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MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) Musicista
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) Musicista Musicista, etno-musicologo e critico musicale, Ettore Montanaro, nato a Francavilla al Mare nel 1888, ereditò l’interesse per la musica dal padre Isaia, un barbiere di professione ed un organista per diletto. Ad avviarlo allo studio del pianoforte fu il parroco don Gioacchino Grilli. In seguito si iscrisse al Conservatorio San Pietro a Maiella di Napoli diplomandosi in composizione e direzione d’orchestra. Suoi maestri furono Giovanni Barbieri per il pianoforte, Danilo Napoletano per Ettore Montanaro, xilografia di V. Giovannelli armonia e Camillo De Nardis per contrappunto. Al periodo napoletano sono da attribuire le prime opere di Montanaro: una Sonata per violino e pianoforte e la composizione Falciando le messi, per le quali ottenne apprezzamenti dai musicisti Claude Debussy e Giulio Massenet. Tornato a Francavilla, mise in scena, nel 1908, l’opera lirica Iolanda su testo del suo primo maestro, don Gioacchino Grilli. In quegli anni cominciò a manifestarsi la passione per la ricerca sul canto popolare che dette i suoi primi frutti nel 1924 con la pubblicazione, ad opera di Ricordi, del primo volume della raccolta Canti della Terra d’Abruzzo. Con tale opera, che ebbe un gran successo editoriale, Montanaro si affermò come etnomusicologo. Il suo interesse per il canto popolare celava un interesse più profondo per lo studio degli usi, dei costumi, della storia e della lingua dialettale. Egli cercò di riprodurre quei canti nella forma originale riprendendoli, come egli MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) - Musicista PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO stesso ha detto, “dal vivo della voce dei nostri contadini”. Va riconosciuta a Montanaro la capacità di leggere la situazione storico–sociale che gli ha permesso di prevedere che i mutamenti che si sarebbero verificati di lì a pochi anni avrebbero fatto perdere ogni traccia di quei canti, che erano soprattutto patrimonio del mondo contadino, e quindi di conservarli. Al volume del 1924, che raccoglieva i canti all’unisono, se ne aggiunse un secondo nel 1927, che conteneva canti a contrasto a più voci, canzoni a danza e salmodie religiose. A partire dal 1926, per circa trent’anni, Montanaro partecipò con circa venti composizioni, alle Maggiolate di Ortona, cioè feste della canzone popolare abruzzese d’autore. nel 1928 compose la tenzone Corte d’amore della viscontessa Adelazia, rappresentata al teatro Comunale di Francavilla. Dal 1932 Monatnaro si dedicò alla composizione di colonne sonore per alcuni film tra cui: La Bandiera, La bella brigata, Scarpe grosse, Torna caro ideale, ricevendo in qualche caso riconoscimenti e premi. Altra data importante nella sua vita fu il 1944, anno del trasferimento a Roma e dell’inizio dell’attività di critico musicale presso il quotidiano romano Il Popolo, col quale collaborò fino al 1961, un anno prima della morte. Nei suoi articoli si rinviene capacità di sintesi, acutezza d’ingegno, serietà ed obiettività professionale. Le sue recensioni risentono della sua preparazione tecnico– musicale così come delle sue conoscenze sul piano storico–culturale. Negli ultimi anni della sua vita Montanaro assistette all’esecuzione di molti suoi brani da parte di diverse Accademie del mondo romano. La stagione sinfonica della Rai inserì nel suo programma due opere di Monatanaro: Plenilunio e Abruzzo, un poema sinfonico in cinque movimenti, che rimane il suo capolavoro. MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) - Musicista PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO Opere • Canzoni in dialetto abruzzese o A la fiere o A lu colle di San Giuvanne o Addùsile stu core o Che splendore te’ sta scianne o Ci sta nu sònne o Da lu colle a la marine o Ere nu tèmpe o Forte e gintile sempre o La giardiniere o La ruanelle o La tele di l’amore o La vellegne o Li Sturnille de la prumesse o Lu spusalizie o M’baradise o Mmezz’a ll’are o Na mijje sfurtunete o Na succiarèlle pi stu core o Riturnelle o Vaje luntane! • Composizioni per pianoforte Corteo umoristico. Sonata per violino e pianoforte. Serenata di primavera. Sensazioni africane. Festino grottesco. Voce del ruscello. Parata di lilliput. Salmerie. Corte d’amore. Sorrisi. Canta il pescatore. Dolce laguna. Il presepio. La francavillese. Per i viali. Falciando le messi. La preghiera. MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) - Musicista PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO • Sonatine didattiche Danza araba. Piccola fiaba. I girovaghi. Tra le messi. Serenata a Pierrot. Sorrisi di Colombina. La pastorella. Cullando la bambola. Danza dei moretti. Lunaire. • Musica da camera o Su versi di G. D’annunzio: Come sorga la luna. Il peccato do maggio. Il mare canta o Su versi di E. Campana: La fontane o Su versi di V. Malpassuti: I mandorli. Le nubi o Su versi di A. Leprotty: Passaggi o Su versi di P. Landormy: Tedio di pioggia. Le grillon o Su versi di R. Biordi: Invito o Su versi di E. Cambi: Dedica o Testo popolare: Ninna bambolin • Opera lirica o Iolanda o Le astuzie di Zelinda o Frate Mare o I diavoli nella foresta o Abruzzo Bibliografia (Per l’elenco di tutte le opere e la bibliografia fare riferimento alla voce “Montanaro Ettore” in Di carlo E. (a cura di)., Gente d’Abruzzo, dizionario biografico, Andromeda editrice, Castelli (Te) 2006, vol. 7, pp. 125-128). MONTANARO ETTORE (1888 – 1962) - Musicista