Quest`anno all`inizio del mese di Giugno faremo “la processione del
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Quest`anno all`inizio del mese di Giugno faremo “la processione del
Giugno 2012 - Anno 14 (n° 163) Mensile della Quest’anno Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco all’inizio del mese di Giugno faremo “la processione del Corpus Domini” per le vie e le piazze del paese. Lo faremo Giovedì 7 Giugno di sera durante la settimana, al termine di una giornata lavorativa, in coincidenza con il giorno originario della ricorrenza liturgica; proprio come avviene a Roma, con l’intervento del papa. A Roma ogni anno nel giovedì del “Corpus Domini” si svolge una imponente processione a cui partecipa numeroso il popolo romano; la solenne manifestazione religiosa si snoda lungo una delle vie storiche del centro, una via molto ampia, la via Merulana che dalla basilica di San Giovanni in Laterano, conduce fino alla basilica di Santa Maria Maggiore, con un percorso di qualche chilometro. Al centro di tutto sta il grande ostensorio con il Santissimo Sacramento, Gesù presente nel pane consacrato, segno fragilissimo e umilissimo di una presenza che ha la capacità di trasformare il mondo intero, ed è per questo che viene trasportato con solennità; a questo segno, il pane consacrato che è Gesù vengono indirizzati omaggi di adorazione, di lode, di onore, di festa, di gioia. Va detto però che la celebrazione del “Corpus Domini” con la processione al giovedì sera, si fa non solo a Roma ma anche in molte altre città e paesi pur essendo per tanti giorno lavorativo, cioè non riconosciuto come festivo in ambito civile. Anche noi Giovedì 7 Giugno sera celebreremo solennemente il Corpus Domini con la Santa Messa a e la Processione per le vie e le piazze del centro storico di Torri. Per noi è un fatto importante che vede coinvolte tutte le espressioni della vita del paese, nelle sue tipiche dimensioni sia civili che religiose: a partire dalla presenza dei bambini che rendono l’omaggio dell’innocenza cospargendo con petali di fiori il percorso del corteo sacro, ai rappresentanti delle Associazioni contraddistinti dai caratteristici labari e gagliardetti, fino alle case, ornate sui davanzali e alle porte con festoni, lumi e fiori. Di fronte a tale evento viene spontaneo domandarsi: ma perché tutto questo? C’è una sola risposta: perché l’Eucaristia, Gesù presente nel pane consacrato, è il cuore del mondo, il cuore della Chiesa, il cuore della nostra vita, il cuore del nostro cuore. Noi non abbiamo niente di più prezioso. Dio si è donato a noi totalmente. È il segno massimo del suo amore. Prima di consegnarsi nelle mani dei suoi carnefici, Gesù si è consegnato nelle nostre mani. Gesù lo aveva già detto a Cafarnao: “Io sono il pane vivo disceso dal cielo: se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo”. L’Eucaristia è una celebrazione che parte dalla vita di Cristo per giungere alla vita di ciascuno di noi, per aiutarci a prendere coscienza del senso nuovo che la nostra vita assume all’entrare in contatto con il dono che Gesù ci ha fatto di sé stesso. Se veramente crediamo che nella comunione riceviamo il “pane di vita”, la nostra vita viene trasformata perché questo “pane di vita” possiede in sé una forza intrinseca di trasformazione. Forse noi preferiamo vivacchiare, sonnecchiare, non cambiare nulla, specialmente dentro, nel profondo dei sentimenti e degli affetti. Se preso con serietà il “pane della vita” è un pane che ci obbliga a vivere, e a vivere non in qualche modo, ma in pienezza, donando la vita per amore. Non serve moltiplicare le comunioni sacramentali, occorre intensificare nella Comunione la volontà di lasciarsi trasformare, di diventare in Cristo una creatura nuova. Per questo abbiamo bisogno di fare la processione del “Corpus Domini”, per mettere l’Eucaristia al centro della nostra vita. Don Giuseppe “ECCOMI!” Con questa risposta all’appello del Vescovo del 19 maggio scorso in Duomo a Verona è iniziata la cerimonia per l’Ordinazione Presbiterale di dieci diaconi. Tommaso Tuan, uno di loro, lo ha quasi gridato, deciso e sicuro. In Patria la sua vocazione gli aveva procurato non poche difficoltà, come più volte ha raccontato. La sua determinazione alla fine ha avuto il riconoscimento meritato. “Eccomi” è stata certamente anche la risposta data da Matteo. Gesù gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì. La citazione è riportata significativamente nel biglietto di partecipazione che molti di noi hanno ricevuto. La cerimonia si è articolata in vari momenti significativi. Alla presentazione dei candidati è seguita l’omelia del Vescovo S.E. mons. Giuseppe Zenti. Egli si è particolarmente soffermato nel ricordare ai candidati che per loro non è più disponibile una vita privata. Essi dovranno rendere sempre presente nella loro persona e nel loro agire Cristo Pastore. Quindi una proposta stimolante: “Siate traino della civiltà”. Ed ancora: “Nella Chiesa troviamo di tutto. Ma per essere risanata ha più bisogno di testimoni che di censori e flagellatori”. L’imposizione delle mani sul capo da parte del Vescovo e quello poi dei sacerdoti presenti, (qualcuno ne ha contati oltre 160), è stata seguita in assoluto silenzio in un duomo gremito di persone. Un suggestivo sottofondo musicale ha reso 2 l’atmosfera ancor più coinvolgente. Anche don Giuseppe Thi non ha voluto mancare alla cerimonia ed è arrivato appositamente da Roma. Ma in questo momento particolare è stato istintivo immaginare la presenza silenziosa ed affettuosa di don Luciano. Poi è seguita la vestizione degli abiti presbiterali, l’Unzione crismale, la consegna del Pane e del Vino. Alla fine l’abbraccio di Pace con il Vescovo e ancora con tutti i Presbiteri e, quindi, la celebrazione della Santa Messa. Il nostro Parroco mons. Giuseppe (condivide felicemente il nome con S.E. il Vescovo e con don Thi) è seriamente impegnato per festeggiare il novello sacerdote in questo paese, che per primo lo ha ospitato. E’ un avvenimento che può benissimo rientrare fra le manifestazione per i 200 anni della nostra Chiesa Parrocchiale. Pertanto deve essere un momento di vera gioia e motivo di orgoglio per tutti. Credo che qui a Torri del Benaco, come è stato per don Giuseppe Thi, anche don Tommaso Tuan abbia sperimentato la sincera accoglienza di tutta la popolazione, l’aiuto di persone, che con amore lo hanno introdotto all’apprendimento della nostra lingua, di altri che hanno cercato di fargli sentire meno pesante la lontananza dalla famiglia, dagli amici e dalle tradizioni della sua gente. Il nostro contributo è 3 stato certamente modesto nel tempo, ma sicuramente efficace per il risultato raggiunto. Abbiamo appreso che don Tommaso è ora atteso da ulteriori approfondimenti culturali, che faranno parte del suo bagaglio di Pastore di anime. Poi tornerà nel suo Vietnam per svolgere nel concreto quella missione, che si era prefissa. Porterà certamente con sé anche un po’ di Torri del Benaco. Un giorno, nel raccontare la storia del nostro paese, don Giuseppe Thi e don Tommaso Tuan rimarranno un ricordo ed un’esperienza importante. Noi tutti ci auguriamo che il loro esempio, le loro convinzioni e la loro tenacia lascino prima o poi un segno nel cuore di qualche nostro giovane… o anche meno giovane. Perché no? E forse verrà il tempo in cui nel Duomo di Verona la nostra Comunità potrà essere testimone commossa di quella risposta che da molti anni attendiamo: “Eccomi!”. William LA PRIMA COMUNIONE La comunione è stata bellissima. Io quando sono andato a prendere il corpo e il sangue di Cristo ero emozionato, avevo paura di sbagliare, ma quando sono andato lì non è andata male. La particola non sapeva di niente, quando sono andato al posto e ho messo le mani sul capo mi sono sentito benissimo, mi sentivo libero. È stato il giorno più bello della mia vita. Io ero molto agitata, non vedevo l’ora di fare la Prima Comunione. Grazie Gesù per avermi dato un’occasione così importante per conoscerti meglio. Dopo aver fatto la comunione ero felicissima. Gesù e quando l’ho ricevuto ho parlato con Gesù e mi sono eccitata molto. Poi quando è finita la Messa mi hanno dato un po’ di regali ma ero ancora agitata e mio papà mi ha dato un forte abbraccio e mi sono tranquillizzata. Ero emozionata e il mio cuore era pieno di gioia. Ho ricevuto Gesù per la prima volta e quando sono tornata al mio posto mi sentivo diversa. Mi sentivo molto bene e felice, pieno di gioia e soprattutto felice di quello che mi ha detto Gesù. Il giorno 6 maggio ho ricevuto la Prima Comunione. Ero molto agitata e un po’ spaventata, ma felice. Mi sono sentito agitato, è stato molto bello anche se era una giornata un po’ grigia. Mi sono divertito. Mi è piaciuto tanto. Mi sono un po’ agitata, non ho dormito tutta la notte. Quando ho preso la particola mi è piaciuto tanto, perché ho ricevuto il corpo e il sangue di Gesù. Ho pregato per tutta la Messa. È stato bellissimo. Ero molto agitata ma con il cuore pieno di gioia. Ho ricevuto tanti regali, ma il regalo più bello è Gesù. È stato bellissimo, sono molto felice. Mi sentivo molto eccitato perché era la prima volta che ricevevo la comunione. Quando ho letto avevo un po’ di vergogna e dopo aver ricevuto il corpo di Gesù avevo una gioia nel mio cuore. Grazie Gesù. Anche se la giornata era grigia nel mio cuore c’era il sole. L’emozione di ricevere Gesù era tanta. Aspettavo da tanto tempo che questo momento arrivasse. È stato il giorno più bello della mia vita. Andrea, Davide, Celeste, Marta, Andrea Nicole, Tommaso, Rebecca, Alessandra, Valentino, Gaia Cheyenne, Manuele, Angela, Giulia, Sara, Sofia Domenica ero felice di ricevere Gesù. La notte prima quasi non riuscivo a dormire per l’agitazione. A me è piaciuto molto quando ho ricevuto il corpo di Gesù. Ero molto emozionata e felice e quando ho ricevuto Gesù ero più che felice, felicissima. Ero agitatissima, il pensiero di ricevere il corpo di Gesù mi rendeva ancora più agitata. Ma dopo, quando ho ricevuto il corpo di Gesù il mio cuore si è riempito di gioia. Io ho provato agitazione e anche molta gioia di ricevere 4 rivoltogli da Gesù Cristo che gli cambiò la vita: “Seguimi, ti farò diventare pescatore di uomini”, e “tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa…le porte degli inferi non prevarranno su di essa”. Pietro nacque a Bethsaida in Galilea, faceva il pescatore sul lago di Tiberiade, insieme al fratello Andrea, il suo nome era Simone; il fratello Andrea lo introdusse all’incontro con Gesù. È un uomo semplice, schietto, che non ancora conscio, del grande evento della Redenzione assiste impotente ed angosciato agli episodi della Passione di Cristo. Dopo la crocifissione e la Resurrezione, Pietro, riprende coraggio e torna quindi a radunare gli altri Apostoli e discepoli dispersi, infondendo coraggio a tutti, fino alla riunione nel Cenacolo cui partecipa anche Maria. Lì ricevette lo Spirito Santo, quindi uscì a predicare con parresia, cioè con coraggio, le Verità della nuova Fede: quel Gesù che voi avete ucciso appendendolo alla croce dalla potenza di Dio è stato fatto risorgere ed è vivo!”. Subito il carcere e miracolosamente liberato, Pietro ebbe il dono di operare miracoli. Risuscitò Tabita a Giaffa per la gioia di quella comunità. Ammise al battesimo il centurione romano Cornelio e la sua famiglia, stabilendo così che cristiani potevano essere anche i pagani e chi non era circonciso. Pietro lasciò Gerusalemme, dove la vita era diventata molto rischiosa a causa della persecuzione di Erode Antipa, intraprese vari viaggi, poi nell’anno 42 dell’era cristiana dopo essere stato ad Antiochia, giunse in Italia proseguendo fino a Roma ‘caput mundi’, centro dell’immenso Impero Romano, ne fu vescovo e primo papa per 25 anni, anche se interrotti da qualche viaggio apostolico. I NOSTRI SANTI PATRONI: S. PIETRO E S. PAOLO La festa, o più esattamente la solennità, dei Santi Pietro e Paolo Apostoli al 29 giugno, è una delle più antiche e più solenni dell’anno liturgico. Essa venne inserita nel messale ben prima della festa del Natale e vi era già nel secolo IV l’usanza di celebrare in questo giorno tre S. Messe. La memoria congiunta degli apostoli è una felice occasione, la quarta nel corso dell'anno, per riflettere sulla figura e sull'opera dei due Principi degli apostoli e anche sul culto eccezionale tributato loro nei secoli. La suprema testimonianza di amore e di fedeltà a Cristo tributata da loro con l'effusione del sangue, attirarono ai Santi Pietro e Paolo un culto eccezionale di cui sono chiara manifestazione le due grandiose omonime basiliche che sorgono una sul colle Vaticano e l’altra sulla via Ostiense fuori le mura di Roma la cui dedicazione venne fatta rispettivamente dai papi Silvestro (314-335) e Siricio (384399). Particolarmente la basilica di S. Pietro, è spesso agli onori della cronaca quotidiana per le solenni cerimonie pontificie che vengono predisposte tra le sue mura o sul vasto piazzale antistante: negli occhi e nel cuore di tutti è, ancora la splendida visione d'insieme degli scanni per i circa 2.500 Vescovi riuniti per il Concilio Ecumenico Vaticano II, il concilio annunciato da papa Giovanni proprio dalla basilica di S. Paolo fuori le mura. PIETRO Ricordare Pietro significa evocare tutto un insieme di immagini suggestive: il pescatore sul lago di Tiberiade, la pesca miracolosa, la tempesta sedata, la notte del rinnegamento,la corsa affannosa verso la tomba vuota di Cristo, il suo primo incontro con il Risorto, ma soprattutto riecheggia quel duplice invito 5 A causa dell’incendio di Roma dell’anno 64, di cui furono incolpati i cristiani, avvenne la prima persecuzione voluta da Nerone; fra le migliaia e migliaia di vittime vi fu anche Pietro il quale finì nel carcere Mamertino e nel 67 (alcuni studiosi dicono nel 64), fu crocifisso sul colle Vaticano nel circo Neroniano, la tradizione antichissima fa risalire allo storico cristiano Origene, la prima notizia che Pietro fu crocifisso per sua volontà, con la testa in giù. La grandezza di Pietro consiste principalmente nella dignità di cui fu rivestito: Primo papa, Vicario di Cristo, Capo visibile della Chiesa, egli è il capolista di una gerarchia che da venti secoli si avvicenda nella guida della Chiesa Cattolica. Nella Basilica Vaticana, nella cripta sotto il maestoso altare con il baldacchino del Bernini, detto della ‘Confessione’, vi sono le reliquie di s. Pietro, venute alla luce durante i lavori di restauro e consolidamento archeologico, fatti eseguire da papa Pio XII negli anni ’50. PAOLO San Paolo è senz’altro il più grande missionario di tutti i tempi, non conobbe personalmente Cristo, ma per la Sua folgorante chiamata sulla via di Damasco, ne divenne un discepolo fra i più grandi, perorò la causa dei pagani convertiti, fu l’apostolo delle Genti; insieme a Pietro diffuse il messaggio evangelico nel mondo mediterraneo di allora; con la sua parola e con i suoi scritti operò la prima e fondamentale inculturazione del Vangelo nella storia. Paolo nacque probabilmente verso il 5-10 d.C. a Tarso nella Cilicia, oggi situata nella Turchia meridionale. Il padre, commerciante di tende, con tutta la famiglia godeva della cittadinanza romana, riconosciuta dal triumviro Marc’Antonio e poi dall’imperatore Augusto. Come molti degli ebrei di quel tempo, Paolo portava due nomi, uno ebraico Saul, che significava “implorato a Dio” e l’altro latino o greco che era Paulus, probabilmente alludeva alla sua bassa statura; Paolo divenne poi il suo unico nome, quando cominciò la sua predicazione in Occidente. Conosceva la cultura ellenistica e a Tarso imparò il greco, ma la sua educazione era fondamentalmente giudaica, il suo ragionamento e la sua esegesi biblica, avevano l’impronta della scuola rabbinica. Da giovane fu inviato a Gerusalemme, dove fu allievo di Gamaliele, il maestro più famoso e saggio del mondo ebraico dell’epoca; e a Gerusalemme conobbe i cristiani come una setta pericolosa dentro il giudaismo da estirpare con ogni mezzo. Terminò gli studi verso l’anno 20 quindi tornò a Tarso, secondo gli “Atti degli Apostoli”, egli tornò a Gerusalemme una decina d’anni dopo, certamente dopo la Passione di Cristo, perché fu presente al martirio del protomartire s. Stefano, diacono di Gerusalemme. Negli “Atti degli Apostoli”, Saul è descritto come accanito persecutore dei cristiani, li scovava nei rifugi, li gettava in prigione, costrinse molti di loro a fuggire da Gerusalemme verso Damasco. E proprio sulla strada per Damasco, il Signore Gesù si rivelò a Saulo, quell’accanito nemico; all’improvviso, una luce dal cielo l’avvolse e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?”. E lui: “Chi sei o Signore?”; e la voce: “Io sono Gesù che tu perseguiti. Orsù alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare” (Atti 9, 3-7). (continua a pag. 11) 6 COMUNE DI TORRI DEL BENACO - PROVINCIA DI VERONA PROGETTO DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA RESTAURO NELLA CHIESA PARROCCHIALE DEI S.S. APOSTOLI PIETRO E PAOLO SITA NEL CAPOLUOGO DI TORRI DEL BENACO (VR) RELAZIONE GENERALE: L’intervento che si vuole affrontare consiste nella manutenzione straordinaria di parti della Chiesa Parrocchiale e della Torre campanaria del comune di Torri del Benaco (VR), entrambi i manufatti sono sottoposti alla tutela della legge n°1089 del 01/06/1939. L’intervento proposto vuole valorizzare il complesso architettonico della Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo Apostoli attraverso una metodologia di restauro conservativo leggero. La chiesa parrocchiale abbisogna di interventi alla copertura e ai prospetti nord, sud e est. La copertura mostra molti coppi rotti e mossi, durante i forti temporali il tetto lascia entrare in alcune parti l’acqua piovana che nel tempo ha staccato alcune parti del 7 cornicione sagomato. Il problema viene ampliato dai vecchi pluviali in lamiera che devono essere sostituiti con nuovi in rame. Sulle facciate laterali in alcuni punti gli intonaci mostrano segnali di stacco, l’intervento prevede di ricomporli con prodotti ad assorbimento. La facciata a nord presenta una forte crescita di alghe che rendono verde la parete. E’ previsto un trattamento specifico per questo problema. La torre campanaria sarà trattata allo stesso modo e ritoccate le decorazione degli orologi (soprattutto a nord). L’intonaco è degradato e caratterizzato da un impoverimento generale degli intonaci, alla scoloritura completa delle parti intonacate e alla crescita di alghe che l’hanno reso poco piacevole alla vista. L’intervento proposto non prevede di modificare nulla dell’esistente ma di lavare, pulire, consolidare con prodotti impregnati, ricolorare e proteggere dalla crescita di alghe tutte le parti intonacate. Elenco i lavori per il restauro conservativo da eseguire: COPERTURE E LATTONERIE: - Rimozione del manto di copertura e fornitura e posa in opera di manto di copertura in coppi antiscivolo. I coppi dovranno essere resistenti alla rottura, antigelivi e conformi alle norme UNI 8626-8635. I coppi di recupero dovranno, prima della loro posa, essere puliti. - Rimozione di lattoneria in lamiera e fornitura e posa in opera di lattonerie costituite da canali di gronda completi. INTONACO E TINTEGGIATURA: - Pulizia, trattamento e restauro di superfici in intonaco mediante le seguenti operazioni; - Ristabilimento della coesione degli intonaci mediante impregnazione applicazione del prodotto consolidante fino al rifiuto, inclusi gli oneri relativi alla preparazione del prodotto, alla verifica dei risultati ed alla rimozione degli eccessi del prodotto applicato; IL PROSPETTO NORD CON LA TORRE CAMPANARIA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TORRI DEL BENACO (VR) 8 - Ristabilimento dell'adesione tra supporto murario ed intonaco mediante iniezioni di adesivi riempitivi, inclusi gli oneri relativi alla preparazione del prodotto, alla stuccatura delle crepe anche di piccola entità e successiva eliminazione dell'eccesso di prodotto dalle superfici ed esclusi gli oneri relativi alla velinatura di parti in pericolo di caduta e puntellatura; Rimozione meccanica di stuccature eseguite durante precedenti interventi o di parti fortemente degradate che per composizione o morfologia risultino inidonee alla superficie dell'intonaco; Disinfezione di intonaci mediante applicazione di biocida e rimozione meccanica di microorganismi autotrofi o eterotrofi, patine e pellicole; - Rimozione di elementi metallici quali, perni, staffe, grappe, etc., che risultino possibile causa di degrado degli intonaci o non siano più utili; - Stuccatura, integrazione e rifacimento di cadute degli strati d'intonaco, inclusi i saggi per la composizione della malta idonea IL PROSPETTO SUD CON LA TORRE CAMPANARIA per colorazione e granulometria, DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TORRI DEL l'applicazione di due o più strati BENACO (VR). d'intonaco, come da intonaco originale, successiva pulitura e revisione cromatica dei bordi; - Riduzione dell'interferenza visiva dell'intonaco di rifacimento, mediante stesura di velature a base di latte di calce o patinature, al fine di restituire unità di lettura cromatica dell'opera; - Trattamento preventivo contro la crescita di colonie di microorganismi autotrofi o eterotrofi mediante applicazione di biocida a pennello; - Protezione superficiale mediante applicazione prodotto protettivo; - Smaltimento dei materiali di risulta a discarica autorizzata in conformità alla normativa vigente, compresi oneri di discarica; - Tinteggiatura degli esterni in colori pastello tipo intonaco antico a base di calce e polvere identici a quelli esistenti. ELEMENTI IN PIETRA: - Restauro dei contorni, dei bancali in pietra delle porte e finestre; - Rimozione di depositi superficiali parzialmente aderenti con acqua, spruzzatori, pennelli, spazzole, spugne o sabbiatura leggera; - Protezione superficiale con prodotto silossanico applicato a pennello; Il risultato finale di questo intervento sarà quello di aggiungere un ulteriore porzione di centro storico restaurata nel cuore del capoluogo. 9 RELAZIONE STORICA – DESCRITTIVA: La Chiesa Parrocchiale e la torre campanaria è sito nel capoluogo del Comune di Torri del Benaco (Verona). Il complesso edilizio è situato tra la Strada Statale Gardesana e il lago di Garda, area classificata dal vigente PRG come zona “A” Centro Storico. La settecentesca chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge sull'area della precedente chiesa parrocchiale di epoca romanica, dedicata agli stessi santi e demolita nel 1719 per consentire l'edificazione dell'edificio attuale. Progettata dall'architetto lombardo Antonio Spazzi su commissione del parroco don Domenico Sartori e costruita con la partecipazione di tutti gli abitanti del paese, fu benedetta solennemente il 7 giugno 1731, sebbene ancora incompleta. Terminata nel 1769, venne consacrata dal vescovo Innocenzo Liruti il 4 ottobre 1812. La facciata, sulla quale si apre il bel portale in marmo bianco di Sant'Ambrogio, realizzato dal lapicida Domenico Cecchini (1730), reca sulla sommità delle lesene laterali le statue dei santi titolari scolpite dal veronese Michelangelo Speranza (1722). Quelle di San Giuseppe, di San Filippo Neri, di Sant'Andrea e di San Valentino nelle nicchie sono invece opere moderne di Giuseppe Zampieri (1903). IL PROSPETTO OVEST CON LA TORRE CAMPANARIA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TORRI DEL BENACO (VR) Sul fianco settentrionale sorge l'Oratorio edificato nel 1847, un tempo separato dalla chiesa da un tratto della cinta muraria medioevale abbattuta nel 1904. P.S.: La nostra Chiesa Parrocchiale è sorta con il contributo spontaneo dei fedeli, come si desume dalle note storiche dell’archivio parrocchiale, chi desidera partecipare per i lavori di manutenzione straordinaria e di restauro della Chiesa e del Campanile può fare direttamente oppure deponendo il proprio contributo nella bussola delle offerte al centro della Chiesa. Il preventivo di spesa è di € 160.000,00. 10 Saulo fu accompagnato a Damasco, dove rimase per tre giorni digiuno e sconvolto da quanto gli era capitato. Al terzo giorno si presentò un certo Anania, che gli disse: “Saulo, fratello, il Signore Gesù che ti è apparso sulla via per la quale venivi, mi ha mandato da te, perché tu riacquisti la vista e sia colmo di Spirito Santo”. Detto ciò Anania gl’impose le mani guarendolo e poi lo battezzò. Da quel momento, si può dire, nacque Paolo, l’apostolo delle Genti; egli decise di ritirarsi nel deserto, per porre ordine nei suoi pensieri e meditare più a fondo il dono ricevuto; qui trascorse tre anni in assoluto raccoglimento. Paolo non era vissuto con Gesù come gli Apostoli e quindi non aveva ricevuto gradatamente tutta la formazione necessaria al ministero. Ma a questo, il Maestro suppliva con interventi straordinari come la folgorazione sulla via di Damasco e facendogli contemplare la realtà divina attraverso rivelazioni particolari, senza queste Paolo non avrebbe potuto fare e insegnare come fece e insegnò. Barnaba e Paolo, nel 45, partirono per Cipro, l’isola di cui era originario Barnaba, qui Paolo ebbe un diverbio con il mago Elimas; da Cipro i tre fecero il viaggio di ritorno ad Antiochia, toccando varie cittadine dell’Asia Minore; a Perge nell’Anatolia Marco, spaventato dalle difficoltà del lungo viaggio, lasciò i due compagni e se ne tornò a Gerusalemme. Paolo e Barnaba comunque proseguirono per Listra, dove Paolo guarì uno storpio. Si era nel 50 e Paolo decise di partire con Barnaba per un nuovo viaggio in Asia Minore, Barnaba con Marco andarono di nuovo ad evangelizzare Cipro mentre Paolo con Sila (O Silvano) andarono nel nuovo itinerario. Il viaggio apostolico durato fino al 53, toccò la Grecia, la Macedonia dove Paolo evangelizzò Filippi; qui i due furono flagellati ed incarcerati, ma dopo un terremoto avvenuto nella notte e la conversione del carceriere, la mattina dopo furono liberati. Andarono poi a Tessalonica, a Berea ed Atene, dove il dotto discorso di Paolo all’Areopago fu un insuccesso; dopo una sosta di un anno e mezzo a Corinto, ritornarono ad Antiochia. Nel 53 o 54, iniziò il terzo grande viaggio di Paolo, si diresse prima ad Efeso, fermandosi tre anni. Da Efeso fu di nuovo in Macedonia e per tre mesi a Corinto; sfuggendo ad un programmato agguato sulla nave su cui si doveva imbarcare, continuò il viaggio per terra accompagnato per un tratto da Luca che ne fece un resoconto particolareggiato. Egli visitò con commozione le comunità cristiane dell’Asia Minore che aveva fondate, presentendo di non poterle più rivedere. L’ultima tappa fu Cesarea dove il profeta Agabo gli predisse l’arresto e la prigione, da lì arrivò a Gerusalemme verso la fine di maggio 58, qui portò le offerte raccolte nel suo ultimo viaggio. Nel 66 Paolo fu di nuovo arrestato e condotto a Roma, dove fu lasciato solo dai discepoli, alcuni erano lontani ad evangelizzare nuovi popoli, qualcun altro aveva lasciato la fede di Cristo; i cristiani di Roma terrorizzati dalla persecuzione, lo avevano abbandonato o quasi, solo Luca era con lui. Paolo presagiva ormai la fine e lanciò un commovente appello a Timoteo: “Quanto a me, il mio sangue sta per essere sparso in libagione ed è giunto il momento di sciogliere le vele… Cerca di venire presto da me perché Dema mi ha abbandonato…, Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è con me. Prendi Marco e portalo con te, perché mi sarà utile per il ministero…”. Questa volta il tribunale romano lo condannò a morte perché cristiano; fu decapitato tradizionalmente un 29 giugno di un anno imprecisato, forse il 67, essendo cittadino romano gli fu risparmiata la crocifissione; la sentenza ebbe luogo in una località detta “palude Salvia”, presso Roma poi detta Tre Fontane; i cristiani raccolsero il suo corpo seppellendolo sulla via Ostiense, dove poi è sorta la magnifica Basilica di San Paolo fuori le Mura. Silvio 11 LA CHIESA ITALIANA SOLIDALE CON I PROBLEMI DEL PAESE simbolicamente si erge in mezzo a noi, come interlocutore amato e cercato, a lui che si sta misurando con una crisi assai più ampia di ogni previsione, vorremmo saper dire parole non scontate di incoraggiamento e di speranza, inquadrando i rischi nei quali stiamo incorrendo, ma anche i segnali positivi e le potenzialità che realisticamente sono alla nostra portata. La vita è un dono troppo grande per non applicarsi ad assaporarla sempre, anche nelle fasi più aspre, dalle quali tuttavia possono trapelare i sussurri del nuovo. Si coglie in giro una pensosità preoccupata che valutiamo non solo legittima, ma sacrosanta; essa tuttavia non deve farsi cupezza o oppressione paralizzante, perché questo sarebbe un cedimento sul fronte dell’amore che Dio ha per noi, che ci fa resistenti alla prova e capaci di futuro. Si scorgono segnali di un pronunciato risentimento, ostilità dichiarata e violenza sanguinaria, che dobbiamo respingere e combattere con ogni determinazione, affinché non ci chiudano gli spiragli a quel futuro che è diritto di ogni comunità. È, questo, un nostro dovere di Pastori, speriamo sapienti, ossia non impauriti né inerti di fronte ad un mondo sregolato e quanto mai scombinato. Sappiano i nostri concittadini che in questi giorni assembleari non ci staccheremo neppure per un attimo da loro, e nessuno dei nostri pensieri li vedrà estranei, mentre raccogliamo l’invito del Papa proprio agli italiani: «Reagiscano alla tentazione dello scoraggiamento e, forti anche della grande tradizione umanistica, riprendano con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile» (Saluto al Regina caeli, Arezzo, 13 maggio 2012). *** 21 maggio 2012 Prolusione del Cardinale Angelo Bagnasco all’assemblea plenaria della CEI Venerati e cari Confratelli, siamo riuniti in assemblea plenaria, cioè nella formula più ampia e più impegnativa, non solo perché a questo adempimento ci induce lo Statuto della Conferenza, ma perché sentiamo il bisogno di ascoltare insieme il cuore dell’uomo, del cittadino nostro conterraneo, nella convinzione che in esso c’è l’eco di Dio. Nella preghiera cercheremo di coltivare quello sguardo contemplativo che è aperto sugli orizzonti più ampi ed è capace ad un tempo di focalizzare gli elementi di rilievo. Innanzi a tutto il nostro pensiero va a quella parte del Nord Italia maggiormente interessata al sisma che è avvenuto quasi all’alba di ieri, domenica. Ancora una volta, scosse tremende hanno profondamente ferito il nostro bel territorio, dal modenese al ferrarese, con epicentro a Finale Emilia, modificando la fisionomia dei paesi interessati e soprattutto causando sette vittime, e oltre cinquanta feriti. Distruzione e danni ingenti, panico e terrore, dolore e morte per una calamità, sempre possibile, ma che – ci verrebbe da dire – troppo spesso ci visita e ci fa toccare tragicamente la fragilità dell’esistenza umana. Siamo vicinissimi a quelle comunità. Ci stringiamo ad esse, preghiamo per i morti e i feriti, siamo solidali ai loro parenti, e ci impegniamo a fare per intero la nostra parte affinché la vita normale possa riprendere al più presto. Ma anche la condizione complessiva del nostro popolo ci angustia, non da oggi per la verità: anche per questo vorremmo essere in grado di intravvedere i primi bagliori di qualcosa di nuovo e che dovrà poi maturare attraverso un paziente, lungimirante servizio. Al cittadino nostro fratello, che È TORNATA AL PADRE ROSA 12 accompagna nella vita quotidiana, la sua figura e l’invocazione a lui rivolta diventa familiare. Lui, infatti, ha sempre raccolto come del resto tanti altri – e continuerà a farlo - milioni di fedeli che arrivano soprattutto a Padova ma anche in tante altre chiese a Lui dedicate, perché attratti dall’atmosfera di spiritualità che si respira quando ci si avvicina al luogo dove si trovano le sue immagini e le sue reliquie. Tutte queste persone che si recano a “fargli visita” si avvicinano in silenzio e poi, pian piano, arrivano a raccontarsi perché questo è un luogo speciale capace di rimuovere le preoccupazioni quotidiane e di far ritrovare un po’ di serenità nell’animo. Questi luoghi sacri hanno dunque la possibilità, se noi lo permettiamo, di alleviare le nostre ansie e di aiutarci ad avvicinarci ad una dimensione più spirituale come succede quando ci rechiamo per la tredicina (ma anche in altri momenti) nella nostra chiesetta dedicata a S. Antonio. La tredicina è alle porte, e le porte della nostra chiesetta sono sempre spalancate per accogliere tutti per formare insieme la grande famiglia spirituale dei devoti di S. Antonio, desiderosi di ricevere dai suoi discorsi quell’annuncio che ci aiuta a vivere la vita buona del Vangelo di quel Gesù che S. Antonio stringe tra le braccia. Olga S. ANTONIO e la Tredicina Introduzione storica La preghiera della Tredicina in onore di sant’Antonio è un’antica forma di preghiera devozionale costituita di tredici invocazioni, il cui numero rimanda immediatamente al giorno della Festa del Santo, il 13 di giugno. Con l’espressione Tredicina tuttavia si suole indicare anche il periodo di preparazione alla Festa del Santo che va dai vespri del 31 maggio ai vespri del 12 giugno. La preghiera della Tredicina viene recitata tradizionalmente nella Basilica del Santo ogni martedì in ricordo di quel martedì 17 giugno 1231 quando vennero officiati i solenni funerali del Santo a Padova e quando venne attestato il primo miracolo dopo la morte. Dice infatti un biografo contemporaneo del Santo: “Subito, in quel giorno medesimo, moltissimi colpiti da diverse infermità furono portati presso la tomba e tosto ricuperarono la salute per i meriti del beato Antonio. Infatti appena ogni malato riusciva a toccare l’Arca, subito godeva di trovarsi libero da ogni malattia” . Quella dei milioni di fedeli di S. Antonio è una fede pura, semplice, una fede senza costrizioni, che parte dal cuore. La devozione a S. Antonio è molto popolare, perché è un santo che PROGRAMMA DELLA TREDICINA DI S. ANTONIO 1-12 Giugno ore 21.00: Liturgia della parola con preghiere in onore di S. Antonio. 13 Giugno ore 7.30: S. Messa in onore di S. Antonio. 13 Giugno ore 20.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Andrea Veggio con la partecipazione dei presbiteri che hanno svolto il ministero di Parroco nella Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli in Torri del Benaco. Durante la celebrazione svolgerà il ministero liturgico del canto la “Corale Don Leone”. 13 14 FEBBRAIO 2012 PELLEGRINAGGIO A PADOVA PESCA DI BENEFICENZA 2012 Da qualche anno il “Gruppo di S. Antonio” di Torri organizza nel mese di febbraio un pellegrinaggio a S. Antonio di Padova. Tutti noi almeno una volta siamo stati in visita, come familiarmente viene chiamato, “al Santo”, farlo in gruppo è un’esperienza diversa, rispetto a quando ci si reca singolarmente. Quest’anno siamo stati accompagnati dal parroco di Albisano don Tiziano, la presenza di un sacerdote è sempre preziosa. S. Antonio è notoriamente e popolarmente considerato un grande Santo, anche perché di lui si narrano grandi prodigi miracolosi, e la diffusione mondiale della sua devozione, lo rende il santo più venerato del mondo. Camminando all’interno della Basilica si arriva alla sua tomba, e lì ognuno di noi silenziosamente esprime dall’intimo del suo cuore la sua preghiera personale, se ti soffermi un momento ad osservare vedi quante mani si poggiano su quel marmo, affidandosi con grande speranza all’intercessione di S. Antonio. La partecipazione poi alla S. Messa può essere il momento più intenso della giornata. A sera inoltrata facendo ritorno alle nostre case raccogliendo i nostri pensieri ringraziamo S. Antonio, il Signore e tutti coloro con i quali abbiamo condiviso la giornata vissuta insieme. Antonella e Sabrina PER IL RESTAURO DELLA CHIESA PARROCCHIALE Il 10 giugno inizierà l’edizione 2012 della Pesca di Beneficenza con la Lotteria. Lo scopo di questa raccolta fondi sarà per i lavori che sono in corso per il restauro della Chiesa Parrocchiale e del Campanile: tetto, grondaie, pluviali, cornicione, pareti con tinteggiatura. Come è avvenuto negli anni precedenti la Pesca si svolgerà nei locali della vecchia osteria della Cesca ubicata in piazza Umberto I°. La Pesca di beneficenza inizierà il 10 di giugno e si concluderà domenica 16 settembre alle ore 21.00 con l’estrazione dei premi della Lotteria. Oltre a tutte le collaboratrici “istituzionali” che da sempre si prestano con grande diligenza e disponibilità giorno per giorno dietro lo stand appositamente predisposto in piazza Umberto I° se ne potranno aggiungere anche altre. Come al solito non si pescheranno biglietti ma chiavi. Ogni chiave aprirà uno dei cassetti dove sono riposti gli oggetti, offerti da persone della nostra comunità e da aziende che operano nella provincia. Siamo disponibili a ricevere eventuali oggetti da persone della nostra comunità in modo da integrare gli oggetti messi nella pesca. Fin d’ora si esprime un vivo ringraziamento a tutti gli organizzatori e ai collaboratori che si adopereranno per la buona riuscita della Pesca di beneficenza. Abbinata alla Pesca di Beneficenza, l’annuale lotteria con ricchi premi. Per me andare a S. Antonio di Padova in pellegrinaggio è sempre un accrescimento di fede e di preghiera. Visitare la chiesa degli Eremitani ed il Battistero, partecipare alla celebrazione della S. Messa nella Chiesa di S. Antonio è un evento che rimane nel cuore. Durante il tragitto di ritorno in autobus abbiamo ricordato con la recita delle preghiere delle missioni i nostri sacerdoti, gli ammalati e tutti i fedeli della nostra Parrocchia. Una volta a casa ci siamo ritrovati in famiglia con tanta serenità e gioia; grazie del Santo che dona a tutti. Rosaria HANNO RICEVUTO IL BATTESIMO ALESSANDRO CELESTE GIULIA 14 All’atto dell’iscrizione conoscere i seguenti dati: LE PARROCCHIE DI TORRI DEL BENACO, ALBISANO e PAI PROPONGONO: cognome – nome – data e luogo di nascita – classe frequentata – residenza anagrafica – domicilio attuale – nominativo e riferimento telefonico per eventuali necessità Per le gite indicativamente ogni mercoledì, saranno di tutta la giornata con itinerari diversi, si ricorda che chi non partecipa rimane a casa perché il centro rimane chiuso. Iscriversi entro il mercoledì precedente. Contributo di € 10 (5 per il secondo fratello) che corrisponde al trasposto, pranzo al sacco, entrata, assistenza animatori. Adulti extra € 12 con obbligo tessera noi per assicurazione € 11. Carissimi genitori, ed ecco che anche quest’anno l’avventura del Grest si rinnova proponendo un momento educativo, aggregativo e di crescita per tutti coloro che ne prenderanno parte. I vostri figli potranno così trascorrere un periodo insieme ad altri coetanei per conoscere nuove cose, giocare, “costruire” nei laboratori, condividere momenti di riflessione e preghiera, fare i compiti e … divertirsi un giorno più dell’altro! Orario delle otto settimane dal 25 giugno – 17 agosto: A chi è rivolto il nostro Grest? Ai bambini della scuola Primaria e ai ragazzi della scuola Media inferiore (terza media compresa) per un numero massimo di 120. DALLE 9.00 ALLE 16.00 DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ Dove si svolgerà? Negli ambienti parrocchiali di Torri del Benaco nella prima parte della giornata e al Parco di Villa Melisa per il restante dell’attività giornaliera (consumazione del pasto e giochi di gruppo). 8.30 assistenza e accoglienza dei bambini che i genitori non possono assistere per impegni lavorativi • 9.00 animazione di gruppo (bans e canti) • 9.30 proposta formativa: ascolto della Parola di Dio, preghiera, consegna del tema per la giornata • 10.00 merenda, pane nutella e thè • 10.45 laboratori creativi: manuali ed espressivi, o compiti il lunedì e giovedì (RICORDARE di portare il materiale) • 11.30 gioco libero assistito • 11.45 Villa Melisa - gioco libero assistito • 13.00 pranzo, segue gioco libero di gruppo assistito • 14.45 giochi di squadra “torneo” • 15.40 merenda con frutta Il VENERDÌ venire con il costume per i giochi d’acqua • 16.00 ritorno in famiglia con pullman o accompagnati dai genitori • Chi gestirà l’intervento educativo e di animazione del Grest? Sarà gestito, nei contesti educativi suaccennati, dai Parroci della Comunità Torresana coadiuvati da un Comitato per il Grest 2012, da una Religiosa in qualità di Direttrice, da animatori e da aiuto-animatori. Costi del servizio: L’iscrizione dell’assicurazione annua della tessera NOI è di € 6. La quota di partecipazione settimanale, comprensiva di merenda e materiale è di 30 € per i residenti, di 40 € per i non residenti. Il fratello ha diritto ad uno sconto di 10 €. L’iscrizione avviene solo con il versamento della tessera NOI e la quota della settimana. Le settimane seguenti devono essere pagate entro il venerdì precedente. Le iscrizioni entro e non oltre l’ 11 giugno per il mese di luglio, entro e non oltre il 8 luglio per il mese di agosto, possono essere portate presso il circolo NOI dal 27 MAGGIO all’ 11 GIUGNO: il lunedì dalle 8.30 alle 9.30 la domenica dalle ore 11 alle 11.45 Nell’attesa di ricevere le iscrizioni, vi salutiamo augurandovi ogni bene. sr Adriana 340 5614686 15 APPUNTAMENTI SETTIMANALI GIUGNO 2012 ore 10.00: S. MESSA DELLE FAMIGLIE. ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CANTO DEL VESPERO. ore 9.00-12.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI. ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA. ore 15.00 - 18.00: TEMPO PER LE CONFESSIONI OGNI DOMENICA OGNI LUNEDÌ OGNI GIOVEDÌ OGNI SABATO DALL’1 AL 13 GIUGNO TREDICINA DI SANT’ANTONIO 1 – 12 GIUGNO ore 21.00: Liturgia della parola con preghiere in onore di S. Antonio. ore 7.30: S. Messa in onore di S. Antonio. MERCOLEDÌ ore 20.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Andrea Veggio con la partecipazione dei presbiteri che hanno svolto il ministero di Parroco nella Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli in Torri del Benaco. Durante la celebrazione svolgerà il ministero liturgico del canto la “Corale Don Leone”. 13 SABATO 2 ore 18.00: S. Messa Solenne presieduta dal Novello Sacerdote Vietnamita Tommaso Tuan Phan Quoc, ordinato Sacerdote il 19 Maggio 2012 in Cattedrale a Verona. DOMENICA 3 SS. TRINITÀ CORPUS DOMINI GIOVEDÌ 7 ore 17.00 ADORAZIONE EUCARISTICA ore 19.00: S. MESSA SOLENNE E PROCESSIONE PER LE VIE DEL PAESE. VENERDÌ 15 SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ SABATO 16 CUORE IMMACOLATO DI MARIA DOMENICA 24 NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA GIORNATA DELLA CARITÀ DEL PAPA FESTA PATRONALE - SOLENNITÀ VENERDÌ 29 SANTI PIETRO E PAOLO ore 10.00 S. MESSA DI DEVOZIONE ore 18.00 S. MESSA SOLENNE CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA PARROCCHIA DI TORRI ORARIO FESTIVO Sabato Domenica ORARIO FERIALE ore ore ore ore ore ore ore ore 17.00 19.00 7.00 8.30 10.00 11.15 17.00 19.00 S. Messa S. Messa S. Messa S. Messa S. Messa S. Messa Vespero S. Messa ore ore ore 7.00 Lodi 17.00 Vespero 18.00 S. Messa PARROCCHIA DI PAI ORARIO FESTIVO Sabato ore 20.00 Domenica ore 10.00 Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio La Redazione: Don Giuseppe Cacciatori – Daniela Pippa – Addea Cestari - Anna Menapace - Nuccia Renda – Rosanna Zanolli - William Baghini. Collaborazione fotografica: Mario Girardi /Impaginato da: Francesco Greco / Stampato da: Daniela Pippa