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Talita kum - Suore Apostoline
alla scuola di Gesù piangete, perché non è morta, ma dorme». 53Essi lo deridevano, sapendo che era morta, 54ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: «Fanciulla, alzati!». 55Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’istante. Egli ordinò di darle da mangiare. 56I genitori ne furono sbalorditi, ma egli raccomandò loro di non raccontare a nessuno ciò che era accaduto. In risposta alla Parola Risonanza – Ripeto interiormente l’invito di Gesù alla fanciulla… ascolto Gesù che mi chiama per nome e mi invita ad alzarmi. Condivido quello che per me, oggi, significa alzarmi: Alzarmi è… Canto Canto Riflettiamo sulla Parola… guardando a Gesù L’adorazione eucaristica è… Un incontro di tutto il nostro essere con Gesù. È l’infermo con il Medico delle anime (don Giacomo Alberione) Gesù porta guarigione e vita in quelle realtà in cui da soli è difficile “mettere le mani”. Cosa gli presento oggi di me? In ascolto della Parola Invocazione allo Spirito Santo Donaci il tuo Spirito, Signore, per contemplare la tua presenza nella Parola, per ascoltare quello che oggi vuoi dirci e aderire con tutto noi stessi. Dal vangelo di Luca (8, 40-42. 49-56) 40 Al suo ritorno, Gesù fu accolto dalla folla, poiché tutti erano in attesa di lui. 41Ed ecco venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga: gettatosi ai piedi di Gesù, lo pregava di recarsi a casa sua, 42perché aveva un’unica figlia, di circa dodici anni, che stava per morire. Durante il cammino, le folle gli si accalcavano attorno. 49 Stava ancora parlando quando venne uno della casa del capo della sinagoga a dirgli: «Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro». 50Ma Gesù che aveva udito rispose: «Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata». 51Giunto alla casa, non lasciò entrare nessuno con sé, all’infuori di Pietro, Giovanni e Giacomo e il padre e la madre della fanciulla. 52Tutti piangevano e facevano il lamento su di lei. Gesù disse: «Non Canone - Il Signore è la mia forza e io spero in Lui, il Signor è il Salvator in Lui confido non ho timor, in Lui confido non ho timor. Tutti erano in attesa di lui … In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta. (Gv 1,4-5) La folla… aspetta, accoglie, si accalca, fa ressa, ma poi scoraggia e deride. Anche in me c’è una folla di pensieri e sentimenti, spesso contrastanti, che a volte fa talmente tanta confusione da rendermi più difficile riconoscere Gesù e accogliere la vita nuova che lui mi porta… e che io attendo! «Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita».. (Gv 8, 12) Lo pregava di recarsi a casa sua… «Colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno» (Gv 6, 37-39). Tra la confusione della folla emerge una preghiera: quella di un padre che ha un’unica figlia in fin di vita… Lui crede che Gesù possa fare qualcosa e Gesù va a casa sua. Anch’io ho un’unica vita, preziosa, di cui prendermi cura perché sia sempre viva… e Gesù è costantemente disposto a venire a casa mia. «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». (Gv 14, 6) Non temere, soltanto abbi fede e sarà salvata… «In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita» (Gv 5, 24). Di fronte al nostro limite, al fallimento, a ciò che ci appare troppo grande, difficile, non alla nostra portata, il dono della fede ci mantiene uniti a colui senza il quale non possiamo fare nulla. Quando ci sembra che non ci sia più niente da fare “disturbiamo” il Maestro perché ci doni la fede nel suo amore e nella sua presenza accanto a noi. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché tu sei con me (Sal 22). Non piangete, perché non è morta, ma dorme… «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà» (Gv 11, 25). La fanciulla dorme, non è morta. Se mi guardo attorno (o dentro) incontro tante altre situazioni che hanno bisogno di essere svegliate a una vita più vera e più piena, e tante altre che, al contrario, sembrano vivissime e in realtà non lo sono… Essere vivo - Muore lentamente chi non si appassiona più, / chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle ‘i’, / chi evita le emozioni che fanno battere il cuore. / Muore lentamente chi non viaggia, / chi non legge, / chi non ascolta musica, / chi non trova grazia in se stesso. // Muore lentamente chi distrugge l’amore, / chi non si lascia aiutare; /chi passa i giorni a lamentarsi / della propria sfortuna o della pioggia incessante. / Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, / chi non fa domande / sugli argomenti che non conosce, / chi non risponde / quando gli chiedono qualcosa che conosce. / Evitiamo la morte a piccole dosi, / ricordando sempre che essere vivo / richiede uno sforzo / di gran lunga maggiore / del semplice fatto di respirare. (P. Neruda) forse per farmi capire che Tu non vuoi volare senza me. Per questo mi hai dato la vita, perché io fossi tuo compagno di volo... Insegnami allora a librarmi con Te perché vivere non è trascinare la vita, non è strapparla, non è rosicchiarla. Vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento; vivere è assaporare l’avventura della libertà, vivere è stendere l’ala, l’unica ala con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te. Ma non basta saper volare con Te, Signore: Tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello, e aiutarlo a volare. Ti chiedo perdono, perciò, per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi: non farmi più passare indifferente davanti al fratello che è rimasto con l’ala, l’unica ala, inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso di non essere più degno di volare con Te: soprattutto per questo fratello sfortunato dammi, o Signore, un’ala di riserva. (d. T. Bello) Preghiamo Signore Gesù, insegnaci ad aspettarti perseverando quando tutti ormai irridono la nostra attesa. La tua voce, musica di festa, pronunzi il nostro nome e sia dolce il ritrovarti presente per far rifiorire ogni nostra speranza e stabilirci in eterno nel tuo amore. Amen (A. M. Canopi) Canto «Fanciulla, alzati!». Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò… «È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che vi ho dette sono spirito e vita» (Gv 6,63). Il Signore Gesù è il senso e la meta del nostro cammino. Il suo amore è vita, è l’energia che ci mette in costante movimento… come un cuore che batte per dare vita alla nostra vita. Risveglio - Un re si era molto stancato e annebbiato in troppi divertimenti e in troppo mangiare e bere. Alla fine cadde in un sonno pesante, pieno di incubi. Nel sogno, si ritrovò un pezzente. Durò in quello stato per lunghe ore. Finché, quando sorse il giorno, una splendente luce d’aurora, penetrando nella stanza in cui era preda di quel cattivo sogno, lo risvegliò. Fu davvero giorno, e vita e verità in lui. Che enorme senso di liberazione provò finalmente! «Ma io sono re – si disse –. Sono veramente re!... Voglio vivere la gioia e l’impegno della mia dignità. Sempre»... Anche per te, per me, per tutti, è una questione di ‘”risveglio”. La luce dell’aurora sono le parole del Vangelo, se sappiamo accoglierle. (Maria Pia Giudici) in compagnia di… Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un’ala soltanto: possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte nei momenti di confidenza oso pensare, Signore, che anche Tu abbia un’ala soltanto, l’altra la tieni nascosta... Suore Apostoline, Castel Gandolfo