Riforma sanitaria, l`Alto Lario finisce con Sondrio Il
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Riforma sanitaria, l`Alto Lario finisce con Sondrio Il
3 Corriere di Como Venerdì 7 Agosto 2015 Primo piano Il nuovo assetto Riforma sanitaria, l’Alto Lario finisce con Sondrio Il resto rimane sotto Como, il controllo è con Varese Fermi: «Piena autonomia della nuova Azienda socio-sanitaria territoriale comasca» Il provvedimento l Mercoledì sera il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la riforma del sistema socio-sanitario con 46 voti favorevoli (Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia e gruppo misto) e 28 contrari (Pd, Patto Civico e Movimento Cinque Stelle). l Il provvedimento varato dal consiglio regionale prevede l’istituzione di 8 Agenzie di tutela della salute (Ats) che avranno funzioni di gestione, programmazione e controllo, oltre che di supervisione sulla continuità delle cure ai malati cronici e gravi. Le 8 nuove Ats, che sostituiscono le attuali 15 Asl, sono le seguenti: Ats Insubria (Varese e Como), Brianza (Monza e Lecco), Bergamo, Brescia, Pavia, Val Padana (Cremona e Mantova), Città Metropolitana (Milano e Lodi) e Ats della Montagna (Sondrio, Valtellina e Valcamonica). l La legge istituisce inoltre 27 Aziende socio-sanitarie territoriali (Asst), che riuniscono i compiti e le funzioni prima assegnate alle aziende ospedaliere e alle Asl l Il territorio comasco viene diviso in due parti: l’area del Medio e Alto Lago confluirà nell’Asst del Lago e della Valtellina, sotto il controllo della Ats di Sondrio, mentre il resto della provincia farà parte della nuova Azienda socio-sanitaria territoriale di Como, sotto la supervisione dell’Ats dell’Insubria assieme a Varese (m.d.) Provincia divisa in due, con l’area del Medio e Alto Lago che verrà accorpata a Sondrio e con l’istituzione della nuova Azienda socio-sanitaria territoriale di Como che comprenderà il resto del territorio lariano, unificando in un unico organismo, l’Asst di Como appunto, la gestione delle competenze socio-sanitarie finora divise tra Asl e Azienda ospedaliera Sant’Anna. L’Asst di Como verrà però sottoposta alla supervisione e al controllo di un organo superiore, la nuova Agenzia di tutela della salute (Ats) dell’Insubria, che comprenderà anche Varese. Sono le principali novità introdotte dalla riforma sanitaria approvata mercoledì sera dal consiglio regionale della Lombardia con 46 voti favorevoli (Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Nuovo Centrodestra, Fratelli d’Italia e gruppo misto) e 28 contrari (Pd, Patto Civico e Movimento Cinque Stelle). Di fatto Como avrà la sua Azienda socio-sanitaria territoriale (Asst) autonoma che avrà il compito di erogare le prestazioni sanitarie e socio-sanitarie di tutti gli ospedali (inclusi quelli religiosi come il Valduce di Como e il Fatebenefratelli di Erba), gli ambulatori e i L’analisi centri di assistenza per anziani e disabili. Soltanto le strutture socio-sanitarie del Medio e Alto Lario, tra cui l’ospedale di Menaggio e quello di Gravedona, usciranno dalle competenze dell’Asst di Como per passare sotto quelle dell’Asst del Lago e della Valtellina. La riforma approvata dal consiglio regionale prevede poi l’istituzione delle nuove Agenzie di tutela della salute (Ats) che avranno invece funzioni di gestione, programmazione e controllo. In que- sto caso i comuni del Medio Alto Lario confluiranno nell’Ats di Montagna che include anche Sondrio, la Valtellina e la Valcamonica. Il resto del territorio comasco, ovvero la Asst di Como, finirà invece, assieme a Varese, sotto la supervisione dell’Ats dell’Insubria. «Voglio sottolineare la piena autonomia della nuova Azienda socio-sanitaria territoriale di Como - afferma Alessandro Fermi, consigliere regionale di Forza Italia e sottosegretario all’Attuazione del programma - Il nuovo organismo, riunendo le competenze oggi divise tra Asl e Azienda ospedaliera Sant’Anna, potrà facilitare anche il percorso della cittadella sanitaria di via Napoleona, visto che ora a decidere sarà una testa sola». «Como sarà indipendente e si unirà a Varese soltanto in materia di programmazione e controllo nell’ambito dell’Ats dell’Insubria - ribadisce Fermi – Mi piacerebbe che la sede di questa Ats fosse a Como e non a Varese: lavoreremo per raggiungere questo Luca Gaffuri «Abbiamo scampato il pericolo di costituire un’azienda ospedaliera unica con Varese ed è un fatto positivo. La nuova Asst del Lago e della Valtellina dovrà dimostrare attenzione all’ospedale di Menaggio e al dipartimento di salute mentale di Ossuccio» L’ospedale Sant’Anna, a San Fermo della Battaglia, confluirà nella nuova Azienda socio-sanitaria territoriale di Como che sarà autonoma obiettivo». Parla invece di «scampato pericolo» il consigliere regionale del Pd Luca Gaffuri. «Abbiamo scampato il pericolo di costituire un’azienda ospedaliera unica con Varese ed è un fatto positivo – spiega Gaffuri - Il territorio comasco viene però diviso in due Asst, con il distretto del Medio e Alto Lario che va con Sondrio nell’Ats della Montagna. A questo proposito la nuova Asst del Lago e della Valtellina sarà chiamata a dimostrare attenzione all’ospedale di Menaggio, dove oggi sono distaccati dipendenti del Sant’Anna, e al dipartimento di salute mentale di Ossuccio». Secondo Daniela Maroni, esponente della lista “Maroni Presidente” e consigliere segretario al Pirellone, con la riforma approvata «sono rientrati gli allarmismi locali e Como non sarà messa in un angolo». «È un provvedimento che valorizza il sistema delle eccellenze lombarde - conclude Daniela Maroni - nonostante i tagli lineari del governo. È una legge che si integra al meglio con il territorio e tiene il passo coi tempi, un provvedimento di grande rilevanza che ridisegna la governance socio-sanitaria lombarda». «Servizi e presidi non verranno depotenziati» Soddisfatti i consiglieri regionali dell’Altolago Dotti e Bianchi (m.d.) Esprime «grande soddisfazione» per la riforma approvata Francesco Dotti, consigliere regionale di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Argegno. In particolare, per quanto riguarda il passaggio del Distretto del Medio Alto Lago e delle Valli nella nuova Ats della Montagna, con Sondrio, la Valtellina e la Valcamonica, Dotti sottolinea che «avremo un peso rilevante nelle scelte future (sono quasi 60 i comuni lariani rappresentati) e servizi e presidi non verranno depotenziati». «È bene sgomberare il campo da equivoci aggiunge poi Dotti Far parte della nuova Ats non significa chiudere i rapporti con il passato. Insomma, tanto per capirci, l’ospedale Sant’Anna per L’ospedale di Gravedona (nella foto) verrà accorpato all’Asst di Sondrio i cittadini dei comuni interessati continuerà a rappresentare ciò che è stato fino ad oggi. Siamo riusciti a conservare la nostra autonomia e, nel contempo, anche l’azien- da ospedaliera Sant’Anna manterrà la propria autonomia gestionale, senza dover dipendere da Varese». Soddisfatto per l’accorpamento della zona dell’Alto e Medio La- rio con l’Ats di Sondrio e della Valtellina anche Dario Bianchi, consigliere regionale della Lega Nord e, in passato, sindaco di Vercana e poi di Trezzone, in Altolago «Il provvedimento prevede una Asst autonoma lariana che comprende tutto il territorio comasco a eccezione del Distretto Medio Alto Lario, da Argegno a Sorico, che andrà a confluire nell’Ats della Montagna - afferma Bianchi Si tratta di una vittoria su tutti i fronti per i territori del lago e delle valli, che potrà contribuire a evitare il progressivo spopolamento della montagna derivante anche dalla mancanza di servizi adeguati per la presa in carico del cittadino malato e del paziente cronico».