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Talvolta si deve cantare..
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 Poste Italiane Spa Spedizione In Abbonamento Postale 70% (Trento) contiene I.R. e I.P. MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO Talvolta si deve cantare.. fuori dal coro! Primo piano Convention delle Categorie 2015 Associazione A Rovereto inaugurato Empty sommario RIVISTA MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE DELLA PROVINCIA DI TRENTO ADERENTE A CONFARTIGIANATO Non sempre conformarsi risolve i problemi. ANNO LXVI N. 3 MARZO 2015 Direttore responsabile Stefano Frigo Editoriale Talvolta si deve cantare.. fuori dal coro! (Roberto De Laurentis) 3 Comitato di redazione Paolo Aldi, Giancarlo Berardi, Alberto Dalla Pellegrina, Samantha Lira, Guido Radoani Primo piano CONVENTION DELLE CATEGORIE Convention delle Categorie 2015 (Guido Radoani) 4 Impaginazione e stampa Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana AUTOTRASPORTO E AUTONOLEGGIO Incontro con Herbert Dorfmann 6 Quando alle parole seguono i fatti (Stefano Frigo) 6 Autorizzazione del Tribunale di Trento n. 20 del 19.7.1949 Iscrizione all’ex Registro Nazionale della Stampa/ROC n. 5534 Tiratura 6.610 copie Online 4.415 copie Chiusura in redazione 8 aprile 2015 Direzione, redazione, amministrazione Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento Via Brennero, 182 - 38121 Trento tel. 0461.803800 - fax 0461.824315 Posta elettronica [email protected] Sito internet www.artigiani.tn.it Concessionaria esclusiva per la pubblicità Südtiroler Studio S.r.l. Trento - Via Ghiaie, 15 tel. 0461.934494 [email protected] Direzione pubblicità: Rosario Genovese Bolzano - Via Bari, 15 tel. 0471.914776 Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese Carta proveniente da foreste gestite responsabilmente Associazione GIOVANI IMPRENDITORI ARTIGIANI Giovani Imprenditori Artigiani in assemblea ed elezione del nuovo Presidente (Jacopo Pedrotti) 7 BOTTEGHE ARTIGIANE Botteghe artigiane in via di estinzione (Stefano Frigo) 8 INAUGURAZIONI A Rovereto inaugurato un nuovo spazio per “artigiani coraggiosi” (Stefano Frigo) 9 FORMAZIONE PROFESSIONALE Imparare lavorando (Stefano Frigo) 11 NOTE DI VIAGGIO 1/2 Chi è “Rizzi Carlo” (Gianluca Ortolani) 12 ANAP Eurispes Rapporto Italia 2015 Reddito minimo a più velocità in Ue. Studio dell’Eapn: «Misura fondamentale» Senior e over 50: ecco il nuovo mercato “che compra” 14 16 17 ANNUARIO Annuario del Comune: Trento più vecchia e con più crimini (Stefano Frigo) Calo degli infortuni del 13% nell’artigianato, meglio del calo nel totale imprese (-8,3%) 18 19 NOTE DI VIAGGIO 2/2 Chi è “Susat Michela” (Gianluca Ortolani) 18 EXPO 2015 Tutti al fuori EXPO (Veronica Costa) 20 CULTURA 22 CATEGORIE 24 Rubriche AVVISI 32 editoriale Talvolta si deve cantare.. fuori dal coro! di Roberto De Laurentis L a mia generazione non frequentava la cosiddetta istruzione primaria ma la cara, vecchia scuola elementare. Quella che prevedeva un orario di tre ore al mattino e due al pomeriggio, forse più rivolto all’apprendimento – se valutiamo i risultati – che alle pretese delle famiglie e degli alunni. Quella dove si andava tutti a piedi, non accompagnati prima e recuperati poi da mamme con tempo, risorse e SUV a disposizione. Quella del maestro unico per classi che contavano almeno venticinque scolari senza che ci si sentisse trascurati, non quella del tutor personale che accompagna indistintamente – sempre e comunque – al minimo titolo di studio. Quella del maestro educatore vero che dispensava qualche punizione più o meno giusta, e qualche salutare sberla, rinforzata a casa da genitori che, per questo, non si sarebbero mai sognati di sporgere querela. Quella del mio severo, temuto, amato maestro Mario che dedicava l’ultima ora del sabato all’educazione canora o, piuttosto, al canto. Con noi alunni in piedi, attorno alla cattedra, a formare un coro che lui pretendeva sapesse – spaziando dall’inno nazionale a quello trentino, da la Montanara a la canzone del Piave – “riunire, amalgamare, valorizzare tante voci diverse per diffondere armonie, sensazioni, sentimenti.” Allo stesso tempo il maestro chiedeva che tutti noi, stonati o intonati, imparassimo a cantare anche da solisti o, meglio ancora, da soli.. fuori dal coro. Poiché se il coro da una parte è armonia, dall’altra è anche uniformità, ripetizione, omologazione: mai alla voce più alta, a quella più caratterizzata, a quella da solista ma sempre a quella più bassa, a quella più normale, a quella da riempitivo. Una sorta di “scelta condivisa al ribasso” che è opposta “all’urlo innovativo del singolo”. Insomma, da parte di un maestro che intendeva l’insegnamento come una missione a tutto tondo, una lezione di vita che non ho mai dimenticato: se si cercano nuove strade, se si inseguono nuove intuizioni, se si sviluppano nuovi ragionamenti, se si ipotizzano nuove soluzioni è soprattutto allora che diventa necessario essere fuori dal coro. Roberto De Laurentis Presidente dell’Associazione Artigiani e Piccole Imprese della Provincia di Trento. E così oggi, a quanti dentro la struttura ripetono il vecchio leitmotiv “l’Associazione deve fare solo sindacato”, ribadisco la mia convinzione personale: che il vecchio ritornello sia da confinare nella tradizione e in un momento storico precedente, trasformandolo in “l’Associazione deve fare anche sindacato”. Ritengo, infatti, che sia evidente ai nostri occhi come gli scenari sociali ed economici, negli ultimi anni, cambino ad una velocità neppure lontanamente paragonabile a quella del passato e dunque, se è opportuno seguire il cambiamento e se è necessario adeguare di continuo la propria struttura organizzativa, non si capisce perché non debba agire in tal senso anche la nostra Associazione Artigiani. Che con i corsi di formazione, le consulenze specialistiche, l’elaborazione dei cedolini-paga, la tenuta delle contabilità delle imprese è diventata, a tutti gli effetti, una articolata e complessa azienda di servizi. Una azienda di servizi che negli anni, grazie alla presenza massiccia e costante dei propri referenti tanto nelle attività della comunità quanto sui media locali, è stata capace di trasformare in un robusto servizio associativo il “fare anche sindacato”. Una azienda di servizi che, in questo periodo denso di difficoltà, si è impegnata a mantenere l’occupazione, determinata ad innalzare il livello qualitativo dei propri dipendenti, decisa a lasciare invariato il costo delle prestazioni fornite alle imprese associate. Una azienda di servizi dove ai nostri 253 dipendenti – che preferisco definire “collaboratori” – le imprese chiedono sempre più conoscenza e vicinanza alla propria realtà, sempre più professionalità nei rapporti, sempre più competenza nelle risposte. Mentre, allo stesso tempo, si è fatto più fragile il senso di appartenenza all’Associazione – esattamente come è accaduto prima ai partiti politici, poi ai sindacati – laddove la quota associativa diventa più una richiesta di supporto che una volontà di adesione. Fuori dal coro è oggi anche il titolo di una trasmissione televisiva che, al venerdì sera su TrentinoTV, il giornalista Stefano Frigo conduce assieme a chi scrive, parlando di economia in termini chiari, semplici, comprensibili a tutti. Non solo agli addetti ai lavori. Dove è possibile incontrare ed interloquire “in diretta” con i protagonisti della nostra comunità. Dove si parla di iniziative a tutela e sviluppo delle nostre imprese, di appalti pubblici, di nuove opportunità lavorative, di normative di legge e di novità fiscali. Dove l’Associazione Artigiani informa le imprese associate aprendo la porta alle non associate, qualunque sia la loro categoria di appartenenza. Anche questo significa essere fuori dal coro. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 l’Artigianato 3 primo piano convention delle categorie Convention delle Categorie 2015 Innovazione e ricerca, cultura, formazione e nuove regole del lavoro di Guido Radoani La nostra organizzazione di rappresentanza 38 categorie riunite in 11 Federazioni 34 categorie costituite con assemblee provinciali V enerdì 20 febbraio si è svolta la Convention delle Categorie. L’incontro, dedicato ai presidenti e vice presidenti delle nostre 38 Categorie, dei movimenti e di Anap aveva come obiettivo principale quello di fornire dei nuovi strumenti di lettura della realtà economica ai nostri rappresentanti. Per questo motivo si è pensato di mettere a disposizione le nostre conoscenze ed esperienze e alcune importanti testimonanze di esperti per analizzare temi importanti della vita associativa. Dopo l’intervento introduttivo del Presidente Armando Maistri che ha affrontato il tema della crisi e dello stato di salute della nostra economia considerata da molti punti di vista, la Convention ha affrontato i seguenti argomenti: • Relazione sull’attività delle categorie nel 2014 e progetto Confartigianato “Fuori Expo 2015” Guido Radoani Area Categorie Associazione Artigiani • Le novità della finanziaria provinciale 2015 Franco Grasselli Area Studi Associazione Artigiani • Le nuove sfide della formazione - Elisa Armeni Ufficio Formazione Associazione Artigiani • Il lavoro che cambia - Ennio Bordato Ufficio Contrattazione e Politiche del Lavoro Associazione Artigiani • La malattia professionale nell’artigianato - Enzo Tomasi Patronato Inapa • La cultura come fattore di produzione per le piccole imprese - Doriana Prudel Trentino Sviluppo • La ricerca e l’innovazione nell’artigianato - Mariano Anderle Dipartimento della Conoscenza Provincia Autonoma di Trento. La Convention si è conclusa con l’intervento del Presidente De Laurentis che, commentando i lavori della serata, ha posto l’accento sulla forza dell’artigianato trentino e sulla sua grande capacità di resistere ai cambiamenti grazie al suo radicamento sul territorio e alla sua capacità di innovare costantemente. 4 l’Artigianato 4 categorie costituite con assemblee comprensoriali (termoidraulici - edili - pittori - legno arredo) 277 rappresentanti di categoria, di cui 123 nuovi (44%) 38 presidenti di categoria, di cui 23 nuovi (60%) I numeri delle nostre Categorie Federazione Edilizia Impianti Legno Benessere Meccanica Trasporto Autoriparazione Comunicazione Alimentazione Moda Artistico Varie non classificate Totale 2013 2012 2.881 2.988 1.314 1.305 1.198 1.247 960 961 762 795 701 703 550 562 345 343 269 261 212 229 91 99 628 619 9.960 10.112 var. -107 +9 -49 -1 -33 -2 -12 +2 +8 -17 -8 +9 -152 (-1,5%) I numeri della nostra attività sindacale 114 consigli direttivi di categoria 4 assemblee territoriali di categoria 15 incontri di categoria sul territorio 4 assemblee provinciali di categoria 15 seminari tecnici di categoria 5 comitati direttivi del movimento donne impresa 1 assemblea del movimento donne impresa 4 incontri del piano d’ambito economico del gruppo giovani 7 incontri della commissione della triennale del legno 6 incontri del coordinamento dei maestri artigiani acconciatori totale 175 incontri nel 2013 primo piano autotrasporto e autonoleggio Incontro con Herbert Dorfmann L’Associazione Artigiani incontra l’Europarlamentare Herbert Dorfmann per sensibilizzarlo alle problematiche dell’autotrasporto e dell’autonoleggio. Nella foto da destra: Nicola Berardi, Direttore dell’Associazione Artigiani; Herbert Dorfmann, Europarlamentare; Claudio Comini, Presidente degli autotrasportatori artigiani; Guido Radoani, Responsabile Area Categorie dell’Associazione; Enrico Ravanelli, Presidente degli autonoleggiatori artigiani; Andrea de Matthaeis, Referente per la categoria del trasporto in Associazione. L’ Associazione Artigiani di Trento ha incontrato l’europarlamentare Herbert Dorfmann per sensibilizzarlo rispetto a numerose questioni legate al mondo dell’autotrasporto e dell’autonoleggio. Durante l’incontro è stato presentato un documento all’Onorevole Dorfmann in cui sono state evidenziate le problematiche del trasporto a livello europeo. In particolare è stato richiesto di prevedere un salario minimo per gli autisti a livello europeo al fine di livellare le sempre maggiori disparità di trattamento degli autisti a livello comunitario e verificare il corretto utilizzo dei lavoratori interinali; altra misura proposta per pareggiare le disuguaglianze tra imprese appartenenti a differenti Stati membri è l’introduzione di un gasolio professionale europeo. L’incontro è proseguito evidenziando la necessità di omogeneizzare le normative inerenti alla circolazione dei veicoli a livello europeo e uniformare le disposizioni in ambito comunitario legate a differenti regimi fiscali; al fine di perseguire un pari trattamento delle imprese di autotrasporto è stato proposto di uniformare a livello europeo le norme sul cabotaggio stradale e sulla sub-vezione. Tenendo conto delle differenti esigenze presenti tra trasporto di persone e di merci è stato chiesto di prevedere delle modifiche al regolamento sui tempi di guida e di riposo. La Giunta esecutiva dell’Associazione Artigiani lo scorso 25 febbraio ha rinnovato per altri cinque anni l’incarico al direttore generale Nicola Berardi. A lui vanno ovviamente i migliori auguri per un buon lavoro. Quando alle parole seguono i fatti di Stefano Frigo Una jeep era stata consegnata lo scorso 20 giugno (come documentato da “l’Artigianato” di luglio) dalla Concessionaria Autonuova di Trento, di Giuliano Tafner (già presidente per due mandati della categoria carrozzieri), all’associazione onlus “Promhandicam Association pour la promotion des handicapes du Cameroun”. La donazione era andata a inserirsi nell’ambito del progetto “VisioneRurale”, sviluppato in partenariato proprio con Promhandicam che prevede l’assistenza della popolazione ipovedente e non vedente. Visite oftalmogiche a bambini e adulti che vengono portati con la jeep dai villaggi alle città 6 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 distanti anche 200 chilometri da percorrere anche su strade non asfaltate. Da circa un mese la jeep sta assolvendo il “proprio dovere” come potete vedere nell’immagini. Un ringraziamento da parte di tutta l’Associazione Artigiani va a Giuliano Tafner e a chi, insieme a lui, ha reso possibile il tutto. associazione giovani imprenditori artigiani Giovani Imprenditori Artigiani in assemblea ed elezione del nuovo Presidente Nel mese di dicembre dello scorso anno, si è tenuta l’Assemblea elettiva del Gruppo Giovani Imprenditori Artigiani che ha portato a un rinnovo quasi totale del Consiglio. di Jacopo Pedrotti L a serata è stata animata, oltre che dall’intervento del Presidente dell’Associazione Roberto De Laurentis sulla manovra finanziaria della PAT per il 2015 e da quello del Responsabile dell’Area Categorie Guido Radoani sul ruolo e le finalità del Gruppo, anche dalle numerose domande dei giovani presenti per comprendere bene il ruolo dell’Associazione e quello del Gruppo Giovani. Terminato il periodo natalizio nuovi membri del Direttivo si sono incontrati alcune volte sia per eleggere il Presidente e i Vicepresidenti che per iniziare a progettare delle attività e delle iniziative che possano aiutare a promuovere e agevolare l’imprenditoria giovanile. Il nuovo Direttivo dei Giovani Imprenditori Artigiani risulta così composto: • Cristina Zanghellini - Presidente • Fabio Rossi - Vicepresidente Vicario • Claudio Sassone - Vicepresidente • Marco Corraini • Jessica D’Alonzo • Gloria Viganò • Mauro Pedergnana • Alfredo Lorenzoni • Ivan Bonvecchio - Past President Cristina Zanghellini è il nuovo Presidente del Gruppo Giovani Nella riunione del Direttivo tenutosi qualche settimana dopo è stata eletta in qualità di Presidente Cristina Zanghellini, imprenditrice artigiana di Lavis, socia della ditta Manifattura Creativa sas. Come Vicepresidenti il Direttivo ha individuato Fabio Rossi di Cadine, socio della ditta Tecnolattonerie Rossi, in qualità di vicario, e l’imprenditore individuale Claudio Sassone di Mattarello. Da parte nostra il migliore augurio per la nuova avventura a tutti i componenti del Direttivo del Gruppo e le nostre congratulazioni a Cristina e Fabio per aver accettato l’incarico di rappresentare il Gruppo. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione botteghe artigiane Botteghe artigiane in via di estinzione La crisi ha spazzato via 94mila attività La CGIA ha stilato anche l’elenco di una ventina di vecchi mestieri artigiani scomparsi o in via di estinzione. di Stefano Frigo zione assoluta più importante: -27.502 unità. Pesante anche la situazione registrata nell’edilizia (-23.824) e nell’autotrasporto (-13.863). Le attività che, invece, hanno “battuto” la crisi sono state le imprese di pulizia (edifici/impianti) e il giardinaggio (+9.477 imprese), il settore alimentare (rosticcerie, friggitorie, pasticcerie, gelaterie etc.), con +3.527 imprese e il settore della produzione di software (+1.762 unità). Difficile altresì anche la situazione dell’artigianato produttivo: con 10.633 chiusure le officine fabbrili sono state le più penalizzate a cui si aggiungono le falegnamerie (-6.757 unità) e le attività del Tac (tessile, abbigliamento e calzature), con 5.409 aziende in meno. P rosegue la moria delle imprese artigiane: dall’inizio della crisi ad oggi, in Italia si contano quasi 94.400 botteghe in meno. Se nel 2009 le imprese attive sfioravano quota 1.466.000, al 31 dicembre 2014 la platea è scesa a circa 1.371.500 unità. Le Regioni che in termini assoluti hanno perso il maggior numero di imprese artigiane sono state la Lombardia (-11.939), l’Emilia Romagna (-10.126), il Piemonte (-10.071) e il Veneto (-9.934). In termini percentuali, invece, i territori più colpiti sono stati la Sardegna (-12,2%), il Molise (-9,7%) e l’Abruzzo (-9,4%). Le statistiche sono state elaborate dall’Ufficio Studi della CGIA su dati camerali. Costruzioni (-17,4%), trasporti (-13,5%) e attività di natura artistica (-11%) sono stati i settori che in termini percentuali hanno subito i contraccolpi più pesanti. In termini assoluti, invece, sono stati gli impiantisti (elettricisti, idraulici, manutentori, ecc.) a subire la contra- 8 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 «Oltre il 54% della contrazione complessiva delle imprese artigiane – fa notare il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi – riguarda attività legate al comparto casa. Edili, lattonieri, posatori, elettricisti, idraulici, manutentori caldaie, ecc. stanno vivendo anni difficili e molti sono stati costretti a chiudere definitivamente la saracinesca della propria attività. La crisi del settore e la caduta verticale dei consumi delle famiglie sono stati letali. Oltre a ciò, ci preoccupa anche lo stato di salute di alcune professioni storiche dell’artigianato che ormai stanno scomparendo. Vuoi per le profonde trasformazioni che i rispettivi settori stanno subendo o per il fatto che i giovani non si avvicinano più a questi mestieri: come i barbieri, i calzolai, i fotografi, i rilegatori o le ricamatrici che con le loro botteghe hanno caratterizzato la vita quotidiana di tanti paesi e città. Senza dimenticare i norcini e i casari che hanno contribuito a sviluppare una cultura agroalimentare che, in loro assenza, rischiamo di perdere». Per questa ragione la CGIA ha elencato una ventina di mestieri che negli ultimi decenni sono pressoché scomparsi dalle nostre città e nei paesi di campagna o professioni che sono in via di estinzione a causa delle profonde trasformazioni tecnologiche che li hanno investiti. associazione inaugurazioni A Rovereto inaugurato un nuovo spazio per “artigiani coraggiosi” Il Presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis: «La mano è la finestra della mente». di Stefano Frigo A rte o Artigianato? L’uno e l’altro. “Empty” è stato inaugurato a Rovereto alla presenza del Presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis. Vi hanno preso parte molte imprese artigiane e anzitutto quelle che vi hanno lavorato, sotto il coordinamento dell’architetto Flavio Galvagni. «Non dimentichiamo mai quel che disse il filosofo Immanuel Kant: “la mano è la finestra della mente”». Con una citazione filosofica dotta e molto appropriata, il Presidente degli artigiani ha sintetizzato così la specificità del mondo artigiano: usare pensiero e metterci la propria fatica, mente e mani. Il piccolo spazio di via Bezzi mira a ospitare le grandi idee e favorire la narrazione dell’artigianato. «Non un negozio, ma uno spazio privato che vuole essere il negozio di tutti e in modo particolare di chi non ha negozio» è stato detto. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione inaugurazioni Non si punta alla vendita, ma alla promozione, a comunicare cioè le tante storie operose che caratterizzano l’artigianato del Trentino e non solo. Empty (in inglese “vuoto”) è stato pensato come una vetrina per quegli artigiani coraggiosi che innovano e nonostante la crisi portano avanti l’impresa con storie di genialità quotidiana. È un’iniziativa privata, che ha recuperato un angolo di città vuoto e in disuso da anni, in via Bezzi 34, ristrutturato da 10 imprese artigiane tutte trentine con il coordinamento dell’arch. Flavio Galvagni e con soluzioni tecnologiche fortemente innovative considerato il volume ridottissimo. Lo spazio ha investito nella luce, il soffitto è in tessuto luminoso e vuole riempirsi del contenuto degli artigiani (ma anche degli artisti) con esposizioni temporanee, dal tessuto, al legno, dal vetro ai metalli, dal design alla moda sartoriale, dagli arredi alla luce. Parole di plauso per l’iniziativa sono venute dal Presidente De Laurentis che ha fatto notare la realtà cospicua dell’artigianato in terra trentina. «Supera quella dell’industria, conta 13mila addetti e ha punte di grande eccellenza. Tanto per dire: Bill Gates ha in casa propria un albero di ferro battuto che è stato realizzato da una ditta della Val di Non» ha detto De Laurentis. Nell’evidenziare i punti di forza del settore (la grande tenacia, l’operosità, la genialità espressa dagli artigiani pur in questo momento di grande crisi), De Laurentis con franchezza ne ha sottolineato anche la debolezza. «È vero, noi siamo talmente concentrati sul lavoro che abbiamo poco tempo per promuoverci, per far parlare di noi, quindi ben vengano iniziative come questa». Ed Empty farà soprattutto comunicazione dell’artigianato. Se la vendita ci sarà, sarà dell’artigiano espositore. L’inaugurazione (lo scorso 30 gennaio) è solo il primo di altri eventi. Nel prestigioso vocabolario del Petrocchi, stampato dai fratelli Treves nel 1909, la parola arcaica artista corrisponde a quella (moderna per l’epoca) di... artigiano: colui che pratica e maneggia l’arte e vi aggiunge il proprio “genius”. Insomma: la parola artigiano sarebbe la quintessenza della parola artista, mentre oggi la lingua contemporanea attribuisce alla parola artigiano una valenza impercettibilmente inferiore, e comunque derivata da arte. Prima verrebbe l’arte, poi l’artigiano. In realtà sarebbe l’inverso, basterà ricordare che gli artisti rinascimentali crebbero tutti nelle botteghe artigiane. Ma quali spazi di divulgazione e promozione ha oggi l’artigianato? Assai pochi. Esclusa la bottega dove l’artigiano crea e si dibatte alle prese con miriadi di problemi quotidiani (il fisco, la crisi, l’essere troppo piccoli per un mercato globale, il proliferare dei centri commerciali), lo spazio per incontrare il genio artigiano si è notevolmente ridotto. Al tempo stesso l’artigiano ha poco tempo per promuoversi, ha solo quello per lavorare e la promozione è spesso vista come accessorio costoso se non proibitivo. Ma se un oggetto non è divulgato non esiste: non basta saper fare, bisogna far sapere. Empty vuol far proprio questo: dare visibilità a realtà che esprimono eccellenza e capacità di innovare. Agli artigiani “coraggiosi” che nonostante le difficoltà del mercato – con mente e mani – sono attivi e portano avanti la loro impresa con grinta e fiducia. E non è un caso se lo spazio ha scelto come mascotte un piccolo toro rosa e a fiori a comunicare potenza e allegria, forza e creatività, energia e fantasia. Empty rappresenta anche una sfida: dare spazio nella città del Mart al manufatto d’arte, riportando l’attenzione sul capitale umano, sul genio, la tenacia che oggi viene espressa da molte imprese artigiane. Artisti compresi. L’iniziativa si avvale della collaborazione della testata online giornale “SENTIRE” www.giornalesentire.it Dal 15 febbraio 2015 la ditta vetri d’arte di TOMANIN SANDRO & F.lli di San Bellino (Rovigo), che porterà a Rovereto sculture in vetro, lampade artigianali, quadri con soggetto a vetro scolpito e retroilluminato, manufatti che hanno fatto tesoro di una tecnica antica e dell’innovazione contemporanea. Tutte le info nel profilo di Fb di Empty, il cubo delle idee https://it-it.facebook.com/Emptycubodelleidee 10 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione Imparare lavorando Via libera al modello duale nella formazione professionale. di Stefano Frigo A vvicinare sempre di più la scuola al mondo del lavoro, accrescendo la competitività dei giovani trentini ma di riflesso anche del sistema territoriale nel suo complesso: questo il senso della delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale – su proposta del Presidente Ugo Rossi e del Vicepresidente e assessore al lavoro Alessandro Olivi – che introduce importanti novità nel sistema della formazione professionale, in particolare rendendo operativo il cosiddetto “modello duale”. Il nuovo approccio, che non annulla ma si affianca alla formazione in aula a tempo pieno, può essere sintetizzato con lo slogan: “imparare formazione professionale lavorando”. Cuore della proposta è una formazione svolta in parte in un contesto aziendale, dove il giovane, con la qualifica di apprendista, può acquisire le competenze lavorative, tecnologiche e culturali necessarie al mondo del lavoro, alternata con la formazione nell’aula dell’istituto professionale. La formazione professionale in Trentino si può svolgere in due modalità: formazione a tempio pieno presso gli istituti provinciali e paritari, che offrono percorsi triennali e quadriennali ed eventualmente un anno integrativo per il conseguimento della maturità professionale, oppure – è questa la novità – con il sistema duale, dove la formazione avviene sia a scuola (360 ore annue) che in azienda (100 ore annue di formazione aziendale) dove il ragazzo è assunto con un contratto di apprendistato. La formazione in apprendistato riguarderà tutte le figure previste nel repertorio provinciale delle figure professionali di riferimento dei percorsi di qualifica e di diploma professionali: professioni comprese nei settori del commercio e dei servizi, dell’artigianato (anche artistico), dell’industria, della ristorazione e dell’agricoltura. Nei primi due anni la formazione duale sarà finanziata attraverso “Garanzia giovani” (circa 7mila euro per ogni singolo percorso). Un’offerta formativa sempre più in linea con le esigenze del tessuto produttivo locale, insomma, quella Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione formazione professionale che si va delineando, e che coniuga l’insegnamento “frontale”, in aula, con i tempi e le modalità del contratto di apprendistato. Per accedere al percorso duale – parte a scuola e parte in azienda – la famiglia del giovane fra i 15 e i 25 anni che non intende proseguire con un percorso tradizionale di formazione professionale e che ha conseguito almeno la licenza di scuola media può rivolgersi a un istituto di formazione. Se il giovane è già in possesso di una proposta di lavoro con contratto di apprendistato, verrà inserito nel percorso formativo che prevede anche la frequenza scolastica; altrimenti, sarà l’istituto di formazione professionale a farsi parte attiva per cercare una collocazione del giovane, come apprendista, nel mercato del lavoro. Quali i vantaggi per l’azienda? Innanzitutto, attraverso questo contratto a forma mista (lavoro/studio), che prevederà una retribuzione commisurata al tempo effettivamente trascorso dall’apprendista in azienda, essa può ottenere delle agevolazioni contributive e fiscali. Ma naturalmente il vantaggio sta soprattutto nel fatto che in questo modo le competenze che l’apprendista via via acquisisce sono fortemente adattate a quelle dell’azienda stessa. Infine, l’aspettativa è che attraverso il sistema duale si allacci una forte partnership fra impresa e istituto professionale, che può crescere e consolidarsi nel tempo. Nei primi due anni la formazione duale sarà finanziata attraverso “Garanzia giovani”. La formazione professionale si rinnova In questi mesi si è lavorato per costruire anche in Trentino un sistema scolastico e formativo al tempo stesso unitario e “duale” con l’obiettivo di permettere il conseguimento dei titoli della formazione professionale (qualifica e diploma) sia attraverso percorsi di formazione a tempo pieno presso gli Istituti di formazione professionale provinciali e paritari che offrono percorsi triennali e quadriennali, ed eventualmente un anno integrativo per il conseguimento della maturità professionale, sia attraverso contratti di apprendistato che permettono lo sviluppo di un percorso formativo sia in azienda che presso la scuola professionale. 1/2 La delibera approvata oggi si inserisce in un percorso iniziato lo scorso maggio, che si è articolato in diverse tappe, in sintesi: • approvazione dell’atto di indirizzo stralcio per lo sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro (maggio 2014); • inclusione delle iniziative per l’avvio dell’apprendistato fra le misure finanziate sul Piano di attuazione per l’occupazione giovanile della Provincia Autonoma di Trento “Garanzia giovani” (maggio 2014); • revisione del Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e le Parti sociali in materia di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (settembre 2011). Le linee di indirizzo approvate oggi stabiliscono le procedure operative per definire il piano formativo del percorso duale di ciascun ragazzo, i criteri per il riconoscimento di crediti pregressi, l’organizzazione dell’attività di monitoraggio, i metodi di valutazione e le regole per il conseguimento del titolo. Il rapporto di apprendistato, come noto, è regolamentato da leggi, nonché da contratti collettivi e settoriali in essere tra le Associazioni dei datori di lavoro e i sindacati dei lavoratori. L’apprendistato tradizionale dura tre oppure quattro anni, salvo riconoscimento di crediti pregressi da parte dell’istituzione formativa. La sua durata viene concordata nel contratto di apprendistato che il datore di lavoro stipula con l’apprendista, tenendo conto del piano formativo individuale allegato al contratto sottoscritto da istituzione formativa e azienda prima dell’avvio del rapporto di lavoro. La durata massima dell’apprendistato non può comunque superare quella stabilita nel contratto collettivo o in quello del settore interessato. Per ogni professione oggetto di apprendistato vengono predisposti un percorso formativo aziendale e un piano di apprendimento formativo entrambi coerenti con le competenze previste per la specifica figura professionale. L’apprendistato si conclude con un esame finale per il conseguimento del titolo. NOTE DI VIAGGIO di GIANLUCA ORTOLANI, PROMOTER CHI È “RIZZI CARLO” FALEGNAMERIA COSTRUZIONE SCALE Via G. Mazzini, 21 Alta Val di Non / Fondo Per lui una scala è un valore che deve durare nel tempo, frutto di anni di esperienza, di ricerca e di abilità artigiana. Ogni manufatto diventa un’opera d’arte progettata e costruita nel rispetto degli uomini e dell’ambiente. 12 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 Il suo hobby APICOLTURA Racconta: Laboriosità, dolcezza, meraviglia, sono solo alcune delle parole con le quali posso descrivere le api, la mia passione fin da quando ero piccolo. Ricordo quando portai a casa le mie prime due famiglie di api. Rimasi letteralmente stupefatto davanti a quel mondo fantastico e cominciai subito a fare le prime esperienze. Imparai anche quanto fossero dolorose le punture delle api, ma certamente allevare le api senza essere punti credo sia quasi impossibile. Ringrazio Carlo per averci raccontato momenti di questa sua emozionante passione. associazione anap Eurispes Rapporto Italia 2015 Italia: Burocrazia, il “Grande Fardello” È stato presentato di recente il Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes che evidenzia come il “Grande Fardello”, ovvero Burocrazia e Fisco, sia il vero gancio che trattiene l’Italia. «U n freno alla fuoriuscita del Paese dalla crisi che lo attanaglia e alla ripresa di un’economia che potrebbe contare sull’enorme potenzialità della quale dispone ancora l’Italia. Una potenza inespressa, imbrigliata e condizionata da un sistema di regole e vincoli soffocanti». L’indagine dell’Eurispes, alla base del Rapporto, ha toccato le tematiche e i fenomeni correlati a ciascuna delle sezioni che lo compongono, i quali hanno stimolato il più recente dibattito e l’interesse dell’opinione pubblica. In particolare, hanno partecipato e contribuito a delineare il quadro degli orientamenti presenti nella compagine della nostra società 1.042 cittadini. La rilevazione è stata effettuata nel periodo tra il 15 dicembre 2013 e il 5 gennaio 2015. Ecco alcuni risultati dell’indagine: Sindrome del day by day: peggiora la situazione delle famiglie, difficoltà a pagare mutui, affitto, trasporti e cure mediche In piena “sindrome del day by day” gli italiani resistono ai contraccolpi della crisi e alle difficoltà economiche vivendo alla giornata. La condizione economica delle famiglie è peggiorata nel 76,7% dei casi. Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si attesta al 47,2%. Moltissimi sono costretti a usare i propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% (in forte aumento rispetto al 51,8% di un anno fa). I costi per l’abitazione costituiscono un serio problema economico: Il 73,1% di chi ha contratto un mutuo per l’acquisto della casa ha difficoltà a pagare le rate, così come il 69,6% di chi è in affitto non riesce a pagare regolarmente il canone. Oltre un terzo del campione (34,4%) ha difficoltà a pagare le spese per i trasporti, mentre un preoccupante 40,9% non ce la fa ad affrontare il costo delle spese mediche. Riuscire a risparmiare qualcosa in futuro è un miraggio per 8 italiani su 10. 14 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 Comprare casa, coprire debiti, pagare cerimonie e cure mediche: 1 italiano su 3 ha chiesto prestiti negli ultimi 3 anni Un italiano su tre (33,3%) ha chiesto un prestito bancario nel corso degli ultimi tre anni, che nel 7% dei casi è stato negato. I prestiti vengono contratti soprattutto per l’acquisto dell’abitazione (42%), ma anche per far fronte alla necessità di pagare debiti accumulati (29,3%), saldare prestiti contratti con altre banche/finanziarie (23,9%), affrontare le spese per cerimonie (23,3%) e per le cure mediche (23,3%). Peggiora la situazione economica del Paese nell’ultimo anno secondo 9 italiani su 10. Il 55,7% non crede nella ripresa Se il presente è incerto, il futuro non è roseo. Quasi 9 italiani su 10 (88,1%) ritengono che la situazione economica del nostro Paese sia peggiorata nel corso dell’ultimo anno e i pessimisti su una ripresa nel corso di quest’anno continuano ad aumentare (+10,1%: 55,7%, erano il 45,6% nel 2014). Circa un terzo del campione (33,9%) pensa invece che la situazione resterà stabile (36,4% le risposte raccolte lo scorso anno). Sono ben pochi, infine, gli ottimisti: solo per il 4,6% la situazione migliorerà contro l’8,2% di chi lo scorso anno manifestava sicurezza in questo senso. Aumentano gli italiani che andrebbero a vivere all’estero (45,4%; +4,8%), soprattutto per lavorare (32,1%) Quasi il 45,4% degli italiani si traferirebbe all’estero, un dato in aumento rispetto alle precedenti indagini (40,6% nel 2011 e 37,8% nel 2006). I più propensi ad andare a vivere in un altro Paese sono gli studenti (quasi il 65%). Anche la maggioranza di coloro che sono in cerca di una nuova occupazione (59,8%) e la gran parte di chi è alla ricerca del primo impiego (52,7%) si dicono pronti a mettersi in gioco andando all’estero. La ricerca di maggiori opportunità di lavoro (32,1%) è la motivazione più sentita per la associazione quale si è disposti a cambiare vita e Paese. La seconda ragione è quella che vede nell’espatrio più opportunità per i figli (12,2%), seguita dalla ricerca di maggiori garanzie sul futuro (9,6%). Il lavoro: difficoltà nella gestione del tempo e nella conciliazione, incertezza per il futuro e difficoltà economiche Chi ha un lavoro lamenta soprattutto poco tempo per se stesso (68,1%) e difficoltà di conciliare lavoro e famiglia (52,4%). Oltre la metà dei lavoratori (57,7%) non si sente in grado di fare progetti per il futuro, dato comunque lievemente migliore al 63,4% registrato dalla precedente inchiesta dell’Eurispes. Una lieve tendenza al miglioramento si presenta anche in relazione alla possibilità di sostenere spese importanti: dal 66,1% del 2014 al 57% del 2015. Aumenta invece il numero di quanti indicano la necessità di cercare una nuova occupazione: il 32,6% (22,4% nel 2014). In parallelo cresce (+8) il numero di chi non si sente in grado di dare garanzie alla propria famiglia con il proprio lavoro fino a quota 64,7%. Deve ricorrere all’aiuto della propria famiglia (genitori, parenti) il 28% di chi lavora. Pur avendo un’occupazione, il 55,6% dei lavoratori ammette di avere difficoltà ad arrivare a fine mese. anap Potere d’acquisto eroso per 7 famiglie su 10. Si taglia su tutto, rivolgendosi più spesso a punti vendita economici per cibo e abbigliamento. Auto, animali domestici, babysitter o un aiuto in casa sono diventati un lusso. Aumentano le rateizzazioni per sostenere le cure mediche (46,7%, +24,3%). L’erosione del proprio potere d’acquisto è ormai un dato di fatto per 7 italiani su 10 (71,5%) che hanno visto nell’ultimo anno diminuire nettamente o in parte la capacità di affrontare le spese con le proprie entrate. A mutare non sono solo i modelli di consumo che si esprimono con la contrazione degli acquisti indirizzati al superfluo (tempo libero, pasti fuori casa, parrucchiere, estetista ecc.), ma anche i modelli di acquisto (e-commerce e mercato dell’usato). Ci si rivolge più spesso a punti vendita economici come grandi magazzini, mercatini, outlet (lo fa l’84,5% contro il 75,3% dello scorso anno) e si rimandano gli acquisti ai saldi (l’88,2% vs l’82,9%). L’81,7% cambia marca di un prodotto alimentare se più conveniente (+5,8). È aumentata di ben 13 punti la percentuale di chi si è rivolto ai discount (70,9%) per la spesa alimentare. I tagli si riflettono anche sugli articoli tecnologici, l’80,1% (+8,5), quelle per la benzina, con un maggiore utilizzo dei mezzi pubblici (41,6%), quelle dedicate agli animali dome- Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione anap stici (49,5%), per la babysitter (53,5%) e per i collaboratori domestici (60,8%). Il 44,2% dei consumatori fa sempre più riferimento al mercato dell’usato (+18,3%), il 48,8% (+4,8) ha dichiarato di aver effettuato acquisti online per ottenere sconti e aderire a offerte speciali. Il dato sui tagli sulle spese mediche (32,3%) va di pari passo con l’aumento delle rateizzazioni per coprire i costi per curarsi (46,7%, +24,3%). Volontariato: tasso di consensi al 78,8% Vanno oltre il 50% di consensi il volontariato (78,8%, +4,3%), la Protezione Civile (70%, +11,8%), la Scuola (62,1%, +8,5%), le associazioni dei consumatori (55,2%, -1,4%). Si attestano su percentuali che non superano il 40% la Pubblica amministrazione (39,1%, +18,1%), le associazioni di imprenditori (34,2%, -4,9%), i sindacati (33,9%, +14,7%), le confessioni religiose non cattoliche (18,4%, -4,7%) e i partiti (15,1%, +8,6%). Iperconnessi: il 67% si è ormai dotato di uno smartphone. Online si fanno anche acquisti (59,9%) e si controlla conto bancario (53%). Praticamente tutti hanno un profilo su Facebook (95,7%), dove però il 43,1% ha sentito violata la propria privacy Secondo le rilevazioni Eurispes 2015, l’apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie italiane risulta essere lo smartphone (67%). La diffusione dei telefoni cellulari collegati a Internet batte dunque, seppure di poco, quella dei computer portatili (64,4%), dei computer fissi (62,7%), dei lettori dvd (62,6%). Circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet/ipad (36,8%), l’abbonamento alla ANAP Reddito minimo a più velocità in Ue. Studio dell’Eapn: «Misura fondamentale» «Fondamentale istituire a livello europeo una misura universale di reddito minimo per coloro che si trovano nella condizione di non poter lavorare, che hanno un reddito che non permette di vivere una vita dignitosa, che hanno perso i benefici degli ammortizzatori sociali o non hanno raggiunto l’età pensionabile». È quanto chiede lo European Anti Poverty Network (Eapn) che in questi giorni ha portato a termine un biennio di studio sul reddito minimo nel vecchio continente. Una ricerca finanziata dalla Commissione europea e che ha coinvolto tra il 2013 e il 2014 trenta reti territoriali presenti in altrettanti Paesi europei. A lanciare l’appello Nicoletta Teodosi del Collegamento italiano di lotta alla povertà (Cilap), membro italiano del network europeo che in una nota riassume i principali risultati dello studio. 16 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 Tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/ipod (30,7%), una consolle per videogiochi (Playstation/PSP/Xbox/Wii) (29,1%). Solo l’11,3% ha un e-book. In quale modo si usa il telefonino? Chiaramente per chiamare ed essere chiamati (99,5%) e inviare e ricevere sms (88%). Molto diffusa è anche l’abitudine di fare foto/filmati (65,3%), inviare/ricevere foto/video (64,1%), navigare su Internet (61,2%), comunicare tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). La metà degli intervistati usa le applicazioni. Riferisce di usare i Social Network (Facebook, Twitter ecc.) tramite smartphone il 41,8% del campione. Il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo (31,1%) gioca. Invece Internet viene impiegato soprattutto per cercare informazioni di interesse personale (98,4%) e inviare e ricevere e-mail (88,2%) e dalla larga maggioranza per guardare filmati su YouTube (64,6%) e utilizzare Social Network (60%). Sono ormai la maggioranza di chi naviga coloro che fanno acquisti online (59,9%) e controllano il proprio conto bancario (53%). Il 48,5% scarica musica/film/giochi/video. La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%). Ben il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente; il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente; il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali. Su 30 Paesi europei osservati durante il progetto Emin (European Minimum Income Schemes – Misure per un reddito minimo europeo), aggiunge Teodosi, 28 hanno misure di reddito minimo corrispondenti alla definizione usata dal programma e riconosciuta dal Parlamento europeo e dalla Commissione. «Invece Italia e Grecia non hanno una misura specifica corrispondente – aggiunge Teodosi –, anche se nel caso italiano vi sono state sperimentazioni nazionali (1997), e vi sono attualmente strumenti economici quali le social card (2008 e 2013), ma non equiparabili al Reddito minimo europeisticamente inteso. Alcune Regioni, a seguito della Riforma del Titolo V della Costituzione, hanno emanato negli anni normative in favore di un supporto al reddito, facendo emergere ancora di più la macchia di leopardo del sistema italiano». Mentre in Italia si aspettano buone notizie sull’allargamento della sperimentazione del Sia, il sostegno per l’inclusione attiva (nato dalla sperimentazione della nuova social card), in Grecia qualcosa si sta muovendo, anche se si parla sempre e solo di sperimentazioni. «In Grecia nel 2014 il governo associazione Senior e over 50: ecco il nuovo mercato “che compra” Il fenomeno dell’invecchiamento attivo della popolazione offre alle industrie la possibilità di indirizzarsi verso un mercato completamente nuovo, con forte potere d’acquisto: il loro potere di spesa è maggiore rispetto al target che più frequentemente viene preso in esame (quello tra 18-39 anni). A tal proposito infatti è utile prendere in considerazione il recente studio americano “The Silver Dollar”, nel quale si stima che gli over 50 rappresentino negli Stati Uniti quasi il 60 per cento del totale dei consumatori, e il 50% nel Regno Unito. Alcune aziende di respiro internazionale hanno già compreso e adattato il proprio business in linea con le potenzialità del target senior, ad esempio Sanjeev Sanyal , global strategist di Deutsche Bank, ha evidenziato che il mercato dei beni di consumo costosi – automobili, orologi, attrezzature sportive – è dominato dagli adulti più anziani. Sanyal ha poi aggiunto che «Il nostro modo di pensare l’invecchiamento sta cambiando. Nell’arco di una generazione dovremo sbarazzarci dell’idea di andare in pensione. Il settantenne dovrebbe essere qualcuno che va in ufficio ogni giorno». Le aziende si stanno preparando per la nuova ondata di consumatori anziani dai promotori immobiliari, ai costruttori, dalle aziende di tecnologia, alle società di servizi finanziari fino all’industria farmaceutica, ha annunciato l’introduzione di un reddito sociale garantito – aggiunge Teodosi –, con una sperimentazione di sei mesi, al termine della quale la misura dovrebbe essere estesa in tutto il territorio nazionale». Dallo studio condotto in questi due anni, intanto, emerge un reddito minimo a diverse velocità nel panorama europeo. Se la forma di reddito minimo più diffusa (presente in Germania, Francia e in altri Paesi) è rivolta a «tutti coloro che hanno insufficienti strumenti per sostenersi», non mancano forme che prevedono una ridotta copertura dell’indigenza o sistemi complessi e spesso categoriali. «Le condizioni di eleggibilità – spiega Teodosi –, la possibilità cioè di essere considerati possibili beneficiari di una misura di reddito minimo, sono legate alla quantità di risorse finanziarie messe a disposizione dai governi, all’età del beneficiario, alla nazionalità e alla residenza. La condizionalità è legata alla volontà di accettare un lavoro. La crisi economica ha ulteriormente accentuato questo obbligo, pur in carenza di lavoro o di trovare un lavoro retribuito decentemente». Nel contesto europeo, spiega lo studio, i Paesi più “generosi” (riguardo al sostegno) sono anap l’obiettivo è quello di proporre offerte “al mercato che compra”. Anche Stephen Johnston, co-fondatore di Aging 2.0, la rete di progettazione e design tecnologico per la produzione di oggetti utili all’aumento della qualità della vita per persone in difficoltà, ha inoltre aggiunto che «I prodotti non hanno più nomi e forme obsolete e noiose, anche il design vuole essere senza tempo, moderno e adattabile a tutte le età». Sono le persone di età compresa tra 50 e 64 a spendere di più di tutti, ogni settimana per cibo, alcool, divertimenti, ristoranti, alberghi e molto altro, a differenza dei più “parsimoniosi” cittadini (americani e britannici) tra i 30 e 49 anni. Il motivo principale, appunto, deriva dal fatto che le persone stanno vivendo il periodo senior con una salute nettamente migliore rispetto alla generazione precedente, e con desideri di spesa differenti dai loro genitori. A tal proposito Stephen Bond, co-direttore del Demographic Users’ Group of large UK retailers edex dirigente della fortunata catena di negozi Marks and Spencer, sostiene che i senior non sono più disposti ad adottare un abbigliamento tradizionale “da anziani”, ma vogliono vestire alla moda. Bond ha ricordato inoltre un’indagine di mercato che condusse sulle donne senior, in particolar modo gli rimase impressa una signora, pronta a partire per il primo festival rock di Glastonbury: «Nella sua mente, lei è ancora la stessa persona. Quando ti vedi con i tuoi stessi occhi, guardi la stessa persona di sempre». Danimarca e Islanda, subito dopo ci sono Austria, Belgio, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Macedonia e Olanda. A un livello medio-basso di generosità troviamo Paesi come Cipro, Germania, Spagna, Finlandia, Francia, Malta, Norvegia, Portogallo, Gran Bretagna. Bassi livelli di generosità sono stati trovati in Paesi come Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Romania e Svezia. Ancora peggio per Bulgaria, Lettonia, Polonia e Slovacchia. Intanto, secondo Teodosi, si sta costruendo un «consenso europeo intorno al reddito minimo, a partire dalle Raccomandazione del Consiglio (Capi di Stato e di governo) del 1992 – spiega –, in cui veniva stabilito il diritto di base di una persona ad avere risorse e assistenza sociale sufficiente a vivere in dignità. Nel 2008, la Commissione ha emanato la Raccomandazione sull’Inclusione Attiva, avallata dal Consiglio, che prevedeva tre assi, tra cui il reddito minimo adeguato. Purtroppo, però, ancora nel 2013 solo sette Stati membri avevano fatto progressi relativamente alla implementazione della strategia per l’inclusione attiva, e tra questi non risulta esservi l’Italia». Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 l’Artigianato 17 associazione annuario Annuario del Comune Trento più vecchia e con più crimini L’annuario statistico 2013 del Comune di Trento mostra una realtà cittadina in lieve ma costante mutazione, con l’emersione di fenomeni sociali allarmanti e il consolidamento di alcuni elementi positivi già manifestatisi negli ultimi cinque anni. capoluogo, permettendo di comprenderne le trasformazioni e le dinamiche evolutive. Tra queste, si evidenzia con chiarezza una stagnazione demografica che si protrae da ormai un paio d’anni e che, già a partire dal 2014, potrebbe portare a un saldo negativo dell’indice di crescita. «L’annuario – ha precisato l’Assessore alle attività economiche Fabiano Condini – permette all’amministrazione di interpretare i cambiamenti e programmare gli interventi futuri». Andamento demografico di Stefano Frigo F lessione demografica, aumento significativo dei procedimenti giudiziari e degli incidenti automobilistici e calo dell’attrattività delle strutture sanitarie e dei trasporti pubblici urbani. Ma anche incremento del turismo e dell’offerta culturale, diminuzione netta della produzione di rifiuti indifferenziati e dei consumi di combustibili non rinnovabili. L’annuario statistico 2013 del Comune di Trento mostra una realtà cittadina in lieve ma costante mutazione, con l’emersione di fenomeni sociali allarmanti (quali la criminalità o l’invecchiamento della popolazione) e il consolidamento di alcuni elementi positivi già manifestatisi negli ultimi cinque anni. La pubblicazione, che riunisce i dati relativi allo scorso anno, restituisce una fotografia dettagliata della situazione socio-economica e amministrativa del 2/2 NOTE Per la prima volta in vent’anni, gli abitanti di Trento tendono a diminuire. Da un dato parziale, aggiornato al 31 ottobre 2014, si evince infatti che la popolazione si attesta a quota 117.239, con calo rispetto all’anno precedente di circa 46 unità. Al contempo cresce l’età media dei cittadini, di poco superiore ai 43,6 anni, e il numero degli ultrasessantacinquenni, arrivati a superare il 21% degli abitanti totali. Alla flessione ha contribuito il calo degli stranieri residenti, la cui incidenza complessiva è passata nel 2013 dall’11,7 all’11,6%. Nel corso dello stesso anno, comunque, il saldo tra nascite e decessi è rimasto positivo, e le nuove registrazioni all’anagrafe hanno superato di gran lunga le cancellazioni (5.191 nuovi nati a fronte di 3.394 scomparse). Pur con un indice di crescita ridotto (+0,3%), anche la famiglia mantiene un trend positivo, e sono stati registrati 137 nuovi nuclei. Tuttavia, mentre il numero di componenti medio è costante dal 2006 (2,2 persone DI VIAGGIO di GIANLUCA ORTOLANI, PROMOTER CHI È “SUSAT MICHELA” SARTA Via Fornai, 26 Mezzocorona “ARTISTI SI NASCE, SARTI SI DIVENTA” Tutti possono fare formazione, ma pochi riescono a raggiungere qualità e stile. ... obiettivo raggiunto dalla nostra sarta Michela 18 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 La tradizione artigianale è custodita nelle preziose mani delle sarte che lavorano i preziosi tessuti e personalizzano i capi per ogni richiesta. Queste regole di artigianalità e la passione da anni caratterizzano l’arte di Michela, che disegna abiti da sposa, nel rispetto della tradizione e delle esigenze moderne; dagli antichi pizzi emerge una nuova, moderna eleganza per una clientela attenta alla cura dei dettagli e alla ricerca di un prodotto di qualità. … a tutti un abito che sia cornice di momenti perfetti. associazione per nucleo), l’aumento più significativo ha riguardato le famiglie unipersonali, al 39% del totale. Giustizia L’anno passato è aumentato del 10% il numero dei delitti commessi all’interno dei confini comunali, arrivando a quota 6.304. Il reato maggiormente perpetrato è il furto, la cui incidenza sul totale è del 56% (3.500 circa, quasi 10 al giorno), seguono i danneggiamenti, le truffe informatiche. In forte crescita rispetto al 2012 sono anche i reati connessi alla produzione e al traffico di stupefacenti (+57%), mentre diminuiscono le denunce per minacce, lesioni dolose e ingiurie. Gli stranieri costituiscono il 40% delle persone denunciate. In generale, il Comune di Trento rimane quello con il più alto tasso di criminalità della provincia. Secondo quanto affermato dallo stesso Condini, più del 20% dei reati commessi sul territorio trentino avviene in città. Attività ricreative, turismo e imprenditoria Grazie all’inaugurazione del nuovo Museo della Scienza, lo scorso anno la città ha beneficiato di una forte crescita degli arrivi. I visitatori dei musei cittadini sono stati 472mila, con un incremento del 92,2% rispetto all’anno precedente. Il cosiddetto “effetto Muse” ha avuto effetti positivi sulle permanenze nelle strutture alberghiere della città (+10%) e del Monte Bondone (+14%). Inoltre, sono aumentate considerevolmente le manifestazioni offerte alla cittadinanza e gli spettacoli. Più di 7 milioni e 824mila euro sono stati in effetti spesi dal pubblico per assistere a eventi di carattere culturale. Dal punto di vista economico, si è visto anche un leggero aumento del numero delle aziende, in particolare del commercio fisso (+0,7%) e degli esercizi pubblici (+2,5%). annuario STUDI Calo degli infortuni del 13% nell’artigianato, meglio del calo nel totale imprese (-8,3%) Nel 2013 gli infortuni sul lavoro denunciati dalle imprese non agricole scendono dell’8,3%, pari a 48.428 casi in meno su base annua, con l’artigianato che mostra un calo più accentuato pari al 13,0%, pari a 10.229 casi in meno. La comparazione tra i principali Paesi dell’Eurozona relativa al tasso standardizzato di incidenza infortunistica delle imprese di Eurostat evidenzia che nel 2012 l’Italia presenta l’incidenza infortunistica più bassa: 1.717 infortuni ogni 100.000 occupati, valore sensibilmente inferiore rispetto a quello di Germania (2.630), Francia (2.695) e Spagna (2.953). Dal 2008 i due cicli recessivi hanno influito sulla riduzione degli infortuni. Tenuto conto delle forti oscillazioni nelle ore lavorate per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, quali la Cassa Integrazione Guadagni, l’analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato ha esaminato l’incidentalità correggendo il numero dei dipendenti potenzialmente esposti in funzione dei dipendenti in Cig a zero ore, il “tiraggio” della Cig e l’orario medio di lavoro. Sulla base di tale procedimento, si conferma la riduzione dell’incidenza degli infortuni nelle imprese sui corrispondenti occupati stimati effettivamente in attività nel periodo analizzato: tra il 2008 e il 2013, infatti, tale incidenza è diminuita del 28,1%. Dinamica degli infortuni totali denunciati nel totale imprese non agricole e nelle imprese artigiane [Anni 2009-2013. Indice 2009=100 - Elaborazioni Ufficio Studi Confartigianato su dati Inail] 105,0 100,0 98,3 100,0 95,0 91,8 94,1 90,0 85,0 83,0 85,4 80,0 Sanità A fronte di una significativa riorganizzazione del servizio ospedaliero cittadino, che ha portato a una diminuzione dei posti letto destinati alla degenza, è stato registrato un leggero aumento della mobilità passiva a fronte di un calo di quella attiva. Di fatto, si fanno numerosi (2.317) i trentini che preferiscono curarsi in altre regioni d’Italia, mentre decrescono quelli che si spostano verso Trento per le cure (-4,2%). Trasporti e ambiente Allo scorso 31 dicembre i veicoli immatricolati a Trento risultavano essere complessivamente 191.726. L’incremento rispetto al 2012 è stato minimo (1,1%), 76,1 75,0 74,3 70,0 65,0 64,6 60,0 55,0 2009 Totale imprese 2010 2011 2012 2013 di cui: artigianato ma sembra aver comportato un’inversione di tendenza in relazione agli incidenti. In un solo anno, infatti, i sinistri stradali sono cresciuti del 21,9%, mentre gli infortuni delle persone coinvolte del 19,3%. Inoltre, nel 2013 sono diminuiti anche gli utilizzatori del trasporto pubblico urbano del 3,7%. Positivi, invece, i risultati della differenziata arrivata al 74,7% del totale dei rifiuti prodotti. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 l’Artigianato 19 associazione expo 2015 Tutti al fuori di Veronica Costa LE OCCASIONI DI BUSINESS PER LE IMPRESE ARTIGIANE AL FUORI EXPO 2015 Expo 2015 e la città di Milano nei sei mesi di Expo 2015 si stanno sempre più configurando come una vetrina imperdibile per le nostre imprese artigiane, riconosciute in tutto il mondo per la qualità produttiva. In Expo 2015 non esistono però le condizioni per promuovere adeguatamente le imprese. Pertanto Confartigianato ha deciso di creare dei contesti favorevoli affinché il Made in Italy possa essere effettivamente promosso, consolidato e internazionalizzato sotto una nuova luce. Nasce così Italian Makers Village. Confartigianato Bolzano dal 4 all’8 giugno 2015, settimana della Montagna ad Expo 2015, con la possibilità per le aziende di presentarsi ed esprimersi con i propri valori territoriali e culturali. I FORMAT DI ITALIAN MAKERS VILLAGE Fuori Expo è composto da: • 27 stand espositivi all’interno della “Rassegna delle Eccellenze” • 10 spazi all’interno dello “Store delle Eccellenze” • 5 spazi dedicati allo “Street Food” • 1 sede di “incoming” per B2B e eventi. ITALIAN MAKERS VILLAGE È IL FUORI EXPO DI CONFARTIGIANATO Italian Makers Village è il luogo in cui tradizione e modernità si fondono per far vivere al mondo l’esperienza del Made in Italy Italian Makers Village nasce per soddisfare tre esigenze, diventate opportunità: • promuovere e commercializzare a un pubblico di visitatori mondiali le realtà e i prodotti dell’eccellenza artigianale italiana; • favorire gli incontri B2B in ottica di internazionalizzazione, approfittando della presenza di numerose delegazioni commerciali straniere e di Buyers; • valorizzare l’aspetto culturale dell’artigianato attraverso l’organizzazione di esposizioni, eventi, percorsi tematici, incontri e partnership eccellenti. A rendere possibile tutto ciò è lo spazio di 1.800 metri quadrati che sarà allestito nella suggestiva quanto esclusiva cornice di via Tortona 32, a due passi dai Navigli di Milano. All’interno di IMV sarà presente per tutti i sei mesi un ristorante gestito da Slow Food - Alta Qualità, e saranno organizzate quotidianamente iniziative di carattere culturale, divulgativo e sociale: dalle mostre, alla riproposizione di botteghe di mestiere, passando per convegni ed eventi ricreativi, mirati a comunicare e trasferire a un pubblico ampio ed eterogeneo il significato e la peculiarità dell’essere artigiani in Italia. LA RASSEGNA DELLE ECCELLENZE LA PRESENZA DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI Le numerose Confartigianato territoriali presenti sul territorio italiano gestiranno a rotazione, e per un’intera settimana, la presenza delle proprie aziende all’interno di Italian Makers Village. L’Associazione Artigiani sarà presente assieme a 20 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 La presenza delle aziende artigiane avverrà in maniera significativa all’interno dell’area denominata La Rassegna delle Eccellenze. La Rassegna delle Eccellenze si compone di 27 stand espositivi di 12 mq all’interno dei quali le aziende artigiane si alterneranno per ambito territoriale e settimane a tema. associazione expo 2015 PERCHÉ È IMPORTANTE ESSERCI Expo 2015 deve essere un evento per tutti e deve al contempo dare a tutti opportunità di crescita e di visibilità. Il concetto di territorio si veste con Expo 2015 di nuovi significati ponendo l’accento sul mix vincente tra globale e locale, tra il sapersi muovere nel mondo e l’esaltare le proprie peculiarità che, attraverso le imprese, hanno fatto grandi i singoli territori. Italian Makers Village è il luogo in cui tradizione e modernità si fondono insieme per presentare il vero Made in Italy. Italian Makers Village Settimana dal 4 all’8 giugno 2015 LA RASSEGNA DELLE ECCELLENZE Spazio Espositivo 12 mq per cinque giorni di esposizione dal giovedì al lunedì • Quota di iscrizione € 100,00 oltre IVA • Area Espositiva € 2.160,00 oltre IVA • Assicurazione € 75,00 LO STORE DELLE ECCELLENZE Spazio Store ca. 9 mq dal lunedì alla domenica • Quota di iscrizione € 100,00 oltre IVA • Una settimana € 1.000,00 oltre IVA • Due settimane € 1.800,00 oltre IVA consecutive • Tre settimane € 2.500,00 oltre IVA consecutive • Quattro settimane € 3.000,00 oltre IVA consecutive • Royalties 20% sul venduto (incasso centralizzato) • Assicurazione € 75,00 a settimana LO STREET FOOD Costo Area ca. 9 mq dal lunedì alla domenica • Quota di iscrizione € 100,00 oltre IVA • Canone giornaliero € 300,00 oltre IVA • Royalties 20% sul venduto (incasso centralizzato) • Assicurazione € 75,00 a settimana ITALIAN MAKERS VILLAGE DOVE: Milano, via Tortona 3 (zona Navigli) QUANDO: 1 maggio - 31 ottobre 2015 ORARI DI APERTURA: dal giovedì al lunedì, dalle 11.00 alle 24.00 Ingresso libero Settimana del Trentino Alto Adige: dal 4 all’8 giugno 2015 www.italianmakersvillage.it Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 l’Artigianato 21 cultura Zig zag tra i musei del Trentino di Paolo Aldi N oi trentini abbiamo la fortuna di vivere in una provincia, seppur piccola, ricca d’iniziative e istituzioni culturali. Anche se all’ordine del giorno ci sono critiche e lamentele, dispute e scontri, ripicche e tiri mancini, comunque siamo invidiati da tutti gli altri italiani e da tanti europei. Forse noi non conosciamo nemmeno l’esistenza di alcune di queste La Cattedrale di Arte Sella istituzioni culturali ed espositive. Vediamo di ricordarne alcune in un percorso a zig zag che mescola arti visive e cultura, aspetti etnografici e storici, natura e benessere dello spirito. Partendo da questi ultimi aspetti andiamo a Borgo Valsugana nei prati e i boschi della Val di Sella. Qui troviamo Arte Sella che in sintesi è una manifestazione internazionale di arte contemporanea. Le opere continuano ad aggiungersi anno dopo anno. Gli artisti creano le proprie opere con foglie, sassi, tronchi e rami trovando ispirazione nella natura. Le opere sono collocate all’aperto, nel bosco e nei prati e convivono con il ciclo vitale della natura e da queste sono continuamente modificate. La visita a questo museo a cielo aperto è anche una bellissima passeggiata. Un ricco programma di concerti, spettacoli teatrali e incontri si affiancano continuamente nell’arco dell’anno. Il calendario degli eventi del 2015 sarà disponibile nel corso della primavera. I percorsi espositivi di Arte Sella sono aperti tutti i giorni, per informazioni. Tel.: 0461 751251 | e-mail: [email protected] A Rovereto in via Portici c’è la Casa d’arte futurista Depero. Essa è l’unico museo fondato da un futurista secondo un progetto dissacrante basato su innovazione, ironia, abbattimento di ogni gerarchia nelle arti. Depero stesso, quale pioniere del design contemporaneo, curò personalmente ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Morì nel 1960, poco dopo l’apertura. Dentro si possono ammirare, esposti a rotazione, circa 3.000 oggetti lasciati dall’artista alla città, fra dipinti, disegni, tarsie in panno, grafiche e giocattoli. Tel.: 0464 431813 | [email protected] Castel Beseno è la più grande fortezza del Trentino. Posto a Besenello, fra Trento e Rovereto, è un grande complesso fortificato all’incrocio della Valle dell’Adige 22 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 con quella che conduce a Folgaria e aveva il compito di difendere la contea tirolese dall’espansionismo della Repubblica veneziana. Restaurato da alcuni anni, presenta due imponenti cinte murarie e all’interno una grande ellisse con l’asse maggiore di 250 metri e il minore di 50. Di rilievo anche il grande Campo dei Tornei. Castel Beseno ospita mostre temporanee, eventi enogastronomici, spettacoli e rievocazioni storiche. Tel.: 0464 834 600 | e-mail: [email protected] Il Castello del Buonconsiglio, a Trento, fu la residenza di principi vescovi dalla seconda metà del XIII secolo. Oggi ospita il museo che conserva numerose collezioni. Le raccolte di arte medievale e moderna comprendono codici musicali del secolo XV e la collezione del musicologo Feininger, un evangeliario purpureo e il sacramentario gregoriano del secolo IX. Inoltre, il museo conserva una ricca collezione di dipinti, sculture dall’età carolingia al rococò, arredi, disegni, stampe, affreschi staccati, porcellane. C’è poi la raccolta numismatica, la sezione archeologica che mostra tessuti e legni dell’età del bronzo e del ferro, romani e dell’età longobarda; inoltre la raccolta d’arte egiziana e dell’Estremo Oriente. Sino al 3 maggio è esposta la mostra Doni preziosi. Immagini e oggetti dalle collezioni museali. Tel.: 0461 233 770 | e-mail: [email protected] La Galleria Civica di Trento propone un programma incentrato su ’800, ’900, sui linguaggi dell’arte contemporanea e sull’architettura. La Galleria ha sede in via Belenzani a Trento ed è a tutti gli effetti la terza sede espositiva del Mart collegata con il Museo e la Casa d’arte futurista Depero di Rovereto. Sino al 17 maggio espone Astrazione oggettiva. Oltre la teoria, il colore. Schmid, Senesi, Cappelletti, Mazzonelli, Pellegrini, Wenter Marini. Tel.: 0461 985511 | [email protected] Il Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, ha sede a Rovereto in corso Bettini e si sviluppa su una superficie di 12mila metri quadrati su quattro piani. Appena entrati s’incontra la reception, la libreria, la sala conferenze, una caffetteria. Nel piano interrato si trovano l’Archivio del ’900 e la Biblioteca delle arti figurative del ventesimo cultura secolo. Espone, rivista periodicamente, la collezione permanente che raccoglie arte dal Futurismo a oggi. Tra i Futuristi opere di Fortunato Depero, Balla, Prampolini, Thayhat, Di Bosso, Dottori, Fillia, Iras Baldassari, Marinetti e Crali. Continuamente sono allestite mostre temporanee di spessore internazionale. Sino al 20 settembre di quest’anno espone Le guerra che verrà non è la prima 1914-2014. Tel.: 0464 431813 | numero verde 800 397760 | [email protected] Il Museo Retico si trova a Sanzeno in Val di Non, all’inizio della passeggiata naturalistica per il Santuario di San Romedio. La collezione presente nel museo conserva reperti dei popoli dei Reti che vissero nelle Alpi centro-orientali soprattutto in Trentino e Tirolo tra il VI e I secolo a.C. Con la conquista dell’arco alpino da parte dell’imperatore Augusto, avvenuta negli anni 16 e 15 a.C., i popoli retici furono sottomessi a Roma e in seguito annessi alla provincia di Rezia. Nel museo il percorso Pozzo del tempo parte dal fondo dell’edificio e sale verso l’alto ripercorrendo a spirale tutta la storia della Val di Non, dai manufatti preistorici alle testimonianze retiche e romane fino ai Goti e Longobardi. Dopo la visita al Museo si può prendere il sentiero che in un’ora porta al Santuario di San Romedio. Tel.: 0463 434125 | e-mail: sopr.librariarchi [email protected] Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni è una sede territoriale del MUSE in via Livorno a Trento. Museo Retico Porta il nome del pioniere dell’aviazione che lo fondò nel 1927 ed espone la prima collezione aeronautica al mondo composta dagli aerei del Caproni che decise di conservare sin dai primi anni ’20 del secolo scorso. Il museo oltre a un’affascinante selezione di velivoli del periodo pionieristico contiene molti apparecchi realizzati da altre ditte italiane ed estere, spesso esemplari unici. Ogni anno sono organizzate mostre interattive, manifestazioni aeree e aeromodellistiche. Sino al 3 maggio è aperta la mostra Nel segno del cavallino rampante. Francesco Baracca tra mito e storia. Tel.: 0461 944 888 | e-mail: [email protected] Fine prima parte. Continua. associazione categorie ALIMENTAZIONE Allergeni nei prodotti somministrati dalle collettività Nota del Ministero della Salute relativa alle indicazioni degli allergeni presenti nei prodotti somministrati dalle collettività. Revisione bozza DPCM per i prodotti non preconfezionati. di Confartigianato Imprese Alimentazione I l Ministero della Salute, avvalendosi della opportunità riconosciuta agli Stati membri dall’art. 44 del Regolamento UE 1169/2011 di poter adottare disposizioni nazionali concernenti i mezzi con i quali le indicazioni sugli allergeni devono essere rese disponibili ai consumatori, ha pubblicato una nota di chiarimento relativa a tali indicazioni per i prodotti forniti dalle collettività. Il chiarimento riguarda gli alimenti somministrati nei pubblici esercizi, nelle mense ospedaliere aziendali e scolastiche, negli esercizi di catering. L’operatore ha la facoltà di poter discrezionalmente decidere quale soluzione adottare per informare correttamente il consumatore tra quelle indicate nella circolare. Potrà indicare direttamente nel menù o su un apposito registro o cartello l’eventuale presenza della specifica sostanza allergenica in relazione alle singole preparazioni alimentari inserite, anche utilizzando mezzi informatici (compresi QR code, app per smartphone) pur se non in via sostitutiva. In via alternativa può assolvere all’obbligo predisponendo una dicitura tipo “le informazioni circa la presenza di sostanze o di prodotti che provocano allergie o intolleranze sono disponibili rivolgendosi al personale in servizio” e collocandola in luogo ben visibile dal consumatore. In questo caso deve comunque essere presente un documento scritto in cui vengono correlati gli alimenti agli allergeni per poterne indicare in modo chiaro e inequivocabile la presenza. Tale documento deve essere letto/consegnato al personale che deve dare attestazione di averne preso visione. Può anche fornire indicazioni per iscritto, sul menù, sul registro o su apposito cartello con una dicitura del tipo: “per qualsiasi informazioni su sostanze e allergeni è possibile consultare l’apposita documentazione che verrà fornita, a richiesta, dal personale in servizio”. In questo caso deve essere presente un documen- 24 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 to scritto in cui vengono correlati gli alimenti agli allergeni per poterne indicare in modo chiaro e inequivocabile la presenza. Tale documento viene fatto leggere al cliente che ne chiede la consultazione. L’operatore, nel predisporre la documentazione scritta, è libero di indicare la presenza degli allergeni in rapporto alle singole preparazioni secondo le modalità che ritiene più opportune, ma tali da consentire una informazione corretta al consumatore. Ad esempio evidenziando nella lista degli ingredienti delle singole preparazioni la presenza degli allergeni e rinviando a una tabella che riporti le 14 categorie di allergeni previste dal Regolamento e che, contestualmente, permetta di segnalare le preparazioni che rispettivamente le contengono. Parimenti alla nota del Minsalute anche il MISE ha revisionato la bozza del DPCM relativamente ai prodotti alimentari non preconfezionati, prevedendo di lasciare libero l’operatore di individuare il supporto alternativo al cartello sul singolo prodotto per l’indicazione delle informazioni sugli allergeni. Il testo non parla più di cartello unico ma in deroga dal cartello di cui sopra è consentito che l’elenco degli ingredienti sia riportato, “anche in forma aggregata” (e questo sarebbe il riferimento al cartello unico) su specifico supporto, che può essere anche digitale, purché sia “direttamente consultabile dal consumatore” e le indicazioni degli allergeni “siano riconducibili ai singoli alimenti posti in vendita”. Per cui, come già indicato nella circolare 1412/AR del 18 dicembre u.s. si ritiene che l’uso del cartello unico, stante la conferma nell’iter di approvazione della bozza revisionata, possa continuare a sussistere, ove possibile, in quanto lo stesso deve essere opportunamente integrato in modo che le informazioni relative alla presenza delle sostanze allergeniche siano indicate per singolo prodotto. Nel caso in cui queste sostanze fossero scarsamente presenti nei prodotti il cartello unico sarebbe sufficiente a riportare le loro indicazioni, mentre nel caso in cui le stesse fossero più diffuse si potrebbe ricorrere per maggiore chiarezza a un altro strumento (es. allegato, schema, registro ecc.) richiamato nello stesso cartello unico e quindi correttamente segnalato al consumatore. […] Cordiali saluti. Il Responsabile Arcangelo Roncacci Il Presidente Giacomo Deon associazione ACCONCIATURA DDL Concorrenza, nessuna scorciatoia per la qualificazione professionale dell’acconciatore Sul fronte del benessere, vince la professionalità. Tra le norme contenute nel DDL Concorrenza, approvato il 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri, non figurano quelle che avrebbero modificato la disciplina dell’attività di acconciatore, come previsto nella bozza del provvedimento. La categoria esprime grande soddisfazione, considerando che, anche grazie all’intervento deciso di Confartigianato sul Governo, ha visto scongiurato il rischio di una drastica riduzione della durata del periodo di formazione richiesto all’acconciatore per acquisire la qualifica professionale. Confartigianato aveva sottolineato la necessità di tenere conto delle elevate professionalità e competenze richieste agli operatori del settore, che svolgono la propria attività a diretto contatto con il corpo del cliente, nonché di una corretta collocazione dell’acconciatore all’interno della cultura del benessere. Un aspetto non secondario, se si considera che questa figura professionale non deve più semplicemente eseguire un buon taglio di capelli, ma categorie contribuisce alla formazione dell’immagine quale elemento fondamentale dello status di benessere psico-fisico, così come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Confartigianato Acconciatori ritiene che la complessità del settore richieda figure professionali caratterizzate da competenze multidisciplinari, che comprendano sia le adeguate conoscenze necessarie di tipo tecnico sia le competenze trasversali, che consentano di riconoscere le mutate esigenze del cliente e di “prendersi cura” di quest’ultimo in modo globale. Infatti, se si analizzano i programmi dei corsi di formazione regionale, si riscontra un approccio multidisciplinare che, oltre alle materie strettamente tecniche, prevede lo studio di elementi di anatomia e fisiologia, cosmesi, epidemiologia, igiene, sicurezza negli ambienti di lavoro, smaltimento rifiuti, privacy, responsabilità connesse all’attività e altro ancora. A questo va aggiunto che lo sviluppo della tecnologia e le nuove esigenze della clientela stanno determinando un aumento dei bisogni formativi degli imprenditori anche su campi più ampi, come la citologia, l’istologia, la microvisualizzazione, la psicologia della comunicazione, le competenze linguistiche, d’immagine e di marketing. Infine, è importante sottolineare come il mantenimento dell’attuale livello di qualificazione rappresenti la condizione minima necessaria per contrastare la diffusa concorrenza sleale fatta da abusivi del settore, che erogano servizi non qualificati al minor costo possibile, con prevedibili effetti negativi sulla salute del consumatore. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione categorie PIASTRELLISTI / POSATORI LEGNO Visita alla Litokol Il Direttivo di Categoria piastrellisti e posatori legno in visita alla Litokol con un seminario sullo stucco epossidico Starlike e sull’innovativo stucco poliuretanico Monomix. L o scorso 30 gennaio il Direttivo di Categoria piastrellisti e posatori di legno ha organizzato la visita in Litokol, con seminario sullo stucco epossidico Starlike e sull’innovativo stucco poliuretanico Monomix. «Vorrei come primissima cosa complimentarmi con coloro che hanno aderito a questa giornata formativa, in quanto mai come in questo momento di crisi risulta difficile capire come queste ore non siano una mancanza di fatturato, ma un investimento sulla propria professione – spiega Michele Campostrini, Vicepresidente piastrellisti e posatori di legno –. Il mio augurio è che il concetto passi ad altri colleghi, poiché solo chi riesce a proporre una offerta diversa o una qualità superiore può portare avanti la professione mantenendo i margini necessari vedendosi riconosciuto il giusto prezzo. Anche le ore passate sul pullman sono state una buona occasione di confronto, che è sempre un arricchimento». Appena arrivati a Rubiera, accolti dai funzionari commerciali Raffaele Sorrenti e Oscar Bonicelli, i partecipanti hanno visitato un magazzino verticale (davvero imponente) e la linea di produzione di Starlike. Poi sono stati ricevuti da Juri Chiossi, tecnico di laboratorio, e hanno così potuto ascoltare un relatore mai banale e dall’esposizione chiara e ficcante, che ha stimolato noi posatori a un dibattito aperto su dubbi e problematiche. 26 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 PIASTRELLISTI / POSATORI LEGNO associazione categorie Samuele Broglio è il nuovo Presidente della Federazione Legno Arredo di Confartigianato. Lo ha eletto oggi l’Assemblea della Federazione riunita a Roma. Samuele Broglio, Presidente di Confartigianato Legno, è titolare di un’impresa di infissi speciali in legno a Coggiola in provincia di Biella. New entries anche per le tre Associazioni che compongono Confartigianato Legno Arredo. L’Assemblea ha eletto infatti il nuovo Presidente di Confartigianato Arredo nella persona di Mauro Damiani (Udine) e i componenti del Consiglio dell’Associazione: Flavio Foglio (Piemonte), Renato Helfer (Trento), Fabrizio Varisellaz (Aosta), i quali si aggiungono al consigliere in carica Ferdinando Perego (Lombardia). Completata, inoltre, la squadra al vertice di Confartigianato Legno. Al Presidente in carica Samuele Broglio si aggiungono i neoeletti consiglieri nazionali: Marco di Meo (Abruzzo), Andrea Fantini (Friuli Venezia Giulia), Giovanbattista Sarnico (Lombardia), Tullio Polo (Trento). Novità anche per quanto riguarda Confartigianato Tappezzeria: al Presidente Florindo Cereda (Lombardia) e al consigliere Mario Petrini si aggiungono i nuovi componenti del Consiglio nelle persone di Silvia Turato (Val d’Aosta), Ignazio Musso (Sicilia), Giovanni Traversi (Toscana). Starlike è davvero un prodotto pratico per l’applicatore come “semplice” epossidico, ma evolve come soluzione “strategica” con l’additivo Dekor. Diventa infatti molto spatolabile e consente così la realizzazione di pareti in resina. Il posatore ha quindi la possibilità di recuperare fatturato, potendo coprire i minori mq posati in ceramica (spesso i rivestimenti nei bagni sono fino ad altezza m 1,2) e fornendo un plus al cliente, che non deve rivolgersi ad un’altra ditta per il completamento delle pareti. Anche Monomix (stucco poliuretanico) ha incontrato grande interesse fra i presenti. Tutti hanno infatti colto subito le potenzialità di un prodotto che si pone come nuova alternativa al cementizio. Ovviamente non è performante come Starlike (epossidico), ma può risultare vincente per molte delle criticità derivanti dall’uso degli stucchi cementizi. Questo stucco lavora per cessione d’acqua e quindi si presenta pronto all’uso (già in pasta), se richiuso in modo corretto può essere stoccato per essere nuovamente uti- Michele Campostrini lizzato a distanza di tempo, assicura una asciugatura omogenea nella colorazione (importantissimo!) e si pulisce in modo semplice e veloce con l’apposita spugna (da utilizzarsi praticamente asciutta) presente nella confezione. Dopo un ottimo pranzo a base di cucina tipica emiliana (gnocco fritto, tortellini e quant’altro) e una buona grappa (questa trentina, Segnana!) nel pomeriggio il gruppo ha avuto la possibilità di “sporcarsi le mani” con Dekor. Ebbene, si tratta davvero di un prodotto la cui limitazione sta solo nella fantasia dell’applicatore. «Un grande ringraziamento va a Litokol per la splendida ospitalità e invito i colleghi che volessero “mettere il naso” nel poliedrico Dekor a contattare l’Associazione. Se vi fosse infatti un certo numero di persone interessate, si potrebbe ripetere l’uscita al Litokol Traninig Centre oppure organizzare un momento formativo presso uno dei rivenditori Litokol in Trentino... buon lavoro a tutti», il pensiero finale del Vicepresidente. Samuele Broglio nuovo Presidente di Confartigianato Legno Arredo Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 associazione categorie AUTOTRASPORTATORI Confartigianato Trasporti «Salviamo le imprese di autotrasporto italiane» Sono sempre più numerose le imprese dell’autotrasporto che chiudono a causa della crisi: è questa la situazione allarmante emersa dalle numerose assemblee organizzate da Confartigianato Trasporti in tutta Italia per illustrare il pacchetto della “controriforma” dell’Autotrasporto con l’approvazione della Legge di Stabilità 2015. di Ufficio Studi Confartigianato Trasporti U n quadro che incide pesantemente sul settore, già messo a dura prova dalla concorrenza sleale, e che il Presidente di Confartigianato Trasporti Amedeo Genedani ha imputato alla carenza di una efficace azione sia politica, sia amministrativa nel campo sociale dell’Autotrasporto. Confartigianato Trasporti è convinta che, per superare questa grave fase di stallo, sia necessario agire immediatamente su tre fronti: • LOTTA AL CABOTAGGIO IRREGOLARE: l’uso distorto del cabotaggio effettuato da imprese estere (o presunte tali) deve essere combattuto attraverso capillari sistemi di monitoraggio su strada. La situazione è a oggi fuori controllo e l’attività, spessissimo illegale, si è espansa in tutto il territorio nazionale assumendo connotati drammatici. • DISTACCO TRANSNAZIONALE: occorre applicare e se possibile migliorare la legislazione europea in tema di distacco transnazionale dei lavoratori supportando da un lato il pieno rispetto del principio della libera circolazione nei Paesi dell’Unione Europea, dall’altro l’applicazione di leggi e contratti di lavoro del Paese in cui opera il vettore. L’esempio da seguire deve essere quello della Francia, dove nelle ultime ore un Prefetto ha deciso di escludere una società di autotrasporto portoghese dall’attuare attività di cabotaggio nell’intero territorio nazionale per dodici mesi. • SALARIO MINIMO: in questo caso l’esempio da seguire è quello tedesco (già in vigore), oltre a quello francese (in fase di approvazione). La Germania, infatti, si è dotata di una legge sul salario minimo in applicazione dal 1° gennaio 2015. A Fiuggi, nel mese di ottobre scorso, si era ribadita questa necessità 28 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 di intervento. Non lasciamo cadere nel vuoto l’appello delle Associazioni presenti. «Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di prendere decisioni immediate nell’ambito sociale dei trasporti», commenta il Presidente Genedani. In particolare, il numero uno di Confartigianato Trasporti si è dimostrato molto critico in merito al trattamento dei lavoratori autisti e sui maggiori costi che ricadono sui datori di lavoro delle imprese di autotrasporto. «Gli autotrasportatori artigiani che hanno sempre difeso i diritti dei propri lavoratori si trovano ora a subire un pesante dumping sociale causato da questo “non fare” – aggiunge Genedani –. Eppure, una legge sul controllo del cabotaggio abusivo c’è: peccato che non sia applicata. Esiste poi una legge europea applicabile in Italia per regolare il distacco transnazionale, ma anche questa rischia di restare chiusa in un cassetto. Non si dimentichi, infine, che c’è una legge che impone il pagamento dei corrispettivi per il trasporto in tempi certi, ma non è applicata». «E allora – conclude Genedani – non dobbiamo continuare ad aspettare. Al contrario, se attendiamo, a morire saranno le imprese artigiane. E a quel punto nessuno potrà dire che non si tratta di una seria questione sociale. Noi non lasceremo mai sole le imprese, questo è un dato di fatto che contraddistingue Confartigianato Trasporti». Amedeo Genedani eletto Presidente di Unatras Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti, è il nuovo Presidente del Coordinamento dell’Autotrasporto Unatras. È stato eletto lo scorso 10 febbraio all’unanimità dai rappresentanti di Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Fiap, Fita Cna, Sna Casartigiani, Unitai. Le Associazioni che compongono Unatras rappresentano 90mila imprese di autotrasporto merci sul totale delle 110mila imprese di autotrasporto merci operanti nel Paese. Il Presidente Genedani sarà affiancato dal Segretario Pasquale Russo (Fai Conftrasporto) e da due Segretari aggiunti: Mauro Concezzi (Fita Cna) e Sergio Soffiatti (Confartigianato Trasporti). Il Presidente Genedani ha sottoposto al Comitato Esecutivo di Unatras un programma di lavoro con le seguenti priorità: tempi certi dei pagamenti, lotta al cabotaggio abusivo e al distacco transnazionale illegale, rapida semplificazione degli Enti e delle Amministrazioni che si occupano dei problemi dell’autotrasporto, soluzione delle criticità che ostacolano la piena operatività dell’Albo nazionale degli autotrasportatori. AUTOTRASPORTATORI Il traffico dei mezzi pesanti sulla A22 segna nel 2014 un +2,42%: è il primo segno positivo dal 2008 I camion che nel corso del 2014 hanno viaggiato lungo l’autostrada del Brennero (A22) sono stati il 2,42% in più rispetto all’anno precedente. Anche il traffico leggero è aumentato, ma nel complesso meno (+1,13) rispetto a quello pesante. È un dato importante: negli anni più duri della crisi i dati di traffico autostradale e in particolare quelli relativi ai camion venivano considerati il termometro di quanto l’economia fosse in rallentamento. Prova ne sia che ancora lo scorso anno quando la stessa A22 chiuse il bilancio del 2013 registrava ancora una riduzione dello 0,63% rispetto al 2012, frutto in particolare dell’andamento molto negativo del primo semestre. E la stessa relazione di bilancio, proprio per fornire un’idea degli effetti della pesante crisi economica, descriveva il livello del traffico del 2013 paragonabile a quello di 10 anni prima, registrato nel biennio 2003-2004. Ciò significa che l’incremento del 2014 è sempre in relazione a un dato di traffico in termini assoluti ancora molto modesto, ma comunque segna un’inversione di tendenza che suscita una qualche speranza. I vertici di Autobrennero tengono comunque a sottolineare che questo ritrovato incremento del traffico non ha prodotto un’analoga spinta in avanti degli incidenti. Quelli registrati nel 2014, infatti, sono stati “soltanto” 958, quando 10 anni fa si viaggiava nell’ordine dei 1.484 e 15 anni fa sui 1.779. Recentemente la società concessionaria ha stanziato lavori di manutenzione della pavimentazione per 10,6 milioni, che riguarderanno i 314 km che vanno dal Brennero a Campogalliano. Col Disegno di Legge Concorrenza, che ha avuto l’autorizzazione dell’esecutivo, la Rc Auto viene rivoluzionata tratto da comunicato stampa di Confartigianato Carrozzieri e dal blog www.ilcarrozziere.it «Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Per l’ennesima volta, con le misure in tema di Rc Auto, assistiamo al tentativo di consegnare il mercato delle riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni. Questo, in nome di una presunta liberalizzazione e senza tener conto che una misura identica era già stata stralciata nel 2014 dal Decreto Destinazione Italia e che in Parlamento sono state presentate proposte di legge proprio su questa materia». Il Presidente dei Carrozzieri di Confartigianato Silvano Fogarollo commenta così le norme in materia di Rc auto contenute nel Ddl Concorrenza approvate dal Governo. Col risarcimento in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito, associazione categorie Abolizione della scheda di trasporto Come anticipato su “l’Artigianato” di febbraio 2015, la Legge di Stabilità 2015 ha abrogato l’articolo 7 bis sopprimendo tutti i riferimenti alla scheda di trasporto contenuti nel D.Lgs. 286/2005. Permane l’obbligo per il committente di fornire istruzioni scritte al vettore qualora non sia stato stipulato un contratto di trasporto in forma scritta. Di seguito riportiamo un fac-simile di istruzioni scritte: si ha una vergognosa lesione dei diritti degli automobilisti. Norme penalizzanti per i carrozzieri indipendenti, ma anche per quelli convenzionati, ridotti a lavorare con manodopera imposta dalle Compagnie. Il risarcimento in forma specifica getta l’automobilista danneggiato fra le braccia del carrozziere convenzionato con le Compagnie: questi dovrà lavorare alla manodopera imposta dalle imprese. Una forma di schiavitù. Risultato: auto riparate male e in fretta con gravissimo pregiudizio dei diritti degli automobilisti, che non potranno più scegliere liberamente di rivolgersi al carrozziere indipendente. Senza contare gli effetti devastanti per la sicurezza stradale. Con l’abolizione della cessione del credito al carrozziere indipendente, l’automobilista non potrà più farsi aiutare da un esperto del settore Rc Auto. Se la vedrà direttamente con la Compagnia. Infine, viene resuscitata la delega al Governo per reintrodurre, per atto amministrativo, le tabelle per la liquidazione dei danni gravi. Obiettivo: ridurre i valori risarcitori determinati dalle tabelle di Milano che la Cassazione ha stabilito essere il livello della equità risarcitoria. In questo senso, sarà probabile quindi che i risarcimenti verranno dimezzati. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 l’Artigianato 29 associazione categorie AUTOTRASPORTATORI Costi dell’autotrasporto sul sito del Ministero Se fino a ieri le tabelle costituivano un obbligo normativo, oggi, invece, costituiscono un riferimento da tenere presente, senza che però ci sia un obbligo in tal senso di Andrea de Mattaheis S ul sito del Ministero dei Trasporti sono ricomparsi i costi minimi. Mancavano dallo scorso settembre, da quando cioè la sentenza della Corte di Giustizia europea giudicò lesive del principio della libera concorrenza le delibere dell’Osservatorio e a quel punto, nell’attesa che la Corte Costituzionale si pronunci in materia al Ministero preferirono disapplicare l’art. 83 bis, applicando quella norma che concede tale possibilità alle istituzioni dello Stato laddove una legge è in odore di incostituzionalità. Il ritorno in scena dei costi, però, non deriva da un mutato atteggiamento del Ministero, ma soltanto dall’obbligo di adeguarsi a una nuova normativa: quella contenuta nella Legge di Stabilità (214/2014) con cui di fatto sono stati aboliti i costi minimi, seppure resuscitando con altra veste le tabelle ministeriali. In che senso? Molto semplicemente, fino a ieri le tabelle costituivano un obbligo normativo, un’asticella minima al di sotto della quale non si poteva scendere nella quantificazione di un corrispettivo di un servizio di trasporto; oggi, invece, costituiscono un riferimento da tenere presente, senza che però ci sia un obbligo in tal senso. L’unico obbligo esistente deriva dal buon senso, vale a dire dal tener presente anche oggi nella definizione delle tariffe di trasporto i “principi di adeguatezza in materia di sicurezza stradale e sociale”. Peraltro, questo principio presente nella normativa introdotta con la Legge di Stabilità e richiamata anche dal Ministero, è ispirata a un principio analogo a quello che ispira un’altra disposizione ricordata dal Ministero e contenuta nel Decreto legislativo 286/2005, all’articolo 4, comma 2, laddove si prevede che «sono nulle le clausole dei contratti di trasporto che comportino modalità e condizioni di esecuzione delle prestazioni contrarie alle norme sulla sicurezza della circolazione stradale». A questo punto, a rigor di logica, si potrebbe anche sostenere che un contratto in cui vengono fissate 30 l’Artigianato Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 tariffe molto al di sotto delle tabelle ministeriali, si possa giudicare inadeguato e quindi contrario alla legge e quindi nullo. Ma almeno per ora lasciamo perdere, con la promessa comunque di affrontare presto l’argomento. Andiamo a vedere invece cosa contengono queste tabelle ministeriali. Il Ministero chiarisce innanzi tutto come ha preparato le tabelle. Vale a dire tenendo conto di una serie di parametri quali le ore di guida imposte dalla legge (45 a settimana), la velocità commerciale possibile (valutata in circa 60 km/h) e quindi incrociando questi dati la percorrenza annua del veicolo (120.000 km). Ma per far viaggiare questo veicolo bisogna sostenere una serie di costi che hanno una diversa incidenza sui bilanci aziendali in relazione alla «tipologia di impresa (monoveicolare, artigiana o strutturata), alla tipologia del veicolo (massa, allestimento, anzianità) e alla tipologia di trasporto (ADR, frigo ecc.)». Sulla base di tutti questi dati il Ministero è andato a elaborare le prime tabelle riferite a un autoarticolato nuovo, di proprietà di un’azienda di medie dimensioni e che ogni anno, come detto, percorre 120.000 km. A questo scopo deve spendere: • 12.500 euro l’anno per acquistare il veicolo • 2.400 se ne vanno per il semirimorchio • 10.000 in manutenzione • 33.820 per retribuire l’autista dipendente di 3° livello super, al quale vanno corrisposti anche 20,33 euro per ogni ora di straordinario e 41 per ogni giornata di trasferta in Italia • 3.600 se ne vanno in polizza assicurativa • 700 in bollo • 4.200 in pneumatici. Il costo del gasolio è di 0,922 euro al litro, considerando i rilevamenti di gennaio 2015 e calcolando già il rimborso dell’accise, mentre sale al’1,137 per i veicoli sopra le 7,5 ton che non godono di rimborso. Per i pedaggi in autostrada, invece, si sono conteggiati 0,17863 euro/km. L’adeguamento dei costi del gasolio verranno aggiornati con cadenza mensile, pubblicando sul sito del Ministero dei Trasporti le rilevazioni effettuate dal Ministero dello Sviluppo Economico. Per l’aggiornamento dei costi diversi dal carburante si procederà invece con cadenza annuale, a meno che l’amministrazione non ritenga opportuno intervenire prima a seguito di un ampliamento dei valori di riferimento o dell’acquisizione di ulteriori elementi. TERMOIDRAULICI Assemblea provinciale dei Termoidraulici Lo scorso 29 gennaio si è tenuta presso l’Associazione Artigiani di Trento l’Assemblea provinciale dei Termoidraulici. La serata ha permesso, a circa un centinaio di imprese, di confrontarsi con l’Associazione e con il Direttivo di Categoria sulle problematiche del settore. Dopo i saluti di rito e il resoconto dell’attività sindacale svolta sino ad ora, Enrico Boni, Presidente di Categoria, ha lasciato la parola al suo vice Luca Groff che ha presentato alla platea i risultati di alcuni incontri avuti con la Camera di Commercio in relazione alla verifica delle Dichiarazioni di Conformità. È infatti emerso come in molte DICO si possano rilevare uno o più dei seguenti errori: • Abilitazioni non possedute o abilitazioni parziali. • Imprese prive di ogni abilitazione. • Nessuna descrizione del lavoro effettuato, né della tipologia dell’impianto. • Mancata indicazione del campo “edificio adibito ad uso”. • Modelli non conformi e non firmati. • Mancata firma del responsabile tecnico. Inoltre il Direttivo di Categoria ha riscontrato come, nonostante la associazione categorie legislazione vigente sia uguale in tutta la Provincia, ogni singolo Comune decide di applicare le normative “a piacimento” ; per cercare di mitigare questa situazione si è deciso di richiedere quanto prima un incontro con il Consorzio dei Comuni per proporre l’utilizzo di una documentazione unica per tutta la Provincia. Un secondo intervento ha invece riguardato la proposta di modifica dell’attuale “Listino prezzi dei Termoidraulici”; dalle risposte pervenute a un sondaggio fatto negli scorsi mesi, è infatti emerso come molti associati riterrebbero più utile avere un listino prezzi che possa essere disponibile online e che si possa utilizzare anche come strumento di preventivazione, si è quindi pensato di proporre una app che possa essere utilizzata su qualsiasi piattaforma informatica. Nelle prossime settimane gli associati del settore riceveranno una proposta commerciale per dotarsi di questo strumento. La serata si è conclusa con l’intervento di Roberto De Laurentis che ha incitato il Direttivo, e tutta la Categoria, a non lasciarsi prendere dallo sconforto, tenere duro e soprattutto restare uniti in modo da avere maggior peso nei confronti della politica. Una politica che deve avere il coraggio di fare delle scelte anche impopolari se vuole che il Trentino possa finalmente uscire da questa crisi che dura ormai da più di un lustro. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015 rubriche avvisi Locale 95 mq, uso magazzino o garage con servizi igienici, in Loc. Pomarolo. Tel. 339 3956435 REGALO Lavateste in ceramica grigia con miscelatore e poltrona in ecopelle nera. Tel. 349 3338405 Capannone 60 mq, in Loc. Lamar di Gardolo, con ampio cortile. Tel. 327 9245021 - [email protected] Pialla a filo per truciolari, piano di lavoro 10x200 cm, ottimo affare. Tel. 0461 564344 AFFITTO Locale uso ufficio di 45 mq, 300,00 euro al mese, a Villa Lagarina in Via Zandonai. Tel. 348 4083198 - 348 4083192 Furgone Nissan Trade cassone ribaltabile trilaterale, portata utile 15,20 q, meccanica perfetta, a Tesero. Tel. 347 0887163 Locale uso ufficio di 60 mq, 400,00 euro al mese, a Villa Lagarina in Via Zandonai. 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