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come leggerlo e tavola sinottica
Piano Regolatore Cimiteriale (PCm): come leggerlo Il Piano Regolatore Cimiteriale, di seguito abbrev iato in PCm, è un documento complesso, costituito da una serie di elaborati strettamente integrati tra loro, per la cui consultazione può essere utile qualche introduttiv a. La particolare scala e le caratteristiche specifiche dei cimiteri e del sistema cimiteriale nel suo complesso, in bilico tra quella dell’architettura e quella urbana (per certi v ersi territoriale), sono all’origine delle scelte adottate nell’organizzazione del lavoro e nella scaletta adottata per la sua restituzione. Come conseguenza diretta il PCm è stato concepito come un met aprogett o che associa la parte pia nificatoria strettamente correlata alla gestione del fabbisogno funerario e dei serv izi ad esso pertinenti con un’attenzione di tip o architettonico agli edifici, indiv id uati come strumento di una possibile riqualificazione urbana. Nel suo complesso il PCm si div ide in due parti, rispettiv amente costituite di elaborati cartografici e descrittiv i (relazioni): gli studi preliminari, concepiti come un riliev o generale dello stato di fatto del sistema nel suo insieme e dei sin goli elementi che lo costituiscono; le previsioni di progett o, che costituiscono il v ero e proprio elaborato di gestione. Elenco degli elaborati: a) tavole di analisi dello stato di fatto: A.0 Tavola sinottica A.1 .1 Localizzazione dei cimiteri sul territorio rispetto alle scala 1:25'000 principali v ie di comunicazione. A.1.2 Inquadramento del bacino di riferimento. scala 1:25'000 dei cimiteri sul territorio con scala 1: 5'000 A.2.1 Inserimento l’ev idenzia zione dei segni della centuriazione e delle fasce di rispetto. A.2.2 Ev idenziazione degli assi interni ed esterni ai cimiteri. A.3 scala 1: 2'500 Planimetria dello stato di fatto con l’indiv id uazione scala 1:1'000 dei serv izi presenti nella zona di rispetto. A.3.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pancrazio A.3.2 Cimitero di Marore A.3.3 Cimitero di Corcagnano A.3.4 Cimitero di San Pancrazio A.3.5 Cimitero di Eia A.3.6 Cimitero di Viarolo A.3.7 Cimitero di Baganzola A.3.8 Cimitero di Ugozzolo A.3.9 Cimitero di Valera A.4. Planimetria con l’indiv id uazione dei settori, delle scala 1:500 unità e del nucleo storico A.4.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pellegrino A.4.2 Cimitero di Marore A.4.3 Cimitero di Corcagnano A.4.4 Cimitero di San Pancrazio A.4.5 Cimitero di Eia A.4.6 Cimitero di Baganzola A.4.7 Cimitero di Ugozzolo A.4.8 Cimitero di Valera A.5 Planimetria con l'indiv id uazione delle zone non a scala 1:500 norma. A.5.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pellegrino A.5.2 Cimitero di Marore A.5.3 Cimitero di Corcagnano A.5.4 Cimitero di San Pancrazio A.5.5 Cimitero di Eia A.5.6 Cimitero di Viarolo A.5.7 Cimitero di Baganzola A.5.8 Cimitero di Ugozzolo A.5.9 Cimitero di Valera A.6 Planimetria con l'indiv id uazione dei serv izi e delle scala 1:500 sepolture esistenti distinte per tipologie dominanti. A.6.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pellegrino A.6.2 Cimitero di Marore A.6.3 Cimitero di Corcagnano A.6.4 Cimitero di San Pancrazio A.6.5 Cimitero di Eia A.6.6 Cimitero di Viarolo A.6.7 Cimitero di Baganzola A.6.8 Cimitero di Ugozzolo A.6.9 Cimitero di Valera A.S Schede attiv ità presenti nelle fasce di rispetto cimiteriale. A.S.1 Villetta – San Pellegrino: Scheda morfologia e disponibilità A.S.2 Marore: disponibilità Scheda analisi analisi morfologia e A.S.3 Corcagnano: Scheda analisi disponibilità A.S.4 Valera: disponibilità Scheda analisi morfologia e A.S.5 San Pancrazio: Scheda analisi morfologia e disponibilità A.S.6 Eia: Scheda analisi morfologia e disponibilità A.S.7 Viarolo: Scheda disponibilità analisi morfologia e A.S.8 Baganzola: Scheda disponibilità analisi morfologia e A.S.9 Ugozzolo: Scheda disponibilità analisi morfologia e b) tavole di progetto: B.1 Usi del suolo B.1.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pellegrino B.1.2 Cimitero di Marore scala 1:500. B.1.3 Cimitero di Corcagnano B.1.4 Cimitero di San Pancrazio B.1.5 Cimitero di Eia B.1.6 Cimitero di Viarolo B.1.7 Cimitero di Baganzola B.1.8 Cimitero di Ugozzolo B.1.9 Cimitero di Valera B.2 Aree di interv ento omogenee. B.2.1 Cimitero di Parma Villetta-San Pellegrino B.2.2 Cimitero di Marore B.2.3 Cimitero di Corcagnano B.2.4 Cimitero di San Pancrazio B.2.5 Cimitero di Eia B.2.6 Cimitero di Viarolo B.2.7 Cimitero di Baganzola B.2.8 Cimitero di Ugozzolo B.2.9 Cimitero di Valera c) relazioni: C.1 studi preliminari alla redazione del P.C.m. (Quadro conoscitiv o) C.1.1 Riferimenti normativ i C.2 relazione generale C.2.1 Relazione geologica C.2.2 Dimensionamento del fabbisogno C.3 norme tecniche di attuazione C.3.1 allegato 1 - Repertorio delle tipologie edilizie funerarie consentite e istruzioni tecniche per interv enti edilizi e nuove costruzioni ed essenze ammesse all’interno dei recinti cimiteriali e nei parchi della memoria. C.3.2 allegato 2 – Prescrizioni di settore. scala 1:500. d) modello matematico Descrizione: Tutti gli elaborati sono riassunti in una tav ola sinottica. Gli elaborati, in particolare i grafici e le schede, sono organizzati secondo uno schema riconoscibile attrav erso sigle alfanumeriche di tre termini, nelle quali il primo termine indica l’appartenenza all’analisi (A) o al progetto (B), il secondo il tipo di elaborato, l’ultimo il singolo cimitero. Con la lettera (C) sono stati indiv id uati gli elaborati di testo, relazioni, normativ a e relativ i allegati. Si è preferito riunire sotto la stessa sigla anche le relazioni relativ e agli studi preliminari. Infine con la lettera (D) è stato indiv id uato il modello dinamico (in formato digitale) sul quale si basa il dimensionamento del fabbisogno e degli interv enti prev isti dal PCm. Negli elaborati di inquadrato territoriale, i cimiteri sono ev idenziati in un’unica carta a piccola scala (Tav ole A.1 - scala1:25.000); nelle scale intermedie essi sono stati accorpati in tav ole di confronto (Tav ole A.2 - scala1:5.000/1:2.500). Gli elaborati a scala maggiore (1:1.000/1:500) sono specifici di ogni cimitero. Ad ogni cimitero è stato quindi assegnato un numero distintiv o, indiv id uando poi una suddiv isione interna dei cimiteri che riflette la toponomastica già in uso (settori e quadri) nella gestione ordinaria, riassunta negli elaborati A.4. Gli elaborati sono forniti in formato cartaceo e digitale. STUDI PRELIMINARI Gli studi preliminari sono la base conoscitiv a su cui si posa il piano e sono stati condotti in modo omogeneo sui 9 cimiteri del Comune, studiati alla luce di quanto era emerso nel corso di una precedente e approfondita indagine che av eva portato all’indiv id uazione dei rispettiv i nuclei storici. Come conseguenza delle ambiguità di scala dei cimiteri si articolano su un doppio pia no: le relazioni urbane e ambientali delle singole strutture con l’intorno e la città e delle strutture tra loro, quindi dei collegamenti v isiv i e v ia ri; le indagini di riliev o condotte sui singoli cimiteri, per indiv iduarne le specificità architettoniche, la consistenza e le dotazioni di serv izi. In entrambi i casi le indagini hanno messo in risalto quelle criticità che il PCm si propone di superare, div enendo la base di partenza del progetto. Gli studi prerliminari sono stati restituiti in elaborati cartografici, corredati da una relazione preliminare (C.1) corredata da una raccolta dei riferimenti normativ i (C.1.1) Si ritiene di segnalare che alcuni di questi elaborati, che nel loro complesso offrono un quadro abbastanza significativ o sulla complessità, l’articolazione e i meccanismi di un sistema cresciuto, almeno negli ultimi decenni, senza essere oggetto di nessuna v era pianificazione, costituiscono una documentazione dello stato di fatto utile anche nella gestione ordinaria. In particolare costituiscono documenti che possono essere di utile consultazione per gli addetti: le schede di censimento puntuale degli edifici e delle attiv ità esistenti all’interno delle zone di rispetto cimiteriale; la cartografia di analisi dello stato di fatto nella quale sono state ev id enziati i percorsi fuori norma (fondi sdruciolev oli) e alcune barriere architettoniche facilmente rimov ibili o le dotazioni di sepoltura fuori standard; le schede nelle quali sono stati sintetizzate le informazioni relativ e alle caratteristiche architettoniche, strutturali, materiche e dimensionali, oltre allo stato di manutenzione dei singoli settori nei quali si organizza la toponomastica cimiteriale; tali schede sono organizzate per settori e per quadri secondo la toponomastica cimiteriale i riferimenti normativ i, che raccolgono in modo antologico gli articoli di leggi e regolamenti che ineressano la gestione funeraria. DOCUMENTI DI PROGETTO Gli elaborati di progetto costituiscono la parte sostanziale del PCm e a loro v olta si articolano in due gruppi: elaborati di riferimento generale, elaborati di gestione. I primi illustrano il piano nel suo complesso, descriv endone e giustificandone le scelte, ma non sono destinati alla consultazione corrente. I secondi riuniscono tutte le indicazioni necessarie alla gestione ordinaria e straordinaria dell’attiv ità cimiteriale, riferita sia alla pianificazione dell’attiv ità di sepoltura che alla normativ a che interessa gli interv enti sulle singole strutture per una riqualificazione generale dell’ambiente cimiteriale e pertanto costituiscono la parte di consultazione corrente del piano. Gli elaborati di riferimento generale sono: relazione generale di piano, che sottolinea le premesse progettuali e di dimensionamento, riassumendo le criticità di ogni singolo cimitero e le soluzioni proposte (elaborato C.2); proiezioni demografiche per la det erminazione del fabbisogno vent ennale di sepolt ure (allegato alla relazione C.2.1), costituisce la base matematica del dimensionamento del piano, il modello dinamico informatico (elaborato D), dal quale sono stati ricavati i modelli per la pia nificazione temporale degli ampliamenti, può essere corretto nel tempo con i dati reali (allegato in formato digitale); Relazione geologica, inquadramento geomorfologico, idrogeologico e podologico dei cimiteri comunali (allegato alla relazione C.2.2), raccoglie tutti i riferimenti alle indagini geologiche relativ e ai siti, ev id enziandone le caratteristiche generali e le prescrizioni per la messa in sicurezza idrogeologica delle risorse idropotabili. Per agev ola re la consultazione fabbisogno di sepolture derivante dal modello matematico e le prescrizioni per la tutela ambientale idrogeologica sono state riassunte rispettiv amente nella relazione generale e nelle norme. Pertanto questi due allegati alla relazione costituiscono studi tecnici di approfondimento di interesse specialistico. Essi sono stati sv iluppati rispettiv amente dal prof. Francesco Morandin, ricercatore del Dipartimento di Matematica dell’Univ ersità degli Studi di Parma, e dal dott. Ghirardi, geologo in serv izio al Comune di Parma. Gli elaborati di gestione sono: norme t ecniche di attuazione (elaborato C.3), precisano la normativ a di riferimento generale dell’attiv ità funeraria all’interno dei cimiteri, specificano gli interv enti consentiti sulle architetture esistenti, definiscono le caratteristiche e i limiti dei nuov i interv enti, precisando le caratteristiche fisiche delle pertinenze prev iste nelle zone di rispetto, concepite come filtro urbano di collegamento tra il cimitero e la città; repert orio delle tipologie funerarie ed elenco delle essenze vegetali ammesse all’interno dei recinti cimiteriali e dei parchi della memoria (allegato alle norme C.3.1), specificano rispettiv amente le indicazioni formali e dimensionali dei manufatti priv ati realizzabili all’interno delle strutture cimiteriali e le essenze da priv ilegiare negli arredi vegetali e nella progettazione delle aree v erdi; prescrizioni di sett ore (allegato alle norme C.3.1), organizzate per cimitero, settore e quadro in funzione delle diffrenti tipologie di sepoltura, riassumono in modo schematico tutte le indicazioni relativ e agli interv enti di manutenzione ordinaria legata alla gestione funeraria delle strutture all’interno dei singoli quadri, precisando la tipologia e i materiali delle lapidi e degli arredi di corredo, oltre ai materiali di riv estimento previsti o compatibili nei v ari settori (le schede possono contenere riquadri non compilati quando queste non sono attualmente esistenti e contengono anche un riferimento non prescrittiv o alla durata delle concessioni, che potrebbe essere oggetto in futuro di una div ersificazione); cart ografia di piano specifica per ogni singolo cimitero, per comodità di consultazione le tav ole descriv ono separatamente gli usi del suolo (tav ole B.1) e le aree di interv ento omogenee (tavole B.2), ma l’uso di simbologie e retini sov rapponib ili consente anche la lettura incrociata (o riassuntiv a) in una unica stampa, le tavole consentono una stampa a scala 1:500, ma per la consultazione corrente può essere conv eniente la stampa a dimensione ridotta. Anche il modello dinamico allegato su supporto informatico (elaborato D), dal quale sono stati ricavati i modelli per la pianificazione temporale degli ampliamenti, che può essere corretto nel tempo con i dati reali dov rebbe div entare uno strumento di gestione utile alla programmazione degli interv enti su basi più concrete di quelle rev isionali del pia no.