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Dispensa Aptonomia e Nurturing Touch
L’APTONOMIA E IL NURTURING TOUCH NELLA RELAZIONE INTIMA Trainer: Marinella Cellai Siracusa – 9 Ottobre 2015 Quel che c’è di più profondo nell’uomo è la pelle. Paul Valery La pelle: organo complesso, importante, sensibile, che ha una memoria, che costituisce il limite tra il nostro interno e l’esterno e che è così importante per la risposta affettivo-emotiva nell’ambito di una relazione intima. Vediamo dunque come Aptonomia e Nurturing Touch possono apportare beneficio e benessere quando tra due esseri umani si stabilisce una relazione e approfondiamo la conoscenza su queste due modalità di contatto che hanno un’origine assai diversa ma effetti così simili e integrabili tra di loro. L’Aptonomia (scienza dell’affettività trasmessa attraverso il contatto) si occupa della cura dell’essere umano in quello spazio lasciato libero dalla medicina che riguarda l’uomo nella sua complessità di anima, corpo e psiche. Il Nurturing Touch, che trova le sue radici nel massaggio neonatale, è un dolcissimo “tocco che nutre”, un massaggio che offre una piacevole sensazione di calma, tranquillità, fiducia, sicurezza e amore, uno strumento di comunicazione delicato e profondo. 1 Forse non abbiamo mai riflettuto sul fatto che per molti di noi la via del corpo è preferenziale per dare voce alle nostre emozioni, ai nostri bisogni sottili e a tutto ciò che non saprebbe emergere attraverso altri linguaggi. Entriamo ora nel significato e nella sostanza di queste due diverse “filosofie di cura”. Ma perché “filosofie”? Perché secondo la definizione di Pierre Hardot Filosofia è guardare a se stessi e al mondo in un altro modo, guardando la vita sotto diverse prospettive: nella sua totalità e nella sua relazione con altre vite. Nella nostra accezione è quindi: guardare alla vita nella sua relazione con altre vite per raggiungere l’altro e dargli sollievo attraverso altre strade. Il termine Aptonomia deriva dalla congiunzione di due parole greche “hapsis” che significa “il tocco, il tatto, stabilire un contatto” e “nomos” che significa “regola”. Il significato pieno del termine si può definire come un approccio all’essere umano nella sua interezza che esprimendo attenzione, rispetto, considerazione, gli dà conferma del valore della sua esistenza. L’Aptonomia non è quindi una tecnica ma un modo di essere, un “divenire” aprendosi in profondità. L’Aptonomia è stata ideata e fondata da Frans Veldman, un medico olandese ebreo, deportato nei campi di sterminio durante la seconda guerra mondiale che circa 70 anni fa, dopo essere sopravvissuto grazie a questo suo “modo di essere” e aver constatato che a parità di condizioni di vita alcuni individui sembravano sopportare meglio le sofferenze, ha tratto la convinzione che in alcuni casi della vita si possa intervenire per migliorare la qualità della propria esistenza. Questa nuova scienza nei primi anni dopo la sua scoperta è stata applicata soprattutto all’alba della vita nell’età prenatale e neonatale. In seguito ne è stata sperimentata la forte valenza anche nell’età adulta ed infine oggi l’aptonomia, soprattutto in Francia viene applicata anche negli hospice, cioè al tramonto della vita. Il meccanismo di azione, che vedremo più avanti nel dettaglio, è chiaro:il contatto aptonomico offrendo una conferma affettiva al soggetto gli consente di acquisire una “sicurezza di base” che mette in moto una serie di fenomeni psicofisici positivi che possono spesso rispondere a problemi patologici o psicologici. Il tatto è il senso alla base della percezione sensoriale ed è anche il primo dei sensi a svilupparsi e l’ultimo a svanire. Attraverso il tatto si può conoscere, valutare, memorizzare ciò che è buono e ciò che è cattivo. L’organo di percezione è la pelle che - come già anticipato - ha una memoria e registra tutte le percezioni sin dal concepimento conservandone l’impronta “enigramma”. 2 L’aver registrato enigrammi negativi ed aver riportato un’impronta di insicurezza non implica che non si possa in seguito modificare la situazione attraverso la registrazione di successivi enigrammi positivi. Nella relazione intima è importante considerare un principio fondamentale dell’aptonomia: quando si tocca un corpo non si tocca un corpo oggettivo ma una corporeità animata da sensazioni, emozioni, sentimenti. Si tocca la persona toccando il suo corpo! Come passare dalla teoria alla pratica? Come dare una conferma affettiva all’altro attraverso il contatto? Innanzitutto mettendosi nella posizione di disponibilità ad accogliere l’essenza dell’altro e attraverso il contatto psicotattile aptonomico (un tocco dolce e leggero) si sente il fluire della sua vita e si crea una straordinaria comunicazione sensoriale. Si sente di “stare bene” con quella persona che a sua volta lo percepisce e “sta bene” aprendosi alla relazione. Il Nurturing Touch, pur avendo origini molto diverse, si sviluppa sulla stessa linea dei principi fondamentali dell’aptonomia. Prima di entrare nel merito del Nurturing Touch mi sembra importante sottolineare alcune considerazioni sul massaggio in generale, la sua origine ed i suoi effetti. Il massaggio umano è l’erede del “grooming”: lo spulciamento che le scimmie fanno l’una con l’altra. Il grooming non serve tanto a togliere i parassiti dalla pelliccia quanto piuttosto a rassicurare l’altro, a dimostrare la propria amicizia, a fare pace. Dal punto di vista fisiologico l’effetto è di calmare il sistema nervoso ortosimpatico (quello dell’attenzione, della vigilanza, della reazione, della preparazione a un compito o a un pericolo) e stimolare il sistema nervoso parasimpatico (quello del relax, della sicurezza, del riposo, ecc.) Portando queste considerazioni nel nostro campo vediamo come i comportamenti sessuali e in particolare i meccanismi dell’eccitazione, dipendano proprio dall’inibizione dell’ortosimpatico e dalla stimolazione del parasimpatico. Infatti, se è attivo l’ortosimpatico il sangue va ai muscoli anziché ai visceri, e tantomeno ai genitali. E viceversa. E’ poi ovvio che da un punto di vista psicologico, un incontro intimo dipenda da un senso di sicurezza in presenza di un’altra persona ed è per questo che la stimolazione tattile è così importante nei preliminari di un rapporto sessuale. Insomma, nel prepararci a conoscere il Nurturing Touch dobbiamo essere consapevoli delle affinità che ci sono tra massaggio terapeutico e stimolazione intima anche se il loro senso può sembrare (è) nella pratica tanto diverso. 3 Peggy Dawson e il Nurturing Touch Peggy Dawson, la terapista neozelandese che ha ideato il Nurturing Touch circa 30 anni fa, nasce come sportiva e coach della squadra giovanile nazionale di badmington (volano) della Nuova Zelanda. Giunta all’età matura, per una intuizione lascia la sua attività e si reca a San Francisco(centro mondiale di tutte le scuole di massaggio) per approfondire la sua conoscenza sulle diverse teorie, pratiche, tendenze e filosofie delle tante scuole lì presenti. Dallo studio, dall’esperienza sul campo e dalla storia di vita di Peggy Dawson da sempre dedicata ad accogliere e a “prendersi cura” dell’altro e diventata poi anche insegnante internazionale di massaggio neonatale e infantile - nasce il Nurturing Touch che non è semplicemente un massaggio già di per sé benefico,ma è soprattutto uno speciale mezzo di comunicazione attraverso il contatto che supera le barriere dell’isolamento, della paura e della chiusura verso l’altro. Vedremo nel dettaglio la “tecnica” utilizzata per massaggiare le varie parti del corpo e ne assaporeremo i risultati e gli effetti straordinari che sperimenteremo. E’ importante tuttavia tenere sempre presente che la tecnica costituisce il 10% del lavoro mentre il restante 90% è basato sull’empatia, sull’amore e sulla capacità di entrare in quella sottile intima e profonda relazione che si può stabilire attraverso il contatto psicotattile. Si tratta in sostanza di un “tocco” che attraverso il corpo, sciogliendo nodi e tensioni va direttamente al cuore: di una…carezza per l’anima! (parte prima) ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ La seconda parte della dispensa sull’aptonomia ed il nurturing touch è essenzialmente costituita da esercizi pratici che verranno sperimentati durante il workshop del 9-10-2015 presso l’Istituto “Nino Trapani” di Neuroscienze e Gestalt a Siracusa. Iscrizioni a numero chiuso, max 18 persone, costo 50 euro. [email protected] 4