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I mattoni della responsabilità sociale
I MATTONI DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Costruire un approccio socialmente responsabile nel settore edile Progetto finanziato dalla Regione Liguria L.R. n. 30 del 13/08/2007 art. 13 In collaborazione con L’Iniziativa Progetto finanziato dalla Regione Liguria L.R. n.30 del 13/08/2007 art. 13 Capofila progetto Ance Genova-Assedil Partner progetto Ente Scuola Edile Genovese In collaborazione con Bureau Veritas Italia S.p.A. Responsabile del Progetto Dott.ssa Monica Verona Si ringraziano le aziende associate ad Ance Genova-Assedil che hanno aderito volontariamente al progetto e si sono auto valutate rispetto ai principi della Responsabilità Sociale: ASA S.R.L. BETTINI COSTRUZIONI GENERALI S.R.L. C.e M.E. DI PRUZZO M. & C. S.A.S. C.E.S.I. S.R.L. CAT GENOVA S.R.L. COMED S.R.L. EDILGE COSTRUZIONI S.R.L. EDILIZIA FIORI S.R.L. EDILPIEMME S.R.L. EDILQUADRIFOGLIO S.R.L. ERRE.BI COSTRUZIONI S.R.L. FREI S.A.S. DI E. DANILO E. C. GAMBINO EMILIO COSTRUZIONI S.R.L. GARAVENTA S.P.A. GEA S.R.L. GEOM. STEFANO CRESTA S.R.L. I.L.S.E.T. S.R.L. IMPRESA ROBOTTO ING. GIORGIO ING&CO S.R.L. INGEGNERIA E COSTRUZIONI MBB IT S.P.A. PROTECNA S.R.L. RESTAURI S.R.L. SIRCE S.P.A. TECNOEDILE S.R.L. Grazie al finanziamento della Regione Liguria ci è stata data la possibilità di attuare un’azione di approfondimento e sensibilizzazione nei confronti delle nostre imprese associate sui principi della responsabilità sociale. Riteniamo che il tema debba essere correttamente divulgato presso le aziende del settore poiché oltre a rappresentare un’opportunità di progresso e crescita del sistema produttivo, può contribuire a migliorare la comunicazione verso l’esterno dell’impegno che mette l’imprenditore non solo per operare in conformità alla legislazione nazionale e comunitaria in materia di lavoro, diritti umani, sicurezza ed ambiente, ma per “andare oltre” a ciò che viene richiesto dalle norme. Operare secondo i principi della responsabilità sociale, in tutte le sue accezioni, non significa trascurare l’interesse economico. Un’impresa non è tale se non ha come fine il profitto, ma occorre porci questa domanda: con quali mezzi ed a spese di chi si genera quel profitto? Coniugare l’interesse economico al benessere sociale vuol dire essere attenti al presente, ai nostri soci, ai nostri dipendenti, in generale a tutti quei soggetti interni od esterni all’organizzazione che influenzano e sono influenzati dalle azioni e dalle scelte dell’impresa; ma vuol dire anche guardare al futuro, al benessere economico, sociale e ambientale, ovvero al benessere dei nostri figli. Questo progetto, realizzato grazie alla preziosa collaborazione di un gruppo di imprese di costruzioni che per cultura e sensibilità nutrono interesse per i temi della responsabilità sociale, ha aiutato gli imprenditori a riflettere sui propri comportamenti, li ha costretti a darsi un voto ed a focalizzare i punti di forza e di debolezza delle proprie organizzazioni. Ci auguriamo che l’iniziativa sia il punto di partenza per altri progetti e che la check list pubblicata nel presente opuscolo sia utilizzata da un numero sempre maggiore di imprese. Occorre fare un salto culturale, è indubbio, ma una politica aziendale orientata alla responsabilità sociale produce anche significativi vantaggi: più sicurezza sui luoghi di lavoro, un risparmio sul premio versato all’INAIL, una riduzione della conflittualità interna tra datore di lavoro e lavoratori, minore assenteismo e turn over del personale, l’aumento di fiducia nei confronti dei propri clienti e, in generale, un miglioramento dell’immagine e della reputazione aziendale. Sul settore edile, ancora oggi circolano, purtroppo, numerosi pregiudizi; pregiudizi spesso alimentati da una cattiva informazione da parte dei media e dall’abitudine delle imprese a non comunicare la propria “virtuosità”. Si ringrazia inoltre la Consulenza Tecnica per l’Accertamento dei Rischi Professionali (CONTARP) della Direzione Regionale INAIL Liguria per il controllo effettuato sulla check list di autovalutazione. Geom. Maurizio Senzioni Presidente Ance Genova-Assedil 2 3 Il Progetto I mattoni della responsabilità sociale Con il progetto “I mattoni della responsabilità sociale” il partenariato costituito da Ance Genova-Assedil e dall’Ente Scuola Edile Genovese, ha voluto avviare un’opera di sensibilizzazione in materia di responsabilità sociale tramite lo sviluppo e la sperimentazione di strumenti semplificati di autovalutazione e rendicontazione, specifici per le aziende del settore edile. A tal fine è stato individuato un percorso di informazione, formazione e sperimentazione rivolto ad un gruppo spontaneo di 24 aziende operanti nella provincia di Genova, aderenti all’Associazione, che si è sviluppato nell’arco di un anno. Tale percorso è stato preceduto da una fase preliminare di formazione sui temi principali della responsabilità sociale, a cura dell’Ente di certificazione Bureau Veritas Italia, ai “formatori”, ovvero al personale del partenariato che ha seguito lo sviluppo del progetto; si è quindi articolato in due steps consecutivi: • il primo dedicato all’informazione/formazione alle imprese, strutturato in 4 incontri seminariali della durata di mezza giornata svolti presso la sede di Ance Genova-Assedil; • il secondo dedicato alla somministrazione della check list di autovalutazione, presso le aziende che hanno aderito anche alla sperimentazione. Grazie all’ausilio dell’esperienza di Bureau Veritas è stata predisposta una griglia di valutazione specifica per il settore edile. La griglia è stata costruita prendendo spunto dai principi della SA 8000, allargando l’orizzonte anche ad altre questioni, nella prospettiva ISO 26000; è stata dunque personalizzata sulla base delle specifiche esperienze delle piccole e medie imprese edili, grazie al feedback ottenuto durante la fase di informazione/formazione. Gli argomenti presi in esame sono stati i seguenti: 1. Lavoro minorile e tutela dei giovani lavoratori 2. Lavoro obbligato 3. Salute e Sicurezza 4. Libertà di Associazione 5. Gestione delle Risorse Umane e divieto di discriminazione 6. Pratiche disciplinari 7. Orario di Lavoro 8. Retribuzione 9. Ambiente 10. Legalità e Etica negli affari 11. Rapporti con la Comunità 12. Gestione della Catena di Fornitura 13. Trasparenza e Comunicazione con gli Stakeholder Se, ad una prima lettura, alcuni dei suddetti temi possono sembrare “scontati” per un Paese evoluto, ci riferiamo ad esempio alle domande legate al lavoro minorile ed al lavoro forzato, è bene anche riflettere sulla necessità di garantire tali principi in tutta la catena di fornitura e subappalto. La check list, opportunamente rivista a seguito del lavoro svolto in aula, è stata successivamente sottoposta al controllo della Consulenza Tecnica per l’Accertamento dei Rischi Professionali (C.O.N.T.A.R.P.) della Direzione Regionale INAIL Liguria allo scopo di poter essere anche utilizzata dalle aziende come guida “validata” alla presentazione della domanda all’INAIL per la riduzione del tasso medio di tariffa (art. 24 DM 12/12/2000). Nella colonna “note” della check list (vedi pag. 13 ), vengono infatti evidenziati i riferimenti al Modulo di domanda INAIL per l’anno 2011 ed ai relativi allegati affinché l’azienda possa identificare facilmente quei comportamenti “virtuosi” che consentono di accedere alle agevolazioni. In particolare, una volta che l’impresa è certa di essere in regola con tutte le norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro (ovvero se ha risposto a tutte le domande della check list correlate ad obblighi di legge con un punteggio almeno uguale a 3), prerequisito della presentazione della domanda, e se ha ottenuto punteggi > 3 nelle domande della check list che si ricollegano alla modulistica INAIL, può fare domanda all’Istituto secondo quattro opzioni: 1) aver svolto interventi particolarmente rilevanti - Sez. A - lett. a) - in tema di CSR Responsabilità Sociale di Impresa (obbligo di compilare Allegato I); 2) aver svolto interventi particolarmente rilevanti - Sez. A - lett. b) - relativi ai Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (obbligo di compilare Allegato II oppure allegare il certificato OHSAS 18001, se rilasciato da ente di certificazione accreditato ACCREDIA, ex SINCERT); 3) aver svolto interventi particolarmente rilevanti - Sez. A - lett. c) - nell’ambito della Selezione dei fornitori (obbligo di compilare Allegato III); 4) avere effettuato almeno tre interventi indicati nelle sezioni B-C-D-E-F-G-H-I del modulo di domanda, di cui almeno uno nella sezione “E” (Formazione). Attraverso la “autocompilazione assistita” della check list, si è inteso sviluppare la capacità di autovalutazione critica delle aziende dando loro la possibilità di misurare - tramite un punteggio sintetico tradotto poi in una rappresentazione grafica (L’autovalutazione - I risultati della sperimentazione: il grado di virtuosità delle Imprese aderenti al progetto, pagg. 8/9) - il proprio grado di adeguatezza e maturità sotto il profilo della responsabilità sociale. Tale punteggio costituisce una sorta di “attestazione di virtuosità” che può diventare il punto di riferimento dal quale partire per sviluppare una politica di miglioramento aziendale o per sviluppare progetti di certificazione di qualità ISO 9001 integrata con i sistemi di gestione della sicurezza (OHSAS 18001), o dell’ambiente (ISO 14001), o della responsabilità sociale (standard SA 8000); oppure per predisporre un codice etico od un vero e proprio bilancio sociale. Nei dodici mesi di attività, il progetto ha aiutato le imprese a “scoprirsi socialmente responsabili” ed a valorizzare una sensibilità e un impegno già presenti nel dna aziendale. Attraverso le domande della check list, si è quindi cercato di far comprendere alle imprese del settore edile come la responsabilità sociale non sia una filosofia, ma una serie di comportamenti e atteggiamenti che se adeguatamente e sistematicamente comunicati ai propri stakeholder ed a tutta la comunità di riferimento, migliorano la reputazione aziendale ed i rapporti con i clienti e fornitori, anche nelle piccole realtà, spesso a conduzione familiare, presenti sul nostro territorio. Inoltre, non è da sottovalutare che grazie alle agevolazioni INAIL la “raccolta” di evidenze oggettive sui comportamenti “sostenibili” diventa per le imprese una concreta opportunità di risparmio. Dott.ssa Monica Verona Responsabile del progetto 4 5 Il Contesto La responsabilità sociale Il termine “responsabilità sociale” ha iniziato a diffondersi nella prima metà degli anni ’70, ma è negli ultimi anni che si è affermato come una chiave di lettura strategica del modo di essere e fare impresa. Dapprincipio utilizzato nel mondo aziendale, il termine viene oggi impiegato indistintamente per tutte le organizzazioni, pubbliche e private, di qualsiasi dimensione e settore, capaci di distinguersi in base alla volontà di integrare considerazioni sociali ed ambientali nelle proprie strategie e nei comportamenti. La ISO 26000 si propone come “mappa” in grado di orientare il lettore tra le varie iniziative esistenti in materia di responsabilità sociale, ivi compresa la SA 8000. Può essere utile considerare come la ISO 26000, accanto ai temi chiave già coperti dalla SA 8000 (es. diritti dei lavoratori e sicurezza), amplia l’orizzonte all’ambiente, alla lotta alla corruzione, alla tutela dei consumatori. Temi toccati dalla SA 8000 (diritti umani e coinvolgimento della comunità) vengono ulteriormente approfonditi e declinati, nelle diverse sfaccettature. Alla base di una strategia socialmente responsabile, la convinzione che la ricerca del profitto ad ogni costo NON sia la via per un profitto duraturo: al contrario, solo un equilibrio tra considerazioni economiche, sociali ed ambientali può assicurare una crescita sostenibile. Accountability, trasparenza, comportamento etico, rispetto per gli interessi degli stakeholder, rispetto della legge e delle norme internazionali, rispetto dei diritti umani: questi i principi di responsabilità sociale che ogni organizzazione deve garantire nell’affrontare ogni tema chiave. La scena internazionale, europea ed italiana è ricca di modelli di riferimento e buone prassi in materia di responsabilità sociale: ad esempio, lo standard SA 8000 si è imposto a livello mondiale per la certificazione dei sistemi di gestione della responsabilità sociale. Inoltre, una “menzione speciale” va alla Linea Guida ISO 26000, pubblicata il 1° Novembre 2010 dall’ISO, e poi recepita e tradotta dall’UNI. In un mercato caratterizzato dalla globalizzazione e dal ricorso massiccio alla esternazionalizzazione delle attività non primarie (outsourcing), il “confine” della responsabilità sociale di un’organizzazione va ben oltre il perimetro della sua ragione sociale. Per quanto i fornitori ed i subappaltatori siano rappresentati da entità giuridiche distinte e separate, è innegabile che in determinati casi essi possono essere associati così strettamente all’attività e all’immagine aziendale da poter impattare, anche significativamente, su entrambe. La Linea Guida - come dice lo stesso nome non contiene requisiti prescrittivi, non descrive un sistema di gestione e pertanto non si pone come modello a fini di certificazione. Essa aiuta a comporre uno scenario il quanto più possibile completo sulle sfide che la responsabilità sociale pone a ciascuna organizzazione. Oggi sempre più frequentemente le grandi aziende avviano e sistematizzano processi di monitoraggio della catena di fornitura: si parla in tal senso di “filiera sostenibile”, intendendo la garanzia del rispetto dei requisiti sociali ed ambientali in tutta la filiera. Se la prima preoccupazione delle grandi imprese è stata quella di gestire il rischio reputazionale, sta oggi maturando la consapevolezza che solo una filiera seria, capace di dare garanzie (in termini di rispetto dei diritti dei lavoratori, della sicurezza, dell’ambiente) è in grado di offrire prodotti e servizi di qualità. Numerosi oramai i grandi clienti e committenti che selezionano i propri fornitori non solo in base alla competitività del prezzo, ma anche in base alla presenza di adeguate garanzie in materia di responsabilità sociale, arrivando anche ad effettuare verifiche in campo (presso il fornitore) per raccogliere evidenze in tal senso. Per le piccole imprese, essere e potersi dimostrare socialmente responsabili significa quindi maggior opportunità di business con i grandi clienti. Etica e competitività diventano un binomio inscindibile, nella prospettiva di costruire relazioni stabili, all’interno di una filiera sostenibile. Il progetto “I mattoni della responsabilità sociale” ha voluto offrire un ponte concreto e percorribile per le piccole e medie aziende del settore edile, desiderose di misurarsi con i principi della responsabilità sociale; avendo ben presente che la Responsabilità Sociale non è una teoria ma è un fatto concreto, con ritorni importanti in termini di competitività e visibilità. Dott.ssa Claudia Strasserra CSR Sector Manager Bureau Veritas Italia 6 7 L’Autovalutazione I risultati della sperimentazione: il grado di virtuosità delle Imprese aderenti al progetto Liguria, il progetto si è sviluppato secondo un percorso di accompagnamento individualizzato all’autovalutazione. Questa attività si è svolta tra i mesi di novembre 2010 e febbraio 2011, si sono quindi volontariamente auto-valutate, rispondendo alle domande della check list, 24 imprese aderenti all’Associazione. Senza entrare nel merito dell’esito della valutazione di ogni singola azienda, riportiamo qui di seguito alcune osservazioni sul grado di virtuosità “medio”, ottenuto attraverso il calcolo medio dei punteggi delle 24 imprese suddiviso per macro-argomenti. 5 4 Trasparenza/comunicazione con stakeholder Gestione della catena di fornitura Rapporti con la comunità Legalità ed etica negli affari Ambiente Retribuzione Orario di lavoro Provvedimenti disciplinari Libertà di associazione 0 Salute e sicurezza 1 Lavoro obbligato 2 Gestione risorse umane/discriminazione 3 Lavoro minorile e giovanile MEDIA PUNTEGGI Una volta perfezionata la check list e dopo averla sottoposta al controllo della Consulenza Tecnica per l’Accertamento dei Rischi Professionali (C.O.N.T.A.R.P.) della Direzione Regionale INAIL MACRO - ARGOMENTI Rappresentazione grafica generale del grado di virtuosità delle Imprese aderenti al progetto. 8 9 L’Autovalutazione I risultati della sperimentazione: il grado di virtuosità delle imprese aderenti al progetto Per una migliore comprensione della rappresentazione grafica della situazione generale, si riporta la seguente griglia interpretativa: - il punteggio “1” denota assenza di consapevolezza e/o conoscenza dei temi di volta in volta affrontati, nel caso la domanda sia correlata ad un obbligo normativo evidenzia una mancata applicazione della legge; - il punteggio“2” denota scarsa consapevolezza e/o scarsa conoscenza degli argomenti affrontati; nel caso la domanda sia correlata ad un obbligo normativo evidenzia una parziale applicazione della legge; - il punteggio “3” indica “la sufficienza”, adeguata consapevolezza e/o adeguata conoscenza dei temi proposti e l’esistenza di procedure non formalizzate; nel caso la domanda sia correlata ad un obbligo normativo, tale punteggio attesta il rispetto della legge; - il punteggio “4” segnala “comportamenti “virtuosi”, attesta conoscenza approfondita degli argomenti trattati, indica l’esistenza di procedure formalizzate, l’implementazione di sistemi di gestione (sicurezza, ambiente, responsabilità sociale), l’avvio di progetti che hanno l’obiettivo di migliorare l’azienda sotto diversi profili; nel caso la domanda sia correlata ad un obbligo normativo, è prova di un sopravanzo rispetto a ciò che viene richiesto dalla legge. - il punteggio “5” segnala l’eccellenza, indica conoscenza approfondita degli argomenti proposti ed un approccio proattivo; dimostra l’attuazione di “best practices” aziendali e la certificazione di sistemi di gestione (sicurezza, ambiente, responsabilità sociale), attesta l’esistenza di procedure e la messa a punto di sistemi di monitoraggio. Nel caso la domanda sia correlata ad un obbligo normativo, è prova di un sopravanzo rispetto a ciò che viene richiesto dalla legge. E’ anche opportuno precisare che le imprese hanno potuto non darsi un “voto” in quelle domande ritenute non applicabili per la propria 10 tipologia di azienda e/o attività esercitata (ad esempio la domanda “il lavoro notturno si svolge secondo le modalità e i limiti previsti dalla legge?” è applicabile solo in quelle aziende che svolgono un’attività che lo richiede, come chi lavora sulle autostrade, all’interno di gallerie ferroviarie, all’interno di banche, ecc.). La risposta “non applicabile” non viene considerata ai fini della media dei punteggi, in questo modo non penalizza quelle imprese che altrimenti avrebbero dovuto assegnarsi un punteggio pari ad 1 o 2. Il grafico evidenzia un buon livello generale del gruppo di imprese partecipanti al progetto. Le medie dei punteggi in gran parte dei macroargomenti si posizionano al di sopra del livello “3”, avvicinandosi sensibilmente, in alcuni casi, al livello “4” (Retribuzione 3,81; Gestione della catena di fornitura 3,72; Salute e sicurezza 3,50). Nelle domande riferite ad obblighi normativi, tutte le imprese dimostrano attenzione al rispetto della legge. In un tema centrale come quello della Sicurezza sul lavoro si rileva che tutte le 24 aziende superano “la sufficienza”, a dimostrazione di un impegno degli imprenditori a migliorare le proprie organizzazioni sotto questo profilo, anche svolgendo attività volontarie oppure facendo di più rispetto a quello richiesto dalle norme (ad esempio più ore di formazione rispetto a quelle previste dalla legge). Gli argomenti “Lavoro minorile e giovanile” e “Lavoro obbligato” necessitano di alcuni chiarimenti. Per quanto riguarda il Lavoro minorile e giovanile, lo standard SA 8000 stabilisce che l’azienda non deve utilizzare o dare sostegno all’utilizzo del lavoro infantile, e deve fornire un adeguato sostegno finanziario e di altro tipo, per garantire a tali bambini la frequenza e la permanenza a scuola fino all’età prevista dai vari ordinamenti. L’azienda può assumere giovani lavoratori, ma dove tali lavoratori sono soggetti a leggi sull’educazione obbligatoria, essi possono lavorare solo fuori dall’orario scolastico, non è inoltre permesso che i giovani lavoratori lavorino durante l’orario notturno. L’azienda non deve esporre bambini e giovani lavoratori a situazioni rischiose o nocive per la loro salute fisica e mentale e per il loro sviluppo, sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro. In merito al Lavoro forzato e obbligato la SA 8000 dispone che non si debba utilizzare, né sostenere (Convenzione ILO 29) e che non debba essere chiesto al personale di pagare “depositi” o depositare documenti di identità al momento di inizio del rapporto di lavoro con l’azienda. Né l’azienda, né qualsiasi altro ente che fornisce lavoro all’azienda deve trattenere qualsiasi parte del salario del personale, indennità, proprietà o documenti usandoli al fine di forzare il personale a continuare a lavorare per l’azienda. renti al progetto: la maggior parte di esse sono piccole e medie imprese a conduzione familiare, non abituate a “comunicare” come le grandi aziende di altri comparti produttivi. Tra gli obiettivi del presente progetto c’è proprio quello di stimolare le aziende del settore a rendicontare pubblicamente le proprie prestazioni nell’ambito della RSI. La rendicontazione è il momento in cui i soggetti con i quali si rapporta l’imprenditore (interni ed esterni) vengono “ufficialmente” informati degli impegni dell’impresa in tema di responsabilità e sostenibilità e dei risultati raggiunti. Tuttavia le informazioni comunicate sono significative solo se ad esse corrisponde un sistema di “misurazione” delle prestazioni, attraverso la selezione e la raccolta di indicatori di performance sociale, economica e ambientale. Sebbene tali situazioni possano sembrare inammissibili in un Paese evoluto come il nostro esse hanno rilevanza soprattutto nell’ambito del subappalto. La SA 8000 fa riferimento sia all’impiego che al sostegno di manodopera minorile e di lavoratori obbligati/forzati; ciò vuol dire che spetta all’impresa esercitare un controllo non solo all’interno della propria organizzazione ma su tutta la catena di fornitura. In conclusione, è interessante sottolineare che nonostante la rappresentazione grafica del “grado di virtuosità delle 24 imprese, metta in luce una certa sensibilità delle aziende ai principi della responsabilità sociale, tale sensibilità non è quasi mai tradotta in azioni strutturate per il rilevamento, il monitoraggio e la diffusione degli impegni assunti. La check list di autovalutazione fornisce un grosso aiuto in tal senso, perché “costringe” l’imprenditore a posizionare la propria organizzazione ad un determinato grado di virtuosità e dà gli indirizzi per migliorare. Le imprese che adottano un sistema di gestione della qualità ISO 9001 certificato possono integrare il documento nei loro sistemi ed utilizzarlo per stilare l’elenco degli obiettivi da raggiungere annualmente; obiettivi che sono facilmente misurabili grazie alla verifica del trend dei punteggi raggiunti per ogni risposta e macro-argomento. Sarà interessante verificare se a distanza di un anno il gruppo che si è sottoposto all’autovalutazione avrà compreso che la comunicazione rappresenta un elemento strategico della politica aziendale in tema di RSI, sentendo quindi l’esigenza di attivare delle iniziative in proposito. Soltanto il macro-argomento “Trasparenza/comunicazione con stakeholder” non arriva al livello “3” (media 2,35): su 24 imprese del gruppo una ha ottenuto la media 4, una la media 3,50 e quattro la media 3. Tale risultato può essere attribuito al fatto che una delle due domande della check list riferita al macro-argomento (“L’azienda ha definito modalità per rendicontare pubblicamente le proprie prestazioni economiche, sociali ed ambientali?”) è specifica per quelle imprese che hanno già predisposto, o l’abbiano in progetto, un bilancio sociale. Può contribuire a spiegare il livello generale riferito al macro-agromento in questione anche la struttura e la dimensione delle aziende ade- 11 I MATTONI DELLA RESPONSABILITÀ SOCIALE Costruire un approccio socialmente responsabile nel settore edile Check list di autovalutazione Progetto finanziato dalla Regione Liguria L.R. n. 30 del 13/08/2007 art. 13 12 In collaborazione con 13 1 2 Lavoro minorile e giovanile Conoscenza del quadro giuridico 1 1 3 Lavoro minorile e giovanile 1 1 4 1 2 2 Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. Disciplina per i giovani lavoratori Viene garantita la tutela dei giovani lavoratori per No. quanto concerne il divieto di lavoro straordinario e/o notturno. Non sempre. Si. Si, previsti strumenti di controllo interno. Si, sempre, previsti strumenti di tutela dei giovani lavoratori oltre i requisiti di legge. Conoscenza del quadro giuridico Disciplina per i giovani lavoratori Viene garantita la tutela dei giovani lavoratori per No. quanto concerne il divieto di impiego in lavori rischiosi (lavori in quota, con amianto, rumore…) Non sempre. Si. Si, previsti strumenti di controllo interno. Si, sempre, previsti strumenti di tutela dei giovani lavoratori oltre i requisiti di legge. Lavoro minorile e giovanile Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale Tutti i dipendenti sono consapevoli delle tutele per i giovani lavoratori. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita e diffusa. Conoscenza approfondita, diffusa e approccio pro-attivo. 1 Lavoro minorile e giovanile Gestione operativa Apprendistato Se presenti apprendisti, viene assolto l’obbligo formativo. (Per gli apprendisti dai 16 ai 18 anni 240 ore annue; per gli apprendisti dai 18 ai 29 anni 120 ore annue). No. Parzialmente. Si. Formazione oltre il minimo stabilito. Formazione oltre il minimo stabilito. Best practices. 1 1 Lavoro obbligato Conoscenza del quadro giuridico ConsapevoLa Direzione si dimostra consapevole su questa lezza materia e delle eventuali problematiche che si della Direzione possono riscontrare nel subappalto. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 2 1 2 Lavoro obbligato Conoscenza del quadro giuridico ConsapevoLa Direzione è a conoscenza delle modalità lezza di assunzione praticate dai subappaltatori. della Direzione No. Conoscenza insufficiente. Si. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 2 1 3 Lavoro obbligato Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale Tutti i dipendenti sono consapevoli delle problematiche del lavoro forzato anche nel subappalto. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 2 2 2 Lavoro obbligato Gestione operativa Registrazione del personale In cantiere tutti i dipendenti (anche degli eventuali subappaltatori) espongono il cartellino di riconoscimento completo dei dati obbligatori. No. Non sempre. Si. Si, esistono procedure per contrastare forme di lavoro nero. Si, esistono procedure per contrastare forme di lavoro nero e per segnalare eventuali violazioni. 2 2 3 Lavoro obbligato Gestione operativa Richieste all’assunzione Il personale (compreso quello dei subappaltatori) No. è libero da vincoli che compromettano la propria libertà di movimento (es. depositare somme o documenti di identità all’inizio del proprio impiego presso l’azienda). Non sempre. Si. Esistono procedure per contrastare forme di coercizione. Esistono procedure per contrastare forme di coercizione e per segnalare eventuali abusi. Sono attuate azioni congiunte con ONG per contrastare forme di coercizione. 2 2 4 Lavoro obbligato Gestione operativa Volontarietà dello straordinario Le ore di straordinario sono concordate con il dipendente. No. Non sempre. Si. Esistono modalità per verificare che non ci siano discriminazioni nella attribuzione dello straordinario. Best practices. 3 1 1 Salute e sicurezza ConsapevoLa Direzione si dimostra consapevole su questa lezza materia: è correttamente informata sui rischi della Direzione derivanti dalla mancata applicazione delle leggi. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita, partecipazione del management a corsi di formazione su salute e sicurezza. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo: coinvolgimento del management in corsi di formazione su salute e sicurezza e in progetti di promozione della salute e sicurezza. Conoscenza del quadro giuridico 14 15 Evidenze oggettive 1 No. Punteggio ConsapevoLa Direzione si dimostra consapevole su questa lezza materia: è correttamente informata sui rischi del della Direzione lavoro infantile e giovanile e su quanto la legge prevede in materia. Risposta 5 Conoscenza del quadro giuridico Risposta 4 Lavoro minorile (sotto i 16 anni) e giovanile (1618 anni) Domanda Risposta 3 Tematica 1 Tematica Risposta 2 Argomento 1 Argomento Risposta 1 Macroargomento 1 Macroargomento Note Risposta 4: Modulo E27 Risposta 5: All. I-5 Si. Si, secondo le linee Guida UNI-INAILISPESL o altro standard / norma condiviso a livello nazionale / internazionale. Si, secondo le linee Guida UNI-INAIL-ISPESL o altro standard / norma condiviso a livello nazionale / internazionale. Ottenimento della certificazione. 3 2 2 Salute e sicurezza Organizzazione Responsabilità E’ stato nominato un RSPP in possesso dei requisi- No. e della Direzione ti richiesti per legge. Responsabilità Non formalizzato. Si. Si, ha seguito corsi oltre gli obblighi minimi di legge. Si, ha seguito corsi oltre gli obblighi minimi di legge. Approccio pro-attivo improntato al dialogo con gli stakeholder. 3 2 3 Salute e sicurezza Organizzazione Rappresentan- E’ stato nominato un rappresentante dei lavoratori No. e ti dei lavoratori per la sicurezza e si è provveduto alla comunicaResponsabilità zione all’INAIL. Non formalizzato. Si. Si, svolge compiti anche al di là degli obblighi minimi di legge e partecipa attivamente alla VR. 3 2 4 Salute e sicurezza Si. Formazione oltre il minimo stabilito. 2 5 Salute e sicurezza Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è No. stato opportunamente formato come richiesto dalla legge. Sono stati nominati e formati gli addetti antincen- No. dio e primo soccorso. Sono in numero tale da garantire la copertura dell’orario e dei siti lavorativi. Non formalizzato. 3 Organizzazione e Responsabilità Organizzazione e Responsabilità Si, svolge compiti anche al di là degli obblighi minimi di legge e partecipa attivamente alla VR. Approccio pro-attivo improntato al dialogo con gli stakeholder. Formazione oltre il minimo stabilito. Best practices. Non formalizzati. Si. Si, sono in numero superiore al minimo richiesto dalla legge. 3 2 6 Salute e sicurezza Organizzazione Formazione e personale Responsabilità L’azienda assolve gli obblighi formativi ai sensi del No. Testo Unico sulla sicurezza (DLgs 81/08). Non formalizzato. Si. Formazione oltre il minimo stabilito. Disponibilità di indicatori sulla formazione erogata. Formazione RLS Altre figure previste per legge 3 2 7 Salute e sicurezza Organizzazione Formazione e lavoratori Responsabilità Il personale è efficacemente formato in materia di No. diritti e obblighi in materia di salute e sicurezza (tenendo conto del grado di alfabetizzazione e delle differenze linguistiche). Non sistematicamente. Si. Si, tutto il personale, ivi compresi i neoassunti e gli stranieri, formati e aggiornati sistematicamente, con evidenza della formazione e della relativa efficacia. Si, sono in numero superiore al minimo richiesto dalla legge. L’azienda richiede evidenze di formazione al personale dei subappaltatori. Formazione oltre il minimo stabilito. Disponibilità di indicatori sulla formazione erogata. Criteri di pianificazione della formazione definiti in procedura in funzione dei fabbisogni formativi. Si, tutto il personale, ivi compresi i neoassunti e gli stranieri, formati e aggiornati sistematicamente, con evidenza della formazione e della relativa efficacia. Formazione oltre i contenuti minimi di legge 3 2 8 Salute e sicurezza Organizzazione Modalità e formazione Responsabilità La formazione viene erogata dagli Enti paritetici preposti. No. Non sistematicamente. Si. Si, avviate partnership su progetti innovativi. Si, avviate partnership su progetti innovativi. Best practices. 3 2 9 Salute e sicurezza Organizzazione Sicurezza e degli appalti Responsabilità Qualora lavoratori di aziende subappaltatrici sia- No. no presenti nei luoghi di lavoro, sono stati valutati rischi da interferenza. Tutto il personale risulta consapevole di detti rischi e ha ricevuto istruzioni di sicurezza per gestirli. Non sistematicamente. Si. Si, tutti i rischi sono stati valutati, il personale delle aziende interferenti è stato formato oltre i requisiti minimi di legge. Si, tutti i rischi sono stati valutati, il personale delle aziende interferenti è stato formato oltre i requisiti minimi di legge. E’ adottato un approccio pro-attivo oltre a quanto previsto dalla legge per prevenire/ridurre eventuali rischi da interferenze. 16 17 Evidenze oggettive In fase di implementazione. Punteggio No. L’azienda adotta un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro. Risposta 5 Organizzazione SGSL e Responsabilità Risposta 4 Salute e sicurezza Domanda Risposta 3 Tematica 1 Tematica Risposta 2 Argomento 2 Argomento Risposta 1 Macroargomento 3 Macroargomento Note SEZIONE A lettera b) SGSL Risposta 4: complilare All. II Risposta 5: inviare il certificato se rilasciato da ente accreditato ACCREDIA ex SINCERT; se rilasciato da altri enti compilare All. II Modulo E26 (solo per DL che svolgono compiti da RSPP). Modulo B1 Risposta 4: All. I - 3 Risposta 5: Modulo E20 Modulo E22. Se tutti i lavoratori sono formati in materia di montaggio, uso e smontaggio dei ponteggi: G32 All. I - 1 Non con caSi. denza annuale. Si, con frequenza maggiore rispetto alla cadenza annuale prevista per legge oppure se viene effettuata anche in assenza dell’obbligo di legge (n° dipendenti < 15). Si, con frequenza maggiore rispetto alla cadenza annuale prevista per legge, con il coinvolgimento di altri soggetti oltre a quelli previsti per legge. Modulo B4 (solo per aziende fino a 15 dipendenti). 3 3 1 Salute e sicurezza Gestione operativa La valutazione di tutti i rischi presenti sul luogo di No. lavoro è stata effettuata. Si, ma è incom- Si. pleta / non aggiornata. Il documento è disponibile, completo, aggiornato e il rappresentante dei lavoratori ha partecipato attivamente alla stesura. E’ stato comunicato a tutti i lavoratori. Il documento è disponibile, completo, aggiornato e il rappresentante dei lavoratori ha partecipato attivamente alla stesura. I lavoratori sono stati coinvolti nella valutazione dei rischi, secondo specifiche procedure/istruzioni. Risposta 4: Modulo B1, B3. BR solo per le aziende fino a 10 dipendenti e solo se esiste anche il piano delle emergenze. Il documento è disponibile, completo, aggiornato e condiviso con il rappresentante dei lavoratori. E’ stato comunicato a tutti i lavoratori. Esistono procedure per verificare l’attuazione del POS. Valutazione dei rischi Evidenze oggettive No. Punteggio Viene effettuata la riunione periodica (art. 35 DLgs 81/08) . Risposta 5 Organizzazione Riunione e periodica Responsabilità Risposta 4 Salute e sicurezza Domanda Risposta 3 Tematica 10 Tematica Risposta 2 Argomento 2 Argomento Risposta 1 Macroargomento 3 Macroargomento Note Risposta 5: Modulo B1, B2 Risposta 5: All. I - 1 Modulo G36 3 3 2 Salute e sicurezza Gestione operativa POS In ogni cantiere è disponibile un POS (piano operativo di sicurezza) aggiornato. Il POS elenca le scelte organizzative / tecnologiche per eliminare e/o ridurre al minimo i rischi presenti. No. Si, ma è incom- Si. pleto / non aggiornato. Il documento è disponibile, completo, aggiornato e condiviso con il rappresentante dei lavoratori. 3 3 3 Salute e sicurezza Gestione operativa Misure di protezione Viene data priorità alle misure di protezione collettiva rispetto a quelle individuali. No. Non sempre. Si. Si, sistematicamente, Si, sistematicamente, in base con registrazioni ad un piano di miglioramento formali. formalizzato e revisionato periodicamente. 3 3 4 Salute e sicurezza Gestione operativa Misure di prevenzione L’azienda adotta misure per ridurre i livelli di rischiosità delle lavorazioni, prevenire infortuni e patologie professionali. No. Non sempre. Si. Si, sistematicamente, andando oltre il minimo di legge, dando evidenza con registrazioni formali. Si, sistematicamente, andando oltre il minimo di legge, in base ad un piano di miglioramento formalizzato e revisionato periodicamente. All I - 1 3 3 5 Salute e sicurezza Gestione operativa Sorveglianza sanitaria L’azienda effettua la sorveglianza sanitaria. No. Non sistematicamente. Si. Si, il medico competente ha visitato gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno. Si, il medico competente ha visitato gli ambienti di lavoro almeno due volte l’anno. Il medico competente si rapporta con il medico di famiglia per eventuali patologie oppure acquisisce dati epidemiologici del territorio / comparto aziendale. Risposta 4: Modulo D17 3 3 6 Salute e sicurezza Gestione operativa Alcool e droghe L’azienda vigila sul consumo di sostanze alcoliche e stupefacenti che hanno ripercussioni sulle attività lavorative. No. Non sistematicamente. Si. Si, oltre il minimo Si, best practices. previsto dal protocollo sanitario. 3 3 7 Salute e sicurezza Gestione operativa Disponibilità di dispositivi di protezione I dispositivi di protezione sono accessibili e resi disponibili a tutti I lavoratori. No. Non sempre. Si. Si, sistematicamente, Si, sistematicamente, con con registrazioni registrazioni formali. formali. I dispositivi di protezione sono scelti tenendo conto delle richieste dei lavoratori e delle migliori tecnologie disponibili. 18 19 Risposta 5: Modulo D17, D18, D19 No. Non sempre. Si. Si, sistematicamente, previsti momenti periodici di sensibilizzazione. Si, sistematicamente, previsti momenti periodici di sensibilizzazione. Il corretto utilizzo dei DPI e l’adozione di comportamenti in linea con le disposizioni in materia di sicurezza fa parte della valutazione del lavoratore da parte del superiore. 3 3 9 Salute e sicurezza Gestione operativa Gestione emergenze L’azienda è attrezzata per far fronte ad un eventuale situazione di emergenza, ad esempio incendio (es. disponibilità di estintori, disponibilità di cassetta primo soccorso). No. Non sempre. Si. Si, sistematicamente, previsti momenti periodici di sensibilizzazione / esercitazione / controllo con frequenza maggiore rispetto alla legge. Si, sistematicamente, previsti momenti periodici di sensibilizzazione / esercitazione / controllo con frequenza maggiore rispetto alla legge. Collaborazione con Vigili del Fuoco e altri organismi per una gestione concertata delle emergenze. Risposta 4: Modulo B5 Si, esistono procedure e responsabilità per garantire conformità e controllo sugli impianti e attrezzature. Si, esistono procedure e responsabilità per garantire conformità e controllo sugli impianti e attrezzature. I controlli vengono effettuati con frequenza e modalità più rigorose rispetto a quanto stabilito per legge. Modulo G31 3 4 1 Salute e sicurezza Conformità normativa Conformità normativa degli impianti Tutti gli impianti e le attrezzature sono a norma e sottoposti a revisione periodica ai sensi di legge. No. Meno frequentemente di quanto previsto per legge. Si. 3 5 1 Salute e sicurezza Condizioni luoghi di lavoro Servizi igienici I servizi igienico-assistenziali (wc, spogliatoi, armadietti, locali di riposo, refezione, etc.) sono in numero sufficiente ed in condizioni igieniche accettabili. No. Non sempre. Si. Si, i bagni sono in misura più che sufficiente e vengono puliti più di una volta al giorno. Si, i bagni sono in misura più che sufficiente e vengono puliti più di una volta al giorno. Vengono adottate soluzioni tecniche per assicurare il maggior benessere dei lavoratori. 3 5 2 Salute e sicurezza Condizioni luoghi di lavoro Sostanze chimiche Se vengono utilizzate sostanze pericolose (es. ma- No. teriali infiammabili etc.) vengono adeguatamente segnalate e conservate come da prescrizioni di legge. Non sempre. Si. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di conservazione sostanze chimiche. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di conservazione sostanze chimiche. Ove possibile, le sostanze chimiche sono sostituite con sostanze equipollenti non a rischio. 3 5 3 Salute e sicurezza Condizioni luoghi di lavoro Amianto In caso sia presente l’amianto nel luogo di lavoro, viene gestito conformemente alla legge. No. Non sempre. Si. Esistenza di procedure Esistenza di procedure / / responsabilità in responsabilità in materia materia di monitodi monitoraggi. raggi. Piano di smaltimento a breve/medio termine. 3 5 4 Salute e sicurezza Condizioni luoghi di lavoro Alloggi Se l’azienda fornisce degli alloggi ai dipendenti No. trasfertisti, questi alloggi offrono condizioni dignitose e rispettano eventuali requisiti di legge. Non sempre. Si. Gli alloggi sono confortevoli. 20 Gli alloggi sono confortevoli. Ogni lavoratore ha la propria stanza. 21 Evidenze oggettive I dispositivi di protezione vengono usati correttamente e regolarmente. Viene verificato il corretto utilizzo, anche da parte dei lavoratori delle ditte subappaltatrici. Punteggio Utilizzo di DPI Risposta 5 Gestione operativa Risposta 4 Salute e sicurezza Domanda Risposta 3 Tematica 8 Tematica Risposta 2 Argomento 3 Argomento Risposta 1 Macroargomento 3 Macroargomento Note Risposta 5: Modulo B5, C13 Modulo C16 se è stato sottoscritto un contratto per la manutenzione programmata. No. Non sempre. Si. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione infortuni e monitoraggio statistico dei principali indicatori. Viene effettuata una analisi delle cause a seguito di ogni infortunio. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione pratiche di infortuni e monitoraggio statistico dei principali indicatori. Viene effettuata una analisi delle cause a seguito di ogni infortunio, quasi infortunio o incidente. Specificare All. I - 2 numero infortuni e Risposta 4: principali Modulo C14 tipologie. Risposta 5: Modulo C14, B8 3 6 2 Salute e sicurezza Gestione criticità Gestione denunce e/o querele In caso di multe o sanzioni da parte degli Enti pre- No. posti al controllo, l’azienda attua azioni correttive per prevenire il ripetersi del problema. Non sempre. Si. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione delle non conformità riscontrate a seguito di denunce / querele. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione delle non conformità riscontrate a seguito di denunce / querele. L’azienda rendiconta ai propri stakeholder come ha gestito denunce e querele. Specificare numero denunce e principali violazioni contestate. 4 1 1 Libertà di associazione Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 2 Libertà di associazione La Direzione si dimostra consapevole su questa materia: è correttamente informata sui diritti dei lavoratori in materia. Tutti i dipendenti conoscono e comprendono i propri diritti in materia di libertà di associazione. Conoscenza insufficiente. 1 No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 4 2 1 Libertà di associazione Consapevolezza della Direzione Consapevolezza del personale Elezione di un rappresentante No. 4 Conoscenza del quadro giuridico Conoscenza del quadro giuridico Rappresentanza dei lavoratori L’azienda non ostacola l’elezione di un rappresentante dei sindacati (RSU per aziende oltre 15 dipendenti). No. Non sempre. Si. L’azienda mette a disposizione ore e spazi in misura superiore a quanto richiesto dalla legge. L’azienda mette a disposizione ore e spazi in misura superiore a quanto richiesto dalla legge. Approccio pro-attivo al dialogo con i sindacati. 4 2 2 Libertà di associazione Rappresentan- Attività za dei sindacale lavoratori Le Associazioni dei lavoratori organizzano le loro No. attività e i loro programmi senza l’interferenza da parte della Direzione. Non sempre. Si. L’azienda mette a disposizione ore e spazi in misura superiore a quanto richiesto dalla legge. L’azienda mette a disposizione ore e spazi in misura superiore a quanto richiesto dalla legge. Approccio pro-attivo al dialogo con i sindacati. 4 2 3 Libertà di associazione Rappresentan- Formalizzazio- Esistono delle relazioni scritte relative agli incontri No. za dei ne delle avvenuti tra la Rappresentanza Sindacale e la lavoratori trattative Direzione. Non sempre. Si. Si, agevolmente accessibili ai lavoratori dell’azienda. Si, agevolmente accessibili ai lavoratori dell’azienda. L’azienda rendiconta sistematicamente ai propri stakeholder l’esito delle trattative sindacali. 4 3 1 Libertà di associazione Atteggiamento Rapporti con della sindacati Direzione esterni Nel caso non sia presente una Rappresentanza Sindacale, l’azienda mantiene le “porte aperte” al dialogo con i sindacati esterni. No. Non sempre. Si. Si, il dialogo è aperto Si, il dialogo è aperto e fattivo. e fattivo. La Direzione è disponibile a partecipare a iniziative sindacali territoriali. 4 3 2 Libertà di associazione Atteggiamento Discriminadella zione Direzione I lavoratori iscritti ai sindacati sono trattati al pari degli altri. No. Non sempre. Si. Si, il principio di non discriminazione è sancito ed esistono meccanismi di appello in caso di presunte violazioni. Si, il principio di non discriminazione è sancito ed esistono meccanismi di appello in caso di presunte violazioni. Esiste un organismo di vigilanza in materia. 4 3 3 Libertà di associazione Atteggiamento Diritto di della sciopero Direzione La Direzione rispetta il diritto di sciopero dei lavoratori. No. Non sempre. Si. Si, il diritto di sciopero è sancito ed esistono meccanismi di appello in caso di presunte violazioni. Si, il diritto di sciopero è sancito ed esistono meccanismi di appello in caso di presunte violazioni. Esiste un organismo di vigilanza in materia. 22 23 Evidenze oggettive Gli infortuni sono registrati e gestiti ai sensi di legge. Punteggio Gestione infortuni Risposta 5 Gestione criticità Risposta 4 Salute e sicurezza Domanda Risposta 3 Tematica 1 Tematica Risposta 2 Argomento 6 Argomento Risposta 1 Macroargomento 3 Macroargomento Illustrare casi e motivazioni scioperi degli ultimi 2 anni. Note Si. Si, vengono formalmente condivisi i criteri per redigere i piani di formazione. 5 1 1 La Direzione si dimostra consapevole su questa No. materia: è correttamente informata sui diritti dei lavoratori in materia. La Direzione verifica e approfondisce la consulen- No. za di un professionista esterno . Conoscenza approfondita. 2 Consapevolezza della Direzione Rapporto con la consulenza Conoscenza adeguata. 1 Conoscenza del quadro giuridico Conoscenza del quadro giuridico Conoscenza insufficiente. 5 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione risorse umane / discriminazione Talvolta. Si. Si, evidenza di monitoraggi e riscontri. Si, evidenza di monitoraggi e riscontri. Best practices. 5 2 1 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione operativa Atteggiamenti L’ambiente di lavoro è libero da atteggiamenti discriminatori discriminatori in termini di: sesso, lingua, razza, religione, orientamento politico, orientamento sessuale, età, etc. No. Non sempre. Si. Si, principio di non discriminazione sancito ed esistenza di procedure di appello. Si, principio di non discriminazione sancito e esistenza di procedure di appello. Esistenza di un organismo di vigilanza. 5 2 2 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione operativa Procedure a tutela del personale discriminato Esistono meccanisimi di segnalazione a disposizione dei dipendenti che si ritengono vittima di atteggiamenti discriminatori. No. Non sempre. Si. Si, i canali di reclamo sono facilmente accessibili e garantiscono l’anonimato. Si, i canali di reclamo sono facilmente accessibili e garantiscono l’anonimato. L’azienda attua azioni di sensibilizzazione per incoraggiare i lavoratori ad effettuare segnalazioni. 5 2 3 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione operativa Pari opportunità Tutti i dipendenti hanno le stesse opportunità di carriera e formazione. No. Non sempre. Si. Si, esistono procedure formalizzate per la crescita professionale e l’accesso alla formazione. Si, esistono procedure formalizzate per la crescita professionale e l’accesso alla formazione. I lavoratori si confrotano annualmente con il proprio responsabile. L’azienda rendiconta sistematicamente ai propri stakeholder. 5 2 4 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione operativa Procedure di gestione del personale Esistono procedure di selezione, assunzione, valorizzazione e monitoraggio del personale che garantiscano la parità di trattamento. No. Non sempre. Si. Si, esistono procedure formalizzate. Si, esistono procedure formalizzate. I lavoratori si confrontano annualmente con il proprio responsabile. L’azienda rendiconta sistematicamente ai propri stakeholder. 5 2 5 Gestione risorse umane / discriminazione Gestione operativa Disabili E’ presente in azienda il numero di personale disabile previsto per legge (per aziende con oltre 15 impiegati). Le condizioni di lavoro sono improntate al principio della pari dignità. No. Richiesta avanzata ma non ancora raggiunto il n° adeguato. Si. Presenza di disabili oltre il minimo di legge. Presenza di disabili oltre il minimo di legge. Partnership con ONG / comunità per la valorizzazione della diversità. All.I - 6c 5 3 1 Gestione risorse umane / discriminazione Crescita professionale Programmi di formazione Sono definiti programmi di formazione continua in grado di supportare I lavoratori nella loro crescita professionale. No. Non sempre. Si. Sono fissati obiettivi ed indicatori per garantire la crescita professionale (es. monitoraggio ore di formazione e % di personale coinvolto in programmi di formazione). Sono fissati obiettivi ed indicatori per garantire la crescita professionale (es. monitoraggio ore di formazione e % di personale coinvolto in programmi di formazione). L’azienda richiede evidenze di formazione al personale dei subappaltatori. All.I -3 6 1 1 Provvedimenti disciplinari Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza della Direzione La Direzione si dimostra consapevole in materia. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 24 Si, vengono formalmente condivisi i criteri per redigere i piani di formazione. Best practices nella verifica dell’efficacia. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 25 Evidenze oggettive Non sempre. Punteggio La Direzione si confronta con la rappresentanza No. sindacale sul tema della formazione ricorrente per il personale dipendente. Risposta 5 Atteggiamento Formazione della Direzione Risposta 4 Libertà di associazione Domanda Risposta 3 Tematica 4 Tematica Risposta 2 Argomento 3 Argomento Risposta 1 Macroargomento 4 Macroargomento Note All. I - 3 Assunzione di impegni espliciti Il Codice Disciplinare è affisso e facilmente consul- No. tabile dai lavoratori (Statuto dei Lavoratori). Affisso ma non in luogo facilmente accessibile. Si. Codice Disciplinare affisso e diffuso con molteplici canali a disposizione. Codice Disciplinare affisso e diffuso con molteplici canali a disposizione e approccio pro-attivo. 6 1 3 Provvedimenti disciplinari Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale Tutti i dipendenti conoscono e comprendono i propri diritti/doveri e i provvedimenti disciplinari previsti dal CCNL. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 6 2 1 Provvedimenti disciplinari Gestione operativa Possibilità di ricorso A seguito di un provvedimento disciplinare i dipendenti si sentono liberi di fare ricorso senza subirne delle ripercussioni. No. Non sempre. Si. Si, le modalità di ricorso sono facilmente accessibili e ben note ai lavoratori. Si, le modalità di ricorso sono facilmente accessibili e ben note ai lavoratori. In caso di ricorso dinanzi alle Autorità competenti, l’azienda è disponibile al confronto. 6 2 2 Provvedimenti disciplinari Gestione operativa Registrazioni L’azienda conserva registrazioni dell’iter di ogni provvedimento disciplinare. No. Non sempre. Si. Si, esistono procedure / responsabilità per la gestione dei provvedimenti disciplinari. Si, esistono procedure / responsabilità per la gestione dei provvedimenti disciplinari. L’azienda attua azioni di sensibilizzazione in materia di diritti/doveri dei lavoratori. 6 2 3 Provvedimenti disciplinari Gestione operativa Sanzioni pecuniarie Se sono state comminate sanzioni pecuniarie, vengono gestite secondo quanto prescritto dalla legislazione vigente. No. Non sempre. Si. Si, esistono procedure / responsabilità per la gestione dei provvedimenti disciplinari. Si, esistono procedure / responsabilità per la gestione dei provvedimenti disciplinari. L’azienda attua azioni di sensibilizzazione in materia di diritti/doveri dei lavoratori. 6 3 1 Provvedimenti disciplinari Contesto aziendale Abusi L’ambiente di lavoro è libero da violenze fisiche, abusi verbali, coercizione mentale, o mobbing. No. Non sempre. Si. Si, esistono canali di reclamo a disposizione di chi si sente vittima di eventuali abusi. Tali canali garantiscono l’anonimato. Si, esistono canali di reclamo a disposizione di chi si sente vittima di eventuali abusi. Tali canali garantiscono l’anonimato. L’azienda stigmatizza apertamente comportamenti abusivi e promuove iniziative che rafforzino il dialogo e la solidarietà tra lavoratori, eventualmente anche in collaborazioni con Enti terzi. 7 1 1 Orario di lavoro Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza della Direzione La Direzione si dimostra consapevole su questa materia: è correttamente informata su quanto la legge prevede in materia. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 7 1 2 Orario di lavoro Conoscenza del quadro giuridico Assunzione di impegni espliciti L’orario di lavoro è affisso in tutti i luoghi di lavoro. No. Politica presen- Si. te ma non resa pubblica. Politica resa pubblica Politica resa pubblica con con molteplici canali molteplici canali e approccio a disposizione. pro-attivo. 7 1 3 Orario di lavoro Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale Tutti i dipendenti conoscono il proprio orario di lavoro e i propri diritti/doveri in base alla legislazione vigente. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 7 2 1 Orario di lavoro Gestione operativa Registrazioni L’azienda registra regolarmente le ore di lavoro effettuate dai singoli lavoratori (tramite rapporti giornalieri e fogli presenza). Tali registrazioni sono accessibili ai lavoratori. No. Non sempre. Si. Le registrazioni sono gestite con strumenti elettronici, a garanzia dell’oggettività della rilevazione. L’azienda attua forme di sensibilizzazione presso i subappaltatori per assicurare il rispetto dell’orario di lavoro. 26 27 Evidenze oggettive Risposta 5 Conoscenza del quadro giuridico Punteggio Risposta 4 Provvedimenti disciplinari Domanda Risposta 3 Tematica 2 Tematica Risposta 2 Argomento 1 Argomento Risposta 1 Macroargomento 6 Macroargomento Note No. Non sempre. Si. Si, sono disponibili monitoraggi aggiornati che evidenziano i trend delle ore lavorate riferite alla collettività e ai singoli. L’azienda attua forme di sensibilizzazione presso i subappaltatori per assicurare il rispetto delle prescrizioni. 7 2 3 Orario di lavoro Gestione operativa Riposi settimanali La gestione dei riposi settimanali è effettuata conformemente alla legge ed al CCNL. No. Non sempre. Si. Si, sono disponibili monitoraggi aggiornati. L’azienda attua forme di sensibilizzazione presso i subappaltatori per assicurare il rispetto delle prescrizioni. 7 2 4 Orariodi lavoro Gestione operativa Lavoro notturno Il lavoro notturno si svolge secondo le modalità e i limiti previsti dalla legge e dal CCNL. No. Non sempre. Si. Si, sono disponibili monitoraggi aggiornati . L’azienda attua forme di sensibilizzazione presso i subappaltatori per assicurare il rispetto dei limiti massimi di lavoro notturno. 7 2 5 Orario di lavoro Gestione operativa Lavoro a turni In caso l’orario di lavoro preveda turni, questi vengono gestiti nel rispetto del CCNL. No. Non sempre. Si. Si, nella definizione dei turni si valutano le esigenze dei lavoratori. Si, nella definizione dei turni si valutano le esigenze dei lavoratori. I turni sono stabiliti per favorire la conciliazione vita privata / vita lavorativa. All. I - 6d 7 2 6 Orario di lavoro Gestione operativa Ferie e permessi La gestione delle ferie, permessi, congedi, sospensione dell’attività lavorativa è effettuata conformemente alla legge ed al CCNL. No. Non sempre. Si. Esiste una procedura per la stesura del piano ferie in modo che garantisca il criterio della rotazione. Esiste una procedura per la stesura del piano ferie in modo che garantisca il criterio della rotazione. La gestione delle ferie, permessi e congedi è improntata alla ottimizzazione della conciliazione vita privata / vita lavorativa. Risposta 5: All. I - 6d 7 3 1 Orario di lavoro Contesto aziendale Capacità organizzativa L’azienda adotta sistemi di pianificazione e gestio- No. ne dell’attività lavorativa nei cantieri per l’impiego ottimale delle risorse umane. Non sempre. Si. Si, l’impresa si avvale di software specifici. 7 3 2 Orario di lavoro Contesto aziendale Cottimo In caso sia presente il lavoro a cottimo, questo si svolge nel rispetto del CCNL. No. Non sempre. Si. 8 1 1 Retribuzione Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza della Direzione La Direzione si dimostra consapevole su questa materia: è correttamente informata su quanto il CCNL prevede in materia. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Si, l’impresa si avvale di software specifici e tutto il personale tecnico è opportunamente formato. Si, sono disponibili Si, sono disponibili registraregistrazioni che zioni che danno evidenza danno evidenza della della correttezza nella pattuicorrettezza nella zione delle tariffe. pattuizione delle L’azienda offre particolari tariffe. tutele ai lavoratori a cottimo, oltre i requisiti di legge. Conoscenza Conoscenza approfondita e approfondita. approccio pro-attivo. 8 1 2 Retribuzione Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale Tutti i dipendenti conoscono e comprendono le disposizioni applicabili dal contratto in materia di retribuzione. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. 8 2 1 Retribuzione Gestione operativa Buste paga In caso di errori in busta paga, la Direzione assicura azioni correttive per evitare che il medesimo errore si ripresenti. No. Non sistematicamente. Si. Si, e ne verifica l’efficacia. Si, e ne verifica l’efficacia. Best practices. 8 2 2 Retribuzione Gestione operativa Entità della retribuzione La retribuzione è conforme a quanto previsto per legge / contratto. No. Non sempre. Si. Sono previste, almeno La maggior parte del persoper alcuni lavoratori, nale beneficia di forme di informe di incentivacentivazione / superminimo. zione / superminimo. 28 29 Evidenze oggettive Le eventuali ore di straordinario sono registrate e rientrano nei limiti massimi previsti dalla legge e dal CCNL. Punteggio Ore di lavoro straordinario Risposta 5 Gestione operativa Risposta 4 Orario di lavoro Domanda Risposta 3 Tematica 2 Tematica Risposta 2 Argomento 2 Argomento Risposta 1 Macroargomento 7 Macroargomento Note No. Non sempre. Si. 8 2 2 Retribuzione Gestione operativa Il salario è erogato puntualmente entro i termini previsti dal contratto. No. Non sempre. Si. 8 2 3 Retribuzione Gestione operativa Puntualità della retribuzione Registrazioni I cedolini sono completi delle voci che costituisco- No. no la retribuzione, chiari e comprensibili. Non sempre. Si. 8 2 4 Retribuzione Gestione operativa Compenso per Le ore di lavoro straordinario sono retribuite con straordinari una maggiorazione rispetto alla paga dell’orario normale. No. Non sempre. Si. 8 2 5 Retribuzione Gestione operativa Contributi Le modalità di gestione degi adempimenti contri- No. butivi e previdenziali viene effettuata conformemente alla legge. Non sempre. Si. 9 1 1 Ambiente Conoscenza adeguata. 1 Ambiente La Direzione si dimostra consapevole su questa materia: è correttamente informata su quanto la legge prevede in materia. L’azienda ha identificato gli aspetti ambientali connessi alle proprie attività che possono avere impatti significativi sull’ambiente. Conoscenza insufficiente. 2 Consapevolezza della Direzione Identificazione aspetti ambientali No. 9 Conoscenza del quadro giuridico Impatto sull’ambiente No. Non sempre. Si. Esiste una procedura sistematica per la identificazione degli aspetti ambientali. 9 3 1 Ambiente Strategie e comportamenti Obiettivi di A seguito delle analisi sopra citate l’azienda ha No. miglioramento implementato iniziative per ridurre l’impatto ambientale, anche relative ai mezzi di trasporto dei dipendenti (es. servizio di mobility aziendale). Non sistematicamente. Si. Non sempre. Si. Si, implementato un sistema di gestione ambientale (esplicitata una politica con obiettivi a riguardo. Monitoraggio degli indicatori). Esistono obiettivi in termini di sensibilizzazione ambientale (n° di ore di formazione, % di personale coinvolto). Non sempre. Si. 9 3 2 Ambiente Strategie e comportamenti Formazione lavoratori 9 3 3 Ambiente Strategie e comportamenti Comportamen- Il personale è stato istruito in modo da operare ti lavoratori conformemente a quanto richiesto dalla legge per la tutela dell’ambiente. Il personale adotta comportamenti in linea con le istruzioni ricevute. 30 Viene effettuata una formazione periodica su temi No. ambientali / aspetti delle attività che impattano sull’ambiente. No. La Direzione periodicamente rivede insieme al consulente la corretta attribuzione dei livelli. Si, su richiesta sono erogati anticipi sullo stipendio. Sono identificate figure a disposizione del personale per eventuali chiarimenti. Fatta salva la maggiorazione per le ore extra, il lavoratore può scegliere se recuperare le ore di straordinario con ore di riposo. Esiste una procedura interna che assicura il corretto adempimento di tutti gli obblighi contributivi e previdenziali. Conoscenza approfondita. Evidenze oggettive Il personale è inquadrato correttamente rispetto alle mansioni svolte. Punteggio Corretto inquadramento Risposta 5 Gestione operativa Risposta 4 Retribuzione Domanda Risposta 3 Tematica 3 Tematica Risposta 2 Argomento 2 Argomento Risposta 1 Macroargomento 8 Macroargomento Note Esistono procedure per verificare che il livello sia appropriato alla mansione. Best practices. Sono identificate figure a disposizione del personale per eventuali chiarimenti. Vengono fornite istruzioni / formazione sulla lettura della busta paga, eventualmente in più lingue. La maggiorazione applicata è superiore al minimo di legge / contrattuale. Esiste una procedura interna che assicura il corretto adempimento di tutti gli obblighi contributivi e previdenziali. Esiste un monitoraggio sul subappalto. Conoscenza approfondita e approccio pro-attivo. Esiste una procedura sistematica per la identificazione degli aspetti ambientali. E’ nominato un Energy Manager. Si, implementato un sistema di gestione ambientale con certificazione ISO 14001. Esistono obiettivi in termini di sensibilizzazione ambientale (n° di ore di formazione, % di personale coinvolto). Viene valutata l’efficacia della formazione anche tramite l’analisi dei comportamenti. Il personale riceve Il personale riceve una una sensibilizzazione sensibilizzazione e viene e viene effettuato un effettuato un monitoraggio monitoraggio dei dei comportamenti attuati. comportamenti La Direzione premia i lavoattuati. ratori che hanno adottato comportamenti particolarmente virtuosi. 31 All. I . 6a - All. I 6e Risposta 5: Modulo B7 Si. 9 4 2 Ambiente Gestione operativa Rifiuti La Direzione è consapevole della legislazione vigente in materia di smaltimento rifiuti. No. Non sempre. Si. 9 5 1 Ambiente Gestione criticità Smaltimento rifiuti Le aziende a cui è affidato il trasporto/smaltimento No. dei rifiuti sono in possesso delle adeguate autorizzazioni. Non sempre. 9 5 2 Ambiente Gestione criticità Gestione denunce e/o querele In caso di denunce per reati ambientali, l’azienda adotta azioni correttive per evitare il ripetersi del problema. No. 10 1 1 Legalità e etica negli affari Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza della Direzione La Direzione si dimostra consapevole dei principi di etica e legalità negli affari (es. lotta alla corruzione). 10 1 2 Legalità e etica negli affari Conoscenza del quadro giuridico Consapevolezza del personale 10 2 1 Legalità e etica negli affari 10 2 2 10 2 10 11 Evidenze oggettive Non sempre. Punteggio Tecnologie a La Direzione adotta prodotti, tecnologie e metodi No. ridotto impatto di produzione per ridurre l’impatto ambientale ambientale della propria attività. Risposta 5 Gestione operativa Risposta 4 Ambiente Domanda Risposta 3 Tematica 1 Tematica Risposta 2 Argomento 4 Argomento Risposta 1 Macroargomento 9 Macroargomento Note Esistono obiettivi in termini di riduzione dell’impatto ambientale tramite utilizzo di nuove tecnologie verdi. Si, ove possibile l’azienda recupera i rifiuti per altri utilizzi. Sistematicamente, ricerca di soluzioni ottimali per ridurre l’impatto ambientale (es. bioedilizia). All. I - 6a Si, ove possibile l’azienda recupera i rifiuti per altri utilizzi. Best practices. All. I - 6a Si. Si, copia delle autorizzazioni è immediatamente disponibile in azienda. Si, copia delle autorizzazioni è immediatamente disponibile in azienda. L’azienda li seleziona secondo dei criteri ambientali (es. riciclano materiale di scarto per altre produzioni / utilizzi). All. I - 4 Non sempre. Si. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione delle non conformità riscontrate a seguito di denunce / querele. Esistenza di procedure / responsabilità in materia di gestione delle non conformità riscontrate a seguito di denunce / querele. L’azienda rendiconta ai propri stakeholder come ha gestito denunce e querele. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Predisposto e ufficializzato un Codice Etico. Il personale è stato sensibilizzato sull’osservanza dei principi etici. No. Conoscenza insufficiente. Conoscenza adeguata. Conoscenza approfondita. Il personale è stato formato sul Codice Etico. Rapporti con Fornitori gli stakeholder L’azienda ha definito politiche per il rispetto dei termini di pagamento pattuiti coi fornitori e con i sub-fornitori, allo scopo di agevolare quest’ultimi affinché riescano ad ottemperare ai loro impegni finanziari e fiscali nei tempi dovuti. No. Non formalizzate. Si. Si, disponibili anche canali di reclamo. Si, disponibili anche canali di reclamo. L’azienda rendiconta sistematicamente agli stakeholder. Legalità e etica negli affari Rapporti con Concorrenti gli stakeholder L’azienda ha definito una politica dei prezzi che sia in linea con quella di mercato, per evitare di favorire meccanismi di concorrenza sleale e ribasso delle tariffe. No. Non formalizzata. Si. Si, l’azienda si attiva presso l’Associazione di categoria affinchè questa promuova azioni collettive di sensibilizzazione. 3 Legalità e etica negli affari Rapporti con Clienti gli stakeholder L’azienda ha definito una politica per astenersi No. dall’offrire, promettere, concedere, o sollecitare doni o altri indebiti vantaggi per ottenere o conservare un mercato o un altro indebito vantaggio. Non formalizzata. Si. Si, attuata opera di sensibilizzazione presso lavoratori e stakeholder. L’azienda rispetta sistematicamente la propria politica dei prezzi e si attiva presso l’Associazione di categoria affinchè questa promuova azioni collettive di sensibilizzazione. Si, attuata opera di sensibilizzazione presso lavoratori e stakeholder. Presente un sistema di controlli interno e di vigilanza. 3 1 Legalità e etica negli affari Responsabilità Modello e organizzaorganizzativo zione L’azienda si è dotata di una organizzazione inter- No. na per monitorare e prevenire gli eventuali reati, tra cui quelli legati all’igiene e sicurezza sul lavoro (art. 300 Dlgs. 81/08). In fase di implementazione. Si. Si, secondo il modello organizzativo ex DLgs. 231. Si, secondo il modello organizzativo ex DLgs. 231. Rendicontazione agli stakeholder. 1 1 Rapporti con la comunità Principi fonda- Collaborazione L’azienda mantiene con l’Associazione di categomentali e trasparenza ria, con gli Enti pubblici e paritetici territoriali un rapporto di collaborazione. Non sempre. Si. Si, esplicitata una politica con obiettivi a riguardo. Si, approccio proattivo per l’organizzazione di eventi sulle problematiche del settore. 32 No. 33 Indicare casi e tipologie All. I - 6h All. I - 6h All. I - 6i Non sempre. Si. Si, registrate evidenze Si, esplicitata una politica con delle attività effetobiettivi a riguardo. tuate. Registrate evidenze delle attività effettuate. All. I 6b All. I 6f 11 2 2 Rapporti con la comunità Strategie e Terzo settore comportamenti L’azienda ha messo in atto iniziative significative con il territorio (ONG, terzo settore, istituzioni, etc.) per promuovere la tutela della salute e sicurezza e i principi di responsabilità sociale. No. Non sempre. Si. Si, esplicitata una politica con obiettivi a riguardo ed evidenze oggettive dell’attività messa in atto. Si, esplicitata una politica con obiettivi a riguardo, approccio proattivo. Partecipazione sistematica a tavoli di lavoro sulla materia. Evidenze oggettive dell’attività messa in atto. All. I - 5 12 1 1 Gestione della catena di fornitura Informazioni preliminari Anagrafica L’azienda mantiene un quadro aggiornato di inNo. formazioni relative alla propria catena di fornitura. Non sempre. Si. Presenza di una procedura / responsabilità a riguardo. Presenza di una procedura / responsabilità a riguardo che si estende a tutti i livelli di sub-fornitura. 12 2 1 Gestione della catena di fornitura Selezione fornitori Criteri di selezione L’azienda seleziona i propri fornitori tenendo No. conto della loro capacità di soddisfare gli obblighi di legge e i principi di responsabilità sociale. Non sempre. Si. Presenza di una procedura / responsabilità a riguardo. La scheda qualifica fornitore tiene conto dell’impegno sociale e/o ambientale. Evidenza di registrazioni (es. scheda qualifica fornitore). Presenza di una procedura / responsabilità a riguardo. La scheda qualifica fornitore tiene conto dell’impegno sociale e/o ambientale. Il fornitore deve a sua volta qualificare i sub-fornitori con i medesimi criteri. Evidenza di registrazioni (es. scheda qualifica fornitore). All.I - 4 Sezione A lettera c) PROCEDURA FORNITORI: compilare allegato III 12 2 2 Gestione della catena di fornitura Selezione fornitori Impegno dei fornitori L’azienda conserva registrazioni aggiornate circa l’impegno dei propri fornitori al rispetto degli obblighi di legge (es. DURC e/o DVR). No. Non sempre. Si. L’azienda richiede e conserva l’impegno scritto alla piena conformità alle leggi di igiene e sicurezza sul lavoro e responsabilità sociale dei fornitori (es. clausole contrattuali o lettera di impegno). L’azienda richiede e conserva l’impegno scritto alla piena conformità alle leggi di igiene e sicurezza sul lavoro e responsabilità sociale dei fornitori (es. clausole contrattuali o lettera di impegno). L’azienda richiede formalmente ai fornitori la disponibilità a sottoporsi ad audit, e effettua tale monitoraggio. All.I - 4 12 3 1 Gestione della catena di fornitura Monitoraggio fornitori Gestione non conformità fornitori In caso siano riscontrate non conformità presso fornitori e subfornitori, l’azienda si adopera per una tempestiva risoluzione della criticità e/o per la sostituzione del fornitore in caso questi non sia disposito ad attuare azioni correttive. No. Non sempre. Si. Esiste una procedura, Esiste una procedura, attuata attuata puntualmente. puntualmente. L’azienda si confronta con gli Enti paritetici preposti. All.I - 1 13 4 1 Trasparenza / comunicazione con stakeholder Procedure Gestione reclami L’azienda ha definito procedure per la gestione dei reclami, con particolare attenzione ai reclami presentati dai dipendenti e dai clienti. No. Non formalmente. Si. L’azienda agevola i reclami degli stakeholder, offrendo canali gratuiti o poco onerosi (es. numero verde). L’azienda agevola la comunicazione con gli stakeholder, offrendo canali gratuiti o poco onerosi (es. numero verde). L’azienda attua conseguentemente le opportune misure correttive. All. I - 6i 13 4 2 Trasparenza / comunicazione con stakeholder Procedure Rendicontazione L’azienda ha definito modalità per rendicontare pubblicamente le proprie prestazioni economiche, sociali ed ambientali. No. Non formalmente. Si. Viene redatto un Bilancio di Sostenibilità. Viene redatto un Bilancio di Sostenibilità, sottoposto a verifica da parte di un organismo di parte terza. All. I - 6h 34 35 Evidenze oggettive No. Punteggio L’azienda realizza, promuove o collabora (dal punto di vista finanziario o organizzativo) a programmi di solidarietà, sostenibilità, cultura o recupero ambientale e sociale. Risposta 5 Strategie e Comunità comportamenti locale Risposta 4 Rapporti con la comunità Domanda Risposta 3 Tematica 1 Tematica Risposta 2 Argomento 2 Argomento Risposta 1 Macroargomento 11 Macroargomento Note Le Imprese Aderenti al progetto Nota esplicativa La presente check list serve anche da guida alle imprese che, dopo il primo biennio di attività, intendono presentare domanda all’INAIL per la riduzione del tasso medio di tariffa (art. 24 DM 12/12/2000). Si ricorda che come prerequisito alla presentazione della domanda è necessario il rispetto di tutte le leggi in materia di salute e sicurezza sul lavoro; pertanto, al momento della presentazione della domanda, le aziende in fase di autovalutazione devono aver risposto a tutte le domande della check list correlate ad obblighi di legge con punteggio almeno uguale a 3. Nella colonna “Note” della check list, vengono evidenziati i riferimenti al Modulo di domanda INAIL ed ai relativi allegati; in questo modo, l’azienda può identificare facilmente quei comportamenti “virtuosi” che consentono di accedere alle agevolazioni. Si segnala, inoltre, che insieme alla domanda, l’impresa è tenuta a presentare tutta la documentazione comprovante quanto autodichiarato. Le aziende che ottengono punteggi > 3 nelle domande della check list che si ricollegano alla modulistica INAIL, possono fare domanda all’Istituto secondo le seguenti opzioni alternative: 1) Interventi particolarmente rilevanti - Sez. A lett. a) - CSR Responsabilità Sociale di Impresa (obbligo di compilare Allegato I). 2) Interventi particolarmente rilevanti - Sez. A lett. b) - Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (obbligo di compilare Allegato II oppure allegare il certificato OHSAS 18001, se rilasciato da ente di certificazione accreditato ACCREDIA, ex SINCERT). 3) Interventi particolarmente rilevanti - Sez. A lett. c) - Selezione dei fornitori (obbligo di compilare Allegato III). 4) Aver effettuato almeno tre interventi indicati nelle sezioni B-C-D-E-F-G-H-I del modulo di domanda, di cui almeno uno nella sezione “E” (Formazione). ASA S.R.L. Attività prevalente: costruzioni civili, stradali, industriali e fondazioni speciali. BETTINI COSTRUZIONI GENERALI S.R.L. Attività prevalente: lavori edili ed industriali, ristrutturazione e manutenzione, restauro e risanamento conservativo. C.e M.E. DI PRUZZO M. & C. S.A.S. Attività prevalente: costruzione e manutenzione edifici civili e industriali, opere stradali, verde e arredo urbano. C.E.S.I. S.R.L. Attività prevalente: lavori edili, stradali, pavimentazioni, scavi e ripristini. CAT GENOVA S.R.L. Attività prevalente: bonifiche ambientali e decontaminazioni. Trasporti e gestione rifiuti. Manutenzioni edili e costruzioni. COMED S.R.L. Attività prevalente: manutenzioni e ristrutturazioni edili e civili. EDILGE COSTRUZIONI S.R.L. Attività prevalente: lavori pubblici e privati comprendenti recupero e restauro di strutture di pregio architettonico e storico. EDILIZIA FIORI S.R.L. Attività prevalente: costruzione, ristrutturazione, restauro e risanamento di immobili civili ed industriali. EDILPIEMME S.R.L. Attività prevalente: costruzione e manutenzione edifici civili e industriali, restauro e manutenzione beni vincolati, impermeabilizzazioni, lavori stradali, finiture speciali. EDILQUADRIFOGLIO S.R.L. Attività prevalente: lavori edili, coperture, opere murarie/edili, impermeabilizzazioni, interni, facciate, restauri conservativi. ERRE.BI. COSTRUZIONI S.R.L. Attività prevalente: lavori edili di costruzione, ristrutturazione, risanamento e manutenzione di edifici civili, industriali, commerciali e rurali ecc. Documento realizzato con l’ausilio della Consulenza Tecnica per l’Accertamento dei Rischi Professionali (C.O.N.T.A.R.P.) della Direzione Regionale INAIL Liguria. 36 FREI S.A.S. DI EDUPPE DANILO & C. Attività prevalente: costruzione e manutenzione edifici civili e industriali. Manutenzioni e ristrutturazioni di interni ed esterni, in ambito civile e industriale. 37 Le Imprese Le Imprese Aderenti al progetto Aderenti al progetto GAMBINO EMILIO COSTRUZIONI S.R.L. Attività prevalente: costruzioni edili nuove, recupero e manutenzioni in conto proprio e in appalto, pubblico e privato. GARAVENTA S.P.A. Attività prevalente: operazioni immobiliari in proprio, nel settore residenziale, turistico, industriale e commerciale. GEA S.R.L. Attività prevalente: installazione e manutenzione di impianti tecnologici ed impianti antincendio. Installazione e manutenzione impianti fotovoltaici. GEOM. STEFANO CRESTA S.R.L. Attività prevalente: costruzioni e ristrutturazioni edili, restauro edifici vincolati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali. I.L.S.E.T. S.R.L. Attività prevalente: progettazione, costruzione e manutenzione di edifici civili, acquedotti e fognature, strade e protezioni stradali, opere marittime, fluviali e di ingegneria naturalistica, verde e arredo urbano, lavori in terra e opere strutturali speciali. Restauro di beni immobili sottoposti a tutela. IMPRESA ROBOTTO ING. GIORGIO Attività prevalente: costruzione edifici civili e industriali. Promozioni immobiliari. ING&CO S.R.L INGEGNERIA E COSTRUZIONI Attività prevalente: costruzione di edifici civili, industriali ed ospedalieri complete di opere connesse ed accessori quali impianti elettrici, impianti di riscaldamento e di condizionamento, impianti idraulici, impianti di distribuzione gas, manutenzioni ordinarie e straordinarie. Costruzioni e ristrutturazioni di edilizia di civile abitazione. Esperienza di oltre venticinque anni nella fornitura di installazioni “chiavi in mano” di apparecchiature di Diagnostica per Immagini. MBB IT S.P.A. Attività prevalente: progettazione, installazione e manutenzione impianti elettrici, reti di telecomunicazione, impianti termici e di condizionamento. Progettazione e costruzione quadri elettrici di potenza e di automazione. Ristrutturazione e manutenzione edifici civili ed industriali. PROTECNA S.R.L. Attività prevalente: manutenzioni e ristrutturazioni di edifici civili e industriali per la committenza pubblica. RESTAURI S.R.L. Attività prevalente: restauro e risanamento conservativo di beni architettonici. SIRCE S.P.A. Attività prevalente: specializzata nella costruzione e manutenzione di gasdotti, acquedotti, fognature e linee elettriche Mt Bt ed è in grado di fornire un servizio di pronto intervento 24 ore su 24. Si occupa inoltre di edilizia civile ed industriale, riqualificazione di strade e piazze, lavori in ambito marittimo e fluviale ed opere impiantistiche varie. TECNOEDILE S.R.L. Attività prevalente: edilizia civile, operazioni immobiliari private, realizzazione di piscine e impianti sportivi, edilizia pubblica, conservazione e restauro. 38 39 I risultati dell’autovalutazione Le testimonianze delle Imprese che hanno aderito al progetto Come già detto nelle pagine precedenti del presente opuscolo, la check list di autovalutazione ha aiutato le imprese a prendere coscienza della propria realtà aziendale rispetto ai principi della responsabilità sociale, a mettere in luce i punti di forza e di debolezza e quindi a definire le aree che necessitano azioni di miglioramento. Tra gli obiettivi che hanno spinto le aziende ad aderire all’iniziativa possiamo citare: - la volontà di gestire efficacemente le problematiche a impatto sociale all’interno dell’impresa nei vari cantieri (Protecna S.r.l.); - la ricerca di un continuo miglioramento della trasparenza e nella qualità dell’impresa con specifica attenzione alla trasmissione dei risultati ed all’immagine dell’azienda che viene percepita dalla committenza (CAT Genova S.r.l.); - verificare, favorire ed accrescere la qualità del proprio lavoro (Frei S.a.s.); - promuovere all’interno dell’azienda i comportamenti di responsabilità e correttezza nei rapporti interni e con la committenza. Valutare gli aspetti di carenza per implementare politiche di miglioramento nell’ambito della responsabilità sociale, unitamente al sistema di gestione della qualità in essere (Geom. Stefano Cresta S.r.l.); - avere uno strumento per valutare il grado di vicinanza ad un comportamento virtuoso e per programmare soluzioni per avvicinarsi maggiormente ad esso. Avere quindi gli strumenti per adottare soluzioni organizzative indirizzate sempre più alla prevenzione di eventi infortunistici ed all’attuazione di pratiche socialmente responsabili (Comed S.r.l.); - la speranza che le Amministrazioni Pubbliche scelgano i propri contraenti non basandosi esclusivamente sul criterio del prezzo più basso ma valutando le aziende sulla base dei principi della responsabilità sociale ed analizzando la struttura organizzativa e gestionale delle potenziali ditte appaltatrici (Sirce S.p.a.); - la possibilità di una nuova presa di coscienza delle caratteristiche fondamentali che sono alla base dell’azienda, oltre ad un momento di verifica e condivisione interna degli elementi valoriali (Im40 presa Robotto Ing. Giorgio); - desiderio di miglioramento e di crescita generale dell’azienda (Restauri S.r.l.); - una maggiore attenzione al Sociale, un miglioramento qualitativo dell’azienda, l’abbattimento dei costi INAIL (Erre.Bi. Costruzioni S.r.l.); - dotare l’impresa di mezzi utili a lavorare in qualità e sicurezza, ottenendone il riconoscimento dagli Enti preposti ai controlli (C.e.s.i. S.r.l.); - consapevolezza del livello di formazione sulla sicurezza nei cantieri, beneficio contributivo INAIL, distinguersi dalla concorrenza offrendo maggiori garanzie al cliente (Bettini Costruzioni Generali S.r.l.); - migliorare la propria organizzazione interna e l’approccio con l’esterno tramite i temi della responsabilità sociale (Tecnoedile S.r.l.); - interesse pluriennale dell’impresa a partecipare ad ogni iniziativa rivolta alla crescita delle conoscenze tecniche, anche nel rispetto della sicurezza e della responsabilità sociale (Gambino Emilio Costruzioni S.r.l.). - sostegno alle iniziative promosse dall’Associazione di categoria (Garaventa S.p.a.). - la verifica della propria rispondenza ai criteri generali di responsabilità sociale (Ing&Co S.r.l. Ingegneria e Costruzioni); Le “fotografie” aziendali scaturite dalle medie dei punteggi di ogni macro-settore ha in generale soddisfatto le 24 imprese che si sono auto-valutate, anche laddove non si va molto oltre la semplice applicazione delle norme che regolano le diverse materie trattate, i risultati sono stati apprezzati perché hanno delineato una situazione realistica ed hanno suggerito diverse opportunità per raggiungere un grado maggiore di “virtuosità”. Tra gli imprenditori intervistati a conclusione del progetto, Giulio Musso, amministratore della Sirce S.p.a. ha dichiarato «dalla check list emerge l’immagine di un’azienda solida, virtuosa nella gestione dei rapporti con i dipendenti ed i sindacati ma poco propensa alla comunicazione con gli stakeholder»; Nicola Bisso, amministratore della MBB IT S.p.a. si ritiene soddisfatto del risultato ot- tenuto ma, osserva «logicamente lo consideriamo un punto di partenza e non di arrivo. Come dice il progetto sono mattoni della responsabilità sociale che cercheremo di utilizzare per una costruzione sempre più salda e duratura»; Ennio Bettini, amministratore della Bettini Costruzioni Generali S.r.l., dichiara «pur essendo soddisfatti da quanto emerso intendiamo migliorarci su quanto possibile»; Elio Marino, amministratore della CAT Genova S.r.l. afferma «il risultato ottenuto che risulta oltre la media ponderale è quanto ricercato dall’azienda con visione di un grafico che stimola la continua ricerca di miglioramento»; non è mancata anche qualche osservazione e suggerimento sullo strumento utilizzato per l’autovalutazione, come rileva Federico Garaventa, amministratore della Garaventa S.p.a. «in aziende di piccole dimensioni gli elementi di conflittualità tra il personale ed il managment spesso non sussistono o sono talmente marginali da non richiedere o giustificare specifici strumenti di gestione. In questi casi il punteggio assegnato nelle risposte può penalizzare l’azienda virtuosa che non si è dotata di strumenti specifici per risolvere problemi che non ha». Nel complesso le imprese hanno considerato il progetto non il punto di arrivo ma quello di partenza di un percorso orientato ad una gestione aziendale fondata sui principi della responsabilità sociale. Qui di seguito riportiamo alcune delle varie iniziative e sviluppi futuri nell’ambito della RSI annunciate dagli imprenditori nel corso delle interviste: - integrazione delle certificazioni di qualità di cui l’azienda già dispone (Iso 9000, Iso 14001, Codice Etico) con la OHSAS 18001, sino ad arrivare alla predisposizione del bilancio sociale con la relativa pubblicazione sul sito web dell’impresa (CAT Genova S.r.l.); - integrare la certificazione Iso 9001:2008 con la OHSAS 18001 ed aumentare la formazione periodica sugli aspetti dell’attività che impattano sull’ambiente (Frei S.a.s.); - aggiungere agli obiettivi aziendali futuri lo sviluppo del sistema di gestione della qualità e sicu- rezza per l’ottenimento della certificazione OHSAS 18001; programmare la formazione per l’ottenimento della certificazione ambientale Iso 14001 (Geom. Stefano Cresta S.r.l.); - in relazione alla ”data di nascita” dell’azienda (fine anno 2006), ottenere la certificazione di qualità Iso 9001:2008 per poi accedere all’attestazione SOA, con conseguente miglioramento dell’immagine dell’impresa e del “parco clienti” (Edilquadrifoglio S.r.l.); - implementare il sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di seguire le linee guida dettate da UNI-INAIL-ISPESL (Comed S.r.l.); -certificazione di un sistema integrato Iso 9001:2008 - OHSAS 18001, già in fase di implementazione (Sirce S.p.a.); -certificazione di un sistema integrato Iso 9001:2008 - Iso 14001, già in fase di implementazione (MBB IT S.p.a.); - predisposizione di un bilancio sociale da abbinare al sistema di qualità aziendale (Impresa Robotto Ing. Giorgio); - valutazione della possibilità di completare un percorso di innalzamento degli standard operativi (Ing&Co S.r.l. Ingegneria e Costruzioni); - implementazione del sistema qualità già presente con miglioramenti relativi alle procedure di gestione della sicurezza, eventuale stesura di un codice etico aziendale (Erre.Bi. Costruzioni S.r.l.); - partecipazione ad un corso di formazione (attualmente in fase di organizzazione dalla Scuola Edile Genovese in collaborazione con l’Associazione) su i “sistemi di gestione sicurezza e salute sul luogo di lavoro OHSAS 18001” (C.e M.E. di Pruzzo M. & C. S.a.s.); - certificazione del sistema di qualità integrato Iso 9001-18001-14001 (Edilge Costruzioni S.r.l.); - integrazione del sistema qualità Iso 9001 con un sistema di gestione ambientale Iso 14001 ed implementazione del Bilancio Sociale (Bettini Costruzioni Generali S.r.l.); - integrare la certificazione di qualità Iso 9001 con quella sulla OHSAS 18001 (Tecnoedile S.r.l.); - entro il 2012 mettere a sistema la gestione della sicurezza (Gambino Emilio Costruzioni S.r.l.). 41 La politica della Regione Liguria Nell’ambito della responsabilità sociale La Regione Liguria, che ha posto tra le proprie priorità di governo la buona occupazione per tutti i lavoratori, intende perseguire tale obiettivo anche attraverso l’adozione da parte di tutti i datori di lavoro (pubblici e privati) di pratiche socialmente responsabili. Sviluppare comportamenti socialmente responsabili significa creare le premesse per una concorrenza leale e trasparente e per lo sviluppo di un sistema di protezione sociale moderno ed efficiente. L’adozione di pratiche socialmente responsabili si configura infatti, in azioni positive di contrasto al lavoro irregolare, in condizioni migliorative per la piena integrazione lavorativa delle persone con disabilità, nella promozione di politiche di genere e anti discriminatorie, nello sviluppo di relazioni industriali di qualità, nella partecipazione alle iniziative di sviluppo socialmente equo, territorialmente equilibrato, ecologicamente sostenibile e solidale. In questo contesto la Regione Liguria, con la legge regionale n.30/2007 “Norme per la sicurezza e la qualità del lavoro”, intende promuovere la cultura della responsabilità sociale nell’ambito delle imprese, degli enti pubblici e privati e delle amministrazioni locali al fine di realizzare un sistema di garanzia della qualità del lavoro intesa come rispetto dei diritti umani, sociali, economici e come valorizzazione delle risorse umane, attraverso la diffusione sul territorio di modelli e pratiche di responsabilità sociale e avviando specifiche iniziative che favoriscano l’assunzione di comportamenti socialmente responsabili all’interno del sistema socio-economico locale e accrescano il grado di consapevolezza sullo sviluppo sostenibile. Con la legge regionale 30/2007, che ha definito la politica regionale per la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro, la Regione Liguria ha avviato, in collaborazione con gli Enti locali, le parti sociali e le Amministrazioni pubbliche e private, un programma di interventi finalizzato 42 a realizzare un sistema integrato di sicurezza, tutela e miglioramento della vita lavorativa, per prevenire i rischi, garantire la regolarità ed il benessere nei luoghi di lavoro. Attraverso queste collaborazioni la Regione ha realizzato campagne di comunicazione e progetti volti a promuovere in generale la qualità, la regolarità e la sicurezza del lavoro, con una attenzione particolare per il mondo della scuola. Inoltre, la medesima Legge all’art. 15, prevede l’istituzione di un Registro dei datori di lavoro socialmente responsabili. Estratto delle Legge Regionale 13 agosto 2007, n. 30 - Norme regionali per la sicurezza e la qualità del lavoro CAPO III – INTERVENTI PER LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DEI DATORI DI LAVORO Art. 12. (Responsabilità sociale dei datori di lavoro) 1. La Regione, al fine di realizzare un sistema di garanzia della qualità del lavoro intesa come rispetto dei diritti umani, sociali, economici e come valorizzazione delle risorse umane, riequilibrio della presenza di genere, sostenibilità ambientale delle attività e coesione sociale, promuove la cultura della responsabilità sociale dei datori di lavoro, in coerenza con i principi e gli obiettivi espressi dall’Unione Europea in materia di responsabilità sociale delle imprese. 2. A tal fine la Regione promuove, ai sensi dell’articolo 14, l’adozione da parte dei datori di lavoro di pratiche socialmente responsabili, intese come l’adesione volontaria a codici di condotta, discipline e tutele sociali ed ambientali nello svolgimento di attività amministrative, produttive e commerciali e nei rapporti con lavoratori, clienti, utenti e fornitori. 3. Le discipline e le buone pratiche liberamente adottate dai datori di lavoro devono tendere alla realizzazione di livelli di tutela maggiori rispetto a quelli discendenti dagli obblighi di legge, in materia di: a) regolarità e stabilità dei rapporti di lavoro; b) pari opportunità tra donne e uomini; c) sicurezza, salubrità e riduzione dei rischi negli ambienti di lavoro e nelle attività lavorative; d) benessere fisico e psichico, integrazione e coesione dei lavoratori, avuto particolare riguardo a quelli disabili o svantaggiati, anche attraverso l’abbattimento delle barriere architettoniche; e) partecipazione e condivisione di tutte le componenti dei processi lavorativi, nel rispetto dei diversi ruoli; f) qualificazione professionale delle lavoratrici e dei lavoratori; g) tutela ambientale e sviluppo sostenibile. 4. Per il raggiungimento delle finalità di cui al presente capo la Regione si avvale del contributo e del supporto della Commissione regionale di concertazione di cui all’articolo 6 della l.r. 27/1998, alle cui riunioni sono invitati a partecipare, ai sensi del comma 8 del medesimo articolo, esperti e rappresentanti di enti e associazioni competenti in materia di responsabilità sociale dei datori di lavoro. Art. 13. (Interventi di informazione e sensibilizzazione) 1. Al fine di agevolare la diffusione della cultura della responsabilità sociale, la Regione, anche in collaborazione con le province, le parti sociali, gli enti bilaterali, i soggetti istituzionali e gli altri organismi pubblici e privati, attiva iniziative di informazione, comunicazione, formazione, promozione e partecipazione per favorire sul territorio una maggiore conoscenza in materia di responsabilità sociale. 2. La Regione promuove in particolare: a) azioni di informazione sui temi della responsabilità sociale per favorire l’adozione da parte di imprese, organizzazioni, enti pubblici e privati di buone pratiche, codici di comportamento etici, marchi di qualità e documenti, quali bilanci sociali ed ambientali, che evidenzino l’assunzione della responsabilità sociale; b) attività di informazione e pubblicizzazione delle buone prassi e delle esperienze realizzate in materia rivolte in particolare alle piccole e medie imprese; c) azioni di sensibilizzazione in ordine al tema della certificazione della qualità rivolte ai consumatori, anche per il tramite delle loro associazioni, ed ai grandi acquirenti; d) servizi di consulenza alle imprese sulla responsabilità sociale; e) accordi con le parti sociali per attività di sostegno operativo alle imprese. Art. 14. (Incentivi in favore della responsabilità sociale) 1. La Regione, anche per il tramite dei soggetti attuatori individuati dal Piano regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro, concede contributi alle imprese, agli enti locali e agli enti appartenenti al settore regionale allargato operanti sul territorio regionale per favorire la realizzazione di progetti sulla responsabilità sociale nonché per promuovere l’adozione di (10): a) pratiche socialmente responsabili nei confronti del mercato, delle risorse umane, della comunità e dell’ambiente; b) codici di condotta etici; c) sistemi di gestione della responsabilità sociale; d) modelli di rendicontazione, quali bilanci sociali ed ambientali, che evidenzino l’assunzione della responsabilità sociale, secondo riconosciuti standard nazionali o internazionali. Art. 15. (Registro dei datori di lavoro socialmente responsabili) 1. La Regione istituisce il Registro dei datori di lavoro socialmente responsabili, al quale possono iscriversi le imprese, gli enti locali e gli enti appartenenti al settore regionale allargato che dimostrino l’assunzione della responsabilità sociale mediante l’adozione di documenti, marchi 43 La politica della Regione Liguria Nell’ambito della responsabilità sociale di qualità, procedure e codici di comportamento certificabili. 2. I datori di lavoro di cui al comma 1, oltre a garantire il rispetto degli obblighi di legge previsti nelle materie di cui all’articolo 12, comma 3, devono dimostrare, nell’ambito delle proprie attività di gestione aziendale, la realizzazione di iniziative, attuate di concerto con i lavoratori e le loro rappresentanze, quali: a) adozione di buone pratiche e di prestazioni sociali nei confronti delle risorse umane, dei soci, dei clienti e dei fornitori, dei partners finanziari, della Pubblica Amministrazione, della comunità e dell’ambiente; 44 b) instaurazione di rapporti di lavoro stabili e duraturi che migliorino la qualità della vita dei dipendenti; c) adozione di misure atte a garantire la tracciabilità dei prodotti ed il monitoraggio della qualità del lavoro nella catena di fornitura; d) adozione di codici di comportamento etico, di modelli di rendicontazione e di sistemi di gestione certificati nonché di sistemi di certificazione di prodotto o di servizio tali da assicurare la trasparenza delle informazioni e l’assunzione della responsabilità sociale secondo standard riconosciuti a livello internazionale, europeo o nazionale. 3. La Giunta regionale definisce le modalità di funzionamento del Registro di cui al comma 1, indica i requisiti per l’iscrizione e definisce le modalità per le verifiche finalizzate ad accertare la sussistenza dei requisiti ed il loro mantenimento. Art. 16. (Agevolazioni per i datori di lavoro socialmente responsabili) 1. Il Piano regionale dell’istruzione, della formazione e del lavoro prevede, a favore dei datori di lavoro iscritti nel Registro di cui all’articolo 15, criteri di priorità nell’accesso agli interventi e alle agevolazioni di cui alla presente legge e criteri di preferenza, a parità di condizioni, nel caso di affidamento di appalto di fornitura, lavori o servizi mediante il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, nonché eventuali ulteriori agevolazioni, anche fiscali, di competenza della Regione (11). 2. La Regione, nell’ambito dei propri interventi di incentivazione a favore di soggetti pubblici e privati, tiene conto, ai fini dell’attribuzione dei titoli di preferenza, dell’iscrizione al Registro di cui all’articolo 15. 45 Ance Genova - Assedil Dal 1945 l’Assedil aderente all’ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, ed a Confindustria, è il punto di riferimento delle imprese di costruzione genovesi. Con una struttura altamente specializzata nel settore dell’edilizia assicura alle imprese collaborazione e sostegno in tutti i campi, difende gli interessi della categoria in sede sindacale e nei confronti delle istituzioni e promuove lo sviluppo e la crescita del comparto. L’Associazione è nata e vive per aiutare i propri iscritti - grandi, medie e soprattutto piccole imprese edili - ad affrontare e risolvere i problemi che tutti i giorni comporta un’attività importante e complessa come quella delle costruzioni. Oltre ai servizi resi direttamente agli Associati (informazione, assistenza e consulenza), l’Assedil rappresenta le imprese Scuola Edile Genovese genovesi stipulando i contratti di lavoro, intervenendo nei rapporti con le autorità e promuovendo provvedimenti, leggi e regolamenti di interesse del settore. Tra gli obiettivi più importanti, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sui problemi del settore e la promozione di occasioni di lavoro, attraverso l’attivazione di iniziative consortili per la realizzazione di interventi immobiliari di recupero. L’Associazione è inoltre attiva nella promozione e nella realizzazione di progetti, studi ed analisi socio-economiche a supporto delle scelte delle Pubbliche Amministrazioni; con le prospettive dello sviluppo del territorio e dell’ambiente, del miglioramento della qualità della vita urbana, delle condizioni sociali e della crescita del sistema economico. 46 La Scuola Edile Genovese nasce nel 1946 a seguito di un accordo tra i rappresentanti dell’Associazione Imprenditoriale e delle Organizzazioni Sindacali di categoria, che stabilì la creazione ed il finanziamento di una scuola professionale per l’aggiornamento e la formazione delle maestranze del settore. Dal 1981 ha sede a Genova Borzoli su una superficie coperta di oltre 10.000 metri quadrati costruita su una area di 25.000 metri quadrati. La struttura costruita dal settore su un’area data in concessione novantennale dal Comune di Genova è composta da un corpo frontale sviluppato orizzontalmente su tre piani e da un dente laterale ove sono concentrati i servizi (uffici tecnici, amministrativi e gestionali, sala congressi e sala multimediale). Bureau Veritas Italia S.p.A. E’ struttura di riferimento formativo di tutte le imprese edili e di enti pubblici quali, Provincia di Genova, Comune di Genova, ENEL, Ferrovie dello Stato, ASL, ed altri. Negli anni ha mantenuto e consolidato un ruolo centrale per tutte le attività di formazione professionale mirate al trasferimento di buone prassi ed alla trasmissione degli “antichi mestieri tramandati dai maestri”; inoltre, in collaborazione con il CPTA (Comitato Paritetico Antinfortunistico), organizza le attività formative sulla sicurezza per tutte le figure previste dal Testo unico e dagli accordi nazionali di settore. Nell’ultimo triennio ha sviluppato anche attività specifiche nel settore ambientale, della certificazione energetica e dell’automazione (domotica). Bureau Veritas è leader a livello mondiale nella valutazione ed analisi dei rischi legati alla qualità, all’ambiente, alla salute, alla sicurezza e alla responsabilità sociale (QHSE-SA). Il Gruppo fornisce servizi di valutazione di conformità e certificazione negli ambiti della qualità, della salute, della sicurezza, dell’ambiente e della responsabilità sociale in tutti i settori, sia pubblici sia privati, dall’industria ai servizi. Le principali attività consistono nell’ispezione, nella verifica e certificazione di beni ed impianti, progetti, prodotti e sistemi, in riferimento a standard interni, a norme obbligatorie e volontarie a livello nazionale ed internazionale, per fornire un rapporto di conformità. Tali azioni creano valore aggiunto per il cliente attraverso un supporto nella gestione del rischio, nel controllo della filiera e nell’incremento dei risultati socio-economici. Nato nel 1828, il Gruppo opera in 140 paesi con 47.000 dipen- 47 denti ed un volume d’affari di oltre 3 miliardi di Euro (dati 2010). Bureau Veritas Certification, divisione del Gruppo, è ai vertici mondiali nel settore della certificazione. Il Gruppo, riconosciuto e accreditato dai più importanti Enti ed Organismi internazionali, è quotato dall’ottobre 2007 alla borsa di Parigi. In Italia, Bureau Veritas conta più di 350 dipendenti e 21 uffici dislocati su tutto il territorio nazionale e affianca oltre 15.000 Clienti nazionali e internazionali. Bureau Veritas Certification è la divisione certificazione di Bureau Veritas. E’ un organismo di certificazione indipendente, riconosciuto a livello mondiale. Opera in 140 paesi e a favore di oltre 80.000 aziende. Rilascia certificazioni per ogni tipologia di ente pubblico o privato nelle aree della qualità, sicurezza, ambiente, responsabilità sociale, reporting sociali, certificazione di prodotti e servizi, agroalimentare. Via XX Settembre 37/9 - 16121 Genova Tel. 010. 58 98 41 - Fax 010. 58 74 13 [email protected] - www.assedil.it Finito di stampare nell’aprile 2011 48