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Talvolta si deve cantare..

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Talvolta si deve cantare..
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
Poste Italiane Spa
Spedizione In Abbonamento Postale 70% (Trento)
contiene I.R. e I.P.
MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO - CONFARTIGIANATO
Talvolta si deve cantare..
fuori dal coro!
Primo piano Convention delle Categorie 2015
Associazione A Rovereto inaugurato Empty
sommario
RIVISTA MENSILE
DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
E PICCOLE IMPRESE
DELLA PROVINCIA DI TRENTO
ADERENTE A CONFARTIGIANATO
Non sempre conformarsi
risolve i problemi.
ANNO LXVI N. 3 MARZO 2015
Direttore responsabile
Stefano Frigo
Editoriale
Talvolta si deve cantare.. fuori dal coro! (Roberto De Laurentis)
3
Comitato di redazione
Paolo Aldi, Giancarlo Berardi,
Alberto Dalla Pellegrina, Samantha Lira,
Guido Radoani
Primo piano
CONVENTION DELLE CATEGORIE
Convention delle Categorie 2015 (Guido Radoani)
4
Impaginazione e stampa
Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana
AUTOTRASPORTO E AUTONOLEGGIO
Incontro con Herbert Dorfmann
6
Quando alle parole seguono i fatti (Stefano Frigo)
6
Autorizzazione del Tribunale di Trento
n. 20 del 19.7.1949
Iscrizione all’ex Registro Nazionale
della Stampa/ROC n. 5534
Tiratura 6.610 copie
Online 4.415 copie
Chiusura in redazione
8 aprile 2015
Direzione, redazione,
amministrazione
Associazione Artigiani e Piccole Imprese
della Provincia di Trento
Via Brennero, 182 - 38121 Trento
tel. 0461.803800 - fax 0461.824315
Posta elettronica
[email protected]
Sito internet
www.artigiani.tn.it
Concessionaria esclusiva
per la pubblicità
Südtiroler Studio S.r.l.
Trento - Via Ghiaie, 15
tel. 0461.934494
[email protected]
Direzione pubblicità: Rosario Genovese
Bolzano - Via Bari, 15
tel. 0471.914776
Direzione pubblicità: Giuseppe Genovese
Carta proveniente da foreste
gestite responsabilmente
Associazione
GIOVANI IMPRENDITORI ARTIGIANI
Giovani Imprenditori Artigiani in assemblea ed elezione del nuovo Presidente (Jacopo Pedrotti)
7
BOTTEGHE ARTIGIANE
Botteghe artigiane in via di estinzione (Stefano Frigo)
8
INAUGURAZIONI
A Rovereto inaugurato un nuovo spazio per “artigiani coraggiosi” (Stefano Frigo)
9
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Imparare lavorando (Stefano Frigo)
11
NOTE DI VIAGGIO 1/2 Chi è “Rizzi Carlo” (Gianluca Ortolani)
12
ANAP
Eurispes Rapporto Italia 2015
Reddito minimo a più velocità in Ue. Studio dell’Eapn: «Misura fondamentale»
Senior e over 50: ecco il nuovo mercato “che compra”
14
16
17
ANNUARIO
Annuario del Comune: Trento più vecchia e con più crimini (Stefano Frigo)
Calo degli infortuni del 13% nell’artigianato, meglio del calo nel totale imprese (-8,3%)
18
19
NOTE DI VIAGGIO 2/2 Chi è “Susat Michela” (Gianluca Ortolani)
18
EXPO 2015
Tutti al fuori EXPO (Veronica Costa)
20
CULTURA
22
CATEGORIE
24
Rubriche
AVVISI
32
editoriale
Talvolta si deve cantare..
fuori dal coro!
di Roberto De Laurentis
L
a mia generazione non frequentava la cosiddetta istruzione primaria ma la cara, vecchia
scuola elementare. Quella che prevedeva un orario di tre ore al mattino e due al pomeriggio,
forse più rivolto all’apprendimento – se valutiamo i risultati – che alle pretese delle famiglie
e degli alunni. Quella dove si andava tutti a piedi, non accompagnati prima e recuperati poi
da mamme con tempo, risorse e SUV a disposizione. Quella del maestro unico per classi che
contavano almeno venticinque scolari senza che ci si sentisse trascurati, non quella del tutor
personale che accompagna indistintamente – sempre e comunque – al minimo titolo di studio. Quella del maestro educatore vero che dispensava qualche punizione più o meno giusta,
e qualche salutare sberla, rinforzata a casa da genitori che, per questo, non si sarebbero mai
sognati di sporgere querela. Quella del mio severo, temuto, amato maestro Mario che dedicava l’ultima ora del sabato all’educazione canora o, piuttosto, al canto. Con noi alunni in
piedi, attorno alla cattedra, a formare un coro che lui pretendeva sapesse – spaziando dall’inno nazionale a quello trentino, da la Montanara a la canzone del Piave – “riunire, amalgamare, valorizzare tante voci diverse per diffondere armonie, sensazioni, sentimenti.”
Allo stesso tempo il maestro chiedeva che tutti noi, stonati o intonati, imparassimo a cantare
anche da solisti o, meglio ancora, da soli.. fuori dal coro. Poiché se il coro da una parte è armonia, dall’altra è anche uniformità, ripetizione, omologazione: mai alla voce più alta, a
quella più caratterizzata, a quella da solista ma sempre a quella più bassa, a quella più normale, a quella da riempitivo. Una sorta di “scelta condivisa al ribasso” che è opposta “all’urlo
innovativo del singolo”. Insomma, da parte di un maestro che intendeva l’insegnamento come una missione a tutto tondo, una lezione di vita che non ho mai dimenticato: se si cercano nuove strade, se si inseguono nuove intuizioni, se si sviluppano nuovi ragionamenti, se
si ipotizzano nuove soluzioni è soprattutto allora che diventa necessario essere fuori dal coro.
Roberto De Laurentis
Presidente dell’Associazione
Artigiani e Piccole Imprese della
Provincia di Trento.
E così oggi, a quanti dentro la struttura ripetono il vecchio leitmotiv “l’Associazione deve fare solo sindacato”, ribadisco la mia convinzione personale: che il vecchio ritornello sia da
confinare nella tradizione e in un momento storico precedente, trasformandolo in “l’Associazione deve fare anche sindacato”. Ritengo, infatti, che sia evidente ai nostri occhi come gli
scenari sociali ed economici, negli ultimi anni, cambino ad una velocità neppure lontanamente paragonabile a quella del passato e dunque, se è opportuno seguire il cambiamento e
se è necessario adeguare di continuo la propria struttura organizzativa, non si capisce perché
non debba agire in tal senso anche la nostra Associazione Artigiani. Che con i corsi di formazione, le consulenze specialistiche, l’elaborazione dei cedolini-paga, la tenuta delle contabilità delle imprese è diventata, a tutti gli effetti, una articolata e complessa azienda di servizi. Una azienda di servizi che negli anni, grazie alla presenza massiccia e costante dei propri
referenti tanto nelle attività della comunità quanto sui media locali, è stata capace di trasformare in un robusto servizio associativo il “fare anche sindacato”. Una azienda di servizi che,
in questo periodo denso di difficoltà, si è impegnata a mantenere l’occupazione, determinata
ad innalzare il livello qualitativo dei propri dipendenti, decisa a lasciare invariato il costo delle prestazioni fornite alle imprese associate. Una azienda di servizi dove ai nostri 253 dipendenti – che preferisco definire “collaboratori” – le imprese chiedono sempre più conoscenza
e vicinanza alla propria realtà, sempre più professionalità nei rapporti, sempre più competenza nelle risposte. Mentre, allo stesso tempo, si è fatto più fragile il senso di appartenenza
all’Associazione – esattamente come è accaduto prima ai partiti politici, poi ai sindacati – laddove la quota associativa diventa più una richiesta di supporto che una volontà di adesione.
Fuori dal coro è oggi anche il titolo di una trasmissione televisiva che, al venerdì sera su TrentinoTV, il giornalista Stefano Frigo conduce assieme a chi scrive, parlando di economia in
termini chiari, semplici, comprensibili a tutti. Non solo agli addetti ai lavori. Dove è possibile incontrare ed interloquire “in diretta” con i protagonisti della nostra comunità. Dove
si parla di iniziative a tutela e sviluppo delle nostre imprese, di appalti pubblici, di nuove
opportunità lavorative, di normative di legge e di novità fiscali. Dove l’Associazione Artigiani informa le imprese associate aprendo la porta alle non associate, qualunque sia la loro
categoria di appartenenza. Anche questo significa essere fuori dal coro. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
l’Artigianato
3
primo piano
convention delle categorie
Convention
delle Categorie 2015
Innovazione e ricerca,
cultura, formazione e nuove regole
del lavoro
di Guido Radoani
La nostra organizzazione
di rappresentanza
38 categorie riunite in 11 Federazioni
34 categorie costituite con assemblee
provinciali
V
enerdì 20 febbraio si è svolta la Convention
delle Categorie.
L’incontro, dedicato ai presidenti e vice presidenti delle nostre 38 Categorie, dei movimenti e di
Anap aveva come obiettivo principale quello di fornire dei nuovi strumenti di lettura della realtà economica ai nostri rappresentanti.
Per questo motivo si è pensato di mettere a disposizione le nostre conoscenze ed esperienze e alcune
importanti testimonanze di esperti per analizzare temi importanti della vita associativa.
Dopo l’intervento introduttivo del Presidente Armando Maistri che ha affrontato il tema della crisi e
dello stato di salute della nostra economia considerata da molti punti di vista, la Convention ha affrontato i seguenti argomenti:
• Relazione sull’attività delle categorie nel 2014 e
progetto Confartigianato “Fuori Expo 2015” Guido Radoani Area Categorie Associazione Artigiani
• Le novità della finanziaria provinciale 2015 Franco Grasselli Area Studi Associazione Artigiani
• Le nuove sfide della formazione - Elisa Armeni
Ufficio Formazione Associazione Artigiani
• Il lavoro che cambia - Ennio Bordato Ufficio Contrattazione e Politiche del Lavoro Associazione Artigiani
• La malattia professionale nell’artigianato - Enzo
Tomasi Patronato Inapa
• La cultura come fattore di produzione per le piccole imprese - Doriana Prudel Trentino Sviluppo
• La ricerca e l’innovazione nell’artigianato - Mariano Anderle Dipartimento della Conoscenza Provincia Autonoma di Trento.
La Convention si è conclusa con l’intervento del
Presidente De Laurentis che, commentando i lavori
della serata, ha posto l’accento sulla forza dell’artigianato trentino e sulla sua grande capacità di resistere ai cambiamenti grazie al suo radicamento sul
territorio e alla sua capacità di innovare costantemente. 4
l’Artigianato
4 categorie costituite con assemblee comprensoriali
(termoidraulici - edili - pittori - legno arredo)
277 rappresentanti di categoria, di cui 123 nuovi (44%)
38 presidenti di categoria, di cui 23 nuovi (60%)
I numeri delle nostre Categorie
Federazione
Edilizia
Impianti
Legno
Benessere
Meccanica
Trasporto
Autoriparazione
Comunicazione
Alimentazione
Moda
Artistico
Varie non classificate
Totale
2013 2012
2.881 2.988
1.314 1.305
1.198 1.247
960
961
762
795
701
703
550
562
345
343
269
261
212
229
91
99
628
619
9.960 10.112
var.
-107
+9
-49
-1
-33
-2
-12
+2
+8
-17
-8
+9
-152
(-1,5%)
I numeri della nostra
attività sindacale
114 consigli direttivi di categoria
4 assemblee territoriali di categoria
15 incontri di categoria sul territorio
4 assemblee provinciali di categoria
15 seminari tecnici di categoria
5 comitati direttivi del movimento donne impresa
1 assemblea del movimento donne impresa
4 incontri del piano d’ambito economico
del gruppo giovani
7 incontri della commissione della triennale del legno
6 incontri del coordinamento dei maestri artigiani
acconciatori
totale 175 incontri nel 2013
primo piano
autotrasporto e autonoleggio
Incontro
con Herbert Dorfmann
L’Associazione Artigiani incontra
l’Europarlamentare Herbert
Dorfmann per sensibilizzarlo alle
problematiche dell’autotrasporto
e dell’autonoleggio.
Nella foto da destra: Nicola Berardi, Direttore dell’Associazione Artigiani;
Herbert Dorfmann, Europarlamentare; Claudio Comini, Presidente degli
autotrasportatori artigiani; Guido Radoani, Responsabile Area Categorie
dell’Associazione; Enrico Ravanelli, Presidente degli autonoleggiatori
artigiani; Andrea de Matthaeis, Referente per la categoria del trasporto
in Associazione.
L’
Associazione Artigiani di Trento ha incontrato l’europarlamentare Herbert Dorfmann
per sensibilizzarlo rispetto a numerose questioni legate al mondo dell’autotrasporto e dell’autonoleggio. Durante l’incontro è stato presentato un
documento all’Onorevole Dorfmann in cui sono state evidenziate le problematiche del trasporto a livello
europeo. In particolare è stato richiesto di prevedere
un salario minimo per gli autisti a livello europeo al
fine di livellare le sempre maggiori disparità di trattamento degli autisti a livello comunitario e verificare il corretto utilizzo dei lavoratori interinali; altra
misura proposta per pareggiare le disuguaglianze tra
imprese appartenenti a differenti Stati membri è l’introduzione di un gasolio professionale europeo. L’incontro è proseguito evidenziando la necessità di
omogeneizzare le normative inerenti alla circolazione dei veicoli a livello europeo e uniformare le disposizioni in ambito comunitario legate a differenti regimi fiscali; al fine di perseguire un pari trattamento
delle imprese di autotrasporto è stato proposto di
uniformare a livello europeo le norme sul cabotaggio
stradale e sulla sub-vezione.
Tenendo conto delle differenti esigenze presenti
tra trasporto di persone e di merci è stato chiesto di
prevedere delle modifiche al regolamento sui tempi
di guida e di riposo. La Giunta esecutiva
dell’Associazione Artigiani
lo scorso 25 febbraio ha
rinnovato per altri cinque anni
l’incarico al direttore generale
Nicola Berardi. A lui vanno
ovviamente i migliori auguri
per un buon lavoro.
Quando alle parole seguono i fatti
di Stefano Frigo
Una jeep era stata consegnata lo scorso 20 giugno (come
documentato da “l’Artigianato” di luglio) dalla Concessionaria
Autonuova di Trento, di Giuliano Tafner (già presidente per due
mandati della categoria carrozzieri), all’associazione onlus
“Promhandicam Association pour la promotion des handicapes
du Cameroun”.
La donazione era andata a inserirsi nell’ambito del progetto
“VisioneRurale”, sviluppato in partenariato proprio con
Promhandicam che prevede l’assistenza della popolazione
ipovedente e non vedente. Visite oftalmogiche a bambini
e adulti che vengono portati con la jeep dai villaggi alle città
6
l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
distanti anche 200 chilometri da percorrere anche su strade non
asfaltate. Da circa un mese la jeep sta assolvendo il “proprio
dovere” come potete vedere nell’immagini. Un ringraziamento
da parte di tutta l’Associazione Artigiani va a Giuliano Tafner
e a chi, insieme a lui, ha reso possibile il tutto.
associazione
giovani imprenditori artigiani
Giovani Imprenditori
Artigiani in assemblea
ed elezione del nuovo Presidente
Nel mese di dicembre dello scorso anno, si è tenuta l’Assemblea elettiva del
Gruppo Giovani Imprenditori Artigiani che ha portato a un rinnovo quasi totale
del Consiglio.
di Jacopo Pedrotti
L
a serata è stata animata, oltre che dall’intervento del Presidente dell’Associazione Roberto
De Laurentis sulla manovra finanziaria della
PAT per il 2015 e da quello del Responsabile dell’Area
Categorie Guido Radoani sul ruolo e le finalità del
Gruppo, anche dalle numerose domande dei giovani
presenti per comprendere bene il ruolo dell’Associazione e quello del Gruppo Giovani.
Terminato il periodo natalizio nuovi membri del
Direttivo si sono incontrati alcune volte sia per eleggere il Presidente e i Vicepresidenti che per iniziare a
progettare delle attività e delle iniziative che possano
aiutare a promuovere e agevolare l’imprenditoria giovanile.
Il nuovo Direttivo dei Giovani Imprenditori Artigiani risulta così composto:
• Cristina Zanghellini - Presidente
• Fabio Rossi - Vicepresidente Vicario
• Claudio Sassone - Vicepresidente
• Marco Corraini
• Jessica D’Alonzo
• Gloria Viganò
• Mauro Pedergnana
• Alfredo Lorenzoni
• Ivan Bonvecchio - Past President
Cristina Zanghellini è il nuovo Presidente
del Gruppo Giovani
Nella riunione del Direttivo tenutosi qualche settimana dopo è stata eletta in qualità di Presidente
Cristina Zanghellini, imprenditrice artigiana di Lavis, socia della ditta Manifattura Creativa sas. Come
Vicepresidenti il Direttivo ha individuato Fabio Rossi
di Cadine, socio della ditta Tecnolattonerie Rossi, in
qualità di vicario, e l’imprenditore individuale Claudio Sassone di Mattarello.
Da parte nostra il migliore augurio per la nuova avventura a tutti i componenti del Direttivo del Gruppo
e le nostre congratulazioni a Cristina e Fabio per aver
accettato l’incarico di rappresentare il Gruppo. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
botteghe artigiane
Botteghe artigiane
in via di estinzione
La crisi ha spazzato via 94mila attività
La CGIA ha stilato anche l’elenco di una ventina di vecchi mestieri artigiani
scomparsi o in via di estinzione.
di Stefano Frigo
zione assoluta più importante: -27.502 unità. Pesante
anche la situazione registrata nell’edilizia (-23.824) e
nell’autotrasporto (-13.863). Le attività che, invece,
hanno “battuto” la crisi sono state le imprese di pulizia
(edifici/impianti) e il giardinaggio (+9.477 imprese), il
settore alimentare (rosticcerie, friggitorie, pasticcerie,
gelaterie etc.), con +3.527 imprese e il settore della produzione di software (+1.762 unità).
Difficile altresì anche la situazione dell’artigianato
produttivo: con 10.633 chiusure le officine fabbrili sono state le più penalizzate a cui si aggiungono le falegnamerie (-6.757 unità) e le attività del Tac (tessile, abbigliamento e calzature), con 5.409 aziende in meno.
P
rosegue la moria delle imprese artigiane: dall’inizio della crisi ad oggi, in Italia si contano
quasi 94.400 botteghe in meno. Se nel 2009 le
imprese attive sfioravano quota 1.466.000, al 31 dicembre 2014 la platea è scesa a circa 1.371.500 unità.
Le Regioni che in termini assoluti hanno perso il maggior numero di imprese artigiane sono state la Lombardia (-11.939), l’Emilia Romagna (-10.126), il Piemonte
(-10.071) e il Veneto (-9.934). In termini percentuali,
invece, i territori più colpiti sono stati la Sardegna
(-12,2%), il Molise (-9,7%) e l’Abruzzo (-9,4%).
Le statistiche sono state elaborate dall’Ufficio Studi della CGIA su dati camerali.
Costruzioni (-17,4%), trasporti (-13,5%) e attività di
natura artistica (-11%) sono stati i settori che in termini
percentuali hanno subito i contraccolpi più pesanti. In
termini assoluti, invece, sono stati gli impiantisti (elettricisti, idraulici, manutentori, ecc.) a subire la contra-
8
l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
«Oltre il 54% della contrazione complessiva delle
imprese artigiane – fa notare il segretario della CGIA
Giuseppe Bortolussi – riguarda attività legate al comparto casa. Edili, lattonieri, posatori, elettricisti,
idraulici, manutentori caldaie, ecc. stanno vivendo
anni difficili e molti sono stati costretti a chiudere definitivamente la saracinesca della propria attività. La
crisi del settore e la caduta verticale dei consumi delle
famiglie sono stati letali. Oltre a ciò, ci preoccupa anche lo stato di salute di alcune professioni storiche dell’artigianato che ormai stanno scomparendo. Vuoi per
le profonde trasformazioni che i rispettivi settori stanno subendo o per il fatto che i giovani non si avvicinano più a questi mestieri: come i barbieri, i calzolai,
i fotografi, i rilegatori o le ricamatrici che con le loro
botteghe hanno caratterizzato la vita quotidiana di
tanti paesi e città. Senza dimenticare i norcini e i casari
che hanno contribuito a sviluppare una cultura agroalimentare che, in loro assenza, rischiamo di perdere».
Per questa ragione la CGIA ha elencato una ventina di mestieri che negli ultimi decenni sono pressoché scomparsi dalle nostre città e nei paesi di campagna o professioni che sono in via di estinzione a causa
delle profonde trasformazioni tecnologiche che li
hanno investiti. associazione
inaugurazioni
A Rovereto inaugurato
un nuovo spazio
per “artigiani coraggiosi”
Il Presidente dell’Associazione Artigiani Roberto De Laurentis: «La mano è la
finestra della mente».
di Stefano Frigo
A
rte o Artigianato? L’uno e l’altro. “Empty” è
stato inaugurato a Rovereto alla presenza
del Presidente dell’Associazione Artigiani
Roberto De Laurentis. Vi hanno preso parte molte
imprese artigiane e anzitutto quelle che vi hanno lavorato, sotto il coordinamento dell’architetto Flavio
Galvagni.
«Non dimentichiamo mai quel che disse il filosofo
Immanuel Kant: “la mano è la finestra della mente”».
Con una citazione filosofica dotta e molto appropriata, il Presidente degli artigiani ha sintetizzato così
la specificità del mondo artigiano: usare pensiero e
metterci la propria fatica, mente e mani. Il piccolo
spazio di via Bezzi mira a ospitare le grandi idee e favorire la narrazione dell’artigianato. «Non un negozio, ma uno spazio privato che vuole essere il negozio
di tutti e in modo particolare di chi non ha negozio»
è stato detto.
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
inaugurazioni
Non si punta alla vendita, ma alla promozione, a
comunicare cioè le tante storie operose che caratterizzano l’artigianato del Trentino e non solo.
Empty (in inglese “vuoto”) è stato pensato come
una vetrina per quegli artigiani coraggiosi che innovano e nonostante la crisi portano avanti l’impresa
con storie di genialità quotidiana.
È un’iniziativa privata, che ha recuperato un angolo di città vuoto e in disuso da anni, in via Bezzi 34,
ristrutturato da 10 imprese artigiane tutte trentine
con il coordinamento dell’arch. Flavio Galvagni e
con soluzioni tecnologiche fortemente innovative
considerato il volume ridottissimo. Lo spazio ha investito nella luce, il soffitto è in tessuto luminoso e
vuole riempirsi del contenuto degli artigiani (ma anche degli artisti) con esposizioni temporanee, dal tessuto, al legno, dal vetro ai metalli,
dal design alla moda sartoriale, dagli arredi alla luce.
Parole di plauso per l’iniziativa
sono venute dal Presidente De Laurentis che ha fatto notare la realtà
cospicua dell’artigianato in terra
trentina. «Supera quella dell’industria, conta 13mila addetti e ha punte di grande eccellenza. Tanto per
dire: Bill Gates ha in casa propria un
albero di ferro battuto che è stato
realizzato da una ditta della Val di
Non» ha detto De Laurentis.
Nell’evidenziare i punti di forza
del settore (la grande tenacia, l’operosità, la genialità espressa dagli artigiani pur in questo momento di
grande crisi), De Laurentis con franchezza ne ha sottolineato anche la
debolezza.
«È vero, noi siamo talmente concentrati sul lavoro che abbiamo poco tempo per promuoverci, per far
parlare di noi, quindi ben vengano iniziative come
questa». Ed Empty farà soprattutto comunicazione
dell’artigianato. Se la vendita ci sarà, sarà dell’artigiano espositore.
L’inaugurazione (lo scorso 30 gennaio) è solo il primo di altri eventi.
Nel prestigioso vocabolario del Petrocchi, stampato dai fratelli Treves nel 1909, la parola arcaica artista
corrisponde a quella (moderna per l’epoca) di... artigiano: colui che pratica e maneggia l’arte e vi aggiunge il proprio “genius”.
Insomma: la parola artigiano sarebbe la quintessenza della parola artista, mentre oggi la lingua contemporanea attribuisce alla parola artigiano una valenza
impercettibilmente inferiore, e comunque derivata da
arte. Prima verrebbe l’arte, poi l’artigiano. In realtà sarebbe l’inverso, basterà ricordare che gli artisti rinascimentali crebbero tutti nelle botteghe artigiane.
Ma quali spazi di divulgazione e promozione ha
oggi l’artigianato? Assai pochi.
Esclusa la bottega dove l’artigiano crea e si dibatte
alle prese con miriadi di problemi quotidiani (il fisco,
la crisi, l’essere troppo piccoli per un mercato globale,
il proliferare dei centri commerciali), lo spazio per incontrare il genio artigiano si è notevolmente ridotto. Al
tempo stesso l’artigiano ha poco tempo per promuoversi, ha solo quello per lavorare e la promozione è
spesso vista come accessorio costoso se non proibitivo.
Ma se un oggetto non è divulgato non esiste: non basta
saper fare, bisogna far sapere.
Empty vuol far proprio questo:
dare visibilità a realtà che esprimono eccellenza e capacità di innovare. Agli artigiani “coraggiosi” che
nonostante le difficoltà del mercato
– con mente e mani – sono attivi e
portano avanti la loro impresa con
grinta e fiducia. E non è un caso se
lo spazio ha scelto come mascotte
un piccolo toro rosa e a fiori a comunicare potenza e allegria, forza e
creatività, energia e fantasia.
Empty rappresenta anche una
sfida: dare spazio nella città del
Mart al manufatto d’arte, riportando l’attenzione sul capitale umano,
sul genio, la tenacia che oggi viene
espressa da molte imprese artigiane.
Artisti compresi. L’iniziativa si avvale della collaborazione
della testata online giornale
“SENTIRE” www.giornalesentire.it
Dal 15 febbraio 2015 la ditta vetri d’arte di TOMANIN SANDRO & F.lli di San Bellino (Rovigo), che porterà a Rovereto
sculture in vetro, lampade artigianali, quadri con soggetto a vetro scolpito e retroilluminato, manufatti che hanno fatto
tesoro di una tecnica antica e dell’innovazione contemporanea.
Tutte le info nel profilo di Fb di Empty, il cubo delle idee https://it-it.facebook.com/Emptycubodelleidee
10 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
Imparare
lavorando
Via libera al modello duale
nella formazione professionale.
di Stefano Frigo
A
vvicinare sempre di più la scuola al mondo
del lavoro, accrescendo la competitività dei
giovani trentini ma di riflesso anche del sistema territoriale nel suo complesso: questo il senso della
delibera approvata oggi dalla Giunta provinciale – su
proposta del Presidente Ugo Rossi e del Vicepresidente
e assessore al lavoro Alessandro Olivi – che introduce
importanti novità nel sistema della formazione professionale, in particolare rendendo operativo il cosiddetto “modello duale”. Il nuovo approccio, che non annulla ma si affianca alla formazione in aula a tempo
pieno, può essere sintetizzato con lo slogan: “imparare
formazione professionale
lavorando”. Cuore della proposta è una formazione
svolta in parte in un contesto aziendale, dove il giovane, con la qualifica di apprendista, può acquisire le
competenze lavorative, tecnologiche e culturali necessarie al mondo del lavoro, alternata con la formazione
nell’aula dell’istituto professionale.
La formazione professionale in Trentino si può
svolgere in due modalità: formazione a tempio pieno
presso gli istituti provinciali e paritari, che offrono
percorsi triennali e quadriennali ed eventualmente
un anno integrativo per il conseguimento della maturità professionale, oppure – è questa la novità –
con il sistema duale, dove la formazione avviene
sia a scuola (360 ore annue) che in azienda (100 ore
annue di formazione aziendale) dove il ragazzo è
assunto con un contratto di apprendistato.
La formazione in apprendistato riguarderà tutte le figure previste nel repertorio provinciale delle
figure professionali di riferimento dei percorsi di
qualifica e di diploma professionali: professioni
comprese nei settori del commercio e dei servizi,
dell’artigianato (anche artistico), dell’industria,
della ristorazione e dell’agricoltura.
Nei primi due anni la formazione duale sarà finanziata attraverso “Garanzia giovani” (circa 7mila euro
per ogni singolo percorso).
Un’offerta formativa sempre più in linea con le esigenze del tessuto produttivo locale, insomma, quella
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
formazione professionale
che si va delineando, e che coniuga l’insegnamento
“frontale”, in aula, con i tempi e le modalità del contratto di apprendistato. Per accedere al percorso duale – parte a scuola e parte in azienda – la famiglia del
giovane fra i 15 e i 25 anni che non intende proseguire con un percorso tradizionale di formazione
professionale e che ha conseguito almeno la licenza
di scuola media può rivolgersi a un istituto di formazione. Se il giovane è già in possesso di una proposta
di lavoro con contratto di apprendistato, verrà inserito nel percorso formativo che prevede anche la frequenza scolastica; altrimenti, sarà l’istituto di formazione professionale a farsi parte attiva per cercare
una collocazione del giovane, come apprendista, nel
mercato del lavoro.
Quali i vantaggi per l’azienda? Innanzitutto, attraverso questo contratto a forma mista (lavoro/studio),
che prevederà una retribuzione commisurata al tempo
effettivamente trascorso dall’apprendista in azienda,
essa può ottenere delle agevolazioni contributive e fiscali. Ma naturalmente il vantaggio sta soprattutto nel
fatto che in questo modo le competenze che l’apprendista via via acquisisce sono fortemente adattate a quelle dell’azienda stessa. Infine, l’aspettativa è che attraverso il sistema duale si allacci una forte partnership fra
impresa e istituto professionale, che può crescere e consolidarsi nel tempo. Nei primi due anni la formazione
duale sarà finanziata attraverso “Garanzia giovani”.
La formazione professionale si rinnova
In questi mesi si è lavorato per costruire anche in
Trentino un sistema scolastico e formativo al tempo
stesso unitario e “duale” con l’obiettivo di permettere
il conseguimento dei titoli della formazione professionale (qualifica e diploma) sia attraverso percorsi di formazione a tempo pieno presso gli Istituti di formazione
professionale provinciali e paritari che offrono percorsi
triennali e quadriennali, ed eventualmente un anno
integrativo per il conseguimento della maturità professionale, sia attraverso contratti di apprendistato che
permettono lo sviluppo di un percorso formativo sia in
azienda che presso la scuola professionale.
1/2
La delibera approvata oggi si inserisce in un percorso iniziato lo scorso maggio, che si è articolato in
diverse tappe, in sintesi:
• approvazione dell’atto di indirizzo stralcio per lo
sviluppo della filiera scuola-formazione-lavoro
(maggio 2014);
• inclusione delle iniziative per l’avvio dell’apprendistato fra le misure finanziate sul Piano di attuazione
per l’occupazione giovanile della Provincia Autonoma di Trento “Garanzia giovani” (maggio 2014);
• revisione del Protocollo d’intesa tra la Provincia Autonoma di Trento e le Parti sociali in materia di apprendistato per la qualifica e per il diploma professionale (settembre 2011).
Le linee di indirizzo approvate oggi stabiliscono le
procedure operative per definire il piano formativo
del percorso duale di ciascun ragazzo, i criteri per il riconoscimento di crediti pregressi, l’organizzazione
dell’attività di monitoraggio, i metodi di valutazione
e le regole per il conseguimento del titolo.
Il rapporto di apprendistato, come noto, è regolamentato da leggi, nonché da contratti collettivi e settoriali in essere tra le Associazioni dei datori di lavoro
e i sindacati dei lavoratori.
L’apprendistato tradizionale dura tre oppure quattro anni, salvo riconoscimento di crediti pregressi da
parte dell’istituzione formativa. La sua durata viene
concordata nel contratto di apprendistato che il datore di lavoro stipula con l’apprendista, tenendo conto
del piano formativo individuale allegato al contratto
sottoscritto da istituzione formativa e azienda prima
dell’avvio del rapporto di lavoro.
La durata massima dell’apprendistato non può comunque superare quella stabilita nel contratto collettivo o in quello del settore interessato. Per ogni professione oggetto di apprendistato vengono predisposti
un percorso formativo aziendale e un piano di apprendimento formativo entrambi coerenti con le
competenze previste per la specifica figura professionale. L’apprendistato si conclude con un esame finale
per il conseguimento del titolo. NOTE DI VIAGGIO
di GIANLUCA ORTOLANI, PROMOTER
CHI È “RIZZI CARLO”
FALEGNAMERIA
COSTRUZIONE SCALE
Via G. Mazzini, 21
Alta Val di Non / Fondo
Per lui una scala è un valore che deve
durare nel tempo, frutto di anni
di esperienza, di ricerca e di abilità artigiana. Ogni
manufatto diventa un’opera d’arte progettata e
costruita nel rispetto degli uomini e dell’ambiente.
12 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
Il suo hobby APICOLTURA
Racconta: Laboriosità, dolcezza, meraviglia, sono solo alcune
delle parole con le quali posso descrivere le api, la mia passione
fin da quando ero piccolo. Ricordo quando portai a casa le mie prime
due famiglie di api. Rimasi letteralmente stupefatto davanti
a quel mondo fantastico e cominciai subito a fare le prime
esperienze. Imparai anche quanto fossero dolorose le punture
delle api, ma certamente allevare le api senza essere punti credo
sia quasi impossibile.
Ringrazio Carlo per averci raccontato momenti di questa sua
emozionante passione.
associazione
anap
Eurispes
Rapporto Italia 2015
Italia: Burocrazia, il “Grande Fardello”
È stato presentato di recente il Rapporto Italia 2015 dell’Eurispes che
evidenzia come il “Grande Fardello”, ovvero Burocrazia e Fisco, sia il vero
gancio che trattiene l’Italia.
«U
n freno alla fuoriuscita del Paese dalla
crisi che lo attanaglia e alla ripresa di
un’economia che potrebbe contare
sull’enorme potenzialità della quale dispone ancora
l’Italia. Una potenza inespressa, imbrigliata e condizionata da un sistema di regole e vincoli soffocanti».
L’indagine dell’Eurispes, alla base del Rapporto, ha
toccato le tematiche e i fenomeni correlati a ciascuna
delle sezioni che lo compongono, i quali hanno stimolato il più recente dibattito e l’interesse dell’opinione pubblica. In particolare, hanno partecipato e
contribuito a delineare il quadro degli orientamenti
presenti nella compagine della nostra società 1.042
cittadini. La rilevazione è stata effettuata nel periodo
tra il 15 dicembre 2013 e il 5 gennaio 2015.
Ecco alcuni risultati dell’indagine:
Sindrome del day by day: peggiora la situazione
delle famiglie, difficoltà a pagare mutui, affitto,
trasporti e cure mediche
In piena “sindrome del day by day” gli italiani resistono ai contraccolpi della crisi e alle difficoltà economiche vivendo alla giornata. La condizione economica delle famiglie è peggiorata nel 76,7% dei casi.
Con un aumento di 16,4 punti percentuali rispetto
al 2014, quest’anno il numero di quanti non riescono
ad arrivare alla fine del mese con le proprie entrate si
attesta al 47,2%. Moltissimi sono costretti a usare i
propri risparmi per far quadrare i conti: il 62,8% (in
forte aumento rispetto al 51,8% di un anno fa).
I costi per l’abitazione costituiscono un serio problema economico: Il 73,1% di chi ha contratto un
mutuo per l’acquisto della casa ha difficoltà a pagare
le rate, così come il 69,6% di chi è in affitto non riesce
a pagare regolarmente il canone.
Oltre un terzo del campione (34,4%) ha difficoltà
a pagare le spese per i trasporti, mentre un preoccupante 40,9% non ce la fa ad affrontare il costo delle
spese mediche. Riuscire a risparmiare qualcosa in futuro è un miraggio per 8 italiani su 10.
14 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
Comprare casa, coprire debiti, pagare cerimonie
e cure mediche: 1 italiano su 3 ha chiesto prestiti
negli ultimi 3 anni
Un italiano su tre (33,3%) ha chiesto un prestito
bancario nel corso degli ultimi tre anni, che nel 7%
dei casi è stato negato. I prestiti vengono contratti soprattutto per l’acquisto dell’abitazione (42%), ma anche per far fronte alla necessità di pagare debiti accumulati (29,3%), saldare prestiti contratti con altre
banche/finanziarie (23,9%), affrontare le spese per cerimonie (23,3%) e per le cure mediche (23,3%).
Peggiora la situazione economica del Paese
nell’ultimo anno secondo 9 italiani su 10.
Il 55,7% non crede nella ripresa
Se il presente è incerto, il futuro non è roseo.
Quasi 9 italiani su 10 (88,1%) ritengono che la situazione economica del nostro Paese sia peggiorata nel
corso dell’ultimo anno e i pessimisti su una ripresa
nel corso di quest’anno continuano ad aumentare
(+10,1%: 55,7%, erano il 45,6% nel 2014). Circa un
terzo del campione (33,9%) pensa invece che la situazione resterà stabile (36,4% le risposte raccolte lo
scorso anno). Sono ben pochi, infine, gli ottimisti:
solo per il 4,6% la situazione migliorerà contro
l’8,2% di chi lo scorso anno manifestava sicurezza in
questo senso.
Aumentano gli italiani che andrebbero
a vivere all’estero (45,4%; +4,8%), soprattutto
per lavorare (32,1%)
Quasi il 45,4% degli italiani si traferirebbe all’estero, un dato in aumento rispetto alle precedenti indagini (40,6% nel 2011 e 37,8% nel 2006). I più propensi ad andare a vivere in un altro Paese sono gli
studenti (quasi il 65%). Anche la maggioranza di coloro che sono in cerca di una nuova occupazione
(59,8%) e la gran parte di chi è alla ricerca del primo
impiego (52,7%) si dicono pronti a mettersi in gioco
andando all’estero. La ricerca di maggiori opportunità
di lavoro (32,1%) è la motivazione più sentita per la
associazione
quale si è disposti a cambiare vita e Paese. La seconda
ragione è quella che vede nell’espatrio più opportunità per i figli (12,2%), seguita dalla ricerca di maggiori garanzie sul futuro (9,6%).
Il lavoro: difficoltà nella gestione del tempo
e nella conciliazione, incertezza per il futuro
e difficoltà economiche
Chi ha un lavoro lamenta soprattutto poco tempo
per se stesso (68,1%) e difficoltà di conciliare lavoro e
famiglia (52,4%).
Oltre la metà dei lavoratori (57,7%) non si sente in
grado di fare progetti per il futuro, dato comunque
lievemente migliore al 63,4% registrato dalla precedente inchiesta dell’Eurispes. Una lieve tendenza al
miglioramento si presenta anche in relazione alla
possibilità di sostenere spese importanti: dal 66,1%
del 2014 al 57% del 2015.
Aumenta invece il numero di quanti indicano la
necessità di cercare una nuova occupazione: il 32,6%
(22,4% nel 2014).
In parallelo cresce (+8) il numero di chi non si sente in grado di dare garanzie alla propria famiglia con
il proprio lavoro fino a quota 64,7%. Deve ricorrere
all’aiuto della propria famiglia (genitori, parenti) il
28% di chi lavora. Pur avendo un’occupazione, il
55,6% dei lavoratori ammette di avere difficoltà ad arrivare a fine mese.
anap
Potere d’acquisto eroso per 7 famiglie su 10.
Si taglia su tutto, rivolgendosi più spesso a punti
vendita economici per cibo e abbigliamento.
Auto, animali domestici, babysitter o un aiuto
in casa sono diventati un lusso. Aumentano
le rateizzazioni per sostenere le cure mediche
(46,7%, +24,3%).
L’erosione del proprio potere d’acquisto è ormai
un dato di fatto per 7 italiani su 10 (71,5%) che hanno
visto nell’ultimo anno diminuire nettamente o in
parte la capacità di affrontare le spese con le proprie
entrate.
A mutare non sono solo i modelli di consumo che
si esprimono con la contrazione degli acquisti indirizzati al superfluo (tempo libero, pasti fuori casa, parrucchiere, estetista ecc.), ma anche i modelli di acquisto (e-commerce e mercato dell’usato).
Ci si rivolge più spesso a punti vendita economici
come grandi magazzini, mercatini, outlet (lo fa
l’84,5% contro il 75,3% dello scorso anno) e si rimandano gli acquisti ai saldi (l’88,2% vs l’82,9%).
L’81,7% cambia marca di un prodotto alimentare
se più conveniente (+5,8). È aumentata di ben 13
punti la percentuale di chi si è rivolto ai discount
(70,9%) per la spesa alimentare. I tagli si riflettono anche sugli articoli tecnologici, l’80,1% (+8,5), quelle
per la benzina, con un maggiore utilizzo dei mezzi
pubblici (41,6%), quelle dedicate agli animali dome-
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
anap
stici (49,5%), per la babysitter (53,5%) e per i collaboratori domestici (60,8%).
Il 44,2% dei consumatori fa sempre più riferimento al mercato dell’usato (+18,3%), il 48,8% (+4,8) ha
dichiarato di aver effettuato acquisti online per ottenere sconti e aderire a offerte speciali.
Il dato sui tagli sulle spese mediche (32,3%) va di
pari passo con l’aumento delle rateizzazioni per coprire i costi per curarsi (46,7%, +24,3%).
Volontariato: tasso di consensi al 78,8%
Vanno oltre il 50% di consensi il volontariato
(78,8%, +4,3%), la Protezione Civile (70%, +11,8%),
la Scuola (62,1%, +8,5%), le associazioni dei consumatori (55,2%, -1,4%). Si attestano su percentuali che
non superano il 40% la Pubblica amministrazione
(39,1%, +18,1%), le associazioni di imprenditori
(34,2%, -4,9%), i sindacati (33,9%, +14,7%), le confessioni religiose non cattoliche (18,4%, -4,7%) e i
partiti (15,1%, +8,6%).
Iperconnessi: il 67% si è ormai dotato di uno
smartphone. Online si fanno anche acquisti
(59,9%) e si controlla conto bancario (53%).
Praticamente tutti hanno un profilo su Facebook
(95,7%), dove però il 43,1% ha sentito violata
la propria privacy
Secondo le rilevazioni Eurispes 2015, l’apparecchiatura tecnologica più diffusa nelle famiglie italiane risulta essere lo smartphone (67%). La diffusione
dei telefoni cellulari collegati a Internet batte dunque, seppure di poco, quella dei computer portatili
(64,4%), dei computer fissi (62,7%), dei lettori dvd
(62,6%). Circa un terzo del campione afferma di possedere un tablet/ipad (36,8%), l’abbonamento alla
ANAP
Reddito minimo a più velocità
in Ue. Studio dell’Eapn:
«Misura fondamentale»
«Fondamentale istituire a livello europeo una misura
universale di reddito minimo per coloro che si trovano
nella condizione di non poter lavorare, che hanno
un reddito che non permette di vivere una vita dignitosa,
che hanno perso i benefici degli ammortizzatori sociali
o non hanno raggiunto l’età pensionabile». È quanto chiede
lo European Anti Poverty Network (Eapn) che in questi
giorni ha portato a termine un biennio di studio sul reddito
minimo nel vecchio continente. Una ricerca finanziata dalla
Commissione europea e che ha coinvolto tra il 2013
e il 2014 trenta reti territoriali presenti in altrettanti Paesi
europei. A lanciare l’appello Nicoletta Teodosi del
Collegamento italiano di lotta alla povertà (Cilap), membro
italiano del network europeo che in una nota riassume
i principali risultati dello studio.
16 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
Tv a pagamento (36%), una smart tv (33,3%), un lettore mp3/ipod (30,7%), una consolle per videogiochi
(Playstation/PSP/Xbox/Wii) (29,1%). Solo l’11,3% ha
un e-book.
In quale modo si usa il telefonino? Chiaramente per
chiamare ed essere chiamati (99,5%) e inviare e ricevere sms (88%). Molto diffusa è anche l’abitudine di
fare foto/filmati (65,3%), inviare/ricevere foto/video
(64,1%), navigare su Internet (61,2%), comunicare
tramite WhatsApp e altre applicazioni di messaggistica (60,6%). La metà degli intervistati usa le applicazioni. Riferisce di usare i Social Network (Facebook, Twitter ecc.) tramite smartphone il 41,8% del
campione. Il 40,2% usa il telefonino anche per lavorare, il 34,2% ascolta la musica, quasi un terzo
(31,1%) gioca.
Invece Internet viene impiegato soprattutto per
cercare informazioni di interesse personale (98,4%)
e inviare e ricevere e-mail (88,2%) e dalla larga maggioranza per guardare filmati su YouTube (64,6%) e
utilizzare Social Network (60%).
Sono ormai la maggioranza di chi naviga coloro
che fanno acquisti online (59,9%) e controllano il
proprio conto bancario (53%). Il 48,5% scarica musica/film/giochi/video.
La quasi totalità del campione (95,7%) è attiva su
Facebook. In molti anche su Twitter (43,2%), Google+ (40,1%), Instagram (34,2%), e Linkedin (20,9%).
Ben il 43,1% di chi ha un profilo su Facebook afferma
di aver sentito violata la propria privacy perché qualcuno ha pubblicato online foto in cui era presente;
il 15,5% ha provato questa sensazione vedendo pubblicato un video in cui era presente; il 14,3% ha sentito violare la propria privacy da frasi pubblicate online che rivelavano suoi fatti personali. Su 30 Paesi europei osservati durante il progetto Emin
(European Minimum Income Schemes – Misure per
un reddito minimo europeo), aggiunge Teodosi,
28 hanno misure di reddito minimo corrispondenti alla
definizione usata dal programma e riconosciuta dal
Parlamento europeo e dalla Commissione.
«Invece Italia e Grecia non hanno una misura specifica
corrispondente – aggiunge Teodosi –, anche se nel caso
italiano vi sono state sperimentazioni nazionali (1997), e
vi sono attualmente strumenti economici quali le social
card (2008 e 2013), ma non equiparabili al Reddito
minimo europeisticamente inteso. Alcune Regioni,
a seguito della Riforma del Titolo V della Costituzione,
hanno emanato negli anni normative in favore
di un supporto al reddito, facendo emergere ancora
di più la macchia di leopardo del sistema italiano».
Mentre in Italia si aspettano buone notizie
sull’allargamento della sperimentazione del Sia,
il sostegno per l’inclusione attiva (nato dalla
sperimentazione della nuova social card), in Grecia
qualcosa si sta muovendo, anche se si parla sempre
e solo di sperimentazioni. «In Grecia nel 2014 il governo
associazione
Senior e over 50: ecco il nuovo
mercato “che compra”
Il fenomeno dell’invecchiamento attivo della
popolazione offre alle industrie la possibilità di
indirizzarsi verso un mercato completamente nuovo,
con forte potere d’acquisto: il loro potere di spesa è
maggiore rispetto al target che più frequentemente
viene preso in esame (quello tra 18-39 anni).
A tal proposito infatti è utile prendere in
considerazione il recente studio americano
“The Silver Dollar”, nel quale si stima che gli over 50
rappresentino negli Stati Uniti quasi il 60 per cento
del totale dei consumatori, e il 50% nel Regno Unito.
Alcune aziende di respiro internazionale hanno già
compreso e adattato il proprio business in linea
con le potenzialità del target senior, ad esempio
Sanjeev Sanyal , global strategist di Deutsche Bank,
ha evidenziato che il mercato dei beni di consumo
costosi – automobili, orologi, attrezzature sportive –
è dominato dagli adulti più anziani.
Sanyal ha poi aggiunto che «Il nostro modo
di pensare l’invecchiamento sta cambiando. Nell’arco
di una generazione dovremo sbarazzarci dell’idea
di andare in pensione. Il settantenne dovrebbe essere
qualcuno che va in ufficio ogni giorno».
Le aziende si stanno preparando per la nuova ondata
di consumatori anziani dai promotori immobiliari,
ai costruttori, dalle aziende di tecnologia, alle società
di servizi finanziari fino all’industria farmaceutica,
ha annunciato l’introduzione di un reddito sociale
garantito – aggiunge Teodosi –, con una sperimentazione
di sei mesi, al termine della quale la misura dovrebbe
essere estesa in tutto il territorio nazionale».
Dallo studio condotto in questi due anni, intanto,
emerge un reddito minimo a diverse velocità nel
panorama europeo. Se la forma di reddito minimo più
diffusa (presente in Germania, Francia e in altri Paesi)
è rivolta a «tutti coloro che hanno insufficienti strumenti
per sostenersi», non mancano forme che prevedono
una ridotta copertura dell’indigenza o sistemi complessi
e spesso categoriali. «Le condizioni di eleggibilità
– spiega Teodosi –, la possibilità cioè di essere
considerati possibili beneficiari di una misura di reddito
minimo, sono legate alla quantità di risorse finanziarie
messe a disposizione dai governi, all’età del beneficiario,
alla nazionalità e alla residenza. La condizionalità è legata
alla volontà di accettare un lavoro. La crisi economica
ha ulteriormente accentuato questo obbligo, pur
in carenza di lavoro o di trovare un lavoro retribuito
decentemente». Nel contesto europeo, spiega lo studio,
i Paesi più “generosi” (riguardo al sostegno) sono
anap
l’obiettivo è quello di proporre offerte “al mercato
che compra”.
Anche Stephen Johnston, co-fondatore di Aging 2.0,
la rete di progettazione e design tecnologico per la
produzione di oggetti utili all’aumento della qualità
della vita per persone in difficoltà, ha inoltre aggiunto
che «I prodotti non hanno più nomi e forme obsolete
e noiose, anche il design vuole essere senza tempo,
moderno e adattabile a tutte le età».
Sono le persone di età compresa tra 50 e 64
a spendere di più di tutti, ogni settimana per cibo,
alcool, divertimenti, ristoranti, alberghi e molto altro,
a differenza dei più “parsimoniosi” cittadini
(americani e britannici) tra i 30 e 49 anni.
Il motivo principale, appunto, deriva dal fatto che
le persone stanno vivendo il periodo senior con una
salute nettamente migliore rispetto alla generazione
precedente, e con desideri di spesa differenti dai loro
genitori.
A tal proposito Stephen Bond, co-direttore del
Demographic Users’ Group of large UK retailers edex
dirigente della fortunata catena di negozi Marks and
Spencer, sostiene che i senior non sono più disposti
ad adottare un abbigliamento tradizionale
“da anziani”, ma vogliono vestire alla moda.
Bond ha ricordato inoltre un’indagine di mercato
che condusse sulle donne senior, in particolar modo
gli rimase impressa una signora, pronta a partire
per il primo festival rock di Glastonbury: «Nella sua
mente, lei è ancora la stessa persona. Quando ti vedi
con i tuoi stessi occhi, guardi la stessa persona
di sempre».
Danimarca e Islanda, subito dopo ci sono Austria,
Belgio, Irlanda, Lituania, Lussemburgo, Macedonia e
Olanda. A un livello medio-basso di generosità troviamo
Paesi come Cipro, Germania, Spagna, Finlandia, Francia,
Malta, Norvegia, Portogallo, Gran Bretagna. Bassi livelli
di generosità sono stati trovati in Paesi come
Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Romania e Svezia.
Ancora peggio per Bulgaria, Lettonia, Polonia e
Slovacchia.
Intanto, secondo Teodosi, si sta costruendo un
«consenso europeo intorno al reddito minimo, a partire
dalle Raccomandazione del Consiglio (Capi di Stato
e di governo) del 1992 – spiega –, in cui veniva stabilito
il diritto di base di una persona ad avere risorse
e assistenza sociale sufficiente a vivere in dignità.
Nel 2008, la Commissione ha emanato la
Raccomandazione sull’Inclusione Attiva, avallata dal
Consiglio, che prevedeva tre assi, tra cui il reddito
minimo adeguato. Purtroppo, però, ancora nel 2013 solo
sette Stati membri avevano fatto progressi relativamente
alla implementazione della strategia per l’inclusione
attiva, e tra questi non risulta esservi l’Italia».
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
l’Artigianato
17
associazione
annuario
Annuario del Comune
Trento più vecchia
e con più crimini
L’annuario statistico 2013 del
Comune di Trento mostra una
realtà cittadina in lieve ma
costante mutazione, con
l’emersione di fenomeni sociali
allarmanti e il consolidamento
di alcuni elementi positivi già
manifestatisi negli ultimi cinque
anni.
capoluogo, permettendo di comprenderne le trasformazioni e le dinamiche evolutive. Tra queste, si evidenzia con chiarezza una stagnazione demografica
che si protrae da ormai un paio d’anni e che, già a partire dal 2014, potrebbe portare a un saldo negativo
dell’indice di crescita. «L’annuario – ha precisato l’Assessore alle attività economiche Fabiano Condini –
permette all’amministrazione di interpretare i cambiamenti e programmare gli interventi futuri».
Andamento demografico
di Stefano Frigo
F
lessione demografica, aumento significativo
dei procedimenti giudiziari e degli incidenti
automobilistici e calo dell’attrattività delle
strutture sanitarie e dei trasporti pubblici urbani. Ma
anche incremento del turismo e dell’offerta culturale, diminuzione netta della produzione di rifiuti indifferenziati e dei consumi di combustibili non rinnovabili. L’annuario statistico 2013 del Comune di
Trento mostra una realtà cittadina in lieve ma costante mutazione, con l’emersione di fenomeni sociali allarmanti (quali la criminalità o l’invecchiamento della popolazione) e il consolidamento di
alcuni elementi positivi già manifestatisi negli ultimi
cinque anni.
La pubblicazione, che riunisce i dati relativi allo
scorso anno, restituisce una fotografia dettagliata della situazione socio-economica e amministrativa del
2/2 NOTE
Per la prima volta in vent’anni, gli abitanti di Trento tendono a diminuire. Da un dato parziale, aggiornato al 31 ottobre 2014, si evince infatti che la popolazione si attesta a quota 117.239, con calo rispetto
all’anno precedente di circa 46 unità. Al contempo
cresce l’età media dei cittadini, di poco superiore ai
43,6 anni, e il numero degli ultrasessantacinquenni,
arrivati a superare il 21% degli abitanti totali. Alla
flessione ha contribuito il calo degli stranieri residenti, la cui incidenza complessiva è passata nel 2013
dall’11,7 all’11,6%. Nel corso dello stesso anno, comunque, il saldo tra nascite e decessi è rimasto positivo, e le nuove registrazioni all’anagrafe hanno superato di gran lunga le cancellazioni (5.191 nuovi nati
a fronte di 3.394 scomparse).
Pur con un indice di crescita ridotto (+0,3%), anche
la famiglia mantiene un trend positivo, e sono stati registrati 137 nuovi nuclei. Tuttavia, mentre il numero di
componenti medio è costante dal 2006 (2,2 persone
DI VIAGGIO
di GIANLUCA ORTOLANI, PROMOTER
CHI È “SUSAT MICHELA”
SARTA
Via Fornai, 26
Mezzocorona
“ARTISTI SI NASCE, SARTI SI DIVENTA”
Tutti possono fare formazione, ma pochi
riescono a raggiungere qualità e stile.
... obiettivo raggiunto dalla nostra sarta
Michela
18 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
La tradizione artigianale è custodita nelle preziose mani delle
sarte che lavorano i preziosi tessuti e personalizzano i capi
per ogni richiesta. Queste regole di artigianalità e la passione
da anni caratterizzano l’arte di Michela, che disegna abiti
da sposa, nel rispetto della tradizione e delle esigenze moderne;
dagli antichi pizzi emerge una nuova, moderna eleganza
per una clientela attenta alla cura dei dettagli e alla ricerca
di un prodotto di qualità.
… a tutti un abito che sia cornice di momenti perfetti.
associazione
per nucleo), l’aumento più significativo ha riguardato
le famiglie unipersonali, al 39% del totale.
Giustizia
L’anno passato è aumentato del 10% il numero dei
delitti commessi all’interno dei confini comunali, arrivando a quota 6.304. Il reato maggiormente perpetrato
è il furto, la cui incidenza sul totale è del 56% (3.500 circa, quasi 10 al giorno), seguono i danneggiamenti, le
truffe informatiche. In forte crescita rispetto al 2012 sono anche i reati connessi alla produzione e al traffico di
stupefacenti (+57%), mentre diminuiscono le denunce
per minacce, lesioni dolose e ingiurie. Gli stranieri costituiscono il 40% delle persone denunciate.
In generale, il Comune di Trento rimane quello
con il più alto tasso di criminalità della provincia. Secondo quanto affermato dallo stesso Condini, più del
20% dei reati commessi sul territorio trentino avviene
in città.
Attività ricreative, turismo e imprenditoria
Grazie all’inaugurazione del nuovo Museo della
Scienza, lo scorso anno la città ha beneficiato di una
forte crescita degli arrivi. I visitatori dei musei cittadini sono stati 472mila, con un incremento del 92,2%
rispetto all’anno precedente. Il cosiddetto “effetto
Muse” ha avuto effetti positivi sulle permanenze nelle
strutture alberghiere della città (+10%) e del Monte
Bondone (+14%). Inoltre, sono aumentate considerevolmente le manifestazioni offerte alla cittadinanza e
gli spettacoli. Più di 7 milioni e 824mila euro sono
stati in effetti spesi dal pubblico per assistere a eventi
di carattere culturale.
Dal punto di vista economico, si è visto anche un
leggero aumento del numero delle aziende, in particolare del commercio fisso (+0,7%) e degli esercizi
pubblici (+2,5%).
annuario
STUDI
Calo degli infortuni del 13%
nell’artigianato, meglio del calo
nel totale imprese (-8,3%)
Nel 2013 gli infortuni sul lavoro denunciati dalle
imprese non agricole scendono dell’8,3%,
pari a 48.428 casi in meno su base annua, con
l’artigianato che mostra un calo più accentuato pari
al 13,0%, pari a 10.229 casi in meno.
La comparazione tra i principali Paesi dell’Eurozona
relativa al tasso standardizzato di incidenza
infortunistica delle imprese di Eurostat evidenzia che
nel 2012 l’Italia presenta l’incidenza infortunistica più
bassa: 1.717 infortuni ogni 100.000 occupati, valore
sensibilmente inferiore rispetto a quello di Germania
(2.630), Francia (2.695) e Spagna (2.953).
Dal 2008 i due cicli recessivi hanno influito sulla
riduzione degli infortuni. Tenuto conto delle forti
oscillazioni nelle ore lavorate per l’utilizzo degli
ammortizzatori sociali, quali la Cassa Integrazione
Guadagni, l’analisi dell’Ufficio Studi Confartigianato
ha esaminato l’incidentalità correggendo il numero
dei dipendenti potenzialmente esposti in funzione
dei dipendenti in Cig a zero ore, il “tiraggio”
della Cig e l’orario medio di lavoro. Sulla base di tale
procedimento, si conferma la riduzione dell’incidenza
degli infortuni nelle imprese sui corrispondenti
occupati stimati effettivamente in attività nel periodo
analizzato: tra il 2008 e il 2013, infatti, tale incidenza
è diminuita del 28,1%.
Dinamica degli infortuni totali denunciati nel totale imprese
non agricole e nelle imprese artigiane
[Anni 2009-2013. Indice 2009=100
- Elaborazioni Ufficio Studi
Confartigianato su dati Inail]
105,0
100,0
98,3
100,0
95,0
91,8
94,1
90,0
85,0
83,0
85,4
80,0
Sanità
A fronte di una significativa riorganizzazione del
servizio ospedaliero cittadino, che ha portato a una diminuzione dei posti letto destinati alla degenza, è stato
registrato un leggero aumento della mobilità passiva a
fronte di un calo di quella attiva. Di fatto, si fanno numerosi (2.317) i trentini che preferiscono curarsi in altre regioni d’Italia, mentre decrescono quelli che si spostano verso Trento per le cure (-4,2%).
Trasporti e ambiente
Allo scorso 31 dicembre i veicoli immatricolati a
Trento risultavano essere complessivamente 191.726.
L’incremento rispetto al 2012 è stato minimo (1,1%),
76,1
75,0
74,3
70,0
65,0
64,6
60,0
55,0
2009
Totale imprese
2010
2011
2012
2013
di cui: artigianato
ma sembra aver comportato un’inversione di tendenza in relazione agli incidenti. In un solo anno, infatti,
i sinistri stradali sono cresciuti del 21,9%, mentre gli
infortuni delle persone coinvolte del 19,3%. Inoltre,
nel 2013 sono diminuiti anche gli utilizzatori del trasporto pubblico urbano del 3,7%. Positivi, invece, i risultati della differenziata arrivata al 74,7% del totale
dei rifiuti prodotti. Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
l’Artigianato 19
associazione
expo 2015
Tutti al fuori
di Veronica Costa
LE OCCASIONI DI BUSINESS
PER LE IMPRESE ARTIGIANE
AL FUORI EXPO 2015
Expo 2015 e la città di Milano nei sei mesi di Expo
2015 si stanno sempre più configurando come una
vetrina imperdibile per le nostre imprese artigiane, riconosciute in tutto il mondo per la qualità produttiva.
In Expo 2015 non esistono però le condizioni per
promuovere adeguatamente le imprese. Pertanto Confartigianato ha deciso di creare dei contesti favorevoli
affinché il Made in Italy possa essere effettivamente promosso, consolidato e internazionalizzato sotto una
nuova luce. Nasce così Italian Makers Village.
Confartigianato Bolzano dal 4 all’8 giugno 2015,
settimana della Montagna ad Expo 2015, con la possibilità per le aziende di presentarsi ed esprimersi con
i propri valori territoriali e culturali.
I FORMAT DI ITALIAN MAKERS VILLAGE
Fuori Expo è composto da:
• 27 stand espositivi all’interno della “Rassegna delle Eccellenze”
• 10 spazi all’interno dello “Store delle Eccellenze”
• 5 spazi dedicati allo “Street Food”
• 1 sede di “incoming” per B2B e eventi.
ITALIAN MAKERS VILLAGE
È IL FUORI EXPO DI CONFARTIGIANATO
Italian Makers Village è il luogo in cui tradizione e modernità si fondono per far vivere al mondo l’esperienza del
Made in Italy
Italian Makers Village nasce per soddisfare tre esigenze, diventate opportunità:
• promuovere e commercializzare a un pubblico di
visitatori mondiali le realtà e i prodotti dell’eccellenza artigianale italiana;
• favorire gli incontri B2B in ottica di internazionalizzazione, approfittando della presenza di numerose delegazioni commerciali straniere e di Buyers;
• valorizzare l’aspetto culturale dell’artigianato attraverso l’organizzazione di esposizioni, eventi, percorsi tematici, incontri e partnership eccellenti.
A rendere possibile tutto ciò è lo spazio di 1.800
metri quadrati che sarà allestito nella suggestiva
quanto esclusiva cornice di via Tortona 32, a due passi
dai Navigli di Milano.
All’interno di IMV sarà presente per tutti i sei mesi un ristorante gestito da Slow Food - Alta Qualità,
e saranno organizzate quotidianamente iniziative di
carattere culturale, divulgativo e sociale: dalle mostre, alla riproposizione di botteghe di mestiere,
passando per convegni ed eventi ricreativi, mirati a
comunicare e trasferire a un pubblico ampio ed eterogeneo il significato e la peculiarità dell’essere artigiani in Italia.
LA RASSEGNA DELLE ECCELLENZE
LA PRESENZA DELL’ASSOCIAZIONE ARTIGIANI
Le numerose Confartigianato territoriali presenti
sul territorio italiano gestiranno a rotazione, e per
un’intera settimana, la presenza delle proprie aziende
all’interno di Italian Makers Village.
L’Associazione Artigiani sarà presente assieme a
20 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
La presenza delle aziende artigiane avverrà in maniera significativa all’interno dell’area denominata
La Rassegna delle Eccellenze.
La Rassegna delle Eccellenze si compone di 27
stand espositivi di 12 mq all’interno dei quali le
aziende artigiane si alterneranno per ambito territoriale e settimane a tema.
associazione
expo 2015
PERCHÉ È IMPORTANTE ESSERCI
Expo 2015 deve essere un evento per tutti e deve
al contempo dare a tutti opportunità di crescita e di
visibilità. Il concetto di territorio si veste con Expo
2015 di nuovi significati ponendo l’accento sul mix
vincente tra globale e locale, tra il sapersi muovere nel
mondo e l’esaltare le proprie peculiarità che, attraverso le imprese, hanno fatto grandi i singoli territori.
Italian Makers Village è il luogo in cui tradizione e
modernità si fondono insieme per presentare il vero
Made in Italy. Italian Makers Village
Settimana dal 4 all’8 giugno 2015
LA RASSEGNA DELLE ECCELLENZE
Spazio Espositivo 12 mq per cinque giorni di esposizione dal giovedì al lunedì
• Quota di iscrizione
€
100,00
oltre IVA
• Area Espositiva
€ 2.160,00
oltre IVA
• Assicurazione
€
75,00
LO STORE DELLE ECCELLENZE
Spazio Store ca. 9 mq dal lunedì alla domenica
• Quota di iscrizione
€
100,00
oltre IVA
• Una settimana
€ 1.000,00
oltre IVA
• Due settimane
€ 1.800,00
oltre IVA
consecutive
• Tre settimane
€ 2.500,00
oltre IVA
consecutive
• Quattro settimane
€ 3.000,00
oltre IVA
consecutive
• Royalties
20% sul venduto
(incasso centralizzato)
• Assicurazione
€
75,00
a settimana
LO STREET FOOD
Costo Area ca. 9 mq dal lunedì alla domenica
• Quota di iscrizione
€
100,00
oltre IVA
• Canone giornaliero
€ 300,00
oltre IVA
• Royalties
20% sul venduto
(incasso centralizzato)
• Assicurazione
€
75,00
a settimana
ITALIAN MAKERS VILLAGE
DOVE: Milano, via Tortona 3 (zona Navigli)
QUANDO: 1 maggio - 31 ottobre 2015
ORARI DI APERTURA: dal giovedì al lunedì,
dalle 11.00 alle 24.00
Ingresso libero
Settimana del Trentino Alto Adige:
dal 4 all’8 giugno 2015
www.italianmakersvillage.it
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
l’Artigianato
21
cultura
Zig zag
tra i musei del Trentino
di Paolo Aldi
N
oi trentini abbiamo la
fortuna di vivere in una
provincia, seppur piccola, ricca d’iniziative e istituzioni culturali. Anche se all’ordine
del giorno ci sono critiche e lamentele, dispute e scontri, ripicche e tiri mancini, comunque
siamo invidiati da tutti gli altri
italiani e da tanti europei. Forse
noi non conosciamo nemmeno
l’esistenza di alcune di queste La Cattedrale di Arte Sella
istituzioni culturali ed espositive. Vediamo di ricordarne alcune in un percorso a zig
zag che mescola arti visive e cultura, aspetti etnografici
e storici, natura e benessere dello spirito.
Partendo da questi ultimi aspetti andiamo a Borgo
Valsugana nei prati e i boschi della Val di Sella. Qui
troviamo Arte Sella che in sintesi è una manifestazione internazionale di arte contemporanea. Le opere
continuano ad aggiungersi anno dopo anno. Gli artisti creano le proprie opere con foglie, sassi, tronchi e
rami trovando ispirazione nella natura. Le opere sono
collocate all’aperto, nel bosco e nei prati e convivono
con il ciclo vitale della natura e da queste sono continuamente modificate. La visita a questo museo a cielo
aperto è anche una bellissima passeggiata. Un ricco
programma di concerti, spettacoli teatrali e incontri
si affiancano continuamente nell’arco dell’anno. Il
calendario degli eventi del 2015 sarà disponibile nel
corso della primavera. I percorsi espositivi di Arte Sella sono aperti tutti i giorni, per informazioni. Tel.:
0461 751251 | e-mail: [email protected]
A Rovereto in via Portici c’è la Casa d’arte futurista Depero. Essa è l’unico museo fondato da un futurista secondo un progetto dissacrante basato su innovazione, ironia, abbattimento di ogni gerarchia nelle
arti. Depero stesso, quale pioniere del design contemporaneo, curò personalmente ogni dettaglio: i mosaici, i mobili, i pannelli dipinti. Morì nel 1960, poco dopo l’apertura. Dentro si possono ammirare, esposti a
rotazione, circa 3.000 oggetti lasciati dall’artista alla
città, fra dipinti, disegni, tarsie in panno, grafiche e
giocattoli. Tel.: 0464 431813 | [email protected]
Castel Beseno è la più grande fortezza del Trentino.
Posto a Besenello, fra Trento e Rovereto, è un grande
complesso fortificato all’incrocio della Valle dell’Adige
22 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
con quella che conduce a Folgaria
e aveva il compito di difendere la
contea tirolese dall’espansionismo della Repubblica veneziana.
Restaurato da alcuni anni, presenta due imponenti cinte murarie e all’interno una grande ellisse
con l’asse maggiore di 250 metri
e il minore di 50. Di rilievo anche
il grande Campo dei Tornei. Castel Beseno ospita mostre temporanee, eventi enogastronomici,
spettacoli e rievocazioni storiche.
Tel.: 0464 834 600 | e-mail: [email protected]
Il Castello del Buonconsiglio, a Trento, fu la residenza di principi vescovi dalla seconda metà del XIII
secolo. Oggi ospita il museo che conserva numerose
collezioni. Le raccolte di arte medievale e moderna
comprendono codici musicali del secolo XV e la collezione del musicologo Feininger, un evangeliario
purpureo e il sacramentario gregoriano del secolo IX.
Inoltre, il museo conserva una ricca collezione di dipinti, sculture dall’età carolingia al rococò, arredi, disegni, stampe, affreschi staccati, porcellane. C’è poi la
raccolta numismatica, la sezione archeologica che
mostra tessuti e legni dell’età del bronzo e del ferro,
romani e dell’età longobarda; inoltre la raccolta d’arte
egiziana e dell’Estremo Oriente. Sino al 3 maggio è
esposta la mostra Doni preziosi. Immagini e oggetti dalle
collezioni museali.
Tel.: 0461 233 770 | e-mail: [email protected]
La Galleria Civica di Trento propone un programma incentrato su ’800, ’900, sui linguaggi dell’arte contemporanea e sull’architettura. La Galleria ha sede in
via Belenzani a Trento ed è a tutti gli effetti la terza sede
espositiva del Mart collegata con il Museo e la Casa
d’arte futurista Depero di Rovereto. Sino al 17 maggio
espone Astrazione oggettiva. Oltre la teoria, il colore.
Schmid, Senesi, Cappelletti, Mazzonelli, Pellegrini, Wenter
Marini. Tel.: 0461 985511 | [email protected]
Il Mart, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
di Trento e Rovereto, ha sede a Rovereto in corso Bettini e si sviluppa su una superficie di 12mila metri
quadrati su quattro piani. Appena entrati s’incontra
la reception, la libreria, la sala conferenze, una caffetteria. Nel piano interrato si trovano l’Archivio del
’900 e la Biblioteca delle arti figurative del ventesimo
cultura
secolo. Espone, rivista periodicamente, la collezione
permanente che raccoglie arte dal Futurismo a oggi.
Tra i Futuristi opere di Fortunato Depero, Balla, Prampolini, Thayhat, Di Bosso, Dottori, Fillia, Iras Baldassari, Marinetti e Crali. Continuamente sono allestite
mostre temporanee di spessore internazionale. Sino
al 20 settembre di quest’anno espone Le guerra che
verrà non è la prima 1914-2014. Tel.: 0464 431813 | numero verde 800 397760 | [email protected]
Il Museo Retico si trova a Sanzeno in Val di Non,
all’inizio della passeggiata naturalistica per il Santuario di San Romedio. La collezione presente nel museo
conserva reperti dei popoli dei Reti che vissero nelle
Alpi centro-orientali soprattutto in Trentino e Tirolo
tra il VI e I secolo a.C. Con la conquista dell’arco alpino da parte dell’imperatore Augusto, avvenuta negli anni 16 e 15 a.C., i popoli retici furono sottomessi
a Roma e in seguito annessi alla provincia di Rezia.
Nel museo il percorso Pozzo del tempo parte dal fondo
dell’edificio e sale verso l’alto ripercorrendo a spirale
tutta la storia della Val di Non, dai manufatti preistorici alle testimonianze retiche e romane fino ai Goti e
Longobardi. Dopo la visita al Museo si può prendere
il sentiero che in un’ora porta al Santuario di San
Romedio. Tel.: 0463 434125 | e-mail: sopr.librariarchi
[email protected]
Il Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni è una
sede territoriale del MUSE in via Livorno a Trento.
Museo Retico
Porta il nome del pioniere dell’aviazione che lo fondò
nel 1927 ed espone la prima collezione aeronautica al
mondo composta dagli aerei del Caproni che decise
di conservare sin dai primi anni ’20 del secolo scorso.
Il museo oltre a un’affascinante selezione di velivoli
del periodo pionieristico contiene molti apparecchi
realizzati da altre ditte italiane ed estere, spesso esemplari unici. Ogni anno sono organizzate mostre interattive, manifestazioni aeree e aeromodellistiche. Sino al 3 maggio è aperta la mostra Nel segno del
cavallino rampante. Francesco Baracca tra mito e storia.
Tel.: 0461 944 888 | e-mail: [email protected]
Fine prima parte. Continua. associazione
categorie
ALIMENTAZIONE
Allergeni nei prodotti
somministrati
dalle collettività
Nota del Ministero della Salute
relativa alle indicazioni degli
allergeni presenti nei prodotti
somministrati dalle collettività.
Revisione bozza DPCM per i prodotti
non preconfezionati.
di Confartigianato Imprese Alimentazione
I
l Ministero della Salute, avvalendosi della opportunità riconosciuta agli Stati membri dall’art.
44 del Regolamento UE 1169/2011 di poter
adottare disposizioni nazionali concernenti i mezzi
con i quali le indicazioni sugli allergeni devono essere rese disponibili ai consumatori, ha pubblicato
una nota di chiarimento relativa a tali indicazioni
per i prodotti forniti dalle collettività. Il chiarimento riguarda gli alimenti somministrati nei pubblici
esercizi, nelle mense ospedaliere aziendali e scolastiche, negli esercizi di catering.
L’operatore ha la facoltà di poter discrezionalmente decidere quale soluzione adottare per informare
correttamente il consumatore tra quelle indicate nella circolare.
Potrà indicare direttamente nel menù o su un apposito registro o cartello l’eventuale presenza della specifica sostanza allergenica in relazione alle singole preparazioni alimentari inserite, anche utilizzando mezzi
informatici (compresi QR code, app per smartphone)
pur se non in via sostitutiva.
In via alternativa può assolvere all’obbligo predisponendo una dicitura tipo “le informazioni circa la
presenza di sostanze o di prodotti che provocano allergie o intolleranze sono disponibili rivolgendosi al
personale in servizio” e collocandola in luogo ben visibile dal consumatore. In questo caso deve comunque essere presente un documento scritto in cui vengono correlati gli alimenti agli allergeni per poterne
indicare in modo chiaro e inequivocabile la presenza. Tale documento deve essere letto/consegnato al
personale che deve dare attestazione di averne preso
visione.
Può anche fornire indicazioni per iscritto, sul menù,
sul registro o su apposito cartello con una dicitura del
tipo: “per qualsiasi informazioni su sostanze e allergeni è possibile consultare l’apposita documentazione
che verrà fornita, a richiesta, dal personale in servizio”. In questo caso deve essere presente un documen-
24 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
to scritto in cui vengono correlati gli alimenti agli allergeni per poterne indicare in modo chiaro e inequivocabile la presenza. Tale documento viene fatto leggere al cliente che ne chiede la consultazione.
L’operatore, nel predisporre la documentazione
scritta, è libero di indicare la presenza degli allergeni
in rapporto alle singole preparazioni secondo le modalità che ritiene più opportune, ma tali da consentire una informazione corretta al consumatore.
Ad esempio evidenziando nella lista degli ingredienti delle singole preparazioni la presenza degli allergeni e rinviando a una tabella che riporti le 14 categorie di allergeni previste dal Regolamento e che,
contestualmente, permetta di segnalare le preparazioni che rispettivamente le contengono.
Parimenti alla nota del Minsalute anche il MISE
ha revisionato la bozza del DPCM relativamente ai
prodotti alimentari non preconfezionati, prevedendo di lasciare libero l’operatore di individuare il supporto alternativo al cartello sul singolo prodotto per
l’indicazione delle informazioni sugli allergeni.
Il testo non parla più di cartello unico ma in deroga dal cartello di cui sopra è consentito che l’elenco degli ingredienti sia riportato, “anche in forma aggregata” (e questo sarebbe il riferimento al cartello
unico) su specifico supporto, che può essere anche
digitale, purché sia “direttamente consultabile dal
consumatore” e le indicazioni degli allergeni “siano
riconducibili ai singoli alimenti posti in vendita”.
Per cui, come già indicato nella circolare 1412/AR
del 18 dicembre u.s. si ritiene che l’uso del cartello
unico, stante la conferma nell’iter di approvazione
della bozza revisionata, possa continuare a sussistere, ove possibile, in quanto lo stesso deve essere opportunamente integrato in modo che le informazioni relative alla presenza delle sostanze allergeniche
siano indicate per singolo prodotto. Nel caso in cui
queste sostanze fossero scarsamente presenti nei
prodotti il cartello unico sarebbe sufficiente a riportare le loro indicazioni, mentre nel caso in cui le
stesse fossero più diffuse si potrebbe ricorrere per
maggiore chiarezza a un altro strumento (es. allegato, schema, registro ecc.) richiamato nello stesso
cartello unico e quindi correttamente segnalato al
consumatore.
[…]
Cordiali saluti. Il Responsabile
Arcangelo Roncacci
Il Presidente
Giacomo Deon
associazione
ACCONCIATURA
DDL Concorrenza, nessuna
scorciatoia per la qualificazione
professionale dell’acconciatore
Sul fronte del benessere, vince la professionalità.
Tra le norme contenute nel DDL Concorrenza,
approvato il 20 febbraio dal Consiglio dei Ministri, non
figurano quelle che avrebbero modificato la disciplina
dell’attività di acconciatore, come previsto nella bozza
del provvedimento. La categoria esprime grande
soddisfazione, considerando che, anche grazie
all’intervento deciso di Confartigianato sul Governo, ha
visto scongiurato il rischio di una drastica riduzione della
durata del periodo di formazione richiesto all’acconciatore
per acquisire la qualifica professionale.
Confartigianato aveva sottolineato la necessità di tenere
conto delle elevate professionalità e competenze richieste
agli operatori del settore, che svolgono la propria attività
a diretto contatto con il corpo del cliente, nonché di una
corretta collocazione dell’acconciatore all’interno della
cultura del benessere. Un aspetto non secondario, se
si considera che questa figura professionale non deve
più semplicemente eseguire un buon taglio di capelli, ma
categorie
contribuisce alla formazione dell’immagine quale elemento
fondamentale dello status di benessere psico-fisico, così
come definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Confartigianato Acconciatori ritiene che la complessità del
settore richieda figure professionali caratterizzate
da competenze multidisciplinari, che comprendano sia
le adeguate conoscenze necessarie di tipo tecnico sia
le competenze trasversali, che consentano di riconoscere
le mutate esigenze del cliente e di “prendersi cura”
di quest’ultimo in modo globale. Infatti, se si analizzano
i programmi dei corsi di formazione regionale, si riscontra
un approccio multidisciplinare che, oltre alle materie
strettamente tecniche, prevede lo studio di elementi
di anatomia e fisiologia, cosmesi, epidemiologia, igiene,
sicurezza negli ambienti di lavoro, smaltimento rifiuti,
privacy, responsabilità connesse all’attività e altro ancora.
A questo va aggiunto che lo sviluppo della tecnologia e
le nuove esigenze della clientela stanno determinando un
aumento dei bisogni formativi degli imprenditori anche
su campi più ampi, come la citologia, l’istologia, la microvisualizzazione, la psicologia della comunicazione,
le competenze linguistiche, d’immagine e di marketing.
Infine, è importante sottolineare come il mantenimento
dell’attuale livello di qualificazione rappresenti la
condizione minima necessaria per contrastare la diffusa
concorrenza sleale fatta da abusivi del settore, che
erogano servizi non qualificati al minor costo possibile, con
prevedibili effetti negativi sulla salute del consumatore.
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
categorie
PIASTRELLISTI / POSATORI LEGNO
Visita
alla Litokol
Il Direttivo di Categoria piastrellisti e posatori legno in visita alla Litokol con
un seminario sullo stucco epossidico Starlike e sull’innovativo stucco
poliuretanico Monomix.
L
o scorso 30 gennaio il Direttivo di Categoria piastrellisti e posatori di legno ha organizzato la visita in Litokol, con
seminario sullo stucco epossidico
Starlike e sull’innovativo stucco
poliuretanico Monomix.
«Vorrei come primissima cosa
complimentarmi con coloro che
hanno aderito a questa giornata
formativa, in quanto mai come in
questo momento di crisi risulta difficile capire come queste ore non
siano una mancanza di fatturato,
ma un investimento sulla propria
professione – spiega Michele Campostrini, Vicepresidente piastrellisti e posatori di legno –. Il mio augurio è che il concetto passi ad altri
colleghi, poiché solo chi riesce a
proporre una offerta diversa o una
qualità superiore può portare avanti
la professione mantenendo i margini necessari vedendosi riconosciuto
il giusto prezzo. Anche le ore passate sul pullman sono state una buona occasione di confronto, che è
sempre un arricchimento».
Appena arrivati a Rubiera, accolti dai funzionari commerciali Raffaele Sorrenti e Oscar Bonicelli, i
partecipanti hanno visitato un magazzino verticale (davvero imponente) e la linea di produzione di
Starlike. Poi sono stati ricevuti da
Juri Chiossi, tecnico di laboratorio,
e hanno così potuto ascoltare un
relatore mai banale e dall’esposizione chiara e ficcante, che ha stimolato noi posatori a un dibattito
aperto su dubbi e problematiche.
26 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
PIASTRELLISTI / POSATORI LEGNO
associazione
categorie
Samuele Broglio è il nuovo Presidente della Federazione
Legno Arredo di Confartigianato. Lo ha eletto oggi
l’Assemblea della Federazione riunita a Roma. Samuele
Broglio, Presidente di Confartigianato Legno, è titolare
di un’impresa di infissi speciali in legno a Coggiola
in provincia di Biella.
New entries anche per le tre Associazioni che
compongono Confartigianato Legno Arredo.
L’Assemblea ha eletto infatti il nuovo Presidente di
Confartigianato Arredo nella persona di Mauro Damiani
(Udine) e i componenti del Consiglio dell’Associazione:
Flavio Foglio (Piemonte), Renato Helfer (Trento),
Fabrizio Varisellaz (Aosta), i quali si aggiungono al
consigliere in carica Ferdinando Perego (Lombardia).
Completata, inoltre, la squadra al vertice di
Confartigianato Legno. Al Presidente in carica Samuele
Broglio si aggiungono i neoeletti consiglieri nazionali:
Marco di Meo (Abruzzo), Andrea Fantini (Friuli Venezia
Giulia), Giovanbattista Sarnico (Lombardia), Tullio Polo
(Trento).
Novità anche per quanto riguarda Confartigianato
Tappezzeria: al Presidente Florindo Cereda (Lombardia)
e al consigliere Mario Petrini si aggiungono i nuovi
componenti del Consiglio nelle persone di Silvia Turato
(Val d’Aosta), Ignazio Musso (Sicilia), Giovanni Traversi
(Toscana).
Starlike è davvero un prodotto pratico per l’applicatore come “semplice” epossidico, ma evolve come
soluzione “strategica” con l’additivo Dekor. Diventa
infatti molto spatolabile e consente così la realizzazione di pareti in resina. Il posatore ha quindi la possibilità di recuperare fatturato, potendo coprire i minori mq posati in ceramica (spesso i rivestimenti nei
bagni sono fino ad altezza m 1,2) e fornendo un plus
al cliente, che non deve rivolgersi
ad un’altra ditta per il completamento delle pareti.
Anche Monomix (stucco poliuretanico) ha incontrato grande interesse fra i presenti. Tutti hanno
infatti colto subito le potenzialità
di un prodotto che si pone come
nuova alternativa al cementizio.
Ovviamente non è performante come Starlike (epossidico), ma può risultare vincente per molte delle criticità derivanti dall’uso degli stucchi
cementizi. Questo stucco lavora per
cessione d’acqua e quindi si presenta
pronto all’uso (già in pasta), se richiuso in modo corretto può essere
stoccato per essere nuovamente uti- Michele Campostrini
lizzato a distanza di tempo, assicura una asciugatura
omogenea nella colorazione (importantissimo!) e si
pulisce in modo semplice e veloce con l’apposita spugna (da utilizzarsi praticamente asciutta) presente
nella confezione.
Dopo un ottimo pranzo a base di cucina tipica emiliana (gnocco fritto, tortellini e quant’altro) e una buona grappa (questa trentina, Segnana!) nel pomeriggio
il gruppo ha avuto la possibilità di
“sporcarsi le mani” con Dekor. Ebbene, si tratta davvero di un prodotto la cui limitazione sta solo nella
fantasia dell’applicatore.
«Un grande ringraziamento va a
Litokol per la splendida ospitalità e
invito i colleghi che volessero “mettere il naso” nel poliedrico Dekor a
contattare l’Associazione. Se vi fosse
infatti un certo numero di persone
interessate, si potrebbe ripetere l’uscita al Litokol Traninig Centre oppure organizzare un momento formativo presso uno dei rivenditori
Litokol in Trentino... buon lavoro a
tutti», il pensiero finale del Vicepresidente. Samuele Broglio nuovo Presidente
di Confartigianato Legno Arredo
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
associazione
categorie
AUTOTRASPORTATORI
Confartigianato Trasporti
«Salviamo le imprese
di autotrasporto italiane»
Sono sempre più numerose
le imprese dell’autotrasporto che
chiudono a causa della crisi:
è questa la situazione allarmante
emersa dalle numerose assemblee
organizzate da Confartigianato
Trasporti in tutta Italia per illustrare
il pacchetto della “controriforma”
dell’Autotrasporto con l’approvazione
della Legge di Stabilità 2015.
di Ufficio Studi Confartigianato Trasporti
U
n quadro che incide pesantemente sul settore, già messo a dura prova dalla concorrenza
sleale, e che il Presidente di Confartigianato
Trasporti Amedeo Genedani ha imputato alla carenza di una efficace azione sia politica, sia amministrativa nel campo sociale dell’Autotrasporto.
Confartigianato Trasporti è convinta che, per superare questa grave fase di stallo, sia necessario agire
immediatamente su tre fronti:
• LOTTA AL CABOTAGGIO IRREGOLARE: l’uso distorto del cabotaggio effettuato da imprese estere (o
presunte tali) deve essere combattuto attraverso capillari sistemi di monitoraggio su strada. La situazione è a oggi fuori controllo e l’attività, spessissimo
illegale, si è espansa in tutto il territorio nazionale
assumendo connotati drammatici.
• DISTACCO TRANSNAZIONALE: occorre applicare e
se possibile migliorare la legislazione europea in tema
di distacco transnazionale dei lavoratori supportando
da un lato il pieno rispetto del principio della libera
circolazione nei Paesi dell’Unione Europea, dall’altro
l’applicazione di leggi e contratti di lavoro del Paese
in cui opera il vettore. L’esempio da seguire deve essere quello della Francia, dove nelle ultime ore un
Prefetto ha deciso di escludere una società di autotrasporto portoghese dall’attuare attività di cabotaggio
nell’intero territorio nazionale per dodici mesi.
• SALARIO MINIMO: in questo caso l’esempio da seguire è quello tedesco (già in vigore), oltre a quello
francese (in fase di approvazione). La Germania, infatti, si è dotata di una legge sul salario minimo in
applicazione dal 1° gennaio 2015. A Fiuggi, nel mese di ottobre scorso, si era ribadita questa necessità
28 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
di intervento. Non lasciamo cadere nel vuoto l’appello delle Associazioni presenti.
«Chiediamo al Presidente del Consiglio Matteo Renzi di prendere decisioni immediate nell’ambito sociale
dei trasporti», commenta il Presidente Genedani. In
particolare, il numero uno di Confartigianato Trasporti
si è dimostrato molto critico in merito al trattamento
dei lavoratori autisti e sui maggiori costi che ricadono
sui datori di lavoro delle imprese di autotrasporto.
«Gli autotrasportatori artigiani che hanno sempre
difeso i diritti dei propri lavoratori si trovano ora a subire un pesante dumping sociale causato da questo
“non fare” – aggiunge Genedani –. Eppure, una legge
sul controllo del cabotaggio abusivo c’è: peccato che
non sia applicata. Esiste poi una legge europea applicabile in Italia per regolare il distacco transnazionale,
ma anche questa rischia di restare chiusa in un cassetto. Non si dimentichi, infine, che c’è una legge che
impone il pagamento dei corrispettivi per il trasporto
in tempi certi, ma non è applicata».
«E allora – conclude Genedani – non dobbiamo
continuare ad aspettare. Al contrario, se attendiamo,
a morire saranno le imprese artigiane. E a quel punto
nessuno potrà dire che non si tratta di una seria questione sociale. Noi non lasceremo mai sole le imprese,
questo è un dato di fatto che contraddistingue Confartigianato Trasporti». Amedeo Genedani
eletto Presidente di Unatras
Amedeo Genedani, Presidente di Confartigianato Trasporti,
è il nuovo Presidente del Coordinamento dell’Autotrasporto
Unatras. È stato eletto lo scorso 10 febbraio all’unanimità dai
rappresentanti di Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Fiap,
Fita Cna, Sna Casartigiani, Unitai. Le Associazioni che compongono
Unatras rappresentano 90mila imprese di autotrasporto merci
sul totale delle 110mila imprese di autotrasporto merci operanti
nel Paese. Il Presidente Genedani sarà affiancato dal Segretario
Pasquale Russo (Fai Conftrasporto) e da due Segretari aggiunti:
Mauro Concezzi (Fita Cna) e Sergio Soffiatti (Confartigianato
Trasporti). Il Presidente Genedani ha sottoposto al Comitato
Esecutivo di Unatras un programma di lavoro con le seguenti
priorità: tempi certi dei pagamenti, lotta al cabotaggio abusivo
e al distacco transnazionale illegale, rapida semplificazione degli
Enti e delle Amministrazioni che si occupano dei problemi
dell’autotrasporto, soluzione delle criticità che ostacolano la piena
operatività dell’Albo nazionale degli autotrasportatori.
AUTOTRASPORTATORI
Il traffico dei mezzi pesanti sulla
A22 segna nel 2014 un +2,42%:
è il primo segno positivo dal 2008
I camion che nel corso del 2014 hanno viaggiato lungo
l’autostrada del Brennero (A22) sono stati il 2,42%
in più rispetto all’anno precedente. Anche il traffico
leggero è aumentato, ma nel complesso meno (+1,13)
rispetto a quello pesante. È un dato importante: negli
anni più duri della crisi i dati di traffico autostradale
e in particolare quelli relativi ai camion venivano
considerati il termometro di quanto l’economia fosse
in rallentamento. Prova ne sia che ancora lo scorso
anno quando la stessa A22 chiuse il bilancio del 2013
registrava ancora una riduzione dello 0,63% rispetto
al 2012, frutto in particolare dell’andamento molto
negativo del primo semestre. E la stessa relazione
di bilancio, proprio per fornire un’idea degli effetti della
pesante crisi economica, descriveva il livello del
traffico del 2013 paragonabile a quello di 10 anni
prima, registrato nel biennio 2003-2004.
Ciò significa che l’incremento del 2014 è sempre
in relazione a un dato di traffico in termini assoluti
ancora molto modesto, ma comunque segna
un’inversione di tendenza che suscita una qualche
speranza. I vertici di Autobrennero tengono comunque
a sottolineare che questo ritrovato incremento del
traffico non ha prodotto un’analoga spinta in avanti
degli incidenti. Quelli registrati nel 2014, infatti, sono
stati “soltanto” 958, quando 10 anni fa si viaggiava
nell’ordine dei 1.484 e 15 anni fa sui 1.779.
Recentemente la società concessionaria ha stanziato
lavori di manutenzione della pavimentazione per
10,6 milioni, che riguarderanno i 314 km che vanno
dal Brennero a Campogalliano.
Col Disegno di Legge Concorrenza,
che ha avuto l’autorizzazione
dell’esecutivo, la Rc Auto viene
rivoluzionata
tratto da comunicato stampa di Confartigianato Carrozzieri
e dal blog www.ilcarrozziere.it
«Errare è umano, ma perseverare è diabolico. Per
l’ennesima volta, con le misure in tema di Rc Auto,
assistiamo al tentativo di consegnare il mercato delle
riparazioni auto nelle mani delle assicurazioni. Questo,
in nome di una presunta liberalizzazione e senza tener
conto che una misura identica era già stata stralciata nel
2014 dal Decreto Destinazione Italia e che in Parlamento
sono state presentate proposte di legge proprio
su questa materia». Il Presidente dei Carrozzieri
di Confartigianato Silvano Fogarollo commenta così
le norme in materia di Rc auto contenute nel Ddl
Concorrenza approvate dal Governo. Col risarcimento
in forma specifica e l’abolizione della cessione del credito,
associazione
categorie
Abolizione della scheda
di trasporto
Come anticipato su “l’Artigianato” di febbraio 2015,
la Legge di Stabilità 2015 ha abrogato l’articolo 7 bis
sopprimendo tutti i riferimenti alla scheda
di trasporto contenuti nel D.Lgs. 286/2005.
Permane l’obbligo per il committente di fornire
istruzioni scritte al vettore qualora non sia stato
stipulato un contratto di trasporto in forma scritta.
Di seguito riportiamo un fac-simile di istruzioni
scritte:
si ha una vergognosa lesione dei diritti degli automobilisti.
Norme penalizzanti per i carrozzieri indipendenti, ma
anche per quelli convenzionati, ridotti a lavorare con
manodopera imposta dalle Compagnie. Il risarcimento
in forma specifica getta l’automobilista danneggiato fra le
braccia del carrozziere convenzionato con le Compagnie:
questi dovrà lavorare alla manodopera imposta dalle
imprese. Una forma di schiavitù. Risultato: auto riparate
male e in fretta con gravissimo pregiudizio dei diritti degli
automobilisti, che non potranno più scegliere liberamente
di rivolgersi al carrozziere indipendente. Senza contare
gli effetti devastanti per la sicurezza stradale.
Con l’abolizione della cessione del credito al carrozziere
indipendente, l’automobilista non potrà più farsi aiutare
da un esperto del settore Rc Auto. Se la vedrà
direttamente con la Compagnia. Infine, viene resuscitata
la delega al Governo per reintrodurre, per atto
amministrativo, le tabelle per la liquidazione dei danni
gravi. Obiettivo: ridurre i valori risarcitori determinati dalle
tabelle di Milano che la Cassazione ha stabilito essere
il livello della equità risarcitoria. In questo senso, sarà
probabile quindi che i risarcimenti verranno dimezzati.
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
l’Artigianato 29
associazione
categorie
AUTOTRASPORTATORI
Costi dell’autotrasporto
sul sito del Ministero
Se fino a ieri le tabelle costituivano
un obbligo normativo, oggi,
invece, costituiscono
un riferimento da tenere presente,
senza che però ci sia un obbligo
in tal senso
di Andrea de Mattaheis
S
ul sito del Ministero dei Trasporti sono ricomparsi i costi minimi. Mancavano dallo
scorso settembre, da quando cioè la sentenza
della Corte di Giustizia europea giudicò lesive del
principio della libera concorrenza le delibere dell’Osservatorio e a quel punto, nell’attesa che la Corte Costituzionale si pronunci in materia al Ministero preferirono disapplicare l’art. 83 bis, applicando quella
norma che concede tale possibilità alle istituzioni
dello Stato laddove una legge è in odore di incostituzionalità. Il ritorno in scena dei costi, però, non
deriva da un mutato atteggiamento del Ministero,
ma soltanto dall’obbligo di adeguarsi a una nuova
normativa: quella contenuta nella Legge di Stabilità
(214/2014) con cui di fatto sono stati aboliti i costi
minimi, seppure resuscitando con altra veste le tabelle ministeriali. In che senso? Molto semplicemente, fino a ieri le tabelle costituivano un obbligo
normativo, un’asticella minima al di sotto della quale non si poteva scendere nella quantificazione di un
corrispettivo di un servizio di trasporto; oggi, invece, costituiscono un riferimento da tenere presente, senza che però ci sia un obbligo in tal senso.
L’unico obbligo esistente deriva dal buon senso, vale
a dire dal tener presente anche oggi nella definizione
delle tariffe di trasporto i “principi di adeguatezza
in materia di sicurezza stradale e sociale”. Peraltro,
questo principio presente nella normativa introdotta
con la Legge di Stabilità e richiamata anche dal Ministero, è ispirata a un principio analogo a quello che
ispira un’altra disposizione ricordata dal Ministero e
contenuta nel Decreto legislativo 286/2005, all’articolo 4, comma 2, laddove si prevede che «sono nulle
le clausole dei contratti di trasporto che comportino modalità e condizioni di esecuzione delle
prestazioni contrarie alle norme sulla sicurezza
della circolazione stradale».
A questo punto, a rigor di logica, si potrebbe anche
sostenere che un contratto in cui vengono fissate
30 l’Artigianato
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
tariffe molto al di sotto delle tabelle ministeriali, si
possa giudicare inadeguato e quindi contrario alla
legge e quindi nullo. Ma almeno per ora lasciamo perdere, con la promessa comunque di affrontare presto
l’argomento.
Andiamo a vedere invece cosa contengono queste
tabelle ministeriali. Il Ministero chiarisce innanzi tutto come ha preparato le tabelle. Vale a dire tenendo
conto di una serie di parametri quali le ore di
guida imposte dalla legge (45 a settimana), la velocità commerciale possibile (valutata in circa 60
km/h) e quindi incrociando questi dati la percorrenza annua del veicolo (120.000 km).
Ma per far viaggiare questo veicolo bisogna sostenere una serie di costi che hanno una diversa incidenza sui bilanci aziendali in relazione alla «tipologia di
impresa (monoveicolare, artigiana o strutturata), alla
tipologia del veicolo (massa, allestimento, anzianità)
e alla tipologia di trasporto (ADR, frigo ecc.)».
Sulla base di tutti questi dati il Ministero è andato
a elaborare le prime tabelle riferite a un autoarticolato nuovo, di proprietà di un’azienda di medie dimensioni e che ogni anno, come detto, percorre
120.000 km. A questo scopo deve spendere:
• 12.500 euro l’anno per acquistare il veicolo
• 2.400 se ne vanno per il semirimorchio
• 10.000 in manutenzione
• 33.820 per retribuire l’autista dipendente di 3° livello super, al quale vanno corrisposti anche 20,33 euro per ogni ora di straordinario e 41 per ogni giornata di trasferta in Italia
• 3.600 se ne vanno in polizza assicurativa
• 700 in bollo
• 4.200 in pneumatici.
Il costo del gasolio è di 0,922 euro al litro, considerando i rilevamenti di gennaio 2015 e calcolando
già il rimborso dell’accise, mentre sale al’1,137 per i
veicoli sopra le 7,5 ton che non godono di rimborso.
Per i pedaggi in autostrada, invece, si sono conteggiati 0,17863 euro/km.
L’adeguamento dei costi del gasolio verranno aggiornati con cadenza mensile, pubblicando sul sito
del Ministero dei Trasporti le rilevazioni effettuate dal
Ministero dello Sviluppo Economico. Per l’aggiornamento dei costi diversi dal carburante si procederà
invece con cadenza annuale, a meno che l’amministrazione non ritenga opportuno intervenire prima
a seguito di un ampliamento dei valori di riferimento
o dell’acquisizione di ulteriori elementi. TERMOIDRAULICI
Assemblea provinciale
dei Termoidraulici
Lo scorso 29 gennaio si è tenuta presso l’Associazione
Artigiani di Trento l’Assemblea provinciale dei
Termoidraulici. La serata ha permesso, a circa un centinaio
di imprese, di confrontarsi con l’Associazione e con
il Direttivo di Categoria sulle problematiche del settore.
Dopo i saluti di rito e il resoconto dell’attività sindacale
svolta sino ad ora, Enrico Boni, Presidente di Categoria, ha
lasciato la parola al suo vice Luca Groff che ha presentato
alla platea i risultati di alcuni incontri avuti con la Camera
di Commercio in relazione alla verifica delle Dichiarazioni
di Conformità. È infatti emerso come in molte DICO
si possano rilevare uno o più dei seguenti errori:
• Abilitazioni non possedute o abilitazioni parziali.
• Imprese prive di ogni abilitazione.
• Nessuna descrizione del lavoro effettuato, né
della tipologia dell’impianto.
• Mancata indicazione del campo
“edificio adibito ad uso”.
• Modelli non conformi e non firmati.
• Mancata firma del responsabile
tecnico.
Inoltre il Direttivo di Categoria ha
riscontrato come, nonostante la
associazione
categorie
legislazione vigente sia uguale in tutta la Provincia, ogni
singolo Comune decide di applicare le normative
“a piacimento” ; per cercare di mitigare questa situazione
si è deciso di richiedere quanto prima un incontro con
il Consorzio dei Comuni per proporre l’utilizzo di una
documentazione unica per tutta la Provincia.
Un secondo intervento ha invece riguardato la proposta
di modifica dell’attuale “Listino prezzi dei Termoidraulici”;
dalle risposte pervenute a un sondaggio fatto negli scorsi
mesi, è infatti emerso come molti associati riterrebbero
più utile avere un listino prezzi che possa essere
disponibile online e che si possa utilizzare anche come
strumento di preventivazione, si è quindi pensato
di proporre una app che possa essere utilizzata
su qualsiasi piattaforma informatica. Nelle prossime
settimane gli associati del settore riceveranno una
proposta commerciale per dotarsi di questo strumento.
La serata si è conclusa con l’intervento di Roberto De
Laurentis che ha incitato il Direttivo, e tutta la Categoria,
a non lasciarsi prendere dallo sconforto,
tenere duro e soprattutto restare uniti
in modo da avere maggior peso nei
confronti della politica.
Una politica che deve avere
il coraggio di fare delle scelte anche
impopolari se vuole che il Trentino
possa finalmente uscire da questa crisi
che dura ormai da più di un lustro.
Anno LXVI N. 3 Marzo 2015
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