinto al di sotto si aprirà un diverso scenario che
qui di seguito esaminiamo. Una volta forzato il palleggiatore sul fondo verrà creata una
situazione di 1c2 sulla palla conseguentemente una situazione di 2c1 lontano dalla stessa
con l’uomo sul lato debole preposto ad accoppiarsi con il I passaggio in uscita. Vorremo
comunque che il difensore non coinvolto nel raddoppio legga il passatore restando in linea
con il suo uomo e adeguandosi verso la linea prima analizzata per non concedere
situazioni di back door. A questo punto si apriranno 2 casi diversi a differenza che la palla
venga passata all’uomo in ala o all’uomo in testa alla lunetta. Nel primo caso il giocatore
sul lato debole si riaccoppierà col proprio uomo e stessa cosa farà il giocatore che ha
aiutato (Diag.7-8). Nel secondo caso il giocatore sul lato debole si accoppierà con quello in
testa, il giocatore che ha aiutato sarà “fuori dal gioco” (Diag. 7-9). Per sviluppare questa
situazione utilizziamo un semplicissimo esercizio di 3c3 a squadre con 2 difensori fuori dal
campo sulla linea di fondo pronti ad entrare per effettuare la rotazione e sostituire il
giocatore che ha aiutato, come da diagrammi successivi. La palla potrà anche partire in
testa per creare una situazione di smarcamento difensivo dell’uomo in ala.
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4c4
Per meglio comprendere la totalità delle rotazione si deve comunque arrivare ad una
situazione di 4c4. Anche in questo caso gli esercizi saranno solamente parte della totalità e
di conseguenza saranno lavori di 4c4 a squadre, partendo con un allineamento
prestabilito. Di seguito analizzeremo 2 situazioni tipiche.
POST BASSO LATO DEBOLE
Nella prima c’è una posizione di post basso occupata sul lato debole e varranno le nostre
regole di aiuto precedentemente esaminate, quindi nulla succederà se il difensore in testa
non avrà sorpassato la linea di cui sopra. Nel caso invece in cui si sia arrivati ad un
raddoppio sulle tacche (Diag. 10) si apriranno i 2 casi visti in precedenza: passaggio skip
(Diag. 11) e passaggio in testa (Diag. 12). Nel primo caso resteranno invariati tutti gli
accoppiamenti, nel secondo si aprirà una nuova rotazione con il giocatore in post basso
che si accoppia con l’esterno sul lato debole e l’uomo che aveva aiutato che si accoppia
con quello in post basso.
Il principio che regge la rotazione è quello di dare almeno 2 passaggi per recuperare a chi
ha aiutato sulla palla, con il giocatore esterno sul lato debole che si accoppia sempre con il
I passaggio. Si può chiaramente notare che, lasciando il giocatore interno non coinvolto
nell’aiuto sulla palla, non si permettono, come in precedenza scritto, passaggi penetranti o
situazioni di backdoor, ma solamente passaggi in allontanamento da canestro.
POST BASSO LATO PALLA
Nella seconda c’è una posizione di post basso occupata sul lato della palla e una situazione
di apertura del lungo sul perimetro (Diag. 13). Varranno le nostre regole di aiuto
precedentemente esaminate, quindi nulla succederà se il difensore in testa non avrà
sorpassato la linea di cui sopra. Nel caso invece in cui si sia arrivati ad un raddoppio sulle
tacche (Diag. 14), ancora una volta, si apriranno i 2 casi visti in precedenza: passaggio
skip (Diag. 15) e passaggio al giocatore che si è aperto (Diag. 16-17). Nel primo caso
resteranno invariati tutti gli accoppiamenti qualsiasi sia il ricevitore, nel secondo si aprirà
una nuova rotazione.
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Come si può notare anche in questo caso, quando avviene una rotazione, l’uomo che aiuta
recupererà verso il basso accoppiandosi con il I giocatore libero. In una fase propedeutica
potremo decidere di sviluppare l’esercizio come il 3c3 precedente, cioè aiutando la
rotazione con 1 giocatore che entra della linea di fondo e l’uomo in aiuto che esce dal
gioco.
5c5
Ogni giorno in allenamento lavoriamo per costruire la nostra difesa, spezzandola in parti.
Ovviamente, per avvicinarsi sempre di più a situazioni reali, arriviamo anche a giocare dei
5c5 a ½ campo, a squadre, ricreano delle situazioni tipiche. Per rendere più facile la
trattazione non faremo altro che aggiungere un giocatore in angolo sul lato della palla in
un allineamento tipico, esaminato in precedenza, con il post basso sul lato debole
occupato. Facciamo questo tipo di aggiunta per dimostrare come non intendiamo
coinvolgere nelle rotazioni il giocatore sul lato della palla. Non sottoscriviamo in alcun
modo l’idea dell’aiuto e recupero sul lato forte, troppo pericolosa in una pallacanestro
moderna. Vorremo quindi che il difensore in angolo mantenga una posizione aperta e
piatta sia per occupare spazio e lasciare meno possibilità d’azione all’uomo con la palla,
che per non essere attaccabile con tagli backdoor. Le rotazioni resteranno le medesime,
ma diminuiremo lo spazio d’azione del palleggiatore. Qui di seguito esaminiamo il caso di
scarico in testa alla lunetta (Diag.17-18).
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Nel caso avessimo deciso di posizionare il quinto giocatore sul lato debole avremmo
semplificato il compito alla difesa con un ulteriore giocatore pronto ad entrare nelle
rotazioni nel caso di passaggio in testa alla lunetta.
MISMATCHES
Salvo particolari ragioni tattiche cercheremo di rispettare i principi di rotazione difensiva
sopra esposti e quindi ci potremo trovare con accoppiamenti sbagliati. Tutto ciò ci porterà
ad affrontare una delle 2 situazione qui di seguito esaminate.
MISMATCH LUNGO vs ESTERNO
Nel caso in cui l’attacco cerchi di prendersi un vantaggio interno creeremo un raddoppio
con l’esterno che fronteggerà il lungo dando la schiena alla palla e l’uomo centrale sul lato
debole. Preferiamo questa posizione del difensore sul post basso perché ci permette
praticamente di preraddoppiare il ricevitore. Partendo dalla situazione prima esaminata nel
5c5 e considerando che 1 si apra fuori dalla linea dei 3 punti ci troveremo nella situazione
del Diag.19. Come si può vedere l’unica variazione che attueremo consiste nel mandare ad
aiutare l’uomo centrale sul lato debole. Il cambiamento è causato dall’atteggiamento
difensivo del difensore in post basso che determina come miglior angolo di raddoppio
quello provocato dal difensore in ala sul lato debole. Se la palla dovesse uscire dal
raddoppio continueremo a seguire le nostre regole di rotazione, con il difensore che si
trova al di sotto di quello che aiuta che gioca 2 uomini. In ogni caso concederemo, come
sempre, almeno 2 passaggi all’uomo che ha aiutato per riaccoppiarsi, sia nel caso di
passaggio in testa (Diag. 20) che nel caso passaggio skip (Diag.21-22).
MISMATCH ESTERNO vs LUNGO
L’altra situazione in cui potremmo trovarci è quella in cui l’attacco decida di prendersi un
vantaggio con l’esterno in possesso della palla sul perimetro facendo aprire il campo agli
altri giocatori come nel Diag. 23. In questo caso, soprattutto nella prima parte della
stagione, non faremo altro che enfatizzare ulteriormente i nostri principi esaminati in
precedenza. Aiuteremo con l’uomo in testa (Diag. 24) e poi entreremo nella serie di
rotazioni già esaminate. L’unica variante consiste nel fare ulteriormente adeguare gli
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uomini sul lato debole rispetto ad una situazione di accoppiamento normale, quasi a
scoraggiare la penetrazione dell’esterno.
Nel corso della stagione, quando i ragazzi avranno realmente fatto proprio il sistema,
potremo anche schierare una zona 1-3-1 per “coprire le spalle” ancora di più al nostro
lungo. La trattazione della costruzione di un aggiustamento di questo tipo è troppo
articolata per essere sviluppata all’interno di questo articolo. Siamo comunque convinti che
in una prima fase sia meglio attenersi ai principi esaminati in precedenza.
1c1 DALLA TESTA
Nel costruire la nostra difesa siamo partiti da una situazione di 1c1 laterale, ma sia negli
esercizi (Diag.3) che in situazioni di segmentazione della stessa possiamo analizzare
situazioni che inizino con un 1c1 centrale. In questo caso enfatizzeremo ancora di più il
concetto di schiena a canestro mentre si marca la palla, creando un vero e proprio muro
davanti alla stessa. Nel caso in cui avvenga comunque una penetrazione vorremo che sia il
I esterno sul lato opposto ad aiutare, ricostruendo una situazione coerente a quella vista
con la palla in ala. In una situazione tipica di 5c5 con un giocatore interno, l’aiuto e le
rotazioni saranno molto simili a quelle precedentemente viste, con chi aiuta che recupera
verso il basso, con l’unico passaggio disponibile in allontanamento dal canestro (Diag. 2526).
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