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pubblicazione - Caritas Italiana
Questa pubblicazione esce in occasione del trentesimo anniversario della legge
772 del 1972, la prima che abbia riconosciuto il diritto all’obiezione di coscienza
al servizio militare nel nostro Paese, e del venticinquesimo anniversario della stipula
della convenzione della Caritas Italiana per il servizio civile.
Essa raccoglie date, cifre, testi, brani di documenti che testimoniano la ricchezza
di questi anni che hanno visto protagonisti la Caritas, a livello nazionale e a livello
diocesano, e i giovani obiettori che, scegliendo l’obiezione di coscienza, hanno
“servito la Patria” nei poveri e negli esclusi.
Il titolo “Obiezione alla violenza, servizio all’uomo” è lo stesso del “Quaderno n.13”
che la Caritas Italiana pubblicò nel 1979. Non è stata una scelta dettata dalla
mancanza di fantasia, quanto dalla volontà di sottolineare la continuità di un
percorso che prosegue.
Lungi dall’essere un’autocelebrazione, queste pagine vogliono costituire anzitutto
una piccola e concisa “memoria” di quanto fatto e di quanto accaduto, e ciò per
evitare il rischio che una preziosa esperienza quale quella dell’obiezione
di coscienza e del servizio civile vada immeritatamente persa.
Nel momento in cui anche il nostro Paese rivede la legislazione in materia
di servizio di leva e si appresta ad abbandonare la tradizionale coscrizione
obbligatoria, queste pagine costituiranno, ce lo auguriamo, uno stimolo per
guardare al passato e al movimento che attorno all’obiezione di coscienza si è
sviluppato in Italia e nella Chiesa italiana.
Ma guardare al passato serve anche per proiettarsi nel futuro.
L’auspicio è che le scelte che verranno fatte nei prossimi mesi non tradiscano
lo spirito che hanno accompagnato le vicende passate che hanno coinvolto un
milione di giovani e tante altre persone in Italia. Uno spirito improntato alla pace,
al rifiuto di ogni violenza e alla volontà di costruire un mondo più giusto e
solidale.
Questa è la lezione che ci viene dalla storia qui brevemente raccontata e che può
orientare la storia che andremo a costruire nel prossimo futuro.
Queste pagine, infine, vogliono rappresentare un piccolo tributo a quanti hanno
“fatto la storia” degli ultimi tre decenni: a quanti hanno operato in Caritas, perché
crescesse nelle nostre comunità “non tanto l’obiezione di coscienza, quanto la
coscienza dell’obiezione”.
+ Mons. Benito Cocchi
Presidente Caritas Italiana
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30 anni di obiezione
di coscienza in Italia
25 anni di servizio
civile in Caritas
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27 febbraio
Il Ministro della Difesa
Spadolini risponde alla
Camera alle interrogazioni
parlamentari sui ritardi
del Ministero nel
riconoscimento delle
domande di obiezione.
11 aprile
Intervenendo al Convegno
della Chiesa italiana a Loreto,
Papa Giovanni Paolo II
afferma “La Chiesa deve
essere accanto ai giovani
nella loro aspirazione alla pace
nella giustizia e nella libertà:
tanto a coloro che adempiono
con lealtà al dovere di servire
la patria, quanto a coloro che,
sollevando obiezione
di coscienza, scelgono
di prestare un servizio civile
alternativo”.
24 maggio
Con la sentenza n. 164,
la Corte Costituzionale
afferma la pari dignità tra
servizio militare e servizio
civile da considerare
entrambi come forme
di difesa della patria.
24 maggio
Il Consiglio di Stato decide
l’insindacabilità, da parte
del Ministero della Difesa,
delle motivazioni dei giovani
che presentano domanda
di obiezione di coscienza
al servizio militare.
Proviamo a fare delle ipotesi. Cosa succederebbe se tutti i giovani del mondo rifiutassero di fare
la guerra, di prepararsi alla guerra, di fare il servizio militare? Cosa succederebbe se tutti gli scienziati si
rifiutassero di studiare e di ricercare al fine di produrre armi nuove? Cosa succederebbe se tutti i
parlamentari bocciassero ogni capitolo del bilancio destinato agli armamenti? Cosa succederebbe se
tutti gli operai impegnati in fabbriche di armi incrociassero le braccia fino alla riconversione delle
industrie a fini civili?
Succederebbe che per la guerra inizierebbero tempi duri. Inizierebbero forse i primi passi
verso la pace.
Certo la pace non è solo assenza di guerra, è anche solidarietà, verità, giustizia, amore.
Ma sarebbe un buon segno di verità, di giustizia e di amore eliminare la guerra e le radici della
guerra.
(Giuseppe Pasini, “Servizio Civile” n. 1/1985, p. 5)
Partire dagli ultimi significa farsi voce della rivendicazione dei loro diritti, essere a loro fianco
con gratuità, nelle molteplici forme di volontariato che sono fiorite in questi anni come segno e
stimolo della carità di tutta la Chiesa, a cominciare dall’obiezione di coscienza e dal servizio civile
che la comunità cristiana non può non promuovere come scelta esemplare e preferenziale.
(Convegno ecclesiale “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”, Loreto 9-13 aprile 1985,
dalla relazione di don Bruno Forte)
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17 luglio
Dopo 15 giorni il suo
insediamento, il Presidente
della Repubblica Cossiga
concede la grazia a 48
detenuti obiettori di coscienza
renitenti alla leva.
6 ottobre
Quarta marcia della pace
Perugia-Assisi sul tema
delle spese militari.
12 ottobre
In una lettera al Direttore
di Levadife,Arci, Caritas, Cesc,
Enaip, Italia Nostra e Legacoop
denunciano la scarsa
disponibilità del Ministero
della Difesa nei confronti
di obiettori ed enti.
12 novembre
Viene lanciato l’appello dei
“Beati i costruttori di pace”.
11 dicembre
Conferenza-stampa a Roma
della Caritas Italiana per
avanzare proposte per una
nuova normativa e una nuova
gestione del servizio civile.
Infine, sulla linea della riconciliazione e della ricostruzione della pace non si può ignorare
neanche la testimonianza di quanti optano per il servizio civile, purché la loro scelta non sia un
calcolo di convenienza, ma il segno di una più generosa e permanente volontà di dedicarsi al
bene della comunità.
(Convegno ecclesiale “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”, Loreto 9-13 aprile 1985,
dalla relazione del Card. Salvatore Pappalardo)
La Chiesa deve essere accanto ai giovani nella loro aspirazione alla pace nella giustizia e nella
libertà: tanto a coloro che adempiono con lealtà al dovere di servire la patria, quanto a coloro che,
sollevando obiezione di coscienza, scelgono di prestare un servizio civile alternativo”.
(Convegno ecclesiale “Riconciliazione cristiana e comunità degli uomini”, Loreto 11 aprile 1985, dal
discorso di Giovanni Paolo II)
La legge che, con il dare riconoscimento e, quindi, ingresso all’obiezione di coscienza, ha previsto
per gli obbligati alla leva la possibilità di venire ammessi a prestare, in luogo del servizio militare
armato, servizio militare non armato o servizio sostitutivo civile, non si traduce assolutamente
in una deroga al dovere di difesa della Patria, ben suscettibile di adempimento attraverso
la prestazione di adeguati comportamenti di impegno sociale non armato.
(Corte Costituzionale, sentenza n. 164, 24 maggio 1985)
Festeggiare la Repubblica Italiana è bello e a noi piace festeggiare.
Ma forse c'e un errore nel titolo. In realtà questo 4 giugno e la festa delle Forze Armate, riesumando
parate delle quali proprio non sentivamo la mancanza. Nessuno nomina e ricorda 60.000 obiettori di
coscienza in servizio civile che, per una legge della Repubblica Italiana, servono la Patria come i militari
di leva rispondendo a un dovere costituzionale. E vanno anche all'estero in missioni di pace.
Obiettori che tutti i giorni contribuiscono al benessere sociale, pagati dallo Stato poco e quando capita.
Un servizio civile utile alla comunità nazionale che non trova i fondi per essere finanziato, e che è
costretto a ricorrere alla periodica benevolenza del Parlamento e del Governo per non morire.
Colpisce uno Stato così parziale con i suoi cittadini. Spiace aver sprecato un'occasione di trovare
simboli nuovi per l'Italia casa comune di tutti, e non poter dire a migliaia di giovani "questa
Repubblica siete ANCHE voi".
(annuncio su “Repubblica” del 4 giugno 2000 a firma, tra gli altri, della Caritas Italiana)
-+++
12 gennaio
La “Fondazione E.Zancan”
presenta in Parlamento una
proposta di legge sul servizio
civile nazionale.
3 febbraio
Decreto del Presidente del
Consiglio che regolamenta la
struttura, le competenze
e la dotazione organica
dell’Ufficio nazionale per
il Servizio civile e delle sue
strutture periferiche.
La Camera dei deputati ha approvato la riforma del servizio militare. La riforma del servizio civile
- nonostante le assicurazioni del Governo e della maggioranza per un percorso contemporaneo a
Palazzo Madama - è ferma presso la Commissione Affari costituzionali del Senato.
In questo modo il Parlamento mostra scarso interesse o addirittura volontà penalizzante nei
confronti del servizio civile, e quindi degli obiettori di coscienza che finora hanno difeso la Patria nel
pieno rispetto della Costituzione (art.52).
Ciò si aggiunge al fatto che l'attuale Legge sul servizio civile, a due anni dall'avvenuta approvazione,
incontra continue difficoltà di ordine finanziario, normativo e organizzativo. L'impossibilita di
collocare in servizio tutti gli obiettori moltiplica il numero delle domande nella speranza di godere
del crescente numero di esoneri e dispense. E così un'esperienza che in questi anni ha diffuso tra i
10 febbraio
La Presidenza del Consiglio
e la Regione Toscana stipulano
un protocollo d’intesa sul
servizio civile.
15 febbraio
Conferenza a Roma, in
Campidoglio, su “Servizio civile:
una risorsa nascosta”: presentati
una ricerca sociologica sul servizio
civile e i dati delle domande
di obiezione relative al 1999
(circa 120.000).
19 febbraio
A Firenze la Caritas Italiana
riunisce a convegno gli enti
convenzionati contrari all’ipotesi
di un servizio civile volontario.
9 giugno
Con decreto del Presidente
del Consiglio la consistenza
massima degli obiettori in servizio
nel 2000 è definita
in 80.000 unità.
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4 giugno
La CNESC e altre associazioni
protestano contro l’esclusione
degli obiettori dalle celebrazioni
per la festa della Repubblica.
8 agosto
Circolare dell’Ufficio nazionale
per il servizio civile agli Enti
convenzionati con le “Prescrizioni
per la gestione del servizio
civile”, che sostituisce il Manuale
di gestione del servizio civile di
Levadife.
4 novembre
Oltre 500 obiettori partecipano
al “giubileo degli obiettori”
organizzato a Barbina da Pax
Christi, Loc e Aon.
5 novembre
In un editoriale su “Famiglia
Cristiana”, il Direttore della
Caritas Italiana, don Elvio
Damoli, critica la scelta del
Parlamento di sospendere la
leva obbligatoria senza un
dibattito approfondito e
allargato.
14 novembre
Promulgata la legge n. 331
recante “Norme per l’istituzione
del servizio militare
professionale” che stabilisce la
fine della leva obbligatoria a
partire dal 2007.
giovani la coscienza di pace e accresciuto la pratica della solidarietà rischia di esser messa in
liquidazione. Chi ha responsabilità verso il bene comune deve dare un segnale forte e tempestivo:
sono in gioco un'opportunità educativa per le giovani generazioni e una consistente integrazione di
molti servizi sociali, assistenziali e promozionali, dalla parte dei poveri e degli emarginati e nella
tutela dei beni culturali ed ambientali.
Urge una riforma del servizio civile che ne consenta il rilancio su nuove basi anche in conseguenza
dell'abolizione della leva. Il fatto che esistano differenti posizioni sul carattere del nuovo servizio civile,
in particolare sul punto se debba essere esso stesso obbligatorio oppure facoltativo, non è un buon
motivo per evitare una decisione. Perciò al Parlamento si domanda di scegliere dando in ogni caso un
segnale di interessamento e attenzione verso il servizio civile tanto quanto verso quello militare. Un
primo gesto eloquente sarà il riconoscimento del servizio civile femminile così come è stato aperto
alle ragazze l'accesso alle forze armate. E fin dalla prossima Legge finanziaria, il servizio civile dovrà
avere una copertura che consenta all'Ufficio nazionale di collocare in servizio di tutti gli obiettori.
(dalla mozione del Consiglio nazionale della Caritas Italiana, Roma 27 giugno 2000)
Vedo in voi le "sentinelle del mattino" (cfr Is 21,11-12) in quest'alba del terzo millennio. Nel corso
del secolo che muore, giovani come voi venivano convocati in adunate oceaniche per imparare ad
odiare, venivano mandati a combattere gli uni contro gli altri. I diversi messianismi secolarizzati, che
hanno tentato di sostituire la speranza cristiana, si sono poi rivelati veri e propri inferni. Oggi siete qui
convenuti per affermare che nel nuovo secolo voi non vi presterete ad essere strumenti di violenza e
distruzione; difenderete la pace, pagando anche di persona se necessario.Voi non vi rassegnerete ad
un mondo in cui altri esseri umani muoiono di fame, restano analfabeti, mancano di lavoro.Voi
difenderete la vita in ogni momento del suo sviluppo terreno, vi sforzerete con ogni vostra energia di
rendere questa terra sempre più abitabile per tutti.
(XV Giornata Mondiale della Gioventù, dal discorso di Giovanni Paolo II alla Veglia notturna, 19 agosto 2000)
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