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trattamento dell`iperglicemia nel paziente critico
TRATTAMENTO DELL’IPERGLICEMIA NEL PAZIENTE CRITICO: COME USARE L’INSULINA ALCUNE RIFLESSIONI A CURA DI: Dr. Enrica Cecchi, M.D., Pharm. PGDip LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA I DIABETICI rappresentano: • il 30-40% dei soggetti che si rivolgono al Pronto Soccorso • il 25% di quelli ricoverati in ospedale, sia in area medica che chirurgica • il 30% circa dei soggetti sottoposti a by-pass aorto-coronarico. Iperglicemia e mortalità ospedaliera P < 0.001 for trend Mortality Rate % 40 30 20 10 0 80-99 100-119 120-139 140-159 160-179 180-199 200-249 250-300 >300 Glicemia Krinsley JS, Mayo Clinic Proceedings 2003; 78: 1471 Mortalità intraospedaliera in pazienti con: -normoglicemia -diabete noto -iperglicemia di nuova diagnosi Mortalità (%) 30 20 16 10 1,7 3,0 0 Normoglicemia Diabete noto Iperglicemia di nuova diagnosi L’iperglicemia è un riconosciuto fattore di rischio per: Complicanze dell’ictus Complicanze dell’IMA Complicanze postchirurgiche (vascolari, cardiache, ortopediche) Mortalità nel paziente critico Mortalità nel paziente politraumatizzato IPERGLICEMIA NEI PAZIENTI OSPEDALIZZATI 3 eziologie possibili Diabete noto Diabete precedentemente sconosciuto/ non diagnosticato Opportunità di valutare l’efficacia di un regime di controllo glicemico pre-ricovero “Non riconosciuto” (diabete o pre-diabete) Confermare alla dimissione, in seguito monitorare Iperglicemia transitoria (da stress) Con ripristino di normoglicemia Modificata da Norhammar A, et al. Lancet 2002;359:2140-2142. Improving inpatient diabetes care: a call to action conference. AACE, 2006. Disponibile su: http://www.aace.com/meetings/consensus/IIDC/IDGC0207.pdf. Accessed June 5, 2006. L’iperglicemia nel paziente ospedalizzato deve essere sempre trattata: sia nel paziente diabetico noto, sia nel neo-diagnosticato, sia nel soggetto con iperglicemia da stress. È dimostrato che l’iperglicemia nel paziente diabetico noto, e ancor di più in quello non noto (neo-diagnosticato), si associa peggioramento degli esiti clinici. a un Diagnosi differenziale dell’iperglicemia sulla base dei valori della HbA1c A. Paziente NON NOTO come diabetico: HbA1c <6,5% Iperglicemia da stress HbA1c ≥6,5% Diabete di nuova diagnosi B. Paziente NOTO e TRATTATO per diabete: Grado di compenso: ≤7% buono ≥8% scadente L’HbA1c va dosata in tutti i pazienti che al momento del ricovero presentano iperglicemia Come si può controllare l’iperglicemia in ospedale? Farmaci antidiabetici orali: spesso controindicati nei pazienti ospedalizzati Insulina per via endovenosa: comunemente usata nelle unità di terapia intensiva (o in popolazioni specifiche di pazienti) Insulina sottocutanea: la terapia di scelta per la maggior parte dei pazienti non critici IL PAZIENTE in CONDIZIONI CRITICHE con IPERGLICEMIA E IL TRATTAMENTO CON INSULINA Prevalenza effetti di ormoni controinsulari (catecolamine,cortisolo,ACTH,Gh ,glucagone) Paziente critico Iperglicemia, deficit relativo di secrezione insulinica, insulinoresistenza “ pronunciata risposta catabolica e diabetogena dell’organismo” Insulina NH2 COOH COO NH2 S S S S catena A catena B ormone ipoglicemizzante polipeptide di 51 aa (PM 5.808) costituito da due catene lineari di aa, A e B, legate da due ponti disolfurici fra 4 molecole di cisteina, in posizione 7 e 20 nella catena A e 7 e 19 nella catena B. un ponte disolfuro è disposto tra due molecole di cisteina in posizione 6 e 11 nella catena A la catena A è composta di 21 aa la catena B è composta di 30 aa PAZIENTE CRITICO QUAL’ E’ IL LIMITE DI AGGRESSIVITA’ DA TENERE VERSO LA GLICEMIA? TARGET GLICEMICO NEL PAZIENTE CRITICO • I primi dati favorevoli del trattamento insulinico intensivo sulla mortalità di pazienti in ICU (target glicemico 80-110 mg/dl) (1,2) e con IMA (3) non sono stati confermati da studi successivi • I dubbi sulla reale utilità di un trattamento aggressivo della glicemia nel paziente critico sono supportati da: – – – – Lo studio HI-5 (4) I dati di una metanalisi di 29 studi per un totale di circa 8000 pazienti (5) Le conclusioni di revisioni sistematiche (6,7) Lo studio NICE-SUGAR (8) Attualmente, perciò, il target glicemico consigliato in questa tipologia di pazienti è 140-200 mg/dl 1. Van den Berghe G, N Engl J Med 2001 2. Van den Berghe G, N Engl J 2006 3. Malberg K, J Am Coll Cardiol 1995-2009 4. Cheung NW, Diabetes Care 2006 5. Wiener RS, JAMA 2008 6. Kelly NT, Ann Intern Med 2009 7. Kansagara D, Ann Intern Med 2011 8 The NICE-SUGAR Study, N Engl J Med 2009 Trials di superiorità terapeutica nel trattamento dell’iperglicemia: IVI vs SCI Studio e n° pazienti Popolazione Target Glicemia mg/dl Outcome Digami 1 1995 620 IMA 173 vs 211 Riduzione mortalità Furnay 1999 2467 Diabetics Ch cardiaca 150-200 Vs estemporanea Riduzione mortalità e infezioni perioperatorie Van den Berghe 2001 1548 ICU ch 80-110 Riduzione mortalità, sepsi,IRA,infezioni, trasfusioni e ventilazione Furnay 2003 3554 Diabetics Ao-C0 bypass 147-207 vs 199-217 Riduzione mortalità Krinsley 2003 800 ICU ch & med 131 vs 152 Riduzione mortalità Trials di non superiorità terapeutica di IVI vs SCI Studio e n° pazienti popolazione Target Glicemia mg/dl outcome Digami 2 2005 1.253 diabetics IMA Nessuna differenza CREATE-ECLA 2005 20.201 IMA Nessuna differenza in mortalità, reinfarti, scompenso Van den Berghe 2006 1200 ICU medica 111 vs 153 Nessuna differenza in mortalità, ridotte complicazioni Arabi 2006 523 ICU med e ch 117 vs 171 Nessuna differenza in mortalità, VISEP 2007 488 Glucocontrol Trial 2007 1082 Sepsi 88-100 vs 180-200 Nessuna differenza in mortalità 118 vs 144 Nessuna differenza in mortalità M M Treggiari 2008 10.456 Trauma Tre livelli Nessuna differenza in mortalità Summary The American College of Physicians guideline on the use of intensive insulin therapy for the management of glycemic control in hospitalized patients.IIT = intensive insulin therapy; MICU = medical intensive care unit; SICU = surgical intensive care unit. Qaseem A et al. Ann Intern Med 2011;154:260-267 ©2011 by American College of Physicians SCHEMI DI TERAPIA IPOGLICEMIZZANTE Insulina endovena: indicazioni Chetoacidosi diabetica Scompenso iperosmolare Periodo perioperatorio Interventi di cardiochirurgia Trapianti d’organo Shock cardiogeno Terapia steroidea ad alte dosi Paziente critico in reparto di degenza Nutrizione parenterale Necessità di stabilire la dose di insulina totale per lo switch alla terapia sottocute secondo lo schema basal bolus Target glicemici •Pazienti critici ricoverati in terapia intensiva medica o chirurgica: la glicemia target è 140140-180 mg/dl, mg/dl, in funzione del rischio di ipoglicemia e dell’oggettivato peggioramento degli outcomes. outcomes. NELLA REALTA’ DEI DEA: PZ CRITICO IN PS (INIZIO TERAPIA NELLE SALE VISITA) E IN OBI (FINO A STABILIZZAZIONE PREPRE-RICOVERO o DIMISSIONE CON PAD PER CONSULENZA DIABETOLOGICA) IN ASSENZA DI PROTOCOLLI BOLO INIZIALE DI INSULINA RAPIDA: IL BOLO INIZIALE DI INSULINA DA SOMMINISTRARE E LA VELOCITA’ DI INFUSIONE SONO UGUALI AL VALORE DELLA GLICEMIA DA CORREGGERE /100, CON ARROTONDAMENTO A 0,5 UI: ES. GLICEMIA 425 MG/DL; 425/100= 4,25 ARROTONDATO A 4,5 UI PER BOLO E 4,5 UI/H PER VELOCITA’ DI INFUSIONE DALLA TERAPIA INSULINICA EV A QUELLA SC SOMMINISTRARE: ANALOGO RAPIDO (APIDRA, HUMALOG,NOVORAPID) DA 4 A 8 UI, 15 MIN PRIMA DI SOSPENDERE INFUSIONE CONTINUA DI INSULINA INSULINA BASALE (LANTUS, LEVEMIR) DA 8 A 12 UI, 2 ORE PRIMA DI SOSPENDERE INFUSIONE CONTINUA DI INSULINA IN BASE ALLA GLICEMIA A DIGIUNO DELLA MATTINA, VALUTARE LA DOSE DI INSULINA BASALE SERALE (LANTUS O LEVEMIR) DA MODIFICARE OGNI 2-3 GIORNI Boli di correzione per insulina rapida • Per stimare la riduzione della glicemia,, per 1 U.I. di glicemia insulina rapida : utilizzare la regola del 1700 (a) o la regola del peso (b) per determinare il Fattore di correzione (FC) a) FC = 1700 diviso per la Dose Totale Giornaliera (DTG) esempio, esempio, se DTG = 56 unità, unità, FC = 1700 1700//56 = 30 30,, cioè mediamente 1 U di insulina ridurrà la glicemia di 30 mg/dl b) FC = 3000 diviso per il peso in kg IL PAZIENTE CON IPERGLICEMIA in CONDIZIONI non CRITICHE Target Glicemici Standard italiani per la cura del diabete mellito 20092009-2010, ma anche internazionali (ADA, Diabetes Care 2011; 34 S11S11-61) Pre prandiali < 140 mg/dl Post prandiali < 180 mg/dl Sliding scale effetto “montagne russe” Consiste nell’uso di somministrare insulina solo al bisogno, solo se la glicemia supera una soglia prefissata Metodo PARTICOLARMENTE inadeguato ed inefficace perché: • non previene le iperglicemie (interviene solo al loro verificarsi) • aumenta la fequenza di ipoglicemie • può provocare chetoacidosi nei diabetici tipo 1 REGULAR INSULIN SLIDING SCALE LA RISS HA ANCORA UN RUOLO NEL TRATTAMENTO DELL’IPERGLICEMIA? 37 STUDIO RABBIT 2 38 Basal-bolus insulin versus sliding scale insulin in type 2 diabetes The RABBIT study Sliding scale Basal bolus 240 •p<0.01 Blood glucose (mg/dL) 220 ¶ p<0.05 * 200 * * ¶ ¶ ¶ ¶ 180 160 140 120 100 Admit 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Days of therapy Umpierrez GE, et al. Diabetes Care 2007;30(9):2181-2186 Algoritmo per l inizio e l aggiustamento della terapia insulinica in ospedale Togliere gli eventuali antidiabetici orali ( al limite lasciare metformina’ Iniziare con una dose totale giornaliera di: 0,4 Unità/ kg quando all ammissione la glicemia è tra 140 e 200 mg/dl 0,5 Unità/Kg quando all ammissione la glicemia è tra 201 e 400 mg/dl Lantus’ 1 iniezione alla stessa ora del giorno e metà come analogo Metà della dose come basale (Lantus’ rapido (Apidra Apidra’ Apidra divisa inizialmente in 3 parti uguali prima di ogni pasto Misurare la glicemia prima di ciascun pasto e prima di coricarsi od ogni 6 ore se il paziente non è capace di mangiare In caso di ipoglicemia o di valori di glicemia digiuno inferiori a 70 mg/dl ridurre la dose totale del 20% Se la glicemia a digiuno è maggiore di 140 mg/dl aumentare del 20% ogni giorno fino ad arrivare al target di 70-130 mg/dl Glicemia preprandiale (pranzo’ fuori target, aumentare 2 unità insulina analogo rapido a colazione Modificato da Umpierrez et al. - Diabetes Care 30:2181–2186, 2007 Glicemia preprandiale (cena’ fuori target, aumentare 2 unità insulina analogo rapido a pranzo Glicemia prima di coricarsi fuori target, aumentare 2 unità insulina analogo rapido a cena SI PUO’ PUO’ RITORNARE ALLA TERAPIA IPOGLICEMIZZANTE ORALE IN DIMISSIONE ? Il valore di HbA1c all’ all’ingresso è molto indicativo Se il paziente ha diabete noto e il controllo all’ingresso è accettabile SI ! Se ha una elevata HbA1C all’ingresso e permane un cattivo controllo glicemico con la massima terapia orale, OCCORRE CONTINUARE LA TERAPIA INSULINICA Nei pazienti dimessi dopo evento cardiovascolare, cardiovascolare, patologia infettiva o che comunque non hanno ancora raggiunto la piena stabilità clinica clinica,, è consigliabile continuare la terapia insulinica per alcune settimane prima di procedere all all’’eventuale passaggio alla terapia ipoglicemizzante orale Insuline disponibili ad azione rapida Tipo di azione Nome Analogo Rapido Aspart (Novorapid®) Glulisina (Apidra®) Lispro (Humalog®) Umana Regolare Actrapid® Humulin R® Inizio Picco Durata da 15 a 35 ’ 1-3 h 3-5 h 30 ’ 2-3 h 5-8 h Insuline disponibili per insulinizzazione basale Tipo di azione Nome Inizio Picco Durata 2h 4-6 h 8-14 h Intermedia NPH (Humulin N®) Analogo Intermedio NPL (Humalog NPL® ) 1–4h 6h 15 h Glargine (Lantus®) 2–4h - 24 h Detemir (Levemir®) 1–2h - 24 h Analogo basale Analogo ultralento Degludec (in funzione della dose) Pharmacokinetic Profiles of Available Insulin Formulations Rapid (Lispro, Aspart, Glulisine) Insulin Level Short (Regular) 0 2 4 6 8 Intermediate (NPH, Lente) 10 12 14 16 18 20 22 24 INSULINA NPH Non mima il profilo insulinemico basale Assorbimento variabile Durata non ottimale di 1313-16 ore Frequenti episodi ipoglicemici Picco d’ d’azione evidente Somministrazioni multiple Long (Glargine) Long (Detemir)