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Il gruppo Pro Gest vola, il titolare anche

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Il gruppo Pro Gest vola, il titolare anche
la tribuna
DOMENICA
PRIMO PIANO
23 marzo 2008
3
L’INTERVISTA DELLA DOMENICA
IL MODELLO
Un Agusta biturbina extralusso
L’altro acquirente à Ion Tiriac
TREVISO. Cinque milioni circa, se volete il modello base.
Fino a 8, per quello più grande e più accessoriato. E’ il
proibitivo listino prezzi della nuova joint-venture tra il
produttore di elicotteri Agusta Westland (stabilimento a
Varese) e la casa di moda Versace, che ne ha curato gli
allestimenti interni. Una breve cerimonia giovedé scorso ha
segnato il passaggio nei cieli sopra il lago Maggiore di un
biturbina leggero “Grand” e di un AW 109 Power biturbina.
Acquirenti l’ex campione di tennis Ion Tiriac, oggi attivo
nel settore bancario, assicurativo e immobiliare, e
l’imprenditore trevigiano Bruno Zago. Per Giancarlo di
Risio, amministratore delegato di Versace, «con questo
binomio moda-elicotteri siamo entrati nella nuova
frontiera del lusso. L’interior design degli elicotteri è per
noi un naturale sviluppo dopo i resort di lusso, i jet privati,
le supercar e gli yacht». I sedili degli elicotteri griffati
Versace sono realizzati a mano e su misura, con materiali
pregiati, inserti in acciaio e carbonio, rivestimenti e
piastrelle in pelle. «Mettiamo assieme i nostri due brand —
ha detto Renzo Lunardi, direttore vendite di Agusta
Westland — per portare nel mondo lo stile italiano». Il
modello acquistato da Zago per una cifra vicina agli otto
milioni di euro ha un’autonomia di volo di tre ore e mezzo.
La galassia comprende 14 aziende, dalla cellulosa al packaging passando per i cartoni delle pizze. «La Rolls Royce dei cieli? Mi serve per lavoro»
Il gruppo Pro Gest vola, il titolare anche
Bruno Zago si regala un elicottero da otto milioni di euro griffato Versace
di Fabio Poloni
TREVISO. Si è regalato un
elicottero da otto milioni di
euro, griffato Versace. Se volesse potrebbe pure incartarselo come un pacco di auto-dono, visto che la materia prima non gli manca di certo.
L’imprenditore
trevigiano
Bruno Zago, titolare della holding delle cartiere Pro-Gest, è
il primo acquirente del nuovo
elicottero extra-lusso nato
dalla collaborazione tra la
griffe della moda e la Agusta
Westland, che produce i velivoli. Il costo? Non certo per
tutte le tasche: sfiora gli otto
milioni di euro. Ma vuoi mettere, volare in un “salotto”
con interni in pelle e inserti
in acciaio e carbonio, perdipiù con la fima di una delle
più grandi case del glamour
italiano?
L’uomo che oggi si concede
la “Rolls Royce dei cieli” è
partito come piccolo imballatore di lampadari, per arrivare ad essere a capo di un gruppo di 14 aziende, 500 dipendenti, 250 milioni di euro di fatturato. La sede è a Ospedaletto
di Istrana, baricentro di una
galassia della carta costruita
acquisizione dopo acquisizione, che va dalla cellulosa al
packaging passando per i cartoni della pizza. Si parla spesso di parabola del Nordest.
Beh, questa arriva addirittura a volteggiare in cielo.
«L’ho preso per lavoro», dice
Zago parlando del suo nuovo
elicottero. Nuovo, perchì uno
ce l’aveva gi da dieci anni, e
ora ha deciso di cambiarlo.
C’è da credergli: con quattordici aziende sparse in mezza
Italia, da Trento a Ferrara
per arrivare fino a Voghera,
imbottigliarsi nel traffico sarebbe un disastro. «Le aziende vanno vissute, non solo
controllate», dice. E lui le vi-
ve atterrandoci sopra, scena
che evoca epifanie di politici
un po’ megalomani. «No,
niente sfarzo, per me l’elicottero è uno strumento di lavoro — precisa Zago — ci viaggio assieme ai miei più stretti
collaboratori». Gi , ma gli interni Versace? «Beh, un look
un po’ di lusso non fa male».
ni». Dopo aver realizzato quello che è lo stabilimento più veloce in Italia nella produzione della carta (a Villa Lagarina, in provincia di Trento), la
crescita del gruppo potrebbe
passare per la quotazione in
Borsa. Il progetto è a breve
termine, anche se la situazione dei mercati internazionali
consiglia qualche mese di prudenza. Se ne parler , probabilmente, fra un anno, con l’idea di collocare a Piazza Affari una fetta fra il 30 e il 35%
del gruppo.
Il primo mattone della storia di Bruno Zago è stato lo
scatolificio Trevikart, nato
nel 1973. «I clienti facevano
lampadari nella zona di Quero — racconta — poi il primo
nome grosso è stato quello di
Pagnossin».
Nel 1984 nasce Ondulato
Trevigiano
Srl, uno dei
primi ondulatori in tutto
il Veneto per
la fabbricazione dei fogli di cartone
ondulato. I
tasselli si aggiungono fino a coprendere anche
Cuboxal nel
1992 (cartoni
per la pizza)
e nel 2005
due impianti
Anna Maria Gasparini, moglie di Zago. In alto la sede del gruppo a Ospedaletto di Istrana e l’elicottero
storici per la
produzione
di carta, la Cartiera di VogheNon ha il brevetto, Zago,
di Istrana hanno raggiunto
no ricavi consolidati stabili a
ra (Pavia) e la super-cartiera
quindi ha il pilota. Autononel 2007 un fatturato consoliquota 250 milioni. «Ci frenadi Villa Lagarina, dalla quale
mia del nuovo “gioiello”: tre
dato vicino ai 250 milioni di
no i costi energetici — dice il
escono circa 2.400 km di carta
ore e mezzo di volo. «Adesso
euro, contro i 199 milioni deltitolare del gruppo — perchì
al giorno. «Come dire un taplo uso per andare anche a fal’anno precedente. La situacirca un terzo delle nostre
peto bianco capace di percorre gli auguri di Pasqua a tutzione di mercato e i budget di
uscite sono alla voce energia.
rere l’Italia dalle Alpi alla Siti», dice.
vendita per il 2008, nonostanPer questo nel 2008 crescerecilia — ama ricordare Zago —
Le quattordici aziende del
te le interruzioni programmamo nei volumi, ma rimarreandata e ritorno». Certo, in
settore cartario che fanno cate per la messa in funzione
mo sostanzialmente stabili
elicottero si fa prima.
po all’industriale trevigiano
dei nuovi impianti, prevedodal punto di vista dei margi-
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