impara come guarisce dio - Parola della Grazia – Palermo
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impara come guarisce dio - Parola della Grazia – Palermo
Parola della Grazia - Palermo DIO IMPARA COME GUARISCE sito ufficiale Parola della Grazia Palermo - PdG Italia http://www.paroladellagrazia.it/it Date : 27 ottobre 2014 Io sono l’Eterno che ti guarisco Esodo 15:26 In apertura viene ricordato che il Patto Abrahamico comprendeva la guarigione, che di conseguenza il popolo di Dio ne aveva diritto e che sul piano spirituale era già guarito. Anche la donna afflitta da uno spirito di infermità, della quale si parla nel capitolo 13 del Vangelo di Luca, in virtù di quel patto aveva ricevuto la guarigione nel mondo spirituale diciotto anni prima di essere guarita da Gesù, solo che satana l’aveva tenuta legata con l’incredulità. Dio dà a noi le stesse benedizioni che diede ad Abrahamo… Efesini 1:3 “Benedetto sia Dio, Padre del Signor nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo…”. … quindi anche per noi tra le benedizioni c’è la guarigione, sta a noi prenderla. Come? Non dubitando che Dio vuole darcela, essendo certi che vuole guarirci, poiché non esserlo equivale a non avere fede in Lui e a dubitare della Sua Parola, visto che la fede è certezza, ferma convinzione che Egli non può mentire. Siamo certi di avere diritto alla guarigione che la Parola di Dio ci promette? Se sì, continuiamo a crederci anche se non la riceviamo subito, non fermiamoci al primo ostacolo e non cessiamo di pregare; inoltre incoraggiamo ad essere perseverante chi attende di essere guarito, perché non sempre la guarigione sperata avviene immediatamente. Gesù ci dà l’esempio di come si opera per prenderla. Il Vangelo di Marco (8:22-26) parla di un uomo cieco che Gesù guarì in due riprese; la seconda volta adottando l’imposizione delle mani per completare il processo di guarigione. Questo ci dice che talvolta la guarigione non avviene istantaneamente, ma attraverso un processo che è subordinato alla nostra consapevolezza di ciò che avviene nel mondo spirituale. In nemico vuole bloccarci insinuando nella nostra mente il dubbio, che è l’anticamera dell’incredulità. Egli vuole che la nostra fede si basi sulle esperienze, mentre è vero l’esatto contrario: sono le esperienze che devono basarsi sulla nostra fede. Per questo abbiamo bisogno di comprendere e visualizzare la realtà che si trova nel mondo spirituale. Alcuni ritengono che sia Dio a mandarci la malattia per farci crescere nella santità e che quindi chi è più malato è più benedetto!!! Una simile convinzione altera l’immagine di Dio, ma in tutto il Vangelo non c’è neppure un caso in cui Gesù manda una malattia, Egli operava sempre e solo guarigioni. La Bibbia afferma che siamo stati già benedetti, non che saremo benedetti. Questo vuol dire che nel mondo spirituale siamo stati già guariti, che abbiamo già la prosperità, che non abbiamo debiti … e se nel mondo naturale non è così è perché non riusciamo ad attivare la fede che prende le cose dal mondo spirituale e le porta in quello naturale. Non dimentichiamo che in Cristo Gesù siamo stati benedetti di ogni benedizione spirituale e che in quelle benedizioni c’è la risposta a tutti i nostri bisogni, sia spirituali che materiali, perché Dio ci ha provveduto una redenzione perfetta. Tutto ci verrà più facile se acquistiamo la consapevolezza di come funzionano le cose nel mondo spirituale e se impariamo a pensare e a parlare come pensa e come parla Dio. Quando Gesù mandò i Suoi dodici a manifestare il soprannaturale, diede loro ordini, non consigli o suggerimenti. Matteo 10:5 Questi sono i dodici che Gesù inviò dopo aver dato loro questi ordini: «Non andate tra i gentili e non entrate in alcuna città dei Samaritani, 6 ma andate piuttosto alle pecore perdute della casa d'Israele, Innanzitutto Gesù comandò loro di non andare da quelli che non rientravano nel Patto Abrahamico, ma solo da quelli che ne erano beneficiari. Oltre che predicare, i discepoli avrebbero dovuto anche guarire i malati, sanare i lebbrosi, risuscitare i morti, scacciare i demoni e così manifestare la potenza di Dio. v. 7 Andate e predicate, dicendo: "Il regno dei cieli è vicino". 8 Guarite gli infermi, mondate i lebbrosi, risuscitate i morti, scacciate i demoni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Questo è l’Evangelo del Regno di Dio. Non esiste un Vangelo del Regno che non manifesti il soprannaturale. Quegli stessi ordini Gesù li dà anche a noi, quindi ‘attrezziamoci!’ - dice il pastore Lirio - il quale aggiunge che Gesù è l’unico Guaritore, ma che ci sono molti modi scritturali, almeno sette, con cui si può ministrare la guarigione divina. 1. Comandando con autorità alla malattia di lasciare il corpo nel Nome di Gesù. Bisogna saper discernere se c’è uno spirito d’infermità che deve essere cacciato e se non c’è occorre comandare alla malattia di lasciare la persona. Non tutte le malattie sono operate da spiriti d’infermità, ma tutte sono opera diretta o indiretta del nemico, infatti in Atti 10:38 l’apostolo Pietro afferma che Gesù sanava tutti coloro che erano oppressi dal diavolo. Questo dimostra che Dio non manda le malattie, ma le toglie. 2. Chiedendo in preghiera la guarigione al Padre nel Nome di Gesù. 3. Pregando per la guarigione in accordo con altri credenti. Matteo 18:18 In verità vi dico che tutte le cose che voi avrete legate sulla terra saranno legate nel cielo; e tutte le cose che avrete sciolte sulla terra saranno sciolte nel cielo 19 Ancora io vi dico che, se due di voi si accordano sulla terra per domandare qualunque cosa, questa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. La Parola di Dio afferma che se uno ne mette in fuga mille, due ne mettono in fuga diecimila (De. 32:30). Ciò vuol dire che la preghiera d’accordo ha una particolare potenza, mentre dove non c’è accordo la preghiera non ha forza. 4. fede. Ministrando la guarigione mediante l’unzione degli infermi con olio e con la preghiera della Giacomo 5:14 Qualcuno di voi è infermo? Chiami gli anziani della chiesa, ed essi preghino su di lui, ungendolo di olio nel nome del Signore, 15 e la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo risanerà, e se ha commesso dei peccati, gli saranno perdonati. Noi crediamo che l’unzione con olio non debba essere fatta in chiesa, ma in ospedale o in casa, sempre che a richiederla sia l’infermo, perché crede nell’efficacia della preghiera. L’olio è solo un simbolo dell’unzione divina, ciò che conta è la fede. I verbi del verso 15, ‘salverà…risanerà…’, espressi al futuro, lasciano intuire che la guarigione inizia nel momento in cui si prega, ma si realizza attraverso un processo. Non è vero, come alcuni credono, che ci si ammali a causa dei propri peccati, non è possibile affermare una simile cosa anche se è vero che il peccato non produce mai cose buone. La malattia, infatti, non è prodotta da un singolo peccato, ma dalla caduta dell’uomo nel peccato, cosicché ci si può ammalare avendo peccato, ma ci si può ammalare anche senza avere peccato, infatti Giacomo dice (v. 15): “Se ha commesso peccato”. 5. Ministrando la guarigione mediante l’imposizione delle mani. Attraverso le nostre mani, anche se non ce ne accorgiamo, Dio fa fluire la Sua unzione, infatti sono molti quelli che nel momento in cui vengono loro imposte le mani dichiarano di avvertire come un fuoco, fermo restando che a guarire non è chi ministra, ma la potenza di Dio. 6. Ministrando la guarigione tramite i doni di guarigioni. I doni servono a guarire vari tipi di malattia, di infermità, e a sanare anche i dolori dell’anima. In tal caso è Dio che prende l’iniziativa e rivela ai Suoi servi chi vuole guarire e da quale malattia, però noi abbiamo bisogno di avere l’orecchio allenato ad ascoltare ciò Egli vuole dirci. 7. Si può guarire attraverso la consapevolezza che la guarigione è il pane dei figli. Questo può avvenire durante la Cena del Signore, nel momento in cui si prende il pane. Alla donna cananea che Gli chiese la guarigione della figlia, Gesù disse che non poteva prendere il pane dei figli per darlo ai cagnolini, ma alla risposta, con la quale ella si dichiarò certa che anche una sola briciola di quel pane avrebbe guarito (= liberato) sua figlia, preso da ammirazione per la sua fede, Gesù le disse: «Per questa tua parola, va'; il demone è uscito da tua figlia» Marco 7:29. Talvolta noi non riceviamo perché non chiediamo, possibilmente perché confidiamo più nel medico e nelle medicine che in Dio, ma se Lo invochiamo, il Signore ci risponderà. Salmi 30:2 O Eterno, mio Dio ho gridato a te e tu mi hai guarito. Giacomo afferma che non otteniamo perché non domandiamo. Giacomo 4:2 Voi desiderate e non avete, voi uccidete e portate invidia, e non riuscite ad ottenere; voi litigate e combattete, e non avete, perché non domandate. 3 Voi domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri…6 Ma egli dà una grazia ancor più grande; perciò dice: «Dio resiste ai superbi e dà grazia agli umili» Pur essendo stato unto da Dio re d’Israele e avendo diritto ai benefici del Patto, quando Asa si ammalò preferì confidare nei medici e nei due anni di malattia non si rivolse mai a Lui. I medici però non riuscirono a guarirlo ed egli morì. 2Cronache 16:12 Nel trentanovesimo anno del suo regno Asa si ammalò ai piedi, e la sua malattia era molto grave; nella sua infermità però egli non cercò l'Eterno, ma ricorse ai medici.13 Così Asa si addormentò con i suoi padri e morì il quarantunesimo anno del suo regno. Il profeta Isaia afferma che Gesù portò su di Sé le nostre malattie; questo vuol dire che adempì ogni cosa per la nostra guarigione ... Isaia 53:4 Eppure egli portava le nostre malattie e si era caricato dei nostri dolori; noi però lo ritenevamo colpito, percosso da DIO ed umiliato. … e l’apostolo Matteo ci spiega che Gesù guariva tutti affinché quella profezia si adempisse. Matteo 8:17 affinché si adempisse ciò che fu detto dal profeta Isaia, quando disse: «Egli ha preso le nostre infermità e ha portato le nostre malattie». Gesù, quindi, prese su di Sé tutte le nostre infermità affinché noi ricevessimo guarigione, ma non tutti i credenti sanno come fare per riceverla. La parola greca corrispondente all’italiano ‘ricevere’ è lambàno (???????), che vuol dire ‘afferrare’ verbo in forma attiva che, quindi, comporta un’azione, come quella di stendere la mano. Biblicamente parlando, il ricevere non è qualcosa di passivo, qualcosa che si subisce, come ad esempio l’essere bagnati dalla pioggia che cade, ma indica un’azione che si compie appoggiandosi per fede sulla Parola di Dio; indica un afferrare e fare proprio qualcosa che esiste nella dimensione spirituale… … e così, semplicemente, quando preghiamo, per fede afferriamo la guarigione divina. Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)