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PANDEMIA DIABETICA - Associazione Diabetici Monza e Brianza

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PANDEMIA DIABETICA - Associazione Diabetici Monza e Brianza
“PANDEMIA DIABETICA”:
cosa sapere e cosa fare
FELICE PALEARI
Monza, 16 novembre 2013
Aula Magna Istituto Mosè Bianchi
Giornata Mondiale del Diabete 2013
La “pandemia diabete”
La prevalenza del diabete è in rapida crescita in tutto il
mondo sia nei paesi “avanzati” che, soprattutto, in quelli in
via di sviluppo a causa di:
•
•
•
•
•
modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione
minor dispendio energetico per sedentarietà
modifiche dello stile di vita che comportano spesso
sovrappeso o obesità
aumento dell’aspettativa di vita
fattori ambientali (inquinamento ?).
felice paleari - 2013
Cos’è il diabete ?
•
•
•
•
•
Il Diabete Mellito (DM) comprende un gruppo di malattie
metaboliche, caratterizzate da iperglicemia, dovute a varie
cause che determinano o una ridotta produzione di insulina o
una ridotta attività dell’insulina stessa, oppure entrambe le
condizioni.
Tutte le cause di DM comportano un aumento del glucosio nel
sangue (iperglicemia), che rappresenta l’elemento tipico della
malattia.
L’iperglicemia cronica si associa a danni a lungo termine e
disfunzione di vari organi (occhi, reni, nervi, cuore, vasi).
Il DM richiede il trattamento precoce ed aggressivo della
glicemia e dei fattori di rischio cardiovascolare, per la
prevenzione delle complicanze acute e croniche.
Per una corretta cura del DM è indispensabile un’attività
educativa della persona con diabete per imparare ad
autogestire la malattia.
felice paleari - 2013
Classificazione del Diabete Mellito
•Diabete tipo 1
È causato dalla distruzione delle β-cellule, di solito su base autoimmune, ed è
caratterizzato dalla mancanza assoluta di insulinica.
•Diabete tipo 2
È causato da un deficit parziale di insulina (che in genere progredisce nel tempo
senza giungere alla carenza assoluta) e da insulino-resistenza più o meno grave.
•Diabete gestazionale
È simile al diabete tipo 2 e viene diagnosticato per la prima volta durante la
gravidanza; in genere regredisce dopo il parto per poi ripresentarsi a distanza di
anni come diabete tipo 2.
•Diabete monogenico
È causato da difetti genetici singoli che alterano secrezione e/o azione insulinica
(es. MODY, diabete lipoatrofico, diabete neonatale).
•Diabete secondario
È conseguenza di malattie che alterano la secrezione dell’insulina (es. pancreatite
cronica, pancreasectomia), oppure la sua azione (es. acromegalia, ipercorticismo)
oppure dell’uso cronico di farmaci (es. steroidi, antiretrovirali, antirigetto).
felice paleari - 2013
Quanti sono i diabetici ?
Nel mondo
(IDF 2012)
• Nel 2012, 371 milioni di persone avevano il diabete e si
arriverà a 552 milioni nel 2030.
• Circa la metà dei diabetici non è stata diagnosticata.
• Ogni anno 4.8 milioni di morti sono causate dal diabete.
• I costi del diabete hanno superato 471 miliardi USD.
felice paleari - 2013
Epidemiologia del Diabete Mellito
PREVISIONI DELL’OMS SULLA FUTURA PREVALENZA DEL DM
NELLE VARIE REGIONI DEL MONDO
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
AFRICA
USA
1995
1
EUROPA
2000
SUDEST
ASIA
2025
felice paleari - 2013
Epidemiologia del Diabete Mellito
n° stimato di adulti diabetici per età nel 2000 e nel 2030
2
“Global prevalence of diabetes” Diabetes Care, 27:1047-1052, 2004
felice paleari - 2013
In Italia i soggetti con diabete (ISTAT 2012):
• noto
sono circa 3.3 milioni (5.5% della popolazione
generale che diviene 9% nella fascia d’età 20-79 anni)
• non
ancora diagnosticato sono circa 1 milione (1,6% della
popolazione)
• 2,6
milioni hanno glicemie alterate come IFG, IGT (4,3%
della popolazione)
Quindi circa 11% (6.6 milioni) della popolazione italiana presenta
iperglicemia di vario grado.
Il diabete in Italia causa ogni anno 27.000 decessi, 18.000 ictus,
70-80.000 attacchi cardiaci, 5-6000 amputazioni, 20.000 nuovi
casi di IRC, oltre a causare complicanze a livello di occhio e nervi
.
felice paleari - 2013
Quanti diventeranno diabetici in Italia?
• L’incidenza del Diabete di tipo 1 è di 10-11/100.000,
ma in Sardegna è 34/100.000.
•
L’incidenza del Diabete Mellito di tipo 2 è di 7.6/1000
nella popolazione generale con età compresa tra 40 e
79 anni.
•
L’incidenza del Diabete Mellito di tipo 2 aumenta di:
•
Ogni giorno in Italia 200 persone si ammalano di
diabete: nel 2030 si prevede che i diabetici
diagnosticati saranno 5 milioni.
– 11 volte nei soggetti con IFG;
– 4 volte nei soggetti con IGT;
– 3 volte nei soggetti in SOVRAPPESO;
– 10 volte nei soggetti OBESI.
felice paleari - 2013
Nella ASL-MB i soggetti con diabete noto sono:
Prevalenza della patologia diabetica nell' ASL MB - 2010-2011-2012
Prevalenza (%)
4,9%
4,8%
4,8%
4,7%
n° 41.237
4,7%
4,6%
4,5%
n° 40.120
4,5%
4,4%
n° 37.506
2010
2011
2012
Anni
1
felice paleari - 2013
Nella ASL-MB i soggetti con diabete sono:
SECONDO DATI DEFINITIVI DEL 2012:
• 41.237 DIABETICI NOTI PARI AL 4.8% SU UNA POPOLAZIONE
GENERALE DI 859.104 ABITANTI
DEI QUALI:
− 769 (0.3%) NELLA FASCIA DI ETA’ <35 ANNI
− 1496 (1%) NELLA FASCIA DI ETA’ 35-44 ANNI
− 12.207 (5%) NELLA FASCIA DI ETA’ 45-64 ANNI
− 26.765 (15.2%) NELLA FASCIA DI ETA’ > 64 ANNI
• 13.746 (1.6%) DIABETICI NON ANCORA DIAGNOSTICATI
• 54.983 (6.4%) DIABETICI “REALI”
2
felice paleari - 2013
italian changing diabetes barometer
project statement
L’enorme “peso” clinico e sociale della malattia diabetica si
traduce in un altrettanto drammatico impatto economico: il costo
per paziente con diabete è più del doppio della media nazionale
(quota >60% per ricoveri ospedalieri legati alle complicanze
croniche).
Considerato 1 il costo per diabete non complicato, aumenta
• 4 volte in presenza di 1 complicanza,
• 6 volte in presenza di 2 complicanze,
• 9 volte in presenza di 3 complicanze,
• 20 volte in presenza di 4 complicanze.
La spesa per la gestione del diabete è pari al 10-15% dell’intera
spesa sanitaria italiana.
felice paleari - 2013
Quali sono le cause del diabete ?
LE POSSIBILI CAUSE SONO MOLTE E RICONDUCIBILI
ALLA INTERAZIONE TRA FATTORI GENETICI ED
AMBIENTALI CHE PRODUCONO:
 DISTRUZIONE AUTOIMMUNE DELLE CELLULE BETA
PANCREATICHE (che producono l’insulina);
 ALTERAZIONI COMPLESSE CHE PORTANO ALLA
“RESISTENZA” DEGLI ORGANI BERSAGLIO (muscoli,
fegato, tessuto adiposo) ALL’AZIONE DELL’INSULINA;
 ALTERAZIONI DELLA PRODUZIONE DI INSULINA.
L’INSUFFICIENTE AZIONE DELL’INSULINA NELL’ORGANISMO E’ LA CAUSA DELLE ALTERAZIONI DEL METABOLISMO PRESENTI NEL DIABETICO.
felice paleari - 2013
Circa 20
milioni
italiani
Obesità e Diabete
in Italia
felice paleari - 2013
Da: “OKkio alla Salute”
Ministero della Salute
Dalle rilevazione condotte in Italia nel 2010
su 42mila bambini di 3° elementare:
• 23% sovrappeso
• 11% obeso.
Le abitudini alimentari e comportamentali “errate” sono molto
diffuse nei bambini:
• 9% non fa colazione e 1/3 la fa in maniera inadeguata;
• 1/4 non mangia ogni giorno frutta e verdura;
• circa 50% consuma soft drink zuccherati giornalmente;
• 1/2 ha la televisione in camera da letto
• 1/5 pratica sport per non più di un’ora a settimana
(mentre dovrebbe fare sport per almeno un’ora al giorno).
felice paleari - 2013
Evoluzione o Involuzione
della Specie Umana ?
SCIMMIE
ANTROPOMORFE
HOMO
HABILIS
Circa 3.5 MILIONI A.C.
HOMO
ERECTUS
HOMO
SAPIENS
40.000 A.C.
HOMO
METABOLICUS
2000 D.C.
felice paleari - 2013
Il metabolismo dell’ Homo Metabolicus
tessuto
adiposo
FFA
ADIPOCHINE
FATTORI INFIAMMAZIONE
ATTIVAZIONE SIMPATICA
muscolo
fegato
INSULINORESISTENZA
 PRODUZIONE
GLUCOSIO
 CONSUMO
GLUCOSIO
ß-cellule
RIDUZIONE INSULINA
DIABETE
DISLIPIDEMIA
endotelio
IPERTENSIONE
ATEROSCLEROSI
felice paleari - 2013
Inquinamento e Diabete
Le ricerche sulle cause del diabete, in generale, si concentrano sui
fattori genetici e sull'obesità, solo recentemente sono stati pubblicati
su prestigiose riviste internazionali (Lancet, Diabetes Care,
Diabetologia) i risultati di studi che dimostrano che l'inquinamento è
un fattore di rischio per il diabete (pollution theory):
• PM2,5 (particolato ultrafine) per ogni aumento di 10 μg/m3
(milionesimo di grammo per metro cubo) d’aria aumenta dell’1%
la prevalenza di diabete
• PM10 (polveri sottili) e NO2 (diossido d’azoto) determinano
insulino-resistenza soprattutto in bambini ed adolescenti
• POP (inquinanti organici persistenti) come PCB, diossina,
organoclorine sono in grado di influenzare la comparsa di diabete
felice paleari - 2013
Autoimmunità e Diabete
Il diabete “autoimmune” (circa 8% di tutte le forme di diabete):
• DM 1 si presenta in bambini, adolescenti e giovani adulti, è
caratterizzato da una risposta immune più aggressiva e spesso
da un esordio brusco della malattia;
• LADA si presenta nelle altre fasce d’età ove spesso viene
confuso con il DM 2; l’autoimmunità è più graduale e l’esordio
della malattia è spesso paucisintomatico o silente
Per spiegare l’aumentata frequenza del DM 1 nei bambini sono stati
considerati alcuni “fattori ambientali perinatali” che interagiscono con
i fattori genetici: eccessivo aumento di peso della madre durante la
gravidanza, peso eccessivo del neonato, nascita da parto cesareo,
uso di latte artificiale, deficit di Vit.D; infezioni da enterovirus.
felice paleari - 2013
Le cause del Diabete Mellito
felice paleari - 2013
Le cause del Diabete Mellito 1
1
2
1. Isola di Langherans normale
2. Isola di L. “infiammata”
3. Isola di L. di diabetico tipo 1
felice paleari - 2013
3
Storia naturale del Diabete tipo 1
Distruzione
90% β-cellule
felice paleari - 2013
Modificata da M. Atkinson et al. Lancet 2001,358:221-229
Le cause del Diabete Mellito 2
ALIMENTAZIONE ERRATA
SEDENTARIETA’
FATTORI AMBIENTALI
FATTORI GENETICI
GLUCO-TOSSICITA’
LIPO-TOSSICITA’
STRESS OSSIDATIVO
ATTIVAZIONE
INFIAMMAZIONE
FATTORI ORMONALI
Modificata da: A. Ceriello
felice paleari - 2013
Cause dell’iperglicemia nel DM2 ieri:
“Il duetto disgraziato”
Disfunzione insulare
Pancreas
Produzione
epatica di
glucosio
Insulina
(β cellule)
Captazione di glucosio
Iperglicemia
Fegato
Insulino-resistenza
Muscolo
Tessuto
adiposo
Adattato da Kahn CR, Saltiel AR. In: Kahn CR et al, eds.
Joslin’s Diabetes Mellitus. 14th ed. Lippincott Williams & Wilkins; 2005:145–168;
Del Prato S, Marchetti P. Horm Metab Res. 2004;36:775–781; Porte D Jr, Kahn SE. Clin Invest Med. 1995;18:247–254.
felice paleari 2013
Cause dell’iperglicemia nel DM2 oggi:
“L’ottetto disgraziato”
b-cellule
Riduzione incretine
aumentata liberazione di
grassi
alterata secrezione
dell’insulina
a-cellule
IPERGLICEMIA
aumentato
riassorbimento
del glucosio
aumentata secrezione di
glucagone
aumentata produzione di
glucosio nel fegato
alterazione dei
neurotrasmettitori
R.A.DeFronzo, J.A. Davidson, S. Del Prato, R. Holman, A.Vaag - 2009
ridotto utilizzo del
glucosio
felice paleari 2013
La Storia Naturale del Diabete Tipo 2:
Evoluzione Clinica
Diabete
Fattori ambientali:
Complicanze
-nutrizione
-obesità
-inattività fisica
Morte
Predisposizione
genetica
Disabilità
IFG, IGT
GDM
Insulinoresistenza
Iperinsulinemia
HDL
Iperglicemia
Ipertensione
Dislipidemia
Retinopatia
Nefropatia
Aterosclerosi
Neuropatia
Cecità
Insuff. renale
Cardiopatia isch.
Amputazione
Disfunzione erettile
Modificato da: Diabet. Med 1998: 15 (suppl 4), S60-S62
felice paleari - 2013
I Sintomi del Diabete Mellito
La sintomatologia del diabete, quando
presente, è la conseguenza dell’iperglicemia
e comprende:
 Poliuria.
 Polidipsia.
 Calo ponderale talora con polifagia.
 Disturbi della visione.
 Alterazione della crescita.
 Suscettibilità a determinate infezioni.
 Piorrea.
felice paleari - 2013
Quando fare diagnosi di
Diabete Mellito ?
1) SINTOMATOLOGIA “CLASSICA” + GLICEMIA “CASUALE”
≥ 200 MG/DL
Sintomi “classici”: polidipsia, poliuria e perdita immotivata di peso.
Glicemia “casuale” : in ogni momento del giorno senza alcuna
relazione con il tempo trascorso dal pasto. Basta un solo valore.
2) GLICEMIA “A DIGIUNO” >126 MG/DL
confermata in 2 occasioni. Per condizione di digiuno si intende
assenza di alimentazione da almeno 8 ore.
3) GLICEMIA >200 MG/DL ALLA 2° ORA DOPO ASSUNZIONE
ORALE DI 75 gr DI GLUCOSIO
confermata 2 volte.
4) HbA1c ≥ 6.5% (48 mmol/mol)
con metodo standardizzato e confermata 2 volte.
felice paleari - 2013
Esiste il “Pre-Diabete” ?
Si dovrebbe evitare questo termine per indicare soggetti a
rischio di sviluppare diabete e/o malattie cardiovascolari
con una delle seguenti caratteristiche:
1) I.F.G. (inadeguata glicemia a digiuno)
GLICEMIA A DIGIUNO COMPRESA TRA 100 E 125 mg/dl.
2) I.G.T. (ridotta tolleranza ai carboidrati)
GLICEMIA DOPO 2 ORE DA CARICO ORALE DI GLUCOSIO
(75 gr) COMPRESA TRA 140 E 199 mg/dl.
3) HbA1c tra 6.00 e 6.49% (con metodo standardizzato)
felice paleari - 2013
Dalla
“terapia del diabete”
alla
“cura del diabetico”:
la personalizzazione
del trattamento della
malattia cronica
felice paleari - 2013
Come e perché curare il Diabete
Numerosi studi clinici degli anni 90 hanno dimostrato che:
• l’iperglicemia è la causa delle complicanze croniche della
malattia diabetica
• la “normalizzazione precoce” della glicemia previene le
complicanze di reni, occhi, vasi
• il diabete è una malattia a elevato rischio cardiovascolare che deve essere curata in modo aggressivo non
solo per la glicemia, ma anche per l’ipertensione, le
dislipidemie e l’obesità.
• il trattamento “intensivo e globale” riduce fino al 53% il
rischio delle complicanze croniche.
1
felice paleari - 2013
Come e perché curare il Diabete
Sono stati quindi proposti obiettivi terapeutici molto rigorosi
come mezzo per prevenire le complicanze del diabete:
 HbA1c<7% (meglio <6.5%)
 Glicemia a digiuno o pre-prandiale 90-130 mg/dl
 Glicemia post-prandiale < 180 mg/dl
 PA130/80 (120/70 se danno renale)
 Colesterolo LDL < 100 mg/dl (<70 se malattia CV)
 Colesterolo HDL  40 (M);  50 (F) mg/dl
 Trigliceridi < 150 mg/dl
 BMI < 25; Circonferenza vita < 88 cm (F) e < 102 cm (M)
2
felice paleari - 2013
Come e perché curare il Diabete
3
Studi clinici più recenti hanno evidenziato i potenziali rischi dei
trattamenti troppo aggressivi: è necessario fissare obiettivi
terapeutici completi e personalizzati da raggiungere secondo
un programma individuale che consideri:
• età anagrafica
• durata di malattia
• presenza di complicanze
• presenza di copatologie e/o stato di “fragilità”
• rischio di ipoglicemie
All’esordio del DM la terapia deve essere tempestiva e
aggressiva per raggiungere e mantenere obiettivi molto
rigorosi per i primi 10 anni di malattia per la prevenzione delle
complicanze.
felice paleari - 2013
Ogni diabetico ha la sua cura
Tessuto Adiposo
Sulfoniluree
Glinidi
Incretine
 Secrezione
glucagone
Pancreas
Intestino
 Secrezione
Insulinica
Acarbose
Incretine
 Assorbimento del
glucosio
 Uptake del
glucosio
 FFA output
Rosiglitazone
Pioglitazone
Fegato
 Output
epatico del
glucosio
Metformina
Incretine
Rene
 Iperglicemia
Inibitori SGLT2
 Riassorbimento del
glucosio
Cervello
Muscolo
Pioglitazone
Migliora
neurotrasmettitori
Incretine
Uptake del
glucosio
felice paleari - 2013
La terapia insulinica “ideale”
Insulina libera plasmatica
(mU/l)
Livelli normali di insulina
libera plasmatica
Pasti
Terapia ideale basal-bolus
Spuntini
Ore del giorno
Modificato da: Olsson et al. 1988
felice paleari - 2013
La terapia insulinica ottimale con
analoghi dell’insulina “basalbolus”
ha
finalmente dato la possibilità di
riprodurre la secrezione
insulinica naturale ed attuare
una terapia sostitutiva
felice paleari - 2013
DAL RISCHIO
PER DIABETE
ALLA PREVENZIONE
DEL DIABETE
felice paleari - 2013
Prevenzione
 La prevenzione è l’arma vincente soprattutto per il Diabete
Mellito 2. Per il Diabete Mellito 1 i risultati sono incostanti.
 Alcuni studi clinici americani, finlandesi e cinesi hanno
dimostrato:
• una riduzione >50% del rischio di diventare diabetici in
soggetti con IGT attraverso un cambiamento dello stile di
vita (dieta, calo ponderale del 5-10%, attività fisica regolare
di 20-30 minuti al giorno o 150 minuti alla settimana);
• che l’effetto favorevole ottenuto dalla dieta si mantiene
anche dopo diversi anni dalla sospensione della dieta
stessa.
 Anche alcuni farmaci (metformina acarbose, TZD) si sono
dimostrati attivi, ma sono meno efficaci del cambiamento dello
stile di vita ed il loro effetto si esaurisce con la sospensione
del trattamento
felice paleari -
2013
…le nostre contraddizioni quotidiane…
prima …..
….. dopo
felice paleari 2013
Prevenzione
e
Terapia non
farmacologica
del diabete
felice paleari - 2013
• Seguire la dieta mediterranea con cibi a basso indice
glicemico riduce del 20% il rischio di sviluppare DM2
• Bere succhi di frutta ogni giorno aumenta del 21% il rischio
di sviluppare DM2 rispetto a chi consuma frutta
quotidianamente (più efficaci mirtilli, uva, mele o pere)
• Bere “soft drinks” quotidianamente aumenta del 20-30% il
rischio di sviluppare DM2
rispetto a chi ne beve
occasionalmente o non ne beve affatto (attenzione al
fruttosio che aumenta trigliceridi)
• I cambiamenti dello stile di vita sono più efficaci nei
soggetti a rischio di diabete, piuttosto che nei diabetici noti
per ridurre il rischio CV
• L’attività fisica (150 minuti di cammino alla settimana su 5
giorni) riduce >50% il rischio di DM2 in soggetti con IGT.
felice paleari - 2013
CRITERI PER LO SCREENING DEL
DIABETE MELLITO 2 NON DIAGNOSTICATO
IN SOGGETTI ASINTOMATICI (1)
Lo screening con la determinazione della glicemia a digiuno
è raccomandato:
• in tutti gli individui di età  45 anni
• in particolare in coloro che hanno un BMI  25 kg/m²
• se normale deve essere ripetuto ogni 3 anni.
Lo screening deve essere più precoce e ripetuto con cadenza
annuale, se normale, in soggetti con particolari condizioni di rischio.
felice paleari - 2013
CRITERI PER LO SCREENING DEL
DIABETE MELLITO 2 NON DIAGNOSTICATO
IN SOGGETTI ASINTOMATICI (2)
Lo screening dovrebbe iniziare prima dei 45 anni e con cadenza
annuale nei soggetti sovrappeso e con altri fattori di rischio per
diabete:
• Storia familiare positiva per DM;
• Sedentarietà;
• Pregresso Diabete Mellito Gestazionale o parto di feto > 4 Kg
oppure < 2.5 Kg;
• Ipertensione Arteriosa (PA  140/90 mmHg);
• Ipertrigliceridemia ( 250 mg/dl) e/o livelli di HDL colesterolo 
35 mg/dl);
• Sindrome dell’ovaio policistico
• Pregresso IGT o IFG; oppure HbA1c = 6.00-6.49%
• Storia di patologie cardio-vascolari
felice paleari - 2013
Conclusioni
Il diabete mellito è una malattia cronica molto diffusa
con un elevato impatto sociale ed economico.
Un precoce riconoscimento ed un trattamento della
malattia “adeguato e personalizzato” già dall’esordio
sono in grado di ridurre la comparsa delle
complicanze e rappresentano una valida strategia
per il miglioramento della qualità e dell’aspettativa di
vita dei diabetici.
L’attivazione su tutto il territorio italiano del “Piano
Nazionale Diabete” deve garantire l’assistenza
necessaria a ridurre il “peso” economico e sociale
della malattia diabetica.
felice paleari - 2013
grazie
per
l’attenzione
felice paleari - 2013
www.diabeteitalia.it
I soci di Diabete Italia
Società scientifiche
AMD - Associazione Medici Diabetologi
OSDI - Associazione Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani
SID - Società Italiana di Diabetologia
SIEDP - Società italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica
SIPO - Società Italiana di Podologia
SIMG - Società Italiana di Medicina Generale
Associazioni fra persone con diabete
AGD Italia - Coordinamento Associazioni Italiane Giovani con diabete
ANIAD - Associazione Nazionale Italiana Atleti con Diabete
Diabete Forum giovani e adulti uniti per il diabete
ARCHIVIO DIAS
METABOLISMO DEI CARBOIDRATI (ZUCCHERI)
Pancreas
Produce insulina
Fegato
Immagazzina
o produce glucosio
Glucosio
nel sangue
=
GLICEMIA
Digestionea
limenti
felice paleari - 2012
Muscoli, Adipe,
Cervello
Consumano glucosio
METABOLISMO IN CONDIZIONI DI DIGIUNO
Altri ormoni:
• glucagone
• adrenalina
• cortisolo
Pancreas
Produce poca
insulina
Produce glucosio
Fegato
Glucosio nel
sangue
(GLICEMIA)
costante
Digestione
Alimenti
Consuma glucosio
Cervello
felice paleari - 2012
METABOLISMO IN FASE POST-PRANDIALE
Pancreas
Produce molta
insulina
Immagazzina
glucosio
Fegato
felice paleari - 2012
Glucosio
nel sangue
(GLICEMIA)
costante
Digestione
Alimenti
Consumano glucosio
Muscoli, Adipe
METABOLISMO IN CONDIZIONI DI DIABETE
Pancreas
Non produce più
insulina, o quella
prodotta non funziona
bene
Rilascia il glucosio
immagazzinato
Fegato
felice paleari - 2012
Glucosio
nel sangue
(GLICEMIA)
aumenta
Non riescono a
consumare glucosio
Muscoli, Adipe
PERCHE’ COMPAIONO LE COMPLICANZE
CRONICHE DEL DIABETE MELLITO
LE COMPLICANZE “A LUNGO TERMINE” SONO LA
CONSEGUENZA DEI DANNI PROVOCATI
DALL’IPERGLICEMIA CRONICA, CHE ALTERA
PROFONDAMENTE I TESSUTI DI ALCUNI ORGANI
CAUSANDO LESIONI SEMPRE PIU’ GRAVI FINO A
DIVENIRE IRREVERSIBILI.
NEI DIABETICI E’ MAGGIORE L’INCIDENZA
DI MALATTIE CARDIOVASCOLARI.
SONO PIU’ FREQUENTI NEI DIABETICI 2: IPERTENSIONE
ARTERIOSA, DISLIPIDEMIE, OBESITA’ CENTRALE
(SINDROME METABOLICA).
felice paleari - 2012
COMPLICANZE CRONICHE DEL
DIABETE MELLITO:
(1)
1) OCCHI :
•
RETINOPATIA
•
CATARATTA
2) RENI :
•
PROTEINURIA
•
INSUFFICIENZA RENALE
•
INFEZIONI
3) NERVI :
•
POLINEUROPATIA PERIFERICA
•
DISAUTONOMIA
felice paleari - 2012
COMPLICANZE CRONICHE DEL
DIABETE MELLITO:
(2)
4) CUORE :
•
INFARTO E/O ANGINA
•
SCOMPENSO
5) VASI :
•
ARTERIOPATIA PERIFERICA
•
ARTERIOPATIA CENTRALE
•
CORONAROPATIA
6) PIEDI :
•
ULCERE
•
GANGRENA
felice paleari - 2012
Fly UP