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notiziario 7 - ARI Bologna

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notiziario 7 - ARI Bologna
Notiziario ARI sezione Bologna
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Sbirciando all’Assemblea, il Notiziario racconta…
Alberto Manni IZ4EFR
Amici OM di Bologna, questo numero 7 del Notiziario esce a seguito dell’Assemblea Ordinaria dei
Soci, che si è tenuta Venerdì 26 Febbraio u.s., lasciando una positiva impressione di “freschezza” a
coloro che hanno avuto la possibilità – e la buona
volontà – di parteciparvi. Per chi non ha potuto –
speriamo, a malincuore – essere lì, provo a riportare gli eventi salienti ed il clima della serata.
Buona la partecipazione – stimata sulla cinquantina di presenze – e comunque al limite della capienza della sala riunioni al piano terra, e grande
festa nell’incontro tra amici che colgono l’occasione dell’Assemblea ordinaria per rivedersi almeno una volta all’anno….
All’inizio della riunione il Presidente neo-eletto Dante I4MDK ha presentato il
nuovo Consiglio Direttivo, che comprende alcuni membri decisamente nuovi
nei vertici della Sezione: come ad esempio Publio I4KMW nel ruolo di VicePresidente, Lucilla IZ4REB nel ruolo di segretario-tesoriere e lo stesso Presidente
Dante I4MDK. Quest’ultimo ha affermato senza mezzi termini l’intenzione del
CDS di voler introdurre idee nuove, al fine di rivitalizzare la Sezione. E questa è
già un’apprezzabile intenzione, dato che è certo più saggio offrire opportunità stimolanti che ripetere – con poca speranza - il sollecito ai Soci a frequentare e collaborare….
Per iniziare, il nuovo CDS ha ritenuto utile rimettere in ordine le informazioni relative ai Soci, mediante un questionario che consenta,
da un lato, di realizzare un “data
base” aggiornato, non solo, ma
anche di tastare il polso nei riguardi del gradimento di eventuali iniziative. Quindi, anche da queste
pagine parte l’invito a compilare
il questionario, che sarà diffuso via
e-mail all’intera mailing list.
Con una certa soddisfazione ho accolto gli apprezzamenti al risuscitato Notiziario, che nella veste attuale compie un anno di vita, e che pare abbia ricevuto consensi sia per l’aspetto grafico, sia per l’agilità dei contenuti. L’invito,
espresso dal Presidente, è ancora quello di utilizzare questo strumento come
elemento di collegamento tra i Soci e la Sezione, in modo semplice ma diretto, con una collaborazione che vorrei definire di tipo familiare, senza preoccupazioni di “vendere” immagine e cultura. Amici, ricordatevi sempre che
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sarà proprio questo aspetto di semplicità e di familiarità che potrà tenere in
vita queste pagine…..!
Altro motivo di soddisfazione, espressa dal Presidente uscente Anton IK4UPU,
è il Corso che prepara gli allievi OM all’esame di Stato per il conseguimento
della patente. Il numero dei candidati è cresciuto in questi ultimi anni, e ciò ha
portato un beneficio anche alla Sezione, che può contare su un trend di crescita degli iscritti, mentre per molte altre Sezioni ARI il trend è negativo. Sono
stati ringraziati gli istruttori, che hanno dato prova non solo di cultura tecnica e
radiantistica, ma anche di capacità didattiche e relazionali, creando in questi anni un clima di grande amicizia e sostegno verso i candidati OM. Avanti
così!!
A questo punto si scatena I4KMW,
il buon Publio, che non lascia dubbi sulla sua “giovanile” esuberanza
di organizzatore, mettendo buona
parte del suo tempo – di pensionato - e del suo dinamismo a servizio della Sezione di Bologna. In
primis, sostiene una idea apparentemente banale: per essere visti e
considerati, occorre darsi visibilità. Facile, no? Eppure, l’esistenza
della nostra Sezione è stata spesso
oscurata da varie forme di disimpegno. Quindi, mostrarsi attivi nel mondo della Scuola, nella Protezione Civile, nei confronti delle Istituzioni, diventa una esigenza anche per ottenere riconoscimenti non solo morali ma anche economici: una specie di spirale positiva da finalizzare a nuove e più incisive attività.
Tra le idee che Publio propone, dopo il consenso del CDS, ci sono visite collettive ad impianti, serate a tema in Sezione, partecipazione in gruppo ad
eventi e mercatini amatoriali, convenzioni con Ditte fornitrici, ed una originale
proposta di capi di abbigliamento – giacche, gilet, magliette, cappellini – con
tanto di logo della Sezione e nominativo personale, i cui modelli appesi in sala
hanno stupito e divertito i Soci intervenuti all’Assemblea.
Per finire la serata, il CDS ha voluto
offrire una sorpresa: invitati a salire
dalla sala riunioni,abbiamo trovato al piano superiore la mostra di
foto su tela e mattonelle di Riccardo IK4UNI, col quale ci congratuliamo per gli inusuali spunti artistici. L’iniziativa rientra tra le nuove
proposte del CDS, che, anche se
non direttamente connesse con la
radio, possano comunque creare
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aggregazione.
Bravi, ragazzi, le idee non mancano: si comincia con la visita in programma
per il sabato 22 Maggio alla Radio Vaticana, in pullman, per la quale già nella serata sono state raccolte numerose adesioni. Si proseguirà con la visita in
gruppo a Marzaglia ed a Friedrichschafen. In definitiva, la serata è risultata
piacevole anche per un diffuso senso di entusiasmo e di condivisione, niente
male per rilanciare e diffondere il gusto di essere radioamatori e sostenere il
piacere di ritrovarsi in Sezione….!!
Cosa offre questo n° 7 del Notiziario bolognese?
-
Per la rubrica “News”: potete leggere il resoconto di una radioassistenza a supporto di una manifestazione che ha coinvolto più di 120 ragazzini
dell’Azione Cattolica, impegnati a celebrare la “Giornata per la pace”. L’insieme di radio, ragazzi e gioco è una miscela capace di dare emozioni ed
entusiasmo, ingredienti sempre fondamentali per apprezzare la passione per
la radio.
-
Trovate poi una nuova rubrica, la cui iniziativa è partita da alcuni Soci
che hanno voluto ricordare vicende e personaggi di tempi passati, che hanno dato lustro alla nostra Sezione, e il cui ricordo è sempre un valido stimolo ad
azioni ed impegni nuovi. La rubrica si chiama (ma guarda un pò….!) “AMARCORD”, e comprende ben tre articoli.
-
Infine, una pagina di comunicazione rivolta ai Soci, che abbiamo messo
sotto il titolo di “Il Consiglio informa”, che potrebbe diventare una rubrica fissa
del Notiziario. In questa occasione, il Consiglio comunica di aver stipulato con
alcune Ditte bolognesi una convenzione a favore dei Soci della nostra Sezione.
Un ringraziamento anticipato a chi ha contribuito a questo numero, con l’invito – sempre attuale – ad una condivisa collaborazione, e con gli auguri a tutti
di Buona Pasqua !!
I migliori 73 de Alberto IZ4EFR
([email protected])
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La Radio nelle Scuole: SIAMO IN ONDA !!
di I4MDK Dante e I4KMW Publio
Locandina della manifestazione
IW4EIC Vincenzo nella postazione principale
Domenica 31 gennaio 2010 presso la parrocchia di San Giacomo fuori le mura
a Bologna nell’ambito della “Giornata della Pace” abbiamo effettuato una
radioassistenza a supporto della manifestazione; il nostro intervento consisteva
nella organizzazione dell’attività di cinque squadre di bambini (per un totale
di circa 120 partecipanti, provenienti da una decina di Parrocchie dell’hinterland bolognese) che hanno eseguito una serie di giochi con finalità didatticoeducative.
Cinque equipaggi con apparecchi veicolari in VHF, dislocati all’interno del
complesso parrocchiale, hanno trasmesso messaggi, che ascoltati dai bimbi,
li coinvolgevano nel gioco e nei trasferimenti nel circuito delle varie postazioni. Dal punto di vista tecnico-operativo l’impegno si può dire modesto, ma la
gratificazione che abbiamo avuto dall’interesse dei bimbi è stata commovente. Sentirsi chiedere “posso girare la manopola?” oppure “posso spingere
il pulsante del microfono ?” muoveva in noi una sorta di tenerezza verso quel
genuino interesse.
“ zitti, zitti, ascoltiamo il messaggio !!! “ detto da bimbi con la maglietta dipinta
a mano da loro con la scritta ON AIR con i colori dell’arcobaleno, è un’emozione.
Quanti di loro diventeranno OM non lo sapremo, ma forse il bacillo della nostra passionaccia colpisce ancora.
Io sono un operatore “last minute”, precettato all’ultimo momento dal responsabile del progetto “La radio nelle scuole” della nostra Sezione ARI, IW4EIC
Vincenzo , ma sono stato veramente contento di avere avuto questa occasione importante di portare il ns. hobby in mezzo alla gente, infatti abbiamo
spiegato ed illustrato alla platea di bimbi e genitori “chi sono i radioamatori”
e “come si diventa radioamatori”.
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La platea di bimbi , educatori e genitori
Abbiamo parlato di Guglielmo Marconi e delle attività che svolgiamo a Villa
Griffone con la IY4FGM ed al termine della manifestazione alcuni educatori ci
hanno chiesto da parte dei bimbi di poter visitare questa stazione commemorativa pianificando varie gite.
Ci sarebbero ancora tante cose da descrivere sulle emozioni che abbiamo
portato a casa, ma credo che noi OM di Bologna dobbiamo fare in modo di
contribuire ad altre manifestazioni del genere; in fin dei conti come ha detto
il ns. Presidente I4MDK Dante nel suo messaggio mail “ un po’ di marketing “
non fa male.
Personalmente ringrazio gli amici IW4EIC Vincenzo, I4MDK Dante, IW4EPA Paolo e infine IZ4REB Lucilla per avermi chiesto di partecipare.
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“ DXpedition I1ARI / M1 “
Publio Lacchini I4KMW (02/2010)
Quando uno che ha lavorato quarant’anni nel mondo industriale in cui si corre
dalla mattina alla sera riesce finalmente ad andare in pensione, una delle
prime cose a cui si dedica è quella di mettere in ordine tutte quelle scatole di
ricordi dimenticati in cantina o in garage e così è successo anche a me. In
mezzo a pacchi di qsl ricevuti nei primi anni della mia attività di radioamatore
ho ritrovato un pacco di vecchie foto in b/n e dopo averle rimirate tante
volte, ripensando a quell’epoca ho pensato di condividerle con voi. Stiamo
parlando di una DXpedition degli anni ’60; non in paesi lontani ed esotici,
piccoli scogli in mezzo a mari impossibili, bensì a S.Marino !
Forse vi farà sorridere ma in quegli anni era veramente uno dei paesi più
ricercati in quanto solo un OM era attivo, M1B soprannominato dagli amici
della Romagna “manca un baffo”. Io all’epoca ero un giovincello , abitavo a
Forlì, appassionato di ascolto fin dall’infanzia, ero venuto a conoscenza dell’
ARI da Radiorama ( una delle pochissime riviste di elettronica nelle edicole).
Ricorderò sempre quando venni invitato una sera ad una riunione , era
buio e arrivai sotto casa di I1CZS Bruno Campanini quando alzai gli occhi
vidi un traliccio altissimo con una direttiva a cinque elementi enorme, roba
inimmaginabile……mai visto niente di simile. Per farla breve I1CZS mi insegnò
il CW , I1TAJ Renato Banterle, I1ZJG Michele Ferrigno e I1AGZ Leone Gavelli
(oggi IK4BZX) mi insegnarono la teoria e a 16 anni superai l’esame e mi fu
rilasciata la patente di radio operatore; per avere la licenza dovetti aspettare
i 18 anni.
Durante uno dei tanti pomeriggi trascorsi nello shack di I1ZJG in cui regolarmente
faceva QSO con gli USA “K1UOV Sal”e “W9QQR Mario” nacque l’idea di
attivare “S. Marino” con I1ARI/M1.
Ci furono varie riunioni delle due sezioni di Forlì e Ravenna, si volevano fare le
cose in grande e operare su tutte le bande compreso VHF e UHF.
Vi lascio immaginare quale attività frenetica nel preparare tutto quello che
serviva e le necessarie autorizzazioni e per scegliere la location dove piazzare
la tenda con gli apparati per operare in un “paese straniero”; e alla fine arrivò
il giorno fatidico.
Camioncino di mio zio falegname, tenda gigantesca prestata dalla Croce
Rossa, materassi, coperte, cucina da campo e cibarie per dare da mangiare
ad un reggimento.
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E finalmente San Marino Republic….
E poi la tenda…
Tenda ospedale da 15 posti letto piazzata in mezzo a un campo con autorizzazione
del contadino che confermò che eravamo all’interno dei confini geografici della
Repubblica.
Gruppi elettrogeni ex esercito, comprati a Gambettola (regno dei rottamai) e tubi
Dalmine per le antenne.
Antenne 3 elementi per 10/15/20, direttive auto costruite per i 144 e 430 e dipolo
per i 40.
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Le radio Hallicrafters HT 44 e SX117 di I1CZS Bruno erano assieme ai Collins il
“best of the best” sul mercato per le decametriche.
Per le VHF e UHF tutte le apparecchiature con trasmettitori a frequenza fissa
(a quarzo) erano auto costruite da I1TS di Ravenna, qui lo vedete mentre
assiste l’allievo ( io…)
e gli insegna come si fa un QSO.
E si , ragazzi all’epoca si imparava ad andare in radio con la supervisione di
un OM esperto , non esisteva la CB , erano rarissimi quelli che si potevano
permettere un lineare, ecc. ecc.
Per me fu una avventura avvincente, una settimana davvero eccezionale, e
adesso provo a presentarvi un po’ “la banda”:
In alto da sinistra “io, I1ZJG, ospiti in visita, il quinto è W9QQR, l’ultimo a destra
è I1VIH”.
In basso da sinistra “mio fratello , I1AGZ, I1CZS e col cappello il “mitico” I1SMN
Flobert Pavan.
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M1B in QSO sulla postazione decametriche.
I1AGZ Leone. (oggi IK4BZX)
I1ROK Oscar di Cesena, W9QQR Mario, I1VIH Luciano e I1SMN Flobert di
Ravenna.
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Qui abbiamo I1ZJG Michele con un paio di OM francesi in vacanza sulla riviera
romagnola che ci sono venuti a visitare.
I1CEA Carlo del team forlivese.
W9QQR Mario.
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Questo sono io, trasmettere con gli Hallicrafters era come guidare una Ferrari
per un giovane d’oggi.
E dulcis in fundo…..il riposo dei guerrieri
Sono passati un po’ di anni tutti gli I1 sono diventati I4…, io sono I4KMW dal
1967 e qualcuno non c’è più, ma il ricordo di quella settimana mi rimarrà per
sempre nella memoria, e con queste due righe voglio ringraziare i miei tutor
della sezione ARI di Forlì che ebbero la pazienza di portarsi appresso in una
DXpedition un “burdel” (come si dice “ragazzino” in Romagna) …
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Cena sociale presso il Ristorante Nonno Rossi, anno 1986:
Discorso di benvenuto in occasione del festeggiamento del
40° anno dalla fondazione della Sezione ARI di Bologna.
Ivano Di Vietro I4DVT
Ivano I4DVT era il presidente della Sezione ARI di Bologna nel 1986, anno
a cui si riferisce questo articolo di notevole importanza storica, perché è la
fotografia di un’epoca, di un insieme di personaggi prestigiosi, di eventi e di
successi importanti. Ripercorrere questi “fastigi” non è stimolo da poco….
Abbiamo il piacere di avere tra noi il fondatore, il Dott. Marino Miceli I4SN il
quale nel lontano 1946, unitamente ad un gruppo di appassionati radioamatori
del primo dopoguerra, al Bar dei Cacciatori di Strada Maggiore diede vita,
con animosità e competenza, a quella cultura radiantistica che tuttora ci
accomuna. Da allora ad oggi la Sezione di Bologna si è sempre arricchita di
figure che hanno fatto e fanno tuttora onore a lla nostra Associazione.
Ad affiancare Marino Miceli nella fondazione è stato I4CDH Ludovico Gualandi,
esperto tecnico autocostruttore, valente operatore radio che in occasione di
molteplici spedizioni alpinistiche, dalle Ande del Centro America, alla catena
dell’Himalaia, ai ghiacci della Groenlandia ha fatto conoscere il valore e
l’importanza del radiantismo come servizio insostituibile in felici ed avverse
circostanze.
Alcuni hanno fatto della passione per la radio una esperienza che li ha
portati ad una scelta professionale legata alla radio, e sono diventati uomini
di scienza a livello internazionale. Tra questi il qui presente Prof. Giancarlo
Sinigaglia I4BBE, il Dott. Goliardo Tomasetti I4BER, il Dott. Roberto Ambrosiani
I4AOR. Essi sono stati i primi sperimentatori della banda VHF sino a portarsi
nella sperimentazione delle microonde oltre i 10 GHz.
Agli amici citati si sono pure affiancati valenti tecnici autocostruttori – sempre
nel campo delle microonde – come Carlo Carini I4CHY, Enrico Benini IW4AKY
e Alberto Marchesini I4JED, ai quali hanno fatto seguito attualmente diversi
giovani, costituendo un gruppo di sperimentatori che fanno capo alla grande
parabola di Monte Capra.
Personaggio acquisito dalla Sezione di Bologna, dotato di ampia cultura
tecnico-radiantistica e marconiana, già Direttore Tecnico di R.R. e ora nostro
docente per il Corso di Radiotecnica: mi riferisco a Nerio Neri I4NE, presente
fra noi.
La Sezione di Bologna annovera anche i più appassionati cultori del DX e dei
Contest internazionali, come l’ormai famoso e simpatico Silvano Contavalli
I4ZSQ, da più di un decennio redattore di rubriche informative sul mondo del
DX-HF, e inoltre accanito sostenitore del purismo operativo. Altrettanto cultore
del DX, mi riferisco a Franco Arenghi I4LCK che inoltre cura personalmente il
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Contest Internazionale VHF-UHF G.Marconi.
Già nel lontano 1967 un team capitanato da I4GAD, Gardini Enrico, di cui
facevano parte AUM, BXN, LCK, TAE, assunse agli allori conquistando il primo
posto mondiale nel WW DX Contest. Da allora ad oggi non sono mancati
altri successi conquistati dagli OM bolognesi. In vari Contest internazionali
degli anni ’70 e ’80 ci furono altre glorie; con le spedizioni o “crociate” come
qualcuno le volle definire, nel territorio di S.Marino furono attivate le stazioni
con i nominativi 9A1AIJ e 9A1ONU con il quale il team formato da ADS, BFY,
IND, LCK, LEC, RYC, USC, VEQ, VOS e ZSQ si aggiudicò il primo posto mondiale
nel WPX Contest 1980. In quella occasione, con lo stesso nominativo, I4BER
ottenne uno dei primi successi in termini di distanza raggiunta in QSO. Sempre
nell’80 la costituenda “DX Gang” di M.te Capra esordisce ancora con un
primato mondiale nel WW DX Contest con I4RYC, mentre I4VEQ conquista il
1° posto nel WAED Contest. Successivamente I4IND come singolo operatore
in CW in banda 80 m. raggiunge il 1° posto mondiale nel WW DX 81. Annate
veramente tutte d’oro il 1980/81. Un altro aspetto che ci fa onore come OM
bolognesi è la gestione della Stazione commemorativa marconiana, costituita
nel 1965 a Villa Griffone grazie all’interessamento fattivo preso il Ministero PT da
parte dell’Ing. Bruno Trevisan I4TAB. La stazione esordì con il nominativo I0FGM,
successivamente divenuto II4FGM ed ora IY4FGM. La sistemazione definitiva
della stazione si ebbe nel ’74 con inaugurazione ufficiale in occasione del
Centenario della nascita di G.Marconi; promotori ne furono I4MFL e I4NE.
Ancora a tutt’oggi non è venuto meno il contributo dei nostri soci per le
attività sperimentali e nel cimentarsi in estenuanti ma sempre entusiasmanti
gare nazionali e internazionali, dove le qualità operative del vero
radioamatore vengono evidenziate. E’ pur vero che oggi diventa sempre
più difficile affrontare nuovi campi di sperimentazione, dato il rapido
evolversi delle tecnologie nel campo della microelettronica; mi auguro
che le giovani leve che si stanno inserendo nella nostra Sezione, sappiano
prendere esempio da chi li ha preceduti, impegnandosi ad affrontare
con costanza, capacità ed entusiasmo, il futuro del radiantismo italiano.
Ivano I4DVT ci segnala una opportunità che a diversi OM appassionati di surplus non
potrà che fare piacere, da abbinare eventualmente ad una gita fuori porta:
Nel “Museo della guerra -Linea Gotica” situato nell’antico Palazzo ALIDOSI di
Castel del Rio, in ampia sala apposita, è stata allestita, a cura della Sezione ARI
di IMOLA, una mostra permanente di apparati militari rice-trasmittenti utilizzati
durante l’ultimo conflitto e nel periodo successivo. E’ veramente molto ricco e
interessante nonché ben illustrato nelle caratteristiche. Altre sale sono visitabili
con mostre di altro materiale bellico reperito nella zona, già teatro di aspri
combattimenti. Il Museo è visitabile nei pomeriggi festivi o con prenotazione,
tutti i giorni per comitive ( Tel 0542 95554 ). Il biglietto d’ ingresso al museo
costa Euro 2 ,5.
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I4BBE: il mio ricordo a vent’anni dalla
scomparsa.
Nicola Girardi IN3LBQ
Ricorderete che nel n.2 del Notiziario abbiamo ricordato la figura di Gianfranco
Sinigaglia I1BBE, al cui nome e’ dedicata la nostra Sezione ARI. Aggiungiamo al suo
ricordo questo pregevole articolo scritto “col cuore in mano”, dell’amico Nicola, che
spontaneamente ha voluto donarci il racconto di un prezioso momento d’incontro
e di conoscenza con questo grande radioamatore e scienziato. Grazie, Nicola, per
l’emozione che sei riuscito a trasmetterci!!
Nel 1980, in occasione di un viaggio in Toscana, mio cugino Franco I5JFG,
regalò a me e a mio fratello (all’epoca scolari delle elementari), una
grossa quantità di vecchie riviste di elettronica. Le leggemmo più volte e ci
mettemmo subito all’opera col saldatore raccogliendo i primi…insuccessi.
Due anni dopo tornammo a Pistoia e Franco, visto il nostro interesse (più che
altro di mio fratello però), ci regalò il suo ricevitore Geloso G209 facendoci
promettere che…non l’avremmo smontato. Mentre mio fratello iniziava ad
addentrarsi più seriamente nello studio della radiotecnica, io continuavo a
rileggere quelle vecchie riviste attratto da alcuni articoli che colpivano la
mia fantasia di bambino. In particolare ricordo gli scritti di Gianni Brazioli, di
ottimo stile, quelli estremamente divertenti di Silvio Pozzi I1AS e un altro articolo
pubblicato sull’ultima pagina di una rivista dei primi anni sessanta dove un
radioamatore, I1BBE, descriveva alla luce dell’esperienza oramai acquisita,
la sua prima giovanile e fallimentare giornata alla “montagnola” di Bologna,
alla ricerca di componenti elettronici a buon mercato che, una volta portati
a casa, si rivelarono guasti.
Qualche anno dopo, da adolescente, per guadagnare qualche lira,
mi dedicavo alla riparazione di vecchie radio anteguerra. Le valvole
di ricambio le recuperavo senza problemi nella cantina dell’anziano
radiotecnico del mio paese, ove erano stipate centinaia di tubi radio civili
raccolti in decenni di attività. Nel settembre del 1988, mentre rovistavo alla
ricerca di una convertitrice ACH1, trovai una bella valvola che si distingueva
dalle altre e che portai subito a casa. Presuntuosamente convinto di essere
un mezzo esperto, dovetti subire lo smacco di non saper interpretare la sigla
impressa sul bulbo di vetro: YO 104. Per questo decisi di scrivere una lettera a
Gianfranco Sinigaglia, I4BBE, che all’epoca era titolare della rubrica “Valvole
& C. “ su Radio Rivista.
Pochi giorni dopo trovai nella cassetta delle lettere la sua risposta. La YO 104
era una valvola russa degli anni 20. La Y in cirillico corrisponde alla nostra U ed
ecco svelato il mistero. I4BBE prese spunto da questa mia missiva per dedicare
alle valvole russe il suo spazio su RR del febbraio 1989.
Nella stessa lettera manifestava l’interesse ad acquistare la valvola russa e,
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in generale, mi chiedeva se potevo compilare una lista delle valvole meno
comuni presenti nel deposito dove mi rifornivo, nella speranza di trovarne
qualcuna mancante alla sua personale collezione.
Molto volentieri passai al setaccio qualche centinaio di vecchie valvole
annotando le sigle di quelle più rare. Spedii la lista unitamente ad una breve
lettera dove, col fare scanzonato tipico di quell’età, chiedevo a I4BBE se
sapesse, in qualità di esperto di roba vecchia (!), dove potessi trovare un
ingranaggio per il tamburo rotante del mio AR18 (dono del generosissimo
Ignazio IN3BXL), in quanto quello originale si era rotto. Qualche giorno dopo
giunse a casa un pacchetto privo di scritti, ma contenente l’ingranaggio
tanto desiderato. Riporto un piccolo brano dalla lettera che I4BBE mi inviò
poco dopo: “Incredibile ma vero Nicola, ti ho spedito a mezzo pacchetto
raccomandato un ingranaggio per il tamburo dell’AR18! Questo ingranaggio
ha una lunga storia: più di trenta anni fa trovai alcuni ingranaggi in bronzo
in un magazzino di rottami dove avevano materiali scartati dall’aeronautica
militare. Poiché ho un AR18 che, come quasi tutti, ha l’ingranaggio di ZAMA,
orrenda lega fragilissima, che perdeva i denti, ne ho comprati due: uno sta
ancora aspettando che mi venga la voglia di cambiarlo nel mio, l’altro lo
mando a te sperando che il tuo entusiasmo giovanile non lo faccia aspettare
altri trenta anni!”. Inutile dire che da allora il tamburo di cambio gamma del
mio AR18 gira grazie all’ingranaggio donatomi da I4BBE.
Nella stessa lettera mi indicava le valvole da acquistare e da inviargli per la
sua collezione.
Circa un anno più tardi trovai un altro grosso quantitativo di valvole antiche
e, compilatane una lista, comunicai la scoperta a I4BBE sicuro che ci fossero
delle valvole di suo interesse.
Non mi rispose subito e quando la sua lettera arrivò, non era scritta a macchina
come tutte le precedenti ma a mano, e con una calligrafia femminile; solo la
firma era quella nota di Gianfranco.
Mi scriveva che era malato e che aveva dovuto ridurre notevolmente le sue
attività. Desiderava avere alcune tra le valvole che gli avevo elencato.
Nella mia mente apparve un triste presentimento e solo in quel momento
pensai che non avevo mai conosciuto I4BBE di persona, ma solo grazie alla
nostra corrispondenza. Volevo andare a trovarlo, ma mia madre mi sconsigliò
di disturbare una persona malata e che non conoscevo. Disse di attendere,
il radioamatore di Bologna (come lo chiamava lei) sarebbe guarito ed avrei
potuto incontrarlo senza infastidire. Era la fine di febbraio del 1990, avevo
diciannove anni; non la ascoltai.
Feci un bel pacchetto con le valvole richiestemi e, finito il mio turno di servizio
(lavoravo già da un anno in ferrovia), mi recai a Bologna in treno non sapendo
se fosse a casa o in ospedale, ma deciso a vederlo. Mi presentai all’indirizzo
cui spedivo le mie lettere in Via Augusto Righi, nel centro storico di Bologna.
Suonai e mi aprì la signora Maria, sua moglie. Le dissi che ero un radioamatore
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trentino (in realtà ero solo un swl ma questa qualifica mi sembrava meno
comprensibile agli orecchi di una donna). La signora mi informò che il marito
era malato, che mi avrebbe annunciato, ma che non sapeva se fosse stato
in grado di ricevermi. Tornò e mi fece entrare nell’appartamento. Poco dopo
apparve I4BBE in veste da camera. Riconoscevo facilmente i segni della
sofferenza causatigli dal male inesorabile che lo aveva colpito; pochi anni
prima avevo perso mio padre per un’analoga malattia. Era debole e parlava
con fatica. Quando mi presentai fu sorpreso. Mi pregò di dargli del tu come si
usa tra radioamatori e manifestò subito l’intenzione di illustrarmi brevemente
la sua collezione di valvole che si trovava distribuita in tutte le parti della casa.
C’erano valvole dappertutto, la spiegazione non sarebbe potuta essere di
breve durata, ma lui iniziò a parlare ed a spiegarmi le particolarità delle valvole
più singolari tra quelle che scorrevano sotto i nostri occhi. Appresi durante
quel colloquio della sua attività di professore universitario presso la Facoltà
di Scienze di Bologna e del suo interesse precipuo per la radioastronomia.
La moglie cercava di convincerlo a tornare a letto, ma lui riprendeva fiato
e proseguiva le sue dettagliatissime spiegazioni. Anch’io non volevo che si
affaticasse in quel modo, ma spiegare ed insegnare era veramente una delle
sue doti peculiari e, nonostante la mia preparazione inadeguata, riusciva a
rendermi partecipe di molte sue attività tecnico-scientifiche.
Ricordo una valvola che sembrava un laboratorio chimico in miniatura e che
aveva un’amplificazione di 0.5, ma che era indispensabile per un particolare
tipo di preamplificatore. Ricordo diverse valvole inserite su linee risonanti o
anche in cavità, utilizzate per esperimenti al radiotelescopio di Medicina.
Mentre illustrava con dovizia di particolari la funzione dei vari esemplari
della sua collezione, inseriva continui riferimenti all’evoluzione della fisica, e
dell’elettronica in particolare, in determinate applicazioni originariamente
assolte da tubi termoionici. Era uno scienziato e in quanto tale sapeva accogliere
ed utilizzare con entusiasmo tutte le novità che la ricerca proponeva. In fondo,
con l’ironia propria delle persone intelligenti, mi aveva definito “…un giovane
swl che a soli diciotto anni si interessa già (…o ancora) di valvole”.
Oramai al limite delle forze giunse all’ultimo pezzo della sua collezione. Sopra
un piccolo mobile era posto un apparecchio radioricevente tedesco del 1926.
Si trattava del Loewe OE333, un monovalvolare con la famigerata 3NF, ma
nello zoccolo non c’era una 3NF bensì una grossa provetta in vetro di colore
violaceo al cui interno I4BBE aveva montato alcune valvole miniatura assieme
a resistori e condensatori, costruendosi in pratica un sostituto dell’introvabile
3NF. Ricordando quanta fatica aveva fatto Enrico IN3HDA, un esperto
riparatore di radio antiche, per entrare in possesso di una 3NF da montare nel
suo esemplare della piccola radio Loewe, chiesi a I4BBE se non fosse riuscito
a procurarsela. Mi disse che sì, per trovarla l’aveva anche trovata, ma che
gli chiesero una cifra che ritenne eccessiva per una vecchia valvola e così
decise di replicarla da sé.
Lo salutai e riuscii ad arrivare alla stazione di Bologna Centrale giusto in tempo
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per salire sull’ultimo treno diretto al Brennero. Ero triste perché sapevo che non
ci saremmo mai più rivisti, ma ero felice per aver conosciuto una persona di
così grande intelligenza ed umiltà, che aveva voluto dedicare una parte del
suo tempo più prezioso ad un ragazzino come me.
Lui morì tre settimane dopo, il 19 marzo 1990. Su RR del maggio 1990 il suo
amico e collega Goliardo I4BER ne tracciò il ricordo in maniera esemplare e
solo lì capii fino in fondo la grandissima caratura professionale ed umana di
I4BBE.
Conservo sempre gelosamente le sue lettere di allora e la sua qsl con la foto in
bianco e nero della “Croce del Nord”, il radiotelescopio di Medicina. Com’è
doveroso, possiedo ancora la valvola russa che mi ha permesso di fare un
incontro così speciale. Oggi la mia conoscenza della radiotecnica e del russo è
molto migliorata e proprio in questi giorni ho terminato di tradurre il lunghissimo
articolo di Sergheij Pasko EX8A, articolo che ha avuto grande risonanza sui
forum di discussione degli om russi dediti all’autocostruzione. In questo articolo
si parla di “vecchie” valvole per trasmissione russe appunto. Questo fatto mi
ha suggerito di proporre il mio ricordo di I4BBE, pur non essendo certo molto
titolato per farlo.
Non so se sono un bravo od un cattivo radioamatore. Anzi, come direbbe un
matematico, questa è forse una domanda mal posta. Mi piace pensare però
che grazie alla conoscenza con I4BBE, sono un radioamatore migliore.
Considero un privilegio concessomi dal destino averlo incontrato.
Nicola Girardi, IN3LBQ/N0NG
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