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Quest`anno all`inizio del mese di Giugno faremo “la processione del
Giugno 2012 - Anno 14 (n° 163)
Mensile della
Quest’anno
Comunità Parrocchiale di Torri del Benaco
all’inizio del mese di Giugno
faremo “la processione del Corpus Domini”
per le vie e le piazze del paese. Lo faremo
Giovedì 7 Giugno di sera durante la
settimana, al termine di una giornata
lavorativa, in coincidenza con il giorno
originario
della
ricorrenza
liturgica;
proprio come avviene a Roma, con
l’intervento del papa. A Roma ogni anno
nel giovedì del “Corpus Domini” si svolge
una
imponente
processione
a
cui
partecipa numeroso il popolo romano; la
solenne manifestazione religiosa si snoda
lungo una delle vie storiche del centro,
una via molto ampia, la via Merulana che
dalla basilica di San Giovanni in Laterano,
conduce fino alla basilica di Santa Maria
Maggiore, con un percorso di qualche
chilometro. Al centro di tutto sta il grande
ostensorio con il Santissimo Sacramento,
Gesù presente nel pane consacrato, segno
fragilissimo e umilissimo di una presenza
che ha la capacità di trasformare il mondo
intero, ed è per questo che viene
trasportato con solennità; a questo segno,
il pane consacrato che è Gesù vengono
indirizzati omaggi di adorazione, di lode, di
onore, di festa, di gioia. Va detto però che
la celebrazione del “Corpus Domini” con la
processione al giovedì sera, si fa non solo
a Roma ma anche in molte altre città e
paesi pur essendo per tanti giorno
lavorativo, cioè non riconosciuto come
festivo in ambito civile. Anche noi Giovedì
7 Giugno sera celebreremo solennemente
il Corpus Domini con la Santa Messa a e
la Processione per le vie e le piazze del
centro storico di Torri. Per noi è un fatto
importante che vede coinvolte tutte le
espressioni della vita del paese, nelle sue
tipiche dimensioni sia civili che religiose: a
partire dalla presenza dei bambini che
rendono
l’omaggio
dell’innocenza
cospargendo con petali di fiori il percorso
del corteo sacro, ai rappresentanti delle
Associazioni
contraddistinti
dai
caratteristici labari e gagliardetti, fino alle
case, ornate sui davanzali e alle porte con
festoni, lumi e fiori. Di fronte a tale evento
viene spontaneo domandarsi: ma perché
tutto questo? C’è una sola risposta: perché
l’Eucaristia, Gesù presente nel pane
consacrato, è il cuore del mondo, il cuore
della Chiesa, il cuore della nostra vita, il
cuore del nostro cuore.
Noi non abbiamo niente di più prezioso.
Dio si è donato a noi totalmente. È il segno
massimo del suo amore. Prima di
consegnarsi nelle mani dei suoi carnefici,
Gesù si è consegnato nelle nostre mani.
Gesù lo aveva già detto a Cafarnao: “Io
sono il pane vivo disceso dal cielo: se uno
mangia di questo pane vivrà in eterno e il
pane che io darò è la mia carne per la vita
del
mondo”.
L’Eucaristia
è
una
celebrazione che parte dalla vita di Cristo
per giungere alla vita di ciascuno di noi,
per aiutarci a prendere coscienza del
senso nuovo che la nostra vita assume
all’entrare in contatto con il dono che
Gesù ci ha fatto di sé stesso. Se veramente
crediamo che nella comunione riceviamo il
“pane di vita”, la nostra vita viene
trasformata perché questo “pane di vita”
possiede in sé una forza intrinseca di
trasformazione. Forse noi preferiamo
vivacchiare, sonnecchiare, non cambiare
nulla, specialmente dentro, nel profondo
dei sentimenti e degli affetti. Se preso con
serietà il “pane della vita” è un pane che ci
obbliga a vivere, e a vivere non in qualche
modo, ma in pienezza, donando la vita per
amore.
Non
serve
moltiplicare
le
comunioni
sacramentali,
occorre
intensificare nella Comunione la volontà di
lasciarsi trasformare, di diventare in
Cristo una creatura nuova. Per questo
abbiamo bisogno di fare la processione del
“Corpus Domini”, per mettere l’Eucaristia
al centro della nostra vita.
Don Giuseppe
“ECCOMI!”
Con questa risposta all’appello del Vescovo
del 19 maggio scorso in Duomo a Verona è
iniziata la cerimonia per l’Ordinazione
Presbiterale di dieci diaconi.
Tommaso Tuan, uno di loro, lo ha quasi
gridato, deciso e sicuro. In Patria la sua
vocazione gli aveva procurato non poche
difficoltà, come più volte ha raccontato. La
sua determinazione alla fine ha avuto il
riconoscimento meritato.
“Eccomi” è stata certamente anche la
risposta data da Matteo.
Gesù gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e
lo seguì.
La citazione è riportata significativamente
nel biglietto di partecipazione che molti di
noi hanno ricevuto.
La cerimonia si è articolata in vari
momenti significativi.
Alla presentazione dei candidati è seguita
l’omelia del Vescovo S.E. mons. Giuseppe
Zenti.
Egli si è particolarmente soffermato nel
ricordare ai candidati che per loro non è più
disponibile una vita privata. Essi dovranno
rendere sempre presente nella loro persona e
nel loro agire Cristo Pastore.
Quindi una proposta stimolante: “Siate
traino della civiltà”.
Ed ancora: “Nella Chiesa troviamo di
tutto. Ma per essere risanata ha più
bisogno di testimoni che di censori e
flagellatori”.
L’imposizione delle mani sul capo da parte
del Vescovo e quello poi dei sacerdoti
presenti, (qualcuno ne ha contati oltre
160), è stata seguita in assoluto silenzio in
un duomo gremito di persone. Un
suggestivo sottofondo musicale ha reso
2
l’atmosfera ancor più coinvolgente. Anche
don Giuseppe Thi non ha voluto mancare
alla cerimonia ed è arrivato appositamente
da Roma. Ma in questo momento
particolare è stato istintivo immaginare la
presenza silenziosa ed affettuosa di don
Luciano.
Poi è seguita la vestizione degli abiti
presbiterali, l’Unzione crismale, la
consegna del Pane e del Vino.
Alla fine l’abbraccio di Pace con il Vescovo
e ancora con tutti i Presbiteri e, quindi, la
celebrazione della Santa Messa.
Il nostro Parroco mons. Giuseppe
(condivide felicemente il nome con S.E. il
Vescovo e con don Thi) è seriamente
impegnato per festeggiare il novello
sacerdote in questo paese, che per primo lo
ha ospitato. E’ un avvenimento che può
benissimo rientrare fra le manifestazione
per i 200 anni della nostra Chiesa
Parrocchiale. Pertanto deve essere un
momento di vera gioia e motivo di orgoglio
per tutti.
Credo che qui a Torri del Benaco, come è
stato per don Giuseppe
Thi,
anche
don
Tommaso Tuan abbia
sperimentato la sincera
accoglienza di tutta la
popolazione, l’aiuto di
persone, che con amore
lo hanno introdotto
all’apprendimento della
nostra lingua, di altri
che hanno cercato di
fargli sentire meno
pesante la lontananza
dalla famiglia, dagli
amici e dalle tradizioni
della sua gente. Il
nostro contributo è
3
stato certamente modesto nel tempo, ma
sicuramente efficace per il risultato
raggiunto. Abbiamo appreso che don
Tommaso è ora atteso da ulteriori
approfondimenti culturali, che faranno
parte del suo bagaglio di Pastore di anime.
Poi tornerà nel suo Vietnam per svolgere
nel concreto quella missione, che si era
prefissa. Porterà certamente con sé anche
un po’ di Torri del Benaco.
Un giorno, nel raccontare la storia del
nostro paese, don Giuseppe Thi e don
Tommaso Tuan rimarranno un ricordo ed
un’esperienza importante.
Noi tutti ci auguriamo che il loro esempio,
le loro convinzioni e la loro tenacia lascino
prima o poi un segno nel cuore di qualche
nostro giovane… o anche meno giovane.
Perché no?
E forse verrà il tempo in cui nel Duomo di
Verona la nostra Comunità potrà essere
testimone commossa di quella risposta che
da molti anni attendiamo: “Eccomi!”.
William
LA PRIMA COMUNIONE
La comunione è stata bellissima. Io quando
sono andato a prendere il corpo e il sangue di
Cristo ero emozionato, avevo paura di sbagliare,
ma quando sono andato lì non è andata male. La
particola non sapeva di niente, quando sono
andato al posto e ho messo le mani sul capo mi
sono sentito benissimo, mi sentivo libero. È stato
il giorno più bello della mia vita.
Io ero molto agitata, non vedevo l’ora di fare
la Prima Comunione. Grazie Gesù per avermi dato
un’occasione così importante per conoscerti
meglio. Dopo aver fatto la comunione ero
felicissima.
Gesù e quando l’ho ricevuto ho parlato con Gesù e
mi sono eccitata molto. Poi quando è finita la
Messa mi hanno dato un po’ di regali ma ero
ancora agitata e mio papà mi ha dato un forte
abbraccio e mi sono tranquillizzata.
Ero emozionata e il mio cuore era pieno di
gioia. Ho ricevuto Gesù per la prima volta e
quando sono tornata al mio posto mi sentivo
diversa.
Mi sentivo molto bene e felice, pieno di gioia e
soprattutto felice di quello che mi ha detto
Gesù.
Il giorno 6 maggio ho ricevuto la Prima
Comunione. Ero molto agitata e un po’ spaventata,
ma felice.
Mi sono sentito agitato, è stato molto bello
anche se era una giornata un po’ grigia. Mi sono
divertito.
Mi è piaciuto tanto. Mi sono un po’ agitata, non
ho dormito tutta la notte. Quando ho preso la
particola mi è piaciuto tanto, perché ho ricevuto
il corpo e il sangue di Gesù. Ho pregato per tutta
la Messa. È stato bellissimo.
Ero molto agitata ma con il cuore pieno di
gioia. Ho ricevuto tanti regali, ma il regalo più
bello è Gesù. È stato bellissimo, sono molto
felice.
Mi sentivo molto eccitato perché era la prima
volta che ricevevo la comunione. Quando ho letto
avevo un po’ di vergogna e dopo aver ricevuto il
corpo di Gesù avevo una gioia nel mio cuore.
Grazie Gesù.
Anche se la giornata era grigia nel mio cuore
c’era il sole. L’emozione di ricevere Gesù era
tanta. Aspettavo da tanto tempo che questo
momento arrivasse. È stato il giorno più bello
della mia vita.
Andrea, Davide, Celeste, Marta, Andrea Nicole,
Tommaso, Rebecca, Alessandra, Valentino, Gaia
Cheyenne, Manuele, Angela, Giulia, Sara, Sofia
Domenica ero felice di ricevere Gesù. La notte
prima quasi non riuscivo a dormire per
l’agitazione.
A me è piaciuto molto
quando ho ricevuto il corpo di
Gesù.
Ero molto emozionata e
felice e quando ho ricevuto
Gesù ero più che felice,
felicissima.
Ero
agitatissima,
il
pensiero di ricevere il corpo
di Gesù mi rendeva ancora più
agitata. Ma dopo, quando ho
ricevuto il corpo di Gesù il
mio cuore si è riempito di
gioia.
Io ho provato agitazione e
anche molta gioia di ricevere
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rivoltogli da Gesù Cristo che gli cambiò la
vita: “Seguimi, ti farò diventare pescatore
di uomini”, e “tu sei Pietro e su questa
pietra edificherò la mia Chiesa…le porte
degli inferi non prevarranno su di essa”.
Pietro nacque a Bethsaida in Galilea, faceva
il pescatore sul lago di Tiberiade, insieme al
fratello Andrea, il suo nome era Simone; il
fratello Andrea lo introdusse all’incontro
con Gesù.
È un uomo semplice, schietto, che non
ancora conscio, del grande evento della
Redenzione
assiste
impotente
ed
angosciato agli episodi della
Passione di Cristo. Dopo la
crocifissione e la Resurrezione,
Pietro, riprende coraggio e torna
quindi a radunare gli altri
Apostoli e discepoli dispersi,
infondendo coraggio a tutti, fino
alla riunione nel Cenacolo cui
partecipa anche Maria.
Lì ricevette lo Spirito
Santo, quindi
uscì a
predicare con parresia,
cioè con coraggio, le Verità
della nuova Fede: quel
Gesù che voi avete ucciso
appendendolo alla croce
dalla potenza di Dio è
stato fatto risorgere ed è
vivo!”. Subito il carcere e
miracolosamente liberato,
Pietro ebbe il dono di
operare miracoli. Risuscitò
Tabita a Giaffa per la gioia
di quella comunità. Ammise al
battesimo il centurione romano
Cornelio e la sua famiglia,
stabilendo così che cristiani
potevano essere anche i
pagani
e
chi
non
era
circonciso.
Pietro
lasciò
Gerusalemme, dove la vita era
diventata molto rischiosa a causa
della persecuzione di Erode Antipa,
intraprese vari viaggi, poi nell’anno 42
dell’era cristiana dopo essere stato ad
Antiochia, giunse in Italia proseguendo fino
a Roma ‘caput mundi’, centro dell’immenso
Impero Romano, ne fu vescovo e primo
papa per 25 anni, anche se interrotti da
qualche viaggio apostolico.
I NOSTRI SANTI PATRONI:
S. PIETRO E S. PAOLO
La festa, o più esattamente la solennità,
dei Santi Pietro e Paolo Apostoli al 29
giugno, è una delle più antiche e più
solenni dell’anno liturgico. Essa venne
inserita nel messale ben prima della festa
del Natale e vi era già nel secolo IV
l’usanza di celebrare in questo giorno tre
S. Messe.
La memoria congiunta degli apostoli è
una felice occasione, la quarta nel corso
dell'anno, per riflettere sulla figura e
sull'opera dei due Principi degli apostoli
e anche sul culto eccezionale tributato
loro
nei
secoli.
La
suprema
testimonianza di amore e di fedeltà a
Cristo tributata da loro con l'effusione
del sangue, attirarono ai Santi Pietro
e Paolo un culto eccezionale di cui
sono chiara manifestazione le due
grandiose omonime basiliche che
sorgono una sul colle Vaticano e
l’altra sulla via Ostiense fuori le
mura di Roma la cui dedicazione
venne fatta rispettivamente dai papi
Silvestro (314-335) e Siricio (384399). Particolarmente la basilica di S.
Pietro, è spesso agli onori della
cronaca quotidiana per le solenni
cerimonie pontificie che vengono
predisposte tra le sue mura o sul
vasto piazzale antistante: negli
occhi e nel cuore di tutti è, ancora la
splendida visione d'insieme degli
scanni per i circa 2.500 Vescovi
riuniti per il Concilio Ecumenico
Vaticano II, il concilio annunciato
da papa Giovanni proprio dalla
basilica di S. Paolo fuori le mura.
PIETRO
Ricordare Pietro significa evocare tutto un
insieme di immagini suggestive: il
pescatore sul lago di Tiberiade, la pesca
miracolosa, la tempesta sedata, la notte
del rinnegamento,la corsa affannosa
verso la tomba vuota di Cristo, il suo
primo incontro con il Risorto, ma
soprattutto riecheggia quel duplice invito
5
A causa dell’incendio di Roma dell’anno
64, di cui furono incolpati i cristiani,
avvenne la prima persecuzione voluta da
Nerone; fra le migliaia e migliaia di
vittime vi fu anche Pietro il quale finì nel
carcere Mamertino e nel 67 (alcuni
studiosi dicono nel 64), fu crocifisso sul
colle Vaticano nel circo Neroniano,
la tradizione antichissima fa
risalire allo storico cristiano
Origene, la prima notizia che
Pietro fu crocifisso per sua
volontà, con la testa in giù. La
grandezza di Pietro consiste
principalmente nella dignità
di cui fu rivestito: Primo
papa, Vicario di Cristo,
Capo visibile della Chiesa,
egli è il capolista di una
gerarchia che da venti
secoli si avvicenda nella
guida
della
Chiesa
Cattolica. Nella Basilica
Vaticana, nella cripta sotto il
maestoso
altare
con
il
baldacchino
del
Bernini,
detto della ‘Confessione’, vi
sono le reliquie di s. Pietro,
venute alla luce durante i
lavori
di
restauro
e
consolidamento
archeologico, fatti eseguire
da papa Pio XII negli anni
’50.
PAOLO
San Paolo è senz’altro il
più grande missionario di
tutti i tempi, non conobbe
personalmente Cristo, ma
per la Sua folgorante chiamata sulla via
di Damasco, ne divenne un discepolo fra
i più grandi, perorò la causa dei pagani
convertiti, fu l’apostolo delle Genti;
insieme a Pietro diffuse il messaggio
evangelico nel mondo mediterraneo di
allora; con la sua parola e con i suoi
scritti operò la prima e fondamentale
inculturazione del Vangelo nella storia.
Paolo nacque probabilmente verso il 5-10
d.C. a Tarso nella Cilicia, oggi situata
nella Turchia meridionale. Il padre,
commerciante di tende, con tutta la
famiglia
godeva
della
cittadinanza
romana,
riconosciuta
dal
triumviro
Marc’Antonio
e
poi
dall’imperatore
Augusto.
Come molti degli ebrei di quel tempo,
Paolo portava due nomi, uno ebraico
Saul, che significava “implorato a Dio” e
l’altro latino o greco che era Paulus,
probabilmente alludeva alla sua
bassa statura; Paolo divenne poi il
suo unico nome, quando cominciò la
sua predicazione in Occidente.
Conosceva la cultura ellenistica e a
Tarso imparò il
greco, ma
la
sua
educazione
era
fondamentalmente giudaica, il suo
ragionamento e la sua esegesi
biblica, avevano l’impronta della
scuola rabbinica.
Da
giovane
fu
inviato
a
Gerusalemme, dove fu allievo
di Gamaliele, il maestro più
famoso e saggio del mondo
ebraico
dell’epoca;
e
a
Gerusalemme conobbe i cristiani
come una setta pericolosa
dentro il giudaismo da estirpare
con ogni mezzo. Terminò gli
studi verso l’anno 20 quindi
tornò a Tarso, secondo gli “Atti
degli Apostoli”, egli tornò a
Gerusalemme una decina d’anni
dopo, certamente dopo la Passione
di Cristo, perché fu presente al
martirio del protomartire s. Stefano,
diacono di Gerusalemme.
Negli “Atti degli Apostoli”, Saul è
descritto come accanito persecutore
dei cristiani, li scovava nei rifugi, li
gettava in prigione, costrinse molti di
loro a fuggire da Gerusalemme verso
Damasco.
E proprio sulla strada per Damasco, il
Signore
Gesù
si
rivelò
a
Saulo,
quell’accanito nemico; all’improvviso, una
luce dal cielo l’avvolse e cadendo a terra
udì una voce che gli diceva: “Saulo, Saulo,
perché mi perseguiti?”. E lui: “Chi sei o
Signore?”; e la voce: “Io sono Gesù che tu
perseguiti. Orsù alzati ed entra nella città e
ti sarà detto ciò che devi fare” (Atti 9, 3-7).
(continua a pag. 11)
6
COMUNE DI TORRI DEL BENACO - PROVINCIA DI VERONA
PROGETTO
DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA
RESTAURO NELLA CHIESA PARROCCHIALE
DEI S.S. APOSTOLI PIETRO E PAOLO
SITA NEL CAPOLUOGO DI TORRI DEL BENACO (VR)
RELAZIONE GENERALE:
L’intervento che si vuole affrontare consiste nella manutenzione straordinaria di parti
della Chiesa Parrocchiale e della Torre campanaria del comune di Torri del Benaco (VR),
entrambi i manufatti sono sottoposti alla tutela della legge n°1089 del 01/06/1939.
L’intervento proposto vuole valorizzare il complesso architettonico della Chiesa
parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo Apostoli attraverso una metodologia di restauro
conservativo leggero.
La chiesa parrocchiale abbisogna di interventi alla copertura e ai prospetti nord, sud e est.
La copertura mostra molti coppi rotti e mossi, durante i forti temporali il tetto lascia
entrare in alcune parti l’acqua piovana che nel tempo ha staccato alcune parti del
7
cornicione sagomato. Il problema viene ampliato dai vecchi pluviali in lamiera che
devono essere sostituiti con nuovi in rame.
Sulle facciate laterali in alcuni punti gli intonaci mostrano segnali di stacco, l’intervento
prevede di ricomporli con prodotti ad assorbimento.
La facciata a nord presenta una forte crescita di alghe che rendono verde la parete. E’
previsto un trattamento specifico per questo problema. La torre campanaria sarà
trattata allo stesso modo e ritoccate le decorazione degli orologi (soprattutto a nord).
L’intonaco è degradato e caratterizzato da un impoverimento generale degli intonaci, alla
scoloritura completa delle parti intonacate e alla crescita di alghe che l’hanno reso poco
piacevole alla vista. L’intervento proposto non prevede di modificare nulla dell’esistente
ma di lavare, pulire, consolidare con prodotti impregnati, ricolorare e proteggere dalla
crescita di alghe tutte le parti intonacate.
Elenco i lavori per il restauro conservativo da eseguire:
COPERTURE E LATTONERIE:
- Rimozione del manto di copertura e fornitura e posa in opera di manto di copertura in
coppi antiscivolo. I coppi dovranno essere resistenti alla rottura, antigelivi e conformi
alle norme UNI 8626-8635. I coppi di recupero dovranno, prima della loro posa, essere
puliti.
- Rimozione di lattoneria in lamiera e fornitura e posa in opera di lattonerie costituite da
canali di gronda completi.
INTONACO E TINTEGGIATURA:
- Pulizia, trattamento e
restauro di superfici in
intonaco
mediante
le
seguenti operazioni;
- Ristabilimento della coesione
degli
intonaci
mediante
impregnazione
applicazione
del prodotto consolidante fino
al rifiuto, inclusi gli oneri
relativi alla preparazione del
prodotto, alla verifica dei
risultati ed alla rimozione degli
eccessi del prodotto applicato;
IL PROSPETTO NORD CON LA TORRE CAMPANARIA
DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TORRI DEL BENACO
(VR)
8
- Ristabilimento dell'adesione
tra supporto murario ed
intonaco mediante iniezioni di
adesivi riempitivi, inclusi gli
oneri relativi alla preparazione
del prodotto, alla stuccatura
delle crepe anche di piccola
entità
e
successiva
eliminazione dell'eccesso di
prodotto dalle superfici ed
esclusi gli oneri relativi alla
velinatura di parti in pericolo
di caduta e puntellatura;
Rimozione
meccanica
di
stuccature
eseguite
durante
precedenti interventi o di parti
fortemente degradate che per
composizione
o
morfologia
risultino inidonee alla superficie
dell'intonaco;
Disinfezione
di
intonaci
mediante applicazione di biocida
e
rimozione
meccanica
di
microorganismi
autotrofi
o
eterotrofi, patine e pellicole;
- Rimozione di elementi metallici
quali, perni, staffe, grappe, etc.,
che risultino possibile causa di
degrado degli intonaci o non
siano più utili;
- Stuccatura, integrazione e
rifacimento di cadute degli strati
d'intonaco, inclusi i saggi per la
composizione della malta idonea IL PROSPETTO SUD CON LA TORRE CAMPANARIA
per colorazione e granulometria, DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI TORRI DEL
l'applicazione di due o più strati BENACO (VR).
d'intonaco, come da intonaco
originale, successiva pulitura e revisione cromatica dei bordi;
- Riduzione dell'interferenza visiva dell'intonaco di rifacimento, mediante stesura di
velature a base di latte di calce o patinature, al fine di restituire unità di lettura
cromatica dell'opera;
- Trattamento preventivo contro la crescita di colonie di microorganismi autotrofi o
eterotrofi mediante applicazione di biocida a pennello;
- Protezione superficiale mediante applicazione prodotto protettivo;
- Smaltimento dei materiali di risulta a discarica autorizzata in conformità alla
normativa vigente, compresi oneri di discarica;
- Tinteggiatura degli esterni in colori pastello tipo intonaco antico a base di calce e
polvere identici a quelli esistenti.
ELEMENTI IN PIETRA:
- Restauro dei contorni, dei bancali in pietra delle porte e finestre;
- Rimozione di depositi superficiali parzialmente aderenti con acqua, spruzzatori,
pennelli, spazzole, spugne o sabbiatura leggera;
- Protezione superficiale con prodotto silossanico applicato a pennello;
Il risultato finale di questo intervento sarà quello di aggiungere un ulteriore porzione di
centro storico restaurata nel cuore del capoluogo.
9
RELAZIONE STORICA – DESCRITTIVA:
La Chiesa Parrocchiale e la torre campanaria è sito nel capoluogo del Comune di Torri
del Benaco (Verona). Il complesso edilizio è situato tra la Strada Statale Gardesana e il
lago di Garda, area classificata dal vigente PRG come zona “A” Centro Storico.
La settecentesca chiesa dei Santi Pietro e Paolo sorge sull'area della precedente chiesa
parrocchiale di epoca romanica, dedicata agli stessi santi e demolita nel 1719 per
consentire l'edificazione dell'edificio attuale.
Progettata
dall'architetto
lombardo Antonio Spazzi su
commissione del parroco don
Domenico Sartori e costruita
con la partecipazione di tutti
gli abitanti del paese, fu
benedetta solennemente il 7
giugno 1731, sebbene ancora
incompleta.
Terminata
nel
1769, venne consacrata dal
vescovo Innocenzo Liruti il 4
ottobre 1812.
La facciata, sulla quale si apre
il bel portale in marmo bianco
di Sant'Ambrogio, realizzato
dal lapicida Domenico Cecchini
(1730), reca sulla sommità
delle lesene laterali le statue
dei santi titolari scolpite dal
veronese
Michelangelo
Speranza (1722).
Quelle di San Giuseppe, di San
Filippo Neri, di Sant'Andrea e
di San Valentino nelle nicchie
sono invece opere moderne di
Giuseppe Zampieri (1903).
IL
PROSPETTO
OVEST
CON
LA
TORRE
CAMPANARIA DELLA CHIESA PARROCCHIALE DI
TORRI DEL BENACO (VR)
Sul fianco settentrionale sorge
l'Oratorio edificato nel 1847,
un tempo separato dalla chiesa
da un tratto della cinta
muraria medioevale abbattuta
nel 1904.
P.S.: La nostra Chiesa Parrocchiale è sorta con il contributo spontaneo dei
fedeli, come si desume dalle note storiche dell’archivio parrocchiale,
chi desidera partecipare per i lavori di manutenzione straordinaria e
di restauro della Chiesa e del Campanile può fare direttamente
oppure deponendo il proprio contributo nella bussola delle offerte al
centro della Chiesa. Il preventivo di spesa è di € 160.000,00.
10
Saulo
fu accompagnato a Damasco,
dove rimase per tre giorni digiuno e
sconvolto da quanto gli era capitato.
Al terzo giorno si presentò un certo
Anania, che gli disse: “Saulo, fratello, il
Signore Gesù che ti è apparso sulla via
per la quale venivi, mi ha mandato da
te, perché tu riacquisti la vista e sia
colmo di Spirito Santo”.
Detto ciò Anania gl’impose le mani
guarendolo e poi lo battezzò. Da quel
momento, si può dire, nacque Paolo,
l’apostolo delle Genti; egli decise di
ritirarsi nel deserto, per porre ordine nei
suoi pensieri e meditare più a fondo il
dono ricevuto; qui trascorse tre anni in
assoluto raccoglimento.
Paolo non era vissuto con Gesù come gli
Apostoli e quindi non aveva ricevuto
gradatamente
tutta
la
formazione
necessaria al ministero.
Ma a questo, il Maestro suppliva con
interventi
straordinari
come
la
folgorazione sulla via di Damasco e
facendogli contemplare la realtà divina
attraverso rivelazioni particolari, senza
queste Paolo non avrebbe potuto fare e
insegnare come fece e insegnò.
Barnaba e Paolo, nel 45, partirono per
Cipro, l’isola di cui era originario
Barnaba, qui Paolo ebbe un diverbio
con il mago Elimas; da Cipro i tre fecero
il viaggio di ritorno ad Antiochia,
toccando
varie
cittadine
dell’Asia
Minore; a Perge nell’Anatolia Marco,
spaventato dalle difficoltà del lungo
viaggio, lasciò i due compagni e se ne
tornò a Gerusalemme.
Paolo
e
Barnaba
comunque
proseguirono per Listra, dove Paolo
guarì uno storpio. Si era nel 50 e Paolo
decise di partire con Barnaba per un
nuovo viaggio in Asia Minore, Barnaba
con Marco andarono di nuovo ad
evangelizzare Cipro mentre Paolo con
Sila (O Silvano) andarono nel nuovo
itinerario.
Il viaggio apostolico durato fino al 53,
toccò la Grecia, la Macedonia dove Paolo
evangelizzò Filippi; qui i due furono
flagellati ed incarcerati, ma dopo un
terremoto avvenuto nella notte e la
conversione del carceriere, la mattina
dopo furono liberati. Andarono poi a
Tessalonica, a Berea ed Atene, dove il
dotto discorso di Paolo all’Areopago fu
un insuccesso; dopo una sosta di un
anno e mezzo a Corinto, ritornarono ad
Antiochia.
Nel 53 o 54, iniziò il terzo grande
viaggio di Paolo, si diresse prima ad
Efeso, fermandosi tre anni.
Da Efeso fu di nuovo in Macedonia e per
tre mesi a Corinto; sfuggendo ad un
programmato agguato sulla nave su cui
si doveva imbarcare, continuò il viaggio
per terra accompagnato per un tratto da
Luca che ne fece un resoconto
particolareggiato.
Egli visitò con commozione le comunità
cristiane dell’Asia Minore che aveva
fondate, presentendo di non poterle più
rivedere. L’ultima tappa fu Cesarea dove
il profeta Agabo gli predisse l’arresto e
la prigione, da lì arrivò a Gerusalemme
verso la fine di maggio 58, qui portò le
offerte raccolte nel suo ultimo viaggio.
Nel 66 Paolo fu di nuovo arrestato e
condotto a Roma, dove fu lasciato solo
dai discepoli, alcuni erano lontani ad
evangelizzare nuovi popoli, qualcun altro
aveva lasciato la fede di Cristo; i
cristiani di Roma terrorizzati dalla
persecuzione, lo avevano abbandonato o
quasi, solo Luca era con lui.
Paolo presagiva ormai la fine e lanciò un
commovente
appello
a
Timoteo:
“Quanto a me, il mio sangue sta per
essere sparso in libagione ed è giunto il
momento di sciogliere le vele… Cerca di
venire presto da me perché Dema mi ha
abbandonato…, Crescente è andato in
Galazia, Tito in Dalmazia. Solo Luca è
con me. Prendi Marco e portalo con te,
perché mi sarà utile per il ministero…”.
Questa volta il tribunale romano lo
condannò a morte perché cristiano; fu
decapitato tradizionalmente un 29
giugno di un anno imprecisato, forse il
67, essendo cittadino romano gli fu
risparmiata la crocifissione; la sentenza
ebbe luogo in una località detta “palude
Salvia”, presso Roma poi detta Tre
Fontane; i cristiani raccolsero il suo
corpo seppellendolo sulla via Ostiense,
dove poi è sorta la magnifica Basilica di
San Paolo fuori le Mura.
Silvio
11
LA CHIESA ITALIANA
SOLIDALE CON I
PROBLEMI DEL PAESE
simbolicamente si erge in mezzo a noi,
come interlocutore amato e cercato, a lui
che si sta misurando con una crisi assai
più ampia di ogni previsione, vorremmo
saper dire parole non scontate di
incoraggiamento
e
di
speranza,
inquadrando i rischi nei quali stiamo
incorrendo, ma anche i segnali positivi e
le potenzialità che realisticamente sono
alla nostra portata. La vita è un dono
troppo grande per non applicarsi ad
assaporarla sempre, anche nelle fasi più
aspre, dalle quali tuttavia possono
trapelare i sussurri del nuovo. Si coglie in
giro una pensosità preoccupata che
valutiamo non solo legittima, ma
sacrosanta; essa tuttavia non deve farsi
cupezza o oppressione paralizzante,
perché questo sarebbe un cedimento sul
fronte dell’amore che Dio ha per noi, che
ci fa resistenti alla prova e capaci di
futuro. Si scorgono segnali di un
pronunciato
risentimento,
ostilità
dichiarata e violenza sanguinaria, che
dobbiamo respingere e combattere con
ogni determinazione, affinché non ci
chiudano gli spiragli a quel futuro che è
diritto di ogni comunità. È, questo, un
nostro dovere di Pastori, speriamo
sapienti, ossia non impauriti né inerti di
fronte ad un mondo sregolato e quanto
mai scombinato. Sappiano i nostri
concittadini
che
in
questi
giorni
assembleari non ci staccheremo neppure
per un attimo da loro, e nessuno dei
nostri pensieri li vedrà estranei, mentre
raccogliamo l’invito del Papa proprio agli
italiani: «Reagiscano alla tentazione dello
scoraggiamento e, forti anche della
grande tradizione umanistica, riprendano
con decisione la via del rinnovamento
spirituale ed etico, che sola può condurre
ad un autentico miglioramento della vita
sociale e civile» (Saluto al Regina caeli,
Arezzo, 13 maggio 2012).
***
21 maggio 2012
Prolusione del Cardinale
Angelo Bagnasco
all’assemblea plenaria della CEI
Venerati e cari Confratelli,
siamo riuniti in assemblea plenaria, cioè
nella
formula
più
ampia
e
più
impegnativa, non solo perché a questo
adempimento ci induce lo Statuto della
Conferenza, ma perché sentiamo il
bisogno di ascoltare insieme il cuore
dell’uomo,
del
cittadino
nostro
conterraneo, nella convinzione che in
esso c’è l’eco di Dio. Nella preghiera
cercheremo di coltivare quello sguardo
contemplativo che è aperto sugli
orizzonti più ampi ed è capace ad un
tempo di focalizzare gli elementi di
rilievo.
Innanzi a tutto il nostro pensiero va a
quella
parte
del
Nord
Italia
maggiormente interessata al sisma che è
avvenuto quasi all’alba di ieri, domenica.
Ancora una volta, scosse tremende
hanno profondamente ferito il nostro bel
territorio, dal modenese al ferrarese, con
epicentro a Finale Emilia, modificando la
fisionomia dei paesi interessati e
soprattutto causando sette vittime, e
oltre cinquanta feriti. Distruzione e danni
ingenti, panico e terrore, dolore e morte
per una calamità, sempre possibile, ma
che – ci verrebbe da dire – troppo spesso
ci visita e ci fa toccare tragicamente la
fragilità dell’esistenza umana. Siamo
vicinissimi a quelle comunità. Ci
stringiamo ad esse, preghiamo per i
morti e i feriti, siamo solidali ai loro
parenti, e ci impegniamo a fare per
intero la nostra parte affinché la vita
normale possa riprendere al più presto.
Ma anche la condizione complessiva del
nostro popolo ci angustia, non da oggi
per la verità: anche per questo
vorremmo
essere
in
grado
di
intravvedere i primi bagliori di qualcosa
di nuovo e che dovrà poi maturare
attraverso un paziente, lungimirante
servizio. Al cittadino nostro fratello, che
È TORNATA AL PADRE
ROSA
12
accompagna nella vita quotidiana, la sua
figura e l’invocazione a lui rivolta diventa
familiare. Lui, infatti, ha sempre raccolto
come del resto tanti altri – e continuerà a
farlo - milioni di fedeli che arrivano
soprattutto a Padova ma anche in tante
altre chiese a Lui dedicate, perché attratti
dall’atmosfera di spiritualità che si respira
quando ci si avvicina al luogo dove si
trovano le sue immagini e le sue reliquie.
Tutte queste persone che si recano a
“fargli visita” si avvicinano in silenzio e poi,
pian piano, arrivano a raccontarsi perché
questo è un luogo speciale capace di
rimuovere le preoccupazioni quotidiane e
di far ritrovare un po’ di serenità
nell’animo.
Questi luoghi sacri hanno dunque la
possibilità, se noi lo permettiamo, di
alleviare le nostre ansie e di aiutarci ad
avvicinarci ad una dimensione più
spirituale come succede quando ci
rechiamo per la tredicina (ma anche in
altri momenti) nella nostra chiesetta
dedicata a S. Antonio. La tredicina è alle
porte, e le porte della nostra chiesetta
sono sempre spalancate per accogliere
tutti per formare insieme la grande
famiglia spirituale dei devoti di S. Antonio,
desiderosi di ricevere dai suoi discorsi
quell’annuncio che ci aiuta a vivere la vita
buona del Vangelo di quel Gesù che S.
Antonio stringe tra le braccia.
Olga
S. ANTONIO
e la Tredicina
Introduzione storica La preghiera della
Tredicina in onore di sant’Antonio è
un’antica forma di preghiera devozionale
costituita di tredici invocazioni, il cui
numero rimanda immediatamente al
giorno della Festa del Santo, il 13 di
giugno.
Con
l’espressione Tredicina
tuttavia si suole indicare anche il periodo
di preparazione alla Festa del Santo che va
dai vespri del 31 maggio ai vespri del 12
giugno.
La preghiera della Tredicina viene recitata
tradizionalmente nella Basilica del Santo
ogni martedì in ricordo di quel martedì 17
giugno 1231 quando vennero officiati i
solenni funerali del Santo a Padova e
quando venne attestato il primo miracolo
dopo la morte. Dice infatti un biografo
contemporaneo del Santo: “Subito, in quel
giorno medesimo, moltissimi colpiti da
diverse infermità furono portati presso la
tomba e tosto ricuperarono la salute per i
meriti del beato Antonio. Infatti appena ogni
malato riusciva a toccare l’Arca, subito
godeva di trovarsi libero da ogni malattia” .
Quella dei milioni di fedeli di S. Antonio è
una fede pura, semplice, una fede senza
costrizioni, che parte dal cuore.
La devozione a S. Antonio è molto
popolare, perché è un santo che
PROGRAMMA DELLA
TREDICINA DI S. ANTONIO
1-12 Giugno ore 21.00:
Liturgia della parola con preghiere in
onore di S. Antonio.
13 Giugno ore 7.30:
S. Messa in onore di S. Antonio.
13 Giugno ore 20.30:
Concelebrazione Eucaristica presieduta
da Mons. Andrea Veggio con la
partecipazione dei presbiteri che hanno
svolto il ministero di Parroco nella
Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo Apostoli
in Torri del Benaco. Durante la
celebrazione
svolgerà
il
ministero
liturgico del canto la “Corale Don Leone”.
13
14 FEBBRAIO 2012
PELLEGRINAGGIO A
PADOVA
PESCA DI BENEFICENZA
2012
Da qualche anno il “Gruppo di S. Antonio”
di Torri organizza nel mese di febbraio un
pellegrinaggio a S. Antonio di Padova.
Tutti noi almeno una volta siamo stati in
visita, come familiarmente viene chiamato,
“al Santo”, farlo in gruppo è un’esperienza
diversa, rispetto a quando ci si reca
singolarmente.
Quest’anno siamo stati accompagnati dal
parroco di Albisano don Tiziano, la
presenza di un sacerdote è sempre
preziosa.
S. Antonio è notoriamente e popolarmente
considerato un grande Santo, anche
perché di lui si narrano grandi prodigi
miracolosi, e la diffusione mondiale della
sua devozione, lo rende il santo più
venerato del mondo.
Camminando all’interno della Basilica si
arriva alla sua tomba, e lì ognuno di noi
silenziosamente esprime dall’intimo del
suo cuore la sua preghiera personale, se ti
soffermi un momento ad osservare vedi
quante mani si poggiano su quel marmo,
affidandosi
con
grande
speranza
all’intercessione di S. Antonio.
La partecipazione poi alla S. Messa può
essere il momento più intenso della
giornata.
A sera inoltrata facendo ritorno alle nostre
case raccogliendo i nostri pensieri
ringraziamo S. Antonio, il Signore e tutti
coloro con i quali abbiamo condiviso la
giornata vissuta insieme.
Antonella e Sabrina
PER IL RESTAURO DELLA
CHIESA PARROCCHIALE
Il 10 giugno inizierà l’edizione 2012 della
Pesca di Beneficenza con la Lotteria.
Lo scopo di questa raccolta fondi sarà
per i lavori che sono in corso per il
restauro della Chiesa Parrocchiale e del
Campanile: tetto, grondaie, pluviali,
cornicione, pareti con tinteggiatura.
Come è avvenuto negli anni precedenti
la Pesca si svolgerà nei locali della
vecchia osteria della Cesca ubicata in
piazza Umberto I°.
La Pesca di beneficenza inizierà il 10 di
giugno e si concluderà domenica 16
settembre
alle
ore
21.00
con
l’estrazione dei premi della Lotteria.
Oltre
a
tutte
le
collaboratrici
“istituzionali” che da sempre si prestano
con grande diligenza e disponibilità
giorno per giorno dietro lo stand
appositamente predisposto in piazza
Umberto I° se ne potranno aggiungere
anche altre. Come al solito non si
pescheranno biglietti ma chiavi. Ogni
chiave aprirà uno dei cassetti dove sono
riposti gli oggetti, offerti da persone
della nostra comunità e da aziende che
operano
nella
provincia.
Siamo
disponibili a ricevere eventuali oggetti
da persone della nostra comunità in
modo da integrare gli oggetti messi
nella pesca. Fin d’ora si esprime un vivo
ringraziamento a tutti gli organizzatori
e ai collaboratori che si adopereranno
per la buona riuscita della Pesca di
beneficenza.
Abbinata alla Pesca di Beneficenza,
l’annuale lotteria con ricchi premi.
Per me andare a S. Antonio di Padova in
pellegrinaggio è sempre un accrescimento
di fede e di preghiera.
Visitare la chiesa degli Eremitani ed il
Battistero, partecipare alla celebrazione
della S. Messa nella Chiesa di S. Antonio è
un evento che rimane nel cuore.
Durante il tragitto di ritorno in autobus
abbiamo ricordato con la recita delle
preghiere delle missioni i nostri sacerdoti,
gli ammalati e tutti i fedeli della nostra
Parrocchia.
Una volta a casa ci siamo ritrovati in
famiglia con tanta serenità e gioia; grazie
del Santo che dona a tutti.
Rosaria
HANNO RICEVUTO IL BATTESIMO
ALESSANDRO
CELESTE GIULIA
14
All’atto dell’iscrizione conoscere i seguenti dati:
LE PARROCCHIE DI TORRI DEL BENACO,
ALBISANO e PAI
PROPONGONO:
cognome – nome – data e luogo di
nascita – classe frequentata –
residenza
anagrafica
–
domicilio
attuale
–
nominativo e riferimento
telefonico per eventuali
necessità
Per
le
gite
indicativamente
ogni
mercoledì, saranno di tutta la
giornata con itinerari diversi, si
ricorda che chi non partecipa rimane a casa perché
il centro rimane chiuso. Iscriversi entro il
mercoledì precedente. Contributo di € 10 (5 per il
secondo fratello) che corrisponde al trasposto,
pranzo al sacco, entrata, assistenza animatori.
Adulti extra € 12 con obbligo tessera noi per
assicurazione € 11.
Carissimi genitori,
ed ecco che anche
quest’anno
l’avventura
del Grest si rinnova
proponendo
un momento educativo, aggregativo e di crescita per
tutti coloro che ne prenderanno parte. I vostri figli
potranno così trascorrere un periodo insieme ad
altri coetanei per conoscere nuove cose, giocare,
“costruire” nei laboratori, condividere momenti di
riflessione e preghiera, fare i compiti e … divertirsi
un giorno più dell’altro!
Orario delle otto settimane dal 25 giugno – 17
agosto:
A chi è rivolto il nostro Grest? Ai bambini della
scuola Primaria e ai ragazzi della scuola Media
inferiore (terza media compresa) per un numero
massimo di 120.
DALLE 9.00 ALLE 16.00
DAL LUNEDÌ AL VENERDÌ
Dove si svolgerà? Negli ambienti parrocchiali di
Torri del Benaco nella prima parte della giornata e
al Parco di Villa Melisa per il restante dell’attività
giornaliera (consumazione del pasto e giochi di
gruppo).
8.30 assistenza e accoglienza dei bambini che i
genitori non possono assistere per impegni
lavorativi
• 9.00
animazione di gruppo (bans e canti)
• 9.30 proposta formativa: ascolto della Parola
di Dio, preghiera, consegna del tema per
la giornata
• 10.00 merenda, pane nutella e thè
• 10.45 laboratori
creativi:
manuali
ed
espressivi, o compiti il lunedì e giovedì
(RICORDARE di portare il materiale)
• 11.30 gioco libero assistito
• 11.45 Villa Melisa - gioco libero assistito
• 13.00
pranzo, segue gioco libero di gruppo
assistito
• 14.45 giochi di squadra “torneo”
• 15.40 merenda con frutta
Il VENERDÌ venire con il costume per i giochi
d’acqua
• 16.00 ritorno in famiglia con pullman o
accompagnati dai genitori
•
Chi gestirà l’intervento educativo e di animazione
del Grest? Sarà gestito, nei contesti educativi
suaccennati, dai Parroci della Comunità Torresana
coadiuvati da un Comitato per il Grest 2012, da una
Religiosa in qualità di Direttrice, da animatori e da
aiuto-animatori.
Costi del servizio: L’iscrizione dell’assicurazione
annua della tessera NOI è di € 6. La quota di
partecipazione settimanale, comprensiva di merenda
e materiale è di 30 € per i residenti, di 40 € per i non
residenti. Il fratello ha diritto ad uno sconto di 10 €.
L’iscrizione avviene solo con il versamento della
tessera NOI e la quota della settimana. Le
settimane seguenti devono essere pagate entro il
venerdì precedente.
Le iscrizioni entro e non oltre l’ 11 giugno per il
mese di luglio, entro e non oltre il 8 luglio per il
mese di agosto, possono essere portate presso il
circolo NOI dal 27 MAGGIO all’ 11 GIUGNO:
il lunedì dalle 8.30 alle 9.30
la domenica dalle ore 11 alle 11.45
Nell’attesa di ricevere le iscrizioni, vi salutiamo
augurandovi ogni bene.
sr Adriana 340 5614686
15
APPUNTAMENTI SETTIMANALI GIUGNO 2012
ore 10.00: S. MESSA DELLE FAMIGLIE.
ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CANTO DEL VESPERO.
ore 9.00-12.00: ADORAZIONE EUCARISTICA E CONFESSIONI.
ore 17.00: ADORAZIONE EUCARISTICA.
ore 15.00 - 18.00: TEMPO PER LE CONFESSIONI
OGNI DOMENICA
OGNI LUNEDÌ
OGNI GIOVEDÌ
OGNI SABATO
DALL’1 AL 13 GIUGNO TREDICINA DI SANT’ANTONIO
1 – 12 GIUGNO
ore 21.00: Liturgia della parola con preghiere in onore di S. Antonio.
ore 7.30: S. Messa in onore di S. Antonio.
MERCOLEDÌ
ore 20.30: Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Andrea
Veggio con la partecipazione dei presbiteri che hanno svolto il
ministero di Parroco nella Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo
Apostoli in Torri del Benaco. Durante la celebrazione svolgerà il
ministero liturgico del canto la “Corale Don Leone”.
13
SABATO
2
ore 18.00: S. Messa Solenne presieduta dal Novello Sacerdote Vietnamita Tommaso
Tuan Phan Quoc, ordinato Sacerdote il 19 Maggio 2012 in Cattedrale a Verona.
DOMENICA
3
SS. TRINITÀ
CORPUS DOMINI
GIOVEDÌ
7
ore 17.00 ADORAZIONE EUCARISTICA
ore 19.00: S. MESSA SOLENNE E PROCESSIONE PER LE VIE DEL PAESE.
VENERDÌ
15
SOLENNITÀ DEL SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ
SABATO
16
CUORE IMMACOLATO DI MARIA
DOMENICA
24
NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA
GIORNATA DELLA CARITÀ DEL PAPA
FESTA PATRONALE - SOLENNITÀ
VENERDÌ
29
SANTI PIETRO E PAOLO
ore 10.00 S. MESSA DI DEVOZIONE
ore 18.00 S. MESSA SOLENNE
CELEBRAZIONE DELLA LITURGIA
PARROCCHIA DI TORRI
ORARIO FESTIVO
Sabato
Domenica
ORARIO FERIALE
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
ore
17.00
19.00
7.00
8.30
10.00
11.15
17.00
19.00
S. Messa
S. Messa
S. Messa
S. Messa
S. Messa
S. Messa
Vespero
S. Messa
ore
ore
ore
7.00 Lodi
17.00 Vespero
18.00 S. Messa
PARROCCHIA DI PAI
ORARIO FESTIVO
Sabato
ore 20.00
Domenica ore 10.00
Bollettino di informazione Parrocchiale stampato in proprio
La Redazione: Don Giuseppe Cacciatori – Daniela Pippa – Addea Cestari - Anna Menapace - Nuccia Renda – Rosanna Zanolli - William Baghini.
Collaborazione fotografica: Mario Girardi /Impaginato da: Francesco Greco / Stampato da: Daniela Pippa
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